Ppt la città e il mare

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ISTITUTO COMPRENSIVO

DI VENETICO

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Chi lo dice che la Sicilia è bella solo per il mare? L’isola più grande del Mediterraneo, oltre alle ricchezze naturali, è anche un importante centro artistico.Palermo , Taormina, Siracusa… sono tutte città prestigiose, molto conosciute e importanti a livello internazionale; ricche di arte, storia e cultura.

La “grandezza”, però, di un dipinto sta nei suoi dettagli, quindi anche i piccoli centri, poco conosciuti, custodiscono ricchezze e grandi opere d’arte: “Perle” di rara bellezza.

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Ci troviamo a nord-est della regione, in provincia di Messina. Spadafora, Venetico, Roccavaldina, sono tre Comuni ,molto vicini tra loro, sui quali abbiamo incentrato il lavoro.In questi luoghi, castelli e antiche strutture, custodiscono la loro ricca e preziosa storia.Faremo un interessante viaggio tra le “Pietre” , per scoprirne l’ origine e rapportarla alla realtà di oggi.Sarebbe bello poter tornare nell’antichità, dove tutto è cominciato, ma non è facile … l’ immaginazione ci guiderà , partiamo!

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Nella piazza del Castello, quasi sua

appendice, fa bella mostra di sé un portale ad arco, originale del 500 , con davanzale sporgente e passaggio stretto che consente l’accesso a uno per volta.

E’ l’ ANTICA FARMACIA, oggi museo; dal 1979 viene conservata gelosamente, con orgoglio, dal comune di Rocca che ne è proprietario.

All’interno un vero tesoro, originale e raro;

240 pezzi firmati da un ceramista di Urbino.

Arbarelli, brocche e anfore di ogni dimensione dai tanti colori e decorazioni disposti ordinatamente su scaffali in legno.

Nella farmacia si possono osservare anche un imponente bancone, un grande mortaio in marmo rosso, un tornio, alambicchi e bilancini in rame.

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All’ epoca, ogni pezzo serviva a preparare i farmaci che lo speziale ( l’attuale farmacista) cedeva agli estranei attraverso l’apertura di metà del portone, in legno di noce , impedendone loro l’accesso.

La Spezieria funzionò fino alla metà dell’800; nel corso degli anni successivi, i preziosi pezzi furono restaurati a Faenza e a Palermo, oggi “immobili, sulle varie scanzìe, raccontano la loro storia.

Ammirare pezzi unici al mondo e immaginare quante sofferenze siano state alleviate e quante malattie guarite, grazie al contenuto di quei vasi, ha suscitato in noi alunni tanta emozione.

Ci sembra quasi impossibile che un paese così piccolo possa contenere un tesoro così grande!

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Fra il verde austero di tre valli amene, guardando verso i monti e al mar vicina,una dolce collina ti contiene, ricca di vetustà : “ ROCCAVALDINA”.

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FONTANA LEA: ubicata nella zona retrostante il Castello, è stata fatta costruire dal principe Giovanni Valdina nel 1669.

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Il Castello visto dall’alto

Il balcone del palazzo

I Merli

Il giardino della parte residenziale

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CASTELLO DI VENETICO

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Il castello è di epoca medioevale , ha una struttura imponente ed è parte integrante del paese.Si trova sulla sommità di un’alta collina dalla quale si vede il Mar Tirreno .

La maestosità dell’edificio sembra proteggere le case sottostanti, prendendosi quasi cura delle poche persone (meno di 400) che ancora vi abitano.E’ forte il legame che gli abitanti di Venetico Superiore hanno con il castello , ormai soltanto un rudere dimenticato che, ripetutamente, chiede di ritornare al passato splendore. Al Castello vi si può accedere attraverso una rampa di scale oggi quasi completamente coperta da vegetazione spontanea.

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Presenta 4 torri circolari, in pietra locale, poste agli angoli. Le mura molto spesse, nelle quali si intravedono grandi feritoie, sono coperte, almeno nella parte inferiore, dalle sterpaglie che crescono senza controllo, quasi a volerlo proteggere dalle fondamenta e conservarlo alle future generazioni, mantenendone intatta la storia.

Poiché non esistono documenti, tranne brevi note, noi alunni abbiamo sentito la necessità di rivolgerci ad un anziano professore del luogo, appassionato di storia, che è stato ben contento di essere la nostra fonte. L’incontro intenso ed emozionante ( il professore da alcuni anni ha perso l’uso degli occhi), ci ha permesso di avere molte notizie, tramandate oralmente, e dettagli che hanno composto un grande puzzle fatto di vecchi e preziosi ricordi.

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FONTANA MONUMENTALE DEL 500La vasca è collocata su una base a tre gradini. Da notare lo stemma degli Spadafora anteriormente e posteriormente; alla sommità una sirena.

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Vecchio CASTELLO DI SPADAFORA volano i pipistrelli sulle torri e conoscono il tormento della pietra…Storie di altri tempi, ma tu rimani muto testimone alle nuove genti che guardano la tua mole….. ( Manlio Sindoni)

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Lo STEMMA rappresenta il matrimonio tra Francesco Spadafora e Melchiorra Moncada –Aragona: il braccio con la spada, simbolo degliSpadafora. Le righe verticali, simbolo degli Aragonesi e gli otto cerchietti simbolo dei Moncada . Accanto, il PORTALE d’ingresso del 1600.

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La presenza dei balconi testimonia la doppia funzione dell’edificio, residenza estiva

degli SpadaforaFontana del 700 situata davanti al castello

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GARITTE sormontate da cupole, testimonianza della foriginaria funzione difensiva del castello.

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Gli alunni osservano gli AFFRESCHI e gli STUCCHI rimasti dopo il restauro

ad opera della Sovrintendenza.

INTERNO DEL CASTELLO

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Spadafora negli anni ’40 . Di fronte la Cappella privata della famiglia Spadafora, oggi chiesa di S. Giuseppe ( foto di F. Cianciafara)

Parte posteriore del Castello . Da notare l’area verde , punto d’incontro nelle sere d’estate.

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Non è stato semplice realizzare questo lavoro , le difficoltà per raggiungere i luoghi narrati sono state tante; noi, comunque non ci siamo arresi.Animati dall’amore per il nostro territorio e ,sostenuti dall’interesse per la sua salvaguardia, con pochi mezzi, ma tanto entusiasmo, siamo andati avanti. Essendo i nostri comuni ricchi di opere d’arte che è bene conoscere, richiamiamo le autorità competenti affinchè rivolgano la loro attenzione all’inestimabile patrimonio esistente , riportandolo all’antico splendore che il tempo e l’incuria hanno cancellato. Le “ nobili storiche pietre” sono di tutti, bisogna renderle fruibili e restituirle ai cittadini perché possano viverle e farle vivere.Se il nostro lavoro di ricerca non vi avesse soddisfatti, vi assicuriamo che abbiamo fatto del nostro meglio, o almeno ci abbiamo provato. Ringraziamo, infine, le Associazioni , la nostra Dirigente e tutti coloro che ci hanno aiutato.

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VENETICO

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GRAZIE A TUTTI PER L’OPPORTUNITA’

CONCESSACI.Le classi : 5^ C (primaria) e 3^B

( secondaria)