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EMDR: L’INTERVENTO TERAPEUTICO DIRETTO ALL’ELABORAZIONE DEI TRAUMI Dott.ssa Isabel Fernandez Presidente Associazione EMDR Italia President Elect Associazione EMDR Europe

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EMDR: L’INTERVENTO

TERAPEUTICO DIRETTO

ALL’ELABORAZIONE DEI

TRAUMI

Dott.ssa Isabel Fernandez

Presidente Associazione EMDR Italia

President Elect Associazione EMDR Europe

“Il trauma è il risultato mentale di

un evento o una serie di eventi

improvvisi ed esterni, in grado di

rendere l’individuo

temporaneamente inerme e di

disgregare le sue strategie di difesa e

di adattamento”

OMS, 2002

IL TRAUMA NELLA

PROSPETTIVA EMDR..

TRAUMA “T”

Un evento che porta alla morte o

minaccia l’integrità fisica, propria o

delle persone care

DISTURBO POST-

TRAUMATICO DA STRESS

TRAUMA “t”

Traumi relazionali,esperienze

oggettivamente poco rilevanti,

ma che se si ripetono nel tempo

possono risultare altamente

disturbanti

Piano d'azione per la salute mentale

2013-2020, Organizzazione Mondiale della

Sanità

• L'esposizione ad eventi stressanti in giovane età è unfattore di rischio consolidato per l’insorgere di disturbimentali che può essere prevenibile.

• I gruppi vulnerabili possono includere: i membri difamiglie che vivono in povertà, le persone con malattiecroniche, i neonati ed i bambini esposti a maltrattamentie trascuratezza, gli adolescenti esposti all'uso disostanze, i gruppi di minoranza, gli anziani, le personeche vivono la discriminazione e le violazioni dei dirittiumani, lesbiche, gay, bisessuali e transessuali, i detenutie le persone esposte a conflitti, disastri naturali o altreemergenze umanitarie.

• I servizi di salute mentale devono includere

i bisogni di supporto psicosociali e servizi

specifici per il trauma psicologico e che

promuovono la guarigione e la resilienza,

per persone con disturbi mentali o problemi

psicosociali.

L’esposizione ad eventi stressanti

riveste un ruolo fondamentale

nell’esordio di numerose

psicopatologie, soprattutto se sono

presenti fattori psicosociali e di

vulnerabilità genetica, come

sostiene la teoria dell’origine

multifattoriale dei disturbi mentali

PREVALENZA DI EVENTI TRAUMATICI

NEI DISTURBI MENTALI

2011

• Alti livelli di ormoni dello stress associati al maltrattamentopossono danneggiare l’ippocampo che, a sua volta, puòinfluenzare l’abilità dei soggetti di affrontare gli eventistressanti nel corso della vita.

• Se lo stress è cronico, esso produce livelli tossici dineurotrasmettitori che uccidono le cellule del cervello, inmodo particolare nell’ippocampo (Shin et al., 2006)

• Nel cervello dei giovani adulti maltrattati o trascuratidurante l'infanzia è possibile osservare cambiamentispecifici in regioni chiave sia interne che attigueall'ippocampo. Questi cambiamenti possono rendere isoggetti molto più vulnerabili all’insorgenza di depressione,PTSD e dipendenze (Martin Teicher, 2013).

L’esposizione ad eventi stressanti ad un’età

precoce rende il cervello meno resistente agli

effetti degli eventi stressanti successivi.

…incluso la corteccia prefrontale (logica e

ragionamento), corpo calloso (integrazione dell’emisfero

destro e sinistro), amigdala (riconoscimento della faccia e

paura), lobo temporale (linguaggio, ecc.).

L’abuso influisce anche sul sistema neuroendocrino,

alterando la produzione dell’ormone regolatore dello

stress cortisolo e dei neurotrasmettitori come adrenalina,

dopamina, serotonina, che influiscono sull’umore e sul

comportamento.

Il maltrattamento nell’infanzia e la

trascuratezza, così come gli eventi traumatici

sono associati quindi con anomalie strutturali

e funzionali in diverse aree cerebrali….

Le modificazioni metaboliche,

neuroendocrine e autonomiche

conseguenti ad uno stress

sono regolate da un equilibrio che

può essere già disturbato da

esperienze precoci di abuso e

porterebbe allo sviluppo di un

disturbo nel corso degli anni.

• Maltrattamenti ripetuti nell’infanzia possonocreare vari effetti biologici che possonoalterare lo sviluppo neurologico (De Bellis &Van Dillen, 2005). Queste alterazionibiologiche creano una base per l’elaborazioneemotiva e per i deficit di funzionamento cheportano ad una auto-regolazione limitata e asuccessivi disturbi psicologici come PTSD,depressione e altri problemi emotivi (van derKolk, 2005)

• È ormai accertato che alcuni stimoli

stressanti possono essere responsabili di un

danno a livello neuronale. Stress cronici

modificano la plasticità dell’ippocampo, le

funzioni cognitive e la neurogenesi.

Lo Sauro et al., 2005

I circuiti cerebrali si sviluppano con modalità direttamente legate alla loro

attivazione. Le nostre esperienze possono quindi influenzare in maniera significativa le connessioni neurali e l’organizzazione

delle attività del nostro cervello e per questo motivo le esperienze che si

verificano durante i primi anni di vita e i traumi svolgono un ruolo particolarmente

importante.

Daniel Siegel (2002)

Il ruolo del trauma e dello stress

traumatico nei disturbi mentali

• Soprattutto in età dello sviluppo può avere

un effetto significativo nella successiva

regolazione emotiva e sul coping e

comportamenti disfunzionali. Negli ultimi

anni ci sono stati molti studi sulla relazione

tra trauma e ricordi, su come i ricordi

traumatici sono immagazzinati nel cervello.

Quindi la psicoterapia dei vari disturbi

dovrebbe considerare il lavoro sui ricordi

traumatici.

Traumi legati all’attaccamento e traumi legati ad eventi

Ci sono atti di violenza identificabili:

sessuale, fisica, abuso emotivo,

testimonianza di violenza e atti di

omissione (bisogni emotivi e fisici non

soddisfatti, non disponibilità

genitoriale, non protezione e

separazioni durante l'infanzia).

Questi sono ora riconosciuti come

fattori significativi legati a difficoltà

psichiatriche in bambini e adulti

• La violenza interpersonale, sia diretta che

indiretta, soprattutto durante l’infanzia può

creare un disturbo post-traumatico da stress

o agire come fattore di rischio che può

aumentare la probabilità di sviluppare un

PTSD dopo altri traumi (Brewing, Andrews

& Valentine, 2000)

• Delle cure sufficientemente buone

nell’infanzia crea un’integrazione

sufficientemente buona (non deve essere

perfetta), perché le varie parti sono

costantemente organizzate, disorganizzate e

riorganizzate (Schore)

• I bambini hanno delle capacità di

integrazione limitate

Il problema di base è la

regolazione emotiva

• La voce della madre riduce la produzione

dell’ormone dello stress, il cortisolo e

aumenta quello della disponilibilità e del

calore umano, l’ossitocina. Per questo

motivo le coccole rassicurano e

tranquilizzano i bambini. Questo

meccanismo aiuta anche in età adulta.

(Seltzer, Proceedings of the Royal Society,

2011)

• La presenza della madre, le parole el’incoraggiamento stimolano la produzione diossitocina (ormone alla base della socievolezzae che rende più aperti ad affrontare in modopositivo le difficoltà della vita. Ha un poterecalmante e predispone positivamente allasoluzione dei problemi.

• Il cortisolo serve per attivare il meccanismo dilotta o di fuga, utile per i pericoli ma non per laregolazione dell’umore

L’essenza della genitorialità

promuove il benessere

e la salute mentale.

Su questo aspetto non c’è

controversia.

Daniel Siegel, 2004

L’imprinting facciale della madre (che

risulta disponibile o non) e gli scambi e

gli sguardi regolano l’arousal

Così si trasferiscono i modelli e gli stati

interni della madre

L’emisfero destro della madre è un pattern

per lo sviluppo dell’emisfero destro del

bambino

Espressione tipica della

madre/padre

Rapporto tra genitori

Scena tipica della famiglia a

tavola

• La sensazione di sicurezza di base cresce

nel bambino attraverso l’esperienza di

essere stato visto come qualcuno di

importante e di speciale per i caregiver.

Fattori di protezione

Atteggiamento degli adulti

Buon attaccamento

(attaccamento sicuro)

Atteggiamento e ruolo delle figure

genitoriali o caregivers

Fattori di rischio

Gravità dell’evento

Grado di esposizione e durata

La reazione genitoriale

La presenza di precedenti traumi o

difficoltà relazionali

• La presenza di esposizione al trauma nei

soggetti con abuso di sostanze è ben

documentata (Peirce et al., 2008).

• La ricerca indica che tra il 22% e il 43%

delle persone con PTSD fanno abuso di

sostanze, nei reduci di guerra fino al 75%

(Jacobsen et al., 2001)

• La terapia di routine usa una combinazione

di farmaci, servizi di disintossicazione,

terapia individuale, familiare, gruppi di

auto-aiuto (AA), ecc.

Effetti del trauma e relazione con

le dipendenze

Trauma con T e t

Ansia, bassa autostima, sensazione di non avere il

controllo, flashback, evitamenti

Ricerca di sollievo nella droga, alcol o altre

dipendenze

Bisogno di tornare alla dipendenza per gestire la

ripetizione dei sintomi o del disagio

Sviluppa il disturbo da dipendenza

La dipendenza provoca ancora più traumi

FASE UNO- Raccolta di

informazioni chiave

• Livello di motivazione per eliminare la

dipendenza (da 0 a 100)

• Eventi traumatici dall’infanzia all’età adulta

• Storia della dipendenza (modelli, la prima

volta, altri eventi in quel periodo)

• Risorse positive – immaginarsi libero dalla

dipendenza in futuro, empowerment,

vantaggi se non avesse la dipendenza

L’EMDR nei DCA – quali sono i

disturbi alimentariUno spettro di disturbi in cui l'individuo presente un’alterata relazione e associazione

con il cibo e con una preoccupazione riguardo ad esso. Alterazione dell'immagine

corporea, disturbi emotivi e una varietà di comportamenti che ne deriva. Come gruppo

clinico è presente nel 5% della popolazione

Tipi:

‣ Anoressia Nervosa

‣ Bulimia Nervosa

‣ Binge Eating Disorder (65% comorbidità con obesità)

‣ Disturbo del Comportamento Alimentare non altrimenti specificato - DCA-NAS

(20% obesità)

Relazione tra eventi stressanti e

DCA

• Eventi di vita stressanti - Raffi et al., 2000

• Eventi traumatici dell’infanzia – Basurte et

al. 2004

• Esperienze precoci di abusi fisici o sessuali

– Claes et al., 2004

• Abuso sessuale – Dahl et al, 1989; Putnam

et al., 1997; Thompson et al., 2003

• Violenza sessuale – Faravelli et al., 2004

L’EMDR nei DCA – Evidenze

cliniche dell’EMDR• 1992 Bloomgarden – Newsletter EMDR Network con studio di Caso Singolo, e di nuovo nel 2002 la

Conference poster

• 1997 Brown, McGoldwick, Buchanan – Journal Beh & Cog Psychotherapy; EMDR in Body

Dysmorphia – 7 casi

• 2008 Diegelwski – Journal Psychotherapy Independent Practice; EMDR Body Image Single Case

Study

• 2008 Bloomgarden – Eating Disorders 16(5); RCT std Tx vs Std Tx + EMDR. 43 pazienti in

entrambi i gruppi. Entrambi i gruppi mostrano un miglioramento ma il gruppo EMDR mostra

nuovamente un carico complessivo di sintomi più leggero dopo il trattamento

• EMDR Solution II – Depression, Eating Disorders, Performance and more. Robin Shapiro, Editor

(2009)

• Daker-Smith 2010 Anoressia – CBT vs EMDR studio preliminare. EMDR (10) vs CBT (6) fa parte

del pacchetto complessivo. Target dell’EMDR sono I vari ricordi traumatici. Aumento del cibo

assunto senza la necessità di concentrarsi sui comportamenti. Gruppo EMDR migliorato molto in 3-4

mesi vs gruppo CBT che presenta ancora sintomi. Luogo sicuro molto positivo nella regolazione

delle emozioni legate al cibo

• Libreria di Francine Shapiro –http://emdr.nku.edu/

DISTURBO BORDERLINE DI

PERSONALITA’

I pazienti con BPD hanno disfunzioni in

vari campi:

impulsività, instabilità emotiva e

affettiva, difficoltà interpersonali e

problemi di identità, comportamenti

suicidari

(APA, 2001)

«The way you treat your child is the way

the child will treat the world»

• Data l’importanza della dipendenza del

bambino dagli altri, le emozioni sono legate

al contesto di cura.

• Le esperienze interpersonali precoci del

bambino influenzano la successiva

personalità e le relazioni attraverso le unità

cognitive-emotive che modellano pattern di

comportamenti (modello dell’attaccamento)

I pazienti borderline presentano…

• Abuso sessuale in età infantile tra 40 e 70% (Goodman & Yehuda, 2002; Zanarini, 2000)

• 52,8% di maltrattamento fisico nell’infanzia e adolescenza (Golier et al., 2003)

• Abuso sessuale e maltrattamento fisico in età infantile (Battle et al, 2004; Cohen et al. 2005)

• 73% abuso sessuale in età infantile, 82% trascuratezza (Battle et al., 2004)

• 60-80% Maltrattamento fisico e verbale, abuso sessuale e trascuratezza (Graybar & Boutilier, 2002)

DISTURBO OSSESSIVO

COMPULSIVO

• 50% dei pazienti DOC resistenti al

trattamento CBT sono stati vittime di

traumatizzazione (Cromer et al., 2007)

DEPRESSIONE

• Lo stress e i suoi correlati neurobiologici

sono fattori significativi per lo sviluppo di

una depressione: stressors cronici e acuti

contribuiscono in modo evidente a questo

disturbo e possono precipitare l’insorgenza

di una depressione (Helm e Nemeroff,

2001; Mc Farlane,2010). Spesso il primo

esordio di una depressione è più legato a

stressor psicosociali specifici dalle ricadute

successive.

DEPRESSIONE

• È importante rilevare che 80% dei casi diPTSD hanno comorbidità con la depressione.La depressione migliora in modo significativose il PTSD è trattato per prima, senza fare untrattamento specifico per la depressione (vanEtten e Taylor, 1998)

• Episodi di umiliazione svalutanti dellapersona, perdite e separazioni era fortementelegati a episodi depressivi (Kendler et al.2003), oltre a episodi traumatici con la «T».

• Infatti, episodi successivi di depressionepossono essere riattivati da stressor minori oaddirittura da nessun stressor evidenziabile(Post, 1992).

• È importante rilevare che 80% dei casi diPTSD hanno comorbidità con la depressione.La depressione migliora in modo significativose il PTSD è trattato per prima, senza fare untrattamento specifico per la depressione (vanEtten e Taylor, 1998)

• Episodi di umiliazione svalutanti della

persona, perdite e separazioni era

fortemente legati a episodi depressivi

(Kendler et al. 2003), oltre a episodi

traumatici con la «T».

I TRAUMI

CON LA “T”

E CON LA

“t” NEL DSM

V

DISTURBO FATTORI STRESSANTI

E/O TRAUMATICI

ATTACCAMENTO

Disturbo della fluenza con

esordio nell’infanzia

Stress come fattore

esacerbante

/

Disturbo da deficit di

attenzione/iperattività

Abuso nell’infanzia Trascuratezza, adozioni

multiple

Disturbi da tic Fattori stressanti spesso

peggiorano il disturbo/

Disturbo depressivo

maggiore

Esperienze infantili avverse

Disturbo depressivo

persistente (distimia)

/ Perdita dei genitori o

separazione dei

genitori

Disturbo disforico

premestruale

Stress, traumi interpersonali /

Disturbo d’ansia di

separazione

Fattori stressanti (morte di un

genitore, allontanamento da

casa, genitorialità)

Iperprotezione e intrusività

dei genitori

Mutismo selettivo / Inibizione sociale dei genitori;

genitori iperprotettivi,

controllanti

Fobia specifica Evento traumatico o

osservazione di evento

traumatico occorso ad altri

(abuso fisico o sessuale)

Iperprotettività genitoriale;

perdita di un genitore o

separazione

Disturbo d’ansia sociale Esperienza stressante o

umiliante;

Maltrattamento e avversità

infantili

Disturbo di panico Abuso sessuale o fisico

infantile; fattori stressanti

Agorafobia Eventi negativi in età infantile Ridotto calore e

iperprotettività

Disturbo d’ansia

generalizzata

Avversità infantili Iperprotettività genitoriale

Disturbo ossessivo-

compulsivo

Abuso fisico e sessuale

infantile; altri eventi

traumatici

/

Disturbo di dismorfismo

corporeo

Abuso infantile trascuratezza

Disturbo da accumulo Eventi di vita stressanti e

traumatici

Disturbo dissociativo

dell’identità

Eventi traumatici e/o abusi

nell’infanzia

trascuratezza

Amnesia dissociativa Esperienze traumatiche

singole o ripetute

Traumi interpersonali

Disturbo di

depersonalizzazione/derealiz

zazione

Abuso fisico e/o sessuale Traumi interpersonali

nell’infanzia (abuso emotivo e

trascuratezza)

Disturbo da sintomi

somatici

Evento stressante recente /

Disturbo da ansia di

malattia

Forte stress o minaccia per la

vita dell’individuo

/

Disturbo di conversione Maltrattamento e/o abuso;

eventi di vita stressanti

/

PICA / abbandono

Disturbo da ruminazione Situazioni di vita stressanti Abbandono; problemi nella

relazione genitore-bambino

Disturbo evitante/restrittivo

dell’assunzione di cibo

/ Ansia familiare

Anoressia nervosa Evento stressante /

Bulimia nervosa Abuso sessuale e/o fisico /

Enuresi/encopresi Eventi stressanti /

Insonnia Eventi stressanti /

Disturbo da ipersonnolenza Stress psicologico /

Disturbi dell’arousal del

sonno non-rem

Stress psicologico /

Disturbo da incubi Stress psicologico acuto o

cronico

/

Disturbo erettile Disturbo da stress post-

traumatico

Disturbo del desiderio

sessuale e dell’eccitazione

sessuale femminile

Fattori stressanti durante

l’infanzia

Prime relazioni con il

caregiver

Disturbo del dolore genito-

pelvico e della penetrazioneAbuso sessuale e/o fisico /

Disturbo del desiderio

sessuale ipoattivo maschile

Traumi nell’infanzia /

Disturbo oppositivo-

provocatorio

/ Clima familiare rigido e

negligente

Disturbo esplosivo

intermittente

Traumi emotivi /

Disturbo della condotta Abuso fisico e sessuale Rifiuto e trascuratezza

genitoriale; frequenti cambi di

caregiver

Disturbo da uso di cannabis / Situazione familiare instabile

e violenta

Disturbo da uso di inalanti Maltrattamenti e traumi

nell’infanzia

/

Disturbo da uso di

stimolanti

/ Ambiente domestico instabile

Disturbo da uso di altra (o

sconosciuta) sostanza

Traumi o maltrattamenti

nell’infanzia

Disturbo antisociale di

personalità

Abusi Incuria, genitori instabili o

imprevedibili

Disturbo borderline di

personalità

Abuso fisico e sessuale Incuria; perdita precoce di un

genitore

Disturbo voyeuristico Abuso sessuale infantile /

Disturbo esibizionistico Abuso sessuale ed emotivo

infantile

/

Disturbo pedofilico Abusi sessuali infantili

DISTURBO FATTORI STRESSANTI

E/O TRAUMATICI

ATTACCAMENTO

Disturbo reattivo

dell’attaccamento

Trascuratezza grave,

ripetuti cambiamenti

caregiver primari

Disturbo da impegno

sociale disinibito

Trascuratezza grave,

ripetuti cambiamenti

caregiver primari

Disturbo da Stress Post-

traumatico

Evento traumatico o

osservazione di evento

traumatico occorso ad altri

Per il bambini, trauma

perpetrato da un caregiver

Disturbo da stress acuto Evento traumatico, più

storia di traumi precedenti

/

Disturbo

dell’adattamento

Eventi di vita stressanti /

DSM V

• Il ruolo del trauma in ambito relazionale con le

figure di attaccamento, dello stress traumatico

e dello stress estremo sono evidenti nelle varie

categorie diagnostiche del DSM V

IL RUOLO DEL TRAUMA E DELLO STRESSTRAUMATICO NEI DISTURBI MENTALI

Le esperienze sfavorevoli infantili (ESI, «childhood

adversities») sono associate al 44% delle psicopatologie

durante lo sviluppo e il 30% negli adulti e sono le cause più

frequenti di disturbi psicologici a tutte le età.

Le Childhood adversities sono le cause più frequenti di

disturbi psicologici a tutte le età (Archives of

Psychiatry, 2010)

CHE COSA SI INTENDE PER ADVERSE

CHILDHOOD EXPERIENCES (ACES)?

Qualsiasi delle seguenti esperienze vissute all’interno del contestofamigliare prima dei 18 anni:

1. Abuso fisico ricorrente

2. Abuso psicologico ricorrente

3. Abuso sessuale

4. Presenza di un una persona dipendente da alcol o da sostanze all’interno del nucleo famigliare

5. Presenza di una persone incriminata per un reato all’interno della famiglia

6. Un membro della famiglia gravemente depresso, con disturbi mentali conclamati, istituzionalizzato o suicidario

7. Presenza di una madre che viene trattata in modo violento

8. Presenza di un solo o nessun genitore

9. Trascuratezza fisica

10. Trascuratezza emotiva

ESPERIENZE TRAUMATICHE E SALUTE

Nello studio realizzato da Kaiser Permanente ed il Center for

Disease Control sulle esperienze sfavorevoli in età infantile su

17,337 pazienti adulti del S.S.N.

30.1% riferivano abusi fisici;

23.5% erano stati esposti ad alcolismo in famiglia;

19.9% abusi sessuali;

18.8% a malattia mentale;

12.5% avevano assistito a violenza sulle loro madri;

11.0% hanno riferito di essere stati vittime di abusi emotivi

durante l’infanzia;

4.9% riportavano abuso di droghe in famiglia.

ADVERSE CHILDHOOD EXPERIENCES

Morte precoce

Patologie, disabilità,

problemi sociali

Comportamenti ad alto rischio

Deficit sociali, emotivi, cognitivi

Interruzione sviluppo neurologico

Adverse Childhood Experiences

Le avversità nell’infanzia sono comuni, spesso concomitanti e fortemente

associati all’esordio di un disturbo psichiatrico negli adolescenti negli USA

L’IMPATTO DEL TRAUMA SULLA

SALUTEÈ stata riscontrata una forte relazione causa-effetto tra l’ampiezza di

esposizione alle Adverse Childhood Experiences (ACEs) e i fattori di rischio

tra le varie cause principali di morte negli adulti.

Malattie quali attacco ischemico cardiaco, cancro, malattia cronica

polmonare, fratture scheletriche, malattie al fegato, così come scarsa

autovalutazione della salute hanno mostrato una relazione all’ampiezza delle

esposizioni infantili.

I risultati suggeriscono che l’impatto di esperienze infantili

negative sulla salute da adulti sia forte e cumulativa.

Felitti VJ, Anda RF, Nordernberg D, et al. Relationship of childhood abuse to many of the leading causes of death inadults: the adverse childhood experiences (ACE) study. Am J Prev Med. 1998; 14(4): 245-258.

• A causa dell’influenza del trauma sul

sistema dello stress, questi bambini sono più

soggetti allo sviluppo di patologie croniche

come il diabete, la pressione alta, ictus o

infarti (Proceedings of the National

Academy of Sciences, 2013).

Le esperienze possono continuare ad avere un impatto sulle strutturecerebrali nel corso della nostra intera esistenza, modificando leconnessioni che si stabiliscono nelle reti neurali. Il modo in cui leesperienze traumatiche possono rimanere nella memoria non è unfatto mentale, ma è fisico, cioè come ricordo immagazzinato in unarete neurale non elaborato, perché la capacità di elaborarel’informazione traumatica rimane interrotta. Le esperienze conemozioni intense creano circuiti di memoria implicita nel sistemalimbico che possono durare una vita, una volta che ilconsolidamento complesso di queste tracce di memoria vienecompletato. Questi circuiti consolidati sono chiusi in sinapsidurevoli e speciali. Per questo i ricordi emotivi sono tenaci.

«L’abuso è finito a 12 anni, la vergogna, la rabbia e la paura sono rimaste per tutta la vita»

Le esperienze sono tradotte in ricordi fisici immagazzinati. Quello che crea disagio nel PTSD, non è

l’esperienza in sè ma il suo ricordo

(van der Kolk, 2000)

I RICORDI E L’EMDR

Molti studi e ricerche hanno evidenziato negli ultimi anni, comesia fondamentale lavorare sul ricordo vero e proprio di eventitraumatici o molto stressanti per facilitare le remissione disintomi e del disagio legato a tali esperienze. In questo senso, ilruolo della memoria e di come l’evento rimane registrato,codificato e immagazzinato nella memoria è risultato diparticolare importanza. L’intuizione di Shapiro era stata proprioquesta, e cioè che quello che bisognava trattareterapeuticamente era il ricordo traumatico. Sviluppando ilprotocollo EMDR standard, in 8 fasi Shapiro ha trovato il mododi rielaborare il ricordo in modo che non solo non produca piùdisagio ma che porti ad integrare l’esperienza traumatica nellapropria storia in modo sereno e funzionale per la persona.

L’EMDR è usato per affrontare le esperienze checontribuiscono ai problemi clinici e alla salute. Lereti mnemoniche sono viste come la basesottostante alla patologia e alla salute mentale.L’esperienza codificata di traumi con la Tmaiuscola o t minuscola (stressors o deficitprecoci, unici o ricorrenti) è una base primariadella patologia ed è collegata ai problemi attualiche riporta il paziente quando viene in terapia.Quasi tutte le disfunzioni attuali hanno radiciesperienziali.

Il passato è presente

L’obiettivo dell’EMDR è di muovere

(soprattutto attraverso la stimolazione bilaterale)

il sistema innato di elaborazione dell’informazione

per trasformare le percezioni immagazzinate in modo

disfunzionale.

Secondo questo approccio

la patologia si crea quando

questo sistema innato si blocca

e il ricordo dell’evento traumatico

rimane isolato dal resto

della rete neurale e non si integra

con il sistema innato

che spinge verso l’auto-guarigione.

I trattamenti che sono

riconosciuti dalle linee

guida internazionali come

più efficaci sono quelli che

si focalizzano sul ricordo

del trauma, soprattuto sul

ricordo episodico

dell’evento traumatico,

come il TFCBT e l’EMDR.

LINEE GUIDA PER LA PRATICA

CLINICA

American Psychological Association

International Society for Traumatic Stress Studies

(ISTSS)

Veterans Health Affairs e Ministero della Difesa

U.S.A.

American Psychiatric Association

National Institute for Clinical Excellence (NICE),

UK

Federal Sustance abuse and Mental Health

Administration USA

World Health Organization (2013)

EMDR È UNO DEI MODELLI PSICOTERAPEUTICI

CHE È CRESCIUTO DI PIÙ NEGLI ULTIMI ANNI.

L’EMDR rappresenta oggi un nuovo sviluppo in

psicoterapia legato all’elaborazione dell’informazione. Si

basa su un processo fisiologico naturale.

Metodo clinico strutturato e complesso. E’ un metodo

articolato (8 fasi).

La desensibilizzazione e la ristrutturazione cognitiva sono il

risultato dell’elaborazione adattiva a livello

neurofisiologico.

Offre un nuovo modo di vedere la patologia: informazione

immagazzinata in modo non funzionale. Si focalizza sul

ricordo vero e proprio, non sulla reazione o sulla patologia.

EMDR: STATO DELL’ARTE• Fobie (de Jongh, Ten Broeke & Renssen, 1999; de Jongh, et al., 2002),

• Disturbo da Panico (Goldstein et al., 2000; Fernandez & Faretta, 2007),

• Disturbo d’Ansia Generalizzata (Gauvreau & Bouchard, 2008),

• Disturbi della Condotta (Soberman, Greenwald & Rule, 2002),

• Lutto complicato (Solomon & Rando, 2007),

• Disturbo da Dismorfismo corporeo (Brown, McGoldrick & Buchanan,

1997),

• Sindrome da Riferimento Olfattivo (McGoldrick, et al., 2008),

• Disfunzioni Sessuali (Wernik, 1993),

• Pedofilia (Ricci et al., 2006)

• Ansia da Prestazione (Barker & Barker, 2007),

• Dolore cronico (Grant & Threlfo, 2002),

• Emicrania (Marcus, 2008),

• Dolore da arto fantasma (Schneider et al., 2008; de Roos, Veenstra et al.,

2010).

EMDR: STATO DELL’ARTE

Nel ciclo di vita:

- Aborti

- Trauma da parto

- Parenting

- Children , adopted child

- Disastri

- Aborti

- Lutti

- Separazioni

- Medical care oncologia, disability

La base dell’EMDR: le componenti del ricordo e la stimolazione bilaterale

alternata (movimenti oculari)

immagine traumatica

cognizione negativa

emozioni disturbanti

sensazioni fisiche

+

stimolazione bilaterale

Doppia focalizzazione

(dual focus)

La forza dell’EMDR consiste nell’evocare dapprima ilricordo traumatico in tutte le sue componenti (visiva,emotiva, cognitiva e fisica, vale a dire attraverso lesensazioni del corpo), poi nello stimolare il sistemaadattivo di elaborazione dell’informazione che fino aquel momento non era ancora riuscito a digerirel’impatto traumatico in tutte le sue componenti. Imovimenti oculari, paragonabili a quelli che siverificano spontaneamente durante il sonno REM,possano stimolare il sistema naturale di guarigione delcervello perché completi quello che non era riuscito afare da solo.

ELABORAZIONE ADATTIVA

DELL’INFORMAZIONE

I movimenti oculari tendono a stimolare il meccanismo cheriattiva la capacità del sistema di elaborazionedell’informazione, permettendogli di recuperaredell’informazione da una rete mnemonica diversa dove ilpaziente troverà insight, comprensione e consapevolezza.

Ricerca sui movimenti oculari effetti su:

Vividità

Emozioni

Richiamo associativo di ricordi autobiografici

Gunter & Bobner, 2008, Behaviour Research and Therapy 46 (913-931)

ADAPTIVE INFORMATION

PROCESSING MODEL • Nella terapia EMDR si vede il processo di elaborazione

che fa spontaneamente il paziente, trasformando edesensibilizzando le emozioni disturbanti (paura, ansia,vergogna, dolore, dolore). Questo avviene attraversonuove connessioni che portano naturalmente al pazientea fare una ristrutturazione cognitiva, facendo nuovilinks o associazioni cognitive, ma senza l'input delterapeuta

• Al termine della seduta di EMDR credenze positivesono installate per rafforzare le connessioni alle retimnestiche positive, aumentando così gli effetti dellageneralizzazione.

EMDR consente• Rivivere il trauma in sicurezza data dal setting terapeutico.• Associazioni spontanee e collegamenti con altri ricordi,

situazioni, emozioni che sono funzionali alla elaborazioneadattiva

• Desensibilizzazione nei confronti del ricordo.• Cambiamento della prospettiva cognitiva.• Narrativa -Immagazzinamento nella memoria narrativa

(esplicita)• Ricollocazione dell’evento nel passato.• Assimilazione e integrazione dell’esperienza.• L’obiettivo non è cancellare i ricordi di esperienze emotive

negative e implicite, ma di elaborarle, sbloccando leconnessioni neurali che contengono questi ricordi: questo sichiama anche riconsolidamento del ricordo

L’efficacia dell’EMDR nel trattamento del

trauma è stata supportata dalla ricerca

neurobiologica.

• La ricerca riguardante l’EMDR è una delle prime in cui sono statievidenziati i cambiamenti neurobiologici che si verificano duranteogni seduta di psicoterapia, rendendo l’EMDR il primo trattamentopsicoterapeutico con un’efficacia neurobiologica provata. Lescoperte in questo campo confermano l’associazione tra i risultaticlinici della terapia con EMDR e alcuni cambiamenti a livello dellestrutture e del funzionamento cerebrale. Questo ha reso l’EMDR laprima psicoterapia con un provato effetto neurobiologico.

• Cambiamenti dell’attivazione delle aree (EEG con 256 canali) daarea limbica prefrontale e somatica sensoriale a area temporalesuperiore sinistra, normalizzando in patterns cognitivi invece dilimbici (Pagani, 2013)

• L’EMDR è un trattamento terapeutico che provoca dei cambiamentibiologici, e neurofisiologici (aumenta il volume dell’ippocampo,normalizza I livelli di cortisolo e del flusso sanguineo cerebrale(Pagani, 2012)

EMDR E NEUROIMMAGINI

SAN GIULIANO DI PUGLIA: LA

RICERCA

Durante la fase sintomatica a seguito dell’esposizione ad eventi

traumatici: prevalente attivazione prefrontale

Dopo la scomparsa dei sintomi l’attivazione si sposta verso le aree

cognitive- associative

Nei pazienti cronicamente esposti ad eventi traumatici, la risposta

neurobiologica era simile a quella riscontrata nel campione sano

C’è un cambiamento significativo

nell’attivazione delle aree dopo la terapia con

EMDR, da regioni limbiche con una valenza

emotiva elevata a regioni corticali con una

valenza associativa. Questo offre una base

neurobiologica forte nel trattamento EMDR

(Pagani, 2012)

Efficacy Of EMDR Treatment With Traumatized Children:

Psychological, Neuroendocrine And Electrophysiological

ImplicationsTrentini C, Fania P, Pagani M, Speranza A.M, Nicolais G, Sibilia A, Verardo AR, Inguscio

L, Ammaniti M (2014)

PRE EMDR

POST EMDR

CONCLUSIONI

• Spostamento dell’attivazione dalle regionilimbiche e prefrontali alle areetemporoparietale sinistra

• Questi dati evidenziano, nei bambini,un’elaborazione cognitiva dell'eventotraumatico a seguito della terapia EMDR,insieme ad un decremento significativo delleemozioni negative collegate

Aumento e normalizzazione dei livelli basali di

cortisolo dopo il trattamento con EMDRJournal of Clinical Psychology,Vol. 58 Issue 12, 2002

L’EMDR favorisce l’integrazione adattiva delle memorie

traumatiche migliorando la connettività corticale e la conseguente

diminuzione dei sintomi di iper-arousal

L’EMDR favorisce un’integrazione multisensoriale adattiva

degli aspetti dissociati dell’esperienza traumatica.

Cambiamenti volumetrici dell’ippocampo dopo una terapiacon EMDR sono stati evidenziati utilizzando la risonanzamagnetica ad alta risoluzione su pazienti con PTSD cronico.L’ippocampo viene indicato da alcuni studi come una strutturacerebrale che presenta un volume ridotto nei pazienti conPTSD (Shin et al., 2006) e la cui rigenerazione nel volumesembrava essere promossa finora soltanto dalle sostanzepsicotrope. Questo studio ha mostrato che dopo 8 settimane ditrattamento EMDR che ha condotto ad una notevole riduzionedella sintomatologia del PTSD, il volume dell’ippocampo eraaumentato bilateralmente in modo significativo.

Bossini et al. (2007). Neuroanatomical changes after eye movement desensitization and reprocessing (EMDR) treatment in posttraumatic stress disorder. The Journal of Neuropsychiatry and Clinical

Neuroscience, 19(4):475-6.

L’EMDR in Emergenza-

ITALIA

Terremoto Emilia, 2012

Alluvione

Capoterra,

2008

Emergenza Infanticidi, ‘13-

’14

Violenza domestica 2013-14

Incidente grattacielo Pirelli,

2002

Terremoto San Giuliano,

2002

Terremoto L’Aquila, 2009Incidente Stroppiana,

2007

Incidente Viggiù, 2008

• In uno studio realizzato su 1295 terapeutiformati in EMDR, non sono stati rilevati piùeffetti secondari negativi di altri approcciterapeutici. Inoltre, i terapeuti riportavano chel’ideazione suicidaria e altri sintomi, eranominori in un trattamento con EMDR che inaltri metodi usati prima (Lipke, 1992). EMDRrisulta uno dei metodi terapeutici più sicuri edefficaci per trattare disturbi legati a esperienzetraumatiche.

Le cose si scoprono attraverso i

ricordi che se ne hanno

(Cesare Pavese)