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Ludovico Ariosto

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Ludovico

Ariosto

Testo

NARRATIVO

Popolare nel

Trecento:

BOCCACCIO

(Filostrato,

Teseida, Ninfale

fiesolano)

metro

OTTAVA

TERZA RIMA

il

poema

epico-cavalleresco

carolingia bretone

CANTARI

ANONIMI:

• LA SPAGNA

•L’ORLANDO

POEMI QUATTROCENTESCHI

•Luigi Pulci: Morgante Maggiore

•Matteo Maria Boiardo:Orlando

innamorato

La continuazione dell’Orlando innamorato

intorno al 1505 Ariosto mise mano alla composizione di un poema cavalleresco, l’Orlando furioso.

La materia cavalleresca era molto amata nella corte ferrarese

Orlando innamorato di Boiardo

Riprendela narrazione

dal puntoin cui Boiardo

l’aveva interrotta

Le edizioni del 1516 e 1521Appena uscita questa

edizione, il poeta si mise subito al lavoro per correggerla e limarla. Una seconda edizione uscì nel 1521, senza cambiamenti di grande rilievo e con una complessiva revisione linguistica.

Una prima

redazione

dell’Orlando

furioso, in 40 canti,

era terminata

nell’ottobre del

1515, e vide la luce

a Ferrara nel 1516

il poema ebbe un grande successo, testimoniato dalle numerose

ristampe, ben 17

L’edizione del 1532

nell’ultima redazione adeguò la lingua ai canoni classicistici che erano stati autorevolmente fissati da Bembonel 1525 con le Prose della volgarlingua (si rifaceva rigorosamente al fiorentino dei “classici” trecenteschi).

nelle prime due edizioni il poeta aveva

usato la lingua cortigiana che era

stata propria anche

di Boiardo basata fondamentalmente

sul toscano letterario

ma con coloriturepadane e

latineggianti

revisionelinguistica

un poeta pienamente inserito in un orizzonte letterario nazionale

La prima

edizione

Ariosto ancora radicato in

un tradizione cortigiana

municipale, prettamente

quattrocentesca

l’edizione

del 1531

Le aggiunte:

contenuti: vi sono aggiunte cospicue, di interiepisodi

Vi sono i riferimenti a fatti della storia contemporanea, che in quegli anni vedeva un precipitare inesorabile della crisi italiana, a causa delle guerre che le potenze straniere combattevano sulla penisola

il numerodei canti

fu elevatoa 46

Un clima più cupo

pessimismo sulla Fortuna e l’azione umana

tematiche negative, quali il tradimento, la violenza, la tirannide

I Cinque canti scritti intorno al 1518-19, con l’intenzione di

inserirli nella seconda edizione del poema.

Poi rinunziò all’inserzione e li lasciò inediti.

I Cinque canti furono poi pubblicati postumi dalfiglio Virginio, in appendice ad un’edizioneveneziana del Furioso (1545).

La fusione tra materia carolingia e arturiana

porta alle estreme conseguenze gli effetti dell’immissione del tema romanzesco dell’amore nell’austera epica carolingia

motivo amoroso fiabesco e meraviglioso

•per amore fa divenire Orlando addirittura

pazzo furioso.

la materia medievale e romanza di

«armi» ed «amori»si riveste di forme

classiche

Le reminiscenze classiche

di Virgilio (episodio di Cloridano e

Medoro, che è la ripresa di quello

di Eurialo e Niso nell’Eneide),

di Ovidio e di tanti altri autori

antichi

interi episodi ricalcati

rimandi mitologici

semplici riecheggiamenti di versi

o di clausole stilistiche.

Il pubblico

un’immagine nell’esordio

dell’ultimo canto del poema

Ariosto, usando la consueta

metafora della scrittura dell’opera

come navigazione, immagina di

giungere in vista del porto e di

scorgere sulla riva ad attenderlo il

suo pubblico, composto

dalle dame e dai letterati

più famosi di tutte le

corti italiane: una corte

“ideale”

indirizzata ad un pubblico di cortigiani e persone colte

presenta ancora i caratteri

della trasmissione orale

(racconto rivolto a viva voce

al pubblico)

Il pubblico cortigiano

l’opera è composta

fatta di

per questo merita di essere pubblicata

«per spasso e recreatione de’ Signori

e persone de animo gentile»

L’entrelacement

il narratore porta avanti in parallelo il racconto di più vicende conducendo numerosi fili narrativi ad intersecarsi tra di loro, per dividersi poi nuovamente.

sono inoltre inserite delle novelle, raccontate da vari personaggi

ogni canto presenta un esordio in cui la voce narrante traendo spunto dai casi dei personaggi fa considerazioni morali sul comportamento umano in generale

L’organizzazionedell’intreccio

Ariosto riprende l’espediente boiardesco di interrompere improvvisamente la narrazione, in un momento cruciale, per passare a narrare la vicenda di un altro personaggio.

La vicenda narrata e la Weltanschaaung ariostesca

I principali fili narrativi

1) la guerra mossa dal re africano Agramante a CarloMagno sul suolo di Francia, per vendicare la morte delproprio padre Troiano;

2) l’amore di Orlando per Angelica e la vana ricerca delladonna amata, che si risolve nella scoperta del suotradimento nella follia dell’eroe e nel suo finalerinsavimento, grazie ad Astolfo che ha ricuperato il suosenno con un viaggio sulla luna

3) le vicende di Ruggiero e Bradamante, divisi da infinite peripezie che si concludono con la conversione di Ruggiero al cristianesimo e con le nozze, da cui avrà origine la casata estense.

Guerra

Amore

Motivo encomiastico

pp.72-72

box

Il carattere profano dell’«inchiesta»

Ma nel Furioso il desiderio è vano, gli oggetti ricercati deludono sempre le attese e appaiono irraggiungibili, l’«inchiesta» risulta sempre fallimentare e inconcludente.

nei romanzi medievali la queste (o quête) si caricava di sensi mistico-religiosi

L’inchiesta

fallimentare

Episodi emblematici della inchiesta fallimentare

1. il personaggio di Angelica: vagheggiata da Orlando e da tanti altri cavalieri, sfugge sempre loro dinanzi,.

2. canto I: la fuga di Angelica nella selva e la serie continua di incontri, con Ferraù, con Rinaldo, che si pongono al suo inseguimento, lasciando la ricerca di altri oggetti, un elmo, un cavallo

3. l’episodio del palazzo d’Atlante, in cui vari cavalieri, sono attirati dal mago col miraggio ingannevole degli oggetti da loro desiderati, e si aggirano senza sosta in

una sorta di labirinto senza uscita

Il movimento circolare e l’errore

L’«inchiesta»

inconcludente si

traduce in un

movimento

circolare, che non

approda mai ad

una meta e ritorna

sempre su se stesso

L’inseguire

vanamente questi

oggetti delusori

costituisce per i personaggi

uno sviarsi un «errore»Errore =termine chiave del poema:

può essere errore in senso materiale,

l’errare, l’allontanarsi fisicamente (ad

esempio dall’assedio di Parigi), ma

anche morale (Orlando, allontanandosi

dal campo cristiano

Lo spazio

una funzione essenziale ha nel poema l’organizzazione dello spazio.

Si tratta di uno spazio vastissimo Francia

penisola iberica

Italia

Nord dell’Europa

vicino e estremo Oriente

Africa

Oltre che verticale,

il movimento è lineare:

poiché il suo viaggio

è voluto da Dio, Dante non

può deflettere dal suo cammino,

ma prosegue sempre dritto

verso la sua meta finale.

Lo spazio verticale e il movimento lineare nella

Commedia il viaggio di Dante

coerentemente con la struttura spaziale del mondo dantesco, è un viaggio in direzione verticale, ad indicare il percorso di affrancamento dal peccato verso la salvezza.

netta contrapposizione di valore tra il basso e l’alto, la terra e il cielo, che rappresentano la materia e lo spirito, il peccato e la salvezza, la tenebra e la luce, il tempo e l’eterno

Lo spazio orizzontale del Furioso

ignora o mette tra parentesi la trascendenza(convenzionale e letterario è l’intervento delleforze angeliche in aiuto di Parigi).

Il mondo è il campo di azioni essenzialmenteumane

il movimento dei cavalieri avviene sul piano di una perfetta orizzontalità, nella dimensione puramente terrena.

riflette la concezione

laica che è propria del

Rinascimento.

Il movimento plurimo e circolare

di fronte al «pellegrino» Dante si apre

un’unica direzione di movimento, e il suo

viaggio è destinato a raggiungere la meta

dinanzi ai cavalieri ariosteschi si apre ad

ogni momento un campo infinito e

infinitamente vario di possibilità

tra cui scegliere, e la ricerca non

raggiunge mai il suo oggetto:

il movimento circolare

ritorna sempre su se stesso

movimenti di infiniti personaggi si intersecano, contrastandosi a vicenda.

Il capriccio della Fortuna

uno spazio aperto al desiderio e alla scelta umani, ma anche labirintico e

frustrante.

In esso domina non il disegno divino che tutto regola provvidenzialmente, ma l’azione capricciosa e imprevedibile della Fortuna

La selva e l’intrico del mondo

metafora sensibile: la selva fa da sfondo all’azione

Il tempo labirintico

La struttura narrativa divagante

l’inchiesta perennemente frustrata

Il reale labirintico

consapevolezza registica

l’impressione

che il poema

rende non è

quella del

disordine, del

caos informe

l’intrecciarsi delle vicende narrate

non dà mai il senso

di un accostamento casuale

Il disegno

organizzativo

rigoroso

che la lucida

mente

del poeta regola

dall’alto

L’armonizzazione concertante

Il poeta stesso nel corso del racconto più volte enuncia il principio dell’unità che vi deve essere nella molteplicità

nel compiere la «gran tela» a cui lavora, per stimolare

l’interesse del lettore gli occorrono «molte» e «varie fila»

deve fare come il buon suonatore, che spesso sul suo strumento muta corda e varia suono

poetica rinascimentale:l’artista nella

sua opera è come Dio nel mondo

geometriche simmetrie

Orlando e Ruggiero. Per Orlando si tratta di un percorso di

degradazione, dal positivo al negativo:daguerriero pio e assennato si abbassa al livellodelle bestie selvagge;

per Ruggiero è invece un percorso dielevazione, dal negativo al positivo, da unagiovanile incostanza all’acquisto dellasaggezza e responsabilità di guerriero.

La conclusione dei principali filoni narrativi

tutti i filoni narrativi principali arrivano a una conclusione

ad un certo punto dell’intreccio comincia a sostituirsi una struttura completamente diversa, quella chiusa e compatta che è propria dell’epica classica Un momento culminante è la conversione di

Ruggiero, che segna la fine del continuo «errore» cavalleresco del personaggio e l’approdo finale al suo destino di eroe epico, fondatore di una civiltà

La struttura chiusa

Ariosto, consapevole di non poter dominare la realtà, ne domina almeno razionalmente il simulacro artistico, attraverso l’organizzazione formale dell’opera. Se il mondo è caos, contraddittorietà,

mutevolezza, rovesciamento continuo delle attese, il poema che ne è il simulacro può essere ridotto all’ordine, chiuso in una struttura limpida e simmetrica

Boiardo e Ariosto

Boiardo, celebratore della cavalleria : egli credeva che i valori cortesi potessero rivivere nella

società cortigiana se venivano rivitalizzati con contenuti nuovi, moderni Celebra l’energia dell’individuo che si sa imporre alla Fortuna

La cavalleria,mondo remoto per Ariosto può solo essere vagheggiato con nostalgia, ma anche con

distacco Per il piacere di immergersi, narrando, in un mondo fittizio,

meraviglioso e fantastico come punto di partenza per una approfondita riflessione etico-

filosofica su temi centrali della civiltà rinascimentale -tolleranza

L’aggancio alla realtà Il poema cavalleresco trasformato in «romanzo

contemporaneo»

sin dal 1954, Caretti rovesciava le interpretazioni tradizionali affermando che «la vera materia del Furioso» è costituita da una «moderna concezione della vita e dell’uomo», e che pertanto Ariosto trasforma il poema cavalleresco in «romanzo contemporaneo», «nel romanzo cioè delle passioni e delle aspirazioni degli uomini del suo tempo»

Lo straniamento

un improvviso mutamento nella prospettiva da cui è presentata la materia

impedire l’immedesimazione emotiva nel mondo narrato

costringere il lettore a riflettere su personaggi, situazioni e sentimenti con atteggiamento critico

effetto ottenuto con vari procedimenti

Gli interventi della voce narrante (giudizi e commenti, in genere

maliziosi che spezzano l’illusione narrativa)

La limitazione dell’onniscienza

L’effetto ironico

L’abbassamento

I paragoni prosaici

ironia

Ad esempio nel canto I, quando Angelica dinanzi a Sacripante afferma con vigore di essere ancora vergine, la voce narrante commenta: «Forse era ver, ma non però credibile I a chi del senso suo fosse signore; I ma parve facilmente a lui possibile, I ch’era perduto in via più grave errore»: come sì vede, l’intrusione del narratore impedisce l’immedesimazione ingenua nei fatti narrati

La rigidità idealistica

es. Orlando

la sua fedeltà ad Angelica è assoluta, egli non desiste mai dall’idealizzarla secondo i canoni dell’amore cortese-platonico che sono tipici della civiltà cortigiana rinascimentale, e proprio per questo diventa pazzo

disincantata

disposizione

conoscitiva verso il

reale

dà origine ad un

atteggiamento criticosoprattutto nei confronti dei

personaggi più sublimi del

poema

l’esito dell’idealismo di questi personaggi è fallimentare e tragico

Il pluralismo prospettico

L’autore non si identifica

mai rigidamente con una

prospettiva

se ammira la fedeltà

eroica, ne sottolinea gli esiti

fallimentari;

se ironizza sulla

spregiudicatezza riconosce

l’efficacia pratica

diversi modi di giudicareun fatto o un comportamento

possono alternarsi, senza mai che si imponga

un giudizio definitivo, univoco e incontrovertibile

METRO

L’ottava L’ottava era il metro tradizionale della poesia

cavalleresca