PREGHIAMO - anteprima.qumran2.net · E' autunno, Alice è a scuola, seduta con i gomiti appoggiati...
Transcript of PREGHIAMO - anteprima.qumran2.net · E' autunno, Alice è a scuola, seduta con i gomiti appoggiati...
PREGHIAMO
Caro Gesù,
aiutami ad essere
ogni giorno della mia vita
sempre più uguale a te!
“Buon Compleanno Gesù” Ci siamo, fra qualche giorno festeggeremo il
Natale. Quale Natale? Quello che sentiamo dentro o
quello che viviamo fuori? Prepariamoci a gioire e ad accogliere Gesù nel
nostro cuore.
Pensiamo al “dare” e non all’”avere”, al fare e non al dire,
al perdonare non al vendicare.
Ti chiediamo Gesù di farci ricordare che sei TU il festeggiato, non noi.
... Buon Natale...e tanti Auguri Gesù!!!!
4a SETTIMANA DI AVVENTO
il regalo della mamma, ma pensò che in questo modo la bambina avreb-be continuato a credere che solo le cose che si comprano erano impor-tanti, quindi le chiese: "Alice ma tu vuoi regalare a tua mamma una cosa che costa molto o una cosa che vale molto? Perchè non tutte le cose che costano molto valgono altrettanto". La bambina sgranò i suoi grandi occhi nocciola e domandò: "Mi sta di-cendo che esistono cose che valgono tanto ma non costano niente?" La maestra si diresse verso l'armadio dell'aula e sorridendo rispose: "Certo, vorrei che tu pensassi a questo". Aprì l'armadio: era pieno di scatole che i bambini avevamo decorato con la carta colorata, era un compito di "fai da te creativo" che la mae-stra aveva fatto fare agli alunni, prese la scatola fatta da Alice e gliela porse dicendo "Questa è la tua scatola prendila, puoi mettere qui den-tro il regalo per la tua mamma". Alice prese la scatola, salutò e ringraziò la maestra, si diresse verso ca-sa, nascose la scatola nella sua cameretta e raggiunse la mamma in cuci-na. Pranzarono insieme chiacchierando come al solito, poi Alice si dedicò ai suoi compiti. Pensò tutto il giorno a cosa avrebbe potuto regalare alla sua mamma, che cosa poteva essere quella cosa che valeva tanto pur non dovendo-la comprare. Arrivò l'ora di cena, dopo Alice si lavò i denti, si mise il pigiamino, pre-se la scatola e la mise sul suo comodino come a cercare un'ispirazione, andò a letto e si addormentò. All'improvviso nel cuore della notte la bambina si svegliò di soprassal-to, si sedette sul letto, prese tra le mani la scatola....e cominciò a prepa-rare il suo regalo. Al mattino Alice scese in cucina, la mamma le stava dando le spalle perchè stava preparando la colazione, quando si girò vide Alice con la scatola tra le mani. Allora la bambina le porse la scatola e le disse "Mamma questo è il mio regalo per il tuo compleanno! Ci ho lavorato tutta la notte". La mamma aprì la scatola e......con aria interrogativa guardò sua figlia e le disse "Ma è vuota!". Alice rispose: "No, non è vuota... è piena piena di baci, l'ho riempita stanotte".
E' autunno, Alice è a scuola, seduta con i gomiti appoggiati sul banco e il viso tra le mani guarda fuori dalla finestra. Le foglie cadono dagli alberi del giardino e si rincorrono spazzate via dal vento. La bimba rapita dai suoi pensieri non sente neppure la maestra che la sta chiamando, sono le risate dei suoi compagni che la riportano alla re-altà. Alzò lo sguardo e vide la maestra a braccia conserte davanti al suo ban-co che la guardava con un mezzo sorriso cercando di mantenere un po' di autorità. La maestra adorava i suoi alunni, era molto dolce e non si arrabbiava mai, sapeva che Alice proveniva da una famiglia piuttosto povera, suo papà era costretto a lavorare lontano, la bimba viveva con la mamma. La maestra le chiese dolcemente, cercando però di avere uno sguardo un po' severo "Che cosa stavi guardando di così interessante fuori Ali-ce, vuoi dirlo anche a noi?". La bambina titubante cercando di capire se la maestra era arrabbiata rispose "Non stavo guardando niente, stavo pensando". DRIIIIN! La campanella iniziò a suonare e gli alunni scattarono in piedi, prenden-do zainetti, sciarpe e cappotti si diressero velocemente verso l'uscita salutando la maestra... tutti tranne Alice. La maestra credeva che Alice avrebbe colto l'occasione della campa-nella per uscire insieme agli altri ed evitare così di rispondere alla sua domanda. La bambina guardando la maestra disse "Posso chiederle una cosa?". La maestra incuriosita dall'atteggiamento della bimba rispose "Certo Alice dimmi". La bambina iniziò: "Domani è il compleanno della mia mamma, noi non abbiamo molti soldi, ma vorrei farle un regalo molto speciale, a questo stavo pensando prima, ma cosa posso farle? I gioielli costano! I vestiti nuovi costano! I profumi costano!" Lo sguardo della maestra si intenerì, avrebbe voluto darle lei i soldi per
4a SETTIMANA DI AVVENTO
La mia storia di Natale
Gira e rigira, guarda e riguarda, cerca e ricerca, non riu-
scivamo più a capire e trovare una bella storia per il Nata-
le. Ci sembravano tutte uguali. Allora ci siamo guardati,
abbiamo annuito e sorridendo ci siamo detti: <<quale sto-
ria più bella di quella della vita?>>.
Si la “VITA”, la stessa che Gesù, insieme a mamma e papà
ci ha donato. Ha regalato a tutti noi la cosa più preziosa di
tutto l’universo. Se ci pensiamo un attimo cogliamo nel no-
stro dono tutto l’amore di Dio e della nostra famiglia.
Quanti sorrisi e quanti pianti al momento della nostra na-
scita, si è vero….noi non li ricordiamo (eravamo troppo
piccoli) ma i nostri genitori si! Loro ricordano quante an-
sie, paure, dubbi, gioie si sono susseguite in quei giorni.
Tutto per farci nascere! Quel piccolo batuffolo indifeso che
per la prima volta strillava e piangeva. Quanti sorrisi tra
le lacrime. Per cosa tutto questo? Per donarci la vita. Che
grande regalo ci hanno fatto!
In questo giorno d’amore infinito, riprendiamo foto e vide-
o della vostra nascita e insieme ai nostri genitori guardia-
moli, gustiamoceli (visto che non ricordiamo) e con voce
commossa ringraziamo. Ringraziamo!
Come Maria, mamma di Gesù, rispose all’Angelo
“ECCOMI”, anche noi ripetiamo in questi giorni il nostro
grazie ed il nostro ECCOMI a mamma e papà.
Che questo Santo Natale sia veramente speciale, che sia
quel Natale della svolta, del capire, del riconoscere che sia-
mo infinito Amore per volere di Dio. Buon
Natale Famiglia ANONIMO
IL VANGELO del 18/12/2011 Dal Vangelo secondo Luca 1,26-38
Nel sesto mese, l'angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nazaret, a una vergine, promessa sposa di un uomo della casa di Davide, chiamato Giuseppe. La vergine si chiamava Maria. Entrando da lei, disse: «Ti saluto, o piena di grazia, il Signore è con te». A queste parole ella rimase turbata e si domandava che senso avesse un tale saluto. L'angelo le disse: «Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. Ecco concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù. Sarà grande e chiamato Figlio dell'Altissimo; il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine». Allora Maria disse all'angelo: «Come è possibile? Non cono-sco uomo». Le rispose l'angelo: «Lo Spirito Santo scenderà su di te, su te stenderà la sua ombra la potenza dell'Altissimo. Colui che nascerà sarà dunque santo e chiamato Figlio di Dio. Vedi: anche Elisabetta, tua parente, nella sua vecchiaia, ha concepito un figlio e questo è il sesto mese per lei, che tutti dicevano sterile: nulla è impossibile a Dio». Allora Maria disse: «Eccomi, sono la serva del Signore, av-venga di me quello che hai detto». E l'angelo partì da lei.
Il nostro regalo per te e la tua famiglia per questo
Natale 2011
- Buon Natale! Buon Compleanno Gesù!
IL VANGELO del 25/12/2011 Dal Vangelo secondo Luca 1,26-38
In quei giorni un decreto di Cesare Augusto ordinò che si facesse il censimento di tutta la terra. Questo primo censi-mento fu fatto quando Quirinio era governatore della Siria. Tutti andavano a farsi censire, ciascuno nella propria città. Anche Giuseppe, dalla Galilea, dalla città di Nàzaret, salì in Giudea alla città di Davide chiamata Betlemme: egli appar-teneva infatti alla casa e alla famiglia di Davide. Doveva farsi censire insieme a Maria, sua sposa, che era incinta. Mentre si trovavano in quel luogo, si compirono per lei i giorni del parto. Diede alla luce il suo figlio primogenito, lo avvolse in fasce e lo pose in una mangiatoia, perché per lo-ro non c’era posto nell’alloggio. C’erano in quella regione alcuni pastori che, pernottando all’aperto, vegliavano tutta la notte facendo la guardia al lo-ro gregge. Un angelo del Signore si presentò a loro e la gloria del Signore li avvolse di luce. Essi furono presi da grande timore, ma l’angelo disse loro: «Non temete: ecco, vi annuncio una grande gioia, che sarà di tutto il popolo: og-gi, nella città di Davide, è nato per voi un Salvatore, che è Cristo Signore. Questo per voi il segno: troverete un bambi-no avvolto in fasce, adagiato in una mangiatoia». E subito apparve con l’angelo una moltitudine dell’esercito celeste, che lodava Dio e diceva: «Gloria a Dio nel più alto dei cieli e sulla terra pace agli uomini, che egli ama».