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SUNIA CGIL Roma La crisi economica acuisce il fenomeno degli sfratti per morosità

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SUNIA

CGIL

Roma

La crisi economicaacuisce il fenomeno

degli sfratti per morosità

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L’indagine sull’andamento delle procedure di sfratto è stata effettuata su dati del Ministero dell’Interno e sui risultati di un rilevamento effettuato su un campione di 1.000 famiglie sfrattate distribuite su tutto il territorio nazionale che si sono rivolte alle sedi del Sunia.

Il 42% riguarda famiglie del nord, il 35% del centro, il 23%famiglie con procedimento di sfratto nel sud.

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Il mercato delle locazionie le famiglie in affitto

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Le caratteristiche principali delle famiglie in affitto

E’ stato considerato solo il settore riferiro a singoli privati, escludendo Società, compagnie assicurazione, entidi previdenza, Ater,Stato, Regione, Provincia,Comune

20,5% nuclei unipersonali (di questi il 58% composti da donne)

Dimensione della famiglia

67,0% nuclei monoredditoCaratteristiche reddituali

39,6% operai29,2% pensionati

Profilo lavorativo

22,7% > 65 anni25,1% donne

Caratteristiche del capofamiglia

Oggi il comparto in affitto privato è caratterizzato dal peso rilevante di categorie deboli che non riescono a sostenere gli attuali livello di mercato:

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Nel 2006

Reddito medio da lavoro dipendente 16.045,00 euro annui(Banca d’Italia, I bilanci delle famiglie italiane - anno 2006)

Affitto medio città metropolitane settore privato 630,00 euro mensili(Cgil-Sunia-Censis, Indagine sulle famiglie in locazione - anno 2006)

Nel 2008

A fronte di un reddito medio sostanzialmente stabile gli affitti sonoaumentati del 16%

Il mercato delle locazioni

Il reddito medio è considerato al netto delle imposte e dei contributi.

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L’onerosità delle spese per la casa

Le spese comprendono utenze e condominio, per un valore medio pari a 175 euro al mese, senza variazioni territoriali

Il reddito medio da lavoro dipendente considerato è pari a 16.045,00 euro annui al netto delle imposte e dei contributi -(Banca d’Italia, I bilanci delle famiglie italiane - anno 2006).La pensione minima è stimata 450,00 euro/mese; la pensione media è stimata 1.200,00 euro/mese, media di unoperaio in pensione con 30 anni di contributi.

Le incidenze sono calcolate considerando un alloggio medio di 80 mq.

incidenza sul canone

su canone e spese

incidenza sul canone

su canone e spese

incidenza sul canone

su canone e spese

BARI 536,00 40 53 45 59 60 79

BOLOGNA 705,00 53 66 59 73 78 98

CATANIA 490,00 37 50 41 55 54 74

FIRENZE 855,00 64 77 71 86 95 114

GENOVA 590,00 44 57 49 64 66 85 %

MILANO 975,00 73 86 81 96 108 128 31 - 40

NAPOLI 650,00 49 62 54 69 72 92 41 - 50

PALERMO 490,00 37 50 41 55 54 74 51 - 60

ROMA 980,00 74 87 82 96 109 128 61 - 70

TORINO 565,00 42 56 47 62 63 82 71 - 100

CITTA'reddito da lavoro

dipendentereddito da due pensioni

minime

CLASSI DI ONEROSITA' CANONE MEDIO

reddito da una pensione media

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Per una famiglia con un reddito da lavoro dipendente, l’affitto incide tra il 40 e il 50% a Genova e Torino, tra il 50 e il 70% a Bologna e Firenze, oltre il 70% a Milano e Roma.Le spese totali per l’abitazione incidono sempre tra il 50 e il 70%, oltre il 70% a Firenze, Milano e Roma (da 82 a 92%).

Per una famiglia con una pensione media l’affitto incide sempre tra il 30 e il 50%, tra il 50 e il 70% a Bologna e Firenze, oltre il 70%a Milano e Roma.Considerando anche le spese le incidenze sono sempre superiori al 50%, oltre il 70% a Firenze, Milano e Roma.

Per una famiglia con due pensioni minime l’affitto incide sempre tra il 50 e il 70%, oltre il 70% a Bologna, Firenze, Milano, Napoli e Roma.Considerando anche le spese le incidenze sono sempre superiori 70%.

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Data l’insostenibilità dei canoni, le difficoltà delle famiglie a sostenere le spese per l’abitazione e all’aggravarsi della situazione economica che porterà ad un’ulteriore caduta occupazionale, senza misure di sostegno al reddito delle famiglie in affitto nel triennio 2009/2011 si prevede che altre 150.000 famiglie perderanno la propria abitazione in quanto non avranno la capacità economica per far fronte al pagamento dell’affitto

In sintesi:

Dall’indagine emerge con evidenza come l’acuirsi della crisi economica stia colpendo famiglie di lavoratori dipendenti e pensionati.

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Il fabbisogno

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Oggi a fronte di politiche che negli anni hanno incentivato l’acquisto in proprietà, portando nel nostro paese la percentuale di proprietari di casa all’80%, esiste un’ampia domanda di alloggi in affitto a canoni sociali o calmierati rappresentata sia da famiglie che hanno i requisiti per un alloggio pubblico, ma alle quali l’esiguità del comparto non riesce a dare risposta, né il fondo sociale può sostenere, sia da famiglie che non hanno tali requisiti, ma per le quali non c’è compatibilità con gli attuali canoni del mercato:

Fonti: Federcasa, Cresme, Censis, Caritas.

•negli ultimi 5 anni sono stati emessi circa 175.000 sfratti permorosità,•750 mila famiglie hanno il contratto scaduto e non possono sopportare aumenti di canone•600 mila sono le domande inevase a Comuni ed ex Iacp• su 3 milioni 700 mila immigrati regolari, metà vive in coabitazione,spesso in condizione di sovraffollamento, a volte estremo,•circa 8,5 milioni di giovani tra 20 e 34 anni, dei quali quasi la metàpercettori di reddito, vivono ancora in famiglia,

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I provvedimenti del Governo

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Con la legge 133/2008 annuncia a Giugno del 2008 un piano casasenza nuove risorse ma finanziato sottraendo:

540 milioni di Euro stanziati dalla legge 222 del 29novembre 2007, già ripartiti fra le regioni ed i comuni per lacostruzione ed recupero di oltre 12.000 alloggi di EdiliziaPubblica

288 milioni già destinati a Marzo del 2008 a Programmi diRiqualificazione Urbana per alloggi a canone sostenibile

100 milioni destinati dalla finanziaria per il 2008 alla societàdi scopo per destinare beni demaniali all'affitto a canoneconcordato

60 milioni per le annualità 2008 e 2009 per l'ediliziasovvenzionata

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Il Ministro dell'economia annuncia 20.000 alloggi già nel 2009: negli annunci di questi giorni tale data è slittata al 2011.

Qualche mese dopo, con la legge finanziaria per il 2009, riduce il Fondo di sostegno all'affitto dai 201 milioni di euro del 2008, peraltro già largamente insufficienti, ai 161 del 2009, ai 144 del 2010 ed ai 110 del 2011

Con un emendamento al decreto legge 185 del 29 novembre 2008, annunciato come importante provvedimento a sostegno delle famiglie in affitto, “restituisce” 20 dei 40 milioni sottratti al Fondo con la finanziaria

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2000

2001

2002

2003

2004

2005

2006

361.579.829,00

335.696.984,00

249.180.873,00

246.496.000,00

248.248.333,45

230.143.000,00

310.660.000,00

Fondi attribuiti

2007 210.990.000,00

‐7,16

‐31,09

‐31,83

‐31,34

‐36,35

‐14,08

% rispetto al 2000

‐41,65

Dal 2000 al 2011 i fondi statali attribuiti sono diminuiti del 

69,58%

2008 201.000.000,00 ‐44,41

2009 161.000.000,00 ‐55,47

2010 144.000.000,00 ‐60,17

2011 110.000.000,00 ‐69,58

Nel periodo 2000 – 2008 gli affitti sono aumentati del 

130%

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I fondi destinati e ripartiti dal Governo precedente sono stati bloccati e giacciono inutilizzati

A dispetto degli annunci le risorse destinate all'edilizia abitativanon solo non sono aumentate, ma sono state ridotte anche quelle già stanziate in precedenza e si parla di ulteriori tagli da destinare ad altri capitoli di spesa

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Le procedure di sfratto

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Le procedure di sfratto

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Negli ultimi 5 anni circa 120.000 famiglie hanno perso la loro abitazione: 2004 25.267

2005 25.6712006 22.2782007 22.3982008 25.000

Considerando l’incidenza tra morosità e totale sfratti, negli ultimi 5 anni verosimilmente sono stati eseguiti quasi 100.000 sfratti per morosità.

Per il 2008 è stata effettuata una proiezione essendo disponibili solo i dati del primo semestre

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Quasi altre 50.000 famiglie rischiano di perdere la propria abitazione con l’esecuzione dello sfratto. Negli ultimi 5 anni sono stati emessi circa 175.000 sfratti per morosità: 2004 32.578

2005 33.7682006 34.3092007 33.8722008 40.000

Nel primo semestre 2008 risultano già 20.690 sfratti emessi per morosità, il 78,22% del totale degli sfratti emessi, che per il 2008 potrebbero superare i 40.000, il 20% in più rispetto al 2007

Per il 2008 è stata effettuata una proiezione essendo disponibili solo i dati del primo semestre

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Sfratti emessi nelle aree metropolitane - ultimi 5 anni

TorinoMilanoVeneziaGenovaBolognaFirenzeRomaNapoliBariCatania

Palermo

Sfratti emessi per morosità e % su abitazioni

10.20810.1492.0777.5265.9976.17924.62113.2884.2165.091

9.73099.012

Abitazioni in affitto

209.098281.95436.59881.56071.45657.305259.001277.818100.43663.16691.904

4,883,605,489,238,39

10,789,514,784,208,06

10,59

Sono state considerate le unità abitative in affitto escludendo quelle di proprietà pubblica

Gli sfratti emessiriguardano

provvedimenti emessi negli ultimi cinque anni dei quali una

parte si sono conclusi sicuramente con

l’esecuzione.

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TorinoMilanoVeneziaGenovaBolognaFirenzeRomaNapoliBariCatania

Palermo

Sfratti eseguiti e % su abitazioni

11.15818.6381.9075.7454.8223.77519.41814.1111.2922.5694.11187.456

Abitazioni in affitto

209.098281.95436.59881.56071.45657.305259.001277.818100.43663.16691.904

5,346,615,217,046,756,597,505,081,294,074,47

Sono state considerate le unità abitative in affitto escludendo quelle di proprietà pubblica

Gli sfratti eseguitiriguardano

provvedimenti eseguiti negli ultimi

cinque anni che possono essere stati

emessi anche in periodi precedenti.

Sfratti eseguiti nelle aree metropolitane - ultimi 5 anni

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A Roma negli ultimi 5 anni sono stati emessi quasi 25.000 provvedimenti di sfratto per morosità, a Napoli Torino e Milano più di 10.000.

In sintesi:

Nel complesso nelle aree metropolitane a più alta tensione abitativa sono stati emessi quasi 100.000 sfratti per morosità e circa 90.000 famiglie hanno subito un’esecuzione del procedimento.

A Genova, Firenze, Palermo e Roma circa il 10%delle abitazioni in affitto (escluse quelle di proprietàpubblica) riguardano famiglie che in questo periodo hanno subito uno sfratto per morosità.

Negli ultimi 5 anni hanno subito un’esecuzione:a Milano e Roma circa 20.000 famiglie, a Napoli quasi 15.000,a Torino più di 10.000.

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Le caratteristiche delle famiglie con sfratto per morosità

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Le famiglie con un procedimento di sfratto sono in maggior parte italiane (circa l’80%) ma aumentano quelle di immigrati, soprattutto al nord.

In generale sono famiglie a basso reddito (il 50% percepiscono meno di 15.000,00 euro annui), ma cominciano a essere rilevanti anche le famiglie con redditi medi che non riescono più a sostenere le spese per l’abitazione, che nel corso del contratto hanno perso il posto di lavoro (24%) o hanno visto diminuire le proprie entrate (lavoratori posti in cassa integrazione, pensionati).

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Le famiglie con sfratto per morosità

Nazionalità 78% italiani22% stranieri

Sesso del capofamiglia

69% uomini31% donne

Le famiglie immigrate sono in prevalgono al nord, quelle italiane al centro e al sud.

Le donne sono presenti come capofamiglia nel 45% dei casinelle famiglie italiane, nel 21% in quelle straniere.

Componenti della famiglia

30% 1 persona32% 2 persone18% 3 persone20% > di 3

Nelle famiglie di immigrati i nuclei sono in media di 3/4 persone, in quelle italiane sono presenti quasi tutti i nuclei dianziani, l’87% del totale, e costituiscono il 24% delle famiglie sfrattate italiane.

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Età del capofamiglia

4% > 35 anni31% 35 - 50 anni38% 50 - 65 anni27% > 65 anni

Nei nuclei con capofamiglia donna per due terzi queste si collocano in una fascia di età tra 35 e 50 anni, separate, con figli a carico, per il 10% hanno oltre 65 anni, senza altre persone nel proprio nucleo familiare

53% con figli47% senza figli

Nuclei con figli

Nelle famiglie con figli il 64% hanno figli minori (34% del totale delle famiglie).

2% senza reddito7%< 5.000

21% 5.000-10.000 25% 10.000-15.00037% 15.000-20.0008% > 20.000

Reddito annuale

Le famiglie si collocano sia in fasce di reddito basse, sia in fasce di reddito medie: il 21%percepiscono fino a 10.000 euro, il 62% da 10.000 a 20.000 euro, l’8% oltre 20.000.

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Professione del capofamiglia

10% disoccupati12% lav. precari30% operai25% impiegai23% pensionati

Parte dei problemi derivano da mutate condizioni lavorative,decesso del coniuge, separazioni soprattutto per donne con diminuzione del reddito. Parte riguardano famiglie di operai e impiegati che non sostengono piùil livello dei canoni.

Dai dati dell’ultimo semestre 2008 si evidenzia un aumento di famiglie collocate in particolari fasce deboli: su più di 20.000 sfratti emessi il 24% riguardano famiglie in cui il percettore ha perso il posto di lavoro, il 22% riguarda lavoratori precari, il 21% cassaintegrati.

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Sostanzialmente possono essere individuate 4 tipologie familiari prevalenti:

Famiglia di 3/4 persone, di nazionalità italiana, con almeno un figlio minore, che ha visto ridurre la possibilità di spesa nel corso del contratto subendo aumenti di canone o in cui il primo percettore ha perso il posto di lavoro. Soprattutto nel centro e nel sud.

Famiglia con le stesse caratteristiche ma di nazionalità straniera, soprattutto al nord.

Famiglia costituita da anziani soli o con coniuge che non sono riusciti a sostenere gli aumenti dei canoni.

Famiglia costituita soprattutto da donne che, in seguita a separazione, hanno subito riduzioni del reddito mantenendo un nucleo di 2/3 persone.

In sintesi: