Porta Aragonese Monastero delle enedettine F3... · 2014-04-23 · Z ñ ì ì la dominazione...

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La ciadella forficata vista da Ponente Monastero delle Benedene Il misterioso Scarabeo Porta Aragonese Il Maso visto da Ponente

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La cittadella fortificata vista da Ponente

Monastero delle Benedettine

Il misterioso Scarabeo

Porta Aragonese

Il Mastio visto da Ponente

Con la scomparsa di Federico il meridione d’Italia

declina e sono gli Aragonesi, nella seconda metà

del ‘400, a costruire la seconda cinta, che

abbraccia la struttura preesistente e adegua il

Castello alle nuove necessità di battaglie nelle

quali le armi da fuoco avrebbero avuto un ruolo

sempre più determinante. A partire dalla metà del

‘500 la dominazione spagnola accresce la sua

importanza strategica. Il perimetro difensivo del

Castello acquisisce il suo terzo giro di mura, che

cinge il vecchio abitato medievale sviluppatosi in

quest’area e che è ampiamente visibile nell’area

archeologica appena resa fruibile. Un’altra cinta si

aggiunse verso sud alla fine del secolo inglobando,

il “quartel”, ovvero la caserma ancora oggi

esistente.

All’interno della Cittadella, tra il ‘600 e il ‘700,

erano presenti il Duomo Vecchio, edifici civili

come il Palazzo dei Giurati o “Casa de la Ciudad” e

significativi palazzi privati di cui ancora sono

rinvenibili le tracce e la viabilità. La cinta spagnola

sovrasta la Città a cui mostra due rivellini e due

imponenti bastioni: quello di Santa Maria, che

include l’ex chiesa di Santa Maria, e il bastione

delle Isole, che guarda verso le Eolie e Capo

Milazzo, dove una profonda e oscura galleria di

contromina arricchisce quel vero e proprio museo

a cielo aperto delle fortificazioni militari che è

l’intero complesso del Castello. Nella prima metà

del ’700 Milazzo ha visto presenti gli austriaci e

successivamente i Borboni di Napoli. Nei primi

anni dell’Ottocento la Sicilia è stata base inglese

ed ha accolto i Borboni in esilio a causa

Quello di Milazzo è il più grande castello di Sicilia e si

estende per oltre sette ettari di superficie e quasi

quattordicimila metri quadri coperti. Sorge sui

luoghi dei primitivi insediamenti greci, romani,

bizantini, musulmani. I primi documenti sul nostro

Bene Storico Primario risalgono al periodo

normanno (XI-XII sec.) quando venne eretto l’edificio

dominante, il Mastio, in seguito ampliato dagli Svevi.

Proprio la presenza di Federico II di Svevia è una

pietra miliare del Castello e della Città. Con lui

l’interculturalità diventa Leggi comuni, Strutture

militari e Scuole siciliane, poetiche o di caccia coi

falchi. Milazzo cresce e si afferma come avamposto

strategico militare e viene costruita la prima cinta

muraria.

dell’occupazione francese (guerre napoleoniche).

Nell’estate del 1860 Milazzo è stata teatro della

nota battaglia che si concluse con la conquista di

Garibaldi, e vide l’esercito borbonico abbandonare il

presidio che aveva nel Castello. Dal 1880 al 1959 la

struttura è stata adibita a carcere ed ha subito

numerose trasformazioni che ne hanno alterato

l’antico splendore e guastato la bellezza delle

strutture originarie. Dopo un lungo periodo di

abbandono e incuria, tra il 1991 e il 2002, e tra il

2008 e il 2010, il complesso è stato oggetto di due

importanti restauri. Oggi inizia il tempo di tornare a

viverlo e di farlo conoscere al mondo come luogo

dell’eccellenza culturale artistica e produttiva della

intera Sicilia. Corte del Mastio

Ingresso del Mastio