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I BAMBINI AIUTANO I BAMBINI La POIM è un servizio alla Chiesa universale. Il suo scopo è di creare una coscienza missionaria nei bambini e nei ragazzi, per vivere a pieno il mandato ricevuto da Gesù con il battesimo: “Avrete la forza dello Spirito Santo che scenderà su di voi e mi sarete testimoni a Gerusalemme, in tutta la Giudea e la Samaria e fino agli estremi confini della terra”. At 1, 8

Quindi: ogni battezzato è missionario! La POIM non è un’associazione in più, ma uno stile di vita, un modo per essere membra attive della Chiesa. Non va a sovrapporsi o a sostituirsi alla realtà esistente! La storia racconta… Mons. Charles de Forbin-Janson, vescovo di Nancy in Francia, visse tra la fine del XVIII e l’inizio del XIX secolo. In quegli anni arrivavano dalla Cina notizie terribili riguardanti i bambini, venduti dalle loro madri oppure uccisi alla nascita. Charles desiderava partire missionario ma non ebbe mai la possibilità. Si impegnò ad aiutare da lontano spronando la gente alla solidarietà. Dopo un incontro a Lione con Paolina Jaricot (fondatrice dell’Opera della Propagazione della Fede), ha un intuizione geniale!!! Coinvolge nella missione tutti i bambini cristiani: i bambini aiutano i bambini! Questo è ancora oggi il motto dell’Infanzia Missionaria. Nel maggio del 1843 fa un appello ai bambini francesi: aiutate i vostri fratelli cinesi! Come? Con la preghiera di ogni giorno e una piccola offerta al mese. Così viene garantito il battesimo ai piccoli in pericolo di vita. Il 19 maggio 1843 si riunisce a Parigi il primo Consiglio dell'Opera dell’Infanzia Missionaria che in pochi anni si diffonde in tutto il mondo. In Italia la POIM nasce nel 1853. Il 3 maggio 1922 il Papa riconosce quest'Opera come Pontificia.

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La POIM in Italia

La Pontificia Opera dell’Infanzia Missionaria è presente In Italia dal 1853: «Affinché i fanciulli fin dalla loro più tenera età si addestrino in opere di beneficenza a pro dè loro simili. Noi intendiamo di erigere, di istituire ed approvare questa Società della Sacra Infanzia siccome è già stata istituita in altri regni cattolici, con fiducia nel Signore che voglia ricevere lode dalle labbra dei bambini» (Decreto di istituzione canonica firmato dal Cardinal Costantino Patrizi, Vicario Generale, 20 gennaio 1853). Oggi in tutte le diocesi e in tutte le parrocchie, durante l’anno liturgico ed in particolare nei tempi forti, bambini e ragazzi vivono la missione come impegno di vita.

3000 bambini e ragazzi fanno già parte della POIM. 100 gruppi di appartenenza. 7.000 ragazzi ed educatori sono abbonati al Ponte d’Oro. 45.000 itinerari per ragazzi dagli 8 agli 11 anni… 26.000 itinerari per preadolescenti dai 12 ai 14 anni, utilizzati

dagli educatori. 100.000 bambini e ragazzi ricevono la tessera di seminatori di

stelle e distribuiscono più di 250.000 fogli di stelle per finanziare progetti di solidarietà per

i bambini del mondo. 950 sostegni a distanza di bambini di tutto il mondo. 20.191.500,00 $ raccolti nel 2005, grazie all’impegno dei RM

di tutto il mondo. La POIM nel mondo

La Pontificia Opera dell’Infanzia Missionaria è presente in 150 nazioni e sostiene progetti di solidarietà che aiutano i bambini dei 5 continenti fornendo loro: cibo, vestiario, medicine, case, scuole… Gli ambiti di impegno dei missionari sono: pastorale d’infanzia, educazione prescolare e scolare, animazione e formazione cristiana e missionaria, protezione della vita. In tutto il mondo si calcola che la POIM stia aiutando 20 milioni di bambini. I bambini aiutano i bambini, sostenendo: scuole materne, scuole primarie e secondarie, ospedali, dispensari, orfanotrofi, scuole di catechesi.

GIOVANNI PAOLO II (Incontro Nazionale POIM, 14.06.2003): Voi oggi rinnovate il vostro impegno al servizio delle Missioni, riflettendo sulle parole del profeta Isaia: "Eccomi, manda me!" (Is 6,8). Nei vostri cuori e sulle vostre labbra Dio pone una piccola parola, che nella Bibbia è tanto importante: "eccomi". La pronunciò il Figlio di Dio quando venne nel mondo e la sua vita fu tutto un rispondere prontamente "eccomi" al Padre celeste. "Eccomi" fu la risposta della Vergine Maria all'Angelo che le recava l'annuncio di Dio. Con essa la Madonna accettò docilmente la missione di diventare Madre di Gesù e, quindi, Madre della Chiesa. "Eccomi" dovete imparare a rispondere pure voi, cari piccoli missionari, invocando l'aiuto di Gesù e di Maria. Se sarà generosa la vostra adesione alla volontà divina, potrete sperimentare la gioia che hanno provato numerosi Santi e Sante missionari, che nel corso dei secoli hanno speso la loro vita per il Vangelo. Bello è considerare la Pontificia Opera dell'Infanzia Missionaria come un immenso coro, formato da bambini di tutto il mondo, che cantano insieme il loro "eccomi" a Dio con la preghiera, con il loro entusiasmo e con l'impegno concreto! E questo da ben cento sessant'anni, da quanto lo Spirito Santo suscitò la vostra Opera, suggerendo a Mons. Charles de Forbin-Janson, Vescovo di Nancy, in Francia, di rivolgersi proprio ai ragazzi per chiedere loro di aiutare i bambini della Cina. […] Voi formate una catena di solidarietà attraverso i cinque Continenti e offrite la possibilità anche ai più poveri di ‘dare’, e ai più ricchi di ‘ricevere’ donando. Continuate a essere i protagonisti di questo "scambio di doni", che contribuisce a costruire un futuro migliore per tutti. BENEDETTO XVI (Angelus, 06.01.2006): Nella festa dell'Epifania si celebra la Giornata Missionaria dei Bambini, istituita dal Papa Pio XII, di venerata memoria. Con il motto "I bambini aiutano i bambini", migliaia di iniziative di solidarietà vengono sostenute dalla Pontificia Opera dell'Infanzia Missionaria, educando i ragazzi a crescere con uno spirito di apertura al mondo e di attenzione alle difficoltà dei loro coetanei più svantaggiati. Anch'io, per il mio ministero, conto sulla preghiera dei bambini, e vedo che conto giustamente, e sulla loro attiva partecipazione alla missione della Chiesa. BENEDETTO XVI (Udienza generale, 19.04.2006): Cari ragazzi e giovani, come ai primi discepoli, Cristo risorto invita anche voi ad essere suoi testimoni. Rispondete con gioia e con amore a questo mandato e sarete seminatori di speranza nel cuore dei vostri coetanei.

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PIO XII (Lettera Enciclica, Evangelii praecones, 2.6.1951): «Recentemente abbiamo istituito una festa che deve essere celebrata in modo particolare dai fanciulli per dare incremento con la preghiera e con le offerte all'Opera della Santa Infanzia. Possano così abituarsi codesti nostri figlioletti a pregare vivamente Iddio per la salvezza di tutti, e voglia il Cielo che possa germogliare il seme dell'apostolato missionario felicemente ricevuto nelle loro anime ancora innocenti». GIOVANNI XXIII (,): «Ai cari fanciulli e fanciulle della Pontificia Opera della Santa Infanzia si volge con paterna tenerezza il nostro animo nella fiducia che il dono che viene dalle loro mani innocenti, le fervide preghiere e i sacrifici quotidiani, presentati al trono dell’Altissimo dai loro Angeli, che contemplano sempre il volto del Padre celeste, attirino le divine misericordie su tutti i coetanei di ogni popolo e nazione per pregustare quella felicità interiore che fiorisce dall’innocenza e dall’amore di Gesù». PAOLO VI (,): «La Santa Infanzia occupa con onore il suo posto nelle Pontificie Opere Missionarie, Essa non è soltanto portatrice di una gloria passata, si è infatti mostrata capace di adattarsi alle condizioni presenti dell’Apostolato e alle esigenze che ne derivano. Il suo contributo al mantenimento e allo sviluppo delle scuole e dei catechisti interra di missione, nel corso di questi ultimi anni, è stato notevole ed è venuto ad inserirsi molto opportunamente nello sforzo missionario della Chiesa». GIOVANNI PAOLO II (Messaggio all'Opera, 6.1.2003): «I bisogni dei bambini del mondo sono così numerosi e complessi che nessun salvadanaio e nessun gesto di solidarietà, per quanto grande, basterebbe a risolverli. È necessario l'aiuto dell'Alto. Voi, cari ragazzi missionari, iscrivendovi all'Opera della Santa Infanzia, assumete come primo impegno la recita di un'Ave Maria al giorno. Sapete infatti che l'efficacia della missione poggia anzitutto sulla preghiera e per questo vi rivolgete alla Madonna, Stella dell'evangelizzazione. Da 160 anni La invocate in nome dei bambini del mondo intero. Vi esorto a perseverare in questa bella pratica con impegno rinnovato in questo “Anno del Rosario”. I più grandicelli potrebbero tentare, almeno qualche volta, di recitate un'intera decina di Rosario o addirittura l'intera Corona. È molto suggestivo il Rosario missionario: una decina, quella bianca è per la vecchia Europa, perché sia capace di riappropriarsi della forza evangelizzatrice che ha generato tante Chiese; la decina gialla è per l'Asia, che esplode di vita e di giovinezza; la decina verde è per l'Africa, provata dalla sofferenza, ma disponibile all'annuncio; la decina rossa è per l'America, promessa di nuove forze missionarie; la decina azzurra è per il Continente dell'Oceania, che attende una più capillare diffusione del Vangelo. Cari ragazzi missionari, vi accompagni la Madonna nel vostro impegno! A Lei vi affido unitamente ai vostri familiari e alle comunità cristiane alle quali appartenete. Tutti vi benedico con affetto.

Il metodo educativo Il vescovo Charles si è ispirato alla “pastorale di Gesù” per l’Opera da lui fondata. Gesù ammira la semplicità, la trasparenza e l’innocenza dei bambini, ponendoli addirittura come modello per entrare nel Regno dei cieli (Mt 18, 1-4). Gesù non condiziona i bambini, non li strumentalizza, ma li fa partecipi del suo progetto di salvezza per il mondo. La salvezza dei bambini è lo scopo principale della POIM. Dalla data di fondazione in pochi decenni si è formata in tutto il mondo una rete di solidarietà formata da bambini e da famiglie. Questa rete è viva ancora oggi perché molti si sono impegnati per diffonderla e per mantenere viva la fiamma della missione. Questo impegno, che i Ragazzi Missionari portano avanti, è ciò che da il senso al nostro operare nella Chiesa universale. Perché nessun essere umano possa essere privato del bene più prezioso: la vita. Perché tutti i bambini ricevano il dono più grande: la fede. Perché tutti i bambini del mondo possano diventare grandi e conoscere Gesù Cristo!

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LA PONTIFICIA OPERA INFANZIA MISSIONARIA

Ragazzi Chiamati alla missione Nella Chiesa In cooperazione

1. PROTAGONISMO “Il ragazzo è il cristiano di oggi” Soggetto: il Ragazzo Missionario. Chi riceve il battesimo diventa cristiano. Quindi i bambini e i ragazzi sono cristiani già oggi!!! Bambini e ragazzi sono i PROTAGONISTI della bella avventura che propone la POIM: la missione. Corresponsabili nella missione. Lo slogan della POIM è: I bambini aiutano i bambini. I bambini ed i ragazzi sono quindi allo stesso tempo i promotori e i destinatari delle iniziative di solidarietà proposte dall’Opera. In diversi angoli del mondo essi contribuiscono alla salvezza di molti con il loro impegno concreto. E l’esempio che offrono agli adulti è spesso strumento di conversione per genitori e parenti ancora lontani da Gesù. Il ruolo dell’educatore. Educatori, catechisti, animatori, genitori, insegnanti, sacerdoti e religiosi sono i fratelli maggiori, gli accompagnatori di uno stupendo viaggio. La vocazione educativa porta con sé un bagaglio enorme di responsabilità. Abbiamo tra le mani delle pietre grezze che una volta intagliate con la lama del Vangelo diventano pietre preziose. Se gli apostoli non avessero ascoltato quel ragazzo che offriva la sua “piccola” merenda (Gv 6, 3-13) come avrebbe fatto Gesù a sfamare tutta quella gente? Con la giusta preparazione e grazie alla buona guida dell’educatore essi possono gestire momenti di preghiera, preparare liturgie, canti, mercatini, mostre… tanto si capisce se le preghiere dei fedeli le hanno fatte le catechiste!!!

Discorsi dei Papi alla POIM PIO IX (Lettera al Consiglio Centrale della S. Infanzia, 16.6.1869): «Nonostante le contrarie vicissitudini e il numero sempre crescente di bambini e di figli, ai quali riuscite a provvedere Noi confidiamo che la certezza di essere graditi a Dio aggiungerà nuovi stimoli, a spingere innanzi con maggiore operosità la tanto salutare impresa, la quale sicuramente apporterà a innumerevoli anime l'eterna gloria, e alla Chiesa moltissimi figli, e a Voi larghissima ricompensa. Questa ricompensa a Voi auguriamo da Dio corrispondente alla sua generosità; e frattanto come presagio del celeste favore, e come pegno della paterna nostra benevolenza, impartiamo a Voi e agli Associati all'Opera vostra, quanti sono, con grande amore l'Apostolica Benedizione.

LEONE XIII (Breve apostolico, Humani generis, 3.2.1893): «Quando riandiamo nella nostra memoria agli inizi di quest'Opera, Noi proviamo una dolce gioia e ci sentiamo pieni di consolazione. Infatti, al momento in cui sorgeva con prosperi ma umili auspici Noi le abbiamo rivolta tutta la nostra benevolenza e le abbiamo dato tutto il Nostro appoggio; perché essa già ci appariva come un'Opera salutare, tutta animata dallo spirito di umanità e di carità. Innalzati ora, per volontà di Dio, al sommo della dignità Apostolica, è dunque un affetto di antica data che Noi portiamo a questa Società della Santa Infanzia, diventata così fiorente per il numero degli associati come per il merito dei suoi benefici».

PIO X (Autografo in favore della Santa Infanzia, 7.12.1913): «Nel vivo desiderio di vedere tutti i fanciulli cattolici raccolti nella pia e salutare Associazione della Santa Infanzia, cosa che contribuirà mirabilmente allo loro sana educazione e attirerà sulle loro famiglie le migliori grazie celesti, assicuriamo di tutto cuore la Benedizione Apostolica a loro e agli amati genitori».

BENEDETTO XV (Autografo in favore della Santa Infanzia, 13.9.1914): «Facciamo nostro il desiderio espresso dal compianto Nostro Predecessore di venerata memoria di vedere cioè accresciute le fila dell'Associazione della Santa Infanzia e di gran cuore impartiamo l'apostolica benedizione a quanti ne secondano lo zelo».

BENEDETTO XV (Lettera Enciclica, Maximum illud, 3.11.1919): «Raccomandiamo vivamente l’Opera della Santa Infanzia perché vi possono prender parte anche i nostri fanciulli, i quali così, venendo a conoscere quanto sia inestimabile il dono della Fede, imparano a portare il loro contributo alla conversione del mondo».

PIO XI (1924): «La Santa Infanzia è un’opera molto bella, non solamente perché fornisce alle missioni delle somme considerevoli, ma soprattutto perché ella forma i bambini all’apostolato. Per stimolare le vocazioni, che i Signori Curati moltiplichino le feste della Santa Infanzia; che ogni parrocchia celebri la sua. Questa festa sarà un’occasione per i predicatori di parlare dell’apostolato e delle sue necessità. Che i cattolici di tutto il mondo sappiano bene che essi devono collaborare all’opera dell’evangelizzazione».

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Le PONTIFICIE OPERE MISSIONARIE nel Concilio ''È compito del vescovo suscitare nel suo popolo, specialmente in mezzo ai malati e ai sofferenti, delle anime che con cuore generoso sanno offrire a Dio preghiere e penitenze per l'evangelizzazione del mondo; incoraggiare volentieri le vocazioni dei giovani e dei chierici per gli istituti missionari, e accettare con riconoscenza se Dio sceglie alcuni per inserirli nell'attività missionaria della Chiesa; spronare e sostenere le congregazioni diocesane perché si assumano la loro parte nelle missioni; promuovere le opere degli istituti missionari in seno ai suoi fedeli, specialmente le Pontificie Opere Missionarie. A queste opere infatti deve essere giustamente riservato il primo posto, perché sono mezzi sia per infondere nei cattolici, fin dall'infanzia, uno spirito veramente universale e missionario, sia per favorire una adeguata raccolta di sussidi a vantaggio di tutte le missioni e secondo le necessità di ciascuna'' (Ad Gentes 38). ''In quest'opera di animazione il compito primario spetta alle Pontificie Opere Missionarie, come più volte ho affermato nei messaggi per la Giornata Missionaria Mondiale. Le quattro Opere - Propagazione della Fede, San Pietro Apostolo, Infanzia Missionaria e Unione Missionaria - hanno in comune lo scopo di promuovere lo spirito missionario universale in seno al popolo di Dio. […] Un altro scopo delle Pontificie Opere Missionarie è quello di suscitare vocazioni ad gentes e a vita, sia nelle Chiese antiche come in quelle più giovani. Raccomando vivamente di orientare sempre più a questo fine il loro servizio di animazione”. (Redemptoris Missio 84)

Un attenzione particolare all’età: inclinazioni, aspirazioni e passioni, non coincidono nelle diverse età della vita. Ciò che può piacere a un giovane di 20 anni o a un adulto di 50 non è lo stesso di un ragazzo di 10. Lasciamo che i bambini facciano i bambini e gli adulti gli adulti. Proprio per questo esistono le Pontificie Opere Missionarie per le diverse età e vocazioni. In pratica: - responsabilizzare all’impegno personale e comunitario; - farli rendere conto delle loro potenzialità e del valore del servizio che

hanno scelto di compiere; - offrire spazi idonei alle attività; - nominare incaricati parrocchiali e diocesani della POIM tra i ragazzi. E’ quest’ultimo un obiettivo raggiungibile solo attraverso la fede nelle capacità che i ragazzi hanno e nella convinzione che sanno compiere passi giusti anche senza il nostro intervento.

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2. MISSIONARIETA’ “Vieni e seguimi” L’impulso missionario è generato da Gesù Cristo. Egli invita i battezzati a percorrere le vie del mondo per annunciare a tutte le genti la gioia della salvezza. Gli apostoli per primi, seguiti successivamente da molti altri hanno iniziato a diffondere il Vangelo. Il termine “missionario” è nato in seguito, ad indicare una missione da compiere. La richiesta di Gesù è riservata solo ad alcuni, il suo messaggio è per tutti i popoli. Questi principi costituiscono le fondamenta della fede e allo stesso tempo la caratteristica principale della POIM. La missione universale della Chiesa è la missione dei Ragazzi Missionari. La scelta di adesione comporta un cambiamento di vita, l’assunzione di comportamenti e di modi di pensare che li differenziano per renderli testimoni di speranza. Ognuno nel suo specifico ambiente di vita, con interessi, passioni, amicizie, inclinazioni uniche e personali. Essi diffondono l’amore per Gesù tra i loro coetanei. Diventano quindi missionari. Entrando in relazione con i coetanei sparsi nei cinque continenti, essi formano una rete di solidarietà che coinvolge diverse dimensioni della vita. Essi sono i fili di una rete. I nodi sono le diverse forme di aggregazione di bambini e ragazzi. Gesù è colui che ha dato testimonianza, l’esempio da seguire, il collante che tiene unita la Chiesa e i suoi membri. La formazione catechistica, interculturale, alla mondialità, quindi alla missionarietà è di estrema importanza. E’ necessaria per formare le coscienze dei RM, ma prima ancora degli educatori e degli animatori. Gli strumenti a disposizione sono diversi: libri, riviste, documenti della Chiesa, testimonianze di missionari…

d) fa conoscere gli itinerari formativi annuali alle categorie interessate; e) cura l’animazione missionaria dei gruppi, associazioni e movimenti presenti in parrocchia; f) sostiene l’animazione dei diversi appuntamenti missionari nazionali e diocesani. § 2. – Gli aderenti parrocchiali alle PP.OO.MM., coordinati dall’Incaricato parrocchiale e in sintonia con gli orientamenti missionari diocesani: a) attuano le proposte delle Opere cui aderiscono; b) danno la propria disponibilità al parroco per l'animazione missionaria della parrocchia, attraverso la preghiera, l'aiuto materiale alle missioni, la proposta vocazionale, la collaborazione con tutti gli altri operatori pastorali; c) curano la S. Messa missionaria mensile, il Rosario missionario, la visita agli infermi e agli anziani, la celebrazione del mese di Ottobre e la Giornata Missionaria Mondiale, la Giornata Missionaria dell’Infanzia e le Giornate delle altre Opere; d) promuovono l'iscrizione alle Opere Missionarie, la diffusione delle riviste delle Opere e le attività dell’Opera Apostolica.

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e) la Giornata missionaria per gli ammalati, la Giornata dei martiri missionari, le iniziative di animazione e formazione missionaria per i Sacerdoti e per le Religiose ed altre iniziative utili per l'animazione e la cooperazione all’universalità della missione; f) la diffusione della stampa delle Pontificie Opere Missionarie. § 2. – Per riflettere sulla propria situazione e dare orientamenti ed indicazioni ai propri aderenti, le Pontificie Opere Missionarie possono costituire una specifica Commissione diocesana, con a capo il Direttore e il Delegato diocesano, formata dagli Incaricati diocesani delle Opere e da altre persone eventualmente scelte dal Direttore diocesano fra i membri più attivi delle Opere stesse. § 3. – L'assemblea diocesana delle PP.OO.MM., composta dalle persone che aderiscono alle PP.OO.MM. nelle loro diverse articolazioni o che ne condividono gli obiettivi, si riunisce una volta l’anno. E’ convocata dal Direttore e dal Delegato diocesani. L'assemblea discute sullo stato delle PP.OO.MM. nella diocesi e propone gli orientamenti per la loro attività, in sintonia con le indicazioni della Direzione Nazionale e dei programmi pastorali diocesani. § 4. – Altri incontri diocesani a livello di singole Opere o in vista di particolari obiettivi possono essere convocati dal Direttore diocesano ogni qual volta se ne ravvisi la necessità. § 5. – Per il regolare funzionamento delle attività a livello diocesano le Pontificie Opere Missionarie fanno riferimento all’Ufficio diocesano della pastorale missionaria, che gode della stessa dignità degli altri Uffici della Curia. In caso di necessità, e limitatamente alle spese relative alle attività delle Pontificie Opere Missionarie, si può attingere fino ad un massimo del 7% delle offerte raccolte per la Giornata Missionaria Mondiale e la Giornata Mondiale dell’Infanzia missionaria. E’ fatto divieto di attingere da altre offerte, che dovranno essere impiegate rispettandone scrupolosamente la destinazione. ART. 5. Ruoli, attività ed incontri parrocchiali § 1. – In ogni parrocchia, o a livello interparrocchiale ove necessario, si individui un Incaricato per la promozione e lo sviluppo delle PP.O.MM., col consenso del parroco interessato. E' auspicabile che l’Incaricato parrocchiale faccia parte del Consiglio Pastorale Parrocchiale o interparrocchiale. Sotto la direzione del parroco, spetta all’Incaricato parrocchiale promuovere occasioni di formazione, preghiera, animazione e cooperazione missionaria per la comunità parrocchiale. In particolare: a) fa conoscere le Pontificie Opere Missionarie; b) promuove nuovi aderenti alle PP.OO.MM.; c) diffonde le pubblicazioni delle Pontificie Opere Missionarie;

In pratica: - itinerari formativi; - il Ponte d’Oro, la rivista dei Ragazzi Missionari; - materiale d’animazione.

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3. COMUNIONE “Insieme per la missione” Le Pontificie Opere Missionarie sono un organismo al servizio della Chiesa. Fondamentale diventa allora la collaborazione:

con altri organismi ecclesiali presenti nella diocesi (Uff. catechistico, Uff. liturgico, Uff. scuola, Uff. per la pastorale dei ragazzi);

con coloro che si impegnano nell’educazione e nella formazione dei bambini e dei ragazzi in parrocchia (catechisti, gruppi e associazioni).

Il dialogo, che è uno degli impegni dei RM, è la chiave per arrivare alla meta. La comunione e l’amore fraterno aiuteranno maggiormente l’opera che andiamo a compiere. Integrazione nella Pastorale d’insieme. La realizzazione di progetti comuni, la cooperazione nell’educazione, l’attenzione ai carismi dei diversi gruppi, sono alcuni degli aspetti da prendere in considerazione per realizzare l’integrazione di cui parliamo. Nella Chiesa sono molteplici le proposte di animazione e di formazione per i ragazzi. Nella società odierna queste proposte si moltiplicano in modo esponenziale. Focalizzare gli obiettivi da raggiungere, le mete alle quali tendere e il cammino che si vuole percorrere sono i primi passi da compiere. Il servizio così offerto agevolerà il compito degli operatori e semplificherà la vita anche e soprattutto ai ragazzi ormai bombardati da offerte allettanti ma troppo dispersive. Visibilità dell’Opera. Per far conoscere la bellezza della Missione, dobbiamo “essere visibili”.

- Diffondere l’opera all’interno degli organismi ecclesiali e non. In questo modo possiamo far giungere il messaggio di Gesù a un maggior numero di bambini e ragazzi.

ART. 3. Incarichi e ruoli diocesani § 1. – Il Direttore Diocesano dell'Ufficio pastorale per l'attività missionaria e del Centro Missionario Diocesano è anche Direttore Diocesano delle Pontificie Opere Missionarie. E' nominato dal Vescovo. Dura in carica cinque anni e può essere riconfermato per un secondo mandato. Ha la responsabilità delle Opere Missionarie a livello diocesano: a) mantiene i necessari collegamenti con la Direzione Nazionale e la struttura regionale; b) promuove le attività delle Opere, in conformità a quanto stabilito dal Vescovo per l'apertura missionaria universale della pastorale diocesana; c) favorisce e sostiene l'attività del Delegato Diocesano e degli altri Incaricati Diocesani delle PP.OO.MM.; d) è responsabile delle offerte destinate alle Pontificie Opere Missionarie raccolte nelle parrocchie e nella diocesi che invierà alla Direzione Nazionale nelle forme e nelle date stabilite, accompagnandole con un rapporto morale e finanziario sullo stato e l’attività delle Opere nella Diocesi che consegnerà anche al Vescovo diocesano; e) ha cura di mantenere aggiornato l'elenco diocesano degli aderenti alle Opere; § 2. – Il Delegato diocesano è un fedele laico aderente alle PP.OO.MM. nominato dal Vescovo su proposta del Direttore diocesano. Dura in carica tre anni e può essere riconfermato per un secondo mandato. E’ corresponsabile col Direttore Diocesano in ordine all'attività delle Opere Missionarie nella Diocesi. Promuove la costituzione degli Incaricati diocesani delle singole Opere e la costituzione delle PP.OO.MM. nelle parrocchie. […] § 5. – Gli Incaricati Diocesani delle Opere sono nominati dai Direttori diocesani d’intesa col Delegato. Hanno il compito di dare attuazione, nel loro specifico settore, al coordinamento delle Opere a livello diocesano. Collaborano inoltre col Delegato per l’animazione missionaria delle parrocchie e fanno da tramite fra la Direzione nazionale e gli aderenti alle Opere. § 6. – Gli Incaricati Diocesani prestano il proprio servizio come volontari e a titolo gratuito. ART. 4. Attività ed incontri diocesani § 1. – Coordinate nel Centro Missionario Diocesano e secondo quanto stabilito dall’art 3, § 5, le Pontificie Opere Missionarie a livello diocesano promuovono: a) nuovi aderenti alle Opere, curandone la formazione missionaria; b) la formazione degli Incaricati parrocchiali per l'animazione e la cooperazione missionaria; c) iniziative di animazione missionaria promosse dalla Direzione Nazionale, in particolare la Giornata Missionaria Mondiale e la Giornata dell'Infanzia missionaria, con le loro collette; d) iniziative per la promozione del clero e dei seminaristi delle giovani Chiese della missione;

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Regolamento della Direzione Nazionale delle Pontificie Opere Missionarie in Italia (17-18 gennaio 2006)

Cap. 1. La Direzione Nazionale delle Pontificie Opere Missionarie in Italia Art. 1. - Alla Direzione Nazionale delle Pontificie Opere Missionarie in Italia compete in maniera specifica: la formazione del popolo di Dio alla missione universale della Chiesa, la cura dell’animazione missionaria nella comunità ecclesiale, il suscitare la cooperazione a sostegno delle necessità delle giovani Chiese della missione. Art. 2. - La Direzione Nazionale è formata dal personale dirigente e amministrativo che la Fondazione Missio mette a servizio della Pontificia Opera della Propagazione della Fede (POPF), della Pontificia Opera di s. Pietro Apostolo (POSPA), della Pontificia Opera dell'Infanzia Missionaria (POIM) e della Pontificia Unione Missionaria (PUM). La Direzione nazionale si avvale inoltre dei Servizi dell’Opera Apostolica, del Movimento Giovanile Missionario e del servizio PUM per le Religiose, che possono dotarsi di regolamenti propri. Art. 3. – La Direzione Nazionale lavora per il raggiungimento degli obiettivi propri di ciascuna Pontificia Opera Missionaria, che mantiene la sua identità specifica tanto nell’opera di animazione missionaria quanto nella formazione dei propri aderenti. […]

Capitolo 5. Organizzazione Regionale, Diocesana e Parrocchiale ART. 1. Incarichi e ruoli regionali § 1. – Il Segretario della Commissione regionale per la cooperazione missionaria tra le Chiese è anche il Direttore regionale delle Pontificie Opere Missionarie. Dura in carica cinque anni e può essere riconfermato per un secondo mandato. Ha la responsabilità delle Opere Missionarie a livello regionale. E' membro di diritto del Consiglio Missionario Nazionale. § 2. – Il Delegato regionale è un fedele laico aderente alle PP.OO.MM. nominato dal Presidente della Conferenza Episcopale Regionale su proposta dell'assemblea regionale dei Direttori e dei Delegati Diocesani. Dura in carica tre anni e può essere riconfermato per un secondo mandato. E’ corresponsabile col Direttore regionale in ordine all'attività delle Opere Missionarie nella Regione. E' membro di diritto della Consulta Nazionale. […] § 5. – Gli Incaricati Regionali delle Opere sono nominati dal Direttore regionale d’intesa col Delegato regionale. Hanno il compito di dare attuazione, nel loro specifico settore, al coordinamento degli Incaricati delle Opere a livello diocesano e interdiocesano, tenendo conto degli orientamenti della Conferenza Episcopale Regionale e dei programmi missionari diocesani. Essi inoltre fanno da tramite fra la Direzione Nazionale e gli uffici pastorali diocesani per l'attività missionaria e i C.M.D. Durano in carica tre anni e possono essere riconfermati per un secondo mandato. § 6. – Gli incarichi regionali sono svolti a titolo gratuito. […]

- Entrare in contatto con altri organismi che si occupano dell’educazione e dell’animazione di bambini e ragazzi. Far conoscere loro la POIM e chiedere collaborazione per la diffusione della missionarietà.

In pratica:

- cercare momenti di condivisione dei diversi cammini nei gruppi di appartenenza dei ragazzi;

- realizzare attività che coinvolgano le differenti realtà presenti nella parrocchia.

A livello diocesano: L’Incaricato POIM, insieme al Delegato e al Direttore, devono:

- coinvolgere i diversi uffici di curia e gli organismi presenti in diocesi nelle attività specifiche dei Ragazzi Missionari (es. Festa diocesana dei RM);

- partecipare agli incontri promossi da altri organismi, per informarsi e conoscere le altre realtà;

- offrire la propria collaborazione nella preparazione di eventi e attività;

- partecipare ai momenti di formazione realizzati dall’Uff. catechistico, scuola, ecc. Quando possibile chiedere uno spazio (espositivo o di intervento) dove presentare la POIM agli educatori presenti.

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4. COOPERAZIONE “I bambini aiutano i bambini” La visione universale delle PPOOMM. Siamo Missionari per tutta la Chiesa e non di una Chiesa. I RM si mettono in collegamento, spirituale e concreto, con i coetanei appartenenti ad altre Chiese per cooperare all’evangelizzazione. I RM imparano ad amare La Missione e non una missione, proprio come S. Teresina di Gesù Bambino: “…una sola missione non mi basterebbe, vorrei al tempo stesso annunciare il Vangelo nelle cinque parti del mondo…” (Storia di un’anima, Manoscritto A 251). I RM dei diversi paesi del mondo offrono quello che possono, in base alle loro possibilità: preghiera, risparmi, oggetti, tempo, amicizia… Nessuno è così povero da non avere nulla da dare, e nessuno è così ricco da non poter ricevere nulla. Come vivere la cooperazione? Cooperazione spirituale Personalmente: i RM pregano ogni giorno per i loro coetanei nei cinque continenti. Comunitariamente: promuovono e organizzano momenti di preghiera per la comunità nella quale vivono. Esempi: Ogni domenica presentano un’intenzione di preghiera missionaria. Una volta al mese presentano un dono nel momento dell’offertorio. In famiglia: invitano i genitori e i fratelli a pregare per chi è nel bisogno. A catechismo, nel gruppo, a scuola: coinvolgono i loro coetanei nella preghiera verso il mondo.

5. Come istituzioni, sia della chiesa universale, che di ciascuna chiesa particolare, le Pontificie Opere Missionarie hanno lo scopo di suscitare e rendere più profonda la coscienza missionaria del popolo di Dio informando sulla vita e sulle necessità della missione universale, di stimolare le chiese a pregare le une per le altre, ad aiutarsi scambievolmente con l'invio di personale e di mezzi materiali, suscitando, in tal modo, uno spirito di solidarietà, in vista della evangelizzazione del mondo. […]

Carattere pontificio ed episcopale 6. Le Pontificie Opere Missionarie, secondo la dottrina del Concilio Vaticano II, sono un'istituzione della chiesa universale e di ciascuna chiesa particolare: «Pur essendo le opere del papa, esse lo sono anche dell'intero episcopato e di tutto il popolo di Dio» (Paolo VI, Messaggio per la Giornata missionaria mondiale del 1976. […] Le Pontificie Opere Missionarie costituiscono, dunque, per ciascuna diocesi, l'istituzione specifica e principale per l'educazione allo spirito missionario universale, per la comunione e la collaborazione interecclesiale, a servizio dell'annunzio del vangelo. […]

Capitolo II, aricolo 2 La Pontificia opera missionaria della Santa Infanzia o dell'Infanzia missionaria 17. Questa opera presta un servizio alle chiese locali per aiutare gli educatori a risvegliare progressivamente nei fanciulli una coscienza missionaria universale e per guidarli verso una comunione spirituale e materiale con i fanciulli delle regioni e delle chiese più povere. Fin dalla sua origine, l'opera ha contribuito alla fioritura di vocazioni missionarie. 18. Le quote e le offerte dei fanciulli dei vari continenti costituiscono un fondo di solidarietà per aiutare le opere e le istituzioni a favore dei fanciulli. 19. L'opera, avendo un compito altamente educativo, nei suoi metodi di formazione missionaria e negli appelli alla generosità, dovrà tener conto dei principi pedagogici per risvegliare la coscienza missionaria dei fanciulli. Essa si adatterà alla loro mentalità, alla loro età, al loro ambiente e alle loro possibilità. Sia che si serva dei propri mezzi sia che si serva delle strutture esistenti della catechesi, l'opera dovrà sempre integrarsi nella pastorale d'insieme dell'educazione cristiana, alla quale apporterà una dimensione missionaria. 20. L'opera, tenendo conto delle situazioni locali, organizza ogni anno una giornata universale, durante la quale si dovrà attirare l'attenzione dei fanciulli alle necessità spirituali e materiali dei bambini di tutto il mondo; si dovranno incoraggiare ad aiutarli con le preghiere, i sacrifici, le offerte, spronandoli a scoprire il volto di Gesù Cristo. Attirando l'attenzione sui bisogni dei fanciulli materialmente poveri, non si dimenticherà di indicare le ricchezze dei loro valori spirituali. Aprendosi gli uni agli altri, i fanciulli impareranno a conoscersi, ad amarsi come fratelli e ad arricchirsi scambievolmente. 21. Poiché l'educazione dei fanciulli deve essere fatta con metodi adatti, è necessario che i responsabili dell'opera, sia a livello nazionale che a livello diocesano, abbiano la necessaria competenza.

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ALLEGATI I DOCUMENTI Dallo Statuto Internazionale delle Pontificie Opere Missionarie Capitolo I 1. Le Pontificie Opere Missionarie, sorte per iniziativa delle chiese di antica cristianità con lo scopo di sostenere l'opera dei missionari nelle regioni non cristiane, sono divenute una istituzione della chiesa universale e di ciascuna chiesa particolare. Tutte le chiese sono chiamate a rispondere al mandato del Signore: «Andate dunque, e ammaestrate tutte le nazioni» (Mt 28,19): essendo la chiesa tutta missionaria, ciascuna chiesa e ciascuno dei suoi membri ha il dovere dell'evangelizzazione (LG 17; AG 28, 35, 36, 37, 38; EN 59). La cooperazione di tutti è dunque necessaria per l'evangelizzazione del mondo. 2. Il concilio Vaticano II stabilisce che le Pontificie Opere Missionarie occupino il posto centrale nella cooperazione missionaria: «A queste opere, infatti, deve essere riservato il primo posto, perché sono mezzi sia per infondere nei cattolici, sin dalla più tenera età, uno spirito veramente universale e missionario, sia per favorire un'adeguata raccolta di sussidi a vantaggio di tutte le missioni e secondo le necessità di ciascuna» (AG 38). […] 3. Le Pontificie Opere Missionarie costituiscono una unica istituzione che comprende quattro rami distinti: - la Pontificia opera missionaria della Propagazione della fede; - la Pontificia opera missionaria di San Pietro apostolo; - la Pontificia opera dell'Infanzia missionaria; - la Pontificia unione missionaria. Esse hanno in comune lo scopo primario e principale di promuovere lo spirito missionario universale in seno al popolo di Dio. Le prime tre opere, per raggiungere questo scopo, invitano il popolo di Dio a esprimere la sua testimonianza missionaria mediante una cooperazione spirituale e materiale all'opera di evangelizzazione. Esse creano un fondo centrale di solidarietà per sostenere un programma di assistenza universale. La quarta opera ha come fine immediato la sensibilizzazione e la formazione missionaria dei sacerdoti, dei religiosi e delle religiose che devono, a loro volta, curare la formazione dei fedeli; mira, inoltre, a promuovere le altre PP.OO.MM. 4. Le Pontificie Opere Missionarie, nate da particolari iniziative carismatiche, si sono sviluppate con l'appoggio della Santa Sede che, in seguito, ne ha fatto delle organizzazioni pontificie, al fine di assicurare loro maggior efficacia e un carattere universale. Esse sono state affidate alla direzione della Sacra Congregazione per l'evangelizzazione dei popoli, dalla quale dipendono, divenendo così l'organismo ufficiale della cooperazione missionaria universale.

Cooperazione di servizi Informazione: fanno conoscere agli altri bambini e ragazzi ed agli adulti la situazione dei bambini nei cinque continenti. Promuovono la solidarietà e l’adesione ad uno stile di vita sobrio e rispettoso degli abitanti del pianeta. Esempi: mostre fotografiche e/o informative… Promozione di vocazioni: sull’esempio

di Gesù, dei Santi e di tanti missionari, i ragazzi scoprono la loro vocazione, ovvero il sogno che Dio ha per loro. Esempi: testimonianze di giovani e adulti… Dialogo con le altre Chiese: conoscendo i modi di vivere, le possibilità, le usanze di altri popoli, li possiamo capire e amare di più. Cooperazione materiale Condivisione dei beni, attività e iniziative orientate al sostegno di progetti di solidarietà. Esempi: mercatini, pesche di beneficenza, aste, l’iniziativa dei seminatori delle stelle, e tutto ciò che la fantasia dei ragazzi riesce a produrre.

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RAGAZZI INSIEME PER LA MISSIONE

Essere un RM significa essere sale e lievito. Il sale dona sapore ai cibi, e il lievito li fa crescere. La vocazione missionaria nasce da un incontro: con Cristo. Quando facciamo esperienza di Lui, quando lo incontriamo, veniamo trasformati. Lui è il cuore della missione, Lui invita i bambini e i ragazzi a parteciparvi. 1. Preghiera: Insieme per costruire una rete di solidarietà Pregando presento a Dio i bisogni e le necessità del mondo intero. Gesù è al centro della nostra vita. Egli è insieme arrivo e partenza del cammino di fede di ogni cristiano e del missionario in particolare. Senza di Lui non possiamo vivere, né potremmo essere missionari perché ci mancherebbe il motivo del nostro operare e della nostra testimonianza. Conoscendolo, incontrandolo, amandolo, possiamo essere messaggeri di speranza nel mondo intero. L’amicizia con Gesù La conoscenza della Bibbia e della vita di Gesù è fondamentale. I passi da seguire: leggere, meditare e pregare la Parola. Stando con Gesù, parlando con Lui, raccontandogli le azioni quotidiane, i dubbi, le paure e le incertezze il RM diventa Suo amico. L’amicizia con Gesù porta ad amare i fratelli e a condividere con loro ciò che possediamo. Trasmettere la Parola è il primo motivo che spinge chi appartiene alla Chiesa Universale ad uscire dai confini della Chiesa domestica (la famiglia) e della Chiesa locale (la parrocchia).

Progetti di solidarietà (ogni anno 5, 1 per ogni continente). I Ragazzi Missionari si attivano per sostenere economicamente i Progetti di solidarietà della POIM proposti ogni anno nell’Itinerario formativo annuale (un Progetto per ogni continente). Questi possono essere finanziati dai ragazzi che si impegnano nella raccolta personalmente o coinvolgendo altri amici o il gruppo di appartenenza (scuola, catechismo, RM). Sostegno a distanza I Ragazzi Missionari si assumono l’impegno di sostenere a distanza un amico che vive nel bisogno. Si fanno promotori dell’iniziativa in famiglia e nei gruppi di appartenenza (scuola, catechismo, RM). VADEMECUM DELL’ANIMATORE POIM

1. E’ una persona di fede, che fa il suo percorso di preghiera, di catechesi; quindi è una persona di spiritualità, di chiesa e di missione, non è un attivista.

2. E’ una persona di comunione, mantiene dei rapporti, è la colla, il filo che collega le persone; non è una forbice, non sgomita, è uno che tesse la rete (col parroco, coi catechisti, con le scuole, con il centro diocesano, coi ragazzi e coi loro genitori), “perde tempo” per i rapporti personali.

3. E’ una persona di animazione missionaria, accetta serenamente di fare da punto di riferimento. Deve farsi carico di diffondere il materiale missionario ma con l’accortezza di non sciuparlo. Ha il dovere di mantenere l’organicità, cioè il coordinamento dell’organizzazione nel senso di conoscere e tenere aggiornati gli elenchi degli iscritti, abbonati, di coloro che fanno le adozioni, ecc…

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Il CD: ECCOMI MANDA ME Durante l’incontro con il Santo Padre del 14 giugno 2004, è nato questo canto che è ora l’INNO DELLA POIM. I ragazzi rispondendo alla chiamata del Signore vogliono diventare protagonisti e complici del Suo operato. Costa 10 € dei quali: 5 € a progetti di solidarietà, uno per ogni continente! All’interno puoi trovare: Il video clip dell’incontro dei Ragazzi Missionari con Giovanni Paolo II; Le tracce audio: “Eccomi, manda me!” (Italiano, multilingue e base musicale), “Ave Maria” (canto e base musicale); I testi e gli spartiti dei canti; La storia della Pontificia Opera dell’Infanzia Missionaria; La storia della Basilica di Santa Croce; La storia del coro “Le matite colorate”. La MATITA MISSIONARIA

«Tutto è stato opera di Dio. Niente è stato opera mia. Io non sono che una piccola matita nelle mani di Dio».

Madre Teresa di Calcutta

Da questa frase io sono nata, per diventare il simbolo dell’impegno e della testimonianza dei RM Italiani.

Grazie al ricavato della mia vendita la POIM potrà finanziare un progetto di solidarietà per acquistare materiale didattico per bambini che vivono nei paesi più poveri del mondo.

Prezzo singolo: € 0,50. Prezzo pacchetto da 20: € 10,00.

Idea: Vendimi a € 1,00, metà del mio valore permetterà ad un altro bambino nei paesi di missione di ricevere tutto l’occorrente per andare a scuola!!!

Nutrita dalla Parola La Parola di Dio è il motore dei cristiani e quindi dei missionari. In essa leggiamo che Gesù ha chiesto ai suoi discepoli di andare ad annunciare il Vangelo in ogni angolo del mondo, ad ogni creatura (At 1,8). Questo è il compito di ogni battezzato. Ed è così che il RM vive e manifesta la sua fede: donandola agli altri. Vissuta nella Preghiera Il Ragazzo Missionario è in primo luogo un ragazzo di preghiera innamorato del Vangelo che è il fondamento della sua fede. La preghiera è lo strumento migliore per avvicinarsi a Dio e ai fratelli. Ragazzi missionari in azione:

rubrica del Vangelo sul Ponte d’Oro; la RETE.

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2. CONDIVISIONE E COOPERAZIONE Con dividere: dividere con… gli altri Gli altri sono il prossimo, sono coloro che hanno necessità materiali (i beni) e spirituali (l’amore di Dio). Il giovane ricco Il giovane ricco dopo aver ascoltato cosa era necessario per avere la vita eterna se ne andò via triste (Mt 19, 16-22). Non è certo semplice distaccarsi dalle ricchezze di questo mondo. L’uomo ne è da sempre attratto. Bambini e ragazzi sono bombardati da immagini attraenti. Televisione e pubblicità sono strumenti costruiti per vendere e per produrre capitale, per arricchire chi produce. Ma questa è la vita di una piccola porzione di umanità. Altri bambini ed altri ragazzi non sono neppure a conoscenza di ciò che desiderano i loro coetanei, ma hanno anche loro desideri: non soffrire la fame, poter andare a scuola, giocare… in una parola: crescere. Una vita semplice Come far comprendere ad un bambino italiano che può vivere senza possedere tutto? Facendogli conoscere la realtà! In questo modo spontaneamente rinunceranno a possedere troppo per condividere con chi non ha neppure l’indispensabile. Il Ragazzo Missionario diventa promotore tra i coetanei di questi principi di condivisione e non solo. Realizzerà attività per: diffondere ciò che conosce della situazione di vita di altri ragazzi (attraverso mostre); aiutare a cambiare il proprio stile di vita assumendone uno più sobrio; raccogliendo beni e fondi utili alla realizzazione di progetti di solidarietà per altri ragazzi; raccogliendo beni e fondi per diffondere il Vangelo tra i coetanei.

ITINERARI FORMATIVI PER RAGAZZI MISSIONARI :

Occorre essere ben preparati prima di andare in missione. I bambini percorrono un cammino che li collega a quello degli adulti, infatti il tema è lo stesso. Il sussidio approfondisce temi di carattere missionario: la fame nel mondo, la nostra responsabilità personale, il raggiungimento di uno stile di vita più sobrio, la conquista di una società equa e solidale, l’universalità della Chiesa e dell’umanità, la fratellanza tra i popoli.

Il Segretariato POIM prepara ogni anno due itinerari formativi per le diverse età dei RM:

Itinerario per i ragazzi dagli 8 agli 11 anni. Itinerario per preadolescenti, dai 12 ai 14 anni.

Il "Ponte d'Oro" E’ il nostro foglio di collegamento. E’ la rivista dei Ragazzi Missionari! 36 pagine di animazione, formazione, spiritualità, racconti, giochi, esperienze... e quanto ancora è possibile fare perché i ragazzi non solo guardino la vita del mondo, ma se ne scoprano protagonisti, chiamati a condividere la propria fede. Il ''Ponte d'Oro'' chiama i ragazzi a vivere un'esperienza di scambio con i loro coetanei nel mondo, dove ognuno dà quello che ha e riceve quello che non ha. La rivista è veicolo di questo scambio, ''ponte'' tra i ragazzi di Chiese e popoli diversi. Il ''Ponte d'Oro'' è uno strumento essenziale per il gruppo di catechesi, la classe di scuola, i chierichetti ... ogni mese è aria nuova nella routine, aprendo finestre e porte nuove di comunicazione e comunione.

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I Re Magi invece hanno visto la stella nelle loro terre lontane, perché Dio è per tutta l'umanità, l'hanno seguita fedelmente, senza scoraggiarsi e hanno portato con sé doni preziosi, perché avevano capito che quel bambino era la salvezza dell'umanità. La preparazione: Catechisti ed animatori percorrono insieme ai ragazzi un cammino durante l'anno liturgico, grazie all'itinerario missionario preparato dalla POIM. In Avvento: - entriamo nel clima di gioia del Natale, - prepariamo i costumi, - facciamo le prove dei canti e delle scenette che rappresenteremo, - avvertiamo le famiglie della comunità del nostro arrivo, - organizziamo, possibilmente con il parroco, la celebrazione dell’Invio, dove riceviamo il “mandato” missionario, Durante la celebrazione i RM ricevono la TESSERA, i FOGLI DI STELLE ADESIVE, il SALVADANAIO.

- gli educatori accompagnano, - celebriamo il “Ritorno” come giornata della solidarietà (6 gennaio, Giornata dell’Infanzia Missionaria).

Cooperazione: operare insieme Nelle loro attività i Ragazzi Missionari rendono visibile Gesù in mezzo a loro. Le Chiese, ovvero le diocesi e le parrocchie, del mondo si aiutano vicendevolmente. Ognuna offre quello che può: preghiera o beni. Chi il 100, chi il 1000. Il sacrificio dei singoli messo in comune, diventa qualcosa di concreto, di tangibile. I fondi raccolti dai Ragazzi Missionari dei cinque continenti, attraverso diverse attività (seminatori di stelle, Giornata Mondiale Infanzia Missionaria, ecc), contribuiscono al finanziamento di numerosi progetti. Ragazzi missionari in azione:

i progetti di solidarietà della POIM; il SALVA-MONDO.

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3. Servizio e annuncio A servizio: del Vangelo, della Chiesa Universale, del prossimo Ciò significa innanzi tutto rendersi umili, mettersi in ascolto degli altri ed infine rimboccarsi le maniche e iniziare a lavorare. Dio ha un sogno per ognuna delle sue creature, per realizzarlo ha bisogno di un si, di un’adesione da parte nostra. Il Ragazzo Missionario scopre di essere dono per il prossimo e nella gioia compie la sua vocazione. Gli ostacoli Le difficoltà possono essere molte, non è facile scontrarsi contro chi gioca barando, contro chi pratica la legge del più forte e agisce con ingiustizia. Ma la fede ci spinge ad andare avanti, a non smettere mai di fare il bene. Dio ci chiede di svolgere una specifica missione, che solo noi possiamo compiere, ma se ci tiriamo indietro, nessun altro potrà prendere il nostro posto. E la missione resterà incompiuta. L’annuncio Il servizio chiesto ai ragazzi Missionari consiste nel diffondere il messaggio evangelico a partire dai luoghi di vita quotidiani: famiglia, scuola, parrocchia... Annunciare significa farsi testimoni di Gesù verso i fratelli. L’Annuncio è l’impegno primario dei missionari, il fondamentale motivo per il quale offrono la loro vita a Dio, allontanandosi dagli affetti familiari, dalla patria, per raggiungere popoli che non hanno mai sentito pronunciare il nome di Dio. I RM pur senza fare le valigie, si mettono a disposizione di Dio e dei fratelli, portando loro il messaggio di amore, pace e giustizia nelle loro realtà locali.

I SEMINATORI DI STELLE “Ecco la stella che avevano veduta all’oriente li precedeva, finché, giunta sul luogo dov’era il bambino, si fermò. La vista della stella li rallegrò di grandissima gioia. Ed entrati nella casa, videro il bambino con Maria sua madre e, prostratisi, lo adorarono; poi, aperti i loro scrigni, gli presentarono in dono oro, incenso e mirra”. (Mt 2, 9-12) La stella illumina il cammino di tutti noi, ci chiama a seguirla, ci chiama a farla notare anche a chi non l’ha ancora vista. I Ragazzi Missionari portano la STELLA nelle case del loro quartiere, del loro paese, bussano e chiedono ospitalità per portare la LUCE in tutte le case e così Gesù entra grazie a noi. Sull’esempio dei re magi, che seguendo una luminosa stella, vengono dall’oriente per adorare il Dio bambino, nascono i Seminatori di stelle. Chi sono: i bambini ed i ragazzi delle parrocchie, delle scuole, del catechismo, dei gruppi, vestiti da re magi o da pastori, in piccoli gruppi e

accompagnati da un adulto, con una grande stella come guida, percorrono le vie del quartiere o del paese, annunciando a tutti la buona novella: “Ecco vi annunzio una grande gioia, oggi è nato per noi il Salvatore”. Offrono agli adulti, in cambio di offerte, le stelle adesive con un messaggio di solidarietà. Come è nata l’iniziativa: 50 anni fa in Germania i bambini e i ragazzi dell’Infanzia Missionaria hanno dato vita a questa bella iniziativa. Lo scopo è quello di ANNUNCIARE che GESU’ è venuto in mezzo a noi, per la nostra salvezza.

Perché i Re Magi e i Pastori? Perché sono gli unici che si sono accorti di cosa stava accadendo quella notte. I pastori hanno visto gli angeli e una grande luce e sono andati ad adorare il Dio bambino, loro piccoli, umili, poveri. Non avevano nulla da offrire se non se stessi.

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ANIMAZIONE DELLA LITURGIA Accoglienza: alcuni ragazzi possono salutare le persone che entrano in chiesa per la S. Messa, donando loro la preghiera e la bustina, spiegando che sono due modi per condividere. Atto penitenziale: tre invocazioni per chiedere perdono a Dio per i peccati dell’umanità contro gli innocenti. Intronizzazione della Parola: Gesù viene a parlarci, quindi dobbiamo accoglierlo con gioia, con un canto adatto e una piccola danza (usare un po’ di fantasia, oppure cercare un amico straniero che possa

insegnarla) per accompagnare il Libro delle letture sull’ambone. Consegna KIT del Ragazzo Missionario: al termine dell’Omelia i Ragazzi Missionari che hanno deciso di aderire alla POIM e hanno quindi versato la quota personale, ricevono il KIT (vedi cos’è a pag. ). Uno dei ragazzi spiegherà alla comunità il perché del loro impegno e in cosa consiste. Si renderanno così partecipi adulti, giovani e gli altri bambini e ragazzi della scelta e dell’impegno verso la missione universale. Preghiere dei fedeli: preghiamo per i bambini e i ragazzi dei 5 continenti, perché Gesù sia sempre energia per correre ad annunciare il Vangelo. Offertorio: è il momento di offrire noi stessi, con i nostri sacrifici e le nostre speranze per un mondo migliore. E’ questo il momento per consegnare le offerte raccolte dai ragazzi nei salvadanai durante l’Avvento, e il ricavato dell’iniziativa dei Cantori e Seminatori di stelle. Ogni ragazzo si alza e porta il suo salvadanaio, oppure un ragazzo per classe porta la raccolta sua e dei suoi compagni. Canti: per sentirsi uniti al mondo si può imparare qualche canto in altre lingue, c’è qualche ragazzo straniero in parrocchia? Sarà felice di insegnarlo. Fantasia: non ci sono suggerimenti, questa è tutta farina del proprio sacco.

Annuncio è servizio I discepoli di Emmaus (Lc 24, 13-35) dopo aver riconosciuto Gesù nello spezzare il pane, vanno in fretta dagli apostoli a Gerusalemme. “I due di Emmaus svolgono un servizio grande, importante per gli altri discepoli che sono chiusi nel cenacolo per paura… il servizio della verità anzitutto, poi il servizio della testimonianza. Testimoniano il loro incontro con Gesù, il loro riconoscerlo nel pane spezzato. E il servizio costa fatica, perché devono riprendere la strada e camminare ancora, rifarsi i loro bei 60 stadi e tornare a Gerusalemme”. (P. Andrea Rossi) Anche per i RM e per gli educatori il servizio dell’annuncio costa fatica e sacrificio. Anche noi siamo chiamati ad essere apostoli alla sequela di Gesù. Anche noi non possiamo restare seduti a tavola, dobbiamo alzarci e andare ad annunciare. Ragazzi missionari in azione:

PASSA PAROLA.

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4. Dialogo e amicizia = AMICI DI TUTTI parola e Parola Dialogare, parlare, conoscersi, sono strumenti per diventare amici. Il Dialogo è lo strumento che ci permette di portare Gesù agli altri. Grazie al dono della parola unito a quello della Parola, questo diventa possibile. Bambini e ragazzi italiani vivono ormai a stretto contatto con coetanei stranieri provenienti non solo da altri stati, ma anche da altre culture e religioni. L’uomo ha da sempre avuto paura di ciò che è diverso e nuovo, per questo nella società in cui viviamo i pregiudizi e il razzismo sono molto diffusi, anche se spesso non in maniera esplicita ed evidente. Si tratta di piccoli gesti quotidiani che si compiono e che i bambini assorbono immediatamente e riproducono verso i coetanei. Amici di tutti Dialogare significa innanzi tutto mettere da parte noi stessi per andare incontro all’altro. Dimenticarsi delle nostre esigenze per percepire meglio i bisogni di chi ci sta di fronte. Il dialogo è la volontà di capire l’altro. Proprio come la mamma capisce il neonato che balbetta parole senza senso e da loro un significato concreto perché VUOLE capire suo figlio. Non è una strategia, ma uno stile di vita. La testimonianza è il segno che siamo amici di Gesù. Dalle azioni quotidiane si deve capire, anche se non pronunciamo direttamente il Suo nome. Sarà chi ci è accanto che spontaneamente chiederà: “Perché fai tutto questo?”. Il Ragazzo Missionario risponderà: “Per Gesù!”. Interculturalità Ma chi è lo straniero? E’ il prossimo. E’ l’amico che incontriamo per strada, il vicino di banco, il compagno di squadra, chi ci chiede un aiuto e chi ci tende la mano, chi ha più giochi di noi e chi non ha neppure il necessario per vivere.

ANIMAZIONE

La GIM = Giornata dell’Infanzia Missionaria La GIM è stata espressamente voluta da Pio XII, il quale nel 1950 esprimeva la sua volontà di far progredire dappertutto l’Opera della Santa Infanzia grazie anche alla celebrazione di questa giornata. Il giorno prescelto per la celebrazione è il 6 gennaio, giorno dell’Epifania, e data di costituzione di Propaganda Fide. Circostanze particolari legate alla pastorale comunitaria possono suggerire la celebrazione durante altri periodi: quello natalizio o il mese di gennaio. La celebrazione è tempo forte dell'educazione alla comunità e al legame con tutti i ragazzi cristiani nel mondo. Nei Paesi ove è presente la

Pontificia Opera dell'Infanzia Missionaria si celebra questa giornata: scoprire e vivere questo legame aiuta i ragazzi a sentirsi protagonisti della vita di Chiesa, in un clima significativo ed unico di festa. La celebrazione della GIM: E’ la festa dei RM, sono loro che devono organizzare, preparare e vivere ogni momento, non dimentichiamoci mai di essere guide e non attori. E che la festa abbia inizio! Al Centro Missionario diocesano potete trovare il materiale necessario per l’animazione:

- Il manifesto per l’ambientazione, - Le immaginette con la preghiera da recitare insieme al termine

della liturgia, - Le bustine per raccogliere le offerte.

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I Ragazzi Missionari in parrocchia I bambini e i ragazzi che frequentano le nostre parrocchie frequentano il catechismo, partecipano alla S. Messa, giocano in oratorio. Spesso vi sono gruppi e associazioni che coinvolgono i ragazzi e li impegnano in diverse attività: ACR, Scout, Focolarini… L’educatore che vuole trasmettere la dimensione missionaria ai ragazzi, che egli sia catechista o animatore di un gruppo o altro, deve cercare di interessare i più piccoli ai problemi del prossimo. I modi per riuscire nell’impresa possono essere tanti. IL GRUPPO DEI RM Gli itinerari formativi che la POIM prepara ogni anno possono essere utilizzati in diverse modalità: Il cammino annuale I bambini e i ragazzi partecipano periodicamente a incontri di formazione e animazione specifici per i Ragazzi Missionari. In questi momenti essi possono giocare, cantare, pregare, leggere il Vangelo, leggere riviste e libri missionari per informarsi sulla situazione dei bambini nel mondo, preparare mostre informativo/fotografiche per informare gli altri, confezionare oggetti da vendere per finanziare progetti di solidarietà… e molto altro ancora. Un’attività L’educatore può chiamare i ragazzi a partecipare ad un’attività specifica in un preciso momento dell’anno: Natale (Novena, Seminatori di stelle), Giornata dell’infanzia Missionaria, festa dei Ragazzi Missionari, quaresima di fraternità. In entrambi i casi si possono coinvolgere ragazzi provenienti da diversi gruppi e associazioni. Nei gruppi di appartenenza In questo caso saranno i catechisti, gli educatori ACR o Scout o altri a unire sapientemente al cammino previsto l’ideale missionario. Si tratta di un’apertura al mondo a partire da casa propria. In questo modo i ragazzi non vengono impegnati ulteriormente in altri incontri, ma scoprono di poter essere missionari a partire da quello che sono. Vivono la missione come ministranti, lettori, cantori, acierrini, scout, focolarini…

Senza dimenticarci naturalmente di coloro che sono lontani geograficamente. Ragazzi missionari in azione:

Incontri di condivisione di esperienze con altri RM e con altre realtà che si occupano della stessa fascia d’età.

Testimonianza da parte di adulti e giovani: - conoscenza della vocazione missionaria; - dialogo con missionari.

RAGAZZI A COLORI.

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VUOI ESSERE UN RAGAZZO MISSIONARIO? Se i bambini e i ragazzi capiscono quanto sono importanti gli impegni richiesti per diventare missionari e vogliono iniziare la bellissima avventura della missione, allora… Entrano nella grande famiglia della POIM! Perchè? Per ADERIRE, cioè conformarsi, mettersi vicino, attaccarsi, proprio come una figurina o un francobollo. I cristiani aderiscono a Cristo e la colla che ci tiene uniti è la FEDE. I ragazzi aderiscono alla POIM e usano come colla l’amore per la missione. Cosa bisogna fare? Inviare i propri dati anagrafici e l’autorizzazione (dei genitori per i RM) al trattamento dei dati personali (chiedete al segretariato i moduli da compilare). Quando? Prima dell’inizio dell’anno, prima del 6 gennaio, così i ragazzi possono ricevere in tempo il KIT per iniziare le attività. Suggeriamo di consegnare il KIT ai RM nella celebrazione della Giornata dell’Infanzia Missionaria del 6 gennaio. Cosa si riceve? Gli strumenti per essere RM! IL VANGELO I ragazzi italiani hanno già la Bibbia, quindi questo primo strumento scelgono di donarlo ad un ragazzo che ancora non lo possiede. Cioè finanziano un Progetto di solidarietà specifico per comperare Bibbie in una missione. Ogni anno sceglieremo un paese diverso del mondo!

Il KIT del Ragazzo Missionario… LA RETE:

Non è quella del pescatore e neanche quella del televisore… è la rete di PREGHIERA in comunione con 9 ragazzi della missione! I Ragazzi Missionari di tutto il mondo formano una rete di preghiera e solidarietà. Ad ogni RM viene chiesto di pregare ogni anno per un continente diverso e ogni mese per un diverso paese di quel continente. PASSA-PAROLA:

Un calendario strepitoso e anche molto fantasioso… serve a vivere il Vangelo e portare la Parola al mondo intero!

E’ un calendario annuale dove il RM trova, ogni settimana, il Vangelo domenicale insieme ad un impegno per vivere la Parola nella vita di ogni giorno. Per ogni settimana il RM staccherà un il foglietto con un versetto per “passarlo” ad un amico, un parente, un conoscente. Ecco fatto il Passa Parola! SALVA-MONDO:

Un salvadanaio da costruire e riempire… per aiutare i bambini poveri a gioire!

Un salvadanaio a 5 lati come i 5 continenti! Utile a contenere i risparmi dei RM che serviranno a finanziare i progetti di solidarietà che loro sceglieranno! Si riceve il 6 gennaio nel kit, si riempie durante l’anno e si riporta il giorno di Cristo Re, a conclusione dell’anno liturgico. RAGAZZI A COLORI:

Per essere AMICI DI TUTTI, belli e brutti… e insieme far festa anche a chi non ce l’ha per la testa!

Il 19 maggio è il compleanno della POIM e i RM organizzano una grande festa alla quale partecipano i ragazzi di tutto il quartiere o il paese, italiani e stranieri. Chi partecipa porterà con sé il proprio Paese di appartenenza con: un gioco e un canto tipici; racconti e foto per conoscere le culture e tradizioni; un piatto tipico preparato per una merenda multietnica.

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