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Istituto Comprensivo “Italo Calvino” di Fabbrico e Rolo DIPARTIMENTO AREA LOGICO-MATEMATICA Anno scolastico 2010-2011

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presentazione lavori dipartimento matematica

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Istituto Comprensivo “Italo Calvino” di Fabbrico e Rolo

DIPARTIMENTO AREA LOGICO-MATEMATICA

Anno scolastico 2010-2011

Obiettivo principale

Il nucleo centrale dell’attività del dipartimento ha riguardato il “primum” dell’educazione

matematica che sono i problemi.

Punti di forza del lavoro svolto

CONTINUITA’ E LAVORO DI GRUPPO

- Il coinvolgimento di insegnanti dall’infanzia alla secondaria di 1°, è stato il punto di forza principale. Partire dalla scuola dell’infanzia favorisce una buona lettura del percorso di apprendimento didattico.

-Importanza del confronto

-La passione, la disponibilità e anche l’umiltà con cui tutte noi ci siamo messe in gioco nel mettere nero su bianco i risultati di un percorso di lavoro, risultati che tutti sappiamo essere spesso piuttosto sconfortanti. Abbiamo lavorato in un clima sereno e costruttivo, cercando insieme soluzioni e strategie per migliorare le prestazioni dei nostri ragazzi

Senz’altro è stato il nodo focale del nostro lavoro e quello che ci ha dato maggiore soddisfazione.In continuità dalla scuola dell’infanzia alla primaria fino alla secondaria di 1°, abbiamo elaborato un problema graduato, “Una storia di mele”, che abbiamo proposto a tutte le classi dell’istituto.

L’obiettivo è stato quello di analizzare la progressione dei concetti sottostanti al confronto di quantita’, all’ unione degli insiemi e alla differenza tra insiemi, quali strutture logiche basilari per la comprensione e l’uso delle operazioni aritmetiche di addizione e sottrazione.Nella scuola secondaria abbiamo ampliato il lavoro con problemi relativi al confronto tra grandezze e con l’uso delle frazioni.

SPERIMENTAZIONE DIDATTICA

OSSERVAZIONI:

- E’ migliorato l’approccio al problema, perché le storie appassionano, inoltre la risoluzione di situazioni di difficoltà crescente ha reso più sicuri i ragazzi che solitamente hanno maggiori difficoltà.

- Si sono evidenziati con chiarezza gli ostacoli e ciò ha permesso di approntare strategie più efficaci, attraverso percorsi graduati.

- Un campione così ampio di indagine ha consentito analisi abbastanza approfondite

- E’ stato spontaneo un confronto costruttivo sulle pratiche didattiche usate, che ha stimolato la ricerca di nuove.

- Dai dati raccolti emerge che risolvono correttamente circa 1|3 degli allievi, in tutti i segmenti scolastici, ancora 1|3 raggiunge, in genere, livelli sufficienti, ma spesso la metà circa degli alunni non risponde positivamente e fatica a migliorare in itinere.

CONCLUSIONI TRATTE DALLA SPERIMENTAZIONE

- Occorre recuperare l’ascolto e il silenzio

-E’ necessario focalizzare le attività su pochi obiettivi per volta, incrementando il consolidamento, perché gli allievi oggi disperdono con facilità quanto apprendono.

-L’ostacolo principale è la difficoltà nel comprendere un testo e si rende urgente la necessità di lavorare in modo trasversale per il miglioramento dell’aspetto linguistico, eventualmente intensificando l’attività di argomentazione.

-L’altro grande insegnamento che raccogliamo da questa attività è la necessità di migliorare la nostra preparazione, per poter offrire una metodologia didattica pianificata, basata su un “contratto didattico” che espliciti gli obiettivi da raggiungere e i valori connessi.

-Un altro elemento su cui riflettere molto è la difficoltà enorme ad astrarre e formalizzare, anche in contesti legati a situazioni reali.

La partecipazione triennale al Progetto Emma ha confermato la validità di avere all’interno dell’Istituto un Dipartimento di Matematica .Il messaggio finale del Progetto Emma, che come commissione ci sentiamo di fare nostro,si può sintetizzare nei seguenti punti:

- prendere coscienza dei risultati non proprio brillanti degli alunni in matematica

- sollecitare le scuole a riflettere sul curricolo, in particolare sui saperi, sulle conoscenze e sul valore formativo delle discipline, facendo attenzione alla trasversalità, che è da far rientrare in alcune abilità di base

- riflettere sullo stretto legame tra comprensione e argomentazione, ponendo come centralità nello sviluppo delle competenze argomentative la padronanza dei contenuti

PROGETTO EMMA

-sentire stimoli per la ricerca, per la rielaborazione condivisa, per la costruzione di iniziative di formazione specifiche su contenuti circoscritti

- riflettere molto sulla valutazione, creando equilibrio fra la valutazione Invalsi e quella formativa

L’invito più pressante che è stato inviato ai docenti è quello di creare un’alleanza di fatto fra gli insegnanti per IMPARARE AD ARGOMENTARE, abilità trasversale irrinunciabile per la comprensione.

- I risultati ottenuti in matematica nell’a.s. 2009/2010 sono da ritenersi abbastanza soddisfacenti.

Le prove del 2011 inducono diverse riflessioni:

-queste prove hanno fornito uno stimolo positivo per rinnovare alcune prassi didattiche, offrendo una visione della matematica legata alla realtà e sollecitando molto l’abitudine, un po’ tralasciata, di lavorare sui problemi;

-oggi, però, ci pare che ci sia una ricerca esagerata del quesito originale a tutti i costi , legato sì alla realtà, ma spesso non all’esperienza degli alunni;

- le nazioni che ottengono migliori risultati in questi test, stanno osservando un declino vistoso delle conoscenze matematiche degli allievi e una difficoltà crescente a elaborare dimostrazioni geometriche

INVALSI

- Noi pensiamo che sia corretto dare a questi test il giusto valore valutando positivamente il fatto che un’indagine oggettiva offre agli insegnanti la possibilità di misurare il loro lavoro

- Tuttavia riempirsi la bocca delle parole “oggettivo” e “misura” può dare tono ma non ci sembra serio

La valutazione ha senso se è concepita come un processo interattivo volto a produrre una crescita culturale, che una scuola dell’inclusione, così ricca di complessità come quella attuale, deve obbligatoriamente considerare.

CONSIDERAZIONI FINALI E PROPOSTE

L’esperienza del lavoro in gruppo continua ad essere molto gratificante e siamo tutte d’accordo che questo confronto sarebbe utile che continuasse, sempre con la partecipazione attiva della scuola dell’infanzia.

Tuttavia la sperimentazione su contenuti specifici dell’apprendimento è motivante per chi la vive direttamente, mentre lo è di meno per chi aderisce senza averla progettata.

La mancata condivisione di questa metodologia di ricerca con tutti gli insegnanti della disciplina, è forse il limite di questo lavoro, che sarebbe bello si allargasse ad un numero sempre maggiore di classi e docenti.

Per il prossimo anno:

- non disperdere, ma anzi estendere e valorizzare il lavoro di questi anni che ha prodotto risultati importanti come l’aver posto l’approccio problematico ai contenuti nella prassi didattica

- continuare in questa strada di approfondimento dei significati sottesi ai concetti della disciplina utilizzando la metodologia della sperimentazione e della ricerca

- sempre con l’ottica del rinnovamento e del forte legame con la realtà sarebbe importante e doveroso iniziare ad affrontare gli argomenti della geometria.

- concretizzare quel confronto obbligato e produttivo con gli insegnanti delle materie umanistiche in riferimento all’argomentazione. A tal proposito, se fosse possibile, proporremmo un momento di formazione con il Prof. Boero, Università di Genova.

UN ABBRACCIO AFFETTUOSO

EUN GRAZIE DI CUORE

A TUTTELE MIE COMPAGNE DI

VIAGGIO