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POLITECNICO DI MILANO Facoltà del Design Corso di Laurea Magistrale di Disegno Industriale METODI DI RICERCA PER IL PROGETTO Prof. Stefano Maffei Matteo Pastorio 734420 Stefano Rigolli 734394

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POLITECNICO DI MILANOFacoltà del DesignCorso di Laurea Magistrale di Disegno Industriale

METODI DI RICERCA PER IL PROGETTOProf. Stefano Maffei

Matteo Pastorio 734420Stefano Rigolli 734394

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INDICE

LʼAUTORE 2CONTESTO 3STRUTTURA: TEMI - CAPITOLI 5IMPIANTO DIMOSTRATIVO 7SINTESI 16ESEMPI TRATTATI IN MODO CRITICO 17GIUDIZI 18

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LʼAUTORE

“Questo è un libro di fisica teorica”

Andrea Branzi

Andrea Branzi, architetto e designer, nato a Firenze nel 1938, dove si è laureato nel 1967, vive e lavora a Milano.

Dal 1964 al 1974 ha fatto parte del gruppo Archizoom Associati, primo gruppo di avanguardia noto in campo internazionale, i cui progetti sono oggi conservati presso il Centro Studi e Archivio della Comunicazione dellʼUniversità di Parma e al Centro Georges Pompidou di Parigi.

Dal 1967 si occupa di design industriale e sperimentale, architettura, progettazione urbana, didattica e promozione culturale, vincendo tra gli altri premi tre Compassi dʼoro.

Eʼ Professore Associato alla III Facoltà di Architettura e Disegno Industriale al Politecnico di Milano.

TESTI COLLEGABILI

Animali Domestici, Idea Books, Milano 1986

La crisi della qualità, Edizioni della Battaglia, Palermo 1997

Verso una modernità debole e diffusa, Polidesign, Milano 2005

No-stop city, Archizoom Associati, Siriaque Orléans, 2006

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CONTESTO

RADICAL DESIGN (1966 - 1980 circa)

Corrente dellʼarchitettura e del design affermatasi in Italia tra il 1966 e la prima metà degli anni Settanta, variamente definita anche come “Superarchitettura”, “Controdesign”, “Utopia”, “Architettura assoluta”.

La tendenza Radical si affermò a Firenze, alla fine del 1966, attorno alle riflessioni e alle ricerche stimolate dalla mostra “Superarchitettura”, tenuta in quellʼanno. Due furono i gruppi di giovani architetti che si segnalarono per energia creativa: Archizoom, che si rifaceva alla Pop Art inglese, in particolare nellʼinterpretazione che ne dava il gruppo Archigram; e Superstudio, che guardava soprattutto alle sperimentazioni di Pichler. Figura fondamentale di riferimento per entrambi divenne tuttavia presto Ettore Sottsass Jr, che negli stessi anni andava proponendo oggetti e forme sottratte alle logiche consumistiche, al gusto chic e allʼesibizionismo allora imperanti nel design italiano.

Mettendo in discussione il ruolo dellʼarchitetto nella produzione industriale e il suo rapporto con la committenza (spesso di subordinazione), Sottsass e i Radical rigettarono il puro formalismo a vantaggio di un design al tempo stesso innovativo e utile, svincolato dalle strette logiche economiche e ingegneristiche.

Tra la fine degli anni Sessanta e i primi anni Settanta il Radical Design, alimentato da un vivace dibattito ospitato sulle pagine di riviste specializzate come “Casabella”, si espresse in pezzi sempre più apertamente Pop. Viene considerato manifesto della corrente, sebbene realizzato nel momento in cui la spinta innovativa Radical stava già declinando, la celebre Poltrona di Proust (1978, Alchimia) di Alessandro Mendini, che coniuga la classica forma settecentesca con un tessuto coloratissimo ispirato alla pittura impressionista.

ARCHIZOOM Associati (1966 - 1974)

Il gruppo Archizoom fu una delle esperienze cruciali delle neo-avanguardie degli anni Sessanta e Settanta e produsse una ricca serie di progetti di design, di abiti, di architettura e visioni urbane a scala territoriale.

Autori di progetti di megastrutture e città visionarie, eseguiti durante i loro studi universitari a Firenze, gli Archizoom sono dapprima diventati, nel 1966, con Superstudio, gli inventori della Superarchitettura e i promotori di processi creativi Pop nel progetto di design, per poi inoltrarsi in territori figurativi dove il gusto comune, banale e kitsch delle masse popolari viene assunto a fondamento di un progetto critico che pretende di distruggere principi e consuetudini del design e dellʼarchitettura di derivazione funzionalista.

Disegni di divani, poltrone, armadi, abiti, progetti di allestimenti artistici, di ville, chiese, padiglioni per esposizioni internazionali e di città, assieme a prototipi di mobili e di abiti e modelli di architettura, si susseguono nellʼopera degli Archizoom e sono fondamentali per cogliere i legami culturali e figurativi delle ricerche degli anni Sessanta e Settanta con le

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avanguardie artistiche del primo Novecento, il Movimento Moderno e le ultime generazioni di architetti e designer.

Artefici dello studio No-Stop City, che è diventato uno dei capisaldi del dibattito architettonico contemporaneo, ancora oggi al centro di discussioni in Europa come negli Stati Uniti, in quanto visione tra le più enigmatiche e radicali di una città del futuro senza limiti resa possibile dallʼilluminazione artificiale e dallʼaria condizionata.

ALCHIMIA (fondato nel 1976)

Conseguente alla nascita di vari gruppi di "rottura" come l'Archizoom e il Superstudio a Firenze, lo studio Alchimia si forma a Milano nel 1976.

Concluso il periodo di opposizione ai meccanismi del capitalismo, sono proprio gli ex designer dell'avanguarda radicale (Andrea Branzi, Paolo Deganello, Michele De Lucchi, Alessandro Mendini, Ettore Sottsass...) a fornire nuovi incentivi e punti di contatto con la produzione industriale. Il nuovo design italiano guarda alla tradizione moderna delle avanguardie, dal futurismo al Bauhaus". Global Tools (1973), Memphis (1981-87) e Alchimia riconsiderano il mercato e i nuovi mezzi di produzione, cercando di recuperare i valori qualificanti degli oggetti (superfici, colori, luci, decorazioni), lasciandosi alle spalle i dogmi del modernismo.Lo studio Alchimia si caratterizza, oltre che dal gran numero di progettisti che negli anni si avvicendano, da una forte dinamicità teorica e produttiva, con l'auto produzione dei primi elementi d'arredo.

MEMPHIS (1981 - 1987)

Gruppo di designer fondato a Milano nel 1981 da Ettore Sottsass e Michele De Lucchi, diretto erede del gruppo Alchimia e del Radical Design degli anni sessanta e settanta. Il Gruppo attorno a cui ruotavano altri designers oltre ai fondatori, si sciolse nel 1987.

Nell'arco di un decennio, Memphis ha sconvolto talmente le regole del funzionalismo e del "buon gusto" moderno venendo a rappresentare un'indicazione a cui tutti, detrattori ed estimatori, devono riferirsi quando si parla di nuovo designer.

Memphis propone un nuovo catalogo di mobili ed oggetti per tutti, più emozionali che funzionali, più artistici che commerciali. Oggi un rilevante numero di oggetti Memphis é presente nelle collezioni permanenti dei più grandi musei del mondo e nelle case dei più grandi collezionisti.

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STRUTTURA: TEMI - CAPITOLI

La struttura che lega i temi principali ai capitoli è una struttura complessa e non lineare.I temi si intrecciano tra di loro in modo continuo, esaltando la metodologia del confronto utilizzata dallʼautore.

Anche lo schema di impaginazione non è uno schema rigido: lʼalternanza e la varietà di posizione tra testo e immagini richiama i concetti di fluidità espressi nella trattazione.Lo stesso discorso vale per gli esempi raffiguranti i progetti, che non sempre si presentano allʼinterno del capitolo di competenza.

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XX/XXI CRISI UOMO RICERCA POLITICA IMPRESA

Lo schema logico adottato per esemplificare questa complicata struttura assegna ad ognuno dei temi principali una figura circolare, la cui estensione è tanto maggiore quanto più lʼargomento è presente nei vari capitoli.Questi temi sono poi soggetti a ulteriori divisioni in sotto-temi ancora più specifici.La figura rappresentante il tema dellʼarchitettura viene trattata a parte sia per la sua centralità che per la sua intrinseca complessità.Il tema dellʼarchitettura è infatti messo in relazione con tutti gli altri in un continuo confronto per verificare quella che è la tesi del testo.

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ARCHITETTURA

Per quanto detto finora si può affermare che tutti i temi principali sono ricorrenti; tuttavia meritano una menzione particolare il tema del confronto tra XX e XXI secolo (condizione contestuale) e il tema dellʼarchitettura (tesi).

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IMPIANTO DIMOSTRATIVO

Lʼimpianto dimostrativo che caratterizza il libro è un impianto complesso, in quanto gli argomenti che Branzi espone per dimostrare la sua tesi si sviluppano in un intreccio continuo, anche con la tesi stessa, che prosegue per tutto il testo senza seguire lʼordine dei capitoli.

La dimostrazione della tesi iniziale, esposta nelle premesse in modo abbastanza chiaro, si concretizza attraverso il continuo confronto della stessa con tutte le tematiche principali (ipotesi), che Branzi indaga come condizioni necessariamente date di una nuova modernità debole e diffusa.

RICERCA

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TESI

La ricerca effettuata da Branzi è rivolta a analizzare ed evidenziare le novità che il XXI secolo sta introducendo nel mondo del progetto, nel passaggio dalla modernità forte e concentrata del Novecento, a quella odierna debole e diffusa; e a capire se in questo passaggio sia possibile immaginare un futuro per una rinnovata architettura non figurativa,che possa adattarsi a questa nuova epoca, acquisendone le principali qualità.

Se sia quindi possibile progettare unʼARCHITETTURA:

DEBOLE, cioè REVERSIBILE, EVOLUTIVA, PROVVISORIA, che rispecchi le necessità di una società mutante.

compositiva e più ENZIMATICA, cioè capace di INSERIRSI nei processi di trasformazione del territorio.

rivolta a SUPERARE I LIMITI dellʼedificio come concentrazione strutturale e tipologica.

ATTRAVERSABILE che garantisca la penetrazione del territorio e dello spazio.

in cui la variabile TEMPO è strutturale e dinamica.

corrispondente ad una società elastica e PRIVA DI IDEOLOGIE.

IPOTESI

Le ipotesi, come detto, si identificano nelle diverse tematiche che vengono trattate per raffigurare e rendere tangibili i cambiamenti introdotti dalla nuova modernità.Branzi analizza e porta come esempio aspetti della realtà e della società contemporanea che si sono già evoluti, aspetti che lʼarchitettura deve accettare e accogliere nella sua nuova forma.

PREMESSA RAPPRESENTATIVA

Ogni tematica è rappresentata singolarmente, attraverso uno schema proprio, che cerca di mettere in luce i suoi principali caratteri di innovazione.Il tempo e la dinamicità sono due degli aspetti fondanti del libro, ed è per questo che abbiamo cercato di renderli e trasmetterli in ogni nostro schema concettuale.Il costante confronto tra XX e XXI secolo è richiamato dallʼutilizzo di due differenti font:

- il primo forte, rigido, pesante, rappresenta tutti gli aspetti della vecchia modernità;

XX secolo

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- il secondo, più leggero, imperfetto e libero evoca le qualità fluide e dinamiche proprie della nuova modernità.

XXI SECOLOUn terzo font viene utilizzato per tutto quello che è ancora sospeso tra le due epoche.

ARCHITETTURAIn ogni rappresentazione si cerca di poi di raffigurare lʼidea del movimento caotico, della trasformazione e del passaggio, nel tentativo di tenere un costante riferimento al tempo e al contesto in evoluzione.

XX XXIFinisce il periodo delle grandi ideologie e delle grandi rivoluzioni, alimentate da energie di trasformazione estreme e irreversibili, che si è protratto dalla Rivoluzione francese alla fine del XX secolo e inizia una nuova epoca alimentata da energie ora deboli e diffuse, che si evolve in un contesto di ricerca continua di innovazione, di instabilità condivisa e accettata, di avanguardie permanenti che garantiscono il continuo rinnovamento.

Dalla ricerca di verità e soluzioni definitive e irreversibili, dalla definizione di modelli scientifici e della disciplina assoluti, che pretendevano di dare risposte certe, si passa ad una presa di coscienza dellʼincertezza, ad una logica “debole e diffusa”, che sviluppa la conoscenza secondo la logica stessa della natura, proponendo soluzioni ora reversibili.

Tutti i grandi regimi sono crollati, con le loro fragilità e ora lʼ uomo non si riconosce più in lotte di classe totalizzanti; nasce così una nuova maggioranza dispersa, costituita dagli indifferenti, che se da un lato è una pellicola protettiva da nuovi crisi insanabili, dallʼ altro non permette un cambiamento completo nella politica dei nostri tempi.

Dallʼ epoca della meccanica (XX), si passa allʼepoca dellʼelettronica (XXI).Lʼenergia rumorosa si trasforma in silenziosa, i prodotti finiti si trasformano in una rete di possibilità e combinazioni infinite e perennemente mutabili.

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CRISI POSSIBILITA, CRESCITA

La crisi permanente è alla base dello sviluppo di alcuni importanti caratteri della nuova società moderna.

Le continue dismissioni di strutture e di persone nellʼambito della nuova imprenditorialità diventano così unʼopportunità, una premessa ad una crescita diffusa.Soprattutto nel campo delle imprese si creano nuovi metodi di ricerca e lavoro autonomi e, per questo, innovativi, che garantiscono al sistema di rigenerarsi continuamente.Alcuni elementi negativi divengono quindi positivi, previsti e accettati.

UOMONel XXI secolo si profila una nuova forma di metropoli: “la metropoli genetica”.

Essa diventa il territorio dellʼumano, dove la coincidenza tra il soggetto e il sistema è completa, totale; le energie biologiche della società sono quindi libere di espandersi oltre ogni contenimento, secondo i principi della creatività.Lʼimmagine che è propria di questo nuovo tipo di metropoli è assimilabile a quella di una società tessile, che è flessibile a propri cambiamenti interni e, allo stesso tempo, resistente a impatti provenienti dallʼesterno.

Lʼuomo è al centro della metropoli genetica, ne è il soggetto fondante, dal momento che nella nuova modernità lʼenergia sociale corrisponde a quella dellʼindividuo.Egli è forte di una nuova “capacità uditiva”, intesa come la capacità dellʼabitante di questo tipo di città di fare un uso integrato di tutti gli strumenti percettivi del corpo, frutto della rivoluzione sensoriale avviatasi alla fine degli anni 60.

Lʼuomo è quindi protagonista di una inaspettata “invasione della città” e con le sue qualità e la sua anarchia formale, contribuisce a dar vita ad una sorta di plancton, pronto ad accogliere e integrare qualsiasi elemento.

Tutti questi nuovi livelli della realtà devono oggi essere colti e compresi dallʼuomo senza quantità, che non vedendoli continua a fare riferimento a criteri di valutazione ormai sorpassati.

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RICERCA TEORICACosì come la fisica teorica precede la fisica applicata, la ricerca progettuale deve anticipare e ispirare liberi laboratori di riflessione, necessari per realizzare un pensiero progettante vero e proprio e non limitarsi solamente alla pratica costruttiva.

Le indagini sui limiti della scienza, effettuate da grandi scienziati e filosofi del secolo scorso, hanno aiutato a comprendere lo scopo della nuova “ricerca teorica”, che non mira più a risposte solide e definitive.

Bart Kosko: “Un giorno ho capito che la scienza non era vera”, nel senso che essa non appartiene al mondo reale, ma a un pensiero parallelo e astratto, e come tale essa non è in grado di dare risposte certe.

Albert Einstein, in Geometry and : “Quando le leggi della matematica si riferiscono alla realtà non sono certe. E quando sono certe non si riferiscono alla realtà”

È così che la “ricerca teorica” prende la forma di un pensiero fuzzy, ossia che rappresenta la realtà lanuginosa della galassia, un modello evolutivo neboluso, e allo stesso tempo si avvicina ad un nuovo naturalismo, sia scientifico che tecnologico, che considera la natura un “modello evoluto da imitare”.Non si parla più di cristalli geometici, ma di embrioni fuzzy.

RICERCA APPLICATACome anticipato nel tema della crisi, uno degli aspetti più interessanti delle nuove metodologie di ricerca è proprio quello che queste ricerche siano sempre più spontanee, libere, diffuse.

Le continue dismissioni obbligano le persone a reinventarsi continuamente e la tecnologia informatica le indirizza verso una nuova indipendenza nel lavoro, che più avanti incontreremo in termini di self-brand.Nasce quindi una nuova energia debole e diffusa, che abbina alla ricerca spontanea la necessità di innovazione e si concretizza nelle figure dei “ricercatori free-lance”, che operano seguendo ideologie e metodologie riconducibili allʼartista.Dalla ricerca di alternative globali, si passa quindi ad una “business art” e, successivamente, ad un buzz design.Il buzz design riconosce alla sua base che la distanza tra chi progetta e chi compra è ormai minima, visto che entrambi i soggetti operano allʼinterno del liquido amniotico del mercato, e pone così la sua attenzione sui nuovi spazi dellʼimmaginario(che prendono il

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posto di quelli delle tecnologie e dei materiali), individuandoli dallo sciame delle micro-scelte fatte da chi compra.

A testimonianza di questa crescente necessità di innovazione, si riscontra negli ultimi anni un grandissimo aumento in tutto il mondo di scuole di Design.

PoliticaLa politica è una delle componenti della società ancora non moderna, che fatica a cambiare per la complessità dei suoi meccanismi di rappresentazione dei popoli.

Per capire la dinamica di evoluzione di questa dobbiamo fare riferimento al concetto di “liquidità”, introdotto e trattato dal sociologo Zygmunt Bauman nel saggio “Liquid Modernity”, pubblicato nel 2000.Il termine liquido indica positivamente per Bauman lʼidea di uno stato della materia che non possiede una forma propria (ma quella del suo contenitore) e tende a seguire un flusso temporale di trsformazioni.

Nel corso del XX secolo a grandi rivoluzioni sono seguite grandi dittature (società fasciste, naziste, comuniste), che hanno finito per racchiudere il liquido liberato in contenitori ancora più rigidi e chiusi.

Nella società attuale, in unʼepoca di passaggio dal XX al XXI secolo, gli effetti di quelle dittature sono rimasti sotto forma di numerosi e immobili organismi normativi.

Nella prossima modernità ci si augura che anche questi organismi possano cadere, liquefarsi e dare vita a nuovi strumenti politici orientati alla trasmissione di progetti aggreganti e alla perenne trasformazione radicale dellʼesistente.In questʼottica si può immaginare che in futuro lo stato debba essere garante di un welfare esteso a tutti i cittadini e protagonista di un riformismo incessante.

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FORMA DELL’IMPRESA Il passaggio dallʼepoca della meccanica a quello dellʼelettronica e la conseguente ristrutturazione industriale iniziata negli anni 80 ha portato alla convivenza di due tipi di economia: quella industriale classica e quella sociale, che nel XXI secolo risulta più estesa e in continuo sviluppo.

La forma stessa dellʼimpresa è quindi radicalmente mutata e si sta sempre più adattando a quelle che sono le prerogative di uno strumento che deve appartenere ad una società informatica, relazionale, moderna.Questa nuova forma nasce dalla presa di coscienza di condizioni negative di crisi e di incertezza permanenti, che lʼimpresa accetta e assume al suo interno come prerogative indispensabili per il proprio operare.Essa diventa quindi attraversabile, reversibile, provvisoria, paragonabile ad un acceleratore dinamico dei flussi presenti nella liquidità moderna.Impresa quindi come organismo non definito, come segmento attraversato da forze relazionali, capace di creare energie espansive dal proprio dissolvimento.

CIVILTÀ DELL’IMPRESAQuella che prima era la “società dellʼimpresa” diviene oggi “civiltà dellʼimpresa”, poichè tutti sono partecipi di valori e logiche tipiche dellʼimprenditorialità.

Il concetto di brand, inteso come tribù di appartenenza, come elemento riconoscibile sul mercato, si sgretola per la sua intrinseca fragilità sotto lʼeffetto di nuove realtà come quella dellʼimprenditorialità di massa e dellʼaccezione dellʼimpresa moderna come energia sociale. Inoltre cʼè un nuovo aspetto che contribuisce a questa trasformazione, ed è quello che vede diventare il territorio protagonista di possibili e infinite connessioni e elaborazioni di energie.

Dallo sgretolamento del brand si liberano quindi le forme autonome del self-brand, che vanno a definire il buzz, una sorta di sistema molecolare che attraversa il plancton sociale.Un sistema elastico, in grado di favorire e sopportare infinite nuove alleanze a aggregazioni, che non si schematizza più con forme piramidali, ma al contrario con matrici.

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ESEMPIAndrea Branzi presenta nel corso della trattazione una moltitudine di esempi, sia negativi che positivi, oltre a quelli riguardanti i suoi progetti personali, che riguardano lʼarchitettura nel tempo e che possono essere di aiuto per definire le nuove metodologie.Lʼinsieme di questi esempi arricchisce la tesi dellʼautore e fa sì che la possibilità del passaggio da unʼarchitettura figurativa ad unʼarchitettura moderna, debole, reversibile, evolutiva appaia sempre più concreta.

Alcuni esempi:

- Classicità elastica: architettura latina e romana

La città, il foro e il territorio agricolo erano parte di un unico paesaggio costituito da colonne, pilastri, pali che sostenevano trabeazioni e mura, da unʼunica trama di trasformazione del territorio (una “maglia teorica”).Lʼarchitettura era così continua, indifferente, estensiva.

- Rinascimento italiano, XV secolo

Viene ripreso il concetto di classicità elastica per far convivere elementi e filosofie inconciliabili.

- Favelas ad alta tecnologia

Esempio che avvicina per somiglianza la metropoli genetica alla favelas.

ARCHITETTURA COME RETELa visione di unʼarchitettura come rete nasce dalle possibilità e dalle qualità introdotte nella società dalla cultura web, che si sviluppa abolendo la storia e il tempo, annullando la distanza.La rete permettere di accedere subito da un punto ad un altro, ed è completamente attraversabile, nel senso che non esistono perimetri interni.

Lʼarchitettura deve quindi assumere lʼaccezione di architectural link, ossia un sistema costruttivo che si rifà ai concetti stessi della rete e si presenta quindi reversibile,

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attraversabile, incompleto e imperfetto, ma adatto a contenere la società (fatta anchʼessa di reti), i servizi, le relazioni e le imprese.

TEMPOLʼarchitettura moderna deve tornare a far proprio il concetto del tempo, prendendo spunto anche dallʼagricoltura.

Per la tradizione classica il tempo era duplice: quello umano era circolare e si ripeteva attraverso lʼeterno ritorno; quello del mito era eterno.Lʼarchitettura, per salvarsi dalla distruzione, veniva quindi posta in uno spazio posto fuori dal tempo.

Con il crollo della cultura pagana e lʼavvento del cristianesimo la concezione del tempo diventa lineare, con un principio e una fine.Lʼarchitettura occidentale, pur partecipando a questa evoluzione con i suoi stili, conservò ancora il proprio statuto classico di eternità, cioè di presenza che sfida il tempo e perfora intatta le stagioni e la storia.

Adesso la modernizzazione si è compiuta e il progresso non corrisponde più a un processo lineare ma a una galassia dispersa.Il futuro non è più uno, ma è molteplice e la realtà ha assunto uno stato di continua incertezza.Lʼarchitettura deve quindi confrontarsi con il tempo del domani, che sarà ellittico, stagionale, reversibile.

LOGOI nuovi sistemi comunicativi presenti nelle città sono diventati predominanti e la qualità estetica della città stessa è percepibile in essi.Non cʼè più una continuità strutturale o unʼunità del progetto e le logiche presenti risultano essere tra loro conflittuali.Tutte le tipologie funzionali sono state contraddette.Da questo scaturisce una crisi dellʼunità della disciplina, che è una grande chance culturale per aprire nuove metodologie progettuali.

Gli esempi trainanti verso nuove sperimentazioni possono essere delle architetture-logo, dotate di una forte carica comunicativa; delle architetture che si configurino quasi per essere oggetti da guardare più che da abitare.

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SINTESI

Nello schema di sintesi si riprende quello che è lʼimpianto dimostrativo del libro, cercando di mettere in luce in maniera sintetica come la tesi, passata da un confronto con tutte le ipotesi, sia stata infine dimostrata.Abbiamo voluto selezionare alcune parole chiave per rendere emblematici tutti i temi e le abbiamo rappresentate cercando di trasmettere il costante metodo di confronto utilizzato dallo stesso autore.

XXIsviluppo reversibileuomo liberoelettronicaricerca e creativitasocieta fuzzyself brand

XXCRISI

UOMO INQUADRATOMECCANICA

MODELLI ASSOLUTIREGIMI RIGIDI

IMPRESA CHIUSA

fluida, debole, diffusa, enzimatica, reticolare, attraversabile, flessibile

architettura XXIRICERCA

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ESEMPI TRATTATI IN MODO CRTICO

NO - STOP CITY (1969)

È una riflessione sulla città contemporanea cercando di rimuovere dalla ricerca tutti glielementi formali e compositivi. La definizione “città senza architettura” indica lo studio delladisciplina in termini puramente quantitativi. Archizoom Associati afferma la realtà tecnica e artificiale dellʼartefatto urbano, definendo la città come spazio concavo, con unʼorganizzazione dello spazio totalmente artificiale.

Immaginandoci lo scenario prefigurato dall'autore ci è sorto un dubbio: un'architettura senza stile, senza qualità, non rappresenta una perdita di dignità dell'uomo? Se si pensa a milioni di persone che interagiscono in ambienti enormi alla luce di neon o altre lampade artificiali, non viene da pensare che forse è meglio un posto con funzione sbagliata ma con più abitabilità?

CENTRO RESIDENZIALE E COMMERCIALE, SAN DONATO MILANESE (2000)

Il progetto punta a creare una forma intermedia fra un parco abitabile ed una strutturaagricola produttiva in presenza di servizi urbani diffusi. È un tipo di acquario urbano percreare una struttura densa ma attraversabile.

La concezione distrettuale, come nell'esempio di San Donato, permette sicuramente una micro-biosfera autoctona rispetto al resto della civiltà. Ogni funzione può essere svolta ed ogni uomo è in interazione con gli altri in un ambiente flessibile.Ma non si parla dunque di una realtà definita, delimitata, limitante? Spostando lo sguardo alla città, non si vanno a creare distretti scollegati tra loro? L'autore in un passaggio sminuisce il problema dicendo che è una soluzione temporanea, ma sorge il dubbio che il concetto di metropoli genetica sia solamente un'utopia.

AGRONICA (1995)

È il progetto di un territorio semi-agricolo e semi-urbanizzato, con strutture di servizioprovvisorie. Esso rappresenta un sistema produttivo estremamente avanzato, fondato sulconcetto di agricoltura come mix di biotecnologie basate sulle energie naturali.Con queste premesse si può creare un sistema architettonico elastico che comprenderealtà programmate e realtà preventivate ma non programmabili.In sintesi Agronica è composto da organismi strutturali aperti e flessibili in un contesto agricolo, connessi dallʼelettronica, formanti una rete di interazioni.

Questo esempio è la perfetta sintesi dell'idea più positiva di Andrea Branzi: uno spazio che contenga e faccia interagire più modelli produttivi.È da mettere in dubbio forse la possibilità di mettere in atto questo tipo di progetto, dato che richiede uno spazio pressoché illimitato.

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GENT, UNA SPUGNA SONORA (2003 - 2004)

È un progetto per un music forum. La caratteristica principale è la possibilità di ascoltare lamusica anche nelle zone limitrofe alla sala da concerto stessa. Questo passaggiorappresenta la connessione tra nucleo ed altre zone, in cui la musica rappresenta il mezzoattraverso il quale le zone interagiscono. Il progetto mira dunque a simulare ilfunzionamento di un organismo vitale.

Gent incarna il concetto di architettura come simbolo dell'istituzione che rappresenta, forzando i concetti e gli spazi in un distretto spettacolare e comunicativo.

GIUDIZI

CHIAREZZA NELLʼUSO DELLE METAFORE

Il testo tratta molti argomenti astratti, che possono essere solo immaginati e prefigurati perchè non ancora esistenti; Branzi si dimostra maestro nellʼuso di metafore chiare ed esplicative e questo fa sì che anche le parti più complesse possano essere comprese.

TEORIE INNOVATIVE

Sicuramente tutte le tematiche trattate sono portatrici di innovazione, volontà di ricerca e comprensione.Il contesto del libro è quello dellʼattualità, che riguarda tutti noi in modo diretto, in cui è gia possibile riscontrare molte delle dinamiche descritte nel corso del testo.In questʼottica diventano ancor più affascinanti le dinamiche che parlano del futuro, in visione di una loro ipotetica realizzazione.

RIPETITIVO

Visto lʼintreccio e il ripetersi continuo dei temi nel corso dei vari capitoli, talvolta i concetti vengono ripetuti più volte nello stesso modo.

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