Politiche per la Salute e Progetti CCM come contributo ... · • per setting scuola ambienti di...
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Daniela Galeone
Reggio –Emilia , 30 ottobre 2014
Politiche per la Salute e Progetti CCM come
contributo alla qualità dei Processi che
Promuovono Salute
È realizzata e vissuta all’interno degli ambienti organizzativi della vita quotidiana
(“Pluridimensionalità” della salute)
Necessità di rendere favorevoli le condizioni politiche, economiche, sociali ambientali e
culturali
«Stato di completo benessere fisico, mentale e sociale, non una mera assenza di malattie o
infermità» (OMS 1947)
La Salute
La promozione della salute
processo che consente
alle persone di esercitare un maggior controllo sulla
propria salute e di migliorarla
(OMS 1986 “La Carta di Ottawa”)
• punta al BENESSERE e va al di là degli stili di vita
• richiede un’azione sia a livello sociale che individuale
La promozione della salute
NON
semplice assistenza sanitaria
MA
attività coordinata da parte di tutti i
settori e i soggetti coinvolti a vari livelli
sui determinanti di salute
Quindi…
Promuovere la salute non è un compito delegabile solo al settore sanitario o alla responsabilità individuale, ma riguarda la società civile e la politica nel suo complesso
Le Istituzioni pubbliche, sanitarie e non, hanno il mandato e la responsabilità di agire in direzione della salute collettiva
Intersettorialità è la parola chiave per sviluppare condivisione e “comune comprensione” tra settori diversi, sia dei «determinanti della salute» sia dei principi basilari della
«Salute in tutte le politiche»
Piano Nazionale
della Prevenzione
Programma
Piano Sanitario
Nazionale
Alimentazione
Fumo
Attività fisica
Alcol
La strategia italiana
04/06/10
Empowerment del cittadino per favorire responsabilità e
consapevolezza
Responsabilità degli stakeholder e delle istituzioni
per favorire e sostenere l’adozione di comportamenti
corretti CREARE
CONSAPEVOLEZZA CREARE
CONTESTI
Strategia globale di promozione della salute attraverso integrazione tra le azioni che competono alla collettività e quelle che sono responsabilità dei singoli
lavorare insieme (con alleanze, intese, accordi, progettualità integrate)
per favorire un doppio effetto
Equità
in salute
IL Piano Nazionale della Prevenzione (PNP)
Documento programmatico, condiviso tra Stato e Regioni, che coinvolge tutte le Regioni italiane ad attuare programmi di prevenzione rivolto alla popolazione, sulla base di:
priorità (sorveglianza epidemiologica)
evidenze di efficacia
attenzione al cittadino (sano o malato)
Pianificazione
regionale
Azioni
centrali di
supporto
• Condivisione di principi, obiettivi e strumenti
• Azioni coordinate a differenti livelli
• Supporto tecnico-scientifico e metodologico
• Stewardship a livello centrale
Interventi Plans 2007-2009; 2010-2013; new 2014-2018
Obiettivi
nazionali
Centro nazionale per la prevenzione e il
controllo delle malattie (CCM)
Organismo di coordinamento tra il ministero della Salute e le
Regioni per le attività di sorveglianza e prevenzione,
istituito con la Legge 138 del 26 maggio 2004
Aree di attività:
– malattie trasmissibili
– Emergenze
– malattie cronico-degenerative e incidenti
– formazione, comunicazione e documentazione
– socio-assistenziale
– ambiente
I Progetti CCM
PREVENZIONE DEI
FATTORI DI RISCHIO
GESTIONE:
rafforzare le reti locali
e interregionali
SORVEGLIANZE
I sistemi di sorveglianza per
Pianificazione Monitoraggio e valutazione Advocacy Empowerment
Progressi delle Aziende Sanitarie per la Salute in Italia
Adulti 19-69 anni
Salute e Qualità della Vita nella Terza età
PASSI D’ARGENTO over 65
• Sperimentare a livello locale l’ approccio
innovativo alla prevenzione e promozione
della salute di “Guadagnare salute”
dal PRIMA:
interventi centrati su singoli fattori di rischio (alimentazione, alcol, fumo, ecc)
al DOPO:
interventi centrati su un approccio
trasversale ed intersettoriale
I progetti del CCM: i fattori di rischio
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I progetti CCM: rafforzare le reti locali e interregionali
• Sperimentazione di modelli di intervento in salute pubblica con
attenzione ai determinanti ambientali, sociali ed economici della salute
• Costituzione di reti territoriali e interregionali di soggetti e di settori
diversi (sanitario, urbanistico, economico, sociale, educativo,
comunicativo, alimentare)
• Integrazione tra diversi servizi sanitari e tra servizi sanitari e sociali
• Coinvolgimento dei MMG, dei PLS, dei farmacisti, di tutti gli operatori
sanitari
• Coinvolgimento di soggetti di settori diversi (educativo, urbanistico,
economico, sociale, comunicativo, alimentare, sportivo, ecc. )
Sviluppo di un’azione locale partecipata per “facilitare le scelte
salutari”
I progetti CCM
Privilegiate le azioni di rete per migliorare il
livello di collaborazione/coordinamento
esistente tra sistemi diversi ai fini della
programmazione degli interventi di
promozione della salute e di stili di vita sani
Favorire il passaggio da “progetto a
processo”
I progetti CCM
Punti di forza • Sperimentazione di modelli di
intervento
• Valorizzazione della formazione
• Individuazione di esperienze esportabili e replicabili in altri contesti regionali (presenza nei PRP)
• Rafforzamento delle reti locali e interregionali
• Interventi innovativi (es.: formazione universitaria e post universitaria su gestione del rischio; prescrizione dell’attività fisica)
Criticità
• Graduale riduzione
della spinta innovativa
del CCM
• Diminuzione delle
risorse
• Compressione dell’area
a sostegno di GS e PNP
• Diffusione di progetti di
studio e/o ricerca
CCM: andamento delle priorità
2006
Stili di vita 27%
Salute mentale + DA 21%
Malattie rare 13%
Tumori 6,5%
Riabilitazione 6,5%
Ambiente 2%
2010
Riabilitazione 22%
Tumori 15%
Ambiente 10%
Stili di vita 9%
Qualità delle cure 9%
Malattie rare 8,5%
Il Futuro?
• Non interrompere il processo attivato
• Mantenere la coerenza
• Consolidare i risultati conseguiti
• Non «rompere» le reti
• Misurare e comunicare i risultati
• Darsi nuovi obiettivi
• Guardare alla comunità locale, conservando
una visione strategica(nazionale, regionale)
Il nuovo PNP 2014-2020
Vision, Principi e Priorità
Afferma il ruolo cruciale della promozione della salute e della prevenzione come fattori di sviluppo della società
Recepisce gli obiettivi sottoscritti a livello internazionale
Mira a ridurre il carico di malattia, garantire equità e contrasto alle diseguaglianze e rafforzare l’attenzione ai gruppi fragili
Definisce un numero limitato di (macro) obiettivi comuni prioritari misurabili e i relativi indicatori
Promuove una sistematica attenzione alla intersettorialità e alla trasversalità degli interventi
Investe sul benessere dei giovani in un approccio dal forte contenuto formativo e di empowerment
Considerare l’individuo e le popolazioni in rapporto al proprio ambiente
Strategie di comunità Strategie basate sull’individuo • Identificazione precoce e valutazione
integrata per una presa in carico sistemica • Consiglio breve nei contesti opportunistici • Programmi organizzati di screening
oncologico • Percorsi organizzati di screening per pazienti
ad alto rischio di sviluppo di cancro (rischio eredo-familiare)
Strategie Fattori di rischio /determinanti Strategie di comunità:
Fattori di rischio intermedi (sovrappeso/obesità, ipertensione, dislipidemie, iperglicemia, lesioni precancerose e cancerose iniziali);
Rischio eredo-familiare per tumore
Fattori di rischio modificabili (fumo, alcol, sedentarietà, alimentazione non corretta)
PNP MO 1. Ridurre il carico prevenibile ed evitabile di morbosità, mortalità e disabilità delle malattie non trasmissibili
S O R V E G L I A N Z E
• Facilitare-promuovere la scelta di stili di vita salutari
• Approccio multi componente • Per ciclo di vita e setting • Intersettoriale
• multi fattoriale
• intersettoriale
• per ciclo di vita (life course)
• per setting
scuola
ambienti di lavoro
comunità locali
servizio sanitario
PNP MO 1. Ridurre il carico prevenibile ed evitabile di morbosità, mortalità e disabilità delle malattie non trasmissibili
Le strategie di popolazione adottano un approccio:
programmi di promozione della salute: • integrati per i quattro fattori di
rischio • condivisi tra servizi sanitari e
sociosanitari, istituzioni educative, “datori di lavoro”
• realizzati attraverso l’attivazione di reti e Comunità Locali (EELL, Associazioni, Medici competenti, ecc.)