PRATICA PSICOMOTORIA EDUCATIVA E …...Obiettivi generali: Gli obiettivi della pratica psicomotoria...
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PROGETTO:
PRATICA PSICOMOTORIA
EDUCATIVA E PREVENTIVA
(dal piacere di agire al piacere del pensare)
di
Pezzo Cristina
PROGETTO di PRATICA PSICOMOTORIA
La pratica psicomotoria applicata fa riferimento alle teorie del prof. Bernard
Aucouturier, e ha l’obiettivo di favorire lo sviluppo del bambino nella sua globalità
attraverso il gioco motorio spontaneo.
Il bambino gioca perché prova piacere a relazionarsi e a trasformare simbolicamente
il mondo che lo circonda, a scoprirlo e a conquistarlo. Questo piacere vissuto
nell’azione e nell’interazione favorisce lo sviluppo armonico della sua corporeità e
della sua competenza a relazionarsi con tutto ciò che lo circonda.
Nella sala di psicomotricità i bambini hanno a disposizione diversi materiali neutri
che stimolano la loro espressività e la loro fantasia. Saturano la loro pulsionalità e
favoriscono la creatività. I bambini, in seduta, trovano lo spazio per saltare,
dondolare, tuffarsi su materiali morbidi. Inventano situazioni di costruzione e
ricostruzione nel gioco, ed entrano simbolicamente nei ruoli immaginari o reali che
più si adattano a soddisfare i loro bisogni emozionali.
Lo psicomotricista attiva e riconosce nelle azioni e nelle interazioni spontanee del
bambino le valenze motorie, affettive e cognitive che favoriscono, individualmente
ed in gruppo, lo specifico percorso evolutivo che va dall’azione al pensiero.
Obiettivi generali:
1- Favorire l’azione pulsionale spontanea: il bambino esprime spontaneamente
azioni e giochi adeguati al suo bisogno espressivo, in dimensione rassicurante con
oggetti morbidi che favoriscono la distruzione-costruzione in un clima di piacere
condiviso;
2- Favorire l’attività senso-motoria: Il bambino sperimenta e conosce il proprio
corpo e le sue potenzialità attraverso l’esperienza motoria del salto, della caduta,
dello scivolare, dello spingere, del trattenere ecc.( attività che interessano la
tonicità, la sensorialità, l’emozione);
3- Favorire l’attività simbolica: il bambino sperimenta il gioco simbolico che
favorisce l’attivazione e l’espressione del suo mondo immaginario;
4- Favorire le attività di rappresentazione: attraverso l’utilizzo di materiali non
strutturati ( legnetti, fogli e pennarelli) il bambino sperimenta la sua creatività e
prende distanza dalle sue emozioni, favorendo un processo di elaborazione
mentale utile all’apprendimento scolastico
Obiettivi specifici
- Migliorare l’esperienza e l’espressione dell’ampia gamma delle emozioni;
- Migliorare le capacità di attenzione e di ascolto reciproco;
- Migliorare le capacità empatiche e relazionali.
Progetto (approfondito)
Premessa teorica,
Obiettivi e metodologia,
Ruolo dello psicomotricista,
Organizzazione e tempo,
Materiale,
Riferimenti bibliografici
Premessa teorica
La Pratica Psicomotoria applicata si sviluppa in Francia negli anni 60, precisamente a
Tours e fa riferimento alle teorie del prof. Bernard Aucouturier.
La pedagogia base sulla quale B. Aucouturier pone le fondamenta della Pratica
Psicomotoria è centrata sull’ “accompagnare” i bambini nella loro evoluzione,
accogliendola con un atteggiamento di attenzione, sostegno, di comprensione e di
aiuto.
Secondo questo autore il concetto di psicomotricità di riferisce ad un’attenzione
particolare al bambino nel suo percorso di maturazione senso-motoria e simbolica
(dalla nascita fino all’età di 7/8 anni). In questo range evolutivo, il bambino si
esprime in modo globale ( sul piano senso-motorio, emotivo-affettivo e cognitivo).
L’attività psicomotoria è per il bambino uno spazio di ricerca e di sperimentazione,
di comunicazione e di relazione, di creatività e conoscenza attraverso il gioco
spontaneo in un’area di piacere e sicurezza.
Nel gioco il bambino racconta qualcosa di sé, trasforma la realtà che lo circonda e
sperimenta le dinamiche della relazione con altri bambini.
Lo psicomotricista, all’interno della sala, è attento alle esigenze e alle emozioni di
ciascun bambino, sa osservare e condividere i giochi, favorendo il passaggio dal
piacere di agire e trasformare l’azione, al piacere di agire e trasformare il pensiero e
la concettualizzazione.
Il bambino, all’interno della sala psicomotoria, trova uno spazio ed un tempo pensati
e strutturati per la sua espressività. Lo spazio è induttore di dinamiche e di emozioni,
quindi dev’essere appositamente organizzato secondo una progettualità ed un
materiale specifico, oltre che rassicurante e piacevole.
Lo psicomotricista favorisce il gioco spontaneo, ne stimola le risorse, le potenzialità
e le capacità comunicative.
La teoria psicomotoria prevede, all’interno della seduta, un processo pedagogico in
cui il bambino sperimenta il suo gioco in fasi successive (che rispecchiano l’ itinerario
che riproduce il modello naturale evolutivo dei processi della conoscenza).
Obiettivi generali:
Gli obiettivi della pratica psicomotoria educativa e preventiva possono essere
individuati in cinque grandi aree:
- La ricerca del piacere senso-motorio, base per l’evoluzione globale del
bambino.
- La comunicazione, intesa come capacità di esprimersi, e di entrare in
relazione.
- La relazione, in quanto scambio efficace nel gioco tra adulto e bambino, ove
entrambi i soggetti si sentono agenti di cambiamento attraverso la
cooperazione.
- La creatività, ovvero la possibilità di usare la realtà esterna sulla base di
dinamiche interne.
- La conoscenza, intesa come appropriazione progressiva della realtà, delle
relazioni, come scoperta del proprio corpo, delle caratteristiche degli oggetti,
e delle capacità legate alla rappresentazione di sé, del suo mondo interno e
del mondo che lo circonda.
Metodologia:
Il gioco in seduta
Nella sala di psicomotricità possono attuarsi diversi tipi di giochi e attività:
- Giochi senso-motori : attività motorie globali come arrampicarsi, scivolare,
saltare;
- Giochi tonico-emozionali: attività legate alla tonicità e all’emozione, come
lo sprofondare, spingere e respingere, trattenere e lanciare.
- Giochi simbolici: dove il bambino gioca a “far finta di…”, trasformando il
materiale, lo spazio e gli altri in funzione del suo mondo simbolico
soggettivo.
- Giochi di rappresentazione: attraverso il disegno o le costruzioni di legno
rielabora a livello cognitivo le azioni e le emozioni vissute in seduta.
Le fasi in seduta
La seduta si predispone in diverse fasi, che seguono un itinerario specifico che
riproduce il modello naturale evolutivo del processo di costruzione della
conoscenza, che vanno dall’azione al pensiero (vedi teorie di J.Piaget):
- Rituale iniziale: accoglienza, saluto, giro di nomi e definizione delle regole,
- Fase senso-motoria, (vedi “il gioco in seduta”);
- Fase simbolica, (vedi “il gioco in seduta”);
- Decentramento, ( disegno o costruzioni);
- Rituale finale: bambini si esprimono verbalmente, e saluto.
Ruolo dello psicomotricista
L’atteggiamento dello psicomotricista deriva dal principio della pedagogia attiva:
credere nel potenziale di ogni bambino.
Lo psicomotricista non impone nessun gioco al gruppo di bambini, il suo compito è
quello di porsi con un atteggiamento empatico nei loro confronti, accogliendo la
loro espressività e le loro proposte senza dar nessuna valutazione: osservatore non
giudicante.
Favorisce la realizzazione di un clima di fiducia e di rassicurazione nel quale il
bambino si sente accolto nella sua unicità.
Lo psicomotricista è preparato, nel suo percorso di formazione ad osservare,
accogliere e dare un senso all’espressività motoria del bambino, al fine di offrire
risposte adeguate ai suoi bisogni. L’adulto diventa compagno simbolico di gioco,
quando è necessario, oppure un sostegno, mantenendo sempre la posizione
privilegiata di ascolto e di garante della sicurezza del bambino nella sua globalità
espressiva.
Organizzazione e tempi dell’attività
- Durata seduta : 60 min;
- Numeri bambini per seduta: da stabilire in base agli spazi;
- Gruppetti divisi per fasce d’età;
Materiale necessario
1. Cuscini di gomma piuma ( quadrati e rettangolari)
2. Materassi e piano per il salto.
3. Tubi galleggianti ( quelli che si usano in piscina)
4. Teli colorati
5. fogli, pennarelli
e tavolette per appoggiare i foglio
6. costruzioni di legno non colorate
Bibliografia
- Lapierre A., Aucouturier B. La simbologia del movimento - Edipsicologiche Cremona 1978
- Lapierre A., Aucouturier B. Bruno, psicomotricità e terapia - Piccin, Padova 1982
- Lapierre A., Aucouturier B. Il corpo e l'inconscio in educazione e terapia - Armando, Roma 1982
- Aucouturier B., Darrault I., Empinet J.L. La pratica psicomotoria - rieducazione e terapia - Armando, Roma 1986
- Aucouturier B., Il metodo Aucouturier. Fantasmi d'azione e pratica psicomotoriza - Franco Angeli 2005