PREAMPLIFICATORE MONRIO ASTY LINE MK 2 · PDF fileSCHEDA D’ASCOLTO di Cristiano Ubaldi...

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SCHEDA D’ASCOLTO di Cristiano Ubaldi Apparecchi come il Monrio Asty Line ti porta- no a sviluppare alcuni ragionamenti in merito all’offerta del mercato dell’alta fedeltà di qua- lità ed in generale sul rapporto tra il prezzo e la qualità sonora dei vari prodotti. È vero che nessuno fa miracoli ed è sempre più difficile trovare oggetti le cui prestazioni siano palese- mente al di sopra della propria categoria di prezzo. Qualcuno dirà che questo è il segno di un mercato maturo. Forse è anche il segno di un mercato un po’ fermo e vagamente stan- dardizzato in cui magari non ci sono manife- ste fregature ma neanche piacevoli sorprese. Invece apparecchi come questo Monrio Asty Line MK 2 ti ricordano che le belle sorprese possono ancora esserci. Se non altro dimostra che non è necessario delegare la produ- zione in estremo oriente per proporre validi oggetti rela- tivamente economici. Questo, a meno che Giovanni Gazzola non abbia ultimamente impian- tato una fabbrica in cui ha rinchiuso a lavorare, in con- dizioni disumane e con sti- pendi da fame, un manipolo di lavoratori extracomunitari in quel di Piacenza! Fortunatamente per l’audiofilo dallo stipendio a pochi zeri, Monrio non è la sola azienda che dimostra che è possibile progettare e costruire, anche sul suolo italico, macchine pratiche e senza fronzoli, tutt’altro che brutte e mal rifi- nite, curate nella messa a punto ed utilizzanti componenti di elevata qualità, facendole pagare il giusto, senza ricarichi risicati da ven- dite sottocosto. Il rischio a questo punto, e qui subentra un certo masochismo tipicamente audiofilo, è di confinare un preamplificatore valvolare, ibrido per essere più precisi, di prezzo moderato, tra quegli apparecchi buoni sì, destinati ad impianti di buon livello ma lontani dalle vette hi-end. A meno che non abbia gli occhi a mandorla. Allo stesso modo rischia di essere sottovaluta- to da coloro che cercano un prodotto dal nome altisonante, magari statunitense. Ammetto tranquillamente che anch’io, pur mosso da una certa curiosità, mi aspettavo una presta- zione onorevole, nella media ma nulla di più. La stessa cosa mi era accaduta con i finali mono MP1, testati alcuni anni fa che mi sor- presero per le loro qualità a fronte di un prez- zo contenuto ed un aspetto dimesso. Bene, questo preamplificatore non è certo da meno, anzi, ed insieme vanno a costituire un’ampli- ficazione ibrida di qualità insospettabile in rapporto al prezzo. Magari non sarà per tutti i gusti certo, ma è innegabile il suo valore, anche a fronte di amplificatori integrati che spesso costituiscono la soluzione ideale in questa fascia di prezzo, dove il costo di un contenitore in più e di un’ulteriore alimenta- zione dedicata si fanno sentire sul prezzo fina- le. Nell’attuale catalogo dell’azienda piacenti- na, tutto incentrato su prodotti di costo abbor- dabile, l’Asty Line MK 2 è l’unico preamplifi- catore presente e l’unico apparecchio che uti- lizza un tubo termoionico nei suoi circuiti. A lui sono abbinabili finali ad uno, due o cinque canali, tutti basati sulla stessa circuitazione a stato solido e di identica potenza. COSTRUZIONE E CARATTERISTICHE L’Asty Line si presenta come un apparecchio dall’aspetto ben proporzionato ed elegante, minimalista nei comandi, ma che, nella sua praticità, non lesina sulla piacevo- lezza estetica. Il contenitore, infatti, è ben realizzato, senza giochi fra le parti ed ade- guatamente robusto, grazie a lamiere di buon spessore. Elemento, questo, non secondario quando si è in presenza di valvole che sono più soggette a problemi di microfoni- cità. Non mancano delle strisce di carta vellutata nelle battute tra le lamiere onde evitare innesco e trasmissioni reciproche di vibrazioni. Il telaio poggia su tre piedini metallici in luogo del più tradizionale numero di quattro, fedele al concetto che essa sia la soluzione di appoggio più efficace. Di qualità elevata la finitura, soprattutto del fron- tale e del pannello superiore di alluminio ano- dizzato grigio. Il pannello frontale, ricavato da un profilato di alluminio da un centimetro di spessore, presenta due sottili scanalature oriz- PREAMPLIFICATORE MONRIO ASTY LINE MK 2 OVVERO LA CINA, QUELLA BUONA, È ANCHE IN ITALIA Veramente in Italia abbiamo bisogno di rivolgerci a prodotti cinesi ed affini per costruire un impianto di livello elevato senza spendere una fortuna? Voglio lanciare una provocazione: non è che la nostra proverbiale esterofilia ci spinge a cercare altrove ciò che abbiamo già in casa e non prendiamo abbastanza in considerazione?

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Page 1: PREAMPLIFICATORE MONRIO ASTY LINE MK 2 · PDF fileSCHEDA D’ASCOLTO di Cristiano Ubaldi Apparecchi come il Monrio Asty Line ti porta-no a sviluppare alcuni ragionamenti in merito

SCHEDA D’ASCOLTOdi Cristiano Ubaldi

Apparecchi come il Monrio Asty Line ti porta-no a sviluppare alcuni ragionamenti in meritoall’offerta del mercato dell’alta fedeltà di qua-lità ed in generale sul rapporto tra il prezzo ela qualità sonora dei vari prodotti. È vero chenessuno fa miracoli ed è sempre più difficiletrovare oggetti le cui prestazioni siano palese-mente al di sopra della propria categoria diprezzo. Qualcuno dirà che questo è il segno diun mercato maturo. Forse è anche il segno diun mercato un po’ fermo e vagamente stan-dardizzato in cui magari non ci sono manife-ste fregature ma neanche piacevoli sorprese.Invece apparecchi come questo Monrio AstyLine MK 2 ti ricordano che le belle sorpresepossono ancora esserci. Se nonaltro dimostra che non ènecessario delegare la produ-zione in estremo oriente perproporre validi oggetti rela-tivamente economici.Questo, a meno cheGiovanni Gazzola nonabbia ultimamente impian-tato una fabbrica in cui harinchiuso a lavorare, in con-dizioni disumane e con sti-pendi da fame, un manipolodi lavoratori extracomunitari in quel diPiacenza!Fortunatamente per l’audiofilo dallo stipendioa pochi zeri, Monrio non è la sola azienda chedimostra che è possibile progettare e costruire,anche sul suolo italico, macchine pratiche esenza fronzoli, tutt’altro che brutte e mal rifi-nite, curate nella messa a punto ed utilizzanticomponenti di elevata qualità, facendolepagare il giusto, senza ricarichi risicati da ven-dite sottocosto.

Il rischio a questo punto, e qui subentra uncerto masochismo tipicamente audiofilo, è diconfinare un preamplificatore valvolare, ibridoper essere più precisi, di prezzo moderato, traquegli apparecchi buoni sì, destinati adimpianti di buon livello ma lontani dalle vettehi-end.A meno che non abbia gli occhi a mandorla.Allo stesso modo rischia di essere sottovaluta-to da coloro che cercano un prodotto dal nomealtisonante, magari statunitense. Ammettotranquillamente che anch’io, pur mosso dauna certa curiosità, mi aspettavo una presta-zione onorevole, nella media ma nulla di più.La stessa cosa mi era accaduta con i finali

mono MP1, testati alcuni anni fa che mi sor-presero per le loro qualità a fronte di un prez-zo contenuto ed un aspetto dimesso. Bene,questo preamplificatore non è certo da meno,anzi, ed insieme vanno a costituire un’ampli-ficazione ibrida di qualità insospettabile inrapporto al prezzo. Magari non sarà per tutti igusti certo, ma è innegabile il suo valore,anche a fronte di amplificatori integrati chespesso costituiscono la soluzione ideale inquesta fascia di prezzo, dove il costo di un

contenitore in più e di un’ulteriore alimenta-zione dedicata si fanno sentire sul prezzo fina-le. Nell’attuale catalogo dell’azienda piacenti-na, tutto incentrato su prodotti di costo abbor-dabile, l’Asty Line MK 2 è l’unico preamplifi-catore presente e l’unico apparecchio che uti-lizza un tubo termoionico nei suoi circuiti. Alui sono abbinabili finali ad uno, due o cinquecanali, tutti basati sulla stessa circuitazione astato solido e di identica potenza.

COSTRUZIONE E CARATTERISTICHEL’Asty Line si presenta come un apparecchiodall’aspetto ben proporzionato ed elegante,minimalista nei comandi, ma che, nella sua

praticità, non lesina sulla piacevo-lezza estetica. Il contenitore,

infatti, è ben realizzato, senzagiochi fra le parti ed ade-

guatamente robusto,grazie a lamiere dibuon spessore. Elemento, questo, nonsecondario quando si èin presenza di valvoleche sono più soggette aproblemi di microfoni-cità. Non mancano

delle strisce di carta vellutata nelle battute trale lamiere onde evitare innesco e trasmissionireciproche di vibrazioni. Il telaio poggia su trepiedini metallici in luogo del più tradizionalenumero di quattro, fedele al concetto che essasia la soluzione di appoggio più efficace. Diqualità elevata la finitura, soprattutto del fron-tale e del pannello superiore di alluminio ano-dizzato grigio. Il pannello frontale, ricavato daun profilato di alluminio da un centimetro dispessore, presenta due sottili scanalature oriz-

PREAMPLIFICATORE MONRIO ASTY LINE MK 2OVVERO LA CINA, QUELLA BUONA, È ANCHE IN ITALIAVeramente in Italia abbiamo bisogno di rivolgerci a prodotti cinesi ed affini per costruire un impianto di livello elevatosenza spendere una fortuna? Voglio lanciare una provocazione: non è che la nostra proverbiale esterofilia ci spinge acercare altrove ciò che abbiamo già in casa e non prendiamo abbastanza in considerazione?

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zontali che incorniciano le tre manopolemetalliche, caratterizzate da una finiturasuperficiale che ne facilita la presa. Di quest’ul-time, le due nella zona sinistra del pannelloconsentono rispettivamente la selezione deicinque ingressi di linea disponibili e la regola-zione del volume, mentre l’altra nella zonadestra funge da interruttore d’accensione, conl’attivazione segnalata da un led rosso. Icomandi sono tutti qui, con il volume regola-bile anche tramite un massiccio telecomando,realizzato in ABS ed alluminio, sicuro ancheper i bambini grazie al fatto che il vano batte-rie è chiuso con una vite; meno sicuro se glicade addosso visto il notevole peso….Altrettanto pulito e ben organizzato il pannel-lo posteriore. Ad un’estremità sono raggruppa-ti i morsetti RCA, dorati e di buona qualità,degli ingressi e dell’uscita per un registratore,al centro quelli delle uscite di linea, due cop-pie per consentire l’uso di due finali in bi-amplificazione; all’altra estremità la vaschettaper il cavo di alimentazione. Con l’apparecchio viene fornito una cavo diqualità normale, la casa sconsiglia di sostituir-lo con cavi speciali e di usare condizionatori estabilizzatori di corrente.La superficie interna del telaio è quasi total-mente occupata da due grosse schede di cir-cuito stampato in vetronite che ospitano latotalità dei circuiti e le relative alimentazioni.Resta solo lo spazio per il trasformatore toroi-dale, di potenza abbondante per un preampli-ficatore ed una piccola scheda nella qualesono presenti i fusibili di alimentazione.L’unico cablaggio presente sul percorso delsegnale è quello che unisce le due schede ed èrealizzato con cavo schermato di qualità. Tuttoil resto dei pochi cavi presenti trasporta l’ali-mentazione dai quattro secondari separati deltrasformatore. Delle due schede principali,l’una ospita i morsetti ed i controlli, compresoil relais che, all’accensione, collega le uscitedopo che i circuiti si sono stabilizzati. La suagestione e quella del volume motorizzato sonoattuate da un processore alimentato da unsecondario separato del trasformatore conrelativa sezione di raddrizzamento dedicata. Ilselettore degli ingressi, un classico tipo mecca-nico di qualità ed il potenziometro blindatoALPS sono uniti alle rispettive manopole daaste metalliche di rinvio.Per quanto riguarda la circuitazione di ampli-ficazione la scelta del progettista è caduta su

uno schema ibrido: ad uno stadio di ingressodi tipo cascode, realizzato con dei J-Fet, segueun inseguitore catodico che sfrutta un doppiotriodo di tipo 6922. Assente l’anello di retroa-zione globale. Quest’ultima soluzione e la scel-ta di una circuitazione semplice ed efficace,che utilizza il numero strettamente necessariodi componenti per un minimo degrado delsegnale, denotano l’attenzione verso alcunedelle regole d’oro per ottenere un suono di altaqualità.Da sottolineare che l’alimentazione è curatissi-ma: lo stadio a transistor, i filamenti e l’anodi-ca del triodo hanno ognuno un’alimentazioneseparata fin dal secondario del trasformatore,con un proprio stadio di raddrizzamento, uti-lizzante diodi Schottky o ultraveloci, di filtrag-gio e stabilizzazione. Ulteriori stadi di filtrosull’alimentazione della valvola sono realizza-ti mediante condensatori di qualità elevata condielettrico in polipropilene, come gli AudynCap. La componentistica passiva utilizzata ècomunque di ottima qualità e spiccano, in par-ticolare, i due pregiati condensatori MundorfSupreme Silver oil, con dielettrico di propilenemetallizzato impregnato d’olio, posti a filtrarele uscite e quindi attraversati dal preziososegnale audio.Fuori discussione la pulizia del disegno deipercorsi delle schede, ben realizzate e chedenotano un’accurata ingegnerizzazione. Unarealizzazione, quindi, di notevole profilo,soprattutto considerando il prezzo di acquisto,in cui spiccano un buon contenitore, una cir-cuitazione semplice ma efficace e componentiche raramente si trovano su realizzazioni diprezzo simile.Interessante anche la scelta di mescolare tec-nologia a stato solido e valvolare, oggi non piùuna novità ed utilizzata da nomi importanticome Audio Research, tra i primi che vengonoin mente, e che, se ben realizzata, può sfrutta-re in egual misura i pregi sonori di entrambe.

LA PROVA DI ASCOLTOIl test è avvenuto nel mio ambiente di mediacubatura, con normale arredamento distribui-to in modo da contribuire a formare unabuona risposta, corretta, poi, con alcuni accor-gimenti ed un adeguato uso di tappeti sulpavimento.Sorgenti dell’impianto utilizzato sono stati ilettori CD Marantz CD 17 Kis e Monrio NAS-DAC ed il lettore SACD Marantz SA-11 S1,

Il retro denuncia una costruzione in linea e anche un po’ di più con il prezzo di vendita.Ingressi e uscite con connettori di media qualità.

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contribuendo alla ricchezza della riproduzio-ne. Corretti gli attacchi, né smorzati né sotto-lineati.Il medioalto e l’alto sono di ottimo livello edallineati al carattere di questo apparecchio. Gliacuti, in particolare, sono ben estesi mante-nendo il giusto grado di controllo e dolcezza,

tale che non vengano scorrettamente esal-tate le sibilanti, senza togliere che dove laregistrazione è eccessivamente caratteriz-zata o siano naturalmente presenti dellesibilanti queste non vengano attenuatecome è giusto che sia.Decisamente buona anche l’immagine: purleggermente avanzata, ciò non va a disca-pito della corretta profondità e, soprattutto,della capacità dell’Asty Line di separare edindividuare i vari strumenti nello spazio,soprattutto in profondità, contribuendo alrealismo della scena sonora.In questo una mano la danno certamentela grana fine e la trasparenza di ottimolivello che consentono ai particolari diemergere con assoluta chiarezza e nellostesso tempo in coerenza con tutto il qua-dro generale. Ottima la capacità di separa-re le fondamentali e gli armonici degli stru-menti dai suoni che si espandono nell’ariae dal riverbero del luogo dove è avvenutala registrazione. Ciò consente, ad esempio,di individuare il pianoforte con precisionee con dimensioni realistiche, separando lasua ricchissima vibrazione armonica daisuoni riflessi, segno di classe e raffinatezza,oltre che di risoluzione.Molto buona la dinamica, anche le varia-zioni di modesto livello: il suono offerto

non difetta certo della capacità di coinvolgerel’ascoltatore, grazie alle buone capacità di con-trasto. Si può certamente fare di meglio inquesto campo, così come in altri aspetti sono-ri, ma viene da chiedersi a quale prezzo e,soprattutto, se rimanendo nell’ambito delriuscito equilibrio con cui i vari ingredientisono amalgamati nel suono di questo pream-

cantanti più presenti ed “umani”, ed in gene-rale le medie frequenze sono di ottimo livello.Se il suono, anche se chiaro, non diviene maisottile ed affilato non è solo per la dolcezzadella riproduzione di questo Monrio, ma ancheper la giusta autorevolezza del suono fondatosu un basso ed un mediobasso tutt’altro che

deficitari. Di ottimo livello anche il controllo el’articolazione di tali frequenze, una giusta viadi mezzo tra valvolare classico e veloce statosolido. Il senso del ritmo è buono ma non ècerto la caratteristica che emerge. Piuttosto cheun suono molto veloce e particolarmenteasciutto vengono privilegiate la capacità diriprodurre il corretto decadimento dei suoni,

mentre tra i diffusori la maggior parte dell’a-scolto è avvenuto con due modelli B&W: 805sda supporto e CDM 7 NT da pavimento. Cavidi segnale e potenza alcuni MIT, Nadir e VanDen Hul. Partner di amplificazione sono statisoprattutto la mia coppia di finali monoMonrio MP1, sicuramente i più indicati permettere il preamplificatore italiano a pro-prio agio.Il suono del Monrio dimostra fin dalleprime battute, logicamente dopo un con-gruo periodo di riscaldamento, di avere unacerta classe e soprattutto di essere piacevol-mente ricco di particolari, non solo pereffetto di una trasparenza e di una precisio-ne invidiabili, ma anche e soprattutto per lacapacità di rispettare notevolmente il colo-re e le nuances timbriche dei vari strumen-ti. Soprattutto sembra dosare con il giustopeso la precisione e l’apertura tipiche dellebuone realizzazioni a stato solido con quel-la dose di calore e di luminosa dolcezza chesono il pezzo forte dei buoni valvolari. Se aquesti prezzi è possibile trovare apparecchidotati di altrettanta luminosità ed apertura,spesso queste sono associate ad un certogrado di durezza, assente in questo pream-plificatore, così come un certo appiattimen-to timbrico anch’esso virtualmente assente.Il confronto con un pre completamentevalvolare come il mio Audible Illusions L1,fa apparire quest’ultimo caratterizzato daun suono tendenzialmente più tipico dellatecnologia in esso impiegata, con unariproduzione più scura e compassata, maanche meno precisa e brillante. Quello delMonrio è, infatti, un suono aperto e appe-na virato verso tonalità chiare, quel tanto chebasta per esaltare l’apertura del suono e l’ario-sità della riproduzione, illuminando gli stru-menti di una luce chiara che ne esalta i con-torni, siano essi posti in primo piano o sullosfondo.Veramente belle le voci, da buon valvolare,precise e ricche di particolari che rendono i

La circuitazione è ibrida con stadio di ingressotipo cascode a J-Fet. L’inseguitore catodico è undoppio triodo 6922. Retroazione assente, compo-nentistica di qualità: dielettrici Audyn Cap, conden-satori Mundorf Supreme Silver oil.

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plificatore. È proprio questo che fa del Monrioin prova un ottimo prodotto, soprattutto inrapporto alla categoria di prezzo: un equili-brio, un compromesso sorprendentemente altoche uno non si aspetterebbe da un prodottopiuttosto lontano da un certo modo di inten-dere l’hi-end. Di converso il rischio è che possaanche non essere capito il suo valore abbinan-dolo ad apparecchi economici e caratterizzatiche finirebbero per sminuirne le qualità.Ottima la combinazione con i finali MP1 concui costituisce un’accoppiata capace di regala-re notevoli soddisfazioni e parecchie ore digodimento della musica. Una combinazione,secondo me, insospettabilmente raffinata edequilibrata per un prezzo intorno ai tremilaEuro che sono sì molti, ma sorprendentemen-te pochi quando si cerca un’amplificazione cheunisca ampie dosi di raffinatezza e potenza.La presenza del lettore NAS-DAC nella salad’ascolto, dopo la prova apparsa su FdS 121,mi ha permesso di comporre praticamente unimpianto monomarca, diffusori esclusi. Sel’abbinamento è sostanzialmente indovinato,forse il migliore per alcuni aspetti, il trio AstyLine - finali MP1 si esprime su un altro livellocon un lettore di classe superiore come ilMarantz SA-11 S1, consentendo all’amplifica-zione piacentina di riprodurre un suono piùautorevole, dinamico, raffinato e dotato diun’immagine più ampia ed ariosa. Sarebbe

interessante testare il modello di lettore CDsuperiore del catalogo Monrio, il Top Loader, ilquale, sulla carta, può avere le giuste caratte-ristiche per essere al passo della riuscita ampli-ficazione.

CONCLUSIONIQuesto preamplificatore Monrio si è dimo-strato un vero outsider, di quelli che non tiaspetti che possano battere anche i campioniaffermati.Di solito non mi sbilancio, né sono propensoad usare gratuiti superlativi. Non lo farò nean-che in questo caso, però l’Asty Line MK 2 loriterrei un apparecchio interessante anche secostasse il doppio. Non è il miglior preamplifi-catore del mondo, né ha la pretesa di esserlo.Però, nel suo piccolo, offre una riproduzioneaperta, precisa e nello stesso tempo dolce e raf-finata, in un equilibrio elevato che non è faci-le trovare a questo prezzo. Il mio consiglio è diascoltarlo con i giusti partner che non sianotroppo economici da mortificarlo. Se il suocarattere sonoro vi piace, potrebbe anche farvirisparmiare un po’ di soldi rispetto ad altresoluzioni, a meno che non vogliate pescarenell’usato. Fortemente consigliato, lo ripeto,l’abbinamento con i finali della casa, ma nullatoglie di provare altre combinazioni, visto ilcarattere piuttosto universale di questoMonrio.

CARATTERISTICHE TECNICHEGuadagno: 22 dBRisposta in frequenza: 10 Hz – 150 KHz +/- 1 dBTensione massima di uscita: 11 VoltsDistorsione THD: 0,1% a 1 KHzImpedenza di uscita: 120 ohmTubi: 1 x 6922Dimensioni: 430 x 90 x 315 (L x A x P)Peso: 8 KgCostruttore e distributore: MONRIO - Via Rosselli, 34 -29100 Piacenza Tel. 0523 716156 - Fax 0523 461455 - Web: www.monrio.comPrezzo I.V.A. inclusa: euro 1.500,00

Particolare del potenziometro blindato ALPS.