Pomilla, R. Iscrizioni Di Marmo. 2006
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8/7/2019 Pomilla, R. Iscrizioni Di Marmo. 2006
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serite le iscrizioni con tarsie in marmo serpentino verde,
nonch le decorazioni floreali che si intercalano ai varigrafemi, con tarsie in marmo porfido rosso, finalizzato
sia alla riconfigurazione delle iscrizioni, deteriorate e
lacunose, sia alla realizzazione di nuovi supporti espo-
sitivi necessari ai fini di una diversa collocazione del-
lopera per rendere possibile non solo una migliore let-
tura e fruizione , ma anche per valorizzarne la portata
storica.
Lintervento condotto dal Laboratorio di restauro di ma-
teriali inorganici del Centro, assume particolare rile-
vanza in quanto consente di applicare nuove metodolo-
gie scientifiche, in un campo che fino a poco tempo fa
era affidato allapprezzamento soggettivo dellopera-
tore. Nel caso in oggetto ci si avvalsi della Colorime-tria, una tecnica che trova applicazione sempre pi dif-
fusa nel settore dei beni culturali e che consente di stu-
diare le caratteristiche cromatiche dei materiali origi-
nali. Lutilizzo di questo metodo mette loperatore nelle
condizioni di svolgere unanalisi precisa della composi-
zione dei colori che sono stati utilizzati dallartista e
controllarne contemporaneamente lalterazione e il de-
grado causati dallo scorrere del tempo, per poter com-
piere le scelte pi opportune per lintervento di restauro.
Le iscrizioni e i racemi decorativi mancanti, sono
stati riconfigurati con la tecnica della scagliola fioren-
tina, secondo la quale le sagome rilevate dagli alloggia-menti lacunosi sono state utilizzate per il taglio delle
Tra gli interventi di re-
stauro condotti dal
CRPRsi inserisce quello
sulle lastre marmoree a
caratteri Naskhi, appar-
tenenti alla Galleria Re-
gionale della Sicilia di
Palazzo Abatellis. Le la-
stre, recanti uniscrizione
ara-ba risalente al XII se-colo, sono costituite da
soli tre frammenti, dei
quali due erano inseriti,
come piano di seduta in
due panche in calce-
struzzo, sotto il portico
dellatrio daccesso, se-
condo il progetto di mu-
sealizzazione eseguito ne-
gli anni cinquanta dallar-
chitetto Carlo Scarpa, mentre lelemento pi piccolo era
custodito presso i magazzini del Museo. Per quanto ri-guarda la provenienza, abbiamo notizie che ci vengono,
fra gli altri, da studiosi come M. Amari (che per primo
cur la traduzione delliscrizione), G.Bellafiore e
J.Johns. Secondo le loro ricostruzioni, le lastre sono il
prodotto di manovalanze islamiche fatimite altamente
specializzate provenienti dalle regioni nord-africane, at-
tive in Sicilia anche durante il regno dei Normanni. Dei
tre frammenti marmorei che ci sono pervenuti sappiamo
che il pi piccolo stato ritrovato nei magazzini della
Galleria Regionale di Palazzo Abatellis, mentre per
quanto riguarda gli altri due pi grandi, quello denomi-
nato lastra A era custodito nel magazzino della Cap-
pella Palatina di Palermo e nel 1863 fu donato da Vitto-rio Emanuele al Real Museo (attualmente museo ar-
cheologico regionale A.Salinas) , invece il frammento
denominato lastra B stato rinvenuto erratico nel
1892 nella muratura delle pareti delle scale di accesso
alla cripta della Cappella Palatina di Palermo. Da que-
ste informazioni, unitamente a studi condotti sul Pa-
lazzo Reale di Palermo e sulle lastre del Palazzo Reale
di Messina, nelle quali sono state rilevate iscrizioni del
tutto simili, gli studiosi sono giunti alla conclusione che
le tre lastre costituivano la cornice decorativa di una o
pi porte del Palazzo Reale di Palermo.
Lintervento sulle lastre, costituite da marmo biancoproconneso con venature grigie, nel quale sono state in-
ISCRIZIONI DI MARMORossella Pomilla
INTERVENTO di RICONFIGURAZIONE SULLE
LASTRE NASKHI di PALAZZO ABATELLIS
LABORIANDO
CRPR/InForma - rivista semestrale del Centro Regionale Progettazioe e Restauro - N.1 - Anno 2006
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tarsie, su piastre realizzate in malta colorata in pasta a
finto marmo, preparate in precedenza utilizzando i dati
ottenuti con lapplicazione della tecnica colorimetrica.
Infine i supporti espositivi progettati come un leggio,
sono stati realizzati in acciaio inossidabile con mani-
glioni laterali telescopici che ne facilitano i trasferi-
menti: questo sistema ha lo scopo di collocare voluta-
mente le lastre su un piano inclinato, per favorire una li-
bera interpretazione da parte del visitatore, tenendo
conto che non stato ancora accertato con sicurezza il
corretto verso di collocazione originaria delle iscrizioni,
poich una sembra essere parte di un architrave (quindi
in orizzontale), laltra invece di uno stipite di porta
(quindi in verticale).La scelta della libera interpretazione
ci sembrata quella pi rispettosa sia nei confronti del-
lopera e del suo significato intrinseco, sia nei riguardidei sui potenziali interlocutori, i quali se vogliono pos-
sono coglierne la semantica senza intermediazioni falsi-
ficanti.