Politiche di ateneo e programmazione 17-19 PL · del DM 270/2004 e sue successive modificazioni....

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POLITICHE DI ATENEO E PROGRAMMAZIONE DELL’OFFERTA FORMATIVA Università di FOGGIA 2017 - 2019

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POLITICHE DI ATENEO E PROGRAMMAZIONE

DELL’OFFERTA FORMATIVA

Università di FOGGIA

2017 - 2019

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1. Premessa Le politiche di Ateneo finalizzate alla programmazione didattica sono ispirate alla missione strategica del nostro Ateneo che può essere individuata nel titolo I dello Statuto, nel quale sono definiti anche i principi fondamentali sui quali si fonda la nostra azione didattica e scientifica. L’Università di Foggia intende contribuire allo sviluppo della società della conoscenza e del territorio attraverso la ricerca, la formazione di base e di eccellenza e il trasferimento tecnologico. Il piano strategico e quindi gli interventi di programmazione triennale mirano a rafforzare entrambe queste componenti: la proiezione scientifica internazionale ed il forte radicamento nel territorio. Un territorio in grave difficoltà con tassi di disoccupazione giovanile tra i più alti d’Italia ed un crollo del reddito pro capite in seguito al perdurare della crisi economica. L’Ateneo si impegna, sin dalla sua fondazione, a promuovere una formazione di alto livello per favorire processi di mobilità sociale a vantaggio degli studenti meritevoli, promuovendo le necessarie sinergie con le istituzioni e le forze economico-sociali locali. In prospettiva è necessario anche acquisire, in specifici settori, una posizione di eccellenza nella ricerca che permetta di rispondere ai bisogni di sviluppo, innovazione e promozione sociale delle provincie nelle quali operiamo. L’Università che intendiamo realizzare è libera, integrata nella comunità scientifica internazionale, promotrice dell’alleanza delle autonomie istituzionali, imprenditoriali e sociali e si propone come fulcro dello sviluppo del territorio. Tale valore si raggiunge anche attraverso l’analisi dei risultati conseguiti nella VQR 2004-2010 (12° posto in Italia, 2° al Sud, 1° in Puglia) e della didattica (come ha documentato la quota premiale del FFO 2013, 2014, 2015), nelle politiche di reclutamento (12° posto in Italia, 1° al Sud), con una buona capacità di successo nei progetti nazionali ed europei e di acquisizione di risorse esterne. Gli esiti della VQR 2011-14 hanno confermato la competitività scientifica dell’ateneo con punte di eccellenza in alcuni settori scientifici risultati tra i primi in Italia. Nel triennio 2017-2019, l'Università di Foggia ha allineato i due principali documenti di pianificazione: Piano Strategico e Piano delle performance e li ha integrati con quelli della Trasparenza e dell’Anticorruzione, definendo il cosiddetto “Piano Integrato d’Ateneo”. Questo lavoro di convergenza non è un atto formale, viceversa ha permesso di esprimere sinteticamente valori e obiettivi dell’amministrazione, facilitarne la comunicazione e l’adozione da parte delle diverse strutture di ricerca e didattica. Anche nella direzione della cosiddetta terza missione e del public engagement la semplificazione documentale dovrebbe favorire la consapevolezza, all’interno e all’esterno dell’Ateneo, delle motivazioni che guidano le scelte strategiche, del nesso strettissimo fra didattica di qualità e ricerca scientifica di eccellenza, rimuovendo quindi taluni ostacoli e resistenze sociali che si frappongono al perseguimento di ulteriori miglioramenti. L'Università di Foggia, sulla base dei valori enunciati, definisce le seguenti politiche di Ateneo e le seguenti linee di indirizzo per la programmazione didattica 2017-19.

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1.1Requisiti di Ateneo La programmazione didattica dell'Ateneo deve rispondere ai seguenti requisiti:

1. Sostenibilità nel tempo dell'offerta formativa. I corsi di studio dell’Ateneo sono pertanto istituiti, attivati o soppressi, nel rispetto dei requisiti necessari di numerosità studenti e di docenti previsti dal D.M. 987 del dicembre 2016 e ss.mm.ii.

2. Valorizzazione dei corsi di studio maggiormente attrattivi, definiti sulla base della dinamica delle immatricolazioni e degli effettivi sbocchi occupazionali.

3. Ottimizzazione dell'impiego dei docenti all'interno dei vari corsi di studio, da parte del Presidio di Qualità di Ateneo che esprime pareri per un efficiente utilizzo del personale docente.

1.2 L'Università degli Studi di Foggia: un ateneo giovane al servizio della collettività

L’Università degli Studi di Foggia, fin dalla sua istituzione (D.M. 05.08.1999), ha presentato, sul piano della formazione e della ricerca, una proposta dinamica e innovativa caratterizzata da un'attenta analisi delle esigenze del contesto sociale, culturale ed economico di riferimento e dalla volontà di affermarsi nel panorama nazionale e internazionale.

L'ateneo foggiano è costituito da sei Dipartimenti e una Facoltà. In particolare, si compone del Dipartimento di

- Economia;

- Giurisprudenza;

- Studi Umanistici, Lettere, Beni culturali, Scienze della Formazione;

- Scienze Agrarie, degli Alimenti e dell’Ambiente;

- Medicina Clinica e Sperimentale

- Scienze Mediche e Chirurgiche.

La Facoltà di Medicina è infine la struttura di raccordo dei due dipartimenti di area medica.

L’anno appena trascorso, in continuità con le azioni intraprese negli anni precedenti, ha visto l’Università degli Studi di Foggia ampliare e consolidare tutte le iniziative e le attività volte a migliorare e qualificare sempre più la didattica, la ricerca e la responsabilità sociale dell'ateneo verso gli stakeholder esterni (trasferimento tecnologico, public engagement, sostenibilità economica e ambientale) e interni (valorizzazione delle risorse umane).

La presenza dell’Università nei servizi socio-assistenziali, nell’impiantistica sportiva (mediante il CUS Foggia), nei servizi bibliotecari, nello stesso intrattenimento culturale è ormai consolidata e imprescindibile.

Diverse sono le società ad alto contenuto tecnologico create in seno all’Università nel settore delle biotecnologie, delle tecnologie alimentari e dei beni culturali.

Al fine di promuovere la mobilità internazionale degli studenti e dei docenti, senza trascurare l’importanza di procedere, al più presto, con specifici programmi per lo staff tecnico-amministrativo, la struttura amministrativa dell’Università di Foggia gestisce periodicamente procedure finalizzate a consentire l’accesso al più ampio numero di interessati.

L’internazionalizzazione è promossa anche sul piano scientifico, come testimoniano le numerose proposte presentate sui bandi di ricerca internazionali e competitivi e i numerosi rapporti di collaborazione con Università ed Enti di Ricerca stranieri.

Lo svolgimento di tutte queste attività ha fatto sì che il contesto sociale, culturale ed economico di riferimento riconoscesse nell'Università di Foggia un interlocutore attento, capace di stimolare lo sviluppo del territorio e di fornire risposte adeguate e qualificate.

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In questi anni, l’attenzione delle associazioni, delle imprese, dei cittadini per l’Università di Foggia è cresciuta sempre di più. Sono numerosissime le richieste di patrocinio di collaborazioni, di convenzioni, di inviti e di convenzioni. Sono ancora più numerosi gli appelli e le richieste di intervento in ogni campo. Questo ruolo si va progressivamente rafforzando e qualificando in modo nuovo, si pensi all’istituzione della Consulta d’Ateneo, che si muove proprio nella direzione di creare un sistema, una rete sinergica di collaborazioni tra l'Università e il territorio.

Il dialogo con il mondo produttivo di beni e servizi è costantemente assicurato da un filo diretto con le associazioni di categoria, Camera di Commercio, Confindustria ed Ente Fiera e dalla creazione di strutture di raccordo tecnologico nei settori a più alta vocazione territoriale come è nel caso del Distretto Agroalimentare Regionale (DaRE Puglia), dei beni culturali e ambientali, delle energie alternative e della salute.

Il conseguimento di questi risultati è stato possibile grazie all’ascolto delle esigenze di tutti, non solo degli utenti diretti dei nostri servizi ma anche degli altri portatori di interessi come le famiglie degli studenti, i fornitori, gli enti territoriali, gli ordini professionali, le associazioni di categoria, le imprese.

A tal fine, sono utilizzati molteplici canali, come la consultazione periodica di alcuni soggetti istituzionali: la Regione, la Provincia, il Comune, la CCIAA, le Fondazioni bancarie, il Consorzio per l’Università della Capitanata, che periodicamente si riuniscono per aiutarci a individuare le risposte che l’Università può dare a specifiche esigenze territoriali e, perché no, anche per aiutarci a evidenziare le aree di miglioramento (come, ad esempio, quelle concernenti l’edilizia universitaria) utili a rendere sempre più efficace l'azione dell'Università nell’ottica dell'interesse collettivo.

2 L'Università in numeri

2.1 La formazione

L’Università di Foggia dispone di un’offerta formativa articolata ed in linea con le disposizioni del DM 270/2004 e sue successive modificazioni. L'offerta formativa 2016-17 è articolata in tre cicli:

- 21 corsi di laurea triennale,

- 9 corsi di laurea magistrale,

- 3 corsi di laurea magistrale a ciclo unico.

L'ateneo offre anche ulteriori possibilità di apprendimento:

- 2 master di primo livello,

- 5 master di secondo livello,

- 12 corsi di perfezionamento.

Inoltre, l'ateneo sta progressivamente introducendo la possibilità di studiare in modalità teledidattica, ovvero di poter seguire le lezioni a distanza anche con il supporto di tutor esperti.

Infatti, nell’ambito del progetto finalizzato all’attuazione della Programmazione Triennale 2013 – 2015 sono stati realizzati 20 corsi MOOC (Massive Open Online Courses) per diverse discipline di base a favore degli studenti universitari ma anche degli studenti delle scuole superiori, che li utilizzano per potere migliorare la loro preparazione in vista dell'impegno universitario.

Questa nuova modalità di apprendimento è stata introdotta anche nell’offerta formativa dell’a.a. 2016-17 prevedendo che, per il corso di laurea triennale in Scienze Investigative e quello in Scienze dell’educazione e della formazione, le lezioni di alcuni insegnamenti fossero tenute in modalità teledidattica.

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L'offerta formativa sarà ulteriormente arricchita, salvo il necessario espletamento della procedura di accreditamento, dal corso di laurea triennale in Scienze e tecnologie biomolecolari, che è un corso di studio internazionale e che prevede il rilascio del titolo doppio da parte dell'Università di Foggia e dell'Università Wolverhampton e che si pone come un unicum in tutta Italia.

Molta attenzione è posta anche ai servizi a favore degli studenti, si pensi, per esempio, all’adozione della figura istituzionale del Difensore degli studenti, che ha il compito di offrire risposte concrete alle richieste di intervento in ordine ai disservizi o alle inefficienze determinatesi nell’espletamento delle attività didattiche e/o amministrative e all'adozione del sistema di gestione ESSE3 che ha un modulo contenente delle funzionalità specifiche a diretta fruizione degli studenti.

2.2 Gli studenti e la mobilità studentesca

L'Università degli Studi di Foggia (UniFg) ha nel triennio 2014-16 una media annuale di circa 2.600 immatricolati (Tabella 1). I Dipartimenti che, insieme alla Facoltà di Medicina e Chirurgia, maggiormente contribuiscono a questo importante risultato sono Economia e Studi Umanistici. Lettere, Beni Culturali, Scienze della Formazione.

Tabella 1: Immatricolati per Dipartimento/Facoltà e media per il triennio 2014-16

Dipartimento/Facoltà Immatricolati Media del triennio

2014-16 2013-14 2014-15 2015-16

Economia 640 676 571 629

Giurisprudenza 415 333 286 345

Scienze Agrarie, degli Alimenti e dell'Ambiente

342 371 400 371

Studi Umanistici. Lettere, Beni Culturali, Scienze della Formazione

667 668 500 612

Medicina e Chirurgia (Facoltà) 610 671 648 643

Unifg 2.674 2.719 2.405 2.599 Fonte: Anagrafe Nazionale degli Studenti

Tabella 2: Iscritti per Dipartimento/Facoltà e media per il triennio 2014-16

Dipartimento Iscritti Media del triennio

2014-16 2013-14 2013-15 2015-16

Economia 2.302 2.271 2.142 2.238

Giurisprudenza 1.748 1.630 1.476 1.618

Scienze Agrarie, degli Alimenti e dell'Ambiente

950 1.011 1.116 1.026

Studi Umanistici. Lettere, Beni Culturali, Scienze della Formazione

2.275 2.199 2.045 2.173

Medicina e Chirurgia (Facoltà) 2.314 2.438 2.472 2.408

Unifg 9.589 9.549 9.251 9.463 Fonte: Anagrafe Nazionale degli Studenti

Le immatricolazioni hanno un trend crescente. Infatti, anche se nel 2015-16 si è registrata una leggera flessione, nel 2016-17, a immatricolazioni ancora aperte, se ne registrano già 3.184.

L'Università degli Studi di Foggia ha in media 9.463 iscritti nel triennio 2014-16 con un calo nel 2015-16 legato, soprattutto, all'aumento del numero dei laureati e alla flessione delle immatricolazioni che si sono verificati sempre nello stesso anno accademico (Tabella 2 e 3).

Tabella 3: Laureati per Dipartimento/Facoltà e media per il triennio 2014-16

Dipartimento Laureati Media del triennio

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2014 2015 2016 2014-16

Economia 386 352 377 372

Giurisprudenza 167 145 164 159

Scienze Agrarie, degli Alimenti e dell'Ambiente

101 100 157 119

Studi Umanistici. Lettere, Beni Culturali, Scienze della Formazione

349 344 328 340

Medicina e Chirurgia (Facoltà) 455 501 498 485

Unifg 1.458 1.442 1.524 1.475 Fonte: Anagrafe Nazionale degli Studenti

L'aumento dei laureati ha avuto una ricaduta positiva sul numero degli studenti fuori corso (non regolari), che nel triennio analizzato, sono costantemente diminuiti e sono passati dai 3.242 del 2013-14 ai 2.985 del 2015-16, valore al di sotto della media del triennio pari a 3.115 studenti fuori corso (Tabella 4).

Tabella 4: Studenti fuori corso per Dipartimento/Facoltà e media per il triennio 2014-16

Dipartimento/Facoltà Studenti fuori corso Media del triennio

2014-16 2013-14 2014-15 2015-16

Economia 845 827 776 816

Giurisprudenza 611 618 600 610 Scienze Agrarie, degli Alimenti e dell'Ambiente

327 334 339 333

Studi Umanistici. Lettere, Beni Culturali, Scienze della Formazione

928 849 797 858

Medicina e Chirurgia (Facoltà) 531 489 473 498

Unifg 3.242 3.117 2.985 3.115 Fonte: Anagrafe Nazionale degli Studenti

L'ateneo pone grande attenzione all'internazionalizzazione e alla mobilità studentesca, come testimoniato dalle numerosissime convenzioni e rapporti di collaborazioni esistenti con le Università di altre nazioni, non solo europee, e dal sostegno economico che l'ateneo dedica agli studenti che intendono trascorrere un periodo di studi all'estero.

Infatti, negli ultimi due anni accademici si è registrato un incremento considerevole in tema di mobilità studentesca. In particolare gli studenti in uscita per studio sono il 238,5% in più del 2013-14, quelli in uscita per il placemet sono incrementati del 165,7% e, infine gli studenti in entrata sono aumentati del 55,6%. Questi risultati hanno positivamente contribuito e fatto aumentare anche la quota premiale dell'FFO legata all'internazionalizzazione della didattica.

Tabella 5. Mobilità studentesca per il triennio 2014-16

Mobilità studentesca Studenti Media del triennio

2014-16 2013-14 2014-15 2015-16

In uscita per Erasmus/studio 52 130 176 119,3

In uscita per Erasmus/placement 35 82 93 70,0

In entrata per Erasmus/studio 160 204 249 204,3

Fonte: Settore relazioni internazionali e Uffico Erasmus

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3. Obiettivi e linee di intervento Le politiche per la programmazione didattica 2017-19, si sviluppano sulla base dei valori e dei requisiti enunciati nei paragrafi precedenti, in coerenza con quanto indicato nel Piano strategico 2017-19. L’offerta 2017/18 registra inoltre l’incremento di un corso di studio, con la proposta di istituzione della laurea triennale in SCIENZE E TECNOLOGIE BIOMOLECOLARI, presso i Dipartimenti di Medicina Clinica e Sperimentale e di Scienze Mediche e Chirurgiche. Si tratta di un’iniziativa fortemente voluta dal territorio e dalle parti interessate, che è puntualmente descritta nel paragrafo 4 di questo documento. Nei prossimi anni si intende proseguire il lavoro di riorganizzazione dell’offerta formativa proponendo l’attivazione di corsi di studio, prevalentemente di I livello nell’area delle scienze economiche-sociali e di II livello nell’area dell’ingegneria, delle scienze biologiche e agrarie. Saranno inoltre eventualmente disattivati i corsi che non risultino più sostenibili sulla base delle condizioni minime di sostenibilità previste dal DM n.987 del 2016 e dai criteri introdotti dal sistema di autovalutazione interno. Inoltre, considerate le specificità della regione Puglia ed in particolare il bassissimo tasso occupazionale giovanile del territorio, si ritiene di importanza primaria la definizione di un’offerta formativa che possa offrire concrete opportunità di impiego dei laureati. L’individuazione di corsi che offrano buoni sbocchi di occupazione si sta realizzando attraverso un ascolto attento e sistematico della parti interessate ed anche attraverso un sistema di orientamento che informi efficacemente gli studenti e li accompagni nella scelta del corso. L’Ateneo, stimolato dal Presidio di Qualità ha, ad esempio, sensibilmente incrementato la collaborazione con le parti interessate in ogni fase della progettazione e del governo dei corsi di studio, inoltre sono state stipulate convenzioni per i percorsi di alternanza scuola/lavoro con le scuole del territorio o per

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svolgere percorsi di orientamento formativo. Infine per favorire un contatto precoce con il mondo aziendale sono state incrementate le convenzioni con Imprese ed Enti volte alla realizzazione di stage che si svolgano durante i percorsi formativi. In definitiva, la ricerca di un riassetto dell’offerta formativa si sta realizzando in coerenza con le nostre politiche di AQ, principalmente sulle base delle esigenze espresse dagli studenti e dal territorio.

Di seguito si riportano schematicamente gli obiettivi della pianificazione strategica 2017-19 nell’ambito dell’offerta formativa, per una articolazione puntuale degli obiettivi operativi si rimanda al Piano integrato di Ateneo.

LA FORMAZIONE E LA SUA DIMENSIONE INTERNA

Obiettivo strategico Obiettivi operativi

F.a Regolarità negli studi 1.F.a Migliorare l'efficienza del percorso formativo

F.b Qualità della docenza 1.F.b Metodologie didattiche innovative e formazione dei docenti

F.c completamento del percorso formativo e aumento dei laureati

1.F.c Ridurre la percentuale degli studenti fuori corso

F.d Internazionalizzazione dell'offerta formativa e mobilità

estera degli studenti

1.F.d Promozione di corsi in lingua inglese

2.F.d Promozione e intensificazione degli scambi internazionali di studenti

3.F.d Attivazione di Corsi di Laurea, Laurea Magistrale e Laurea Magistrale a ciclo unico “internazionali”

F.e Potenziamento dei servizi e degli interventi a favore degli

studenti

1.F.e Potenziare il sistema informativo di gestione delle carriere degli studenti 2F.e Interventi per la ristrutturazione, ampliamento e messa in sicurezza di laboratori e aule

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4. Corsi di studio di nuova istituzione Il Corso di studio in SCIENZE E TECNOLOGIE BIOMOLECOLARI dell’Università di Foggia, in collaborazione con l'Università di Wolverhampton (UK), intende fornire ai laureati gli strumenti necessari a realizzare un approccio conoscitivo integrato ai sistemi biologici. Con questo termine si indica un approccio indirizzato allo studio dell'insieme dei componenti molecolari, dei parametri biologici/fisiologici e delle loro interazioni nei sistemi complessi. Il Corso di Laurea ha quindi l'obiettivo di preparare laureati con approfondite conoscenze di base dei meccanismi di funzionamento, a livello molecolare e cellulare, dei sistemi biologici. L'obiettivo è di formare laureati con un'adeguata preparazione di base sia nelle discipline delle scienze della vita che nella biologia applicata (biotecnologie) e che abbiano acquisito familiarità con il metodo scientifico di indagine. I laureati saranno in possesso degli strumenti concettuali e tecnico-pratici per una operatività sperimentale tendente ad analizzare, modificare ed utilizzare cellule o loro componenti allo scopo di incrementare la conoscenza dei meccanismi di base dei sistemi biologici e di sviluppare applicazioni rivolte a quegli ambiti nei quali le biotecnologie hanno un impatto sulla vita umana e sulla sostenibilità demografica e ambientale. In particolare, il corso intende fornire ai laureati gli strumenti necessari per realizzare un approccio conoscitivo "integrato" ai sistemi biologici. Con questo termine si indica un approccio indirizzato allo studio dell'insieme dei componenti molecolari, dei parametri biologici/fisiologici e delle loro interazioni nei sistemi complessi. Mediante l'uso di organismi modello, di sequenze genomiche e di tecnologie ad alta processività, le scienze biomolecolari sono oggi in grado di produrre un monitoraggio globale delle macromolecole e della rete delle loro interazioni. Questo consente una conoscenza accurata del metabolismo cellulare in condizioni fisiologiche normali e delle sue alterazioni in condizioni patologiche. Tale approccio implica una forte "integrazione" delle conoscenze biologiche con quelle matematiche, fisiche, chimiche ed informatiche, in grado di portare contributi rilevanti ad una comprensione estesa dei sistemi biologici. Il Corso di Laurea in Scienze e Tecnologie Biomolecolari si articola su un unico percorso formativo. Un adeguato numero di crediti a scelta e lo svolgimento di tirocini formativi, svolti anche all'estero, offrono comunque agli studenti la possibilità di definire un proprio piano di studio. I due primi anni sono rivolti all'acquisizione: - di adeguate conoscenze in chimica, fisica, matematica e statistica (discipline non biologiche che forniscono una solida preparazione di base utile alla comprensione degli insegnamenti caratterizzanti il settore della biologia e delle biotecnologie e anche nelle professioni in questi settori); - di solide conoscenze negli aspetti fondamentali delle scienze biologiche e delle discipline biotecnologiche (insegnamenti necessari a fornire una solida base conoscitiva della biologia della cellula animale e microbica, indispensabili nella professione nei settori della biologia e delle biotecnologie); - di una migliore conoscenza della lingua Inglese, scritta e parlata - Il terzo anno è dedicato all'acquisizione di conoscenze avanzate sugli strumenti concettuali e tecnico-pratici delle biotecnologie applicate alla medicina, sulle normative nazionali e dell'Unione Europea concernenti la bioetica, il biodiritto, la tutela delle invenzioni e la sicurezza nel settore biotecnologico, sul management di laboratorio biomedico.

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Il percorso formativo prevede inoltre attività di stage presso enti pubblici o privati, in Italia e all'estero, per facilitare l'operatività dei laureati nel mondo del lavoro. Sarà inoltre offerta la possibilità d'apprendimento di una ulteriore lingua ufficiale dell'Unione Europea per essere in grado di rispondere alla forte mobilità internazionale che caratterizza il settore. Il laureato in Scienze e Tecnologie Biomolecolari disporrà di conoscenze, capacità e comportamenti adeguati agli accessi ai successivi livelli della formazione. In particolare, il conseguimento della laurea potrà consentire l'accesso alle lauree magistrali, con particolare riferimento a quelle della classe LM-7, LM-8, LM-6 e di classi affini; in alternativa, il laureato potrà accedere a master di I livello o altri corsi di specializzazione svolti a livello nazionale o internazionale.

5. Risorse riferite alla docenza In merito alla definizione dell’insieme delle risorse a regime per i corsi di studio si riporta alla tabella 1 dalla quale si evince che per:

1. il Dipartimento di Economia ai fini dell’assicurazione dell’offerta formativa attivata ha bisogno di una dotazione minima di n. 37 docenti, di cui almeno n. 23 professori, pertanto, emerge una eccedenza di n. 9 docenti rispetto alla docenza minima di I e II fascia;

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2. per il Dipartimento di Giurisprudenza, il corso di Laurea in Scienze Investigative ha avuto, per l’a.a. 2016/2017, n. 591 immatricolati. Il Dipartimento non ritiene che suddetto numero si possa ripete ed in base al DM n. 60 del 8.02.2017 propone un’utenza sostenibile di n. 200. Pertanto, ai fini dell’assicurazione dell’offerta formativa attivata ha bisogno di una dotazione minima di n. 33 docenti, di cui almeno n. 18 professori, pertanto, emerge una eccedenza di n. 20 docenti rispetto alla docenza minima di I e II fascia;

3. il Dipartimento di Scienze Agrarie, degli Alimenti e dell’Ambiente ai fini dell’assicurazione dell’offerta formativa attivata ha bisogno di una dotazione minima di n. 58 docenti, di cui almeno n. 38 professori. Il Dipartimento dispone di n. 37 professori e n. 2 professori del Politecnico di Bari sul corso Interateneo in Inegneria dei sistemi logistici per l’agro-alimentare, pertanto, non emergono carenza di docenza rispetto alla docenza minima di I e II fascia;

4. il Dipartimento di Studi Umanistici, Lettere, Beni Culturali, Scienze della Formazione ai fini dell’assicurazione dell’offerta formativa attivata ha bisogno di una dotazione minima di n. 34 docenti, di cui almeno n. 21 professori. pertanto, non emergono carenza di docenza rispetto alla docenza minima di I e II fascia.

5. i Dipartimenti dell’Area Medica ai fini dell’assicurazione dell’offerta formativa attivata ha bisogno di n. 110 docenti, di cui almeno n. 62 professori, pertanto, non emergono carenza di docenza rispetto alla docenza minima di I e II fascia.

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Tab. 6 – Risorse docenza

DIPARTIMENTO DI

ECONOMIA

N.

Classe

Denominazione del corso

Numerosità massima studenti

Numero di docenti di riferimento per la

numerosità massima

Numero di docenti

presenti nel Dipartimento

(A)

Numero di docenti di riferimento

necessari (B)

Differenza = A - B

Numero di professori di riferimento

necessari per la numerosità massima

Numero di Professori presenti

(C)

Numero di Professori di riferimento necessari

(D)

Differenza = D - C

Lauree triennali

Immatricolati a.a. 2016/2017

69

32

36

9

1 L-18 ECONOMIA AZIENDALE 252 250 9 10 5 6

2 L-33 ECONOMIA 168 200 9 9 5 5

Lauree magistrali Immatricolati a.a.

2016/2017 3 LM-56 ECONOMIA E FINANZA 23 100 6 6 4 4

4 LM-77 ECONOMIA AZIENDALE 73 100 6 6 4 4

5 LM-77 MARKETING MANAGEMENT 57 100 6 6 4 4 TOTALE

37

22

23

N.

Classe

Denominazione del corso

Numerosità massima studenti

Numero di docenti di riferimento anno

Numero di docenti presenti nel

Dipartimento (A)

Numero di docenti di riferimento

necessari (B)

Differenza = A - B

Numero di professori di riferimento

necessari per numerosità massima

(C)

Numero di Professori

presenti (D)

Numero di Professori di riferimento necessari

Differenza = D - C

Lauree triennali Immatricolati a.a.

2016/2017

58

25

38

20 1 L-14

SCIENZE INVESTIGATIVE 591* *In base al DM n. 60 del 08-02.2017 sarà dichiarata un’utenza sostenibile di 200.

200 9 9 5 5

2 L-14 CONSULENTE DEL LAVORO ED

ESPERTO DI RELAZIONI INDUSTRIALI

71

200

9

9 5 5

Lauree magistrali

3 LMG/01 GIURISPRUDENZA 180 230 15 15 8 8

TOTALE

mm

33

18

18

N.

Classe

Denominazione del corso

Numerosità massima studenti

Numero di docenti di riferimento per la

numerosità massima

Numero di docenti

presenti nel Dipartimento

(A)

Numero di docenti di riferimento

necessari (B)

Differenza = A - B

Numero di professori di riferimento

necessari per la numerosità

masima (C)

Numero di Professori

presenti (D)

Numero di Professori di riferimento necessari

Differenza = D - C

Lauree Triennali Numero

programmato a.a. 2017/2018

71

13

37 +2 (del

Politecnico di Bari)

1

1 L-25 SCIENZE E TECNOLOGIE

AGRARIE 122

100 9 11 5 6

2 L-26 SCIENZE E TECNOLOGIE

ALIMENTARI 122

100 9 11 5 6

3 L-26 SCIENZE GASTRONOMICHE 100 100 9 9 5 5

4 L-9 INGEGNERIA DEI SISTEMI

LOGISTICI

120 180 9 9

5 5

Lauree magistrali Immatricolati a.a.

2016/2017 5 LM-61

SCIENZE DEGLI ALIMENTI E NUTRIZIONI UMANE

39 65 6 6

4 4

6 LM-69 SCIENZE E TECNOLOGIE

AGRARIE

13 65 6 6

4 4

7 LM-70 SCIENZE E TECNOLOGIE

ALIMENTARI 13

65 6 6 4 4

TOTALE

58

36

38

segue

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DIPARTIMENTO DI STUDI UMANISTICI, LETTERE, BENI CULTURALI, SCIENZE DELLA FORMAZIONE

N.

Classe

Denominazione del corso

Numerosità massima

studenti

Numero di docenti di riferimento necessari

per la numerosità massima

(A)

Numero di docenti

presenti (B)

Numero di docenti di

riferimento necessari (B)

Differenza = B - A

Numero di professori di riferimento necessari per la numerosità massima

Numero di Professori

presenti (C)

Numero di Professori

di riferimento necessari

Differenza = D - C

Lauree triennali Immatricolati a.a.

2016/2017

62

28

21

0

1 L-1/L-10 LETTERE E BENI CULTURALI 145 200 9 9 5 5

2 L-19 SCIENZE DELL’EDUCAZIONE E

DELLA FORMAZIONE 359 250 9 13 5 8

Lauree magistrali Immatricolati a.a.

2016/2017 3 LM-14/LM-15

FILOLOGIA, LETTERATURE E STORIA

49 100 6 6 4 4

4 LM-50/LM-85 SCIENZE PEDAGOGICHE E DELLA PROGETTAZIONE

70 100 6 6 4 4

TOTALE

34

21

DIPARTIMENTI DI AREA MEDICA

N.

Classe

Denominazione del corso

Numero programmato

a.a. 2016/2017

Numerosità massima

studenti

Numero di docenti di riferimento per

numerosità massima (A)

Numero di docenti di riferimento presenti

(A)

Numero di docenti di riferimento

necessari (B)

Differenza = A - B

Numero di professori di riferimento per la

numerosità massima

Numero di Professori presenti (C)

Numero di Professori di riferimento

necessari

Differenza = C- D

Lauree triennali

111

1

62

0

1 L/SNT1 INFERMIERISTICA - FOGGIA 75 75 5 5 3 3

2 L/SNT1 INFERMIERISTICA – San Giovanni

Rotondo 30 75 5 5 3 3

3 L/SNT1 INFERMIERISTICA - Barletta 75 75 5 5 3 3

4 L/SNT1 INFERMIERISTICA – San Severo 35 75 5 5 3 3

5 L/SNT1 INFERMIERISTICA – Lagonegro 26 75 5 5 3 3 6 L/SNT1 INFERMIERISTICA – Matera 45 75 5 5 3 3 7 L/SNT2 FISIOTERAPIA 33 75 5 5 3 3

8

L/SNT3

TECNICHE DI RADIOLOGIA MEDICA, PER IMMAGINI E

RADIOTERAPIA

32

75

5

5

3

3

9 L/SNT3 DIETISTICA 22 75 5 5 3 3

10 L/SNT3 TECNICHE DI LABORATORIO

BIOMEDICO 22 75 5 5 3 3

11 L-1 SCIENZE E TECNOLOGIE

BIOMOLECOLARI* 50 100 5 9 5 5

11 L-22 SCIENZE DELLE ATTIVITA’

MOTORIE E SPORTIVE 180 180 5 5 3 3

Lauree magistrali

12 LM-41 MEDICINA E CHIRURGIA 80 60 18 23 10 12

13 LM-46 ODONTOIATRIA E PROTESI

DENTARIA 40 60 18 18 10 10

14

LM-67

SCIENZE E TECNICHE DELLE ATTIVITA’ MOTORIE

PREVENTIVE ED ADATTATE

80

80

4

4

2

2

(*) CORSO DI NUOVA

ISTITUZIONE

TOTALE

110

60

62

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6. Sostenibilità economico finaziaria Al fine di individuare la sostenibilità economico – finanziaria (tab.2) si è provveduto alla definizione dell’indicatore ISEF. L’indice di sostenibilità economico-finanziaria (ISEF) risulta essere pari a 1.05 secondo i dati estratti dalla tabella 1 allegata al DM n. DM 619/2016.

Tab.7 – Sostenibilità economica-finanziaria

Costante FFO Programma

zione triennale 2015

Tasse e Contributi universitari al netto dei rimborsi

Fitti passivi a carico ateneo

A Spese di personale a carico dell’Ateneo

Oneri di ammortamento

B A/B=ISEF

0,82 37.422.220 193.202 7.941.047 -101.622 37.272.975 35.323.331 280.101 35.603.432 1,05

7. Programmazione dell’offerta formativa 2017-2020 La programmazione dell’offerta formativa si svolta collegialmente, il Delegato alla Didattica insieme a due rappresentanti nominati rispettivamente dal Senato Accademico e dal Consiglio di Amministrazione ha intervistato, in diverse occasioni, i Direttori dei sei Dipartimenti dell’Ateneo ed ha realizzato un confronto con i rappresentanti delle Parti Interessate presenti nella Consulta di Ateneo. Al termine delle consultazioni ciascun Dipartimento ha autonomamente redatto una scheda di programmazione che è stata poi armonizzata in un documento complessivo nell’ambito di un incontro del collegio dei Direttori ed infine approvata nelle Organi Accademici.

7.1. Dipartimento di Agraria

7.1.1. Analisi dell’offerta attuale (commento dati cruscotto ANVUR)

Nel grafico sottostante è riportato l’andamento delle iscrizioni ai corsi di studio attivati presso il Dipartimento di Scienze Agrarie, degli Alimenti e dell’Ambiente. Il numero di iscritti è passato da 950 a 1116 unità (+ 17,5%); in aumento anche il numero di laureati nello stesso periodo, passato da 101 a 157 unità (+55,4%). Relativamente al numero di immatricolati esso è passato nel l’ultimo triennio (2014/2015 – 2016/2017) da 371 a 420 unità (+13,2%), pur facendo registrare nell’ultimo anno un calo per i corsi di studio di nuova attivazione in Scienze gastronomiche e Ingegneria dei Sistemi Logistici per l’Agroalimentare.

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Laurea in Scienze e Tecnologie Alimentari L-26

Primo anno e passaggio al secondo anno – coorte 2013/14

CdS CdS CdS

Italia Area Mezzogiorno

CFU sostenuti al termine del I anno su CFU da sostenere (%): 39,9 – 53,5 – 39,1

Immatricolati inattivi al termine del I anno (%): 43,5 - 26,7 – 40,1

Prosecuzioni nello stesso Corso al II (%): 53,5- 75,3 – 60,9

Prosecuzioni nello stesso Corso al II anno con > 39 CFU (%): 25,9 – 42,4 – 20,9

Laurea in Scienze e Tecnologie Agrarie L-25

Primo anno e passaggio al secondo anno – coorte 2013/14

CdS CdS CdS

Italia Area Mezzogiorno

• CFU sostenuti al termine del I anno su CFU da sostenere (%): 18,6 35,6 29,2

• Immatricolati inattivi al termine del I anno (%): 60,3 37,8 43,2

• Prosecuzioni nello stesso Corso al II Anno: 46,6 64,8 64

• Prosecuzioni nello stesso Corso al II anno con > 39 CFU (%): 10,3 17,8 11

Laurea Magistrale in Scienze e Tecnologie Alimentari LM-70

0

100

200

300

400

500

600

S.T. Alim. S. T. Agr. S. Gastr. Ing. Sist. Log. S.T. Alim. Mag. S. T. Agr. Mag. S. Alim. Nutr.

Um.

Iscritti a.a. 2014-2016

2013/14 2014/15 2015/16

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Coorte 2013/14

CdS CdS Italia CdS Area Mezzogiorno

CFU sostenuti al termine del I anno su CFU da sostenere (%):

44 61 58

Immatricolati inattivi al termine del I anno 42 17 18

Prosecuzioni nello stesso Corso al II Anno 74 85 83

Prosecuzioni nello stesso Corso al II anno con > 39 CFU (%):

32 49 42

Laurea Magistrale in Scienze e Tecnologie Agrarie LM-69

Primo anno e passaggio al secondo anno – coorte 2013/14:

Sezione I CdS CdS nella

stessa Classe -

Italia

CdS nella

stessa Classe -

Area

CFU sostenuti al termine del I anno su CFU da

sostenere (%) 51,4 64,6 61

Immatricolati inattivi al termine del I anno (%) 13,3 12,8 16,4

Prosecuzioni nello stesso Corso al II 93,3 90,3 85,8

Prosecuzioni nello stesso Corso al II anno con

> 39 CFU (%) 33,3 51,7 41,1

Laurea Magistrale in Scienze degli Alimenti e della Nutrizione Umana LM-61 Primo anno e passaggio al secondo anno – coorte 2013/14:

Sezione I CdS CdS nella

stessa Classe

- Italia

CdS nella

stessa Classe

- Area

CFU sostenuti al termine del I anno su CFU da

sostenere (%) 43,2 70,8 64,4

Immatricolati inattivi al termine del I anno (%) 32,4 14 19

Prosecuzioni nello stesso Corso al II 64,9 88 85,7

Prosecuzioni nello stesso Corso al II anno con

> 39 CFU (%) 35,1 59 51,4

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I dati eveidenziano nel complesso un ritardo nell’acquisizione dei CFU e nello svolgimento degli studi sia rispetto alla realtà nazionale sia rispetto all’area del Mezzogiorno. Vi è tuttavia da rilevare in proposito che i dati riultano piuttosto risalenti nel tempo e non tengono conto, ad esempio, del forte aumento di laureati/anno registratosi nel 2016 rispetto al 2014 (157 vs 101), nonché della riduzione nello stesso periodo di 4 punti percentuali nella percentuale di fuori corso (30,4% vs 34,4). Non si può nemmeno sottacere che, come potuto rilevare in queste ultime settimane, il numero dei CFU acquisiti dagli studenti (e non solo per i cds del Dipartimento di area agraria) erano largamente sottostimati (si parla per tutto l’Ateneo di cifre dell’ordine di alcune migliaia di CFU). Si rileva comunque che il Dipartimento ha messo in atto una serie di iniziative volte soprattutto al superamento degli esami scoglio (prevalentemente collocati al primo anno di corso con gli insegnamenti di base): tra queste si rammenta la revisione della distribuzione degli insegnamenti del primo anno di corso (blocchi monotematici trimestrali), l’aumento delle prove in itinere, la revisione della distribuzione degli insegnamenti tra gli anni di corso, l’indagine presso gli studenti sui motivi legati all’abbandono o al ritardo negli studi. Gli effetti di tali interventi si potranno rilevare solo in presenza di un sistema adeguato di ricognizione delle carriere degli studenti a partire dall’a.a. in corso.

7.1.2. Requisiti minimi di docenza

Il Dipartimento SAFE ha impegnato tutti i professori di ruolo sui CdS attivi, con la sola eccezione del Prof. Nardone, che è in aspettativa fino al 15 dicembre 2018. Il Dipartimento presenta invece 12 ricercatori “liberi” (di cui 3 a tempo determinato - 2 ricercatori TD di tipo a) e 1 ricercatore TD di tipo b). Di tali ricercatori alcuni saranno prossimamente incardinati sui CdS in sostituzione dei 4 professori di ruolo che andranno in quiescenza entro il 2019. Nonostante l’incremento della numerosità massima per le classi di laurea L25 e L26 (da 75 a 100 unità) e la messa in quiescenza di alcuni professori di ruolo, non si prevedono nel prossimo triennio problemi di sostenibilità e di riduzione degli accessi programmati per il cds in Scienze e Tecnologie Agrarie (a regime nel triennio 2017-2019 saranno incardinati 9 docenti di cui 6 professori, con numero programmato di accessi pari a 100), per il cds in Scienze Gastronomiche (9 docenti di cui 5 professori di ruolo, numero programmato di accessi pari a 100), per il cds in Scienze e Tecnologie Alimentari, (11 docenti di cui 6 professori di ruolo, numero programmato di accessi pari a 122), per il cds magistrale in Scienze e Tecnologie Agrarie (6 docenti di cui 4 professori di ruolo) e per il cds magistrale in Scienze e Tecnologie Alimentari (6 docenti di cui 4 professori di ruolo). Possibili criticità si potranno registrare, invece, per il cds in Ingegneria dei Sistemi Logistici per l’Agroalimentare. Saranno incardinati sul cds 9 docenti (di cui 6 professori di ruolo - 4 di UNIFG e 2 di POLIBA e 3 ricercatori – 1 a tempo indeterminato di UNIFG e 2 di POLIBA a tempo determinato di tipo a). Per questi ultimi due ricercatori non è evidentemente possibile prevedere l’impiego a regime nel prossimo triennio. Sarà pertanto necessario, per garantire la sostenibilità del cds, incardinare altri due professori di ruolo o ricercatori di UNIFG o di POLIBA.

Altre criticità emergono per il cds magistrale in Scienze degli Alimenti e Nutrizione Umana. Al momento su questo corso di studio interdipartimentale (Dipartimento di Agraria + Dipartimenti di Area medica) sono incardinati 6 docenti, tutti di area Agraria con 4 professori di ruolo, mentre risultano assenti professori di ruolo o ricercatori dei Dipartimenti di Area medica. Tale circostanza rappresenta un chiaro vulnus di natura culturale che potrebbe avere ripercussioni negative in sede di accreditamento di questo cds, che pure presenta un numero di immatricolati stabilmente intorno alle 50 unità e annovera molti immatricolati provenienti da altre province e da altre regioni. Altra criticità è rappresentata dal prossimo pensionamento del Prof. Lattanzio, professore di ruolo incardinato sul corso, circostanza questa che impone, unitamente a quella già evidenziata di natura più schiettamente culturale, di individuare uno o preferibilmente due

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docenti dei Dipartimenti di Area medica (di cui almeno un professore di ruolo) da incardinare su questo corso di studio.

7.1.3. Coerenza tra ricerca e didattica dipartimentale

L’attività formativa erogata presso il Dipartimento si articola in segmenti riconducibili ad una filiera culturale ben delineata e coerente con la ricerca sviluppata dai docenti afferenti al Dipartimento. Essa si snoda infatti, con i corsi di laurea in Scienze e Tecnologie Agrarie, in Scienze e Tecnologie Alimentari, in Scienze Gastronomiche e in Ingegneria dei Sistemi Logistici per l’Agroalimentare, lungo una catena di saperi e di innovazione che partono dalla tecniche colturali e di allevamento per accedere alle tecniche di trasformazione e conservazione degli alimenti fino alle tecnologie più appropriate per la veicolazione di questi ultimi verso i mercati e verso i canali della ristorazione collettiva. La coerenza di queste tematiche con l’attività di ricerca del Dipartimento si evidenzia chiaramente dalla molteplicità di progetti da bandi competitivi acquisiti nell’ambito del PON ricerca e competitività (PON 01 e PON02, VII Programma quadro fra gli altri). Solo nell’ambito della logistica per l’agroalimentare tale contatto tra ricerca e didattica appare ad oggi meno sviluppato, ma la recente adesione del ns Ateneo al Centro di Ricerca Interuniversitario su Industria 4.0, in sodalizio con il Politecnico di Bari, potrà colmare tale gap, unitamente ad alcune altre attività progettuali (vedi Contamination Labs) avviate di recente anch’esse con il Politecnico di Bari. Non meno presenti nell’attività didattico scientifica del Dipartimento appaiono i temi legati all’impatto dell’alimentazione sulla salute umana. Sotto il profilo formativo questo topic risulta espresso con il corso di laurea magistrale in Scienze degli Alimenti e Nutrizione Umana e il dottorato di ricerca in gestione dell’innovazione nei Sistemi Agro-alimentari Mediterranei, sviluppati in partnership con i Dipartimenti di Area medica e da alcuni importanti progetti di ricerca da bandi competitivi acquisiti nell’ambito del PON ricerca e competitività (PON02 e PON03 fra gli altri).

7.1.4. Domanda di formazione e occupabilità

SCIENZE E TECNOLOGIE ALIMENTARI Domanda di formazione. Secondo i dati dell’ Istituto per lo Sviluppo della Formazione Professionale dei Lavoratori (ISFOL) http://orientaonline.isfol.it/), è richiesta la figura del tecnologo delle produzioni alimentari per lo svolgimento di compiti di: - ricerca e sviluppo di nuovi prodotti alimentari; - miglioramento dei prodotti già esistenti sul mercato; - accertamento e controllo delle caratteristiche quanti-qualitative della materia prima (standard qualitativi), nonché di additivi, coadiuvanti tecnologici, semilavorati, prodotti finiti, imballaggi e di quanto attiene alla produzione e trasformazione della materia prima; - consulenza e guida durante le fasi della produzione alimentare, incluso l'acquisto e lo stoccaggio della materia prima all'immagazzinamento del prodotto finito, in funzione degli standard qualitativi prestabiliti; - analisi dei prodotti alimentari freschi e trasformati; - consulenza e guida all'impiego delle attrezzature necessarie all'ottenimento delle produzioni alimentari; - partecipazione alla progettazione di programmi internazionali di sviluppo e di impianti di produzione. Secondo Parti Sociali direttamente interpellate, la figura professionale deve essere aperta all'approccio multidisciplinare delle diverse problematiche, in grado di dialogare principalmente con agronomi, medici veterinari e biologi. Ambiti occupazionali. (Fonte ISFOL) Opera nell'industria alimentare e nelle filiere ad essa collegate (imprese di materie prime, additivi e aromi, ecc.), in laboratori di analisi e in aziende di

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ristorazione, oltre che nel settore agricolo, sanitario, della ricerca, della Pubblica Amministrazione. Lavora all'interno di laboratori di ricerca e sviluppo e negli uffici delle industrie alimentari. Condizione occupazionale (Fonte: indagine AlmaLaurea 2015).

- Laurea di 1° livello

Tasso occupazione 50%; 33. 3% prosegue il lavoro iniziato pre-laurea, 66.7% ha iniziato a lavorare post- laurea. Tempo medio intercorso dalla laurea all'inizio della ricerca del primo lavoro: 3 mesi; tempo medio tra l'inizio della ricerca ed il reperimento del primo lavoro: 3 mesi. Lavoro in ambito pubblico 66.7%, in ambito privato 33.3%. Utilizzo delle competenze acquisite con la laurea: molto efficace per il 66.7% degli intervistati.

Efficacia della laurea per l'attuale lavoro: elevata per il 100% degli intervistati lavoratori. Soddisfazione per il lavoro svolto: circa 9.3 in una scala da 1 a 10. I non occupati che non cercano lavoro lo fanno per motivi di studio.

- Laurea di 2° livello

La condizione occupazionale, che ad un anno dalla laurea è inferiore alla media nazionale, a 5 anni dalla laurea diventa molto simile a quest’ultima sia come percentuale di occupati che come retribuzione media. Secondo i laureati, le competenze acquisite durante gli studi risultano importanti per lo svolgimento dell’attività lavorativa.

SCIENZE E TECNOLOGIE AGRARIE

Domanda di formazione (Fonte: Parti Sociali direttamente interpellate). Si richiede una figura professionale flessibile, inquadrata all'interno di una struttura aziendale/organizzativa o operante come libero professionista, in grado di: - interfacciarsi in un ambiente multidisciplinare; - essere in grado di grado di collaborare con altre figure professionali, più frequentemente con l'ingegnere, il commercialista e il tecnologo alimentare, l'avvocato e il biologo. Tra i servizi maggiormente richiesti all'agronomo vi sono: - la coltivazione delle piante e la conservazione, trasformazione e commercio delle produzioni agricole; - le attività di marketing e analisi economica; - lo sviluppo di piani di settore; - il controllo della qualità delle produzioni vegetali, zootecniche e forestali; - la cooperazione agricola, forestale; - la trasformazione, la pianificazione territoriale; - la conservazione di territori rurali, agricoli e forestali. La capacità più rilevante richiesta dalle parti interessate rispondenti è quella di lavorare in team. Importanti anche le capacità di pianificazione, quelle informatiche e relazionali. Ambiti occupazionali. (Fonte: ISFOL) Opera come consulente per la gestione di aziende agrarie, per la pianificazione del territorio rurale, del verde pubblico e privato, del paesaggio, gestione di sistemi agrari anche a basso impatto ambientale e biologico; svolge attività catastali, topografiche e cartografiche, attività di assistenza tecnica alla produzione di beni e mezzi tecnici agricoli e della difesa ambientale, ricerche di mercato e le relative attività in relazione alle produzioni agrarie. Condizione occupazionale (Fonte: indagine AlmaLaurea 2015).

- Laurea 1° livello. Laureati a 1 anno dalla laurea: 85% è iscritto ad un Corso di Laurea

Magistrale.

Occupazione a 3 e 5 anni dalla laurea (dati nazionali): 43% degli intervistati ha trovato occupazione; il 66% di essi sta continuando un lavoro intrapreso nel corso di studio.

- Laurea si 2° livello

A 1 anno dalla laurea, 40% dei laureati svolgere un'attività lavorativa retribuita. Il tasso di

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occupazione è dell’80%. Metà dei laureati ha iniziato a lavorare già durante gli studi; metà degli occupati ha iniziato l'attività lavorativa ad un mese dal conseguimento del titolo. Tutti svolgono lavoro stabile in ambito privato di tipo autonomo nel settore del titolo conseguito. Dichiarano la piena utilità della laurea magistrale per lo svolgimento dell'attività lavorativa. L'indice di soddisfazione per il lavoro svolto è pari 8,5/10. Circa 20% dei laureati non occupati è impegnato in ulteriori attività di studio.

INGEGNERIA DEI SISTEMI LOGISTICI PER L’AGROALIMENTARE Domanda di formazione (Fonte Parti Sociali direttamente interpellate). Si richiede una figura professionale in grado agire a monte e a valle della catena dei prodotti agro-alimentari per: - migliorare la distribuzione dei prodotti;

- percepire le esigenze di nuove fasce di domanda e stimolare indirettamente

all’innovazione di prodotto demand-pull;

- supportare e stimolare lo sviluppo di prodotto e processo (es. nuovi packaging);

- guidare l’integrazione di sistemi logistici per ridurre i costi marginali dei prodotti delle

imprese, generando un aumento di produttività.

La figura professionale deve inoltre conoscere e applicare le tecniche, metodologie, strumenti e infrastrutture legate alla gestione del flusso informativo e materiale in ingresso (raw materials, componenti, materiali ausiliari, utensili, ecc.), in produzione/trasformazione (assiemi, semilavorati, attrezzature ecc.) e consegna del prodotto/servizio (spedizioni verso cliente dei prodotti finiti). Gli interessati dovranno anche occuparsi di implementazione e sviluppo dei sistemi di produzione della filiera interessata. Ambiti occupazionali. (Fonte: SUA-CdS). Opera come esperto della logistica nel settore agro-alimentare, industriale, manifatturiero, nonché nell’industria di processo (es. farmaceutico, chimico). Svolge prestazione di servizi/consulenze (es. servizi informatici, servizi di trasporto, ecc.) soprattutto verso aziende di logistica dei trasporti, imprese che distribuiscono prodotti o offrono servizi. Svolge servizi in imprese pubbliche (es. trasporti, interporti, porti) o private (es. aziende di trasporti e telecomunicazioni). Condizione occupazionale. Dati non ancora disponibili.

SCIENZE GASTRONOMICHE Domanda di Formazione. (Fonte: SUA-CdS). Si richiede una nuova figura di esperto del cibo e del suo impatto sociale (gastronomo), in grado di analizzare i rapporti tra alimentazione e società, cultura, economia e politica. A gastronomo si richiede principalmente di: - analizzare e valutare l’intero ciclo di produzione e distribuzione degli alimenti (ambiente,

processi primari, trasformazioni industriali; promozione e commercializzazione);

- collocare il processo produttivo nell'economia di mercato e saperne comunicare i contenuti;

- operare nel turismo enogastronomico, nel marketing dei prodotti di qualità, nella promozione

e tutela dei beni alimentari legati a specifici territori;

- conoscere il valore salutistico degli alimenti, valutarlo economicamente e comunicarlo

correttamente;.

Ambiti occupazionali. (Fonte: Parti Sociali direttamente interpellate). Opera come esperto presso le aziende agroalimentari e di ristorazione, aziende di distribuzione al dettaglio, produttrici di prodotti tipici e dedite alla gastronomia, presso consorzi di tutela valorizzazione dei prodotti tipici, aziende turistiche e di promozione del territorio, istituzioni pubbliche, società di promozione dei prodotti tipici e/o dedite alla divulgazione del cibo, distributori di prodotti tipici presso ristoranti e come delicatessen consultant presso Delicatessen e piccole catene che fanno della tipicità il

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proprio brand. Condizione occupazionale. Dati non ancora disponibili. Figure professionali specifiche, alla gestione dei prodotti, alla necessità di sviluppare un processo di marketing integrato (prodotto/prezzo/distribuzione/comunicazione), e in misura minore al processo produttivo e alla distribuzione Ambiti occupazionali (Parti Sociali interpellate localmente). Consulente presso aziende agroalimentari e di ristorazione, il mondo della divulgazione del cibo, distribuzione al dettaglio, aziende produttrici di prodotti tipici e per la gastronomia, consorzi di tutela valorizzazione dei prodotti tipici, aziende turistiche e di promozione del territorio, istituzioni pubbliche, società di promozione dei prodotti tipici, seller e distributori di prodotti tipici presso ristoranti e delicatessen consultant presso Delicatessen e piccole catene che fanno della tipicità il proprio brand. Conoscenze di tecniche produttive (produzioni animali e vegetali), di trasformazione delle materie prime e di preparazione degli alimenti con grande attenzione alla sostenibilità delle produzioni, delle trasformazioni e del consumo (riduzioni degli sprechi); conoscenze di analisi sensoriale, conoscenze di marketing territoriale, prodotti tipici locali (DOP, IGP, STG, ecc.); conoscenze di Storia e Geografia della gastronomia, antropologia, comunicazione e web marketing, design sistemico, conoscenze della lingua inglese e delle tecniche di comunicazione; avere abilità nell'individuare la qualità globale del prodotto alimentare: origine, tipicità, genuinità, abbinamenti gastronomici, promozione e marketing; comportarsi in modo da gestire con competenza e oculatezza le qualità dell'alimento: sensoriali, nutrizionali, merceologiche tutte determinanti per soddisfare una domanda sempre più differenziata in relazione ai target dei consumatori; avere competenze trasversali in materia di gastronomia, agronomia, antropologia, territorio e studio della relazione tra cultura e cibo, in Storia dell'Arte, Filosofia, Turismo, Psicologia, giornalismo enogastronomico, fotografia e public speaking, conoscenze del laboratorio e delle tecniche di cucina. Conoscenza delle derrate alimentari, la loro storia, l'ambiente in cui nascono e si sviluppano, la loro produzione e le attività umane connesse (manualità e antichi saperi), la capacità di conoscere e riconoscere la qualità di un prodotto o piatto attraverso l'uso dei sensi, il saper dare un valore al prodotto, conoscere il modello globalizzato di produzione e distribuzione, saper comunicare un prodotto attraverso la conoscenza degli strumenti multimediali, conoscere la storia/le storie dei prodotti tipici di un territorio, le caratteristiche produttive (qualora vi siano marchi, certificazioni), le caratteristiche organolettiche e salutari, le principali tecniche di comunicazione social (storytelling, blogging ecc.), conoscere l'igiene degli alimenti e i rischi correlati; comprendere: le dinamiche di mercato in correlazione alle richieste del turismo enogastronomico ed alle logiche distributive, comprendere tutto ciò che ruota attorno al mondo del cibo secondo un approccio olistico dalla cultura all'economia, dalle tradizioni gastronomiche alla collocazione sociale. Sbocchi occupazionali: i principali sbocchi occupazionali emersi dall'analisi dei dati sono le aziende agroalimentari e di ristorazione, il mondo della divulgazione del cibo, distribuzione al dettaglio, aziende produttrici di prodotti tipici e per la gastronomia, consorzi di tutela valorizzazione dei prodotti tipici, aziende turistiche e di promozione del territorio, istituzioni pubbliche, società di promozione dei prodotti tipici, “seller” e distributori di prodotti tipici presso ristoranti e delicatessen consultant presso Delicatessen e piccole catene che fanno della tipicità il proprio brand. Funzioni tra cui le principali sono: occuparsi di sviluppo di attività commerciali e ristorative; comunicare ai consumatori/coproduttori che il cibo deve essere valutato in base al suo “valore” e non al prezzo, quindi evidenziare tutti i vantaggi concernenti la Salute, l'Ambiente, la Cultura e l'Economia del territorio; svolgere funzione/i di collegamento tra il mondo della produzione e quello del consumo con particolare attenzione alla ristorazione, svolgere attività di consulenza per aziende produttrici, aziende turistiche, Enti pubblici, consorzi di tutela; coordinare aziende e associazioni nella creazione di progetti di sistema per la valorizzazione e promozione dei territori; collaborare con associazioni, mass media, associazione dei consumatori, istituzioni pubbliche

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(enti locali, regioni, parchi nazionali, camere di CCIAA, ecc.) per la promozione delle risorse turistiche legate all'enogastronomia, collaborare con le strutture del settore della ristorazione (ristorante, Agriturismi, mense di tipo scolastico, ospedaliere e quant'altro abbia finalità di somministrazione alimentare).

7.1.5. Aree di miglioramento e programmazione triennale offerta formativa dipartimentale

L’offerta formativa è pienamente coerente con le attività di ricerca svolte all’interno del Dipartimento e pienamente rispondente alle vocazioni del territorio. I corsi di studio in Scienze e Tecnologie Agrarie e in Scienze e Tecnologie Alimentari, entrambi con accesso programmato, rappresentano una realtà consolidata. Ad essi si sono aggiunti, più di recenti, i corsi di studio in Scienze Gastronomiche e in Ingegneria dei Sistemi Logistici per l’Agro-alimentare. Tali ultimi due corsi di studio hanno fatto registrare una flessione delle immatricolazioni nell’ultimo a.a.. Il Dipartimento ha già avviato un’approfondita analisi delle cause che hanno portato a tale calo nelle immatricolazioni e si accinge a mettere in atto azioni di orientamento specifiche, già programmate, finalizzate a garantire una migliore comunicazione dei contenuti dei due corsi di studio e al coinvolgimento nelle azioni di orientamento di potenziali fasce di utenza studentesca non adeguatamente coinvolte in passato. Per quanto attiene al corso di studio in Ingegneria dei Sistemi Logistici un utile strumento di potenziamento culturale e di superamento dell’attuale deficit di immatricolati potrebbe anche derivare dalla rimodulazione dell’offerta formativa che integri affianchi e integri i contenuti della logistica con quelli dell’information technology che tanta parte hanno e soprattutto avranno nello sviluppo delle infrastrutture materiali e immateriali funzionali alla veicolazione e distribuzione delle derrate agroalimentari e non. Sembra anche opportuno, essendosi compiuto il primo triennio di vita del corso di studio, valutare seriamente l’opportunità di attivare un corso di studio magistrale, che gli studenti hanno più volte e a più ripreso richiesto. Appare indubbio che anche l’attivazione di un corso di studio magistrale con i medesimi contenuti culturali, in quanto in grado di fornire una prospettiva di completamento della formazione universitaria in questo ambito formativo, potrebbe certamente fornire nuovo e ulteriore impulso alla scelta di questo corso di studio da parte di ampie potenziali fasce di studenti.

Per quanto attiene ai corsi di studio magistrali, grande attenzione va riservata al corso in Scienze degli Alimenti e Nutrizione Umana, sia per l’elevato numero di immatricolati, in aumento malgrado la recente attivazione di corso di studio analogo per contenuti presso l’Università di Bari, sia per l’attrattività che esso esercita anche su laureati provenienti da altre Università e da altre Regioni. Come già richiamato nei punti precedenti, al momento su questo corso di studio interdipartimentale (Dipartimento di Agraria + Dipartimenti di Area medica) sono incardinati 6 docenti, tutti di area Agraria con 4 professori di ruolo, mentre risultano assenti professori di ruolo o ricercatori dei Dipartimenti di Area medica. Tale circostanza rappresenta un chiaro vulnus di natura culturale che potrebbe avere ripercussioni negative in sede di accreditamento di questo cds. Sarebbe auspicabile attivare un curricula nell’ambito del CdS interdipartimentale SANU che, pur attingendo al binomio tra alimentazione e salute umana, abbia contenuti formativi di indirizzo più schiettamente biotecnologico. Ciò consentirebbe di assorbire una parte consistente dei laureati provenienti dall’attivando Scienze e Tecnologie Biomolecolari senza impegnare ulteriori requisiti di docenza.

Presso il Dipartimento sono anche attivi due corsi di studio magistrali che completano verticalmente la filiera culturale degli omologhi corsi triennali in Scienze e Tecnologie Agrarie e in Scienze e Tecnologie Alimentari. Tali corsi di studio magistrali presentano un numero di immatricolati in aumento (superiore per entrambi alle 20 unità nell’a.a. corrente) e

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sostanzialmente in linea, se non al di sopra, con il numero degli immatricolati a corsi di studio analoghi di altri Atenei anche di maggiori dimensioni rispetto al nostro (es. Università di Bari). Inoltre, i due corsi di studio citati, oltre ad essere fortemente aderenti alla vocazione territoriale, sono sostenuti da aree di eccellenza in ambito scientifico, come attestate dai risultati della VQR 2004-2010 che pongono ai vertici nazionali diversi SSD, quali il SSD AGR/19, il SSD AGR/09, il SSD AGR/16 e i SSD AGR/13, AGR/15 e VET/06.

7.1.6. Matrice SWOT

Punti di forza Punti di debolezza

1 Aderenza dell'offerta formativa con la vocazione economica e produttiva del territorio

1 Elevato numero di studenti fuoei corso

2 Coerenza tra l'attività di ricerca e l'offerta formativa 2

Bassa percentuale di studenti con almeno 39 CFU conseguiti nel primo anno di corso

3 Qualità della didattica sulla base dell'opinione degli studenti 3

Calo del numero di immatricolati nei corsi di studio di più recente istituzione

4 Rapporti di collaborazione strutturati con gli istituti d'istruzione superiore della provincia

4 Scarso livello di internazionalizzazione dei corsi di studio

5 Buon posizionamento del Dipartimento in esito alla VQR

6 Relazioni consolidate con il Distretto Agroalimentare Regionale (DARE)

7 Consolidati rapporti di collaborazione con gli enti e le imprese del territorio

8

Consolidati rapporti di collaborazione scientifica con università e enti di ricerca nazionali e internazionali

7.2 Dipartimento di Economia 7.2.1 Analisi dell’offerta attuale Il Dipartimento di Economia offre cinque CdS (Corsi di Studio), due corsi di laurea e tre corsi di laurea magistrale. Di seguito la tabella con il dettaglio delle denominazioni e delle classi di afferenza:

Classe Denominazione

L-18 – Scienze dell’economia e della gestione aziendale

Economia Aziendale

L-33 – Scienze economiche Economia

LM-56 – Scienze dell’economia Economia e Finanza (dall’a.a. 2014/2015)

LM-77 – Scienze economico-aziendali Economia Aziendale

LM-77 – Scienze economico-aziendali Marketing Management

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Corso di Laurea in Economia Aziendale (classe L-18)

I profili professionali formati con il corso di laurea triennale in Economia Aziendale appaiono particolarmente adatti alle imprese e agli enti che domandano figure da impiegare nelle funzioni amministrative e contabili nonché all’esercizio della professione economico-contabile come innovata con il decreto legislativo n. 139 del 2005. La figura è, dunque, rivolta sia al lavoro autonomo che dipendente (puntando primariamente al top o middle management della struttura aziendale). In particolare, il laureato potrà ricoprire i seguenti ruoli professionali:

• Manager aziendale; • Auditor, interno ed esterno (consulente e revisore aziendale); • Esperto contabile (dopo il previsto praticantato di 18 mesi e il superamento del relativo esame

di stato: il laureato potrà così iscriversi nell’Albo unificato dei Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili Sezione B);

• Revisore legale dei conti (dopo il previsto praticantato di 36 mesi e il superamento del relativo esame di idoneità professionale);

• Addetto/quadro (fino a Responsabile) della funzione amministrazione e controllo in azienda; Specialista della gestione, organizzazione e del controllo nelle imprese private e nelle aziende pubbliche.

Per quanto riguarda i dati del cruscotto ANVUR, le immatricolazioni (pari a n. 307) registrano dopo l’incremento del 5% del precedente anno un decremento di circa il 20% nell’a.a 2015/2016, interrompendo il positivo trend di crescita registrato negli ultimi anni (la media triennale è pari a n. 355). Mediamente, nel periodo 2013/14-2015/16, si registrano circa 1.235 unità, con una sostanziale tenuta degli iscritti, se si guarda alla variazione nel triennio tra anno accademico iniziale e anno accademico finale. Va inoltre segnalato che questa dinamica si è accompagnata ad una lieve crescita della quota dei fuori corso sul totale degli iscritti (ottenuta come complemento a 1 della percentuale degli iscritti in corso, mediamente pari a n. 857): questa quota passa dal 31% nell’a.a. 2014/2015 al 33% nell’a.a. 2015/2016 (in valori assoluti, da n. 395 a n. 401, con una media triennale di n. 386). La crescita degli iscritti fuori corso (peraltro comune ad altri corsi di studio e dipartimenti dell’Ateneo foggiano e non solo) è un dato che desta preoccupazione perché segnala un consolidamento del fenomeno (una percentuale che supera il 30% è, di per sé, tutt’altro che irrilevante) e che, pertanto, sollecita un’attenta considerazione delle cause alla base del prolungamento degli studi oltre la durata normale degli stessi, al fine di predisporre un’efficace strategia che determini una sostanziale inversione di tendenza. In termini di esiti didattici, ancorché si possa limitare l’analisi alla sola coorte 2013/14, il dato che emerge è che la performance del CdS triennale in Economia Aziendale è al di sotto della media nazionale; infatti: a) inferiore è la percentuale di CFU sostenuti nel primo anno sui CFU da sostenere; b) più bassa è la percentuale degli studenti che proseguono nello stesso Corso al II anno e con un certo numero di CFU sostenuti; c) più bassa è la percentuale dei laureati regolari (anche se superiore alla media del Mezzogiorno).

Analizzando i dati dell’Anagrafe Nazionale degli Studenti iscritti al primo anno (dall’a.a. 2011/12 all’a.a. 2015/16) e i MAV I rata Unifg (a.a. 2016/17) – con riferimento ai soli residenti in Italia –, emerge: 1. una numerosità di studenti stabile tra gli aa.aa. 2011/12 e 2012/13, e successivamente in progressiva diminuzione dall’a.a. 2013/14 all’a.a. 2016/17, ad eccezione di un contenuto aumento nell’a.a. 2014/15 rispetto al precedente; 2. una rapporto tra numerosità massima e classe di appartenenza che varia tra 1,08 e 1,89.

Corso di Laurea in Economia (classe L-33)

Il CdS si propone l’obiettivo prioritario di fornire agli studenti una solida conoscenza critica delle principali teorie economiche e una base di strumenti giuridici e statistico-matematici che

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consentano loro di sviluppare un’autonoma capacità di analisi e di giudizio circa il funzionamento dei sistemi economici contemporanei con particolare riguardo a:

• le strategie e i processi di decisione economica e finanziaria delle imprese, dei consumatori, degli intermediari finanziari e di altri operatori economici;

• i processi di internazionalizzazione sia reali che finanziari che negli ultimi decenni hanno investito le economie avanzate e i paesi emergenti;

• le dinamiche del mercato e dei vari settori di attività economica e i loro effetti sulla distribuzione del reddito e sullo sviluppo economico;

• il funzionamento e le implicazioni micro e macroeconomiche del mercato del lavoro; • le decisioni di politica economica di livello nazionale e quelle assunte dai principali soggetti

e organismi internazionali, comprese le scelte in materia istituzionale e regolamentare; • le problematiche economico-giuridiche dell’ambiente.

Per quanto riguarda i dati del cruscotto ANVUR, il corso registra +3% di immatricolati rispetto all’a.a. 2014-2015). La variazione si spiega con l’aumento degli iscritti al I anno (+1% rispetto a.a. 2014-2015) e a quelli fuori corso (+2% rispetto a.a. 2014-2015). La percentuale di laureati occupati a un anno dal titolo di studio in Economia è aumentata rispetto all’anno accademico precedente (+2,1%). Per quanto riguarda i crediti formativi, la capacità di apprendimento degli iscritti al CdS LT in Economia risulta soddisfacente, infatti i crediti formativi risultano in media pari a 47, 48 e 37, rispettivamente, per gli iscritti al I, al II e al III anno.

Analizzando i dati dell’Anagrafe Nazionale degli Studenti iscritti al primo anno (dall’a.a. 2011/12 all’a.a. 2015/16) e i MAV I rata Unifg (a.a. 2016/17) – con riferimento ai soli residenti in Italia –, emerge: 1. una numerosità di studenti in progressiva diminuzione dall’a.a. 2011/2012 all’a.a. 2015/2016, salvo un importante aumento nell’a.a. 2016/2017, che porta registra la numerosità massima degli studenti iscritti al primo anno per il CdS; 2. una rapporto tra numerosità massima e classe di appartenenza che varia tra 0,41 e 0,73.

Corso di Laurea Magistrale in Economia e Finanza (classe LM-56)

Il Corso di Laurea Magistrale in Economia e Finanza si propone di formare laureati con la capacità di applicare le conoscenze matematico-statistiche, economiche, aziendali e giuridiche all’analisi degli scenari finanziari, ai modelli decisionali tipici dei mercati e degli intermediari finanziari e ai processi gestionali propri della finanza delle imprese (finanziamenti, investimenti ed accesso al mercato dei capitali).

I laureati magistrali in Economia e Finanza saranno in grado di svolgere attività professionali nell’ambito dei mercati finanziari ed assicurativi che richiedono una adeguata conoscenza del funzionamento dei mercati finanziari e monetari e delle tecniche di finanza quantitativa. Essi, inoltre, saranno in grado di operare su aspetti gestionali nell’ambito di banche, istituzioni finanziarie, assicurazioni.

Il Corso di Laurea Magistrale Economia e finanza intende, quindi, formare economisti che siano professionisti in possesso di competenze specifiche in tema di consulenza finanziaria e aziendale ed esperti per i settori bancario, finanziario e assicurativo, in possesso di competenze specialistiche nel campo della gestione delle strutture aziendali afferenti alle diverse categorie di intermediari.

Per quanto riguarda i dati del cruscotto ANVUR, emerge un numero di immatricolati pari a 28 su 57 iscritti. Non ci sono studenti fuori corso. Alla fine del 1° anno gli iscritti al corso di laurea hanno acquisito la media di 50,73 CFU. In questo quadro vengono riportati alcuni parametri, tra i quali si segnalano i parametri del percorso e della durata complessiva degli studi fino al conseguimento del titolo. I dati, forniti dall’Ateneo, vengono solo riportati e derivano dall’applicazione di parametri quantificabili e migliorabili.

Analizzando i dati dell’Anagrafe Nazionale degli Studenti iscritti al primo anno (dall’a.a. 2014/15

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all’a.a. 2015/16) e i MAV I rata Unifg (a.a. 2016/17) – con riferimento ai soli residenti in Italia –, emerge: 1. una numerosità di studenti in progressiva riduzione dall’a.a. 2014/2015 all’a.a. 2016/2017; 2. una rapporto tra numerosità massima e classe di appartenenza che varia tra 0,23 e 0,32.

Corso di Laurea Magistrale in Economia Aziendale (classe LM-77)

Il Corso di Laurea Magistrale in Economia Aziendale si propone di offrire una formazione universitaria di tipo avanzato e specialistico con l’obiettivo di formare una figura professionale moderna, altamente specializzata nelle diverse e complementari aree economico-aziendali, in grado di utilizzare gli strumenti del diritto, dell’econometria e della matematica e statistica al fine di comprendere la realtà aziendale nella sua interezza e nelle sue complesse connessioni con fattori economici, giuridici e sociali di contesto.

In questa prospettiva, gli insegnamenti e l’impostazione della didattica son diretti a far acquisire agli studenti:

• una solida metodologia di base su materie economiche, quantitative, giuridiche; • una solida e ampia conoscenza delle discipline aziendali, relativamente agli elementi

teorico-concettuali e alle tecniche a supporto del decision-making manageriale, sia nelle diverse aree funzionali (amministrazione e controllo, finanza, marketing, organizzazione, produzione e tecnologia, ecc.) sia per tipologie di aziende di vari settori (manifatturiero, commerciale, dell’intermediazione finanziaria, dei servizi e della pubblica amministrazione/non profit);

• la formazione di ampie capacità di analisi e di interpretazione fenomenica e dei dati aziendali, di selezione delle informazioni rilevanti e di loro lettura critica, in un’ottica di formulazione e argomentazione di giudizi autonomi sul governo e sulla gestione delle aziende, anche in contesti ad elevato contenuto di consulenza e di supporto manageriale;

• lo sviluppo della capacità di analisi e di interpretazione dei fenomeni e dei dati aziendali, di selezione delle informazioni rilevanti e di loro lettura critica – nell’ottica di formulare e argomentare giudizi autonomi –, di utilizzo selettivo dei concetti e delle tecniche appresi per l’analisi/soluzione di problemi specifici in contesti decisionali aziendali reali.

Per quanto riguarda i dati del cruscotto ANVUR, si evince che il numero di studenti in corso è pari a 186 su un totale di 235 pari a 78,81%. In termini di esiti didattici il numero di cfu sostenuti ed acquisiti relativamente al primo anno è pari a 4.576 contro i 3.164 cfu acquisiti, sempre per il primo anno, precedentemente nonostante il numero di iscrizioni si sia contratto.

Analizzando i dati dell’Anagrafe Nazionale degli Studenti iscritti al primo anno (dall’a.a. 2011/12 all’a.a. 2015/16) e i MAV I rata Unifg (a.a. 2016/17) – con riferimento ai soli residenti in Italia –, emerge: 1. una numerosità di studenti in progressiva riduzione dall’a.a. 2011/2012 all’a.a. 2016/2017, salvo una stabilizzazione del dato negli aa.aa. 2013/12 e 2014/15; 2. una rapporto tra numerosità massima e classe di appartenenza che varia tra 0,73 e 1,39.

Corso di Laurea Magistrale in Marketing Management (classe LM-77)

Il Corso di Laurea Magistrale si propone di creare figure professionali con capacità tecniche e manageriali di alta qualificazione per la gestione dei rapporti tra impresa e mercato. In particolare, l’offerta didattica è finalizzata da un lato allo sviluppo di capacità metodologiche e operative e all’acquisizione di conoscenze teoriche per la formulazione e la gestione delle strategie competitive e di marketing delle imprese.

A tal fine, gli insegnamenti e l’impostazione della didattica sono diretti a far acquisire conoscenze e capacità teorico-metodologiche e abilità professionali funzionali a:

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• la comprensione dei processi evolutivi della disciplina di marketing, l’inquadramento delle diverse scuole di pensiero, l’approfondimento critico di specifici approcci recentemente sviluppatisi;

• l’apprendimento di concetti, linguaggi e modelli tratti dalla statistica e dall’informatica, funzionali ad una più efficace acquisizione, organizzazione ed elaborazione delle informazioni di marketing;

• la formulazione delle strategie competitive e delle scelte strategiche di marketing delle imprese. A tal fine è prevista un’offerta formativa che porti ad una visione integrata e sistemica del funzionamento di una impresa, alla conoscenza dei modelli interpretativi circa i fattori che determinano la competitività dell’impresa, all’approfondimento dei più moderni approcci all’impostazione delle strategie di marketing;

• la programmazione delle politiche di marketing, con particolare riferimento alle politiche di comunicazione e con attenzione alla valorizzazione delle nuove opportunità offerte dall’evoluzione delle tecnologie della comunicazione e dell’informazione;

• l’integrazione ed il coordinamento dei processi di marketing, con particolare attenzione alla valorizzazione, alla creazione del consenso ed alla valorizzazione delle risorse umane coinvolte;

• l’approfondimento delle specificità delle problematiche di marketing e dei modelli operativi da adottare con riferimento a particolari settori applicativi ed a diverse tipologie di imprese;

• la comprensione del contesto economico e normativo nel quale si attuano le politiche di marketing.

Per quanto riguarda i dati del cruscotto ANVUR, e con riferimento ai dati di ingresso, di percorso e di uscita) relativo alla SUA 2016, si rileva un numero di studenti immatricolati nell’ultimo anno pari ad 43, mentre la percentuale di studenti in corso è pari all’82,6%. In termini di esiti didattici, risulta che il 21% degli studenti che si sono immatricolati nell’anno 2014, nel luglio del 2016 hanno sostenuto tra i 41 e i 53 CFU. Sul piano di laureabilità si evidenzia un dato molto basso pari a 7. Tale valore, se confrontato con il numero totale di iscritti (98), evidenzia un rapporto pari a 1 laureato ogni 4 iscritti.

Analizzando i dati dell’Anagrafe Nazionale degli Studenti iscritti al primo anno (dall’a.a. 2011/12 all’a.a. 2015/16) e i MAV I rata Unifg (a.a. 2016/17) – con riferimento ai soli residenti in Italia –, emerge: 1. una numerosità di studenti sostanzialmente stabile tra gli aa.aa. 2011/12 e 2015/16, salvo un leggero calo nell’a.a. 2012/2013, registrando infine un aumento nell’a.a. 2016/17, che rappresenta la massima numerosità raggiunta; 2. una rapporto tra numerosità massima e classe di appartenenza che varia tra 0,33 e 0,57.

7.2.2 Requisiti minimi di docenza Il Dipartimento di Economia ad oggi ha impegnato tutti i professori di ruolo tranne 2 professori ordinari/associati. Il Dipartimento dispone inoltre di 14 ricercatori “liberi” ai fini della possibile afferenza a CdS, di cui 10 a tempo indeterminato, 3 a tempo determinato di tipo A, e 1 a tempo determinato di tipo B. Sebbene siano variate le numerosità massime di studenti per le classi di laurea L-18 (da 230 a 250 unità) e L-33 (da 230 a 200 unità), tenuto conto che non sono previste quiescenze di professori/ricercatori prima del 2021, non si ravvisano problematicità per il prossimo triennio accademico in merito alla sostenibilità degli attuali CdS attivi presso il Dipartimento. Possibili criticità potrebbero emergere qualora il Dipartimento raggiungesse la decisione di istituire ed attivare uno o più nuovi CdS, in considerazione della recente afferenza di 6 professori di ruolo (2 ordinari e 4 associati) a CdS attivi presso i Dipartimenti di Area Medica e il Dipartimento di Studi Umanistici (cfr. D.D. Prot. n. 1749-III/2 – Rep. 50/2017 del 27.01.2017). Pertanto, l’attuale Offerta Formativa di Dipartimento è soddisfatta in termini di requisiti minimi di docenza per il prossimo triennio accademico.

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Di seguito le tabelle sintetiche di afferenza ai CdS attivi presso il Dipartimento, di afferenza professori presso CdS attivi in altri dipartimenti, e di professori e ricercatori disponibili per eventuali afferenze:

Professori/Ricercatori afferenti al CdL in Economia Aziendale (classe L-18) – a.a. 2016/2017 COGNOME E NOME ORD/ASS SSD INSEGNAMENTO ANNO AFFINE

Angiola Nunzio 1 SECS-P/07 Economia aziendale A-L 1 Milone Michele 1 SECS-P/07 Met. Determ. Quant. d’Azienda 1 A-L 2 Celi Giuseppe 1 SECS-P/01 Economia politica 2 2 Colavecchio Antonio 1 IUS/10 Diritto amministrativo 3 Gazzara Massimo 1 IUS/01 Istituzioni di diritto privato A-L 1 Maci Giampiero 1 SECS-P/11 Economia degli intermediari finanziari M-Z 2 Nicoletti Giuseppe 1 SECS-P/13 Merceologia A-L 2 Porcelli Giacomo 1 IUS/01 Istituzioni di diritto privato M-Z 1 Taliento Marco (referente 1 SECS-P/07 Economia aziendale M-Z 1 Ciervo Margherita MGGR/02 Geografia dell’impresa 3 Corvino Antonio SECS-P/07 Strategie e politiche aziendali 3 Monarca Umberto SECS-P/06 Economia della concorrenza e della 3 Sica Edgardo SECS-P/01 Istituzioni di economia A-L 1 Villa Stefania SECS-P/01 Istituzioni di economia M-Z 1 Locoratolo Sergio IUS/04 Diritto Commerciale A-L 2 La Sala Piermichele AGR/01 Economia e politica dello sviluppo rurale 2

Professori/Ricercatori afferenti al CdL in Economia Aziendale (classe L-18) – a.a. 2017/2018

COGNOME E NOME ORD/ASS SSD INSEGNAMENTO ANNO AFFINE Angiola Nunzio 1 SECS-P/07 Economia aziendale A-L 1 Milone Michele 1 SECS-P/07 Met. Determ. Quant. d’Azienda 1 A-L 2 Colavecchio Antonio 1 IUS/10 Diritto amministrativo 3 Mastroberardino Piero 1 SECS-P/08 In base ad attribuzione segnamento a.a. Maci Giampiero 1 SECS-P/11 Economia degli intermediari finanziari M-Z 2 Sambucci 1 IUS/04 In base ad attribuzione segnamento a.a. Porcelli Giacomo 1 IUS/01 Istituzioni di diritto privato M-Z 1 Taliento Marco (referente CdS) 1 SECS-P/07 Economia aziendale M-Z 1 Ciervo Margherita MGGR/02 Geografia dell’impresa 3 Ciampaglia Gian Matteo SECS-P/07 In base ad attribuzione segnamento a.a. Monarca Umberto SECS-P/06 Economia della concorrenza e della 3 Sica Edgardo SECS-P/01 Istituzioni di economia A-L 1 Villa Stefania SECS-P/01 Istituzioni di economia M-Z 1 Locoratolo Sergio IUS/04 Diritto Commerciale A-L 2 La Sala Piermichele AGR/01 Economia e politica dello sviluppo rurale 2

Professori/Ricercatori afferenti al CdL in Economia (classe L-33) – a.a. 2016/2017

COGNOME E NOME ORD/ASS SSD INSEGNAMENTO ANNO AFFINE Maddalena Lucia 1 SECS- Sistemi dinamici e applicazioni economiche 1 Galli Marco 1 IUS/01 Istituzioni di diritto privato 1 Pelagatti Giorgio 1 IUS/09 Istituzioni di diritto pubblico 1 Grilli Luca (referente CdS) 1 SECS- Matematica generale 1 Vecchione Vincenzo 1 SECS- Politica economica 2 Di Biase Pasquale SECS- Economia e tecnica dei mercati finanziari 3 Clemente Alida SECS- Storia economica 2 Russo Massimo SECS- Statistica 1 1 Testa Giuseppina SECS- Economia politica 1 1

Professori/Ricercatori afferenti al CdL in Economia (classe L-33) – a.a. 2017/2018

COGNOME E NOME ORD/ASS SSD INSEGNAMENTO ANNO AFFINE Maddalena Lucia 1 SECS- Sistemi dinamici e applicazioni economiche 1 Galli Marco 1 IUS/01 Istituzioni di diritto privato 1 Celi Giuseppe 1 SECS- In base ad attribuzione segnamento a.a. Grilli Luca (referente CdS) 1 SECS- Matematica generale 1 Vecchione Vincenzo 1 SECS- Politica economica 2 Di Biase Pasquale SECS- Economia e tecnica dei mercati finanziari 3 Clemente Alida SECS- Storia economica 2 Russo Massimo SECS- Statistica 1 1 Testa Giuseppina SECS- Economia politica 1 1

Professori/Ricercatori afferenti al CdLM in Economia e Finanza (classe LM-56)

COGNOME E NOME ORD/ASS SSD INSEGNAMENTO ANNO AFFINE De Cesare Luigi 1 SECS- Matematica per la Finanza e le Assicurazioni 2 Tricase Caterina (referente 1 SECS- Merci e Mercati 2 1 Varraso Isabella 1 MGGR- Geografia Finanziaria 1 1 Musti Silvana 1 SECS- Finanza quantitativa 1 D'Apolito Elisabetta SECS- Financial risk management 1 Pacelli Vincenzo SECS- Gestione di Portafogli Finanziari 2

Professori/Ricercatori afferenti al CdLM in Economia Aziendale (classe LM-77)

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COGNOME E NOME ORD/ASS SSD INSEGNAMENTO ANNO AFFINE Monticelli Salvatore 1 IUS/01 Diritto privato- corso avanzato 2 Dell’Atti Stefano 1 SECS- Strategie e organizzazione degli intermediari 1 Rromano Mauro (referente 1 SECS- Economia aziendale-management 1 Cardillo Mario 1 IUS/12 Diritto processuale e tributario dell'impresa 1 Tedeschi Claudia 1 IUS/04 Diritto della concorrenza 1 Bianchi Piervito SECS- Programmazione e controllo 2 Biscotti Anna Maria SECS- Principi contabili internazionali 1 Iannuzzi Enrica SECS- Corporate governance & sociale responsibility 2

Professori/Ricercatori afferenti al CdLM in Marketing Management (classe LM-77)

COGNOME E NOME ORD/ASS SSD INSEGNAMENTO ANNO AFFINE Di Liddo Andrea 1 SECS- Teoria dei giochi 1 Crocetta Corrado 1 SECS- Statistica per le decisioni 2 Nigro Claudio (referente CdS) 1 SECS- Tecniche e strumenti per il marketing 1 Sisto Roberta 1 AGR/01 Internazionalizzazione e competitività nel 2 1 Rana Roberto SECS- Gestione delle risorse ambientali 2 Calabrese Giuseppe SECS- Management della distribuzione 1 Lombardi Mariarosaria SECS- Produzione delle merci e innovazione 2

Professori afferenti a CdS di altri dipartimenti – a.a. 2017/2018

(cfr. DD Prot. n. 1749-III/2 – Rep. 50/2017 del 27.01.2017)

COGNOME E NOME RUOLO SSD CDS DIPARTIMENTO Contò Francesco Ordinario AGR /01 CdLM Scienze Pedagogiche e della DISUM Corvino Antonello Associato SECS-P/07 CdL Dietistica Dip. Area Gazzara Massimo Associato IUS/01 CdL Scienze delle attività motorie e sportive Dip. Area Nicoletti Giuseppe Ordinario SECS-P/13 CdL Dietistica Dip. Area Pazienza Pasquale Associato SECS-P/02 CdL Scienze dell’educazione e della formazione DISUM Pelagatti Giorgio Associato IUS/09 CdL Infermieristica Dip. Area

Professori/Ricercatori liberi da afferenza a CdS

COGNOME E NOME RUOLO SSD Cafarelli Barbara Ricercatore SECS-S/01 Cappelletti Giulio Mario Ricercatore SECS-P/13 Cirillo Alessandro Ricercatore a t.d. - t.defin. (art. 24 c.3- SECS-P/07 Dentamaro Annamaria/Sambucci Leopoldo (a seguito Associato confermato/Ordinario IUS/04 De Lucia Caterina Ricercatore SECS-P/02 Di Nauta Primiano Associato SECS-P/10 Faccilongo Nicola Ricercatore a t.d. (art. 24 comma 3-a AGR/01 Favino Christian Ricercatore SECS-P/07 Fiore Mariantonietta Ricercatore a t.d. (art. 24 comma 3-b AGR/01 Mafrolla Elisabetta Ricercatore SECS-P/07 Magliocca Pierpaolo Ricercatore SECS-P/08 Merola Biagio Ricercatore SECS-P/08 Robustella Carmela Ricercatore IUS/05 Russo Carlo Ricercatore a t.d. (art. 24 comma 3-a SECS-P/13 Spada Alessia Ricercatore SECS-S/01 Sylos Labini Stefania Ricercatore SECS-P/11

7.2.3 Coerenza tra ricerca e didattica dipartimentale Il Dipartimento di Economia promuove e coordina l’attività di ricerca sia applicata sia teorica in tutte le aree delle scienze economiche, assumendo un ruolo attivo nel dibattito scientifico che ha come oggetto i grandi processi di trasformazione e cambiamento delle imprese industriali, finanziarie e di servizi, pubbliche e private, nonché delle aziende non profit e degli enti pubblici. Le attività di ricerca coinvolgono non solo le discipline economiche e finanziarie, ma anche quelle giuridiche, quelle sociali e quelle attinenti all’analisi quantitativa e delle decisioni, in modo da sviluppare le competenze necessarie per affrontare le sfide della globalizzazione. I temi di ricerca, affrontati in una ottica interdisciplinare per rispondere alle esigenze di convergenza metodologica che provengono dall’evoluzione dell’attività di ricerca e del mercato del lavoro, sempre più orientato verso profili professionali che uniscono a una forte padronanza nelle metodologie di analisi empirica una conoscenza delle teorie sul comportamento dei principali attori economici (imprese, intermediari finanziari, pubblica amministrazione e famiglie) e dell'ambiente in cui interagiscono (istituzioni e mercati), oltre a capacità di sviluppo di scenari e indicazioni di management e di policy. Considerata l’afferenza dei docenti incardinati nel Dipartimento a quattro aree CUN, gli interessi di ricerca sono molto ampi e interdisciplinari, coerenti e in linea con i temi trattati nell’offerta formativa e le figure professionali in uscita.

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7.2.4 Domanda di formazione e occupabilità

Corso di Laurea in Economia Aziendale (classe L-18)

Domanda di formazione (fonte: SUA-CdS) Coerentemente con la domanda di formazione, il CdS triennale in Economia Aziendale si propone di fornire agli studenti una solida e ampia conoscenza delle discipline aziendalistiche, con precipuo riguardo agli elementi teorico-concettuali e alle tecniche a supporto del decision-making manageriale, tanto nelle diverse aree funzionali (amministrazione e controllo, finanza, marketing, organizzazione, produzione e tecnologia, supervisione della contabilità, ecc.), quanto per le variegate tipologie di aziende operanti in vari settori (manifatturiero, commerciale, dell’intermediazione finanziaria, dei servizi e della pubblica amministrazione/non profit, turistico). In questa prospettiva, gli insegnamenti e l’impostazione della didattica son diretti a far acquisire agli studenti: • solide conoscenze teorico-metodologiche di base su materie economiche, aziendali,

quantitative (matematico-statistiche e informatiche) e giuridiche (istituti, contratti, procedure, tutele);

• ampie capacità di analisi e di interpretazione fenomenica e dei dati aziendali, di selezione delle informazioni rilevanti e di loro lettura critica, in un’ottica di formulazione e argomentazione di giudizi autonomi sul governo delle aziende;

• competenze tecniche per l’analisi/soluzione di problemi specifici in ambiti decisionali e operativi aziendali reali (con utilizzo selettivo dei concetti e delle tecniche appresi).

Ambiti e condizione occupazionale (fonte: SUA-CdS e dati Alma Laurea).

Il tasso di soggetti intervistati-Almalaurea è significativo, con un buon saggio di risposta, dell’81% (indicatore di rappresentatività). I dati rielaborati/forniti dall’Ateneo (Presidio Qualità) quali indicatori DM di programmazione triennale fotografano una situazione e una dinamica positiva nell’ultimo triennio in termini di occupabilità, segnalando un incremento della proporzione di laureati a un anno dal titolo che va dal 9,10% per l’anno accademico 2013/14, al 12,40% per l’anno accademico 2014/15, al 19,50% per l’anno accademico 2014/15 (la media è del 14% circa, deviazione standard 0,05, con CAGR pari negli ultimi due anni al 36% prima e al 57% poi). Non si dispone invece dei dati specifici (interessanti) relativi agli occupati a tre (e neppure a cinque) anni dal conseguimento della laurea. Il livello di soddisfazione è sempre lusinghiero (oltre il 90%; media 92%, deviazione standard quasi zero), mentre l’uso delle competenze acquisite durante il corso di studi sembra seguire un andamento a U rovesciata (media 36%; deviazione standard 0,23). Ciò fissato a livello generale, si procede ulteriormente con il dettaglio sulla situazione occupati laureati nella LT denominata Economia Aziendale, per il singolo anno 2015 (anni dalla laurea: 1), impiegando Dati AlmaLaurea reperiti questa volta direttamente dal Coordinatore del CdS (esponendo comparativamente anche i dati relativi al precedente anno che, tuttavia, verteva su un minor numero di laureati). Dalla tabella riassuntiva in parola emerge che la percentuale di laureati occupati - a un anno dalla laurea - è del 10% (più uomini che donne; con un 44% che non ha un lavoro ma lo cerca, mentre per gran parte dei laureati di primo livello che non lavora la ragione del non ricercare un impiego sta nel fatto che si è impegnati con la prosecuzione degli studi, segnatamente magistrali, 78% dei casi). Il tasso percentuale di chi lavora, una volta conseguita la laurea di I livello, è del 19% circa (def. Istat Forze di lavoro). Nel caso di specie, il 30% ha un lavoro stabile (spiccano i contratti formativi), il resto è a part-time (non v'è ancora evidenza delle tutele crescenti'). L’80% trova impiego nel settore privato, mentre il 20% nel pubblico. Più in particolare, il 20% circa trova impiego nel settore agricoltura, mentre il resto trova occupazione nei servizi (80%): segnatamente, nell’ambito delle consulenze, informatica, altri servizi, pubblica

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amministrazione e assicurazioni e credito (nella precedente rilevazione il comparto industriale registrava il 12%). Il guadagno medio mensile, a un anno, è di 832 euro (raggiungono i 1.000 le donne), contro un importo di poco più di 700 euro della rilevazione precedente. Le aree geografiche in cui si trova lavoro sono il Sud Italia (nel 90% dei casi) e Nord-Ovest (10%). Il 90% circa dichiara di utilizzare le competenze acquisite, che, nel 90% dei casi, sono giudicate adeguate (in un terzo dei casi molto adeguate). L’efficacia della laurea nel lavoro svolto è valutata positivamente nell’80% dei casi, mentre l’indicatore di job satisfaction è più che soddisfacente (pari a 7,6/10). A quest'ultimo riguardo, lo sforzo del Dipartimento deve essere quello di potenziare maggiormente il know-how dei laureati e innalzare di più il giudizio di efficacia esterna. Più in generale, è utile evidenziare come, dal collettivo analizzato, emerga che: • L’età media dei laureati è, nella fattispecie, 23,5-24 anni circa (per una durata di 4 anni); si noti

che, a livello nazionale, per i CdS triennali in ambito economico-statistico, l’età media è di 24,5 anni (per una durata media di 4,5 anni).

• Il voto medio di laurea è 102,3/110 (a livello nazionale, per i CdS triennali in ambito economico-statistico, il voto medio è 94,4/110).

• Oltre i 4/5 dei laureati proseguono gli studi, iscrivendosi a un corso Magistrale (essenzialmente corsi che rappresentino una naturale prosecuzione del percorso aziendalistico intrapreso, normalmente nel medesimo Ateneo, con un indicatore di soddisfazione di 7,7/10).

• Prima di essere occupato, il laureato nel 34% dei casi fa esperienza di formazione (solitamente stage in azienda o altra forma di collaborazione volontaria).

• Il 44% è in cerca di lavoro (da segnalare che vi è un 42% che non lavora e non cerca lavoro: non si tratta dei c.d. inoccupati scoraggiati, bensì di laureati che proseguono gli studi o si impegnano nel praticantato).

• Le donne appaiono un po' più numerose degli uomini come numero laureati ma non come individui occupati.

• Il tasso di disoccupazione, in generale, come definito dall’Istat è del 57,8%. • Per quanto riguarda la tempistica d’ingresso nel mercato del lavoro, il laureato in Economia

Aziendale cerca lavoro immediatamente (nel mese stesso del conseguimento del titolo), per poi trovare impiego in poco meno di 5 mesi.

L-18 – Economia Aziendale

Periodo dal conseguimento del titolo

Esiti occupazionali a 1 anno a 3 anni a 5 anni

Sono iscritti alla laurea magistrale 85,0 % n.d. n.d.

Stanno partecipando o hanno partecipato ad un’attività di formazione post-laurea

34,0 % n.d. n.d.

Lavorano 10,0 % n.d. n.d.

Sono disoccupati 57,8 % n.d. n.d.

Occupati che proseguono il lavoro precedente alla laurea

20,0 % n.d. n.d.

Svolgono un lavoro stabile (a tempo indeterminato o autonomo)

30,0 % n.d. n.d.

Guadagno mensile netto (valore medio, in euro) 832 euro n.d. n.d.

Occupati che ritengono la propria laurea efficace per il proprio lavoro

50,0 % n.d. n.d.

Fonte: Indagine Alma Laurea 2015. A 1 anno dalla laurea, 100 intervistati su 124 laureati.

L-17 – Economia Aziendale Periodo dal conseguimento del

titolo Esiti occupazionali a 1 anno a 3 anni a 5 anni

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Sono iscritti alla laurea magistrale 41,7 % n.d. n.d.

Stanno partecipando o hanno partecipato ad un’attività di formazione post-laurea

41,7 % n.d. n.d.

Lavorano 41,7 % n.d. n.d.

Sono disoccupati 34,3 % n.d. n.d.

Occupati che proseguono il lavoro precedente alla laurea

65,0 % n.d. n.d.

Svolgono un lavoro stabile (a tempo indeterminato o autonomo)

60,0 % n.d. n.d.

Guadagno mensile netto (valore medio, in euro) 1.150 euro n.d. n.d.

Occupati che ritengono la propria laurea efficace per il proprio lavoro

36,8 % n.d. n.d.

Fonte: Indagine Alma Laurea 2015. A 1 anno dalla laurea, 48 intervistati su 61 laureati.

Corso di Laurea in Economia (classe L-33)

Domanda di formazione (fonte: SUA-CdS) Coerentemente con la domanda di formazione, il CdS triennale in Economia Aziendale si propone di fornire agli studenti una solida e ampia conoscenza delle discipline aziendalistiche, con precipuo riguardo agli elementi teorico-concettuali e alle tecniche a supporto del decision-making manageriale, tanto nelle diverse aree funzionali (amministrazione e controllo, finanza, marketing, organizzazione, produzione e tecnologia, supervisione della contabilità, ecc.), quanto per le variegate tipologie di aziende operanti in vari settori (manifatturiero, commerciale, dell’intermediazione finanziaria, dei servizi e della pubblica amministrazione/non profit, turistico). In questa prospettiva, gli insegnamenti e l’impostazione della didattica son diretti a far acquisire agli studenti: Ambiti e condizione occupazionale (fonte: SUA-CdS e dati Alma Laurea).

Il laureato può svolgere i seguenti ruoli professionali a cui sono associate le relative funzioni: • Specialista dei sistemi economici. Funzioni: conduce ricerche su concetti, teorie e metodi per

analizzare e comprendere il funzionamento del mercato dei beni e dei servizi, per individuare soluzioni ai problemi economici e programmare le politiche di sostegno e di regolazione dell’economia.

• Economista del territorio. Funzioni: svolge una vasta gamma di occupazioni che riguardano lo sviluppo dei sistemi territoriali che spaziano dalla progettazione, alla valutazione, al monitoraggio, al marketing d’area e alla formazione per conto di istituzioni regionali e locali (regioni, province, comuni, comunità montane, parchi naturali, aziende e agenzie pubbliche) nonché enti nazionali e UE.

• Specialista nelle vendite all’estero - Esperto commerciale. Funzioni: svolge attività per lo sviluppo delle vendite all’estero e dall’estero. Lavora in società di import-export.

• Specialista della gestione e del controllo nelle imprese private. Funzioni: svolge attività connesse all’individuazione e alla gestione delle modalità di organizzazione, programmazione e controllo della produzione nelle aziende.

• Specialista in risorse umane. Funzioni: all’interno di un’organizzazione, pubblica o privata, si occupa di programmazione dinamica del fabbisogno del personale, definizione della quantità e qualità delle risorse umane, ricerca e selezione del personale, risoluzione problematiche sindacali, ecc.

• Specialista in scienze economiche - Analista finanziario. Funzioni: svolge attività connesse all’analisi degli equilibri finanziari di bilancio e di gestione delle aziende e delle modalità di finanziamento ed investimento connesse.

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• Specialista nei rapporti con il mercato - Consulente commerciale. Funzioni: all’interno di un’azienda si occupa di coordinare tutte le attività connesse alla vendita e al lancio di prodotti. Obiettivi fondamentali sono la soddisfazione dei bisogni dei consumatore e il vantaggio competitivo sulla concorrenza.

• Specialista nei rapporti con il mercato - Consigliere commerciale. Funzioni: organizza e programma l’acquisto, la consegna, lo smistamento, la movimentazione e lo stoccaggio delle merci, gestisce le scorte di magazzino.

• Analista di mercato. Funzioni: fornisce consulenza per la comprensione ed analisi del sistema finanziario e per garantire chiarezza nel processo delle decisioni finanziarie di un’azienda.

• Specialista dell’economia aziendale. Funzioni: è una professione che può essere esercitata sia a livello individuale, sia all’interno di società.

L-33 – Economia

Periodo dal conseguimento del titolo

Esiti occupazionali a 1 anno a 3 anni a 5 anni

Sono iscritti alla laurea magistrale 84,2 % n.d. n.d.

Stanno partecipando o hanno partecipato ad un’attività di formazione post-laurea

47,1 % n.d. n.d.

Lavorano 8,8 % n.d. n.d.

Sono disoccupati 50,0 % n.d. n.d.

Occupati che proseguono il lavoro precedente alla laurea

33,3 % n.d. n.d.

Svolgono un lavoro stabile (a tempo indeterminato o autonomo)

33,3 % n.d. n.d.

Guadagno mensile netto (valore medio, in euro) 342 euro n.d. n.d.

Occupati che ritengono la propria laurea efficace per il proprio lavoro

66,7 % n.d. n.d.

Fonte: Indagine Alma Laurea 2015. A 1 anno dalla laurea, 34 intervistati su 43 laureati.

L-28 – Economia Periodo dal conseguimento del

titolo Esiti occupazionali a 1 anno a 3 anni a 5 anni

Sono iscritti alla laurea magistrale 64,3 % n.d. n.d.

Stanno partecipando o hanno partecipato ad un’attività di formazione post-laurea

50,0 % n.d. n.d.

Lavorano 28,6 % n.d. n.d.

Sono disoccupati 40,0 % n.d. n.d.

Occupati che proseguono il lavoro precedente alla laurea

100,0 % n.d. n.d.

Svolgono un lavoro stabile (a tempo indeterminato o autonomo)

75,0 % n.d. n.d.

Guadagno mensile netto (valore medio, in euro) 832 euro n.d. n.d.

Occupati che ritengono la propria laurea efficace per il proprio lavoro

50,0 % n.d. n.d.

Fonte: Indagine Alma Laurea 2015. A 1 anno dalla laurea, 14 intervistati su 15 laureati.

Corso di Laurea Magistrale in Economia e Finanza (classe LM-56)

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Domanda di formazione (fonte: SUA-CdS) Coerentemente con la domanda di formazione, il CdS triennale in Economia Aziendale si propone di fornire agli studenti una solida e ampia conoscenza delle discipline aziendalistiche, con precipuo riguardo agli elementi teorico-concettuali e alle tecniche a supporto del decision-making manageriale, tanto nelle diverse aree funzionali (amministrazione e controllo, finanza, marketing, organizzazione, produzione e tecnologia, supervisione della contabilità, ecc.), quanto per le variegate tipologie di aziende operanti in vari settori (manifatturiero, commerciale, dell’intermediazione finanziaria, dei servizi e della pubblica amministrazione/non profit, turistico). In questa prospettiva, gli insegnamenti e l’impostazione della didattica son diretti a far acquisire agli studenti: Ambiti e condizione occupazionale (fonte: SUA-CdS e dati Alma Laurea).

I laureati nei corsi di laurea specialistica della classe potranno esercitare funzioni di elevata responsabilità nel sistema economico e finanziario, nelle banche d’affari, nelle società di gestione del risparmio, nelle banche e nelle altre istituzioni finanziarie, nelle organizzazioni internazionali e nelle autorità di vigilanza, nelle banche centrali, nell'area finanza e nella direzione delle imprese multinazionali. I laureati in Economia e Finanza possono altresì svolgere il ruolo di libero professionista nell’area economico-finanziaria ai livelli più elevati di competenza. Ai fini indicati i curricula dei corsi di laurea specialistica della classe prevedono tirocini formativi presso istituzioni finanziarie nazionali e internazionali, società di consulenza e presso organismi pubblici e autorità di regolamentazione e vigilanza. I laureati potranno svolgere attività professionali in istituzioni economico-finanziarie e imprese, dove saranno coinvolti prevalentemente in funzioni di analisi economica e aspetti di regolamentazione, in qualità di specialisti dei sistemi economici. Il corso si propone di formare figure professionali in grado di: • svolgere attività professionali di alta qualificazione e responsabilità in istituzioni economico-

finanziarie e imprese; • avere un’adeguata padronanza di tecniche e metodologie che consentano di elaborare

e/o applicare idee originali anche in un contesto di ricerca in ambito modellistico economico-finanziario;

• applicare le conoscenze acquisite per risolvere problematiche inerenti la finanza d'azienda e l’economia degli intermediari finanziari;

• integrare le conoscenze acquisite e gestire la complessità dei fenomeni analizzati anche proponendo soluzioni innovative in materia di corporate finance, investment banking e global banking.

Si tratta di profili in grado di operare nel campo dell’intermediazione finanziaria, della finanza d’impresa, delle istituzioni economico-finanziari, quali, ad esempio: • il responsabile della “corporate finance”, ovvero della gestione della finanza nelle

organizzazioni in cui questa è strumento strategico e operativo per implementare progetti di produzione e commercializzazione di prodotti e di servizi pubblici e privati, con particolare riferimento ai processi di internazionalizzazione;

• il responsabile dello studio e della progettazione di nuovi strumenti finanziari adatti a cogliere le opportunità latenti nei mercati finanziari e a valutare e gestire i rischi finanziari;

• il responsabile della gestione della finanza di imprese e di intermediari finanziari; • figure che operano all’interno delle diverse aree di attività e funzioni che caratterizzano la

gestione dei gruppi bancari e istituzioni finanziarie quali Risk Management, Credito e Finanza; • figure che operano nella micro finanza e nella finanza etica.

LM-56, 64S – Economia, Mercati Globali e Informazione (dall’a.a. 2014/2015 LM-56 Economia e Finanza)

Periodo dal conseguimento del titolo

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Esiti occupazionali a 1 anno a 3 anni a 5 anni

Stanno partecipando o hanno partecipato ad un’attività di formazione post-laurea

n.d. n.d. 81,8 %

Lavorano n.d. n.d. 63,6 %

Sono disoccupati n.d. n.d. 20,0 %

Occupati che proseguono il lavoro precedente alla laurea

n.d. n.d. 28,6 %

Svolgono un lavoro stabile (a tempo indeterminato o autonomo)

n.d. n.d. 71,4 %

Guadagno mensile netto (valore medio, in euro) n.d. n.d. 1.390 euro

Occupati che ritengono la propria laurea efficace per il proprio lavoro

n.d. n.d. 57,1 %

Fonte: Indagine Alma Laurea 2015. A 5 anni dalla laurea, 11 intervistati su 14 laureati (dati riferiti alla Laurea Specialistica in Economia, Mercati Globali e Informazione della Classe 64S).

Corso di Laurea Magistrale in Economia Aziendale (classe LM-77)

Domanda di formazione (fonte: SUA-CdS) Coerentemente con la domanda di formazione, il CdS triennale in Economia Aziendale si propone di fornire agli studenti una solida e ampia conoscenza delle discipline aziendalistiche, con precipuo riguardo agli elementi teorico-concettuali e alle tecniche a supporto del decision-making manageriale, tanto nelle diverse aree funzionali (amministrazione e controllo, finanza, marketing, organizzazione, produzione e tecnologia, supervisione della contabilità, ecc.), quanto per le variegate tipologie di aziende operanti in vari settori (manifatturiero, commerciale, dell’intermediazione finanziaria, dei servizi e della pubblica amministrazione/non profit, turistico). In questa prospettiva, gli insegnamenti e l’impostazione della didattica son diretti a far acquisire agli studenti: Ambiti e condizione occupazionale (fonte: SUA-CdS e dati Alma Laurea).

I principali sbocchi professionali previsti, limitatamente quelli per i quali il CdS fornisce una preparazione utilizzabile nei primi anni di impiego nel mondo del lavoro, sono i seguenti: • aziende industriali, commerciali, di servizi e finanziarie; • società di revisione e di consulenza; • società di analisi in aziende di servizi avanzati; • pubblica amministrazione; • principali professioni economico-aziendali; • sistema del credito e delle assicurazioni; • aziende operanti nel settore del non profit.

LM-77, 84S – Economia Aziendale Periodo dal conseguimento del

titolo Esiti occupazionali a 1 anno a 3 anni a 5 anni

Stanno partecipando o hanno partecipato ad un’attività di formazione post-laurea

70,1 87,2 85,7 %

Lavorano 39,1 66,0 78,6 %

Sono disoccupati 33,3 25,0 12,5 %

Occupati che proseguono il lavoro precedente alla laurea

38,2 16,1 15,2 %

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Svolgono un lavoro stabile (a tempo indeterminato o autonomo)

35,3 64,5 60,6 %

Guadagno mensile netto (valore medio, in euro) 1.039 euro 1.218 euro

1.214 euro

Occupati che ritengono la propria laurea efficace per il proprio lavoro

44,1 63,3 75,0 %

Fonte: Indagine Alma Laurea 2015. A 1 anno dalla laurea, 87 intervistati su 98 laureati. A 3 anni dalla laurea, 47 intervistati su 63 laureati. A 5 anni dalla laurea, 42 intervistati su 57 laureati (dati riferiti alla Laurea Specialistica in Economia Aziendale della Classe 84S).

Corso di Laurea Magistrale in Marketing Management (classe LM-77)

Domanda di formazione (fonte: SUA-CdS) Coerentemente con la domanda di formazione, il CdS triennale in Economia Aziendale si propone di fornire agli studenti una solida e ampia conoscenza delle discipline aziendalistiche, con precipuo riguardo agli elementi teorico-concettuali e alle tecniche a supporto del decision-making manageriale, tanto nelle diverse aree funzionali (amministrazione e controllo, finanza, marketing, organizzazione, produzione e tecnologia, supervisione della contabilità, ecc.), quanto per le variegate tipologie di aziende operanti in vari settori (manifatturiero, commerciale, dell’intermediazione finanziaria, dei servizi e della pubblica amministrazione/non profit, turistico). In questa prospettiva, gli insegnamenti e l’impostazione della didattica son diretti a far acquisire agli studenti: Ambiti e condizione occupazionale (fonte: SUA-CdS e dati Alma Laurea).

Nello specifico il corso prepara alla professione di: • Specialisti della gestione e del controllo nelle imprese private; • Specialisti in risorse umane; • Specialisti dell’organizzazione del lavoro; • Specialisti in contabilità; • Specialisti in attività finanziarie; • Specialisti nell’acquisizione di beni e servizi; • Specialisti nella commercializzazione di beni e servizi (escluso il settore ICT) • Specialisti nella commercializzazione nel settore delle tecnologie dell’informazione e della

comunicazione; • Analisti di mercato; • Specialisti delle pubbliche relazioni, dell’immagine e professioni assimilate.

LM-77 – Marketing Management Periodo dal conseguimento del

titolo Esiti occupazionali a 1 anno a 3 anni a 5 anni

Stanno partecipando o hanno partecipato ad un’attività di formazione post-laurea

74,1 100,0 n.d.

Lavorano 33,3 66,7 n.d.

Sono disoccupati 58,3 25,0 n.d.

Occupati che proseguono il lavoro precedente alla laurea

33,3 16,7 n.d.

Svolgono un lavoro stabile (a tempo indeterminato o autonomo)

22,2 66,7 n.d.

Guadagno mensile netto (valore medio, in euro) 1.175 euro 876 euro n.d.

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Occupati che ritengono la propria laurea efficace per il proprio lavoro

11,1 66,7 n.d.

Fonte: Indagine Alma Laurea 2015. A 1 anno dalla laurea, 27 intervistati su 30 laureati. A 3 anni dalla laurea, 9 intervistati su 12 laureati. Con riferimento alla occupabilità all’insieme dei laureati del Dipartimento, si rimanda ai dati disponibili dalla indagine Alma Laurea del 2015, l’ultima disponibile al momento della consultazione: cfr. https://www2.almalaurea.it/cgi-php/lau/sondaggi/intro.php?config=occupazione.

Esiti occupazionali dei laureati dei CdS del Dipartimento di Economia Periodo dal conseguimento del

titolo Esiti occupazionali a 1 anno a 3 anni a 5 anni

Stanno partecipando o hanno partecipato ad un’attività di formazione post-laurea

51,5 % 75,3 % 85,2

Lavorano 27,3 % 65,2 % 75,9

Sono disoccupati 42,5 % 23,8 % 13,7

Occupati che proseguono il lavoro precedente alla laurea

42,9 % 15,5 % 17,1

Svolgono un lavoro stabile (a tempo indeterminato o autonomo)

41,8 % 56,9 % 63,4

Guadagno mensile netto (valore medio, in euro) 1.002 euro 1.202 euro

1.228 euro

Occupati che ritengono la propria laurea efficace per il proprio lavoro

38,2 % 59,6 % 72,5

Fonte: Indagine Alma Laurea 2015. A 1 anno dalla laurea, 333 intervistati su 398 laureati. A 3 anni dalla laurea, 89 intervistati su 116 laureati. A 5 anni dalla laurea, 54 intervistati su 72 laureati. 7.2.5 Aree di miglioramento e programmazione triennale offerta formativa dipartimentale Il Consiglio di Dipartimento del 3 novembre 2016 ha nominato la Commissione Riordino, con il compito di analizzare le aree di miglioramento e programmare l’offerta formativa per il prossimo triennio accademico. La Commissione si è insediata e ha avviato i lavori il 19 gennaio 2017. La Commissione, in base all’attrattività degli attuali CdS, delle richieste di figure professionali in ambito sia locale sia nazionale avvalorate da opportuni studi di settore, si propone di modificare/integrare l’attuale offerta formativa. Sono già emerse alcune linee di indirizzo in merito all’istituzione di nuovi percorsi all’interno delle LT in Economia ed Economia Aziendale, che puntano ad attrarre non necessariamente neo-diplomati, ma soggetti già occupati che vedono nella laurea una possibilità di arricchimento culturale e/o professionale. Per costoro la Commissione pensa che sarebbero particolarmente adatti corsi somministrati in modalità blended. Sono altresì in fase di valutazione l’istituzione di nuovi percorsi relativi al mondo dell’industria alberghiera e alla ridefinizione della LM in Economia e Finanza, che attualmente registra un numero di iscritti sotto le aspettative. Inoltre, si sta valutando la possibilità di istituire un nuovo CdS interateneo che intende formare una figura professionale di ingegnere/manager della innovazione tecnologica, dotato di preparazione tecnica ed economico-aziendale per favorire il rapido inserimento nel mercato del lavoro nel crescente settore delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione, e in possesso di conoscenze inerenti gli aspetti organizzativi e manageriali, progettuali e produttivi, necessari per governare il processo di ideazione, ingegnerizzazione, realizzazione, distribuzione e consegna di un bene/servizio ad elevato contenuto innovativo.

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7.2.6 Matrice SWOT Il Dipartimento di Economia ha elaborato analisi SWOT con riferimento ai tre assi portanti delle attività: formazione, ricerca, terza missione. Di seguito gli esiti delle analisi.

SWOT analysis relativa alla formazione

SWOT analysis relativa alla ricerca

SWOT analysis relativa alla terza missione

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7.3 Dipartimento di Giurisprudenza 7.3.1. Analisi dell’offerta attuale (commento dati cruscotto ANVUR) L’offerta formativa del Dipartimento di Giurisprudenza si articola in tre Corsi di Studio: Corso di Studio (d’ora in poi CdS) in Consulente del lavoro ed esperto di relazioni industriali (classe L -14) L’obiettivo perseguito con l’attivazione del CdS in Consulente del Lavoro ed Esperto di Relazioni Industriali è quello di consentire non solo un più agevole inserimento dei giovani laureati nel mercato del lavoro, attraverso la creazione di professionalità specifiche per la gestione e l’amministrazione del lavoro nelle sue diverse applicazioni, ma anche una maggiore qualificazione di professionisti che già operano da tempo come Consulenti, ai fini di un accrescimento delle competenze teoriche, indispensabile, perciò, al completamento di quelle pratiche. Il percorso formativo è finalizzato a favorire una cultura multidisciplinare. Il profilo culturale del laureato è, infatti, caratterizzato da una formazione giuridica di base con competenze nelle aree di apprendimento privatistica, pubblicistica, storico-filosofica, processualistica, economica e sociologica e da una formazione specialistica con competenze nell’area di apprendimento lavoristica, attraverso la conoscenza approfondita delle discipline relative al mercato del lavoro, ai rapporti individuali e collettivi di lavoro, alle relazioni industriali, alla sicurezza sociale (insegnamenti del S.S.D. IUS/07), nonché alla capacità di programmazione e gestione dei servizi per il lavoro. Inoltre, i laureati conseguono una specifica formazione professionale attraverso lo svolgimento di un tirocinio formativo e di orientamento (presso enti pubblici, studi privati e associazioni di categoria in convenzione con l’Università), che permette di verificare "sul campo" l’applicazione

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concreta delle materie studiate; gli stessi saranno in grado di avvalersi in modo adeguato dei principali strumenti informatici e della comunicazione telematica e di utilizzare fluentemente, in forma scritta e orale, almeno una lingua dell’Unione Europea oltre all’italiano, con riferimento anche al lessico giuridico, al fine di un migliore inserimento in ambito europeo, anche in virtù dei rapporti che, nello svolgimento delle attività professionali, si instaurano con amministrazioni e istituzioni europee e internazionali. Per quanto riguarda i dati del cruscotto ANVUR 2014/15, emerge: 1. un lieve calo tendenziale relativo agli immatricolati rispetto al triennio di riferimento; 2. un incremento del numero complessivo degli iscritti rispetto al triennio di riferimento; 3. un lieve calo in relazione agli iscritti in corso; 4. un numero di CFU acquisiti nel passaggio dal I al II anno pari al 23,6% dei CFU totali, a fronte di una media nazionale del 48,5%; 5. una percentuale di inattivi pari al 41,7%, a fronte di una media nazionale del 34,4%; 6. una percentuale del 4,3% di laureati che hanno acquisito CFU in attività di stage, a fronte di una media nazionale del 29%. Analizzando, invece, i dati dell’Anagrafe Nazionale degli Studenti relativi alla variazione annuale e nel quinquennio 2012-16 degli immatricolati, emerge che, nel periodo di riferimento (2012-2016), il CdS in Consulente del Lavoro ed Esperto di Relazioni Industriali ha registrato un calo del 29,8%.

1) Corso di Studio Magistrale (d’ora in poi CdSM) in Giurisprudenza (classe LMG/01)

Il CdSM in Giurisprudenza si propone di assicurare una preparazione giuridica di base che consenta una piena e matura capacità di analisi, di interpretazione e di combinazione delle disposizioni giuridiche con consapevolezza dei loro risvolti pratici e teorici. In particolare, ci si attende che i laureati acquisiscano: la conoscenza approfondita dei settori fondamentali dell’ordinamento anche con tecniche e metodologie casistiche; le conoscenze storiche e comparatistiche; adeguate capacità interpretative, di analisi delle fattispecie e di qualificazione giuridica, con particolare riferimento ai profili filosofici e sociologici dell’esperienza giuridica, alla logica del diritto e alla teoria dell’interpretazione e dell’argomentazione; abilità e competenze necessarie per l’utilizzazione delle tecnologie informatiche e telematiche, nonché per favorire l’acquisizione della consapevolezza in ordine alle implicazioni del loro impiego; la conoscenza approfondita di almeno una lingua dell’Unione europea, oltre l’italiano, con particolare riferimento anche al lessico giuridico. Inoltre, il CdSM si propone di: promuovere lo svolgimento di attività esterne, come tirocini formativi presso la Pubblica amministrazione, presso aziende e strutture pubbliche e private, presso Uffici giudiziari, studi legali in Italia e all’estero; porre le basi per un proficuo ed efficace inserimento professionale, introducendo alla conoscenza dei profili etici e deontologici propri delle professioni legali e favorendo l’acquisizione degli strumenti per garantire in modo continuativo l’aggiornamento delle proprie conoscenze.

Per quanto riguarda i dati estratti dal cruscotto ANVUR 2014/15, emerge: 1. una contrazione del numero degli immatricolati rispetto al triennio di riferimento; 2. un aumento del numero complessivo degli iscritti rispetto al triennio di riferimento; 3. una notevole variazione del numero degli iscritti in corso; 4. un numero di CFU acquisiti nel passaggio dal I al II anno pari al 31,7% dei CFU totali, a fronte di una media nazionale del 52% circa; 5. una percentuale di inattivi pari al 42,7%, a fronte di una media nazionale del 30%.

Analizzando, invece, i dati dell’Anagrafe Nazionale degli Studenti iscritti al primo anno (aa.aa.

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2011/12-2015/16) e i MAV - I rata Unifg (a.a. 2016/17) – con riferimento ai soli residenti in Italia – emerge: 1. un numero complessivo di iscritti ai corsi di studio erogati dal Dipartimento di Giurisprudenza in decrescita fino al 2015/16 e in notevole incremento nel 2016/17. Tale incremento è dovuto essenzialmente all’exploit del CdS in Scienze Investigative, mentre il CdSM ha visto il numero degli iscritti diminuire di circa il 30% nel quinquennio 2012-2016; 2. un consistente numero di studenti (725) residenti in regioni diverse dalla Puglia.

2) Corso di Studio in Scienze investigative (classe L-14)

L’intento da cui ha preso le mosse, nell’a.a. 2016/2017, il neo istituito CdS in Scienze Investigative è quello di formare una innovativa figura professionale “interattiva” che possa operare efficacemente sia come giurista che come esperto nel settore delle investigazioni tecnico-scientifiche, con particolare attenzione alle discipline della biochimica, medicina-legale, criminalistica, psicologia investigativa. Per quanto riguarda il CdS in Scienze investigative, in considerazione della sua recente istituzione (a.a. 2016/2017) non è possibile effettuare un’analisi dei dati del cruscotto ANVUR e dell’Anagrafe Nazionale degli studenti.

7.3.2. Requisiti minimi di docenza

Il Dipartimento di Giurisprudenza è ampiamente autosufficiente a sostenere l’offerta formativa attuale. In particolare, ai sensi del D.M. n. 987/2016 e s.m.i., sono impegnati 9 docenti per ciascuno dei corsi di Studio triennali e 15 docenti per la Magistrale. Inoltre, sono stati impegnati 1 PO e 1 PA a favore del Dipartimento di Studi Umanistici e 2 PO a favore dei Dipartimenti di area medica utili a sostenere le relative offerte formative per il triennio. Il Dipartimento, nonostante il numero sorprendentemente alto di immatricolati al neo istituito CdS in Scienze Investigative, ha ritenuto, alla luce dell’originalità del CdS anche a livello nazionale che non consente concrete proiezioni di sostenibilità, di fissare, per l’anno 2017/2018, la relativa utenza sostenibile a 200 studenti, riservandosi di assumere deliberazioni diverse in futuro. Tale esigenza trova la sua giustificazione anche nella necessità di rendere sempre più professionalizzanti i laboratori previsti al secondo e al terzo anno di corso offrendo esperienze ancora più significative e specialistiche.

7.3.3. Coerenza tra ricerca e didattica dipartimentale

Il Dipartimento progetta e revisiona la propria offerta formativa sulla base delle competenze scientifiche dei docenti che insegnano nei singoli CdS. A questo fine, esso è agevolato dal fatto di poter contare su un corpo docente che garantisce la pressoché completa copertura dei settori disciplinari dell’area 12 (Scienze giuridiche), oltre che su un docente, madrelingua, di Lingua e traduzione – Lingua inglese (L-Lin/12) e su tre docenti di Economia politica (Secs-P/01). L’ampia articolazione, arricchita dalla diversa provenienza geografica e di ‘scuola’ dei professori e dei ricercatori, consente, inoltre, di sviluppare anzitutto una pluralità assai variegata di linee di ricerca individuali, alle quali si aggiunge – cifra culturale distintiva della Facoltà, ora Dipartimento – una convinta concertazione di progetti interdisciplinari, coagulati, in particolare, da iniziative convegnistiche promosse e organizzate nell’ambito del Dottorato in Scienze Giuridiche. Il Dipartimento provvede, infine, a stimolare la coerenza tra didattica e ricerca anche attraverso l’esame dei progetti elaborati dai ricercatori e dai docenti per partecipare ai bandi di finanziamento della ricerca dell’Ateneo.

7.3.4. Domanda di formazione e occupabilità

Il Dipartimento persegue con discreta continuità una politica di consultazione con le parti interessate (territorio, enti locali, nazionali ed internazionali, ordini professionali, studenti, ecc.).

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Tali incontri, che si svolgono periodicamente, sono finalizzati a rispondere alle richieste manifestate dagli studenti in tema di promozione dell’occupabilità, nonché a soddisfare il bisogno degli enti e degli ordini professionali, che chiedono di poter esprimere il loro punto di vista sulla formazione iniziale degli studenti, loro potenziali dipendenti o iscritti, ovvero sulla necessità di ampliare le competenze degli studenti nei settori di riferimento.

Tali consultazione sono destinate in futuro ad una maggiore istituzionalizzazione grazie alla creazione di stabili Comitati di Indirizzo costituiti dai rappresentanti o referenti dei principali stakeholders interessati all’offerta formativa del Dipartimento.

I costituendi comitati di indirizzo avranno un ruolo propositivo, oltre che di monitoraggio, nella ricerca e attivazione dell’occupabilità degli studenti, anche favorendo scambi interculturali durante il percorso di studi universitario, ad esempio attraverso le attività di tirocinio.

Si colloca in questa cornice l’elaborazione, all’interno del CdSM, di un percorso di eccellenza riservato agli studenti più meritevoli, i quali abbiano acquisito nelle prime fasi del piano di studi risultati particolarmente brillanti. Il percorso di eccellenza si propone di coinvolgere lo studente in attività ulteriori rispetto a quelle strettamente curriculari, per consentire l’acquisizione di conoscenze interdisciplinari e altamente professionalizzanti. Tra le prerogative riconosciute agli studenti che hanno accesso al percorso di eccellenza vi è la possibilità di concordare con il CdSM attività formative differenti rispetto a quelle curriculari e di prendere parte a incontri di studio ed eventi convegnistici di elevato spessore scientifico, al fine di acquisire crediti formativi subordinati all’elaborazione di contributi scritti inerenti ai contenuti dell’incontro o dell’evento.

Va poi segnalata la convenzione, unica nel suo genere, con l’Università di Villanova (USA), che consente ai laureati magistrali in Giurisprudenza il conseguimento dell’equivalente titolo di laurea presso l’ateneo statunitense (c.d. dual degree) al termine di un percorso di studi semplificato.

Nell’ottica di una collaborazione sinergica con le parti sociali si inserisce la stipula di una convenzione tra l’Università di Foggia e l’Ordine Provinciale dei Consulenti del lavoro, in attuazione della Convezione-quadro a firma del Ministero e dell’Ordine Nazionale dei Consulenti del lavoro, finalizzata a consentire lo svolgimento del tirocinio obbligatorio durante l’iter formativo del corso triennale e la previsione, a seguito della recentissima emanazione della convenzione quadro stipulata tra il Consiglio Nazionale Forense e la Conferenza Nazionale dei Direttori di Giurisprudenza e Scienze giuridiche della stipula di una convenzione tra L’Università di Foggia e l’Ordine degli Avvocati di Foggia.

Si ritiene che, adeguatamente pubblicizzata durante le attività di orientamento, tale iniziativa possa incentivare il CdS in Consulente del lavoro ed esperto di relazioni industriali e attrarre più immatricolati di quanti ne abbia avuti nell’ultimo a.a. Al riguardo, si fa presente che, pur consapevoli che il corso abbia, allo stato, un numero di immatricolati che raggiunge di poco la numerosità di riferimento prevista dal D.M. n. 987/2016 di recente emanazione, esso appare consolidato negli anni e resta uno degli otto corsi affini in Italia (Bologna, Brescia, Messina, Siena, Urbino, Pisa), coprendo, evidentemente, un notevole bacino d’utenza.

Il Dipartimento ha intensificato ed intende intensificare ulteriormente i rapporti con le parti sociali al fine di recepire eventuali suggerimenti ma anche di stabilire rapporti solidi di collaborazione nella realizzazione di un’offerta formativa altamente specializzante nelle materie lavoristiche che affianchi alla componente didattica “tradizionale” quella tecnico-operativa, attraverso l’attivazione di seminari e laboratori didattici, in cui, con la diretta testimonianza di un professionista (ad esempio, consulente del lavoro, direttore del personale, rappresentante sindacale, patronato) si simula la redazione di atti gestionali, negoziali, stragiudiziali e di

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organizzazione del personale (busta paga, lettera di assunzione, domanda di ammortizzatore sociale, modello di organizzazione del personale, contratto collettivo aziendale, atto di conciliazione, etc.).

La rilevanza del laboratorio risiede in larga misura nel suo offrirsi come dispositivo di innovazione in ambito organizzativo, pedagogico e didattico al tempo stesso.

Alla stessa finalità risponde anche l’organizzazione di convegni e giornate di studio sulle tematiche giuslavoristiche, in un’ottica interdisciplinare, con la partecipazione di esperti e operatori del diritto anche di altri Atenei, per discutere sulle questioni di maggiore attualità e oggetto di innovazioni legislative e amministrative.

Tutto ciò consente di realizzare un apprendimento attivo per esperienza che rappresenta una componente assolutamente necessaria nel processo di formazione, diretto a completare ed ampliare l’apprendimento passivo della didattica frontale e realizzare un concreto momento di conoscenza del mondo del lavoro. Per effetto di questo, il principale risultato atteso è un netto miglioramento delle performance globali dello studente, contestualmente a un primo incontro/confronto tra offerta e domanda di lavoro.

Le iniziative sopra descritte saranno valutabili mediante una serie di indicatori quali il maggior numero di CFU acquisiti per anno di corso, la migliore valutazione negli esami di verifica e il minor numero di iscritti fuori corso.

Il CdS in Scienze Investigative contempla un’intesa attività di consultazione con le Parti sociali, sia in ragione del loro costante coinvolgimento negli Intensive Labs che negli Intensive Courses. Il Gruppo di Assicurazione della Qualità intrattiene rapporti di scambio didattico-scientifico con le stesse.

Dai più aggiornati dati Almalaurea (indagine 2016), emergono, infine le seguenti indicazioni sulla occupabilità dei laureati dei tre Corsi di Studio del Dipartimento ad un anno dal conseguimento del titolo:

CdS in Consulente del lavoro ed esperto di relazioni industriali

Esiti occupazionali a 1 anno dal

conseguimento

del titolo

Sono iscritti a un corso di Studio Magistrale

23,5 %

Lavorano 41,2 %

Hanno iniziato a lavorare dopo la laurea 42,9 %

Per quanto riguarda il CdS in Consulente del lavoro ed esperto di relazioni industriali, risulta soddisfacente il numero di laureati che trova lavoro dopo il conseguimento del titolo (42,9%); ancor più degna di nota è la percentuale di occupati con lavoro stabile (71,4%). Inoltre, una percentuale molto alta di laureati dichiara di aver notato un miglioramento nel proprio lavoro dovuto alla laurea, specie con riferimento alle competenze professionali. Area da migliorare riguarda, invece, la durata media del percorso di studio che è di 4,7 anni.

CdSM in Giurisprudenza

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Esiti occupazionali a 1 anno dal

conseguimento

del titolo

Partecipano ad attività di formazione post-laurea

91,3 %

Lavorano 17,5 %

Hanno iniziato a lavorare dopo la laurea 35,7 %

Tempo medio dalla laurea al reperimento del primo lavoro (in mesi)

5,2

Per quanto riguarda il CdSM in Giurisprudenza, oltre il 50% dei laureati dichiara di aver notato un miglioramento della propria posizione lavorativa grazie alla laurea e di essere soddisfatto dell’efficacia del titolo per il lavoro svolto. Occorre invece migliorare il dato relativo alla durata media degli studi, poiché il tempo necessario a conseguire la laurea Magistrale è pari a 6,4 anni.

CdS in Scienze investigative

Per quanto riguarda il CdS in Scienze investigative, in considerazione della sua recente istituzione (a.a. 2016/2017) non è possibile effettuare un’analisi degli esiti occupazionali.

7.3.5. Aree di miglioramento e programmazione triennale offerta formativa dipartimentale

Il Dipartimento non presenta sostanziali punti di criticità a livello di offerta formativa e di didattica erogata. Quanto al CdSM in Giurisprudenza, talune modifiche all’ordinamento – rimasto invariato sin dall’istituzione – potrebbero scaturire dalle consultazioni che si svolgeranno sistematicamente con le parti interessate al fine non soltanto di elaborare eventuali suggerimenti operativi, ma anche di stabilire rapporti di collaborazione nella realizzazione di un’offerta formativa altamente specializzante e “spendibile” nel mondo del lavoro, senza naturalmente perdere di vista la vocazione spiccatamente culturale del CdSM. Prima di adottare modifiche dell’ordinamento didattico, tuttavia, sarà necessario attendere gli esiti del dibattito nazionale in merito alla possibile modifica della tabella ministeriale. In questa prospettiva, il CdSM monitorerà con attenzione l’andamento e i risultati del percorso di eccellenza riservato ai migliori studenti. Sotto un diverso profilo, ricadute sull’ordinamento didattico potrebbero venire dall’istituzione dei corsi di alta formazione diretti al conferimento il titolo di avvocato specialista, ai sensi della legge 247/2012 e del D.M. 144/2015, sulla base di convenzioni stipulate tra il Dipartimento di Giurisprudenza, il Consiglio Nazionale Forense, gli Ordini degli Avvocati e le associazioni forensi maggiormente rappresentative sul piano nazionale. Si intende poi promuovere l’internazionalizzazione quale fattore culturale di crescita. La promozione di una formazione con vocazione internazionale – principalmente europea, ma non solo, come testimonia l’esperienza del dual degree con l’Università statunitense di Villanova – avverrà attraverso processi di mobilità sociale a vantaggio degli studenti meritevoli, attivando le necessarie sinergie con le istituzioni e le forze economico-sociali europee ed internazionali. Nella medesima prospettiva, si tenterà di incrementare la mobilità dei docenti costruendo collaborazioni stabili con atenei stranieri per il tramite delle competenti strutture di Ateneo. Relativamente alle criticità rilevate sulla progressione in carriera degli studenti, ci si propone di rafforzare ed ampliare le azioni già poste in essere (tutorati collettivi, tutores disciplinari) per sostenere gli studenti nella preparazione dei c.d. “esami scoglio”. Quanto al CdS di Consulente del lavoro ed esperto in relazioni industriali, si ritiene di dover individuare soluzioni (tra cui eventuali modifiche all’ordinamento didattico) per rendere più agevole il passaggio dal I° al II° anno, intervenendo, anche in questo caso, sui c.d. "esami

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scoglio". Si intendono inoltre potenziare le iniziative dirette a facilitare l’inserimento professionale dei laureati, anche attraverso un raccordo con i Centri per l’impiego territoriali, tenuto conto delle nuove norme di riordino dei servizi pubblici e delle misure di raccordo tra politiche passive e politiche attive (D.lgs. n. 151/2015). Allo stesso scopo si intendono predisporre alcuni servizi (anche avvalendosi delle competenze di docenti del Dipartimento di Studi Umanistici) per aiutare gli studenti nella ricerca attiva del lavoro: a) redazione del bilancio di competenze; b) predisposizione di laboratori per il rafforzamento delle competenze nella ricerca attiva di lavoro quali, in via esemplificativa, la stesura del curriculum vitae e la preparazione per sostenere colloqui di lavoro o altra iniziativa di orientamento; b) predisposizione del Job point, ovvero una bacheca informativa contenente annunci di lavoro, bandi di concorso, annunci di corsi di formazione, seminari e convegni. Per il medesimo obiettivo ci si propone anche di intensificare le attività di stage e tirocinio presso imprese, enti e professionisti. Relativamente al CdS in Scienze investigative, l’elevato numero di immatricolati al primo anno di istituzione del CdS, con una significativa presenza di studenti già inseriti nel mondo del lavoro e provenienti da fuori provincia e regione, ha fatto emergere ancor più alcune esigenze che richiedono adeguate riflessioni ed eventuali interventi. In particolare, l’obiettivo triennale è duplice: sviluppare ed ottimizzare la modernizzazione della didattica e incentivare l’internazionalizzazione. In tema di didattica, si ritiene di perseverare nella adozione di modalità didattiche sia tradizionali, come lezioni, esercitazioni, seminari, che telematiche. La struttura del CdS già prevede l’erogazione di alcuni insegnamenti in modalità blended. L’intenzione è quella di selezionare gli insegnamenti che meglio si prestano a tale tipo di didattica, migliorando le modalità di registrazione ed erogazione, in linea con il programma strategico di Ateneo sul punto. Le indicazioni sulla scelta degli insegnamenti saranno fornite dal Gruppo di Assicurazione della Qualità. Per i laboratori didattico-scientifici, già contemplati al secondo e terzo anno di corso, l’intento è di attivarli provvedendo ad attrezzarli ed arredarli secondo specifiche esigenze. Queste saranno formulate da docenti di riferimento e coordinate dal Gruppo di Assicurazione della Qualità. Si procederà all’acquisizione di tutto il materiale necessario (banconi di lavoro multi-postazione arredati, piccole strumentazioni da banco per postazione, computers, videoproiettori, strumentazioni di uso comune, reagenti chimici e plasticheria). L’acquisizione di quanto necessario nonché la corretta installazione delle postazioni di lavoro sarà a cura dei responsabili dell’ufficio tecnico d’Ateneo a cui sarà demandata la verifica del collaudo delle strumentazioni. Si ritiene di continuare a prevedere gli “investigative Labs”, ossia cicli seminariali monotematici - che coprono l’intero anno accademico - destinati a tutti gli studenti del CdS, su argomenti di attualità, tenuti da esperti del settore, esterni all’Accademia. Ciò implementa le attività di aggiornamento, l’avvicinamento al mondo del lavoro e la coesione sociale tra la coorte di studenti. Si investirà ancora, come già fatto nel primo anno di attivazione, sugli “Intensive Courses”, ossia corsi intensivi su specifici argomenti, destinati ad un numero selezionato di studenti individuato in base ai CFU acquisiti nel semestre precedente il corso, al termine dei quali viene rilasciato un attestato da parte della Istituzione esterna con cui il Dipartimento ha stipulato apposita convenzione ed i cui docenti hanno concorso a formare il corpo docente dei corsi intensivi. Ciò consentirà, per un verso, l’aggiornamento e il contatto diretto con il mondo del lavoro, per altro verso, rappresenterà una modalità di incentivazione dell’ottenimento regolare dei CFU. Quanto ai Tirocini e stage, il CdS si propone di promuovere lo svolgimento di attività esterne, come tirocini formativi presso la Pubblica amministrazione, presso aziende e strutture pubbliche e private, presso Uffici giudiziari, studi legali in Italia e all’estero. Il triennio sarà impegnato a stipulare le convenzioni e a monitorare i “primi” tirocini al fine di verificare l’efficacia “formativa” degli stessi posto che le tematiche, sia per la delicatezza che per la riservatezza dei luoghi e delle questioni trattate, potrebbero richiedere correttivi.

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Per ciò che attiene, infine, l’Internazionalizzazione: nel triennio di riferimento, s’intende attivare e rafforzare la proiezione internazionale del CdS. Le tematiche scientifiche del CdS necessitano e si prestano fortemente ad una formazione internazionale dello studente, non radicata nelle competenze e conoscenze legate al territorio italiano. Di qui, si vuol promuovere una formazione di livello internazionale attraverso processi di mobilità sociale a vantaggio degli studenti meritevoli, attivando le necessarie sinergie con le istituzioni e le forze economico-sociali europee ed internazionali. Inoltre, saranno compiuti sforzi per incrementare la mobilità dei docenti costruendo collaborazioni stabili con atenei qualificati di tutto il mondo grazie al ruolo attivo della Commissione Relazioni Internazionali di Dipartimento e l’area delle Relazioni Internazionali d’Ateneo.

7.3.6. Matrice SWOT

Punti di forza

- Numero immatricolati - Consultazione parti interessate - Efficacia complessiva, ai fini

occupazionali, del titolo di studio

Punti di debolezza

- Numero studenti fuori corso - Monitoraggio delle attività di

ricerca, soprattutto in relazione all’attività didattica

Opportunità

- Monitoraggio carriere studenti e occupabilità

- Revisione regolamenti/ordinamenti

- Numero CFU acquisiti dagli studenti nel passaggio dal I al II anno di corso

7.4 Dipartimenti di Medicina

7.4.1. Analisi dell’offerta attuale (commento dati cruscotto ANVUR)

L’Offerta formativa dei Dipartimenti di Area Medica contempla nove Corsi presso la sede di Foggia: due Corsi di Laurea Magistrale a Ciclo Unico, un Corso di Laurea Magistrale e sei Corsi di Laurea Triennali, di seguito elencati. Tale offerta formativa comprende inoltre alcuni Corsi istituiti presso sedi distaccate; in particolare, il Corso di laurea di Infermieristica (L/SNT1) è attivo in Puglia nelle sedi di Barletta, San Giovanni Rotondo (Fg), San Severo (Fg); in Basilicata è presente nelle sedi di Matera e Lagonegro (Pz); il Corso di Laurea Triennale in Tecniche di radiologia medica, per immagini e radioterapia è attivo presso la sede di Barletta.

E’ inoltre in fase di istituzione il Corso di Laurea Triennale in Scienze e Tecnologie Biomolecolari, organizzato in collaborazione con l’Università inglese di Wolverhampton in Inghilterra; agli studenti iscritti sarà data l’opportunità di frequentare l’Università di Wolverhampton e di conseguire il titolo di laurea congiunto Italia-Inghilterra.

L’offerta formativa post-laurea prevede Dottorati di Ricerca. Corsi di Perfezionamento e Master di primo e secondo livello, in sintonia con le esigenze del mondo del lavoro e del territorio.

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Viene di seguito descritta l’Offerta Formativa attuale con un’analisi dei dati del cruscotti ANVUR.

1) Corso di Laurea Magistrale e a Ciclo Unico in Medicina e Chirurgia (LM/41)

La missione del Corso di Laurea Magistrale in Medicina e Chirurgia (CLMMC) è la formazione del Medico. Il corso ha la durata di sei anni durante i quali si alternano lezioni frontali teorico-pratiche, esercitazioni in laboratorio ed attività professionalizzanti in clinica. Vi è obbligo di frequenza. Nel primo biennio lo studente acquisisce solide basi scientifiche ed al tempo stesso elementi di etica e di psicologia medica necessari per un corretto rapporto con il paziente. Nel corso del secondo e del terzo triennio lo studente viene guidato verso un approccio orientato al metodo scientifico, all’acquisizione del ragionamento clinico, alla ricerca semeiologica, alla capacità di formulare una diagnosi e di fornire indirizzi terapeutici in ambito medico e chirurgico. L’attività professionalizzante, a partire dal terzo anno, consente allo studente di partecipare all’attività clinica nei reparti, nelle sale operatorie, nei servizi clinici e nel territorio con i Medici di Medicina Generale. Obiettivo quindi del corso è la formazione di un medico in cui convivano solide competenze professionali insieme ad una visione multidisciplinare ed integrata dei problemi della salute e della malattia, una cultura biomedica e sociale, una educazione orientata alla comunità, al territorio ed alla prevenzione della malattia; la missione specifica del medico così intesa risponde in maniera adeguata alle nuove esigenze di cura e salute, centrate non solo sulla malattia, ma anche sull'uomo ammalato. La formazione medica così orientata è inoltre vista come il principio di un'educazione duratura nel tempo, ed in questa ottica sono state calibrate le conoscenze che lo studente deve acquisire, dando giusta importanza all'autoapprendimento, alle esperienze in ambito clinico e nel territorio, alla cultura della prevenzione. Tale impostazione consente inoltre allo studente una scelta consapevole per la successiva formazione post-laurea (Scuola di Specializzazione o Corso di Formazione per Medico di Medicina Generale), requisito indispensabile per esercitare la professione medica nell’ambito del Sistema Sanitario Nazionale italiano pubblico e privato convenzionato; fanno eccezione i Servizi di 118 e di Guardia Medica, unici ambiti nei quali il neolaureato, dopo l’esame di abilitazione e l’iscrizione all’Ordine dei Medici, può esercitare la professione medica. L’ammissione al Corso di Laurea prevede che lo studente abbia superato il test di ammissione nazionale, basato su quesiti a scelta multipla. La selezione viene effettuata annualmente, nel mese di settembre, in data indicata dal Ministero dell’Università e Ricerca. Gli studenti frequentano le lezioni ed i laboratori situati presso il Polo Biomedico Universitario “Emanuele Altomare”; i reparti e servizi clinici universitari sono all’interno dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria “Ospedali Riuniti” di Foggia.

Il corso prepara alla professione di (codifiche ISTAT): Medici generici - (2.4.1.1.0)

Per quanto riguarda i dati del cruscotto ANVUR 2014/2015, emerge: 1) un incremento degli immatricolati; 2) un incremento degli iscritti; 3) un lieve calo percentuale degli iscritti in corso rispetto al triennio di riferimento; 4) un numero di CFU acquisiti nel passaggio dal I al II anno pari al 62,8% dei CFU totali, a fronte di una media nazionale del 67,1%; 5) una percentuale di inattivi pari al 12,1%, a fronte di una media nazionale del 7,2%.

2) Corso di Laurea Magistrale e a Ciclo Unico in Odontoiatria e Protesi Dentaria (LM/46) Il corso si articola attualmente in sei anni e prevede la frequenza obbligatoria sia per la parte teorica che per la parte professionalizzante. L'allievo acquisisce un bagaglio di conoscenze teoriche e di abilità tecniche che gli consentiranno, appena conseguita la laurea, di esercitare la professione odontoiatrica. Per tale motivo, gli studenti dapprima sono invitati ad osservare la

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pratica operativa, svolgendo spesso anche un compito di assistenza presso la poltrona odontoiatrica, poi dopo didattica multimediale e simulata su manichini, effettuano, alla fine del loro percorso formativo, prestazioni tutorate direttamente sul paziente. Il corso di laurea offre una formazione propedeutica medico-biologica, su cui si innestano conoscenze più specifiche relative alla fisiologia e alla patologia oro-dentaria. Le conoscenze di base di natura biologica vengono quindi integrate con lo studio delle discipline cliniche che trattano dell'apparato stomatognatico e delle sue patologie dal punto di vista preventivo, diagnostico, terapeutico e riabilitativo. Al fine di garantire una didattica conforme alle direttive Europee e competitiva rispetto agli altri Atenei Italiani, l'Università di Foggia si pone come obiettivo la realizzazione di attività formative qualificanti che garantiscano ai propri Laureati conoscenze di scienze di base profonde e competenze sulle patologie dell'apparato stomatognatico anche in relazione alla salute generale e sui più attuali protocolli terapeutici. L’ammissione al Corso di Laurea prevede che lo studente abbia superato il test di ammissione nazionale, basato su quesiti a scelta multipla. La selezione viene effettuata annualmente, nel mese di settembre, in data indicata dal Ministero dell’Università e Ricerca. Gli studenti frequentano le lezioni ed i laboratori situati presso la Clinica Odontoiatrica sita in Via Rovelli a Foggia.

Il corso prepara alla professione di (codifiche ISTAT): Dentisti e odontostomatologi - (2.4.1.5.0)

Per quanto riguarda i dati del cruscotto ANVUR 2014/2015, emerge: 1) una crescita degli immatricolati; 2) un incremento degli iscritti; 3) una sostanziale conferma della percentuale degli iscritti in corso rispetto al triennio di riferimento; 4) un numero di CFU acquisiti nel passaggio dal I al II anno pari al 58,3% dei CFU totali, a fronte di una media nazionale del 76,1%; 5) una percentuale di inattivi pari al 14,3%, a fronte di una media nazionale del 10,1%

3) Corso di Laurea Magistrale in Scienze delle Attività Motorie Preventive e Adattate (LM/67)

Il Corso di Laurea Magistrale in Scienze e Tecniche delle Attività Motorie Preventive e Adattate prepara: 1) alla direzione tecnica e alla supervisione di programmi motori adattati ad adulti sani, adolescenti, anziani, soggetti con vizi posturali o con quadri clinici stabilizzati, riguardanti diversi organi e apparati, con l’approfondimento delle conoscenze relative alle possibili complicanze correlate all'esercizio fisico e alle precauzioni per prevenirle; 2) alla programmazione e alla supervisione di proposte individualizzate di esercizio fisico, basandosi su indicazioni sanitarie e dati di valutazione motorie, stabilendo per le varie patologie croniche e condizioni di disabilità fisica e psichica, il tipo di esercizio, l’intensità, la durata, la frequenza, la progressione, le precauzioni; (3) alla valutazione dell'esercizio fisico post-riabilitativo, in termini di modalità, protocolli, misurazioni fisiologiche e risultati attesi, specifici per differenti popolazioni, inclusi soggetti con patologie cardiovascolari, polmonari, metaboliche e di altra natura in fase stabilizzata dal punto di vista clinico e riabilitativo, i bambini e gli anziani; (4) alla pratica delle procedure per fare fronte a situazioni di emergenza cardio-respiratoria, che possono insorgere prima, durante e dopo un test di esercizio o una sessione di attività motoria guidata; (5) all'indicazione delle strategie comportamentali necessarie per le modificazioni degli stili di vita, comprendenti l'esercizio, l'alimentazione e i metodi di affrontare stress e malattie;(6) agli interventi in ambito cognitivo-comportamentali utili per migliorare l'adesione ai programmi di attività motoria e la perseveranza nella loro prosecuzione;(7) all'elaborazione e l’implementazione delle metodologie e delle tecniche educative, comunicative e psico-motorie rivolte a disabili, bambini, adulti, anziani e a soggetti che necessitano di assistenza e rieducazione sociale e civile.

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L’ammissione al Corso di Laurea prevede che lo studente abbia superato il test di ammissione locale, basato su quesiti a scelta multipla. La selezione viene effettuata annualmente, nel mese di settembre. Gli studenti frequentano le lezioni ed i laboratori situati presso il Polo di Scienze Motorie situato in Viale Virgilio a Foggia.

Il corso prepara alla professione di (codifiche ISTAT): Specialisti nell'educazione e nella formazione di soggetti diversamente abili - (2.6.5.1.0) Istruttori di discipline sportive non agonistiche - (3.4.2.4.0) Organizzatori di eventi e di strutture sportive - (3.4.2.5.1) Allenatori e tecnici sportivi - (3.4.2.6.1) Atleti - (3.4.2.7.0)

Per quanto riguarda i dati del cruscotto ANVUR 2014/2015, emerge: 1) una decrescita degli immatricolati; 2) un decremento degli iscritti; 3) una sostanziale invarianza della percentuale degli iscritti in corso rispetto al triennio di riferimento; 4) un numero di CFU acquisiti nel passaggio dal I al II anno pari al 62,5% dei CFU totali, a fronte di una media nazionale del 65,8%; 5) una percentuale di inattivi pari al 17,2%, a fronte di una media nazionale del 13,9%

4) Corso di Laurea Triennale in Infermieristica (abilitante alla professione sanitaria di Infermiere) (L/SNT1)

Il Corso di Laurea in Infermieristica rappresenta l'evoluzione ultima della formazione della figura professionale dedicata all’assistenza tecnico-sanitaria del paziente. Il corso prepara al raggiungimento di un’autonomia professionale che consenta la corretta esecuzione di attività dirette alla prevenzione, alla cura e alla salvaguardia della salute individuale e collettiva. Tale corso viene a sostituire la formazione di tipo professionale una volta sostenuta dai diplomi di area sanitaria ed ancora prima dai corsi brevi, biennali ai quali si accedeva con i diplomi di scuola media inferiore. Con questo riassetto della formazione professionale infermieristica, oramai quasi ventennale, viene a configurarsi una moderna figura di professionista in grado di identificare i bisogni di assistenza infermieristica della persona, pianificare, gestire e valutare l'intervento assistenziale nel rispetto delle differenze culturali, etniche, generazionali e di genere. La nuova figura professionale dell’infermiere partecipa altresì all'identificazione dei bisogni di salute della persona, conosce i principi bioetici generali, quelli deontologici, giuridici e medico legali della professione ed è formata per documentare l'assistenza infermieristica erogata, attraverso la conoscenza delle norme di radioprotezione. Conosce, inoltre, ed utilizza almeno una lingua dell'Unione Europea, oltre l'italiano, nell'ambito specifico di competenza, garantendo lo scambio di informazioni nell'Unione Europea. I laureati nella classe L/SNT1 svolgono l’attività professionale in diversi ambiti, dalle strutture sanitarie pubbliche e private, al territorio e all’assistenza domiciliare. L’ammissione al Corso di Laurea prevede che lo studente abbia superato il test di ammissione nazionale, basato su quesiti a scelta multipla. La selezione viene effettuata annualmente, nel mese di settembre, in data indicata dal Ministero dell’Università e Ricerca.

Per la sede di Foggia: gli studenti frequentano le lezioni ed i laboratori ubicati presso il Polo Biomedico Universitario “Emanuele Altomare”; i reparti e servizi clinici universitari sono all’interno dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria “Ospedali Riuniti” di Foggia. Per la sede di San Severo (Fg): gli studenti frequentano le lezioni e svolgono l’attività pratico-professionalizzante presso le strutture del Presidio Ospedaliero “Teresa Masselli Mascia” in San Severo. Per la sede di San Giovanni Rotondo (Fg): gli studenti frequentano le lezioni e svolgono l’attività pratico-professionalizzante presso le strutture dell’IRCCS “Casa Sollievo della Sofferenza” in del

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CdL in San Giovanni Rotondo Per la sede di Barletta (BAT): gli studenti frequentano le lezioni e svolgono l’attività pratico-professionalizzante presso le strutture dell’Ospedale Civile di Barletta "Monsignor Raffaele Dimiccoli" Per la sede di Matera: gli studenti frequentano le lezioni e svolgono l’attività pratico-professionalizzante presso le strutture dell’Azienda Sanitaria Locale di Montescaglioso (Mt) Per la sede di Lagonegro (Pz): gli studenti frequentano le lezioni e svolgono l’attività pratico-professionalizzante presso le strutture del Polo Didattico Ospedali Unificati del Lagonegrese

Il corso prepara alla professione di (codifiche ISTAT): Professioni sanitarie infermieristiche - (3.2.1.1.1)

Per quanto riguarda i dati del cruscotto ANVUR 2014/2015, emerge: 1) una crescita degli immatricolati; 2) un incremento degli iscritti; 3) una sostanziale invarianza della percentuale degli iscritti in corso rispetto al triennio di riferimento; 4) un numero di CFU acquisiti nel passaggio dal I al II anno pari al 60,1% dei CFU totali, a fronte di una media nazionale del 64,1%; 5) una percentuale di inattivi pari al 20,9%, a fronte di una media nazionale del 18,3%.

5) Corso di Laurea Triennale in Fisioterapia (abilitante alla professione sanitaria di Fisioterapista) (L/SNT2)

Il corso è rivolto alla formazione tecnico-professionale dei laureati, abilitati all'esercizio della professione di Fisioterapista e pone al centro lo studio teorico e pratico della riabilitazione fisioterapica, privilegiandol'insegnamento delle scienze tecniche fisioterapiche applicate, delle discipline cliniche di particolare interesse come l'anatomia, la medicina fisica e riabilitativa, la medicina interna, senza tralasciare tuttavia gli ambiti di patologia medica e chirurgica correlati, di maggior riferimento per la professione. Le attività di base sono state selezionate sia nell'ottica di una preparazione di ordine generale che come supporto fondamentale allo studio delle discipline caratterizzanti la professione. La formazione del futuro professionista fisioterapista avviene integrando costantemente aspetti pratici e teorici, nell'ambito delle strutture sanitarie sedi dei corsi. L'evoluzione della professione, ha inoltre imposto, l'acquisizione di specifiche competenze e di capacità relazionali, ritenute necessarie per interagire con il paziente e con in generale tutto il sistema professionale.

L’ammissione al Corso di Laurea prevede che lo studente abbia superato il test di ammissione nazionale, basato su quesiti a scelta multipla. La selezione viene effettuata annualmente, nel mese di settembre, in data indicata dal Ministero dell’Università e Ricerca. Gli studenti frequentano le lezioni ed i laboratori situati presso il Polo Biomedico Universitario “Emanuele Altomare”; i reparti e servizi clinici universitari sono all’interno dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria “Ospedali Riuniti” di Foggia.

Il corso prepara alla professione di (codifiche ISTAT): Fisioterapisti - (3.2.1.2.2)

Per quanto riguarda i dati del cruscotto ANVUR 2014/2015, emerge: 1) una crescita degli immatricolati; 2) un incremento degli iscritti; 3) una sostanziale invarianza della percentuale degli iscritti in corso rispetto al triennio di riferimento; 4) un numero di CFU acquisiti nel passaggio dal I al II anno pari al 31,5% dei CFU totali, a fronte di una media nazionale del 68,8%; 5) una percentuale di inattivi pari al 44,4%, a fronte di una media nazionale del 19,4%.

6) Corso di Laurea Triennale in Dietistica (abilitante alla professione sanitaria di Dietista) (L/SNT3)

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Il corso è rivolto alla formazione tecnico-professionale dei laureati, abilitati all'esercizio della professione di Dietista e pone al centro lo studio teorico/pratico delle Scienze della Dietistica, privilegiando l'insegnamento delle scienze tecniche dietetiche applicate, delle discipline cliniche di particolare interesse come l'endocrinologia, la gastroenterologia, la medicina interna, la pediatria, le scienze merceologiche e le tecnologie alimentari, senza tralasciare tuttavia gli ambiti di patologia medica e chirurgica correlati, di maggior riferimento per la professione. Le attività di base sono state selezionate sia nell'ottica di una preparazione di ordine generale che come supporto fondamentale allo studio delle discipline caratterizzanti la professione. L'evoluzione della professione, ha inoltre imposto, l'acquisizione di specifiche competenze e di capacità relazionali, ritenute necessarie per interagire con il paziente e con tutto il sistema professionale, per rispondere a tale esigenza il percorso formativo ha previsto insegnamenti nel campo delle scienze umane e psicopedagogiche, finalizzati appunto all'acquisizione di quei comportamenti e atteggiamenti, necessari e fondamentali per relazionarsi con la complessità del proprio ambiente lavorativo.

L’ammissione al Corso di Laurea prevede che lo studente abbia superato il test di ammissione nazionale, basato su quesiti a scelta multipla. La selezione viene effettuata annualmente, nel mese di settembre, in data indicata dal Ministero dell’Università e Ricerca. Gli studenti frequentano le lezioni ed i laboratori situati presso il Polo Biomedico Universitario “Emanuele Altomare”; i reparti e servizi clinici universitari sono all’interno dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria “Ospedali Riuniti” di Foggia.

Il corso prepara alla professione di (codifiche ISTAT): Dietisti - (3.2.1.4.5)

Per quanto riguarda i dati del cruscotto ANVUR 2014/2015, emerge: 1) una crescita degli immatricolati; 2) un incremento degli iscritti; 3) una sostanziale invarianza della percentuale degli iscritti in corso rispetto al triennio di riferimento; 4) un numero di CFU acquisiti nel passaggio dal I al II anno pari al 69,9% dei CFU totali, a fronte di una media nazionale del 65,8%; 5) una percentuale di inattivi nulla a fronte di una media nazionale del 20,0%.

7) Corso di Laurea Triennale in Tecniche di Laboratorio Biomedico (abilitante alla professione sanitaria di Tecnico di Laboratorio Biomedico) (L/SNT3)

Il corso di Tecniche di Laboratorio Biomedico consiste in un Corso professionalizzante teorico-pratico della durata di tre anni, teso alla formazione di un operatore sanitario, in possesso di Laurea abilitante, responsabile degli atti di sua competenza, che svolge attività di laboratorio di analisi e di ricerca relative ad analisi biomediche e biotecnologiche, ed in particolare di biochimica, di biochimica clinica, di microbiologia e virologia, di farmacotossicologia, di immunologia, di patologia clinica, di ematologia, di citologia e di istopatologia. Le attività didattiche teoriche articolate in Corsi Integrati, costituiti da più moduli di insegnamento del medesimo ambito disciplinare, forniscono agli studenti le conoscenze teoriche essenziali delle scienze di base ed i principi delle metodologie necessarie per lo svolgimento della loro professione. Sono inoltre previsti crediti formativi che possono essere acquisiti dallo studente frequentando corsi monografici o forum su tematiche inerenti la professione; per la conoscenza di una lingua straniera; e per l'acquisizione di altre abilità informatiche e relazionali. Il tirocinio pratico formativo viene svolto in contesti lavorativi specifici. Gli studenti sotto la guida di appositi tutors acquisiscono la manualità e la piena padronanza di tutte le necessarie competenze utili per lo svolgimento della professione. Il Corso di Laurea Triennale si conclude con un esame finale con valore abilitante.

L’ammissione al Corso di Laurea prevede che lo studente abbia superato il test di ammissione nazionale, basato su quesiti a scelta multipla. La selezione viene effettuata annualmente, nel

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mese di settembre, in data indicata dal Ministero dell’Università e Ricerca. Gli studenti frequentano le lezioni ed i laboratori situati presso il Polo Biomedico Universitario “Emanuele Altomare”; i reparti e servizi clinici universitari sono all’interno dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria “Ospedali Riuniti” di Foggia.

Il corso prepara alla professione di (codifiche ISTAT): Tecnici sanitari di laboratorio biomedico - (3.2.1.3.2)

Per quanto riguarda i dati del cruscotto ANVUR 2014/2015, emerge: 1) una sostanziale invarianza degli immatricolati; 2) un incremento degli iscritti; 3) una sostanziale invarianza della percentuale degli iscritti in corso rispetto al triennio di riferimento; 4) un numero di CFU acquisiti nel passaggio dal I al II anno pari al 84,4% dei CFU totali, a fronte di una media nazionale del 65,8%; 5) una percentuale di inattivi del 15,4% a fronte di una media nazionale del 20,0%.

8) Corso di Laurea Triennale in Tecniche di radiologia medica, per immagini e radioterapia (abilitante alla professione sanitaria di Tecnico di radiologia medica) (L/SNT3)

Il corso è rivolto alla formazione tecnico-professionale dei laureati, abilitati all'esercizio della professione di Tecnico Sanitario di Radiologia Medica e pone al centro lo studio teorico e pratico delle indagini e delle prestazioni radiologiche, privilegiando l'insegnamento delle tecniche radiologia medica, delle discipline biomediche e cliniche connesse, in particolare: oltre alla radiologia, l' anatomia e fisiologia umana, la fisica e biofisica senza tralasciare tuttavia gli ambiti di patologia medica e chirurgica correlate, di maggior riferimento per la professione. Le attività di base sono state selezionate sia nell'ottica di una preparazione di ordine generale che come supporto fondamentale allo studio delle discipline caratterizzanti la professione. La formazione del futuro professionista avviene integrando costantemente aspetti pratici e teorici, nell'ambito delle strutture sanitarie sedi dei corsi. L'evoluzione della professione, ha inoltre imposto, l'acquisizione di specifiche competenze e di capacità relazionali, ritenute necessarie per interagire con il paziente e con in generale tutto il sistema professionale.

L’ammissione al Corso di Laurea prevede che lo studente abbia superato il test di ammissione nazionale, basato su quesiti a scelta multipla. La selezione viene effettuata annualmente, nel mese di settembre, in data indicata dal Ministero dell’Università e Ricerca. Gli studenti frequentano le lezioni e svolgono l’attività pratico-professionalizzante presso le strutture dell’Ospedale Civile di Barletta "Monsignor Raffaele Dimiccoli".

Il corso prepara alla professione di (codifiche ISTAT): Tecnici sanitari di radiologia medica - (3.2.1.3.3)

Per quanto riguarda i dati del cruscotto ANVUR 2014/2015, emerge: 1) una sostanziale invarianza degli immatricolati; 2) un leggero decremento degli iscritti; 3) una sostanziale invarianza della percentuale degli iscritti in corso rispetto al triennio di riferimento; 4) un numero di CFU acquisiti nel passaggio dal I al II anno pari al 50,8% dei CFU totali, a fronte di una media nazionale del 65,8%; 5) una percentuale di inattivi del 20,0% esattamente pari alla media nazionale.

9) Corso di Laurea Triennale in Scienze delle Attività Motorie e Sportive (L-22)

Il Corso di Laurea triennale in Scienze delle Attività Motorie e Sportive (L22) attivo pressol'Università degli Studi di Foggia dall'A.A. 2001-2002, è il risultato della ultima trasformazione del Corso di Diploma rilasciato dall'I.S.E.F (IstitutoSuperiore di Educazione Fisica), di durata triennale. Il Decreto Legislativo n. 178 dell'8 maggio 1998 disciplinava la trasformazione degli I.S.E.F. e l'istituzione dei Corsi di Laurea in Scienze Motorie (a norma dell'art. 17, comma 115, della legge

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15 maggio 1997, n. 127).

In particolare, l'art. 2, comma 2, stabiliva che “il corso di Laurea in Scienze Motorie era finalizzato all'acquisizione di adeguate conoscenze di metodi e contenuti culturali, scientifici e professionali nelle seguenti aree:

a)Didattico-educativa, finalizzata all'insegnamento nelle scuole di ogni ordine e grado; b)Della prevenzione e dell'educazione motoria adattata, finalizzata a soggetti di diversa età e a soggetti disabili;

c) Tecnico-sportiva, finalizzata alla formazione nelle diverse discipline; d) Manageriale, finalizzata all'organizzazione e alla gestione delle attività e delle strutture

sportive”.

Il corso di studio, con l’entrata in vigore della Legge 4-8-2000, ha l'obiettivo di formare figure professionali con un'adeguata padronanza di metodi e contenuti scientifici generali e specifici, in grado di recepire e gestire l'innovazione, adeguandosi all'evoluzione scientifica e metodologica nell'ambito delle attività motorie, sportive per le diverse fasce di età e bisogni formativi. Il corso di studio si propone di analizzare le valenze formative ed i processi metodologici riguardo l'insegnamento e l'apprendimento motorio per i soggetti di età diverse e per i soggetti con bisogni educativi speciali. I laureati in questo corso di studio potranno svolgere attività professionali in ambito pubblico e privato, con particolare riferimento all'insegnamento delle attività motorie e sportive, all'allenamento sportivo, al coordinamento ed alla dirigenza di impianti e strutture destinate alla pratica motoria, sportiva e ricreativa o del tempo libero per le diverse fasce d’età, all'organizzazione di manifestazioni sportive, ecc.

Principali competenze del laureato della L22:

- analizzare e distinguere i fondamenti scientifici, psicopedagogici, biomedici e metodologici dell’insegnamento e dell’apprendimento motorio per le diverse fasce di età e contesti formativi;

- distinguere le metodologie per l’apprendimento e lo sviluppo motorio, riferite alle diverse età ed ai diversi bisogni formativi;

- progettare percorsi metodologico - didattici per l’età evolutiva, adulta, anziana e per i soggetti diversamente abili (popolazioni speciali) ed applicare metodi differenti per la valutazione delle competenze motorie;

- rielaborare i contenuti e le metodologie dell’insegnamento e dell’apprendimento motorio, adattandole ai diversi contesti formativi (scuola, tempo libero, sport);

- interagire nei diversi ambiti formativi, attraverso la comunicazione orale, scritta e grafica di dati quantitativi e qualitativi.

L’ammissione al Corso di Laurea prevede che lo studente abbia superato il test di ammissione locale, basato su quesiti a scelta multipla. La selezione viene effettuata annualmente, nel mese di settembre. Gli studenti frequentano le lezioni ed i laboratori situati presso il Polo di Scienze Motorie situato in Viale Virgilio a Foggia.

Il corso prepara alla professione di (codifiche ISTAT): Animatori turistici e professioni assimilate - (3.4.1.3.0) Istruttori di discipline sportive non agonistiche - (3.4.2.4.0) Organizzatori di eventi e di strutture sportive - (3.4.2.5.1) Allenatori e tecnici sportivi - (3.4.2.6.1) Arbitri e giudici di gara - (3.4.2.6.2)

Per quanto riguarda i dati del cruscotto ANVUR 2014/2015, emerge: 1) una sostanziale invarianza degli immatricolati; 2) un leggero incremento degli iscritti; 3) un incremento della percentuale

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degli iscritti in corso rispetto al triennio di riferimento; 4) un numero di CFU acquisiti nel passaggio dal I al II anno pari al 44,6% dei CFU totali, a fronte di una media nazionale del 57,6%; 5) una percentuale di inattivi del 21,5% superiore al dato medio nazionale pari al 19,6%.

10) Corso di Laurea Triennale in Scienze e Tecnologie Biomolecolari (L-2)

Il corso è in fase di accreditamento iniziale ad opera dell’Agenzia Nazionale della Valutazione dell’Università e della Ricerca e del MiUR. Il Corso sarà svolto in collaborazione con l’Università di Wolverhampton (UK). Intende fornire ai laureati gli strumenti necessari a realizzare un approccio conoscitivo integrato ai sistemi biologici. Con questo termine si indica un approccio indirizzato allo studio dell'insieme dei componenti molecolari, dei parametri biologici/fisiologici e delle loro interazioni nei sistemi complessi.

Ai fini indicati, il corso comprende attività formative che permettono: - di acquisire conoscenze approfondite dei componenti strutturali della cellula, del loro ruolo

nel mantenimento dell'integrità cellulare, nella comunicazione cellulare e nella regolazione del metabolismo;

- di conoscere e di comprendere le tecnologie utilizzate per la manipolazione genetica; - di acquisire adeguate competenze di chimica e di fisica, in particolare di integrare i

fondamenti scientifici delle metodologie di analisi che caratterizzano le tecnologie biomolecolari;

- di acquisire adeguate competenze di matematica, di statistica e di informatica, in particolare quelle rivolte all'analisi dei dati;

- di saper utilizzare tutte le informazioni derivanti delle moderne piattaforme biotecnologiche e di applicarle in situazioni concrete per analizzare e comprendere i fenomeni biologici;

- di acquisire adeguate conoscenze delle normative giuridiche e deontologiche e delle problematiche bioetiche

- di acquisire competenze in management

Il corso prepara alla professione di: Tecnico nell’industria farmaceutica, cosmetica e alimentare

Tecnico in Università ed altri istituti ed enti pubblici o privati di ricerca biomedica, farmaceutica e biotecnologica

Consulente per piccole e medie imprese nel settore della qualità ambientale e dell’igiene sui posti di lavoro

Informatore scientifico

L’ammissione al Corso di Laurea prevede che lo studente abbia superato il test di ammissione locale, basato su quesiti a scelta multipla. La selezione viene effettuata annualmente, nel mese di settembre. Gli studenti frequentano le lezioni ed i laboratori di ricerca situati presso il Polo Biomedico Universitario “Emanuele Altomare”; i reparti e servizi clinici universitari sono all’interno dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria “Ospedali Riuniti” di Foggia.

L’Offerta Formativa dei Dipartimenti di Area Medica prevede la partecipazione ad altri due Corsi di Laurea Magistrale: 1) il CdLM in Scienze dell’Alimentazione e della Nutrizione Umana di cui è sede amministrativa il Dipartimento di Scienze Agrarie, degli Alimenti e dell’Ambiente dell’Università di Foggia (http://www.unifg.it/laurea/corsi/2016-2017/lm-scienze-degli-alimenti-e-nutrizione-umana); 2) il CdLM Interateneo in Scienze e Tecnologie Genetiche di cui è sede amministrativa l’Università del Sannio: il corso è organizzato in collaborazione con l’Università degli Studi di Bari, l’Università degli Studi di Napoli "Federico II" e l’istituto di Ricerche Genetiche Gaetano Salvatore (IRGS) del Consorzio Blogem di Ariano Irpino (Avellino), che ospita le attività del corso di Laurea (

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http://www.sciunisannio.it/corsi ).

7.4.2 Requisiti minimi di docenza

Tutti i professori di ruolo dei due Dipartimenti di Area Medica sono impegnati sui CdS attivi. Per confermare, anche nell’a.a. 2017-2018, l’offerta formativa attuale e arricchirla di un corso di nuova istituzione a connotazione internazionale (il Corso di Scienze e Tecnologie Biomolecolari, attualmente in fase di valutazione per l’accreditamento iniziale), di cui alla relativa scheda descrittiva n.10, si è fatto ricorso a due professori del Dipartimento di Giurisprudenza, a quattro professori del Dipartimento di Economia e ad un ricercatore del Dipartimento di Scienze Agrarie, degli Alimenti e dell’Ambiente.

I prof.ri Maurizio Ricci e Aldo Ligustro del Dipartimento di Giurisprudenza sono docenti di riferimento rispettivamente per il CdL in Infermieristica e per il CdLM in Scienze e Tecniche delle Attività Motorie Preventive e Adattate. I prof.ri Massimo Gazzara (docente di riferimento a Scienze delle Attività Motorie e Sportive), Giorgio Pelagatti (Infermieristica), Giuseppe Martino Nicoletti e Antonio Corvino (docenti di riferimento a Dietistica) sono stati conferiti dal Dipartimento di Economia. Infine la ricercatrice Annalisa Mastroserio del Dipartimento di Scienze Agrarie, degli Alimenti e dell’Ambiente.

In sintesi, per rafforzare la propria offerta formativa con un nuovo corso in Scienze e Tecnologie Biomolecolari, i Corsi di Studio dei Dipartimenti necessitano dei seguenti docenti: Medicina e Chirurgia - 13 professori + 10 ricercatori (tot. 23 come da D.M.987/2016 in relazione alla numerosità massima dei propri studenti); Odontoiatria e Protesi Dentaria – 10 professori + 8 ricercatori (tot. 18 come da D.M.987/2016); STAMPA – 2 professori + 2 ricercatori (tot. 4 come da D.M.987/2016); Fisioterapia, Dietistica, TLB, TSRM – 3 professori + 2 ricercatori (tot. 5x4=20 come da D.M.987/2016) e Infermieristica – 18 professori + 12 ricercatori (tot. 30 in relazione alla numerosità delle sedi – sei – in cui si svolge il medesimo corso). E’ Attualmente in corso la valutazione ad opera dell’ANVUR, in sede di accreditamento iniziale, del CdL triennale in Scienze e Tecnologie Biomolecolari (con la relativa necessità di 9 docenti di riferimento di cui 5 professori e 4 ricercatori).

Il corpo docente dei Dipartimenti di Area Medica consta (come da tabella di cui al paragrafo sul Personale) di 22 Professori di prima fascia, 36 Professori di seconda fascia e 39 ricercatori a tempo indeterminato. Ad essi sono da aggiungersi 14 ricercatori a tempo determinato di cui 10 di cui all’art. 24 comma 3 l. a) L240/2010 e 4 di cui all’ art. 24 comma 3 l. b) L240/2010. Il totale della forza lavoro del Corpo Docente ammonta quindi a 111 unità a fronte delle 104 unità necessarie. Occorre segnalare tuttavia che un Professore Ordinario sarà collocato in pensionamento a far data dal 1.06.2017 e quattro a far data dal 1.10.2017. Inoltre la ricercatrice Olga Lamacchia è docente di riferimento del Corso di Laurea Magistrale Interdipartimentale in Scienze degli Alimenti e Nutrizione Umana (con il Dipartimento di Scienze Agrarie, degli Alimenti e dell’Ambiente) e la ricercatrice Giovanna D’Andrea è docente di riferimento del CdLM Interateneo in Scienze e Tecnologie Genetiche (di cui è sede amministrativa l’Università del Sannio).

Infine, i Dipartimenti hanno concluso la procedura valutativa per la copertura di quattro posti di professore di II fascia le cui procedure dovrebbero concludersi con le deliberazioni del Senato Accademico e del Consiglio di Amministrazione dell’Università di Foggia entro il 15 Marzo 2017.

7.4.3 Coerenza tra ricerca e didattica dipartimentale

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L’ offerta formativa dei due Dipartimenti è organizzata sulla base delle competenze scientifiche dei docenti che insegnano nei singoli CdS, competenze declinate nelle discipline scientifiche di base e nelle attività caratterizzanti i singoli CdS. La coerenza tra l’attività di ricerca e l’attività didattica è particolarmente evidente in considerazione della stretta correlazione esistente, anche da un punto di vista strettamente organizzativo e logistico, tra la sede nella quale si svolge l’attività di didattica frontale e la formazione pratico-professionalizzante e i laboratori di ricerca, attivi nel Centro di Ricerca “E.Altomare”, adiacente all’AOU “Ospedali Riuniti di Foggia”, ove si svolge la maggior parte delle attività professionalizzanti. Anche nelle sedi decentrate già menzionate, l’attività didattica viene svolta in contiguità con le strutture assistenziali di riferimento.

7.4.4 Domanda di formazione e occupabilità

Ogni Corso di Laurea sta avviando un dialogo costante con le Parti Interessate (territorio, enti locali, nazionali ed internazionali, studenti, ecc.): i Gruppi di Assicurazione della Qualità dei CdS si riuniscono unitamente alle P.I. per monitorare il percorso formativo sulla base dei dati a disposizione avendo grande attenzione all’andamento del mercato del lavoro nei vari ambiti.

Inoltre è in atto per ogni Corso di Laurea un percorso per pervenire alla costituzione di veri e propri comitati di indirizzo con il compito di agevolare l’occupabilità degli studenti. La struttura di staff a presidio della didattica e dei servizi agli studenti elabora anche ulteriori documenti (oltre al diploma supplement) per favorire l’occupabilità dei propri laureati anche al di fuori del contesto europeo.

Dai più aggiornati dati Almalaurea (indagine 2015), emergono, infine le seguenti indicazioni sulla occupabilità dei laureati dei Corsi di Studio dei Dipartimenti di Area Medica ad un anno dal conseguimento del titolo tenendo presente che per quel che riguarda Medicina, le rilevazioni forniscono indicazioni parziali dal momento che i laureati intraprendono un percorso di formazione specialistica post-laurea, requisito previsto dalla legislazione vigente per lo svolgimento dell’attività professionale nel Sistema Sanitario Nazionale pubblico e convenzionato, come già specificato.

LM a ciclo unico in Medicina e Chirurgia (LM/41)

Esiti occupazionali a 1 anno dal conseguimento del

titolo

Lavorano 37,5 %*

hanno notato un miglioramento del proprio lavoro dovuto alla laurea

94,4 %

efficacia della laurea nel lavoro svolto (molto o abbastanza) 100 %

*le rilevazioni forniscono indicazioni parziali dal momento che i laureati intraprendono un percorso di formazione specialistica post-laurea, requisito previsto dalla legislazione vigente per lo svolgimento dell’attività professionale nel Sistema Sanitario Nazionale pubblico e

convenzionato

LM a ciclo unico in Odontoiatria e Protesi Dentaria (LM/46)

Esiti occupazionali a 1 anno dal conseguimento del

titolo

Lavorano 37,5 %

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hanno notato un miglioramento del proprio lavoro dovuto alla laurea

66,7 %

efficacia della laurea nel lavoro svolto (molto o abbastanza) 100 %

LM in Scienze e Tecniche delle Attività Motorie Preventive e Adattate (LM/67)

Esiti occupazionali a 1 anno dal

conseguimento del titolo

Lavorano 57,7%

hanno notato un miglioramento del proprio lavoro dovuto alla laurea

44,4 %

efficacia della laurea nel lavoro svolto (molto o abbastanza) 60 %

CdL in Scienze dell’attività motoria e sportiva (L-22)

Esiti occupazionali a 1 anno dal conseguimento del titolo

sono iscritti a un corso di laurea magistrale 69,2 %

Lavorano 48,1 %

hanno iniziato a lavorare dopo la laurea 40 %

CdL in Infermieristica (L/SNT1)

Esiti occupazionali a 1 anno dal conseguimento del titolo

sono iscritti a un corso di laurea magistrale 1,8 %

Lavorano 40,0 %

hanno iniziato a lavorare dopo la laurea 84,1 %

CdL in Fisioterapia (L/SNT2)

Esiti occupazionali a 1 anno dal

conseguimento del

titolo

sono iscritti a un corso di laurea magistrale 0 %

Lavorano 77,8 %

hanno iniziato a lavorare dopo la laurea 78,6 %

CdL in Dietistica (L/SNT3)

Esiti occupazionali a 1 anno dal conseguimento del

titolo

sono iscritti a un corso di laurea magistrale 60 %

Lavorano 20 %

hanno iniziato a lavorare dopo la laurea 100 %

CdL in Tecniche di Laboratorio Biomedico (L/SNT3)

Esiti occupazionali a 1 anno dal

conseguimento del titolo

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sono iscritti a un corso di laurea magistrale 50 %

Lavorano 50 %

hanno iniziato a lavorare dopo la laurea 42,9 %

CdL in Tecniche di Tecniche di radiologia medica, per immagini e radioterapia (L/SNT3)

Esiti occupazionali a 1 anno dal

conseguimento del

titolo

sono iscritti a un corso di laurea magistrale 0 %

Lavorano 38,5 %

hanno iniziato a lavorare dopo la laurea 100 %

I dati relativi all’occupabilità ad un anno dalla laurea risentono delle difficoltà generali di occupazione nel territorio. L’impegno profuso dalle strutture di staff per tutto quel che consente il placement, è volto a migliorare questo aspetto, in particolare è attivo un servizio di counseling per il recupero degli studenti in ritardo con il loro percorso di carriera e fuori corso.

7.4.5 Matrice SWOT

Punti di forza

- Efficacia complessiva, ai fini occupazionali, del titolo di studio

- Buon rapporto docenti/studenti

- Buona organizzazione logistica e di coordinamento dell’attività didattica d’aula presso le sedi universitarie con l’attività professionalizzante presso le Aziende Ospedaliere di riferimento.

Punti di debolezza

- Assenza di copertura in alcuni SSD (MED/07 Microbiologia generale e clinica, MED/12 Gastroenterologia, MED/29 Chirurgia maxillofacciale, MED/45 Scienze infermieristiche, cliniche e pediatriche)

Opportunità

- Monitoraggio carriere studenti - Revisione

regolamenti/ordinamenti

Minacce

- Numero docenti di riferimento - Numero di studenti laureati

fuori corso

7.4.6 Aree di miglioramento e programmazione triennale offerta formativa dipartimentale

L’offerta formativa dei Dipartimenti di Area Medica non presenta sostanziali punti di criticità a livello di didattica erogata. In considerazione dell’attuale numero dei docenti, non si prevede un ulteriore arricchimento dell’offerta formativa; sarà tuttavia valutata nel prosieguo la possibilità di includere nell’offerta un Corso di Laurea Magistrale nel settore delle Biotecnologie, che consenta

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ai laureati di primo livello in Scienze e Tecnologie Biomolecolari di completare la formazione presso l’Università di Foggia.

Le principali aree di miglioramento sulle quali si sta operando sono di seguito elencate: 1) potenziamento del servizio di counseling per il recupero degli studenti in ritardo con il loro percorso di carriera e/o fuori corso; 2) il monitoraggio dell’offerta formativa esistente ed il relativo miglioramento, mediante modifiche di regolamento e/o ordinamento in collaborazione con gli studenti e con le Parti Interessate, nella rispondenza tra le diverse esigenze; 2) il costante impegno, in collaborazione con gli Organi di Governo centrali, per migliorare la qualità delle infrastrutture (aule e servizi) e offrire strumenti didattici innovativi, quali uno skill-lab per attività di simulazione con manichini. 7.5 Dipartimento di Studi Umanistici

7.5.1. Analisi dell’offerta attuale (commento dati cruscotto ANVUR)

L’offerta formativa del Dipartimento di Studi Umanistici si articola in quattro Corsi di Studio:

3) Corso di Laurea Triennale Interclasse in Lettere e Beni Culturali (classe L 10 e L 1)

I laureati acquisiranno una solida e adeguata formazione di base in ambito filologico e letterario, linguistico, archeologico e storico-artistico, antropologico; saranno inoltre in grado di utilizzare in maniera adeguata i principali strumenti informatici e della comunicazione telematica negli ambiti specifici di competenza e di utilizzare fluentemente, in forma scritta e orale, almeno una lingua dell’Unione Europea oltre all’italiano, con riferimento anche ai lessici disciplinari. Per quanto riguarda i dati del cruscotto ANVUR 2014/15, emerge: 1. un lieve calo tendenziale relativo agli immatricolati rispetto al triennio di riferimento; 2. un incremento del numero complessivo degli iscritti rispetto al triennio di riferimento; 3. una situazione di stabilità relativa agli iscritti in corso; 4. un numero di CFU acquisiti nel passaggio dal I al II anno pari al 40% dei CFU totali, a fronte di una media nazionale del 50% circa; 5. una percentuale di inattivi pari al 37%, a fronte di una media nazionale del 28%; 6. una percentuale del 69% di laureati che hanno acquisito CFU in attività di stage, a fronte di una media nazionale del 22%. Analizzando, invece, i dati dell’Anagrafe Nazionale degli Studenti iscritti al primo anno (aa.aa. 2011/12-2015/16) e i MAV - I rata Unifg (a.a. 2016/17) – con riferimento ai soli residenti in Italia –, emerge: 1. per il Dipartimento di Studi Umanistici, un numero di iscritti tendenzialmente stabile, ad eccezione dell’a.a. 2015/16, che ha registrato un forte calo, calo che però ha riguardato in misura minore il corso in Lettere e BBCC; 2. una numerosità massima, rispetto alla classe di appartenenza, intorno a valori di poco inferiori allo 0,80.

4) Corso di Laurea triennale in Scienze dell’educazione e della formazione (classe L 19)

I laureati acquisiranno una solida e adeguata formazione di base in ambito pedagogico, metodologico-didattico, letterario, storico, filosofico, sociologico, psicologico e antropologico. Saranno inoltre in grado di utilizzare in maniera adeguata i principali strumenti informatici e della comunicazione telematica negli ambiti specifici di competenza e di

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utilizzare fluentemente, in forma scritta e orale, almeno due lingue dell’Unione Europea oltre all’italiano, con riferimento anche ai lessici disciplinari.

Per quanto riguarda i dati del cruscotto ANVUR 2014/15, emerge: 1. un aumento tendenziale relativo agli immatricolati rispetto al triennio di riferimento; 2. un deciso incremento del numero complessivo degli iscritti rispetto al triennio di riferimento; 3. un incremento degli iscritti in corso; 4. un numero di CFU acquisiti nel passaggio dal I al II anno pari al 32% dei CFU totali, a fronte di una media nazionale del 55% circa; 5. una percentuale di inattivi pari al 41%, a fronte di una media nazionale del 26%; 6. una percentuale del 40% di laureati che hanno acquisito CFU in attività di stage, a fronte di una media nazionale del 9%.

Analizzando, invece, i dati dell’Anagrafe Nazionale degli Studenti iscritti al primo anno (aa.aa. 2011/12-2015/16) e i MAV - I rata Unifg (a.a. 2016/17) – con riferimento ai soli residenti in Italia –, emerge: 1. per il Dipartimento di Studi Umanistici, un numero di iscritti tendenzialmente stabile, ad eccezione dell’a.a. 2015/16, che ha registrato un forte calo, calo che ha riguardato in misura notevole proprio il corso in Scienze dell’educazione e della formazione; 2. una numerosità massima, rispetto alla classe di appartenenza, intorno a valori che oscillano tra 1,20 e 1,50.

5) Corso di Laurea Magistrale Interclasse in Filologia, Letterature e Storia (classe LM 14 e LM 15)

I laureati acquisiranno ampie e approfondite conoscenze teoriche sui processi di comunicazione in generale e sui meccanismi della produzione e della comunicazione letteraria in particolare; saranno inoltre in grado di utilizzare in maniera adeguata i principali strumenti informatici e della comunicazione telematica negli specifici ambiti di competenza e di utilizzare fluentemente, in forma scritta e orale, almeno una lingua dell’Unione Europea oltre all’italiano, con riferimento anche ai lessici disciplinari.

Per quanto riguarda i dati del cruscotto ANVUR 2014/15, emerge: 1. un lieve calo tendenziale relativo agli immatricolati rispetto al triennio di riferimento; 2. un calo del numero complessivo degli iscritti rispetto al triennio di riferimento; 3. un calo degli iscritti in corso; 4. un numero di CFU acquisiti nel passaggio dal I al II anno pari al 56% dei CFU totali, a fronte di una media nazionale del 70% circa; 5. una percentuale di inattivi pari al 6%, a fronte di una media nazionale del 8%; 6. una percentuale del 79% di laureati che hanno acquisito CFU in attività di stage, a fronte di una media nazionale del 15%.

Analizzando, invece, i dati dell’Anagrafe Nazionale degli Studenti iscritti al primo anno (aa.aa. 2011/12-2015/16) e i MAV - I rata Unifg (a.a. 2016/17) – con riferimento ai soli residenti in Italia –, emerge: 1. per il Dipartimento di Studi Umanistici, un numero di iscritti tendenzialmente stabile, ad eccezione dell’a.a. 2015/16, che ha registrato un forte calo, calo che tuttavia non ha riguardato il corso magistrale in Filologia, Letterature e Storia, in forte ripresa proprio nell’a.a. 2015/16; 2. una numerosità massima, rispetto alla classe di appartenenza, intorno a valori dello 0,50.

6) Corso di laurea magistrale interclasse in Scienze pedagogiche e della progettazione

educativa (classe LM 50 e LM 85)

I laureati acquisiranno ampie e approfondite conoscenze teoriche nei settori della pedagogia generale, della storia della pedagogia, della didattica e pedagogia speciale, della pedagogia sperimentale, della psicologia del lavoro, della storia contemporanea, della

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sociologia dei processi culturali e comunicativi, del diritto pubblico, della sociologia generale, della storia della filosofia e della storia della scienza e delle tecniche.

Per quanto riguarda i dati del cruscotto ANVUR 2014/15, emerge: 1. una crescita relativa agli immatricolati rispetto al triennio di riferimento; 2. un calo del numero complessivo degli iscritti rispetto al triennio di riferimento; 3. un calo degli iscritti in corso; 4. un numero di CFU acquisiti nel passaggio dal I al II anno pari al 50% dei CFU totali, a fronte di una media nazionale del 70% circa; 5. una percentuale di inattivi pari al 22%, a fronte di una media nazionale del 17%; 6. una percentuale del 57% di laureati che hanno acquisito CFU in attività di stage, a fronte di una media nazionale del 14%.

Analizzando, invece, i dati dell’Anagrafe Nazionale degli Studenti iscritti al primo anno (aa.aa. 2011/12-2015/16) e i MAV - I rata Unifg (a.a. 2016/17) – con riferimento ai soli residenti in Italia –, emerge: 1. per il Dipartimento di Studi Umanistici, un numero di iscritti tendenzialmente stabile, ad eccezione dell’a.a. 2015/16, che ha registrato un forte calo, calo che però non ha sostanzialmente riguardato il corso magistrale in Scienze pedagogiche e della progettazione

educativa; 2. una numerosità massima, rispetto alla classe di appartenenza, intorno allo 0,80.

7.5.2. Requisiti minimi di docenza

Il Dipartimento di Studi Umanistici ha attualmente impegnati tutti i professori di ruolo sui CdS attivi e, per sostenere l’offerta formativa attuale, ha fatto ricorso a un professore del Dipartimento di Giurisprudenza e un professore del Dipartimento di Economia – che risultano docenti di riferimento del Corso di Laurea Triennale in Scienze dell’educazione e della

formazione (Ch. Williams e P. Pazienza) – e a un professore del Dipartimento di Economia (F. Contò) – che risulta docente di riferimento nel Corso di Laurea Magistrale in Scienze

pedagogiche e della progettazione educativa. In sintesi, per mantenere l’attuale offerta formativa – con una utenza massima sostenibile sul CdS in Scienze dell’educazione e della

formazione (il corso con il maggior numero di iscritti) pari a 400 studenti – il Dipartimento ha bisogno dei seguenti docenti: Lettere e Beni Culturali: 5 professori + 4 ricercatori (tot. 9, come da D.M.); Scienze dell’educazione e della formazione: 9 professori + 8 ricercatori (per un numero massimo di utenza sostenibile pari a 450); Filologia, Letterature e Storia: 4 professori + 2 ricercatori (tot. 6, come da D.M.); Scienze pedagogiche e della progettazione educativa: 4 professori + 2 ricercatori (tot. 6, come da D.M.). A fronte di un numero ampiamente sufficiente di ricercatori di ruolo, ai quali vanno aggiunti anche 3 ricercatori td di tipo A e 2 ricercatori td di tipo B, il numero dei professori afferenti al Dipartimento si attesta su 21, a cui si aggiungono, attualmente, i 3 professori di altro Dipartimento. Sui 24 professori complessivamente presenti, ne sono dunque necessari 22, ma va ricordato che sono previsti i pensionamenti di quattro di essi entro il 1.10.2019, con la seguente cadenza: 1 pensionamento il 1.4.2017, 1 pensionamento il 1.10.2018 e 2 pensionamenti il 1.10.2019. Va considerata, inoltre, la possibilità che un professore – già vincitore di procedura presso altro Ateneo – possa trasferirsi a partire dall’a.a. 2017/18. A parziale recupero di professori di riferimento, il Dipartimento ha programmato la chiamata di due posti di professore di II fascia, di cui uno già bandito.

7.5.3.Coerenza tra ricerca e didattica dipartimentale

Il Dipartimento progetta e revisiona la propria offerta formativa sulla base delle competenze scientifiche dei docenti che insegnano nei singoli CdS, competenze declinate nelle macro-aree delle scienze dell’educazione e delle scienze filologiche, letterarie, linguistiche, storiche, antropologiche. La coerenza tra l’attività di ricerca e l’attività didattica appare evidente anche dall’attività di alcuni laboratori presenti nel Dipartimento, laboratori che da un lato aggregano docenti e ricercatori attorno ad ambiti di ricerca peculiari del Dipartimento stesso

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e dall’altro consentono di riportare nell’offerta didattica i risultati originali di detti ambiti di ricerca. Il Dipartimento prevede di incrementare la coerenza tra didattica e ricerca attraverso il monitoraggio dei risultati della ricerca nelle singole macro-aree, anche mediante l’individuazione di nodi tematici e punti d’interesse comuni.

7.5.4. Domanda di formazione e occupabilità

Il Dipartimento persegue con discreta continuità una politica di consultazione con le parti interessate (territorio, enti locali, nazionali ed internazionali, studenti, ecc.). Tali incontri sono finalizzati a rispondere alle richieste manifestate dagli studenti in tema di promozione dell’occupabilità, nonché a soddisfare il bisogno degli enti stessi, che chiedono di poter esprimere il loro punto di vista sulla formazione iniziale degli studenti, loro potenziali dipendenti, ovvero sulla necessità di ampliare le competenze degli studenti nei settori di riferimento. I comitati di indirizzo, in fase di attivazione, potrebbero agevolare l’occupabilità degli studenti all’estero, favorendo scambi interculturali anche durante il percorso di studi universitario, ad esempio attraverso le attività di tirocinio. In fase di progettazione e di revisione di tutti i CdS del Dipartimento, le parti interessate svolgono un ruolo fondamentale.

Dai più aggiornati dati Almalaurea (indagine 2016), emergono, infine le seguenti indicazioni sulla occupabilità dei laureati dei quattro Corsi di Studio del Dipartimento ad un anno dal conseguimento del titolo:

CdS in Lettere e Beni culturali

Esiti occupazionali a 1 anno dal conseguimento

del titolo

sono iscritti a un corso di laurea magistrale

72,4 %

lavorano 17,2 %

hanno iniziato a lavorare dopo la laurea

70 %

CdS in Scienze dell’educazione e della formazione

Esiti occupazionali a 1 anno dal conseguimento

del titolo

sono iscritti a un corso di laurea magistrale

56,1 %

lavorano 31,8 %

hanno iniziato a lavorare dopo la laurea

61,9 %

LM in Filologia, letterature e storia

Esiti occupazionali a 1 anno dal conseguimento

del titolo

lavorano 31 %

hanno notato un miglioramento del proprio lavoro dovuto alla laurea

50 %

efficacia della laurea nel lavoro svolto (molto o abbastanza)

69,3 %

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LM in Scienze pedagogiche e della progettazione educativa

Esiti occupazionali a 1 anno dal conseguimento

del titolo

lavorano 70 %

hanno notato un miglioramento del proprio lavoro dovuto alla laurea

37 %

efficacia della laurea nel lavoro svolto (molto o abbastanza)

95 %

Per quanto riguarda i due corsi triennali, a parte un opportuno riferimento al numero dei laureati in Lettere e Beni culturali, che naturalmente si iscrivono con maggiore frequenza ad un Corso di Laurea magistrale rispetto ai laureati in Scienze dell’educazione e della

formazione, appare evidente che il numero di laureati che trova lavoro dopo il conseguimento del titolo è incoraggiante. Per quanto riguarda i due corsi magistrali, una percentuale molto alta di laureati dichiara di essere soddisfatta dell’efficacia del titolo nel lavoro svolto. Area da migliorare riguarda, invece, la durata media del percorso di studio: la media per il conseguimento della laurea in Lettere e Beni culturali è di 5,1 anni, mentre per Scienze dell’educazione e della formazione è di 5,3 anni; 3,2 anni è invece la media per il conseguimento della laurea magistrale in Filologia, letterature e storia, 3 anni per la magistrale in Scienze pedagogiche e della progettazione educativa.

7.5.5. Aree di miglioramento e programmazione triennale offerta formativa dipartimentale

Il Dipartimento non presenta sostanziali punti di criticità a livello di offerta formativa e di didattica erogata. Considerata la ristrettezza dei requisiti di docenza, il Dipartimento per i prossimi 3 anni dovrebbe impegnarsi, anzitutto, a confermare l’offerta formativa esistente, salvo procedere a opportune modifiche di regolamento e/o ordinamento, sia per venire incontro alle richieste del territorio e degli studenti, sia per aderire alla Legge sulla Buona Scuola e alle nuove procedure di reclutamento dei docenti. Di fronte, inoltre, alle criticità evidenziate dal cruscotto ANVUR, il Dipartimento si impegna a monitorare con attenzione le carriere degli studenti.

7.5.6.Matrice SWOT

Punti di forza

- Numero iscritti - Consultazione parti interessate - Efficacia complessiva, ai fini

occupazionali, del titolo di studio

Punti di debolezza

- Numero studenti fuori corso - Monitoraggio delle attività di

ricerca, soprattutto in relazione all’attività didattica

Opportunità

- Monitoraggio carriere studenti e occupabilità

- Revisione regolamenti/ordinamenti

Minacce

- Numero docenti di riferimento in relazione al numero degli studenti

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- Numero CFU acquisiti dagli studenti nel passaggio dal I al II anno di corso

8. Conclusioni L’Università di Foggia in questi ultimi anni ha avviato un attento lavoro di ascolto delle istanze del territorio al fine di manutenere la propria offerta formativa armonizzando le vocazioni scientifiche dei sei Dipartimenti con la domanda occupazionale del territorio pugliese e del resto di Italia. Le azioni di orientamento e placement, insieme ad un articolata offerta di servizi agli studenti, anche nell’ambito dell’internazionalizzazione, hanno contribuito a realizzare una offerta centrata sulle esigenze dello studente. La strada da fare è ancora lunga, come dimostrano le analisi svolte nell’ambito dei processi di assicurazione della qualitò ma la direzione ci appare corretta. Il Presidio di Qualità, il Nucleo di Valutazione, i Gruppi di Assicurazione di Qualità nel CdS, le CPDS insieme a tutta la governance di Ateneo, negli ultimi tre anni, hanno coralmente riprogettato la didattica dell’Ateneo introducendo elementi di controllo e AQ che si traducono attualmente in un offerta flessibile che è costantemente rinegoziata con i comitati di indirizzo e con gli studenti nel tentativo di rispettare i patti formativi stipulati con tutte le parti interessate e quindi contribuire allo sviluppo della Daunia e del Paese.

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