Portfolio 2005 - ClaSA

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I U A V

composizione architettonica urbanistica

eugenio Vassallo e salvador Perz Arroyo bruno Dolcetta

progettazione urbanistica 1stefano Boeri

progettazione di elementi costruttiviumberto Barbisan federico Zago

progettazione di sistemi costruttivi architettura degli internimauro Galantino alberto Sdegno

disegno automatico 1 fondamenti e applicazioni di geometria desrittivadario Toffanello

disegno dellarchitetturacorrado Balistreri

restauro estetica

francesco Doglioni sergio Polano

sicurezza al fuocovaleria Tatano marina Vio

illuminotecnica psicologia dei processi cognitivipaolo Legrenzi

teorie e tecniche della comunicazione e trattativaludovica Scarpa

fse corso professionalizzante di tecnico rilevatore del patrimonio architettonico e dellambiente costruito con lausilio di tecnologie avanzatelivio De Luca

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fse corso professionalizzante di modellisticafilippo Mastinu

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universit iuav di venezia | portfolio claSA | sabrina Casonato

5 3 23 29 35 43 5 57 69 73 79 89 95 0 07 3 2 23 25

progettazione architettonica 1aldo Aymonino pierantonio Val

progettazione architettonica 2 progettazione architettonica e urbanaalberto Ferlenga

Il laboratorio, assimilando larchitettura a tutte le forme dellattivit umana basate sulla possibilit di comunicare conoscenza e di esercitare sullesperienza data una riflessione che la prolunghi e/o la rinnovi, si proposto di indagare i principi della composizione architettonica a partire da quanto costituisce la

realt stessa dellarchitettura: le opere e i progetti, visti come oggetto di studio e fine operativo. Tema dellesercitazione stata la progettazione di un edificio adibito ad abitazione unifamiliare su un lotto esistente in una zona residenziale nei pressi di Treviso.

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progettazione architettonica 1 | aldo Aymonino

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B 1 planimetria generale 1:1000 2 planimetria 1:500 3 pianta del piano interrato 1:150 legenda: 1 accesso carraio, 2 garage, 3 disimpegno, 4 lavanderia

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4 pianta del piano terra 1:150 legenda: 1 ingresso, 2 sala da pranzo, 3 cucina, 4 bagno, 5 soggiorno, 6 studio 5 pianta del primo piano 1:150 legenda: 1 disimpegno, 2 camera, 3 bagno, 4 camera matrimoniale, 5 guardaroba 6 sezione B-B 1:150 7 sezione A-A 1:150 1

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8 prospetto fronte strada 1:150 9 prospetto nord-ovest 1:150 10 prospetto retro 1:150 11 prospetto sud-est 1:150

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Il corso ha affrontato il tema dellabitazione collettiva, nello specifico la progettazione di una casa per lo studente. Il corso ha inteso a dar forma alle necessit abitative proprie di ogni studente progettando un edificio per s stessi. Il progetto elaborato ha previsto una scelta tra due diverse localit di oggetto di intervento, applicando linsieme

delle conoscenze e delle tecniche apprese nel corso. Nel mio caso, la scelta ricaduta alla zona nei pressi della Sacca della Misericordia, Venezia. Nel progetto stata richiesta una riflessione sia rispetto al senso della modificazione che esso produce nel contesto, sia rispetto alle caratteristiche distributive e costruttive del manufatto.

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progettazione architettonica 2 | pierantonio Val

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1 planimetria generale 2 pianta del piano terra 1:500 3 alloggio per due studenti 1:100 4 pianta del primo piano 1:500 5 allogio per uno studente 1:100 6 alloggio per tre studenti 1:100 5

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7 prospetto sacca della Misericordia 1:500 8 prospetto fondamenta dellAbbazia 1:500 9 10 prospetto giardino interno - versione aperto e versione chiuso 1:500 11 prospetto verso altra propriet 1:500 12 sezione longitudinale sulla scala dingresso 1:500 13 sezione trasversale sulla sala espositiva 1:500 12

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14 sezione longitudinale sulla sala espositiva 1:500 15 sezione di dettaglio sul solaio delle esposizioni temporanee 1:50 16 pianta e sezione di dettaglio della loggia dingresso 1:50 17 sezione di dettaglio sulla scala della sala lettura

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Obiettivo formativo del laboratorio stata la definizione di un approccio progettuale in relazione stretta con le tematiche espresse dal contesto urbano e paesaggistico circostante e in particolare la messa in atto di una riflessione sul rapporto tra forme archi-

tettoniche e luogo specifico. Lesercitazione ha previsto la progettazione di unarea di sosta lungo lautostrada A4 Milano-Venezia, nella zona di Vicenza nei pressi dei colli Euganei con inquadramento principale della villa Amarico-Capra del Palladio.

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progettazione architettonica e urbana | alberto Ferlenga

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1 vista della villa Capra - Valmarana detta La Rotonda progettata da Palladio 2 - 4 vista della villa dal giardino e dallingresso attuale 5 planimetria generale dellarea di sosta con indicazione delloggetto inquadrato

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6 sezione longitudinale sulla scala 1:200 7 sezione trasversale 1:200 8 sezione trasversale sulla scala 1:200 9 pianta del piano terra 1:200 7 10 prospetto nord-est 1:200 11 prospetto nord-ovest 1:200 12 prospetto visto dallautostrada 1:200 13 pianta del primo piano 1:200

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composizione architettonica | eugenio Vassallo e salvador Perz Arroyo

pelle

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anni

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anni

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anni

1 ingrandimento al microscopio della pelle umana 3 2 3 azioni esterne che influiscono sul cambiamento cutaneo: - azione dello scorrere del tempo e corrispondente corrugamento del volto umano - azione dei raggi solari e reazione della cute con conseguente cambiamento di colore 4 5 comportamento di una pelle sensibile dotata di sensori laser rispettivamente in assenza e presenza di corpi estranei 6 schematizzazione grafica del tempo di reazione di un neurone umano

pelle bianca

pelle abbronzata

raggi solari

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azione > - - - < reazione senza contatto

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ACCESSO BIOMETRICO

laccesso allarea e alle funzioni consentito solo al personale autorizzato, avviene tramite lettura delliride o dellimpronta digitale.

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7 pianta del piano terra 8 12 viste delle aperture delle porte dingresso dotate di sensori sensibili allavvicinamento di corpi estranei 9 10 viste tridimensionali di parti dellintervento in progetto 11 indicazione del sistema daccesso 13 vista tridimensionale dellintervento 13

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Lurbanistica un campo di riflessione, di progettazione e di azione che ha per oggetto le forme di insediamento che le societ umane hanno organizzato per vivere e svilupparsi. La forma pi complessa posta al vertice dei sistemi insediativi la citt; ad essa stato dedicato il corso. Il percorso di apprendimento ha individuato i principali punti di vista, gli strumenti concettuali e tecnici che lurbanistica ha costruito e utilizza, ne verifica gli esiti e i problemi quali si pongono nella citt contemporanea. La descrizione e interpretazione dei temi urbanistici stata condotta attraverso: la rappresentazione dei testi urbani, delle costruzioni progettuali,

dei loro autori, degli attori delle trasformazioni dello spazio urbano e, quando possibile, della valutazione qualitativa degli esiti. Sostanzialmente, il corso si articolato in lezioni, letture ed una esercitazione finale consistente in un percorso di approccio alla conoscenza di una citt italiana con lobiettivo di interpretare alcuni dei principali caratteri costitutivi della citt pressa in esame. Il percorso di conoscenza ha previsto lutilizzazione di testi, cartografie e la personale esperienza con sopralluoghi ed elaborazioni testuali e grafiche. A tal fine, stato elaborato un dossier in formato A3.

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urbanistica | bruno Dolcetta

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1 - 4 tavole di analisi della citt di Gorizia

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5 - 8 tavole di illustrazione di dati storici

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9 - 11 tavole di illustrazione di dati storici 12 tavola conclusiva della ricerca sulla citt di Gorizia con lillustrazione dellultimo piano regolatore

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Il laboratorio stato inteso come una serie di giornate di studio e progettazione, nel corso delle quali sono state sviluppate differenti modalit didattiche e di ricerca progettuale. Per quanto riguarda le lezioni, il corso si strutturato attorno a lezioni a tema, che hanno approfondito alcune delle principali questioni relative alla relazione tra progettazione architettonica e riflessione urbanistica, fornendo di volta in volta opportuni riferimenti bibliografici.

Ogni lezione stata composta da due parti: la prima parte ha preso spunto dalla lettura di un fatto urbano, la seconda dalla lettura di un progetto di architettura. Altro punto affrontato dal corso stato quello della ricerca. In questo senso, stata richiesta la partecipazione a tre lavori di ricerca rispondenti a due bandi di concorso ed a una riflessione sulla citt di Venezia attraverso un rielaborazione di un suo proprio aspetto.

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progettazione urbanistica 1 | stefano Boeri

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TRASPORTABLE DWELLING TOWN | TDTTrasportable Dwelling Town [ TDT ] offre al villaggio di Ein Hud un futuro sostenibile a lungo termine, permettendo la possibilit di uno sviluppo nei settori economico, demografico e culturale: d la possibilit di utilizzare in maniera efficiente il territorio, risulta capace di espandersi a seguito di esigenze di crescita demografica della popolazione villaggio, infine, offre possibilit di instaurare condizioni di vita confortevoli e autonome per gli abitanti del villaggio. Trasportable Dwelling Town [ TDT ] costituito da un sistema formato dallunione di pi elementi indipendenti derivati dal riutilizzo di oggetti prefabbricati con basso costo di produzione e di facile reperibilit. Lassemblaggio viene realizzato con mezzi e tecnologie semplici, utilizzando materiali di scarto o riciclati, con conseguenti spese, in termini monatari, molto contenuti. Collegando tra loro i vari elementi si vengono a costituire strutture di diversa tipologia in funzione alle diverse esigenze degli stessi abitanti. Si viene cos a creare un oggetto che preveda la possibilit di essere sottoposto a continuo cambiamento di forma, volume, colore, funzione, etc. Allo stesso modo, viene progettato un centro multifunzionale, Trasportable Dwelling Centre [ TDc ], che possa costituire un concreto primo passo per un futuro sostenibile di Ein Hud e che possa servire alla comunit ed ai suoi ospiti per mostre, attivit culturali, etc. Trasportable Dwelling Town [ TDT ] permette lo sviluppo di una pianificazione che promuova una politica di convivenza tra i due popoli locali da sempre in conflitto, israeliano e palestinese; contemporaneamente, gli abitanti palestinesi hanno l'opportunit di costituire un oggetto di propriet esclusiva, con la possibilit di tresferirlo nell'eventualit di, ulteriori, uno o pi spostamenti. In questo modo, la loro situazione di continuo esilio non pi esperienza di sradicamento e spaesamento per la necessit di doversi adattare sempre a situazioni nuove, ma si viene a creare uno spazio quotidiano, un involucro famigliare che rappresenti una sorta di punto fermo.

TRASPORTABLE DWELLING CENTRE | TDc

CAPSULE CAST-OFF CINEMATIC COMFORTABLE CONVENIENT CONVERTIBLE CUSTOMIZED DEBRIS DECAY DELETE DEMOLISHED DESIRE DESTROYED DISCARD DISPERSE DISRUPT DYNAMIC EFFICIENT EJECTED EMERGENCY EMIGRATE ERRANT ERRATIC EVENT EXPELLED EXPERIENTIAL EXPERIMENTAL EXPLORE FAST FRACTION FRAGMENT HAPPEN IMAGINA

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TRASPORTABLE DWELLING HOME | TDh

AST FRACTION FRAGMENT HAPPEN IMAGINARY IMMIGRANT INCIDENT INVOLUNTARY KINETIC MOBILE MOBILITY MOVEMENT MOTION MULTIPLE NAVIGATE NOMAD OCCASION PATH REVERSIBLE RHITHM TRAFFIC TRANSIT TRANSPORT TRAJECTORY UNEXPECTED UNEXPLORED UNINTENTIONAL UNPLANNED UNPREMEDITATED VECTOR VEHICLE VELOCITY

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0910 091 1 9 89 calle del capitello 1219'43'' E 4526'48'' N 48'' RMS power min 45,47 dB max 6,05 dB ave 30,5 dB 05 30,53 10 10 fondamenta de la misericordia ndame da 1220'02'' E 4526 02 4526'37'' N RMS power min 42,67 dB m 8,34 dB ave 26,74 dB wer ,67 max ,74 17 p peschiera san bartolomeo 1220'09'' E 4 20'09'' 4526'16'' N RMS power min 34,23 dB m 8,19 dB ave 17,59 dB max 1 18 calle larga mazzini lle 1220'10'' E 452 4526'14'' N RMS power min 39,92 dB max 19,73 dB ave 35,14 dB 9,92 22 campo manin 1220'03'' E 4526'07'' N RMS power min 35,19 dB max 11,6 dB ave 23,3 dB 24 fondamenta carlo goldoni 1220'10'' E 4526'05'' N RMS power min 38,68 dB max 16,18 dB ave 30,32 dB

0 01 sta stazione fs 1219'15'' E 4526'29'' N 19 RMS pow min 32,84 dB max 25,75 dB ave 29,72 dB power

0 02 po ponte degli scalzi 1219'21'' E 4526'29'' N 21 RMS p S power min 30,48 dB max 9,57 dB ave 23,01 dB

0 03 s strada nova 1219'26'' E 4526'33'' N 2 RMS power min 34,63 dB max 12,89 dB M

0 04 campo san geremia 1219'29'' E 4526'35'' N RMS power min 32,72 dB max 13,59 dB ave 25,77 dB

11 fondamenta di san felice onda el 1220'03'' E 4526'33'' N 0'03' '' RMS power m 42,63 d max 13,8 dB ave 26,88 dB er min dB

12 st strada nova 1220'00'' E 4526'30'' N 2 RMS power min 34,87 dB max 16,48 dB ave 29,1 dB S B

2131 13 113 c campo dei santissimi a imi apostoli 1 1220'12'' E 4526'25'' N 26 R RMS power m 37,1 dB max 16 dB ave 28,5 dB er min 16,9

05 ponte guglie 1219'32'' E 4526'37'' N RMS power min 34,59 dB max 13,61 dB ave 26,67 d 7 dB

06 fondamenta pescher 1219'30'' E 4526'38 RMS power min 35,4

14 salizada san giovann 1220'13'' E 4526'21 RMS power min 36,1

19 calle de l'ovo lle 12 1220'10'' E 4526'12 RMS power min 46,1

62728 293 27 29 32 3 3 3435363 35 36 4041424 44 0 41 44Tragitto vaporetto 38-4126 riva degli schiavoni 1220'25'' E 4526'01'' N RMS power min 36,37 dB max 4,85 dB ave 16,14 dB 27 calle de l'anzolo 1220'24'' E 4526'07'' N RMS power min 38,22 dB m 15,39 dB ave 29,82 dB max 28 tolentini, 191 1219'20'' E 4 4526'16'' N RMS power m 41,6 dB max 12,95 dB ave 30,6 dB min 2 29 campo d tolentini dei en 1219'17'' E 4526'15'' N 2 RMS power min 36 dB max 10 o 10,77 dB ave 27,34 dB 4 32 fondamenta del gafaro 1219'18'' E 4526'13'' N RMS power min 42,63 dB max 12,42 dB ave 27,09 dB 3 33 ramo arnaldi 1219'24'' E 4526'10'' N RMS power min 30,58 dB max 11,67 dB ave 22,63 dB 3 34 fondamenta del rio novo vo 1219'20'' E 4526'08'' N '08 RMS power min 3 37,21 dB max 5,91 dB a 20,61 dB 91 B ave 35 35 fondamenta bembo d malcanton del 1219'23'' E 4526'07'' N '0 RMS power min 40 dB max 25,56 dB ave 35,09 dB 40,7 36 campo santa margherita m 1219'25'' E 4526'01'' N 1 RMS power min 38,37 dB max 13,02 dB ave 30,71 dB M e 40 viale dei giardini 1221'19'' E 4525'47'' N RMS power min 37,29 dB max 6,58 dB ave 24,77 dB 41 riva degli schiavoni 1220'42'' E 4526'02'' N RMS power min 33,08 dB max 7,04 dB ave 19,98 dB 42 palazzo ducale 1220'27'' E 4526'01'' N RMS power min 27,61 dB max 3,49 dB ave 17,65 dB 4 43 piazzetta san marco 1220'22'' E 4526'01'' N RMS power min 23,62 dB max 6,37 dB ave 13,26 dB 4 44 piazza san marco 1220'19'' E 4526'03'' N RMS power min 28,92 dB max 4,32 dB ave 13,77 dB

30 campiello lavadori mp 1219'13'' E 4526'15 9'1 RMS power min 28,5 owe

37 calle de san pantalon 1219'28'' E 4526'08 RMS power min 39,0

4 45 calle larga ventidue m 1220'08'' E 4525'59 RMS power min 32,0

14 1 41 1920 9215 salisada pio x 1220'12'' E 4526'15'' N RMS power min 29,97 dB max 9,13 dB ave 19,32 d 32 dB 20 corte del teatro 1220'05'' E 4526'11'' N RMS power min 46,77 dB max 21,14 dB av 36,11 dB ave

ria 8'' N 42 dB max 16,69 dB ave 28,3 dB

07 sotoportego del gheto vecio - rio ghetto vecchio 1219'34'' E 4526'42'' N RMS power min 41,88 dB max 12,21 dB ave 3 32,15 dB

08 campo di ghetto nuovo 1219'38'' E 4526'44'' N RMS power min 37,67 dB max 13,88 dB ave 20,56 dB

ni grisostomo 1'' N 17 dB max 5,13 dB ave 20,4 dB B

16 calle dei bombaseri 1220'11'' E 4526'15'' N RMS power min 36,51 dB max 15,36 dB ave 29,19 dB

2'' N 18 dB max 5,46 dB ave 29,88 dB 9,88

21 rio ter de la mandola 1219'57'' E 4526'05'' N RMS power min 42,2 dB max 12,39 dB ave 28,46 dB

23 campo san luca 1220'07'' E 4526'09'' N RMS power min 34,93 dB max 6,25 dB ave 19,82 dB

30 0 373 3738 546 6Scala 1:70003 38 fondamenta santa chiara ond 1219'05'' E 4526'22'' N 19' RMS pow min 30,34 dB max 7,05 dB ave 16,99 dB power 4 46 calle del piovan o gritti 1219'59'' E 4525'57'' N RMS power min 34,88 dB max 10,48 dB ave 23,55 dB

25 piazza san marco 1220'19'' E 4526'03'' N RMS power min 31,08 dB max 4,91 dB ave 13,31 dB

5'' N 57 dB max 14,58 dB ave 23,26 dB 4,58

31 piazzale roma 1219'08'' E 4526'17'' N RMS power min 42,63 dB max 6,38 dB ave 21,39 dB

1 2 tavole redatte in risposta al bando del 7 concurso internacional arquine frontera-border a pedestrian crossing from Anapra - Ciudad Jurez - to Sunland Park, New Messico 3 4 tavole redatte in risposta al bando di concorso one land two systems international architecture competition to create an alternative masterplan for the unrecognised Palestinian village of Ein Hud in Israel 5 venice voices rimappatura della citt di Venezia attraverso lanalisi dei suoni rilevati

n 8'' N 06 dB m 12,19 dB ave 26,64 dB max

39 tragitto in vaporetto RMS power min 35,49 dB max 7,05 dB ave 12,48 dB

marzo 9'' N 08 dB max 4,39 dB ave 18,57 dB

4 47 Ponte duodo o barbarigio 1219'57'' E 4525'57'' N RMS power min 30,45 dB max 5,67 dB ave 14,24 dB

5

Temi del corso sono stati: - la storia dellarte del costruire; - i materiali della costruzione; - analisi dei principi del costruire; - soluzioni costruttive. stato richiesto come elaborato finale

la redazione di un lavoro monografico di ricerca seguito e sviluppato durante il corso che si concretizzata in un fascicolo sulla Torre di Pisa, sulla sua storia, i materiali utilizzati nella costruzione e i problemi di staticit.

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progettazione di elementi di geometria descrittiva | dario fondamenti e applicazioni costruttivi | umberto Barbisan Toffanello

5.1 Le fasi costruttive La costruzione della Torre fu realizzata in un intervallo di circa 200 anni La vicenda della fabbrica, documentata solo in parte, stata ricostruita sulla base di fonti indirette La Torre ha subito un cedimento verticale di circa 2.80 m a causa della natura cedevole del terreno sottostante. Il catino alla base stato realizzato nel 1838 per portare alla luce le basi delle colonne sommerse dal terreno

Di seguito sono riportati, su una linea temporale, i vari intervalli che, dallinizio della costruzione, si sono susseguiti sino al termine dei lavori.

1173

Inizio dei lavori il 9 agosto dellanno 1173 (1174 anno pisano)

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Completamento del I Ordine

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I lavori vengono sospesi, si giunti al completamento del III Ordine

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Istituzione di un'apposita Opera Campanilis petrarum Sancte Marie (Opera delle pietre del Campanile di Santa Maria)

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Probabile interruzione all'altezza del 4 ordine

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Documentata la presenza di un campanaio del Duomo, segno che la costruzione pu comunque alloggiare almeno una campana, o assolvere anche parzialmente alla funzione cui stata destinata Proseguono i lavori gi probabilmente ripresi nei primi decenni del secolo. E' attestata lesistenza di una capanna in cui vengono lavorati i marmi per il campanile. Giuramento dellOperaio Benato Bottici: nella cerimonia di investitura, si impegna ad essere "sollecito e attento nei lavori di costruzione del Campanile della stessa chiesa, secondo la possibilit di detta Opera". Giovanni di Simone, documentato presso lOpera del Duomo fin dal 1260 e, dal 1267, come capomastro, interviene anche nei lavori della Torre.

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1260

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Dopo circa 94 anni, con Giovanni di Simone, prosegue la costruzione sino al settimo ordine e si introduce in questa parte, una correzione dell'inclinazione dellasse delledificio che non pi rettilineo, ma assume una forma con la concavit verso monte.

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1

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1278

Nuova sospensione dei lavori. La costruzione arrivata al livello della VII cornice.

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Giovanni Pisano esegue una misurazione della pendenza del campanile con il filo a piombo

1360

Dopo circa 82 anni di interruzione ricominciano i lavori e, con Tommaso Pisano, si erige la cella campanaria

1370

La costruzione giunge a termine con il completamento della cella campanaria e, con essa, si apporta lultima, forte, correzione geometrica alla struttura.

6. LEDIFICIOLedificio attuale, risultato di una lunga vicenda costruttiva ed oggetto nel corso dei secoli di numerose campagne di restauro, volte in primo luogo a contenere i pericoli di crollo sollevati dalla evidente pendenza, costituito da un corpo cilindrico di muratura, circondato da loggiati con archi e colonne che poggiano sul tronco di base e sono sormontati da una cella campanaria. Il corpo centrale della struttura composto da un cilindro cavo, costituito da un paramento esterno in conci sagomati in calcare di San Giuliano bianco e grigio, un paramento interno, anchesso in pietra verrucana lavorata e, compresa fra questi, una zona anulare di muratura. Allinterno di questa zona di muratura ricavata una scala elicoidale che, con 293 scalini, monta fino al sesto loggiato, dove il pozzo interno concluso da una volta con un occhio centrale per il passaggio della luce, consentendo laccesso alla cella campanaria soprastante e, nei tratti intermedi inferiori, ai diversi loggiati. I sei loggiati impostati sul tronco di base, con questo e con la cella campanaria, suddividono la torre in otto segmenti, che vengono detti ordini. Quello inferiore animato da un giro di arcate cieche, impostate su semicolonne che includono sotto larco un compasso a losanga intarsiato di marmi policromi, contenente al centro una rosetta a rilievo. Il sodo murario interrotto dallapertura di alcune strette finestre a monofora e, verso ovest, dallunica porta di accesso: un vano rettangolare incorniciato da un architrave. Sopra larchitrave, un arco - decorazione con raffigurazione di navi falcato con archivolto intagliato, posa su due capitelli in prosecuzione degli stipiti, formando una edicola contenete il busto di una Madonna con il Bambino di epoca trecentesca. Ai lati del portale, alcuni fregi figurati con decorazioni animali e mostruose, e con una singolare raffigurazione di navi (nella foto, il Porto Pisano?), accompagnano lepigrafe commemorativa della fondazione delledificio. La cella campanaria cilindrica(nella foto) che conclude la costruzione, di diametro minore dei sottostanti piani, presenta allesterno una decorazione di arcatelle, che posano alternativamente su peducci e colonne, in modo che sotto ad ogni peduccio si apre una porta, sotto ogni arcata, retta da due colonne, una finestra. Ad essa si accede tramite

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una angusta scala a chiocciola, e consente a sua volta laccesso, tramite una scaletta ricavata nello spessore del muro, al fastigio della torre. 6.1 Le misure della Torre L'altezza della fabbrica dal piano delle fondazioni alla cella campanaria di 58,36 m, oltre 55 fuori terra Il masso di fondazione di forma anulare ha un diametro esterno di 19,58 m, per un totale di 285 mq La Torre ha un peso proprio di 14453 tonnellate La Torre ha la forma di un cilindro cavo costituito da due pareti concentriche in blocchi di marmo che contengono un nucleo di inerti e malta Il foro centrale misura 4,5 m Una scala elicoidale all'interno del corpo cilindrico consente di accedere ai piani dei loggiati e raggiungere la cima della torre Lo spessore del muro al primo livello di 4,1 m. Ai livelli superiori di 2,7 m L'inclinazione di circa 5.5 verso sud; ci significa che la settima cornice sporge rispetto alla prima di circa 4.5 metri. Il baricentro si trova 22,6 m al di sopra del piano di fondazione La pressione media sul terreno di 5,1 Kg/cmq La pressione massima sul terreno di 10-11 Kg/cmq Leccentricit dei carichi sul piano di fondazione di 2,3 m Il cedimento differenziale di 1.89 m; ci significa che i bordi estremi nord e sud hanno ceduto rispettivamente circa 1,86 m e 3,75 m

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6.2 Caratteristiche e tipologia E' indubbio che ledificio frutto di una o pi personalit di altissimo livello. Esso infatti si presenta come una costruzione originale, a partire, prima ancora che dalla sua straordinaria pendenza e dagli ingegnosi accorgimenti tecnici escogitati dai costruttori per ovviarne i pericoli, dalla sua ardita struttura circolare. Non che manchino campanili pi antichi a pianta rotonda, da quelli ravennati ad alcuni in Toscana o in Umbria: ma il campanile di Pisa pu comunque ritenersi una struttura indipendente da tali prototipi e, per molti versi, del tutto autonoma dalle architetture precedenti. Le sue forme appaiono infatti difficilmente rapportabili a quelle di edifici consimili. I suoi immediati precedenti stilistici appaiono, anzi, quasi esclusivamente locali, o meglio pisani, e in qualche modo circoscritti ai monumenti della piazza. La stessa forma circolare sembra infatti essere stata adottata, da un lato, per il gioco di specchi e contrapposizioni con la parte del Duomo limitrofa, riecheggiando volutamente il

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Fasi della costruzione della Torre. Stato dell'opera all'inizio delle grandi sospensioni; suo compimento.

Storia dell'inclinazione della Torre.

7. DISEGNI STATO ATTUALE E VALORE STORICO DEL MONUMENTO

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171 - 4 riproduzioni ridotte di alcune pagine del fascicolo di ricerca redatto sulla Torre di Pisa storia, materiali utilizzati nella costruzione, problemi di staticit

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Lesperienza che si sviluppata nellambito del corso si fondata sullinsegnamento del progetto nelle sue peculiarit tecnologiche a livello esecutivo. Per raggiungere tale obiettivo si stati spinti ad affrontare la metodologia della progettazione dei sistemi costruttivi e del processo di realizzazione degli stessi sistemi. La metodologia, infatti, dovr sempre costituire direttiva fondamentale per lo studente architetto, poich ogni azione progettuale si esplica non solo attraverso la conoscenza delle regole dellarte e delle norme per una corretta pratica del costruire, ma soprattutto attraverso lo studio e la comparazione di come siano state

affrontate e risolte analoghe problematiche dai maestri dellarchitettura. Linsegnamento si articolato in due distinte fasi didattiche: la prima dedicata alle lezioni teoriche, alla costruzione di un archivio prodotti e al progetto definitivo di un sistema costruttivo; la seconda dedicata alla sperimentazione progettuale dei sistemi costruttivi scelti ed elaborati nelle scale opportune di progettazione esecutiva. Sulla base di piante, prospetti, sezioni e particolari costruttivi derivati dallesperienza di PROGETTAZIONE ARCHITETTONICA 1, si proceduto allanalisi dei sistemi costruttivi utilizzati nelledificio stesso.

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progettazone applicazioni di geometria descrittiva fondamenti e di sistemi costruttivi | federico Zago| dario Toffanello

B C

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A

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1 pianta del piano terra 1:100 2 particolare A 1:10 infisso fisso a taglio termico, spessore 63 mm; infisso scorrevole a taglio termico, spessore 63 mm; sezione orizzontale 3 - 4 dettaglio dei nodi 1, 2 del particolare A, 1:2

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5 particolare B 1:10 infisso a battente a taglio termico, spessore 63 mm; infisso scorrevole a taglio termico, spessore telaio fisso 119 mm, telaio mobile 36 mm; sezione orizzontale 6 - 8 dettaglio dei nodi 1, 2, 3 del particolare B, 1:2 9 particolare C 1:10 infisso a battente a taglio termico, spessore 63 mm; sezione orizzontale 10 - 12 dettaglio dei nodi 1, 2, 3 del particolare C, 1:2

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F

D

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E

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13 sezione di dettaglio 1:50

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14 15 particolare D 1:2 porta interna scorrevole, sezione orizzontale e verticale 16 17 particolare E 1:20 solaio di copertura; attacco della scala al solaio; sezione verticale

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18 - 20 particolare F 1:20 sezione verticale in corrispondenza dellinfisso: solaio di copertura, solaio del primo piano e solaio del piano terra con garege sottostante 21 22 dettaglio dei nodi 1, 2 del particolare F, 1:4 infisso a battente a taglio termico, spessore 63 mm; infisso scorrevole a taglio termico, spessore telaio fisso 119 mm, telaio mobile 36 mm; sezione verticale

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23 - 25 particolare G 1:20 sezione verticale in corrispondenza della muratura: solaio di copertura - tetto caldo, solaio del primo piano, solaio del piano terra, pavimentazione esterna e fondazione

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Il corso ha inteso affrontare lo studio approffondito dellopera di Le Corbusier attraverso le lezioni. Come elaborato finale stato richiesto

di progettare ununit minima demergenza che fosse scaturita dagli insegnamenti appresi nella lezione di un grande maestro quale Le Corbusier.

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architettura degli interni | mauro Galantino fondamenti e applicazioni di geometria descrittiva | dario Toffanello

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Obiettivo del corso stato quello di fornire le basi teoriche e metodologiche per il disegno digitale di architettura, attraverso lutilizzo di tecniche di modellazione e visualizzazione con software di CAD (Computer Aided Design). Parallelamente, sono stati affrontati i temi di carattere geometrico-proiettivo relativi alla rappresentazione architet-

tonica. Tema del corso stato il lavoro relativo al disegno digitale di un progetto architettonico di Le Corbusier, maison Cook, rappresentato con tecniche di costruzione geometrica 2D e 3D impaginato per lesame finale nella forma di una tavola su carta formato A2.

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disegno automatico 1 | alberto Sdegno

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1 vista tridimensionale del modello di Maison Cook con indicazione del punto di osservazione prescelto 2 riproduzione ridotta della tavola desame

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3 - 7 prospetto del retro, prospetto del fronte principale, sezione A-A, pianta del piano terra, sezione B-B di Maison Cook di Le Corbusier analizzata attraverso i tracciati regolatori

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Il corso ha previsto lapprendimento dei principi fondativi delle proiezioni parallele e centrali, la prospettiva e la teoria delle ombre applicati ad unarchitettura di Le Corbusier, maison Cook, con lobiettivo di utilizzare le scale e i metodi di rappresentazione pi oppor-

tuni ai fini di unadeguata descrizione delle forme e delle costruzioni. Allinterno del corso sono state inoltre eseguite delle applicazioni di disegno a mano libera sulle deformazioni della percezione visiva, lanamorfosi di proiezione e lanamorfosi di riflessione.

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fondamenti e applicazioni di geometria descrittiva | dario Toffanello

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1 autoritratto, matita su cartoncino bianco 2 anamorfosi piana, matita su cartoncino bianco

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3 4 anamorfosi piane, matita su cartoncino bianco

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5 6 anamorfosi prospettiche, matita su cartoncino bianco

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7 anamorfosi cilindrica, matita su cartoncino bianco 8 sintesi cromatica con tre toni di colore, matita su cartoncino bianco 9 anamorfosi conica, matita su cartoncino bianco

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Il corso ha proposto un percorso di lettura e analisi di architettura, effettuato utilizzando il disegno a mano libera su un supporto bidimensionale con lobiettivo di rappresentare gli elementi principali e secondari degli esempi considera-

ti insieme alla loro logica compositiva, attraverso processi di riconoscimento, scomposizione e semplificazione, e lutilizzazione di opportuni strumenti di misura e adeguati sistemi di scale di rappresentazione.

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disegnio dellarchitettura | corrado Balistreri

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1 - 4 albero in fiore e albero spoglio con rispettiva sintesi dei volumi principali costituenti lalbero, matita su cartoncino bianco

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5 quercia e sintesi dei volumi principali costituenti lalbero, matita su cartoncino bianco 6 riproduzione a matita su cartoncino bianco di un disegno di Albreth Dhurer

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Il laboratorio di restauro architettonico ha inteso fornire i principali strumenti tecnico-concettuali con i quali sperimentare la realizzazione del progetto di restauro di un edificio esistente, rispondendo in modo motivato sotto il profilo teorico e pratico ad un insieme di necessit conservative, di aspettative di restauro e di adattamenti e comple-

menti per luso attuale. Lattivit del laboratorio stata costituita da lezioni, esercitazioni in aula e seminari. Lesercitazione principale ha previsto lanalisi stratigrafica, del degrado e del dissesto di una facciata di palazzo Zane, campo Santa Maria Mater Domini, Venezia.

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restauro | francesco Doglioni fondamenti e applicazioni di geometria descrittiva | dario Toffanello

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1 analisi del degrado, quadro dunione generale 2 3 analisi del degrado, dettagli 4 riconoscimento e tracciamento dei perimetri di superfici di strato o di interfaccia, inventario dei tipi costruttivi 5 qualificazione dei perimetri di superficie, di strato o di interfaccia riconosciuti

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6 7 analisi del dissesto 8 stato di fatto delledificio oggetto di studio, palazzo Zane in campo Santa Maria Mater Domini, Venezia 9 ipotesi di progetto

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Linsegnamento ha inteso fornire i lineamenti critici, metodologici e contestuali della storia dellestetica grafica, dalle primigenie forme a quelle moderne, con particolare attenzione agli artefatti a stampa. Le lezioni hanno affrontato vicende, esperienze e problemi centrali della storia dellestetica grafica, attraverso lanalisi di tematiche, protagonisti e opere maggiori, quali manifestazioni di gradienti storici, di fenomeni intrecciati di gusto, di culture progettuali, di meccanismi di produzione e consumo.

Allinterno del corso sono state svolte tre esercitazioni: la redazione di un biglietto da visita personale progettato su entrambi i lati, di un adesivo e di rispettiva carta intestata; la progettazione di un logo per la regione Valle dAosta rispondente ad un bando di concorso indetto dalla suddetta regione; la produzione di un fascicolo in formato A5 realizzato con tre fogli di formato A4 stampati fronte e retro, rilegati con punto metallico posto nella linea di piegatura dei fogli.

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estetica | sergio Polano

sabrina casonatovia mondini 5 31046 oderzo treviso m +39 3496650738 t +39 0422853235 cf csnsrn81e55f770d email [email protected] 2

1 2 riproduzione in grandezza naturale del biglietto da visita personale, fronte e retro 3 riproduzione in grandezza naturale delladesivo

sabrina casonatovia mondini 5 31046 oderzo treviso m +39 3496650738 t +39 0422853235 cf csnsrn81e55f770d email [email protected]

4 riproduzione ridotta della carta intestata su formato A4

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via mondini 5

31046 oderzo

treviso

sabrina casonato

m +39 3496650738 email [email protected]

t +39 0422853235 cf csnsrn81e55f770d

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otto neurath[1882 - 1945]

5 riproduzione in grandezza naturale della copertina del fascicolo in formato A5 6 - 10 riproduzioni ridotte delle pagine interne del fascicolo 11 riproduzione ridotta del retro del fascicolo

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Esempi di pittogrammi Isotype.

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Otto Neurath era cosciente del ruolo sempre maggiore che le immagini stavano prendendo nell ambito della comunicazione. Convinto che "il cittadino medio dovrebbe essere in grado di acquisire illimitate informazioni su ogni tema che gli interessi, cos come pu ottenere informazioni geografiche da mappe e atlanti", Neurath avvi un programma di divulgazione ideando una teoria per la rappresentazione visiva di dati complessi, come quelli statistici, basata sul fatto che l apprendimento avviene in modo pi immediato e intuitivo tramite immagini semplici, rispetto alle parole. Prendendo spunto dalle teorie di Wittgenstein sul linguaggio, Neurath ipotizza un insieme di segni grafici che formino un linguaggio visivo composto da icone con la capacit dicombinarsi tra loro secondo regole stabilite per elaborare un rivoluzionario sistema universale di comunicazione visiva dell informazione. Tale sistema di rappresentazione statistica, il cosiddetto "metodo viennese", noto come Isotype, International System of Typographic Picture Education, "un linguaggio mondiale senza parole" permetteva di visualizzare dati complessi e aveva lo scopo di superare le barriere linguistiche e culturali tra le nazioni, aiutando, ad esempio, un viaggiatore in un paese di cui non conosce la lingua a trovare un telefono, una banca, una biglietteria.

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Il giovane Neurath riflette sulla precisione e sulla geometria dei dipinti murari egizi. Quello che lo colpisce la forza comunicativa diretta di forme crude, semplici prive di dettagli elaborati.

7Arntz riesce a tradurre in immagini il pensiero di Neurath. L obiettivo di permettere la comunicazione fra persone di lingue diverse, ha stimolato in seguito altri studi, come il progetto dell A.I.G.A. (1970) per il Dipartimento dei Trasporti degli Stati Uniti, che ha dato un contributo ulteriore a creare un alfabeto per i viaggiatori moderni. I famosi pittogrammi realizzati da Otl Aicher per identificare le discipline sportive alle Olimpiadi di Monaco nel 1972 possono dirsi un diretto sviluppo delle teorie di Neurath. Da Isotype sono derivati numerosi sistemi di rappresentazione, oggi ampiamente utilizzati, sia nella cosiddetta info-grafica di quotidiani, giornali e servizi televisivi sia nelle riviste economiche e nell editoria finanziaria sia per l orientamento negli edifici (musei, ospedali, aeroporti...) sia nella segnaletica stradale e dei trasporti, fino alle icone dei nostri computer. Da un po' di tempo, i grafici son tornati a interessarsi dei pittogrammi, speciale categoria di segni che manifesta una particolare capacit di sintesi tra idea e immagine, in un originale amalgama espressivo, assai solleticante agli effetti del linguaggio visivo. Pittogramma un segno iconico il cui referente un oggetto o una particolare classe di oggetti o ancora la particolare qualit o azione che la classe di oggetti pu designare. Ci sono altri elementi grafici che sono entrati nella nostra quotidianit grazie agli studi di Neurath: le torte, i grafici realizzati attraverso la somma di pittogrammi, le icone che popolano le mappe nei quotidiani, nelle riviste e negli atlanti o nelle enciclopedie.

Pittografia di un indiano mandata un commerciante di pellicce: "Ti offro le pelli di un bisonte, di una lontra e di una giumenta in cambio di un fucile e trenta pelli di castori". Il cambio indicato col segno X, che ricorda gli indici incrociati del baratto.

Immagini collezionate da Otto Neurath per tentare di comunicare le proprie idee. Disegni a pastello su carta bianca o colorata.

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8Isotype pu essere considerato il primo progetto di information design, il settore della progettazione visiva che si occupa di rendere le informazioni accessibili al pubblico. Secondo la definizione data dall International Institute for Information Design, esso: si occupa di definire, pianificare e dare forma ai contenuti di un messaggio e al contesto in cui esso viene presentato, con l intento di ottenere obiettivi precisi in relazione alle necessit degli utenti. L information design trova applicazione nei settori delleducazione, della divulgazione scientifica, dell orientamento nell ambiente. Il suo intervento si applica quindi alla progettazione di sistemi di segnaletica, punti informativi, moduli, tabelle, diagrammi, mappe, orari, manuali tecnici e cos via. Nell information design gli aspetti estetici e persuasivi della comunicazione visiva diventano secondari rispetto ai criteri di chiarezza e funzionalit. Il sistema Isotype introduce alcuni semplici ma importanti principi per la rappresentazione dei dati quantitativi. Per ogni oggetto o categoria da rappresentare viene creato un segno: caratteristiche essenziali di questo segno sono la semplicit, la riconoscibilit, l immediatezza. Si deve quindi evitare che il segno abbia troppi dettagli. Nelle parole di Neurath: Unimmagine che fa un buon uso del sistema deve trasmettere tutte le informazioni importanti riguardo all elemento che rappresenta. Al primo sguardo si vedono gli elementi pi importanti, al secondo i meno importanti, al terzo i dettagli. Al quarto, non dovrebbe cogliersi pi nulla. Ogni segno deve essere comprensibile senza l aiuto di parole. La semplicit del disegno permette anche di allineare i diversi segni Isotype su una stessa linea, come si farebbe con i caratteri tipografici. Per rappresentare quantit variabili di uno stesso oggetto, lo stesso segno viene ripetuto in modo proporzionale alla quantit. Questo, secondo Neurath, rende i diagrammi Isotype pi accessibili rispetto ai grafici astratti, che usano forme geometriche di dimensioni variabili. Anche la tavolozza cromatica ristretta: i colori suggeriti sono sette (bianco, blu, verde, giallo, rosso, marrone e nero) e devono essere abbastanza diversi tra loro da essere sempre identificati dall osservatore. Questi criteri di semplicit e immediatezza rendono il sistema Isotype utile anche come linguaggio internazionale per immagini o linguaggio visivo ausiliario. Neurath ne suggerisce l uso nell istruzione, nella realizzazione di un Enciclopedia universale delle scienze e nella comunicazione tra persone di lingue diverse.

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biog

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r a f

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bibliog

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9r a f i a

1882: nasce a Vienna. Studia scienze economiche e sociali a Vienna e ad Heidelberg. 1906: si laurea in sociologia a Berlino. 1917: ottiene la libera docenza in economia. 1924: con Moritz Schlick, Hans Hahn, Rudolf Carnap, Kurth Gdel e altri, d vita al Circolo di Vienna, da cui si sviluppa una corrente di pensiero che diviene nota come neopositivismo (al quale partecipavano filosofi, sociologi, matematici, giuristi). Obiettivo del movimento il superamento della metafisica e l'introduzione del metodo scientifico in filosofia. 1925: fonda e dirige il Museo Sociale ed Economico di Vienna con lobiettivo di diffondere tra i cittadini la conoscenza di informazioni e dati statistici, in modo da comprendere meglio la realt del proprio paese. Neurath chiama a collaborare un gruppo di persone, tra cui l'artista e grafico tedesco Gert Arntz (1900-1988) e Marie Reidemeister Neurath (1898-1987), che pi tardi diriger l'Isotype Institute in Inghilterra. Lingresso di Arntz nellequipe del museo segna la nascita di un nuovo linguaggio ideografico: dapprima conosciuto soltanto come metodo Neurath, isotype - International System of Typographic Picture Education mirava alla creazione di una lingua transnazionale che valicasse le frontiere e semplificasse i processi di apprendimento. 1929: tra gli autori del manifesto del neopositivismo, Per una visione scientifica del mondo.

Danilo Zolo, Scienza e politica in Otto Neurath. Una prospettiva post-empirica, Feltrinelli, Milano, 1986 Francesco Fistetti, Neurath contro Popper. Otto Neurath riscoperto, Dedalo, 1985 Massimo Ferrari (a cura di), Il Circolo di Vienna, La Nuova Italia, 2000 Otto Neurath, Il Circolo di Vienna e l'avvenire dell'empirismo logico, Armando, Roma, 1996 Ludovico Geymonat, La Vienna dei paradossi. Controversie filosofiche e scientifiche nel Wiener Kreis, Il Poligrafo, Padova, 1991 Aldo Gargani, Il Circolo di Vienna, Longo, Ravenna, 1984 H. Feigl, Il Circolo di Vienna e l'avvenire dell'empirismo logico, Armando, roma, 1980 H. Feigl, Il Circolo di Vienna in America, Armando, Roma, 1980 L. Lentini - E. Severino, Il Circolo di Vienna, in AA.VV., Questioni di storiografia filosofica. Il pensiero contemporaneo, La Scuola, Brescia, 1978 Victor Kraft, Il Circolo di Vienna, Peloritana Edizioni, Messina, 1969 Sergio Polano Pierpaolo Vetta, Abecedario. La grafica del Novecento, Electa 2003

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10L uomo moderno riceve una grande parte delle sue conoscenze e della sua istruzione in generale tramite impressioni visive, illustrazioni, fotografie, film. I quotidiani, di anno in anno, mostrano sempre pi immagini. Inoltre, anche la pubblicit opera con segnali ottici e rappresentazioni visive. Mostre e musei sono certamente il risultato di questa incessante attivit visiva. Isotype rappresenta l inizio dell evoluzione di un linguaggio, pone le basi per uno sviluppo di segni globali moderni - segni, pittogrammi, icone e scritture - e offre numerosi spunti di riflessione sul concetto di comunicazione universale, sul tema della cultura visiva, sull evoluzione dei sistemi di scrittura e sull importanza del progetto grafico nella diffusione delle informazioni. 1929 1939: sotto la direzione di Arntz vengono realizzate numerose pubblicazioni statistiche e mostre divulgative. 1932: Neurath e Arntz sono costretti a lasciare l'Austria in seguito ai mutamenti nella situazione politica e si spostano a L'Aia, nei Paesi Bassi, dove proseguono il loro lavoro. In questi anni, insieme a Carnap e a Morris, dirige la pubblicazione dell'Enciclopedia internazionale delle scienze unificate. 1940: Neurath fugge in Inghilterra, dopo l'invasione dei Paesi Bassi da parte dell'esercito tedesco. 1945: muore a Oxford.

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ISOTYPE[Le parole dividono, le immagini uniscono]

Obiettivo del corso stato quello di far conoscere le tematiche della sicurezza al fuoco, presentando il quadro normativo nazionale di riferimento, i fondamenti della prevenzione incendi, intesa come protezione attiva e passiva, e le ricadute di queste problematiche nel progetto di architettura. Limportanza della prevenzione, una cultura sociale molto pi attenta a questi temi e lintroduzione di tecniche costruttive e materiali innovativi hanno sollecitato negli ultimi anni lemanazione di nuove norme per la prevenzione incendi, che hanno prodotto un apparato normativovasto e articolato che si confronta con il progetto architettonico in modo molto pi diretto di quanto

non succedesse in passato. Le normative per la sicurezza al fuoco determinano pesanti ricadute sul progetto di architettura, non solo dal punto di vista impiantistico, ma anche distributivo e formale, dal momento che garantire la compartimentazione di un edificio o predisporre i sistemi di evacuazione in caso di emergenza costituiscono elementi di studio che entrano direttamente nella fase di progettazione di un manufatto fino dalle prime fasi. Il corso ha previsto, oltre alle lezioni teoriche, la redazione di un elaborato conclusivo comprendente un progetto di messa a norma di un edificio di media complessit e di tutti gli elaborati necessari alla presentazione ai VVF.

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sicurezza al fuoco | valeria Tatano

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1 riproduzione ridotta della tavola 2, pianta del primo piano, adeguamento della sede iuav delle terese a uso uffici 2 - 4 riproduzione ridotta di parte della tavola di messa a norma del locale centrale termica; distanze di sicurezza esterne, pianta e sezione del locale C.T. 5 riproduzione ridotta della tavola 5, planimetria generale

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Il corso ha fornito quegli strumenti che permettano di collegare la progettazione illuminotecnica a quella architettonica, fornendo gli strumenti di base per utilizzare la luce come elemento di progettazione. Se infatti evidente come la luce naturale risulti un elemento chiave nella percezione e dello spazio, ma anche dei volumi e dei piani che configurano la forma architettonica, si deve invece sottolineare come, negli ultimi anni, assuma sempre pi importanza anche lilluminazione notturna di spazi urbani e di monumenti.

Tenuto conto di ci, il corso ha proposto di sperimentare le possibilit espressive connesse alluso della luce naturale e artificiale in architettura. Nel corso delle lezioni sono stati affrontati tre grandi temi: fisica della luce e fisiologia della visione, colore e colorimetria; progettazione della luce naturale; illuminazione artificiale. Per ogni blocco stato possibile applicare in maniera sperimentale le conoscenze acquisite facendo assumere allintero corso un carattere eminentemente pratico.

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illuminotecnica | marina Vio

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1 2 valutazione della luce naturale negli ambienti con lausilio del diagramma di Waldram, esempio di due differenti diagrammi 3 4 simulazione dellinstallazione di impianto illuminotecnico artificiale con lutilizzazione del software Dialux

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Il corso si proposto di presentare le scienze cognitive con particolare attenzione alle problematiche che possono interessare uno studioso di architettura: naturale e artificiale, progettazione e progettazione alla rovescia, decom-

posizione e programmazione, innovazione tecnologica e scienze cognitive, modelli e simulazione, modelli visivi, esplorazione e attenzione, articolazione figura-sfondo, protesi cognitive, teoria dei giochi e ambiente.

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psicologia dei processi cognitivi | paolo Legrenzi

Questo corso ha saputo dare alcuni strumenti per evitare i costi elevati - economici e sociali - di malintesi e dissidi pi o meno velati. Le competenze necessarie per comunicare e trattare in modo efficace non sono innate, ma fanno parte del bagaglio di conoscenze di cui ci si impossessa solitamente in modo inconsapevole, imitando modelli e reagendo a stimoli esterni. Il corso servito a rendersi consapevoli del proprio modo di interagire con gli altri ed a imparare altri modi, pi consapevoli ed efficaci, di farlo. Queste esperienze sono uno sviluppo pratico dellapproccio sistemico che ipotizza complesse interazioni tra soggetti sociali al posto di insuperabili contrapposizioni (Helmut Willke, Systemtheorie I-III) e dello studio dei processi cognitivi: la realt viene costruita dai soggeti sociali attra-

verso un complesso gioco di bisogni, motivi, scopi, interpretazioni, aspettative, assunzioni implicite, convenzioni, contesti, interessi e desideri, tanto da rendere illusoria una percezione oggettiva. Impadronirsi di conscere specifiche intorno a questi temi ha significato smettere di vivere interazioni interpersonali in modo puramente reattivo. Allinterno del corso non si trattato soltanto dellapprendimento delle diverse tematiche e degli assunti teorici che vi stanno dietro, ma si integrato con la sperimentazione di comportamenti adeguati tramite esercizi sul campo, giochi di ruolo ed allenamenti, Trainings. stato un corso che, per le sue caratteristiche particolari, ha previsto la partecipazione attiva e continuativa a partire dalla prima lezione di un gruppo di studenti.

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teorie e tecniche della comunicazione e trattativa | ludovica Scarpa

Questo corso ha fornito i metodi di un rilievo e di una rappresentazione architettonica con lausilio degli strumenti digitali dando una conoscenza tecnica delle procedure che caratterizzano le fasi di misura, modellazione e visualizzazione tridimensionale. Gli strumenti digitali sono stati utilizzati sia in fase di analisi delloggetto architettonico sia in fase di ricostruzione tridimensionale grazie allutilizzo di funzioni di modellazione geometrica. Il problema della ricostruzione tridimensionale ha riguardato differenti scale di rappresentazione: dalla scala delledificio alla scala del dettaglio architettonico (un capitello, una cornice, una colonna, etc.) nello scopo di trattare parallelamente le informazioni quantitative (dimensionali) e le informazioni di carattere qualitativo (stato di conservazione, cromatismi, etc.). Il corso stato strutturato da una serie

di lezioni introduttive sullevoluzione dei sistemi di rilievo architettonico ed stato confrontato ai temi dellanalisi delloggetto, dellestrazione delle sezioni significative, dei modelli di descrizione, della modellazione tridimensionale, e del mapping di textures a partire dalle fotografie. Le lezioni sono state divise in quattro gruppi: teoria, modellazione geometrica, fotomodellazione e trattamento della nuvola di punti ottenuta da un rilievo laser 3D. Alle lezioni teoriche sono state associate delle applicazioni e delle esercitazioni pratiche sui seguenti softwares: -Alias MAYA per la modellazione geometrica -Realviz IMAGEMODELER per la fotomodellazione -Mensi POINTSCAPE per il rilievo laser -Mensi REALWORKS per il trattamento della nuvola di punti.

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fse corso professionalizzante di tecnico rilevatore | livio De Luca

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1 - 6 procedura di estrazione dei profili dalla nuvola di punti scansionata attravero laser 3D e successiva elaborazione fino a giungere alla realizzazione di un modello tridimensionale virtuale al quale applicare le texture

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Il corso stato articolato sulle seguenti tematiche: - la modellistica in relazione alla tecnica di apprendimento dellutilizzo delle macchine per la lavorazione e alla conoscenza delle propriet dei materiali e alla costruzione di plastici; - la modellazione tridimensionale in

relazione ai materiali e tecniche di lavorazione. Allinterno del laboratorio sono stati prodotti diversi manufatti con lutilizzo di materiali diversi e, conseguentemente, differenti tecniche: il forex, il legno, il plexiglass.

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fse corso professionalizzante di modellistica | filippo Mastinu