Portfolio Alessandra Lepore

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PORTFOLIOAlessandra Lepore

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Il Tagliamento | Strategia di crescita di un sistema rural urbano 4

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Tesi di laurea

Laboratori di progettazione Centro Charrette - Banchina Marittima (Venezia)Edificio residenziale - Campo di Brentone (Verona)

INDICE

IUAV

STUDIO ALBERTO ANTONELLI ARCHITETTOProgetto di riqualificazione di un tratto stradale - Via C. Caneva (Gemona del Friuli)Progetto di riqualificazione di Piazzetta Fantoni (Gemona del Friuli)Progetto di sistemazione di una mansarda - UdineIdea per un nuovo showroom e uffici - I.P.E.M. s.r.lProgetto di un edificio residenziale - 1 (Gemona del Friuli)Progetto di un edificio residenziale - 2 (Gemona del Friuli)

PROGETTI GRAFICI

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Il TagliamentoStrategia di crescita di un sistema rural urbano

Tesi di laurea in Architetturaper la SostenibilitàRelatori: Benno Albrecht Ernesto Antonini Luigi Schibuola

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RISORSE NATURALI

Fiume TagliamentoSi tratta di un fiume a regime torrentizio, il quale ha mantenuto le sue caratteristiche primitive per la maggior parte del suo corso. Caratterizzato da deflussi superfi-ciali ridotti e concentrati nei canali principali. Le precipi-tazioni intense e prolungate, soprattutto quelle autunnali, fanno sì che il letto venga invaso dai torbidi e tumultuosi flussi di piena che raggiungono entrambe le sponde, allagando l’intera golena. La portata media del fiume è pari a 68,8 m3/sec.Nell’area presa in esame, l’alveo del fiume, largo dai 2 ai 3 km e compreso all’interno di alte scarpate, risulta es-sere estremamente dinamico, grazie all’elevata mobilità laterale che gli è ancora concessa.I numerosi canali che percorrono l’alveo, di cui alcuni sono attivi soltanto in certi periodi, si sviluppano per quasi tutta la sua larghezza, secondo il caratteristico disegno “a rami intrecciati” (breided), tipico dei fiumi pedemontani della regione veneto-friulana.Il grande letto ghiaioso-ciottoloso viene interamente allagato solo in concomitanza dei principali episodi di piena, mentre durante la fase di magra e di morbida, di gran lunga prevalenti, l’aqua defluisce all’interno degli innumerevoli canali incisi nel materasso alluvionale.

Pianura alluvionaleArea pianeggiante, facente parte dell’alta pianura del Ta-gliamento, che si sviluppa a valle del margine prealpino e dell’anfiteatro morenico. Presenta una pendenza me-dia in senso nord-sud che si aggira intorno al 6%0. L’al-veo si trova confinato entro grandiose scarpate intagliate nell’alta pianura, alte fino a 60 m in sinistra idrografica e circa 30 m in destra procedendo verso sud l’altezza delle scarpate diminuisce gradualmente raggiungendoi 20 m a Dignano a i 10 m a Turrida.Il Tagliamento scorre a ridosso della scarpata sinistra, mentre verso destra vi è un’ampia fascia, abbandonata dall’alveo e ora occupata da coltivazioni, la quale può essere inondata durante le piene.

Orografia e ricco sistema idrico dell’area corrispondente al medio corso del fiume Tagliamento.

Profilo dell’area (altitudini in m)

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Biodiversità

Il Friuli Venezia Giulia è una regione caratterizzata da un basso tasso di pressione antropica (circa 1.500.000 abitanti per una superficie di 7846 km2) e da una elevatissima biodiversità, al punto da essere interessata dalla presanza di habitat rappresentativi della bioregione alpina, continentale e mediterranea.Il complesso regionale delle aree protette è costituito da parchi, riserve, Siti di Interesse Comunitario (SIC) e Zone di Protezione Speciale (ZPS), entrambi designati da direttive comunitarie.Il Tagliamento rappresenta una sorta di ponte fra Alpi e e Mar Adriatico, mettendo a contatto florae fauna di provenienza assai diversa. D’altro canto, la morfologia a canali intrecciati, caratteristica di buona parte del corso, fa sì che la sezione trasversale sia di-versificata in svariati microhabitat in grado di influenzarsi reciprocamente.In particolare lungo il medio corso, si rinviene un mo-saico di vari ambienti considerati tra i più vulnerabili e a rischio, quali l’alveo vero e proprio con il caratteristico andamento a canali intrecciati e le isole vegetate, le golene con i loro tipici boschi e siepi, le praterie deno-minate magredi e, infine, una serie di sistemi di piccole risorgive.A favorire il consistente picco di biodiversità concorre anche il fatto che il letto del fiume funge da grande corridoio naturale nel quale molte piante sfruttano pro-prio la corrente dell’acqua per spargere i loro semi nei fondovalle.Il fenomeno, noto come “dealpinismo”, fa si che nel me-dio Tagliamento si trovino a convivere specie tipicamen-te alpine con specie caratteristiche delle fasce prealpine e di pianura.

Parchi Naturali Regionali

Parco Naturale delleDolomiti FriulaneParco Naturale dellePrealpi Giulie

Siti di Importanza Comunitaria

Valle del medio TagliamentoGreto del TagliamentoZuc dal BorMagredi di CozBosco di golena di TorreanoPineta di LignanoFoce del TagliamentoValli di Bibione

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RISORSE UMANE E FISICHE

La comprensione dello sviluppo socio-economico di una comunità sviluppatasi a ridosso di un fiume non può prescindere dall’essere strettamente legata al corso d’acqua sul quale si affaccia. Considerato un tempo una risorsa da rispettera con riguardo reverenziale, al giorno d’oggi appare una risorsa puramente economica da sfruttare, nonchè un nemico imprevedibile da quale difendersi. La strada verso una gestione sostenibile del fiume è ancora lunga.

Le linee guida per il nuovo Piano Territoriale Regionalela prefigura uno scenario in cui viene riconosciuta massima priorità alla costruzione di nuove infrastrutture i cui pro-getti “di interesse regionale“ prevalgono sulle destinazio-ni urbanistiche previstenei piani regolatori comunali.Nuovi meccanismi che favoriscono la creazione di nuove aree industriali e commerciali rendono verosimile lo sviluppo dell’urbanizzazione e dei fenomeni di imperme-abilizzazione del suolo.

Il disegno a lato vuole rappresentare, in via puramente schematica, il layering delle risorse fisiche dell’area interessata. Alla base si evidenzia il rapporto tra pieni e vuoti: spicca la grande fascia “vuota“ centrale, corrispon-dente al corso del fiume, e, tutt’attorno, la disseminazio-ne incontrollata di pieni. Lo strato centrale mette in luce il rapporo esistente tra sistema viario e sistema dell’edifi-cato, il cui sviluppo nel tempo è evidentemente avvenuto lungo le principali arterie di collegamento tra i vari centri.

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VERSO UNA CRESCITA SOSTENIBILE DELLA CITTA’

compattezzaoccupazione del suolosinergia tra le retilivello di inquinamentoinclusione dell’esistentemantenimento biodiversitàdispersione energeticatrasporto pubblicocoinvolgimento collettivitàpresenza verde pubblico

INDICI DI SVILUPPO URBANO

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La diffusione tipica dei centri rural urbani di quest’area fa parte del sistema delle risorse fisiche di quest’ultima. Si vuole qui offrire un prospetto schematico di quale sia stato lo sviluppo nel tempo e nello spazio di tali centri e quali siano gli elementi di criticità ai quali si è giunti.Infine si darà spazio ad una proposta progettuale finaliz-zata al miglioramento e alla valorizzazione di tutti quegli elementi concorrenti nella “composizione” di un territorio “integrato”. Sviluppo territoriale, espansione urbana e confronto con il fiume sono fattori inscindibili tra loro.La sequenza proposta è dimostrativa di come questi tre elementi possano influenzare profondamente le recipro-che fasi di trasformazione. La loro stretta interconnessio-ne rende inevitabile l’instaurarsi, nel corso del tempo, di spontanee reazioni a catena a seguito di qualsiasi forma di trasformazione. La strategia progettuale adottata punta il dito verso le tre principali reti, che disegnano il territorio: la rete dell’edificato, la rete ecologica, la rete della mobilità.Il fenomeno dello sprawl, in Italia particolarmente ca-ratteristico delle aree rural urbane dei territori del Friuli Venezia Giulia e del Veneto, ha paradossalmente porta-to negli ultimi decenni, alla dissoluzione e alla perdita di qualità e carattere degli stessi centri abitati. Densificazio-ne urbana e non interruzione del verde sono i princi-pali elementi “catalizzatori” del progetto. La diffusione urbana viene limitata sia grazie a larghe bande verdi di contenimento, che si dipanano dall’area golenale, sia da puntuali interventi di densificazione architettonica, i quali cingono ciascun centro storico e lo arricchiscono di carattere identitario. L’unità dell’intero sistema è inoltre garantita da una fitta rete di corridoi verdi che consente la non interruzione della biodiversità dell’area.La rete ecologica diviene così il sostrato sul quale prende forma il disegno della città contemporanea, secondo modalità per cui ecosistema e rete dell’edificato riceverebbero linfa vitale l’uno dall’altro, vivificando la reciproca struttura.Al parco fluviale si affida il compito di restituire forma e unità al sistema di insediamenti, il quale hanno perso, con il tempo, il loro intimo legame con il fiume, fino al

punto di “dimenticarsi” della sua importante presenza. L’intervento proposto comprende perciò la definizione di un parco fluviale, che non si limiti a caratterizzarsi come riserva ambientale, ma che possa essere pensato anche come sistema insediativo, nella convinzione che la miglior salvaguardia dell’ambiente naturale nei territori contemporanei si realizzi compatibilmente con le forme dell’abitare, e non certo costruendo recinti entro i quali preservare una natura alienata e alienante.

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Planimetria generale dell’area di progetto.

Visione al 2050

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Il principio cardine dell’intervento propone una forma di sviluppo e crescita del progetto in progressione nel corso del tempo, evitando perciò di imporre a priori una tecnica, un modo di intervento, difficilmente gestibile, se attuato a prescindere da una pianificazione a lungo termine.La possibilità di un più lento, ma sistematico progre-dire del progetto consente un più agevole ed efficace intreccio dei vari layers, ossia delle tre reti identificatrici del territorio, nonchè una pianificazione economica più efficace e la facilitazione dell’integrazione impiantistica.L’operazione di densificazione urbana, procede paral-lelamente con la progressiva integrazione della nuova architettura con i centri storici. Ciò avviene attraverso il ridisegno e la caratterizzazione del sistema degli spazi aperti pubblici e semi pubblici, tradizionalmente conside-rato il “collante urbano“.Tanto quanto a scala territoriale, anche a livello dei singoli paesi, un forte carattere è conferito dal verde urbano, declinato in varie forme, dai giardini pubblici, ai viali alberati, ai corridoi verdi, alle corti. L’architettura definita intende insediarsi mantenendo un proprio pecu-liare e deciso carattere, senza però voler prevaricare le specificità del territorio. Il nuovo insediamento infatti si appoggia sul suolo, seguendone l’orografia e sfruttando così i vantaggi estetici e visuali offerti dai dislivelli natu-rali. I nuovi edifici, disposti in serie, si aprono, abbrac-ciando concettualmente un’area di ampio respiro, che trova nel Tagliamento il suo apice territoriale.L’altezza dei nuovi edifici, inoltre, si attesta su quella media delle più antiche costruzioni, quindi attorno ai due, tre piani. Nel corso della costruzione dei nuovi quartieri si cerca poi di demolire un numero quanto più esiguo di edifici esistenti, la cui qualità architettonica deve comun-que essere limitata. Vecchio e nuovo vengono uniti tra loro, in un unico sistema urbano, dalla delineazione dello spazio pubblico e semi pubblico, resi omogenei, capillari e continui. Un gioco di pavimentazioni e alberature incre-mentano la qualità di questi ultimi.

SVILUPPO DEL PROGETTO

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Planivolumetrico di Pinzano.Visione al 2050

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TELERISCALDAMENTO

L’intervento prevede la realizzazione di una rete di TeleRiscaldamento in grado di sopperire completamente al fabbisogno termico di ciascun insediamento di nuova costruzione previsto dal progetto, la cui potenza richiesta per il riscaldamento totale, a seguito di un’analisi effet-tuata con il programma Design Builder, ammonta a 9,2 MW.

L’area da servire risulta divisa fisicamente in due parti dal fiume, per tale motivo l’intervento risulterà senz’altro facilitato dalla realizzazione di due centrali, in grado di alimentare rispettivamente i centri dislocati lungo i due lati opposti del fiume, consentendo inoltre l’eventuale diffusione capillare della rete sul resto del territorio.

L’impianto di TeleRiscaldamento è composto da:• due centrali termiche, nelle quali vieneprodotto il calore;• una rete di trasporto e distribuzione, composta da speciali tubazioni sotterranee;• un insieme di sottocentrali, costituite da scambiatori di calore, che rendono possibile l’utilizzo del calore.Un doppio circuito, primario (in rosso e blu) e secondario (in giallo), evita le reciproche influenze tra le utenze, consentendo inoltre interventi di manutenzione mirati.Il combustibile utilizzato per alimentere le caldaie della centrale è fornito dalle biomasse ricavabili all’interno della stessa area di progetto.Le estese aree verdi previste, sono infatti in grado di garantire l’opportuno ammontare di materiale vegetale necessario. La vicinanza delle fonti di approvvigiona-mento è condizione indispensabile, al fine di abbattere i costi di trasporto, i bilanci di CO

2 emessa, nonchè i

volumi di stoccaggio all’interno dell’impianto.L’uso di biomasse viene considerato a bilancio nullo rispetto all’anidride carbonica, perché durante la combu-stione viene rilasciata la stessa quantità di CO

2 fissata

dalle piante durante la crescita.E’ una risorsa rinnovabile, ma con un ben preciso tasso di ricrescita.

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ANALISI OMBREGGIATURA

Utilizzo del programma ECOTECT.

A lato vengono riportati alcuni dei grafici ottenuti attraverso l’analisi dell’ombreggiatura. I giorni presi ad esempio sono il 22 dicembre, solstizio d’inverno, e il 20 marzo, equinozio di primavera.Attraverso questo tipo di rappresentazione grafica, si può notare come la distanza mantenuta tra gli edifici permetta un loro reciproco ombreggiamento nelle sole prime e ultime ore della giornata,Sotto: diagramma stereografico dell’ombreggiatura, considerando di collocarsi al centro di una delle corti comprese tra due edifici.

equinozio di primaverah 18.00

h 12.00

h 6.00

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Lo sviluppo di ciascun edificio avviene secondo un impianto ad “L”..Vari fattori hanno concorso nella scelta di tale schema insediativo:semplice e rapido “assemblaggio” di un edificio concepi-to in progressione;possibilità di offerta di un’ampia gamma di appartamenti, differenziati dal punto di vista della qualità degli affacci, dell’esposizione al sole, delle viste, del rapporto con il contesto insediativo;approccio a 360° con il territorio, con il quale si intende entrare a farne parte, avvalendosi di tutti i vantaggi climatici e ambientali da questo offerti;buon rapporto Superficie/Volume, che determina l’abbat-timento delle dispersioni;creazione di spazi semi-pubblici che fanno da filtro tra l’ambito pubblico e l’ambito privato;definizione di un sistema insediativo caratterizzato da un buon grado di densità, ma non tale da ostacolare l’illuminazione naturale di ciascun elementoE’ ritenuto necessario garantire la mescolanza delle

funzioni all’interno dei quartieri realizzati, evitando un loro sviluppo in senso solo residenziale, che obblighe-rebbe i residenti a doversi necessariamente spostare per raggiungere i princiapali servizi.Per questa ragione ciascun elemento ad “L“ prevede che il piano terra del ramo con orientamento Nord-Sud sia occupato da negozi e servizi. Ciò consente sia di offrire facilitazioni ai residenti, sia di vivificare i paesi stessi, spesso abbandonati dalle attività caratteristiche del set-tore terziario, le quali tendono a concentrarsi all’interno di centri più importanti. Il progetto si prefigge l’obiettivo di incrementare l’uso di mezzi di trasporto pubblici e non inquinanti, attraverso la definizione di centri altamente fruibili anche a piedi. Ciò è reso possibile non solo dalle contenute dimensioni dei singoli paesi, ma anche dal ri-pristino di una più omogenea distribuzione delle funzioni. La vicinanza fisica del residente alla maggior parte dellle destinazioni quotidiane, contribuisce nel ridurre l’impron-ta ecologica dell’emissione di CO2, favorendo modalità di trasporto più sostenibili.

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0 5 10 20 m

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Ciascun gruppo di edifici, costituito da cira 3 o 4 unità “L” , ha a propria disposizione un parcheggio sotterraneo, collocato al piano interrato del ramo con affaccio Nord-Sud. Le vie di accesso e di uscita sono a senso unico, permettendo un flusso più ordinato. Dall’area parcheggio è possibile salire direttamente al piano terra, adibito a servizi, o al corridoio che serve i vari appartamenti. In alternativa due ulteriori punti di accesso permettono il contatto diretto con lo spazio aperto semi-pubblico.Il parcheggio interrato consente di liberare il contesto esterno dalla presenza di automobili, con risvolti positivi dal punto di vista sia estetico che funzionale dello spazio pubblico.

Pianta piano terra

Sezione AA’

A

A’

BB’

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61 m2

N-S

MODELLI RESIDENZIALI

Gli appartamenti sono tutti caratterizzati da monoaffac-cio, e dalla presenza, per ciascuno di essi, di una serra. Questa, avvalendosi del vantaggio offerto dall’alto livello di esposizione all’irraggiamento solare, contribuisce in modo incisivo nella regolazione termica dei vari locali. L’affaccio a Sud consente inoltre l’installazione incopertura di pannelli solari, termici e fotovoltaici.Per quanto riguarda il ramo avente affaccio Est-Ovest, gli appartamenti sono caratterizzati dal doppio affaccio, quindi si aggrappano al “muro“ su due lati, non più su uno soltanto.Ciascun appartamento si sviluppa secondo moduli deter-minati dalle misure dei vani dedicati ai servizi (ingresso, scale e bagno), collocati sul lato Nord. In giallo è eviden-ziata la parte rivolta a Sud, maggiormente esposta, in cui trova spazio la serra e la terrazza, mentre in rosso sono indicati i locali abitabili. Il grigio indica invece la parte dell’appartamento dedicata ai servizi, in particolare il gri-gio scuro mette in risalto il setto cavo attraverso il quale passano reti impiantistiche, canali e tubature.

122 m2

N-S

163 m2

N-S

78 m2

E-O

131 m2

E-O

Pianta terzo piano

Sezione BB’

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Sviluppo progrssivo di un edificio di nuova costruzione.

Sezione assonometrica del ramo con affaccio Nord-Sud.Ciascun edificio è strutturalmente e concettualmente suddiviso in due parti. Un imponente “muro cavo“, rea-lizzato in calcestruzzo gettato in opera, rivestito in lastre di fibrocemento, contiene tutte le funzioni “di supporto” agli appartamenti veri e propri. Su di questo si aggrappa attraverso connettori metallici la struttura a ossatura di legno, a graticcio, contenente i locali abitabili.

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GENNAIO

FEBBRAIO

MARZO

APRILE

MAGGIO

GIUGNO

LUGLIO

AGOSTO

SETTEMBRE

OTTOBRE

NOVEMBRE

DICEMBRE

50471

KWh MWh Kg

CO2

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14500

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15500

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17000

16000

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Simulazione - Apporto interno Simulazione - Carichi del sistema Silmulazione - Co2

15000

10000

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CHIUSURA INTERNA VERTICALEstrato di tinteggiaturapannelli di cartongesso (sp. 2 cm)pannelli isolanti termici e acustici ISOKENAF (sp. 4 cm)montanti (4 x 2.5 cm - interasse 50 cm)pannelli isolanti termici e acustici ISOKENAF (sp. 9 cm)montanti strutturali (3 x 9 cm - interasse 50 cm)pannelli isolanti termici e acustici ISOKENAF (sp. 9 cm)montanti (4 x 2.5 cm - interasse 50 cm)pannelli di cartongesso (sp. 2 cm)strato di tinteggiatura

Sezione pianta tipo

CHIUSURA INTERNA VERTICALEstrato di tinteggiaturapannelli di cartongesso (sp. 2 cm)pannelli isolanti termici e acustici ISOKENAF (sp. 4 cm)montanti strutturali (4 x 9 cm - interasse 50 cm)intercapedina d’aria (sp.9 cm)montanti strutturali (4 x 9 cm - interasse 50 cm)pannelli isolanti termici e acustici ISOKENAF (sp. 4 cm)pannelli di cartongesso (sp. 2 cm)strato di tinteggiatura

CHIUSURA VERTICALE PERIMETRALElastre piane di rivestimento in fibrocemento (120 x 60 x 1 cm)intercapedine d’aria (3 cm)sistema di ancoraggio portante in acciaiotelo impermeabilizzante traspirante DORKEN-DELTA_FASSADE (sp. 0,15 cm)pannelli isolanti termici e acustici ISOKENAF (sp 6 cm)struttura portante in calcestruzzo armato (sp. 30 cm)

CHIUSURA VERTICALE PERIMETRALEstrato di tinteggiaturapannelli di cartongesso (sp. 2 cm)barriera al vapore ISOVER FLAMMEX_Npannelli isolanti termici e acustici ISOKENAF (sp. 4,5 cm)pannelli di particelle (sp. 1,5 cm)pannelli isolanti termici e acustici ISOKENAF (sp 12 cm)montanti in legno massiccio (9 x 4 cm - interasse 50 cm)pannelli di particelle (sp. 1,5 cm)barriera al vento NATURADIFF - ECOintercapedine d’aria (sp. 10 cm)pannelli di rivestimento in legno (sp. 1,5 cm)

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0 0,5 1 2 m

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Edificio con affaccio Nord-Sudda sinistra:prospetto Nord e Sud

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Edificio con affaccio Nord-Sudsezione trasversale

CHIU SURA SUPERIORE-CO PERTURA INC LINATAcollettori solari piani AUROAURO AUROTHERM PLUS VFK 150 H(123,3 x 203,3 x 8 cm)in silicio policristallino (154 x 84 x 4 cm)sistema di ancoraggio in alluminiomembrana impermeabilizzante bitume polimeroautoadesiva TERMO STARpannello termoisolante PERA LIT BOARDOARD V (sp. 4cm)pannello prefabbricato in calcestruzzo

CHIU SURA SUPERIORE-CO PERTURA INC LINATAmoduli fotovoltaici SOLARA BUD ERURUSmanto di copertura in lega zinco-rame-titanio ZIN TEK (sp 0,1 cm)membrana impermeabilizzante bitume polimerotavolato (2 x 20 x 150 cm)strato di ventilazione (sp. 3 cm)telo di tenuta all’aria AMPACACK (sp 0,15 cm)pannelli di fibra di legno (sop 1,2 cm)elemento portante scatolare LIGNA TUR (sp 22cm)

PAR TIZION E IN TERNA ORI ZZON TALE_SOLAIOpavimentazione in calcestruzzo lucidato (sp. 3 cm)impianto di riscaldamento a pavimento (SYSTEM MATTE): massetto (sp. 6 cm) tubi PEXA (2 x 0,2 cm) clips per il fissaggio dei tubi rete di ancoraggiobarriera al vapore ISOVER FLAMMEX_Npannelli isolanti termici e acustici ISOKENAF (sp. 6cm)soletta in calcestruzzo armato (sp. 20 cm)

PAR TIZION E IN TERNA ORI ZZON TALE_SOLAIOpavimentazione interna a parquet(dim. doghe: 1,5 x 9,5 x 60 cm)sistema a clips JUNC KERSstrato intermedio: SYLVAF ELT JUN KERSimpianto di riscaldamento a pavimento (SYSTEM MATTE): massetto (sp. 6 cm) tubi PEXA (2 x 0,2 cm) clips per il fissaggio dei tubi rete di ancoraggiobarriera al vapore ISOVER FLAMMEX_Npannelli isolanti termici e acustici ISOKENAF (sp 6cm)elemento portante scatolare LIGNA TUR (sp 22cm)

CHIU SURA VERTICA LE PERI METRA LElastre piane di rivestimento in fibrocemento (120 x 60 x 1 cm)intercapedine d’aria (3 cm)sistema di ancoraggio portante in acciaiotelo impermeabilizzante traspirante DODOLKEN-DELTA_FA-FASSAD E (sp. 0,15 cm)pannelli isolanti termici e acustici ISOKENAF (sp 6 cm)struttura portante in calcestruzzo armato (sp. 25 cm)

CHIUSURA VERTICALE PERIMETRA LEstrato di tinteggiaturapannelli di cartongesso (sp. 2 cm)barriera al vapore ISOVER FLAMMEX_Npannelli isolanti termici e acustici ISOKENAF (sp 30cm)traversi (3,5 x 6 cm)pannelli di particelle (sp. 1,5 cm)barriera al vento NA TURADIFF - ECOintercapedine d’aria (sp. 6 cm)montanti in legno massiccio (9 x 4 cm - interasse 50 cm)pannelli di rivestimento in legno

INFISSO ESTERNO VERTICALEtelaio in legnovetrocamera - doppio vetro basso emissivo (sp. 2 cm)sistema frangisole in tavole di legno orizzontaliscorrevoli e ruotabilisistema di oscuramento scorrevole in legno

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Oggi, sulla Laguna e la città di Venezia converge una complessità di situazioni critiche che alterano gli equilibri metabolici, imponendo una presa di posizione sul futuro.Lo Charrette Building si inserisce nella rete di attività, servizi e infrastrutture che andranno a costituire un VWW_ Venice West Waterfront, costituisce, cioè, una delle “attrezzature” di cui la città si deve munire nella prospettiva di diventare la Capitale del Sapere.Si impone infatti la necessità di un luogo deputato all’accoglienza di forme di progettazione condivisa, che accolga in fase propositiva e progettuale l’intervento della totalità dei soggetti coinvolti: la Charrette. La condi-visione degli intenti e degli sforzi, infatti, costituisce uno dei presupposti per lo sviluppo sostenibile.La progettazione dell’edificio stesso, muovendo i passi dall’analisi del metabolismo e avvalendosi dello strumen-to creativo degli scenari, si plasma nel perseguimento dell’obbiettivo sostenibile della minimizzazione dell’ ELCC_ extended life costs or costructions.

Banchina Marittima - Venezia

Pianta piano terra

Centro Charrette

Laboratorio integrato 2008-2009docenti: Luca Cecchinato

Walter ManfronGiuseppe LonghiSergio Pascolo

Prospetto Sud-Ovest

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Sezione longitudinale

Sezione trasversale

Pianta piano primo

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0 50 100 200 m

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Edificio residenzialeCampo di Brentone - Verona

Marniga

Campo

Prospetto Nord-Ovest

Lago di Garda

Sezione BB’

Laboratorio integrato 2006-2007docenti: Carlo Palazzolo

Fabio PeronValeria Tatano

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Porzione di prospetto principale

Spaccato assonometrico del sistema costruttivo

Schema aggregativo degli alloggi

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Sezione tecnologica Dettaglio: apertura

Dettaglio :interfaccia copertura-parete perimetrale

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STUDIO ALBERTO ANTONELLI ARCHITETTO

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Progetto di riqualificazione di un tratto stradaleVia Carlo Caneva - Gemona del Friuli

Ipotesi di progettazione dell’aiuola

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33Render realizzato con la collaborazione di Rebecca Persello

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Progetto di riqualificazione di piazzetta FantoniGemona del Friuli

Planimetria con materiali

Planimetria con quote e pendenze

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Progetto di sistemazione di una mansardaUdine

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I.P.E.M. s.r.l. - nuovo show room e ufficiArtegna - Statale Pontebbana

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Edificio residenziale unifamiliare - 1Gemona del Friuli

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Edificio residenziale unifamiliare - 2Gemona del Friuli

Pianta

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Prospetto sud

Prospetto est

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Prospetto nord

Prospetto ovest

Page 45: Portfolio Alessandra Lepore

45

A

C

DB

Sezione B

Sezione A

Page 46: Portfolio Alessandra Lepore

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Sezione D

Sezione C

Page 47: Portfolio Alessandra Lepore

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Portfolio dei progetti principalirealizzato daAlessandra LeporeVia San Biagio 8533013 Gemona del Friuli (UD)

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