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Definizione di Geriatria
Nel mascheramento dei malanni dell’età senile dà un buon contributo, seppure involontariamente e con le migliori intenzioni, la “gaia scienza” della geriatria, di cui non metto in discussione, oltre l’efficacia dei mezzi che offre per migliorare le condizioni dell’anziano, di cui io stesso ho tratto enorme benefici, la nobiltà del fine, che non é soltanto quello di alleviare le sofferenze fisiche, ma anche lateralmente quello di esortare colui che sta per entrare nell’ultima fase della vita a non lasciarsi sopraffare dal timore, talora dall’ossessione, della decadenza, e a sentirsi vincitore, rispetto ai morti giovani che sono loro, e non lui, i vinti.
N. BOBBIO, De senectute
ANZIANO FRAGILE – ASSENZA DI DEFINIZIONE
E’ definizione difficile, incerta e filosofica, ma l'identificazione, la valutazione e il trattamento dell'anziano fragile sono un momento fondamentale nella pratica della medicina geriatrica.
Chi ha esperienza clinica sarebbe in grado di discriminare prontamente un anziano fragile da chi non lo è. In ogni caso, non esiste tuttora una definizione clinica precisa e comunemente accettata di fragilità.
Nonostante la difficoltà di definire il soggetto fragile, rimane comunque importante tradurre l'intuizione clinica in definizioni chiare che risultino utili per ideare validi strumenti di valutazione per identificare i soggetti più bisognosi di assistenza geriatrica e per orientare in modo efficace la strategia dell'intervento assistenziale.
Quasi tutti i Geriatri sono d’accordo nel dire che l’anziano “fragile” si riconosce ad una prima occhiata anche se quasi nessuno è in grado di fornirne una descrizione adeguata.
L. FERRUCCI et Al AIP, 2002; SIGG 2002
D. SABATINI Per una vecchiaia senza porto, 1992
D. SABATINI Per una vecchiaia senza porto, 1992
D. SABATINI Per una vecchiaia senza porto, 1992
ASPETTI CLINICI DELLA FRAGILITA’
SINTOMI Astenia Affaticabilità Anoressia Paura di cadere
Osteo-sarcopenia
Anomalie di equilibrio ed andatura
Lentezza nel cammino Denutrizione
SEGNI
PAZIENTE GERIATRICO (FRAIL-ELDERLY)
FRIED, L.P. 1994
Età estremamente avanzata
Età avanzata associata a disabilità
Età avanzata associata a comorbidità
Età avanzata associata a sindromi geriatriche
Invecchiamento
avanzato Comorbidità
grave
Polifarmacoterapia
complessaStato socio-ambientale
critico
Rischio o presenza di dipendenza
funzionale
Alto rischio di ospedalizzazione
istituzionalizzazione morte
FRAGILITA’
da U. SENIN, 2001 mod
FRAGILITAFRAGILITA’’
Compromissione progressiva in due o più
domini funzionaliViscerale somatico
Nutrizionale
Cognitivo
Sensoriale
Strawbridge W.J. et al. J. Gerontol. B. Psycol 1998, 53:1,59-16-mod.
Affettivo Osteomuscolare
femmine
maschi
60 65 70 75 80 85 90
50
40
30
20
10
0
Basso rischio Alto rischio
% p
rev a
len z
a d i
sab i
lità
Età (anni)
N. MARCHIONNI, 1988 mod.
È la conservazione di una funzione ottenuta al limite del compenso.
La fatica ad essere normali. (variante poetica)
D. SABATINI, 2001
FRAGILITA’ COME NORMALITA’ BIOLOGICA
CAPACITÀ FUNZIONALE RESIDUA E SOGLIA PATOLOGICA
C. VERGANI, La nuova longevità, Oscar Mondadori, Milano, 1997
PARAMETRI BIOLOGICI
Filtrato glomerulare
VO2 max
VEMS
PaO2
Neuroni pigmentatinella substantia nigra
Massa ossea
RESIDUO NELL’ANZIANO
50-60%
50% (5-7 MET)
70%
75%
65%
70%(DMO di circa 1g/cm2)
SOGLIA PATOLOGICA
30%: insufficienza renale
1 MET: richiesta funzionale minima
50%: dispnea da sforzo30%: dispnea a riposo
60%: ipossiemia
20%: malattia di Parkinson
DMO < 1g/cm2 + trauma: frattura
Minor capacità di conservare la omeostasi, cioè di rispondere in modo quantitativamente e qualitativamente appropriato agli insulti ambientali, con facile perdita della autonomia funzionale.
Conseguenze in caso di malattia acuta:- Maggiore frequenza di complicanze- Scompenso multiorgano- Instabilità clinica - Ostacolo alla guarigione completa ed alla restitutio ad integrum
FRAGILITA’ NELL’ANZIANO
Con l'avanzare dell'età aumentano l’incidenza e la prevalenza di patologie croniche. Queste malattie sono frequentemente associate tra loro e creano un quadro clinico complesso da riconoscere e da trattare.
La polipatologia non è una lista di malattie ma l’effetto di malattie associate sullo stato funzionale del soggetto.
FRAGILITA’ E POLIPATOLOGIA
FRAGILITÀ– DEFINIZIONE GESTIONALE
La valutazione della fragilità non ha carattere certificativo ma, piuttosto, un significato di prevenzione e promozione della qualità della vita così come di precisa identificazione del bisogno per impostare un piano di assistenza congruo.
Ciò si tramuta in una definizione gestionale della fragilità che ne riconosce la dinamicità e assume di volta in volta una forma diversa a seconda del setting, del tipo di obiettivo che si propone e dei vincoli a cui è necessario rispondere.
MALATTIA
GIOVANE - ADULTO ANZIANOSENIN, 2001
Invecchiamento
Comorbilità
Polifarmacoterapia
Diversa psico-dinamica
Condizioni socio-ambientali
MALATTIA
The American Journal of Medicine 2004; 116:179-185
MARY TINETTI: La fine dell’epoca della malattia, 2004
L’approccio tradizionale della medicina occidentale degli ultimi seicento anni, basato sulla diagnosi e sulla cura della singola malattia è oggi del tutto anacronistico se non addirittura dannoso. Esso, infatti, non tiene conto della comorbilità, dell’ influenza dei fattori psicologici, culturali ed ambientali dello stato di salute; così come del fatto che i pazienti, soprattutto se anziani, possono avere priorità differenti rispetto agli obiettivi storicamente perseguiti dal medico, privilegiando la qualità della vita alla sua durata.
DIAGNOSI quantificazione perdite
VALUTAZIONE MULTIDIMENSIONALE
quantificazione perdite e capacità residue
INTERVENTO cura delle malattie
OBIETTIVO guarigione
INTERVENTO globale sull’uomo e
sull’ambiente
OBIETTIVO mantenimento autosufficienza
MEDICINA TRADIZIONALE
MEDICINA GERIATRICA
SENIN, 2001
INVECCHIAMENTO CEREBRALE FISIOLOGICO
INVECCHIAMENTO CEREBRALE PATOLOGICO
INVECCHIAMENTO CEREBRALE PATOLOGICO
M C I
Sindrome demenziale
Disturbi cognitivi
Tassi annuali di conversione dal deterioramento cognitivo lieve (MCI) alla demenza durante 48 mesi
Da Petersen et al, Arch Neurol 1999; 56: 303-8
0%0%
20%20%
40%40%
60%60%
80%80%
100%100%
Esame inizialeEsame iniziale 12 mesi12 mesi 24 mesi24 mesi 36 mesi36 mesi 48 mesi48 mesi
MC
I (%
)M
CI (
%)
MCIMCI DADA
Scompenso cardiaco
BPCO
Polifarmacoterapia
Ritenzione urinaria
MalnutrizioneDEMENZA
GIOVANE - ADULTO ANZIANO
SENIN, 2001
DEMENZA
Cofosi
D E M E N Z E
ADVDLBDFTDaltrereversibili
CNR-PF invecchiamento
DIFFICOLTA’ NELLA DIAGNOSI DI DEMENZA
Diagnosi di malattiaDiagnosi eziologicaDiagnosi patogeneticaDiagnosi di comorbilità
LA COMORBILITÀ NELLA DEMENZAA) CARDIO-VASCOLARE
Cardiopatia Ipertensione arteriosa sistemica Complicanze d’organo da ipertensione
arteriosa Complicanze d’organo da aterosclerosi Sede emboligena Altri fattori di rischio cardiovascolari
B) SOMATICA Malattie concomitanti Malattie “primitive”
Malattie secondarieD. SABATINI, 2004