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Ricordi di Famiglia 3 PRESENTAZIONE Tradizionalmente, in seconda media si affronta la tipologia testuale dell’autobiografia. E’ sempre motivante parlare di sè, del proprio vissuto, delle proprie esperienze, in particolare durante il periodo della preadolescenza. Ma parlare di sé significa inevitabilmente parlare anche di chi ci ha preceduto, di chi ci ha dato la possibilità di essere chiamati alla vita. Per questo, seguendo un suggerimento del libro di testo “ Le Due Lune”, Volume II e prendendo spunto dal capitolo introduttivo all’autobiografia “Boy” di Roald Dahl, abbiamo proposto ai ragazzi un lavoro di riflessione sulla propria famiglia. Il primo passo è stato costruire l’albero genealogico di ciascuno di loro. A questo punto, osservando le date di nascita di bisnonni, nonni, genitori, confrontando e discutendo con i ragazzi, abbiamo riscontrato che queste date coincidevano con fatti e avvenimenti che hanno segnato il secolo scorso e che erano stati vissuti dai membri di ciascun nucleo familiare. E’ cominciata allora una ricerca, partendo dalle date più significative del Novecento. Un Novecento che non era poi così lontano se “ c’era anche il mi’ bisnonno o la mi’ nonna vecchia” . Si è così evidenziato un filo che lega una generazione ad un'altra, un filo di cui, purtroppo, molti sapevano poco o nulla. Ci sembra che questo lavoro abbia accompagnato i nostri alunni in un itinerario di ricerca nella propria storia, nella scoperta delle fonti, nel concetto di “generazione”, contribuendo a consolidare quel filo perché possa continuare a legare ognuno di noi ad altri, che proseguiranno la vita e ad altri ancora che verranno….

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PRESENTAZIONE

Tradizionalmente, in seconda media si affronta la tipologia testuale dell’autobiografia.

E’ sempre motivante parlare di sè, del proprio vissuto, delle proprie esperienze, in particolare durante il periodo della preadolescenza.

Ma parlare di sé significa inevitabilmente parlare anche di chi ci ha preceduto, di chi ci ha dato la possibilità di essere chiamati alla vita.

Per questo, seguendo un suggerimento del libro di testo “ Le Due Lune”, Volume II e prendendo spunto dal capitolo introduttivo all’autobiografia “Boy” di Roald Dahl, abbiamo proposto ai ragazzi un lavoro di riflessione sulla propria famiglia.

Il primo passo è stato costruire l’albero genealogico di ciascuno di loro. A questo punto, osservando le date di nascita di bisnonni, nonni, genitori, confrontando e discutendo con i ragazzi, abbiamo riscontrato che queste date coincidevano con fatti e avvenimenti che hanno segnato il secolo scorso e che erano stati vissuti dai membri di ciascun nucleo familiare.

E’ cominciata allora una ricerca, partendo dalle date più significative del Novecento. Un Novecento che non era poi così lontano se “ c’era anche il mi’ bisnonno o la mi’ nonna vecchia” .

Si è così evidenziato un filo che lega una generazione ad un'altra, un filo di cui, purtroppo, molti sapevano poco o nulla.

Ci sembra che questo lavoro abbia accompagnato i nostri alunni in un itinerario di ricerca nella propria storia, nella scoperta delle fonti, nel concetto di “generazione”, contribuendo a consolidare quel filo perché possa continuare a legare ognuno di noi ad altri, che proseguiranno la vita e ad altri ancora che verranno….

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Ecco perché questo opuscolo è il ragalo di Natale nostro e soprattutto dei vostri figli.

Ognuno di loro ha lavorato in modo diverso: chi ha approfondito meglio alcuni aspetti della propria vita; chi si è interessato maggiormente alle vicende dei nonni o dei bisnonni; chi invece si è concentrato di più sui genitori. Alcuni non avevano molte informazioni sulla propria famiglia; altri invece ne avevano sin troppe!

I lavori che ne sono scaturiti sono, pertanto, tutti uguali e tutti diversi al tempo stesso: uguali perché il punto di partenza è stato comune, così come comuni sono state la scelta della formattazione del testo, della copertina, del titolo, l’elaborazione delle pagine sul Novecento. Diversi perché ogni alunno ha elaborato in proprio la parte personale e l’ha più o meno arricchita e inserita a suo piacere all’interno del testo generale, con una serie di esperienze utili allo sviluppo di alcune capacità essenziali quali: scrivere, ricercare, analizzare, sintetizzare.

Ci piace pensare che fratelli, genitori, nonni e, speriamo, bisnonni, possano intraprendere un viaggio coinvolgente nel mondo della propria famiglia, che si allargherà fino ad arrivare a tutte le famiglie del mondo.

Ci piace pensare che sotto l’albero non si giochi solo alla play station ma si sfoglino insieme queste paginette in una atmosfera veramente serena, proprio natalizia.

BUON NATALE

Le insegnanti

Ilianella Boldri

Monica Montagnani

Terricciola, dicembre 2010

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IL MIO ALBERO GENEALOGICO

Luigi Fioravanti 13-11-1907

Corallina 27-08-1908

Pietro Fioravanti 7-5-1938

Rosa Santoni 15-2-1943

Giovanni Santoni 26-09-1916

Errichetta 08-02-1922

Renato Fioravanti 27-11-1966

Monica Menciassi 24-3-1963

Giulia Fioravanti 12-11-1998

Claudia Fioravanti 14-10-2000

Armando Menciassi 1902

Clelia 1900

Nella Volpi 31-8-1932

Antenore Menciassi 6-6-1925

Guido Volpi 1901

Ulderiga 1901

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LA BELLA EPOQUE

La Belle epoque è un periodo storico, culturale e artistico che va dalla fine dell'Ottocento e si conclude una quindicina d'anni dopo con lo scoppio della prima guerra mondiale.

L'espressione "Belle Epoque" (L'epoca

bella, I bei tempi) nacque in Francia prima della prima guerra mondiale per definire il periodo immediatamente anteriore ad essa (1871- 1914). Essa nasce in parte da una realtà storica positiva come mai prima di allora (fu davvero un periodo di sviluppo, spensieratezza, fede nel progresso) e in parte da un sentimento di nostalgia.Dalla fine dell'Ottocento in poi le invenzioni e i progressi della tecnica furono all'ordine del giorno. I benefici che

queste scoperte avevano portato nella vita delle persone erano diventate sempre più visibili: l'energia elettrica, i servizi igienici, la minore paura di affrontare le malattie e l'ignoto.

Tutto questo aveva determinato un profondo ottimismo sulle possibilità dell'uomo, a cui niente sembrava precluso.

Come abbiamo detto fu la Francia il paese della Bella Epoque. Qui, Dopo la grande depressione (1873-1895), la Francia entrò in un periodo di crescita economica alquanto sostenuta che si può far derivare dalla seconda rivoluzione industriale. Nacquero il cabaret, il can-can, il cinema, nuove invenzioni resero la vita più facile a tutti i ceti e livelli sociali, la scena culturale prosperava, e l'arte prendeva nuove forme con l'impressionismo e l'art nouveau. Il termine Belle Epoque può anche descrivere, infatti, visto il fiorire di nuovi stili e modi, l'arte e l'architettura di questo periodo in altri Stati.

Nei piccoli paesi, come Terricciola, questo progresso si vedrà più tardi e,in quel periodo, la miglior parte delle persone

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continuò a vivere di agricoltura

I BISNONNI PATERNI Luigi e Corallina… Luigi e Corallina, erano nati rispettivamente nel 1907 e nel 1908, nel periodo della Bella Epoque, quando, anche nel Regno d’Italia si cominciavano ad avere degli importanti cambiamenti in campo economico. Loro erano marchigiani, venivano entrambi da Castignano, in provincia di Ascoli Piceno. Luigi era andato a scuola, ma solo fino alla terza elementare. Dopo il terzo anno, si dedicò all’agricoltura, insieme a suo padre. Però lavoravano nei campi di un signore, visto che non se ne potevano permettere uno tutto loro. Lui venne educato con severità, infatti diventò un uomo che seppe badare a se stesso e che ha vissuto con senso di reponsabilità. Da giovane, era cicciottellino, non molto alto, con capelli e occhi castani. Corallina aveva frequentato la scuola, anche lei, fino alla terza elementare. Terminati gli studi ( si fa per dire, anche se per quei tempi era già tanto dato che, specialmente le donne, rimanevano analfabete) aiutò suo padre a lavorare nelle terre di un padrone,

anche loro per lo stesso motivo della famiglia di Luigi. La bisnonna però, non diede una mano solo a suo padre, ma anche a sua madre, nelle faccende della casa, tipo cucinare, pulire, mettere apposto…. Insomma lavorava dalla mattina alla sera.

Da ragazzina era magra e alta. Aveva i capelli neri e gli occhi azzurri. Da sposati, andarono a vivere in una casa tutta loro.

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Quando nacque Pietro, mio nonno, la famiglia ebbe il bisogno, forse per guadagnare o anche per altre cose, di comprare un terreno. Ma siccome nelle Marche, i campi costavano molto, decisero di trasferirsi in Toscana, visto che lì costavano di meno. Andarono ad abitare in Via Del Bosco, dove iniziarono a coltivare i campi, con un'altra famiglia marchigiana, venuta via dalla madre patria, insieme a quella di mio nonno. E così iniziò la loro attività agricola, di viti e olivi e altri prodotti!!! Gianni e Errichetta… Gianni e Errichetta erano nati nel 1916 ( l’Italia era in piena guerra) e nel 1922 ( Mussolini andò al potere e nacque il fascismo). Stavano entrambi a Casanova, infatti erano quasi vicini di casa e molto amici… Errichetta era una ragazza robusta e non molto alta, con occhi e capelli castani. Era nata quando il fascismo al potere. Lei era andata a scuola fino alla terza elementare. Dopo la suola, lavorò da un uomo, per guadagnare qualcosa, certe volte gli faceva i lavori nei campi, altre gli si limitava ai lavori in casa. Gianni era cicciotello, non molto alto, aveva i capelli rossi e gli occhi azzurri, proprio come me! Anche lui aveva studiato fino alla terza elementare e, come la sua amica, aveva lavorato per un signore, che lo pagava, ma che in cambio riceveva dei buoni lavori.

Da sposati comprarono una casa, sempre a Casanova, si direbbe vicino alla casa di Gianni. Così, lei assunse il lavoro di massaia in prima persona, perché doveva lavare, cucinare, pulire, sistemare le cose e forse anche il giardino, in questo caso però le veniva in aiuto anche Gianni, che lavorava il terreno dei campi di un

padrone e successivamente anche suoi.

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MATERNI Clelia e Armando… Clelia e Armando erano nati rispettivamente nel 1900 e il 1879, quindi hanno visto molti degli avvenimenti più importante che sono successi nel Novecento. Erano persone semplici. Lui era nato nel periodo dei contrasti sociali in Italia, quando i poveri lottavano per avere una vita migliore e, sicuramente si era poco accoro del progresso che incantava il mondo. Abitava a La Rosa , nella stessa casa dove oggi abita mia nonna. Era magro e alto, con capelli e occhi castani. A sei anni, era andato a studiare in un seminario, prima a Firenze e successivamente a Volterra, perché a quel tempo l’ultimo figlio maschio, doveva diventare prete, invece l’ultima figlia femmina doveva diventare suora.

Armando non voleva diventare prete, ma restava lì, solo per studiare, cosa che gli piaceva molto. Quando diventò adulto, e forse anche prima , ma comunque dopo che uscì dal seminario, iniziò a lavorare nei campi, come la maggioranza della gente a quei tempi, facendo i lavori più pesanti dato che ear giovane e forte. La bisnonna era nata nel

periodo della Bella Epoque; da ragazzina abitava a Terricciola e studiò fino alla quinta elementare. Era giusta sia di altezza che di robustezza, aveva sia gli occhi che i capelli castani. Clelia fu sempre una grande massaia, come si diceva a quei tempi, perché badò ai bambini, si occupò delle faccende in casa, soprattutto in tempo di guerra, che visse in prima persona perché il fronte le passò sotto casa.

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Però non dedicò tutto il suo tempo a fare la casalinga, ma coltivò anche un hobby, che per lei significò molto, soprattutto nella vecchiaia ed era cucire e ricamare. Faceva di tutto, a partire dai centrini e dai semplici tovaglioli, fino ad arrivare a impreziosire con splendidi punti e disegni tovaglie e lenzuola! Era eccezionale! Dedicò molto tempo a questo lavoro, che portò ad un risultato eccezionale! Infatti, in casa di mia nonna, sono rimaste cose bellissime. Per il mio battesimo, mi aveva anche ricamato un tipo di tovaglietta color rosa, dove c’era l’immagine della Madonna. E’ così bella e così significative per me e per la mia famiglia che oggi la tengo dentro una cornice, sopra la testata del mio letto. Da sposati, andarono ad abitare a La Rosa, a casa di Armando. Ulderiga e Guido… Guido e Ulderiga, erano nati tutti e due nel 1901, nel periodo della Bella Epoque, erano persone molto brave. Abitavano entrambi a Peccioli. Nonna vecchia frequentò le scuole fino alla quinta elementare e forse anche nonno vecchio. Si conoscevano, più o meno, se non mi sbaglio, fin da piccoli, visto che abitavano nello stesso paese. Da sposati andarono ad abitare in Camugliano, la villa medicea che risale al XVII secolo e che si vede passando da Capannoli. Ulderiga iniziò a lavorare per un po’, nella villa che c’è ancora oggi lì facendo di tutto, come usava allora. Ma quando sua figlia Nella, si sposò e andò ad abitare da un’altra parte, loro andarono a vivere a Ponsacco da uno dei loro figli.

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LA GUERRA DI LIBIA ( 1911 – 1912)

La guerra italo-turca (nota in italiano anche come guerra di Libia o campagna di Libia e in turco come Trablusgarp Savaşı, ossia Guerra di Tripolitania) fu combattuta tra il regno d'Italia e l'Impero Ottomano per il possesso delle regioni nordafricane della Tripolitania e della

Cirenaica, tra il 28 settembre 1911 e il 18 ottobre 1912. Le ambizioni coloniali spinsero l'Italia ad impadronirsi delle due province ottomane, che assieme al Fezzan, nel 1934, avrebbero costituito la Libia, dapprima come colonia italiana, in seguito come stato indipendente.

Durante il conflitto fu occupato anche l'arcipelago del Dodecaneso, nel Mar Egeo; quest'ultimo avrebbe dovuto essere restituito ai turchi alla fine della guerra, ma rimase sotto l'amministrazione provvisoria dell'Italia fino a quando - con la firma del Trattato di Losanna nel 1923 - la Turchia rinunciò ad ogni rivendicazione e riconobbe ufficialmente la sovranità italiana sui territori perduti nel conflitto.

Durante la guerra, si registrarono numerosi progressi tecnologici nell'arte militare, tra cui, in particolare, l'impiego dell'aeroplano (furono schierati in totale 9 apparecchi) sia come mezzo offensivo che di ricognizione. Il 23 ottobre 1911, un pilota italiano (il capitano Carlo Maria Piazza) sorvolò le linee turche in missione di ricognizione, e il 1º novembre dello stesso anno, l'aviatore Giulio Gavotti lanciò a mano la prima bomba aerea.

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1915 L’ITALIA ENTRA IN GUERRA

Quando nel 1914 scoppiò la guerra ,quasi tutti gli Italiani erano contrari all'entrata dell’Italia a fianco dell'Austria, tradizionale nemico, che ancora occupava Trento e Trieste. Buona parte del paese era per la neutralità, ma un gruppo molto combattivo, gli interventisti,propendevano a entrare in

guerra a fianco di Francia e Inghilterra.

Con il termine “interventismo” si definiscono, in riferimento alla storia italiana, le posizioni assunte da alcune correnti politiche e di pensiero favorevoli all'intervento nella Ia. Guerra Mondiale. La loro posizione prevalse così l’Italia entrò in guerra nel 1915.

Questo fu un anno importantissimo

per l’Italia che, per la prima volta, dopo l’unità, si trovò a dover sostenere un conflitto. Con il Patto di Londra , stipulato dal governo italiano il 26 aprile 1915, l'Italia si impegnò a scendere in guerra contro gli Imperi Centrali a fianco della Triplice Intesa, in cui cambio di cospicui compensi territoriali. L’Italia entrò nella Prima Guerra Mondiale il 24 maggio 1915.

Il conflitto finì il 4 novembre 1924, dopo enormi sacrifici e molte perdite (680.000 morti)

In quell’anno, in Italia, ci du un altro fatto grave.

Il terremoto della Marsica fu un evento drammatico avvenuto il 13 gennaio 1915, che colpì l'intera area della Marsica, situata nell'interno

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abruzzese e parte del Lazio meridionale. Ci furono 30.000 morti su un totale di 120.000 persone e ingenti distruzioni.

PRIMA GUERRA MONDIALE La Prima Guerra Mondiale fu il conflitto che iniziò il 28 luglio 1914 con la dichiarazione di guerra dell’Austria alla Serbia a seguito dell’assassinio di Francesco Ferdinando, erede al trono d’Austria, compiuto a Sarajevo il 28 giugno 1914. L’attentatore fu Gavrilo Princip, studente anarchico. Il conflitto si concluse quattro anni dopo, l’ undici Novembre 1918, con la resa della Germania. La Prima Guerra Mondiale vide inizialmente lo scontro degli imperi centrali di Germania e Austria - Ungheria contro la Serbia e il Montenegro, ma in poche settimane il gioco di alleanze formatosi negli ultimi anni dell’Ottocento tra gli stati europei comportò l’entrata nel conflitto degli stati dell’Intesa (Francia, Inghilterra) e delle rispettive colonie. Negli anni successivi la guerra raggiunse una scala mondiale, con la partecipazione di molte altre nazioni fra cui l’Impero Ottomano, l’Italia, la Romania, il Giappone, gli Stati Uniti e la Grecia, aprendo così altri fronti di combattimento, sia in terra che in mare. Militarmente il conflitto si aprì con l’invasione Austria – Ungarica della Serbia, e parallelamente, con una fulminea avanzata tedesca in Belgio, Lussemburgo e nel nord della Francia, giungendo a 35 chilometri da Parigi. L’esercito tedesco fu però bloccato sul fiume Marna e le sue speranze di una guerra breve e vittoriosa a pochi chilometri da Parigi, vennero bloccate dai francesi in una battaglia che verrà definita il miracolo della Marna. La guerra fu lunga e logorante e si trasformò ben presto in una guerra di posizione. Il simbolo della Grande Guerra è, infatti, la TRINCEA, un lungo fossato all’interno del quale i soldati permanevano anche per mesi in attesa di un attacco. L’Italia a seguito della Prima Guerra Mondiale conquistò il Trentino e completò la sua unità nazionale.

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IL PRIMO DOPOGUERRA ( 1919-1922) In Italia, il dopoguerra fu caratterizzato da una profonda crisi che ebbe fondamentali conseguenze sulla vita futura dello Stato. Nel conflitto il Paese aveva subito pesanti perdite umane (più di 600.000 morti) e gravi danni materiali. La situazione dell’economia era allarmante: la lira si era svalutata, il costo della vita era aumentato e le industrie non erano in grado di assumere nuovi operai. In questa difficile situazione si inserivano anche forti contrasti di tipo sociale: il periodo 1919 – 1920 (il cosiddetto biennio rosso) fu infatti caratterizzato da una lunga serie di agitazioni e scioperi. I lavoratori dell’industria (coordinati dalle organizzazioni sindacali), che si erano mobilitati chiedendo un miglioramento delle loro condizioni, ottennero importanti conquiste, come la diminuzione dell’orario settimanale a paghe invariate. Entrarono in agitazione anche i contadini, che chiedevano le terre promesse dal governo durante la guerra Il momento culminante di questo periodo si ebbe però senza dubbio nel settembre 1920, quando in tutta Italia gli operai misero in atto l’occupazione delle fabbriche. Inoltre in questo periodo, nascono i primi partiti di massa: sono organizzazioni che nascono ed operano con

l'intento di rappresentare vaste fasce della società e di collegarle con le istituzioni. I partiti più importanti sono il Partito Polpolare (1919) e il partito Comunista ( 1921) che nasce da una divisione nel Partito Socialista ( 1892). In questi cambiamenti peconomici e sociali va nno ricercate le cause della nascita del Fascismo.. LA MARCIA SU ROMA Nel 1922 ci fu la marcia su

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Roma. Il 28 ottobre 1922, decine di migliaia di fascisti che volevano il potere politico nel regno d’ Italia si misero in viaggio verso la capitale. Il termine di “fascismo “ deriva dal simbolo romano del fascio littorio. Benito Mussolini, un giovane romagnolo, lasciato il partito socialista, nel 1919, fonda i Fasci di combattimento, un movimento d’ ispirazione nazionalista, di cui facevano parte membri della media e della piccola Borghesia. I fasci di combattimento si presentarono per la prima volta alle elezioni politiche del novembre 1919. Il 24 ottobre 1922, circa 40 000 fascisti si radunarono a Napoli, con l’ idea di una “ marcia su Roma” per conquistare il potere. Il 28 ottobre i fascisti usarono “ la marcia su Roma” come arma di pressione e di ricatto sul governo e sul re Vittorio Emanuele III per indurlo a cadere il potere al fascismo. Il 30 ottobre 1922 il re Vittorio Emanuele III incaricò Mussolini di formare il nuovo governo e fu nominato primo ministro del re. Mussolini formò un governo di coalizione e questa data viene

storicamente intesa come l’ inizio ufficiale dell’ era fascista.

IL FASCISMO 1922 \ 1943 Difficoltà economiche, crisi

industriale, sfiducia e delusione nel governo: fu in questo clima che nacque il movimento fascista guidato da Benito

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Mussolini. Mussolini apparteneva al Partito socialista italiano ma quando nel 1914 divenne interventista fu cacciato. Così nel 1919 nascevano i Fasci di combattimento formati principalmente da reduci di guerra e borghesi anticomunisti. Mussolini decise di marciare su Roma così converge forze armate da tutta Italia per fare pressione sulla capitale. Così il re Vittorio Emanuele III incaricò Mussolini di formare un nuovo governo. In Italia iniziò la cosiddetta fascistizzazione: • i giornali almeno i più importanti dovevano appoggiare il governo; • inserimento di camicie nere in ruoli importanti della pubblica amministrazione e dell’esercito; • sottrarre al Parlamento poteri, per screditarlo. Il 3 gennaio 1925, dopo l’assinio di Giacomo Matteotti, un deputato socialista, Mussolini si assunse tutta la responsabilità del delitto il fascismo si affermò come forza antidemocratica. L’ITALIA DIVENTA UNA DITTATURA In pochi mesi il parlamento perse tutto il suo potere: non poteva più approvare nessuna legge senza che fosse d’accordo il Primo ministro, che, però poteva emanare leggi senza l’approvazione delle Camere. Nel 1926 la “Gazzetta Ufficiale” pubblicò una serie di leggi dette “fascistissime”: • venne soppressa la libertà di stampa; • i sindacati vennero dichiarati fuori legge; • i partiti d’opposizione furono sciolti e fu instaurato un regime a partito unico: tutto il potere spettava al duce; • fu costituito un tribunale speciale per la protezione dello stato.

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1938: LE LEGGI RAZZIALI È il 1938: vengono approvate in Italia le leggi razziali fasciste, ossia quei provvedimenti legislativi e amministrativi, rivolti prevalentemente, ad emarginare ed escludere dalla vita sociale, economica e politica le persone di religione ebraica.

Furono lette per la prima volta il 18 Settembre 1938 a Trieste da Benito Mussolini dal balcone del Municipio in occasione della sua visita alla città.

Tali leggi vennero approvate per compiacere l’alleato Hitler, il quale aveva, tra i suoi obiettivi principali, quello di eliminare le persone

di “ razza” ebraica.

Per la legislazione fascista era ebreo chi era nato da genitori entrambi ebrei oppure da un ebreo e da uno straniero oppure da una madre ebrea in condizioni di paternità ignota oppure chi, pur avendo un genitore ariano, professasse la religione ebraica. Queste leggi discriminatorie prevedevano una seri di restrizioni e di proibizioni per gli ebrei. Per esempio: non

potevano frequentare

luoghi pubblici,

neanche le scuole e le università; non potevano sposarsi con persone “ ariane” ossia non ebree; non potevano avere proprietà. Queste leggi prepararono il terreno alla cattura e alla deportazione degli ebrei ed al loro sterminio. Tra il 1943 e il 1945 furono uccisi circa 8.000 persone.

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1938: VERSO LA GUERRA Il 1938 è un anno cruciale per la storia mondiale. La Germania sta

preparando il terreno per diventare una super potenza militare. In febbraio, infatti Adolf Hitler assume il comando delle forze armate tedesche.Il 12 marzo, le truppe tedesche entrano il Austria. Il 13 viene annessa alla Germania. In quell’anno, precisamente Il 28 ottobre, inizia il diciassettesimo anno della dittatura fascista, il terzo dopo la proclamazione dell’impero. Tra il 28 –30 settembre, nella conferenza di Monaco, partecipano Adolf Hitler Germania), Edouard Daladier Francia), Neville Chamberlain (Gran Bretagna) e Benito Mussolini (Italia). La Francia e la Gran Bretagna, nel

tentativo di evitare un conflitto, autorizzano la Germania ad occupare la regione dei Sudeti che avverrà tra il 1° e il 10 ottobre successivo. A maggio, ci fu la visita ufficiale di Hitler in Italia. Papa Pio XI, previdente, si ritira a Castel Gandolfo e ordina di chiudere tutti i Musei Vaticani per tutto il periodo di visita, e il 25 aprile, Benito Mussolini annuncia la fondazione di Pomezia, ultima città nata dalla bonifica dell’Agro Pontino. Si sta preparando il terreno per la seconda guerra mondiale.

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I NONNI

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1939 : INIZIA LA SECONDA GUERRA MONDIALE La causa principale della seconda guerra mondiale fu la volontà espansionistica della Germania nazista che, dopo aver annesso l’ Austria e occupato alcune regioni della Cecoslovacchia, il primo settembre 1939 invase la Polonia : Gran Bretagna e Francia dichiararono guerra alla Germania. Cominciò così uno dei periodi più tragici dell’ umanità: sei anni di morte, distruzione , crudeltà che coinvolsero tutto il mondo, dall’ Europa all’ Asia, dall’ Africa all’ America. In totale ci furono 71.090.060 morti cioè il 37.4% della popolazione dei Paesi interessati. In particolare va ricordata la Shoah.

I nazisti decisero di eliminare tutti gli ebrei dei territori conquistati: essi furono raccolti nei ghetti e fucilati, oppure avviati ai lager, campi di sterminio dove gli ebrei erano costretti al lavoro, finché non venivano uccisi nelle camere a gas. I loro corpi venivano bruciati nei forni crematori. Sei milioni di ebrei rimasero vittime di questa pazzia. Accanto a loro il regime nazista perseguitò altre minoranze: handicappati, omosessuali, zingari.

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1940\1942: IL MONDO IN GUERRA

Hitler , ossia il fuhrer, subito dopo l’ occupazione polacca, conquistò Danimarca, Norvegia, Belgio e Olanda. Il 14 giugno 1940 le truppe tedesche entrarono a Parigi. Mussolini, colpito dalla rapidità dei successi di Hitler dichiarò guerra alla Francia e all’ Inghilterra il 10 giugno 1940.

Hitler cercò quindi di invadere anche l’ Inghilterra senza ottenere l’ obiettivo prefissato. Nel frattempo Mussolini tentò di conquistare l’ Egitto e la Grecia, ma le truppe italiane furono fermate. Nel maggio 1941 gli Inglesi occuparono l’ Africa Orientale italiana. Fu quindi necessario l’ intervento della Germania in aiuto degli italiani: nell’ aprile 1941 le truppe italo-tedesche travolsero la Jugoslavia e la Grecia, mentre nel febbraio 1942 giunsero fino a EL Alamèin (fronte africano): sembrava che la guerra fosse ormai vinta. Verso la fine 1941, il Giappone decise di entrare nel conflitto per strappare l’ Asia agli Europei e il Pacifico al controllo americano. Il 7 dicembre 1941 gli aerei giapponesi attaccarono la base americana di Pearl Harbour, nelle Hawaii, distruggendola. Alora gli Usa dichiararono guerra al Giappone e ai suoi alleati. Dopo Pearl Harbour, i giapponesi si lanciarono a conquistare l’

Asia meridionale. La controffensiva americana cominciò il giugno 1942 e da quel momento le sorti della guerra cambiarono.

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1943: CADE IL FASCISMO Ormai gli alleati stavano per arrivare sul suolo italiano.

Il 10 luglio del 1943 l’esercito anglo – americano sbarcò sulle Coste meridionali della Sicilia, (tra Licata e Maddalena).

Il grande dispiegamento di uomini e di mezzi posti al comando del generale Eisenhower ruppe la resistenza esercitata dalle quattro divisioni italiane e dalle due tedesche. In soli

dieci giorni le truppe della VII Armata americana e l’ VIII britannica conquistarono due terzi dell’Isola. Palermo subì pesanti bombardamenti e cadde il 22 luglio. Dopo fu la volta di Messina, dove le divisioni italiane “Livorno” e “Napoli” e il XIV Corpo d’Armata tedesco resistettero fino al 17 agosto.

L’invasione della Sicilia causò un duro colpo al regime fascista, che la considerava inespugnabile, tanto che il 25 luglio, durante la riunione del Gran Consiglio dove si incontrava con tutti i suoi collaboratori, Benito Mussolini fu messo in minoranza

Il re allora lo fece arrestare ed il suo posto fu preso dal generale Badoglio.

Il fascismo è finito ma la guerra no.

A Cassibile, il 3 settembre, Badoglio firmò un armistizio con gli alleati e l’Italia lasciò l’alleato tedesco e cominciò a combattere al fianco degli americani.

Subito l’Italia fu invasa dall’esercito di Hitlher.

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1944: LA RESISTENZA

Il 1944 fu un anno importantissimo per il nostro paese, infatti l’esercito alleato

( Usa e Gran Bretagna), dopo essere stato molti mesi fermo a Montecassino, sconfisse i tedeschi e avanzò nella nostra penisola liberando via via i territori attraversati.

Fu l’anno della scelta: stare dalla parte di Mussolini e dei tedeschi o contro di loro. Chi si schierò contro dette vita alla Resistenza e al movimento partigiano. Questi uomini e queste donne lottarono, a volte anche a costo della vita, per ridare all’Italia la dignità e la libertà.

Queste le date dei principali avvenimenti:

22 gennaio: sbarco degli anglo- americani ad Anzio e Nettuno ( Lazio).

18 febbraio: La Repubblica Sociale Italiana, guidata da Benito Mussolini, proclama la pena di morte per i renitenti alla leva ossia per chi non va a fare il militare. 12 aprile: Re Vittorio Emanuele III abdica a favore del figlio Umberto 1° marzo: sciopero generale nelle fabbriche torinesi e in tutto il nord Italia. 4 giugno: gli alleati liberano Roma. 6 giugno: sbarco alleato in Normandia 4 giugno: gli alleati entrano in Roma. 11 agosto: le prime formazioni partigiane occupano il centro di Firenze.

1944: TERRICCIOLA LIBERA

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L’esercito alleato risaliva la penisola verso nord. Dopo aver occupato Roma, uno dei principali

obiettivi era diventato Livorno, con il suo porto, che sarebbe servito per rifornire i soldati, mano a mano che si avvicinavano alle regioni centro- settentrionali. Per arrivare a Livorno il generale Clark aveva pensato di passare dalla costa ma, all’altezza di Cecina, si rese conto, per una serie di motivi pratici, che era impossibile. Allora le truppe passarono dall’interno. Partirono da Riparbella il 4 luglio e , dopo essere stati fermi per qualche giorno a Montevaso, dove si combattè un’aspra battaglia, raggiunsero le nostre zone. Il 15 luglio entrò a Terricciola il II plotone del 362° Reggimento Fanteria della 91esima Divisione ( V Armata del Generale Clark) al comando del Tenente Colonnello John W. Cotton. Un contributo importante era stato dato dal Generale Martini che aveva fornito all’esercito liberatore molte informazioni essenziali.

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1946: NASCE LA REPUBBLICA DA FARE

Il 1946 è stato un anno in cui la guerra è ormai finita, è tornato tutto com’era prima della seconda guerra mondiale. IL re d’Italia Vittorio Emanuele III abdica a favore del figlio Umberto II. La Sicilia conquistò l’autonomia e diventa “regione autonoma”. Cessa di esistere il regno d’Italia con un referendum per la scelta tra monarchia e repubblica e prevale quest’ultima; così nasce la

REPUBBLICA ITALIANA, e Umberto II di Savoia lascia per sempre l’Italia. In questo anno viene istituita l’ASSEMBLEA COSTITUENTE con il compito di scrivere il testo della COSTITUZIONE che entrerà in vigore il 1 gennaio del 1948. Per la prima volta votano le donne. Enrico de Nicola è eletto capo provvisorio dello stato italiano e poi diventerà presidente della Repubblica Italiana. Dal Piemonte a tutto il nord si allarga la protesta dei gruppi partigiani che non vogliono deporre le armi, in netta opposizione con le decisioni politiche di Roma in merito ai reati politici. L’Italia adotta l’inno di Mameli come inno nazionale, e in Italia nasce, per l’iniziativa di Giorgio Almirante, il movimento sociale italiano(MSI),che attinge nella sua composizione dai reduci della

repubblica sociale italiana di Salò.

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1948: L’ITALIA SCEGLIE l’OCCIDENTE

Le elezioni politiche del 1948 furono una scelta importante per l’Italia: bisognava decidere se restare alleati con gli Stati Uniti e avere i loro aiuti.

Per questo vi fu un durissimo scntro tra il Fronte Democratico Popolare, composto da comunisti e socialisti, gudato da Palmiro Togliatti e la Democrazia Cristiana, guidata da Alcide De Gasperi.

La campagna elettorale fu molto dura con scontri anche duri. Assai rilevante fu il contributo della Chiesa, che scese in campo a favore della DC. Uno strumento importante furono i Comitati

Civici, organizzati da Luigi Gedda. Alle elezioni politiche del 1948, la DC (che nel suo II Congresso, alla fine del 1947, aveva mostrato una notevole compattezza, evitando di suddividersi in correnti) ottenne il 48.5% dei voti (12.700.000 voti), assicurando così la nascita di un governo di centro, insieme a PLI, PRIe PSDI. Il Fronte Democratico Popolare ottenne il 31% dei suffragi (poco più di otto milioni di voti). L'Italia premiò De Gasperi e condannò Togliatti, disse sì all'America e no all'Unione Sovietica, compì il passo decisivo, che avrebbe segnato profondamente il suo futuro.

Il 1948 fu anche l'anno delle vittorie di Bartali al Tour e di Consolini alle Olimpiadi, l'anno di "Ladri di biciclette" di De Sica.

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GLI ANNI ‘50

Negli anni '50 l'Italia diventò uno dei paesi più industrializzati al mondo grazie agli imprenditori italiani e ai rapporti mondiali che l'Italia aveva con le potenze mondiali. Di fondamentale importanza fu la scoperta e lo sfruttamento delle fonti di energia, tra cui idrocarburi e metano, e grazie alla creazione dell'industria siderurgica. Un altro fattore che determinò la rinascita economica dell'Italia fu l'aiuto che l'America le diede mandandole dei soldi,secondo il piano di Marshall, ma

sopratutto l'Italia fu aiutata dagli investimenti economici degli stranieri.Negli anni '50 vengono individuate due frasi distinte: dal '51 al '58 il miracolo economico è dovuto alla domanda interna, in quanto gli alti livelli di disoccupazione furono la condizione per la quale la domanda eccedesse prevalentemente l'offerta; il potere dei sindacati era debole e questo non fu altro che la causa di un notevole aumento della produttività, invece dal '58 al '63 il fattore determinante fu l'esportazione, anche grazie agli effetti del mercato comune; ma questo sviluppo aumentò il divario tra Nord e Sud e soprattutto, aumentò gli squilibri tra agricola e industri, facendo in modo che gli investimenti si concentrassero più sulla produttività che non sull'occupazione. Questa espansione economica toccò però altri settori, come per esempio quello sullo stile di vita. Questo periodo viene denominato CONSUMISMO, nel quale ci fu un progresso del linguaggio, dei costumi italiani, ma soprattutto in campo tecnologico, il quale segnò la diffusione delle prime automobili e soprattutto della televisione, ma anche la diffusione di frigoriferi e lavatrici, provocando così un notevole aumento nel tenore di vita. Anche cinema e letteratura si occuparono a pieno del boom economico. Negli anni '50 viene fondata la FIAT che ha un grande successo.

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1960: IL BOOM ECONOMICO

Nel periodo di tempo compreso tra gli anni Cinquanta e Sessanta, l’Italia fu protagonista di un record di crescita nella produzione nazionale, tale da far parlare di “miracolo economico”. Il colmo dello sviluppo fu raggiunto tra il 1958 e il 1963. In questi anni l’Italia riuscì a ridurre il divario economico con molti paesi europei. Benché il fenomeno si

riferisca a un evento principalmente economico, esso ebbe una forte influenza sulla vita degli Italiani che in pochi anni cambiò radicalmente, in positivo o in negativo, e portò nel nostro Paese un livello di progresso e benessere mai conosciuto nei periodi precedenti.

La casa si trasformò: i cambiamenti più rilevanti avvengono in cucina con l'introduzione degli elettrodomestici che in questo periodo diventano effettivamente beni di massa. Le nuove cucine a gas, i frigoriferi e la lavatrice modificano il modo di organizzare i lavori domestici e le cure familiari, dando alle donne più libertà e diminuendo i tempi impiegati nella cura della casa.

Gli elettrodomestici contribuiscono quindi potentemente a modificare gli stili di vita della famiglia e delle donne in particolare, che hanno a disposizione molto più tempo libero da dedicare alla cura dei figli ma anche alla cura personale e agli hobby. La disponibilità di beni di consumo, spesso superflui, crea l'illusione della ricchezza per tutti ed è destinata a produrre una trasformazione nei comportamenti, come si è visto negli anni successivi. Inoltre si diffondono massicciamente i mezzi di trasporto privati: la Fiat 500, la Vespa 50, e l'indimenticabile bicicletta Graziella, tre star diventate un cult che fa sempre tendenza. Miti esplosi nei ruggenti anni '50-'60, dopo la guerra, come emblema di un'Italia in cui le famiglie cercavano un mezzo di trasporto economico e capace di soddisfare le proprie esigenze. Ancora oggi, vedendo gli esemplari rimasti come tanti pezzi da museo, la mente vola agli anni del boom.

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1961: INTORNO ALLA TERRA DA FARE

Il primo uomo che girò intorno alla Terra, percorrendone l’intera orbita fu il cosmonauta sovietico Jurij Aleksejevič Gagarin che nacque a Gžatsk (un villaggio nell'Oblast' di Smolensk, nell'allora Unione Sovietica) il 9 marzo 1934. Suo padre faceva il falegname e sua madre era una contadina. Si disinse a scuola per spiccate capacità nelle materie scientifiche. Successivamente si interessò al volo e decise di specializzarsi nel settore aereonautico. Nel corso degli anni si accorse di avere un vero talento, anche in mezzo a provetti piloti. Dopo un addestramento durato parecchi mesi - che si svolse nella città

di Zvëzdnyj Gorodok, dove sorge un centro specializzato per la preparazione dei cosmonauti, l'allora maggiore Iuri Gagarin, il 12 aprile 1961 alle ore 9.07 di Mosca, all'interno della navicella Vostok 1 del peso di 4,7 tonnellate, partì per il volo spaziale.

Portò a termine un'intera orbita ellittica attorno alla Terra, raggiungendo una distanza massima di 302 km e una minima di 175 km, viaggiando a una velocità di 27.400 km/ora. Per tale missione Gagarin scelse il soprannome Кедр "Kedr", usato durante il collegamento via radio.

Questa impresa valse al maggiore tantissimi onori perché l’URSS battè lo storico nemico, gli USA, in un campo importantissimo per il valore scientifico e tecnologico che aveva. Questa battaglia della GUERRA FREDDA ( ossia uno scontro senza armi tra USA E URSS) era stata a favore dell’EST:

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IL 1968: LE GRANDI CONTESTAZIONI

il ‘68 è l’anno della contestazione degli studenti che chiedevano una scuola più GIUSTA E NON DI SOLO PER I RICCHI. Il 1968, infatti, è stato per molti versi un anno particolare, nel quale grandi movimenti di massa (operai, studenti e gruppi etnici minoritari) e formati per aggregazione spesso

spontanea attraversarono quasi tutti i paesi del mondo con MANIFESTAZIONI E CONTESTAZIONI e sembrarono far vacillare governi e sistemi politici in nome di una trasformazione radicale della società. La portata della partecipazione popolare e la sua notorietà, oltre allo svolgersi degli eventi in un tempo relativamente concentrato ed intenso, contribuirono ad identificare col nome dell'anno il movimento, il Sessantotto appunto. Questo è anche l’anno del massimo successo del movimento per i diritti civili che nacque originariamente a metà degli anni sessanta negli Stati Uniti e raggiunse la sua massima espansione nel 1968 . Negli Stati Uniti la protesta giovanile si schierò contro la guerra del Vietnam, legandosi proprio alla battaglia per i diritti civili. Leader del movimento divenne Martin Luther King (Atlanta, 15 gennaio 1929 – Memphis, 4 aprile 1968), un politico, attivista e pastore protestante statunitense che ricevette anche il Nobel per la pace per il suo impegno. Purtroppo venne ucciso durante un comizio legato alla campagne elettorale per la presidenza degli USA, il 1968.

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1969: L’UOMO VA SULLA LUNA

Il primo piede umano che ha toccato la Luna è stato quello di quello di Neil Armstrong, comandante della missione Apollo 11, il 20 luglio 1969, seguito da quello di Buzz Aldrin, mentre il loro compagno, Michael Collins controllava il modulo di comando Columbia.

Sulla Terra gli uomini avevano tutti il naso incollato ai televisori per essere testimoni, almeno indiretti, di quell’avvenimento che sembrava fantascienza

Gli esseri umani sono atterrati sulla Luna il 20 luglio 1969, all'apice di una gara spaziale tra URSS e Stati Uniti d'America, ispirata dalla Guerra Fredda, ossia un contrasto tra le due superpotenze di quei tempi. Il primo astronauta a camminare sulla superficie lunare fu Neil Armstrong, comandante dell'Apollo 11. L'ultimo fu Eugene Cernan che, durante la missione Apollo 17 passeggiò sul nostro satellite il dicembre 1972.

L'equipaggio dell' Apollo 11 lasciò una targa di acciaio inossidabile, per commemorare lo sbarco e dare informazioni ad ogni altro essere, umano o meno che raggiunga la Luna: la targa raffigura i due emisferi del pianeta Terra, ed è firmata dai tre astronauti e dall'allora Presidente degli Stati Uniti d'America Richard Nixon.Dopo gli sbarchi del programma Apollo, nessun essere umano ha più camminato sulla Luna. Gli statunitensi persero interesse, i sovietici continuarono con sonde automatiche (tra cui le Lunakhod), che riportarono anche campioni di suolo sulla Terra. Le altre nazioni non avevano le risorse necessarie e le due superpotenze non vedevano più nell’esplorazione un vantaggio tale da giustificare gli altissimi costi.

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GLI ANNI SETTANTA Per anni di piombo si intende in Italia quel periodo che comprende gli anni settanta e il principio degli anni '80, in cui si verificò un'estremizzazione del dibattito politico che si tradusse in violenze di piazza, in lotta armata e terrorismo. Gruppi terroristici di estrema destra ed estrema sinistra si resero protagonisti delle molte stragi che caratterizzarono quel periodo: Piazza Fontana a Milano (12 dicembre 1969) e Piazza della Loggia a Brescia (28 maggio 1974), ad esempio. Uno degli episodi più drammatici di quegli anni fu il 16 marzo 1978 la Strage di via Fani a Roma, con lo sterminio della scorta, il sequestro e il successivo assassinio dell'l'on. Aldo Moro, consumato il 9 maggio 1978 da un commando delle Brigate Rosse, che definirono l'azione come "attacco al cuore dello Stato". Nelle narrazioni ufficiali degli avvenimenti sono rimasti diversi punti oscuri, e nel tempo è stato confermato che l'organizzazione terroristica fosse stata più volte infiltrata dai servizi segreti. Siamo in piena guerra fredda: USA e URSS, Occidente capitalista e stati a regime comunista, si sfidano a suon di spie e di incremento degli arsenali nucleari. …… E LA FEBBRE DEL SABATO SERA Ma gli anni ’70 sono anche gli anni dei pantaloni a zampa d’elefante, dei figli dei fiori, dei capelloni, della musica Dance, dei Bee Gees, dell’esordio di Renato Zero. E soprattutto sono gli anni della Febbre del sabato sera e il merito di questa “malattia”, fu di un gradevole film diretto dall'allora sconosciuto John Badham e interpretato dall'ancor più sconosciuto John Travolta. La febbre del sabato sera esce nel 1977 e riscuote un gran successo negli Stati Uniti prima e poi in tutta Europa. L'era delle discoteche era già avviata da un bel po' e già imperversavano le varie Ritchie Family, Gloria Gaynor e i Santa Esmeralda. Ma il film di Badham colpì l'immaginario collettivo perché nessuno aveva mai pensato alle discoteche come ai luoghi in cui si gareggia, in cui si va vestiti con giacca e pantalone bianco, si beve e, qualche volta, ci si può anche sballare. Il Tony Manero di John Travolta era un personaggio speciale, non il figlio di genitori borghesi che va nelle discoteche per conquistare la ragazzina di turno, ma l'onesto operaio che vive una realtà lavorativa e familiare non proprio esaltante, che cerca nella discoteca un aiuto per distrarsi, per sfogare quanto ha di represso dentro di sé. Sicuramente un simbolo per le nuove generazioni che trovavano perlopiù nella fabbrica la propria realtà lavorativa.

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1989: CADE IL MURO DI BERLINO Il muro di Berlino, costruito il 13 agosto del 1961, per il mondo era il simbolo della guerra fredda e dello scontro ideologico tra capitalismo e comunismo ; ma per i berlinesi era anche molto di più: la causa delle quotidiane sofferenze. Basti ricordare che al momento della sua costruzione dodicimila abitanti di Berlino ovest lavoravano a Berlino est, mentre cinquantatremila berlinesi dell’ est lavoravano nel settore ovest: senza contare coloro che dall’ altra parte della città avevano la scuola, i parenti gli amici. Per arrivare a distruggere il muro ci sono voluti quasi trent’anni, quando il blocco sovietico cominciò a scricchiolare.

Negli anni ottanta molti paesi dell’Europa orientale cominciarono a chiedere maggiore libertà. La svolta più significativa si verificò nella Germania orientale, la principale roccaforte del comunismo. Nell’ ottobre 1989 imponenti agitazioni popolari costrinsero alle dimissioni il governo e si conclusero con la distruzione del muro di Berlino, il 9 novembre 1989. Questo clamoroso fatto,

celebrato in tutto il mondo, è stato preso come simbolo della fine del comunismo e della guerra fredda.

L’anno successivo, a Mosca le potenze che aveva vinto la seconda guerra mondiale (Usa, Urss, Gran Bretagna e Francia) autorizzarono la riunione delle due Germanie, ponendo termine a una divisione che durava dalLa fine del conflitto. Il 3 Ottobre 1990 venne proclamata ufficialmente l’unificazione della Germania in un solo Stato, la Repubblica Federale Tedesca.

Nel giro di un anno, tutti gli stati dell’Europa orientale che Stalin aveva posto sotto il controllo dell’ Urss, recuperarono l’indipendenza e scelsero la democrazia come strumento di governo.

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1998: SIAMO NATI NOI!! Il 1998 è stato un anno ricco di avvenimenti più o meno importanti. In Italia, il 21 ottobre, cadde il governo il governo Prodi che era stato in carica dal 17 maggio 1996, ossia 887 giorni, pari a due anni, cnque mesi e quattro giorni ). Dopo il governo passò nelle mani di Massimo D’ Alema. Per quanto riguarda la cronaca ci fu la tragedia della funivia del Cermis. Il 3 febbraio 1998 alle 15:13 un Grumman EA-6B Proewler, aereo militare statunitense del Corpo dei Marines, al comando del capitano Richard Ashby, decollato dalla base aerea di Aviano alle ore 14.36 per un volo di addestramento, tranciò le funi del tronco inferiori della funivia del Cermis, in Val di Fiemme. La cabina, al cui interno si trovavano venti persone, precipitò da una

altezza di circa ottanta metri schiantandosi al suolo dopo un volo di sette secondi. Il velivolo, danneggiato dall’ala e alla coda, fu comunque in grado di far ritorno alla base. Nella strage morirono i diciannove passeggeri e il manovratore, tutti cittadini di Stai Europei, tra i quali tre italiani, sette tedeschi, cinque belgi, due polacchi, due austriaci e un olandese. Inoltre il 17 dicembre in Italia viene reso obbligatorio l’uso del prefisso telefonico. Riguardo al ciclismo il 7 giugno Marco

Pantani vince il suo primo giro d’Italia. Inoltre la Juventus conquista il suo 25°scudetto. La nazionale di calcio nel 1998 perde i mondiali contro la Francia ai rigori. Un altro fatto da ricordare è la morte di Lucio Battisti, uno dei cantanti più famosi dagli anni sessanta. QUEST’ANNO RESTERÀ NELLA STORIA PERCHÉ È NATA LA MAGGIOR PARTE DI NOI !!

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LA MIA STORIA

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PRESENTAZIONE 3

IL MIO ALBERO GENEALOGICO 5

I BISNONNI 7

PATERNI 7

MATERNI 9

Clelia e Armando erano nati rispettivamente nel 1900 e il 1879, quindi hanno visto molti degli avvenimenti più importante che sono successi nel Novecento. 9

Ulderiga e Guido… 10

LA GUERRA DI LIBIA ( 1911 – 1912) 11

1915 L’ITALIA ENTRA IN GUERRA 12

PRIMA GUERRA MONDIALE 13

IL PRIMO DOPOGUERRA ( 1919-1922) 14

LA MARCIA SU ROMA 14

Nel 1922 ci fu la marcia su Roma. 14

Il 28 ottobre 1922, decine di migliaia di fascisti che volevano il potere politico nel regno d’ Italia si misero in viaggio verso la capitale. 15

IL FASCISMO 1922 \ 1943 15

1938: LE LEGGI RAZZIALI 17

I NONNI Errore. Il segnalibro non è definito.

1939 : INIZIA LA SECONDA GUERRA MONDIALE 19

1940\1942: IL MONDO IN GUERRA 22

1943: CADE IL FASCISMO 23

1944: LA RESISTENZA 24

1944: TERRICCIOLA LIBERA 24

1946: NASCE LA REPUBBLICA DA FARE 26

1948: L’ITALIA SCEGLIE l’OCCIDENTE 27

GLI ANNI ‘50 28

1960: IL BOOM ECONOMICO 29

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GLI ANNI SETTANTA DA FARE 33

1989: CADE IL MURO DI BERLINO 34

1998: SIAMO NATI NOI!! 35

LA MIA STORIA 36