Portfolio 2016

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Barbara Boiocchi Portfolio 2011 - 2016

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Barbara BoiocchiPortfolio 2011 - 2016

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L’occasione manifesta un incontro sul medesimo percorso nel quale gli elementi esprimono la forza in senso spirituale, attraverso il sollevamento di un vuoto come un punto fermo, come qualcosa a cui tendere, non identificato, e che attraverso la sosta davanti a tre stazioni innesca consapevolezza, tra assenze legate alla civitas e all’essere umano: una fontana medioevale, ora chiusa memoria di un’opera di utilità pubblica; due nicchie vuote nella parete di Palazzo Terzi, che rimandano alla mancanza di icone; infine Palazzo Colleoni, ricordato per le imprese del condottiero Bartolomeo simbolo della forza governativa della città.L’atto di sospendere qualcosa che è in divenire crea un varco attraverso piccole variazioni tra l’omologazione del pensiero, del passo, dell’estetica e del gesto. In unisono al vuoto, nel caos si ode il testo informe di un canto.----

Anna canta il testo di un immaginario dialogo tra Simone Weil e Derek Walcott.Splendono splendono uomini simili \la natura del corpo dell’altro \l’altro \come una prigione \come l’universo attorno \tieni duro cuore così almeno vivi \nel mondo dove si legge sempre un’azione da compiere \che non è facile da immaginare \ mondo in cui l’anima si stacca dalle cose create \per trovare la spiritualità \a ogni forma di attività umana \ i classici non annoiano mai \mentre l’ordine del mondo impone allo spirito \la sua aspirazione

PREFAZIONE. PERFORMANCE IN TRE ATTI in collaborazione con Sara BenagliaPerformance in occasione di ARTDATE 2016, ore 17,15 - Via S. Giacomo, Città Alta (Bg)

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PAUSA CAFFÈ è un ciclo d’incontri, inteso come luogo in cui fare esperienza, che ha coinvolto i partecipanti in un lavoro basato su tecniche performative e d’improvvisazione, mirate allo sviluppo di un pensiero critico e di una consapevolezza fisica e politica del corpo singolo rispetto al corpo collettivo e viceversa.

Costruire un corpo collettivo - Un gruppo ha il carattere del proprio gruppo - Condizioni per coinvolgere altri soggetti in un’azione collettiva - Reazioni e tensioni che si verificano durante un’azione collettiva - Come mantenere l’identità del corpo singolo nel corpo collettivo - La responsabilità del corpo singolo rispetto al corpo collettivo, e viceversa - L’esistenza di un corpo singolo in un corpo collettivo - Responsabilità nelle affermazionie nelle azioni

Il senso politico che risiede nell’improvvisazione è rappresentato dall’atto di decidere, poiché presuppone un atteggiamento attivo e consapevole. Allenando così, una condotta civica che opera in una dimensione comune, restituendo il nostro stare e agire nel mondo attraverso le situazioni ordinarie che si attivano in un’improvvisazione. Tempi e modi di partecipazione in un’azione vengono generalmente stabiliti da un canale percettivo sensibile che stimola il contatto tra le persone, lo spazio e gli oggetti coinvolti. Il flusso di gesti e azioni prodotti durante un’improvvisazione si configura quindi come un metodo per rintracciare peculiarità individuali, che trova applicazione e significato nella manifestazione sociale, sia in ambito performativo, sia nella vita reale.Questa ricerca ha per finalità l’esplorazione delle qualità diverse di partecipazione e di osservazione, che scaturiscono nell’incontro con il mondo tramite il corpo inteso come linguaggio e strumento di accesso.

https://vimeo.com/164807436

PAUSA CAFFÈ costituire un gruppo, continuare nell’ossessione

Workshop, 2015/2016

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Improvvisazione

Nuvola - esercizio di training

Joseph Beuys, I Like America and America Likes Me, 1974

Stormo di uccelli

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Dolmen di Roche-aux-Fées

Innesto - approssimazione

Improvvisazione

Interazione tra singole improvvisazioni

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“Teresa Mattei la più giovane deputatessa italiana alla Costituente ha molti bei riccioli bruni e due begli occhi vivi e ha venticinque anni. È nata a Genova, ha studiato a Milano, e a Firenze si è laureata in filosofia, durante la lotta clandestina.”

Il Messaggero (26 giugno 1946, pag. 3)

Queste le parole scelte dai giornali di allora per annunciare unimportante cambiamento culturale e politico, descrivono Teresa Mattei, deputata della Costituente, non tanto per le sue capacità intellettuali, ma soprattutto per le sue qualità estetiche. L’accesso alla politica del Paese alle donne, resta un evento storico che ha segnato l’inizio di un processo generativo inarrestabile, come la crescita delle idee e dei capelli, aprendo la strada a un cambiamento che è ancora in corso.

Ventuno immagini che ritraggono altrettante acconciature come monumento alla memoria dedicato alle donne che hanno fatto parte della Costituente e che hanno permesso la presenza femminile all’interno del più alto livello delle istituzioni rappresentative del nostro Paese.

HAIR PROGRESS2015, N° 21 Fotografie, 32 x 35 cm

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La performance Tutto si muove è frutto della residenza che ho effettuato nel corso del 2014 presso Umania, nell’ambito del progetto Artist-in-residence Kilometro Rosso.

Il personale di Umania è stato coinvolto in un’azione collettiva in otto atti che fanno riferimento all’opera filosofica di Michel De Montaigne. Durante la performance sono state montate le strutture utilizzate da Umania nel proprio ufficio secondo otto configurazioni. Le azioni sono tutte volte a esprimere la propensione all’adattamento e al cambiamento da parte dell’essere umano, che si mette in gioco per sovvertire un ordine precostituito, grazie ad atti di resistenza poetica. Le azioni sono emerse durante due workshop propedeutici per il team di Umania e condotti dalla coreografa Serena Marossi.

Il progetto prende spunto dall’approccio dinamico che Umania applica sia al metodo, sia alla logistica nell’ambiente di lavoro. Ogni settimana l’assetto dell’ufficio cambia a seconda degli eventi. Ciò prevede una capacità di adattamento da parte dello staff a situazioni sempre nuove. A ogni cambio di assetto mutano le relazioni con i colleghi e con i clienti. Varia il modo con cui il corpo si relaziona allo spazio. Ho applicato il metodo di lavoro della società, fondato sull’apprendimento esperienziale, per spostare la riflessione dei collaboratori su tematiche non strettamente inerenti allo specifico contesto professionale. Chiamando lo staff a mettersi in gioco, tentando di innestare nella logica aziendale uno spazio e un tempo “non produttivo” perché non direttamente finalizzato al lavoro, riflettendo sull’esercizio utopico di tale sovvertimento.

TUTTO SI MUOVEPerformance in 8 atti - 2014 Parco Scientifico Kilometro Rosso - Stezzano (BG), 2014

I atto: Tutto si muove; II: La testa ben fatta; III: Il nuovo mondo; IV: L’assetto; V: Il mal della pietra; VI: Il sovvrapiù; VII: La pelle e la camicia; VIII: Il trono del mondo.

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N° 8 Pamplhet stampa offset 2 colori, formato 21 x 29,7 cm - carta usomano 170 gr.

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Workshop con Serena Marossi

Nelle immagini alcuni momenti dei due workshoprealizzati per i collaboratori, che si sono tenuti nell’ufficio di Umania all’interno del Parco Scientificodel Kilometro Rosso di Stezzano.

https://vimeo.com/108515200

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Atto n°1 : TUTTO SI MUOVE Definire l’assetto del mondo

Il team di lavoro è in continuo mutamento. Attento all’instabilità delle cose del mondo, si serve di quello che Montaigne chiama “La costanza“ ovvero “un’oscillazione più blanda” che permette alle persone di agire attraverso l’esperienza e non solo attraverso la conoscenza. Il cambiamento e l’instabilità sono intese come risorse di un processo dove il divenire prevale sull’essere.Il mondo può cambiare nel giro di un istante e noi con lui. Il mondo si muove, noi ci muoviamo: sta a noi trovare l’assetto nel mondo. Quanto spaventano i cambiamenti che oggi sono all’ordine del giorno? All’ordine del giorno vi è la necessità di una rinascita quotidiana.

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Atto n°2 : LA TESTA BEN FATTA Proposte didattiche per l’uomo nuovo

Montaigne preferisce un uomo con “la testa ben fatta” piuttosto che “bella piena”, predilige infatti l’esperienza all’educazione enciclopedica. Gli obiettivi principali di tutta la storia della pedagogia sono: le conoscenze e le competenze.

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Atto n°3 : IL NUOVO MONDO Confronto sulla possibilità di scoprire un Nuovo Mondo e sulla necessità di riformarne un altro

12 ottobre del 1492 la scoperta dell’America. “Non abbiamo finito di scoprire nuovi mondi”. Suggerisce Montaigne, ma dove ci porterà tutto ciò? Montaigne pensa che il Nuovo Mondo, in confronto al suo, sia un mondo innocente, e lo descrive elencando quello che adesso manca: la scrittura, i vestiti, il pane e il vino. Quest’altro mondo sembra essere più vicino allo stato originario di quanto non lo sia il Vecchio. Secondo Montaigne più siamo vicini alla natura e meglio è; pertanto gli uomini e le donne del Nuovo Mondo vivevano meglio prima che Colombo li scoprisse. Il vecchio Mondo corrompe il Nuovo.

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L.C.N.Linificio Canapificio Nazionale di Villa d’Alme - Bergamo

Nel 1873 sulla scia dello sviluppo industriale nasce il Linificio e Canapificio Nazionale. Considerata una delle più antiche aziende europee e simbolo dell’eccellenza italiana nella produzione di canapa e lino. Durante il boom economico il Linificio consolida la sua crescita e la sua produzione per il mercato nazionale ed internazionale e diventa fonte occupazionale per il territorio bergamasco e non solo. Nel 1986 il Gruppo Marzotto acquisisce il pacchetto azionario di maggioranza del Linificio. Oggi l’azienda conta nella sede di Villa d’Almé circa trenta dipendenti in totale, otto di questi sono donne che lavorano sui telai.

La produttività intangibile che si sviluppa intorno al lavoro femminile e all’approccio delle donne al mondo del lavoro è un terreno fertile emerso nel corso di interviste e di incontri che ho avuto con le operaie del Linificio. Dalle riflessioni scaturite, a partire dall’emersione di una soggettività articolata e peculiare dei contesti lavorativi prettamente femminili, ho avuto l’esigenza di sviluppare il lavoro su più fronti in modo da poter esplorare più a fondo e condividere quanto raccolto in forme diverse e sperimentali che partono dell’esperienza e dalla testimonianza di queste donne al lavoro.

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Per poter essere assunte, le operaie delle aziende tessili e non solo, dovevano dimostrare il grado di abilità manuale raggiunto dopo un periodo di pratica attraverso un manufatto detto anche capolavoro. Il blu è il colore più diffuso sulla terra per dipingere i tessuti, ma anche il colore degli abiti da lavoro, archetipo che definisce la classe operaia. Le protagoniste del video sono due operaie del Linificio, i gesti del lavoro di Carla e Nicoletta si alternano a gesti che richiamano alla memoria immagini di femminilità.

CAPOLAVORO, ABBANDONARE IL BLU2014, video 5,00” loop

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CAPOLAVORO, ABBANDONARE IL BLU2014, still video 5,00” loop

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Ho proposto all’interno della rassegna Domina Domna che si è svolta a Bergamo un percorso laboratoriale che ha coinvolto alcune operaie del Linificio e donne di diversa età e professione. Tre incontri che attraverso le parole, le immagini e il corpo hanno il desiderio di aprire una discussione ampia e partecipata intorno al sapere come luogo simbolicamente diverso da quello predestinato al lavoro concreto e materiale.Il materiale dei workshop è stato raccolto in un libro d’artista.

MA IN PRINCIPIO DIO LI FECE MASCHIO E FEMMINA2014, Laboratorio partecipativo a cura di Barbara Boiocchi in collaborazione con Lia Corna, Serena Marossi

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PAROLE / A partire dalle parole chiave delle interviste raccolte tra le donne del Linificio le partecipanti attraverso mappe della memoria del lavoro femminile danno forma scritta intorno al loro sentire, al loro essere donne e donne che si rapportano o si sono rapportate al lavoro. La ricerca si fa spazio nel modello della comunicazione femminile dove il dialogo tra diverse voci ha la capacità di trasformare l’immaterialità in sapere.

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La scultura è la rappresentazione tridimensionale delle mappe della memoria create durante il laboratorio sulle parole.La ricerca e il lavoro con le donne del Linificio e le partecipanti al workshop hanno attivato in me l’esigenza di riflettere sullo spazio del NON lavoro. Per spazio del NON lavoro intendo un luogo nel quale le persone mettono in campo l’esperienza relazionale e lavorativa per creare uno spazio individuale di espressione e affermazione che non sia quello professionale.

ANCHE IL TEMPO INFLUISCE2014, legno e balsa17 x 17 cm, h. 12 cm

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IMMAGINI / Aprire uno spazio, provare a costruirlo secondo le proprie suggestioni attraverso le immagini, custodire in questo spazio qualcosa per il futuro attingendo dai sogni, dai desideri o dalle parole. Mantenere questo spazio come contenitore di curiosità, aggiornabile nel tempo e consultabile ogni volta che lo si ritiene necessario. Una scatola o un foglio, come una stanza, come un’isola, come un luogo diverso che si allontana da quelli che frequentiamo abitualmente.

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CORPO / Trasformare. Trasformare il gesto meccanico in un gesto poetico. Trasformare il gesto che non contiene più noi, in un gesto in cui ritrovarsi. Passando attraverso la presa di consapevolezza dei movimenti legati al lavoro, compiuti tutti i giorni, per ore e ore, si vuole cercare un loro nuovo senso, che dica qualcosa di chi li compie. Far uscire il proprio corpo dall’anonimato.

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Il Consiglio di Fabbrica è stato un luogo significativo per le donne che lavoravano al Linificio, luogo di crescita e di confronto che permetteva uno spazio di discussione e risoluzione di problematiche interne alla fabbrica. L’attività del Consiglio di Fabbrica si è conclusa intorno alla fine degli anni novanta, ora restano solo documenti ingialliti dal tempo a testimonianza della partecipazione attiva delle donne alla vita aziendale.Con l’idea di preservare e di mettere a disposizione del pubblico un parte della storia dell’azienda, in accordo con il Consiglio di Fabbrica ho depositato il materiale presso l’archivio della Biblioteca di Vittorio CGIL di Bergamo che già custodisce gli archivi di molte aziende tessili bergamasche.

ARCHIVIO, Consiglio di Fabbrica del Linificio Canapificio Nazionale

Nella fotografia la bacheca del Consiglio di Fabbrica del Linificio Canapificio Nazionale

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RETRI DEI TACCUINIConsiglio di Fabbrica L.C.N.

CONTRATTI DI LAVORO Consiglio di Fabbrica L.C.N.

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I disegni, incisi nelle cassette di legno e sul taccuino provengono dalle immagini di un video girato a Parigi, mentre un gruppo eterogeneo di persone danzava su una pedana di legno lungo la Senna. Queste immagini fanno riferimento a un ricordo personale, con l’idea di prevenirne la cancellazione, ho cercato di togliere gli strati di colore disegnando e ridisegnando per trovare una sintesi che incisa diventi la matrice calcografica per il futuro di una memoria.

QU’EST QUE C’EST? C’EST UN VIDEO 2013, Cassette con struttura in legno, interno pasta di ceramica Taccuino di disegni a matita e colori pantone

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QU’EST QUE C’EST? C’EST UN VIDEO 2013, Taccuino di disegni a matita e colori pantone

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L’archivio raccoglie fotografie nelle quali sono ritratte persone o animali in una condizione di equilibrio o di sospensione.

[...] Alla precarietà dell’esistenza della tribù, siccità, malattie, influssi maligni, lo sciamano rispondeva annullando il peso del suo corpo, trasportandosi in volo in un altro mondo, in un altro livello di percezione, dove poteva trovare le forze per modificare la realtà. In secoli e civiltà più vicini a noi, nei villaggi [...], le streghe volavano di notte sui manici delle scope e anche su veicoli più leggeri come spighe o fili di paglia. Prima di essere codificate dagli inquisitori queste visioni hanno fatto parte dell’immaginario popolare, o diciamo pure del vissuto. Credo che sia una costante antropologica questo nesso tra la levitazione desiderata e privazione sofferta.”Lezioni Americane, Italo Calvino

LE STREGHE VOLANO SU FILI DI PAGLIA dal 2013, archivio di fotografie istantanee di diversi formati e supporti

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LE STREGHE VOLANO SU FILI DI PAGLIA dal 2013, archivio di fotografie istantanee di diversi formati e supporti

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Stando anche per poco a Siracusa ci si accorge di come sia diffusa l’attività dei colombofili. Entrando in contatto con loro ho scoperto che la passione per i colombi viaggiatori ha una storia molto lunga e trova origini nella tradizione greca. Ho realizzato diverse interviste e fotografie e le ho raccolte in un libro per raccontare questa realtà.

https://vimeo.com/48887893

PALUMMI A SIRACUSA 2012, libro di 48 pagine, 18 x 26 cm, stampa digitale

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PALUMMI A SIRACUSA 2012, libro di 48 pagine, 18 x 26 cm, stampa digitale

PALUMMIa Siracusa

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Adrian, colombofilo migrante che vive a Canicattini in provincia di Siracusa racconta la sua passione per i colombi. Su questa sedia tra le piante di limoni aspetta il loro ritorno dalla gara. I colombi partono ma non si sa mai quando rientrano e se rientrano. Si tratta di un tempo imprecisato in cui Adrian non mangia, non festeggia, non dorme, non fa nient’altro che attendere.

TI ASPETTO QUI 2012, proiezione video 16’’00’ https://vimeo.com/48937149

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Nel video documento un’azione compiuta da un’amica musicista mentre suona e canta “Per Elisa” di Beethoven nel mare di Ceriale.

FRANCESCA SUONA IL MARE DI CERIALE2012, video 2,30” https://vimeo.com/48943681

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UNTITLED

2012, serie di n°3 soggetti 40 x 50 cm, carta fotografica ink jet Hahnemuhle

Ripetere un semplice gesto: custodire un oggetto prezioso in un luogo sicuro come la cavità di un albero.

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Il video raccoglie le performance di diciannove persone alle quali ho proposto di essere riprese nelle loro abitazioni mentre ballavano sulle note della loro canzone preferita. Durante la registrazione dei singoli video io ero assente. Il progetto indaga la consapevolezza corporea e propone a chi partecipa di ritrovare, attraverso la danza, familiarità con il proprio corpo in un luogo protetto come la propria casa.

AT HOME 2011, video 1:23’ https://vimeo.com/48934830

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AT HOME 2011, video 1:23’

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TASS (Tempo di assorbimento)

2011, serie di n°2 soggetti 40 x 50 cm, carta fotografica ink jet Hahnemuhle

L’azione rappresenta simbolicamente il momento in cui una persona assimila nuove informazioni o esperienze. Un cubo di carta viene gettato nel fiume, dopo una prima fase di stallo, la corrente lenta lo trasporta mentre la carta assorbe l’acqua fino a farlo totalmente immergere.

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TASS (Tempo di assorbimento) 2011, video su 3 schermi, 3’ 16’’

https://vimeo.com/70541076