PRESENTAZIONE DELLA CLASSE - itisegato.it · Meccanica e macchine a fluido Schiocchet Bruno...

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ESAME DI STATO ANNO SCOLASTICO 2014/2015 DOCUMENTO DEL CONSIGLIO DI CLASSE CLASSE 5° SEZ. A INDIRIZZO MECCANICA - MECCATRONICA (DPR N° 323 DEL 23.07.1998) Belluno, 15 maggio 2015

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ESAME DI STATO

ANNO SCOLASTICO 2014/2015

DOCUMENTO DEL CONSIGLIO DI CLASSE

CLASSE 5° SEZ. A INDIRIZZO MECCANICA - MECCATRONICA

(DPR N° 323 DEL 23.07.1998)

Belluno, 15 maggio 2015

SOMMARIO

Composizione del consiglio della classe 5^ Meccanica Meccatronica 3

Presentazione dell’istituto 4

Presentazione della classe 5

Programmazione dell’attività didattico-disciplinare 6

Attività curricolari ed extracurricolari 7

Verifiche 9

Criteri di valutazione 9

Obiettivi, metodologie, strumenti, verifiche e contenuti delle discipline curricolari

Italiano 12

Storia 17

Lingua straniera - Inglese 19

Matematica 23

Meccanica e macchine a fluido 26

Sistemi e automazione 30

Tecnologia meccanica ed esercitazioni 34

Disegno, progettazione e organizzazione industriale 37

Scienze motoriee sportive 41

Religione 43

Firme dei docenti del consiglio di classe 45

1° simulazione prima prova 46

2° simulazione prima prova 52

Griglia di correzione prima prova 58

1° simulazione seconda prova 62

2° Simulazione seconda prova 64

1° simulazione terza prova 65

2° simulazione terza prova 69

Griglia di correzione terza prova 73

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COMPOSIZIONE DEL CONSIGLIO DELLA CLASSE 5a MECCANICA

MECCATRONICA

Lingua e lettere italiane Franco Maria

Storia Franco Maria

Lingua straniera (inglese) Barattin Francesca

Matematica Cason Elena

Meccanica e macchine a fluido Schiocchet Bruno

Laboratorio di meccanica e macchine a fluido Sacchet Aldo

Tecnologia meccanica ed esercitazioni De Pasqual Paolo

Laboratorio di Tecnologia meccanica ed esercitazioni Peterle Faustino

Disegno, progettazione, organizzazione industriale De Pasqual Paolo

Laboratorio di Disegno, progettazione, organizzazione industriale Peterle Faustino

Sistemi ed automazione industriale Menegat Livio

Laboratorio di sistemi Dalla Balla Giuseppe

Scienze motorie e sportive Mario Massimiliano

Religione Plonka Jadwiga

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PRESENTAZIONE DELL’ISTITUTO

CENNI STORICI

L’Istituto Tecnico Industriale Statale, fondato nel 1905 e intitolato allo studioso bellunese Girolamo Segato, sin dalla sua istituzione si è configurato come una realtà scolastica ben inserita nell’ambiente sociale, culturale e produttivo della città e della provincia di Belluno.

CORSI DI STUDIO

Costruzioni, Ambiente, TerritorioElettrotecnicaElettronicaInformatica e TelecomunicazioniMeccanica MeccatronicaEnergia Tecnologia dell'Occhiale

I corsi di specializzazione dell’Istituto costituiscono un punto di riferimento importante per il territorio bellunese, una delle zone più attive dal punto di vista economico e lavorativo, ricco di piccole e medie imprese con tecnologie avanzate in tutti i settori produttivi.

SBOCCHI LAVORATIVI E DI STUDIO

Il percorso didattico seguito nelle varie specializzazioni permette sia sbocchi lavorativi immediati dopo il diploma, sia l’iscrizione a qualsiasi corso universitario a lungo e a breve termine.Da alcuni anni fanno parte integrante dell’attività didattica le “aree di progetto”, mirate alla realizzazione tecnica e pratica di progetti commissionati da aziende leader nei settori dell’elettronica, della meccanica e dell’impiantistica elettrica, che operano in provincia.Le "aree di progetto" sono state realizzate grazie anche all'intervento dell'Associazione degli Industriali di Belluno.

ATTIVITA’ SVOLTE NELL’ISTITUTO

L’I.I.S. “SEGATO - BRUSTOLON” è una realtà scolastica rivolta, non solo al mondo industriale e produttivo, ma anche alle istituzioni che operano nel Bellunese con finalità culturali e sociali, con le quali collabora sia per la realizzazione delle “aree di progetto” del biennio, sia con l’apertura dell’edificio per conferenze e convegni.In questi ultimi anni ha ospitato convegni e attività riguardo ad aspetti artistico - culturali e a problematiche del mondo giovanile.

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PRESENTAZIONE DELLA CLASSE

Storia della classe

La classe, formata da ventitre alunni maschi, aveva iniziato il triennio con trentuno allievi, dei quali ventisei sono arrivati in quarta, dove si sono aggiunti due allievi provenienti dalla quarta dell’anno precedente. In quinta, dopo la selezione operata alla fine della quarta, sono rimasti ventitre allievi.Da ciò si può dedurre che il percorso non è stato semplice, per la consistenza numerica della classe e per la presenza di allievi poco motivati. Un allievo è in possesso della certificazione per DSA.Nel triennio la classe ha avuto continuità didattica in diverse discipline, eccezion fatta per Italiano e Storia (cambio d'insegnante dalla 3ª alla 4ª), Meccanica (cambio d’insegnante dalla 3ª alla 4ª), Tecnologia (cambio d’insegnante dalla 3ª alla 4ª e dalla 4ª alla 5ª), Sistemi (cambio d’insegnante in 4ª).

L’andamento didattico - disciplinare è risultato, nel complesso, soddisfacente.Nei primi due anni, per la numerosità della classe, la situazione è stata piuttosto delicata, specie in terza. Nell'ultimo anno, per la selezione operata, la situazione è decisamente migliorata.Una terzo circa della classe, infatti, è sempre risultato molto interessato e impegnato, un'altra parte, che ha affrontato lo studio con impegno piuttosto modesto, ha conseguito risultati sufficienti, mentre il resto ha manifestato problemi di attenzione e di applicazione e ha avuto bisogno di interventi che sollecitassero un atteggiamento più responsabile.La frequenza alle lezioni è risultata abbastanza regolare, tenendo conto che parte degli allievi proviene da località di montagna piuttosto distanti dal capoluogo.

Situazione della classe e risultati raggiunti

I risultati raggiunti sono nel complesso soddisfacenti, anche se variano a seconda degli allievi. Un gruppo è emerso dimostrando in tutte le discipline buone, in qualche caso eccellenti, capacità critiche e di rielaborazione personale, sostenute anche da una costante applicazione, con risultati per alcuni molto buoni. Gli altri si sono impegnati in modo diversificato a seconda delle materie e dei propri interessi, ottenendo risultati non omogenei.Alcuni, il cui impegno è stato decisamente modesto e discontinuo, presentano delle difficoltà in alcune discipline, con risultati appena sufficienti.L’interesse che una parte della classe ha manifestato nelle materie tecniche è sempre stato stimolato dalla utilizzazione delle attrezzature dei laboratori. Pertanto le attività pratiche hanno affiancato costantemente lo svolgimento della parte teorica del programma dando modo, soprattutto ai ragazzi più motivati, di mettere in evidenza impegno e partecipazione attiva.Nell'ultimo anno di corso particolari stimoli sono stati offerti alla classe dalla realizzazione dell’ ”Area di progetto”, nella quale si sono distinti alcuni allievi, ben motivati e attivi.

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PROGRAMMAZIONE DELL’ATTIVITÀ DIDATTICO-DISCIPLINARE

OBIETTIVI GENERALI PER LA SPECIALIZZAZIONE MECCANICA

In sede di programmazione triennale, dopo avere analizzato gli obiettivi curricolari e il profilo professionale del perito industriale per la meccanica delineati all’inizio dei programmi ministeriali, il Consiglio di classe della classe 5ˆ sez. A ha definito i seguenti obiettivi generali, che, alla fine del percorso formativo, risultano acquisiti.

IL PERITO MECCANICO:

CONOSCE:

• le caratteristiche dei processi di lavorazione e del controllo di qualità dei materiali,• le caratteristiche funzionali e d’impiego delle macchine utensili;• l’organizzazione e la gestione di alcuni processi industriali;• i principi di funzionamento delle macchine a fluido;• le principali norme antinfortunistiche e di sicurezza del lavoro in relazione alle

macchine e ai processi di lavorazione studiati.DIMOSTRA COMPETENZA:

• nella fabbricazione e nel montaggio di componenti meccanici tramite cicli di• lavorazione,• nell’avanzamento e nel controllo della produzione;• nello sviluppo di progetti e di dimensionamenti di elementi e di semplici gruppi• meccanici;• nel controllo e nel collaudo dei materiali e dei prodotti finiti;• nell’utilizzazione d’impianti e di sistemi automatizzati;• nello sviluppo di programmi esecutivi per macchine utensili (C.N.C.);• nella sicurezza sul lavoro.

HA ACQUISITO CAPACITÀ:

• linguistico- espressive e logico-matematiche;• di lettura e d’interpretazione di schemi e di disegni di organi meccanici;• di proporzionamento di organi meccanici;• di scelta delle macchine e delle attrezzature;• di utilizzo di strumenti informatici per il disegno (C.A.D.) e per la lavorazione con le• macchine utensili (C.N.C.).

Per indicazioni più puntuali si rimanda ai percorsi formativi delle singole discipline, in cui vengono definiti gli obiettivi raggiunti in termini più specifici.

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ATTIVITÀ CURRICOLARI ED EXTRACURRICOLARI

Oltre alle normali attività curriculari sono state effettuate le seguenti attività:

ATTIVITÀ CULTURALI

Corso di formazione “La Scuola come prima impresa” in collaborazione con Assindustria Padova;Orientamento universitario, Aula Magna dell’Istituto;Incontri orientamento Scuola / Lavoro - Aula Magna dell’Istituto;Incontri di educazione e prevenzione contro il tabagismo (proiezione del film “Insider”)Giornata della Memoria con la visione del film “The Freedom Writers”

VISITE GUIDATE

visita ad azienda Meccanostampi di Limana (BL)visita al Vittorale degli Italiani, Gardone Riviera (BS)

VIAGGIO DI ISTRUZIONE

A.s. 2013-2014 Monaco e Norimberga (visite al Museo dei trasporti, Deutsches Museum, campo di concentramento di Dachau)A.s. 2014-2015 Dresda - Berlino (visite al Museo della Tecnica, Ferropolis, Historisch-Technisches Museum Peenemünde)

AREA DI PROGETTO DEL TRIENNIO

Progettazione e realizzazione di una stampante 3D, in collaborazione con Assindustria Belluno.Gli allievi, divisi in sei gruppi di lavoro, hanno sviluppato in completa autonomia dei progetti di stampanti 3D, disegnate con l'ausilio del cad 3D Solid Works.I progetti sono stati presentati ad alcune aziende associate ad Assindustria Belluno, che hanno poi selezionato e finanziato la realizzazione dei due progetti da loro ritenuti più significativi e meritevoli.Dal punto di vista dell'impegno richiesto si può dire che un progetto di questa portata è un lavoro che va ben oltre i normali obiettivi disciplinari.Per quanto riguarda il disegno tecnico si è trattato di lavorare su assiemi costituiti da un elevato numero di parti, compito reso più semplice dall'uso del CAD 3D, ma assai impegnativo vista struttura da progettare, del tutto simile ad una macchina utensile a tre assi.La tecnologia meccanica è stata coinvolta in ogni momento della progettazione, dato che poi le varie parti dovevano essere pensate per essere realizzate, non si trattava quindi degli usuali esercizi destinati a rimanere sulla carta. Questo passaggio è risultato anche più impegnativo, vista la necessità di coniugare la forma funzionale con la fattibilità, tenendo conto delle macchine utensili e dei materiali disponibili.

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Trattandosi di macchine azionate da sistemi elettronici e servomotori, i gruppi di progettazione hanno anche dovuto definire le modalità di azionamento e di controllo, i relativi componenti meccanici (costruiti appositamente o scelti da catalogo) e la loro integrazione.In questo modo è stato possibile coinvolgere la classe in una attività che, per integrazione tra le discipline e competenze richieste, ha permesso di affrontare da un punto di vista reale una moltitudine di aspetti che altrimenti sarebbero stati affrontati solo sul piano teorico o non toccati del tutto, vista la notevole difficoltà che si incontra nella trattazione solo teorica di molti degli argomenti toccati.Ciò ha permesso non solo di confermare le qualità note di molti allievi, ma anche di far emergere doti e interessi da parte di altri allievi che altrimenti apparivano poco interessati.Sebbene la costruzione non sia stata completata, vista la complessità del progetto, i tempi scolastici purtroppo ristretti e i tempi di sviluppo parimenti dilatati per l'ovvia necessità da parte degli allievi di costruirsi una mentalità da progettista (processo che richiede, per chiunque, una continua formazione e non è certo improvvisabile) i risultati raggiunti sono molto soddisfacenti. Come detto molti allievi hanno mostrato di possedere ottime capacità tecniche, di valutazione, di adattamento e notevole maturità, inclusi alcuni di quelli con risultati non del tutto soddisfacenti in alcune discipline. Una minoranza di allievi ha tenuto peraltro un profilo di “minimo impegno” partecipando al lavoro solo da un punto di vista esecutivo.

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VERIFICHE

Nei programmi delle singole discipline sono specificati i tipi di verifiche svolte.Sono state effettuate anche:due simulazioni di PRIMA PROVA SCRITTA con tutte le tipologie previste dalla normativa (v. allegato n° 1), in data 09.12.2014 e 28.04.2015.due simulazioni di SECONDA PROVA SCRITTA il 24.02.2012 e 28.04.2012due simulazioni di TERZA PROVA SCRITTA:il 27.02.2015 su quattro discipline (Matematica, Lingua straniera-Inglese, Sistemi ed automazione industriale, Meccanica e macchine) con quesiti di tipologia B (“3 quesiti a risposta singola per ogni disciplina”) e durata 150 minuti (v. allegato n°1)il 09.05.2015 su quattro discipline (Matematica, Lingua straniera-Inglese, Sistemi ed automazione industriale, Meccanica e macchine) con quesiti di tipologia B (“3 quesiti a risposta singola per ogni disciplina”) e durata 150 minuti (v. allegato n°1)

La tipologia B delle due simulazioni è adeguata alle esigenze della maggior parte delle discipline coinvolte ed alla preparazione media della classe. La durata della prova di complessivi 150 minuti, cadenzata sulla scansione oraria delle attività didattiche, è risultata sufficiente.

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CRITERI DI VALUTAZIONE

Il Consiglio di classe, per quanto riguarda la corrispondenza fra elementi di verifica e valutazione numerica, si è attenuto alle seguenti tabelle, concordate dal Collegio dei docenti e indicate nel P.O.F..

PER LE MATERIE LETTERARIE E GIURIDICHE

1 – 2 l’alunno rifiuta la prova (non vuole essere interrogato o consegna in bianco un compito scritto);

3 abilità di base pressoché inesistenti, contenuti insufficienti o assenti, gravissime lacune nell’ambito argomentativo e logico-formale;

4 conoscenze carenti; il messaggio prodotto è disorganizzato nei concetti e scorretto nell’esposizione, tanto da risultare scarsamente intelligibile; l’alunno appare disorientato anche di fronte alle richieste più semplici ed inutili risultano i tentativi di aiuto da parte dell’insegnante;

5 conoscenze superficiali e non ancora sufficienti; difficoltà nell’applicazione delle abilità; mancanza di autonomia nell’esecuzione di compiti semplici; l’allievo giunge a conclusioni solo parziali;

6 il discorso ha una struttura semplice, ma sostanzialmente corretta e linguisticamente appropriata; la conoscenza è completa, ma non approfondita; sufficienti capacità di analisi; sintesi approssimativa; l’alunno talora ha bisogno di essere aiutato;

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7 il discorso è preciso, pertinente, con una struttura sufficientemente articolata dei contenuti ed è espresso in forma corretta e linguisticamente appropriata; non sono necessari particolari interventi;

8 il discorso è organizzato in modo autonomo e logicamente strutturato, con ricchezza di argomentazioni ed in forma linguisticamente appropriata, corretta e fluente; conoscenze ampie e sicure;

9 piena conoscenza dei contenuti e padronanza dell’uso degli strumenti; presenza di motivazioni e di attitudine per la materia; uso del linguaggio specifico con competenza e proprietà; capacità di valutare e rielaborare in modo autonomo ed approfondito;

10 alla padronanza concettuale e linguistica indicata al punto precedente, si aggiungono originalità di pensiero e un notevole bagaglio di conoscenze personali

PER LE MATERIE TECNICO-SCIENTIFICHE

2-1 (NULLO): l’alunno rifiuta la prova orale o consegna l’elaborato senza alcun cenno di risoluzione.

3 (SCARSO): conoscenza molto limitata degli argomenti con notevoli difficoltà di applicazione e di esposizione dei contenuti;

4 (GRAVEMENTE INSUFFICIENTE): conoscenza limitata degli argomenti, applicazione dei contenuti stentata, difficoltà nell’esposizione, numerose imprecisioni nei calcoli;

5 (INSUFFICIENTE): conoscenza parziale e superficiale degli argomenti, incertezza nell’applicazione dei contenuti, esposizione stentata, diverse imprecisioni nei calcoli;

6 (SUFFICIENTE): conoscenza degli argomenti principali, qualche incertezza nell’applicazione dei contenuti, esposizione che presenta talora superficialità ed insicurezza, qualche imprecisione nei calcoli;

7 (DISCRETO): conoscenza completa ma non particolarmente approfondita degli argomenti affrontati, correttezza, anche se con qualche imprecisione, nell’applicazione dei contenuti, esposizione non del tutto appropriata, calcoli sostanzialmente corretti con qualche errore dovuto a disattenzione;

8 (BUONO): conoscenza completa degli argomenti affrontati, giusta scelta dei metodi di risoluzione, esposizione non completamente approfondita sul piano teorico, calcoli corretti;

10-9 (OTTIMO): conoscenza completa ed approfondita degli argomenti affrontati, conseguente scelta dei metodi di risoluzione più appropriati, esposizione chiara e rigorosa dei fondamenti teorici richiesti, calcoli corretti;

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CREDITO SCOLASTICO

Per l’attribuzione del punteggio in riferimento al credito scolastico il Consiglio si atterrà ai criteri stabiliti dalla tabella A allegata all’art. 11, comma 2 del D.P.R. 23 luglio 1998 n° 323. In particolare terrà conto:

• dei voti dell’anno scolastico in corso;• dell’assiduità della frequenza scolastica; • della frequenza nell’area di progetto;• dell’interesse e dell’impegno nella partecipazione al dialogo educativo, alle attività

complementari e integrative;• di eventuali crediti formativi.

CREDITI FORMATIVI

Per la valutazione dei crediti formativi ci si è attenuti a quanto previsto nell’art. 12 del D.P.R. 23 luglio 1998 n° 323 e del D.M. n° 49/00 del 24 febbraio 2000.

In particolare, secondo i criteri generali stabiliti dal Collegio docenti, saranno valutati quelli relativi:

• alle attività sportive, la cui valutazione è affidata all’insegnante di Educazione fisica;• esperienze lavorative, che devono essere inerenti al corso di studi seguito

dall’allievo e devono essere documentate con una dichiarazione da parte della ditta presso cui è stata svolta l’attività, con l’indicazione dell’ente presso il quale sono stati versati i contributi assicurativi;

• alle esperienze di volontariato, che saranno valutate caso per caso, documentate con dichiarazione della società di appartenenza, con l’indicazione dell’impegno, dei tempi, delle modalità di svolgimento, ecc...

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RELAZIONE FINALE ANNO SCOLASTICO 2014 – 2015

PROF.SSA: MARIA FRANCO CLASSE: 5^MM

MATERIA: ITALIANO

1. ANALISI DELLA SITUAZIONE DELLA CLASSE.

La classe è composta da 23 alunni, tutti provenienti dalla classe precedente (fra questi un allievo presenta Disturbi Specifici dell’Apprendimento). Le relazioni interpersonali del gruppo classe, vista la triennale conoscenza, risultano positive e improntate al rispetto reciproco, anche se coesiste una qualche divisione in piccoli gruppi che rende la classe non del tutto compatta e in alcuni momenti poco organizzata. Gli alunni, in particolare quest’anno, si sono mostrati sensibili al dialogo educativo, per cui il rapporto alunni/docente è stato maggiormente aperto al dialogo ed al confronto. Infatti la classe ha partecipato con interesse ed un impegno più consapevole all’attività didattica e anche il gruppo che si era mostrato più debole ha fatto registrare alcuni lievi progressi, maturando un maggiore senso di volontà di recupero delle difficoltà di partenza, anche in vista del traguardo dell’esame di Stato.In classe l’impegno è stato generalmente accettabile, mentre non altrettanto si può dire per l’impegno personale di elaborazione e rielaborazione; se da un lato, infatti, l’approfondimento dei contenuti proposti risultano generalmente soddisfacenti e, per alcuni alunni, si traducono in traguardi d’apprendimento molto significativi, per altri l’atteggiamento nei confronti dello studio è stato caratterizzato da una certa passività, in parte dovuta a insicurezza e insufficiente autostima, in parte a resistenze verso un impegno più esteso e robusto. Dunque, il livello di interesse e la partecipazione alla materia non è sempre stato costante ed efficace, anche perché il metodo di studio non è risultato per tutti adeguatamente consolidato. Si può affermare, infine, che una caratteristica nella scrittura per un piccolo gruppo di alunni di questa classe sia la sintesi, dovuta ad una certa difficoltà nello sviscerare un argomento in molteplici aspetti oppure a difficoltà presenti sul piano linguistico-espressivo. Soprattutto la tipologia B che richiede l’utilizzo coerente dei documenti si è rivelata più problematica, in relazione alla coesione testuale e alla scelta di titoli e stili efficaci.

IN RELAZIONE ALLA PROGRAMMAZIONE CURRICOLARE SI E’ CERCATO DI CONSEGUIRE I SEGUENTI:

1. OBIETTIVI TRASVERSALI:

• migliorare la capacità espressive sia orali sia scritte, mirando alla correttezza formale, alla proprietà di linguaggio e all’uso della terminologia specifica delle singole discipline;

• consolidare la costruzione del pensiero critico attraverso la riflessione, la rielaborazione dei contenuti, la partecipazione al dialogo e al confronto con i compagni e i docenti;

• cogliere occasioni e spunti di approfondimento dal/con il mondo attuale;• favorire un coinvolgimento più attivo durante le lezioni, sollecitando domande e

interventi, aprendo a proposte ed iniziative individuali e di gruppo;• rendere lo studente sempre più consapevole e responsabile del suo

apprendimento, incoraggiando un atteggiamento autonomo nei confronti dello studio e quindi la sua capacità di autovalutazione;

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• orientare gli studenti nelle loro prossime scelte, universitarie e professionali, sostenendo il loro percorso di ricerca e conoscenza di sé da cui dovrebbe muovere qualsiasi decisione personale, di studio, di lavoro e di vita

• acquisire il piacere della lettura, attraverso la lettura integrale di un libro

2. OBIETTIVI DISCIPLINARI SPECIFICI

• consolidare le abilità linguistiche (orali e scritte) e le competenze espressive individuali;

• saper esporre in modo sufficientemente chiaro e comprensibile, utilizzando anche termini specifici e propri del linguaggio settoriale

• possedere conoscenze essenziali degli argomenti e dei termini specifici;• conoscere le principali caratteristiche formali del testo letterario nei vari generi;• saper cogliere nelle linee essenziali il rapporto opera letteraria e contesto;• saper comprendere il messaggio dell’opera stessa;• conoscere le caratteristiche di altri tipi di testo;• far acquisire agli studenti una conoscenza più approfondita della cultura e della

letteratura del passato, considerate sia nel loro valore intrinseco che come strumenti per comprendere la letteratura contemporanea e collocarla in una corretta prospettiva storica.

OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO IN TERMINI DI:a) CONOSCENZE:

• Storia della letteratura dei secoli XIX – XX attraverso letture antologiche;• Il Positivismo• La narrativa del VERO in Francia e in Italia: Naturalismo e Verismo • Aspetti generali di E. Zola (Il romanzo sperimentale), Flaubert (brani tratti dai

loro romanzi) • Verismo: confronto con il Naturalismo• Giovanni Verga: vita, pensiero, opere, tecniche narrative, ideologie• Testi: Vita dei campi: Rosso Malpelo, Fantasticheria; I Malavoglia; Mastro

don Gesualdo• Dal Decadentismo ai giorni nostri.• Decadentismo: aspetti generali, visione del mondo decadente• Decadentismo e Naturalismo• Charles Baudelaire: I fiori del male: Corrispondenze, L’albatro, Spleen• Arthur Rimbaud: Bisogna essere veggente• Paul Verlaine: Languore• Il romanzo decadente: Oscar Wilde e i principi dell’Estetismo• Oscar Wilde: dal Ritratto di Dorian Gray, Un nuovo edonismo• Giovanni Pascoli: vita, pensiero, opere, la poetica• Il saggio: Il fanciullino• Myricae: X agosto, Arano, Novembre, Lavandare, Temporale• Canti di Castelvecchio: Il gelsomino notturno• Gabriele D’Annunzio: vita, pensiero, opere, la poetica• Dalla figura dell’esteta al superuomo;• Da Il piacere: Don Giovanni e Cherubino

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• Dal Trionfo della morte: Tu mi sei ignota• Le laudi: Alcyone: La sera fiesolana, La pioggia nel pineto• Dal Notturno: Scrivo nell’oscurità• Il contesto del primo Novecento: Henri Bergson; Sigmund Freud; George

Simmel• Luigi Pirandello: Vita, pensiero, opere• La poetica: L’umorismo; La “vita” e la “forma”• Novelle per un anno: La carriola• Passi tratti dal romanzo Il fu Mattia Pascal• Passi tratti da Uno, nessuno, centomila• Il teatro: Sei personaggi in cerca d’autore• Italo Svevo: vita, pensiero, opere, formazione, novità letterarie• Svevo e la psicanalisi• I romanzi: Una vita, Senilità, La coscienza di Zeno• La coscienza di Zeno: Prefazione; Preambolo; Il fumo; La vita è sempre

mortale. Non sopporta cure.• L’età delle Avanguardie: contesto generale• Le forme della poesia: la tendenza all’avanguardia in Europa: G.

Apollinaire, La piccola auto; V. Majakovskij: La guerra è dichiarata• Il rifiuto della tradizione e del mercato culturale, gruppi e programmi. • I Futuristi: azione, la macchina e la velocità; le innovazioni formali i

manifesti; i protagonisti. • Filippo Tommaso Marinetti: vita e opere • Il Manifesto del futurismo; • Correzione di bozze+desideri in velocità• Ardengo Soffici: Crocicchio• Aldo Palazzeschi: E lasciatemi divertire. • Giuseppe Ungaretti: vita, pensiero, opere, poetica: Una bella biografia• Da Il porto sepolto: Il porto sepolto• Da L’Allegria: San Martino del Carso, Soldati, Veglia, Allegria di naufragi,

Fratelli• Da Sentimento del tempo: La madre• Eugenio Montale: vita, pensiero, opere, poetica• Il male di vivere del ‘900• Da Ossi di seppia: Limoni, Non chiederci la parola, Meriggiare, Spesso il

male di vivere, Cigola la carrucola• Da Le occasioni: Non recidere, forbice, quel volto• Salvatore Quasimodo: vita, pensiero, opere, poetica• Da Acque e terre: Ed è subito sera, Alle fronde dei salici• Cenni al Neorealismo• Lettura integrale di un libro a scelta: Primo Levi, Se questo è un uomo;

Mario Rigoni Stern, Il sergente nella neve; Elio Vittorini: Uomini e no; Italo Calvino: Il sentiero dei nidi di ragno

b) COMPETENZE:

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• conoscere in modo sufficientemente approfondito i generi, gli autori, le opere della letteratura italiana dall’Età del Realismo alla seconda metà del ‘900;

• saper collocare i testi nella tradizione letteraria e nel contesto storico di riferimento• operare opportuni confronti fra la letteratura italiana e la produzione europea• seguire le consegne ed eseguire il compito con sufficiente coerenza;• se guidato, applicare le conoscenze acquisite in contesti nuovi.• esprimersi oralmente e per iscritto in forma organica, articolata, con proprietà e

correttezza formale;• produrre testi scritti di diverso tipo (in forma ortograficamente e sintatticamente

corretta, in relazione allo scopo e al destinatario) secondo le modalità previste dall’Esame di Stato, utilizzando consapevolmente i diversi registri formali

c) ABILITA’:

Interiorizzare gli apprendimenti in modo problematicoMigliorare le capacità di autovalutazione, non solo sotto l’aspetto del profitto, ma anche

della propria formazione per meglio valutare la scelta del post-diploma

METODI E STRATEGIE DIDATTICHE

Il metodo di lavoro si è basato sostanzialmente sulla lezione frontale, con domande e/o attività di brain-storming per sollecitare e tener viva l’attenzione della classe. Dove è stato possibile, si è cercato di creare dei collegamenti con il presente, con la quotidianità degli studenti. In alcune occasioni sono stati utilizzati video per consolidare l’acquisizione dei contenuti.Sono stati anche assegnati in classe esercizi che gli alunni hanno svolto lavorando singolarmente o a gruppi. Talvolta è stato anche chiesto di esporre il risultato del loro lavoro.Le lezioni svolte in classe sono state approfondite, supportate e integrate da letture e/o esercizi che gli alunni hanno svolto a casa come lavoro domestico. E’ stata proposta l’analisi di documenti con relativa discussione e confronto di ipotesi interpretative.

STRUMENTI UTILIZZATI

• Manuali in adozione (G. Armellini A. Colombo – Letteratura Letterature, volumi 3.1, 3.2, versione rossa, casa editrice Zanichelli)

• Fotocopie• Supporti tecnologici: internet• Testimonianze video• Schemi e mappe concettuali• Visita guidata al Vittoriale degli Italiani

TIPOLOGIA DELLE PROVE DI VERIFICA E VALUTAZIONE UTILIZZATE:

• Verifiche scritte con domande aperte e/o semi-strutturate• Verifiche orali individuali• Stesura di saggi brevi e/o articoli di giornale individuali e di gruppo (con

valutazione)

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• Esercizi, controllo e correzione dei compiti assegnati • Ricerche di approfondimento su tematiche di attualità• Correzione compiti eseguiti in classe• Simulazione prima prova

Si specifica che per l’allievo che presenta DSA sono stati predisposti tutti gli strumenti dispensativi e compensativi deliberati in sede di Consiglio di Classe, per i cui dettagli si rimanda al piano allegato. Durante l’anno, dunque, lo studente è stato valutato seguendo tali linee condivise, esercitandosi e preparandosi ad affrontare serenamente l’Esame di Stato. Nella griglia di valutazione utilizzata per la correzione della Prima Prova d’esame (allegata) non si è tenuto conto, in questo caso, del macro-indicatore delle competenze linguistiche di base, ovvero della capacità di esprimersi secondo una punteggiatura, ortografia, morfosintassi corretta, ma si è considerata l’efficacia argomentativa, la rielaborazione e la capacità di effettuare collegamenti e relazioni e quella di analisi di nodi concettuali e delle strutture formali.

LA DOCENTE I rappresentanti degli allievi

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RELAZIONE FINALE ANNO SCOLASTICO 2014 – 2015

PROF.SSA: MARIA FRANCO CLASSE: 5^MM

MATERIA: STORIA

1. ANALISI DELLA SITUAZIONE DELLA CLASSE.La classe ha manifestato nel complesso un interesse e ascolto discreti nei confronti della disciplina storica, con momenti di vera partecipazione al dialogo educativo. Vi sono stati, infatti, alcuni alunni fortemente motivati all’apprendimento e all’ascolto che sono intervenuti in modo adeguato con ricadute altrettanto efficaci sul gruppo stesso; altri, invece, il cui atteggiamento passivo ha rivelato capacità limitate di concentrazione, con conseguenti momenti di confusione e disattenzione.

2. IN RELAZIONE ALLA PROGRAMMAZIONE CURRICOLARE SONO STATI CONSEGUITI I SEGUENTI OBIETTIVI:

2.1 Obiettivi didattici minimi: Conoscenze:

• Conoscere gli eventi essenziali della storia presa in esame

2.3 Competenze: • Collocare nel tempo e nello spazio, individuando le principali cause e conseguenze,

i fatti storici studiati.

• Saper utilizzare i principali termini specifici della disciplina.

• Con la guida dell’insegnante, saper fornire chiarimenti e completamenti.

3. CONTENUTI (Suddivisi in Moduli e Unità di apprendimento)• Il ’48 in Italia e la prima guerra d’indipendenza• La seconda guerra d’indipendenza e l’unità d’Italia• I problemi dell’Italia unita: Destra e Sinistra a confronto• Il governo della Destra storica• La questione romana e la terza guerra d’indipendenza• Il governo della Sinistra storica• La classe operaia e il Partito socialista italiano• Da Crispi alla crisi di fine secolo• L’imperialismo • La seconda rivoluzione industriale e la nascita della questione sociale• La spartizione dell’Africa e dell’Asia• La Germania di Guglielmo II• L’Italia giolittiana• La Grande Guerra• Dalla Rivoluzione russa alla nascita dell’Unione sovietica• La conferenza di pace e la Società delle Nazioni• I trattati di pace e il nuovo volto dell’Europa• L’Unione sovietica di Stalin

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• Il dopoguerra in Italia e l’avvento del Fascismo• Gli Stati Uniti e la crisi del ‘29• La crisi della Germania repubblicana e il nazismo• Il regime fascista in Italia• La guerra civile spagnola• La Seconda guerra mondiale• Lo sterminio degli ebrei• Usa-Urss: la Guerra fredda

4. METODOLOGIE:L’attività didattica ha visto come momento centrale la lezione che si è articolata prevalentemente secondo le modalità di seguito elencate:

• lezione frontale; • lezione dialogata; • discussione e confronto in classe;

5. MATERIALI DIDATTICI:• Manuale di Storia: A. Brancati, T. Pagliarani – Voci della storia e dell’attualità, 3 –

L’età contemporanea, ed. La Nuova Italia, Milano 2012• testi forniti dall’insegnante o ricercati dagli studenti

6. TIPOLOGIA DELLE PROVE DI VERIFICA UTILIZZATE: • Verifiche scritte con domande aperte e/o semi-strutturate • Verifiche orali individuali

Per quanto riguarda l’allievo che presenta DSA, si veda quanto previsto nel Piano Didattico Personalizzato.

LA DOCENTE I rappresentanti degli allievi

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LINGUA E CIVILTA’ STRANIERA - INGLESE

Insegnante: Francesca BARATTIN

Ore settimanali: 3

PROFILO DELLA CLASSE

Ho seguito la classe 5 MM sia nel corso del secondo biennio sia durante il quinto anno. In questo periodo il gruppo ha evidenziato nel complesso sufficiente interesse per gli argomenti proposti ed ha partecipato al dialogo educativo in modo abbastanza costruttivo. La maggior parte degli alunni ha dimostrato di saper collaborare fra pari e instaurare buone relazioni personali. Pur rilevando per qualche alunno una crescita positiva nel corso dei tre anni, va sottolineato che l’impegno costante in classe e a casa è stato prerogativa di circa un terzo della classe. La maggioranza degli studenti ha svolto in modo discontinuo quanto assegnato come lavoro domestico, limitando lo studio alla preparazione in prossimità delle verifiche.

OBIETTIVI RAGGIUNTI

Gli obiettivi di apprendimento indicati nel programma ministeriale sottolineano la necessità di favorire una graduale acquisizione di autonomia nella scelta e nell'organizzazione delle proprie attività e strategie di apprendimento. A tal fine è ovviamente indispensabile da parte dello studente seguire con continuità il percorso didattico dell'intero triennio, svolgendo attività ed esercizi in conformità alle consegne assegnate. Gli alunni che nel corso di questi tre anni hanno lavorato in modo alterno o esclusivamente in prossimità delle verifiche, hanno raggiunto questo obiettivo solo parzialmente.

Conoscenze e competenze. Nel corso del quinto anno la classe ha seguito un percorso formativo che ha dato spazio sia alla microlingua settoriale sia ad argomenti di civiltà. Si è privilegiato il testo scritto come base di partenza per attività di comprensione e produzione, sia orale sia scritta. Nel piano di lavoro presentato ad ottobre ho indicato fra gli obiettivi fondamentali il potenziamento delle abilità di reading (ipotizzare il contenuto di un brano in base a titoli, sottotitoli, o altre informazioni non scritte, saper identificare i punti essenziali di un testo, saperne cogliere le informazioni implicite ed esplicite, formulare ipotesi sul significato di vocaboli sconosciuti in base al contesto) e di speaking, nonché l’acquisizione di strumenti linguistici e lessicali necessari per comprendere ed esporre (sia allo scritto sia all’orale) i testi proposti. L'obiettivo di potenziare le abilità di comprensione globale e analitica è stato nel complesso raggiunto dall’intera classe, pur a livelli differenti. L’esposizione degli argomenti svolti è di livello più che sufficiente per circa un terzo della classe ed è di livello buono o più che buono per tre alunni. Sono da rilevare, per alcuni alunni che hanno raggiunto risultati sufficienti o appena sufficienti, l’esposizione e l’elaborazione non molto autonome e di carattere prevalentemente mnemonico.

Capacità. Un numero esiguo di alunni è in grado di rielaborare in modo corretto e personale gli argomenti trattati, avvalendosi di un lessico adeguato, di un corretto utilizzo di strutture e dell’impiego appropriato di sinonimi e linkers.

METODO DI INSEGNAMENTO - MEZZI E STRUMENTI UTILIZZATI

Le attività di lettura e comprensione di testi sono stati impostati su base

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comunicativa attraverso esercizi a domande aperte, di completamento, di trasformazione, spesso eseguiti a coppie o in piccoli gruppi. Gli studenti sono stati incoraggiati, nel corso dell’intero triennio, a predisporre schemi e appunti sintetici da utilizzare come scaletta per l’esposizione orale in monologo. Si è cercato inoltre di consolidare la produzione orale mediante attività di coppia e di gruppo, invitando gli studenti a confrontare il lavoro svolto individualmente.

Oltre ai testi in adozione, sono stati utilizzati materiali aggiuntivi (video e fotocopie da altri testi) per chiarire o approfondire alcuni dei temi affrontati. Ove disponibili, sono stati proposte in classe le registrazioni audio dei brani scelti.

Il dizionario monolingue è stato regolarmente utilizzato per lo svolgimento delle verifiche scritte.

VERIFICHE E VALUTAZIONE

Per la valutazione dell’abilità di comprensione e produzione scritta, ci si è avvalsi dell’impiego di reading comprehensions, domande a risposta aperta, cloze e della stesura di brevi riassunti.

La valutazione degli scritti è stata assegnata attribuendo ad ogni esercizio un punteggio, e stabilendo come voto massimo 9 o 10, a seconda della difficoltà della prova. Per la valutazione della produzione scritta si è tenuto conto dei seguenti indicatori:

- comprensione dei quesiti posti e conoscenza dei contenuti;- correttezza grammaticale e spelling;- capacità di organizzazione espositiva e di utilizzo di lessico adeguato.

Le abilità orali sono state verificate sia durante lo svolgimento delle attività didattiche con l’intera classe, con l’obiettivo di valutare anche l’interesse e la partecipazione attiva, sia mediante verifiche individuali. Queste ultime sono state di norma suddivise in due parti: monologo su un brano scelto dallo studente e dialogo su argomenti proposti dall’insegnante, al fine di poter valutare, oltre alla correttezza formale e alla pronuncia, l'abilità di organizzazione espositiva e la comprensione orale.

PROGRAMMA SVOLTO

Testi in adozione:A. Redaelli, D. Invernizzi, Eyewitness, Longman, 2011.Bianca Franchi Martelli, Hilary Creek, English Tools for Mechanics, Minerva Italica, 2012

Lingua e Civiltà

Grammar Revision Linkers of addition, contrast, reason, consequence Passive form Relative Pronouns Tense Revision

Writing and talking about your summer job / activities

SECTION 3 – All people are equal The MDGs

UN death penalty moratorium Debate on death penalty: reasons for and against (fotocopia)

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The United Nations and the UDHR

SECTION 16 – Hunger crisis Key words Risising food prices intensify the hunger crises Muhammad Yunus and the Grameen Bank

SECTION 11 – Colonial Times The British Empire Gandhi The Salt March (fotocopia)

SECTION 12 – A kaleidoscope of cultures: The Rainbow Nation Key moments in the History of South Africa

The man of destiny (listening p. 113 – fotocopia) What was Apartheid? (fotocopia) South Africa’s Focus Places to go, things to do (listening p. 115 – fotocopia)

TOPICAL ISSUES The legacy of 9/11 (fotocopia) Why this hatred against USA? (fotocopia) Research work on Reflecting Absence and other New York landmarks

THE GREAT DEPRESSION The Wall Street Crash (fotocopia) Main causes and social effects of the Great Depression (slides) The New Deal (fotocopia)

Microlingua settoriale

INTRODUCTION The Industrial Revolution and Mechanical Engineering (p. 40)The Industrial Revolution in people’s life (fotocopia)Why the Industrial Revolution happened in England (video - fotocopia)The second Industrial Revolution (video)Towards mass production (p. 99)

UNIT 7-8 – ENTERING A MACHINE SHOP – MACHINE TOOLS

Machining processes (p. 77)Machine tools (p. 79-80)Turning on a lathe (p. 81-82)Milling machines (p. 85)Grinding machines (p. 86-87)

UNIT 13 – ENERGYSources of energy (p. 134-135)Solar energy (p. 138-139)A case study: Utsira (p. 145)Pros and cons of nuclear power Earthquake, tsunami and nuclear crisis (p. 148)

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UNIT 15 – ENGINES AND CAR TECHNOLOGY

How car engines work (p. 160-161)Diesel engine (p. 162)

THE WORLD OF WORK How to write a covering letter (fotocopia)How to write a C.V. (fotocopia)Coping with an interview (fotocopia)

L’insegnante I rappresentanti degli alunni Francesca Barattin

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Materia: MATEMATICA

Insegnante: Prof.ssa Elena Cason

Ore settimanali: 3

OBIETTIVI E FINALITA’ DEL CORSO

Gli obiettivi perseguiti nel corso del triennio sono stati l’acquisizione graduale di:

• Atteggiamento attivo rispetto alla materia;

• Padronanza del linguaggio specifico;

• Capacità di generalizzare ed astrarre;

• Capacità di elaborare conoscenze e risolvere problemi usando modelli e strumenti matematici in situazioni diverse.

Gli obiettivi specifici raggiunti nel quinto anno sono stati:

• Studio di una funzione;

• Calcolo di integrali;

• Calcolo di aree e volumi;

• Studio delle funzioni con due variabili;

• Interpolazione matematica e statistica.

Tali obiettivi sono stati raggiunti pienamente da una buona parte della classe, mentre alcuni alunni hanno raggiunto gli obiettivi solo in minima parte.

METODO DI INSEGNAMENTO

Le ore di lezione sono state strutturate in modo da contenere tutti i seguenti punti:

Lezione frontale con presentazione dell’argomento oggetto della lezione;

Esempi di applicazione pratica;

Svolgimento di esercizi alla lavagna, eseguiti sia dall’insegnante sia dagli alunni.

Gli alunni hanno però usato poco il libro di testo preferendo le spiegazioni semplificate svolte in classe dall’insegnante per la loro preparazione. Nello sviluppo del percorso formativo, viste le difficoltà incontrate da alcuni, si è trattato l’aspetto teorico di ogni argomento senza eccessivi approfondimenti puntando soprattutto alle competenze sugli argomenti principali. Al termine di ogni unità didattica è stato valutato il profitto conseguito con interrogazioni tradizionali, tests scritti, compiti in classe.

Per quanto riguarda le ore di recupero, nel corso delle ore curricolari è stato dedicato parecchio tempo al ripasso di argomenti non assimilati da un gruppetto di alunni.

MEZZI E STRUMENTI UTILIZZATI

Il testo in adozione è “ Lineamenti. MATH VERDE 4 e 5”, autori Paolo Baroncini, Roberto

Manfredi, Ilaria Fragni, Ghisetti e Corvi editori.

VERIFICHE

Ho operato un accertamento sistematico del processo didattico mediante frequenti esercitazioni alla lavagna e prove scritte. La finalità prioritaria delle verifiche è stata quella

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di accertare la corretta comprensione degli argomenti proposti, nonché l’acquisizione di specifiche abilità e competenze, non volta ad una valutazione di carattere semplicemente conoscitivo – disciplinare, quanto piuttosto all’individuazione delle difficoltà soggettive dell’allievo.

Le tradizionali verifiche sono state integrate con due prove di simulazione del terzo scritto, prove che hanno previsto domande di tipologia “ B “.

Nella valutazione dello studente ho considerato, oltre ai dati del profitto, il livello di partenza e il percorso compiuto durante l’anno scolastico, la partecipazione in classe, gli interventi, l’attenzione dimostrata e l’applicazione con cui veniva svolto il lavoro domestico.

Nella valutazione delle prove sia orali che scritte ho tenuto conto dei seguenti elementi:

• Comprensione dei problemi;

• Individuazioni di un metodo di risoluzione;

• Efficacia ed eleganza del metodo scelto;

• Chiarezza e rigore espositivo;

• Capacità di analisi e sintesi;

• Proprietà di linguaggio;

• Correttezza dei calcoli.

Per la valutazione,in termini numerici, si è fatto riferimento alla tabella riportata sul POF.

PROFILO DELLA CLASSE

La classe V meccanici è formata da 23 alunni e sono stata la loro insegnante nel triennio. La classe si presenta come un gruppo di lavoro abbastanza omogeneo per abilità di base e ritmi di lavoro diversi. Si possono individuare due gruppi: il primo ha dimostrato un atteggiamento positivo e collaborativo, che ha prodotto ottimi risultati ed ha spiccato per capacità e dedizione allo studio; il secondo ha invece dimostrato un impegno spesso ridotto al minimo indispensabile e ha conseguito risultati appena sufficienti, anche se richiamati spesso ad un maggior impegno e ad una maggiore attenzione in classe.

Complessivamente, anche se le potenzialità della classe non sono state completamente sviluppate, il giudizio risulta più che sufficiente.

PROGRAMMA SVOLTO

Gli argomenti previsti dal programma ministeriale non sono stati trattati tutti per la mancanza di tempo o meglio per le attività extracurricolari, l’area di progetto, i viaggi d’istruzione e visite guidate che hanno ridotto l’orario scolastico. Inoltre, nelle ultime settimane di scuola, ho dedicato le ore curricolari per il ripasso degli argomenti svolti e per il recupero degli alunni che presentavano difficoltà. In definitiva il programma svolto è il seguente:

• Consolidamento: studio di una funzione e sua rappresentazione grafica.

• Integrali: area del trapezoide. Integrale definito e sue proprietà. Teorema della media. Funzione integrale. Teorema di Torricelli. Primitive di una funzione. Calcolo di un integrale definito.

• Integrale indefinito e sue proprietà. Integrali immediati. Integrali immediati di funzioni composte.

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• Integrazione delle funzioni razionali fratte. Integrazione per sostituzione. Integrazioni per parti.

• Calcolo di aree. Volume del solido di rotazione.

• Integrali impropri: integrali convergenti e divergenti.

• Funzioni di due variabili: dominio, continuità, limite, linee di livello, derivate parziali, piano

• tangente ad una superficie, punti stazionari, ricerca dei punti di massimo e minimo vincolati con il metodo di sostituzione e dei moltiplicatori di Lagrange.

• Statistica descrittiva bivariata: dipendenza,interpolazione matematica e statistica, regressione lineare e quadratica, correlazione.

Belluno, 15 maggio 2015

Per presa visione gli allievi

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L’insegnante

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MECCANICA, MACCHINE ED ENERGIA

INSEGNANTI: BRUNO SCHIOCCHET – ALDO SACCHET

ORE SETTIMANALI: 4

OBIETTIVI

Le linee guida che hanno caratterizzato il corso di studi sono state le applicazioni dei principi della meccanica generale, della resistenza dei materiali e il funzionamento delle macchine e dei loro dispositivi; si è insistito affinché gli allievi imparassero a calcolare con sicurezza le azioni delle forze agenti sulle strutture e sui meccanismi, nonché le sollecitazioni (sia semplici che composte) da esse indotte nei più svariati casi. Si è proceduto quindi alla risoluzione di un nutrito numero di casi pratici stimolando negli allievi il confronto critico tra diverse possibili soluzioni, anche mediante l’uso dei testi, dei manuali e della normativa di settore, per ottenere la massima versatilità possibile.

Gli obiettivi preventivati:

• comprendere e saper applicare ai casi pratici i principi della meccanica e delle macchine a fluido;

• impostare e risolvere problemi di dimensionamento e di verifica di semplici strutture, di organi di macchine e di meccanismi;

• la risoluzione di problemi pratici mediante l’uso di manuali e della documentazione tecnica di settore, messa a disposizione anche dall’insegnante;

• sviluppare capacità operative di calcolo su potenze, rendimenti, bilanci energetici, consumi, ecc…

sono stati raggiunti con discreta o buona sicurezza da circa metà degli alunni della classe, in modo sufficiente anche se non sempre pienamente autonomo dagli altri; per un piccolo numero di allievi, anche a causa di oggettive difficoltà, permangono delle incertezze.

METODO DI INSEGNAMENTO

Le tradizionali lezioni frontali sono state imperniate su:

• la comprensione dei principi;

• la dimostrazione esemplificativa dell’approccio mentale necessario per risolvere un problema;

• la risoluzione di un problema;

• l’utilizzo del manuale e della documentazione tecnica di settore, con l’interpretazione delle formule e delle tabelle presenti;

• l’uso delle tabelle delle norme UNI;

• la verifica di organi meccanici utilizzati da alcune aziende.

Per quanto possibile si è cercato sempre di impostare la risoluzione matematica dei problemi in modo rigoroso e razionale, per stimolare negli studenti un approccio metodico e ragionato ai progetti.

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VERIFICHE.

Si è effettuata una prova di verifica poco dopo l’inizio dell’anno scolastico, con lo scopo di controllare la padronanza dei prerequisiti indispensabili per il proseguimento del percorso didattico. Gli esiti sono stati solo parzialmente incoraggianti, nonostante ci si sia dedicati inizialmente al ripasso del programma dell’anno precedente; la gran parte degli alunni si sono impegnati, nel periodo estivo, nel lavoro presso industrie o artigiani locali e non si sono quindi applicati nello studio.

Le successive prove scritte sono state impostate sulla progettazione e sulla verifica di semplici strutture, di organi di macchine e di meccanismi; l’uso del manuale e della normativa tecnica di settore ha permesso anche di prendere confidenza con l’interpretazione dei diagrammi, con le necessarie interpolazioni dei dati e con la conversione delle unità di misura. Nel corso del secondo quadrimestre le verifiche sono state rivolte anche alla preparazione in vista dell’Esame di Stato.

MEZZI E STRUMENTI UTILIZZATI

I testi in adozione per la classe V sono i testi di meccanica e macchine a fluido di G. Anzalone, P. Bassignana e G. Brafa Musicoro Corso di Meccanica – Solidi 3 e Fluidi 3, adeguatamente aggiornati e completi anche se talvolta non sufficientemente approfonditi in alcuni aspetti; si è utilizzato inoltre il “Nuovo Manuale di Meccanica” della Zanichelli, integrato da altra documentazione tecnica tratta dalla letteratura di settore, con particolare riguardo alle applicazioni numeriche.

ANALISI DELLA CLASSE

La classe, seguita nel corso del quarto e quinto anno, è formata da alunni che nel complesso si sono dimostrati sempre partecipi ed interessati in classe, ma non molto attivi nelle attività domestiche pomeridiane; per un gruppo di 2-3, quindi, le carenze emerse, anche pregresse, invece che essere tempestivamente colmate, si sono via via accumulate, dando luogo ad una preparazione non sempre approfondita ed in qualche caso anche carente in alcuni aspetti. Non sono stati sufficienti allo scopo nemmeno i richiami da parte dell’insegnante ad un maggior impegno e dedizione allo studio, tanto che per alcuni allievi la preparazione può dirsi solo complessivamente sufficiente.

Un gruppo limitato di allievi, composto da 4-5 elementi, grazie a indubbie doti naturali, anche applicative, a maturità, impegno costante ed adeguato, ha conseguito risultati pienamente soddisfacenti ed ha le potenzialità per poter proseguire con successo negli studi.

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PROGRAMMA SVOLTO DI MECCANICA E MACCHINE A FLUIDO

MODULO 1

U.D. 1 Gli ingranaggiTipologie, elementi geometrici, profili. Ruote dentate cilindriche a denti dritti ed elicoidali: proporzionamento modulare, il calcolo a resistenza e quello ad usura, le forze scambiate e quelle trasmesse agli alberi. Le formule di progetto.

U.D. 2 Le cinghieTipologie ed applicazioni. Elementi unificati.

Calcolo delle cinghie piatte: potenza di progetto e larghezza di una cinghia. Le cinghie trapezoidali: elementi unificati, il procedimento di calcolo. Le cinghie dentate. Le sollecitazioni sui perni. Le pulegge.

MODULO 2

U.D. 1 I giuntiGeneralità e classificazione. Giunti rigidi a disco ed a flangia: proporzionamento geometrico e calcolo dei bulloni di collegamento. Giunti semielastici ed elastici. Giunti non omocinetici: caratteristiche e funzionamento.

U.D. 2 InnestiInnesti a denti frontali e radiali.

Innesti a frizione: a superfici piane monodisco a secco e multidisco in bagno d’olio, frizioni coniche. Proporzionamento delle frizioni e verifica di funzionamento.

MODULO 3

U.D. 1 Trasmissione del moto con biella-manovella. Studio cinematicoCaratteristiche generali del moto

La velocità ed il suo diagramma: nel bottone di manovella, nel piede di biella ed in un punto qualunque del fusto. L’accelerazione ed il suo diagramma: nel bottone di manovella, nel piede di biella ed in un punto qualunque del fusto. L’influenza del rapporto l/r e le formule approssimate.

U.D. 2 Biella-manovella. Studio dinamicoLa trasformazione dell’energia. Le forze esterne e quelle d’inerzia nel bottone di manovella, nel piede di biella e lungo il fusto. Le forze totali sulla biella e sulla manovella.

Calcolo di proporzionamento a resistenza e ad instabilità dell’equilibrio delle bielle lente e veloci. Proporzionamento e verifica delle manovelle di estremità.

Il momento trasmesso all’albero motore; calcolo e diagramma.

U.D. 3 Equilibramento dei corpi rotantiLe forze centrifughe agenti sul manovellismo.

Il bilanciamento statico e dinamico. Le forze d’inerzia alterne del I° e del II° ordine ed il loro bilanciamento. L’effetto dei contrappesi.

L’albero a gomiti e lo sfasamento delle manovelle: effetti sul bilanciamento e sul momento motore.

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MODULO 4

U.D. 1 Il volanoIl diagramma del momento motore. Macchine a regime assoluto e macchine a regime periodico.

Il lavoro, il momento motore medio e quello resistente. Le eccedenze di lavoro e il volano. Il coefficiente di fluttuazione. Il grado di irregolarità nel periodo. Calcolo del momento d’inerzia del volano. Dimensionamento del volano a disco pieno e a razze. Verifica di resistenza della corona.

MODULO 5

U.D. 1 Alberi di trasmissioneAlberi e assi: caratteristiche generali. Calcolo degli alberi di trasmissione. Perni e sedi di estremità.

U.D. 2 Cuscinetti radentiI perni e la dissipazione di energia. I cuscinetti portanti e cuscinetti di spinta: calcolo a resistenza, a pressione ed a riscaldamento.

U.D. 3 I cuscinetti volventiCaratteristiche generali. Funzionamento cinematico. Durata e capacità di carico dinamico e statico. Il carico equivalente. La scelta del cuscinetto.

MODULO 6

U.D. 1 Le molle (cenni)Generalità sulle molle. Rigidità della molla. Barra di torsione. Molle a elica. Molle a balestra. Lavoro di deformazione ed energia elastica

MODULO MACCHINE A FLUIDO

Nella esposizione dei moduli e delle U.D. precedentemente indicate, si sono sviluppati esercizi con applicazioni su motori alternativi a combustione interna 4T, macchine operatrici e impianti motori, problemi di installazione e di esercizio delle macchine a fluido.

Belluno, 4 maggio 2015

Per presa visione gli allievi Gli insegnanti

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SISTEMI E AUTOMAZIONE

Insegnante: MENEGAT LIVIO, DALLA BALLA GIUSEPPE

Ore settimanali: 3 (2 DI COMPRESENZA)

PROFILO DELLA CLASSE

La classe ha sempre dimostrato un comportamento corretto e disciplinato. Gli allievi hanno evidenziato un atteggiamento disponibile verso la materia, dimostrando complessivamente un buon interesse alle lezioni; la partecipazione al dialogo è stato per quasi tutti continua.Lo studio domestico, per la maggior parte degli allievi, si è invece concentrato nell’immediata vicinanza delle verifiche e degli eventuali recuperi. Il profitto generale della classe è soddisfacente; attualmente nessun allievo risulta insufficiente.Alcuni allievi, che si sono impegnati assiduamente per tutto l'anno scolastico ed hanno partecipato alle lezioni in maniera lodevole hanno raggiunto ottimi risultati; discreta la preparazione degli altri; migliorati nel corso dell'anno anche gli studenti che nella prima parte dell'anno scolastico hanno raggiunto risultati sufficienti solo dopo le verifiche di recupero.

METODO D’INSEGNAMENTO

I metodi di insegnamento utilizzati sono stati:

• la lezione frontale: utilizzata per quanto concerne la spiegazione degli argomenti

teorici previsti dal programma; la lezione frontale non è comunque stata intesa in senso stretto in quanto è stato stimolato l’intervento diretto ed attivo da parte degli allievi sollecitati a risolvere autonomamente, sulla base di esercitazioni esemplificative svolte dall’insegnante, ulteriori esercizi;

• le esercitazioni di laboratorio: ogni singolo allievo ha svolto singolarmente in

laboratorio esercitazioni inerenti la realizzazione di circuiti elettropneumatici programmabili; alle esercitazioni esplicative proposte e risolte dall’insegnante sono seguite esercitazioni svolte autonomamente da ogni singolo allievo, sia nella stesura del programma del circuito di comando che nel montaggio del circuito di potenza.

STRUMENTI

Gli strumenti didattici utilizzati sono stati:• schede di approfondimento in formato cartaceo e digitale fornite dall'insegnante e

riassuntive di alcuni degli argomenti svolti;

• appunti dalle lezioni,

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• schede tecniche di prodotti;

• filmati relativi al controllo automatico, ai trasduttori, agli attuatori, ai robot.

GLI SPAZI

Gli spazi utilizzati sono stati:• l’aula, per lo svolgimento delle lezioni frontali;

• il laboratorio d’informatica nelle attività di laboratorio per ripassare pneumatica ed

elettropneumatica;• il laboratorio di sistemi ed automazione industriale nelle attività di laboratorio per il

montaggio del circuito di potenza.

•CONOSCENZE E COMPETENZEPrima di iniziare l’attività didattica specifica sono stati richiamati contenuti del secondo biennio, in particolare della logica cablata, pneumatica ed elettropneumatica, fondamentali per avviare e concludere il percorso formativo degli allievi.Gli allievi hanno dimostrato di aver raggiunto nel corso dell'anno i seguenti obiettivi:

• progettazione e realizzazione di semplici circuiti mediante l’utilizzo del PLC e

stesura delle relativa relazione tecnica;

• conoscenza delle definizioni e delle applicazioni dei sistemi di controllo a catena

aperta e a catena chiusa;• conoscenza dei fondamenti della teoria dei sistemi;

• conoscenza delle tipologie dei sistemi di regolazione;

• conoscenza del principio di funzionamento e delle principali applicazioni dei

trasduttori e degli attuatori;

• conoscere e acquisire la terminologia tecnica; utilizzo costante e adeguato sia

all'interno di un’esposizione scritta sia nel corso di un colloquio orale;• conoscere le basi generali della sicurezza sul lavoro, con particolare attenzione ai

rischi all'interno dei laboratori frequentati durante l'anno scolastico.

PROGRAMMA SVOLTO

Modulo 1 – Processi, controlli, comandi

• Processo produttivo e controllo di processo: definizioni e classificazione.• Processi e controlli manuali e automatici; l'automazione. • Il comando automatico: architettura (gruppo di potenza, di comando, di

comunicazione); interfacce utilizzate nel comando pneumatico, elettropneumatico a logica cablata, elettropneumatico a logica programmabile (PLC); segnali on-off, analogici, digitali; principio di funzionamento, comandi automatici a tempo e a eventi.

Modulo 2 – Teoria dei sistemi

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• Definizioni di sistema, grandezze caratteristiche (parametri, variabili di ingresso e di uscita, variabili di stato, disturbi); traiettoria e diagrammi della traiettoria (temporale e di stato).

• Rappresentazione di un sistema mediante schema a blocchi.• Classificazione sistemica: sistemi continui e discreti, lineari e non lineari, statici e

dinamici, stazionari e non stazionari, deterministici e probabilistici.

Modulo 3 – Sistemi di controllo

• Sistemi di controllo: definizione di sistemi di controllo, tipologie di sistemi di controllo (catena aperta e chiusa) e loro caratteristiche, esempi di sistemi di controllo a catena chiusa: sistemi di controllo del livello di liquido in un serbatoio, sistema di controllo della temperatura in un forno a resistenza.

• Analisi dei sistemi di controllo, analogie fra sistemi, funzione di trasferimento.• Qualità dei sistemi di controllo: stabilità, prontezza di risposta, precisione.• Sistemi di ordine zero, del primo e del secondo ordine, ingressi elementari (gradino,

rampa, sinusoidale); risposta nel dominio del tempo ad un ingresso a gradino dei sistemi del primo e secondo ordine: prontezza di risposta, costante di tempo, tempo di risposta, transitorio e regime.

Modulo 4 – Tecniche di regolazione• Tipologie di sistemi di controllo (on-off, analogici, digitali, gestite da calcolatore) e

regolatori• Tipologie di controlli: controllo a due posizioni (on-off), controllo proporzionale,

controllo proporzionale integrato PI, controllo proporzionale derivato PD, controllo proporzionale integrato-derivato PID. I regolatori.

Modulo 5 – Analisi dei segnali• La conversione analogica digitale: generalità e problematiche (aliasing).• Il campionamento: campionamento e mantenimento del segnale, frequenza di

campionamento (frequenza di Nyquist) e Thm di Shannon.• Quantizzazione: VFSR, quanto e numero di intervalli di quantizzazione.

• Codifica: numero di bit ed errore di quantizzazione.

Modulo 6: Trasduttori e attuatori

• Sistema di controllo di una grandezza fisica mediante un circuito elettronico; blocchi di un sistema di acquisizione (trasduttori, circuito di condizionamento, circuito elettronico, circuito di azionamento, attuatori).

• Trasduttori: parametri caratteristici; trasduttori con uscita a variazione resistiva (termoresistenze, termistori NTC e PTC, estensimetri a filo conduttore e a semiconduttore, fotoresistori LDR, potenziometro), trasduttori con uscita in tensione (trasduttori piezoelettrici, trasduttori di campo magnetico a effetto Hall, termocoppie), trasduttori con uscita a variazione reattiva (LVDT), trasduttore di posizione con uscita digitale (encoder assoluto e incrementale).

• Attuatori: Tipologie di attuatori, comando on-off e analogico; attuatori acustici, termici, per l'illuminazione, i motori elettrici (in continua, servomotore, universale, brushless, passo-passo, asincrono trifase).

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Modulo 6: Robotica

• Principi generali. Struttura e tipologie di robot. Gradi di libertà dei robot. Struttura principale.

• Tipologie di robot rispetto alla struttura principale (robot cartesiani, cilindrici, sferici, articolati orizzontali, articolati verticali).

• Organi terminali dei robot (pinze a presa meccanica, ad espansione, ad aspirazione, magnetiche) e struttura secondaria (polso).

• Sensori dei robot (sensori di prossimità, sensori di forza, sensori di visione, sensori tattili, misuratori di distanza).

Attività laboratoriali di Elettropneumatica programmabile

• Architettura del PLC (Programmable Logic Controller): logica cablata e

programmabile. Schema a blocchi. Alimentatore, CPU, memorie, moduli di ingresso e uscita.

• Programmazione: simbologia usata in elettropneumatica; programmazione del PLC

Siemens 200, realizzazione di circuiti combinatori e sequenziali con e senza segnali bloccanti; il grafcet (con memorie con precedenza alla cancellazione); inserimento dei circuiti di emergenza e di ripristino. I temporizzatori. I contatori. Esercitazioni.

VERIFICHE E VALUTAZIONE

Durante l’anno scolastico i dati sono stati raccolti sia mediante le interrogazioni formali, sia considerando gli eventuali interventi stimolati durante le lezioni frontali e l'attività laboratoriale. Le verifiche sono state condotte al termine dello svolgimento di argomenti di contenuto omogeneo; sono state svolte verifiche scritte con domande a risposta breve per abituare gli allievi alla tipologia B della terza prova. Nell'ultima parte dell'anno scolastico, sempre in preparazione dell'esame finale, alla fine del ripasso di ogni modulo, sono state condotte delle verifiche orali.Per la valutazione si è utilizzata la relativa griglia contenuta nel P.O.F. dell’Istituto.

Belluno, 15 maggio 2015

I rappresentanti di classe Gli insegnanti

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TECNOLOGIA MECCANICA ED ESERCITAZIONI

INSEGNANTI: DE PASQUAL Paolo, PETERLE Faustino

ORE SETTIMANALI: 5 di cui 3 di laboratorio.

Profilo generale della classe

Il quinto anno ha visto il cambio di entrambi gli insegnanti in questa disciplina, che già aveva visto il cambio dell'insegnante di teoria dalla terza alla quarta.La situazione generale è nel complesso soddisfacente, con punte di eccellenza sia sotto l'aspetto teorico sia da quello pratico, con allievi che sono in grado di operare con abilità e sicurezza nelle lavorazioni meccaniche, sanno predisporre macchine, attrezzature e sequenze delle operazioni per giungere al risultato. Una parte degli allievi ha raggiunto risultati soddisfacenti, alcuni si distinguono più sul piano teorico, altri in quello pratico.Una piccola parte ha conseguito un profitto appena sufficiente, per via di uno studio discontinuo e si è applicata con poco interesse alla parte pratica. La disciplina e’ stata in generale buona, sebbene a volte sia stato necessario richiamare alcuni ad un atteggiamento più responsabile.

Metodi e strumenti utlizzati

Il testo in dotazione è stato impiegato come riferimento di carattere generale, integrato con una robusta quantità di materiale tratto da manuali tecnici, documentazione di produttori di utensili, risorse reperite in rete dai siti di aziende costruttrici di macchine, attrezzature e utensili.La parte pratica si è svolta in stretto collegamento con Disegno, dato che ha riguardato la progettazione e costruzione di una stampante 3D.Sono state curate le lavorazioni tradizionali di tornitura, fresatura, esecuzione di filettature, su materiali diversi, principalmente acciai e leghe di alluminio.Si è dato ampio spazio alla programmazione e alla lavorazione con macchine a controllo numerico, sia tornitura sia fresatura con centro di lavoro a tre assi, con programmazione manuale e impiego di programmi CAD-CAM (Solid Works e Surfcam)

Verifiche

Le verifiche sono state svolte sia valutando, con prove e colloqui, la preparazione degli allievi, sia valutando nel complesso l'impegno e l'atteggiamento di ciascuno nei confronti del compito assegnato.Sono state anche valutate le abilità nella lavorazione alla macchine utensile, pur con il tempo limitato a disposizione.Nella seconda parte dell'anno si è dato spazio all'esecuzione del progetto di costruzione della stampante 3D, con una valutazione globale sull'impegno e i risultati conseguiti dagli allievi.

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I criteri di valutazione utilizzati sono quelli indicati nel POF

TECNOLOGIA MECCANICA - Programma svolto

In relazione agli obiettivi minimi che il docente si è prefissato di raggiungere per l'anno in corso, si può definire che:

Alla fine dell'anno in corso l'allievo è in grado di affrontare le problematiche base della lavorazione dei metalli con macchine utensili per asportazione di truciolo, sia manuali sia a controllo numerico; E' in grado di redigere semplici programmi per lavorazione a controllo numerico;E' in grado di decidere le opportune modalità di lavorazione di un componente meccanico, in funzione delle specifiche del disegno, del materiale, della quantità di pezzi da realizzare;Conosce i metodi di prova non distruttivi impegati per la verifica di costruzioni, macchine e impianti;Conosce le problematiche relative alla fatica dei materiali metallici, alla corrosione e all’usura; Possiede le informazioni essenziali per trattare i diversi materiali in base alle loro caratteristiche.

Gli argomenti trattati sono stati così suddivisi:

Lavorazioni speciali (cenni):ElettroerosioneUltrasuoni Laser Plasma

Fatica nei materiali metallici:- principi e cenni storici;- tipi di solecitazione;- diagramma di Woehler e Goodman-Smith;- effetti di intaglio;- effetto della corrosione.

Corrosione- classificazione e inquadramento generale;- corrosione elettrochimica;- corrosione chimica;- protezione mediante rivestimenti, anodi sacrificali e correnti imposte.

Usura (cenni)- tipi di usura, usura adesiva e abrasiva;- esempi e compatibilità dei materiali;

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- metodi per ridurre l'usura: lubrificanti, trattamenti superficiali.

Prove non distruttive (PND)- principi, importanza e applicazioni;- liquidi penetranti;- magnetoscopia;- correnti indotte;- ultrasuoni;- radioscopia e radiografia.

Sicurezza nel lavoro:- Modalità di approccio alle lavorazioni;- valutazione del rischio;- responsabilità di lavoratore e datore di lavoro,- dispositivi di protezione.

Lavorazioni a controllo numerico:- caratteristiche e componenti delle MUCN;- programmazione ISO in tornitura e fresatura a 2 e 3 assi;- azzeramento e predisposizione della macchina;- cicli fissi di tornitura e filettatura;- cicli fissi in fresatura (esecuzione tasche, foratura);- disegno CAD e programmi CAM per generazione del percorso utensile;

Attività di laboratorio:

Lavorazioni con l'impiego di:- tornio parallelo;- tornio a controllo numerico;- fresatrice tradizionale;- trapano a colonna;- centro di lavoro a tre assi;- saldatura ad arco con elettrodo rivestito;Costruzione di componenti meccanici e assemblaggio di meccanismi.

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DISEGNO, PROGETTAZIONE ED ORGANIZZAZIONE INDUSTRIALE

INSEGNANTI: De Pasqual Paolo, Peterle Faustino

ORE SETTIMANALI: 5 di cui 3 di laboratorio

Profilo generale della classe

La classe ha avuto continuità didattica nei tre anni di corso.La situazione generale è nel complesso soddisfacente, con alcuni elementi che hanno raggiunto risultati notevoli sia sotto l'aspetto teorico sia in quello pratico, in grado di affrontare compiti di progettazione di rilevante complessità.La maggior parte degli allievi ha un livello soddisfacente, anche se non omogeneo in tutti gli aspetti trattati.Una piccola parte ha ottenuto un risultato globale appena sufficiente, per via di uno studio discontinuo nel corso degli anni, e anche sotto l'aspetto pratico ha dedicato il minimo indispensabile dell'impegno. La disciplina e’ stata in generale buona, sebbene a volte sia stato necessario richiamare alcuni ad un atteggiamento più responsabile.

Obiettivi

Buona parte degli allievi ha dimostrato di aver raggiunto i seguenti obiettivi:

• Sanno sviluppare cicli di lavorazione scegliendo adeguatamente le macchine

utensili necessarie e le attrezzature;

• Hanno acquisito una discreta mentalità progettuale nel proporzionamento di

semplici complessivi; alcuni sono in grado di gestire progetti di notevole livello di complessità;

• Hanno una conoscenza generale della struttura dell'impresa nelle sue principali

funzioni• e di base dei principali aspetti dell’organizzazione industriale;

• Sanno eseguire disegni sia con tecniche tradizionali manuali sia utilizzando

programmi di• disegno 2D quali AutoCAD, DraftSight, sia 3D (SolidWorks).

Metodo d’insegnamento

I vari argomenti sono stati presentati mediante lezioni frontali, lezioni partecipate, problem-solving, brainstorming, utilizzando esercizi per applicare e spiegare meglio i concetti esposti. Sono state affrontate anche soluzioni di temi d’esame, sia tramite le simulazioni di prova, sia con svolgimento in più momenti di temi d'esame assegnati negli scorsi anni.

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Nello sviluppare la parte grafica è stato privilegiato l’uso della stazione grafica computerizzata (CAD), per far apprendere agli allievi l'uso dei programmi di disegno.Durante le esercitazioni si è posto costantemente l'accento sul corretto uso e il rispetto delle norme del disegno tecnico meccanico.

Mezzi e strumenti utilizzati

Nella spiegazione degli argomenti del programma è stato fatto ampio riferimento ai libri di testo adottati e consigliati:DAL PROGETTO AL PRODOTTO Ed. Paravia;Manuale di Meccanica ed. HOEPLI. Sono state fornite integrazioni e materiali tratti da altri testi tecnici.Inoltre molto materiale è stato reperito consultando siti Internet di produttori di componenti e macchine.

Per il disegno al computer sono stati utilizzati i programmi CAD AutoCAD, DraftSight, ProgeCad e SolidWorks.

Verifiche

Le verifiche sono state condotte con le seguenti modalità:

− verifiche scritte su argomenti di carattere teorico;

− stesura di cicli di lavorazione con valutazione di tempi e costi;

− tavole di disegno eseguite a mano;

− disegno con il CAD 2D;

− progettazione di parti e assiemi usando il CAD 3D;

− due simulazioni di seconda prova d'esame;

− colloqui e interrogazioni, sia formali sia informali.

Si sono valutati anche questi aspetti: grado di partecipazione degli allievi, interesse nella materia, capacità di proporre soluzioni originali ed efficaci, rapidità di esecuzione, capacità di modificare e adattare il disegno alla disponibilità dei materiali.Notevole spazio è stato dedicato allo svolgimento dell'area di progetto.

Area di progetto

Progettazione e realizzazione di una stampante 3D, in collaborazione con Assindustria Belluno.Gli allievi, divisi in sei gruppi di lavoro, hanno sviluppato in completa autonomia dei progetti di stampanti 3D, disegnate con l'ausilio del cad 3D Solid Works.I progetti sono stati presentati ad alcune aziende associate ad Assindustria Belluno, che hanno poi selezionato e finanziato la realizzazione dei due progetti da loro ritenuti più significativi e meritevoli.Dal punto di vista dell'impegno richiesto si può dire che un progetto di questa portata è un lavoro che va ben oltre i normali obiettivi disciplinari.

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Per quanto riguarda il disegno tecnico si è trattato di lavorare su assiemi costituiti da un elevato numero di parti, compito reso più semplice dall'uso del CAD 3D, ma assai impegnativo vista struttura da progettare, del tutto simile ad una macchina utensile a tre assi.La altre discipline sono state coinvolte in ogni momento della progettazione, dato che poi le varie parti dovevano essere pensate per essere realizzate, non si trattava quindi degli usuali esercizi destinati a rimanere sulla carta. Questo passaggio è risultato anche più impegnativo, vista la necessità di coniugare la forma funzionale con la fattibilità, tenendo conto delle macchine utensili e dei materiali disponibili.

In questo modo è stato possibile coinvolgere la classe in una attività che, per integrazione tra le discipline e competenze richieste, ha permesso di affrontare da un punto di vista reale una moltitudine di aspetti che altrimenti sarebbero stati affrontati solo sul piano teorico o non toccati del tutto, vista la notevole difficoltà che si incontra nella trattazione solo teorica di molti degli argomenti toccati.Ciò ha permesso non solo di confermare le qualità note di molti allievi, ma anche di far emergere doti e interessi da parte di altri allievi che altrimenti apparivano poco interessati.

Come detto molti allievi hanno mostrato di possedere ottime capacità tecniche, di valutazione, di adattamento e notevole maturità, inclusi alcuni di quelli con risultati non del tutto soddisfacenti in alcune discipline. Una minoranza di allievi ha tenuto peraltro un profilo di “minimo impegno” partecipando al lavoro solo da un punto di vista esecutivo.

Va detto che questo tipo di lavoro ha comportato la necessità di trattare in modo sintetico ed essenziale alcuni argomenti solitamente previsti dalla programmazione, visto il comunque limitato tempo a disposizione.Si è scelto di sviluppare la parte di organizzazione industriale nelle sue linee essenziali, anche perché questa è una materia in corso di rapido cambiamento e molti modelli sono divenuti rapidamente obsoleti in questi ultimi anni.

PROGRAMMA SVOLTO

Lo svolgimento del programma è stato strettamente coordinato con la Tecnologia Meccanica, in alcuni momenti si sono eliminate le distinzioni tra le due materie vista la loro affinità.

DISEGNO DI PROGETTAZIONE.

Attrezzature: generalità, scopo di un’attrezzatura, elementi che costituiscono una attrezzatura, elementi normalizzati di una attrezzatura, riferimenti ed appoggi, posizionamento dei pezzi, sistemi di staffaggio.Attrezzi di foratura: boccole di guida e di riferimento.Studio di attrezzature con discussione del funzionamento.

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Progettazione e disegno di alberi di rinvio, ruote dentate, supporti con cuscinetti volventi, elementi di collegamento (linguette, anelli d'arresto, ghiere, bussole coniche), movimenti con guide lineari, viti tradizionali e a circolazione di sfere, azionamenti con motori elettrici.Soluzione di temi d’esame.

PRODUZIONE

Metodi e tempi di lavorazione nelle lavorazioni con le macchine utensili tradizionali.Scelta degli utensili e definizione dei parametri di taglio.Cicli di lavorazione: generalità sui cicli di lavoro, piccola serie, media serie, grande serie. Dal disegno di progettazione a quello di fabbricazione. Operazione e fase nel ciclo di lavorazione. Cartellino di lavorazione e foglio di analisi operazioni.Criteri per l'impostazione di un ciclo di lavoro: scelta del grezzo da barra, per fusione, mediante stampaggio; determinazione del fabbisogno di materia prima (da barra, da barra tagliata, da stampaggio); scelta di superfici adatte al riferimento ed al fissaggio di un pezzo; riferimenti per solidi di rivoluzione: da barra, da barra forata, da stampato; riferimenti per solidi di forma generica; sovrametallo per superfici da rettificare;Confronto di convenienza tra diverse tecnologie di fabbricazione.Cicli di lavorazione di particolari meccanici (alberi, ruote dentate).

ORGANIZZAZIONE INDUSTRIALE

Azienda, Funzioni, Strutture, Costi, ProfittiL’azienda: evoluzione storica e sistema.Evoluzione dell’automazione.Funzioni aziendali: mercato, personale, produzione, ecc.Cenni alle strutture organizzative, organigramma, Costi diretti ed indiretti (differenze e tipi). Diagramma Utile-Volume di produzione: punto diequilibrio.Caratteristiche dei processi produttiviTipi di produzione: produzione in serie, a lotti, produzione per reparti e in lineaCenni sul sistema qualità: Qualità, sistema di qualità, evoluzione storica, organizzazione aziendale, qualità nella progettazione e produzione.Controllo statistico della qualità.

Belluno, 15 maggio 2015 Gli insegnanti Gli allievi

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Anno scolastico 2014-15

Educazione Fisica

Insegnante: MARIO Massimiliano

Finalità – In sintonia con il P.O.F. ed assieme alle altre discipline l’Educazione Fisica promuove lo sviluppo di una personalità autonoma facendo riferimento ad un modello di intelligenza “multipla” dove quella verbale e logico matematica (dominanti nell’attuale sistema scolastico) sono affiancate da quella motoria, spaziale, interpersonale.

Obiettivi – Conformemente ai programmi ministeriali si è mirato allo:

• Sviluppo e consolidamento degli schemi motori di base (rotolare, strisciare,

afferrare, lanciare, calciare, arrampicare, correre, saltare). L’utilizzo di tali moduli di base permette di trasferire in modo reversibile operazioni mentali dal controllo automatico al controllo volontario.

• Sviluppo della gestualità, che si innesta sui moduli di base, attraverso il

miglioramento delle capacità condizionali e coordinative.

• Sviluppo delle abilità motorie e sportive in relazione alle discipline proposte come

momento di espressione della personalità attraverso la motricità.• Obbiettivi minimi

Conoscenza

• Conoscere i principi fondamentali e la tecnica di base delle discipline praticate.

• Saper descrivere le regole principali delle attività individuali e degli sport di squadra

proposti.• Conoscere i concetti teorici inerenti alle tematiche delle attività svolte.

Competenza

• Eseguire con sufficiente precisione le tecniche di base di attività e di almeno due

sport di squadra.

• Controllare il proprio corpo in situazioni motorie e ambienti diversi.

• Saper eseguire (esprimere) abilità motorie e sportive in funzione di uno scopo

richiesto.

Capacità

• Saper adattare capacità e conoscenze acquisite a situazioni tecnico-tattiche

diversificate.

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• Valutare l’utilizzo della propria energia in funzione del carico esterno assegnato:

(peso, gravità, avversario, durata)

Mezzi – Sono stati suddivisi in attività individuali e di gruppo.

• Attività individuali nelle quali il soggetto si trovi in situazioni mirate utilizzando

moduli codificati e non codificati.

• Attività di gruppo come momento di apprendimento da parte del soggetto nell’acquisire e svolgere un ruolo individuale e personale di interazione fra più soggetti.

La prospettiva di lavoro verso l’obiettivo “maturazione della personalità dell’individuo” utilizza lo sviluppo di temi gestuali per stabilire delle associazioni tra famiglie di movimenti o di situazioni evidenziandone il transfert in ambito motorio. Mira infine alla collaborazione interdisciplinare, di verifica dei contenuti e degli ulteriori aspetti che la disciplina offre in campo fisiologico, fisico, espressivo e intellettivo oltre che tecnico di base. Ciò contribuisce a verificare la valenza estetica del gesto e del movimento, i cui valori di raffinazione sono i veri educatori dello spirito dei soggetti.

Verifiche

Prove strutturate e non, inerenti ai contenuti trattati in ciascuna unità didattica, hanno fornito indicazioni sui livelli di partenza sui singoli allievi e sul livello medio del gruppo classe. Le verifiche in itinere vengono effettuate attraverso prove pratiche. Una verifica costante si rende inoltre possibile attraverso un’attenta osservazione degli allievi durante le attività in quanto, nella nostra disciplina, gli allievi sono impegnati in un processo continuo di fasi applicative.Nella valutazione complessiva non si tiene conto solo della preparazione finale, ma anche del livello iniziale quindi dei miglioramenti conseguiti da ciascun allievo, dalle capacità motorie individuali, nonché dall’impegno e dalla volontà profusi.

Programma svolto

Mobilità articolarePotenziamento e allungamento muscolareArrampicata sportivaAcrobaticaAcrogymAtletica LeggeraCalcio a 5PallavoloPallacanestroPallamano

L'insegnante Gli allievi

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RELIGIONE

Insegnante : Jadwiga Plonka

Ore settimanali: 1

Ore di lezione effettuate nell’a.s. 2014- 2015 alla data del 07.05.2015: - 23 La classe, formata da 17 allievi ed ha dimostrato buon interesse per la materia per tutto l’anno scolastico.

Obiettivi specifici della disciplina

• Acquisire una conoscenza oggettiva e sistematica dei contenuti essenziali del cattolicesimo.

• Promuovere la conquista della libertà, intesa come possibilità della realizzazione di sé, valorizzando nei ragazzi le inclinazioni, le doti e le potenzialità spesso inespresse, tramite il confronto con il problema di Dio: la ricerca dell’uomo, la via delle religioni.

• Acquisire la maturità personale e sviluppare una coscienza critica e sistematica della realtà.

• Conoscere le molteplici forme del linguaggio religioso e specificamente di quello cattolico. Confrontare il cattolicesimo con le altre confessioni cristiane e le altre religioni.

• Comprendere e rispettare le diverse posizioni che le persone assumono.

Metodologie utilizzate

Lezione frontale finalizzata alla trasmissione dei concetti fondamentali con frequente uso di videoproiettore. Lettura e commento di testi di approfondimento forniti dall’insegnante.Visione di documentari e approfondimento di alcuni temiDiscussione guidata verso un confronto serio e argomentato delle varie posizioni antropologico - etiche implicate negli argomenti trattati.

Mezzi e strumenti utilizzati

Mezzi scritti

Libro di testo: Bocchini Sergio: Religione e Religioni. Triennio. Bologna : EDB, 2002SchedeArticoli: Zincone “L’ombra del sacrilegio”, Spataro R.: “Roba brutta l’inquisizione”.

Audiovisivi

Lezioni in power point.Film: “United 93”; “Le vite degli altri” , alcuni episodi del film “Manuale d’amore 2” Documentari: “Sopravvissuta all’aborto – Gianna Jessen”, “La prima meraviglia”, , “10 Comandamenti” – di Roberto Benigni (1° parte)

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Verifiche

Come dichiarato nella programmazione e in corrispondenza con il particolare valore formativo ed educativo della disciplina, si valuteranno tutti gli interventi degli alunni, sia spontanei sia strutturati dall’insegnante, la capacità di riflessione e d’osservazione, attraverso: interrogazione orale, riassunti e relazioni personali, partecipazione in classe.Per i processi cognitivi saranno valutati: le conoscenze acquisite, l’uso corretto del linguaggio religioso, la capacità di riferimento adeguato alle fonti e ai documenti.Per gli atteggiamenti si valuteranno: la partecipazione, l’attenzione, le risposte agli stimoli, la disponibilità al dialogo.

Elenco degli argomenti trattati:

QUALE ETICA?

• Cos’è l’etica?• Inchiesta sull’etica. Le etiche contemporanee.• Bioetica di inizio vita: fecondazione assistita e aborto. • Le cellule staminali. Clonazione.• Eutanasia – diritto di morire?• Chiesa e omosessualità.• OGM• Religioni a confronto su alcune problematiche etiche.

LE DIECI PAROLE

• La legge morale naturale. Le prime leggi scritte.• Il Decalogo ieri e oggi;• I Comandamenti sono ancora attuali?.

PAGINE DIFFICILI

• Le crociate e l’islam.• Inquisizione fu un bene?

ATTUALITA’

• Lo stato islamico.• La persona umana come relazionalità.• Ognissanti o Halloween.• La giornale contro la violenza sulle donne.• Chi vuol essere bravo in religione.

Belluno, 15 maggio 2015

Firma dei rappresentanti di classe Firma del docente

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FIRME DEI COMPONENTI IL CONSIGLIO DI CLASSE

Il Dirigente scolastico Salvatore Russotto

Lingua e lettere italiane Franco Maria

Storia Franco Maria

Lingua straniera (inglese) Barattin Francesca

Matematica Cason Elena

Meccanica e macchine a fluido Schiocchet Bruno

Laboratorio di meccanica e macchine a fluido

Sacchet Aldo

Tecnologia meccanica ed esercitazioni De Pasqual Paolo

Laboratorio di Tecnologia meccanica ed esercitazioni

Peterle Faustino

Disegno, progettazione, organizzazione industriale

De Pasqual Paolo

Laboratorio di Disegno, progettazione, organizzazione industriale

Peterle Faustino

Sistemi ed automazione industriale Menegat Livio

Laboratorio di sistemi Dalla Balla Giuseppe

Scienze motoriee sportive Mario Massimiliano

Religione Plonka Jadwiga

I rappresentanti degli studenti De Martini Andrea

Sacchet Federico

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PRIMA SIMULAZIONE

PRIMA PROVA ESAME DI STATOa.s. 2014-2015

Svolgi la prova, scegliendo una delle quattro tipologie qui proposte.

TIPOLOGIA A- ANALISI DEL TESTO

Giovanni Pascoli, Il lampo (da Myricae)Il testo fu composto negli anni 1892-1893 e fu pubblicato nella terza edizione di Myricae.

E cielo e terra si mostrò qual era1:

la terra ansante2, livida, in sussulto;il cielo ingombro3, tragico, disfatto4:bianca bianca nel tacito5 tumulto6

una casa apparì sparì d'un tratto;come un occhio, che, largo, esterrefatto,s'aprì si chiuse, nella notte nera.

1. nel momento della tempesta.2. ansante si riferisce al vento che spazza il terreno.3. ingombro di nuvole.4. disfatto si riferisce agli squarci e ai vortici delle nuvole agitate dal vento.5. tacito perché il tuono non è ancora scoppiato.6. il tumulto è quello delle nubi.

Comprensione del testo1.1 Proponi la parafrasi della poesia.1.2. Che cosa rivela la luce del fulmine? In che modo il fulmine illumina il paesaggio?

Analisi del testo2.1 Ai versi 2 e 3 l’aggettivazione qualifica la natura in termini soggettivi, proiettando sugli elementi lo stato d’animo del poeta. In quale particolare “ordine” sono presentati tali aggettivi? Quale effetto voleva ottenere il poeta?Quali sensazioni e sentimenti umani investono il paesaggio, personificandoli?2.2 Analizza l’uso dei segni di interpunzione nel testo. Anche il loro utilizzo può avere un valore simbolico? In che senso?2.3 Individua le antitesi presenti nel testo e spiega in che modo essi concorrono a rivelare lo stato d’animo del poeta.2.4 Individua e riporta le figure di suono presenti nel testo, cercando di riconoscere l’effetto ricercato dall’autore.2.5 Nel testo è presente una similitudine, individuala e spiega il significato dell’immagine scelta.2.6 Da un’attenta analisi di tipo cromatica e spaziale (di movimento), si ricava che alcuni termini si caricano di significati fortemente simbolici: indicali e spiegali.

Interpretazione complessiva e approfondimenti3. 1 La poesia in analisi potrebbe essere accostata, sia per le affinità a livello stilistico sia per i temi, a Temporale (che riportiamo di seguito).

Un bubbolìo lontano…

Rosseggia l’orizzonte,come affocato, a mare:nero di pece, a monte,stracci di nubi chiare:tra il nero un casolare:un’ala di gabbiano.

Poni a confronto le due poesie rilevandone e commentandone le affinità e le differenze.

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3.2 Esponi le tue osservazioni sulla lirica, compiendo opportuni riferimenti al pensiero e alla vita del poeta in un testo di max 20 righe.3.3 La poesia appartiene alla raccolta Myricae, grazie alla quale il poeta si inserisce in una corrente più ampia come quella del Simbolismo. Contestualizza la lirica, scegliendo di trattare altre liriche dello stesso autore e di altri, in cui il ricorso all’analogia, alla metafora e alla sinestesia sono altrettanto pregnanti e intensi.

TIPOLOGIA B : REDAZIONE DI “UN SAGGIO BREVE” O DI UN “ARTICOLO DI GIORNALE”CONSEGNE

Sviluppa l’argomento scelto o in forma di «saggio breve» o di «articolo di giornale», utilizzando, in tutto o in parte, e nei modi che ritieni opportuni, i documenti e i dati forniti.Se scegli la forma del «saggio breve» argomenta la tua trattazione, anche con opportuni riferimenti alle tue conoscenze ed esperienze di studio.Premetti al saggio un titolo coerente e, se vuoi, suddividilo in paragrafi.Se scegli la forma dell’«articolo di giornale», indica il titolo dell’articolo e il tipo di giornale sul quale pensi che l’articolo debba essere pubblicato.Per entrambe le forme di scrittura non superare cinque colonne di metà di foglio protocollo.

1. Ambito artistico-letterarioARGOMENTO: Il romanzo della seconda metà dell’Ottocento fra Naturalismo e Verismo.

DOCUMENTI“Il romanziere è insieme un osservatore ed uno sperimentatore. L’osservatore per parte sua pone i fatti quali

li ha osservati, individua il punto di partenza, sceglie il terreno concreto sul quale si muoveranno i personaggi e si produrranno i fenomeni. Poi entra in scena lo sperimentatore che impianta l’esperimento, cioè fa muovere i personaggi in una storia particolare, per mettere in evidenza che i fatti si succederanno secondo la concatenazione imposta dal determinismo dei fenomeni studiati. […]

“Senza dubbio siamo ben lontani dalle certezze della chimica e anche della fisiologia. Non si conoscono ancora i reagenti capaci di scomporre le passioni permettendo di analizzarle. Spesso, in questo scritto, ricorderò anche che il romanzo sperimentale è più giovane della medicina sperimentale che, tuttavia, è appena nata. Ma il mio scopo non è quello di constatare dei risultati già acquisiti, desidero solo esporre con chiarezza un metodo. Se il romanziere sperimentale cammina ancora a tentoni entro la scienza più oscura e più complessa, ciò non toglie che questa scienza esista. E’ innegabile che il romanzo naturalista, quale ora lo intendiamo, è un vero e proprio esperimento che il romanziere compie sull’uomo, con l’aiuto dell’osservazione”.

E. ZOLA, Il romanzo sperimentale, 1880.

“Quando nel romanzo l’affinità e la coesione di ogni sua parte sarà così completa, che il processo della creazione rimarrà un mistero, come lo svolgersi delle passioni umane, e l’armonia delle sue forme sarà così perfetta, la sincerità della sua realtà così evidente, il suo modo e la sua ragione di essere così necessari, che la mano dell’artista rimarrà assolutamente invisibile, allora avrà l’impronta dell’avvenimento reale, l’opera d’arte sembrerà essersi fatta da sé, aver maturato ed essere sorta spontanea, come un fatto naturale, senza serbare alcun punto di contatto col suo autore, alcuna macchia del peccato d’origine”.

G. VERGA, Prefazione a L’amante di Gramigna, 1880.

“…rivolgemmo la nostra attenzione agli strati più bassi della società dove il livellamento non è ancora arrivato a rendere sensibili i suoi effetti; e vi demmo il romanzo, la novella provinciale, (più questa che quello) per farci la mano, per addestrarci a dipinger dal vero, per provarci a rendere il colore, il sapore delle cose, le sensazioni precise, i sentimenti particolari, la vita d’una cittadduzza, di un paesetto, d’una famiglia…”

“il romanziere, il novelliere guarda di qua e di là, osserva, prende nota. Se non poggia un piede su un fatto «vero», non si crede punto sicuro, e non si avventura a mettere l’altro innanzi”.

L. CAPUANA, Per l’arte, 1885.

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2. Ambito socio-economicoARGOMENTO- L'Africa tra migrazioni, malattie e opportunità.

DOCUMENTII riflessi economici dell’epidemia di Ebola «preoccupano molto»...A lanciare ieri l’allarme sulle conseguenze negative della diffusione del virus è stato il capo dell’associazione delle imprese tedesche in Africa, Christoph Kannengiesser. Per scongiurare un collasso delle aree raggiunte dall’epidemia occorre «agire in fretta», ha sottolineato, salutando positivamente l’annuncio del governo per un maggiore impegno. Mercoledì, rispondendo a un accorato appello della presidente liberiana Ellen Johnson-Sirleaf a dieci capi di governo, Angela Merkel ha promesso «in fretta» aiuti e ha parlato di una situazione «drammatica» in Liberia. In effetti si tratta del Paese più colpito dal virus, anche secondo le stime della Banca mondiale. Nel medio termine, lo scenario peggiore parla di un rischio di crollo del Pil del 11,7%. Ma anche per gli altri due Paesi in cui Ebola ha mietuto più vittime, Guinea e Sierra Leone, le stime più pessimistiche prevedono una caduta del prodotto, rispettivamente, del 2,3% e del 8,9%...Gli Stati Uniti hanno già reagito, mandando 3000 soldati nelle regioni più colpite dal virus e la Banca mondiale stessa ha promesso 200 milioni di aiuti per i tre Paesi più afflitti, Liberia, Sierra Leone e Guinea; anche il Fondo monetario internazionale ha annunciato 127 milioni per sostenerli. Invece, non è affatto chiaro in cosa consistano gli aiuti eventuali da Berlino: secondo alcune voci, il governo Merkel potrebbe organizzare un ponte aereo con le zone più colpite e fornire ospedali di campo. Ma nei giorni scorsi, dopo settimane di silenzio rispetto a un’emergenza che sta crescendo a ritmi vertiginosi, anche «Medici senza frontiere» ha rivolto una lettera a Merkel, accusandola di «non aver quasi reagito, finora, all’epidemia». (Tonia Mastrobuoni, Effetto Ebola sull'economia, scambi a rischio tra Africa e UE, La Stampa. 19.9.2014)

L'Africa fa spesso notizia, ma di solito solo per i suoi lati negativi: fame, guerra, sfruttamento delle risorse naturali, corruzione, dittature o abusi contro i diritti umani. Tutto ciò fa parte dell'Africa, ma l'Africa è molto più di questo. Per cominciare, è formata da più di cinquanta paesi diversi, ed è ricca di diversità sia dal punto di vista paesaggistico che da quello culturale. Esperti demografi hanno infatti stabilito che in Africa ci sarebbero almeno 3.000 gruppi etnici. Ma non è l'unica curiosità. Attualmente, la popolazione africana è di circa un miliardo di persone. Negli ultimi 40 anni c'è stata una vera e propria esplosione demografica, e così l'età media della popolazione del continente è relativamente bassa. In molti stati africani la metà della popolazione non ha ancora raggiunto i 25 anni. Inoltre l'Africa è il secondo continente più popoloso della Terra, dopo l'Asia, con circa 1,1 miliardi di persone. La popolazione africana sta crescendo più velocemente di quella asiatica, e si pensa che entro il 2050 l'Africa avrà 2,3 miliardi di abitanti. L'Africa è povera. Ma i paesi africani non sono tutti poveri. È la distribuzione della ricchezza che crea problemi. L'Angola, per esempio, sta vivendo una vera e propria fase di boom economico, tanto da aver invertito i flussi di immigrazione verso il Portogallo di cui è stata una colonia: oggi con la crisi, sono i portoghesi che emigrano in Angola. L'Africa è stata colonizzata da paesi non africani: Regno Unito, Francia, Belgio, Spagna, Italia, Germania e Portogallo, senza il consenso della popolazione locale. Nel 1884-1885 la Conferenza di Berlino ha diviso il continente tra le potenze non africane. Nel corso dei decenni successivi, e soprattutto dopo la seconda guerra mondiale, i paesi africani hanno gradualmente riconquistato la loro indipendenza, con i confini decisi "a tavolino" dalle potenze coloniali. Questi confini, stabiliti senza riguardo alle culture locali, hanno causato numerosi problemi in Africa. (Focus.it, 10 cose che (forse) non sai dell'Africa)Da quando l'uomo è apparso sulla terra il fenomeno delle migrazioni è sempre stato presente e dominante, ma riguardava comunità relativamente piccole. Ora siamo otto miliardi di persone e continueremo ad aumentare secondo tutte le previsioni, ma le enormi diseguaglianze hanno reso le migrazioni un fenomeno che già ora e sempre più in futuro diventerà dominante. Centinaia di milioni di persone - e tra questi molti africani - vorranno trasferirsi da Paesi in preda alla miseria ed alla barbarie vera e propria verso luoghi più ricchi e più pacifici. L'Europa in particolare è destinata a diventare un paese meticcio, cioè una mescolanza di etnie che in parte già c'è ma il livello del meticciato è destinato a crescere in misura esponenziale. Siamo già entrati in una fase in cui le migrazioni di massa non saranno affatto pacifiche ma scateneranno scontri violenti ed anche mutamenti politici rilevanti. In Italia, in Francia e in altri Paesi d'Europa queste reazioni sono già in atto ma destinate a crescere. Metteranno in discussione la moneta unica e faranno risorgere i nazionalismi come reazione all'ideale dell'unità europea. Spesso questi mutamenti politici non vengono connessi con l'immigrazione ed è invece proprio quella la loro motivazione profonda. L'antidoto non è quello di abolire la diseguaglianza, che entro certi limiti è perfino un elemento di stimolo della produttività del sistema, ma di contenerla entro limiti accettabili. E qui entra in gioco, tra i vari fattori, anche quello religioso

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come elemento di ulteriore scontro tra le etnie migratorie da un lato e come elemento potenzialmente positivo di fraternità dall'altro. Papa Francesco predica la fraternità tra le religioni perché Dio è ecumenico ed è lo stesso per tutti, non è cristiano, non è musulmano, non è asiatico: è Dio per tutti. (Eugenio Scalfari, Le nuove povertà che bussano alla nostra porta, Repubblica.it, 23 novembre 2014)

3. Ambito storico-politicoARGOMENTO: La prima guerra mondiale: Neutralisti e Interventisti in Italia

DOCUMENTI“Compagni, non è più tempo di parlare, ma di fare: non è più tempo di concioni (discorsi), ma di azioni, e di azioni romane. Se considerato è come crimine l’incitare alla violenza i cittadini io mi vanto di questo crimine, io lo prenderò sopra me solo. […] Udite. Noi siamo sul punto di essere venduti come carne infetta. Chiamarsi italiano sarà nome da rossore, nome da nascondere, nome da averne bruciate le labbra. Intendete? Avete inteso? Questo vuol fare di noi il mestatore di Dronero (Giolitti), intruglio osceno. […] Questo vuol fare di noi quell’ansimante leccatore di sudici piedi prussiani. […] Formatevi in drappelli, formatevi in pattuglie civiche; e fate la ronda, ponetevi alla posta per pigliarli, per catturarli. Non una folla urlante, ma siate una milizia vigilante ” G. D’ANNUNZIO, Arringa al popolo di Roma, 13 maggio 1915

“Gridare: “Noi vogliamo la guerra!” Non potrebbe essere allo stato dei fatti molto più rivoluzionario che gridare “abbasso”? […] E’ a voi giovani d’Italia; giovani delle officine e degli atenei; giovani d’anni e giovani di spirito; giovani che appartenete alla generazione di “fare” la storia; è a voi che io lancio il mio grido augurale, sicuro che avrà nelle vostre file una vasta risonanza di echi e di simpatie. Il grido è una parola che io non avrei mai pronunciato in tempi normali, e che innalzo forte, a voce spiegata, senza infingimenti, con sicura fede, oggi: una parola paurosa e fascinante: guerra!” B. MUSSOLINI, Articolo di fondo del “popolo d’Italia”, 15.11.1914”

“I fautori della guerra sostenevano allora l’urgenza di prendervi parte, ritenendo che essa sarebbe stata di breve durata; temevano che, venendo a finire senza il nostro intervento, si perdesse una magnifica occasione per compiere l’unità nazionale; ed affermavano che l’intervento nostro, rompendo l’equilibrio delle forze, avrebbe fatto finire la guerra in tre o quattro mesi. Io avevo invece la convinzione che sarebbe stata lunghissima, e tale convinzione manifestavo liberamente a tutti i colleghi della Camera coi quali ebbi occasione di discorrerne. A chi mi parlava di una guerra di tre mesi rispondevo che sarebbe durata almeno tre anni perché si trattava di debellare i due imperi militarmente più organizzati del mondo, che da oltre quarant’anni si preparavano alla guerra”. G.GIOLITTI, Le memorie.

Nel “Convegno di Bologna” del Partito Socialista italiano, il 16 maggio 1915, prevalse la decisione di chiamare i lavoratori ad esprimere “l’avversione incrollabile del proletariato […] all’intervento” in guerra con manifestazioni e comizi che abbiano” carattere di disciplina, di dignità e di impotenza, e, nonostante l’opposizione di Serrati ed altri, passa la formula di Lazzari” né aderire, né sabotare”. Non patteggiamo col nemico […] Noi stessi, vinti per ora riconosciamo la necessità di subire la dura legge del più forte. Ma riaffermiamo la nostra incrollabile volontà di dare domani altre battaglie, ripetiamo la nostra fermissima speranza di conseguire la vittoria. Non è una tregua d’armi che domandiamo agli avversari e tanto meno un armistizio. Spontaneamente ci tiriamo in disparte. La sciamo che la borghesia faccia la sua guerra; la guerra che ha voluto e della quale se n’è assunta dinanzi al non lontano avvenire tutta la responsabilità”. AVANTI, 24 MAGGIO 1915

“Nel presentarle pertanto a Voi, che reggete in questa tragica ora le sorti dei popoli belligeranti, siamo animati dalla dolce e cara speranza di vederle accettate, e di giungere così quanto prima alla cessazione di questa lotta tremenda, la quale, ogni giorno di più, apparisce inutile strage”. BENEDETTO XV, Nota ai capi dei Paesi belligeranti, 1 agosto 1917

“Com’è bella, da monte a monte, la voce sonora e decisa dell’artiglieria! Come ricopre bene coi suoi tonfi lunghi e larghi, i pistolotti degli avvocati, i razzi dei poeti e i boati delle folle incattivite! Il cannone non fa

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che un verso, ma quel verso riempie per giornate intere gli stupidi cieli agresti da troppo tempo stagnanti e rimane scritto sul campo di mira a lettere di sangue con svolazzi di fumo. Siamo troppi. La guerra è un’operazione maltusiana. C’è un troppo di qua e un troppo di là che si premono. La guerra rimette in pari le partite. Fa il vuoto perché si respiri meglio. Lascia meno bocche attorno alla stessa tavola. E leva di tono un’infinità di uomini che vivevano perché erano nati; che mangiavano per vivere, che lavoravano per mangiare e maledicevano il lavoro senza il coraggio di rifiutare la vita”. GIOVANNI PAPINI, scrittore, Amiamo la guerra, nella rivista “Lacerba”, 1 ottobre 1914

4. Ambito tecnico-scientificoARGOMENTO- Responsabilità della scienza e della tecnologia

DOCUMENTI«Agisci in modo che le conseguenze della tua azione siano compatibili con la permanenza di un’autentica vita umana sulla terra.»Hans JONAS, Il principio responsabilità. Un’etica per la civiltà tecnologica, Einaudi, Torino 1990 (ed. originale 1979)

«Mi piacerebbe (e non mi pare impossibile né assurdo) che in tutte le facoltà scientifiche si insistesse a oltranza su un punto: ciò che farai quando eserciterai la professione può essere utile per il genere umano, o neutro, o nocivo. Non innamorarti di problemi sospetti. Nei limiti che ti saranno concessi, cerca di conoscere il fine a cui il tuo lavoro è diretto. Lo sappiamo, il mondo non è fatto solo di bianco e di nero e la tua decisione può essere probabilistica e difficile: ma accetterai di studiare un nuovo medicamento, rifiuterai di formulare un gas nervino. Che tu sia o non sia un credente, che tu sia o no un “patriota”, se ti è concessa una scelta non lasciarti sedurre dall’interesse materiale e intellettuale, ma scegli entro il campo che può rendere meno doloroso e meno pericoloso l’itinerario dei tuoi compagni e dei tuoi posteri. Non nasconderti dietro l’ipocrisia della scienza neutrale: sei abbastanza dotto da saper valutare se dall’uovo che stai covando sguscerà una colomba o un cobra o una chimera o magari nulla.»PRIMO LEVI, Covare il cobra, 11 settembre 1986, in Opere II, Einaudi, Torino 1997

«È storia ormai a tutti nota che Fermi e i suoi collaboratori ottennero senza accorgersene la fissione (allora scissione) del nucleo di uranio nel 1934. Ne ebbe il sospetto Ida Noddack: ma né Fermi né altri fisici presero sul serio le sue affermazioni se non quattro anni dopo, alla fine del 1938. Poteva benissimo averle prese sul serio Ettore Majorana, aver visto quello che i fisici dell’Istituto romano non riuscivano a vedere. E tanto più che Segrè parla di «cecità». La ragione della nostra cecità non è chiara nemmeno oggi, dice. Ed è forse disposto a considerarla come provvidenziale, se quella loro cecità impedì a Hitler e Mussolini di avere l’atomica. Non altrettanto – ed è sempre così per le cose provvidenziali – sarebbero stati disposti a considerarla gli abitanti di Hiroshima e di Nagasaki.»LEONARDO SCIASCIA, La scomparsa di Majorana, Einaudi, Torino 1975

«La scienza può aiutarci a costruire un futuro desiderabile. Anzi, le conoscenze scientifiche sono mattoni indispensabili per erigere questo edificio. Ma […] è d’obbligo sciogliere il nodo decisivo del valore da dare alla conoscenza. Il valore che sembra prevalere oggi è quello, pragmatico, che alla conoscenza riconosce il mercato. Un valore utilitaristico: dobbiamo cercare di conoscere quello che ci può tornare immediatamente ed economicamente utile. […] Ma, se vogliamo costruire un futuro desiderabile, anche nel campo della scienza applicata il riconoscimento del valore della conoscenza non può essere delegato al mercato. Lo ha dimostrato la recente vertenza tra le grandi multinazionali e il governo del Sud Africa sui farmaci anti-Aids […]. Il mercato non è in grado di distribuire gli “utili della conoscenza” all’80% della popolazione mondiale. Per costruire il futuro coi mattoni della scienza occorre dunque (ri)associare al valore di mercato della conoscenza altri valori: i valori dello sviluppo umano.» PIETRO GRECO, Sua maestà la tecnologia. Chi ha paura della scienza?, “l’Unità”, 7 luglio 2001

«La ricerca dovrebbe essere libera, non dovrebbe essere guidata da nessuno. In fondo se ci si pensa bene, da che essa esiste è frutto dell’istanza del singolo piuttosto che risultato collettivo. Dovrebbe essere libera da vincoli religiosi e soggiogata a un unico precetto: progredire nelle sue applicazioni in funzione del benessere degli esseri viventi, uomini e animali. Ecco questa credo sia la regola e l’etica dello scienziato: la ricerca

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scientifica deve accrescere nel mondo la proporzione del bene. Le applicazioni della scienza devono portare progresso e non regresso, vantaggio e non svantaggio. Certo è anche vero che la ricerca va per tentativi e di conseguenza non ci si può subito rendere conto dell’eventuale portata negativa; in tal caso bisognerebbe saper rinunciare.» MARGHERITA HACK intervistata da Alessandra Carletti, Roma Tre News, n. 3/2007

TIPOLOGIA C TEMA DI ARGOMENTO STORICO

Il primo conflitto mondiale rappresenta il tragico esempio della cosiddetta “guerra totale”, di una guerra cioè che non coinvolge solo gli eserciti, ma che impegna tutte le energie e le risorse di una Nazione. Si effettui un’analisi critica della principali caratteristiche di questo fenomeno con particolare riferimento al caso italiano.

TIPOLOGIA D TEMA DI ORDINE GENERALE

Tra le cose che ci sono al mondo – asserisce con amara ironia Tahar Ben Jelloun - il razzismo è la meglio distribuita”.

Malgrado la scienza abbia dimostrato l’inesistenza delle razze, il razzismo permane in gran parte del mondo. Il candidato rifletta sul terribile peso dell’ignoranza e della disinformazione e sulle conseguenze spesso tragiche che ne sono seguite e che tuttora ne derivano.

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È consentito soltanto l´uso del dizionario italiano

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SECONDA SIMULAZIONE

PRIMA PROVA ESAME DI STATOa.s. 2014-2015

Svolgi la prova, scegliendo una delle quattro tipologie qui proposte.

TIPOLOGIA A - ANALISI DEL TESTO

L. PIRANDELLO, da “L’umorismo”

Il passo è tratto dal saggio intitolato L’umorismo che Luigi Pirandello pubblicò nel 1908. In questa opera si delinea sempre più chiaramente la schematizzazione definitiva della visione pessimistica e relativistica che lo scrittore ha della realtà.

Vediamo dunque, senz’altro, qual è il processo da cui risulta quella particolar rappresentazione che si suol chiamare umoristica; se questa ha peculiari caratteri che la distinguono, e da che derivano: se vi è un particolar modo di considerare il mondo, che costituisce appunto la materia e la ragione dell’umorismo. Ordinariamente 1, [...] l’opera d’arte è creata dal libero movimento della vita interiore che organa2 le idee e le immagini in una forma armoniosa, di cui tutti gli elementi han corrispondenza tra loro e con l’idea-madre che le coordina. La riflessione, durante la concezione, come durante l’esecuzione dell’opera, ne segue le fasi progressive e ne gode, raccosta i varii elementi, li coordina, li compara. La coscienza non rischiara tutto lo spirito; segnatamente3 per l’artista essa non è un lume distinto dal pensiero, che permetta alla volontà di attingere in lei come in un tesoro d’immagini e d’idee. La coscienza, in somma, non è una potenza creatrice, ma lo specchio interiore in cui il pensiero si rimira; si può dire anzi ch’essa sia il pensiero che vede se stesso, assistendo a quello che esso fa spontaneamente. E, d’ordinario, nell’artista, nel momento della concezione 4, la riflessione si nasconde, resta, per così dire, invisibile: è, quasi, per l’artista una forma del sentimento. Man mano che l’opera si fa, essa la critica, non freddamente, come farebbe un giudice spassionato, analizzandola; ma d’un tratto, mercé5 l’impressione che ne riceve. Questo, ordinariamente. Vediamo adesso se, per la natural disposizione d’animo di quegli scrittori che si chiamano umoristi e per il particolar modo che essi hanno di intuire e di considerar gli uomini e la vita, questo stesso procedimento avviene nella concezione delle loro opere; se cioè la riflessione vi tenga la parte che abbiamo or ora descritto, o non vi assuma piuttosto una speciale attività.Ebbene, noi vedremo che nella concezione di ogni opera umoristica, la riflessione non si nasconde, non resta invisibile, non resta cioè quasi una forma del sentimento, quasi uno specchio in cui il sentimento si rimira; ma gli si pone innanzi, da giudice; lo analizza, spassionandosene6; ne scompone l’immagine; da questa analisi però, da questa scomposizione, un altro sentimento sorge o spira: quello che potrebbe chiamarsi, e che io difatti chiamo il sentimento del contrario.Vedo una vecchia signora, coi capelli ritinti, tutti unti non si sa di quale orribile manteca7, e poi tutta goffamente imbellettata e parata d’abiti giovanili. Mi metto a ridere. Avverto che quella vecchia signora è il contrario di ciò che una vecchia rispettabile signora dovrebbe essere. Posso così, a prima giunta8 e superficialmente, arrestarmi a questa impressione comica. Il comico è appunto un avvertimento del contrario. Ma se ora interviene in me la riflessione, e mi suggerisce che quella vecchia signora non prova forse nessun piacere a pararsi così come un pappagallo, ma che forse ne soffre e lo fa soltanto perché pietosamente s’inganna che, parata così, nascondendo così le rughe e la canizie, riesca a trattenere a sé l’amore del marito molto più giovane di lei, ecco che io non posso più riderne come prima, perché appunto la riflessione, lavorando in me, mi ha fatto andar oltre a quel primo avvertimento, o piuttosto, più addentro: da quel primo avvertimento del contrario mi ha fatto passare a questo sentimento del contrario.Ed è tutta qui la differenza tra il comico e l’umoristico.

• Ordinariamente: di solito

• Organa: organizza

• Segnatamente: specialmente

• Concezione: ideazione. Nel momento della creazione, l’artista non usa la razionalità critica.

• Mercè: grazie a

• Spassionandosene: liberandosi dalla prima impressione emotiva.

• Manteca: unguento

• A prima giunta: di primo acchito

1. Comprensione complessiva1.1 Riassumi il contenuto del brano (max 30 righe)1.2 Qual è la differenza fra avvertimento e sentimento del contrario? Qual è, in sintesi, la differenza tra comicità e umorismo secondo Pirandello?

2. Analisi e commento del testoIl testo definisce alcuni concetti e assegna loro una particolare funzione. Analizzali:2.1 Che cosa intende Pirandello per opera d’arte ordinaria e quali sono le sue caratteristiche?2.2 Quale ruolo svolge la riflessione durante la creazione artistica?2.3 A qual fine Pirandello introduce l’esempio della vecchia signora imbellettata e che cosa vuole dimostrare con esso?2.4 Qual è il cardine della poetica di Pirandello che emerge dal testo?

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3. Approfondimenti3.1 La concezione pirandelliana dell’umorismo è particolare, e fa riferimento all’introspezione psicologica e all’analisi dell’emotività umana. Mettila in rapporto con l’ironia di Svevo e rifletti sul motivo per cui tali concezioni generano gli antieroi –tipici protagonisti delle opere dei due autori-. 3.2 Prova infine ad analizzare le caratteristiche comuni e le profonde differenze con i personaggi dei romanzi dannunziani.

TIPOLOGIA B - REDAZIONE DI “UN SAGGIO BREVE” O DI UN “ARTICOLO DI GIORNALE”

CONSEGNESviluppa l’argomento scelto o in forma di «saggio breve» o di «articolo di giornale», utilizzando, in tutto o in parte, e nei modi che ritieni opportuni, i documenti e i dati forniti. Se scegli la forma del «saggio breve» argomenta la tua trattazione, anche con opportuni riferimenti alle tue conoscenze ed esperienze di studio. Premetti al saggio un titolo coerente e, se vuoi, suddividilo in paragrafi. Se scegli la forma dell’«articolo di giornale», indica il titolo dell’articolo e il tipo di giornale sul quale pensi che l’articolo debba essere pubblicato. Per entrambe le forme di scrittura non superare cinque colonne di metà di foglio protocollo.

1. Ambito artistico-letterarioARGOMENTO - Intellettuali ed artisti di fronte alla guerra

DOCUMENTI

1) Picasso, Guernica, 1937

2) Delacroix, La libertà che guida il popolo, 18303) Erasmo, Il lamento della pacePochi anni fa, quando il mondo era travolto a prendere le armi da non so quale peste esiziale, alcuni araldi del Vangelo, frati Minori e Predicatori, dal sacro pulpito davano fiato ai corni di guerra e ancor piú infervoravano chi già propendeva per quella follia. In Inghilterra aizzavano contro i Francesi, in Francia animavano contro gli Inglesi, ovunque spronavano alla guerra. Alla pace non incitava nessuno tranne uno o due, a cui costò quasi la vita l’aver soltanto pronunciato il mio nome. Prelati consacrati scorrazzavano un po’ dovunque dimentichi della loro dignità e dei loro voti, e inasprivano con la loro opera il morbo universale, istigando […] ad affrettare la guerra […] A tal fine sono da noi distorte con somma impudenza – dovrei dire con sacrilegio – le leggi dei padri, gli scritti di uomini santi, le parole della Sacra Scrittura. […]Ditemi, come il soldato può recitare il “Padre nostro” durante queste messe? Bocca insensibile, osi invocare il Padre mentre miri alla gola del tuo fratello? “Sia santificato il tuo nome”: come si potrebbe sfregiare il nome di Dio piú che con queste vostre risse? “Venga il tuo regno”: cosí preghi tu che su tanto sangue erigi la tua tirannide? “Sia fatta la tua volontà, come in cielo, cosí anche in terra”: Egli vuole la pace, tu prepari la guerra. “Il pane quotidiano” chiedi al Padre comune mentre abbruci le messi del fratello e preferisci che vadano perse anche per te piuttosto che giovare a lui? Infine come puoi pronunciare con la lingua le parole “e rimetti a noi i nostri debiti come anche noi li rimettiamo ai nostri debitori” mentre ti lanci a un fratricidio? Scongiuri il rischio della tentazione mentre con tuo rischio getti nel rischio il fratello. “Dal male” chiedi di essere liberato mentre ti proponi di causare il massimo male al fratello?Erasmo da Rotterdam, Il lamento della pace, Einaudi, Torino, 1990, pagg. 51-554) Mariano il 15 luglio 1916 1

Di che reggimento sietefratelli?Parola tremantenella notteFoglia appena nataNell'aria spasimanteinvolontaria rivolta

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dell'uomo presente alla suafragilitàFratelliG. Ungaretti, Fratelli, da L’Allegria

5) Firenze, 4 ottobre 2001[…]"Mi dica, che cosa spinge l'uomo alla guerra?" chiedeva Albert Einstein nel 1932 in una lettera a Sigmund Freud. "È possibile dirigere l'evoluzione psichica dell'uomo in modo che egli diventi più capace di resistere alla psicosi dell'odio e della distruzione?" Freud si prese due mesi per rispondergli. La sua conclusione fu che c'era da sperare: due fattori - un atteggiamento più civile e il giustificato timore degli effetti di una guerra futura - avrebbero influito a mettere fine alle guerre in un prossimo avvenire. La morte risparmiò a Freud giusto in tempo gli orrori della seconda guerra mondiale. Non li risparmiò invece ad Einstein, che divenne però sempre più convinto della necessità del pacifismo. Nel 1955, poco prima di morire, dalla sua casetta di Princeton in America dove aveva trovato rifugio, rivolse all'umanità un ultimo appello per la sua sopravvivenza: "Ricordatevi che siete uomini e dimenticatevi tutto il resto".Da Tiziano Terzani, Lettere contro la guerra, 2002

6) Alla città accatastata giunse mostruosa nel sognola voce di basso del cannone sghignazzante,mentre da occidente cadeva rossa nevein brandelli succosi di carne umana.La piazza si gonfiava, una compagnia dopo l’altra,sulla sua fronte stizzita si gonfiavano le vene.«Aspettate, noi asciugheremo le sciabolesulla seta delle cocottes nei viali di Vienna!»Gli strilloni si sgolavano: «Edizione della sera!Italia! Germania! Austria!»E dalla notte, lugubremente listata di nero,scorreva, scorreva un rigagnolo di sangue purpureo.

Versi tratti da Majakovskij, La guerra è dichiarata, 1914

7) Noi vogliamo glorificare la guerra – sola igiene del mondo – il militarismo, il patriottismo, il gesto distruttore dei libertarî, le belle idee per cui si muore e il disprezzo della donna.Marinetti, Manifesto del futurismo, 1909

8) Sulla spalletta del ponteLe teste degli impiccatiNell'acqua della fonteLa bava degli impiccati.

Sul lastrico del mercatoLe unghie dei fucilatiSull'erba secca del pratoI denti dei fucilati.

Mordere l'aria mordere i sassiLa nostra carne non e' piu' d'uominiMordere l'aria mordere i sassiIl nostro cuore non e' piu' d'uomini.

Ma noi s'e' letta negli occhi dei mortiE sulla terra faremo liberta'Ma l'hanno scritta i pugni dei mortiLa giustizia che si fara'.F. Fortini, Canto degli ultimi partigiani

2. Ambito socio-economicoARGOMENTO - Economia oggi: quali proposte e quali punti critici?

DOCUMENTI1) "L'unica garanzia è la fiducia. Chi ha avuto un prestito sa che, se restituisce i soldi in tempo, potrà accedere ad altro credito. E' un sistema virtuoso che funziona praticamente sempre". Queste le parole di Muhammed Yunus creatore del microcredito da un'intervista a Il Messaggero. Questo il fondamento della pratica messa in atto da quest'uomo, premio Nobel per la pace 2006. Economista e banchiere bengalese, fonda la Grameen Bank nel 1976. Il progetto si basa sul microcredito, un sistema di piccoli prestiti per imprenditori che non possono ottenere crediti dalle banche tradizionali perchè non in grado di estinguere il debito o perchè non hanno garanzie reali. Il primo prestito, Yunus lo fece ad un gruppo di donne del villaggio di Jobra, fabbricatrici di mobili di bambù. Queste avevano un guadagno molto basso perchè erano costrette a rivendere i propri prodotti a chi aveva prestato loro le materie prime. Non potevano ottenere prestiti perchè le banche non erano interessate a progetti di così bassa entità e con così alti rischi. Inoltre, erano donne. Donne senza garanzie. Yunus e collaboratori hanno esteso poi il progetto a molti villaggi del Bangladesh. E questo ha inciso anche sull'emancipazione femminile: sono proprio le donne, infatti, i soggetti a cui Yunus concede maggiori prestiti. Dice: le donne gestiscono meglio i soldi. I figli e tutta la famiglia ne beneficiano. Se un uomo viene a chiedere un prestito, noi gli diciamo fai venire tua moglie e vedrai che la pratica si risolve prima. Funziona così. Le donne sono

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più affidabili, restituiscono i prestiti anche più velocemente, appena è loro possibile. Il tasso di solvibilità della Grameen Bank è infatti del 99% e il 97% dei clienti sono donne. (Il microcredito che salva l'economia: l'esempio di Yunus, economiacristiana.it, 3 aprile 2009)

2) Viviamo in una società della crescita. Cioè in una società dominata da un'economia che tende a lasciarsi assorbire dalla crescita fine a se stessa, obiettivo primordiale, se non unico, della vita. Proprio per questo la società del consumo è l'esito scontato di un mondo fondato su una tripla assenza di limite: nella produzione e dunque nel prelievo delle risorse rinnovabili e non rinnovabili, nella creazione di bisogni -e dunque di prodotti superflui e rifiuti - e nell'emissione di scorie e inquinamento (dell'aria, della terra e dell'acqua). Il cuore della società della crescita diventa allora la dipendenza dei suoi membri dal consumo. (... )Per usare una metafora siamo diventati dei "tossicodipendenti " della crescita. Che ha molte forme, visto che alla bulimia dell'acquisto -siamo tutti "turboconsumatori " -corrisponde il workaholism, la dipendenza dal lavoro. Un meccanismo che tende a produrre infelicità perché si basa sulla continua creazione di desiderio. Ma il desiderio, a differenza dei bisogni, non conosce sazietà. Poiché si rivolge ad un oggetto perduto ed introvabile, dicono gli psicoanalisti. Senza poter trovare il "significante perduto", si fissa sul potere, la ricchezza, il sesso o l'amore, tutte cose la cui sete non conosce limiti. (...)Anche per questo ci serve immaginare un nuovo modello. Economico ed esistenziale. (S. Latouche, Così costruiremo una nuova società dell'abbondanza, Repubblica.it, 14 settembre 2012)

3) "La mancata ripresa dalla recessione sta portando il reddito pro capite dell'Italia a scendere ancora più in basso rispetto alle principali economie dell'Ocse". Lo scrive l'Organizzazione parigina mettendo in evidenza quanto la stagnazione economica stia ampliando il gap con il resto del mondo: il Pil pro capite italiano nel 2013 era inferiore del 30% rispetto alla media dei primi 17 Paesi Ocse. Il gap è sensibilmente cresciuto negli ultimi anni: nel 2007 era del 22,7%. Il tutto anche perché "gli sforzi di riforma dell'Italia sono rallentati rispetto al 2011-12 e pertanto c'è un ritardo rispetto agli altri paesi periferici dell'area euro". Tuttavia - aggiungono gli economisti - "il governo ha recentemente completato i primi passi di un programma complessivo di riforma strutturale. Perseguire questo programma con determinazione, contestualmente all'effettiva attuazione delle riforme precedenti, dovrebbe contribuire a una crescita più forte e più inclusiva". (Ocse: Italia in ritardo sulle riforme, cresce il divario con le altre economie, Repubblica. It , 9 febbraio 2015)

4) Intervista a J. Attali, economista francese, consigliere dei presidenti francesi Mitterrand, Sarkozy e Hollande.Cosa pensa dei movimenti No Euro? Sono molto dannosi (…). Un'ipotetica nuova valuta avrebbe subito e, come minimo, un valore del 20% in meno rispetto all' Euro. La gente realizzerebbe immediatamente di aver perso parte dei propri risparmi e trasferirebbe i conti all'estero. Ora come ora sono pericolosi soprattutto in Germania, ma se questo Paese uscisse dall'euro si suiciderebbe per la terza volta, dopo il 1914 e il 1933 (alla vigilia delle Guerre Mondiali). Spero non lo faccia.Quale consiglio darebbe a un giovane che oggi prepara il suo futuro? Viaggiare, aprire la mente, conoscere realtà diverse, non stare fermo. Mai. Pensare al motivo per cui è venuto al mondo e perché speciale e diverso da chiunque altro. Può diventare un imprenditore, un artista, quello che vuole, basta che sappia scegliere un lavoro che sa di poter fare solo lui e nessun altro. E poi non smettere mai di studiare. Le tecnologie moderne hanno ridotto i tempi di qualunque cosa, tranne quelli della gestazione e dell'apprendimento. Per imparare davvero ci vogliono anni. (L'Huffinghton post, 7 novembre 2014)

3. Ambito storico-politico ARGOMENTO - Il ruolo dei giovani nella storia e nella politica. Parlano i leader

DOCUMENTI1) Camerati![…]Bisogna essere inflessibili con noi stessi, fedeli al nostro credo, alla nostra dottrina, al nostro giuramento e non fare concessioni di sorta, né alle nostalgie del passato, né alle catastrofiche anticipazioni dell'avvenire.Tutti coloro che credono di risolvere la crisi con rimedi miracolistici sono fuori di strada. O questa è una crisi ciclica, nel sistema, e sarà risolta; o è una crisi del sistema ed allora siamo davanti ad un trapasso da un'epoca di civiltà ad un'altra. Là dove si è voluto esasperare ancora di più il capitalismo, facendone un capitalismo di Stato, la miseria è semplicemente spaventosa.Si è posto anche il problema dei giovani. Il problema dei giovani si pone da sé. Lo pone la vita, la quale ha le sue stagioni, come la natura. Ora, nel secondo decennio, bisogna fare largo ai giovani. Nessuno è più vecchio di colui che ha la gelosia della giovinezza. Noi vogliamo che i giovani raccolgano la nostra fiaccola, si infiammino della nostra fede e siano pronti e decisi a continuare la nostra fatica.Occorre fascistizzare ancora più quelli che io chiamo gli angoli morti della vita nazionale, non farsi troppo assorbire dalla ordinaria amministrazione fino al punto di rinunciare a quella che è la gioia e l'ebbrezza del rischio; essere pronti a tutto quello che può costituire il compito più severo di domani.Benito MUSSOLINI, Discorso del 17 ottobre 1932

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2) «Diciamo le cose come stanno. I giovani che vengono al nostro partito devono essere stabilmente conquistati ai grandi ideali del socialismo e del comunismo, se non vogliamo che essi rimangano dei «pratici», o, peggio, dei politicanti. Essi devono acquistare la certezza – volevo dire la fede – che l’avvenire e la salvezza della società umana sta nella sua trasformazione socialista e comunista, e questa certezza deve sorreggerli, guidarli, illuminarli in tutto il lavoro pratico quotidiano. […] Quanto alle grandi masse della gioventù, quello cui noi aspiriamo è di dare un potente contributo positivo per far loro superare la crisi profonda in cui si dibattono. Non desideriamo affatto staccare i giovani dai tradizionali ideali morali e anche religiosi. Prima di tutto, però, vogliamo aiutarli a comprendere come si svolgono le cose nel mondo, a comprendere il perché delle lotte politiche e sociali che si svolgono nel nostro paese e sulla scena mondiale, e quindi il perché delle sciagure della nostra patria e della triste sorte odierna della sua gioventù. Tutto questo non si capisce, però, se non si riesce ad afferrare che quello a cui noi assistiamo da due o tre decenni non è che la faticosa gestazione di un mondo nuovo, del mondo socialista, che si compie suscitando la resistenza accanita di un mondo di disordine, di sfruttamento, di violenza e di corruzione, il quale però è inesorabilmente condannato a sparire.» Palmiro TOGLIATTI, Discorso alla conferenza nazionale giovanile del PCI, Roma, 22-24 maggio 1947 (da P. TOGLIATTI, Discorsi ai giovani, Prefazione di E. Berlinguer, Roma 1971)

3) «Il potere si legittima davvero e solo per il continuo contatto con la sua radice umana, e si pone come un limite invalicabile le forze sociali che contano per se stesse, il crescere dei centri di decisione, il pluralismo che esprime la molteplicità irriducibile delle libere forme di vita comunitaria. I giovani e i lavoratori conducono questo movimento e sono primi a voler fermamente un mutamento delle strutture politiche ed un rispettoso distacco; i giovani chiedono un vero ordine nuovo, una vita sociale che non soffochi ma offra liberi spazi, una prospettiva politica non conservatrice o meramente stabilizzatrice, la lievitazione di valori umani. Una tale società non può essere creata senza l’attiva presenza, in una posizione veramente influente, di coloro per i quali il passato è passato e che sono completamente aperti verso l’avvenire. La richiesta di innovazione comporta naturalmente la richiesta di partecipazione. Essa è rivolta agli altri, ma anche e soprattutto a se stessi: non è solo una rivendicazione, ma anche un dovere e una assunzione di responsabilità. L’immissione della linfa vitale dell’entusiasmo, dell’impegno, del rifiuto dell’esistente, propri dei giovani, nella società, nei partiti, nello Stato, è una necessità vitale, condizione dell’equilibrio e della pace sociale nei termini nuovi ed aperti nei quali in una fase evolutiva essi possono essere concepiti.»Aldo MORO, Discorso all’XI Congresso Nazionale della DC, 29 giugno 1969(da A. MORO, Scritti e discorsi, Volume Quinto: 1969-1973, a c. di G. Rossini, Roma 1988)

4) «L’individuo oggi è spesso soffocato tra i due poli dello Stato e del mercato. Sembra, infatti, talvolta che egli esista soltanto come produttore e consumatore di merci, oppure come oggetto dell’amministrazione dello Stato, mentre si dimentica che la convivenza tra gli uomini non è finalizzata né al mercato né allo Stato, poiché possiede in se stessa un singolare valore che Stato e mercato devono servire. L’uomo è, prima di tutto, un essere che cerca la verità e si sforza di viverla e di approfondirla in un dialogo che coinvolge le generazioni passate e future. Da tale ricerca aperta della verità, che si rinnova a ogni generazione, si caratterizza la cultura della Nazione. In effetti, il patrimonio dei valori tramandati e acquisiti è sempre sottoposto dai giovani a contestazione. Contestare, peraltro, non vuol dire necessariamente distruggere o rifiutare in modo aprioristico, ma vuol significare soprattutto mettere alla prova nella propria vita e, con tale verifica esistenziale, rendere quei valori più vivi, attuali e personali, discernendo ciò che nella tradizione è valido da falsità ed errori o da forme invecchiate, che possono esser sostituite da altre più adeguate ai tempi.» GIOVANNI PAOLO II, Lettera enciclica Centesimus annus nel centenario della Rerum novarum, 1° maggio 1991 (da Tutte le encicliche di Giovanni Paolo II, Milano 2005)

4. Ambito tecnico-scientificoARGOMENTO - Ordine e caso

DOCUMENTI1) “Negli ultimi anni del Settecento il fisico e matematico francese Pierre Simon Laplace fece omaggio all’imperatore di una copia del suo libro Exposition du sistème du monde, Napoleone osservò: “Cittadino, ho letto il vostro libro ed ho notato che non vi avete dato nessuno spazio all’opera del Creatore”. Al che Laplace ribattè: “Cittadino primo console, non ho avuto bisogno di questa ipotesi”. Vero o falso che sia, il racconto illustra bene la posizione della scienza. Per spiegare la realtà, e a maggior ragione oggi non c’è bisogno di chiamare in causa Dio e la sua potenza. Ciò non significa ovviamente che il Creatore non esista, alla questione ognuno può rispondere come la sua mente e il suo cuore gli o le suggeriscono”.Edoardo BONCINELLI, La scienza non ha bisogno di Dio, Rizzoli, Milano 2012 P.7

2) “191. Sopra abbiamo dimostrato che Dio ha prodotto le cose nell’essere non per necessità di natura, ma per intelletto e volontà; ora chiunque agisce per intelletto o volontà agisce per un fine, dato che l’intelletto operativo ha come principio il fine: è dunque necessario che tutte le cose che sono state fatte da Dio siano state fatte per un fine. 192.Inoltre la produzione delle cose da parte di Dio fu fatta ottimamente: ora, è meglio fare una cosa per un fine che farla senza l’intenzione di un fine: dal fine infatti si deduce la ragione di bene nelle cose che vengono fatte, dunque le cose sono state fatte da Dio per un fine.

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193.Se ne ha un segno anche nelle cose che vengono prodotte nella natura, nelle quali niente è invano, ma ciascuna ha un proprio fine. Ora, non è conveniente dire che le realtà della natura sono più ordinate della stessa istituzione della natura da parte del primo agente, dal momento che da essa trae origine tutto l’ordine della natura. E’ dunque chiaro che tutte le cose sono prodotte da Dio per un fine”San Tommaso D’AQUINO, Compendio di teologia e altri scritti, UTET, Torino 2010

3) “In sostanza si prende atto della realtà dell’evoluzione, della trasformazione della specie per discendenza comune e del fatto che la terra, oltre a non essere piatta, probabilmente non ha nemmeno i 6000 anni previsti dei testi sacri. Ciò che si continua a non accettare è la spiegazione scientifica e naturalistica di questi fatti, cioè la teoria dell’evoluzione per selezione naturale alla quale si contrappone l’ipotesi secondo cui la storia naturale sarebbe stata fin dall’inizio diretta da un “disegno superiore”. Questo movimento di opinione viene chiamato “neocreazionismo” e persegue, per il resto, la stessa battaglia giuridica ingaggiata dai suoi predecessori fondamentalisti: chiedere che nei corsi di scienze delle scuole americane sia insegnata per legge la dottrina del disegno intelligente a fianco della teoria darwiniana”Telmo PIEVANI, Creazione senza Dio, Einaudi, Torino 2006

4) “Ma perché la connessione tra religione e argomenti scientifici risulta così efficace? Per due motivi a mio avviso. Il primo è la capacità pressochè immediata del termine “Dio” di far comprendere la posta in gioco quando si tratta degli ambiti fondamentali della scienza come l’origine dell’universo, della materia e di quella particolare materia dotata di movimento e di intelligenza che è la vita. Parlando della particella responsabile della massa, o dell’unificazione tra relatività e meccanica quantistica perseguita dalla teoria delle stringhe, si toccano territori primordiali, di rilievo non solo fisico, ma anche filosofico per l’importanza sul senso complessivo del nostro essere qui. E il termine Dio con sole tre lettere ha questa capacità evocativa. Il secondo motivo è il bisogno primordiale della nostra mente di conciliare scienza e sapienza. Noi avvertiamo infatti l’esigenza non solo di conoscere dati e ricevere informazioni, ma anche di valutare il loro significato per l’esistenza e per i criteri con cui pensiamo la giustizia, la bellezza, il bene e il male. Le civiltà del passato erano in grado di conciliare scienza e sapienza, si pensi al titolo posto da Newton al suo capolavoro, Elementi matematici di filosofia naturale, che indica il fatto che per Newton essere scienziato ed essere filosofo (ed essere biblista, vista la sua passione per la Sacra Scrittura) erano la medesima cosa. Oggi però tale conciliazione è infranta e il risultato è l’attuale separazione tra discipline scientifiche e umanistiche, simbolo di una più complessa lacerazione interiore. Per questo, quando si prefigura la possibilità di tornare all’antica visione unitaria, la mente umana si fa attenta e partecipe, si tratti di un’invisibile particella subatomica o di libri ben in vista in vetrina”Vito MANCUSO, La scienza e la sapienza, “La Repubblica”- 5 luglio 2012

TIPOLOGIA C - TEMA DI ARGOMENTO STORICONella prima metà del XX secolo si affermarono sulla scena politica europea tre regimi totalitari: il nazismo in Germania, il fascismo in Italia e lo stalinismo in Russia. Essi conquistarono rapidamente il potere e dettero vita ad un sistema dittatoriale e repressivo di ogni libertà. Analizza questi tre regimi, individuando caratteri comuni e differenze.

TIPOLOGIA D - TEMA DI ORDINE GENERALE Giorgio Gaber, nel ritornello della celebre canzone La libertà (1972), afferma: « La libertà non è star sopra un albero, / non è neanche avere un'opinione, / la libertà non è uno spazio libero, / libertà è partecipazione. »

Prendendo spunto dalle parole di questa canzone, il candidato analizzi il valore assegnato al concetto di libertà nei suoi diversi aspetti, articolando in modo motivato considerazioni e convinzioni a riguardo.

________________________

È consentito soltanto l´uso del dizionario di italiano

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Istituto Statale Istruzione Superiore “SEGATO-BRUSTOLON”

Griglia per la valutazione della prima prova scritta – Classe 5ª

Candidato: Cognome Nome

TIPOLOGIE C E D: TEMA

CRITERI PUNTEGGIO

15 14-13 12-11 10 9-7 6-2 1(nullo) valutazione

Conoscenze relative all’argomentoInformazione Esauriente Ampia Più che

sufficienteSufficiente Molte imprecisioni

Molto limitataScorretta/inesistente

Sviluppo critico delle questioni e costruzione di un discorso organico e coerenteAderenzaTraccia

Completa Adeguata Abbastanza adeguata

Sostanziale Superficiale/incompleta

Fuori tema/scarsa

Sviluppo dei contenuti Approfondito Ampio Abbastanza esauriente

Accettabile Carente Mediocre

StrutturaDiscorso

Coerente organica Ordinata

Sufficientemente ordinata

Talvolta incoerente Disordinata/incoerente

Correttezza e proprietà nell’uso della linguaForma Corretta Nel complesso

correttaChiara Chiara, ma

con alcuni erroriCon frequenti errori Molto scorretta

Lessico Pertinente e ampio

Appropriato Semplice, ma corretto

Elementare e/ocon alcune inesattezze

Povero e trascurato Improprio e/o ripetitivo

Media

Voto

Altri elementi da valorizzare: originalità, personalizzazione. FirmeNote------------------------------------------------------------

------------------------------------------------------------

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Istituto Statale Istruzione Superiore “SEGATO-BRUSTOLON”Griglia per la valutazione della prima prova scritta – Classe 5ª Candidato: Cognome Nome

TIPOLOGIA A: Analisi testuale

Criteri Punteggio15 14-13 12-11 10 9-7 6-2 1

(nullo)Comprensione del testo Completa e

approfonditaEsauriente Più che sufficiente Sufficiente, ma con

alcune inesattezze

Incompleta Gravemente incompleta

ANALISI Completa e accurata

Abbastanza precisa

Adeguata, con qualche incertezza

Abbastanza adeguata,anche se a volte imprecisa

Superficiale Molto superficiale

Inquadramentostorico-letterarioApprofondimenti

Completo e approfondito

Adeguato, ma non sempre approfondito

Sufficientementesviluppato

Essenziale Piuttosto schematico

Vago e/o errato

Strutturadeldiscorso

Coerente ed efficace

Organica Discretamente articolata

Ordinata, ma poco articolata

Spesso disordinata e frammentaria

Molto disordinata e incoerente

Forma Corretta e precisa

Chiara e lineare Nel complesso corretta

Chiara, ma con alcuni errori

Con frequenti errori

Molto scorretta

Proprietà e varietà lessicale Lessico pertinente e ampio

Appropriato Elementare, ma sostanzialmente corretto

Elementare e/o con alcune inesattezze

Povero e trascurato

Improprio e/o ripetitivo

voto

Altri elementi da valorizzare: valutazioni critiche. Note-------------------------------------------------------

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Istituto Statale Istruzione Superiore “SEGATO-BRUSTOLON”Griglia per la valutazione della prima prova scritta – Classe 5ª

Candidato: Cognome Nome

TIPOLOGIA B: n. Saggio Breve CRITERI PUNTEGGIO

15 14-13 12-11 10 9-7 6-2 1(nullo)

valutazione

Sviluppo critico delle questioni proposte e costruzione di un discorso organico e coerente

Rispetto delle consegne (tipologia testuale)

Completo ed efficace

Soddisfacente Abbastanza adeguato Sostanziale Incompleto Gravemente incompleto

Utilizzazione della documentazione

Molto ampia e precisa

Pertinente Accettabile Limitata Molto limitata Scorretta /Inesistente

Individuazione Tesi

Evidente e ben formulata

Evidente Abbastanza evidente Sufficientemente riconoscibile

Appena accennata Non espressa

Presentazione dell’argomento/ Articolata e approfondita

Adeguatamente sviluppata

Abbastanza sviluppata Essenziale Schematica e poco organica

Superficiale/Poco coerente

o/Argomentazione Rigorosa ed efficace

Valida e coerente Nel complesso articolata

Sufficientemente articolata

Poco individuabile Confusa/contraddittoria

Struttura discorso Coerente Organica e scorrevole

Ordinata Ordinata, ma con qualche incongruenza

Spesso incoerente Disordinata/Incoerente

Correttezza e proprietà nell’uso della lingua

Forma Corretta e precisa

Chiara e lineare Nel complesso corretta

Chiara, ma con alcuni errori

Scorretta Molto scorretta

Lessico Pertinente e ampio

Appropriato Elementare, ma sostanzialmente corretto

Elementare e/o con qualche inesattezza

Povero e trascurato Improprio e/o ripetitivo

Media

voto

Altri elementi da valorizzare: apporto personale, linguaggio efficace. FirmeNote:................................................................................................

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Istituto Statale Istruzione Superiore “SEGATO-BRUSTOLON”

Griglia per la valutazione della prima prova scritta – Classe 5ª

Candidato: Cognome Nome

TIPOLOGIA B: N.

ARTICOLO DI GIORNALE

CRITERI PUNTEGGIO

15 14-13 12-11 10 9-7 6-2 1(nullo)

valutazione

Sviluppo critico delle questioni proposte e costruzione di un discorso organico e coerente

Rispetto delle consegne (tipologia testuale)

Completo ed adeguato

Soddisfacente Abbastanza adeguato

Sostanziale Incompleto Inesistente

Utilizzazione della documentazione Molto ampia e precisa

Pertinente Abbastanza adeguata

Limitata Molto limitata Scorretta /Inesistente

Individuazione tesi Evidente e ben formulata

Evidente Riconoscibile Per lo più riconoscibile

Appena accennata Non espressa

Presentazione dell’argomento Ricca e approfondita

Ampia Discretamente strutturata

Accettabile Modesta Scadente

Correttezza e proprietà nell’uso della lingua

Forma Corretta e precisa

Chiara e lineare

Nel complesso corretta

Chiara, con alcuni errori

Scorretta Molto scorretta

Lessico Ampio ed efficace

Appropriato Abbastanza appropriato

Elementare e/o con qualche inesattezza

Povero e trascurato

Improprio e/o ripetitivo

Media

Voto

Altri elementi da valorizzare: efficacia comunicativa, linguaggio giornalistico. FirmeNote:

----------------------------------------------------------

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M296 – ESAME DI STATO DI ISTITUTO TECNICO INDUSTRIALE

Indirizzo: MECCANICA

Tema di: DISEGNO, PROGETTAZIONE ED ORGANIZZAZIONE INDUSTRIALE

Una turbina Pelton ad asse orizzontale è installata in una microcentrale elettrica, destinata al recupero dell'energia di un salto in un acquedotto, che altrimenti andrebbe persa. La potenza utile P è pari a 26,8 kW.

Il salto motore H è di 320 metri, la portata Q utilizzata di 9,5 litri/secondo e il getto è orizzontale; la velocità di rotazione della macchina è di 3000 giri/min ed è accoppiata al generatore sincrono mediante un giunto elastico (non raffigurato).

La girante, in acciaio inossidabile austenitico realizzata per fusione in terra, ha massa 18 kg e diametro 0,24 m.

L’albero, realizzato in acciaio inossidabile martensitico AISI416 (UNI X12CrS13) bonificato, avente Rm=700 MPa e Rp0,2=490 MPa, è supportato da cuscinetti volventi per i quali è richiesta una vita utile di 30 anni in funzionamento continuo 24h/24.

Le dimensioni di massima dell'albero sono indicate nel disegno allegato.

Il candidato, dopo aver assunto con motivato criterio ogni ulteriore dato necessario, deve:

• eseguire la verifica strutturale dell’albero e il dimensionamento della linguetta del giunto, considerando i cambiamenti di diametro per i cuscinetti, il calettamento di girante e giunto;

• dimensionare i cuscinetti definendone la modalità di calettamento in modo da soddisfare le condizioni di vincolo adottate nella verifica dell'albero;

• eseguire il disegno di fabbricazione dell’albero, completo di quote, tolleranze dimensionali e geometriche, gradi di rugosità superficiale;

• definire il ciclo per la lavorazione dell’albero, avendo fissato come grezzo di partenza una barra di opportuno diametro.

Durata massima della prova: 5 ore.

È consentito soltanto l’uso di manuali tecnici e di calcolatrici non programmabili.

Non è consentito uscire prima che siano trascorse 2 ore dalla dettatura del tema.

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Istituto Istruzione Superiore “SEGATO-BRUSTOLON”Via Jacopo Tasso, 11 – 32100 Belluno

SIMULAZIONE SECONDA PROVA ESAME DI STATO

DISEGNO, PROGETTAZIONE ED ORGANIZZAZIONE INDUSTRIALE

Si debba trasmettere una potenza di 9 kW da un motore elettrico avente

velocità angolare di 1450 giri/min ad una macchina operatrice funzionante a

225 giri/min. La riduzione di velocità deve essere attuata mediante una prima

trasmissione con cinghie trapezoidali ad un albero di rinvio con rapporto di

trasmissione 2 e, successivamente, con una coppia di ruote dentate cilindriche

a denti dritti da realizzarsi con acciaio C60 bonificato. Il candidato, tenendo

presente che la macchina operatrice è sottoposta a tipi di sforzo assimilabili a

quelli di una pompa a pistoni e che è destinata ad un uso continuo nell’arco

delle otto ore lavorative giornaliere:

• proporzioni la riduzione con ruote dentate;

• esegua il disegno di fabbricazione di una delle ruote, completo di quote,

tolleranze e gradi di rugosità superficiale;

• realizzi il ciclo di lavorazione della ruota, facendo riferimento ad un lotto di

medie dimensioni evidenziando: il grezzo di partenza, la sequenza delle

operazioni di produzione, le macchine, gli utensili, i parametri di taglio.

Durata massima della prova: 5 ore.

È consentito l’uso di manuali tecnici e di calcolatrici non programmabili

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GRIGLIA CORREZIONE TERZA PROVA

Cognome_____________________________________ Nome_____________________________

Domanda n°123

Punteggio totale per materia

Punteggio totaleMedia* = P.t./15 Voto assegnato /15

ELEMENTI DI GIUDIZIO GIUDIZIO PT

Elaborato senza alcun cenno di risoluzione Nullo 1

Mancata comprensione del quesito Conoscenza dei contenuti nulla o molto scarsa Correttezza formale o procedurale non valutabile per le gravi lacune Incapacità di costruire una procedura (descrittiva, risolutiva) Lessico e/o terminologia tecnica totalmente inadeguati

Del tutto insufficiente

2÷5

Fraintendimenti nella lettura del quesito Conoscenza dei contenuti scarsa o frammentaria Diffusi errori formali e/o di calcolo che pregiudicano la comprensione e/o la soluzione Competenza procedurale labile (esposizione disordinata o con qualche incoerenza) Notevole difficoltà ad operare analisi o sintesi Lessico e/o terminologia tecnica inadeguati

GravementeInsufficiente

6÷7

Risposta parziale o non del tutto pertinente al quesito posto Conoscenza approssimativa e superficiale degli argomenti richiesti Numerose inesattezze formali e/o di calcolo che a volte pregiudicano la comprensione e/o la soluzione Difficoltà nel condurre l’analisi (o la sintesi) Esposizione non sempre ordinata e senza spunti personali Lessico e/o terminologia tecnica non sempre adeguati

Insufficiente 8÷9

Conoscenza degli elementi essenziali degli argomenti richiesti Sufficiente correttezza formale e/o di calcolo (inesattezze che non pregiudicano la comprensione e/o la soluzione) Abilità sufficienti nell’analisi e nella sintesi Sufficiente sicurezza nella conduzione della procedura risolutiva Esposizione abbastanza ordinata, collegamenti sufficientemente pertinenti Lessico e/o terminologia tecnica semplici ma abbastanza corretti

Sufficiente 10

Discreta Preparazione sugli argomenti richiesti Esposizione ordinata pur con qualche imperfezione formale e/o di calcolo Discreta abilità in commenti e comparazioni Discreta abilità nell’analisi, nella sintesi, esposizione chiara e ordinata Discreta abilità nell’impostare una procedura risolutiva Lessico e/o terminologia tecnica corretti pur con qualche inesattezza

Discreto 11÷12

Buona preparazione buona sugli argomenti richiesti Buona abilità nell’impostare la procedura risolutiva Esposizione ordinata e corretta, pur con qualche improprietà formale. Buona capacità di analisi e /o di sintesi Lessico e/o terminologia tecnica adeguati

Buono 13÷14

Conoscenza approfondita degli argomenti richiesti Elaborazione personale dei contenuti senza alcuna imperfezione formale Sicurezza nell’istituire collegamenti significativi Convincente capacità di analisi e sintesi Sicurezza nelle procedure risolutive Linguaggio specifico ricco ed appropriato

Ottimo 15

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