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Editore: Associazione culturale QUATTRO. Registrato al Tribunale di Milano al n. 397 del 3/6/98. Sede legale: viale Umbria 58, 20135 Milano Redazione: via Tito Livio 33 - tel. 02 45477609 – 3381414800 - e-mail: [email protected] Sito internet: www.quattronet2.it Videoimpaginazione: SGE Servizi Grafici Editoriali Stampa: Centro Servizi Editoriali srl - Stabilimento Galeati Via Selice, 187/189 - IMOLA (BO). Direttore responsabile: Stefania Aleni. Redazione: Vanda Aleni, Alessia Arcando, Fiorenza Auriemma, Patrizia Avena, Lorenzo Baio, Sergio Biagini, Athos Careghi, Luca Cecchelli, Giovanni Chiara, Rita Cigolini, Lidia Cimino, Giulia Costa, Antonella Damiani, Elena Gadeschi, Valentina Geminiani, Giovanni Minici, Gianni Pola, William Porzio, Francesco Pustorino, Alberto Raimondi, Emiliano Rossi, Azzurra Sorbi, Riccardo Tammaro, Francesco Tosi, Alberto Tufano. Ha collaborato a questo numero: Giovanni Armando Costa Tiratura: 16.500 copie COPIA OMAGGIO Giornale di informazione e cultura della zona 4 Anno XXII, numero 193, febbraio 2018 ATHOS È una sofferenza continua- re a seguire da anni (an- zi decenni ormai) le vi- cende di Porta Vittoria, speran- do che la situazione si risolva, vedendo che i lavori magari iniziano, ma poi si fermano per anni, riprendono ma si ferma- no di nuovo quando sembra che ormai siamo a buon punto, con gli edifici costruiti, ma so- lo loro, senza il completamento a verde e servizi sportivi sul- l’area di proprietà del Comune, e che al Comune deve ritornare dopo i lavori. Il fallimento a settembre 2016 della società di Danilo Coppola “Porta Vittoria Spa” blocca nuovamente tutto, lasciando le aree pubbliche nelle condizioni disastrose che tutti possiamo vedere passan- do di là; e non è solo un pro- blema estetico e di decoro, ma anche di igiene, data la pre- senza di ratti che popolano in particolare il futuro giardino davanti alle residenze Giardini Vittoria, fra via Cervignano e viale Molise. E l’asta per la vendita di tutto il complesso? Dai giornali na- zionali apprendiamo che l’asta è andata deserta a fine novem- bre (la base di partenza per l'asta era di 152 milioni), ma si stanno percorrendo altre strade. Ci sarebbero infatti due richieste di concordato falli- mentare, una da parte del fon- do Algebris di Davide Serra tramite Nike Real Estate Srl, e una da parte del fondo York. La cosa positiva, se vogliamo trovare qualcosa di positivo, è che il “pacchetto” prevede che il nuovo operatore non abbia l’abitabilità degli edifici già costruiti prima della realizza- zione delle opere pubbliche, già definite nella progettazione e nei costi. Proprio a gennaio è arrivato per il parere in Consiglio di Municipio 4 il progetto di par- co temporaneo (molto di più di una semplice sistemazione a verde, come era stato detto) da realizzare nell’area già de- stinata alla BEIC, sul cui fu- turo non sono ancora state fat- te scelte definitive. Invece, il progetto del giardino davanti alle residenze Giardini Vittoria (sull’area già bonificata, come ci è stato confermato dai pro- gettisti) era già stato approvato nella precedente consigliatura, tanto che il Consiglio di zona 4 aveva approvato la proposta di intitolarlo “8 marzo”. Il progetto in esame del Parco temporaneo da realizzare è ab- bastanza elaborato. Sintetica- mente, vuole essere un luogo pensato per la libera fruizione dello spazio aperto dove i per- corsi sono suggeriti ma non prestabiliti, dove si susseguono aree tematiche di diversa na- tura, dove, come elemento di land art, è prevista una duna, ovvero un'area in rilevato che realizzi una separazione visua- le e acustica fra il parco e la trafficata via Monte Ortigara. Previste aree destinate al gioco libero per diverse fasce di età (3-6; 6-10), un’area per il re- lax, un’area per il book cros- sing, dove sarà possibile scam- biarsi libri e opinioni, fermarsi a leggere da soli o in compa- gnia, e organizzare piccoli eventi sul tema della lettura e della scrittura in concomitanza con le principali manifestazio- ni che animano Milano. E poi grandi sculture aventi forma di “lettera”, i giardini senso- riali, e altro ancora. Preferiamo non entrare troppo in dettaglio, finché qualcosa non si muove- rà concretamente. Difficile fare previsioni sugli esiti e sui tempi; quello che però i cittadini chiedono è di far mantenere in condizioni accettabili dal punto di vista ambientale e igienico queste aree, fino a quando il nuovo operatore (che sia serio, questa volta!) non si “materializza”: lo aspettiamo con ansia. L’as- sessore all’Urbanistica Pier- francesco Maran, da noi inter- pellato, è fiducioso che l’ope- razione di vendita si completi nel 2018. Stefania Aleni Porta Vittoria, qualche novità La riqualificazione dell’Ortomercato forse non è più un sogno Nelle pagine interne: Ricordi del 35 pag. 12 Dipendenze e tossicodipendenze pag. 13 Lascia la scia, architettura temporanea pag. 8 Il Novecento italiano pag. 14 Il potenziamento del trasporto pubblico pag. 9 S embra che la congiunzio- ne astrale sia favorevole: Sogemi (la Società parte- cipata che gestisce i mercati ge- nerali) ha presentato un proget- to di riqualificazione dell’Or- tomercato e dell’area mercatale, gli operatori dell’Ortofrutta hanno collaborato all’elabora- zione del progetto e concordano con esso, la Giunta comunale lo ha approvato a dicembre, e ora manca solo l’approvazione del Consiglio comunale, che dovrebbe approvarlo entro feb- braio con ampie convergenze anche delle forze politiche di opposizione. What else?, direb- be qualcuno. Avevamo già illustrato la “fi- losofia” del nuovo presidente Cesare Ferrero: «La mia pro- posta è: facciamo le cose sem- plici, ricostruiamo i padiglioni dell’ortofrutta, e smantelliamo gli altri. Facciamo però un progetto semplice, funzionale ed efficiente», ci aveva detto nell’intervista pubblicata sul numero di QUATTRO del marzo 2017. In pochi mesi il progetto è stato redatto, si è steso un piano finanziario di concerto con il Comune di Mi- lano, l’azionista, e si sono af- frontati tutti i temi giuridici le- gati alla fattibilità. Questo lavoro congiunto ha portato quindi alla proposta di delibera di consiglio comunale che ha per oggetto “Determi- nazioni in merito alla riquali- ficazione e ristrutturazione dei mercati all’ingrosso della Città di Milano”, che andrà a bre- vissimo in aula. I contenuti della delibera sono stati illu- strati dallo stesso presidente Ferrero, dall’assessore al Commercio Cristina Tajani e dal direttore generale del Co- mune di Milano, Arabella Ca- porello, in un incontro pubbli- co promosso dai gruppi con- sigliari del Partito Democrati- co di Comune e Municipio 4 lo scorso 19 gennaio. Poiché avremo modo di ritor- narci altre volte, data la rile- vanza del tema per la nostra zona e dato l’impatto (con i suoi aspetti positivi e negativi) della collocazione dei mercati in un’area ormai alquanto cen- trale, illustriamo per punti il contenuto della delibera e le linee del progetto. segue a pag. 3 La situazione attuale

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Editore: Associazione culturale QUATTRO. Registrato al Tribunale di Milano al n. 397 del 3/6/98. Sede legale: viale Umbria 58, 20135 Milano Redazione: via Tito Livio 33 - tel. 02 45477609 – 3381414800 - e-mail:[email protected] Sito internet: www.quattronet2.it Videoimpaginazione: SGE Servizi Grafici Editoriali Stampa: Centro Servizi Editoriali srl - Stabilimento Galeati Via Selice, 187/189 - IMOLA (BO). Direttoreresponsabile: Stefania Aleni. Redazione: Vanda Aleni, Alessia Arcando, Fiorenza Auriemma, Patrizia Avena, Lorenzo Baio, Sergio Biagini, Athos Careghi, Luca Cecchelli, Giovanni Chiara, Rita Cigolini, Lidia Cimino,Giulia Costa, Antonella Damiani, Elena Gadeschi, Valentina Geminiani, Giovanni Minici, Gianni Pola, William Porzio, Francesco Pustorino, Alberto Raimondi, Emiliano Rossi, Azzurra Sorbi, Riccardo Tammaro,Francesco Tosi, Alberto Tufano. Ha collaborato a questo numero: Giovanni Armando Costa Tiratura: 16.500 copie COPIA OMAGGIO

Giornale di informazione e cultura della zona 4

Anno XXII, numero 193, febbraio 2018

ATHOS

Èuna sofferenza continua-re a seguire da anni (an-zi decenni ormai) le vi-

cende di Porta Vittoria, speran-do che la situazione si risolva,vedendo che i lavori magariiniziano, ma poi si fermano peranni, riprendono ma si ferma-no di nuovo quando sembrache ormai siamo a buon punto,con gli edifici costruiti, ma so-lo loro, senza il completamentoa verde e servizi sportivi sul-l’area di proprietà del Comune,e che al Comune deve ritornaredopo i lavori. Il fallimento asettembre 2016 della società diDanilo Coppola “Porta VittoriaSpa” blocca nuovamente tutto,lasciando le aree pubblichenelle condizioni disastrose chetutti possiamo vedere passan-do di là; e non è solo un pro-blema estetico e di decoro, maanche di igiene, data la pre-senza di ratti che popolano inparticolare il futuro giardinodavanti alle residenze GiardiniVittoria, fra via Cervignano eviale Molise.E l’asta per la vendita di tuttoil complesso? Dai giornali na-zionali apprendiamo che l’astaè andata deserta a fine novem-bre (la base di partenza perl'asta era di 152 milioni), masi stanno percorrendo altrestrade. Ci sarebbero infatti duerichieste di concordato falli-mentare, una da parte del fon-

do Algebris di Davide Serratramite Nike Real Estate Srl,e una da parte del fondo York.La cosa positiva, se vogliamotrovare qualcosa di positivo, èche il “pacchetto” prevede cheil nuovo operatore non abbial’abitabilità degli edifici giàcostruiti prima della realizza-zione delle opere pubbliche,già definite nella progettazionee nei costi. Proprio a gennaio è arrivatoper il parere in Consiglio diMunicipio 4 il progetto di par-co temporaneo (molto di piùdi una semplice sistemazionea verde, come era stato detto)da realizzare nell’area già de-stinata alla BEIC, sul cui fu-turo non sono ancora state fat-te scelte definitive. Invece, ilprogetto del giardino davantialle residenze Giardini Vittoria(sull’area già bonificata, comeci è stato confermato dai pro-gettisti) era già stato approvatonella precedente consigliatura,tanto che il Consiglio di zona4 aveva approvato la propostadi intitolarlo “8 marzo”.Il progetto in esame del Parcotemporaneo da realizzare è ab-bastanza elaborato. Sintetica-mente, vuole essere un luogopensato per la libera fruizionedello spazio aperto dove i per-corsi sono suggeriti ma nonprestabiliti, dove si susseguonoaree tematiche di diversa na-

tura, dove, come elemento diland art, è prevista una duna,ovvero un'area in rilevato cherealizzi una separazione visua-le e acustica fra il parco e latrafficata via Monte Ortigara. Previste aree destinate al giocolibero per diverse fasce di età(3-6; 6-10), un’area per il re-lax, un’area per il book cros-sing, dove sarà possibile scam-biarsi libri e opinioni, fermarsia leggere da soli o in compa-gnia, e organizzare piccolieventi sul tema della lettura edella scrittura in concomitanzacon le principali manifestazio-ni che animano Milano. E poigrandi sculture aventi formadi “lettera”, i giardini senso-riali, e altro ancora. Preferiamonon entrare troppo in dettaglio,finché qualcosa non si muove-rà concretamente. Difficile fare previsioni sugliesiti e sui tempi; quello cheperò i cittadini chiedono è difar mantenere in condizioniaccettabili dal punto di vistaambientale e igienico questearee, fino a quando il nuovooperatore (che sia serio, questavolta!) non si “materializza”:lo aspettiamo con ansia. L’as-sessore all’Urbanistica Pier-francesco Maran, da noi inter-pellato, è fiducioso che l’ope-razione di vendita si completinel 2018.

Stefania Aleni

Porta Vittoria, qualche novità

La riqualificazione dell’Ortomercatoforse non è più un sogno

Nellepagineinterne:

Ricordi del 35

pag. 12

Dipendenze etossicodipendenze

pag. 13

Lascia la scia,architetturatemporanea pag. 8

Il Novecentoitaliano

pag. 14

Il potenziamentodel trasportopubblico pag. 9

Sembra che la congiunzio-ne astrale sia favorevole:Sogemi (la Società parte-

cipata che gestisce i mercati ge-nerali) ha presentato un proget-to di riqualificazione dell’Or-tomercato e dell’area mercatale,gli operatori dell’Ortofruttahanno collaborato all’elabora-zione del progetto e concordanocon esso, la Giunta comunalelo ha approvato a dicembre, eora manca solo l’approvazionedel Consiglio comunale, chedovrebbe approvarlo entro feb-braio con ampie convergenzeanche delle forze politiche diopposizione. What else?, direb-be qualcuno.Avevamo già illustrato la “fi-losofia” del nuovo presidenteCesare Ferrero: «La mia pro-posta è: facciamo le cose sem-

plici, ricostruiamo i padiglionidell’ortofrutta, e smantelliamogli altri. Facciamo però unprogetto semplice, funzionaleed efficiente», ci aveva dettonell’intervista pubblicata sulnumero di QUATTRO delmarzo 2017. In pochi mesi ilprogetto è stato redatto, si èsteso un piano finanziario diconcerto con il Comune di Mi-lano, l’azionista, e si sono af-frontati tutti i temi giuridici le-gati alla fattibilità.Questo lavoro congiunto haportato quindi alla proposta didelibera di consiglio comunaleche ha per oggetto “Determi-nazioni in merito alla riquali-ficazione e ristrutturazione deimercati all’ingrosso della Cittàdi Milano”, che andrà a bre-vissimo in aula. I contenuti

della delibera sono stati illu-strati dallo stesso presidenteFerrero, dall’assessore alCommercio Cristina Tajani edal direttore generale del Co-mune di Milano, Arabella Ca-porello, in un incontro pubbli-co promosso dai gruppi con-sigliari del Partito Democrati-co di Comune e Municipio 4lo scorso 19 gennaio.Poiché avremo modo di ritor-narci altre volte, data la rile-vanza del tema per la nostrazona e dato l’impatto (con isuoi aspetti positivi e negativi)della collocazione dei mercatiin un’area ormai alquanto cen-trale, illustriamo per punti ilcontenuto della delibera e lelinee del progetto.

segue a pag. 3

La situazione attuale

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Non è usuale vedere un giovane maestro di freestyle pal-leggiare durante una conferenza stampa di presentazionedi una stagione teatrale.

Il motivo però è presto detto: lo Spazio Avirex Tertulliano haportato in scena a gennaio FUTBOL-STORIE DI CALCIO, trebellissimi racconti di Osvaldo Soriano, la musica dal vivo delpianista Flavio Ricotti e le incredibili evoluzioni del campionedi calcio freestyle Kirill Mezenok su un palco che per l’occasionesi è trasformato in uno stadio, in uno spogliatoio, in un campo.Incuriositi, e avendo scoperto che Kirill è un giovane di 24 anniresidente doc di zona 4, abbiamo cercato di scoprire con lui isegreti di questa disciplina. Tutto iniziò attorno al 2007 quando a seguito di un “numero” diMaradona (il “giro del mondo”, ovvero far ruotare il piede mentreil pallone resta quasi sospeso a mezz’aria), molti altri calciatori ini-

ziarono a fare acrobazie con il pallone. Non solo loro; anche moltigiovani incominciarono a cimentarsi con questo che si può chiamaresport, ma anche divertimento, ma anche una esibizione di velocitànel giocare il pallone avendo inoltre una buona dose di inventivaper studiare nuove mosse. Il freestyle si suddivide in diversi trick(i modi di fare palleggi con il pallone) a seconda che vengano uti-lizzati la parte bassa del corpo (lower body), quella alta (upper

body) o si giochi con il pallone restando seduti (sit down).

Esistono campionati internazionali o nazionali?«No – risponde Kirill -. Non esiste una federazione, e una speciedi campionato mondiale si tiene ogni anno a Praga, ma chi vincenon ha visibilità: rimane nella cerchia dei praticanti e su youtube,il social che ha contribuito a diffondere il freestyle e a far co-noscere a chi lo pratica le “invenzioni” che creano i campioni.Basta comunque organizzare un torneo per considerarlo un cam-pionato. Si riuniscono tutti i più bravi al mondo e ci si sfida.Chi vince è campione in teoria». Chi vince è campione in teoria».Curiosamente il primo campione o testimonial di questa “arte”è stato un olandese che ha lanciato la moda poi diffusasi nelmondo.A proposito, i campionati si svolgono con la formula uno controuno in un campo rotondo con due porte e vince chi fa tunnel al-l’altro o segna più dell’avversario.Una “spart”, ovvero uno sport che si fonde con l’arte di addo-mesticare la sfera di cuoio, come la definisce Kirill, che è iniziatacome divertimento, si è evoluta negli ultimi dieci anni, come sisono evolute le figure che ogni atleta compie durante le esibi-zioni, utilizzando un normale pallone da calcio.

Come hai incominciato?«Per divertimento, mi sono appassionato e ho continuato avendobuone soddisfazioni. Adesso organizzo eventi, collaboro conInter, Milan e Juve, per far conoscere questa attività sportiva;ogni settimana sono in Svizzera presso una scuola di calcio, poia Torino e infine il giovedì insegno ai ragazzi in zona Comasina.Se trovassi uno spazio anche qui in zona 4 mi piacerebbe avvi-cinare i ragazzini a questa divertente disciplina. Al momentomi sto specializzando nel “panna” il termine che deriva da unaparola del Suriname olandese che significa tunnel».Un giocatore poliedrico, Kirill, a cui piace fare tante cose dellofreestyle, come afferma: «Sono duttile, faccio tante cose, non miimporta essere il migliore al mondo in una specialità, ma cercodi fare bene in tutte le specialità perché questo mi diverte».Kirill racconta poi di come non ci siano tempistiche nella duratadi un evento o esercizi fissi da fare davanti al pubblico. Il tuttoè lasciato alla immaginazione e all’inventiva del freestyler chestabilisce la sua scaletta e studia la sua coreografia.

Si vive di freestyle?«Si, economicamente ci sono freestyler che guadagnano comeun calciatore. Nel mio piccolo sono soddisfatto grazie a quelloche faccio».

Quanti freestyler ci sono in Italia e come ci si avvicina a que-sto sport?«A Milano sono l’unico assieme a un altro ragazzo al quale hoinsegnato, e recentemente il gruppo romano dei freestyler si ètrasferito qui. Per chi inizia non c’è un riferimento preciso. Bastaseguire un corso serio di tecniche prima di fare un trick e poiimparare dagli altri. Non c’è un allenamento specifico o esercizi.Solo quando arrivi a livelli alti ci sono allenamenti specifici».

Ultima domande: e ragazze?«In Italia ce n’era una, al mondo ce ne saranno forse una trentina,in Francia 2 o 3: pochissime».Non è detto che prima o poi qualcuna si avvicini al freestyle. Magari dopo aver letto la storia dello “spart”.

©Sergio Biagini

Comunicazione di servizio per genitoriSai che nel comune di Milano, all’interno della scuola frequen-tata da tuo figlio, esistono i commissari mensa?Se ti sta a cuore il cibo che viene servito sulla tavola del tuobambino ogni giorno, c’è la possibilità che tu possa diventareun commissario mensa.Che cosa significa?Puoi, con il tuo assaggio giornaliero, esprimere un giudizio sulcibo servito: una grossa opportunità per contribuire in primapersona al miglioramento della qualità del cibo che tuo figliomangia ogni giorno a scuola.FARLO È MOLTO SEMPLICE!Basta compilare l’allegato A, che puoi scaricare sul sito del Co-mune di Milano nella sezione delle commissioni mensa o chie-derlo presso la segreteria della tua scuola e consegnarlo in se-greteria dal 1 al 28 febbraio. Per info [email protected]

Elio MisurielloRappresentante per il Municipio 4

A Novegro riflettori sulla Ducati

La rassegna della 72° Mo-stra Scambio di Novegro,che si svolgerà dal 16 al 18febbraio è riservata ai mo-nocilindrici Ducati costruititra il 1946 e il 1977. Un per-corso di oltre 30 anni attra-verso modelli legati alla sto-ria della motocicletta e delmotociclismo italiano emondiale. La tematica è pre-sentare motociclette Ducaticon motore ad un cilindro –a due e a quattro tempi – apartire dall’immediato do-poguerra fino al 1977, annoin cui cessa la produzione inItalia di questo genere di

motoveicoli, con modelli che vanno dai cinquantini economicialle mezzo litro sofisticate e dalle prestazioni sportive. In ultimaanalisi un vero contributo alla conoscenza, alla conservazionee al recupero di motociclette che portano un nome glorioso econ una grossa quota di genialità e di alta tecnologia italiana.L’appuntamento è fissato per il week-end dal 16 al 18 febbraioal Parco Esposizioni Novegro.

Amatori Bocce di via Maspero

Da alcuni mesi è stato eletto il nuovo consiglio direttivo dellaBocciofila “Paolo Maspero”; ne fanno parte: Lorenzo Brivio(Presidente), Vito Ferrante (Vice presidente e tesoriere), AnnaRizzetti, Daniele Galotta, Efisio Manunta (Consiglieri). Una realtà importante, con 50 iscritti, anche donne, che trascor-rono piacevolmente il loro tempo libero giocando a bocce, acarte, stando in compagnia. Se non la conoscete, andate a vederequante opportunità di socializzazione offre! Si trova in un bellospazio alberato in via Maspero, angolo via Monte Velino.

Spart. Quando lo sport è anche arteCosì viene anche definito il freestyle, l’attività che si pratica con un pallone e varie parti del corpo

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attuali 4padiglioni (ilpadiglione A vienemantenuto come memo-ria storica e sicuramente potràtrovare nuovi utilizzi) e la de-molizione delle attuali strut-ture logistiche. Il confrontodelle immagini “prima e do-po” dà bene l’idea del cam-biamento. I lavori di costru-zione/demolizione verrannofatti per fasi senza interrom-pere l’attività. Verranno rea-lizzati 214 punti vendita, afronte di 134 soggetti che lihanno già richiesti (grossistie produttori); ogni punto ven-dita avrà un’area espositiva,un’area interna, un’area retrobanchina per carico/scarico eun ufficio/archivio al primo

piano (opzionale). L’investimento è di 94, 6 mi-lioni di euro, di cui 39 milionida erogarsi dal Comune di Mi-lano, 10 per finanziamentoproprio di Sogemi e 45, 6 mi-lioni ricorrendo al debito ban-cario. Vengono effettuate variazioni

all’assettoproprietario diterreni e immobili,modificando i termini dellaConvenzione del 1980 e succes-sive modifiche; in particolare: n vengono conferite in pro-prietà a Sogemi le aree e gliedifici utilizzati per l’attivitàdei mercati, del valore stimatofra i 190-210 milioni di euro,in modo da rendere più solidala Società, anche in previsionedel ricorso al prestito bancario;n vengono restituite al Comu-ne le cosiddette Palazzine Li-

berty su viale Molise, a frontedell’importo dovuto al Comu-ne dalla Società per il godi-mento del diritto di superficiedal 1980 ad oggi;n viene confermata la deliberadel 2010 di restituzione al Co-mune di Milano delle aree exavicunicolo ed ex macello (aproposito, sono passati già 7anni…).Infine, ottima notizia, vengo-no stanziati 5 milioni per la ri-

mozione d’ufficio dei due“cumuli” di terre-

no da riportolocalizzati nel-

l’area ex Tir, fattasalva la rivalsa nei con-

fronti dei responsabili(già…).

A breve dunque sapremo se ladelibera è stata approvata, do-po di che può partire tuttol’iter, speriamo lineare e rapi-do, che darà inizio ai lavoriveri e propri, la cui durata èstimata circa in 39-46 mesi.Resta fuori tutto il capitolodelle proprietà in capo al Co-mune, ma questa è un’altrastoria, per nulla semplice.

Stefania Aleni

Aun anno di distanzatorniamo a parlare diOpenAgri, il progetto

per l’innovazione nel settoreagricoltura che mira alla rea-lizzazione di un nuovo poloattivo situato tra il quartiereCorvetto e l’area rurale Portodi Mare (Parco agricolo Sud -ndr). Come avevamo già an-ticipato, si tratterebbe di unnuovo centro per l’innovazio-ne aperta, Open InnovationHub, presso la Cascina Nose-do. Il progetto prevede ancheil recupero di alcune porzionidella suddetta cascina col con-tributo di un finanziamento adhoc ricavato dal bando UrbanInnovative Actions, tramite ilFondo Europeo di SviluppoRegionale (FESR) che appun-to promuove azioni innovativenelle città. Grazie alla cortese collabora-zione di Giacomo Biraghi, re-sponsabile comunicazione perla divulgazione del progetto,siamo in grado di fornirvi qual-che informazione più approfon-dita, aggiornata a quest’anno econ maggiori dettagli. L’areadedicata, complessivamentetrenta ettari di territorio, sarà in-teressata da diciotto progetti perla riqualificazione urbana cheporterà alla creazione di nuoveimprese agroalimentari, con unamigliore integrazione tra spazicittadini e campagna. Vi è ancheuna notevole rilevanza socialepoiché alcuni di questi progetticoinvolgono direttamente fasce

di popolazione vulnerabili co-me, per esempio, l’associazioneLavoro E Vita Oltre l’Autismo;senza trascurare il dato oggetti-vo che ben il 50% dei progettiè ideato e portato avanti da im-prenditori con meno di 40 anni. Insieme al Comune di Milanovi sono tra i partner di OpenA-gri eccellenze del mondo uni-versitario, associativo e impren-ditoriale milanese come LaTriennale, l’Ortomercato, l’Isti-

tuto Dosso Verde, il Carcere diOpera, l’Associazione Via Pa-dova e altri enti. Le nuove im-prese beneficeranno dei terreniassegnati in comodato d’usogratuito ed entreranno a far par-te di un più ampio programmadi accompagnamento impren-ditoriale che durerà due anni eche include formazione avan-zata, Mentorship e Networking

Strategico, tutoring nella stesuradi un Business Plan, supportoscientifico e orientamento ac-cademico. Inoltre i soggetticoinvolti potranno anche otte-nere un accesso agevolato alcredito e l’incontro con possibiliinvestitori, a seconda delle fi-nalità e delle caratteristiche deisingoli progetti. Una serie di vantaggi importan-ti, dunque; anche per questo ilsindaco Sala, quando ha fatto il

suo sopralluogo nell’area in viaSan Dionigi per accertarsi dipersona dello stato dei lavori incorso presso la cascina, ha di-chiarato: “Saremmo veramentesciocchi se non cogliessimoquesta opportunità, derivantedal fatto che Milano è scelta datanti giovani.” Come non essere d’accordo?

Alberto Tufano

Torna di attualità il progetto OpenAgrisegue da pag. 1

La riqualificazione dell’Ortomercato forse non è più un sogno

Mens sana in corpore sano

Girando sul retro dell’ortomercato, in via Bonfadini, questa è la desolante situazione. Foto di Gianluigi Serravalli

Il progetto da realizzare

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Tramontati imperi e re-gni, nel XX secolo inEuropa si è visto un pul-

lulare di regimi totalitari. Oltreall’Italia ci sono stati Portogal-lo, Spagna, Germania, Austriae Grecia che hanno conosciutodittature di destra quali Fasci-smo, Nazismo, Franchismo,Salazarismo e la ciliegina sullatorta del “Colonnellismo” gre-co. Invece Germania Orientale,Polonia, Cecoslovacchia, Un-gheria, Romania, Iugoslavia,Bulgaria, Albania, Estonia,Lettonia e Lituania hanno co-nosciuto le delizie del Comu-nismo portate dai carrarmatidella fraterna Unione delle Re-pubbliche Socialiste Sovieti-che, insomma l’URSS. Checché continuino a pensarnegli estimatori dell’Uomo Soloal Comando, del Partito Unico,delle elezioni senza alternativae delle sfilate muscolari e ridi-cole, non sono stati episodipropizi per civiltà e cultura.L’uomo, in quanto uomo, si ètrovato a barattare la dignità diessere libero e pensante con gliscampoli del populismo checaratterizza i regimi totalitarie, ammettiamolo, con i vantag-gi che ne possono derivare. Aldittatore per mettere in praticaqualcosa basta uno schiocco didita, tutto sta a vedere cosa siaquesto “qualcosa”. Siano peròdi destra o di sinistra, le ditta-ture hanno in comune l’intol-leranza verso l’espressione dellibero pensiero e perciò versola cultura. La stessa arte, neiregimi totalitari, deve essere

allineata, né, vadetto, sono maimancati gli acroba-ti dell’allineamen-to. La censura deivari Fascismi eComunismi è statarigida e forie-

ra di conseguenze per ireprobi. Hitler e Stalin sisono trovati uniti, oltreche nell’attaccare insie-me la Polonia per dopospartirsela, anche per per-seguitare “l’arte degene-rata”, e così i loro squal-lidi emuli. Boris Pasternak, cui nel1958 venne attribuito ilNobel per la Letteraturasoprattutto per il romanzoIl dottor Zivago, mai po-tette andare a ritirarlo, ela cosa gli procurò altresìl’isolamento e le perse-cuzioni ai quali furonosottoposti molti altri arti-sti sovietici. Ai dittatori la gente pen-sante non piace, il loroparadiso è nel pensierounico. Va da sé che pergli spiriti liberi l’insidiaè palese, e non conoscederoghe dovute a fama otalento. Citiamo per tuttiun esempio, forse minorevista l’enormità delle bar-barie perpetrate nei regi-mi totalitari, eppure si-gnificativo. Il 14 maggio 1931, alTeatro Comunale di Bo-logna, si sarebbe dovutotenere un concerto. Sera-ta di gala, abito da seraobbligatorio, anche seerano in parecchi a indos-sare sotto il frac la cami-cia nera, contribuendo adare, oltre che un effettoestetico fra il macabro eil farsesco, il senso di ciò

che stava accadendo in Italia.Avrebbe dovuto dirigere Artu-ro Toscanini, che però, secon-do il giovane musicista MarioMancini testimone oculare diquanto accadde, neppure riuscìa entrare in teatro. Già si sape-

va che Toscanini, come già fat-to per la prima di Turandot,aveva rifiutato di fare eseguiredall’orchestra Giovinezza, cosìcome s’era opposto a che fosseil primo violino a dirigere insua vece l’inno fascista, oppure

che per eseguirlo comparissein scena una banda per l’occa-sione già allertata e in attesadavanti al teatro, dove ancheMancini s’era trattenuto pervedere l’arrivo del maestro. Eil maestro arrivò a bordo di

una Isotta-Fraschini, chevenne circondata da unfolto gruppo di esponentidel locale Partito Nazio-nale Fascista. Toscanini,appena sceso dalla vettu-ra, ricevette oltre a bor-date di insulti un forteschiaffo sulla guancia si-nistra. Fu l’autista a evi-tare il peggio, afferrando-lo e sospingendolo nel-l’auto, per subito ripartirefra urla e minacce. In tea-tro, saputa la cosa, si ac-cese un parapiglia checoinvolse gli orchestrali,in parte favorevoli almaestro e in parte ostili,e il professor Marcigoni,che non era iscritto al Fa-scio, finì anch’eglischiaffeggiato. Il gruppo che aveva af-frontato Toscanini orga-nizzò un corteo cheschiamazzando raggiunsel’Hotel Brun dove il mae-stro aveva preso alloggiocon la moglie, e gli inviòuna delegazione per inti-margli da lasciare la città.Prima di farlo Toscaninispedì un telegramma aMussolini, nel quale la-mentava di essere statoaggredito da “una masna-da inqualificabile”. Mus-solini, che invece dovevaritenerla qualificabilissi-ma, non si dette la penadi rispondere. Intanto lastampa, ovviamente deltutto asservita, si stavascatenando. Ci fu chi de-finì Toscanini “un mae-

strucolo”, chi gli imputò una“decadenza senile” e chi de-precò la sua “assurda irriduci-bilità”. Non ricevendo nessunaforma di scusa né da Mussolinie né dal governo, in capo a po-chi giorni Toscanini lasciòl’Italia alla volta degli StatiUniti, dai quali fece ritorno so-lo a guerra finita e regime fa-scista sepolto sotto cumuli dimacerie, comprese quelle dellaScala dalla quale, a seguitodell’atroce iniquità criminalee imperdonabile delle leggirazziali volute da Mussolini,ma vergognosamente sotto-scritte da Vittorio EmanueleIII, era stato allontanato il per-sonale di religione ebraica. Poca cosa, forse, ma indicativadi tutto il resto che le dittatureportano con sé. Questo perònon significa che, conquistatala Democrazia, fra i suoi mas-simi rappresentanti debbanoper forza imperversare figurequali barzellettieri, macchiettelombrosiane, nullafacenti di-versamente encefalizzati, avidicasi umani, presenzialisti irri-ducibili e cafoncelli isterici.Meglio: la Democrazia è bella,ma di certi cascami che nonsfigurerebbero fra le file diqualsiasi dittatura si potrebbevolentieri fare a meno.

Giovanni Chiara

53. ALLE DITTATURE NON PIACE LA CULTURA

storie di storia

ATHOS

Il prossimo numero di

esce il giorno

7 marzo 2018

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Afine dicembre MM SpA ha presentatoil secondo volume antologico sull'edi-lizia popolare di proprietà comunale:

“La tua casa. Atlante del patrimonio residen-ziale pubblico del Comune di Milano. Volumesecondo con il catalogo dei beni dei Municipi2-3-4 e 5”.Vi avevamo parlato del primo volume nel nu-mero di maggio 2017 di QUATTRO, mentrein questo secondo libro entreremo nello spe-cifico del nostro Municipio. Alla presentazioneerano presenti l’Assessore ai Lavori pubblicie Casa Gabriele Rabaiotti, il presidente di MMDavide Corritore,il Direttore Gene-rale di MM Stefa-no Cetti e il Capodella divisione ca-sa di MM StefanoZanini. Questi sono i com-plessi pubblici gesti-ti da MM nel Muni-cipio 4: “QuartiereBarzoni Casette”via Barzoni; via Bezzecca 3 e 4;via Calvi 29 e 31; via Fiamma3, 5 e 7, corso XXII Marzo 23;“Quartiere Ettore Ponti” via delTurchino 18, 20 e 22, via Ma-spero 5; via Feltrinelli 16; viaBalilla Magistri 4, via Monluè70; via Monte Cassino 9; viaElio Vittorini 26-34; “QuartiereOmero” via Osimo 2, vialeOmero 15; via Maria RilkeRainer 6-10; via Uccelli di Ne-mi 58; corso XXII Marzo 16-20, piazza SantaMaria del Suffragio 6-8, via Morosini 4-6; e,infine, 433 appartamenti in condomini privati. Di ogni insediamento ed edificio viene fornitauna scheda con cartine storiche di inquadramen-to, tavole di progetto, immagini e una descrizionestorica dei complessi edilizi. Un lavoro detta-gliato e curato, realizzato da Maria AntoniettaBreda, docente del Dipartimento di Architetturae Studi Urbani del Politecnico di Milano. Riportiamo alcune informazioni interessanti che

abbiamo ricavato dalle schede.Partiamo dal Quartiere Barzoni Casette, com-posto da sessanta unità unifamiliari a due piani,realizzate nel 1952 dall’Ufficio Tecnico SpecialeEdilizia Popolare per soddisfare il bisogno dicase dopo la Seconda Guerra Mondiale, su pro-getto di Arrigo Arrighetti secondo i criteri fun-zionalisti all’epoca vigenti. L’edificio di via Bezzecca 3, invece, nacque co-me edificio privato “da reddito”, ovvero desti-nato all’affitto, nel 1899, per volontà dei fratelliBonomi; nel 1988 passò al Comune a seguitodella legge 457/78 per l’edilizia pubblica. L’edi-

ficio di via Bezzecca 4 nacque nel1896 su progetto dell’ingegnereAndrea Ferrari, su commissionedell’avvocato G.B. Barinetti come“Asilo Vittoria” facente partedell’Opera Pia Asili Infantili Su-burbani. Nel 1928 viene trasfor-mato in edificio residenziale tra-mite la realizzazione di un sopralzoe la creazione di quaranta appar-tamenti; non è riferito l’anno dipassaggio al Comune, mentre da

una successiva ristrut-turazione gli apparta-menti sono diventatisedici. Poi c’è il grande com-plesso di via Calvi, viaFiamma e corso XXIIMarzo, nato nel 1910per volere dell’impre-sario ragioniere CarloBonomi su progettodell’ingegnere Eugenio

Crespi con caratteristiche Liberty. Tuttavia diquesti edifici rimane solo la facciata: l’interoisolato venne ricostruito tra il 1987 e il 1990,mentre la proprietà passò al Comune già nel1979, quando versava in pessime condizioni. Il particolare interesse storico-architettonico èla peculiarità del “Quartiere Ettore Ponti” tra levie del Turchino e Maspero. Fu realizzato indue lotti tra il 1939 e il 1941 dall’Istituto Fa-scista Autonomo per le Case Popolari ed erainizialmente composto da nove schiere per un

totale di venticinque edifici identici di quattroo cinque piani, contenenti 439 alloggi per 1508abitanti. L’edificio fu realizzato in cemento ar-mato e conteneva nei suoi seminterrati ancheun rifugio aereo. Come i coevi quartieri “An-tonio Beretta” e “Luigi Mangiagalli”, la pro-gettazione fu affidata a ungruppo di architetti razionali-sti e funzionalisti compostoda Franco Albini (il futuro ar-chitetto della Linea 1 dellaMetropolitana), Renato Ca-mus e Giancarlo Palanti, tuttivicini alla rivista CostruzioniCasabella diretta da GiuseppePagano, fra i principali archi-tetti razionalisti dell’epoca (evittima del Fascismo). Questa“paternità” fa sì che questoquartiere sia stato più volte ci-tato nei manuali sull’architet-tura moderna come esempioinnovativo per l’applicazionedei principi morfologici e ti-pologici del Razionalismo eper la sperimentazione di nuovi materiali e dellaprefabbricazione leggera innovando la culturadell’abitazione popolare.L’edificio di via Carlo Feltrinelli 16 è nato nel1983 come “casa parcheggio” per le famigliesfrattate, in attesa che fossero ristrutturati i pa-lazzi di corso Lodi 8-10 e piazzale Dateo. Poi c’è il complesso della Cascina Monluè, unedificio che fa parte del borgo rurale annesso

all’Abbazia di San Lorenzo; l’edificio fu rea-lizzato negli anni ’20 e acquisito dal Comunedi Milano nel 1964 dal procedente proprietario:il Pio Albergo Trivulzio, che acquisì l’interocomplesso cascinale nel 1851. L’immobile pub-blico contiene venti alloggi su due piani ed èsottoposto al vincolo di tutela per i Beni Cul-turali. Più recente è il “Quartiere Omero”, realizzatodirettamente dal Comune negli anni ’50 e con-tenente 298 alloggi. Il complesso di via GuidoUcelli di Nemi 58 è nato nel 1956 come partedel progetto di “case minime” voluto dal Co-mune di Milano per risolvere l’emergenza abi-tativa post-bellica. Si tratta di un edificio di cin-que piani con appartamenti accessibili lungo iballatoi, divisi in mono e bilocali per un totaledi trentacinque unità. All’angolo tra corso XXII Marzo e via EmilioMorosini è situato un grande complesso realiz-

zato nel 1981 direttamente dalComune ad opera degli archi-tetti Franco Gianni e RenatoSarno e dell’ingegnere PaoloFoschio. L’edificio è a formadi “C” irregolare e contiene155 alloggi con funzione ini-ziale di “casa parcheggio” perle famiglie provenienti dacomplessi pubblici in via direcupero secondo il progettodi rinnovamento messo in attoa partire dagli anni ’70. Il più recente è il palazzo divia Giovanni Balilla Magistri4, realizzato nel 2006 nel-l’area prima occupata dallaTIBB, dietro il complessoCOOP di piazzale Lodi, e qui

il volume cita apertamente “Storie industriali”edito da QUATTRO a cui vi rimandiamo permaggiori dettagli. In uno dei prossimi numeri ci proponiamo diaggiornarvi invece sui temi della gestione diquesto patrimonio e del recupero abitativo diappartamenti vuoti.

Giovanni Minici

Il patrimonio residenziale del Comune di Milano nel Municipio 4

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6 febbraio 2018

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Ci sono passioni che nonhanno età, che non rie-scono a essere domate

e scalpitano fino a quando siè costretti ad ascoltarle e se-guirle, come ha fatto l’artistae arteterapeuta Annamaria Pit-tari, creatrice dello spazio Par-colorato delle Mani e delleIdee di via Lomellina 62.«Per ventun anni ho lavoratoin un ufficio, ma ho sempreavuto una grande passione perl’arte e sentivo il de-siderio di migliorarmiin questo campo, difare un salto di quali-tà, – racconta Anna-maria. - La mattinaero in ufficio e il po-meriggio mi dedicavocompletamente allamia vena creativa: hosostenuto esami aBrera, frequentato ilcorso di scuola di nu-do e ho approfonditotutto l’ambito umani-stico per recuperarequelle nozioni chenon avevo potuto ave-re, avendo fatto ragio-neria ed essendomisubito immersa nelmondo del lavoro peresigenze familiari.Quando nel 2008 ho lasciatoil mio impiego per dedicarmicompletamente alla mia pas-sione non avevo nessun puntodi partenza: è stata una sceltamolto ragionata, ma pretta-mente emotiva. Ho pensato,quindi, di sperimentare variepossibilità, fino a frequentarecorsi di pittura alla Scuola delCastello».Dopo due anni nell’AtelierAcerenza, uno spazio in zonaBovisa, nel maggio del 2017decide di prendere un’altra

strada per esprimere al megliola sua creatività.«Applicando i metodi descrittinel testo “Disegnare con laparte destra del cervello”, misono resa conto che l’arte puòessere decisamente potente eche i blocchi mentali influisco-no molto sulle capacità artisti-che di ognuno. Così, mi sonoiscritta al percorso triennale diarteterapia e danzaterapia del“L’Albero” e ho fatto un gros-

so lavoro su me stessa, pren-dendo coscienza del mio spa-zio personale dal punto di vistasimbolico… e questo spazio siè manifestato».Nel settembre scorso, infatti,nasce il Parcolorato, un grandeluogo che accoglie sia chi habisogno di usare le mani peralleggerire il carico mentaledella vita quotidiana, sia chi haun progetto o un’idea e non sacome fare a realizzarla, un luo-go che invita a giocare e stareinsieme, a prendere contatto

con se stessi e a tornare a casasollevati. «Questo è lo spazio che rac-chiude i miei desideri e quellache sento essere la missionedella mia vita: in questo luogocerco di aiutare le persone astare bene attraverso l’arte, –spiega Annamaria. – L’idea eraquella di affacciarsi su spazisereni, luminosi e colorati, uncontesto e un concetto che hocercato di riproporre idealmen-

te in questo luogo».In un contesto verdeggiante erilassante diviso in diversearee, sono previste varie mo-dalità di frequentazione: in cer-te giornate si può venire perimparare alcune tecniche pit-toriche, durante il weekend so-no programmate iniziative perle famiglie e si svolgono atti-vità pensate per chi durante lasettimana non ha tempo da de-dicare alla propria vena crea-tiva. Ma c’è molto di più.«Le parole chiave sono “punto

di vista” e “spazialità”, perchévorrei insegnare a guardare lecose da un’altra prospettiva,per questo le mie lezioni nonsi possono definire tradizionali,– precisa Annamaria. - L’ap-proccio al disegno che propon-go è anche fisico e parte da unriscaldamento corporeo checonsente di riprendere il con-tatto con se stessi: sulle note diuna musica di sottofondo, inun mix di yoga, mindfullness

e danzaterapia invito afare un viaggio all’in-terno di una dimensio-ne immaginaria, sededelle proprie emozionie del proprio vissuto.Dopo questo riscalda-mento, chi partecipapuò rappresentarequanto è stato visto eprovato: lo spazio èstato studiato nei det-tagli per poter sfruttareal massimo la possibi-lità del nostro gesto to-tale e del concetto chesi esprime dopo averpreso pieno contattocon noi stessi».Al Parcolorato, insom-ma, l’arte è molto piùdi un passatempo: An-namaria è riuscita a in-

fondere in questo luogo e inogni corso organizzato la pro-pria passione viscerale per tuttociò che permetta al corpo e allamente di esprimersi attraversoqualsiasi forma creativa. Final-mente, il suo sogno è diventatola sua professione, ma non sitratta di un arrivo, bensì del-l’inizio di una ricerca profondae consapevole che nasce ognigiorno, tramonta ricca di rispo-sta e rinasce al mattino peresplorare nuovi orizzonti.

Valentina Geminiani

Quando la passione per l’arte esplode,nasce il Parcolorato delle Mani e delle Idee

Domenica 11 febbraio14.40 e 16.20CINEMINI LeoDavinci

18.00 e 20.10DOC Grace Jones(Versione originale consottotitoli)

Lunedì 12 febbraio14.30 e 21.00IL FILM Atto di Difesa diJean van de Velde (Versioneoriginale con sottotitoli)16.50 LeoDavinci

18.30 Grace Jones

Martedì 13 febbraio14.30 e 20.00Atto di Difesa

16.50 LeoDavinci

18.30 CORTISelezione del centro delCorto (ingresso gratuito)22.30 Grace Jones

Mercoledì 14 febbraioCINEMA LOVEprogrammazione speciale

Giovedì 15 febbraio14.30 Atto di Difesa

16.50 LeoDavinci

18.30-20.20 e 22.10 IL FILM Tutti gli uomini

di Victoria (Versioneoriginale con sottotitoli)

Venerdì 16 febbraio14.30 Atto di Difesa

16.50 LeoDavinci

18.30 e 20.30RISCOPERTI Gli asteroidi

20.20CINECORTO A casa Mia

22.30 Tutti gli uomini diVictoria

Sabato 17 febbraio14.30 CINEMINIIncantesimo del Drago

16.10 Tutti gli uomini diVictoria (doppiato)18.00 e 20.20RISCOPERTI I figli dellanotte (Andrea De Sica)19.40 CINECORTO Thelast time I saw Richard

22.30 IL FILM Atto diDifesa

Ecco a voi “il Cinemino”Rispettando i tempi previsti, apre “il Cinemino” di via Se-neca 6 (adiacente a piazzale Libia) che vi avevamo ampia-mente presentato nel numero di gennaio di QUATTRO. Leaspettative (e l’entusiasmo) per questa nuova realtà sonograndi, e siamo certi non andranno deluse.Si incomincia con la conferenza stampa di giovedì 8 perpoi arrivare al 10 febbraio con l’inaugurazione dello spazioe l’inizio della programmazione. Sabato 10 febbraio dalle ore 19 proiezioni gratuite del do-cumentario FAITHFULL di Sandrine Bonnaire su e con Ma-rianne Faithfull.

Siamo anche in grado di anticipare la programmazione dellaprima settimana. L’offerta è varia e prevede film (quasi sem-pre in versione originale con sottotitoli), documentari, corti,film per bambini (denominati Cinemini), film riscoperti.Vengono proposti durante la settimana con orari diversi inmodo da permetterne la visione in base alle proprie dispo-nibilità. I cinefili avranno certamente di che gioire!

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febbraio 2018 7

Èil giorno della memoriaquando siamo ospitatinello studio dell’artista

Umberto Mariani in via Me-cenate: «Mio padre Ugo, im-piegato contabile ed emilianocome mia madre, si è iscritto

al Partito comunista nel 1936,anno della mia nascita. Da an-tifascista, una volta sfollati sullago di Como nel 1942, lasciòla nostra casa in via Strobel aMilano come rifugio per altriebrei perseguitati sostenendol’organizzazione di FernandaWittghens, che agevolava itrasferimenti in Svizzera. Seavessero scoperto che il nostroappartamento era libero, senzaaverlo regolarmente denuncia-to, probabilmente anche noisaremmo partiti per la Svizze-ra». Dopo il periodo fascista Ma-riani prosegue la sua forma-zione compiendo studi rego-lari, prima al liceo artistico epoi iscrivendosi nel 1954 al-l’Accademia di Brera nel cor-so di decorazione di AchilleFuni, artista italiano tra i fon-datori del movimento Nove-cento, nello studio del qualeviene poi assunto come assi-stente: «Ho lavorato con Funidal 1959 realizzando numero-se decorazioni ad affresco. Adesempio il San Giuseppe sullapala d’altare nella basilica diSan Pietro a Roma mi somi-glia molto: mi ero fatto cre-scere la barba durante il perio-do militare e feci da modelloal mio maestro». A metà degli anni ’60 senteperò il desiderio di rendersiautonomo: «Nel 1964 ho ot-tenuto la cattedra presso la sto-rica scuola serale degli arteficidi Brera e pochi anni dopo misono trasferito al liceo di Bre-

ra: lì ho insegnato fino al1982, poi il mio ex professoreGuido Ballo mi ha voluto consé alla Nuova Accademia delleBelle Arti (NABA) fino ai pri-mi anni ‘90». Parallelamente all’insegna-

mento Mariani,negli anni, pro-segue il suo per-corso di ricerca:«Le mie primeopere risalgonoal 1966: per unanno dipinsi allamaniera del pit-tore inglese Gra-ham Sutherlanddiventato cele-bre per la suaambiguità figu-rativa: mi inte-ressava molto lasua natura tridi-mensionale econtraddittoriain cui un fiorediventa insetto,l’insetto un ani-male e così via.Erano anni incui in pitturac’era dibattitotra naturale e ar-

tificiale». Nella fase successiva (1967-74) realizza una serie di operecomunemente definite “Lepoltrone con le gambe”: «Lacritica Rossana Bossaglia in-dividuò in quei lavori la sintesie la rappresentazione della tra-sformazione, sul piano socio-logico ed economico, avvenu-ta in quella Milano che abban-

donava a poco a poco la suavocazione industriale diven-tando capitale della moda edel design. Da milanese ho as-sorbito questi nuovi spuntidalle strade e dalle vetrine delcentro».Poi a metà degli anni ’70 il so-ciologo McLuhan cominciò aparlare del problema dell’in-comunicabilità, tematica sem-pre più sentita a livello cultu-rale e dalla quale anche Ma-riani viene a sua volta intriga-to: «Per rappresentare questaproblematica, così come Man-zoni realizzò degli achromeintesi come la sottrazione dellapittura, io pensai di “imbava-gliare” quel sistema di segniche unisce l’elemento visivoe fonetico: l’alfabeto». Indicauna sua opera appesa in stu-dio, una K dipinta in maniera“camuffata”: «Per me l’inco-municabilità è legata alla can-cellazione dell’alfabeto». Dopo gli anni del concettuale,del minimalismo e della landart non si pensava fosse piùpossibile dipingere, constatan-do anche Mariani il ritorno auna forma di teatralità nell’ar-te: «Si è tornati alle piazzemetafisiche e alle luci di DeChirico che individuavanospazi teatrali, così come feceanche Magritte. Nel 1981 horealizzato un’opera chiamataappunto Magrittiana utiliz-zando molta scenografia tea-trale. Quel tipo di opere sonostate definite pirandelliane: ineffetti qual è il confine tra tea-tro e vita?»

Così si caratterizza la produ-zione di Mariani fino al 1987circa quando acquista l’attualestudio nell’ex area industrialedella Caproni: «Il mio vecchiolaboratorio in via Andrea delSarto era piccolo, così hocomprato questo spazio in viaMecenate e grazie al soffittoaltissimo ho potuto realizzareanche l’appartamento nel qua-le mi sono trasferito nel 1992:casa e bottega».E proprio dal 1992 ad oggi nelsuo atelier si possono ammi-rare una serie di opere in la-vorazione appoggiate a terra,appese o in attesa di essere ri-poste in una teca di plexiglass,tutte ispirate alla tecnica delpanneggio e chiamate “Piom-bi” ovvero «lamine di piombomolto sottili e modellate chea un osservatore superficialesembrano panno. Creo perso-nalmente la miscela con tem-pera e sabbia per restituirel’effetto di tessuto colorato».Mariani ha perfezionato que-sta tecnica negli ultimi venti-sei anni: «A oggi sono l’unicoartista che “trasforma” comeun alchimista il piombo in tes-suto: ho un contratto in esclu-siva con le gallerie Opera Gal-lery che hanno sedi in tutto ilmondo». Riferendosi a questa tecnicaspiega come tutto nasca dal-l’interesse per il drappeggio:«Buona parte della superficiedipinta o scolpita nella storiadell’arte, dai Greci almeno fi-no al Settecento, è occupatadal panneggio: è il capitolopiù importante degli ultimi2000 anni. Il mio lavoro suidrappeggi in particolare si ac-costa moltissimo allo stile bi-zantino, geometrizzato, evo-cativo e mai descrittivo o rea-listico: nei Piombi il panneg-gio non è più citazione ridon-dante ma forma di pieghe e ri-svolti cristallizzati in linee ret-

te senza peso, corpo, prospet-tiva o volume a suggerire unavisione più simbolica. Kandin-skij, che prima della pitturaastratta aveva lavorato per an-ni sulle icone russe, sostenevache il momento più idealizzatodi tutta la pittura occidentalefosse quello caratterizzato daimosaici e dalle icone bizanti-ne, poi ripreso anche da Tatline Malevič. Gli artisti del-l’avanguardia russa si sonoispirati alle icone della grandetradizione ortodossa che ancheio ho riattualizzato». Prima di abbandonare la casadell’artista, dopo un ultimo

sguardo agli schizzi di tempe-ra sui tavoli e sul pavimento ealle opere in lavorazione, Ma-riani, prossimo alla mostra del5 aprile presso il Museo Na-zionale di Ravenna, ci invitaorgogliosamente a sottolinea-re: «Avete visto quanto il miostile sia cambiato e si sia evo-luto negli anni ma oggi, più ditutto, mi piacerebbe essere ri-cordato soprattutto per esserestato tra i pochi artisti contem-poranei ad essersi occupatodella tradizione bizantina». Enoi gli auguriamo ancora tantianni di arte e soddisfazioni.

© Luca Cecchelli

Umberto Mariani, l’artista che trasforma il piombo in panno

1969, L’étonnement de Madame Tulip, acrilico su tela

Un angolo dello studio

Pausa di riflessione

Con questo articolo non intendo in alcun modo esseremoralista o insegnare qualcosa. Sono un essere uma-no anche io, sono molto giovane, e non mi sento per

niente superiore. Vorrei solo condividere con i lettori deipensieri che da un po’ di tempo mi frullano in testa, in unasorta di flusso di coscienza.Da qualche mese, guardando il telegiornale e leggendo, os-sia cercando di tenermi informata, mi capita di provare unarabbia crescente verso le ingiustizie e le disparità che cisono al mondo. Mi sembra assurdo che, a distanza di rela-tivamente pochi anni da uno dei secoli più difficili dellaStoria, la gente non abbia ancora imparato a rispettare sestessa e gli altri, a prendersi le proprie responsabilità e anon nascondersi davanti ai fatti terribili che ci coinvolgono.Mi sento spesso arrabbiata, dunque, e impotente: ho quindicianni, come penso di cambiare il mondo da sola? Ma nonmi sono ancora arresa: parlo con persone che la pensanocome me, partecipo ad assemblee scolastiche, anche a cortei.Non faccio granché, solo la mia piccola parte, ma può essereimportante, insieme a molte altre. Ai ragazzi, me compresa, faccio un appello: non scorag-giamoci, non pensiamo mai che i nostri piccoli sforzi sianoinutili. Scendiamo nelle strade, facciamo sentire la nostravoce. Veniamo etichettati come la generazione del divano,quella indolente e sempre attaccata al telefono. Facciamovedere al pianeta intero che non è così. Facciamo vedere atutti che noi al nostro mondo ci teniamo. È una possibilitàche non dobbiamo sottovalutare, a partire da ora, nelle no-stre scuole, tra i nostri amici. Saremo idealisti, sognatori,troppo ottimisti. Ma il futuro e il cambiamento siamo noi.

Giulia Costa

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8 febbraio 2018

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In questa frenetica routinemilanese è bello potersiimmergere in realtà creati-

ve, fantasiose e ricche di pas-sione, al di fuori del tempo edella quotidianità.Come l’universo di “La Lorycostumi teatrali”, in via Mu-ratori, negozio che nel 2018compie vent’anni d’attività.Ripercorriamo brevemente lastoria di questa realtà: nel1998 Loredana Pieri avevaaperto questo negozio di co-stumi teatrali, rilevati da di-verse sartorie nelle quali avevalavorato in passato, a pochipassi da Cascina Cuccagna,ma nel 2010 è scomparsaprematuramente, lascian-do l’attività in mano almarito e ai parenti. Sen-za Loredana però, l’at-tività ha rischiato dichiudere, fino a quandonel 2013 Delia Giubeli- laurea in teatro e cine-ma al Dams di Bolognae master a Londra - l’harilevata.«Quando ho preso la ge-stione di “La Lory” –racconta Delia - nonho cambiato quasinulla, nemmeno ilnome: trovo che siaun luogo di grandetradizione, alcunidegli abiti qui pre-senti potrebberoavere persino piùdi trent’anni.Quello che mi so-no limitata a faresotto il profilo lo-gistico è un po’d’ordine e orga-nizzazione, oltre adaggiungere qualche capoche ho trovato in giro durantei miei viaggi».«Era necessario un rilanciodell’attività – continua -: eragestita a conduzione familiareper una clientela settoriale.Perché questo negozio conti-nuasse a crescere si dovevatrovare il modo di rinnovarsiin base alle esigenze del mer-cato».La Lory, da cinque anni a que-sta parte, ha infatti cominciatoa lavorare molto con agenzieche si occupano della produ-

zione di spot, shooting e ma-teriali multimediali, ma anchecon piccoli teatri, scuole e, na-turalmente, i suoi costumi so-no molto richiesti per feste pri-vate, eventi nei locali e per fe-ste come il Carnevale.«La relazione umana è impor-tante, come la consulenza perraccontare la storia di ogni ve-stito e per spiegare che non siè obbligati a comprare anchese si provano vari capi. Quan-do un cliente entra nel mio ne-

gozio, può provare l’abito almomento; l’abito scelto simette a misura, si cuce, si sti-ra… e gli si abbinano gli ac-cessori più adatti». I lavori sar-toriali vengono fatti all’internodel negozio, nel soppalco, do-ve c’è un piccolo laboratoriodi sartoria; qui vengono a fareil loro stage anche studentessedegli istituti professionali cheiniziano a imparare una pro-fessione che spesso diventa lapropria al termine degli studi.C’è anche un lavoro al di fuori

del negozio: la ricerca per tro-vare altri costumi interessantie l’osservazione dell’evolu-zione della società, del mer-cato e delle mode; girare tra ilocali di Milano per conoscerele ultime tendenze e per pro-porre la propria attività si ri-vela spesso molto utile. Delia tiene particolarmente aivent’anni del negozio e versomarzo ha in mente di festeg-giare in grande stile organiz-zando una serie di eventi: festea tema storico con flash mobper le strade, incursioni teatralie sfilate sono solo alcune delletante idee realizzabili. Dopo questi primi vent’anni,però, bisogna pensare ancheai prossimi, ai progetti futurie ai propri obiettivi.«Come spazio – confessa De-lia - sarebbe bello trovare unlaboratorio più ampio, magariricavato riqualificando spazidismessi. Il punto di riferi-mento rimarrebbe sempre ilnegozio, mentre in questa spe-cie di succursale si potrebbero

svolgere eventi, laboratorisartoriali e potrebbero es-

sere allestiti photo cor-ner e piccoli spazi adi-biti al teatro, il tutto,magari, in coworking

con altri gruppi gio-vani operanti al-

l’interno di questisettori». Insomma, le ideesono molte, manessuna di que-ste potrebbe es-sere realizzatasenza passione,

quella che Deliamette in ogni giornata

di lavoro. È convinta chel’empatia sia importante, senon fondamentale, per attirarele situazioni favorevoli e chesi debba seguire l’onda dellacreatività e dell’istinto per rag-giungere ogni obiettivo. Tuttosommato, però, è bello pensa-re che l’“istinto” o il “sestosenso” di cui lei parla possanoessere in parte la manifesta-zione della presenza di Lore-dana che, dall’alto, veglia an-cora sul suo amato negozio.

Valentina Geminiani

Il ventesimo anniversariodi La Lory costumi teatrali

Cinque ragazze, un’ami-cizia, un’idea, una vi-sione comune e un luo-

go speciale per far nascere ecrescere un progetto impren-ditoriale. Noi di QUATTRO,torniamo per la quarta volta invia Boncompagni 57, lì doveper più di 80 anni si è prodottocolla e sapone. La ex AngeloGavazzi & figli oggi ospita, inuno dei suoi spazi industrialiriconvertiti, attività giovani ecreative come quella di Lasciala Scia. Questo progetto nasce dal-l’amicizia tra Laura Berni, Va-lentina Crepaldi, Carola Davì,Silvia Pilotti e Chiara Sangallimaturata nella facoltà di archi-tettura al Poli-tecnico di Mila-no. Dopo un pe-riodo di percorsiprofessionali se-parati in studi diarchitettura dif-ferenti, si ritro-vano e decidonodi collaborareinsieme. Primasolo nel tempolibero e nei we-ek-end, poi, afronte della cre-scente e conti-nua richiesta delmercato e del ri-conoscimentoda parte deiclienti, decidono di strutturarequesta feconda sinergia che leporta in poco tempo, da lavo-rare in un spazio di 50 metriquadrati a Sesto San Giovannia una location unica e singo-lare in uno spazio di quasi 300metri quadrati in zona Portodi Mare. Allestimenti fieristici, ma an-che mostre e musei, installa-zioni in interno e in esterno,design di prodotto, realizza-zione di complementi d’arre-do, disegno urbano e la dire-zione artistica di eventi fino alprogetto grafico sono gli am-biti in cui Lascia la Scia sipropone ai propri clienti. Pro-prio come la scia lasciata dallanave che solca il mare e chesi dissolve poco dopo lascian-do il paesaggio esattamenteinalterato, l’architettura tem-poranea è pensata e realizzata

per durare solo per un deter-minato intervallo di tempo.L’aggettivo ‘temporaneo’ sicontrappone proprio alla con-dizione di permanenza che dasempre caratterizza l’oggettoo il manufatto edilizio, fattoper durare nel tempo. Il meto-do di lavoro tiene in conside-razione sia l’aspetto proget-tuale che quello laboratoriale,consegnando alla committenzaun prodotto finito e curato intutte le sue parti. Proprio perquesto motivo nella locationc’è anche uno spazio dedicatoad artigiani e scenografi checon attrezzature specifiche eprofessionali realizzano con-cretamente quanto progettato

e ideato. Da via Boncompagnipartono ad esempio gli allesti-menti fieristici per le principalifiere italiane ed europee delgioiello. Ma l’impronta di Lascia laScia la ritroviamo anche nelsimbolo per antonomasia dellacittà di Milano. È ormai con-solidata la relazione di fiduciacon la Veneranda Fabbrica delDuomo, per cui seguono tuttigli allestimenti di mostre,eventi, installazioni tempora-nee, come ‘Adotta una guglia’e nel 2015, in occasione di Ex-po, la collaborazione ha toc-cato anche la progettazione ela realizzazione del merchan-dising presente in DuomoShop. Ma Lascia la Scia non è soloquesto. Dall’intento di volervivere lo spazio totalmente intermini di accoglienza e coo-

perazione, nascono sia il pro-getto di coworking che è ani-mato da uno scambio giorna-liero di idee e suggestioni, siaquello di ospitare workshopnei week-end. Lo studio di architettura si tra-sforma così in uno spazio for-mativo con una proposta va-riegata di corsi, tutti accomu-nati dall’attenzione alla ma-nualità. Dal corso sulla calli-grafia a quello sull’illustrazio-ne, dai momenti dedicati alpiccolo artigianato, fino allostorytelling della propria realtàartigianale. Tutti i professio-nisti che propongono i wor-kshop tematici, sono sostenutidal team di Lascia la Scia nel-

la promozione social e nell’or-ganizzazione della giornata. Ma questa fucina inesauribiledi idee ha in cantiere anche al-tri progetti. Il bando del Co-mune di Milano dedicato ai fi-nanziamenti per attivare mi-gliorie negli spazi di cowor-king potrebbe essere l’occa-sione per ampliare la zona dellaboratorio e creare uno spaziodi lavoro condiviso per gli ar-tigiani. L’esigenza raccolta èquella di dedicare a questeprofessionalità un contestoadatto e una giusta visibilitàper la loro produzione. Tutticoloro che lavorano gioielli,legno, tessuti, troverebbero quiun laboratorio accogliente chenella condivisione possa farnascere e crescere stimoli eprogetti in una comunità di in-tenti e di futuro.

Azzurra Sorbi

Lascia la SciaUna fucina di creatività al femminile

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febbraio 2018 9

EL.BO. di Boschetti Simone

Impianti Elettrici Civili e Industriali

Viale Umbria, 99E mail: [email protected]. 02 57403679 Fax 02 55212802Cell. 339 2707583

Notevoli risorse economi-che stanno arrivando peril trasporto pubblico lo-

cale milanese: 50,5 milioni dieuro per la manutenzione stra-ordinaria del trasporto milanese,previsti nel Piano Triennale del-le Opere del 2017 appena ap-provato in Giunta comunale, e396,5 milioni di euro stanziatidal Ministero delle Infrastrutturee Trasporti per progetti di po-tenziamento delle infrastrutturedel trasporto pubblico in città enell’area metropolitana.L’elenco degli interventi è ve-ramente ampio e va dalla sosti-tuzione dei binari delle lineetranviarie e adeguamento dellebanchine a interventi di manu-tenzione delle linee metropoli-tane; da interventi in varianteper la M4 a nuovi tram e nuoveinfrastrutture.Siamo andati a vedere gli inter-venti previsti nella nostra zona,anche se non abbiamo ancora idettagli delle singole opere.Per quanto riguarda il trasportodi superficie, la riqualificazionee l'adeguamento alle necessitàdelle persone con disabilità ri-guarderà alcune fermate dellelinee tranviarie 9, 12, 16 e 27.Interventi manutentivi parzialisu scale mobili e ascensori sonoprogrammati nelle stazioni diM3 di Corvetto e Brenta.

Molto più consistenti gli inter-venti finanziati coi fondi stan-ziati del Ministero delle Infra-strutture e Trasporti; più di 100milioni saranno destinati allaM4, fra cui la sistemazione del-la ciclabilità lungo l’asse Argon-ne-Tricolore a fianco dei can-

tieri, e le modifiche della viabi-lità attorno a numerosi cantieriM4, come largo Augusto e SanBabila. Il finanziamento per-metterà anche alcune varianti

relative alla tutela di beni storicio di ritrovamenti archeologici,come la variante del cantiereSforza Policlinico per tutelarela Ca' Granda e i ritrovamentiarcheologici. Un ulteriore pic-colo contributo andrà al passag-gio tra M4 Sforza e Missori M3

già previsto dal Patto per Mila-no.Altri 13 milioni verranno poiutilizzati per completare la cor-sia preferenziale 90-91.

A questo proposito, abbiamochiesto dettagli agli uffici del-l’assessorato alla Viabilità e tra-sporti, che ce li ha gentilmenteforniti. Oggi la linea 90-91, cir-colare filoviaria di Milano, èquasi tutta in corsia preferen-ziale. Per completare l’anello

sono necessari alcuni interven-ti, in parte in viale GiovanniMigliara, attualmente in fase diaffidamento per conto del Co-mune di Milano, altri devono

ancora essere realizzati. L’in-tervento nella nostra zona con-siste nella realizzazione dellacorsia riservata in sede protettain viale Umbria da piazza Cap-pelli a via Tertulliano per circa1 km, oltre a un ulteriore trattonelle vie Pergolesi e Piccininiper circa 0,7 km. La realizza-zione della corsia preferenzialein viale Umbria ha già un fi-nanziamento da parte del Go-verno che comprende anchel’abbattimento del mercato co-munale già dismesso. Il costocomplessivo dell’intervento èdi 21,35 milioni di €, dei quali12,82 milioni di euro di contri-buto statale e 8,53 milioni dieuro a carico del Comune diMilano. L’intervento prevede che nellazona est della città si realizziuno scambio di percorsi por-tando la circolare filoviaria 90-91 sui viali Umbria, Mille,Abruzzi, spostandola dai vialiRomagna, Campania, Mugello,Molise, dove reintegrare il ser-vizio con altre linee come la fi-loviaria 92. L’apertura dei cantieri è pre-vista entro la fine del 2020.Rimanendo in tema di mobilità,diamo conto anche del progetto(non così avveniristico comepotrebbe sembrare a prima vi-sta) della navetta elettrica, senza

conducente, che vuole collegarela fermata M3 Lodi TIBB convia Ripamonti, passando per viaBrembo e via Lorenzini e ser-vire così i nuovi insediamentidi Prada e del progetto Symbio-sis. Fra circa un anno infatti sitrasferiranno negli edifici di Be-ni Stabili, ora in costruzione asud della Fondazione Prada, ipiù di mille dipendenti di Fa-stweb che lì trasferirà la sua se-de aziendale. È la stessa BeniStabili, società di investimentiimmobiliari proprietaria dellearee e degli edifici, che si pren-derebbe carico dell’investimen-to, realizzando il servizio inte-ramente con i fondi privati edandolo in gestione ad Atm.Un progetto sicuramente inte-ressante, che arricchisce l’offer-ta di trasporto pubblico con unprogetto innovativo e moltosmart, in linea e arricchendo tut-ti gli interventi già programmatie in fase di realizzazione del piùampio progetto Sharing cities,che abbraccia l’area Porta Ro-mana-Vettabbia.

Nel prossimo numero diQUATTRO daremo aggiorna-menti anche sulle altre linee disuperficie che interessano la no-stra zona e sui lavori di M4.

Stefania Aleni

Importanti investimenti per il trasporto pubblico locale

Prima di prendersi la re-sponsabilità di tenere incasa un animale è ne-

cessario valutare attentamentela propria situazione e la pos-sibilità di ospitarne uno perun lungo periodo.Gli animali non sono oggettiche possono essere rimessi alloro posto dopo l’uso. Averein casa un animale significadedicargli tempo e garantirglisalute: cure veterinarie, cibo,ambiente di vita confortevole,adeguate condizioni igieniche. Capita di sentire l’espressione“Se avessi la casa più grande,adotterei tanti cani e gatti.Adoro gli animali e non po-trei farne a meno”. Lavorando nel Servizio diIgiene Pubblica della Agenziadi Tutela della Salute dellaCittà Metropolitana di Mila-no, ho potuto però constatarecome la presenza di un soloanimale non correttamenteaccudito può determinare deiseri problemi igienico sanitariall’interno di una abitazione. Inconvenienti igienici chenelle case dei soggetti chesoffrono della patologiadell’Animal Hoarding sfocia-no in condizioni di degradoestremo con escrementi checontaminano arredi e super-fici in tutti i locali, letti e cu-cina compresi. Gli accumu-latori di animali vivono in si-tuazioni di isolamento socia-le, possono essere di sessomaschile o femminile anchese prevalentemente si tratta didonne sole. Sono soggetti chesviluppano un particolare at-taccamento agli animali chediventa desiderio di averne unnumero sempre maggiore.

Esseri a cui salvare la vita, in-difesi e bisognosi di aiuto: co-sì vengono percepiti gli ani-mali da chi soffre di questodisturbo che se ne occupa pe-rò con atteggiamenti sbagliati.Pensa di agire per il bene de-gli animali ma quando sonotanti li costringe a vivere inpiccoli ambienti, privi di ido-

nei spazi e in condizioni igie-niche precarie. Se l’accumu-latore è privo di risorse eco-nomiche, agli animali non so-no garantite nemmeno le ne-

cessarie cure veterinarie e ibisogni alimentari.Cercare di essere troppo com-prensivi con queste personeo cercare di giustificare i lorocomportamenti equivale a di-ventare complici di un mec-canismo che arreca dannoagli animali, all’accumulatoree a eventuali suoi conviventi.

Gli accaparratori di animalise non vivono soli costringo-no anche gli altri componentidel nucleo familiare, che pos-sono essere anziani o minori,

a vivere nelle stesse condizio-ni di degrado. Accumulareanimali è un comportamentoche provoca sofferenze a de-gli esseri viventi; gli animaliche vivono in queste condi-zioni sono denutriti, si amma-lano e spesso muoiono distenti. «È utile saper riconoscere ilproblema e segnalarlo alle au-torità competenti che possonooffrire terapie ai pazienti e cu-re veterinarie agli animali»,afferma la psicologa CaterinaCosta collaboratrice dell’as-sociazione nazionale Mondo-consumatori (numero verde800600890)Nel territorio di Milano le se-gnalazioni di casi di accumu-lo di animali possono essereinviate all’indirizzo e-mail [email protected] telefonicamente al numero02.8578.7670 e sono trattatedal Servizio di Igiene e SanitàPubblica congiuntamente alDipartimento Veterinario del-la ATS di Milano coinvolgen-do se necessario anche l’unitàtutela animali della PoliziaLocale.

Giovanni Armando CostaTecnico della Prevenzione

Il termine inglese Animal Ho-arding (to hoard=accumulare,accaparrare, ammucchiare)definisce la patologia di chiaccumula nella propria abita-zione un elevato numero dianimali, prevalentemente canie gatti ma anche pappagalli erettili, animali selvatici, eso-tici e specie di allevamento,senza riuscire a fornire lorouna adeguata assistenza.

Quando accumulare animali diventa patologico

Il mercato comunale dismesso di viale Umbria

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10 febbraio 2018

Mi chiamo Pietro BUSSOLATI e sono nato a Milano 35 anni fa. Laurea in Economia e master in Gestione dei Servizi Pubblici Locali alla Bocconi, dal 2013 sono segretario metropolitano del Partito Democratico di Milano.

Mi sono impegnato per coniugare sperimentazione e tradizione, innova-zione e inclusione nel Modello Milano. Dal volontariato intergeneraziona-le delle magliette gialle di Bella Ciao Milano, fino alle elezioni Primarie e amministrative che hanno portato a vincere il Sindaco Beppe Sala.

Adesso è il momento di

valorizzare le energie con cui i lombardi affrontano sfide e quotidianità, per restituire dignità a chi per anni ha subìto un'amministrazione che ne ha frustrato competenze e potenzialità.

Adesso è il momento di alzare lo sguardo e ridurre lo scarto che ci separa dalle grandi regioni europee.

Raggiungiamo nuovi obiettivi per chi vive la Lombardia, per chi ci è nato o l'ha scelta per studiare o lavorare.

Adesso la Lombardia deve fare meglio coniugando sviluppo e inclusione sociale, sprigionando le sue straordinarie energie per ottenere il ruolo che merita.

Al fianco di GIORGIO GORI persona di grande competenza e affidabilità, per vincere insieme questa grande sfida!

Pietro Bussolati

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Ho ricominciato in ma-niera più appropriata adisegnare vignette e

strisce, che provvedevo a di-stribuire presso i vari periodici(a quei tempi gli editori riser-vavano molto spazio alle vi-gnette). Il primo episodio diun certo rilievo avvenne pres-so la Mondadori di Segrate:siamo negli anni Settanta eproducevo vignette per i Gial-li, i Neri, Segretissimoe Urania (strisce diMcLader, Pacifico, Si-gnornò, Utospia e iBurocrati, oltre che vi-gnette generaliste).Quel giorno mi recaicome di consueto aSegrate, nel bel palaz-zo disegnato da Nie-meyer per consegnarei miei disegni a Segre-tissimo: redazioniopen space per cui tut-ti potevano vedere esoprattutto sentirequanto accadeva neidintorni. Mi bloccò, inmezzo alle scrivaniedei redattori e giorna-listi, la direttrice di Se-gretissimo, la signoraLaura Grimaldi, famo-sa scrittrice di gialli epolizieschi, invitando-mi ad ascoltare unalunga lettera che si mise a leg-gere ad alta voce, tra la com-punta attenzione di tutti. Eraun colonnello o un generale inpensione, non ricordo bene,che su un fogliaccio intestatoal Circolo Ufficiali di Roma,scriveva indignato per le "vi-gnette di Athos", e in partico-lare per una, perché prendevain giro "gli eroi morti per laPatria" per cui chiedeva il re-capito dell'autore per poterlo

venire a prendere a calci - raz-za di mascalzone marxista -preannunciando che avrebbedisdettato l'abbonamento allarivista (Segretissimo) e nonavrebbe più acquistato nessu-na pubblicazione Mondadori,responsabile di pubblicare vi-gnette di un tal genere, se nonsi provvedeva a sanzionareimmediatamente e pesante-mente l'autore, cancellandolo

dalla lista dei collaboratori. Ioero annichilito e mortificatoper la violenza verbale recitataa piena voce, soprattutto perle minacce di disdetta da tutto,mentre la signora Grimaldileggeva imperterrita senza fareuna piega, anzi sorridendo ditanto in tanto allorquando in-cespicava nelle minacce e nel-le imprecazioni dello scrivano.Terminata la lettura infatti, sifece una bella risata, assieme

ai redattori, anche di altre te-state - tutti in ascolto - rassi-curandomi che l'autore dellalettera non avrebbe modificatoil tenore della collaborazionepresente e futura con me. In-fatti, rispose in seguito sullarivista precisando che Athosprendeva in giro solo "certi"ufficiali e "certi" comandantimilitari che avevano una "cer-ta" predilezione per la guerra.

L'affascinante signoraGrimaldi, assieme alCapo Servizio di Se-gretissimo Marco Tro-pea, una volta licen-ziatisi dalla Mondado-ri, crearono successi-vamente la casa editri-ce Marco Tropea Edi-tore.Il secondo episodioparticolare avvennenegli anni Novanta. Inoccasione di una ma-nifestazione umoristi-ca che si teneva an-nualmente ad Alba,capitale del tartufobianco, e, ovviamente,il soggetto per i vi-gnettisti era il tartufo,con tutte le sue impli-cazioni, interpretazio-ni e riferimenti: il te-ma di quell'anno era iltartufo e la sanità.

Quel pomeriggio, dopo unpranzo profumato di tartufo edopo la consegna dei tradizio-nali cesti con prodotti mange-recci locali ai vignettisti inter-venuti da tutta Italia, ivi com-preso un bel tartufo grosso co-me una noce consegnato in unbarattolo di vetro ripieno di ri-so, arrivò la confusa notizia diun vivace alterco intervenutotra gli amministratori dellamanifestazione. Poco più tar-

di, l'amico vignettista, titolaredi una piccola vivace casa edi-trice (Il Pennino di Torino) eorganizzatore della sezione vi-gnettistica che organizzavaogni anno ad Alba, disse cheun grosso politico locale - sot-tosegretario al governo in ca-rica - si era infuriato per unavignetta esposta specificandoche sarebbe stata l'ultima voltaper i signori vignettisti ad Al-ba! Motivo della solenne ar-rabbiatura era un disegno(mio) intitolato "Ricerca" oveun maiale che grufolava nellamota diceva all'altro: "Comemai quest'anno siamo così inpochi? La ricerca langue..".L'altro rispondeva che gli altri"Sono in giro per l'Italia a farei Presidenti delle ASL".Il figlio o il nipote dell'onore-vole era purtroppo il presiden-te dell'ASL di Alba. Il politicoaveva precisato che "..questipersonaggi vengono invitatiad Alba, magnano e bevonogratis, si portano via un cestodi prodotti d'eccellenza e sipermettono anche di prenderciper i fondelli (in realtà avevausato un altro termine) in que-sta maniera? Non sia mai!"Con mio grande imbarazzo, lamanifestazione vignettisticaad Alba non è stata più ripresa.Il mio amico vignettista ed or-ganizzatore, un gran signore,con dignità e serenità, mi disseche nel nostro campo "son co-se che talvolta succedono"Anche nei settori del mio am-bito lavorativo ospedaliero lavoglia irrefrenabile di disegna-re fatti e personaggi mi ha pro-vocato non pochi imbarazzantiinconvenienti, ma questa è tut-ta un'altra storia...

Athos Careghi

Memorie di un vignettista/2 Rubrica a cura di Lorenzo Baio

CURIOSI PER

Èarrivata l’ora. Per cosadomanderete? Ovvia-mente per impostare i

nostri vasi di bulbi in attesadella bella Primavera. È infattifra gennaio, febbraio e marzoche vanno allestite le nostrenursery. La grande comoditàdei bulbi è quella che possonoessere coltivati non solamentein terra, ma anche in vaso. Equi sta il grande vantaggio pernoi cittadini. Possiamo averebellissime fioriture di tulipani,narcisi, giacinti, crocus, ama-ryllis e muscari, senza grandeimpegno né investimento ingrandi spazi. Ovviamente an-che per i bulbi, come per tuttele altre piante, vanno prestatele giuste attenzioni. Poche, manecessarie. Innanzitutto il vasoche scegliamo deve essere suf-ficientemente ampio per con-tenere la pianta scelta. A se-conda delle diverse speciedunque non sempre un vaso

piuttosto piccolo, o viceversapiuttosto grande, si adatta allaperfezione al bulbo scelto, bi-sogna valutare sempre comee quanto crescerà la pianta escegliere il contenitore di con-seguenza. In secondo luogo ilterriccio. In genere il terriccioideale deve essere soffice enon duro, per favorire la cre-scita della pianta. Meglio an-cora se al terriccio viene ag-giunta un po’ di sabbia e unostrato di argilla espansa sulfondo; quest’ultima in parti-colare permette un drenaggiomigliore. È infatti importanteche non ci siano ristagni idricicapaci di far marcire i bulbi.La cosa divertente poi è chein ciascun vaso potete inserirevarie specie che daranno va-rietà di colori e forme, in tem-pi diversi, al vostro davanzale. Avanti dunque: recuperatebulbi, vasi, terra e… voglia dilavorare.

Bulbi a lasagne!

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febbraio 2018 11

Spesso non ci si rende conto di quanto ipregiudizi siano radicati nella nostra quo-

tidianità e di quanto questi siano la causa dimolti conflitti, in piccola e grande scala.Questo è il messaggio dell’installazione “Glialtri siamo noi” dell’Associazione Casa per laPace, esposta presso lo spazio ARTEPASSANTEdella stazione Porta Vittoria del Passante Fer-roviario fino al 7 marzo. Si tratta della mostrainterattiva sui pregiudizi e sul tema dell’inter-cultura, intesa come gestione del conflitto conla diversità in senso lato, che vi avevamo pre-sentato nel numero di gennaio di QUATTRO. Visitando l’esposizione, abbiamo incontratoMercedes Mas Solè, lacoordinatrice, che ci haspiegato qualcosa in piùriguardo la loro realtà.Fondata nel 2000 dal-l’unione di sei associazio-ni non-violente, Casa perla Pace nasce dall’esi-genza di capire cosa ac-cada nei conflitti, comesi agisca in merito e co-me si possa dare un con-tributo per gestirli in mo-do positivo: «Ci occupia-mo della non-violenza intutte le sue forme, - rac-conta Mercedes - sia a li-vello di rapporti interpersonali, sia a livello diconflitti mondiali, perché la pace e la non-vio-lenza vanno organizzate, preparate, pensate ecoordinate.».Casa per la Pace, composta oggi da un’unicaassociazione con sede in via Marco d’Agrate11, è molto attiva nella zona del Corvetto condiverse iniziative.Le parole d’ordine dell’Associazione sono “for-mazione” e “intercultura” e le varie attività or-ganizzate sono strutturate proprio in base a que-sti due principi.Per quanto riguarda la “formazione”, Casa perla Pace ha istituito dei corsi di italiano per ma-dri originarie di altri Paesi che, pur essendo aMilano da diversi anni, non hanno mai avutol’opportunità di imparare bene l’italiano: le le-zioni, tenute da volontari, si svolgono durantele ore mattutine, in modo da permettere alle al-

lieve di occuparsi dei figli nel pomeriggio.Un’altra proposta è quella costituita da seminarivolti a promuovere la “non-violenza nella ge-stione del conflitto”: lo scopo è aiutare a tro-vare vie di comunicazione e di gestione, ap-punto, non-violente e pacifiche per risolvereconflitti all’interno di svariati contesti, anchee soprattutto quelli che si verificano nella quo-tidianità.L’Associazione vanta poi una fornitissima bi-blioteca all’interno della sua sede, che com-prende testi su tutti quegli argomenti considerati“scomodi”: mafia, criminalità e guerre sono lecategorie principali dei volumi, molto spesso

oggetto di interesse di ra-gazzi impegnati nella ste-sura della tesi universita-ria e di professori.Anche il Teatro dell’Op-presso figura sotto la te-matica “formazione”: sitratta di un insieme dispettacoli che, dopo averdescritto situazioni con-flittuali, invitano gli spet-tatori a riflettere e a pro-vare a pensare e spiegaredelle possibili soluzioninon-violenza da applicareallo specifico contesto.Passando, invece, alle te-

matiche relative all’“intercultura”, una delleiniziative è costituita da incontri all’internodelle scuole, durante i quali si svolgono giochidi ruolo formativi che permettono agli studentidi immedesimarsi negli altri: lo scopo è quellodi far scaturire una riflessione senza che nes-suno imponga un’opinione. A questi laboratoripartecipano anche tre volontari mandati diret-tamente dal Servizio Volontario Europeo (SVE),che garantisce la loro presenza per un anno, perpoi inviarne altri tre il successivo. Queste e molte altre sono le azioni concreteche Casa per la Pace si impegna a fare ognigiorno con passione e dedizione per promuo-vere la non-violenza: come disse Gandhi, “ilmondo ha bisogno di gente che investa nellapace tanto quanto altri investono nella guerra”.

Valentina Geminiani

Associazione Casa per la Pace, un impegno concreto per la non-violenza

Non sempre è solo consumo. Spesso inegozi di quartiere custodiscono storiedi famiglia, memorie del luogo, curio-

sità su qualche eccentrico avventore. È questolo spirito con cui QUATTRO dedica a febbra-io uno spazio alla Macelleria Azzaretti di vialeCorsica 41 (quasi all’angolo con via Lomel-lina), di proprietà della famiglia omonima findagli anni Quaranta. Si scopre così che Vin-cenzo Azzaretti, classe 1908, lascia le collinepavesi di Rivanazzano nel 1946, alla volta diMilano, una città ancora fe-rita dagli orrori bellici, main grande fermento. Proprio nell’anno in cui sisancì la nascita della Repub-blica Italiana, Vincenzo ri-leva il negozio dal cognato,Angelo, che lo aveva acqui-stato nel 1935. Ben prestotutta la famiglia è coinvoltanelle tante mansioni da sbri-gare in negozio: la moglieRosetta e i figli Ercolino,Carla e Caterina, che entra-no in pianta stabile in quellache diventa per loro una se-conda casa. Negli anni Set-tanta, sono il figlio Ercolinoe la moglie Marzia a suben-trare nella gestione di unpunto vendita che nel tem-po, tra alti e bassi, ha saputofarsi apprezzare per la qualità della sua offerta.La staffetta generazionale ha poi inevitabil-mente registrato una battuta d’arresto: oggil’attività continua grazie al signor Gerardo,testardo e ostinato in un mondo di supermer-cati h 24, centri commerciali di periferia e la-birintici discount. Nonostante la concorrenzaagguerrita della grande distribuzione, a giu-dicare dai manicaretti ben in vista sul bancone,c’è da credere che siano tanti i palati viziatidagli ex Azzaretti.Pensare che nel 1946 la struttura urbanisticadi viale Corsica fosse simile a quella di oggifa sorridere. Nella corsia centrale scorreva iltram (linea 35), nel tragitto Piazza Fontana –Taliedo. Nelle corsie laterali a transitare erano

tante biciclette, i primi motocicli e le rare au-tomobili, tanto che, rammenta Ercolino, «c’erapersino spazio per una partita di pallone instrada!» E poi c’è l’aneddoto su quelli che og-gi, lungo il viale, appaiono come alberi foltie robusti: tagliati dagli abitanti della zona perriscaldarsi durante la guerra, la loro piantu-mazione risale alla fine degli anni Quaranta,quando il Comune rimosse quei vecchi ceppiormai sofferenti (eppure così preziosi per ilsostentamento di decine di famiglie).

Dalla loro vetrina, proprie-tari, gestori e personale han-no nel tempo vissuto il suc-cedersi dei cambiamenti instrade, negozi, modi di vi-vere dei milanesi: una bot-tega storica come la Macel-leria Azzaretti è finita cosìcol diventare un presidio perla memoria di una Milanoche nel bene e nel malecambia, corre e si apre almondo, mantenendo forteun’identità, un orgoglio e unsenso comunitario che sonoanche tradizioni commercia-li come queste a rinsaldare,giorno dopo giorno.Dal 1947 si è anche avviatoun progressivo ammoderna-mento dell’area di viale Cor-sica in termini di urbanistica,

viabilità e servizi, in virtù anche del suo rilievostrategico nei collegamenti con l’aeroporto edella presenza di grandi nomi dell’industriaitaliana, come la Motta, la Caproni, la Polen-ghi Lombardo. Analogamente, nell’album deiricordi di famiglia, non possono non finire leVespe, le Lambrette, i taxi (prima verdi, poineri, gialli e infine bianchi), qualche Balilla,le prime Fiat 1100, le mitiche Alfa Romeo,fino alle straniere, ai SUV e a tutti i modellidi tram e autobus che si sono susseguiti. Im-perturbabile da settant’anni e più, un primatopersonale per gli Azzaretti, un punto di rife-rimento significativo per residenti e non solo:anche questa è storia.

Emiliano Rossi

La Macelleria Azzaretti, 72 anni di storia (e storie) in viale Corsica

La Macelleria di Vincenzo ed Ercolino Azzaretti in una fotodel 1952/53

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12 febbraio 2018

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ORIZZONTALI1. Via che si dirama da piazza Ferrara - Via che si

dirama da piazza Buozzi2. Antichi altari romani - Ce n'è uno in via Parea

(sigla) - C'è quello dei Sargassi3. Simbolo del sodio - Via traversa di via Colletta4. Via traversa di via Cossa - Iniziali di Napolitano5. Iniziali dell'ex pallavolista Zorzi - Via che fa parte

dello Strettone6. Il capoluogo della Campania - Culmine, cima7. Nome di 4 papi - Termine usato nel karate8. Standard per rappresentare testo digitale (sigla)

– Volano anche senza motore9. Una delle specie ittiche più antiche del mondo -

L'aria dei latini

VERTICALI1. Macchinario usato nell'industria tessile2. Collera - Via traversa di via Mecenate3. Simbolo del neon - Isola tedesca presso Wismar4. Fa riprodurre nella mente l'esperienza passata 5. Altro nome delle vaccinazioni6. Via traversa di corso Lodi7. Quella d'api è usata in cosmesi - Ancona in auto8. Stato di benessere della persona - Latina in auto9. Come comune è associato a Vertemate10. Rotazioni, orbite11. Si usa per pescare - Immagine sacra12. Palermo in auto - Comune in provincia di Padova13. Il nome della cantante Grandi - Il baronetto inglese

1912. SOLUZIONE

nr. 192

Episodio 11: TuratiDopo aver camminato per diverse ore e aver superato uno strano an-droide che voleva sapere a tutti i costi “le argomentazioni D’Uomo”,arrivate a una specie di bunker interrato quasi del tutto: “È questo

l’allevamento del dottor Turati” esclama Miss Ori, ma non fate in tempo a raggiungerel’uscio che siete costretti a nascondervi celermente a causa di alcuni strani rumori provenientidall’interno.

Qualche secondo dopo, un uomo in camice bianco dai grandi occhialoni scuri viene sca-raventato malamente fuori dalla struttura interrata. A lanciarlo in quel modo è stato unodegli incappucciati già incontrati in passato, che raggiunge l’uomo con calma: “Hai fallito,dottore: la bestia nera nel rifugio di Montenapoleone ha fatto solo il solletico a Sdo. Sei unincompetente” esclama la figura scura, minacciosa.Turati balbetta qualcosa, impaurito, ma non fa in tempo a giustificarsi che l’incappucciatonero sparisce nel nulla. Una volta certi che se ne sia andato, uscite dal vostro nascondiglioe correte dall’allevatore. “Ti ricordi di me?” chiede la guerriera. Il dottore annuisce flebil-mente. “Bene: chi era quello? Cosa ti ha chiesto di fare? Parla, altrimenti… beh, ricordicos’è successo l’ultima volta, no?”

L’uomo, troppo debole per spiegare, prima di svenire pronuncia un nome che Miss Ori co-nosce molto bene: “FNM”. La ragazza dai capelli dorati vi guarda preoccupata, ma con-sapevole di cosa si debba fare per raggiungere il paladino della Via Gialla: “Dobbiamo rag-giungere la tenuta di Repu B. Blica: lui saprà cosa fare. Andiamo” e, con la combattentein testa, vi affrettate verso la prossima destinazione.

Pagina Facebook: Suggestioni (@suggestioni) #LAvventodiSdo Sito Web: www.suggestioni2017.wordpress.com

Valentina Geminiani

L’Avvento di Sdo

Riassumendo brevemen-te le precedenti punta-te, la linea tranviaria

“35”, attivata il 16 settembre1910 con una lunghezzad’esercizio di poco più di 2chilometri (2,223 per la preci-sione) per collegare Taliedo,ha visto nel corso della sualunga storia una serie di mo-difiche al percorso per facili-tare il collegamento della cittàalla periferia: 1926, piazzaEmilia/Aerodromo di Taliedo;1929, piazza Missori/quartiereTaliedo (piazza Ovidio); 1948,piazza Fontana/via Fantoli in-variato fino alla fine degli anni’50. All’inizio degli anni ’60,per migliorare e rendere piùsicura la viabilità di via Me-cenate (le fitte nebbie di queglianni creavano parecchi inci-denti stradali, a volteanche mortali) e risol-vere contemporanea-mente un problema diigiene ambientale, vie-ne “tombata” la roggiaSpazzola, o Molinara,che da piazza Ovidiocorreva scoperta e pa-rallela alla roggiaTriulza verso Monluè. Il tracciato della lineatranviaria è quindispostato dal lato sini-stro della carreggiataal parterre centrale, insede propria, facendo assume-re a tutta la via Mecenate laconfigurazione attuale. Nelfrattempo l’anello del capoli-nea Corsica/Battistotti Sassidove sostava il “21” viene uti-lizzato dal “38” (piazzali

Axum-Segesta/viale Corsica).Sono gli anni in cui viene an-che riqualificata viale Unghe-ria che nel frattempo si espan-de come quartiere, perimetratotra gli svincoli della tangen-ziale est, il fascio binari delleferrovie della stazione di Ro-goredo e il quartiere di Talie-do. Nell’agosto 1962 compareil “24” che, abbandonata latratta Argonne/Ortica, si atte-sta al capolinea del “38”, lineache viene a sua volta arretratain piazzale Susa. Nel marzo1963 il nostro “35” viene sop-presso e la linea viene sosti-tuita definitivamente dal “24”che viene fatto proseguire daviale Corsica fino a via Fan-toli, con l’altro capolinea po-sto in via Noto (Vigentino). All’inizio del 1964 vengono

posati i binari lungo viale Un-gheria e viene dismesso il ca-polinea di via Fantoli. Il 9 no-vembre dello stesso anno il“24” collega il quartiere conil nuovo capolinea. Su questotracciato, dove per poco più di

cinquant’anni è transitato il“35”, si sono alternate altre li-nee tranviarie a seguito di unaserie di riorganizzazioni delservizio di superficie operatedall’ATM. Dopo il “24”, che

abbiamo visto, sonoarrivati: il “13” Cor-vetto/Ungheria (1980),il “12” Console Mar-cello/Ungheria (1982),il “27” IVFebbraio/Ungheria(2000), quest’ultimolimitato nel 2017 apiazza Fontana. È un tracciato questoche, essendo alquantodatato, racconta anchela storia di due azien-de: la Società Edisone l’Azienda Tranviaria

Municipale. Una linea che havisto transitare sui suoi binarii tram Edison, le “milano 28”(o “carrelli”) degli anni ’30, learticolate serie 4500 del dopo-guerra, i “jumbo-tram” a trecasse serie 4800 e 4900, e, di

queste ultime, recentementeun gruppo di unità revisionate(revamping). Non possiamoperò chiudere l’articolo senzaun ricordo per coloro che fu-rono i bambini della genera-zione postbellica: trattasi delle“Paperine”, per i più piccoli,o le “Bassotte” (o “Romani-ne”) per i più grandi o per gliaddetti ai lavori. Stiamo par-lando di due unità tranviarienumerate 2501 e 2503, cherappresentarono una novità as-soluta per gli anni ‘50, costrui-te dalle Officine Caproni emesse in servizio sperimentaledi linea prima all’ATAC diRoma, dal 1948 al 1952, poitrasferite all’ATM di Milanofino alla fine degli anni ‘50. ARoma circolarono con un par-ticolare archetto, simile a unpantografo, mentre a Milanofu montato il tradizionale trol-ley (la pertegheta). Furono leantesignane del pianale total-mente ribassato e per questoavevano i quattro assi dotati

di ruote di piccolo diametro,dove il carrello posteriore erasolo portante. Erano entramberimessate presso il depositoVittoria e svolgevano servizioin modo intensivo su tabelleche le impegnavano l’interagiornata. Quando arrivavanoin fermata, scampanellando econ il loro incedere un po’ ser-peggiante, erano la gioia deibambini perché vi potevanosalire facilmente, quasi cor-rendo, senza l’ausilio dei ge-nitori. Un’altra particolaritàera il reostato d’avviamentoposto sul tetto della vettura perpotersi facilmente raffreddare,e quando pioveva pareva fosseun treno a vapore.

Non ebbero successo per viadi una serie di problemi tecni-ci e furono dismesse tra il1962 e il 1963, quindi accan-tonate presso il deposito diMonza Borgazzi e poi demo-lite nel 1966. Peccato, avreb-bero fatto la loro bella figurain qualche Museo. Che dire ora dopo quanto ri-cordato. Un augurio alla nuo-va linea automobilistica Mo-lino Dorino/Borgo Porrettache ha ereditato il numero“35” e che possa arricchirsi distoria ed essere ricordata fraqualche decennio da un appas-sionato di trasporti.

Gianni Pola

Ricordi del 35/4

Tram Edison serie 600 sulla linea 35 in piazzaCinque Giornate – dipinto di Gianni Aprile

La nuova linea automobilistica 35

La “Bassotta” 2501 presso il deposito Vittoria

1931. PAROLE CROCIATE A SCHEMA LIBERO (Riccardo Tammaro)

ENI4MISTICAA cura della Fondazione Milano Policroma

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febbraio 2018 13

ELEZIONIREGIONALI

Avvocato penalista, madre ditre figli, residente inMunicipio 4, già ConsigliereComunale a Sesto SanGiovanni dal 2002 al 2012, mi sono occupata di scuola e di strumenti partecipativi.Amo la natura profondamentee per questo non mi rassegnoall’inquinamento dell’aria ealla desolazione di alcunipaesaggi urbani. Il mio impegno in Consiglioregionale andrà nelladirezione di renderecompatibili lo sviluppoeconomico con la difesa dellasalute e la salubrità dell’aria.

Croatto

Man

data

rio: M

assi

mo

Ber

tolin

i

Il tristemente celebre “bo-schetto della droga” di Ro-goredo da tempo è oggetto

morboso della cronaca localee nazionale, per l’incessanteattività di spaccio tra le suefronde quasi impenetrabili e lapresenza costante di poveri de-relitti in cerca di eroina eveleni vari a bassissimocosto. La recente presenzain una commissione Poli-tiche sociali del Municipiodel dottor Riccardo Gatti,medico psichiatra milane-se, direttore del Diparti-mento Interaziendale Pre-stazioni Erogate nell’AreaDipendenze della ASSTSanti Paolo e Carlo cheopera su tutto il territoriodi Milano, ci ha spinto acontattarlo per inquadrareil problema delle dipen-denze in senso ampio, spo-standoci poi ad una pano-ramica più locale, fino a cer-care di ipotizzare qualche so-luzione efficace per contrastareun fenomeno spaventosamentediffuso ma difficilmente per-cepito come emergenza dallapubblica opinione.«L’abuso di sostanze, illegalio meno che siano, è una realtàdi vastissime proporzioni chesta diventando sempre piùcomplessa e di difficile gestio-ne. Il problema è che viene de-scritta con le modalità di sem-pre, quelle degli anni ’70 e’80, per cui si accendono i ri-flettori per qualche tempo nelmomento in cui la cronaca ci

informa di qualche disgrazia epoi viene tutto dimenticato. Lesostanze vengono ancora as-sociate ai concetti di devianza,emarginazione, cronicità e di-pendenza dura, in un quadro atinte fosche che pare così de-gradante da farci sentire soli-

tamente ben al sicuro. Siamoancora fermi al concetto chela droga e gli abusi riguardanosolo gli sbandati e certamentenon i nostri figli, i nostri fra-telli o i nostri amici. Beh, nonè più così da molto tempo».Se 30 o 40 anni fa si potevapensare agli zombies che siiniettavano eroina nei parchi,se negli anni ’90 potevamoimmaginare i colletti bianchisniffare cocaina alle festeesclusive o i ragazzi ballaresfrenati sotto effetto dell’ec-stasy in discoteca, ora lo sce-nario si è fatto complesso, li-quido, ibrido e di conseguenza

difficilissimo da analizzare econtrollare.«Si può affermare con certezzache da anni c’è stato l’ingressodel marketing e dei suoi stru-menti di vendita anche nelmercato della droga, inteso nelsenso più ampio delle sostanze

che generano alterazionedello stato di coscienza,alcool compreso. Un tem-po le organizzazioni cri-minali controllavano lesostanze in commercio,che si potevano contaresulle dita di una mano, eil territorio dove venivanospacciate. Ora la gestionedelle piccole piazze è datain “franchising”, subap-paltata alla malavita dastrada perché tutto som-mato poco interessante.La globalizzazione, anchedelle proposte e dei con-sumi, il mass market, la

grande concorrenza del webche propone di tutto e in for-ma anonima, hanno costrettola grande criminalità a specia-lizzarsi nel brokeraggio senzacontrollare più di tanto l’ulti-mo passaggio della filiera.Quindi abbiamo una distribu-zione molto più ampia e undeciso abbassamento dei prez-zi così da avere sostanze diogni tipo alla portata di tutti,in un’ottica di fidelizzazionedel cliente con offerte e pro-mozioni come al supermerca-to. In rete, di contro, si trovadi tutto, ci sono dei veri e pro-pri “Amazon” delle sostanze,

i confini e le modalità di con-sumo si sono fatti labili e can-gianti. Per noi operatori il la-voro è diventato titanico espesso non conosciamo nem-meno esattamente che cosauna persona possa aver assun-to».Effettivamente basta una rapi-da ricerca online per verificarel’incredibile e vastissima of-ferta proposta. Con un banaleclic e in forma totalmente ano-nima si può prenotare un viag-gio andata e (forse) ritorno peraltre galassie oppure farballare la vecchia zia nudasul tavolo da pranzo per ungiorno intero. A livello sociale la questio-ne viene spesso sottovalu-tata, specie dai più giovani,e oggi la maggior parte deiconsumatori non è dipen-dente dalle sostanze in sensoclassico, ne assume spesso di-verse in momenti diversi, perpoi tornare a fare una vita chesi può ritenere normale. Eppu-re le patologie legati ad abusisono tra le prime cause di mor-te ovunque nel mondo.«Siamo in effetti ai livelli dellepatologie tumorali, cardiova-scolari o degli incidenti stra-dali. È una vera e propria stra-ge, anche per tutti i problemiindotti dal consumo massicciodi droghe e sostanze varie. Ilmercato è definitivamente riu-scito a condizionarci e indurciil bisogno di consumi che ov-viamente non avremmo di ba-se. C’è un’industria interna-

zionale gigantesca molto pe-netrante che, attraverso varistrumenti, spinge gli abusi econfonde volutamente le acquenel campo della comunicazio-ne».L’Italia e Milano non fannonaturalmente eccezione.«Può sembrare strano ma i pri-mi cambiamenti nelle dinami-che di consumo non avvengo-no nelle grandi realtà comeMilano, bensì nella provincia,come una sorta di test. Dopo-diché se il tutto funziona entra

prepotente nelle metropoli, inprimis Milano, per poi conso-lidarsi a livello nazionale».A questo punto viene sponta-neo chiedersi e chiedere al dot-tor Gatti che strade si possonopercorrere a livello istituzio-nale per prevenire e a livellosanitario per curari tali pesantidipendenze e abusi.«Intanto devo constatare uncontinuo investimento nella ri-cerca ma anche un cronico di-sinvestimento nell’organizza-zione. Ci sono troppe divisionisettoriali laddove invece do-vrebbe essere coinvolto tuttoil sistema sanitario nel suocomplesso, ponendo estremaattenzione ai rischi che com-

porta l’abuso di sostanze sem-pre nuove. Non auspico un au-mento dei costi per le strutturema senz’altro una diversa e piùefficace sensibilità operativa,con tutti gli attori in scena aremare nella stessa direzione».Infine c’è il dibattito sulle scel-te politiche a monte in materiadi sostanze e di legalità, conapprocci che partono dal piùvetusto proibizionismo per ar-rivare a posizioni iper libera-li.«In 40 anni di professione non

sono ancora riuscito a far-mi un’idea chiara e defini-tiva su quale approccio le-gislativo sia più efficace.Le sostanze circolano afiumi, c’è un enorme pro-blema che non siamo riu-sciti a capire né tantomenoa risolvere e riguarda sia

ciò che si compra legalmentesugli scaffali del negozio sottocasa sia quello che si può re-perire illegalmente dal pushero sul web. So di certo che nes-suna comunità sociale può agi-re contro un pericolo se non loriconosce come tale, quindi ilprimo passo è la piena consa-pevolezza della situazione.Dopodiché ognuno può fare lesue scelte, anche discutibili,ma ci vuole un salto in avantia livello di comunicazione e didivulgazione del problema. Unbuon inizio potrebbe esserequello di farsi un giro deiPronti Soccorsi nelle ore not-turne».

Alberto Raimondi

Dipendenze e tossicodipendenze, i tanti aspetti di una realtà difficile

Ne parliamo col dottor Riccardo Gatti

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14 febbraio 2018

MMUUSSIICCAAPALAZZINA LIBERTY IN MUSICA

Largo Marinai d'Italia 1 Tel. 02 88462320

11 febbraio ore 10.45

POLICROMIEMusiche di G.F. Händel, A. Vivaldi, J.S. Bach, F. Semini Marcello Scandelli violoncello e concertatoreOrchestra da camera Milano Classica

11 febbraio ore 16

La Compagnia del BelCantoINVITO ALL’OPERA, stagione lirica 2017/18GIANNI SCHICCHIOpera in un atto di G. Puccini - Libretto di G. ForzanoSpettacolo in forma scenica con la partecipazione dei vincitoridel Concorso Lirico “A Ruoli d’Opera” 2017. Cantanti del Ma-ster di Alto Perfezionamento “BelCantOperaStudio” 2018Davide Rocca regiaElia Tagliavia pianoforte e concertatoreL’opera è preceduta da “Lectio Dantis” dell’episodio delXXX Canto dell’Inferno, cui Puccini si ispira www.compagniadelbelcanto.it - [email protected] cell. 333 222 3570

16 febbraio ore 21

Milano Classica e PianofriendsProgetto BoethiusC. DEBUSSY, “LA LUNA, IL SOLE E L'ALTRE STELLE” Giovani talenti dell'Associazione PianoFriends - con Vin-

cenzo Balzani

18 febbraio ore 10.45

Milano Classica. Stagione da cameraIN UNA NOTTE TRASFIGURATAIntorno al Sestetto op. 4 “Verklärte Nacht” di A. SchönbergConversazione-Concerto con Le Cameriste AmbrosianeAlessandro Maria Carnelli conversatore

24 febbraio ore 21

Milano Classica e NovurgiaSON'ORA: POESIA CHIAMA MUSICASpettacolo musicale con brani e tocchi percussivi di DavideAnzaghiGiusy Caruso pianoforte, percussioni e voce recitante

25 febbraio ore 10.45

VIAGGIO A MILANOMusiche di Brioschi, A. Vivaldi, C. Zuccarini, A. Zani, W.A.MozartGemma Bertagnolli sopranoEnrico Casazza violino e concertatoreOrchestra da camera Milano Classica

25 febbraio ore 15.30

Festival Liederìadi Sergej Vasil'evič Rachmaninov IL TATAROMirko C. Guadagnini maestro concertatore

28 febbraio ore 20.30

Divertimento EnsembleLES TOITS DE PARISLjuba Bergamelli sopranoSandro Gorli direttore

OTTAVA NOTAvia Marco Bruto 24 - Tel. 02 89658114

Domenica 11 febbraio ore 16.30

TINA LA RONDINE PITTRICESpettacolo di e con Cristina Calì - Ingresso € 5

Giovedì 15 e venerdì 16 febbraio dalle 8 alle ore 18

Centro Ludico Musicale di CarnevalePer bambini dai 3 agli 11 anni - Prenotazione obbligatoria

Domenica 25 febbraio ore 16.30

IL FLAUTO MAGICOFiaba musicale liberamente tratta dall’opera in una versioneper voce narrante e pianofortePianoforte: Alessandro Nardin - Voce narrante: Silvia Spa-gnoli - Progetto, tecnica e testi: Alberto Tavazzi - Ingresso € 5

Domenica 25 febbraio ore 19

Concerto Piano YoungRiky Busani, Federico Scaglione, Sara Gullotta, ChiaraSchmidt - Ingresso a offerta libera

Sabato 3 marzo ore 16.30

IL VIAGGIO DI ULISSEAnimazione di e con Alberto Tavazzi - Ingresso € 5

Domenica 4 marzo ore 21

CINEMA SERANADEColonne sonore da celebri film proposte da Arcadia Ensemble- Ingresso a offerta libera

Pronti? Voce davanti, via!Dal 9 gennaio è ripartito il Corso di canto popolare con leVoci di mezzo (www.vocidimezzo.org). Ogni martedì, nelsalone dell'Arci Corvetto di via Oglio 21, dalle 20.30 alle 22.Il corso prevede una parte di riscaldamento del corpo e dellavoce, una di intonazione e ascolto e una parte di repertoriodedicata all'apprendimento di canti polifonici della tradizioneorale italiana e all'esplorazione storica e sociale del contestodi riferimento. I canti che si studiano sono diversi per provenienza e tema-tiche: dal lavoro, all’emigrazione, canti di lotta, d’amore edi libertà spaziando attraverso l’Italia da nord a sud. Che c'è di meglio che cantare insieme? Cantare per scoprire,per divertirsi, per conoscersi, per ricordare, per resistere. Perriscaldare cuori e ugole. Perché il canto popolare è ed è sem-pre stato occasione di socialità intelligente, modo per vei-colare messaggi, per portare avanti lotte, ma anche per ri-trovarsi tra amici, tessere relazioni... Ti aspettiamo, la primalezione di prova è gratuita, e puoi venire un martedì a tuopiacimento a provare.Se vuoi saperne di più [email protected]

Definito da alcuni comeil «il secolo breve», ilNovecento ha superato

quelli precedenti per densità,innovazione ed eclettismo: unsecolo veloce per la rivoluzio-ne culturale e sociale che l’hainvestito, abbaci-nante nelle suemolteplici manife-stazioni artistiche eal contempo quan-to mai cupo per idrammatici eventibellici che l’hannodilaniato.A questa incredibi-le epoca Milanodedica «Novecentoitaliano», un’inizia-tiva che prevedeper questo 2018 unricco palinsestocon oltre 150 even-ti tra mostre, spet-tacoli, conferenze eproiezioni per unacorale riflessionestorica e umana sulnostro passato.Si incomincia conil Teatro FrancoParenti che, dal 14gennaio al 23 mar-zo, ripercorre letappe più significa-tive del trentennio 1948-1978con un racconto a più voci af-fidato a grandi storici italiani.Si prosegue con la selezionedagli archivi della FondazioneFeltrinelli e della BibliotecaSormani di riviste, vinili, spar-

titi e documenti, che conser-vano ancora vivide le traccedell’epocale cambiamento dicostumi che il ’68 ha portatocon sé.A coloro che la storia nonamano solo studiarla, ma an-

che ricordarla e riviverla, Ca-scina Cuccagna propone «LeSettimane della Memoria»,prima edizione di un progettodi valorizzazione della storiadel ‘900, con il diretto coin-volgimento degli stessi citta-

dini nel reperimento e nellaraccolta di lettere, diari e ma-teriali iconografici.Ampio spazio sarà dedicatoanche alle diverse espressioniartistiche e al loro sviluppo nelcorso del ‘900 con la Stagione

Sinfonica dell’Or-chestra Verdi chepropone l’esecuzio-ne di brani di Otto-rino Respighi eNiccolò Castiglio-ni, mentre la Trien-nale dedicherà unapersonale al grandearchitetto EttoreSottsass.Protagoniste dellaGAM saranno in-vece le signore delbel mondo di iniziosecolo ritratte daGiovanni Boldini,mentre Carlo Carràtroverà spazio daottobre nelle sale diPalazzo Reale.Dal 18 febbraio al25 giugno la Fon-dazione Prada apreinvece le porte a«POST ZANGTUMB TUUUM.ART LIFE POLI-TICS: ITALIA

1918-1943» per celebrare nonsolo correnti artistiche comeFuturismo, Valori Plastici, No-vecento, Scuola Romana, Cor-rente, spaziando dalle avan-guardie al cosiddetto ritornoall’ordine, ma anche grandi fi-

gure di politici ed intellettualicome Gobetti, Gramsci, Mo-ravia, Pirandello e Sarfatti,con oltre 500 lavori tra dipinti,sculture, disegni, manifesti emoltissimi documenti, percondurre il pubblico nel flussovorticoso della storia, che ri-torna così ad essere materiaviva, frutto di stratificazionisuccessive e di molteplici in-terpretazioni.Se poi è vero che tutto è poli-tica, anche l’arte e il gustoestetico, risulterà interessanteanche una visita all’Archiviodi Stato di via Senato 10, chefino al 17 marzo 2 dedica unamostra a Rosa Genoni, donnadi eccezionale tempra e crea-tività che, con il suo impegnoprofuso nella moda, oltre chenell’insegnamento e nella cau-sa per l’emancipazione fem-minile, ha inaugurato la gran-de stagione del Made in Italyin un’epoca in cui l’unico ri-ferimento di stile era ancoraParigi.Ecco solo alcuni dei tantieventi che animeranno la no-stra città in questo 2018 e chenon possiamo che sperare pos-sano interessare anche i piùgiovani, che di questo Nove-cento poco sanno, ma di cuitanto hanno bisogno.

Elena Gadeschi

Il programma completo e ag-giornato è disponibile sul sitoyesmilano.it

«Novecento italiano»: alla (ri)scoperta del secolo perduto

L’Associazione Consorzio CantiereCuccagna ha presentato l'iniziativa“Le Settimane della Memoria in

Cascina Cuccagna” nel corso di una seratalo scorso 23 gennaio.Si tratta di un appuntamento con cadenzaannuale, volto a promuovere il recupero ela valorizzazione di materiali storici - foto,lettere, diari, cartoline… - provenienti da ar-chivi privati, relativi a momenti significatividella storia del Novecento. Quest’anno il fo-cus è sul decennio 1935-’45: la guerrad’Etiopia, la Seconda guerra mondiale e laResistenza, cui è dedicata la mostra “1935-

1945: la guerra e l'altra resistenza. Il rac-conto dei nostri padri e dei nostri nonni”a cura di Giuseppe Corbetta, che avevamopresentato sul numero di gennaio.Anche i lettori di QUATTRO sono invitatia mettere a disposizione foto e documenti,

cercando tra i ricordi di famiglia. Si possonoportare in Cascina fino al 14 febbraio da lu-nedì a venerdì dalle 10 alle 18 presso il pun-to d'incontro, sabato 15.30-19.30 e dome-nica dalle 11 alle 20 al primo piano dellaCascina, presso l'infopoint della mostra.Dopo essere stati catalogati i materiali ver-ranno restituiti ai proprietari e successiva-mente valorizzati e divulgati attraverso lacreazione di archivi online in libera consul-tazione, pubblicazioni, mostre fotografichee l'organizzazione di incontri a tema.

Luca Cecchelli

Le Settimane della Memoria in Cascina Cuccagna

Il manifesto della mostra alla Fondazione Prada

Page 15: Porta Vittoria, qualche novità - severicase.com · Giulia Costa, Antonella Damiani, Elena Gadeschi, Valentina Geminiani, Giovanni Minici, ... ma cerco di fare bene in tutte le specialità

febbraio 2018 15

23 febbraio ore 21

Match d’Improvvisazione Teatrale Lettarario I Maestri dell’improvvisazione, a cura del Tea-tro del Vigentino

TEATRO OSCARVia Lattanzio 58 - Tel. 02 36522916

17 febbraio ore 21 e 18 febbraio ore 16

CON ITACA NEL CUORERegia di Silvia Samarelli - Interpreti: Compa-gnia II Media S. Pio V

TEATRO FRANCO PARENTIVia Pier Lombardo 14 - tel. 02 59995206

6 – 11 febbraio

LA LOCANDIERA B&B di Edoardo Erba – regia di Roberto Andò

7 – 18 febbraio

LA CONFESSIONEda Fëdor Dostoevskij – regia di Alberto Oliva

13 – 21 febbraio

LA DOMANDA DELLA REGINA di Giuseppe Manfridi e Guido Chiarotti - regiadi Piero Maccarinelli

13 – 28 febbraio

HOLLYWOOD Come nasce una leggenda di Ron Hutchinson - regia di Virginia Acqua

16 febbraio – 4 marzo

DELITTO E CASTIGO da Fëdor Dostoevskij – regia di Alberto Oliva

18 febbraio

Per amore della poesia Versi erotici di Patrizia Valdugacon Luca Micheletti e Federica Fracassi

25 febbraio

Per amore della poesia Piantate in terra come un faggio e una croceCaterina da Siena e Beatrice di Pian degli on-tani - con Elisabetta Salvatori

27 febbraio – 11 marzo

AMATI ENIGMIda Clotilde Margheri – uno spettacolo di e conLicia Maglietta

27 febbraio – 4 marzo

IL TOPO DEL SOTTOSUOLOda Fëdor Dostoevskij – regia di Alberto Oliva

TEATRO CARCANOCorso di Porta Romana 63

tel. 02 55181377

7 - 18 febbraio

LA BISBETICA DOMATAdi William Shakespeare - regia di AndreaChiodi

20 febbraio - 4 marzo

DIECI PICCOLI INDIANI … E NON RIMASE NESSUNO!di Agatha Christie - regia di Ricard Reguant

6 - 11 marzo

HUMANdi Marco Baliani e Lella Costa - regia di MarcoBaliani

TEATRO DELLA CONTRADDIZIONE

via della Braida 6 – tel. 025462155www.teatrodellacontraddizione.it

8 – 11 febbraio

Serata Doppio SpettacoloOdemà – ESODO ore 20.30Mr Puma - SOULINK ore 22.15

22 - 27 febbraio (da confermare due settimaneprima)

SPAZIO AVIREX TERTULLIANO

via Tertulliano 68 - tel. 02 49472369

15 febbraio - 4 marzo

ME-DEAda Euripide - adattamento e regia di GiuseppeScordioGiorni e orari: giovedì, venerdì, sabato ore 21­domenica ore 16.30

TEATRO SILVESTRIANUMvia Maffei 29

10 febbraio ore 21

AMORI, SEGRETI E ALTRI DISASTRICompagnia Teatrale Cheproblemacé - Progettoe regia di Gianluca Fiorentini

2 e 3 marzo ore 21

EFFETTO NEBBIACompagnia Teatro DAPHNE - Testo e regia diSilvia Russo e Davide Novello

CINEMA TEATRO DELFINOPiazza Piero Carnelli

Tel. 02 87281266 / 333.5730340

8-10 febbraio ore 21 – 11 febbraio ore 16

LE NOSTRE DONNEdi Eric Assous – regia di Livio Galassi - Pro-duzione: Compagnia Teatro Zeta

27 febbraio ore 21

CONCERT CHAMPETRE - DANZANDO SULMONDOConcerto dell'Ensemble Triodance

1-3 marzo ore 21 – 4 marzo ore 16

ARSENICO E VECCHI MERLETTIdi Joseph Kesserling - regia di Marco Ram-poldi

IL CIELO SOTTO MILANOPassante ferroviario di Porta Vittoria

Cell. 3404763017 / 3389648850

9-10 febbraio ore 20.45 – 11 febbraio ore 16.30

Progetto #italianselfie: Italiani veriIdeato da Irene Serini e Nicola Orofino

23 febbraio ore 20.45

Nonostante voi: Storie di donne coraggioReportage teatrale di e con Livia Grossi

24 febbraio ore 20.45

Incontro a EstManuel Buda, Ashti Abdo e Fabio Marconi inconcerto

IL POLITEATROViale Lucania 18 – cell. 335 5376122

10 febbraio ore 21

Festival UILTGruppo Teatrale del Pentagono – MIL’ULTIMA CAREZZA di Leo Resconi e Pietro Affer – regia di LeoResconi

11 febbraio ore 16

Festival UILTAssociazione Culturale Teatro.Link – MIIL GENERALE VENDEMMIAIO Testo e regia di Lindi Marco

24 febbraio ore 21

Festival UILTCompagnia Effetti Collaterali – VADI CHI SONO QUESTE MOGLI? di Michael Parker – regia di Laura Botter

1 - 4 marzo e 8 - 10 marzo

THE WHITE NEGROdi Marco Maria Linzi

TIEFFE TEATRO MENOTTIVia Ciro Menotti 11 - tel. 02 36592544

6 - 11 febbraio

TONI SARTANA E LE STREGHE DI BAGDADTeatro Stabile del Veneto – Teatro Nazionale

20 - 25 febbraio

Teatro Stabile di Catania IL GIURAMENTOdi Claudio Fava - regia di Ninni Bruschetta

TEATRO COLLATEATRO SILVESTRIANUM

Via Maffei 29

17 - 25 febbraio

LE AVVENTURE DI ALICE NEL PAESE DELLEMERAVIGLIEdi Lewis CarrolRepliche: sabato ore 16.30 e domenica ore 15+ 17.30 - Prenotazioni tel. 0255211300

CINEMA TEATRO DELFINOPiazza Piero Carnelli - Tel. 333.5730340

16 febbraio ore 15.30

VAMPIRETTOFilm

3 marzo ore 16

L’ISOLA DELLE LUCCIOLESpettacolo teatrale dai 3 anni

TEATRO OSCARVia Lattanzio 58 - Tel. 02 36522916

Domenica 11 febbraio dalle 15.30 alle 18.30

Creattori (per un giorno) Età: dai 7 agli 11 anni - Prenotazione obbliga-toria a [email protected]

Domenica 18 febbraio dalle 11.30 alle 12.30

Tutti sul palco! Età: dai 4 agli 8 anni - Una mattina dedicata aipiù piccoli per scoprire i luoghi segreti del tea-tro, la sua magia e le infinite storie che ne pos-sono nascere. Prenotazione obbligatoria [email protected]

Sabato 24 febbraio ore 16

Teatro Oscar DanzaTeatroLA SCORPACCIATA DEI COLORIRegia Vera Di Marco Dai 4 agli 8 anni

PARCOLORATO DELLE MANI E DELLE IDEE

Via Lomellina 62– Cortile Bellomi cell. 3385412098

Appuntamenti mensili per tutte le etàSabato 10 febbraio ore 10-11.30

COCCOLE e COLORI: Signor Blu incontra Rosso Un momento speciale dedicato a genitori e figliper giocare insieme immersi nella musica e nelcolore. Adatto a bambini di età 2-6 anni

Domenica 11 febbraio ore 16-18

DOMENICHE IN FAMIGLIA: Laboratorio di ri-tratto “alla Modigliani”Per scoprire insieme l’arte di Amedeo Modi-gliani… e poi al cavalletto per cimentarsi nelritratto di mamma e papà…e viceversa! Adattoa bambini dai 6 anni in suPrenotazione obbligatoria [email protected] Per i lettori di Quattro uno sconto speciale

del 20% presentando la rivista

PPEERR II BBAAMMBBIINNII

CINEMA TEATRO DELFINOPiazza Piero Carnelli - Tel. 333.5730340

Cinemacaffè: doppio spettacolo: ore 15.30 eore 20.45

12 febbraio

MR. OVE di Hannes Holm

19 febbraio

LA RAGAZZA NELLA NEBBIA di Donato Carrisi

26 febbraio

GIFTED di Marc Webb

5 marzo

BORG MCENROE di Jaqnus Metz Petersen

CINEFORUM OSCARVia Lattanzio 58

Due proiezioni: ore 15.15 e ore 21 – bigliettosingolo € 5,0012 febbraio

LA RAGAZZA SENZA NOME dei Fratelli Dardenne

26 febbraio

LIBERAMI di Federica Di Giacomo

FILM GIORNATE SPECIALI SERA ore 21.00

9 febbraio

CARDINAL MARTINI: VEDETE SONO UNO DI VOI di Ermanno Olmi

3 marzo

ISLAMO-CRISTIANO: PITZA E DATTERIdi Fariborz Kamkari

CASCINA CUCCAGNA via Cuccagna, ang. via Muratori

Cinema e teatro in Cascina - Aperitivo ore 20(è gradito un contributo per arricchire il menu)Inizio spettacolo ore 21.15 - Ingresso a offertalibera12 febbraio

COME HO VINTO LA GUERRA di Richard Lester

19 febbraio

IF di Lindsay Anderson

26 febbraio

FRAGOLE E SANGUE di Stuart Hagmann

5 marzo

COMANDANTE Enrico Maisto

CINECIRCOLO ACQUABELLAvia Cicognara 17 angolo via Goldoni

Cell. 3281594126 – [email protected]

Mercoledì e giovedì ore 20.4514-15 febbraio

LA LA LANDdi Damien Chazelle

21-22 febbraio

AQUARIUSdi Kleber Mendonca Filho

28 febbraio – 1 marzo

PATERSON di Jim Jarmusch

7-8 marzo

LOVING di Jeff Nichols

TTEEAATTRRII

Page 16: Porta Vittoria, qualche novità - severicase.com · Giulia Costa, Antonella Damiani, Elena Gadeschi, Valentina Geminiani, Giovanni Minici, ... ma cerco di fare bene in tutte le specialità

16 febbraio 2018

PARROCCHIA ANGELI CUSTODI

Via Colletta 21

15 febbraio ore 15.30Oggi solo chiacchiere Prima Clara ci parlerà del Carnevale: origine,significato, maschere regionali,… Poi una me-renda con vere chiacchiere !

SPAZIO CLASSICAVia Ennio 32 – Cell. 339 7178518

Domenica 11 febbraio ore 18I CONCERTI DI SPAZIO CLASSICADeniz Demirci FlautoGerd Rosinsky PianoforteIngresso libero

ASSOCIAZIONE NESTOREPresso Società Umanitaria

Via San Barnaba 48

Vita da senior: fra sorprese e nuove incertezze 13-16-23 febbraio dalle 9.30 alle 13ANZIANO SARÀ LEI!a cura di Mauro Vaiani, formatore Nestore. Treincontri in cui ci si propone di: riflettere sui vis-suti personali legati all’invecchiamento: l’allu-cinazione sociale dell’essere sempre giovani?;focalizzare il senso dell’incontro personale conl’invecchiamento: il tempo, il corpo, la coppia,dipendere dagli altri, “e dopo di me?”; com-prendere il senso e il valore di una progettualitàpersonale legata al benessere nell’invecchia-mento. Per info e costi: Tel. 02 5796 8359

ASS. DHYANA LOMBARDIAVia Comelico 44

17 febbraio dalle 16 alle 18Incontro gratuito teorico praticoAlla ricerca della propria realizzazione nella vitaPer informazioni e prenotazioni: dottoressa Ru-bino 380 7341276 - dottor De Zuanne 3343185000

SPAZIO MELOTTIMILANO SEI L’ALTRO

Via Melotti 4, Rogoredo

Ogni lunedì mattina dalle 8.30 alle 12.30, ri-trovo anzianiOgni mercoledì pomeriggio dalle 15.30 alle18.30, ritrovo bambiniOgni giovedì pomeriggio dalle 17.30 alle19.30, punto ritiro della spesa biologica RadicisOgni venerdì mattina dalle 10 alle 12 l’Asso-ciazione MEI - Mammaeio “dalla pancia allaculla” organizza dei momenti di incontro tramamme durante la gravidanza e dopo il partoinsieme ai propri bambini, per ascoltarsi e con-frontarsi senza giudizio.

Giovedì 22 febbraio ore 20Olii essenziali ed uso per bambiniIncontro con Aliba Sarb - Ingresso libero

Sabato 24 febbraio ore 16.30Inaugurazione della Biblioteca di Spazio MelottiPresentazione delle attività programmate - Ani-mazione per bambini "La storia del pesciolinoNerino" - Merenda

Mercoledì 28 febbraio dalle 14 alle ore 15.30"... chi ben comincia..."Incontro sul tema dell'allattamento - Ingressolibero

CRAL COMUNE DI MILANOvia Bezzecca 24

CORSI al C.R.A.L.Conoscere, socializzare, costruire insieme....sempre! Questo è il motto del C.R.A.L. per di-vulgare le iniziative. Partecipare vuol dire met-tersi alla prova, fare nuove conoscenze e mi-gliorare il proprio bagaglio personale. A feb-braio continuano tutti i corsi iniziati a ottobre2017 e per facilitare la scelta ecco un riepilogoa temi:

EEVVEENNTTIIGALLERIA EXPOWALL

via Curtatone 4

Fino al 16 febbraio

’68 AltroveNel novembre ‘68 molte province della Sarde-gna sono scosse da rivolte. La rivista L’Astro-labio manda Fausto Giaccone in Sardegna araccontare i venti di rivolta che spirano nei co-muni barbaricini attraverso l’inedita alleanzafra operai, pastori e studenti.

WOW SPAZIO FUMETTOViale Campania 12

Fino al 25 febbraio 2018

SOGNO E AVVENTURA80 anni di principesse nell’animazione Disneyda “Biancaneve e i Sette Nani” a Disney Frozen

Orari: da martedì a venerdì, ore 15-19; sabatoe domenica, ore 15-20; lunedì chiuso.

MARSÈLL PARADISEVia Privata Rezia 2

Fino al 2 marzo

Chelpa Ferro - Exhibition

MARSÈLLERIAVia Paullo 12/A – Tel. 0276394920

Fino al 16 marzo (su appuntamento)Minimal art, conceptual art, arte povera, land artPOSTERS 1962-1974A cura di Daniele Innamorato - Posters dallacollezione di Luciano Zagari.

INTERFACE HUB/ARTVia Privata Passo Pordoi 7/3

(ad. via Quaranta)

9 febbraio - 8 aprile

__IN EXTREMIS (bodies with no regret) di Sandro Giordano - a cura di Greta Zuccali Retrospettiva dedicata al progetto fotograficodi Sandro Giordano, alias Remmidemmi, chearriva per la prima volta a Milano.Il progetto che immortala frammenti di una re-altà in cui l’accumulo compulsivo di beni ma-teriali dà luogo ad una sorta di vertigine, unblack out della mente e del corpo, che improv-visamente costringe tutti faccia a terra. Ogniscatto rappresenta un fotogramma della realtà,ogni caduta una rivelazione di ciò che realmentesiamo, sgraziati, talvolta scoordinati, rispetto aciò che ostinatamente fingiamo di essere. Gliscatti sono tutti accumunati dai colori pop edall’assenza dei volti, voluta per far parlare icorpi e per permette ad ogni osservatore di iden-tificarsiOrari: Lun -Ven dalle 9.30 – 12.30 /14 – 18; sabato e domenica su appuntamento.Ingresso gratuito

Corsi di ballo: tango, liscio, balli da sala, latinoamericano, boogie, caraibico, balli di gruppo ecountry.Corsi motori e arti marziali: pilates, ginnasticadolce, yoga, self shiatsu, karate, tai chi chuan. Corsi musicali: chitarra, mandolino e mandola,fisarmonica, canto. Corsi di lingue: inglese adulti e junior.Corsi creativi: pittura, cucito, teatro.Corsi didattici: informatica, fotografia, burraco,bridge, spazio Montessori per bimbi fino a 18mesi.Corsi di vela.Per informazioni e prenotazionitel. 02.88454588 oppure scrivere [email protected]

AUSERvia Archimede 13

Corsi PC e smartphoneA cura di Alberto De Donato. Le lezioni si ter-ranno dal 12 febbraio al 30 aprile ogni lunedì,dalle 9.30 alle 11. Il costo è di 30 euro qualerimborso spese. La sede Auser è dotata di im-pianto wi-fi gratuito a disposizione dei parte-cipanti Per informazioni e iscrizioni tel. 02 76020396 o mail a [email protected]

ABBAZIA DI MONLUÈ Sala Capitolare - Via Monluè

Sabato 10 febbraio ore 16.30

Capolavori della polifonia sacra e profana, da Morley a MozartGruppo vocale Karakorum diretto da Anna

Pavan.

Offerta libera per l’associazione La Grangia diMonluè, che accoglie rifugiati e profughi.

CENTROCULTURALE ANTONIANUM

Corso XXII Marzo 59/A

INCONTRI IN BIBLIOTECASabato 10 febbraio ore 15.30

Musei, che passione!Una passeggiata nei musei milanesi, e non soloin quelli - A cura di Angela Pomes

Sabato 3 marzo ore 15.30

Lo chiamavano FrancescoStoria di una vita straordinaria: la biografia diFrancesco d’Assisi ricostruita attraverso fontie testimonianzeA cura di Gloria Casati - Introduzione di Gior-gio Castellari - Letture di Clara Monesi

ASS. OSTETRICHEFELICITA MERATI

Corso XXII Marzo 25

Dal 9 febbraio ore 19.30

Corso di accompagnamento alla nascita per coppie: 10 incontri dedicati alle coppie (mamma e papà)per coloro che hanno una data presunta del partotra la metà del mese di aprile a metà giugno

Dal 14 febbraio ore 19.30

Corso di accompagnamento alla nascita per mamme già mamme Percorso di 5 incontri dedicati alle mamme inattesa del secondo, terzo figlio....Per tutte le informazioni scrivere a:[email protected] o telefonare allo3467351186 dal lunedì al venerdì ore 9-15.

IL GIARDINO DELLE CULTURE

Via Morosini, ang. Bezzecca

Sabato 17 febbraio dalle 15

FESTA DI CARNEVALE

Domenica 25 febbraio dalle 10 alle 13

LIBRI IN LIBERTA'Scambio libri al Giardino

CINECIRCOLO ACQUABELLA

Via Cicognara 17 ang. Via Goldoni

19 febbraio ore 21Proiezione del filmLADRI DI SAPONETTECon la presenza del regista, Maurizio Nichetti Ingresso gratuito con prenotazione:sms 3281594126 – [email protected]

ARTE PASSANTE VITTORIAStazione del Passante di Porta Vittoria

Mercoledì 21 febbraioore 19 aperitivo – 20.30 inizio spettacolo. Ingresso gratuitoMONOCROMOspettacolo di teatro forum sulla discriminazioneche vivono le persone LGBTIQ

CC INSIEMEVia Dei Cinquecento 1

24 febbraio ore 21 NOVA MUSICA IN CONCERTOClassica e lirica a braccetto con il pop! Gli al-lievi della Scuola Nova musica interpretanobrani di successo dal classico al moderno

TEATRO OSCARVia Lattanzio 58 - Tel. 02 36522916

Oscar day - dialogo islamo-cristiano Giovedì 1 marzo ore 21Conversazione: TESTIMONIANZE DAL MONDO ISLAMICO ITALIANOCon la partecipazione di Paolo Luigi Branca edei rappresentanti della comunità islamica diMilano.Moderatore: Don Antonio Berera - Ingresso li-bero

CIRCOLO PAOLO BENTIVOGLIO

Via Bellezza 16

Domenica 4 marzo ore 15.30Concerto BENTORNATO MR. SWING!da Duke Ellington a Michael Bublécon le musiche della PetitOrchestre e le vocidelle Triplettes. Ingresso libero

INCOMINCIOVia Mincio 4

gialloMilanoserate dedicate alla letteratura gialla e noir, acura di Alberto Tavazzi e Massimo Zerbeloni

Martedì 6 marzo ore 21Helfrid P. Wetwood - Matteo Speroni - AndreaFerrariOrganizzazione: Associazione PEaCE Periferieal Centro

CINETEATRO ARCACorso XXII Marzo 23

7-8 marzo ore 21RIDAMMI LA FACCIAPièce teatrale di Renato ConversoA cura del Rotary club Rho per raccogliere fon-di per il progetto “Un pozzo per l’Africa” Info 3333283212

ZOE OLISTICVia Maestri Campionesi 26

Mercoledì 7 marzo ore 21SALUTE E TECNOLOGIA:Quando la tecnologia, i dispositivi moderni e leradiazione terrestri influenzano la nostra salute.Relatore: Diego Rossi geobiologo e rilevatoreindoorPer info e prenotazioni telefonare allo 02-39440752; mail: [email protected]

MMOOSSTTRREE

RED RIDING HOOD ©Sandro Giordano