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PREPARIAMOCI A PASSARE DALLECONOMIA DI MERCATO A UN ECONOMIA SOSTENIBILE

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PREPARIAMOCI A PASSARE DALL’ECONOMIA DI MERCATO A

UN ’ECONOMIA SOSTENIBILE

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INDICE

01. PREMESSA

02. LO SCENARIO

03. GLI ATTORI DEL SISTEMA DENTALE

04. IL CONSORZIO CLINICHE ODONTOIATRICHE

05. LA MISSION AZIENDALE,LA FORMAZIONE DEL

PERSONALE,RAPPORTI CON I MEDICI

06. IL BACINO D’UTENZA,PIANI OPERATIVI, COLLABORAZIONI,RICERCA

07. RESPONSABILITÀ SOCIALE D’IMPRESA,LA SCELTA SOLIDALE

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1. PREMESSA Negli ultimi anni la crisi ha travolto anche le cure odontoiatriche e molti studi sono stati colpiti da quella che gli addetti ai lavori chiamano la “sindrome della poltrona vuota”. Il calo dei pazienti ha toccato il 30/35% soprattutto nel centro nord con punte elevate a Milano e nell'hinterland. Per i manufatti odon-to-tecnici [come impianti, ponti, capsule…] la riduzione ha toccato addirittura il 45%;; portando ad un minimo storico il numero degli italiani dal dentista. Considerando che, secondo alcune stime il 65% dei connazionali non si sottopone mai a queste cure, i dentisti dell’A.N.D.I. [Associazione Nazionale Dentisti Italiani] parlano senza mezzi termini di una crisi di dimensioni assai diffuse. In conseguenza di ciò hanno chiesto a più riprese un incremento delle de-ducibilità fiscale delle parcelle per portare più gente negli studi. Una crisi influenzata certamente dallo sfavorevole contesto economico generale che limita la possibilità di accesso all’assistenza odontoia-trica, anche a fasce sociali che un tempo potevano farlo; ma soprattutto da fattori di natura strutturale che in questi anni hanno penalizzato l’intero settore. Fra questi la pletora odontoiatrica, la troppa bu-rocrazia negli studi dentistici e per le imprese del settore, che non tutela affatto i pazienti ma incide so-lo sui costi delle prestazioni. Come detto, i rappresentanti del Comparto Dentale indicano negli incentivi fiscali ed in una corretta in-formazione e sensibilizzazione dei cittadini sull’importanza della salute orale, alcuni degli interventi in-dispensabili.

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2. LO SCENARIO

Il settore dentale è descrivibile come una vera e propria “filiera” di produzione di beni e servizi finaliz-

zati al mantenimento e alla promozione della salute orale dei cittadini. A fronte di un “bisogno” di salu-

te orale che può essere manifesto [o latente], i cittadini si rivolgono ad un odontoiatra che in Italia ope-

ra prevalentemente in regime di libera professione. L’odontoiatra pubblica, infatti, copre solo il 5% del

bisogno [trattasi di interventi esclusivamente di emergenza chirurgica, estrazioni... ] con liste di attesa

che arrivano anche a sei mesi. L’odontoiatra opera in ambiti organizzativi tipici della professione me-

dica, gli studi odontoiatrici, dove collaborano varie figure [altri odontoiatri, igienisti dentali, assistenti,

tecnici…] a seconda della tipologia e della dimensioni degli studi. I cittadini pagano all’odontoiatra il

prezzo delle prestazioni; mentre in misura marginale a pagare sono tal-

volta Enti assicurativi e mutualistici che sono alimentati da risorse pub-

bliche e/o dei datori di lavoro [premi o contributi mutualistici].

L’incasso degli odontoiatri va, a sua volta, a remunerare il costo dei col-

laboratori dipendenti, autonomi ed altri “centri” di costo di cui i principali

riguardano lo studio, le attrezzature, i beni di consumo necessari all’erogazione delle prestazioni e i

fornitori dei dispositivi medici ed infine gli odontotecnici. A monte dei servizi opera l’industria e la d i-

stribuzione dentale. L’input professionale del settore è rappresentato dai laureati in odontoiatria, da

medici abilitati anche all’esercizio dell’odontoiatria e dagli operatori di studio, titolati all’esercizio delle

professioni da Università e scuole professionali. Si tratta, in conclusione, di un settore assai variegato

e complesso sotto il profilo strutturale e funzionale, popolato da numerosi attori al cui interno sono at-

tivi molti flussi relativi a trasferimenti economici di beni e servizi. L’esistenza di questa rete di flussi

non è che una rete di interdipendenze di vario tipo il cui effetto è che qualsiasi problema che si origina

in uno degli “attori” si ripercuote inevitabilmente sugli altri e sull’intero settore del dentale.

Varie indagini pubbliche e private, dimostrano che nel decennio 2001-2011 si è registrato un calo della

domanda, misurato in termini di numero di pazienti che si rivolgono al dentista pari al 30% [circa

1.800.000 pazienti] ed un corrispondente calo delle “risorse” spese per l’assistenza odontoiatrica pari al

15% circa. In questo contesto anche la Sanità pubblica tende a delegare ai privati alcune prestazioni

ambulatoriale divenute antieconomiche. Esempio concreto è la Regione Lombardia che da alcuni anni

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ha iniziato un percorso di delocalizzazione, all'interno delle proprie strutture, dei servizi poliambulato-

riali a soggetti che dimostrino di averne i requisiti. Questo processo pilota nei prossimi anni sarà preso

in considerazione anche dalle altre regioni, essendo l'unico modo per di evitare la chiusura delle pic-

cole strutture ospedaliere; la cui gestione, da parte della Sanità pubblica è divenuta ormai antiecono-

mica. Varie testimonianze ed esperienze raccolte dagli operatori dimostrano che la situazione tende

ad aggravarsi. Individuare e districare il complesso dei fattori e le conseguenze di questo declino è

assai difficile, in quanto sulla riduzione della domanda impattano numerose variabili di ordine clinico,

sociale ed economico. A tutto ciò va ad aggiungersi il fenomeno del “turismo odontoiatrico” causato

sostanzialmente da due fattori:

- l'elevato costo delle prestazioni medico-odontoiatriche - da una ricerca dell'Università di Rotterdam i

dentisti italiani sono tra i più cari in Europa, secondi solo ai britannici.

- la crisi economica in atto che grava in particolar modo sulle famiglie monoreddito.

Si stima che nel 2011 circa 100.000 pazienti italiani si siano rivolti per cure dentarie all’estero [Croazia-

Slovenia-Ungheria-Romania-Ucraina-Bulgaria-Albania-Tunisia…] incentivati, appunto, da costi molto

più convenienti di quelli praticati in Italia. La spesa complessivamente sostenuta è stimata equivalente

a c.a. € 450.000.000,00

Questo mercato è aggredibile da società specializzate come che sono in grado di offrire un servizio

con un rapporto prezzo/qualità ottimale, impiegando tecnologie e metodologie chirurgiche

all’avanguardia. Questo con indubbio vantaggio per l'utenza [cioè somministrare le prestazioni in

tempi contenuti e con tutte le certificazioni e le garanzie richieste dalla normativa nazionale]

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3. GLI ATTORI DEL SISTEMA DENTALE: IL LATO DELL’OFFERTA

Gli attori si distinguono in tre classi:

1. I professionisti e gli operatori

2. L’Industria

3. La distribuzione

I primi sono gli esercenti l’odontoiatria [odontoiatri e medici abilitati], gli odontotecnici, gli igienisti den-

tali, gli assistenti ed il personale vario degli studi. L’industria è riconducibile al settore

delle aziende che producono beni e servizi per l’odontoiatria sia per il mercato italiano

che per quello estero. La distribuzione riguarda le aziende che distribuiscono i beni ed i

servizi direttamente agli operatori. In questo ambito va considerato anche il settore del-

le importazioni, ovvero di quelle aziende che importano dall’estero soprattutto beni e

materiali d’uso. Fermo restando che, per taluni ruoli, i dati sono incompleti; la raccolta

di quelli disponibili permette di descrivere lo stato dell’offerta sotto il profilo quantitativo e da esso de-

durre già alcuni elementi che contribuiscono alla comprensione della crisi del settore.

Il censimento realizzato dalla FENOMCOD [FEDERAZIONE NAZIONALE DEI MEDICI CHIRURGHI E DEGLI ODON-

TOIATRI], insieme ad altri dati, permette di delineare un primo quadro della situazione. Il numero totale

degli esercenti era pari nel 2011 a circa 50.000, distribuiti in misura diseguale nelle Regioni Italiane.

Rapportando tale numero alla popolazione, si stima che in Italia esistano 1.100 abitanti per ogni denti-

sta. Sotto il profilo degli “abitanti per esercente”, l’ineguaglianza della distribuzione regionale è assai

più evidente: i lati estremi della distribuzione sono rappresentati dalla Liguria e dalla Basilicata. In Li-

guria il rapporto e pari a 800 abitanti per esercente, mentre in Basilicata è pari a 1.700.

Esiste, cioè, un campo di variazione massimo: in una Regione il rapporto è più che doppio rispetto

all’altra. La situazione italiana non solo è “anomala” rispetto agli standard internazionali [2000 abitanti

per esercente], ma è quasi unica nel quadro internazionale. Registra, infatti, un tasso tra i più alti as-

sieme ai paesi scandinavi, infatti, un elevato numero di odontoiatri serve a soddisfare una coerente

domanda di prestazioni. In Italia, invece, il numero elevato è assai incoerente con il basso livello della

domanda. E’ questa situazione che viene definita, con largo consenso di attori pubblici e privati, istitu-

zionali e professionali, “pletora”;; che riguarda, tranne eccezioni, una caratteristica storica delle profes-

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sioni sanitarie che nell’ultimo decennio si è estesa al settore odontoiatrico. Le conseguenze di tale

frammentazione sono di varia natura. Per quanto riguarda il settore odontoiatrico si può dire che la

“pletora” è una incongruenza, in quanto, mentre per gli altri comparti professionali si trova quantome-

no un riscontro nella domanda del settore pubblico [SSN], in odontoiatria tale supporto non esiste in

quanto l’assistenza è prevalentemente privata a carico dei cittadini. Tale frammentazione è destinata

a rimanere per almeno 10 anni. Stime effettuate mediante un modello previsionale [fondato su dati di

input, nuovi ingressi nella professione, e di output, usciti per causa di morte e pensionamento e proie-

zioni demografiche] dimostrano che nel 2020 il rapporto “abitanti per esercente”

sarà più o meno uguale a quello di oggi [1.100 abitanti per esercente] e che allo

stesso tempo rimarranno le incoerenze nella distribuzione regionale degli eser-

centi la professione. Gli effetti della frammentazione, peraltro aggravati

dall’esistenza di segmenti di abusivismo, sono molti e di varia natura. Se si cita-

no sommariamente i principali: insufficienza di risorse rispetto alle crescenti esi-

genze di investimenti tecnologici ed organizzativi, disoccupazione e sottooccupazione, eventuali fe-

nomeni di induzione della domanda, ridotti flussi di domanda e risorse verso gli altri attori della filiera

del dentale, concorrenza sleale e via dicendo. Non va dimenticato, inoltre, che l’aumento della rego-

lamentazione introdotta nell’ultimo decennio relativamente alle condizioni di operabilità degli studi pro-

fessionali, ha comportato maggiori oneri finanziari a fronte di una diminuzione delle risorse disponibili.

Sotto il profilo della struttura organizzativa e funzionale degli studi odontoiatrici, le informazioni dispo-

nibili sono riconducibili agli “Studi di settore” [Ministero dell’Economia e della Finanze] e da studi spe-

cifici realizzati dal Servizio Studi dell’ANDI [Associazione Nazionale Dentisti Italiani]. Nel 2011 [anno di

imposta 2010] gli studi di settore hanno rilevato l’esistenza di 30.000 studi professionali le cui caratteri-

stiche professionali, di attività ed economico finanziarie hanno permesso di raggruppare il complesso

degli esercenti la professione in sei “cluster” omogenei. La distribuzione percentuale dei “cluster” è la

seguente:

-Studi di media o grande dimensione [con personale non dipendente]: 5% del totale

-Studi di piccola dimensione: 58%

-Studi di grande dimensione: 4%

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-Studi specializzati in protesi: 4%

-Studi specializzati in paraodontologia, chirurgia ed implantologia: 12%

-Studi di media dimensione: 17%

E’ palese che la maggioranza degli studi sono di piccola e media di-

mensione (rappresentano il 75% del totale). Gli studi di grandi dimen-

sioni [quelli con vari professionisti, collaboratori e pluralità di branche

specialistiche esercitate] e, presumibilmente, quelli che assumono la

forma di studi associati o tipologie affini, è assai minoritaria: il 4% del totale. Passando ad analizzare il

costo delle prestazioni: dallo studio effettuato da un Istituto di ricerca olandese risulterebbe che il co-

sto di una otturazione di un molare su un ragazzo di 12 anni costa 156 euro nel Regno unito, 135 in Ita-

lia, 125 in Spagna, 67 in Germania, 64 in Olanda, 47 in Danimarca, 46 in Francia, 18 in Polonia e 8 in

Ungheria. Secondo gli autori dello Studio, l’elemento che più incide sul costo delle cure è quanto il

dentista fa pagare il suo tempo. Per questo la conseguente affermazione secondo cui i dentisti britan-

nici e italiani sono quelli che si fanno pagare di più in Europa. L’associazione dei dentisti Britannici ha

contestato i dati sostenendo che la ricerca è stata svolta su un campione troppo limitato sia di dentisti

che di pazienti. Anche l’AIO e l’ANDI hanno diffuso commenti critici sottolineando come siano i costi

fissi, circa il 60%, ad incidere sul costo delle prestazioni rese e come in ogni caso, la qualità delle pre-

stazioni rese e come in ogni caso la qualità delle prestazioni fornite dai dentisti italiani è tra le migliori

al mondo.

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4. IL CONSORZIO CLINICHE ODONTOIATRICHE , I NUMERI

Il Consorzio Cliniche Odontoiatriche nasce nel 2011 e diventa esclusivista per tutto il territorio na-

zionale del marchio DENTALCOOP con l'obiettivo di sviluppare e regolamentare le cooperative di

lavoratori che gestiscono le 28 ClINICHE ODONTOIATRICHE operative al 31/12/2012 sul territorio

nazionale e di tutte quelle che verranno costruite nei prossimi anni per arrivare ad un gruppo di 70

CLINICHE sviluppate in superfici medie di circa 400 metri quadrati che potranno erogare circa

2.200.000 prestazioni annue a prezzi calmierati alla portata di circa l' 81% della popolazione Italia-

na.

L’ATTUALE DISLOCAZIONE DELLE CLINICHE SI SVILUPPA SU GRAN PARTE DEL TERRITO-RIO NAZIONALE, CON UN NUMERO DI 29 CLINICHE E PIU’ PRECISAMENTE: Belluno Via Belluno 72 32036 Sedico (BL) tel. 0437-853391 fax0437-852788 [email protected]

Brescia Via Rieti ,4 25125 – Brescia Tel.030-3545278 Fax 030-3469941 [email protected] Chioggia (VE)

Viale Trieste 31/A

30015 Chioggia (VE) tel. 041 5540222 - 041 5543300 [email protected] Fontanafredda Viale Venezia, 86 33074 Fontanafredda (PN) tel. 0434 997994 fax.0434-999943 [email protected] Legnano via Renato Cuttica,11/C 20025 Legnano (MI) tel. 0331-440011 fax 0331-542769 [email protected] Montebelluna

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Via Salvo D’Acquisto, 4 31044 Montebelluna (TV) tel. 0423 303291 [email protected] Montecassiano (MC) Dei Mori zona industriale Villa Mattei 62010 Montecassiano (MC) tel. 0733 290556 [email protected] Modena

(Ex Poliambulatorio Le Ville) Via Asiago 45 41125 Modena tel. 059 303190 Fax059-444178 [email protected] Occhiobello Via Germania, 1 45030 Occhiobello (RO) tel. 0425 750481 - fax 0425 1662019 [email protected] San Donà di P. (VE) Centro Olimpia I° piano Via G. dall’Armi 11/1 San Donà di Piave (VE) tel. 0421 307034 Fax 0421-572055 [email protected] Savona (SV) via Corso Ricci 28/A 17100 Savona tel. 019 807545 [email protected] Salerno (SA) Via S. Leonardo, 120 • Traversa Migliaro 84131 Salerno tel. 089-381723Fax089-3854609 [email protected] Spresiano (TV) Via Galvani 6/H 31027 Spresiano (TV) tel. 0422 881130Fax0422-724991 [email protected] Treviso (TV)

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(presso “Centro Sirio”) Viale della Repubblica 253/B 31100 Treviso tel. 0422 421927fax0422-300047 [email protected] Vigevano (PV) Via Manara Negrone, 44 27029 (Vigevano) tel. 0381 78587 fax0381-81356 [email protected] Martinsicuro (TE)

Strada provinciale, 259 Loc. Villa Rosa 64014 – Martinsicuro ( TE) Tel .0861/711647 [email protected] Villafranca Veronese (VR) Piazzale Madonna del Popolo, 3 37069 Villafranca di Verona (VR) Tel 045 6302199 [email protected] Verona (VR) Viale delle Nazioni, 2 Verona cap.37135 Tel045-500108 [email protected] Padova (PD) Via Del Risorgimento, 8 35136 Padova (PD) Tel/fax 049-8751943 [email protected] Reggio Emilia (RE)

Largo Giambellino, 2 42124-Reggio Emilia 0522-305583 fax 0522-381040 [email protected]

Mantova Via Renzo Zanellini,15 46100 Mantova (MN) Tel. 0376/ 248976

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0376/ 245687 Fax. 0376/ 249248 [email protected] Mirano (VE) Via Stazione, 119 Loc. Ballò 30035 Mirano (VE) Fax. 041/5102532 Tel. 041/410052 [email protected] Pietra Ligure (SV) Viale della Repubblica 178, 17027 Pietra Ligure (SV) telefono: 019-610294 [email protected] Torino Nord Juvarra sc Corso Giulio Cesare 338/26 10154 Torino tel 011 2462107 fax 011 2059175 [email protected] Darfo Boario Terme VIA GHISLANDI 21

TEL. 0364 531905 527937 [email protected]

Mogliano Via Marconi n.31 31020 MOGLIANO VENETO (TV) NUMERO Rea TV-357328 Telefono 0415903586 – Fax 0414566463 [email protected] Caltanissetta

Contrada Savarino Caltanissetta

Tel/fax 0934-598922 [email protected]

Cremona Via Rosario 5 26100 Cremona Tel. 0372/431881 – Fax. 0372/590725

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[email protected] Grosseto Via Aurelia Nord, 219 58100 – Grosseto TEL 0564/ 453846 FAX 0564/ 466284 [email protected] Consorzio cliniche odontoiatriche: i numeri

Alla data del 31/12/2012 la forza lavoro impegnata risulta essere la seguente: Personale dipendente 235 unità, con diverse mansioni ( suddiviso tra personale front of-

fice e assistenti alla poltrona ) Amministratori di sede 29 unità

Medici operativi nelle strutture 312 unità Fatturato per il 2012 di circa 40 mln di Euro Laboratori odontotecnici collegati 98 con circa 450 addetti Sono in costruzione le seguenti cliniche operative entrò luglio 2013 : Roma Via della Maglianella 65/r Rimini Via Circonvalazione 69 Firenze Via Lombroso 8 Schio ( Vi ) Via Luigi Dalla Via 19 Perugia Località S. Sisto Via Pievaiola 5 Udine Entro dicembre 2013: Cagliari ( in attesa di definizione del contratto di affitto)

Bari (in attesa di definizione del contratto di affitto) Jesi ( in attesa di definizione del contratto di affitto)

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05. LA MISSION AZIENDALE

La mission aziendale è orientata ad associare nuclei familiari allo scopo di divulgare una efficace cul-

tura della prevenzione verso le giovani generazioni dando la possibilità al maggior numero di persone

possibili di accedere alle cure odontoiatriche ed ortodontiche.

Come detto nei capitoli precedenti, l’ambiente competitivo è rappresentato da:

-Studi di media o grande dimensione [con personale non dipendente]

-Studi di piccola dimensione

-Studi di grande dimensione

-Studi specializzati in protesi

-Studi specializzati in paraodontoiatria, chirurgia ed implantologia

-Studi di media dimensione

Tale frammentazione è destinata a rimanere per almeno 7/8 anni. Stime effettuate dimostrano che nel

2020 il rapporto “abitanti per esercente” sarà migliorato di poco rispetto a quello di oggi [c.a. mille abi-

tanti per esercente la professione odontoiatrica] e che allo stesso tempo rimarranno le incoerenze nel-

la distribuzione regionale degli esercenti la professione. In questo contesto la proposta del Consorzio

cliniche odontoiatriche si pone come un modello alternativo ed innovativo sia sul piano organizzati-

vo sia su quello della completezza dell’offerta. È' attraverso l'applicazione di una efficace ECONO-

MIA Di SCALA che si ottengono significativi risparmi che vengono trasferiti, in termine di minor costo

delle prestazioni agli utenti/pazienti migliorando sensibilmente il rapporto prezzo/qualità che normal-

mente si trova nelle strutture tradizionali . Questo e' possibile grazie alla forza contrattuale che il con-

sorzio detiene trattando alla pari direttamente con i vertici delle maggiori multinazionali del settore sal-

tando così i vari passaggi della distribuzione che in passato raddoppiava ,e tuttora continua a farlo con

gli studi mono professionali classici, il valore del materiale ad ogni passaggio , circa 5 prima di arrivare

al fruitore finale ( paziente) . La pianificazione della prevenzione Con il programma “ bambini carie

zero" riservato gratuitamente ai figli dei pazientil la famiglia entra a far parte di un progetto finalizzato

che si chiama “prevenzione”. Il bambino dai 6 ai 14 anni viene seguito con un programma personaliz-

zato che comporta una visita trimestrale, lezioni di igiene orale e tutte le cure ad una tariffa pari ad 1/3

di quelle correnti, imposte dall’Albo profes-sionale a livello nazionale. Usufruendo del progetto “pre-

venzione” gli adolescenti cresceranno con una dentatura sana ed esteticamente gradevole.

. La scelta di non avere margini unitari elevati (caratteristica questa tipica dello studio tradizionale) ma

elevati fatturati è permessa da e permette l’impiego di elevata tecnologia che i piccoli studi non pos-

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sono permettersi.

.La garanzia sulle prestazioni eseguite da tutte le sedi ,allo stesso prezzo, che operano con la consu-

lenza dei migliori medici e professori universitari con la massima trasparenza nel rapporto con i pa-

zienti attraverso prezzi certi e prevedibili

. La scelta aziendale importante di utilizzare esclusivamente laboratori odontotecnici Italiani (Riuniti

nel costituendo consorzio ODONTOCOP odontotecnici italiani),con produzione esclusivamente ita-

liana, sicuramente tra le migliori del mondo che garantiscono certezza del risultato, mcertezza della

qualità dei materiali e dei tempi di attesa per i pazienti.

• flessibilità dell’orario Dalle 8.30 alle 20.00 con orario continuato dal lunedì al sabato [mattina] com-

preso, l’utente potrà utilizzare il servizio anche in orari che vanno incontro alle più svariate esigenze

del lavoratore.

. La gestione degli appuntamenti, attraverso messaggi sms, viene costantemente monitorata ed ag-

giornata. Sono previste particolari agevolazioni per i pazienti più attenti nel mantenere la scaletta di

cura programmata.

• gestione delle urgenze. I'utente ha con la Cooperativa un filo diretto con sempre attivo e, nel caso si

renda necessario intervenire, una condizione di priorità garantita.

• rateizzazione dei pagamenti Grazie ad un accordo con una primario istituto di credito la cooperativa

ha previsto, un programma di pagamenti agevolati [Tasso 0%-Tan 0%-Taeg 0%] per i primi 12 mesi. Il

programma di rateizzazione, a seconda dell'importo, potrà arrivare fino a 36 mesi.

Formazione del Personale ( Dentalcoop Educational )

Attraverso la società specializzata Dentaltop srl. Viene sviluppato il programma di formazione del per-

sonale su base trimestrale. Di importanza fondamentale è lo start-up delle nuove unità locali che il

personale di formazione di Dentaltop srl provvede a coordinare ben prima che la nuova unità locale

sia operativa .Questo comporta un lavoro delicatissimo di coordinamento tra il personale della struttu-

ra ( front office, assistenti alla poltrona, personale amministrativo e direttore di unità ) con i medici e i

laboratori odontotecnici. Il modello Dentalcoop è complesso ed è frutto dell’esperienza sul campo ba-

sandosi sull’esperienza acquisita sin dall’apertura della prima struttura nel 2004 . La grande difficoltà

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sta nel fatto che il personale selezionato, pur con esperienza specifica nel settore, va completamente

rieducato ad un lavoro di equipe dato che in Italia la specifica distribuzione dell’offerta su territorio di

piccolissime strutture ha sviluppato una metodica di lavoro esclusivamente su base individuale (spes-

so l’assistente di uno studio classico fa da assistente alla poltrona ,front-office e direttore di unità) con

risultati che nella maggior parte dei casi risultano in tutti i ruoli scarsamente professionali . Ma, se ci è

concesso, la grandissima difficoltà è costituita dalla gestione dei collaboratori medici che, soprattutto

in odontoiatria, hanno una scarsa propensione al lavoro di equipe data la natura individualistica con

cui questa specializzazione medica si è sviluppata in Italia dal dopoguerra in poi (si ricorda che ,al

contrario degli Stati Uniti in Europa ,ed in particolare in Italia, l’offerta odontoiatrica è basata sulla di-

stribuzione in circa 29.000 studi monoprofessionali).Se ne deduce che, oltre che al personale dipen-

dente, va fatta una rieducazione formativa anche ai professionisti del settore sia da un punto di vista

professionale che da un punto di vista interpersonale per evitare i fallimenti registrati negli anni 80/90

degli studi associati. Con il modello Dentalcoop si è raggiunto quell’indispensabile equilibrio,

per una presenza costante sul mercato nel medio-lungo periodo, tra esigenze del paziente -

rapporto prezzo/qualità migliore del mercato nazionale - adeguato, compenso ai professionisti,

e adeguato margine di ragguagliato a fatturati di rilievo per remunerare i necessari per noi in-

genti investimenti.

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6. BACINO DI UTENZA, PIANI OPERATIVI, DI ORGANIZZAZIONE, RICERCA E SVILUPPO E

LE SUE APPLICAZIONI

Tenendo conto che la Sanità pubblica da alcuni anni ha adottato una strategia di decentramento ad

ambulatori e strutture private di alcuni servizi ambulatoriali e prestazioni sanitarie qualificate, si aprono

anche per la ortodonzia organizzata interessanti spazi. In particolare se le strutture private riescono a

fornire all'utenza prestazioni di buon livello qualitativo a prezzi competitivi.

IL CONSORZIO CLINICHE ODONTOIATRICHE intende proporsi come Organizzazione che è in gra-

do di coprire gli spazi lasciati liberi dalle strutture pubbliche e da piccole strutture professionali. Ripro-

ducendo sul territorio lo stesso modello organizzativo adottato in altre aree: Veneto, Emilia Romagna

e Lombardia.

Il Bacino di utenza individuato è quello DELL'INTERO TERRITORIO NAZIONALE Ciascuna sede è diretta da un Direttore di Unità con ruoli di coordinamento che garantisce il rispetto

delle procedure e la trasparenza della gestione. A ciascuna sede territoriale fa capo anche un Diretto-

re sanitario ed un Organigramma finalizzato a coprire le varie aree operative (Front-office, ambulato-

ri,amministrazione.

Il Consorzio periodicamente elabora i Piani aziendali e mantiene un costante monitoraggio su:

1.Standard del servizio erogato.

2.Aggiornamento professionale del personale medico e paramedico [ECM].

3.Unificazione dei protocolli sanitari.

4.Immagine e comunicazione nei confronti dei soggetti utenti e convenzionati

5.Risultati della gestione aziendale.

Il problema vero è come identificare rapidamente e facilmente le aree operative chiave sulle quali con-

centrare le forze, eseguire i cambiamenti necessari per ottenere subito risultati positivi e disporre di

una visione ottimale da cui monitorare il progresso verso gli obiettivi. L’ottimizzazione della gestione di

ciascuna sede operativa deve essere pianificata sulla base di obiettivi economici e di qualità fissati a

livello centrale. Come noto, il concetto di miglioramento [e di eccellenza] delle Strutture Sanitarie si

basa su tre punti:

- Cultura. Mettendo a disposizione risorse umane, integrando i saperi multidisciplinari.

- Opportunità. Debbono ottimizzare le risorse al fine di evitare gli sprechi.

- Qualità. Operando in un contesto competitivo, debbono adeguarsi al concetto stesso di mi-

glioramento continuo per il raggiungimento dell’eccellenza. La qualità e la sicurezza delle prestazioni

odontoiatriche come anche la rivalutazione dell’atto terapeutico e la formazione continua sono il mo-

mento centrale del servizio professionale offerto dalla Cooperativa. Il modello di ciascuna sede opera-

tiva prevede un numero di otto poltrone [“riuniti”] per complessivi 24 addetti [interni ed esterni] che si

danno il turno su un orario continuativo di 10 ore

L'introduzione nel settore sanitario della "Lean Organization" [Organizzazione snella] è una teoria per

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l'organizzazione aziendale che integra al suo interno alcune metodologie gestionali volte alla riduzione

degli sprechi e all'efficienza dei processi interni.

-La Carta dei servizi

E’ prevista la redazione della Carta dei servizi come strumento per far conoscere le attività offerte ed i

livelli di qualità garantiti all'utente, in particolare per gli aspetti che riguardano il miglioramento della

assistenza, il diritto all'informazione, la tutela dei diritti. La Carta rappresenta un vero e proprio patto

con l'utente, in quanto prevede il raggiungimento di obiettivi specifici, gli impegni assunti per il rag-

giungimento di questi ultimi, gli standard di riferimento e le modalità per misurare i risultati ed il livello

di soddisfazione dell'utente. La Carta dei servizi illustrerà in modo trasparente e semplice i seguenti

aspetti:

1. La presentazione della Struttura Sanitaria e dei suoi principi fondamentali;

2. Le informazioni sui servizi odontoiatrici offerti, sulla modalità di accesso, sulla loro fruizione e sulla

continuità delle prestazioni fornite;

3. Gli impegni che la Struttura Sanitaria ha assunto per garantire la qualità dei servizi, in particolare

per quanto riguarda il rapporto con i soci utenti;

4. Le procedure di tutela;

5 . Il Piano e modello organizzativo( Dentalcoop Educational vedi allegato)

Come detto, l’organizzazione adottata fa riferimento a modelli riconducibili alla Lean organisation. La

Società ha predisposto un Piano organizzativo con lo scopo di individuare le funzioni nelle quali si ar-

ticola l’attività: i livelli gerarchici i rapporti di dipendenza e collegamento e la suddivisione e distribu-

zione dei compiti tra gli addetti alle diverse mansioni.

Il Piano, attualmente in fase di aggiornamento si articola in:

- Definizione del fabbisogno di personale.

- Identificazione dei profili professionali

- Definizione del modello organizzativo

- Formulazione dell’Organigramma aziendale.

Ricerca e sviluppo (grandi aspettative dalle nuove tecnologie)

Il consorzio, in collaborazione con il Prof. Francesco Carinci dell’università di Ferrara sta mettendo a

punto il nuovo test paradontale che a breve sarà disponibile in tutte le unità Dentalcoop, che misura

con scientifica precisione la carica batterica, nonché il tipo di batteri presenti nel parodonto , ovvero

nei tessuti che sostengono il dente , e fornisce una previsione di quale sarà l’evoluzione della malattia

parodontale , che purtroppo attualmente può essere considerata endemica, poiché colpisce il 60 %

della popolazione mondiale, e una percentuale compresa tra il 10 e il 14% in forma grave, ovvero tale

da perdere gran parte dei denti nella terza età

La sola prevedibilità di perdere i denti, anche se ottenuta da autorevolissime ricerche di prestigiose

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università, non è di grande conforto, anzi per taluni potrebbe assomigliare di più ad un incubo, la cosa

veramente interessante è la possibilità di intervenire grazie al test rapido ed efficace per identificare e

quantificare le tre specie batteriche maggiormente implicate nello sviluppo della malattia parodontale,

che costituiscono il cosiddetto “Red complex group”: Porphyromonas gingivalis, Tannerella forsythia, e

Treponema denticola . E’ ormai noto che P.gingivalis e T.denticola, agendo in maniera concomitante,

determinano distruzione dell’apparato dento-parodontale. Comunque sia il P.gingivalis e T. denticola

che il T.forsythia, presentano una maggior prevalenza in soggetti affetti da malattia parodontale rispet-

to ai soggetti sani. Ciò suggerisce che queste specie batteriche influenzino lo sviluppo locale della ma-

lattia parodontale . La presenza e la quantità di questi patogeni può essere effettivamente misurata

tramite la Real Time Polymerase Chain Reaction (real-time PCR) utilizzando primers e sonde batteri-

che specie-specifiche. Le nostre ricerche supportano l’ipotesi che l’intercettamento e la quantificazio-

ne dei batteri del “red complex” nel fluido crevicolare possa essere considerato uno strumento ade-

guato a fini diagnostici e prognostici.

Di recente abbiamo pubblicato uno studio valutando la tipologia e la quantità dei batteri del “red com-

plex” ottenuti dal fluido crevicolare valutata in 307 soggetti. Le caratteristiche del campione sono de-

scritte in tabella 1. Una specie singola da ogni paziente è stata analizzata da un punto di vista quanti-

tativo tramite la PCR real-time, ottenendo misure di carica batterica totale delle tre specie coinvolte

nella malattia parodontale (P.gingivalis, T. forsythia e T. denticola). Nel nostro studio preliminare ab-

biamo focalizzato l’attenzione principalmente sulla prevalenza di queste tre specie tra gruppi di pa-

zienti che presentavano diagnosi differenti, indipendentemente dagli aspetti clinici che descrivevano la

severità della malattia, per capire se la presenza delle specie del “red complex” e la loro quantità pos-

sa essere considerata un fattore predittivo di malattia parodontale. Ogni specie era comune nei sog-

getti sani, mentre la prevalenza era grossolanamente doppia nel gruppo degli affetti da parodontopa-

tia. I valori medi calcolati, . Valori intermedi, ma più vicini agli individui sani, sono stati osservati nei

pazienti con gengivite. Il maggiore grado di associazione con la parodontite si è evidenziato per T. for-

sythia.

Nella nostra ricerca abbiamo disegnato e testato le performance di un saggio in Real-Time PCR per

identificare e quantificare i batteri del “red complex” implicati nella malattia parodontale. In particolare

abbiamo evidenziato che P.gingivalis, T.forsythia e T.denticola sono fortemente associate

all’evoluzione in malattia parodontale, dato che la loro prevalenza è risultata essere maggiore tra i pa-

zienti affetti da tale patologia. La presenza di queste specie batteriche può aumentare significativa-

mente il rischio di sviluppare la malattia parodontale, essendo l’OR compreso tra 6.1 (T .forsythia) e

3.4 (T. denticola). I risultati dell’analisi indicano che la quantità relativa di P.gingivalis e T.denticola nel-

le tasche parodontali è sensibilmente più alta nei pazienti con malattia parodontale. Questo indica

che, la presenza e la quantità relativa di batteri del “red complex” rappresenta fondamentale per la

diagnostica di la malattia parodontale.

L’analisi molecolare della microflora delle tasche parodontali mediante real-time PCR rappresenta un

metodo valido ed economico per identificare e quantificare rapidamente le specie batteriche del “red

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complex”. Questo test è stato valutato su un ampio campione di pazienti e i risultati dimostrano che il

test è uno strumento in grado di migliorare la diagnostica della malattia parodontale.

L’applicazione pratica in campo commerciale (agire sulla prevenzione)

Oltre che naturalmente essere un prezioso strumento nelle mani del chirurgo per prevenire ,in caso di

intervento per l’ inserimento di impianto ostiointegrato, e’ nel campo assicurativo che il test, in siner-

gia con la corretta igiene e alle visite semestrali di controllo, può avere una sua logica applicazione.

Sarà infatti possibile prevedere in anticipo le possibili patologie dell’assicurato dando anticipatamente

la possibilità di inserire l’assicurato in una classe di merito (come per le polizze rc-auto) per la quantifi-

cazione del premio assicurativo, dando alla compagnia di assicurazione un prezioso strumento di va-

lutazione.

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7 Responsabilità sociale di impresa - La scelta solidale

Il Consorzio Cliniche Odontoiatriche in coerenza con la propria natura cooperativa e mutualistica, oltre

ai vantaggi mutualistici conseguiti da tutte le cooperative aderenti, i loro soci e i clienti si propone di

sviluppare progetti di odontoiatria sociale. Sono in avanzata fase di realizzazione due progetti:

Uno rivolto prevalentemente ai paesi svantaggiati ed alle sacche di indigenza presenti anche

in Italia ed in aree depresse della ex Jugoslavia [Kosovo – Macedonia... ] I progetti prevedono

lo sviluppo di iniziative in sinergia con organizzazioni umanitarie, per la promozione della pre-

venzione e cura delle malattie della bocca. L’obiettivo è quello di innescare un meccanismo

virtuoso finalizzato a raggiungere negli utenti che mai potrebbero accedere alle cure dentarie

di base e alle conoscenze igieniche. In concreto il Consorzio si propone di inviare gratuita-

mente materiale ed attrezzature sanitarie presso centri individuati ove formare personale sani-

tario e paramedico in loco.

Un altro, in collaborazione con una cattedra universitaria milanese con preciso know-how in

merito, prevede la creazione di un servizio a domicilio (con automezzi ed attrezzatura specia-

lizzata) per l’assistenza odontiatrica di base ed interventi leggeri a soggetti inabili, con handi-

cap. allettati o comunque con forti difficoltà a recarsi presso un dentista (ad esempio anziani

con limiti alla mobilità). Il servizio, ovviamente senza alcun margine e con omeri in capo al no-

stro gruppo, verrà reso alle stesse convenienti tariffe delle cliniche (senza alcun sovraprezzo

per la missione presso l’utente). Il progetto non è velleitario ma viene disegnato sulla base di

oramai consolidate esperienze in paesi nordici ed in Canada e prevede l’acquisto di specifica

attrezzatura e la formazione dei medici e dei dentisti alle peculiari necessità di questi pazienti.

Ciò permetterebbe a soggetti deboli di poter usufruire di prevenzione e terapie odontoiatriche

a cui oggi spesso non possono attingere, per i costi proibitivi oggi di una assistenza domicilia-

re per altro anche difficilmente rintracciabile sul mercato.