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1 CAI Gazzada Schianno via Roma 18 Tel. 0332870703 Gita culturale Vigevano e Pavia Giorno 10 Novembre 2013 Partenza: ore 7,30 dal piazzale Iper G Bianchi. Quote: soci €. 16,00 non soci €. 18,00 La quota comprende il viaggio in pullman gran turismo, non comprende il costo delle visite Sul sito internet http://www.caigazzadaschianno.it/attivita/attivita-culturali.html Potrete trovare dei video e delle guide interattive scaricabili che vi aiuteranno nella visita delle due città Per accedere all’area dovrete registrarvi nella pagina LOGIN del sito Vigevano: E’ un comune di circa 60.000 abitanti della provincia di Pavia. Il comune è il secondo della provincia per numero di abitanti dopo il capoluogo e primo per superficie, compreso interamente nel Parco naturale lombardo della Valle del Ticino. Si trova nella Lomellina nord-orientale, sulla sponda destra del fiume Ticino, che lo separa dalla provincia di Milano. Dista circa 38 km da Pavia, 36 km dal centro di Milano. Le Origini: Le origini della città sono confuse, sebbene se ne presuma un'origine molto antica, il primo documento che la menziona, con il nome longobardo di "Vicogeboin" o "Vicus Gebuin", risale al 963. L'abitato sorse in una posizione strategica ai margini della valle del Ticino, nei pressi di un importante guado sul fiume. Nel corso del XII secolo il borgo incastellato venne fortificato lungo uno dei lati rivolti alla pianura e conquistò ampie autonomie amministrative, ma a causa della sua posizione, pressappoco a eguale distanza da Pavia e Milano, fu spesso al centro dei frequenti conflitti tra le due città per il possesso della Lomellina, subendo guerre, assedi e distruzioni per oltre 150 anni. In seguito, con l'avvento delle signorie, le condizioni migliorarono; tra il XIV ed il XV secolo il borgo divenne feudo dapprima dei Della Torre, poi dei Visconti e infine, tra il 1450 ed 1535, degli Sforza. Potremo vedere Duomo o Cattedrale di Sant'Ambrogio: Il duomo di Vigevano, dedicato al patrono Sant'Ambrogio, è la principale chiesa della città e sede della diocesi di Vigevano. Si trova affacciata su un lato di piazza Ducale, nel centro della città. La costruzione dell'edificio fu iniziata da Francesco II Sforza nel 1532 su una precedente chiesa del Trecento e terminò con la sua consacrazione nel 1612. L'originale facciata concava, ideata dal Vescovo Juan Caramuel y Lobkowitz, fu realizzata tra il 1673 ed il 1682 in stile barocco. Una curiosità. Vigevano e Milano condividono lo stesso patrono, ma al contrario dei milanesi, i vigevanesi festeggiano il Beato Matteo Carreri, loro protettore. Il giorno delle festività è così non il 7 dicembre come per Milano, ma il lunedì seguente la seconda domenica di ottobre. Una nota curiosa è che molti vigevanesi non sanno di questa differenza, festeggiando erroneamente il Beato Matteo come proprio patrono Chiesa di San Pietro Martire: Eretta nel 1445 e dedicata a San Pietro Martire con l'annesso convento dei frati domenicani come attestato dalla bolla pontificia conservata presso l'archivio storico di Vigevano, venne consacrata nel 1480. In puro stile gotico lombardo con campanile a base ottagonale, si presenta a croce latina imperfetta con pilastri polistili, terminante con coro poligonale alto con sottostante cripta il cui accesso è dato da due ingressi ai lati del presbiterio rialzato. Nella cripta è conservato il corpo del Beato Matteo Carreri, patrono di Vigevano, che visse e morì (1470) nell'attiguo convento. Piazza Ducale: Piazza Ducale a Vigevano, nel cuore della città, è una delle più famose piazze d'Italia, vero gioiello di arte rinascimentale. Venne costruita per volere di Ludovico il Moro in soli due anni, tra 1492 ed il 1494 come anticamera del castello divenuto residenza ducale. Si presenta a pianta rettangolare di 138 metri per 46, con orientamento prevalente nord-ovest/sud-est; è racchiusa su tre lati da edifici porticati omogenei e

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CAI Gazzada Schianno via Roma 18 Tel. 0332870703

Gita culturale

Vigevano e Pavia

Giorno 10 Novembre 2013 Partenza: ore 7,30 dal piazzale Iper G Bianchi. Quote: soci €. 16,00 non soci €. 18,00

La quota comprende il viaggio in pullman gran turismo, non comprende il costo delle visite Sul sito internet http://www.caigazzadaschianno.it/attivita/attivita- culturali.html Potrete trovare dei video e delle guide interattive scaricabili che vi aiuteranno nella visita delle due città Per accedere all’area dovrete registrarvi nella pagina LOGIN del sito

Vigevano: E’ un comune di circa 60.000 abitanti della provincia di Pavia. Il comune è il secondo della provincia per numero di abitanti dopo il capoluogo e primo per superficie, compreso interamente nel Parco naturale lombardo della Valle del Ticino. Si trova nella Lomellina nord-orientale, sulla sponda destra del fiume Ticino, che lo separa dalla provincia di Milano. Dista circa 38 km da Pavia, 36 km dal centro di Milano. Le Origini: Le origini della città sono confuse, sebbene se ne presuma un'origine molto antica, il primo documento che la menziona, con il nome longobardo di "Vicogeboin" o "Vicus Gebuin", risale al 963. L'abitato sorse in una posizione strategica ai margini della valle del Ticino, nei pressi di un importante guado sul fiume. Nel corso del XII secolo il borgo incastellato venne fortificato lungo uno dei lati rivolti alla pianura e conquistò ampie autonomie amministrative, ma a causa della sua posizione, pressappoco a eguale distanza da Pavia e Milano, fu spesso al centro dei frequenti conflitti tra le due città per il possesso della Lomellina, subendo guerre, assedi e distruzioni per oltre 150 anni. In seguito, con l'avvento delle signorie, le condizioni migliorarono; tra il XIV ed il XV secolo il borgo divenne feudo dapprima dei Della Torre, poi dei Visconti e infine, tra il 1450 ed 1535, degli Sforza.

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Duomo o Cattedrale di Sant'Ambrogio: Il duomo di Vigevano, dedicato al patrono Sant'Ambrogio, è la principale chiesa della città e sede della diocesi di Vigevano. Si trova affacciata su un lato di piazza Ducale, nel centro della città. La costruzione dell'edificio fu iniziata da Francesco II Sforza nel 1532 su una precedente chiesa del Trecento e terminò con la sua consacrazione nel 1612. L'originale facciata concava, ideata dal Vescovo Juan Caramuel y Lobkowitz, fu realizzata tra il 1673 ed il 1682 in stile barocco. Una curiosità. Vigevano e Milano condividono lo stesso patrono, ma al contrario dei milanesi, i vigevanesi festeggiano il Beato Matteo Carreri, loro protettore. Il giorno delle festività è così non il 7 dicembre come per Milano, ma il lunedì seguente la seconda

domenica di ottobre. Una nota curiosa è che molti vigevanesi non sanno di questa differenza, festeggiando erroneamente il Beato Matteo come proprio patrono Chiesa di San Pietro Martire: Eretta nel 1445 e dedicata a San Pietro Martire con l'annesso convento dei frati domenicani come attestato dalla bolla pontificia conservata presso l'archivio storico di Vigevano, venne consacrata nel 1480. In puro stile gotico lombardo con campanile a base ottagonale, si presenta a croce latina imperfetta con pilastri polistili, terminante con coro poligonale alto con sottostante cripta il cui accesso è dato da due ingressi ai lati del presbiterio rialzato. Nella cripta è conservato il corpo del Beato Matteo Carreri, patrono di Vigevano, che visse e morì (1470) nell'attiguo convento. Piazza Ducale: Piazza Ducale a Vigevano, nel cuore della città, è una delle più famose piazze d'Italia, vero gioiello di arte rinascimentale. Venne costruita per volere di Ludovico il Moro in soli due anni, tra 1492 ed il 1494 come anticamera del castello divenuto residenza ducale. Si presenta a pianta rettangolare di 138 metri per 46, con orientamento prevalente nord-ovest/sud-est; è racchiusa su tre lati da edifici porticati omogenei e

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sul quarto lato dalla facciata della cattedrale. All'angolo sud-ovest si trova la rampa che conduce al cortile del castello passando sotto la torre del Bramante. L'aspetto attuale della piazza è dovuto in buona parte agli interventi del 1680, compiuti dal Vescovo Caramuel e da opere successive. Castello Sforzesco: Il Castello Sforzesco di Vigevano è un complesso di edifici, inseriti in un perimetro comune, che occupano un’area di più di due ettari sul terrazzo naturale della valle del Ticino, nel punto più alto della città, dove la conformazione orografica del luogo, di altura modesta ma

egualmente dominante nella pianura lombarda, ne ha favorito la fondazione. Visibile esternamente solo in alcune parti, totalmente separato dalla città e occultato alla vista dalle case che vi si addossano, appare nel suo insieme grandioso e molto suggestivo solo salendo lo scalone, posto sotto il porticato sud della piazza, e passando oltre l’arco d'ingresso principale della torre visibile dalla piazza, oppure entrando dal portone d'ingresso carraio di corso della Repubblica. Il complesso è costituito da: La torre d'ingresso detta del Bramante, Tre grandi scuderie, di cui quella vicina alla torre detta "di Ludovico", Un atrio d'ingresso neogotico, Un corpo con loggiato detto falconiera, Un ponte con loggia aerea, L'edificio principale detto maschio, Due corpi ottocenteschi posti tra il maschio e la torre, Il grande edificio della strada sopraelevata coperta,

La rocca vecchia posta ad est che racchiude una grandiosa cavallerizza; Edifici tutti legati tra di loro in modo tale da apparire come una struttura unica con molte articolazioni. La Torre del Bramante: L'origine della Torre, situata nel punto più alto della città, presso il castello, risale al 1198 e fu terminata dal Bramante alla fine del XV secolo, mentre nel XVII secolo venne aggiunto il cupolino barocco "a cipolla" in sostituzione dell'originaria guglia conica. La Torre ha una forma originale che, nell'800, fu il modello per la torre del Filarete nel Castello Sforzesco di Milano; è costituita da sezioni graduali

che vanno restringendosi avvicinandosi alla cima. Dal primo terrazzo è possibile ammirare un'ottima visuale della Piazza Ducale, del Castello e di tutta la città. Ed inoltre: Palazzo Merula; Santa Maria del Popolo; Palazzo Roncalli ___________________________________________________________________________________ Pavia: è un comune di circa 68.000 abitanti, capoluogo dell'omonima provincia in Lombardia. Posta sul fiume Ticino, poco a nord dalla confluenza di questo nel Po, ed a 35 km a sud di Milano, affonda le sue origini all'epoca dei Romani, dai quali fu fondata con il nome di Ticinum. Fu capitale del regno longobardo. Dal Medioevo Pavia è sede di una delle più antiche università italiane. La città era fortificata fino al 1872, quando i bastioni sono stati trasformati in viali e giardini pubblici; gran parte delle mura, però, sopravvisse fino al 1901, quando fu abbattuta per costruire i viali di circonvallazione.

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Le origini antiche e un passato di grande importanza hanno lasciato a Pavia un patrimonio artistico notevole. Tra le attrazioni turistiche principali ci sono: il Museo situato nel Castello Visconteo, San Pietro in Ciel d'Oro, la Pinacoteca Malaspina, il Duomo, Santa Mar ia del Carmine, San Michele Maggiore, San Teodoro ed il famoso Ponte Coperto sul Ticino, oltr e che il Palazzo Bottigella . Va inoltre segnalato, per l'architettura e per gli affreschi, il palazzo, iniziato nel 1564, che ospita l'Almo Collegio Borromeo, poco distante dal Lungoticino Sforza. A pochi chilometri dalla città è situata la Certosa di Pavia. Pavia è il capoluogo di una fertile provincia dedicata soprattutto all'agricoltura: viticoltura, risicoltura e cerealicoltura. Poche sono le industrie; le principali attività della città sono l'Università e il Policlinico San Matteo. Pavia è una delle tappe importanti sulla via Francigena, cammino di pellegrinaggio per Roma. A Pavia, in via Ugo Foscolo, 11 (casa Cornazzani) abitò per circa un anno (nel 1894) il quindicenne Albert Einstein con la sua famiglia. Ponte Coperto: Alla fine di corso Strada Nuova, quale collegamento con Borgo Ticino e con l'antica direttrice verso Genova, si trova il Ponte Coperto realizzato nella forma attuale dopo l'ultimo conflitto mondiale. Dell'antico ponte romano si possono vedere ancora le fondazioni dei piloni nei periodi di secca del Ticino, mentre del suo rifacimento medievale rimangono ancora visibili gli attracchi alle due rive. Riprogettato nel 1351-54 da Giovanni da Ferrara e Iacopo Cozzo, il ponte aveva anche la funzione di fortificazione, come appare nell'affresco di San Teodoro del 1522 di Bernardino Lanzani: l'opera rappresenta il ponte come una struttura coperta, a protezione del presidio di guardia, dotato di ponte levatoio e di torri di avvistamento; esso aveva la funzione di porta urbana e di perno dell'apparato difensivo del porto fluviale, di scalo commerciale delle rotte tra le città site lungo le sponde del Po e del Ticino e del traffico mercantile dell'Adriatico, nonché sede della flotta militare viscontea. Nel 1745 sul pilastro centrale del ponte venne eretto il piccolo oratorio di San Giovanni Nepomuceno in forme barocche. Il ponte fu danneggiato nel 1799, restaurato nel 1811 e dotato all'epoca di una porta neoclassica sul lato nord, su disegno dell'architetto Amati, concepita come arco trionfale per la celebrazione della casa d'Austria. Durante i bombardamenti dell'ultimo conflitto mondiale il ponte fu in parte distrutto, ma al suo restauro si preferì la demolizione completa; fu quindi ricostruito nei modi attuali in posizione poco più a valle rispetto a quello antico, secondo una libera reinterpretazione del ponte trecentesco, con campate diseguali e piano carrabile che si sviluppa in due segmenti con apice al centro; sul pilone centrale si è edificata una nuova cappella votiva, che ospita la statua lignea settecentesca, ripescata nel letto del fiume dopo i bombardamenti. Basilica di San Michele Maggiore: La basilica di San Michele Maggiore, capolavoro del romanico lombardo e risalente ai secoli XI e XII, rientra tra le chiese più importanti e conosciute della città. Essa si discosta dalle altre chiese locali per l'utilizzo estensivo, sia per quanto riguarda la struttura sia per le decorazioni, della fragile pietra arenaria color ocra al posto del tradizionale cotto e per la particolare conformazione architettonica. Nella facciata si possono ammirare numerose sculture a tema sacro e profano di grande bellezza e profondità. Ugualmente, al suo interno, si possono osservare numerose sculture e magnifici affreschi. La basilica è conosciuta anche per le numerose incoronazioni che si sono succedute al suo interno nel corso dei secoli tra cui quella più famosa di Federico I detto il Barbarossa, ultimo imperatore ad essere stato coronato a Pavia. Per ulteriori informazioni consulta il sito: http://www.sanmichelepavia.it Basilica di San Teodoro: La basilica di San Teodoro, dedicata a uno dei santi protettori della città, si trova nella porzione sud occidentale della città, su un terrazzamento naturale degradante verso il Ticino: la zona, denominata Porta Calcinara, era abitata anticamente da pescatori, barcaioli e commercianti che svolgevano le loro attività lungo il fiume. La basilica venne costruita tra il 1185 e il 1220; la sua struttura risentì dei

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restauri dell'inizio del XX secolo durante i quali la facciata venne ricondotta ad un aspetto romanico mentre le navate vennero rialzate; la fronte si presenta in mattoni rossi, tripartita dai contrafforti, con alla sommità una loggetta cieca. Costituisce un elemento particolarmente insolito l'inedito sviluppo verticale del tiburio, ornato dai bacini ceramici, in genere riservati al fronte principale, il quale è forse giustificabile per il particolare contesto urbano, tuttora intatto e apprezzabile in particolare per chi giunge alla chiesa da est. L'interno è costruito secondo il modello delle chiese tardoromaniche dette "a sala": l'ampiezza delle tre navate e l'altezza delle volte le attribuiscono una spazialità unitaria; meritano una menzione particolare i magnifici affreschi presenti alle pareti, tra questi quello più famoso è la Veduta di Pavia del 1522, e i numerosi capitelli di stile romanico. Duomo: Il Duomo vede l'inizio della sua ricostruzione nel XV secolo per volere del cardinale Ascanio Sforza; i migliori architetti del Rinascimento, come Bramante, Leonardo da Vinci, Amadeo e Francesco di Giorgio Martini lavorarono per la realizzazione dei progetti. Costruito sul sito delle due chiese gemine di Santo Stefano e di Santa Maria del Popolo, il Duomo ha una pianta a croce greca imperfetta, poiché il braccio d'ingresso è più lungo degli altri, tre navate ai cui lati si possono ammirare le cappelle ed una cupola centrale a pianta ottagonale le cui notevoli dimensioni la annoverano come terza più grande d'Italia. Il Duomo può considerarsi come il monumento più importante costruito durante la Signoria degli Sforza; al suo interno si trovano il tabernacolo contenente le reliquie delle "Santissime Spine della Corona di Cristo" e la cripta ospitante le spoglie di San Siro, primo vescovo e patrono di Pavia. Il cantiere della cattedrale, iniziato il 29 giugno 1488, proseguì lentamente fino al XX secolo; diverse sono state le fasi costruttive, dilungatesi per mancanza di fondi e problemi strutturali. Al fianco del Duomo svettava un tempo la Torre Civica, il cui crollo nel marzo 1989 influì molto sulla stabilità dell'edificio. I lavori per la messa in sicurezza della cattedrale si susseguirono fino al 14 ottobre 2012, data della riapertura al pubblico. In piazza Duomo è possibile ammirare la statua equestre del Regisole, simbolo della città, dalla storia controversa. Le prime notizie risalgono all'XI secolo; numerosi tra studiosi, storici e scrittori accreditano Ravenna come luogo della sua provenienza, a seguito di una battaglia tra ravennati e pavesi, i quali sottrassero ai nemici il Regisole. Il 16 maggio 1796 la folla, inneggiante alla rivoluzione, chiese l'abbattimento dell'effigie imperiale che fu distrutta in mille pezzi. Nel 1935 l'allora direttore dei Musei civici commissionò a Francesco Messina l'attuale statua del Regisole per celebrare la ricorrenza dei duemila anni dalla fondazione dell'impero di Augusto. Per ulteriori informazioni consulta il sito: http://www.diocesi.pavia.it Broletto: Il Broletto di Pavia, situato in piazza della Vittoria, è il più antico di tutta la Lombardia. Il palazzo venne eretto per volere del vescovo San Damiano che decise di adibirlo a sede vescovile. Nel cortile dell'edificio si riuniva l'Amministrazione comunale, ospite del vescovo. Dalle fonti storiche si evince però che già nel 1189 il Comune iniziò ad occupare il palazzo Maiori, ma solo nel 1236 entrò in possesso, grazie a un atto di vendita, anche delle restanti parti del complesso. L'orologio che orna la facciata risale al 1872, più controversa è invece la storia della statua della Madonna che si affaccia sulla piazza dalla sala del Camino del Broletto. Nel 1600 alcuni artigiani avevano deciso di consacrare una statua alla Vergine, dopo un primo tentativo in legno, la rifecero in coccio pesto, una particolare tecnica di sovrapposizione di vari materiali, tra cui la sabbia del Ticino. Per quasi tre secoli la statua rimase nel loggiato in facciata del Broletto per poi essere spostata, nel 1872, nella cripta del Duomo in cui rimase per una serie di vicissitudini storiche fino al 2002 quando, dopo un restauro, venne riportata ancora all'interno del palazzo dove attualmente si trova. Piazza della Vittoria: L'apertura della piazza principale della città, un tempo "piazza Grande", fu avviata nella seconda metà del Trecento durante la signoria di Galeazzo II Visconti su quella che era probabilmente l'area del foro romano, in prossimità dell'incrocio fra cardo e decumanus oggi Strada Nuova e Corso Cavour e venne conclusa entro la metà del secolo seguente. La platea magna costituì, nel nuovo sistema urbano creato dai Visconti, il luogo della rappresentazione del potere civile: vi si

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svolgevano feste, esecuzioni capitali e parate militari ma anche trattative commerciali e del mercato. Sulla piazza si affacciano diversi edifici di rilevanza artistica e simbolica con portici tre-quattrocenteschi, tra cui l'ex chiesa di Santa Maria Gualtieri, di fondazione altomedievale, la Casa Rossa, l'antico palazzo del Broletto, la chiesa di San Nicolò della Moneta. Quest'ultima, riforma di un preesistente edificio romanico attuata nel 1609, deve il suo nome alla prossimità con l'edificio della Zecca. Si conserva in parte la facciata, spartita da lesene e cornice in cotto. Sconsacrato, l'edificio è attualmente adibito a spazio commerciale. In più punti della piazza è possibile accedere al mercato sotterraneo, realizzato in tempi moderni (1958). Durante i lavori di scavo fu scoperto un tratto di fognatura romana, oggi visibile nel lato sud del medesimo mercato. Chiesa di Santa Maria del Carmine: La chiesa di Santa Maria del Carmine, situata in pieno centro storico a pochi passi da piazza della Vittoria, è certamente uno degli edifici più belli della città e uno degli esempi più significativi del gotico lombardo, conservato intatto per secoli, in cui si respira un'atmosfera unica e antica. La facciata è realizzata con mattoni di raffinata fattura e sottilissimi letti di calce, decorata con statue e rilievi in cotto e ritmata da sei contrafforti rastremati fino alle sottili guglie terminali a sezione quadrata. La grande dimensione della chiesa comporta tre ingressi, corrispondenti alle tre navate, sovrastati da quattro ampie ed eleganti bifore e, più in alto, dal grande rosone ai lati del quale due nicchie ospitavano le statue dell'arcangelo Gabriele e della Vergine Annunziata a cui la chiesa è dedicata. La planimetria, inscrivibile in un rettangolo, è rigorosamente giocata sul modulo quadrato delle campate, secondo la sigla di Bernardo da Venezia. Alle tre navate si aggiunge sui due lati una sequenza di otto cappelle quadrate. L'interno, il cui progetto è attribuito a Bernardo da Venezia, documentato anche nelle fasi di fondazione della Certosa di Pavia, è sapientemente costruito sulla rigorosa ripetizione, sia in pianta che in alzato, di un modulo quadrato corrispondente alle dimensioni delle campate delle navate minori. Universita' degli Studi di Pavia: E' considerato l'ateneo più antico della Lombardia e uno dei più importanti d'Europa. Galeazzo II Visconti ne promosse l'apertura nel 1361 attivando gli studi di diritto, medicina, filosofia, arti liberali e richiamando studenti da tutta Europa. Molti i docenti di fama nazionale e internazionale che hanno tenuto corsi presso l'università tra cui si ricordano Lazzaro Spallanzani, Alessandro Volta, Ugo Foscolo e Camillo Golgi. Dopo un periodo di crisi per tutti gli atenei italiani, dopo la Seconda Guerra Mondiale, l’università ha conosciuto un nuovo rilancio, dovuto in gran parte all’energia e all’iniziativa del rettore Plinio Fraccaro; oggi l'ateneo offre nelle tre sedi di Pavia, Cremona e Mantova diverse facoltà, corsi di laurea e dottorato. L'università è un campus a misura di studente, con oltre 25 mila iscritti all'anno, 15 collegi universitari, diverse strutture ricreative e sportive dove ragazzi e ragazze provenienti da diverse realtà vivono e crescono insieme, si scambiano idee e progetti, preparano al meglio il loro futuro. Per ulteriori informazioni consulta il sito: http://www.unipv.eu Torri medievali: Pavia era conosciuta come "la città delle cento torri", ma ormai se ne possono ammirare solo una decina. Sono rimaste integre le tre torri di piazza Leonardo da Vinci del XII secolo dietro ai cortili dell’Università (molto caratteristica la Torre dell'orologio che raggiunge l'altezza di 40 m.), le due torri di via Luigi Porta e quella di piazza Borromeo. Famosa per il tragico evento anche la Torre civica in piazza Duomo dell'XI secolo che crollò il 17 marzo del 1989 causando la morte di alcune persone. Tutte presentano caratteristiche molto simili tra loro: sono realizzate in mattoni, a pianta quadrata, con strette monofore e prive di decori; nella parte terminale lo spessore dei muri si assottiglia per ridurre il peso; all'esterno, si notano le buche pontaie, tre per ogni lato, lasciate dalle impalcature utilizzate per la costruzione; all'interno, si trovano le scale fra i soppalchi che nella parte più alta sono in legno.

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Il motivo per cui vennero costruite probabilmente deve essere ricondotto ad un aspetto simbolico più che di difesa: ogni famiglia nobile del tempo per far vedere la sua importanza costruiva una torre, più la torre era alta e più il potere dei suoi membri era riconosciuto. Castello Visconteo: Il Castello Visconteo fu concepito come dimora di caccia e di svago nel 1360, all'inizio della signoria di Galeazzo II Visconti, che pensò anche a un collegamento con la vicina città di Milano attraverso un canale navigabile, quello che sarà chiamato più tardi il Naviglio. Non si sa chi fu esattamente l'ingegnere militare che assecondò il progetto di Galeazzo II di creare un grande palazzo, di circa 142 m. di lato e 4 torri angolari, in forma difensiva: vi era contenuta infatti, accanto alla più grande biblioteca del tempo (circa 2000 codici miniati) e alle residenze signorili, anche la più grande armeria del periodo. All'interno si può trovare un grande cortile, con portico sostenuto da colonne in pietra. In questo spazio vengono svolti numerosi eventi e concerti in vari periodi dell'anno. Attualmente il Castello è sede dei Musei civici costituiti da diverse sale tematiche. All'interno delle sue Scuderie vengono svolte ogni anno diverse mostre dedicate a famosi artisti nazionali ed internazionali. Musei Civici del Castello Visconteo: I Musei civici si trovano all’interno del Castello Visconteo, luogo monumentale per eccellenza della città, dove sono state allestite sezioni espositive e vari servizi collegati. Al piano terreno si trovano la biglietteria con bookshop e servizi, la Sala per mostre temporanee, l'Aula didattica e le Sezioni museali di Archeologia, Oreficeria longobarda, Scultura altomedievale, romanica, gotica e rinascimentale. Al piano primo sono collocati la Pinacoteca Malaspina, la Sala del modello ligneo del Duomo, la Pinacoteca del '600 e '700, la Quadreria dell'Ottocento e la Donazione Morone; al piano secondo il Museo del Risorgimento, il Museo etnografico Robecchi Bricchetti, la Gipsoteca didattica e la Sezione di Scultura moderna. All'interno dei musei trova spazio anche un grande archivio fotografico diviso in sezione storica e sezione corrente; di notevole importanza è anche la Biblioteca d’Arte che raccoglie circa 20 mila volumi e 300 periodici, all’interno della stessa è presente anche una sezione che riguarda le pubblicazioni relative alla città e alla sua provincia. Per ulteriori informazioni consulta il sito: http://www.museicivici.pavia.it Basilica di San Pietro in Ciel d'Oro: La basilica di San Pietro in Ciel d'Oro, situata a pochi passi dal centro storico e dal maestoso Castello Visconteo, venne eretta in epoca longobarda e, in seguito, ricostruita in forme romaniche. La tradizione vuole che la chiesa sia stata fondata dal re longobardo Liutprando per ospitare le spoglie di Sant'Agostino, qui traslate nell'VIII secolo dalla Sardegna, ma è più probabile che il sovrano abbia depositato la preziosa reliquia in un edificio di culto preesistente. L'edificio si presenta, così come molte altre chiese pavesi dell'XI-XII secolo, in mattoni, a tre navate con falso transetto, abside e cripta. Il suo nome pare sia dovuto alla doratura del primitivo soffitto. Ai lati della basilica si trovavano due conventi: quello a nord era occupato dai canonici lateranensi mentre quello a sud dai monaci agostiniani. Oltre a quella di Sant'Agostino, la basilica ospita le sepolture di altri importanti personaggi del passato come quella del filosofo Severino Boezio nella cripta e del re Liutptando alla base dell'ultimo pilastro della navata destra. Attualmente, la basilica è officiata dai monaci agostiniani che sono tornati ad occupare l'antico convento. Per ulteriori informazioni consulta il sito: http://santagostinopavia.wordpress.com Turismo religioso: Antica terra di santi, di grandi monasteri e di innumerevoli chiese, Pavia rappresenta ancora oggi un importante crocevia di itinerari culturali e religiosi riconosciuti in tutta Europa: la Via Francigena, il Cammino di San Martino di Tours e il Cammino di Sant'Agostino.

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La Via Francigena , proveniente dal regno dei Franchi, è conosciuta come il percorso che parte da Canterbury e giunge fino a Roma (tomba di San Pietro). Fin dall'epoca dei Longobardi è arteria di traffici commerciali e di pellegrinaggi verso il cuore della Cristianità, rivestendo un importantissimo collegamento fra il nord e il sud Europa. Il Cammino di San Martino di Tours , che dalla Pannonia era giunto in giovane età a Pavia e qui si era educato e aveva trovato la vocazione, è il primo percorso che unisce l'Europa dell'est a quella dell'ovest e ben rappresenta i valori del dialogo interculturale. Il Cammino di Sant'Agostino , le cui reliquie sono venerate nella basilica di San Pietro in Ciel d'Oro dall'VIII secolo, è un percorso di ispirazione mariana. La venerazione della Madonna lungo questo cammino si evince dall'impressionante serie di edifici di culto ma, pur essendo esplicita la sua valenza religiosa, questo percorso può essere vissuto anche come momento di svago e di vacanza intelligente a piedi o in bicicletta. In virtù della sua unicità come "Carrefour d'Europa" dei percorsi di fede, Pavia è stata scelta dalla Commissione Europea per il primo evento internazionale dedicato a queste eccellenze turistiche. La città nel 2012 è stata capitale europea dei cammini religiosi e culturali.

Iscrizioni e informazioni in sede il Martedì e Vene rdì presso: Sul sito internet http://www.caigazzadaschianno.it/attivita/attivita- culturali.html Potrete trovare dei video e delle guide interattive scaricabili che vi aiuteranno nella visita delle d ue città Per accedere all’area dovrete registrarvi nella pag ina LOGIN del sito

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