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«PORRÒ LA MIA LEGGE DENTRO DI LORO, LA SCRIVERÒ SUL LORO CUORE» (Ger 31,33) CATECHESI DEGLI ADULTI ATTRAVERSO ALCUNE OPERE D’ARTE QUARESIMA 2018 SCHEDA 3

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«PORRÒ LA MIA LEGGEDENTRO DI LORO,

LA SCRIVERÒ SUL LORO CUORE»

(Ger 31,33)

CATECHESI DEGLI ADULTI

ATTRAVERSO ALCUNE OPERE D’ARTE

QUARESIMA 2018

SCHEDA 3

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Scheda di catechesi artistica/3

LE DIECI PAROLE DI LIBERTA’Il decalogo

Marc CHAGALL, Mosè riceve le tavole dell’alleanza, Museo del Messaggio biblico, Nizza, 1966

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DINAMICA DELL’INCONTRO

Introduzione all’incontro• Accoglienza e presentazione dell’incontro• Preghiera iniziale

Ascoltare la Parola: Es 20,1-17 Osservare l’opera d’arte: Marc CHAGALL, Mosè riceve le tavole

dell’alleanza, Museo del Messaggio biblico, Nizza, 1966 Approfondire Condividere Pregare

Lo svolgimento della catechesi richiede circa 75’ - 90’.Gli animatori sapranno dosare i tempi dei vari passaggi dell’incontro a seconda

dei loro obiettivi e della tipologia del proprio gruppo.

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Introduzione all’incontro _______________________________

Accoglienza e presentazione dell’incontro

Preghiera iniziale

Dal Salmo 18

R. Signore, tu hai parole di vita eterna.

La legge del Signore è perfetta,rinfranca l’anima; la testimonianza del Signore è stabile, rende saggio il semplice. R.

I precetti del Signore sono retti,fanno gioire il cuore; il comando del Signore è limpido, illumina gli occhi. R.

Il timore del Signore è puro, rimane per sempre; i giudizi del Signore sono fedeli,sono tutti giusti. R.

Più preziosi dell’oro,di molto oro fino, più dolci del mielee di un favo stillante. R.

Ascoltare _____________________________________________

Dal libro dell’Esodo (Es 20,1-17)1 In quei giorni, Dio pronunciò tutte queste parole: 2 «Io sono il Signore, tuo Dio,

che ti ho fatto uscire dalla terra d’Egitto, dalla condizione servile: 3 Non avrai altri dèi di fronte a me. 4 Non ti farai idolo né immagine alcuna di quanto è lassù nel cielo, né di quanto è

quaggiù sulla terra, né di quanto è nelle acque sotto la terra. 5 Non ti prostrerai da-

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vanti a loro e non li servirai. Perché io, il Signore, tuo Dio, sono un Dio geloso, chepunisce la colpa dei padri nei figli fino alla terza e alla quarta generazione, per co-loro che mi odiano, 6 ma che dimostra la sua bontà fino a mille generazioni, perquelli che mi amano e osservano i miei comandamenti.

7 Non pronuncerai invano il nome del Signore, tuo Dio, perché il Signore non la-scia impunito chi pronuncia il suo nome invano.

8 Ricòrdati del giorno del sabato per santificarlo. 9 Sei giorni lavorerai e farai ognituo lavoro; 10 ma il settimo giorno è il sabato in onore del Signore, tuo Dio: non fa-rai alcun lavoro, né tu né tuo figlio né tua figlia, né il tuo schiavo né la tua schiava,né il tuo bestiame, né il forestiero che dimora presso di te. 11 Perché in sei giorni ilSignore ha fatto il cielo e la terra e il mare e quanto è in essi, ma si è riposato il set-timo giorno. Perciò il Signore ha benedetto il giorno del sabato e lo ha consacrato.

12 Onora tuo padre e tua madre, perché si prolunghino i tuoi giorni nel paese cheil Signore, tuo Dio, ti dà.

13 Non ucciderai. 14 Non commetterai adulterio. 15 Non ruberai. 16 Non pronuncerai falsa testimonianza contro il tuo prossimo. 17 Non desidererai la casa del tuo prossimo. Non desidererai la moglie del tuo

prossimo, né il suo schiavo né la sua schiava, né il suo bue né il suo asino, né alcu-na cosa che appartenga al tuo prossimo».

Osservare ____________________________________________

ConsegnaViene proiettata o consegnata a tutti l’immagine dell’opera di Marc CHAGALL,Mosè riceve le tavole dell’alleanza, Museo del messaggio biblico, Nizza,1966. Si dedicano circa 5 minuti all’osservazione. Successivamente, si invitano i presenti a scegliere da un cesto, precedente-mente predisposto, un nastro o un filo di lana dei colori presenti nel dipintoassociato a una delle dieci parole rappresentate da Chagall. Marrone-rosso =Dio che libera dalla schiavitù (vedi fianco sinistro); viola = l’uomo con la me-norah (vedi in basso a destra); verde = il rapporto genitori e figli (vedi fiancosinistro); arancione = il non desiderare – bramare la donna d’altri (vedi in altoa sinistra); rosso acceso = l’idolatria (vedi vitello a sinistra); bianco = la sago-ma di Mosè (vedi al centro del dipinto); giallo = lo sfondo del dipinto.

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A coppie, ci si confronta dicendo il motivo per cui si è scelto di associarequella parola a quel colore. Questo momento durerà circa 10 minuti.

Approfondire _________________________________________

Introduzione Nel corso delle due settimane precedenti è stato ampiamente illustrato il lavoro

pittorico di Marc Chagall. Anche questo dipinto, come i precedenti si trova nel Mu-seo del Messaggio biblico di Nizza e anch’esso è parte di quella donazione di opereda parte dell’artista allo Stato francese, che in seguito ha realizzato lo splendidoedificio che le contiene.

Il dipinto ci narra il momento in cui Dio consegna le tavole della legge a Mosè.L’artista cerca di mettere assieme più elementi desunti dal libro di Esodo in mododa indicare l’importanza decisiva di questo momento fondativo, in cui il popolod’Israele diventa il popolo di Dio.

Il contesto biblico

Questa parte della narrazione veterotestamentaria ha avuto ampia diffusionenell’arte sacra dopo il Concilio di Trento. L’episodio è raffigurato dagli artisti in di-verse opere, ma questo dipinto di Chagall è, a nostro avviso, particolarmente riccodi pahos e movimento.

Per comprenderlo al meglio, è necessario fare riferimento ad antecedenti e sotto-lineature che permettano di precisare il contesto del testo biblico. Storicamentel’episodio narrato avviene all’incirca tre mesi dopo il passaggio del Mar Rosso,quando Israele è un popolo libero. Il significato di questo testo per Israele è, dun-que, quello di un “certificato di battesimo” del popolo ebraico, che nasce in quelmomento.

Mentre Mosè si trovava sul monte, il popolo aspettava con ansia il ritorno delPatriarca, ma si perse d’animo quando vide che dopo tanto tempo non ritornava.Convinti di essere stati abbandonati da Dio e da Mosè, dimenticarono il motivo del-la loro attesa ai piedi del monte Sinai, si rivolsero ad Aronne chiedendogli di avereun «dio che cammini alla nostra testa», tradendo così, prima ancora che venisseconsegnato a Mosè, il secondo comandamento di Dio: «Non avrai altro Dioall’infuori di me».

Mosè – avvertito da Dio di quanto stava succedendo – scende dalla montagnaportando le Tavole della Legge scolpite nella pietra e, vedendo il suo popolo adora-re un vitello costruito con la fusione dell’oro portato via agli egiziani, fu presodall’ira e gettò a terra le Tavole, frantumandole.

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Salito nuovamente sul Sinai e sperando di ottenere il perdono di Dio, ne scesedopo quaranta giorni e quaranta notti con le nuove Tavole della Legge. Il suo voltoera reso raggiante dalla Gloria di Dio, a sottolineare il suo ruolo di mediatore traDio e il popolo, che da qui in avanti dovrà imparare a vivere con una presenza diDio sempre più discreta. L’episodio è raccontato anche nel libro dei Numeri e nelDeuteronomio, quasi a sottolinearne l’importanza.

Questo è il contesto che genera quest’opera di Chagall, dipinta principalmentecon colori molto chiari, bianco e giallo, a indicare una scena gloriosa, in cui la lucedel divino prorompe e irradia tutto il dipinto.

Ci soffermiamo, ora, sulle tavole e sul loro significato.

La nube e le mani di Jhwh

Il dipinto mette al centro una nube dalla quale escono le mani di Jhwh che con-segna le tavole a Mosè. Quel «Non avrai altri dèi di fronte a me» sembra essere lacosa più importante a cui Dio tenga; sottolinea, quasi, la gelosia espressa poco piùsotto nel testo biblico. Un Dio che ci vuole tutti per lui, ma che si presenta comel’unico capace di liberare: «Io sono il Signore, tuo Dio, che ti ho fatto uscire dallaterra d’Egitto, dalla condizione servile». Facciamo notare che la frase è compostadal nome proprio di Dio: «Io Sono»; e dal suo modo di agire: «che ti ho fatto usci-re…». È questo il biglietto di visita di Dio.

Nel nostro dipinto è messo in primo piano dalla nube e dalle mani. Anche la nube ha un suo significato legato al testo biblico. Se Dio raccomanda:

«Non ti farai idolo né immagine alcuna…», suggerisce che non vuole immagininemmeno di se stesso affinché l’uomo possa rimanere libero anche di fronte a Lui.

Le tavole della legge Un altro particolare interessante del dipinto sono proprio le tavole della legge

che Mosè riceve come un gioiello prezioso. Se si osserva, l’artista le fa volutamente sdoppiate in due. Questo perché nel no-

stro immaginario le due tavole avrebbero contenuto cinque comandamenti per partecome si vede sempre nelle rappresentazioni pittoriche. Invece Mosè sembra lasciarenelle mani di Dio la metà delle tavole. Se si tratta di una alleanza il contratto vienestipulato in due copie: una per il popolo e una per Dio. Quindi le due tavole conten-gono il medesimo testo una copia conservata da Dio stesso e l’altra dal popolo. Mamentre Dio sarà sempre fedele all’alleanza, impegnandosi continuamente a liberareil popolo, quest’ultimo sarà infedele fino all’ultimo.

L’idolatria Il dipinto già ci mostra questo rapporto: da una parte – a sinistra – si nota il po-

polo dipinto con un colore rosso-marrone, quasi a sottolinearne l’infedeltà che, pri-

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ma ancora del ritorno di Mosè dal Sinai, si è già costruito un “dio alternativo” conl’oro portato via agli Egiziani. Un vitello d’oro, da manipolare come si vuole, masoprattutto al quale sottomettersi ritornando così in una nuova forma di schiavitù:l’idolatria sottolineata lungamente nella seconda parola del Decalogo (si veda illungo testo dei versetti 2 e 3). Idolatria che Chagall associa all’ultimo comandoanch’esso con un testo piuttosto lungo: «Non desidererai la casa del tuo prossimo.Non desidererai la moglie del tuo prossimo, né il suo schiavo né la sua schiava, néil suo bue né il suo asino, né alcuna cosa che appartenga al tuo prossimo».

La bramosia La bramosia: origine di ogni peccato! Chagall dipinge questa tentazione

dell’uomo in cima alla fiumana umana colorata di rosso e ancor più su del vitellod’oro, raffigurando tre piccole sagome: un uomo e una donna abbracciati e vicinoun terzo uomo e, ancora più su, appena abbozzate le case e le cose del tuo prossi-mo. Il ‘perdere’ il volto di Dio originario, porta come conseguenza la rottura deirapporti umani, in primo luogo quelli più vitali e delicati fra marito e moglie. Bra-mosia che sta all’inizio dei racconti biblici quando l’uomo e la donna nel giardinodi Eden perdono la loro relazione e la relazione con Dio a causa dell’idolatria se-gnalata dal dialogo tra la donna e il serpente in cui nasce la bramosia.

Tutto il racconto pittorico di Chagall parte da qui e tuttavia c’è una luce ‘origina-ria’ che promana da quel Dio che continuamente resta fedele all’alleanza e inces-santemente traccia percorsi di libertà e di liberazione.

Aronne

Sul lato opposto Chagall dipinge uno sparuto gruppo di persone con una clora-zione che varia tra il viola, il verde e il bianco. Sono tre piccole scenette che com-mentano tre delle dieci parole dell’alleanza.

La prima figura, in viola, è quella di Aronne che indossa l’Ephod, un abito litur-gico che contiene un pettorale con le 12 pietre preziose che simboleggiano ognunadelle tribù di Israele. Il viola usato da Chagall non si riferisce ai colori liturgici cheutilizza la Chiesa, ma significa la calma e la serenità che provengono dalla vicinan-za con Dio. Aronne ha in mano la Menorah, il candelabro a 7 bracci della tradizio-ne ebraica. Se ne vedono solo 6 perché il settimo è proprio Aronne: l’uomo che siricorda del ‘Sabato’ quale giorno dedicato al culto e alla relazione con Dio.

Il testo biblico (si vedano i versetti da 8 a 11), ci rammenta che il giorno del Sa-bato è il giorno in cui l’uomo deve recuperare la dignità dell’uomo libero e per far-lo compie un gesto che nella tradizione biblica appartiene a Dio stesso: si riposa. Asottolineare la signoria dell’uomo, Dio raccomanda di non fare nessun lavoro, maanche di non fare lavorare nessuna persona, nemmeno gli animali. È come se ci di-cesse: se veramente sei libero, non avrai paura a far sentire liberi anche gli altri e il

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lavoro può anche attendere un giorno, perché sai riconoscere che solo Dio ti donaquesta libertà.

L’atteggiamento di Aronne nel dipinto sottolinea tutto ciò in una posa meditativae di assoluta calma e serenità.

Il gruppetto di persone

Il gruppetto di persone appena sopra ci rimandano alla quarta “parola” pronun-ciata da Dio: «Onora tuo padre e tua madre, perché si prolunghino i tuoi giorni nelpaese che il Signore, tuo Dio, ti dà».

C’è una madre con un bimbo in braccio. Si tratta di un’immagine che ha più si-gnificati cari al mondo della bibbia. È la donna che genera e che quindi, in qualchemaniera, si pone sullo stesso piano del Dio creatore di Genesi 1. La cura con cuitiene in braccio il bimbo ci fa rammentare la cura con cui Dio protegge l’opera del-la sua creazione; cura che si traduce in un comando rivolto al figlio, di onorare ilpadre e la madre, ma che può essere attuato solo a condizione che il padre e la ma-dre abbiano avuto cura nei confronti dei figli.

È proprio a questo gruppetto di persone che un angelo, staccandosi dalla sagomadi Mosè, sta portando la Torah, il rotolo della legge. Ed è molto strano che la leggevenga indirizzata a questo gruppo di persone che non rappresentano di certo il po-polo presente all’evento della consegna della legge. Si tratta del popolo futuro diIsraele, ridotto come numero (non tutti quelli partiti dall’Egitto potranno metterepiede nella terra promessa; lo stesso Mosè verrà sepolto al di qua del Giordano).

La figura del re Davide Appena più in alto è visibile la figura di re Davide che rappresenta il continuare

dell’Alleanza stabilita al Sinai, ma anche il nesso con il quale sarà possibile la sti-pulazione della “Nuova ed eterna Alleanza”, quella stabilità da Dio con ogni viven-te tramite Gesù.

Un altro gruppetto di persone

Nella nuvola, dalla quale Dio esce con le mani per consegnare le tavole dellalegge a Mosè, troviamo un gruppetto di persone in abiti moderni: sembrerebbe unafamigliola. Il pittore vuole indicarci l’effetto temporale di questa seconda alleanza(la prima lo ricordiamo è avvenuta con l’arcobaleno e con Noè, che abbiamo già in-contrato nella prima domenica), un’alleanza che si tramanda di padre in figlio sinoad arrivare a noi oggi.

Eben Il termine ebraico per indicare il materiale (pietra) con cui sono fatte le tavole

della legge è eben, parola composta da due termini Ab+ben, che suonano così: Pa-

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dre+figlio. Effettivamente queste parole scritte per la libertà di un popolo possonotradursi in vita buona a condizione che ci sia una trasmissione di Padre in Figlio,come il testo biblico più volte rimarcherà. Sono tavole di pietra per sottolineare ladurata dell’alleanza con la quale Dio si impegna nel suo ruolo di liberatore: persempre.

Questa legge sembra voler custodire la passione di Dio per la libertà e per il fu-turo, futuro che si realizzerà pienamente con Gesù e con la sua Pasqua.

Condividere __________________________________________

ConsegnaVi invitiamo a cercare chi ha scelto lo stesso colore e a confrontarsi breve-mente sull’associazione data alla parola.

Pregare _______________________________________________

La serata si conclude con una preghiera spontanea, che accompagnerà i parteci-panti fino all’incontro successivo.

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