Politiche pubbliche e finanziamenti per le ‘smart cities’

3
Centro Studi Funds for Reforms Lab Factsheet N. 1/2017 (7.03.2017) Politiche pubbliche e finanziamenti per le smart cities Antonio Bonetti Esperto indipendente di project management e analisi e valutazione delle politiche pubbliche Mailto: [email protected] – Mobile phone: (+ 39) 335 5914711 Marzo 2017 1 Factsheet N. 1/2017 POLITICHE PUBBLICHE E FINANZIAMENTI PER LE SMART CITIES 1. QUADRO STRATEGICO DELLE POLICIES Le città intelligenti, nella fase attuale, sono al centro sia delle politiche territoriali dell’UE (ne è testimonianza la riserva di almeno il 5% delle risorse nazionali del FESR per l’agenda urbana), sia dell’agenda per lo sviluppo di una autentica “data driven economy” in Europa. Con riguardo alla pianificazione urbanistica e, più in generale, delle aree vaste, il Patto di Amsterdam (30 maggio 2016) segna un passo importante per un passaggio di fase dell’agenda urbana europea. L’obiettivo evidente del Patto di Amsterdam, infatti, è quello di elevare l’agenda urbana al rango di una autentica “politica comune” dell’UE. Nell’ambito dell’agenda urbana, inoltre, il carattere di “key enabling technologies” di software e dispositivi della sfera digitale ne giustificano la centralità fra gli interventi di ri-generazione urbana, così come nell’efficientamento dei servizi pubblici urbani (da quelli più “industriali”, quali l’illuminazione pubblica e i trasporti urbani, a quelli di cura alla persona) 1 . Il grafico che segue riassume il quadro strategico delle politiche europee per le smart cities. Grafico 1 – Le politiche europee per le smart cities Europe 2020 Iniziativa Faro “Agenda digitale” Iniziativa Faro “Unione dell’Innovazione” e PEI su smart cities & sommunitiesAgenda territoriale dell’UE/politica regionale Quadro Strategico Comune Accordi di Partenariato nazionali Artt. 7 – 9 del Reg. (UE) 1301/2013 (FESR) PON e POR Programmi di Cooperazione Interregionale e Urban Innovative Actions Agenda urbana (12 Partenariati del “Patto di Amsterdam”) Strategia per il Marcato Unico digitale Data driven innovation (sensoristica, IoT e analisi dei big data per le “smart cities”) PA digitale e piani per l’ e-Government Approccio Open Data per la PA e “PSI DirectivePortale europeo dei dati aperti P ARADIGMA SMART CITIES1 La pervasività delle tecnologie digitali e la crescente richiesta/disponibilità di dati ri-usabili e inter-operabili sono considerate alla base di servizi pubblici urbani sempre più efficaci ed efficienti. In merito, si vedano: COMMISSIONE EUROPEA (2013), A vison for public services, Public Services Unit in DG CONNECT, Bruxelles COMMISSIONE EUROPEA (2014), Verso una florida economia basata sui dati, COM (2014) 442, Bruxelles, 2.07.2014 COMMISSIONE EUROPEA (2016), Piano di Azione dell’UE per l’e-Government 2016-2020. Accelerare la trasformazione degitale della PA, COM (2016) 179, Bruxelles, 16.04.2016.

Transcript of Politiche pubbliche e finanziamenti per le ‘smart cities’

Page 1: Politiche pubbliche e finanziamenti per le ‘smart cities’

Centro Studi Funds for Reforms Lab Factsheet N. 1/2017 (7.03.2017)

Politiche pubbliche e finanziamenti per le smart cities

Antonio Bonetti – Esperto indipendente di project management e analisi e valutazione delle politiche pubbliche Mailto: [email protected] – Mobile phone: (+ 39) 335 5914711

Marzo 2017

1

Factsheet N. 1/2017 POLITICHE PUBBLICHE E FINANZIAMENTI PER LE SMART CITIES

1. QUADRO STRATEGICO DELLE POLICIES Le città intelligenti, nella fase attuale, sono al centro sia delle politiche territoriali dell’UE (ne è testimonianza la riserva di almeno il 5% delle risorse nazionali del FESR per l’agenda urbana), sia dell’agenda per lo sviluppo di una autentica “data driven economy” in Europa. Con riguardo alla pianificazione urbanistica e, più in generale, delle aree vaste, il Patto di Amsterdam (30 maggio 2016) segna un passo importante per un passaggio di fase dell’agenda urbana europea. L’obiettivo evidente del Patto di Amsterdam, infatti, è quello di elevare l’agenda urbana al rango di una autentica “politica comune” dell’UE. Nell’ambito dell’agenda urbana, inoltre, il carattere di “key enabling technologies” di software e dispositivi della sfera digitale ne giustificano la centralità fra gli interventi di ri-generazione urbana, così come nell’efficientamento dei servizi pubblici urbani (da quelli più “industriali”, quali l’illuminazione pubblica e i trasporti urbani, a quelli di cura alla persona)1. Il grafico che segue riassume il quadro strategico delle politiche europee per le smart cities. Grafico 1 – Le politiche europee per le smart cities

Europe 2020

Iniziativa Faro “Agenda digitale”

Iniziativa Faro “Unione dell’Innovazione” e PEI su “smart cities & sommunities”

Agenda territoriale dell’UE/politica regionale

Quadro Strategico Comune

Accordi di Partenariato nazionali

Artt. 7 – 9 del Reg. (UE) 1301/2013 (FESR)

PON e POR

Programmi di Cooperazione Interregionale e Urban

Innovative Actions

Agenda urbana

(12 Partenariati del “Patto di Amsterdam”)

Strategia per il Marcato Unico digitale

Data driven innovation (sensoristica, IoT e analisi dei big data per le “smart cities”)

PA digitale e piani per l’e-Government

Approccio Open Data per la PA e “PSI Directive”

Portale europeo dei dati aperti

PARADIGMA

“SMART CITIES”

1 La pervasività delle tecnologie digitali e la crescente richiesta/disponibilità di dati ri-usabili e inter-operabili sono considerate alla base di servizi pubblici urbani sempre più efficaci ed efficienti. In merito, si vedano: COMMISSIONE EUROPEA (2013), A vison for public services, Public Services Unit in DG CONNECT, Bruxelles COMMISSIONE EUROPEA (2014), Verso una florida economia basata sui dati, COM (2014) 442, Bruxelles, 2.07.2014 COMMISSIONE EUROPEA (2016), Piano di Azione dell’UE per l’e-Government 2016-2020. Accelerare la trasformazione degitale della PA, COM (2016) 179, Bruxelles, 16.04.2016.

Page 2: Politiche pubbliche e finanziamenti per le ‘smart cities’

Centro Studi Funds for Reforms Lab Factsheet N. 1/2017 (7.03.2017)

Politiche pubbliche e finanziamenti per le smart cities

Antonio Bonetti – Esperto indipendente di project management e analisi e valutazione delle politiche pubbliche Mailto: [email protected] – Mobile phone: (+ 39) 335 5914711

Marzo 2017

2

In Italia, il quadro delle politiche europee va completato tenendo in primo luogo conto del dibattito sulla riforma degli Enti Locali (v. Tabella 1). In particolare, si deve tenere conto delle disposizioni della L. 56/2014 (“legge Delrio”) che, inter alia, ha fissato come obiettivo di medio termine l’abolizione delle Province – a Costituzione invariata - e ha istituito le Città Metropolitane (10 ordinarie ex L. 56/2014 e 4 per le Regioni a statuto speciale Sicilia e Sardegna). Tabella 1 – Il quadro strategico delle politiche nazionali per le smart cities

Riforma Delrio (L. 56/2014) Accordo di Partenariato / agenda urbana

1. Istituzione delle Città Metropolitane

2. Piani strategici triennali per le Città Metropolitane

3. Empowerment di Comuni e Unioni dei Comuni

1. PON Città Metropolitane (FESR e FSE)

2. Programma “complementare” Città Metropolitane (FSC)

3. Masterplan per il Mezzogiorno e

“patti per il Sud”

4. POR FESR (per le città medie)

Azioni a sostegno della R&ST “coerenti” Agenda digitale italiana

1. Strategia Nazionale per la Specializzazione Intelligente

2. Programma Nazionale per la Ricerca 2015-2020

(area “Smart cities and communities”)

3. Cluster Tecnologico Nazionale per le comunità intelligenti

1. D.L. 5/2012 e D.L. 179/2012

2. Strategia per la crescita digitale

3. Piano Nazionale per la Scuola Digitale

Fra i vari possibile strumenti di finanziamento dell’agenda urbana (vedi la tabella sinottica riportata nel paragrafo 2), il principale in Italia è il Programma Operativo Nazionale Città Metropolitane (“PON Metro”). Tale Programma, peraltro, ha una funzione strettamente servente rispetto all’istituzione delle Città Metropolitane e, quindi, interessa le 14 neo-istituite Città Metropolitane e i Comuni localizzati all’interno del loro territorio. I drivers (tre stabiliti a livello nazionale e uno da ciascuna Amministrazione regionale) dello sviluppo urbano sostenibile individuati nell’Accordo di Partenariato dell’Italia sono: � Ridisegno e modernizzazione dei servizi urbani per i residenti e per gli utilizzatori delle città. � Pratiche e progetti per l’inclusione sociale per i segmenti di popolazione più fragile e per aree e

quartieri disagiati. � Rafforzamento della capacità delle città di potenziare i segmenti locali di filiere produttive globali. � Driver specifico stabilito da ogni regione. Il PON “Città Metropolitane” (PON Metro) interviene direttamente sui primi due drivers, ma non sugli altri due, sui quali, invece, intervengono le Regioni con i POR FESR regionali. La Tabella 2 presenta in termini sintetici il “PON Metro”, che ha un budget totale di quasi 893 Milioni di Euro, di cui 446 a valere sul Fondo di Sviluppo Regionale (FESR) e 142 sul Fondo Sociale Europeo (FSE), a cui si aggiungono 304 Milioni di cofinanziamento nazionale.

Page 3: Politiche pubbliche e finanziamenti per le ‘smart cities’

Centro Studi Funds for Reforms Lab Factsheet N. 1/2017 (7.03.2017)

Politiche pubbliche e finanziamenti per le smart cities

Antonio Bonetti – Esperto indipendente di project management e analisi e valutazione delle politiche pubbliche Mailto: [email protected] – Mobile phone: (+ 39) 335 5914711

Marzo 2017

3

Tabella 2 – Il PON Città Metropolitane in sintesi Assi Budget (Euro) Obiettivi Specifici (Risultati Attesi) 1. Agenda digitale metropolitana (FESR)

151.982.830

1.1. Digitalizzazione dei processi amministrativi e diffusione di servizi digitali pienamente interoperabili (agenda digitale)

2. Sostenibilità servizi pubblici e mobilità urbana (FESR)

318.288.000

2.1 Riduzione dei consumi energetici negli edifici e nelle strutture pubbliche o ad uso pubblico 2.2. Aumento della mobilità sostenibile nelle aree urbane

3. Servizi per l'inclusione sociale (FSE)

217.193.592

3.1 Riduzione del numero di famiglie in condizioni di disagio abitativo 3.2 Riduzione della marginalità estrema e interventi di inclusione 3.3 Aumento della legalità nelle aree ad alta esclusione sociale

4. Infrastrutture per l'inclusione sociale (FESR)

169.751.580 4.1 Riduzione del numero di famiglie in condizioni di disagio abitativo 4.2. Aumento della legalità nelle aree ad alta esclusione sociale

Assistenza Tecnica (FESR)

35.717.332 Sostenere l’esecuzione dei PO

2. FINANZIAMENTI

Tabella 3 - I finanziamenti pubblici per implementare il paradigma smart cities

Fondi/strumenti di diretta pertinenza

Fondi/strumenti complementari

Complementarità elevata Complementarità meno

elevata 1. PON Città Metropolitane (FESR e FSE) 2. Programma “complementare” Città Metropolitane (FSC) 3. POR FESR (interventi sulle città medie) 4. Patti per il Sud (ex Delibera CIPE del 10.08.2016) attuativi del Masterplan per il Mezzogiorno 5. Programma Interreg Europe 6. Programma Urbact 7. Iniziativa “Urban Innovative Actions” 8. Joint Programming Initiative Urban Europe – ERA-NET Cofund Smart Urban Futures

1. Horizon 2020 – Pilastro III Societal

Challenges 2. Europa per i Cittadini - Strand 2

(Reti di città) 3. Programma Espon

4. Iniziativa ICT-enabled Public Sector innovation (Horizon 2020 – Pilastro III)

5. Connecting Europe Facility (CEF) 6. PON “Inclusione sociale”

7. Programma Nazionale per la Ricerca 2015-2020

8. Piano nazionale Intelligent Transport System (ITS)

1. PON Governance (FESR e

FSE) 2. Programma

“complementare” Governance (FSC)

3. Programmi della Cooperazione transfrontaliera

4. PON “Cultura” 5. PON “Infrastrutture e reti”

6. Programma Nazionale FAMI (**)

7. Piano Nazionale per la Scuola Digitale (PNSD) 8. Premio per la capitale

europea per l’innovazione (*) Fra i 7 strand del Pilastro III “Societal Challenges” di Horizon 2020, si segnalano come particolarmente pertinenti: SC 3 – Energia pulita, sicura ed efficiente, SC 4 – Trasporti intelligenti, verdi e integrati, SC 5 - Azione per il clima e SC 6 – L’Europa in un mondo che cambia. Società inclusive, innovative e riflessive. (**) FAMI: Fondo per l’Asilo, le Migrazioni e l’Integrazione – Il PN FAMI è gestito dal Ministero dell’Interno. (§) Il CIPE nella seduta del 3.03.2017 ha rifinanziato il “Fondo per l’attuazione del Programma straordinario di intervento per la riqualificazione urbana e la sicurezza delle periferie” di cui all’art. 1, commi 974 – 978 della L. 208/2015 (Legge di stabilità per il 2016) e al Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 25 maggio 2016.

N.B. Una precedente versione del Factsheet è disponibile sul blog http://www.bonetti4reforms.com dal Settembre 2016.