Portfolio lavori

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Designer: Gianpiero Padolino

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Alcuni lavori da me progettati, da interni ad esterni, passando per il prodotto.

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Designer: Gianpiero Padolino

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POLITECNICO DI MILANO_ L.M. DESIGN DEGLI INTERNITESI DI LAUREA SPECIALISTICA

prof. FRANCO ORIGONIprof. MARCELLO GALBIATI

POLITECNICO DI MILANO_ L.M. DESIGN DEGLI INTERNITESI DI LAUREA SPECIALISTICA

prof. FRANCO ORIGONI

POLITECNICO DI MILANO_ L.M. DESIGN DEGLI INTERNITESI DI LAUREA SPECIALISTICA

prof. FRANCO ORIGONI

POLITECNICO DI MILANO_ L.M. DESIGN DEGLI INTERNI

PER UN CIBO MIGLIOREEX POEX PO PER UN CIBO MIGLIORE

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La febbre del fare: ne parla Verga, la cantava il D’Anzi. E’ una sublime malattia che Milano si porta dietro dalla nascita. I navigli, poi le industrie e successivamente i grattacieli. Milano fa, delle volte senza pensare, Milano crolla e poi rinasce, è come le donne in rinascita di Jack Folla. “Quando si rimette in piedi, dopo la catastrofe, dopo la caduta, che uno dice…è finita. No. Finita mai..” . Bovisa ne è la riprova. Da una distesa di capannoni industriali lentamente dismessi, fioriscono centri di formazione e cultura. La nuova sede del po-litecnico di Milano, la Triennale Bovisa e Base B. Progetti ambiziosi, più o meno riusciti ma realizzati: fatti.Per la mostra sull’expo la scelta ricade proprio su Base B. Uno spazio polifunzionale, un centro di aggregazi-one che spesso è stato il motore di diverse attività culturali e dove tradizione e innovazione s’incontrano. Da motore economico a culturale, quale spazio migliore di questo per raccontare, e vivere el gran Milan?!L’Expo 2015 è una grande occasione per dare visibilità alla tradizione, alla creatività e all’innovazione nell’ambito dell’alimentazione. Un evento universale!La qualità dei prodotti Italiani è indiscutibile ed è nota e apprezzata in tutto il mondo. EX PO nasce come una contestualizzazione: Milano e la Lombardia nell’epoca del ritorno alla lentezza. Sullo sfondo, il tema dell’expo2015: “Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita”. E’ un racconto che non può che navigare sulle acque del Po.EX PO (dal Po) è un racconto lombardo, naviga sulle acque del Po. Li dove generazioni di invasori hanno abbeverato i loro cavalli e dove si spinse l’Armée di Napoleone per gustare le delizie della fertile pianura. Li dove la Mangano si fece diva, si trova la chiave: il riso. Tra prodotti della pianura, certamente il più noto e apprezzato, è anche il cereale più diffuso al mondo. Al-lora, il racconto si fa diverso: prende i colori del mondo intero.E’ una storia che si articola in varie forme, dalla scrittura, ai suoni, alle immagini: multimedialità, parteci-pazione. Ci racconta delle expo e di come negli anni hanno sempre segnato la storia delle città che le hanno ospitate, con un occhio al panorama internazionale e una a quello italiano. Ci parla di Milano, di come cam-bierà il suo volto, per poi farci iniziare un viaggio lungo il fiume regale. Il riso più che protagonista, diventa il corpo stesso del racconto, quasi come fosse un’ambientazione. Quando poi sopra gli occhi si apre il cielo, ecco che il racconto si fa diverso e coinvolge tutti i sensi. Cuochi che come guide ci accompagnano in un viaggio gastronomico che attraversa l’intero pianeta. Un convivio globale e alla fine una promessa: un cibo migliore.

Abstract

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m m m

PLANIMETRIA GENERALE BASE|B

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La mostra si articola in due padiglioni principali. E’ un gioco di scale, l’indagine parte proprio dal significato di una Expo. Un evento che da sempre ha lasciato alle città che hanno fatto da sfondo, un’eredità. Più o meno pesante è sempre stata la storia a stabilirlo: gli occhi del fruitore. Una sinossi di circa due secoli di storia delle es-posizioni universali. Il visitatore viene messo di fronte ad una serie di dati, reali, oggettivi. Un racconto schematico, con un carattere squisitamente didattico, che per-mettere ai visitatori di acquisire maggiore cons-apevolezza rispetto a ciò che una esposizione universale significhi. L’idea è quella di creare un occhio critico che permetta di leggere in svariati modi quello che sarà il nuovo volto che l’expo im-primerà alla città di Milano.E poi EX PO! Dal fiume, dalla tradizione il riso di-venta “frutto” di globalità. Un incontro tra la sto-ria lombarda e quella mondiale, tra usi e costumi di una popolazione sempre più globale. Qui avviene il salto, non si tratta più di didattica, ma di altro. Per far si che il riso, diventi stru-mento, luogo d’incontro, la multimedialità gioca un ruolo essenziale. E’ lo strumento attraverso il quale la dimensione regionale si fa globale: fa del riso un ambiente.

Il progetto

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ELEMENTI PROGETTUALISTATO DI FATTO

AREA BASE B

PADIGLIONI

AREA MOSTRA PROGETTO

ACCESSI E PERCORSI

ELEMENTI PRINCIPALI

A

B

ZONA MOSTRA INTERNA ZONA MOSTRA ESTERNA

PROGETTO PROGETTO

ACCESSI E PERCORSI ACCESSI E PERCORSI

PADIGLIONE A | B AREA ESTERNA

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La mostra, dopo un ingresso con un percorso scandito da canne di bamboo, prende il vivo nel padiglione A.Il visitatare dopo aver varcato la soglia dell’ingresso, si trova subito davanti al primo pannello espositivo con una spiegazione sulla vera essenza delle Esposizioni Universali. Il per-corso prosegue verso 8 pannelli in plexiglass con le 8 Expo principali della storia con a terra un percorso cronologico che accompagna il visita-tore durante la visualizzazione. L’elemento principale della prima zona è un nas-tro multimediale agganciato al soffitto che rimane sospeso da terra e riesce ad offrire all’utente una completa visione di immagini e video. Si prosegue con la disposizione di 3 pannelli in forex che vanno a disegnare e delimitare l’area Italiana con le 3 esposizioni [Milano 1906|Roma 1942|Genova 1992].

PADIGLIONE A

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padiglione A

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La mostra prosegue con il padiglione B che pre-senta una divisione in due zone distinte: la prima è un’area dedicata all’Expo di Milano 2015, men-tre la seconda viene illustrata tutta la pianura padana, dal Po alla Risaia.Nella zona 1 osserviamo una grande pannella-tura di 15 metri con immagini e schemi riguar-danti l’Expo del 2015, con una suggestioni di luci e proiezioni su pareti che illustrano il progetto. La zona 2 presenta una traccia a pavimento che va a “spezzare” tutta l’area con raffigurato il fiume Po che attraversa la Lombardia. Tutta la stanza è allestita con pannellature leggere appena al sof-fitto con proiezioni che si accendono al passare dei visitatori. Unica immagine fissa è la grande rappresentazione della risaia, tipico paesaggio lombardo. Inoltre troviamo 5 conche con 5 tipolo-gie di riso prodotti in pianura padana. Toccando il riso l’utente potrà visualizzaze la proiezione con le caratteristiche dello stesso.

PADIGLIONE B

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padiglione B

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La parte esterna viene studiata con il tema: il riso unisce il mondo. Sono presenti due bar, il primo è composto da 5 ban-coni, ognuno per ogni continente. Nel primo bar viene cucinato il riso, ogni visitatore può scegliere la propria ricetta, il proprio piatto e andare al bancone che più desidera assaporare per poi accomodarsi su un grande tavolone che riunisce il mondo. Il secondo bar risulta molto più informale, è posizionato in una zona di passaggio verso l’uscita dello spazio espositivo e prensenta anche delle sedute esterne come area di sosta.

BAR ESTERNI

C

1 m1 m

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bar del riso

bar comune

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ERBA PIETRA BIANCARESINA BIANCA|NERAASFALTO

1 2 3 4

SUPERFICI PAVIMENTAZIONE

SPAZIO MOSTRA

SPAZIO ESTERNO

PLEXIGLASS SATINATO FOREX TELO PVC

5 6 7

BAMBU’ LEGNO DI PIOPPO SACCHI DI JUTA CORTEN

8 9 10 11

m m m

2

2

1

3

4

8

9

5

66

6

7

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34

10

11

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POLITECNICO DI MILANO_ L.M. DESIGN DEGLI INTERNILABORATORIO DI SINTESI FINALEManutenzione e adeguamento dello spazio urbano zona milano Bicocca - viale dell’innovazione

prof. PIERLUIGI NICOLINprof. ALBERTO ZECCHINIprof. VALENTINA DI FRANCESCO

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Progettazione caffetteria Rottura della linearità e taglio di superfici sono i temi della progettazione della caf-fetteria. L’idea progettuale nasce dala vo-lontà di concentrare l’attenzione sulla va-lenza e l’importanza degli angoli lungo viale dell’innovazione. Il mio intervento proget-tuale è stato quello di cambiare la prospet-tiva lineare lungo il marciapiede invadendo e spezzando il flusso delle persone. La rottura dell’angolo e la sovrapposizioni di piani va a comporre i due fronti della caf-fetteria, disegnando i diversi elementi che la compongono. La forma dei fronti riprende le forme geometriche del teatro degli Arci-mboldi, posizionato sul versante opposto. La traslazione dell’angolo comporta anche il cambio della pavimentazione che va a seguire la nuova prospettiva del fronte.

studio della forma

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pianta

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prospetto su viale dell’innovazione

prospetto passaggio interno

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Struttura internaStudio del blocco centrale con servizi, deposito e cucina

prospetto frontale

prospetto laterale

sezione AA’

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foto modellino

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foto modellino

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POLITECNICO DI MILANO_ L.M. DESIGN DEGLI INTERNILABORATORIO DI PROGETTO D’INTERNI _ CONCEPTCabina Nave da Crociera

prof. PIARDI SILVIAprof. MILONE TATIANAprof. TAIDELLI FILIPPO

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Cabina 4+4 ragazzi

pianta 1:50

La tipologia da me studiata è adibita per 4+4 ragazzi, si basa su un’utenza rivolta preva-lentemente sulla comitiva di amici rispec-chiando un target giovanile. Ho disegnato un “nastro” che percorre le due pareti laterali della cabina e va a completare tutti gli ele-menti d’arredo. L’elemento continuo si dira-ma in due parti e va a formare le due strutture letto che vanno ad arredare l’intera parete. Nella parte finale il nastro si ricongiunge an-dando a creare un piano che ha la funzione di scrivania. Ho disegnato due pareti attrezzate che vanno a suddividere la zona servizi con la zona giorno-notte offrendo più intimità, dove possibile, all’utente.

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AAÕ

CCÕ

BBÕ

La prima sezione A taglia la cabina verti-calmente nella parte destra, osserviamo l’andamento del nastro lungo tutta la parete e come attraverso i suoi movimenti si riesca ad ottenere l’intero arredo. Nella sezione B, vista della cabina tagliata orizzontalmente, si può vedere come, attraverso la grande vetrata, la stanza riesca a catturare tutta la luce esterna e il colore del mare. La sezione C possiamo osservare come la struttura del letto e l’aggiunta delle due pareti attrezzate, riescono a creare una sorta di intimità nela zona servizi. Un grande specchio su tutta la parete del bagno offre una percezione ottica maggiore dello spazio.

SEZIONE A

SEZIONE C

SEZIONE B

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Parete attrezzata

All’ingresso della cabina ho disegnato una zona cambio, composta da un ar-madio a muro con 4 contenitori per parte, uno per ciascun utente e una parete attrezzata. La parete attrezzata ha una doppia funzione: sia da arma-dio con dei fori, divisi da mensole, che vanno a creare un vero e proprio arma-dio, sia da separazione delle due zone della cabina per offrire una maggiore privacy all’utente nella zona servizi. Inoltre dal nastro si può estrapolare una seduta utile per l’utente.

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parete attrezzata

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verso l’esterno

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struttura letti

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UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI ROMA “LA SAPIENZA” FACOLTA’ DI ARCHITETTURA “L. QUARONI”LAUREA TRIENNALE IN DISEGNO INDUSTRIALE

TESI DI LAUREAprof. Claudio Lazzarini

C U B E

CU

BE

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Concept

Il mio progetto tesi è partito da varie ricerche focalizzando la mia attenzione su oggetti componibili in diversi campi d’impiego. La mia idea è stata quella di disegnare un armadi-etto multifunzionale componibile. Ho studiato un sistema di apertura e di congiunzione tra pannelli che potesse rendere l’armadietto particolare e nello stesso momento rapido da montare e smontare. Inoltre ho pensato di disegnare delle trame intagliate che potes-sero rendere l’armadietto più elegante, cre-ando effetti di luce nell’ambiente circostante, rendendo così l’atmosfera suggestiva ed ar-moniosa.

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Tavole tecniche

440

440

404

440

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Aggancio pannelli

L’elemento principale del mio progetto tesi, è la realizzazione di un aggancio tra pannelli che potesse migliorare il sistema del mon-taggio e che migliorasse l’oggetto stesso dal punto di vista estetico. La giunzione è molto semplice nella sua forma, presentando agli estremi due fascette con i fori per le viti ri-volti verso il pannello laterale e superiore. Le fascette sono unite tra loro tramite una tavo-letta, lunga quanto l’armadietto, a 45°. Il pro-filo dell’aggancio all’estremità rimane a vista diventando un elemento fondamentale per l’estetica dell’armadietto stesso.

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Sistema di apertura

Il sistema di apertura dell’armadietto, è for-mato da una cerniera da me realizzata. La cerniera è composta da tre componenti: il primo componente rimane fisso alla strut-tura portante, il secondo costituisce l’asse di rotazione sul quale il terzo effettua il mo-vimento di apertura dell’anta frontale. La cerniera offre all’anta la possibilità di aprirsi con facilità e quindi all’utente di poter como-damente utilizzare l’intero spazio all’interno dell’armadietto senza alcun ingombro della struttura.

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Aggancio pannelli

Ho realizzato un elemento che possa com-prendere sia la giunzione tra tutti i pannelli dell’armadietto sia una cerniera per poterlo aprire. L’intero sistema ha la funzione di decorare l’armadietto, è semplice e veloce da montare ed è visibile dall’esterno. Le due staffe di maggiore spessore vanno ad infilarsi nel pannello dell’armadietto e quindi a scom-parire. L’armadietto è composto da quattro pannelli che formano i lati dell’armadietto. Essi hanno alle estremità un incasso per l’inserimento e il montaggio con il sistema di apertura e di fissaggio. I pannelli sono della stessa dimensione per rendere il montaggio e il riconoscimento più semplice e immediato.

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Armadietto completo | Materiali

In questa tavola possiamo notare diverse po-sizioni che l’armadietto e l’anta frontale pos-sono presentare. Il pannello frontale ha la possibilità di aprirsi con una ampiezza di 100° per dare la possibilità all’utente di sfruttare appieno lo spazio interno. I materiali utilizzati sono:-MDF, materiale composto da fibre di legno proveniente da scarti di lavorazioni, ha ottima stabilità, compattezza e viene molto usato per produrre antine e pannelli.-ALLUMINIO che può essere modellato, con tutte le comuni tecniche di lavorazione, più facilmente della maggior parte degli altri metalli.

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Possibili composizioni

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Possibili composizioni

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UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI ROMA “LA SAPIENZA” FACOLTA’ DI ARCHITETTURA “L. QUARONI”LAUREA TRIENNALE IN DISEGNO INDUSTRIALE

ARREDAMENTO E ALLESTIMENTOProgettazione stanza d’albergoprof. Claudio Lazzarini

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Concept

Il progetto prevede la realizzazione di una stanza d’albergo, partendo dagli infissi, che non superasse i 45 mq. Come location ho scelto la Capitale inglese, una delle più inter-essanti e complete città del mondo. La scelta è ricaduta su TRAFALGAR SQUARE perché è una delle piazze più importanti e conosciute di Londra e si trova proprio nel cuore di essa. Trafalgar Square è situata in una zona com-merciale, residenziale e...Reale. L’idea del mio infisso non vuole stravolgere lo stile e l’architettura delle case inglesi, ecco perché ho pensato ad una bow window panoramica che è presente nella case più lussuose. Gra-zie ad essa l’utente ha la possibilità di avere un’immagine suggestiva della piazza.

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Particolari tecnici

L’elemento fondamentale nella bow window è la presenza di pannelli a scorrimento uguali tra loro che creano un ambiente molto ac-cattivante. In questa tavola, inoltre, ho rap-presentato le due combinazioni di trame che sono riportate sulla finestra e sui pannelli delle Bow window. La prima, più geometri-ca, con tagli che si ispirano ad un paeseggio orientale per strizzare l’occhio alle numer-ose comunità orientali presenti a Londra. La seconda, con le bolle, richiama la mondanità londinese, facendo tornare alla memoria lo champagne, la discoteca e la sempre pre-sente pioggerellina inglese.

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Arredamento stanza

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Composizioni Bow window

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UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI ROMA “LA SAPIENZA” FACOLTA’ DI ARCHITETTURA “L. QUARONI”LAUREA TRIENNALE IN DISEGNO INDUSTRIALE

ERGONOMIA E PROGETTAZIONE IIPunto informativo multimedialeprof. Massimo Bastiani

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Il progetto prevede la realizzazione di una chiosco informativo multimediale utilizza-bile anche da persone diversamente abili. Per quanto riguarda la location dello stand abbiamo scelto la città di Colleferro, Roma, e abbiamo posizionato lo stand nella piazza principale. Inoltre c’era la possibilità di usu-fruire di pannelli fotovoltaici per il risparmio energetico. Dopo una prima ricerca di stand esistenti in commercio, abbiamo studiato le varie caratteristiche ergonomiche obbligato-rie per il suo perfetto funzionamento da parte degli utenti.

Concept

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Per la costruzione del chiosco ci siamo serviti di pannelli in alluminio che si uniscono sem-plicemnete tramite delle viti filettate e inseriti su una pedana attraverso delle scalanature. Inoltre lo stand presenta una pedana di base e una copertura dove sono posizionati i pan-nelli solari, i quali assorbendo l’energia so-lare necessaria, riescono a fornire l’energia elettrica sufficiente per il perfetto funziona-mento di macchinari elettronici della postazi-one.

Particolari tecnici

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stand informativo multimediale