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SCHEDA PROGETTO PER L’IMPIEGO DI VOLONTARI IN SERVIZIO CIVILE IN ITALIA ENTE 1) Ente proponente il progetto: ASSOCIAZIONE COMUNITÀ PAPA GIOVANNI XXIII 2) Codice di accreditamento: 3) Albo e classe di iscrizione: CARATTERISTICHE PROGETTO 4) Titolo del progetto: SUPER…ABILE 5) Settore ed area di intervento del progetto con relativa codifica (vedi allegato 3): Assistenza Disabili A06 6) Descrizione dell’area di intervento e del contesto territoriale entro il quale si realizza il progetto con riferimento a situazioni definite, rappresentate mediante indicatori misurabili; identificazione dei destinatari e dei beneficiari del progetto : Il progetto di Servizio Civile Nazionale “SUPER…ABILE” si articola su 5 Province della Regione Emilia-Romagna: Bologna, Ferrara, Ravenna, Forlì- Cesena e Rimini. Il progetto interviene tramite le sue sedi periferiche operative quali Case Famiglia, Centri diurni e Laboratorio di avviamento al lavoro su un livello provinciale rispondendo a specifici bisogni territoriali. L’area di intervento presenta come sempre criticità nel rilevamento sistematico ed organico della domanda, espressa e non espressa si può sottolineare però che vi è un aumento dei disabili in carico e, soprattutto, una diversificazione delle problematiche dei disabili, è lampante l’esempio di Bologna che riporta un aumento del 42% dei disabili incarico ai servizi sociali dal 1999 al 2006.(Fonte: I nuovi strumenti della programmazione regionale – ottobre 2009) Le sedi di attuazione coinvolte risentono di questo incremento ricevendo diverse richieste di accoglienza di persone disabili da parte dei servizi sociali preposti. Inoltre essendo fortemente radicate nel territorio, le strutture sono venute a conoscenza ed in contatto diretto con situazioni di emergenza e di difficoltà delle famiglie nella gestione del figlio disabile, nell’arco dell’anno 1 a NZ 00394 ALBO NAZIONALE

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SCHEDA PROGETTO PER L’IMPIEGO DI VOLONTARI IN SERVIZIO CIVILE IN ITALIA

ENTE

1) Ente proponente il progetto:

ASSOCIAZIONE COMUNITÀ PAPA GIOVANNI XXIII

2) Codice di accreditamento:

3) Albo e classe di iscrizione:

CARATTERISTICHE PROGETTO

4) Titolo del progetto:

SUPER…ABILE

5) Settore ed area di intervento del progetto con relativa codifica (vedi allegato 3):

Assistenza Disabili A06

6) Descrizione dell’area di intervento e del contesto territoriale entro il quale si realizza il progetto con riferimento a situazioni definite, rappresentate mediante indicatori misurabili; identificazione dei destinatari e dei beneficiari del progetto: Il progetto di Servizio Civile Nazionale “SUPER…ABILE” si articola su 5 Province della Regione Emilia-Romagna: Bologna, Ferrara, Ravenna, Forlì-Cesena e Rimini. Il progetto interviene tramite le sue sedi periferiche operative quali Case Famiglia, Centri diurni e Laboratorio di avviamento al lavoro su un livello provinciale rispondendo a specifici bisogni territoriali. L’area di intervento presenta come sempre criticità nel rilevamento sistematico ed organico della domanda, espressa e non espressa si può sottolineare però che vi è un aumento dei disabili in carico e, soprattutto, una diversificazione delle problematiche dei disabili, è lampante l’esempio di Bologna che riporta un aumento del 42% dei disabili incarico ai servizi sociali dal 1999 al 2006.(Fonte: I nuovi strumenti della programmazione regionale – ottobre 2009) Le sedi di attuazione coinvolte risentono di questo incremento ricevendo diverse richieste di accoglienza di persone disabili da parte dei servizi sociali preposti. Inoltre essendo fortemente radicate nel territorio, le strutture sono venute a conoscenza ed in contatto diretto con situazioni di emergenza e di difficoltà delle famiglie nella gestione del figlio disabile, nell’arco dell’anno

1a

NZ 00394

ALBO NAZIONALE

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2009 sono stati affrontati circa 35 casi. Le accoglienze da parte dell’ente avvengono o in modo diurno oppure in forma residenziale. Al 31.12.2010 si distribuivano come segue:

ACCOGLIENZE

RESIDENZIALI

Tipologia di disabilità Fisic

a Psichic

a Psico-fisica

23 19 17

TOTALE n°59

ACCOGLIENZE DIURNE

Tipologia di disabilità Fisic

a Psichic

a Psico-fisica

80 42 22

TOTALE n°144

(Fonte: Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII)

Il progetto “Super…Abile” coniugando le diverse esperienze delle sedi coinvolte cercherà di elaborare delle ipotesi di risposta capaci di attivare le famiglie con figli disabili in una prospettiva di protagonismo e non di delega, con attenzione all’esigenza di considerare la globalità della famiglia e non solo la relazione dei genitori con il figlio con disabilità. Il Servizio Handicap svolge un ruolo di ascolto e accoglienza di tutte le richieste di aiuto provenienti dalle istituzioni pubbliche e da privati in difficoltà. Collabora con varie istituzioni pubbliche a livello comunale, provinciale e regionale, come i Servizi sociali, le Aziende Unità sanitarie locali territoriali, le reti familiari di tutela delle persone disabili, i centri di orientamento e formazione professionale e lavorativa per i soggetti svantaggiati. Organizza diversi eventi a livello locale per la sensibilizzazione sulle problematiche dell’integrazione sociale delle persone disabili e nell’ambito della collaborazione con altre associazioni ha partecipato attivamente alla preparazione del convegno “Handicap: solitudine o integrazione?” svoltosi il 3 dicembre 2006 a San Marino con l’intervento sul “Valore e ricchezza della persona con handicap costruttrice di umanità”. Si riportano di seguito le descrizione dell’area di intervento DISABILI e del contesto territoriale specifico provinciale entro il quale si realizza il progetto.

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PROVINCIA di BOLOGNA DATI DEMOGRAFICI E STATISTICI GENERALI

Caratteristiche demografiche del territorio (Provincia di Bologna) Dati al 31/12/2007

Numero Comuni 60

Popolazione residente 964.065

Popolazione residente straniera 75.277

Incidenza popolazione residente straniera 7,8%

Previsione sulla popolazione residente al 2013 +5,1%

Previsione sulla popolazione residente al 2018 +8,3%

Residenti nei territori delle sedi del progetto: Bologna 373.743

Residenti nei territori delle sedi del progetto: Ozzano dell’Emilia 12.145

Residenti nei territori delle sedi del progetto: Sala Bolognese 7.283

Tabella 1 (Fonte: Provincia di Bologna Anagrafi comunali e Piani di Zona 2005-07) Breve descrizione

Il territorio della provincia di Bologna si estende su una superficie di 3702,5 kmq, il 43% del quale in pianura, il 36% in collina e il 21% in montagna. Le strade provinciali sono 95, con un'estensione totale di 1.383 Km. I settori trainanti dell'economia sono: l'agricoltura (ortaggi, cereali), l'allevamento (suini e bovini) e la piccola e media industria nei settori alimentare, meccanico, della ceramica e dell'elettronica. Di rilievo l'attività della Fiera di Bologna, sede di svariate manifestazioni internazionali e l'infrastruttura dell'Interporto di Bologna per il carico e lo scarico delle merci provenienti in container dal porto di Ravenna. CONTESTO SETTORIALE E DESCRIZIONE DEL BISOGNO GENERALE Stime della popolazione con disabilità per la provincia di Bologna

Disabili ≥ 6 anni 39.612

Incidenza su popolazione residente 4,4%

Disabili 6-14 anni 14.404

Incidenza su popolazione residente 1,6%

Popolazione scolastica con disabilità nell'a.s. 2007/08 2.847

Incremento rispetto all'a.s. 2006/07 (+104 unità) +4,2%

Iscritti alla scuola secondaria di II grado 662

Incidenza su popolazione scolastica totale 23,3%

Tabella 2 (Fonte: Provincia di Bologna) Innalzamento età media della popolazione disabile (periodo 1992-2003 - città di Bologna)

Incidenza dei disabili con età >40 anni su totale popolazione con disabilità nel 1992

28% Incidenza dei disabili con età >40 anni su totale popolazione con disabilità nel 2003

51%

Tabella 3 (Fonte: Provincia di Bologna) Disabili e servizi socio-territoriali

Minori con disabilità certificata assistiti dai servizi socio-territoriali 316

Incidenza dei minori disabili assistiti sul totale minori assistiti 2,9%

Disabili utenti dei presidi e di altri servizi per disabili 1.038

Incidenza sul totale disabili ≥ 6 anni 2,6%

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Tabella 4 (Fonte: Provincia di Bologna) Tipologia di disabilità degli utenti dei presidi e servizi per disabili

Disabilità fisica 6,0%

Disabilità psichica 52,7%

Disabilità sensoriale 1,4%

Disabilità plurima 39,5%

Altro 0,4%

Tabella 5 (Fonte: Provincia di Bologna) L'innalzamento dell'età media della popolazione con disabilità, accompagnato dall'accrescimento delle possibilità terapeutiche e dei livelli di cura della persona, nonché dall'ulteriore sviluppo della scolarizzazione e della cultura dell'integrazione delle persone disabili, richiedono un costante incremento dei servizi e della programmazione di attività da parte dei servizi socio-sanitari, e producono la progressiva saturazione dei tassi di utilizzo delle risorse predisposte. D'altra parte si assiste attualmente a rapidi fenomeni di trasformazione sociale che colpiscono particolarmente la tenuta delle reti parentali di mutua assistenza, portando crescenti difficoltà di integrazione sociale alle famiglie con persone disabili.

Principali bisogni generali rilevati: 1. Domanda sostenuta di richieste di inserimento di persone disabili in

strutture residenziali di accoglienza 2. Aumento delle richieste di attivazione di percorsi di inserimento sociale e

di riabilitazione per persone disabili Tra le risorse e i servizi sopra indicati operano anche le strutture della provincia di Bologna dell'Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII, la cui offerta si articola in: case-famiglia, famiglie aperte all'accoglienza, altre strutture presenti sul territorio. Obiettivo generale di tutte le azioni è la realizzazione di un intervento integrato a più livelli che parte dall’accoglienza delle persone disabili in situazione di bisogno per arrivare ad agire sulla rimozione delle cause del disagio e della marginalità sociale, attraverso una metodologia fondata sulla condivisione diretta e la nonviolenza. Ciò si traduce nell’offerta di accoglienza di persone disabili (minori e non) in qualunque situazione di bisogno/disagio (purché compatibili con le esigenze di una accoglienza responsabile) nelle diverse realtà dell'Associazione, dove i suoi membri con una scelta stabile di vita offrono una disponibilità 24 ore su 24 ad essere le figure di riferimento dei disabili (genitoriali se minori) accolti senza limiti di tempo. A partire da questa relazione stabile di accoglienza vengono conseguentemente intraprese tutte le altre azioni necessarie di riabilitazione accompagnamento e integrazione sociale (nonché educative se minori), e di sensibilizzazione informazione e rimozione delle cause del disagio e della emarginazione, finalizzate alla promozione di una cultura di solidarietà, pace e cooperazione nella società e tra i popoli. Elenco delle strutture dell’Associazione nella provincia di Bologna che hanno accolto disabili nel periodo 2005-09: Casa-famiglia “Gesù Bambino” Bologna Casa-famiglia “Marta” Sala Bolognese (BO) Casa-famiglia “S.Maria” Ozzano dell’Emilia (BO) Casa-famiglia “Madonna della Tenerezza” Ozzano dell'Emilia (BO)

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Casa-famiglia “Compagni di Sogni” Monterenzio (BO) Casa-famiglia “S.Clelia” Monterenzio (BO) Casa-famiglia Pirani-Ercoles Monterenzio (BO) Casa-famiglia Magli-Spadoni Monterenzio (BO) Nucleo familiare Giardini-Righini Bologna Nucleo familiare Patterson-Bonazza Argelato(BO) Nucleo familiare Sorrentino-Nascetti Pianoro (BO) Casa di fraternità ed accoglienza Bologna Capanna di Betlemme S.Pietro in Casale (BO) Casa di accoglienza adulti “S.Giovanni Battista” Castel Maggiore Disabili accolti nelle strutture dell’Associazione nella provincia di Bologna nel periodo 2005-09: - totale: 38 di cui - minori: 15 - adulti: 23 - con disabilità fisica: 6 - con disabilità psichica: 28 - con disabilità plurima: 4

(Fonte: Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII) Le sedi di attuazione del progetto e le corrispondenti attività di accoglienza di disabili al mese di dicembre 2009 sono le seguenti:

Comune Nome struttura

Classi di età Tot.

Tipologia Provenienza

0/10

11/18

19/30

31/40

41/50 Fisica Psichi

ca Psico-

fis. Prov.

Fuori pr.

Bologna

Nucleo familiare Giardini-Righini

1 1 2 1 1 1 1

Ozzano Emilia

Casa famiglia S.Maria 2

1 2 3 1 2 2 1

Tabella 6 (Fonte: Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII) Nel campo specifico dei disabili, la metodologia della Comunità fondata sulla condivisione e l’integrazione, si traduce nell’offerta di accoglienza per disabili in qualunque situazione disagio, dove operatori della Comunità attraverso una scelta di vita stabile, offrono la loro disponibilità 24/24h come figura di riferimento. I disabili accolti nelle Case-famiglia dell’Ente sono 5, tutti con disabilità medio-gravi, tra cui: 3 di natura psichica 1 fisica e 1 psico-fisica. L’ingresso nella struttura avviene tramite i Servizi Sociali dei paesi di provenienza nella quasi totalità dei casi. Si deve notare una stabilità nel numero delle accoglienze dovuta al fatto che i minori disabili una volta raggiunta la maggiore età rimangono stabilmente nelle strutture; infatti come si evince dalla tabella 4 dei 5 utenti hanno superato i 18 anni di età. L’intervento qualitativo delle Case Famiglia si è sviluppato nell’anno 2009 attraverso le seguente azioni:

• attività educative; • 1 incontro mensile con i Servizi Sociali; • Inserimento nelle attività delle Parrocchie del territorio; • attività ludico-ricreative (20 laboratori creativi: decoupage, pittura,

pirografia, danza, educazione musicale, cucina); • attività di riabilitazione e accompagnamento;

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• 2 volte all’anno campi di condivisione realizzati in collaborazione con i Servizi Sociali aperti alla società provinciale;

• attività psico-motorie settimanali (1 sessione alla settimana di acquaticità, 1 sessione alla settimana di fisioterapia);

• attività cognitive (2 sessioni alla settimana); • attività psico-sociali (1 volta alla settimana); • uscite sul territorio 1 volta al mese.

DOMANDA DI SERVIZI ANALOGHI Dei 1.038 utenti dei presidi e di altri servizi per disabili risultano le seguenti tipologie di collocazione:

Collocazione degli utenti dei presidi e servizi per disabili N. Tipologia Tot. %

Centri diurni 574 Strutture socio-

assist.li 810 78,0 Centri residenziali 154

Gruppi appartamenti 82

Strutture per minori (educative, familiari) 11 Comunità di tipo

familiare 69 6,6 Case della carità (multiutenza) 16

Case-famiglia (multiutenza) 42

Servizio di assistenza domiciliare 159 In casa 159 15,3

Tabella 7 (Fonte: Provincia di Bologna) Il tasso di utilizzo dei posti disponibili (857) nelle strutture socio-assistenziali è del 94,5% Questi dati, riferiti alle diverse risposte ai bisogni messe in campo dai servizi socio-sanitari, sono chiari indicatori della domanda di: - incremento delle risorse già utilizzate a pieno regime, specie quelle

residenziali che rispondono all'85% degli utenti - qualificazione delle attività riabilitative e di integrazione sociale previste in

modo individualizzato per ciascun utente - consolidamento delle risorse con particolare riguardo a quelle in grado di

fornire un'accoglienza di tipo familiare - potenziamento dei percorsi di avvio all'autonomia e/o per la realizzazione di

condizioni socio-abitative alternative. OFFERTA DI SERVIZI ANALOGHI L'offerta di servizi nel campo dei disabili si articola nelle seguenti risorse:

Tipologia dell'offerta N. N. posti

Centri diurni 52 613

Centri residenziali 10 157

Gruppi appartamento 15 87

Strutture per minori n.d. n.d.

Case della carità 2 n.d.

Case-famiglia 8 n.d.

Interventi di assistenza domiciliare 159 Enti di volontariato - Associazioni culturali con attività rivolte a disabili

5 Enti di volontariato - Associazioni sportive con attività rivolte a disabili

1

Enti di volontariato - Organizzazioni che associano persone disabili 27

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Enti di volontariato - Organizzazioni di volontariato per persone disabili

65

Cooperative sociali (tipo A, B e C) con servizi per persone disabili 76

Ex IPAB operanti nell'area disabili 1

Tabella 8 (Fonte: Provincia di Bologna, Piani di Zona 2005-07 e Servizi sociali territoriali) INDIVIDUAZIONE DEI BISOGNI SPECIFICI AI QUALI L'ENTE VUOLE RISPONDERE CON IL PROGETTO Alla luce dei bisogni generali rilevati e dell'intervento specifico condotto attraverso le strutture sedi di attuazione del progetto, l'Ente punta a rispondere ai seguenti bisogni specifici.

BISOGNI SPECIFICI A.

Domanda sostenuta di richieste di inserimento di persone disabili in strutture residenziali di accoglienza

B. Aumento delle richieste di attivazione di percorsi di inserimento sociale per persone disabili presso strutture semiresidenziali

INDICATORI UTILIZZATI PER MISURARE IL CONTESTO 1. Numero di inserimenti in strutture di accoglienza di persone disabili 2. Numero incontri mensili con i Servizi sociali 3. Numero attività ludico-ricreative 4. Numero attività psico-motorie 5. Numero attività formative di recupero cognitivo 6. Numero uscite sul territorio

IDENTIFICAZIONE DEI DESTINATARI DEL PROGETTO 1. Persone disabili in carico al Servizio sociale, per i quali viene data risposta

positiva alla richiesta d inserimento temporaneo o a lungo termine nelle 2 strutture di accoglienza sedi di attuazione del presente progetto

2. Persone disabili già attualmente inserite nelle 2 strutture di accoglienza sedi di attuazione del presente progetto, alle quali verrà offerta una gamma più vasta e qualificata di attività riabilitative e di inserimento sociale

IDENTIFICAZIONE DEI BENEFICIARI DEL PROGETTO 1. Famiglie d’origine delle persone disabili accolte, che beneficeranno di un

sollievo per quanto riguarda gli impegni di cura e riabilitazione dei congiunti disabili nonchè di un recupero di più serene relazioni affettive con i congiunti e di un miglioramento della propria vita e attività sociali

2. Rete dei servizi sociali operanti nel territorio delle sedi di attuazione del presente progetto, che si giovano di una rigenerazione delle risorse sociali del territorio, mediante il potenziamento della capacità ricettiva e la qualificazione dell’azione riabilitativa delle strutture di accoglienza ivi inserite

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FONTI ISTAT: Censimento nazionale 2001 Regione Emilia-Romagna: Servizio politiche familiari, infanzia e adolescenza Provincia di Bologna: Settore Programmazione Controlli e Statistica Comuni della provincia di Bologna: Uffici delle Anagrafi Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII: Centro di documentazione

Fonti specifiche: 1. Piani di zona 2005/07 della provincia di Bologna

in: Assessorato Sanità e Servizi Sociali della Provincia di Bologna: Rapporto sull’offerta di servizi sociali, socio-sanitari ed educativi del territorio provinciale di Bologna (a cura di F. Paltrinieri e M. Michielli), Bologna 2005. E’ consultabile sul web all’indirizzo: http://www.provincia.bologna.it/pianidizona/pianidizona2005.html

2. A. Bianchi (a cura di), I servizi della provincia di Bologna per le persone con disabilità - Aggiornamento 2006, Bologna 2006. E’ consultabile sul web all’indirizzo: http://www.provincia.bologna.it/handicap/pdf/ Rapporto2006.pdf

3. Sintesi dei dati contenuti nel Rapporto 2007 sui servizi della provincia di Bologna per le persone con disabilità, consultabile sul web all’indirizzo: http://www.provincia.bologna.it/probo/download/Provincia_oggi/SchedaRapporto2007.pdf

7) Obiettivi del progetto:

Si riportano gli obiettivi specifici seguendo l’ordine della costruzione dei singoli contesti, in sintesi:

1. Obiettivo specifico trasversale 2. Obiettivi Specifici Bologna

CONTESTO REGIONALE TRASVERSALE BISOGNO SPECIFICO Aumento a livello regionale dei disabili in carico e diversificazione delle problematiche dei disabili - situazioni di emergenza e di difficoltà delle famiglie nella gestione del figlio disabile in costante crescita - 2009 l’ente ha affrontato circa 35 casi. OBIETTIVO SPECIFICO Realizzare ipotesi di risposta sperimentali per supportare le famiglie con disabili

INDICATORI DI RISULTATO RISULTATI ATTESI - Realizzazione di una sperimentazione per il progetto “affido di sollievo” - Produzione di un documento di sintesi contenente linee guida - Realizzazione di 5 incontri con tutti i referenti provinciali del servizio Handicap

- Supporto di 15 nuclei familiari con figli disabili - Acquisizione da parte di 150 operatori dell’ente di nuove modalità di risposta sperimentali

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1. PROVINCIA di BOLOGNA BISOGNO SPECIFICO A Domanda sostenuta di richieste di inserimento di persone disabili in strutture residenziali di accoglienza OBIETTIVO SPECIFICO 1: Sostenere gli inserimenti di persone con disabilità medio-gravi nelle strutture sedi di attuazione del progetto

INDICATORI DI RISULTATO RISULTATI ATTESI

‐ Incremento da 1 a 2 degli incontri mensili con i Servizi Sociali

‐ Qualificazione dei rapporti con le Parrocchie del territorio

‐ Incremento da 4 a 8 degli utenti accolti

‐ Realizzazione di 2 eventi a livello territoriale relativi alla disabilità

‐ Realizzazione di 1 dossier sulla disabilità

‐ Realizzazione di 1 corso di formazione per operatori

‐ Incremento del 50% dei contatti con potenziali nuovi utenti

‐ Incremento del 50% di potenziali nuovi utenti

‐ Incremento del 100% degli utenti ‐ Sensibilizzazione di 250 persone

riguardo la disabilità ‐ Sensibilizzazione di 75 persone ‐ Formazione di 10 operatori a

disposizione nella collaborazione con le strutture

BISOGNO SPECIFICO B Aumento delle richieste di attivazione di percorsi di inserimento sociale per persone disabili presso strutture semiresidenziali OBIETTIVO SPECIFICO 2: Qualificare e potenziare le attività riabilitative e di inserimento sociale previste per gli utenti

INDICATORI DI RISULTATO RISULTATI ATTESI

‐ Aumento delle sessioni di acquaticità da 4 a 5 al mese

‐ Aumento delle sessioni di fisioterapia da 4 a 5 al mese

‐ Aumento delle uscite sul territorio da 1 a 2 al mese

‐ Aumento delle sessioni di attività psico-sociali da 1 a 2 a settimana

‐ Realizzazione di 1 corso di formazione

‐ Realizzazione di 1 volantino sull’offerta ludico-riabilitativa

‐ Realizzazione 2 incontri sul territorio riguardo sull’offerta e la gestione delle attività ludico-ricreative per disabili

‐ Miglioramento significativo del benessere psicofisico di 4 utenti, imparando a gestire il proprio corpo e a essere consapevoli dell’identità corporea, che è alla base della formazione dell’identità individuale.

‐ Miglioramento significativo delle abilità fisiche di 4 utenti

‐ Miglioramento significativo del livello di conoscenza del territorio

‐ Miglioramento significativo delle abilità personali e sociali di 4 utenti, in un'ottica di salutogenesi e di promozione della qualità della vita

‐ Formazione di 10 operatori a disposizione nelle diverse attività

‐ Sensibilizzazione di 50 disabili ‐ Sensibilizzazione di 100 cittadini

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8) Descrizione del progetto e tipologia dell’intervento che definisca in modo puntuale le attività previste dal progetto con particolare riferimento a quelle dei volontari in servizio civile nazionale, nonché le risorse umane dal punto di vista sia qualitativo che quantitativo:

PREMESSA Ideazione e Progettazione

- Comunicazione all’organo direttivo ed esecutivo dell’Associazione (Consiglio dei Responsabili) dell’idea progettuale

- Istituzione di un gruppo di lavoro provinciale, composto dal progettista/referente locale, uno o più operatori locali di progetto, il responsabile dell’ente della zona/provincia. L’equipe ha il compito di definire gli obiettivi di zona e gli intenti progettuali.

- Incontro preliminare con tutti i responsabili delle strutture presenti sul territorio dove verrà presentata l’idea progettuale

- Valutazione da parte delle strutture di un proprio coinvolgimento nel progetto: tempi, risorse e strumenti.

- Individuazione puntuale delle strutture provinciali che desiderano essere coinvolte nel progetto

- Somministrazione da parte del gruppo di lavoro di un questionario specifico per le possibili sedi di attuazione di progetto nel quale si richiede: indicazione degli obiettivi specifici per singola sede, analisi delle criticità/bisogni del territorio rispetto agli ambiti predefiniti, interventi svolti, quantità e qualità delle accoglienze, rapporti con i Servizi sociali territoriali ed eventuali collaborazioni con partner.

- Raccolta da parte del referente/progettista della provincia/zona di tutti i questionari

- Ulteriore intervista agli operatori delle strutture tramite colloquio per verificare ed accertare i dati inviati e completare i dati mancanti.

- Consultazione con Uffici del Servizio minori di zona/provincia per avere un quadro generale delle aree di intervento

- Elaborazione ed analisi dei dati e delle informazioni ricevute dalle sedi e dai servizi, producendo un lavoro di sintesi ove vengono individuati gli obiettivi specifici della provincia/zona

- Invio del lavoro di sintesi sotto forma di project work alla sede centrale di gestione del servizio civile

- Stesura di una prima bozza progettuale - Presentazione, da parte dei referenti/progettisti, della bozza progettuale agli

operatori delle sedi coinvolte per valutazione, confronto ed eventuali correzioni.

- Presentazione dell’elaborato progettuale all’organo direttivo ed esecutivo dell’Associazione.

Budget

- Il gruppo di lavoro provinciale predisporrà il budget della zona - I vari documenti vengono assemblati e verificati dal responsabile

amministrativo della Sede Centrale di Gestione del Servizio Civile al fine di costruire il budget generale che verrà presentato all’Amministrazione centrale e all’organo direttivo ed esecutivo dell’ente (Consiglio dei Responsabili)

Valutazione complessiva del progetto - Rendiconto economico Verranno attuate le seguenti attività di valutazione e verifica dopo i 12 mesi di progetto:

- elaborazione ed analisi dei questionari inseriti nel sistema di monitoraggio accreditato per verifica dell’andamento e del raggiungimento degli obiettivi

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- indagine, da parte del gruppo di lavoro provinciale, con interviste ad operatori ed utenti coinvolti sull’andamento del progetto

- valutazione dei punti di forza, delle criticità e della sostenibilità degli esiti raggiunti

- consultazione con i Servizi sociali e i referenti degli Enti locali per valutazione dell’impatto sul territorio

- redazione di una relazione finale per ogni singola zona/provincia - incontro tra i soggetti operativi coinvolti per presentazione della valutazione

generale e redazione di della relazione finale - presentazione dell’andamento generale e della relazione al Consiglio dei

Responsabili e all’Amministrazione centrale dell’ente. Il box in questione verrà analizzato per facilità di lettura con il seguente criterio: per ogni singola provincia interessata dal progetto verranno sviluppati nel seguente ordine i relativi punti: 8.1 – 8.2 – 8.3, nello specifico:

1. Descrizione del progetto e tipologia dell’intervento 8.1 – 8.2 – 8.3 - Contesto specifico trasversale

2. Descrizione del progetto e tipologia dell’intervento 8.1 – 8.2 – 8.3 – Bologna

CONTESTO REGIONALE TRASVERSALE 8.1 Complesso delle attività previste per il raggiungimento degli obiettivi

OBIETTIVO SPECIFICO Realizzare ipotesi di risposta sperimentali per supportare le famiglie con disabili in carico MESI AZIONI-Attività

1 2 3 4 5 6 7 8 9 10

11

12

Pianificazione ed Organizzazione Confronto interno Start UP - Sperimentazione “Affido di sollievo”

Valutazione e verifica Realizzazione interventi a livello regionale

Le azioni per sviluppare l’obiettivo sopra riportato individuato sono: AZIONE 1 Pianificazione ed organizzazione

• Identificazione dell’organigramma operativo e direttivo • Incontro con i responsabili e le equipe direttive del “Servizio Handicap”

dell’associazione Comunità Papa Giovanni XXIII • Definizione degli obiettivi specifici interni e degli interventi di “Affido di

sollievo” e “Progetti Individuali di emergenza” • Individuazione di una zona provinciale per sperimentare gli interventi • Creazione di un’agenda con calendarizzazione del percorso

BISOGNO SPECIFICO: Aumento a livello regionale dei disabili in carico e diversificazione delle problematiche dei disabili - situazioni di emergenza e di difficoltà delle famiglie nella gestione del figlio disabile in costante crescita - 2009 l’ente ha affrontato circa 35 casi.

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AZIONE 2 Confronto interno

• Condivisione delle esperienze concrete sul territorio • Condivisione degli obiettivi specifici e degli interventi • Raccolta delle proposte da parte dei referenti di zona del Servizio “Handicap” • Creazione e somministrazione alle sedi di una scheda di verifica e valutazione

degli interventi pregressi • Raccolta dei dati ed analisi • Elaborazione delle prime linee guida

AZIONE 3 Start Up – Sperimentazione “Affido di sollievo”

• Verifica della situazione di partenza • Contatti e promozione degli interventi • Accoglienza diurna dei disabili e confronto con famiglie • Confronto con altre province • Valutazione partecipata con i disabili

AZIONE 4 Valutazione e verifica

• Incontro con il referente del Servizio “Handicap “ e con i diversi referenti di zona del servizio stesso

• Somministrazione e analisi di un questionario di customer satisfaction • Esposizione da parte dei referenti provinciali dell’andamento dello start up • Modifiche partecipate delle prime linee guida • Elaborazione di un documento di sintesi

AZIONE 5 Realizzazione interventi a livello regionale

• Programmazione degli interventi • Incontro con i referenti dell’associazione • Attuazione dei micro progetti di “Affido di sollievo” e “Progetti Individuali di

emergenza” • incontro di confronto tra tutti gli attori sociali del territorio provinciale

8.2 Risorse umane complessive necessarie per l’espletamento delle attività previste, con la specifica delle professionalità impegnate e la loro attinenza con le predette attività Si riportano il personale per ogni azione individuata il quale sarà il responsabile della conduzione delle specifiche attività che attuerà con l’aiuto ed il supporto di equipe strutturate riportate nella tabella sottostante

Personale specifico per raggiungimento dell’obiettivo trasversale regionale

N° Ruolo e specificità Azioni

1 Coordinatore nazionale del Servizio Handicap dell’associazione Comunità Papa Giovanni XXIII

AZIONE 2 Confronto interno

1

Coordinatore Nazionale delle attività del Servizio Civile – Responsabile Nazionale del Servizio Civile dell’associazione

AZIONE 1 Pianificazione ed organizzazione

1 Educatore professionale – Operatore della sede centrale del servizio

AZIONE 4 Valutazione e

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civile – Esperto in sistemi di monitoraggio ed analisi dati

verifica

Equipe Handicap

6 Coordinatori provinciali/zona del Servizio Handicap dell’ass.ne Esperinze pluriennali nel campo dei minori

AZIONE 3 Start Up – Sperimentazione “Affido di sollievo” AZIONE 5 Realizzazione interventi a livello regionale

Equipe di coordinament

o

3 Operatori della Sede del Servizio Centrale di Gestione del Servizio Civile – Esperi nelle attività di pianificazione – programmazione e budget

AZIONE 1 Pianificazione ed organizzazione

Inoltre riportiamo un elenco di sintesi delle risorse umane coinvolte nel progetto ed anche nell’azione trasversale regionale:

Ruolo Mansione 25 Coordinatori Gestione della casa e attività educative 2 Supervisori Programmazione attività

1 Formatore e coordinatore Coordinamento e formazione 17 animatori educativi Attività educative e ludiche

33 Educatori Attività educative 4 Operatori Socio-Sanitari Attività educative e riabilitative

2 Operatori Attività educative e riabilitative 8.3 Ruolo ed attività previste per i volontari nell’ambito del progetto A livello generale volontari del progetto saranno impegnati per 6 ore giornaliere e per 5 giorni settimanali nelle diverse sedi di attuazione di progetto e svolgeranno le attività specifiche riportate nei diversi punti 8.3 provinciali. Gli orari ed i giorni di attività verranno decisi e fissati nella fase di avvio al servizio da parte degli Operatori locali di progetto, che potranno prevedere un servizio anti-meridiano o post-meridiano. Il volontario e l’Olp converranno alla compilazione di un piano di impiego a seconda dei bisogni della sede e delle attitudini e delle capacità del giovane. Il progetto prevede come citato precedentemente un elemento che va oltre agli interventi specifici tecnici di assistenza e supporto che è la condivisione ossia mettere la propria vita con la vita dei minori target del progetto, facendosi carico della loro situazione, mettendo la propria spalla sotto la loro croce. Ai volontari viene richiesto di condividere uno stralcio della loro vita affinché si instauri un rapporto che con il tempo travalichi il rapporto educatore/animatore – utente. Successivamente anche con l’azione regionale trasversale si vuole passare dal livello di condivisione al livello di rimozione delle cause e della tutela dei diritti sociali e ai servizi alla persona affinché l’esperienza che il ragazzo/a vive durante i 12 mesi sia ancor più riconducibili ai valori del SERVIZIO CIVILE NAZIONALE e concorra maggiormente con un’azione corale e trasversale alla difesa della patria con mezzi ed attività nonviolente e non armate. Il progetto prevede la possibilità per i volontari in servizio civile di usufruire di vitto e alloggio quasi su tutte le posizioni di servizio civile a progetto per i seguenti motivi: - nel corso degli anni diversi sono stati i volontari in servizio civile che hanno usufruito di tale servizio per svariati motivi che vanno da una profonda scelta personale di impegnarsi a pieno anche oltre l’orario regolare di servizio in una esperienza di condivisione, fino alla mera necessità di un alloggio. - è una opportunità maggiore per chi ha difficoltà economiche o di trovare una

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sistemazione abitativa ma vuole comunque svolgere servizio civile anche fuori la propria residenza. Numerosi sono stati infatti i giovani che dal sud del paese hanno svolto servizio civile nel centro nord e viceversa. - infine perché l’esperienza di condivisione che genera un forte legame con gli accolti, matura non solo nei momenti di servizio prefissati ma soprattutto nei momenti informali ove il rapporto diventa quasi paritario come la condivisione dei pasti e dello stesso tetto. I volontari rispetto all’azione trasversale regionale andranno a collaborare nelle seguenti attività:

• raccolta delle proposte da parte dei referenti di zona del Servizio “Handicap” • creazione e somministrazione alle sedi di una scheda di verifica e valutazione

degli interventi pregressi • raccolta dei dati ed analisi • Verifica della situazione di partenza • Contatti e promozione degli interventi • accoglienza diurna dei disabili e confronto con famiglie • Somministrazione e analisi di un questionario di customer satisfaction • Attuazione dei micro progetti di “Affido di sollievo” e “Progetti Individuali di

emergenza” • incontro di confronto tra tutti gli attori sociali del territorio provinciale

8.1 Complesso delle attività previste per il raggiungimento degli obiettivi

1. PROVINCIA di BOLOGNA

OBIETTIVO SPECIFICO 1: Sostenere gli inserimenti di persone con disabilità medio-gravi nelle strutture sedi di attuazione del progetto

MESI AZIONI-Attività

0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12

AZIONE 1 Verifica stato attuale della situazione

Attività 1.1 Valutazione qualitativa delle accoglienze

Attività 1.2 Valutazione quantitativa delle accoglienze

AZIONE 2 Incremento accoglienze

Attività 2.1 Contatti con i Servizi Sociali

Attività 2.2 Contatti con Parrocchie del territorio

Attività 2.3 Contatti con famiglie bisognose vicine all’Associazione

AZIONE 3 Sensibilizzazione del territorio

Attività 3.1 Realizzazione di 2 incontri sulla disabilità

Attività 3.2 Incremento degli operatori disponibili

BISOGNO DEL CONTESTO

A. Domanda sostenuta di richieste di inserimento di persone disabili in strutture residenziali di accoglienza

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Attività 3.3 Realizzazione di 1 dossier sulla disabilità

AZIONE 4 Monitoraggio risultati Attività 4.1 Valutazione qualitativa degli interventi da parte degli operatori

Attività 4.2 Valutazione qualitativa da parte degli utenti

Attività 4.3 Confronto d’équipe

OBIETTIVO SPECIFICO 2: Qualificare e potenziare le attività riabilitative e di inserimento sociale previste per gli utenti MESI AZIONI-Attività

0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12

AZIONE 1 Valutazione stato attuale della situazione

Attività 1.1 Valutazione qualitativa della situazione

Attività 1.2 Valutazione quantitativa della situazione

AZIONE 2 Incremento operatori

Attività 2.1 Realizzazione di 1 corso di formazione

Attività 2.2 Ricerca nuovi aderenti

Attività 2.3 Accompagnamento e supporto degli utenti

AZIONE 3 Incremento offerta riabilitativa e di integrazione sociale

Attività 3.1 Potenziamento sessioni acquaticità

Attività 3.2 Potenziamento sessioni fisioterapia

Attività 3.3 Potenziamento sessioni di attività psico-sociali

Attività 3.4 Incremento uscite nel territorio

AZIONE 4 Sensibilizzazione del territorio

Attività 4.1 Realizzazione di 1 volantino sull’offerta ludico-riabilitativa

Attività 4.2 Realizzazione di 2 incontri sul territorio riguardo sull’offerta e la gestione delle attività ludico-ricreative per disabili

AZIONE 5 Valutazione risultati raggiunti

Attività 5.1

BISOGNO DEL CONTESTO

B. Aumento delle richieste di attivazione di percorsi di inserimento sociale per persone disabili presso strutture semiresidenziali

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Confronto con gli utenti Attività 5.2 Confronto con gli operatori

Attività 5.3 Confronto d’équipe

BISOGNO DEL CONTESTO A Domanda sostenuta di richieste di inserimento di persone disabili in strutture residenziali di accoglienza.

OBIETTIVO SPECIFICO 1: Sostenere gli inserimenti di persone con disabilità medio-gravi nelle strutture sedi di attuazione del progetto. AZIONE 1 Verifica stato attuale della situazione Attività 1.1Valutazione qualitativa delle accoglienze

• Individuazione referente per l’ente • Contatti referente-responsabili strutture • Confronto sul processo di accoglienze • Confronto con gli utenti sulla valutazione del percorso di accoglienza • Valutazione necessità

Attività 1.2 Valutazione quantitativa delle accoglienze • Contatti referente-responsabili strutture • Conteggio utenti inseriti nelle strutture • Conteggio utenti già in contatto con l’Associazione e potenziali nuovi utenti • Conteggio posti disponibili • Conteggio attività svolte in favore degli utenti

AZIONE 2 Incremento accoglienze Attività 2.1 Contatti con i Servizi Sociali

• Individuazione referente per l’Associazione • Individuazione referente stabile per i SS • Confronto sul servizio attuale • Confronto sui bisogni • Confronto sulle nuove possibilità

Attività 2.2 Contatti con Parrocchie del territorio • Individuazione referente per singola Parrocchia • Consolidamento di rapporti stabili tra i responsabili delle singole strutture e i

referenti delle Parrocchie • Confronto sul servizio attuale • Confronto sui bisogni • Confronto sulle nuove possibilità

Attività 2.3 Contatti con famiglie bisognose vicine all’Associazione • Realizzazione database famiglie bisognose vicine all’Associazione • Valutazione situazione di vita delle famiglie • Valutazione qualità di vita del disabile • Avanzamento proposta di inserimento nella struttura • Valutazione dei possibili benefici derivanti dall’inserimento

AZIONE 3 Sensibilizzazione del territorio Attività 3.1 Realizzazione di 2 incontri sulla disabilità

• Incontro d’équipe • Valutazione problematiche rilevanti • Ricerca relatori • Realizzazione di una bozza di discussione • Scelta della data e dell’orario dell’incontro

Attività 3.2 Incremento degli operatori disponibili • Incontro d’équipe • Progettazione corso di formazione • Ricerca formatori • Scelta temi di discussione • Calendarizzazione incontri

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• Ricerca operatori • Partecipazione alle attività da parte degli operatori

Attività 3.3 Realizzazione di 1 dossier sulla disabilità • Incontro d’équipe • Valutazione necessità a livello territoriale • Valutazione offerta a livello territoriale • Raccolta dati • Sistematizzazione dati • Ricerca fondi per le stampe • Ricerca tipografa per le stampe

AZIONE 4 Monitoraggio risultati Attività 4.1 Valutazione qualitativa degli interventi da parte degli operatori

• Incontri d’équipe • Confronto sulle domande da porre agli operatori • Realizzazione di un questionario • Pianificazione di 1 incontro finale con gli operatori • Somministrazione questionari • Confronto sulle risposte

Attività 4.2 Valutazione qualitativa da parte degli utenti • Incontro d’équipe • Scelta della metodologia per effettuare la verifica • Applicazione pratica del metodo • Avanzamento proposte da parte degli utenti • Raccolta proposte degli utenti

Attività 4.3 Confronto d’équipe • Raccolta informazioni offerte da operatori e utenti • Programmazione di 1 incontro tra responsabili • Confronto sulle risposte ottenute • Avanzamento proposte e suggerimenti • Bozza di programmazione per l’anno successivo

BISOGNO DEL CONTESTO B

Aumento delle richieste di attivazione di percorsi di inserimento sociale per persone disabili presso strutture semiresidenziali OBIETTIVO SPECIFICO 2: Qualificare e potenziare le attività riabilitative e di inserimento sociale previste per gli utenti AZIONE 1 Valutazione stato attuale della situazione Attività 1.1 Valutazione qualitativa della situazione

• Individuazione referente • Contatti referente-responsabili strutture • Confronto tra responsabili sulle attività svolte • Confronto su processi di inserimento sociale degli utenti • Confronto con gli utenti

Attività 1.2 Valutazione quantitativa della situazione • Contatti referente-responsabili strutture • Conteggio utenti inseriti • Conteggio attività svolte • Conteggio operatori • Confronto tra responsabili

AZIONE 2 Incremento operatori Attività 2.1 Realizzazione di 1 corso di formazione

• Incontro d’équipe • Valutazione necessità • Ricerca formatori • Ricerca temi di discussione • Calendarizzazione incontri

Attività 2.2 Ricerca nuovi aderenti

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• Realizzazione volantino con le date di incontro e sunto del progetto • Previsione comunicati da fare nelle Parrocchie vicine • Contatti telefonici con gruppi scout del territorio • Contatti con amici di operatori già inseriti • Realizzazione elenco nuovi aderenti

Attività 2.3 Accompagnamento e supporto degli utenti • Distribuzione calendari con date e orari attività utenti • Comunicazione presenze da parte degli operatori • Comunicazione da parte dei responsabili del luogo di svolgimento delle attività • Attività di conoscenza tra gli operatori e gli educatori specifici di ogni attività • Confronto sui principali bisogni degli utenti durante le attività

AZIONE 3 Incremento offerta riabilitativa e di integrazione sociale Attività 3.1 Potenziamento sessioni acquaticità

• Inventario di tutti gli ausili che già sono in possesso e che si necessitano per l’assistenza ai disabili

• Contattare centri sportivi e riabilitativi • Contattare educatori esperti • Valutazione necessità • Avanzamento proposte agli utenti • Raccolta nomi utenti interessati • Calendarizzazione incontri

Attività 3.2 Potenziamento sessioni fisioterapia • Inventario di tutti gli ausili che già sono in possesso e che si necessitano per

l’assistenza ai disabili • Contattare centri fisioterapici specializzati per i disabili • Contattare educatori esperti • Valutazione necessità • Avanzamento proposte agli utenti • Raccolta nomi utenti interessati • Calendarizzazione incontri

Attività 3.3 Potenziamento sessioni di attività psico-sociali • Inventario di tutti gli ausili che già sono in possesso e che si necessitano per

l’assistenza ai disabili • Contattare educatori esperti • Valutazione necessità • Reperimento spazi • Avanzamento proposte agli utenti • Raccolta nomi utenti interessati • Calendarizzazione incontri

Attività 3.4 Incremento uscite nel territorio • Confronto tra i responsabili • Valutazione necessità • Programmazione attività da svolgere durante le uscite • Scelta dei luoghi • Scelta delle date • Ricerca accompagnatori • Proposta agli utenti

AZIONE 4 Sensibilizzazione del territorio Attività 4.1 Realizzazione di 1 volantino sull’offerta ludico-riabilitativa

• Incontri d’équipe • Realizzazione elenco con le attività, gli orari e i luoghi di svolgimento • Impaginazione volantino • Stampa volantino • Distribuzione volantino

Attività 4.2 Realizzazione di 2 incontri sul territorio riguardo sull’offerta e la gestione delle attività ludico-ricreative per disabili

• Incontri d’équipe • Discussione sugli eventi

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• Ricerca relatori • Decisione date incontri • Realizzazione manifesto • Distribuzione manifesto

AZIONE 5 Valutazione risultati raggiunti Attività 5.1 Confronto con gli utenti

• Incontri tra i responsabili • Scelta metodo di confronto con gli utenti • Applicazione metodo • Avanzamento proposte • Discussione e confronto sulle proposte

Attività 5.2 Confronto con gli operatori • Incontro d’équipe • Scelta domande da porre agli operatori • Realizzazione questionario • Somministrazione questionario • Confronto tra operatori sulle risposte

Attività 5.3 Confronto d’équipe • Programmazione incontro • Discussione sulle risposte fornite da utenti e operatori • Confronto sulle proposte avanzate • Avanzamento eventuali nuovi suggerimento • Bozza di programmazione per l’anno successivo

8.2 Risorse umane complessive necessarie per l’espletamento delle attività previste, con la specifica delle professionalità impegnate e la loro attinenza con le predette attività

Nucleo familiare Giardini-Righini Ruolo Mansione

4 Coordinatori Gestione della casa e attività educative OBIETTIVO SPECIFICO 1: Sostenere gli inserimenti di persone con disabilità medio-gravi nelle strutture sedi di attuazione del progetto.

Nucleo familiare Giardini-Righini

RUOLO SPECIFICA

PROFESSIONALITA’ ATTIVITA’

1 Coordinatore Figura genitoriale paterna Gestione della casa Partecipazione équipe affidamento dell’Associazione Presenza presso gli enti locali negli organismi che si occupano di affido e accoglienza

Attività 1.1 Valutazione qualitativa delle accoglienze Attività 1.2 Valutazione quantitativa delle accoglienze Attività 2.1 Contatti con i Servizi Sociali Attività 2.2 Contatti con Parrocchie del territorio Attività 2.3 Contatti con famiglie bisognose vicine all’Associazione Attività 3.1 Realizzazione di 2 incontri sulla disabilità Attività 3.2 Incremento degli operatori disponibili Attività 3.3 Realizzazione di 1 dossier sulla disabilità Attività 4.1 Valutazione qualitativa degli interventi da parte degli operatori Attività 4.2 Valutazione qualitativa da parte degli utenti Attività 4.3 Confronto d’équipe

1 Coordinatore Figura genitoriale materna Gestione della casa Assistenza e cura degli utenti disabili

Attività 1.1 Valutazione qualitativa delle accoglienze Attività 1.2 Valutazione quantitativa delle accoglienze Attività 2.1 Contatti con i Servizi Sociali Attività 2.2 Contatti con Parrocchie del territorio Attività 2.3 Contatti con famiglie bisognose vicine all’Associazione Attività 3.1 Realizzazione di 2 incontri sulla disabilità Attività 3.2 Incremento degli operatori disponibili

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Attività 3.3 Realizzazione di 1 dossier sulla disabilità Attività 4.1 Valutazione qualitativa degli interventi da parte degli operatori Attività 4.2 Valutazione qualitativa da parte degli utenti Attività 4.3 Confronto d’équipe

Casa famiglia S. Maria 2

RUOLO SPECIFICA

PROFESSIONALITA’ ATTIVITA’

1 Coordinatore Figura genitoriale materna Gestione casa Riferimento educativo per gli utenti Referente in associazione per i servizi sociali, associazioni private e pubbliche, diocesi

Attività 1.1 Valutazione qualitativa delle accoglienze Attività 1.2 Valutazione quantitativa delle accoglienze Attività 2.1 Contatti con i Servizi Sociali Attività 2.2 Contatti con Parrocchie del territorio Attività 2.3 Contatti con famiglie bisognose vicine all’Associazione Attività 3.1 Realizzazione di 2 incontri sulla disabilità Attività 3.2 Incremento degli operatori disponibili Attività 3.3 Realizzazione di 1 dossier sulla disabilità Attività 4.1 Valutazione qualitativa degli interventi da parte degli operatori Attività 4.2 Valutazione qualitativa da parte degli utenti Attività 4.3 Confronto d’équipe

1 Coordinatore Figura genitoriale paterna Operatore nella comunità terapeutica S. Giuseppe Attività educative con gli utenti Gestione della casa

Attività 1.1 Valutazione qualitativa delle accoglienze Attività 1.2 Valutazione quantitativa delle accoglienze Attività 2.1 Contatti con i Servizi Sociali Attività 2.2 Contatti con Parrocchie del territorio Attività 2.3 Contatti con famiglie bisognose vicine all’Associazione Attività 3.1 Realizzazione di 2 incontri sulla disabilità Attività 3.2 Incremento degli operatori disponibili Attività 3.3 Realizzazione di 1 dossier sulla disabilità Attività 4.1 Valutazione qualitativa degli interventi da parte degli operatori Attività 4.2 Valutazione qualitativa da parte degli utenti Attività 4.3 Confronto d’équipe

OBIETTIVO SPECIFICO 2: Qualificare e potenziare le attività riabilitative e di inserimento sociale previste per gli utenti

Nucleo familiare Giardini-Righini

RUOLO SPECIFICA

PROFESSIONALITA’ ATTIVITA’

1 Coordinatore Figura genitoriale paterna Gestione della casa Partecipazione équipe affidamento dell’Associazione Presenza presso gli enti locali negli organismi che si occupano di affido e accoglienza

Attività 1.1 Valutazione qualitativa della situazione Attività 1.2 Valutazione quantitativa della situazione Attività 2.1 Realizzazione di 1 corso di formazione Attività 2.2 Ricerca nuovi aderenti Attività 2.3 Accompagnamento e supporto degli utenti Attività 3.1 Potenziamento sessioni acquaticità Attività 3.2 Potenziamento sessioni fisioterapia Attività 3.3 Potenziamento sessioni di attività psico-sociali Attività 3.4 Incremento uscite nel territorio Attività 4.1 Realizzazione di 1 volantino sull’offerta ludico-riabilitativa Attività 4.2 Realizzazione di 2 incontri sul territorio riguardo sull’offerta e la gestione delle attività ludico-ricreative per disabili Attività 5.1 Confronto con gli utenti

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Attività 5.2 Confronto con gli operatori Attività 5.3 Confronto d’équipe

1 Coordinatore Figura genitoriale materna Gestione della casa Assistenza e cura degli utenti disabili

Attività 1.1 Valutazione qualitativa della situazione Attività 1.2 Valutazione quantitativa della situazione Attività 2.1 Realizzazione di 1 corso di formazione Attività 2.2 Ricerca nuovi aderenti Attività 2.3 Accompagnamento e supporto degli utenti Attività 3.1 Potenziamento sessioni acquaticità Attività 3.2 Potenziamento sessioni fisioterapia Attività 3.3 Potenziamento sessioni di attività psico-sociali Attività 3.4 Incremento uscite nel territorio Attività 4.1 Realizzazione di 1 volantino sull’offerta ludico-riabilitativa Attività 4.2 Realizzazione di 2 incontri sul territorio riguardo sull’offerta e la gestione delle attività ludico-ricreative per disabili Attività 5.1 Confronto con gli utenti Attività 5.2 Confronto con gli operatori Attività 5.3 Confronto d’équipe

Casa famiglia S. Maria 2

RUOLO SPECIFICA

PROFESSIONALITA’ ATTIVITA’

1 Coordinatore Figura genitoriale materna Gestione casa Riferimento educativo per gli utenti Referente in associazione per i servizi sociali, associazioni private e pubbliche, diocesi

Attività 1.1 Valutazione qualitativa della situazione Attività 1.2 Valutazione quantitativa della situazione Attività 2.1 Realizzazione di 1 corso di formazione Attività 2.2 Ricerca nuovi aderenti Attività 2.3 Accompagnamento e supporto degli utenti Attività 3.1 Potenziamento sessioni acquaticità Attività 3.2 Potenziamento sessioni fisioterapia Attività 3.3 Potenziamento sessioni di attività psico-sociali Attività 3.4 Incremento uscite nel territorio Attività 4.1 Realizzazione di 1 volantino sull’offerta ludico-riabilitativa Attività 4.2 Realizzazione di 2 incontri sul territorio riguardo sull’offerta e la gestione delle attività ludico-ricreative per disabili Attività 5.1 Confronto con gli utenti Attività 5.2 Confronto con gli operatori Attività 5.3 Confronto d’équipe

1 Coordinatore Figura genitoriale paterna Operatore nella comunità terapeutica S. Giuseppe Attività educative con gli utenti Gestione della casa

Attività 1.1 Valutazione qualitativa della situazione Attività 1.2 Valutazione quantitativa della situazione Attività 2.1 Realizzazione di 1 corso di formazione Attività 2.2 Ricerca nuovi aderenti Attività 2.3 Accompagnamento e supporto degli utenti Attività 3.1 Potenziamento sessioni acquaticità Attività 3.2 Potenziamento sessioni fisioterapia Attività 3.3 Potenziamento sessioni di attività psico-sociali Attività 3.4 Incremento uscite nel territorio Attività 4.1 Realizzazione di 1 volantino sull’offerta ludico-riabilitativa Attività 4.2 Realizzazione di 2 incontri sul territorio riguardo sull’offerta e la gestione delle attività ludico-ricreative per disabili Attività 5.1 Confronto con gli utenti Attività 5.2 Confronto con gli operatori Attività 5.3 Confronto d’équipe

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8.3 Ruolo ed attività previste per i volontari nell’ambito del progetto OBIETTIVO SPECIFICO 1: Sostenere gli inserimenti di persone con disabilità medio-gravi nelle strutture sedi di attuazione del progetto. Il volontario collabora in: AZIONE 2 Incremento accoglienze Attività 2.2 Contatti con Parrocchie del territorio

• Individuazione referente per singola Parrocchia • Confronto sul servizio attuale • Confronto sui bisogni • Confronto sulle nuove possibilità

AZIONE 3 Sensibilizzazione del territorio Attività 3.1 Realizzazione di 2 incontri sulla disabilità

• Incontro d’équipe • Valutazione problematiche rilevanti • Ricerca relatori • Realizzazione di una bozza di discussione • Scelta della data e dell’orario dell’incontro

Attività 3.2 Incremento degli operatori disponibili • Ricerca operatori • Partecipazione alle attività da parte degli operatori

Attività 3.3 Realizzazione di 1 dossier sulla disabilità • Incontro d’équipe • Valutazione necessità a livello territoriale • Valutazione offerta a livello territoriale • Raccolta dati • Sistematizzazione dati • Ricerca fondi per le stampe • Ricerca tipografa per le stampe

AZIONE 4 Monitoraggio risultati Attività 4.1 Valutazione qualitativa degli interventi da parte degli operatori

• Somministrazione questionari • Confronto sulle risposte

OBIETTIVO SPECIFICO 2: Qualificare e potenziare le attività riabilitative e di inserimento sociale previste per gli utenti Il volontario collabora in: AZIONE 2 Incremento operatori Attività 2.2 Ricerca nuovi aderenti

• Realizzazione volantino con le date di incontro e sunto del progetto • Previsione comunicati da fare nelle Parrocchie vicine • Contatti telefonici con gruppi scout del territorio • Contatti con amici di operatori già inseriti • Realizzazione elenco nuovi aderenti

Attività 2.3 Accompagnamento e supporto degli utenti • Distribuzione calendari con date e orari attività utenti • Comunicazione presenze da parte degli operatori • Comunicazione da parte dei responsabili del luogo di svolgimento delle attività • Attività di conoscenza tra gli operatori e gli educatori specifici di ogni attività • Confronto sui principali bisogni degli utenti durante le attività

AZIONE 3 Incremento offerta riabilitativa e di integrazione sociale Attività 3.1 Potenziamento sessioni acquaticità

• Inventario di tutti gli ausili che già sono in possesso e che si necessitano per l’assistenza ai disabili

• Contattare centri sportivi e riabilitativi • Contattare educatori esperti

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• Valutazione necessità • Avanzamento proposte agli utenti • Raccolta nomi utenti interessati • Calendarizzazione incontri

Attività 3.2 Potenziamento sessioni fisioterapia • Inventario di tutti gli ausili che già sono in possesso e che si necessitano per

l’assistenza ai disabili • Contattare centri fisioterapici specializzati per i disabili • Contattare educatori esperti • Valutazione necessità • Avanzamento proposte agli utenti • Raccolta nomi utenti interessati • Calendarizzazione incontri

Attività 3.3 Potenziamento sessioni di attività psico-sociali • Inventario di tutti gli ausili che già sono in possesso e che si necessitano per

l’assistenza ai disabili • Contattare educatori esperti • Valutazione necessità • Reperimento spazi • Avanzamento proposte agli utenti • Raccolta nomi utenti interessati • Calendarizzazione incontri

Attività 3.4 Incremento uscite nel territorio • Valutazione necessità • Programmazione attività da svolgere durante le uscite • Scelta dei luoghi • Scelta delle date • Ricerca accompagnatori • Proposta agli utenti

AZIONE 4 Sensibilizzazione del territorio Attività 4.1 Realizzazione di 1 volantino sull’offerta ludico-riabilitativa

• Incontri d’équipe • Realizzazione elenco con le attività, gli orari e i luoghi di svolgimento • Impaginazione volantino • Stampa volantino • Distribuzione volantino

Attività 4.2 Realizzazione di 2 incontri sul territorio riguardo sull’offerta e la gestione delle attività ludico-ricreative per disabili

• Incontri d’équipe • Discussione sugli eventi • Ricerca relatori • Decisione date incontri • Realizzazione manifesto • Distribuzione manifesto

AZIONE 5 Valutazione risultati raggiunti Attività 5.2 Confronto con gli operatori

• Somministrazione questionario • Confronto tra operatori sulle risposte

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9) Numero dei volontari da impiegare nel progetto:

10) Numero posti con vitto e alloggio:

11) Numero posti senza vitto e alloggio:

12) Numero posti con solo vitto:

13) Numero ore di servizio settimanali dei volontari, ovvero monte ore annuo:

14) Giorni di servizio a settimana dei volontari (minimo 5, massimo 6) :

15) Eventuali particolari obblighi dei volontari durante il periodo di servizio:

I volontari durante lo svolgimento del servizio civile sono tenuti a: 1. rispettare le norme in materia di igiene, sicurezza e salute sui luoghi di lavoro 2. rispettare le regole delle strutture: orari, linguaggio e abitudini consolidate 3. mantenere la necessaria riservatezza per quanto attiene a dati, informazioni o

conoscenze acquisite durante lo svolgimento del servizio civile 4. essere disponibili a trasferimenti in Italia per incontri di formazione,

sensibilizzazione e promozione del servizio civile 5. flessibilità oraria dovuta alla particolarità delle persone destinatarie del servizio 6. partecipare ad eventi particolari previsti dal programma delle attività (uscite

domenicali, campi invernali ed estivi) Potrà essere chiesto di svolgere il proprio servizio anche nel giorno festivo di Domenica oppure il Sabato, fatto salvo il diritto a recuperare il giorno di riposo di cui non si è usufruito Si ricorda, inoltre, che la formazione è obbligatoria e quindi nelle giornate di formazione non è possibile prendere giornate di permesso.

27

23

0

4

30

5

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16) Sede/i di attuazione del progetto:

CodiceSede  Sede  Comune  Provincia  Indirizzo Posti V/A 

Posti Vitto 

Totale posti 

4668  NUCLEO FAMILIARE GIARDINI RIGHINI  BOLOGNA  BOLOGNA  VIA PIRANDELLO 7,   1  0  1 

4655  CASA FAMIGLIA S.MARIA  OZZANO DELL'EMILIA BOLOGNA  VIA DEL BROALDO 3/A,   1  0  1 

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17) Eventuali attività di promozione e sensibilizzazione del servizio civile nazionale: L’Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII da più di 30 anni investe le proprie risorse nella promozione e gestione di progetti di servizio civile, prima come obiezione di coscienza sostitutiva al servizio militare, poi come servizio civile nazionale, sia in Italia che all’estero. Per questa ragione, credendo profondamente nello strumento del Servizio Civile e nei valori che trasmette a livello sociale, riteniamo che la promozione e la sensibilizzazione non debbano essere limitate al singolo progetto o strettamente all’arco temporale di emanazione e scadenza del bando, ma siano permanenti e attraversino trasversalmente le altre attività dell’Ente. L’Associazione ha implementato da diversi anni un ufficio centrale finalizzato alla gestione dei progetti di servizio civile, con una sede locale per le varie aree, italiane ed estere, ove opera. Nel corso di tutto l’anno riceviamo richieste di partecipazione ai progetti da parte dei giovani grazie anche l’attivazione di un numero verde, cosi come durante tutto l’anno portiamo avanti azioni di sensibilizzazione, discussione, elaborazione riguardanti i vari aspetti del SCN. Lo strumento privilegiato per le attività di promozione e sensibilizzazione dell’ente è la partecipazione diretta dei volontari in servizio civile tramite la loro presenza e la testimonianza come strumento di apprendimento, scoperta in una prospettiva didattica attiva, operativa ed immediata.

Totale ore espressamente dedicate alla promozione e sensibilizzazione del Servizio Civile Nazionale A = 82

Totale ore espressamente dedicate alla promozione e sensibilizzazione del progetto SUPER…ABILE C = 26

TOTALE ORE PROMOZIONE E SENSIBILIZAZZIONE: A+C = 108 Alle suddette 108 ore bisogna aggiungere una serie di attività difficilmente misurabili e quantificabili ma che ai fini della promozione e sensibilizzazione rivestono, secondo noi un elevato grado di rilevanza. Di seguito si riporta in dettaglio l’elenco delle azioni/attività: Programma di sensibilizzazione del Servizio Civile Nazionale

EVENTO – AZIONE – ATTIVITA’ N° ORE

A

Banchetto in occasione della “Tre Giorni Generale” dell’Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII, che si svolge a cadenza annuale (nel mese di maggio) a Rimini, e a cui partecipano tutte le zone periferiche a livello nazionale ed internazionale dell’associazione. I volontari in servizio civile di tutto il territorio si occupano della gestione del banchetto.

14

Collaborazione fissa con il mensile “Sempre” attraverso la rubrica “Frontiere di pace”, redatta a cura del Servizio Obiezione di Coscienza e pace dell’Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII che presenta testimonianze (e illustra i relativi contesti e progetti dove operano) di volontari in servizio civile nazionale sia in Italia che all’estero

32

Banchetto in occasione di “Terra Futura” – Firenze mostra/convegno sulle buone pratiche di sostenibilità. I volontari di tutto il territorio nazionale vengono invitati a partecipare nella gestione dell’attività.

16

Interventi in qualità di relatori o testimonianze di volontari ed ex volontari in incontri pubblici e seminari, banchetti in numerose manifestazioni nazionali, sportello informativo telefonico, ecc.

20

TOTALE ORE QUANTIFICABILI 82

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EVENTI – AZIONI – ATTIVITA’ non quantificabili

B

Attivazione di un numero verde per far fronte alle richieste telefoniche dei giovani interessati: 800 913 596 Partecipazione ad eventi pubblici e privati di promozione e sensibilizzazione a livello nazionale. Invio, tramite posta prioritaria, di materiale promozionale ad indirizzi privati acquistati da aziende specializzate in riferimento al target giovani del territorio Realizzazione e diffusione di uno spot televisivo e radiofonico

BOLOGNA EVENTI-AZIONI-ATTIVITA’ Quantificabili in ore N.

ORE N. 3 incontri pubblici in collaborazione con i Comuni in cui operano le

sedi di attuazione del progetto che illustrino e chiarifichino ai giovani interessati a presentare domanda il percorso progettuale. Ci si avvarrà di testimonianze dei giovani volontari che hanno svolto l’esperienza di SCN con l’Ente nelle stesse sedi di attuazione dello stesso territorio in progetti degli anni precedenti:

‐ Comune di Bologna - Quartiere Santo Stefano ‐ Comune di Ozzano dell’Emilia ‐ Comune di Sala Bolognese

12

Organizzazione di laboratori di educazione alla pace e sensibilizzazione sul servizio civile nelle scuole superiori del territorio provinciale. interventi presso istituti scolastici superiori del territorio provinciale e in luoghi d’incontro e ritrovo dei giovani (cinema, teatri, locali, centri d’aggregazione, ecc…)

10

Partecipazione con banchetti informativi ai seguenti eventi pubblici: ‐ “Diversamente Insieme”, Giornata dedicata al Volontariato 4

TOT. 26 EVENTI-AZIONI-ATTIVITA’ Non quantificabili in ore

Pubblicizzazione del progetto

Promozione su siti web: - www.apg23.org - www.odcpace.org - www.peacelink.it - www.antennedipace.org

Newsletters a:

- gruppi scout a livello nazionale - Informagiovani del territorio nazionale - centri missionari diocesani d’Italia - giovani tra i 18 – 28 anni sul territorio provinciale (indirizzario

acquisito da ufficio interno di Fund Raising)

Promozione con inserti su riviste/quotidiani: - Mensile “Sempre” - Corriere di Bologna - “Bologna sette”, supplemento di “Avvenire”

Incontri/testimonianze con gruppi giovanili parrocchiali, gruppi scout locali - San Silverio di Chiesa Nuova (Bologna) - Santa Caterina da Bologna (Bologna) - San Giovanni Battista di Mercatale (Ozzano dell’Emilia)

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- Santa Maria Assunta di Padulle (Sala Bolognese) - Santa Maria del Suffragio di Pizzano (Monterenzio) - Cristo Re (Monterenzio)

Campagna pubblicitaria mediante affissione pubblica e distribuzione volantini - Università di Bologna - San Silverio di Chiesa Nuova (Bologna) - Santa Caterina da Bologna (Bologna) - San Giovanni Battista di Mercatale (Ozzano dell’Emilia) - Santa Maria Assunta di Padulle (Sala Bolognese) - Santa Maria del Suffragio di Pizzano (Monterenzio) - Cristo Re (Monterenzio)

Promozione attraverso l’Informagiovani di: - Bologna

Cooperazione e collaborazione con il CO.PR.E.S.C. (Coordinamento Provinciale Enti di Servizio Civile) di Bologna per la promozione. In occasione della pubblicazione dei bandi per la selezione di giovani da impiegare in progetti di SCN, gli enti aderenti concordano di promuovere il Servizio Civile sul territorio, realizzando attività di promozione coordinata e congiunta. Offrono inoltre un servizio di orientamento dei giovani alla scelta del progetto evitando che ognuno promuova solo il proprio Servizio Civile o che si trascuri quel lavoro di rigenerazione della risorsa presso scuole e altri contesti. Nello specifico il CO.PR.E.S.C. promuoverà nell'intero territorio della provincia i progetti di servizio civile degli enti aderenti attraverso:

- carta d’impegno etico e previsioni della L.R.20/03: valori dell’obiezione di coscienza e tematiche collegate (nonviolenza, difesa civile, povertà, solidarietà, mondialità e intercultura, pace e diritti umani, ecc.).

- servizio civile svolto sia in Italia che all’estero, con le dirette testimonianze dei giovani già coinvolti

Inoltre in collaborazione col Coordinamento Provinciale Enti Servizio Civile di Bologna partecipazione alla realizzazione di interventi presso le seguenti Facoltà dell’Università degli Studi di Bologna:

‐ Scienze della Formazione ‐ Lettere e Filosofia ‐ Scienze Politiche

18) Criteri e modalità di selezione dei volontari:

Si rimanda al sistema di selezione accreditato presso l’UNSC

19) Ricorso a sistemi di selezione verificati in sede di accreditamento (eventuale indicazione dell’Ente di 1^ classe dal quale è stato acquisito il servizio):

SI ASSOCIAZIONE COMUNITA’ PAPA GIOVANNI XXIII

20) Piano di monitoraggio interno per la valutazione dell’andamento delle attività del progetto:

Si rimanda al sistema di monitoraggio accreditato presso l’UNSC

21) Ricorso a sistemi di monitoraggio verificati in sede di accreditamento (eventuale indicazione dell’Ente di 1^ classe dal quale è stato acquisito il servizio):

SI ASSOCIAZIONE COMUNITA’ PAPA GIOVANNI XXIII

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22) Eventuali requisiti richiesti ai canditati per la partecipazione al progetto oltre quelli richiesti dalla legge 6 marzo 2001, n. 64:

NESSUNO

23) Eventuali risorse finanziarie aggiuntive destinate in modo specifico alla realizzazione del progetto:

Il progetto prevede l’impiego di risorse finanziarie aggiuntive destinate in modo particolare alle attività per il raggiungimento degli obiettivi specifici, alla promozione del progetto qual ora approvato, alla formazione specifica e alle risorse tecniche previste alla voce 25. Le risorse sono state suddivise in generali e specifiche. Le prime sono riferite alle azioni di promozione e l’organizzazione della formazione specifica, alcune di queste sono state ripartite in base al numero dei progetti presentati in quanto vengono sostenute dalla Sede Centrale di Gestione del SCN dell’ente. Le risorse specifiche riguardano spese aggiuntive per il raggiungimento degli obiettivi specifici previsti a progetto.

RISORSE FINANZIARIE GENERALI A. Formazione specifica di 1° e 2° livello

Sottovoci Descrizione spesa Risorse finanziarie

Materiale didattico

Durante il corso vengono somministrati materiali cartacei didattici e vengono utilizzati materiali di cancelleria vari

50 euro

Organizzazione logistica del coordinatore

La programmazione e la preparazione del percorso formativo richiede il tempo di un coordinatore per contatti telefonici con docenti e volontari, affitto e predisposizione delle aule

150 euro

Tutor d’aula

Come previsto nei box della formazione specifica, l’ente valorizza l’utilizzo di una figura all’interno dell’aula che faciliti la partecipazione di tutti. Il 40% dei tutors coinvolti richiedono compenso.

200 euro

Formatori

Alcuni formatori effettuano la loro docenza in forma gratuita altri richiedono un compenso. Numericamente il 50% dei formatori richiede il pagamento

800 euro

Totale spesa A: 1.200 euro B. Spese di promozione e pubblicizzazione del progetto

Sottovoci Descrizione spesa Risorse finanziarie Elaborazione grafica materiale promozionale

Ogni anno il materiale grafico viene rivisitato e modificato, attualizzando i contenuti e la presentazione

25 euro

Stampa materiale promozionale

Il prodotto grafico viene stampato da una tipografia in 500 copie di volantini e 100 copie di manifesti (come da box 18)

75 euro

Spese Numero Verde

Il numero verde è attivo quotidianamente (in orario di ufficio) per rispondere alle domande dei giovani interessati (come da box 18)

10 euro

Acquisto indirizzario target giovani

Vengono acquistati da aziende specializzate indirizzi privati in riferimento al target giovani del territorio

25 euro

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Invio lettere informative

L’ente invia ai giovani del territorio materiale tramite posta prioritaria (mailing list – Promo Posta – spedizioni varie)

75 euro

Partecipazione ad eventi

L’ente partecipa come descritto nel box “sensibilizzazione e promozione” a diversi eventi con propri operatori su tutto il territorio italiano. Rimborsa le spese di viaggio ai volontari coinvolti.

100 euro

Totale spesa B: 310 euro

C- OBIETTIVO SPECIFICO TRASVERSALE Euro

Materiale di cancelleria

Pianificazione ed Organizzazione 500

Spese di viaggi per

referenti e partecipanti

Confronto interno 600

Materiale di

promozione/informativo

Start UP - Sperimentazione “Affido di sollievo” 800

Materiale di cancelleria

Valutazione e verifica

TOTALE 1900

D - RISORSE PROVINCIALI

BOLOGNA OBIETTIVO SPECIFICO 1 Sostenere gli inserimenti di persone con disabilità medio-gravi nelle strutture sedi di attuazione del progetto

N. Risorse tecniche e strumentali Attività Eur

o

1 Pullmino – Quota carburante

Attività 1.1 Valutazione qualitativa delle accoglienze Attività 1.2 Valutazione quantitativa delle accoglienze Attività 2.1 Contatti con i Servizi Sociali Attività 2.2 Contatti con Parrocchie del territorio Attività 2.3 Contatti con famiglie bisognose vicine all’Associazione Attività 3.1 Realizzazione di 2 incontri sulla disabilità Attività 3.2 Incremento degli operatori disponibili Attività 3.3 Realizzazione di 1 dossier sulla disabilità Attività 4.1 Valutazione qualitativa degli interventi da parte degli operatori Attività 4.2 Valutazione qualitativa da parte degli utenti Attività 4.3 Confronto d’équipe

500

2 Autovetture – Quota carburante

Attività 1.1 Valutazione qualitativa delle accoglienze Attività 1.2 Valutazione quantitativa delle accoglienze Attività 2.1 Contatti con i Servizi Sociali Attività 2.2 Contatti con Parrocchie del territorio Attività 2.3 Contatti con famiglie bisognose vicine all’Associazione Attività 3.1 Realizzazione di 2 incontri sulla disabilità Attività 3.2 Incremento degli operatori disponibili Attività 3.3 Realizzazione di 1 dossier sulla disabilità Attività 4.1 Valutazione qualitativa degli interventi da parte degli operatori Attività 4.2 Valutazione qualitativa da parte degli utenti Attività 4.3 Confronto d’équipe

200

2 Computer – Software specifici per disabili

Attività 1.1 Valutazione qualitativa delle accoglienze Attività 1.2 Valutazione quantitativa delle accoglienze Attività 2.1 Contatti con i Servizi Sociali Attività 2.2 Contatti con Parrocchie del territorio Attività 2.3 Contatti con famiglie bisognose vicine all’Associazione

100

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Attività 3.1 Realizzazione di 2 incontri sulla disabilità Attività 3.2 Incremento degli operatori disponibili Attività 3.3 Realizzazione di 1 dossier sulla disabilità Attività 4.1 Valutazione qualitativa degli interventi da parte degli operatori Attività 4.2 Valutazione qualitativa da parte degli utenti Attività 4.3 Confronto d’équipe

n.q.

Attrezzi “ad personam”: sollevatore per la vasca da bagno,

tutore, carrozzina, deambulatore

Attività 1.1 Valutazione qualitativa delle accoglienze Attività 1.2 Valutazione quantitativa delle accoglienze Attività 4.2 Valutazione qualitativa da parte degli utenti

200

n.q. Libri Attività 3.1 Realizzazione di 2 incontri sulla disabilità

Attività 3.3 Realizzazione di 1 dossier sulla disabilità 300

n.q.

Materiale di cancelleria

Attività 1.1 Valutazione qualitativa delle accoglienze Attività 1.2 Valutazione quantitativa delle accoglienze Attività 2.1 Contatti con i Servizi Sociali Attività 2.2 Contatti con Parrocchie del territorio Attività 2.3 Contatti con famiglie bisognose vicine all’Associazione Attività 3.1 Realizzazione di 2 incontri sulla disabilità Attività 3.2 Incremento degli operatori disponibili Attività 3.3 Realizzazione di 1 dossier sulla disabilità Attività 4.1 Valutazione qualitativa degli interventi da parte degli operatori Attività 4.2 Valutazione qualitativa da parte degli utenti Attività 4.3 Confronto d’équipe

300

n.q.

Attrezzatura sanitaria: aspiratore,

saturimetro, bombole ossigeno

Attività 1.1 Valutazione qualitativa delle accoglienze Attività 1.2 Valutazione quantitativa delle accoglienze Attività 3.1 Realizzazione di 2 incontri sulla disabilità Attività 4.2 Valutazione qualitativa da parte degli utenti

300

n.q.

Materiale di facile consumo per l’igiene

(guanti monouso, spugnette, detergenti per igiene personale) e

vestiario

Attività 1.1 Valutazione qualitativa delle accoglienze Attività 1.2 Valutazione quantitativa delle accoglienze Attività 3.1 Realizzazione di 2 incontri sulla disabilità Attività 4.2 Valutazione qualitativa da parte degli utenti

300

n. q

Alimenti, vestiario e medicinali.

Attività 1.1 Valutazione qualitativa delle accoglienze Attività 1.2 Valutazione quantitativa delle accoglienze Attività 3.1 Realizzazione di 2 incontri sulla disabilità Attività 4.2 Valutazione qualitativa da parte degli utenti

500

n.q.

Produzione, stampa, distribuzione di

materiale di sensibilizzazione e

promozione

Attività 3.3 Realizzazione di 1 dossier sulla disabilità

150

OBIETTIVO SPECIFICO 2 Qualificare e potenziare le attività riabilitative e di inserimento sociale previste per gli utenti

N. Risorse tecniche e strumentali Attività Eur

o

1 Pullmino – Quota carburante

Attività 1.1 Valutazione qualitativa della situazione Attività 1.2 Valutazione quantitativa della situazione Attività 2.1 Realizzazione di 1 corso di formazione Attività 2.2 Ricerca nuovi aderenti Attività 2.3 Accompagnamento e supporto degli utenti Attività 3.1 Potenziamento sessioni acquaticità Attività 3.2 Potenziamento sessioni fisioterapia Attività 3.3 Potenziamento sessioni di attività psico-sociali Attività 3.4 Incremento uscite nel territorio Attività 4.1 Realizzazione di 1 volantino sull’offerta ludico-riabilitativa Attività 4.2 Realizzazione di 2 incontri sul territorio riguardo sull’offerta e la gestione delle attività ludico-ricreative per disabili Attività 5.1 Confronto con gli utenti Attività 5.2 Confronto con gli operatori Attività 5.3 Confronto d’équipe

500

2 Autovetture – Quota carburante

Attività 1.1 Valutazione qualitativa della situazione Attività 1.2 Valutazione quantitativa della situazione Attività 2.1 Realizzazione di 1 corso di formazione Attività 2.2 Ricerca nuovi aderenti Attività 2.3 Accompagnamento e supporto degli utenti Attività 3.1 Potenziamento sessioni acquaticità Attività 3.2 Potenziamento sessioni fisioterapia Attività 3.3 Potenziamento sessioni di attività psico-sociali

200

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Attività 3.4 Incremento uscite nel territorio Attività 4.1 Realizzazione di 1 volantino sull’offerta ludico-riabilitativa Attività 4.2 Realizzazione di 2 incontri sul territorio riguardo sull’offerta e la gestione delle attività ludico-ricreative per disabili Attività 5.1 Confronto con gli utenti Attività 5.2 Confronto con gli operatori Attività 5.3 Confronto d’équipe

2 Computer – Software specifici per disabili

Attività 1.1 Valutazione qualitativa della situazione Attività 1.2 Valutazione quantitativa della situazione Attività 2.1 Realizzazione di 1 corso di formazione Attività 2.2 Ricerca nuovi aderenti Attività 2.3 Accompagnamento e supporto degli utenti Attività 3.1 Potenziamento sessioni acquaticità Attività 3.2 Potenziamento sessioni fisioterapia Attività 3.3 Potenziamento sessioni di attività psico-sociali Attività 3.4 Incremento uscite nel territorio Attività 4.1 Realizzazione di 1 volantino sull’offerta ludico-riabilitativa Attività 4.2 Realizzazione di 2 incontri sul territorio riguardo sull’offerta e la gestione delle attività ludico-ricreative per disabili Attività 5.1 Confronto con gli utenti Attività 5.2 Confronto con gli operatori Attività 5.3 Confronto d’équipe

100

n.q.

Attrezzi “ad personam”: sollevatore per la vasca da bagno,

tutore, carrozzina, deambulatore

Attività 1.1 Valutazione qualitativa della situazione Attività 1.2 Valutazione quantitativa della situazione Attività 2.3 Accompagnamento e supporto degli utenti Attività 3.1 Potenziamento sessioni acquaticità Attività 3.2 Potenziamento sessioni fisioterapia Attività 3.3 Potenziamento sessioni di attività psico-sociali Attività 3.4 Incremento uscite nel territorio Attività 5.2 Confronto con gli operatori

300

n.q. Libri Attività 4.2 Realizzazione di 2 incontri sul territorio riguardo

sull’offerta e la gestione delle attività ludico-ricreative per disabili 100

n.q.

Materiale di cancelleria

Attività 1.1 Valutazione qualitativa della situazione Attività 1.2 Valutazione quantitativa della situazione Attività 2.1 Realizzazione di 1 corso di formazione Attività 2.2 Ricerca nuovi aderenti Attività 2.3 Accompagnamento e supporto degli utenti Attività 3.1 Potenziamento sessioni acquaticità Attività 3.2 Potenziamento sessioni fisioterapia Attività 3.3 Potenziamento sessioni di attività psico-sociali Attività 3.4 Incremento uscite nel territorio Attività 4.1 Realizzazione di 1 volantino sull’offerta ludico-riabilitativa Attività 4.2 Realizzazione di 2 incontri sul territorio riguardo sull’offerta e la gestione delle attività ludico-ricreative per disabili Attività 5.1 Confronto con gli utenti Attività 5.2 Confronto con gli operatori Attività 5.3 Confronto d’équipe

300

n.q.

Attrezzatura sanitaria: aspiratore,

saturimetro, bombole ossigeno

Attività 1.1 Valutazione qualitativa della situazione Attività 1.2 Valutazione quantitativa della situazione Attività 2.3 Accompagnamento e supporto degli utenti Attività 3.1 Potenziamento sessioni acquaticità Attività 3.2 Potenziamento sessioni fisioterapia Attività 3.3 Potenziamento sessioni di attività psico-sociali Attività 3.4 Incremento uscite nel territorio Attività 5.2 Confronto con gli operatori

300

n.q.

Materiale di facile consumo per l’igiene

(guanti monouso, spugnette, detergenti per igiene personale)

Attività 1.1 Valutazione qualitativa della situazione Attività 1.2 Valutazione quantitativa della situazione Attività 2.3 Accompagnamento e supporto degli utenti Attività 3.1 Potenziamento sessioni acquaticità Attività 3.2 Potenziamento sessioni fisioterapia Attività 3.3 Potenziamento sessioni di attività psico-sociali Attività 3.4 Incremento uscite nel territorio Attività 5.1 Confronto con gli utenti

300

n. q

Alimenti, vestiario e medicinali.

Attività 1.1 Valutazione qualitativa della situazione Attività 1.2 Valutazione quantitativa della situazione Attività 2.3 Accompagnamento e supporto degli utenti Attività 3.1 Potenziamento sessioni acquaticità Attività 3.2 Potenziamento sessioni fisioterapia Attività 3.3 Potenziamento sessioni di attività psico-sociali Attività 3.4 Incremento uscite nel territorio Attività 5.1 Confronto con gli utenti

400

n.q.

Produzione, stampa, distribuzione di

Attività 3.3 Realizzazione di 1 dossier sulla disabilità 150

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materiale di sensibilizzazione e

promozione

24) Eventuali reti a sostegno del progetto (copromotori e/o partners):

Incontro senza barriere: realizzazione di attività motorie e riabilitative tramite sessioni di attività cestistica per diversamente abili: sviluppo delle attività motorie, realizzazione di un adeguato recupero fisiologico, promozione di nuove dinamiche relazionali; attività di promozione e sensibilizzazione del servizio civile e del progetto attraverso affissione di manifesti e distribuzione di materiale informativo presso la nostra sede Parrocchia la Resurrezione: promozione del servizio civile e del progetto attraverso l’affissione e la distribuzione di materiale pubblicitario presso gli spazi della parrocchia; messa a disposizione dei locali per attività ludiche e ricreative per i minori delle case famiglia del territorio Parrocchia San Biagio: promozione del servizio civile e del progetto, collaborazione in alcune attività specifiche comprese nel progetto quali la realizzazione di laboratori artistici ed espressivi per persone disabili; messa a disposizione dei locali della parrocchia Parrocchia San Mauro V.: promozione del servizio civile e del progetto, collaborazione in alcune attività specifiche comprese nel progetto quali la realizzazione di laboratori artistici ed espressivi per persone disabili; messa a disposizione dei locali della parrocchia Acqua e farina: promozione del servizio civile e del progetto attraverso materiale informativo da mettere a disposizione dei propri clienti; collaborazione nell’ideazione e realizzazione di laboratori di cucina per la preparazione di prodotti tipici locali Istituto Cortivo: promozione del servizio civile e del progetto attraverso gli spazi che l’istituto potrà mettere a disposizione presso le proprie sedi locali. Pubblicizzazione del bando attraverso propria newsletter del proprio sito Pasticcere Gino Fabbri: Promozione del servizio civile e del progetto, donazione di beni alimentari a favore delle donne vittime del racket della prostituzione, destinatarie delle attività di assistenza ed accoglienza previste dal progetto Comune Ozzano dell’Emilia: promozione e pubblicizzazione del servizio civile e del progetto, diffusione di materiale informativo, agevolazioni per le attività rivolte ai minori inseriti nelle case famiglie poste a progetto presenti sul territorio comunale: accesso gratuito o agevolato alle strutture comunali per il tempo libero. Coop Estense: fornitura di generi alimentari freschi alle strutture coinvolte nel progetto Associazione Territoriale per l’integrazione IL VOLO Onlus: promozione del servizio civile e del progetto attraverso il proprio sito internet e affissione di manifesti/distribuzione di volantini presso la sede associativa; messa a disposizione dei locali dell’associazione per attività legate al progetto, supporto alla realizzazione del progetto attraverso collaborazione con l’ente titolare finalizzata all’integrazione di bambini con disabilità e delle loro famiglie Paciamoci: promozione del servizio civile e del progetto attraverso gli spazi propri dell’associazione Copresc Bologna: di rilevanza provinciale, per la provincia di Bologna, sosterrà la promozione del progetto attraverso il programma di promozione condiviso con gli associati ed attraverso l’orientamento dei giovani alla scelta del progetto

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Copresc Forlì-Cesena: di rilevanza provinciale, per la provincia di Bologna, sosterrà la promozione del progetto attraverso il programma di promozione condiviso con gli associati ed attraverso l’orientamento dei giovani alla scelta del progetto Copresc Rimini: di rilevanza provinciale, per la provincia di Rimini, sosterrà la promozione del progetto attraverso il programma di promozione condiviso con gli associati ed attraverso l’orientamento dei giovani alla scelta del progetto

25) Risorse tecniche e strumentali necessarie per l’attuazione del progetto: Si elencano di seguito le risorse tecniche e strumentali necessarie all’attuazione del progetto in riferimento agli obiettivi prefissati ed alle attività previste nel punto 8.1.

OBIETTIVO SPECIFICO TRASVERSALE

Materiale di cancelleria

Spese di viaggi per referenti e partecipanti

Materiale di promozione/informativo Materiale di cancelleria

- 10 Uffici attrezzati con 16 Pc, stampanti,10 fax, connessione Adsl,

materiale di cancelleria, 18 telefoni,

5 videoproiettori, 3 lavagna a fogli, 2

schermi per proiezione, video 7 registratori, 8

lettori Dvd 8 striscioni promozionali

e di sensibilizzazione 6 mostre fotografiche

relative a minori Materiale promozionale

su affido 2 Rilegatrici a caldo 8 Fotocopiatrici con

caricatore

Pianificazione ed Organizzazione Confronto interno Start UP - Sperimentazione “Affido di sollievo” Valutazione e verifica

Risorse tecniche e strumentali necessarie per l’attuazione del progetto

Elencare le risorse tecniche e strumentali necessarie alla realizzazione del progetto, evidenziandone l’ adeguatezza rispetto agli obiettivi. E’ necessario porre particolare attenzione alla compilazione della presente voce, atteso che la sua omissione è motivo di non accoglimento del progetto. Si ricorda che essa è strettamente collegata agli obiettivi fissati alla voce 7 e alle attività previste alla voce 8 della scheda.

BOLOGNA OBIETTIVO SPECIFICO 1 Sostenere gli inserimenti di persone con disabilità medio-gravi nelle strutture sedi di attuazione del progetto

N. Risorse tecniche e strumentali Attività

2 Strutture abitative idonee alla

mobilità dei disabili (bagni, letti, scivoli, ecc.)

Attività 1.1 Valutazione qualitativa delle accoglienze Attività 1.2 Valutazione quantitativa delle accoglienze Attività 2.1 Contatti con i Servizi Sociali Attività 2.2 Contatti con Parrocchie del territorio Attività 2.3 Contatti con famiglie bisognose vicine all’Associazione

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Attività 3.1 Realizzazione di 2 incontri sulla disabilità Attività 3.2 Incremento degli operatori disponibili Attività 3.3 Realizzazione di 1 dossier sulla disabilità Attività 4.1 Valutazione qualitativa degli interventi da parte degli operatori Attività 4.2 Valutazione qualitativa da parte degli utenti Attività 4.3 Confronto d’équipe

1 Ufficio attrezzato

Attività 1.1 Valutazione qualitativa delle accoglienze Attività 1.2 Valutazione quantitativa delle accoglienze Attività 2.1 Contatti con i Servizi Sociali Attività 2.2 Contatti con Parrocchie del territorio Attività 2.3 Contatti con famiglie bisognose vicine all’Associazione Attività 3.1 Realizzazione di 2 incontri sulla disabilità Attività 3.2 Incremento degli operatori disponibili Attività 3.3 Realizzazione di 1 dossier sulla disabilità Attività 4.1 Valutazione qualitativa degli interventi da parte degli operatori Attività 4.2 Valutazione qualitativa da parte degli utenti Attività 4.3 Confronto d’équipe

1 Pullmino

Attività 1.1 Valutazione qualitativa delle accoglienze Attività 1.2 Valutazione quantitativa delle accoglienze Attività 2.1 Contatti con i Servizi Sociali Attività 2.2 Contatti con Parrocchie del territorio Attività 2.3 Contatti con famiglie bisognose vicine all’Associazione Attività 3.1 Realizzazione di 2 incontri sulla disabilità Attività 3.2 Incremento degli operatori disponibili Attività 3.3 Realizzazione di 1 dossier sulla disabilità Attività 4.1 Valutazione qualitativa degli interventi da parte degli operatori Attività 4.2 Valutazione qualitativa da parte degli utenti Attività 4.3 Confronto d’équipe

2 Autovetture

Attività 1.1 Valutazione qualitativa delle accoglienze Attività 1.2 Valutazione quantitativa delle accoglienze Attività 2.1 Contatti con i Servizi Sociali Attività 2.2 Contatti con Parrocchie del territorio Attività 2.3 Contatti con famiglie bisognose vicine all’Associazione Attività 3.1 Realizzazione di 2 incontri sulla disabilità Attività 3.2 Incremento degli operatori disponibili Attività 3.3 Realizzazione di 1 dossier sulla disabilità Attività 4.1 Valutazione qualitativa degli interventi da parte degli operatori Attività 4.2 Valutazione qualitativa da parte degli utenti Attività 4.3 Confronto d’équipe

2 Computer

Attività 1.1 Valutazione qualitativa delle accoglienze Attività 1.2 Valutazione quantitativa delle accoglienze Attività 2.1 Contatti con i Servizi Sociali Attività 2.2 Contatti con Parrocchie del territorio Attività 2.3 Contatti con famiglie bisognose vicine all’Associazione Attività 3.1 Realizzazione di 2 incontri sulla disabilità Attività 3.2 Incremento degli operatori disponibili Attività 3.3 Realizzazione di 1 dossier sulla disabilità Attività 4.1 Valutazione qualitativa degli interventi da parte degli operatori Attività 4.2 Valutazione qualitativa da parte degli utenti Attività 4.3 Confronto d’équipe

2 Lettori dvd Attività 3.1 Realizzazione di 2 incontri sulla disabilità Attività 3.3 Realizzazione di 1 dossier sulla disabilità

2 Videoregistratori Attività 3.1 Realizzazione di 2 incontri sulla disabilità Attività 3.3 Realizzazione di 1 dossier sulla disabilità

2 Televisori Attività 3.1 Realizzazione di 2 incontri sulla disabilità Attività 3.3 Realizzazione di 1 dossier sulla disabilità

n. q. Materiale audiovisivo (videocassette, dvd, ecc.)

Attività 3.1 Realizzazione di 2 incontri sulla disabilità Attività 3.3 Realizzazione di 1 dossier sulla disabilità

n. q. Attrezzi “ad personam”: sollevatore

per la vasca da bagno, tutore, carrozzina, deambulatore

Attività 1.1 Valutazione qualitativa delle accoglienze Attività 1.2 Valutazione quantitativa delle accoglienze Attività 4.2 Valutazione qualitativa da parte degli utenti

n. q. Libri Attività 3.1 Realizzazione di 2 incontri sulla disabilità Attività 3.3 Realizzazione di 1 dossier sulla disabilità

n. q. Materiale di cancelleria

Attività 1.1 Valutazione qualitativa delle accoglienze Attività 1.2 Valutazione quantitativa delle accoglienze Attività 2.1 Contatti con i Servizi Sociali Attività 2.2 Contatti con Parrocchie del territorio

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Attività 2.3 Contatti con famiglie bisognose vicine all’Associazione Attività 3.1 Realizzazione di 2 incontri sulla disabilità Attività 3.2 Incremento degli operatori disponibili Attività 3.3 Realizzazione di 1 dossier sulla disabilità Attività 4.1 Valutazione qualitativa degli interventi da parte degli operatori Attività 4.2 Valutazione qualitativa da parte degli utenti Attività 4.3 Confronto d’équipe

n. q. Attrezzatura sanitaria: aspiratore, saturimetro, bombole ossigeno

Attività 1.1 Valutazione qualitativa delle accoglienze Attività 1.2 Valutazione quantitativa delle accoglienze Attività 3.1 Realizzazione di 2 incontri sulla disabilità Attività 4.2 Valutazione qualitativa da parte degli utenti

n. q. Materiale di facile consumo per

l’igiene (guanti monouso, spugnette, detergenti per igiene personale)

Attività 1.1 Valutazione qualitativa delle accoglienze Attività 1.2 Valutazione quantitativa delle accoglienze Attività 3.1 Realizzazione di 2 incontri sulla disabilità Attività 4.2 Valutazione qualitativa da parte degli utenti

n. q Alimenti, vestiario e medicinali.

Attività 1.1 Valutazione qualitativa delle accoglienze Attività 1.2 Valutazione quantitativa delle accoglienze Attività 3.1 Realizzazione di 2 incontri sulla disabilità Attività 4.2 Valutazione qualitativa da parte degli utenti

OBIETTIVO SPECIFICO 2 Qualificare e potenziare le attività riabilitative e di inserimento sociale previste per gli utenti

N. Risorse tecniche e strumentali Attività

2 Strutture abitative idonee alla

mobilità dei disabili (bagni, letti, scivoli, ecc.)

Attività 1.1 Valutazione qualitativa della situazione Attività 1.2 Valutazione quantitativa della situazione Attività 2.1 Realizzazione di 1 corso di formazione Attività 2.2 Ricerca nuovi aderenti Attività 2.3 Accompagnamento e supporto degli utenti Attività 3.1 Potenziamento sessioni acquaticità Attività 3.2 Potenziamento sessioni fisioterapia Attività 3.3 Potenziamento sessioni di attività psico-sociali Attività 3.4 Incremento uscite nel territorio Attività 4.1 Realizzazione di 1 volantino sull’offerta ludico-riabilitativa Attività 4.2 Realizzazione di 2 incontri sul territorio riguardo sull’offerta e la gestione delle attività ludico-ricreative per disabili Attività 5.1 Confronto con gli utenti Attività 5.2 Confronto con gli operatori Attività 5.3 Confronto d’équipe

1 Ufficio attrezzato

Attività 1.1 Valutazione qualitativa della situazione Attività 1.2 Valutazione quantitativa della situazione Attività 2.1 Realizzazione di 1 corso di formazione Attività 2.2 Ricerca nuovi aderenti Attività 2.3 Accompagnamento e supporto degli utenti Attività 3.1 Potenziamento sessioni acquaticità Attività 3.2 Potenziamento sessioni fisioterapia Attività 3.3 Potenziamento sessioni di attività psico-sociali Attività 3.4 Incremento uscite nel territorio Attività 4.1 Realizzazione di 1 volantino sull’offerta ludico-riabilitativa Attività 4.2 Realizzazione di 2 incontri sul territorio riguardo sull’offerta e la gestione delle attività ludico-ricreative per disabili Attività 5.1 Confronto con gli utenti Attività 5.2 Confronto con gli operatori Attività 5.3 Confronto d’équipe

1 Pullmino

Attività 1.1 Valutazione qualitativa della situazione Attività 1.2 Valutazione quantitativa della situazione Attività 2.1 Realizzazione di 1 corso di formazione Attività 2.2 Ricerca nuovi aderenti Attività 2.3 Accompagnamento e supporto degli utenti Attività 3.1 Potenziamento sessioni acquaticità Attività 3.2 Potenziamento sessioni fisioterapia Attività 3.3 Potenziamento sessioni di attività psico-sociali Attività 3.4 Incremento uscite nel territorio Attività 4.1 Realizzazione di 1 volantino sull’offerta ludico-riabilitativa Attività 4.2 Realizzazione di 2 incontri sul territorio riguardo sull’offerta e la gestione delle attività ludico-

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ricreative per disabili Attività 5.1 Confronto con gli utenti Attività 5.2 Confronto con gli operatori Attività 5.3 Confronto d’équipe

2 Autovetture

Attività 1.1 Valutazione qualitativa della situazione Attività 1.2 Valutazione quantitativa della situazione Attività 2.1 Realizzazione di 1 corso di formazione Attività 2.2 Ricerca nuovi aderenti Attività 2.3 Accompagnamento e supporto degli utenti Attività 3.1 Potenziamento sessioni acquaticità Attività 3.2 Potenziamento sessioni fisioterapia Attività 3.3 Potenziamento sessioni di attività psico-sociali Attività 3.4 Incremento uscite nel territorio Attività 4.1 Realizzazione di 1 volantino sull’offerta ludico-riabilitativa Attività 4.2 Realizzazione di 2 incontri sul territorio riguardo sull’offerta e la gestione delle attività ludico-ricreative per disabili Attività 5.1 Confronto con gli utenti Attività 5.2 Confronto con gli operatori Attività 5.3 Confronto d’équipe

2 Computer

Attività 1.1 Valutazione qualitativa della situazione Attività 1.2 Valutazione quantitativa della situazione Attività 2.1 Realizzazione di 1 corso di formazione Attività 2.2 Ricerca nuovi aderenti Attività 2.3 Accompagnamento e supporto degli utenti Attività 3.1 Potenziamento sessioni acquaticità Attività 3.2 Potenziamento sessioni fisioterapia Attività 3.3 Potenziamento sessioni di attività psico-sociali Attività 3.4 Incremento uscite nel territorio Attività 4.1 Realizzazione di 1 volantino sull’offerta ludico-riabilitativa Attività 4.2 Realizzazione di 2 incontri sul territorio riguardo sull’offerta e la gestione delle attività ludico-ricreative per disabili Attività 5.1 Confronto con gli utenti Attività 5.2 Confronto con gli operatori Attività 5.3 Confronto d’équipe

2 Lettori dvd

Attività 2.1 Realizzazione di 1 corso di formazione Attività 4.2 Realizzazione di 2 incontri sul territorio riguardo sull’offerta e la gestione delle attività ludico-ricreative per disabili

2 Videoregistratori

Attività 2.1 Realizzazione di 1 corso di formazione Attività 4.2 Realizzazione di 2 incontri sul territorio riguardo sull’offerta e la gestione delle attività ludico-ricreative per disabili

2 Televisori

Attività 2.1 Realizzazione di 1 corso di formazione Attività 4.2 Realizzazione di 2 incontri sul territorio riguardo sull’offerta e la gestione delle attività ludico-ricreative per disabili

n. q. Attrezzi “ad personam”: sollevatore

per la vasca da bagno, tutore, carrozzina, deambulatore

Attività 1.1 Valutazione qualitativa della situazione Attività 1.2 Valutazione quantitativa della situazione Attività 2.3 Accompagnamento e supporto degli utenti Attività 3.1 Potenziamento sessioni acquaticità Attività 3.2 Potenziamento sessioni fisioterapia Attività 3.3 Potenziamento sessioni di attività psico-sociali Attività 3.4 Incremento uscite nel territorio Attività 5.2 Confronto con gli operatori

n. q. Libri Attività 4.2 Realizzazione di 2 incontri sul territorio riguardo sull’offerta e la gestione delle attività ludico-ricreative per disabili

n. q. Materiale di cancelleria

Attività 1.1 Valutazione qualitativa della situazione Attività 1.2 Valutazione quantitativa della situazione Attività 2.1 Realizzazione di 1 corso di formazione Attività 2.2 Ricerca nuovi aderenti Attività 2.3 Accompagnamento e supporto degli utenti Attività 3.1 Potenziamento sessioni acquaticità Attività 3.2 Potenziamento sessioni fisioterapia Attività 3.3 Potenziamento sessioni di attività psico-sociali Attività 3.4 Incremento uscite nel territorio Attività 4.1 Realizzazione di 1 volantino sull’offerta ludico-riabilitativa

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Attività 4.2 Realizzazione di 2 incontri sul territorio riguardo sull’offerta e la gestione delle attività ludico-ricreative per disabili Attività 5.1 Confronto con gli utenti Attività 5.2 Confronto con gli operatori Attività 5.3 Confronto d’équipe

n. q. Materiale audiovisivo (videocassette, dvd)

Attività 2.1 Realizzazione di 1 corso di formazione Attività 4.2 Realizzazione di 2 incontri sul territorio riguardo sull’offerta e la gestione delle attività ludico-ricreative per disabili

n. q. Attrezzatura sanitaria: aspiratore, saturimetro, bombole ossigeno

Attività 1.1 Valutazione qualitativa della situazione Attività 1.2 Valutazione quantitativa della situazione Attività 2.3 Accompagnamento e supporto degli utenti Attività 3.1 Potenziamento sessioni acquaticità Attività 3.2 Potenziamento sessioni fisioterapia Attività 3.3 Potenziamento sessioni di attività psico-sociali Attività 3.4 Incremento uscite nel territorio Attività 5.2 Confronto con gli operatori

n. q. Materiale di facile consumo per

l’igiene (guanti monouso, spugnette, detergenti per igiene personale)

Attività 1.1 Valutazione qualitativa della situazione Attività 1.2 Valutazione quantitativa della situazione Attività 2.3 Accompagnamento e supporto degli utenti Attività 3.1 Potenziamento sessioni acquaticità Attività 3.2 Potenziamento sessioni fisioterapia Attività 3.3 Potenziamento sessioni di attività psico-sociali Attività 3.4 Incremento uscite nel territorio Attività 5.1 Confronto con gli utenti

n. q Alimenti, vestiario e medicinali.

Attività 1.1 Valutazione qualitativa della situazione Attività 1.2 Valutazione quantitativa della situazione Attività 2.3 Accompagnamento e supporto degli utenti Attività 3.1 Potenziamento sessioni acquaticità Attività 3.2 Potenziamento sessioni fisioterapia Attività 3.3 Potenziamento sessioni di attività psico-sociali Attività 3.4 Incremento uscite nel territorio Attività 5.1 Confronto con gli utenti

CARATTERISTICHE DELLE CONOSCENZE ACQUISIBILI

26) Eventuali crediti formativi riconosciuti:

NESSUNO

27) Eventuali tirocini riconosciuti :

NESSUNO

28) Competenze e professionalità acquisibili dai volontari durante l’espletamento del servizio, certificabili e validi ai fini del curriculum vitae:

ll progetto “SUPER…ABILE” consente l’acquisizione delle seguenti competenze rinvenibili nel “PRONTUARIO PROVVISORIO ED IN PROGRESSIONE DELLE COMPETENZE EVENTUALMENTE ATTRIBUIBILI CON “DICHIARAZIONE” FORMALE DELLA REGIONE IN CAPO AI VOLONTARI IN SERVIZIO CIVILE”, predisposto dalla Regione Emilia-Romagna, come da allegato 5: 1 - COMPETENZE DI BASE E’ in grado di:

− Riconoscere il ruolo e le funzioni delle Autonomie Locali e dei loro organi di governo

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2 - COMPETENZE TECNICO PROFESSIONALI 2c) PERSONE CON HANDICAP ( O DISABILI) E’ in grado di:

− Assistere la persona con handicap, in condizione di medio o grave insufficienza mentale e/o alterazioni psichiche / compromessa attività motoria / incapacità della cura di se stesso.

− Applicare tecniche di animazione, socializzazione (attività di intrattenimento, occupazionali, culturali, sportive, di gioco ecc...) per favorire l’integrazione dei singoli e dei gruppi.

− Mantenere condizioni di igiene ambientale, nonché pulizia e cura della persona.

− Aiutare nell’assunzione dei pasti, nella deambulazione e nell’uso corretto degli ausili

− Utilizzare gli automezzi per disabili − Applicare le principali norme igieniche, di sicurezza e di primo soccorso − Calibrare la propria relazione d’aiuto in ragione dei bisogni del disabile e

della sua famiglia − Distinguere le figure professionali operanti nel settore cura/recupero delle

persone disabili, riconoscendone ruoli e competenze specifiche − Individuare le principali caratteristiche di un servizio residenziale,

semiresidenziale e domiciliare per disabili 3 - COMPETENZE TRASVERSALI E’ in grado di:

− Costruire messaggi chiari, al fine di fornire informazioni corrette ai giovani interessati alle attività organizzate dall’associazione

− Adottare stili di comportamento propositivi, improntati alla cordialità e alla cortesia

− Integrarsi con altre figure/ruoli professionali e non − Adeguarsi al contesto: linguaggio e atteggiamenti, rispetto delle regole e

orari − Gestire la propria attività con la dovuta riservatezza ed eticità − Lavorare in team per produrre risultati collettivi − Relazionarsi e collaborare con il Personale dell’Ente e con i colleghi in

rapporto ai propri compiti ed ai risultati da raggiungere − Trasferire/mediare agli operatori professionali le specifiche richieste degli

utenti − Fronteggiare situazioni di emergenza/imprevisti, controllando la propria

emotività rispetto a situazioni di difficoltà

Le suddette competenze verranno certificate mediante il rilascio della “Dichiarazione delle competenze, a valere come credito formativo”, e riconosciute dalla Regione Emilia-Romagna in attuazione dell’articolo 10, primo comma, della L.R. 20 del 2003 (vedi nota 1 a piè box).

Inoltre

Il progetto “SUPER…ABILE” rende possibile l'acquisizione delle seguenti competenze, rilevabili secondo il sistema di valutazione e monitoraggio accreditato presso l'Ufficio Nazionale Servizio Civile dall’Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII.

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1. Conoscenza ed esperienza pratica rispetto all’applicazione delle principali strategie di relazione d’aiuto.

2. Capacità di integrarsi con altre figure professionali nella costruzione e gestione del lavoro di equipe.

3. Conoscenza delle tecniche educative (animazione, gioco e socializzazione) per favorire l’integrazione dei singoli e dei gruppi.

4. Conoscenza delle strategie di reinserimento sociale. 5. Conoscenza ed esperienza pratica in merito alle principali metodologie del

lavoro in rete con le istituzioni. 6. Capacità di mediazione nonviolenta dei conflitti 7. Conoscenza di base delle strategie di tutela dei diritti umani

Le suddette competenze verranno certificate e riconosciute dal Consorzio Condividere Papa Giovanni XXIII quale Ente terzo, secondo il protocollo di intesa denominato “Protocollo di intesa fra il Consorzio Condividere Papa Giovanni XXIII e l’associazione Comunità Papa Giovanni XXIII per il riconoscimento delle competenze acquisibili attraverso la partecipazione a progetti di servizio civile nazionale ai sensi della legge n 64/2001 e successive circolari e direttive”. _____________________________________________ Nota 1: 1 Si richiama il testo dell’articolo 10, comma 1, della L.R. 20 del 2003 («la Regione Emilia-Romagna stabilisce, a favore dei giovani che abbiano effettuato le prestazioni di servizio civile volontario di cui all'articolo 4, comma 1, lettera c) per l'intero periodo individuato nei progetti d'impiego, un'adeguata valutazione dei relativi titoli indicati dall'interessato nell'ambito della documentazione richiesta per le selezioni pubbliche finalizzate all'assunzione nei ruoli regionali, sia a tempo determinato che indeterminato.«), che costituisce riconoscimento regionale delle competenze maturate dai volontari durante il servizio civile, in coerenza le figure messe a concorso. In proposito potrebbero esserci analoghi riconoscimenti di competenze da parte degli enti locali che hanno attivato la facoltà prevista dall’articolo 11, comma 2, della stessa L.R. («Gli Enti locali possono, altresì, nei limiti delle proprie competenze, prevedere benefici e riconoscimenti a favore dei volontari in servizio civile per le stesse finalità ed entro i limiti previsti dalla presente legge, nonché dal documento di programmazione triennale di cui all'articolo 7.») o da parte di altri enti, associazioni, cooperative; Questo sistema, peraltro, si colloca in coerenza con le previsioni della L.R. 12 del 2003 "NORME PER L'UGUAGLIANZA DELLE OPPORTUNITA' DI ACCESSO AL SAPERE, PER OGNUNO E PER TUTTO L'ARCO DELLA VITA, ATTRAVERSO IL RAFFORZAMENTO DELL'ISTRUZIONE E DELLA FORMAZIONE PROFESSIONALE, ANCHE IN INTEGRAZIONE TRA LORO" in particolare con l'art. 5, primo comma ("Ogni persona ha diritto ad ottenere il riconoscimento formale e la certificazione delle competenze acquisite. Il riconoscimento può essere utilizzato, anche in ottemperanza alle disposizioni comunitarie, per conseguire un diploma, una qualifica professionale o altro titolo riconosciuto. A tal fine la Regione promuove accordi con le componenti del sistema formativo e con le parti sociali per la definizione di procedure per il riconoscimento, la certificazione e l'individuazione degli ambiti di utilizzazione delle diverse competenze, nonchè per il riconoscimento delle competenze acquisite nel mondo del lavoro, utilizzabili come crediti per i percorsi formativi.") e con il successivo art. 6 ("1. Gli studenti, all'atto della prima iscrizione ad attività di istruzione o di formazione professionale successiva all'assolvimento dell'obbligo scolastico, possono richiedere il rilascio del libretto formativo personale, nel quale sono iscritti i titoli, le qualifiche e le certificazioni conseguite. 2. La Giunta regionale, sentita la commissione consiliare competente, definisce con proprio atto le caratteristiche del libretto formativo, nonché le modalità per il rilascio dello stesso a tutti coloro che lo richiedono. 3. Nel libretto possono essere iscritti anche gli attestati di frequenza in esito a percorsi dell'educazione non formale, le competenze ed i crediti formativi comunque acquisiti e documentati, nonché dichiarazioni di autoformazione.")

Vedi allegati 5

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Formazione generale dei volontari

29) Sede di realizzazione:

La sede è scelta sulla base del posizionamento geografico delle sedi di attuazione dei progetti e dalla disponibilità di fruizione della struttura stessa, essendo la formazione di tipo residenziale. Pertanto è previsto che i corsi di formazione generale siano tenuti nelle seguenti sedi:

a) Sede di Gestione del Servizio Civile, Via Dante Alighieri, snc – 61013 Mercatino Conca (PU)

b) Colonia Stella Maris, Viale Regina Margherita 18 – 47900 – Marebello (RN)

c) Casa Parrocchiale – Scout, Via Colombara – 47854 – Monte Colombo (RN)

30) Modalità di attuazione:

La formazione generale è effettuata in proprio, con formatori dell’ente, in quanto l’Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII è ente accreditato di prima classe nell’albo nazionale.

31) Ricorso a sistemi di formazione verificati in sede di accreditamento ed eventuale indicazione dell’Ente di 1^ classe dal quale è stato acquisito il servizio:

SI ASSOCIAZIONE COMUNITA PAPA GIOVANNI XXIII

32) Tecniche e metodologie di realizzazione previste:

Partendo dai contenuti previsti per la formazione generale, nella determina “Linee guida per la formazione generale dei giovani in servizio civile nazionale” del 4 aprile 2006, la metodologia di realizzazione prevista per la stessa è la seguente: Elementi metodologici generali:

Lezioni frontali (almeno per il 50% del monte ore complessivo). Dinamiche non formali (almeno per il 20% del monte ore complessivo):

- Training - Teatro dell’Oppresso (TDO) - Simulazioni - Giochi di ruolo - Materiali video - Dibattiti - Brainstorming - Lavoro di gruppo - Formazione di Gruppo - Tutoring specifico rispetto ai bisogni formativi - Momenti di servizio ed attività comuni al gruppo - Materiali cartacei (dossier etc.) - Libri e testi - Cd-Rom tematici - Testimonianze - Auto-formazione - Verifiche periodiche - Utilizzo di risorse formative ed occasioni formative esterne all’ente,

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eventualmente offerte dal territorio - Cineforum - Laboratori tematici

La metodologia attiva, utilizzata nei tempi previsti dalla determina del 4 aprile 2006, è finalizzata al coinvolgimento dei volontari in: lavori di gruppo, simulazioni, esercitazioni, testimonianze e momenti di dibattito. L’elaborazione dei moduli formativi è stata guidata dalla consapevolezza che su alcune tematiche trattate nelle formazione generale, quali il concetto di gruppo e la sue dinamiche, il significato di cittadinanza attiva, la gestione dei conflitti, tutti possediamo delle pre-conoscenze, convincimenti e opinioni. E’ quindi importante che i momenti formativi offrano innanzitutto un clima favorevole al confronto e allo scambio, al fine di permettere a ciascuno di esprimere il proprio punto di vista e le proprie opinioni. La formazione generale si effettua in modo residenziale, cercando ove possibile di unire volontari di progetti diversi, favorendo la creazione un ambiente plurale, che sia pedagogicamente adeguato all’apprendimento e alla condivisione di contenuti utili a comprendere, rielaborare e contestualizzare l’esperienza di Servizio Civile, e funzionale al confronto e all'arricchimento reciproco. La modalità residenziale è essa stessa esperienza formativo/educativa, che impegna i volontari al rispetto, alla collaborazione, alla gestione collettiva di spazi e tempi e favorisce iniziative complementari quali: incontri con soggetti della comunità locale, giornate tematiche, serate conviviali con cucina tipica della zona di provenienza dei volontari, visite ad esperienze sul territorio. Durante la formazione sarà garantita la presenza di un tutor d’aula con gli specifici compiti di:

- organizzazione logistica - creazione gruppo e facilitazione relazioni interpersonali - valutazione e verifica dell’efficienza e dell’efficacia dei moduli - mediazione e gestione dei conflitti all’interno del gruppo

La formazione generale è suddivisa in due corsi residenziali che verranno effettuati nel corso dei primi 5 mesi di servizio civile volontario, come da determina.

33) Contenuti della formazione: Il percorso formativo proposto si compone di contenuti utili allo sviluppo delle mansioni richieste ma ancor prima punta ad offrire ai volontari un’occasione di educazione alla cittadinanza attiva ed alla coscienza di essere attuatori del sacro dovere di difesa della patria sancito dall’art.52 della Costituzione italiana, con mezzi ed attività non militari e nonviolenti. La formazione risulta così utile a collocare l’esperienza dei volontari nei contesti, via via più ampi, che li coinvolgono: il gruppo formativo, la sede di attuazione di progetto, l’ente ove si presta servizio, la realtà locale, la società italiana, europea e mondiale. Primo Corso: formazione generale “Introduzione e strumenti” Questo evento formativo verrà effettuato nel corso dei primi due mesi di Servizio Civile volontario

1

L’identità del gruppo in formazione − Conoscenza fra i volontari − Costruire un’identità di gruppo − Condivisione di motivazioni e aspettative − Contestualizzazione dell’esperienza di Servizio Civile

Si tratta di un laboratorio nel quale il formatore lavorerà alla definizione di un’identità di gruppo dei volontari partendo dal background individuale e di gruppo. Il gruppo, nel corso del modulo, si collocherà rispetto al servizio civile condividendo idee,

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aspettative, motivazioni ed obiettivi individuali. La metodologia utilizzata è quella del lavoro individuale, con l'ausilio di schede o attraverso modalità creative, e della discussione di gruppo.

2

Presentazione dell’Ente

Approfondimenti − La storia − I valori − La mission dell’ente − Struttura organizzativa e gestionale dell’ente: zone e servizi

L’intervento sociale dell’ente − Modus operandi − Ambiti e tipologie d’intervento − Beneficiari − Il progetto di servizio civile

I fondamenti: dalla condivisione diretta alla rimozione delle cause − Fondamenti teorici della condivisione diretta nell'Associazione Comunità

Papa Giovanni XXIII − La differenza tra condividere e prestare un servizio − Il ruolo degli “ultimi“ nella costruzione di una società nuova − La società del gratuito

Durante la lezione, per fornire ai volontari gli elementi di conoscenza del contesto in cui si troveranno a svolgere il servizio civile, vengono presentate la storia, le caratteristiche specifiche e le modalità organizzative ed operative dell’ente. Saranno esplicitati gli ambiti di intervento dell’Ente Associazione Comunità Papa Giovanni XXII e i fondamenti teorici da cui muove la propria attività operativa, in quanto alla base del lavoro quotidiano portato avanti nelle strutture di accoglienza dell’associazione sta proprio la condivisione diretta con gli “ultimi”, come strumento di rimozione delle cause che stanno alla radice delle ingiustizie sociali. La modalità utilizzata è frontale.

3

Il lavoro per progetti

− Metodologia della progettazione: dalla definizione degli obiettivi alla valutazione dei risultati attesi.

− Valutazione di esito, efficacia ed efficienza del progetto.

Si presenterà ai volontari il progetto di servizio civile nel quale sono inseriti illustrandone la struttura generale con particolare attenzione agli obiettivi, sia generali che specifici. Verranno introdotti i concetti di monitoraggio e valutazione e si presenteranno gli strumenti del sistema di monitoraggio che l’ente utilizza per seguire l’andamento dei progetti e per apportare eventuali migliorie. Il modulo consiste in una lezione principalmente frontale che sia avvale dell'ausilio di strumenti multimediali.

4

Dall’Obiezione di Coscienza al Servizio Civile Nazionale: evoluzione storica, affinità e differenze tra le due realtà

La storia del servizio civile la sua evoluzione: − La storia dell’Obiezione di Coscienza − Dalla legge 772/72 alla legge 230/98 − I valori e le finalità della legge 64/2001 − Obiezione di Coscienza e Servizio Civile Volontario: affinità e differenze

Gli attori del servizio civile: − UNSC − Enti (figure coinvolte nel servizio civile) − I Volontari

5 Il dovere di difesa della patria

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La Costituzione italiana: − Vivere il dettato costituzionale nella quotidianità − Sentenze nn. 164/85, 228/04, 229/04, 431/05

Diritti Umani: − Dichiarazione dei diritti umani − Organismi di tutela − Strumenti di osservazione e monitoraggio dei diritti umani − Strumenti e tecniche di tutela e difesa dei diritti umani

6

La difesa civile non armata e nonviolenta

− Nuovo Modello di Difesa e possibile ruolo dei civili − Le forme attuali di difesa civile non armata e nonviolenta − Elementi fondamentali del conflitto − Dimensioni e livelli del conflitto − Individuazione di strategie di gestione nonviolenta dei conflitti − Gli strumenti della nonviolenza

I moduli 4, 5 e 6, essendo a nostro avviso strettamente collegati, verranno affrontati in successione. Partendo dall’origine dell’obiezione di coscienza al servizio militare, e ripercorrendo la storia che ha portato alla situazione attuale, si approfondiranno il concetto di difesa civile e difesa popolare nonviolenta, riportando alcuni esempi storici, fino ad arrivare alla legge 64/2001 e al sistema del servizio civile. La costituzione, approfondita nel modulo 5, servirà da riferimento trasversale all’analisi e approfondimento delle diverse tematiche. Dedicheremo inoltre alcune ore al tema “Gestione e trasformazione nonviolenta del conflitto” in quanto riteniamo la dimensione conflittuale di centrale importanza nella relazione in generale ed in particolare nella relazione d’aiuto che caratterizzerà l’intervento dei volontari in servizio civile presso l’ente, nonché nella costruzione della pace. L’obiettivo principale sarà quello di analizzare il concetto di conflitto, mettendo in luce i luoghi comuni che ne riguardano il significato e approfondendone le caratteristiche principali e gli ambiti nei quali esso si può manifestare. Se ne evidenzierà la “dimensione creativa” mettendo in luce le potenzialità che possono derivare da una sua gestione positiva all’interno delle relazioni con se stessi e con gli altri. Si introdurrà infine il tema della gestione nonviolenta dei conflitti come modalità di prevenzione delle situazioni di guerra e di violenza, attraverso l’analisi di alcuni esempi storici. Nell'affrontare il tema, l'utilizzo di una modalità frontale è finalizzato a trasmettere i fondamenti dei temi in oggetto e sarà accompagnata da inserti multimediali quali video, letture, canzoni. L'utilizzo di strumenti come il brainstorming, il confronto e i lavori di gruppo è mirato a favorire l'approfondimento e la rielaborazione dei contenuti proposti.

7

La normativa vigente e la carta di impegno etico

1. La carta di impegno etico 2. Le norme attuali

8

Diritti e doveri del volontario del servizio civile

− Ruolo del volontario − Diritti e doveri del volontario in servizio civile

Nei moduli 7 e 8, partendo dalla “Carta di impegno etico”, si analizzeranno le norme messe a punto dal legislatore per la gestione del Servizio Civile Nazionale,

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approfondendo quelli che sono i diritti e i doveri dell’ente e del volontario, alla luce della circolare sulla gestione. La modalità di presentazione sarà quella della lezione frontale, prevedendo spazio adeguato a disposizione dei volontari per domande e risposte.

Secondo Corso: formazione generale “Approfondimenti e ulteriori strumenti” Questo evento verrà effettuato nel corso del quarto mese di Servizio Civile volontario

1

L’identità del gruppo in formazione

− Ri-definizione dell’identità di gruppo − Recupero delle motivazioni iniziali

Durante questo laboratorio si recupereranno, tramite attività interattive e dinamiche, gli aspetti motivazionali, l’identità di gruppo e le aspettative iniziali che hanno portato i volontari alla scelta del servizio civile.

2

La difesa civile non armata e nonviolenta

− Modello M-m e modello E − Pace positiva e pace negativa − Il conflitto interpersonale e l’esperienza di servizio civile

Si approfondirà il tema della nonviolenza, affrontato nel 1° modulo ed in più si analizzeranno alcune situazioni conflittuali che i volontari hanno vissuto o stanno vivendo nella loro esperienza di servizio civile, cercando di farne emergere potenzialità ed elementi positivi, rimanendo nell'ottica di gestire e non di evitare il conflitto. Si privilegerà una modalità attiva e partecipata con l'utilizzo di simulazioni, brainstorming, training, giochi-esercizio. Per favorire la rielaborazione e l'approfondimento delle attività proposte saranno utilizzati lavori di gruppo e dibattiti.

3

La solidarietà e le forme di cittadinanza

− Ruolo del volontario in servizio civile nella società − Concetto di cittadinanza attiva − Ruolo delle istituzioni e del Terzo Settore − Dinamiche internazionali legate alla globalizzazione e al sottosviluppo − Il ruolo degli organismi internazionali.

4

Servizio civile nazionale, associazionismo e volontariato

− Le forme di associazionismo sociale − I diversi attori sociali: pubblico e privato − Il volontariato: quali competenze?

5

La protezione civile

− Difesa della patria e difesa dell’ambiente: la Protezione Civile − Concetto di rischio: P x V x E − Il metodo Augustus − Protezione civile e Servizio civile volontario: finalità comuni

Nei moduli 3, 4 e 5 l’obiettivo è quello di offrire ai volontari una visione ampia della società e delle possibili risposte di fronte a problematiche quali povertà, esclusione sociale e sottosviluppo. Si analizzerà il concetto di cittadinanza attiva e solidarietà sociale per poi estendere l’analisi sulle attività sociali e di volontariato delle istituzioni e del Terzo Settore. Si cercherà inoltre di allargare la riflessione in maniera più ampia possibile, consapevoli di vivere in un mondo oramai completamente globalizzato. Infine si affronterà il tema della Protezione Civile come esempio di cittadinanza attiva,

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facendone emergere le affinità con la tematica della difesa della patria, centrale quando si parla di servizio civile volontario. Nell'affrontare questo modulo si privilegerà l'utilizzo di una modalità attiva e partecipata da parte dei volontari, con strumenti quali schede/tracce di riflessione, brainstorming, strumenti multimediali, simulazioni, tecniche del TDO, discussioni e confronti di gruppo.

6

Lavoro per progetti

− Verifica e valutazione della fase di inserimento dei volontari − Analisi dell’andamento del servizio: punti di debolezza e punti di forza − Volontari in servizio civile: quale crescita umana e professionale?

Dopo circa 4 mesi dall’avvio al servizio, il formatore condurrà i volontari ad analizzare e verificare l’andamento del loro servizio sotto diversi aspetti e cercherà di rispondere ai quesiti aperti che sono sorti in questa prima fase. Allo sviluppo di questo modulo saranno utili questionari, schede di approfondimento, simulazioni.

Alla fine di ognuno dei due eventi formativi si effettuerà una verifica, al fine di fare emergere criticità e punti di forza, e dove se ne verificasse la necessità apportare i cambiamenti necessari ad un maggiore efficacia dell’evento.

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34) Durata:

Moduli formativi Ore lezioni frontali

Ore dinamiche non form.

Totale ore

L’identità del gruppo in formazione 3 6 9 Presentazione dell’Ente 4 0 4 Il lavoro per progetti 3 1 4 Dall’Obiezione di Coscienza al ServizioCivile Nazionale: evoluzione storica, affinità e differenze tra le due realtà

2 2 4

Il dovere di difesa della patria 1 2 3 La difesa civile non armata e nonviolenta 1 3 4 La normativa vigente e la carta di impegno etico 1 1 2

Diritti e doveri del volontario del servizio civile 2 0 2

La solidarietà e le forme di cittadinanza 1 3 4 Servizio civile nazionale, associazionismoe volontariato 3 1 4

La protezione civile 3 1 4

TOTALE ORE FORMAZIONE

GENERALE 24 20 44

Formazione specifica (relativa al singolo progetto) dei volontari

35) Sede di realizzazione: La formazione specifica dei progetti presentati dall'Associazione Comunità Papa Giovani XXIII, si struttura su due livelli: Un primo livello che prevede la partecipazione contemporanea di tutti i volontari in servizio Civile, all'occorrenza suddivisi in gruppi di max 25 persone, a carattere residenziale. Questi incontri si terranno in concomitanza degli eventi di formazione generale. Un secondo livello che prevede una serie di incontri periodici, fra i volontari che prestano servizio sul medesimo territorio.

Le strutture adibite alla formazione specifica sono scelte sulla base del posizionamento geografico delle sedi di attuazione dei progetti ed essendo la formazione residenziale, dalla disponibilità di fruizione delle strutture stesse. Le province coinvolte nel progetto “SUPER…ABILE”, sono raggruppate, per la formazione specifica, sulla base della loro vicinanza geografica, pertanto in alcuni casi, i volontari che prestano servizio in province appartenenti a regioni diverse effettueranno la formazione specifica nella stessa sede e con gli stessi formatori. I corsi di formazione specifica saranno tenuti nelle seguenti sedi:

Province di BOLOGNA, RAVENNA, FORLI’-CESENA, RIMINI PRIMO LIVELLO

• Sede di Gestione del Servizio Civile, via Dante Alighieri, snc – 61013 Mercatino

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Conca (PU)

• Colonia Stella Maris, viale Regina Margherita 18 – 47900 – Marebello (RN)

• Casa Parrocchiale – Scout, via Colombara – 47854 – Monte Colombo (RN)

SECONDO LIVELLO BOLOGNA

• Nucleo familiare Giardini/Righini, via Pirandello 7 – 40127 – Bologna (BO) • Centro Fiori nel deserto - Cooperativa sociale La Fraternità, via Idice 202 –

40064 – Ozzano dell’Emilia (BO)

36) Modalità di attuazione:

In proprio presso l’ente, con formatori dell’ente

37) Nominativo/i e dati anagrafici del/i formatore/i:

Province di BOLOGNA, RAVENNA, FORLI’-CESENA, RIMINI

PRIMO LIVELLO

Nome cognome Luogo di nascita

Data di nascita Codice fiscale

NICOLA LAPENTA Bra (CN) 09/04/1974 LPNNCL74D09B111P LUCA PIERI Bologna (BO) 07/04/1954 PRILCU54D07A944U TANIA PRESEPI Rimini (RN) 17/11/1975 PRSTNA75S57H294B MARIA PAOLA CAMPORESI Forlì (FC) 26/04/1975 CMPMPL75D66D704V CATERINA RIVOLA Rimini (RN) 27/02/1975 RVLCRN75B67H294O

SECONDO LIVELLO BOLOGNA

Nome cognome Luogo di nascita

Data di nascita Codice fiscale

LUCA PIERI Bologna (BO) 07/04/1954 PRILCU54D07A944U CRISTIANA CROVETTI Bologna (BO) 16/05/1970 CRVCST70E56A944P SILVIA NOCETTI Modena (MO) 16/06/1964 NCTSLV64H56F257L FELICIANA SCARCELLI Cerignola (FG) 10/11/1974 SCRFCN74S50C514F ALBERTO ZUCCHERO Bologna (BO) 29/09/1964 ZCCLRT64P29A944R LUISA TASSI Bologna (BO) 03/11/1953 TSSLSU53S43A944E

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38) Competenze specifiche del/i formatore/i: Province di BOLOGNA, RAVENNA, FORLI’-CESENA, RIMINI PRIMO LIVELLO NOME COGNOME COMPETENZE SPECIFICHE

NICOLA LAPENTA

Responsabile del servizio civile, con esperienza pluriennale di intervento in aree e situazioni di conflitto, formazione al servizio civile di obiettori di coscienza, volontari ed operatori, educazione alla pace.

LUCA PIERI Laureato in scienze politiche con esperienza pluriennale circa le tematiche di relazione d’aiuto, devianza, disabilità, inserimento al lavoro, formazione di operatori sociali e pace.

TANIA PRESEPI

Psicologa, iscritta all’albo. Specializzazione in psicoterapia. Esperienza circa le tematiche di relazione d’aiuto, colloqui clinici con bambini, adolescenti e pazienti affetti da disturbi psichiatrici.

MARIA PAOLA CAMPORESI

Psicologa, iscritta all’albo. Specializzazione in psicoterapia. Esperienza circa le tematiche di relazione d’aiuto, devianza in età adolescenziale, disturbi borderline della personalità. Conduzione di attività di gruppo

CATERINA RIVOLA Psicologa, iscritta all’albo. Esperienza circa le tematiche di relazione d’aiuto, devianza in età adolescenziale, disturbi borderline della personalità. Conduzione di attività di gruppo.

SECONDO LIVELLO

BOLOGNA NOME COGNOME COMPETENZE SPECIFICHE

LUCA PIERI Laureato in Scienze politiche. Esperienza pluriennale sulle tematiche di relazione d’aiuto, disabilità, formazione di operatori sociali e pace.

CRISTIANA CROVETTI Laureata in Lingue e Letterature straniere. Educatrice professionale. Lavora da 15 anni nell’ambito della disabilità. Ha esperienza decennale di affido familiare.

SILVIA NOCETTI

Fisioterapista. Educatrice di comunità per minori. Esperienza nella gestione di una casa famiglia e nell’ideazione e gestione di percorsi ergoterapici rivolti a minori e disabili.

FELICIANA SCARCELLI Laurea in scienze dell’educazione. Esperta in economia dello sviluppo e diritti umani. Esperienza di lavoro pluriennale con disabili

ALBERTO ZUCCHERO

Laureto in Lettere classiche, ha esperienza ventennale di docente di scuola media. Ha conseguito il diploma di specializzazione per docenti di sostegno agli alunni disabili. Da 4 anni tutor di progetto di SCN.

LUISA TASSI

Assistente sociale. Esperienza pluriennale di gestione delle attività socio-assistenziali con la Comunità Papa Giovanni XXIII

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39) Tecniche e metodologie di realizzazione previste:

La formazione specifica dei progetti presentati dall'Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII, si struttura su due livelli: Il primo prevede la partecipazione contemporanea di tutti i volontari in servizio Civile, (all'occorrenza suddivisi in gruppi di max 25 persone), ha carattere residenziale e si realizza in concomitanza degli eventi di formazione generale. Il secondo prevede una serie di incontri periodici, fra i volontari che prestano servizio sul medesimo territorio. La metodologia adottata è classificabile come metodologia attiva in quanto favorisce il coinvolgimento dei volontari, non solo attraverso lezioni frontali, ma anche attraverso lavori di gruppo, simulazioni, esercitazioni, testimonianze e momenti di dibattito. Entrambi i livelli hanno come obiettivo la trasmissione dei contenuti specifici necessari ai volontari per la realizzazione delle azioni previste dal progetto, ma si differenziano per tempistica e periodicità degli eventi formativi. Elementi metodologici generali:

- Lezioni frontali - Training - Teatro dell’Oppresso (TDO) - Simulazioni - Giochi di ruolo - Materiali video - Dibattiti - Brainstorming - Lavoro di gruppo - Materiali cartacei (dossier etc.) - Libri e testi - Cd-Rom tematici - Testimonianze e lezioni di esperti in materia - Verifiche periodiche - Utilizzo di risorse formative ed occasioni formative esterne all’ente,

eventualmente offerte dal territorio - Cineforum - Laboratori tematici

40) Contenuti della formazione: Come indicato al punto 39 la formazione specifica si realizza su due livelli, entrambi volti a fornire le competenze utili per concorrere alla realizzazione degli obiettivi generali e specifici, attraverso le azioni previste dal progetto.

PRIMO LIVELLO

1. La relazione d'aiuto (durante il primo ed il secondo corso residenziale) Elementi generali ed introduttivi

− Il rapporto “aiutante-aiutato” − Le principali fasi della relazione di aiuto − La fiducia − Le difese all’interno della relazione di aiuto − Presa in carico della persona aiutata − Ascolto ed empatia − Gestione della rabbia e dell’aggressività − L’handicap fisico e psichico −

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In particolare:

Area Handicap Fisico e Psichico − Il vissuto psicologico della persona con handicap − Le principali forme di handicap psichico − Il Burn Out come rischio nelle relazioni educative

2. Il lavoro per progetti (nel corso dell’ultimo mese di servizio) Verifica, valutazione ed analisi di:

− Obiettivi del progetto − Andamento del servizio − Competenze acquisite − Il sistema formativo

L’obiettivo di questo ultimo modulo è quello di avere un quadro complessivo e una valutazione di esito, di efficacia ed efficienza del progetto. A tal fine il formatore guiderà il gruppo all’analisi e alla rielaborazione del servizio svolto cercando di cogliere i punti critici e gli aspetti problematici incontrati. Farà emergere i punti di forza e, sulla base di questi, stimolerà il gruppo a migliorare e ri-progettare l’esperienza di servizio civile. Si effettuerà un laboratorio di auto-valutazione delle competenze. In una prima fase di lavoro individuale, ogni volontario ricostruirà la storia del proprio servizio civile: analizzerà le azioni svolte e prenderà in esame le conoscenze, le capacità e le caratteristiche personali necessarie all’espletamento di ognuna di esse. Il formatore, sulla base del lavoro precedente, inviterà ognuno dei volontari a costruire un proprio profilo dal punto di vista delle conoscenze e competenze acquisite ed un ipotesi sul proprio percorso formativo e professionale futuro, che verrà esplicitato in modo assembleare.

SECONDO LIVELLO

Il secondo livello si caratterizza per un ulteriore grado di specificità. Nonostante ciò, anche una parte della formazione specifica di secondo livello sarà uguale per tutte le province coinvolte, con l’obiettivo di mantenere forte l’idea di rete che questo progetto vuole passare ai volontari. I moduli che si ripeteranno sono i seguenti:

− viaggio formativo nella realtà territoriale dell’ente; − modello e ruolo dell’operatore; − analisi, rielaborazione e approfondimento dei contenuti emersi in occasione del

primo e secondo corso di formazione generale. I contenuti inseriti, suddivisi per province, sono pensati per rispondere, dal punto di vista formativo agli obiettivi specifici del progetto e alle attività che i volontari porteranno avanti nelle singole sedi di servizio.

Province di BOLOGNA, RAVENNA, FORLI’-CESENA, RIMINI

BOLOGNA Viaggio formativo nella realtà territoriale dell’ente:

− la storia dell’Associazione sul territorio − le strutture presenti sul territorio − ambiti di intervento e risposte alle problematiche sociali dell’associazione sul

territorio Modello e ruolo dell’operatore:

− analisi del ruolo dell’operatore − obiettivi e compiti dell’operatore − competenze generali e trasversali − l’impianto dei servizi nel territorio delle province − i servizi a tutela del cittadino nel territorio − il ruolo del volontario nelle strutture di accoglienza del territorio − operatore / volontario: differenze ed analogie di ruolo

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Analisi, rielaborazione e approfondimento dei contenuti emersi in occasione del primo e secondo corso di formazione generale:

− la condivisione diretta − la relazione d’aiuto − area handicap fisico e psichico

La disabilità e il reinserimento sociale: − potenzialità e risorse: sviluppo di nuove modalità nel fare e comunicare − l’accessibilità: superamento e gestione delle barriere architettoniche (e non

solo) − verso l’autonomia possibile − reinserimento sociale attraverso il lavoro − il valore terapeutico degli animali: la Pet-Therapi

Altri elementi della formazione

42) Modalità di monitoraggio del piano di formazione (generale e specifica) predisposto:

Si rimanda al sistema di monitoraggio verificato in sede di accreditamento Data 1 marzo 2010

Il Responsabile del Servizio civile nazionale dell’ente

Lapenta Nicola