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^ Un dialogo aperto con la Regione Lombardia ^ Donazione: tu chiamala se vuoi… emozione! ^ Presenta un amico all’AVIS: entra in pista lo sport! n. 1 gennaio/aprile 2000 • ANNO VIII Periodico quadrimestrale – Editore: AVIS Comunale Milano – N. reg. al Tribunale di Milano 434 del 9/10/93 – Sped. Abb. Post. art. 2 comma 20/C legge 662/96 Filiale di Milano

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^ Un dialogo aperto

con la Regione

Lombardia

^ Donazione:

tu chiamala se vuoi…

emozione!

^ Presenta un amico

all’AVIS: entra in pista

lo sport!

n.1gennaio/aprile 2000 • ANNO VIII

Periodico quadrimestrale – Editore: AVIS Comunale Milano – N. reg. al Tribunale di Milano 434 del 9/10/93 – Sped. Abb. Post. art. 2 comma 20/C legge 662/96 Filiale di Milano

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Corriamo con l’AVIS per

vincere la gara della vita.

Doniamo il sangue!

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Editoriale

Un dialogo aperto con la Regione

Lombardia

73a Assemblea AVIS Comunale di Milano

Presenta un amico all’AVIS:

scende in pista lo sport!

Donare fa bene anche all’atleta

Donazione: tu chiamala se vuoi…

emozione!

Donare il sangue, un modo discreto

e importante per essere solidali

Associazioni di volontariato, uniamoci!

Nuovi diritti del cittadino per visite

e controlli sanitari

Una storia vera, che continua…

La pagina economica

News

Calendario delle raccolte

Donare il sangue: istruzioni per l’uso

In copertina: Loris Capirossi.

Sommario

Loris Capirossi

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di Sergio Casartelli

^ nell’aggregare nuovi Soci (presenta unamico all’AVIS!). Dobbiamo impegnarci nellescuole, nelle università e nelle nuove aziende,per stimolare la coscienza di coloro che popo-leranno la nuova società e quindi la nuovaAVIS;

^ nella raccolta del sangue: dobbiamo torna-re sul territorio, nelle parrocchie, nei quartie-ri… Andremo a cercare, a farci presentare inuovi amici dell’AVIS! Riprendiamoci quelloche le istituzioni non hanno compreso comeimportante e hanno buttato come vecchio,superato, inutile;

^ nella ricerca di nuovi collaboratori. Gentecomune, proprio come te, che abbia voglia didare una mano, perché le generazioni invec-chiano e c’è bisogno di forze nuove, più gio-vani. Non possiamo accontentarci di quelloche abbiamo fatto, occorre trovare per temponuovi collaboratori!

^ nel modo di fidelizzare i donatori. Forsenon basta più chiamarli per un bisogno, riser-vando loro quello che capita, quello che si rie-sce a dare. Non ho una risposta, ma stiamoprovando a fare qualcosa di più.

Dobbiamo quindi cambiare, rimodellarci inbase alla nuova società, senza ansia o timori,perché abbiamo la storia, la consapevolezza ele idee non ci mancano. Dacci una mano an-che tu, sarà più facile.

Ma se come singoli possiamo scegliere di vi-vere come meglio crediamo, al contrario co-me gruppo, come Associazione non possiamoignorare i cambiamenti repentini che la so-cietà sta vivendo: mercato globale, commer-cio elettronico, telelavoro, degrado ambienta-le, buco nell’ozono, terzo e quarto settore,biotecnologie, nuove aspettative di vita, nuo-ve cure, sviluppo della chirurgia, immigrazio-ne… La responsabilità come Associazione,che è patrimonio di tutti, ci impone quindi diconfrontarci con il nuovo, con il futuro e diprovvedere di conseguenza. L’AVIS, l’ho giàdetto, ha traghettato sì nel Duemila una storiadi volontariato e buona volontà, ma con 73anni sulle spalle! È dunque tempo di rinno-varsi per adattarsi ai tempi senza dimenticarenulla della nostra storia, come i punti fermigià ricordati del primo codice del donatoredel 1927.Ma rinnovarsi come? Questi potrebbero esse-re alcuni spunti:

^ verso l’opinione pubblica con una comu-nicazione adeguata. Dopo il giornale stiamolavorando al sito Web per raggiungere tutti ein particolare i giovani;

^ nella gestione delle relazioni, non più ri-manendo in sede ad aspettare, ma andando“sulle strade” a cercare gli altri interlocutoridel sociale, le altre associazioni che per defini-zione, statuto e attività già condividono ideal-mente i nostri sforzi;

Ed eccoci nel duemila!Sono trascorsi più di tre mesi dai festeggiamenti per il terzo millen-nio, un nulla, e forse ci siamo già abituati a stare nel nuovo esatta-mente come stavamo nel vecchio! In fondo perché dovrebbe cambiarequalcosa nella nostra vita, chi ce lo chiede?

Editoriale

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di Gaia Fiertler

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Borsani si è anche reso disponibile a promuo-vere una mirata e massiccia campagna pub-blicitaria, che da tempo manca a Milano. LeIstituzioni finora sembrano non essersene oc-cupate, pur rientrando tra i loro compiti el’AVIS da sola non può farcela!

Riguardo ai vincoli imposti dal Piano Sanguealle raccolte sul territorio, che, oltre a far per-dere numerosi donatori abituali, limitano lapossibilità di aggregarne di nuovi, l’Assessoreha assicurato che il nuovo Piano Sangue do-vrebbe migliorare anche questo spinosoaspetto.

Sulla necessità di approntare in tempi breviun protocollo standard per la donazione disangue, è stata data la massima disponibilità aistituire immediatamente una Commissioneche, con l’AVIS, stili linee guida comuni a tuttigli ospedali sui parametri della donazione, su-gli esami da eseguire e sugli eventuali benefitsda accordare ai donatori.

Infine, l’Assessore ha dato la massima dispo-nibilità a cercare di sanare la grave questionedel patrimonio AVIS (attrezzature, automezzi,mobili e arredi) per il quale, dato in comoda-to d’uso gratuito per 7 anni a Niguarda, l’As-sociazione non ha ancora ricevuto alcun rim-borso.

Dopo che sergio casartelli, presidente del-l’avis milanese, ha posto una serie di que-stioni a carlo borsani, assessore alla sanitàdella regione lombardia (vedi avis&milano, n.2,

1999), si è tenuto un incontro in cui que-st’ultimo, condividendo le preoccupazionidell’associazione, ha offerto la collabora-zione della regione a una serie di iniziative.

Rispetto all’ormai strutturale calo nelle dona-zioni di sangue e alla necessità di aggregarenuovi donatori, Borsani ha ammesso la situa-zione critica di città come Milano e Pavia, do-ve l’autosufficienza è garantita solo dal reperi-mento di sangue in altre province.Egli ha espresso la massima disponibilità del-l’Assessorato alla Sanità a promuovere una se-rie di iniziative per sensibilizzare la città allacultura del dono del sangue.Obiettivo primario sono i giovani, per i qualibisognerebbe promuovere una campagna adhoc nelle scuole superiori, in collaborazionecon il Provveditorato degli Studi, per com-prendere l’utilità del gesto per la salute e lasopravvivenza di tanti cittadini, oltre che perla tutela della propria salute.Altro bacino di potenziali donatori sono i di-pendenti delle strutture ospedaliere (solo l’O-spedale di Niguarda sfiora i 5000 dipenden-ti!), che meriterebbero una maggiore sensibi-lizzazione. In particolare l’Assessore ha solle-citato le Aziende Ospedaliere milanesi a pro-muovere e diffondere l’importanza della do-nazione al proprio interno. Chi meglio dei di-pendenti degli ospedali può comprendere e“toccare con mano” giornalmente il costantee crescente fabbisogno di sangue e di emode-rivati nei reparti ospedalieri?

Un dialogo aperto conla Regione Lombardia

In alto:

Carlo Borsani, Assessore

alla Sanità della

Regione Lombardia.

* SIT Niguarda, CRF viaLivigno, CRF via Murial-do, Gruppi organizzati,Raccolta domenicale

in Sede

Raccolta

sangue* a Milano

nei primi due

mesi del 2000

rispetto al 1999

donazioni 1999

2934

donazioni 2000

2674

differenza

- 260

differenzain percentuale

- 8,9

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di Ermanno Pozzoni

73a Assemblea AVISComunale di Milano11 marzo 2000

Sergio casartelli ha aperto i lavori della 73a

assemblea, la sua prima assemblea da presi-dente, invitando tutti i soci avis a una mag-giore partecipazione alla vita associativa,fondamentale per continuare l’attività in unclima di continui cambiamenti e trasforma-zioni socio-culturali. Nel bilancio dell’annoassociativo sono stati presentati gli aspettinegativi e gli aspetti positivi, che di seguitovi riportiamo sinteticamente.

Difficoltà in ordine di importanza:

1 Il Consiglio. Oggi è composto da 21 Consi-glieri, anziché 25, lasciato da alcuni per deci-sione diretta o perché richiesto, quando ne èvenuta meno la collaborazione. I membrimancanti non sono stati reintegrati poiché,tra i “non eletti” o supplenti, nessuno si è di-mostrato attivo. Per questo motivo si è postoall’Ordine del giorno di ridurre a 21 il numerodei Consiglieri. È stata data una nuova caden-za alle sedute del Consiglio, da mensili a bi-mestrali/trimestrali, per lasciare più spazio adaltre iniziative e incontri altrettanto impor-tanti e vitali per l’Associazione.2 La situazione economica. Nonostante la ces-sione della casa di Cunardo, che ha procuratoun aumento del patrimonio dell’Associazio-ne, è la gestione corrente che preoccupa daqualche anno. Fino al ’97 il risultato di eserci-zio (utile o perdita) era portato in pareggiocon recuperi di accantonamenti e fondi, altri-menti perdite. Nel 1998 la perdita dichiarata,questa volta effettiva, risultava di 258 milionie l’anno scorso, pur avendo tagliato molto, laperdita è stata di 172 milioni. Cause: diminu-zione donatori, mancato rinnovo dei rimbor-si per la raccolta e incremento costi (utenze,personale, ecc.). La situazione si sta inaspren-do: senza soldi non si fa promozione, non simigliora il rapporto con i donatori… e senzaqueste iniziative le donazioni continuano adiminuire. Si sta così pensando a nuove formedi sostentamento, come le sponsorizzazioni.

3 Il calo delle donazioni. Ormai è un trend co-stante e non solo per l’AVIS di Milano e, altrodato preoccupante, è la diminuzione ovunquedi nuovi donatori (vedi tabella a pag. 6). Que-sto calo non è solo un obiettivo non raggiun-to, ma mancanza di sangue per il paziente,un’operazione non eseguita, un trapianto inmeno.4 L’AVIS Comunale non ha brillato nel porta-re contributi ai livelli superiori: Provinciale,Regionale, Nazionale, causa mancanza tempo,ma ha comunque fornito figure di sicurospessore: Presidente Provinciale, Vicepresi-dente Nazionale, Vicepresidente Provinciale.

Le cose che vanno bene:

1 Il Giornale AVIS&Milano. Oggi è il mezzo dicomunicazione dell’Associazione ed è impor-tante che sia fatto bene, che attiri l’attenzione,che venga letto volentieri e che, dopo averloletto, venga girato a conoscenti e amici!2 La ricerca di contatti con altre Associazioni,già di per sé sensibili e attente alle problema-tiche sociali. A tale proposito, a luglio è stataorganizzata una tavola rotonda all’Ospedaledi Niguarda con le associazioni coinvolte neitrapianti di organi e, a febbraio, un incontrocon una decina di associazioni che hanno ac-colto l’invito dell’AVIS.3 Le raccolte sul territorio. Nonostante le Isti-tuzioni preposte alla Sanità indichino gliospedali come luoghi deputati alla raccoltaperché più adatti e sicuri, tuttavia è stato unerrore demonizzare le raccolte sul territorio,perché ha provocato un calo delle donazioni euna drastica contrazione di nuovi donatori.L’AVIS ha così deciso di tornare nelle univer-sità (Bocconi, Politecnico e Statale) e nellescuole superiori (Marie Curie, Leone xiii) e diavviare un dialogo con il polo universitariodella Bicocca, con oltre 20.000 studenti!È tornata nelle aziende, per sostenere i grup-pi che già esistono e per crearne di nuovi;sono stati intrapresi rapporti con due nuove

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aziende Siemens e sta nascendo il gruppo Ni-guarda.4 Il Centro Trasfusionale Niguarda. È una spinanel fianco, ma è stato inserito tra le cose posi-tive perché ci sono buone speranze.L’Ospedale, pur avendo un significativo biso-gno di sangue, non ha mai creato al suo inter-no le condizioni per accogliere dignitosamen-te i donatori. Oggi, grazie alla Dr.ssa Morra,nuovo Responsabile del S.I.T. e Vicepresidentedell’AVIS milanese, sono iniziati i lavori percreare un ambiente adatto alle donazioni e al-l’accoglienza dei donatori; si è avviata la co-municazione interna per sensibilizzare alladonazione e si è deciso di individuare spaziadeguati per dare una sede dignitosa al Servi-zio Trasfusionale e così trasferire i servizi e ilpersonale oggi presso la Sede AVIS. Occorre-ranno tre anni per vedere completato il pro-getto, ma già in questi giorni si è iniziato adonare, pur in situazione di emergenza! La Sede AVIS si trasformerà in unità di raccol-ta esterna all’Ospedale, gestita direttamenteda questo o in convenzione dall’AVIS.5 Il trasferimento del personale ex-AVIS e dei

beni del Centro Trasfusionale AVIS all’Ospedale

di Niguarda. È un problema irrisolto dal 1990per la legge n. 107 e dal 1993 per decreto regio-nale. Finalmente dal 1° marzo di quest’anno ilpersonale è giuridicamente dipendente del-l’Ospedale. Inoltre è stata avviata con l’Asses-sorato alla Sanità Lombarda la procedura peril riconoscimento economico dei beni fornitiall’atto del trasferimento in comodato d’usogratuito. Sono passati sette anni, è ora didefinire questa pendenza. Sono stati trasferitibeni acquistati per 2,7 miliardi, che sono stativalutati nel 1993 per circa 2 miliardi.6 Altro obiettivo dell’Associazione è di poterdisporre di un trattamento standard del do-natore almeno nella città di Milano, per tipo-logia di controlli della salute e per parametri

di idoneità alla donazione (es. valori di labo-ratorio, motivazioni alla sospensione e conse-guente riammissione), ovunque ci si rechi adonare. Ci si riferisce anche al trattamentoextra, purché omogeneo, nel maggior numerodi controlli, negli accessi ai controlli, ecc..La definizione di un protocollo standard èstata proposta all’Assessore Borsani, mal’Ufficio competente se n’è lavato le mani,rinviando il giudizio al singolo Centro Trasfu-sionale. Lo si è portato all’ordine del giornodel D.M.T.E. 13, che raggruppa gli OspedaliNiguarda, Tumori, S.Raffaele, Besta.7 Comunicazione esterna. L’AVIS Comunale siè rivolta in modo chiaro e diretto, a volte unpo’ duro ma efficace, alle istituzioni regionali,ai funzionari regionali, alle amministrazioniospedaliere, alle associazioni di donatori.8 Progetto San Raffaele. È stato avviato unprogetto importante con l’Ospedale S. Raffae-le: la realizzazione di un Centro Mobile Ospe-daliero di Raccolta Sangue, un modo per tor-nare sul territorio!9 Sito Web. Gli studenti dell’Istituto Europeodi Design di Milano stanno realizzando il sitoWeb dell’AVIS milanese, in modo da veicolareefficacemente sulla Rete il messaggio del donodel sangue.10 Gemellaggio. Il 22 ottobre scorso l’AVISComunale si è gemellata con la Comunale diRoma, il terzo gemellaggio dopo quello conSassari e con Dole in Francia.11 Sponsorizzazioni. L’AVIS ha ricevuto la pri-ma sponsorizzazione da parte del SalumificioCeriani per il ristoro dei donatori.

Quindi tutti i presenti sono stati invitati a da-re successo all’iniziativa “Presenta un amicoall’AVIS”, facendo compilare i volantini diadesione ad amici e parenti, perché il rinnovodei donatori avviene quasi esclusivamente percontatto diretto tra due persone. Si è inoltreraccomandato di sensibilizzare alle sponsoriz-zazioni le aziende dove si abbiano conoscenzepersonali, perché l’AVIS ha da fare molte cose,ma è senza soldi: il giornale, le nuove tessere,la propaganda, la pubblicità…La relazione si è conclusa con i ringraziamen-ti a tutti coloro che, delegazioni, gruppi azien-dali, collaboratori, dipendenti professionisti,hanno fornito, ciascuno secondo la propriagenerosità e disponibilità, l’energia necessariaper promuovere e realizzare le attività svoltenel 1999.

unità di sangue raccolte

Milano 1998 su 1997: - 5,9%

1999 su 1998: - 7,5%

Nord Italia 1998 su 1997: - 7,0%

- 40% di nuovi donatori

Ospedale di Niguarda 30% del fabbisogno soddisfatto

alcuni dati sul calo delle donazioni

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Tre volte Campione del Mondo di motocicli-smo e altri numerosi traguardi al suo attivo,Loris Capirossi non ha dubbi: sport e solida-rietà vanno a braccetto!«Lo sport è anche solidarietà», assicura l’atle-ta, «perché avvicina tra loro persone diverse,mentalità e mondi differenti. Noi, con il no-stro esempio, portiamo la solidarietà nelmondo. Sono quindi contento di potermi ri-volgere a tutti i donatori dell’AVIS milaneseper ricordarvi di presentare un amicoall’AVIS, perché donare il sangue fa bene alprossimo, come fa bene a ciascuno di noi.Il ricambio di sangue migliora la prestazionefisica sia negli sportivi professionisti che neidilettanti!»Presenterai tanti amici all’AVIS? «Sicuramente! Vi porterò tanti amici e, conquesto articolo in rassegna stampa, vi farò co-noscere al mondo!» E tu quando vieni a donare?«Prometto che quando torno dal Sudafricavengo a trovarvi, perché per un gesto così im-portante il tempo si può, anzi si deve trovare!Appena posso, cerco sempre di fare qualcosaper gli altri. Recentemente ho incontrato glistudenti delle scuole superiori per sensibiliz-zarli alla sicurezza stradale.»Il tuo è comunque uno sport rischioso?«Sì, ma è rischio calcolato, è lavoro. L’importan-te è non perdere il controllo della situazione.»Siamo certi che i donatori dell’AVIS Milanese,che in Loris hanno già trovato un amico, se-guiranno con simpatia e interesse le sue per-formance in questo Campionato del Mondo,dove si è già classificato 3° (classe 500 cc. Hon-da) nel GranPremio del Sudafrica.Forza loris, tifiamo tutti per te!

di Gaia Fiertler

1990 Campionato del Mondo classe 125 cc. HondaCampione del Mondo

1991 Campionato del Mondo classe 125 cc. HondaCampione del Mondo

1993 Campionato del Mondo classe 250 cc. HondaVice Campione del Mondo

4 record mondiali a Nardò con la Honda 7501994 Campionato del Mondo classe 500 cc. Honda

3° classificato

1998 Campionato del Mondo classe 250 cc. ApriliaCampione del Mondo

1999 Campionato del Mondo classe 250 cc. Honda3° classificato

4 volte nei Guinnes dei primati

I traguardi di Loris Capirossi

Scendein pista lo sport!

presenta un amico all ’avis

Da sinistra:

Loris Capirossi sul podio

durante la stagione

agonistica 1999 e in pista

durante una gara.

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È un luogo comune, un pregiudizio che spes-so esprimono i giovani - forse per nasconde-re altre paure - che donare il sangue indebo-lisca il corpo e riduca la prestazione fisicadi un atleta.«Al contrario», ci rassicura il Professor Gio-vanni Monti, ortopedico presso la Fondazio-ne Mario Boni (Ortopedia e Traumatologiadello Sport) dell’Ospedale S. Matteo di Pavia,docente a contratto all’Università di Varese,medico sportivo della squadra del Milan finoa un anno e mezzo fa e oggi consulente, «do-nare il sangue fa bene a tutti i livelli di sport,da quello amatoriale a quello agonistico. E selo fanno i professionisti senza controindica-zioni e, anzi, con notevole beneficio (ne cono-sco diversi che donano regolarmente ma che,per motivi di privacy, non posso nominare), amaggior ragione può donare tranquillamentechi pratica uno sport amatoriale o fa eserciziofisico di tanto in tanto. L’unità di sangue pre-levata è tale da non incidere negativamentesulla condizione fisica della persona. Al con-trario, stimola una produzione più veloce diemoglobina da parte del midollo emopoieti-co, favorendo l’ossigenazione dei tessuti.Quindi per uno sportivo, abituato a sforzare ilproprio organismo oltre i limiti fisiologici,questa ulteriore sollecitazione è un modo perassicurare una buona resa sportiva. Sembraun paradosso, ma è così!»Un messaggio ai nostri donatori?«Donate tranquillamente, sportivi e nonsportivi, perché donare fa solo bene! Se puòservire come argomento, si pensi alla praticainvalsa fino a un po’ di anni fa dell’autoemo-trasfusione sugli sportivi. Bene, al di là dellacorrettezza o meno di questa pratica, il prelie-vo non influiva negativamente sulla loro pre-stazione atletica.» Nell’ortopedia e traumatologia la richiesta disangue è considerevole?«Come medico e come persona sono sempremolto sensibile alla donazione di sangue, per-ché se per gli interventi programmati oggi sitende a ricorrere all’autodeposito, per leemergenze traumatologiche bisogna invecepoter contare su scorte di sangue immediata-mente disponibili. Così, se come unità di san-gue la traumatologia può richiederne meno

rispetto ad esempio all’ematologia, tuttavianel primo caso incide moltissimo il fattoreurgenza. Dovremmo arrivare a disporre diquei centri di primo intervento, come ne hovisti in Austria, con sale operatorie predispo-ste per multi-interventi in équipe, dove il pa-ziente arriva direttamente dall’elicottero. Misembra comunque che Niguarda si stia attrez-zando in questo senso.» C’è sensibilità rispetto a questi problemi tra glisportivi professionisti che lei conosce?«Decisamente. Ricordo che, quando organiz-zammo con la Dr.ssa Morra una campagnaper la donazione del midollo osseo, ci fu unagrande adesione da parte della squadra. Si of-frirono numerosi per il prelievo e il capitano,Maldini, scese in campo con la fascia dell’As-sociazione. I ragazzi sono molto solidali!»

Da sinistra:

il Prof. Monti

in panchina con Gullit

e con l’allenatore

del Milan Capello.

Io non rischio la salute • Progetto CONI-FSN

Mario cazzola, professore associato di ematologia dell’universitàdi pavia irccs policlinico s. matteo di pavia ci presenta il progettoconi-fsn io non rischio la salute per combattere l’uso di eritropoie-tina tra sportivi.

Il vocabolario della lingua italiana compilato da Nicola Zingarelli (Ni-cola Zanichelli Editore, Bologna, 1959) fornisce la seguente definizionedi sport (“diporto” in italiano): “pratica metodica di esercizi fisici che sifanno a scopo di irrobustire il corpo e svagare lo spirito”.A riprova della bontà della suddetta definizione, quelli di noi che han-no praticato o praticano una qualsiasi disciplina sportiva, la colleganoimmediatamente all’idea di divertimento. Fra i momenti più diverten-ti della mia settimana, ad esempio, vi sono quelli passati alla Canottie-ri Ticino, dove alterno la corsa sulle rive del fiume alle uscite in canoa.Ben diversa è l’idea di sport che si fa la gente, leggendo le pagine spor-tive dei giornali o guardando le rubriche sportive in televisione. “Irro-

Donare fa bene anche all’atleta!

il parere del medico sportivo

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bustire il corpo o svagare lo spirito” diventauna definizione obsoleta ed emergono con-cetti quali “pubblico spettacolo” e “grandiguadagni”. Lo sport professionistico è indub-biamente molto lontano dal concetto origina-le di sport; pur tuttavia, il concetto di pubbli-co spettacolo che, per inciso, lo Zingarelli ri-porta sotto la definizione di “gladiatori”, puòessere accettabile, ma a condizione che non sisuperino alcuni limiti fondamentali, che lacomunità ha il diritto di porre a tutela dellasalute della gente. Negli ultimi mesi molti dinoi hanno provato una sensazione di forte di-sagio nel leggere sui quotidiani gli articoli suldoping. Chi pratica o segue gli sport di resi-stenza, si è sicuramente entusiasmato in pas-sato nell’assistere alle vittorie di alcuni deicampioni i cui nomi ricorrono oggi negli arti-coli sul doping. Si scopre così che atleti di éli-te avrebbero fatto regolarmente ricorso a far-maci proibiti, quali la famosa eritropoietina.Le indagini della magistratura e i dati in pos-sesso del CONI documentano, senza ombra didubbio, che negli ultimi dieci anni vi è statoin alcuni settori dello sport un abuso di eri-tropoietina con l’intento di migliorare la pre-stazione sportiva. Il problema del doping coneritropoietina è molto più grave di quanto sipossa pensare, dal momento che l’abuso diquesto farmaco non è circoscritto ad atleti diélite, ma è generalizzato ad alcune disciplinesportive. Questo significa che giovani avviatiallo sport, che dovrebbero “irrobustire il cor-po” e amatori, che dovrebbero “svagare lo spi-rito”, fanno uso, più o meno regolarmente, ditale farmaco proibito.L’eritropoietina è un farmaco di eccezionaleimportanza in campo clinico. Consente ai pa-zienti con insufficienza renale cronica di evi-tare le trasfusioni di sangue e, quindi, di avereuna vita più lunga e di migliore qualità: stimeattendibili dicono che nel mondo sono più di500.000 i nefropatici in trattamento con l’or-mone che stimola la produzione di globulirossi. L’eritropoietina viene impiegata ancheper potenziare il predeposito di sangue al finedi consentire la trasfusione autologa a pazien-ti avviati ad interventi di chirurgia elettiva.Può, ancora, migliorare la qualità di vita dipazienti con anemia associata a neoplasia.In tutti questi casi, gli effetti positivi del far-maco superano largamente i possibili effettinegativi e l’impiego è quindi pienamente giu-stificato.Totalmente diversa è la condizione di un sog-

getto sano, nel quale non vi è alcuna indica-zione all’impiego dell’eritropoietina. In que-sto caso, gli effetti collaterali possono essereparticolarmente gravi. Basti dire che alcuniciclisti belgi e olandesi sono deceduti improv-visamente in seguito ad uso sconsiderato dieritropoietina: questo perché un alto emato-crito (ovvero un elevato rapporto fra il volu-me di sangue occupato da globuli rossi e ilvolume totale del sangue) aumenta il rischiodi complicanze tromboemboliche (infarto delmiocardio, vasculopatia cerebrale acuta o ic-tus). Ma anche chi ne faccia un uso più accor-to, può andare incontro a distanza di tempo agravi effetti collaterali: il complesso sistemaper la produzione dei globuli rossi, infatti, èregolato in modo sofisticato e non si conosco-no ancora le conseguenze nel tempo di unasua prolungata perturbazione farmacologica.Sono stati ad esempio segnalati casi di ane-mizzazione dopo un uso prolungato di eritro-poietina a scopo di doping.Per contrastare questo processo di degenera-zione nel mondo dello sport è nato il ProgettoCONI-FSN (Federazioni Sportive Nazionali)“Io non rischio la salute”. Il motivo fonda-mentale che mi ha indotto a collaborare con ilCONI nell’elaborazione di tale progetto è chesi tratta di una campagna sostanzialmentevolta a tutelare la salute, non solo degli atleti,ma più in generale della gente. Il mio lavoroquotidiano all’IRCCS Policlinico S. Matteo diPavia consiste infatti nel prendermi cura dipazienti, nell’insegnare questo lavoro a stu-denti e colleghi più giovani e nel fare ricercascientifica, primariamente finalizzata a mi-gliorare la diagnosi e la cura delle malattieematologiche. Ricordo brevemente che gliobiettivi Progetto CONI-FSN “Io non rischiola salute” sono:a tutelare la salute dei giovani avviati ad unaattività sportiva attraverso indagini basali chepossano evidenziare eventuali patologie con-genite o acquisite;b ottenere informazioni epidemiologiche re-lative ad alcune condizioni morbose al finedi migliorare la prevenzione e la cura dellestesse;c tutelare la salute degli atleti mediante inda-gini basali e longitudinali che hanno lo scopodi evidenziare eventuali patologie legate allastessa attività agonistica;d scoraggiare l’uso di procedure illecite fina-lizzate a incrementare la massa eritrocitariae/o il trasporto di ossigeno ai tessuti.

In questa pagina:

passaggio di globuli rossi

in un’arteria.

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All’atto della prima donazione in che

misura la preoccupava il dolore fisico

Donazione: tu chiamalase vuoi… emozione!

te e dopo il prelievo (vedi tabelle 1, 2, 3, 4, 5).Rispetto poi al fenomeno della ritrosia a do-nare per paura dell’ago, della puntura, dellavisione del sangue o altro, riceviamo conti-nuamente comunicazioni da parte di donato-ri che vorrebbero presentare nuovi amici al-l’AVIS, ma si scontrano con le loro resistenzeemotive. Speriamo quindi che gli interventiproposti possano essere d’aiuto per rassicura-re gli aspiranti donatori e i donatori un po’ansiosi, perché l’ansia da “puntura” e lo stresssi possono superare! Perché in buone condi-zioni di salute donare fa solo bene!

8,9%

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Tabella 3Tabella 1

Preoccupazione per debolezza,

svenimento e nausea

Tabella 3Tabella 2

Un medico e uno psicologo ci spiegano per-ché qualche volta l’emozione ci può tradiredurante una donazione.

Nel promuovere la causa del sangue ci appel-liamo sempre al vostro “buon cuore”, fatto disensibilità, generosità e responsabilità, perchéi dati del fabbisogno parlano chiaro. Ci appel-liamo alla tutela della vostra salute, sottopostaa regolare controllo dall’Ospedale di Niguar-da con gli esami previsti dalla legge e non solo(vedi AVIS&Milano, n.2, 1999, p.15), ma il ge-sto che consapevolmente ripetete ogni voltacoinvolge anche la sfera emotiva, che influiscemoltissimo sulla disponibilità al donare: im-pressionabilità, ansia e agitazione possono es-sere determinanti nel decidere se sottoporsi omeno al prelievo di sangue. Possibili malesserio mancamenti successivi possono a loro voltadecidere del proseguimento o meno di unacarriera da donatore. Per aiutare a gestire me-glio l’emotività quando si dona e disporre diargomenti validi per sciogliere le riserve ditanti potenziali donatori frenati dalla paurafisica, abbiamo chiesto a un medico trasfusio-nista, tutti i giorni a contatto con i donatoridi sangue, di spiegarci che cosa avviene chi-micamente quando ci si sente “mancare” do-po una donazione e, a uno psicologo, di chia-rirci la componente psicologica dell’ansia edel nervosismo.Dalla ricerca sociologica dell’Università degliStudi di Milano, condotta dal Dr. Mario Luc-chini su un campione di donatori di sanguedell’AVIS Milanese, è infatti emerso che nonsolo fra chi si appresta alla prima donazione,ma anche fra i donatori abituali c’è ancora chiprova un “leggero” nervosismo prima, duran-

a cura di Gaia Fiertler

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Come si sente prima della donazione?Tabella 3

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Perché al momento della donazione o al semplice prelievo di sangue puòcapitare di andare incontro a malore?«In genere il donatore di sangue o aspirante tale si presenta ansioso,teso e, perché no, preoccupato, sostenuto nello stress emotivo da unneurotrasmettitore, che si chiama Adrenalina. In queste condizioni lasincope vasovagale o vasomotoria (debolezza muscolare generalizzatacon perdita del tono posturale, difficoltà a stare eretti e perdita di co-scienza) o la lipotimia (medesimi sintomi della sincope, ma senza per-dita di coscienza) possono giungere in due fasi.Nella fase precoce l’attività vagale, cardioinibitrice, in modo riflessotende a contrastare con una certa intensità l’attività adrenergica, pro-vocando un malore. Questo caso è tipico dei soggetti sottoposti a pre-lievo o a inserimento difficoltoso dell’ago in vena.Nel caso di malessere in fase tardiva o di post-donazione, l’attivitàadrenergica tende a diminuire di intensità per calo di tensione emoti-va, con prevalenza dell’attività vasodepressoria vagale.» Da che cosa sono regolati questi fenomeni?«Per essere efficace l’attività cardiaca deve adeguarsi alle esigenze del-l’organismo, che cambiano a seconda delle situazioni imposte dall’at-tività fisica, dallo stress emotivo, da paure e traumi fisici con dolore. Ilrapido adeguamento alle diverse esigenze avviene principalmente tra-mite il sistema nervoso su base riflessa, in particolare con i nervi vagoe ortosimpatico. Il nervo vago cardioinibitore riduce la frequenza car-diaca, mentre i nervi dell’ortosimpatico, tramite l’adrenalina o la no-roadrenalina, hanno un effetto cardioacceleratore, con aumento dellafrequenza. Gli stessi meccanismi nervosi intervengono contempora-neamente sul cuore e sui vasi sanguigni. Il cuore è dunque solo unaparte del sistema cardiovascolare, per cui sarebbe più corretto parlaredi controllo nervoso del sistema cardiocircolatorio.»Che cosa accade quando si sta male?«Nelle fasi iniziali del malore (presincope o lipotimia), il soggetto av-verte una sensazione di malessere con possibili vertigini, stato di con-fusione, scotomi (macchie scure davanti agli occhi) e, in caso di vera epropria sincope, può esservi l’oscuramento completo della vista. Que-sti sintomi si accompagnano a nausea, talvolta vomito, pallore eviden-te e viso e corpo sono percorsi da sudore freddo. Il soggetto può pro-vare uno stato di confusione fino a un assoluto stato di incoscienza eimpossibilità a rispondere. Questa situazione può durare pochi secon-di o alcuni minuti. La persona giace immobile, le masse muscolari ri-lassate, ma con rare clonie (contrazioni muscolari) agli arti. Al mo-mento del risveglio il polso è debole, spesso non apprezzabile, la pres-sione arteriosa si abbassa e il respiro è impercettibile. Ripreso lo statodi coscienza, il polso diventa più valido, il colorito ritorna normale e ilrespiro si fa più frequente e profondo.»Possono avere conseguenze questi malori?«Assolutamente no. Sono fenomeni completamente reversibili e in po-chi minuti si recuperano le forze. Solo in caso di svenimento può per-durare un po’ di più un senso di spossatezza, ma niente di preoccu-pante!»

Per chi vuole saperne di piùHarrison · Principi di Medicina interna, XIII edizione G. Rindi e E. Manni · Fisiologia umana, III edizione, 1985, UTET.

Non si sviene per solo amore…Abbiamo chiesto a mauro serpa, da 9 annimedico trasfusionista del centro avis di via

livigno, di spiegarci che cosa avviene nel no-stro organismo quando ci coglie un malore

prima, dopo o durante una donazione.

Come si è sentito durante il prelievo?Tabella 4

Come si è sentito dopo il prelievo?Tabella 5

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Donare il sangue è un atto di altruismo, unmodo per esprimere concretamente la dispo-nibilità individuale al superamento di una vi-sione chiusa ed egoistica del rapporto perso-nale con il mondo. Come ogni comporta-mento umano, la donazione mette in movi-mento e dinamizza pensieri, emozioni ed af-fetti che si riferiscono sia a valori generali diriferimento culturale e sociale, come la soli-darietà, sia a vissuti psicologici più personali,come i bisogni riparativi. Per emozioni e sen-timenti si intendono quegli stati affettivi chele persone sperimentano concretamente(amore, rabbia, paura, delusione, speranza,inquietudine…), quasi sempre riconoscibili edenominabili in modo relativamente inequi-vocabile, sulla base del proprio lessico cultu-ralmente acquisito.Certamente l’atto della donazione del sangue,con le sue implicazioni “di realtà” (il prelie-vo), fisiologiche e simboliche (il sangue, cioèla vita che in parte esce da noi) e il contesto incui avviene, può determinare una dinamica euna complessità di emozioni e pensieri che, incerti casi, travalicano e quasi neutralizzanol’intenzionalità razionale (“dono il sangue peril bene altrui”). Ciò può determinare forme diinibizione o di difesa psichica eccessiva, cheprocurano stati di tensione e, a volte, di ansiao di paura. Come controllare, o meglio diregestire questa ampia gamma di sentimentiche, espressi per lo più in pensieri coscienti, oa volte in forma inconscia, possono esserepresenti nell’esperienza emotiva del donatoredi sangue? Come per altri operatori della sa-lute (medici, infermieri…), esposti con conti-nuità alle sofferenze del malato, ai successi,

ma anche agli scacchi delle cure, anche per ildonatore il rischio di una mancata elabora-zione psichica della propria “sofferenza”, delleproprie legittime inquietudini, può determi-nare un rafforzamento di organizzazionimentali di natura difensiva, rigide, con possi-bili esiti nella cosiddetta sindrome di “burn-out”, quell’esperienza di disaffezione emotiva,di distacco, di “bruciatura” anche verso ciòcui si attribuisce grande valore personale e so-ciale, come la donazione. Esistono tecniche estrategie di pensiero sia individuali che digruppo che possono aiutare a contenere e li-berarsi da eventuali stati di ansia.Qualche consiglio pratico sul prossi-mo numero!

Psicologo, psicoterapeuta,

Responsabile ambulatorio

di psicologia ospedale

bassini, azienda ospedaliera

s.gerardo-monza,

consigliere ordine degli

psicologi della lombardia

Gli aspetti emotivi

della donazione

di Sergio Colombi

Per chi vuole saperne di più

S. Colombi • Ospedale generale, sofferenza e contenimentopsichico, in Istituzione tra inerzia e cambiamento,a cura di M.Vigorelli, 1994, Bollati Boringhieri.

S. Colombi et Alii • Ospedale, morte e modalità relazionalinei confronti del paziente,Rivista di Ricerche di Psicologia, n.3, vol. 30,1996.

B. Fox • Liberarsi dall’ansia e dal panico,1999, Tecniche Nuove.

M. Sapir et Alii • Il rilassamento, 1980, Astrolabio.

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1 - 2 3 - 4 5 - 8 9 - 16 17 - più

nervoso e agitato

nessuna variazionepsicofisica

calmo e rilassato

donazioni

Come si è sentito a donazione avvenuta?

Come si è sentito durante il prelievo?

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42,2

20,9

Non preoccupatevi, è dimostrato che all’aumentare della vostra at-tività di donatori la sensazione di piacere crescerà, mentre tensionee paura diminuiranno… fino a scomparire!Lo confermano i dati della nostra ricerca (vedi tabelle a,b,c), alcune ricer-che internazionali e lo sostiene una teoria psicologica molto accreditata,la Teoria dei processi opposti di Solomon e Corbit (1974).Secondo questa teoria le esperienze emozionali sarebbero costituite dadue processi distinti e di segno opposto, operanti in sequenza. Ad esem-pio, a un forte sentimento di tristezza potrebbe seguire un forte sentimen-to di felicità e, viceversa, a un forte sentimento di ansia uno di calma e ri-lassatezza. Questo sistema di processi emotivi opposti spinge le personealla ripetizione delle esperienze. Così nella donazione i soggetti sarebbe-ro affetti da ansia e nervosismo prima e durante il prelievo mentre, a pre-lievo concluso, il tono emozionale negativo dovrebbe cedere il passo auna sensazione di calma e relax. Non solo, ma dopo un certo numero di at-ti donativi il secondo processo, quello delle sensazioni positive, prende-rebbe a operare più velocemente, arrivando prima, durando più a lungo econtrastando gli effetti del processo emozionale di ansia e nervosismo.Quindi, dopo un certo numero di donazioni, dovrebbe esserci un cambia-mento nel responso emotivo e psicologico del donatore e i sentimenti diansia e paura dovrebbero progressivamente stemperarsi.

Paura addio…

rapporto numero donazioni / stato emotivo*

1 - 2 3 - 4 5 - 8 9 - 16 17 - più

nervoso e agitato

nessuna variazionepsicofisica

calmo e rilassato

donazioni

Come si è sentito prima della donazione?

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* Valori espressi in percentuale

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Che nel settore della Sanità il volontariato siauna forza sempre più imprescindibile e com-plementare alla funzione del Servizio Pubbli-co è ferma convinzione di Maurizio Bernardo,Assessore alla Famiglia e Politiche Sociali del-la Regione Lombardia, che il Presidente del-l’AVIS milanese ha incontrato in occasionedella 7a Conferenza Sociale del Volontariato,svoltasi a Milano il 26 febbraio scorso.«In particolare», ha precisato Bernardo nelloscambio di battute con Casartelli, «l’ambito dicompetenza del mio Assessorato è di caratteresocio-sanitario, con una gestione di 1500 mi-liardi di lire del fondo sanitario. Non a casonel 1997 sono stato confirmatario con l’Asses-sore alla Sanità Carlo Borsani della Legge 131di Riforma della Sanità e dei Servizi socio-sa-nitari, con l’obiettivo di un’integrazioneefficace ed efficiente tra le due funzioni. Re-centissimo, del febbraio 2000, è anche il pro-tocollo d’intesa tra Regione Lombardia, il mioAssessorato e il Ministero della PubblicaIstruzione - Direzione Regionale per la Lom-bardia - per l’attuazione di politiche socio-sa-nitario-educative nelle scuole e presso le fa-miglie. Poiché tra le azioni previste è contem-plata anche l’educazione alla salute (insiemealla tutela dell’infanzia e dell’adolescenza e al-l’educazione interculturale), si potrebbe pen-sare ad alcune iniziative congiunte con l’AVISmilanese per promuovere e diffondere la cul-tura del dono del sangue nelle scuole e pressole famiglie. Certamente è un momento delica-to, poiché ci troviamo in piena fase pre-elet-torale, ma fin d’ora posso garantire il mio im-pegno ad avviare azioni concrete con l’AVISdi Milano. Da parte mia c’è la piena volontà asviluppare azioni comuni di sensibilizzazione,

rispetto a cui non mancano neppure le risorsevisto che, in base alla Legge Regionale per lafamiglia del dicembre 1999, disponiamo an-che di 30 miliardi di lire per potenziare i ser-vizi socio-sanitari.»C’è dunque la volontà di creare delle sinergiecon il volontariato?«Ho sempre dedicato molta attenzione al vo-lontariato, che in questi anni di mandato hocercato di sostenere e far crescere a livellolombardo, italiano ed europeo, anche concontributi regionali alle Associazioni iscritteal Registro Generale Regionale del Volonta-riato (4 miliardi di lire di budget all’anno, conun contributo annuale all’AVIS Regionale di 8milioni di lire, che è il tetto massimo del con-tributo erogabile, calcolato in base alle spesegenerali di gestione e di formazione presenta-te in bilancio). Ora bisogna continuare a lavo-rare insieme per realizzare nuovi progetti cheintegrino sul territorio regionale i servizi sco-lastici con i servizi socio-sanitari-educativi. Inparticolare, ritengo che il dono del sangue siaun gesto di solidarietà fondamentale, silen-zioso ma fondamentale per la salute e la so-pravvivenza di molte persone, gesto senza ilquale il Servizio Sanitario Nazionale non po-trebbe espletare la propria funzione di cura etutela della salute del cittadino. È dunque im-portante che i bambini comprendano fin dapiccoli la necessità del dono, non solo nell’ot-tica di una educazione alla salute ma, più ingenerale, come forma di educazione civica.»

di Gaia Fiertler

Donare il sangue, un mododiscreto e importanteper essere solidali!

Incontro conMaurizioBernardo,

Assessore allaFamiglia ePolitiche

Sociali dellaRegione

Lombardia

Spazio volontariato

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Associazioni di volontariato, uniamoci!

Lo scorso 17 febbraio l’avis comunale di milano ha indetto un in-contro con le altre associazioni impegnate nel volontariato mila-nese, con particolare riguardo a quelle operanti nel settore sa-nitario. All’invito hanno aderito le seguenti associazioni: aido(associazione italiana donatori organi), ams (associazione malat-tie del sangue), aniep (associazione nazionale invalidi esiti polio-melite), associazione amici ematologia talamona, ato (associazio-ne trapiantati organi), il ponte (cooperativa sociale di solida-rietà), valore della vita (associazione di volontari sostegno per-sone) e unitarsi.

Il Presidente Sergio Casartelli ha espresso lanecessità, in una società sempre più distrattae frammentata, di avviare un dialogo conti-nuo e costruttivo con attori sociali sensibili eattenti a certe problematiche: «Cercare la col-laborazione delle altre Associazioni è uno de-gli obiettivi che mi sono posto fin dall’iniziodel mio mandato, perché il nostro bisogno èuguale al vostro. Pur facendo cose diverse, ab-biamo il fine comune di portare il nostro aiu-to ai pazienti!». L’atteggiamento di chiusuratra un’Associazione e l’altra, ognuna interes-sata solo al proprio campo d’azione, è «unatendenza che va assolutamente invertita perunire le forze e veicolare il proprio messaggiosu terreni fertili, già sensibilizzati». Casartelliinvita a un confronto reciproco, costante e

periodico tra Associazioni e a una reciprocadisponibilità a farsi “cassa di risonanza” delleesigenze altrui, attraverso i rispettivi canali dicomunicazione, verso i propri associati e ipropri interlocutori. L’AVIS ha già avviato unastretta collaborazione con l’Ospedale S. Raf-faele, dimostrando che l’interesse di parte èfacilmente superabile dalla ben più importan-te causa comune di sviluppare la cultura deldono e dell’altruismo, creando delle sinergietra soggetti diversi con azioni precise e con-crete. Quindi il Presidente ha ricordato che«portare dentro la propria Associazione leistanze altrui è un modo per rendere ancorapiù ricca la prospettiva umana, sociale e cul-turale di chi vorrà prestarvi attenzione».I rappresentanti delle Associazioni presentihanno accolto tutti con entusiasmo la propo-sta di Casartelli, condividendo le sue preoccu-pazioni sul futuro del volontariato rispetto aun ricambio generazionale che si sta rivelan-do difficile. In particolare Michele Colucci,Presidente dell’ATO e promotore del Forumdella Solidarietà, federazione di associazionidi volontariato, si è reso disponibile a strin-

Sportello Scuola & VolontariatoDal 31 maggio 1999 è attivo a Milano lo sportello Scuola & Volontariato, con sede presso

l’Istituto G. Agnesi in via Tabacchi 19 (tel. 0258102621). Nato da un protocollo d’intesa tra

Provveditorato degli Studi di Milano e Centro Nazionale per il Volontariato, il servizio si pro-

pone di essere:

> punto di riferimento per le scuole di ogni ordine e grado come centro di documentazione, consulenza e sostegno per l’attivazione di esperienze di collaborazione volontariato - singo-le istituzioni scolastiche e tra scuola e scuola;

> sportello informativo per docenti sul volontariato con attività di consulenza specifica;

> strumento di informazione rivolto ai ragazzi delle scuole, per lo studio e l’attivazione di esperienze di sensibilizzazione, con la partecipazione a iniziative (come Giornate del Volon-tariato, manifestazioni cittadine, concorsi) sul territorio, scambi e gemellaggi;

> punto di riferimento per il volontariato perché possa promuovere la propria specificità nelle scuole, in collaborazione con docenti, famiglie, studenti;

> strumento di incontro tra generazioni, di educazione alla convivenza democratica, di promo-zione di iniziative di partecipazione nello spirito del Piano dell’Offerta Formativa (P.O.F.) per favorire il ruolo della famiglia nel processo educativo dei figli;

> strumento di promozione e consulenza per attivare progetti comunitari e internazionali.

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Nel più ampio fermento in cui versa la sanità pubblica, la regionelombardia ha raccolto le disposizioni generali e ha stabilito alcunedirettive che dovrebbero migliorare il rapporto tra cittadino e ser-vizio sanitario nazionale (s.s.n.). Cambiano i tempi di attesa degliesami in ospedale, cambia in generale il rapporto tra cittadino e pre-stazione sanitaria. Vi proponiamo una sintesi delle novità in attoperché ciascuno ne sia a conoscenza e possa trarre vantaggio daicambiamenti introdotti, facendo rispettare i propri diritti.

a cura della redazione

Nuovi diritti del cittadino per visite e controlli sanitari

zienti ematologici e, in proporzione, moltopiù alto che per i trapianti di organi».A sua volta il Presidente dell’AIDO, EnzoMarmori, ha espresso il dovere di accettare larichiesta dell’AVIS, per aver sempre supporta-to e ospitato l’Associazione in questi 25 annidi attività. Tuttavia ha aggiunto che «il nostroaiuto è limitato alle nostre forze, che sono ri-dotte anche in termini di organico. I giovanisono scomparsi anche da noi!».Infine Angelo Parisciani, Presidente dell’A-NIEP e de Il ponte, ha inviato tutti con entu-siasmo a prendere atto dei repentini cambia-menti sociali e a trovare nuove formule, nuo-ve strategie per attirare l’attenzione e l’inte-resse delle persone, uscendo dai propri sche-mi autoreferenziali. Appellandosi ad esempioalla convenienza della donazione (controllo etutela della propria salute): «Se l’uomo è eco-nomico, diciamogli che donare conviene! Lanostra associazione lo fa con lo Stato, dimo-strandogli che l’integrazione dei disabili èvantaggioso anche per le sue casse!».L’incontro si è concluso con un arrivederci atutte le Associazioni presso le sedi di ciascunaper trovare insieme, in modo mirato, formenuove e comuni di promozione. Per unire leforze. Per continuare a portare avanti la causadel dono del sangue.

gersi attorno all’AVIS, punto di riferimentofondamentale per la donazione del sangue,per promuovere una programma comune disensibilizzazione da portare nelle proprie sedie, fuori dalle sedi, fino alle istituzioni. Colucciha quindi invitato l’AVIS a definire una strate-gia di comportamento, che pianifichi e rendaefficace il supporto da parte delle altre Asso-ciazioni, definendo proposte chiare, serie eoneste con cui fare pressione sulle istituzioni.«In fondo noi trapiantati di organi», ha ricor-dato Colucci, «siamo tutti figli dei donatori.Senza le trasfusioni, che hanno raggiunto li-velli altissimi di sicurezza e precisione, ogginon saremmo qui!» Quindi Giuseppe Romanò, Presidente del-l’Associazione Amici Ematologia Talamona,ha dato la massima disponibilità a mettere adisposizione i propri strumenti per veicolareil messaggio dell’AVIS, la necessità di donaresangue: «Il sangue è un forte bisogno per i pa-

Cambiamenti nella Sanità Pubblica:

^ la spesa sanitaria pubblica (105 mila mi-liardi di lire) non è più rimborsata a pie’ di li-sta sui costi. Questo per legge dovrebbe avve-nire già da anni ma, di fatto, i deficit delleaziende sanitarie vengono ancora ripianati inparte dallo Stato e, per una parte significativa,dalle Regioni. Le strutture sanitarie, ASL eospedali, si stanno organizzando per esseregestite alla stregua di aziende con bilanci a

pareggio (pareggio proprio e non reso taledallo Stato e dalle Regioni), con logiche dibudget e di autonomia gestionale. Questo èun passaggio difficile, perché richiede un ra-dicale cambiamento di mentalità che dai diri-genti dovrà arrivare ai collaboratori medici esoprattutto amministrativi;

^ i contratti di lavoro dei dipendenti si stan-no trasformando da contratti pubblici a con-tratti di tipo privatistico. Inoltre, dopo un de-cennio di tentativi, è in fase di attuazione l’i-stituto della libera professione intra moeniaper i medici. Se avrà successo, questa novitàcambierà notevolmente le abitudini dei citta-dini, che potranno trovare il medico, l’ambu-latorio, le prestazioni specialistiche e il chirur-go di fiducia, ovviamente a pagamento, all’in-terno dell’ospedale e non nello studio privatoo nella clinica;

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mammografia40 giorni

ecografia30 giorni

risonanza magnetica35 giorni

tac25 giorni

broncoscopia8 giorni

radiografia torace7 giorni

colonscopia19 giorni

visita oculistica25 giorni

ossigenazioneiperbarica

10 giorni

ecocardiogrammada sforzo27 giorni

visita neurologica16 giorni

visita ginecologica15 giorni

holter pressorio15 giorni

test allergologici20 giorni

rieducazione motoria20 giorni

elettroencefalogramma12 giorni

campo visivo18 giorni

fluorangiografia29 giorni

trattamenti laser30 giorni

ortodonzia30 giorni

odontoiatriaprotesica40 giorni

chemioterapia16 giorni

piccoli interventidi ortopedia

14 giorni

accertamenti prenatali15 giorni

I nuovi tempi massimi di attesa

^ le istituzioni sanitarie, Ministero e Assesso-rati alla Sanità, pongono sempre più attenzio-ne alla correttezza e appropriatezza delle pre-stazioni fornite ai cittadini: ciò che è utile,quando serve e possibilmente nel rispetto diun percorso terapeutico. Se con la gestionedelle attività privatistiche all’interno dell’o-spedale e con la definizione di protocolli stan-dard di cura il Servizio Sanitario Nazionalefarà centro, darà un notevole contributo aicittadini che continueranno a rivolgersi all’of-ferta privatistica, obbligata a un confrontoanche sull’adeguatezza delle prestazioni, eli-minando il superfluo che, in alcune situazio-ni, è dannoso anche a pagamento!

Cambiamenti nel rapporto del citta-dino con le strutture del ServizioSanitario Nazionale, in particolaredella Regione Lombardia:

^ tutti i servizi previsti dal S.S.N. continuanoa essere offerti ai cittadini;

^ per alcune prestazioni (visite ambulatoria-li, esami, ricoveri) è stato finalmente intro-dotto il tempo massimo di attesa per il citta-dino, il quale, se non otterrà la prestazione neltempo massimo previsto in una qualsiasistruttura del S.S.N. o a questo convenzionato,avrà la facoltà di indirizzarsi a una strutturaprivata senza pagare nulla, se non il ticketprevisto come mutuato. Il costo della presta-zione ricadrà sulla struttura inadempiente ri-spetto ai tempi di attesa;

^ il cittadino che non solo intende rivolgersialla struttura pubblica per una prestazione,ma vuole scegliere un particolare medico diquella struttura, potrà farlo, sostenendo inte-ramente i costi della prestazione, perché daparte del medico sarà in forma di libera pro-fessione. L’accesso alla prestazione avverrà se-condo liste di attesa e orari distinti da quellidelle prestazioni pagate dal S.S.N.. L’ospedalepotrà mettere a disposizione del cittadino an-che i ricoveri in libera professione, dove il chi-rurgo sarà scelto dal cittadino stesso e il costodella degenza sarà in parte pagato da quest’ul-timo. Riteniamo che questo nuovo rapportotra medico, libera professione e ospedale mi-gliorerà il rapporto del cittadino con i servizisanitari, perché non sarà più obbligato ad ac-cedere alle cliniche private per avere la certez-za del professionista di fiducia, della celeritàdei tempi di intervento e di un trattamento“alberghiero” differente, come la camera sin-gola e la presenza del familiare;

^ presso ogni struttura sanitaria pubblica èistituito un Ufficio Relazioni con il Pubblico(URP) per la tutela dei diritti del cittadino.Pur pagato dall’Ente pubblico, si propone co-me concreto supporto per qualsiasi necessità,per una corretta informazione e assistenza alcittadino.

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presento, accompagnato dai timori e dai dub-bi di tutti alla prima volta, al Centro Trasfu-sionale dell’Istituto dei Tumori di Milano. Di-vento donatore di sangue. Non sarò un “grandonatore”, di quelli da cento e più donazioniperché, dopo circa un decennio, vengo sospe-so definitivamente per motivi di salute. Per lararità del mio gruppo sanguigno, in queglianni un paio di volte riesco a donare anche alPoliclinico di Milano, dov’è attivo il terzo piùimportante gruppo di donatori della città. Adogni modo, l’ingresso in quel primo CentroTrasfusionale e l’interesse suscitato in me dalvolontariato del dono del sangue mi accom-pagnerà in modi differenti fino ai giorni no-stri, fino alla Presidenza dell’AVIS Comunaledi Milano!» «L’aspetto curioso della vicenda», raccontadivertito Dal Compare, «è che io ho iniziatoall’AVIS e sono finito ai Tumori. Casartelli èpartito dai Tumori ed è arrivato all’AVIS. Lacosa importante è che l’obiettivo è rimastosempre chiaro e saldo davanti a noi: favorire ediffondere in tutti i modi possibili la culturadel dono del sangue. Non importa sotto qualeveste si persegua l’obiettivo, perché l’impor-tante è crederci e portarlo avanti (il bisognodel paziente è sacro) e noi non solo rappre-sentiamo due Associazioni che sono il fioreall’occhiello nella raccolta del sangue, ma intutti questi anni siamo sempre rimasti amici!»Questi tre amici, questi tre ex colleghi, in tan-ti anni sono rimasti legati al filo rosso di unacausa comune perseguita sempre con serietà,passione e spirito di sacrificio, fino a ricopri-re le cariche associative più importanti, pur diAssociazioni diverse, accomunati dalla mede-sima sensibilità e sollecitudine per un bisognocosì grande e insuperabile come il sangue.

Una storia vera,che continua…

Sono partiti insieme, in quel lontano 1971,colleghi al Credito Italiano, in quel vecchioCentro Elettronico di via Prati che, oltre adaver espresso personalità di statura nazionalein diversi settori, ha contribuito a formare aMilano persone disponibili all’impegno so-ciale.Dal Compare e Casartelli vengono sensibiliz-zati da Pietro Varasi che, entrato in AVIS nel’67, fonda nel ’71 il Gruppo aziendale del Cre-dito Italiano ed entra nel Consiglio NazionaleAVIS, da cui non uscirà più! «Eravamo un belgruppo!», rammenta Varasi, «Circa 120 dona-tori. All’inaugurazione venne anche Formen-tano. Ero riuscito ad aggregare chi era già do-natore, ma anche nuovi donatori! Fra questiDal Compare, che venne a donare in AVIS epoi passò all’Associazione dell’Istituto dei Tu-mori, dove donava già suo padre, e Casartelli,che all’AVIS si avvicinò in un secondo mo-mento, dopo avervi collaborato per realizzareun Centro Elettronico e, successivamente, percondurre “l’Azienda AVIS”, il Centro Trasfu-sionale.» «Pietro Varasi era più maturo di me di qual-che anno», ricorda Casartelli, «era attivista delsindacato interno e già impegnato nel Grup-po Giovani dell’AVIS e non mancò certo disensibilizzarmi su entrambe le questioni! Mafu Renato Dal Compare, divenuto nel frat-tempo donatore all’Istituto dei Tumori, a dar-mi la spinta finale. Era il 7 giugno 1971. Mi

Ieri colleghi, oggi amici: in mezzo, trent’anni di passione comune, unimpegno instancabile nella promozione del dono del sangue. Li co-nosciamo bene: sono sergio casartelli, il nostro presidente in cari-ca e pietro varasi, già presidente della comunale, oggi al vertice del-l’avis provinciale di milano. A loro si aggiunge un terzo protagoni-sta, che non conosciamo come associativi, ma che ricopre un ruoloimportante nell’attività di donazione del sangue, renato dal compa-re, presidente dell’adsint, l’associazione dei donatori di sanguedell’istituto dei tumori, che oggi conta 9000 donatori, 1000 al suoingresso agli inizi degli anni ’70.

Da sinistra:

Pietro Varasi,

Sergio Casartelli e

Renato Dal Compare.

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Considerazioni

^ L’attività di propaganda non è finanziabile con una scarsa disponi-bilità economica.

^ Il personale è inferiore alle reali necessità. Ci si avvale della genero-sità di volontari, dirigenti associativi e semplici simpatizzanti, comun-que pochi rispetto alle esigenze!

^ I dirigenti associativi (21 Consiglieri, 3 Sindaci) non ricevono alcunemolumento né gettone di presenza, anzi l’Associazione concorre perparte del costo benzina e trasferte per l’attività associativa (L. 400 perkm per uso auto propria; partecipazione a manifestazioni con un con-corso spese inferiore alla reale spesa sostenuta dal partecipante).

^ La limatura delle voci di bilancio è ai limiti e il recupero va soste-nuto con risorse alternative al contributo per l’unità di sangue raccolta

^ Purtroppo il valore di rimborso definito nel ’90 non è più stato ri-visto.

La recente richiesta di sostegno economico all’Associazione ha creatoqualche scompiglio tra alcuni donatori, che hanno trovato eccessivo ri-chiedere soldi a chi già dona il proprio sangue per il S.S.N., peraltro già pa-gato dai contribuenti, e a cui l’AVIS dovrebbe rivolgersi se ha spese giusti-ficate che non vengono coperte dal ricavo della cessione sangue.A tale proposito dobbiamo fare alcune precisazioni per fare chiarezza edissipare dubbi e perplessità circa la richiesta avanzata:

^ per tutte le attività a supporto della donazione l’AVIS riceve un rimbor-so per l’attività associativa o di raccolta, mai un rimborso dalla cessione

sangue;

^ le difficoltà economiche dell’Associazione sono note da anni e resepubbliche;

^ le spese dell’Associazione sono tutte giustificate, le pubblicheremoperché le giustifichiate o denunciate, ma non vi obbligheremo mai a pa-garne le spese;

^ l’inserimento del bollettino, con una breve richiesta a piè di lista, èstata una scelta precisa: rivolgerci con delicatezza a chi già dona tempo esangue, contando discretamente sulla sua sensibilità. Poiché al 28 febbraio sono pervenuti solo 2 milioni di lire, vi riproponiamol’iniziativa e rimaniamo a vostra disposizione per qualsiasi altro chiari-mento!

> Ricavi (in milioni di lire)

Rimborsi sulle unitàdi sangue raccolte 762Rimborsi sulle donazioni 315Rimborsi per visitedi controllo (ECG) 84Rimborsi per servizi ristoro 106Donazioni liberali 16Proventi da affitto localidi proprietà 483Varie 197Totale ricavi 1.963Disavanzo di esercizio 172Totale 2.135

> Costi (in milioni di lire)

Personale dipendente (8 persone)di cui un amministrativo, 2 medici,un’addetta ristoro, un operaio 438Personale sanitario addettoalle raccolte presso il C.R.via Livigno, via Murialdoe nelle raccolte mobili 265Obiettori assegnati dal DistrettoMilitare (in media 3-4 persone) 24Ristoro donatori 39Spesa utenza (luce, gas, telefono) 137Pulizie, riscaldamento,manutenzione, assicurazioni(stabile, attrezzature, automezzi) 124Ammortamenti 233Acquisto materiale 184Spese attività associative 134Spese ristoro (21 Consiglieri) 4Commerciali, giornale,materiale di promozione e altro 398Imposte e tasse 155Totale costi 2.135

$ 8963

$ 8963

2038€ 10.16.492

£ 99 € 36.00

2.089,649

€ 1.47

L. 20.569.520.06

€ 35.005

La pagina economica

L’argomento di questo numero è l’analisi dettagliata delle voci cor-rispondenti a costi e ricavi del nostro bilancio. Sul numero prece-dente vi abbiamo riferito della perdita di 258 milioni di lire del ’98 edelle previsioni di 170 milioni di lire per il ’99. Ora il dato ufficialeregistrato in bilancio per l’anno ’99 è una perdita di esercizio di 172milioni di lire. Rinviando ad altra sede l’analisi delle cause di situa-zioni di perdita con l’individuazione di possibili iniziative correttive,vi forniamo il dettaglio su costi e ricavi.

a cura di Adone Magni, consigliere amministratore

Il bollettino, quale scompiglio!

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Calendario delle marce

9 18a Camminata del Roccolo, Grezzago (mi), km 6-15-22-27-44Partenza h. 8.30/9.00 • resp. M Leonzio (tel. 024078375)Straticino 2000, Castello Visconteo di Pavia, km 7-11-24Partenza h. 8.30/9.00 • resp. Carlo Cremona (tel. 0289512507)

30 13a Marcia a Badia, Badia Pavese (pv), km 6-14-25Partenza h. 7.30/8.30 • resp. L. Semenzato (tel. 025397154)

7 Marciagita a Salsomaggiore Terme (pc),km 6-11-15 • resp. Carlo Cremona (tel. 0289512507)

21 9a Marcia del donatore, Gessate (mi), km 7-14-21Partenza h. 8.00/8.45 • resp. E. Ferrario21° trofeo avis Sarzana, Sarzana (sp), km 6-14-25-60Partenza h. 7.00/9.00 • resp. M.L. Alberti

11 25° Marcia del Quadrifoglio, Arese (mi), km 7-13-22Partenza h. 8.00/9.00 • resp. M. Leonzio (tel. 024078375)

25 21a Camminata di Marignano, Zivido di S. Giuliano Milanese km 8-13-22. Partenza h. 8.00/8.30 • resp. M. Leonzio (tel. 024078375)18a Maratona Alto Verbano, Germignaga (va), km 5-13-22-50Partenza h. 7.00/8.30 • resp. A. Baratella (tel. 0332534495)

Dal Gruppo Marciatori

Anche quest’anno, nel tanto atteso Duemila, si è svolta come di con-sueto la marcia milanese Trofeo Bertone. All’iniziativa hanno parteci-pato un migliaio di persone, tra cui donatori dell’AVIS di Sarzana (sp),di Portogruaro (ve) e di Cinzano (to), accolti alla partenza dal nostroGruppo. Dopo la marcia, ci siamo ritrovati all’interno della CascinaMonluè per finire la giornata con le gambe sotto il tavolo! Un grazie di cuore ai tutti coloro che hanno collaborato perché tuttoandasse bene e al Consiglio dell’AVIS Comunale di Milano che ci aiutasempre moralmente e finanziariamente.

3° Concorso Artistico di Arti Figurative, Prosa ePoesia: Che cosa significa per te il dono del San-

gue?

Dopo il successo riscosso nelle due precedentiedizioni, torna quest’anno il Concorso di arti fi-gurative, prosa e poesia organizzato dal Gruppodei Donatori di Sangue AVIS Dipendenti Comu-nali, in collaborazione con il C.R.A.L. del Comunedi Milano.Sul significato morale e umano della donazionedel sangue, il concorso è rivolto a tutti e, in par-ticolare, agli alunni delle Scuole Elementari, del-le Scuole Medie Inferiori e delle Scuole MedieSuperiori. Gli elaborati dovranno pervenire entro il 30 apri-le 2000 presso la sede del c.r.a.l. di Milano, invia Ugo Foscolo 5 (4° piano), orario dalle 9.00 al-le 12.00 e dalle 14.00 alle 16.00, corredati di da-ti anagrafici e scuola di appartenenza.

Dal Gruppo Donatori

Dipendenti Comunali

dall’Associazione e dintorniNews

aprile

maggio

giugno

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Dove sono i Centri American Contourella:

Milano• Piazza della Repubblica 1/a

(tel. 026552728-6571226) mm3 Repubblica• Via R. Sanzio 39 (tel. 024691823-4694904)

mm1 De AngeliPero

• Via G. D’Annunzio 25(tel. 023538242-3539519) mm1 Molino Dorino

I servizi offerti dai Centri American

Contourella:

^ Corsi con istruttori ISEF per il manteni-mento della funzionalità motoria, della flessi-bilità e della mobilità articolare; per il poten-ziamento delle funzioni cardiovascolari e del-la tonicità muscolare; per il dimagrimento;per il benessere psicofisico con respirazione,meditazione e postura e con il divertimento(corsi coreografati, danza jazz e latino-ameri-cana)

^ Yoga, arti marziali, difesa personale, tennis,presciistica, nuoto, aquagym, sub

^ Bellezza e salute

^ Terme

^ Palestra cardiofitness e isotonica; pista jog-ging e mountain-bike, campi calcio, calcetto etennis, bar e tavola calda.

In palestra con Contourella

Per l’anno 2000 è stata siglata una convenzio-ne tra l’AVIS di Milano e i Centri di Preven-zione Salute e Benessere American Contou-rella. Ai soci AVIS, muniti di tessera, e ai lorodiretti familiari verranno praticati i seguentisconti:20%, 15%, 10% sull’abbonamento 12/6 mesi10% sui servizi di estetica (ove disponibile)15%, 10% sul tennis15% sul calcio/calcetto Centro medico odontoiatrico

Vacupan ItaliaMilano , via del Don 1, tel. 0258317271 – 58313681

Prezzi vantaggiosi per i Soci dell’AVIS Comunale di Milano!Per ulteriori informazioni rivolgersi alla Segreteria dell’Associazione ochiamare il numero verde 800.861004.

Ottica ValariniMilano, via Tartini 12 – zona Dergano, tel. 023760815

Prezzi speciali per i Soci dell’AVIS Comunale di Milano:

^ Sconto del 25% reale su occhiali da vista (con garanzia di un annosulla montatura)

^ Sconto del 20% reale su occhiali da sole, lenti a contatto semirigidee morbide annuali, liquidi per contattologia

^ Sconto del 10% reale su lenti a contatto a sostituzione frequente.

Servizi:

^ Scelta della montatura con selezione dell’immagine in video

^ Test di ergonomia visiva gratuito, che comprende: sensibilità alcontrasto, stanchezza visiva, visione dei colori, sensibilità stereoscopi-ca, acuità cinetica, funzione binoculare, sensibilità all’abbagliamento,visione notturna, visione periferica e altri test riguardanti la funzionevisiva

^ Garanzia di adattamento (35 gg.) per lenti progressive Varilux Essilor

^ Lenti a contatto multifocali

^ Ipovisione

^ Possibilità di pagamento rateale.

via Manzoni 12 - Milano:sconto del 50% per i soci AVIS, muniti di tessera associativa,sul costo del biglietto d’ingresso.

Convenzioni

Sconto musei

via Filodrammatici 2 - Milano:sconto di 1.000 lire per i soci AVIS, muniti di tessera associativa,sul costo del biglietto d’ingresso intero (6.000 lire).

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Può donare il sangue chiunque sia in buonecondizioni di salute e di peso non inferiore ai50 kg e in età compresa tra i 18 e i 65 anni.

Le donazioni di sangue e di plasma sono si-cure in quanto il materiale di raccolta impie-gato è sterile e monouso.

La legge n. 107 del 4.5.1990 art. 13 riconosceil diritto al donatore di una giornata di riposo,

conservando la normale retribuzione per lamedesima giornata, anche ai fini della pen-sione.

Ai lavoratori dipendenti che lo richiedono,verrà rilasciato un foglio giustificativo per ildatore di lavoro, valido per la giornata di ri-poso collegata con la donazione di sangue oplasma. In caso non sia possibile effettuarela donazione e/o si eseguano solo esami dicontrollo sarà rilasciato un giustificativo checopre solo il tempo impiegato per il prelievo.

Nella scheda di adesione il donatore troveràun questionario, da compilare ad ogni dona-zione. Lo scopo è quello di migliorare ulterior-mente la sicurezza trasfusionale delle unitàraccolte, permettendo al donatore una verificadiretta dei requisiti di idoneità già noti ma sem-pre fondamentali, che vigono nella raccolta.

Entro la seconda donazione, il donatore do-

vrà sottoporsi a una visita medica generale,con compilazione di una cartella clinica e adun ECG (elettrocardiogramma), che si può ef-fettuare, previo appuntamento telefonico, almattino dal lunedì al sabato presso la sezionedi Cardiologia del Centro Trasfusionale di Lar-go Volontari del Sangue 1 (tel. 02 70635201) epresso il CRF di via Livigno (tel. 02 6682458).

Prima della donazione e dell’esecuzione diesami di controllo è necessario non assumere

farmaci nei giorni immediatamente preceden-ti la donazione (in particolare aspirina o an-tiinfiammatori in genere), mentre sono per-messi i farmaci anticoncezionali.

Le donne in età fertile non possono effettua-re gli esami pre-donazione o la donazione inperiodo mestruale. Dopo un parto o un abor-to, l’astensione dalle donazioni è di 12 mesi.

È preferibile presentarsi alla donazione do-po aver fatto una leggera colazione (succo difrutta, spremuta d’arancia, té, un paio di bi-scotti).

Si invitano i donatori a segnalare tem-pestivamente cambi di indirizzo e te-lefono all’ufficio accettazione (tel.0270635201), facilitando così l’invio de-gli esiti e le chiamate da parte dell’As-sociazione.

Calendario delle raccolte per aprile,maggio, giugno e luglio

redazioneAvis Comunale Milano

L.go Volontari del Sangue 1

20133 Milano

tel. 02 70635020

fax 02 70630326

email [email protected]

direttore responsabile

Pietro Varasi

caporedattore Ermanno Pozzoni

collaboratoriM. Cazzola, S. Colombi,

G. Fiertler, M. Lucchini,

A. Magni, E. Pozzoni

progetto graficoRonchi Tubaro Thom

illustrazione di copertinaIgnacio Querejeta

fotolitoErre&Pi

stampaArti Grafiche Nidasio

Spedizione in Abb. Post.art.2 comma 20/c

legge 662/96Filiale di Milano

Donare il sangue: istruzioni per l’uso

data2

7

9

16

21

centro di raccoltaSan Paolo, via di Rudinì 8

Siemens,

Cassina de’ Pecchi (CMR)

San Siro, piazza Wagner 4 (CMR)

Gallaratese, via Borsa 50 (CMR)

Baggio, via Manaresi 16

Lussinpiccolo, via Taormina 1

Comune, piazza Beccaria (CMR)

data5

7

12

14

19

centro di raccoltaSan Siro,

piazza D. Chiesa (CMR)

San Paolo, via di Rudinì 8

Gallaratese, via Falck

Comune, via Pirelli 39

Baggio, via Valsesia 96

data4

11

19

18

centro di raccoltaSiemens, Bicocca

Baggio, piazza S. Apollinare 4

San Paolo, via di Rudinì 8

Siemens, via Vipiteno

San Siro, via Osoppo 2

Baggio, via Broggini (CMR)

Siemens, Cavenago

aprile

maggio

data2

16

21

centro di raccoltaSan Paolo, via di Rudinì 8

Lussinpiccolo,via Taormina 1

Comune,

piazza Beccaria (CMR)

luglio

giugno

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L’AVIS è infatti un’associazione di volontariato che, come ta-le, si basa sulla partecipazione e l’apporto delle persone,mentre tutti gli altri apporti (beni, attrezzature, soldi, ecc.) nesono una conseguenza. Le associazioni di donatori rappre-sentano un volontariato diverso da quasi tutti gli altri e certa-mente più impegnativo per molte ragioni. Prima di tutto, il do-natore volontario si sottopone periodicamente a una sedutadurante la quale acconsente a farsi prelevare una componen-te del proprio corpo, il sangue, per un’altra persona che nonpuò farne a meno. Quindi, in quell’occasione dedica ancheparte del proprio tempo per assoggettarsi a un “rito”, che sabenissimo non sarà un gesto isolato, ma si ripeterà con rego-larità nel tempo. Facile a dirsi, meno a decidersi, tanto che cisensibilizziamo a vicenda nei gruppi e veniamo stimolati da“avvisi” alla donazione o dalle chiamate telefoniche dell’As-sociazione. Infine, alcuni donatori fanno ciò che altri volonta-ri fanno in altre associazioni, ossia si impegnano per la diffu-sione del messaggio, per la causa della donazione, per la vitastessa dell’Associazione. Questo è ciò che rende diversa e più difficile la nostra attività:darsi da fare per il buon andamento del gruppo, oltre a offrirequalcosa di sé periodicamente. In questo sono poche le as-sociazioni simili a noi, ad esempio donatori di midollo o di re-

ne, per le quali comunque il momento del dono, sicuramentepiù sofferto e difficile, è però uno solo e non può ripetersi pe-riodicamente. La nostra condizione particolarmente impe-gnativa e pressoché unica rende difficile l’aggregazione e il ri-cambio all’interno, anche se non impossibile visto che, mal-grado le difficoltà oggettive, siamo attivi da oltre settant’anni,e per questo cerchiamo continuamente nuovi collaboratori.Cerchiamo persone che, colto il nostro messaggio, continuinoa rimanere persone comuni, anche se estremamente sensibi-li. Cerchiamo persone che hanno colto il messaggio ma che,per vari motivi, non possono diventare donatori attivi, ma col-laboratori. Cerchiamo giovani che possano prendere il testi-mone da chi avanza nell’età o inciampa in problemi di salute!Insomma, ti aspettiamo con ansia in Largo Volontaridel Sangue!

AVIS • Largo Volontari del Sangue 1 • Milanotel 02 70635020 • fax 02 70630326e-mail: [email protected]

Cerchiamo una persona normale come te per:

diventare donatore di sangueperché la metropoli milanese è ben lontanadall’autosufficienza

diventare collaboratore dell’avisperché le iniziative da seguire sono molteplici: manifestazioni, sup-porto alle telefonate, amministrazione, interventi nelle scuole, nelleparrocchie, nei quartieri… oppure, particolarmente interessante peri giovani, il sito Web, la posta elettronica, la Rete Civica, ecc.

diventare sostenitore dell’avis per il bisogno economico, perché l’AVIS non puòcontare sull’aiuto, i locali e le risorse dell’ospedale

diventare membro del Consiglio Direttivoper aiutare a condurre l’Associazione

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COMUNALE DI MILANO

[email protected]

sede associativaLargo Volontari del Sangue, 1 • 20133 Milano

segreteriaSig.ra Rosella Calloni, Sig.ra Marinella Baduini

tel. 02 70635020 – 02 70635201/2/3 • fax 02 70630326(da lunedì a venerdì dalle 8.30 alle 12.30

e dalle 13.30 alle 16.30martedì e giovedì fino alle ore 17.00)

centro di raccolta livignoVia Livigno 3 • 20158 Milano

tel. 02 6682458 (tutti i giorni dalle 8.00 alle 12.00)tel. 02 70605250 (da lunedì a venerdì dalle 8.30 alle 12.30)

centro di raccolta murialdoVia Murialdo 9 • 20147 Milano

tel. 02 4158570 (sabato, domenica e lunedì dalle 8.30 alle 11.30)

informazioni medicheDirettore sanitario Dr.ssa Laura Galastri

tel. 02 2364096(da lunedì a venerdì dalle 9.00 alle 15.00)

redazione del periodico associativo avis & milanotel. 02 70635020

gruppo anzianiCentralino (tutte le mattine) tel. 02 70635201/2/3

informazionilegge sul dono del sangue (107/90)

legge privacy (675/96)Vicepresidente Ermanno Pozzoni, tel. 02 70635020

(martedì e giovedì dalle 10.00 alle 19.00)

ufficio chiamata donatoritel. 02 2364060/2364068/70602531

(da lunedì a venerdì dalle 8.30 alle 16.30)