Avvisi - SAN CARLO - CAVE · 24 Marzo: Ore í ô. ì S. Messa animata dalla Corale Euterpe 25...

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ANNO XI Nr. 1 Periodico a cura dei ragazzi della Parrocchia San Carlo - CAVE Domenica, 11 Marzo 2018 Carissimi fratelli e sorelle in Cristo, nel cuore del tempo di quaresima, consegniamo un nuovo numero del giornalino parrocchiale sperando di farvi cosa graditaun altro tratto di strada la nostra comunita sta compiendo per giungere alla Pasqua del Signore attraver- so il deserto quaresimale. Nel cammino guardiamo la Cro- ce, a lungo. La Croce parla: dice la verita del nostro Dio, dice la carita del nostro Dio. Guardiamo a lungo la Croce e le nostre croci avendo negli occhi e nel cuore il mattino di Pasqua! Il cristiano accoglie il mattino di Pasqua, il cristiano "conosce" il mattino di Pasqua, il cristiano sogna tutti i giorni ad occhi aperti il mattino di Pasqua: per questo e l'uomo della speranza. Il cristiano crede nel mattino di Pa- squa, sa che tutto puo ricominciare e sa trovare l'alba nel tramonto. Per questo mirando alla gioia noi ci sottoponia- mo alla Quaresima: perche siamo certi che la vita donata non muore. Dunque la quaresima diventa inevitabilmente un cammino verso gli altri. Indimenticabile una lettera pastorale di mons. Tonino Bello per la Quaresima dal titolo "La Quare- sima: dalla testa ai piedi": È un po' strana la Quaresima, comincia, dalla testa con quello shampoo della cenere che ci viene fatto il mercoledì e va a finire ai piedi, alla lavanda dei piedi, perché sapete che dopo la lavanda dei piedi finisce la Quaresima, ed incomincia il Triduo Pasquale. "Dalla testa ai piedi": un cammino abbastanza lungo, non il metro e mezzo oppure due metri, quando siamo alti, si tratta di andare dal- la testa propria ai piedi degli altri, quindi un cammino lun- go, molto lungo. Cenere e acqua, gli ingredienti del bucato di una volta. Penitenza, cioè, servizio”. Ma don Tonino fa notare in maniera acutissima che occor- re andare non dalla nostra testa ai nostri piedi, ma dalla nostra testa ai piedi degli altri. E questo e un cammino lun- ghissimo, difficilissimo, perche scrive : In questo momento di cultura individualistica e narcisistica il pensare agli altri ci costa molta fatica. Siamo così stanchi ora di sera, sono così pesanti i rapporti, il cuore in alcune zone è arido e con- gelato per cui siamo incapaci di guardare gli altri”. Non scoraggiamoci e insieme continuiamo a camminare! Do n Gerardo Il Campanile Ogni venerdì di quaresima: oOre 16:30 Corda Pia e ore 17:30 Via Crucis 11 Marzo: ore 15:00-20:00 Riro quaresimale operatori parrocchiali 17 Marzo: dalla mana raccolta pro-Caritas nei supermerca, si prosegue anche domenica 18 alle ore 10.30 con offertorio dedicato 17 Marzo: Ore 15 Via Crucis nel chiostro per i bambini del catechismo 24 Marzo: Dalle 8.30 alle 17 benedizione delle famiglie in tuo il territorio della parrocchia. 24 Marzo: Ore 18.00 S. Messa animata dalla Corale Euterpe 25 Marzo: Domenica delle Palme ore 10.00 messa con inizio in giardino 29 Marzo: Messa in cena Domini ore 18:30, in serata altare della Reposizione 30 Marzo: ore 16:00 Adorazione della Croce 31 Marzo: ore 22:30 Veglia pasquale 1 Aprile: S. Pasqua. Orari Messe 7.30 - 9.00 - 10.30 Messa solenne - 18.00 Avvisi

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ANNO XI Nr. 1 Periodico a cura dei ragazzi della Parrocchia San Carlo - CAVE Domenica, 11 Marzo 2018

Carissimi fratelli e sorelle in Cristo,

nel cuore del tempo di quaresima, consegniamo un nuovo

numero del giornalino parrocchiale sperando di farvi cosa

gradita… un altro tratto di strada la nostra comunita sta compiendo per giungere alla Pasqua del Signore attraver-so il deserto quaresimale. Nel cammino guardiamo la Cro-ce, a lungo. La Croce parla: dice la verita del nostro Dio, dice la carita del nostro Dio. Guardiamo a lungo la Croce e

le nostre croci avendo negli occhi e nel cuore il mattino di

Pasqua! Il cristiano accoglie il mattino di Pasqua, il cristiano "conosce" il mattino di Pasqua, il cristiano sogna tutti i

giorni ad occhi aperti il mattino di Pasqua: per questo e l'uomo della speranza. Il cristiano crede nel mattino di Pa-

squa, sa che tutto puo ricominciare e sa trovare l'alba nel

tramonto. Per questo mirando alla gioia noi ci sottoponia-

mo alla Quaresima: perche siamo certi che la vita donata non muore. Dunque la quaresima diventa inevitabilmente un cammino

verso gli altri. Indimenticabile una lettera pastorale di mons. Tonino Bello per la Quaresima dal titolo "La Quare-

sima: dalla testa ai piedi": “È un po' strana la Quaresima, comincia, dalla testa con quello shampoo della cenere che ci viene fatto il mercoledì e va a finire ai piedi, alla lavanda dei piedi, perché sapete che dopo la lavanda dei piedi finisce la

Quaresima, ed incomincia il Triduo Pasquale. "Dalla testa ai piedi": un cammino abbastanza lungo, non il metro e mezzo oppure due metri, quando siamo alti, si tratta di andare dal-

la testa propria ai piedi degli altri, quindi un cammino lun-go, molto lungo. Cenere e acqua, gli ingredienti del bucato di una volta. Penitenza, cioè, servizio”. Ma don Tonino fa notare in maniera acutissima che occor-

re andare non dalla nostra testa ai nostri piedi, ma dalla nostra testa ai piedi degli altri. E questo e un cammino lun-ghissimo, difficilissimo, perche scrive : “In questo momento di cultura individualistica e narcisistica il pensare agli altri ci costa molta fatica. Siamo così stanchi ora di sera, sono così pesanti i rapporti, il cuore in alcune zone è arido e con-gelato per cui siamo incapaci di guardare gli altri”. Non scoraggiamoci e insieme continuiamo a camminare!

Do n Gerardo

Il Campanile

Ogni venerdì di quaresima: oOre 16:30 Corda Pia e ore 17:30 Via Crucis 11 Marzo: ore 15:00-20:00 Ritiro quaresimale operatori parrocchiali 17 Marzo: dalla mattina raccolta pro-Caritas nei supermercati, si prosegue anche domenica 18 alle ore 10.30 con offertorio dedicato 17 Marzo: Ore 15 Via Crucis nel chiostro per i bambini del catechismo 24 Marzo: Dalle 8.30 alle 17 benedizione delle famiglie in tutto il territorio della parrocchia. 24 Marzo: Ore 18.00 S. Messa animata dalla Corale Euterpe 25 Marzo: Domenica delle Palme ore 10.00 messa con inizio in giardino 29 Marzo: Messa in cena Domini ore 18:30, in serata altare della Reposizione 30 Marzo: ore 16:00 Adorazione della Croce 31 Marzo: ore 22:30 Veglia pasquale

1 Aprile: S. Pasqua. Orari Messe 7.30 - 9.00 -

10.30 Messa solenne - 18.00

Avvisi

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"Essere migrante" Questo il tema del secondo incontro contro ogni forma di violenza organizzato dall’OFS di Cavee l’Ass. Francescani nel mon-do. Un significativo momento nel viaggio dei migranti, nei loro vissuti, dalle testimonianze di due relatori come Don Denis Kibangu Malonda e Sergio Boccuccia! Un tono che si fa passionale, acceso, analizzando come un migrante possa essere una risorsa e lo rappresenti già oggi in un'Italia; a livello economico certamente incidono sulla crescita del PIL! Ma molta parte della società ancora si rifiuta di accettarli, li vuole rimbarcare, rispedire nei loro paesi di origine ... Il Mediterraneo, il nostro mare, che raccoglie vite spezzate dalla sua acqua, deve essere bacino di preghiere per chi va via dalle proprie radici, dalla guerra, dalla fame, dalla siccità ... L'Italia che conta un numero elevato di emigranti, deve essere un paese che accoglie con amore e con la ferma volontà di gestire in modo appropriato le strutture ospitanti, ossia con cuore e civiltà. Questi uomini, donne e bambini portano con loro la fatica della sopravvivenza, ma anche una gioia infinita e una speranza sincera, da cui noi, piccoli piccoli, come spettatori del mondo insieme a loro, possiamo solo attingere ed imparare! Buon cammino a noi allora contro ogni tipo di violenza, di pregiudizio, di paura. (foto di Loredana Orefice)

NON MI AVETE FATTO NIENTE

A Il Cairo non lo sanno che ore sono adesso C’è chi si fa la croce e chi prega sui tappeti Il sole sulla Rambla oggi non è lo stesso Le chiese e le moschee l’Imàm e tutti i preti In Francia c’è un concerto la gente si diverte Ingressi separati della stessa casa Qualcuno canta forte qualcuno grida a morte Miliardi di persone che sperano in qualcosa A Londra piove sempre ma oggi non fa male Braccia senza mani, facce senza nomi Il cielo non fa sconti neanche a un funerale Scambiamoci la pelle in fondo siamo umani A Nizza il mare è rosso di fuochi e di vergogna Perché la nostra vita non è un punto di vista Di gente sull’asfalto e sangue nella fogna E non esiste bomba pacifista E questo corpo enorme che noi chiamiamo Terra R. Non mi avete fatto niente ….. Ferito nei suoi organi dall’Asia all’Inghilterra Cadranno i grattaceli e le metropolitane Galassie di persone disperse nello spazio I muri di contrasto alzati per il pane Ma quello più importante è lo spazio di un abbraccio Ma contro ogni terrore che ostacola il cammino Di madri senza figli, di figli senza padri Il mondo si rialza col sorriso di un bambino... Di volti illuminati come muri senza quadri Minuti di silenzio spezzati da una voce R. Non mi avete fatto niente ….

R. Non mi avete fatto niente Sono consapevole che tutto più non torna Non mi avete fatto niente, non mi avete tolto niente La felicità volava come vola via una bolla... Questa è la mia vita che va avanti Oltre tutto, oltre la gente Non mi avete fatto niente, non avete avuto niente Perché tutto va oltre le vostre inutili guerre

Avrete certamente riconosciuto il testo della canzone vincitrice dell’ultimo festival di Sanremo. E’

stata apprezzata da molti; una canzone che ha affrontato il tema sociale e purtroppo molto attuale,

del terrorismo..., si citano gran parte dei luoghi dove sono avvenute le ultime stragi. E’ la nostra vi-

sione di un momento storico particolare.” dice uno degli interpreti. Vogliamo però sottolineare soprat-

tutto il messaggio di pace che propone, ossia respingere sempre l’odio che nasce come risposta a

questi fatti. “E’ una canzone contro la paura...paura che va affrontata guardandola negli occhi.”

Un invito ad essere ottimisti, a non lasciare prevalere la disperazione, a cercare di superare sempre

qualsiasi avversità, a rialzare sempre la testa….”perché tutto va oltre le vostre inutili guerre”.

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Via Crucis...dove eravamo rimasti? La Via Crucis vissuta pienamente lo scorso anno con i bambini e ragazzi nell’ex stazione di Cave è an-cora viva dentro di noi. Ogni anno questo momento di sentita passione viene riproposto in modo sempre differente ed emozionante; ne è un esempio la Via Crucis animata dai ragazzi di tutti i paesi della dioce-si, voluta dalla Pastorale Giovanile, a cui ha preso parte il nostro Vescovo Mons. Parmeggiani. La Via Crucis si è svolta nella serata di venerdì 16 febbraio per le vie di Genazzano. Ogni gruppo ha partecipa-to, animando una stazione, rappresentando valori come la tenerezza, l’azione, la sollecitudine, la solida-rietà, la contemplazione, la carità e il rispetto. Ciascun gruppo in modo diverso ha dato il suo contributo, personalizzando le varie stazioni e i temi proposti utilizzando l’arte della danza, del teatro, della lettura e dei simboli, tutto scelto e rappresentato da giovani. Le varie tappe del percorso confluivano verso il santuario della Madonna del Buon Consiglio dove, dopo aver preso parte al dolore dell’ultima stazione, “Gesù deposto nel sepolcro”, siamo entrati ed abbiamo ascoltato le parole del Vescovo. Mons. Parmeg-giani ci ha invitati a percorrere questo cammino quaresimale riflettendo sulle parole di un pensiero di Don Tonino Bello che qui riportiamo:

“Voglio ringraziarti, Signore, per il dono della vita.

Ho letto da qualche parte che gli uomini sono angeli con un'ala soltanto: possono volare solo rimanendo abbracciati.

A volte nei momenti di confidenza oso pensare, Signore, che anche Tu abbia un'ala soltanto, l'altra la tieni nascosta... forse per farmi capire che Tu non vuoi volare senza me.

Per questo mi hai dato la vita, perché io fossi tuo compagno di volo.

Insegnami allora a librarmi con Te perché vivere non è trascinare la vita, non è strapparla, non è rosicchiarla: vivere è abbandonarsi come un gabbiano all'ebbrezza del vento; vivere è assaporare

l'avventura della libertà, vivere è stendere l'ala, l'unica ala con la fiducia di chi sa di avere nel volo un partner grande come Te.

Ma non basta saper volare con Te, Signore: Tu mi hai dato il compito di abbracciare anche il fratello, e aiutarlo a volare. Ti chiedo perdono, perciò, per tutte le ali che non ho aiutato a distendersi: non farmi più passare indifferente davanti al fratello che è rimasto con l'ala, l'unica ala, inesorabilmente impigliata nella rete della miseria e della solitudine e si è ormai persuaso di non essere più degno di volare con Te:

soprattutto per questo fratello sfortunato dammi, o Signore, un'ala di riserva.”

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CURIOSARIO !

ALTARE DELLA REPOSIZIONE (SEPOLCRO!!!)

L'altare della reposizione è il luogo in cui viene riposta e conservata l'Eu-caristia al termine della messa vespertina del Giovedì santo, la Messa nella Cena del Signore (in Cena Domini)...la liturgia cattolica prevede che questo altare non coincida con l'altare dove si celebra l'Eucaristia!! È tradizione che sia addobbato in modo solenne, con composizioni floreali o altri simboli, in omaggio all'Eucaristia, conservata in un'urna.

L'altare della reposizione rimane allestito fino al pomeriggio del Venerdì santo. Nella tradizione e nel linguaggio popolare gli altari della reposizione vengono comunemente chiamati "Sepolcri": soprattutto nei centri dell'Ita-lia meridionale, dove con il termine "andare a fare i sepolcri" si intende proprio il visitare, a partire dal pomeriggio del giovedì, il sepolcro di Cristo addobbato. L'usanza è che ogni fedele ne visiti da cinque (quante sono le piaghe di Cristo) a sette (quanti sono i dolori della Madonna), compiendo il cosiddetto giro "delle sette chiese". Tale terminologia è impropria, per-ché in essi viene riposta l'Eucaristia, ossia le ostie precedentemente con-sacrate, che la Chiesa indica come segno di Gesù Cristo vivo e risorto!! L'altare non è dunque un sepolcro che simboleggia la morte di Gesù, ma un luogo in cui adorare l'Eucaristia...!!! Anche a San Carlo allestiremo que-sto altare, pertanto, se volete potete dare il vostro aiuto.. Noi vi aspettia-mo!!!

E a fine febbraio arrivò anche….LA NEVE!!!! Credo che nessuno abbia mai amato così tanto il lunedì...esatto, avete capito bene, perché lunedì 26 febbraio, Cave (compresa la capitale!!!) si è svegliata coperta da un manto bianco....la neve!!! tanto desiderata, attesa, ma anche odiata; è stata molto meno del 2012, ma ha comunque creato qualche disagio. Tanti infatti i lavo-ratori costretti ad una giornata di vacanza forzata. Noi però documentiamo solo la parte bella, mostrandovi alcune foto. Una, fatta dal parroco, mostra il chiostro del convento, tutto imbiancato e senza orme.. anche il parcheggio era completamente ricoperto di neve...E allora quale miglior occasione, per noi (vedi foto) per ritrovar-ci li e fare sfide a palle di neve all'ultimo sangue?!? Potete imma-ginare quale voleva essere il nostro unico bersaglio...ma Don Gerardo correva subito ai ripari, dopo aver fiutato il pericolo!!

Ahahahah!! Lo spettacolo a cui abbiamo assistito qui nei giardini è stato un qualcosa di unico...la compa-gnia, le risate, unite a un panorama bellissimo, ci hanno dato la possibilità di trascorrere una giorna-ta strepitosa che non dimenticheremo facilmen-te!!! Perché si sa, che INSIEME è davvero BELLISSI-MO!!! Qualcuno poi ha tratto spunto per un insoli-to pupazzo di neve!! Un abbraccio che è diventato un messaggio di amore e fratellanza... ecco allora la foto, ma soprattutto l’opera, realizzata dal nostro amico Giuseppe Mosetti.

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La bella storia di Yoshua “La più grande avventura mai raccontata da un topo” E’ appena

uscito questo testo illustrato realizzato per Edizioni Terra Santa.

L’uomo che ama raccontare tante belle storie al protagonista, il

topo Jorge, è Papa Francesco.

In questo ultimo testo si parla del Vangelo, una “«parola curiosa» alle orecchie di Topo Jorge che chiede innocentemente «E cos’è: un angelo con la V?»”. Se

qualcuno quel giorno fosse passato per i Giardini

Vaticani, tendendo l’orecchio avrebbe potuto ascol-

tare una vocina che raccontava: «In un paese lon-tano… molti anni fa, nacque un bambino, un bam-bino speciale. Il suo nome era Yoshua o come dice il mio amico Papa Francesco: Gesù. Un nome im-portante, significa “Dio salva”». Pieno di stupore,

Topo Jorge corre poi a riferirle a fratelli, cugini e

amici topi. Questa volta, però, la storia è davvero

la più bella mai raccontata. È l’innocenza della

semplicità, persa dal mondo degli adulti. È un mo-

do per parlare ai bambini della “storia più bella

mai raccontata”, recuperando quella semplicità

che a loro appartiene e che è condizione essenziale

per entrare nel Regno dei Cieli. Non solo la vicen-

da terrena di Gesù, ma anche il Suo grande inse-

gnamento, detto in parole semplici. Un libro da

leggere ai bambini perché chiunque, come Topo

Jorge, potrà essere “il piccolo evangelista dei topi, un angelo con la V»”.

Le croci quotidiane

C’era un tempo in cui ognuno portava sempre sulle spal-

le la propria croce. Quando si andava a Messa, le croci

venivano appoggiate all'ingresso e poi riprese all'uscita.

Un'anziana signora arrivava sempre per prima e lascia-

va la sua croce nei primi posti disponibili, poi usciva per

ultima, riprendeva la sua croce e andava via.

Un giorno, stanca del peso della sua croce, e pensando

che quelle degli altri fossero più leggere, studiò un modo

per cambiare la sua croce con quella di qualcun al-

tro. "Arriverò per prima" - pensò, "ma questa volta uscirò anche per prima, così potrò scegliermi

una croce più leggera. A qualcun altro toccherà la mia, così faremo un po' per uno.

Non posso sempre essere io quella che porta il peso maggiore!" E così fece.

Ma quando uscì ebbe un'amara sorpresa: le altre croci erano tutte più pesanti della sua!

Mogia mogia aspettò che tutti uscissero, si prendessero ognuno la propria croce e, pregando e chie-

dendo in cuor suo perdono dei cattivi pensieri, riprese la sua croce, che questa volta le sembrò più

leggera, e riprese la sua strada.

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Si sono ritrovati domenica 18 febbraio presso il centro di spiritualità “Nostra Signora del Cuore di Gesù” di San Bar-tolomeo, gli operatori pastorali della diocesi. L’incontro di preghiera è stato presieduto dall’Amministratore Diocesano Mons. Parmeggiani. Molto interessante e particolareggiata la meditazione basata sul Vangelo di Giovanni che ha riper-corso le tappe della Via Crucis, dall’arresto di Gesù fino alla sua morte. Ma non solo...è stato messo in evidenza il suo

messaggio di amore per l’umanità, un messaggio che è invece stato interpretato come un mettersi con-tro il potere politico e contro i privilegi della casta sacerdotale dell’epoca. Ma Gesù non è pericoloso per l’uomo...anzi lo fa crescere e maturare nella vera fede e nella piena libertà. Gesù scardina i sistemi basati sulla forza, le false religioni fatte solo di apparenza e di rispetto di una legge che non tiene con-to del cuore, della coscienza, dell’amore. Un invito per tutti i partecipanti ad essere più spontanei, più solidali, a testimoniare con i fatti lo stesso amore che abbiamo ricevuto da Dio, soprattutto in questo tempo di quaresima.

Dolci esperienze con il corso

di ...Cake designe Tanto colore, fantasia, precisione e creatività hanno accompa-gnato i due corsi di Cake Designe organizzati dall’Oratorio San Francesco con la collaborazione professionale della Prof. Ales-sandra Civita e del Prof. Michele Nutricato, insegnanti dell’Isti-tuto Professionale Alberghiero di Cave. I tre incontri, rivolto a tutti coloro che avessero intenzione di imparare questo metodo di decorare le torte, hanno portato alla realizzazione di una torta prototipo, ispirata ai celebri pro-dotti Thun. Le tecniche realizzate sono state svariate. Abbiamo iniziato lavorando la pasta di zucchero, colorandola di verde e stendendola su una base di polisti-rolo. Successivamente abbiamo inserito un cordone di pasta di zucchero bianca e marrone e poi posto un cuore. Sulla base della torta abbiamo imparato a creare con le diverse tecniche spiegate da Alessandra, le foglie, i fiori e il personaggio più importante, cioè una simpatica coccinella. Que-sti tre incontri sono stati ricchi di divertimento e tanta voglia di imparare e conoscere questo dolce mondo della pasticceria. La paura di sbagliare e l’incertezza iniziale sono poi scomparse con l’aiuto e il sostegno professionale di Alessandra che da circa vent’anni lavora con la pasta di zucchero. La sua attenzione ai dettagli è stata indispensabile per portare a termine il lavoro con grande soddisfa-

zione. Alcuni partecipanti venivano da fuori e sono rimasti entusia-sti e affascinati da questo corso. Le ben riuscite creazioni, l’entusiasmo degli organizzatori e dei partecipanti porterà sicu-ramente alla riuscita di nuovi corsi e nuove atti-vità di questo genere, sempre nell’ambiente del-la condivisione come quello dell’Oratorio.

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Colora Gesù che entra a Gerusalemme

Unisci i puntini iniziando dal n. 1

Allenamente!!

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PICCOLA … TRECCANI Relatore: persona che presenta o espone un argomento; PIL: Prodotto Interno Lordo ossia tutte le merci e servizi prodotti da una nazione Mogia: Abbattuto, avvilito, triste; Librare: sospeso in aria;

PAOLO (FIGLIO): Mercoledì, quando è iniziata la Quaresima, il sacerdote ha pronunciato una frase mentre mi faceva l’imposizione delle ceneri: “Convertiti e cre-di al Vangelo”; ma io non mi devo convertire, sono già cristiano!! CLAUDIA (MAMMA): Ma no! CONVERSIONE intesa come tornare indietro quando sbagli strada: questo tempo di quaresima ci da la possibilità di riflettere sulle nostre scelte ed eventualmente cambiarle, prendere altre direzioni. CHIARA (FIGLIA): E il Vangelo ci aiuta a trovare la strada giusta? DANILO (PAPA’): Certo, Dio nel Vangelo ci indica la strada da percorrere. Come il Vangelo di questa domenica che ci propone come esempio proprio Gesù che ha saputo resistere a tante tentazioni per tutta la sua vita. PAOLO (FIGLIO): Già, dobbiamo proprio prendere esempio da Lui! Ma quante volte possiamo sbagliare strada e tornare indietro? CLAUDIA (MAMMA): Dio ci offre sempre la possibilità di un nuovo sentiero da percorrere, l’importante è che riconosciamo di aver sbagliato. Lui non si stanca mai di aspettarci quando sbagliamo strada e ci attardiamo; questo è il vero DONO DI DIO!

Da consumarsi preferibilmente entro Pasqua 2018

Da consumarsi preferibilmente entro Pasqua 2018

BUONO CONFESSIONE

Riproponiamo, dopo qualche anno, ma in una nuo-va veste...il Buono Confessione!! Nuova veste perché questo è un buono formato fa-miglia. L’annuncio, la testimonianza, l’ascolto, il perdono...tutto parte sempre dalla famiglia. Che bello se tutti i membri di una intera famiglia deci-dessero di riconciliarsi con Dio per la Santa Pa-squa...Non sarebbe un miracolo?? Il buono non è indispensabile, per riavvicinarsi alla confessione, ma vuol essere un invito a ricordare questo grande dono che Dio ci ha fatto. Papa Fran-cesco dice sempre che non dobbiamo dimenticare di chiedere perdono. PER-DONO appunto un dono speciale... soprattutto in tempo di quaresima. Un dono da desiderare e diffondere. Il Buono può essere ritagliato e consegnato al sacerdote, a testi-monianza di un nostro effettivo proposito di cam-biamento. Potete farne delle copie se ve ne occorrono altri e invitare i vostri amici a ritirare la copia del giorna-lino per averlo. Ma ricordiamo....potrete confessarvi anche senza il buono!!! Naturalmente i bambini che faranno quest’anno la loro prima confessione possono ritagliarlo e con-servarlo fino a quel giorno. Per loro l’appuntamen-to è il giorno 8 aprile e sarà un giorno speciale a cui tutti siamo invitati... per far festa tutti insieme.