POLITECNICO DI BARI · 2020. 5. 6. · p c p atm / 0.527 l’evacuazione ad essa corrispondente...

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POLITECNICO DI BARI Dipartimento DICATECh SEDE DI TARANTO Corso di Laurea in Ingegneria Civile Insegnamento di “Costruzioni Idrauliche” A.A. 2013-2014 Docente: Ing. Stefania ARBOREA Lezione 05: Dimensionamento scarichi e sfiati Tubazioni

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  • POLITECNICO DI BARI

    Dipartimento DICATECh SEDE DI TARANTO

    Corso di Laurea in Ingegneria Civile Insegnamento di “Costruzioni Idrauliche”

    A.A. 2013-2014

    Docente: Ing. Stefania ARBOREA

    Lezione 05: Dimensionamento scarichi e sfiati Tubazioni

  • CONTENUTI DELLA LEZIONE

    - Dimensionamento sfiati e scarichi - Tubazioni

  • APPARECCHIATURE SPECIALI DELLE

    CONDOTTE IN PRESSIONE

    • SCARICHI

    SFIATI

  • Doppio funzionamento: - In fase di riempimento o vuotatura: funzione di evacuazione/ingresso dell’aria

    in condotta; - In esercizio: smaltimento dell’aria liberata naturalmente dal moto di

    avanzamento delle acque in condotta

    SFIATI

    Cause della presenza d’aria in condotta: •emulsione con l’acqua •per aspirazione della vasca di presa o dalla stazione di pompaggio;

    •per aspirazione in corrispondenza sifoni in depressione.

    di giunti o pezzi speciali,

    Effetti indesiderati: •riduzione della sezione di deflusso •fenomeni di colpo d’ariete dovuti d’aria e al suo spostamento; •disinnesco di pompe o sifoni

    all’espansione della bolla

  • 4

    Profilo a denti di sega

    Funzionamento

    Affinché evitare

    l’espulsione dell’aria avvenga rapidamente, è opportuno

    tratti di tubazione orizzontali, perciò in presenza di terreni

    pianeggianti, si assegna al profilo longitudinali della tubazione un

    andamento a denti di sega, con tratti ascendenti nel senso del moto

    aventi una pendenza minima dello 0,2-0,3%, a tratti discendenti con

    pendenza del 2-3% ; nei vertici più elevati del profilo si dispongono gli

    sfiati e in quelli più bassi gli scarichi.

    i=0.2- 0.3%

  • Il funzionamento del dispositivo è legato all'equilibrio di tre forze : 1. 2.

    la forza peso G del galleggiante verticale ed orientata verso il basso; la spinta sul galleggiante, correlata alla pressione p agente entro la cassa, con risultante, nella direzione verticale, orientata verso l'alto, di intensità pari a p A, con A area della luce del foro di uscita dell'aria dalla cassa; la spinta di galleggiamento, in quanto corpo parzialmente immerso in acqua, 3. con risultante nella direzione verticale, orientata verso l'alto, di intensità pari a γ V ,con γ, peso specifico dell'acqua e V volume immerso.

    Nella condizione di sfiato chiuso si ha:

    p A + γ V > G Al progressivo accumulo di aria nella cassa corrisponde progressivo abbassamento del livello idrico nella stessa e correlata riduzione del valore del volume immerso V. Raggiunta la condizione:

    pA + γV = G si è in incipiente apertura

    dello sfiato.

    SFIATI: funzionamento

  • La sezione di imbocco del boccaglio deve essere abbastanza contenuta: d’esercizio.

    tanto più piccola quanto maggiore è la pressione

    Supponendo infatti che il galleggiante sia completamente immerso in aria, affinché esso possa staccarsi, il prodotto della pressione

    interna per l’area della sezione deve essere inferiore al suo peso.

    A tale risultato si perviene facilmente considerando che su tutta la superficie della sfera (immersa in aria) agisce la stessa pressione che si realizza nella condotta: con eccezione dell’area della sezione d’imbocco del boccaglio ove vige la pressione atmosferica.

    SFIATI: funzionamento

  • Ingresso ed uscita d’aria da sfiati

    La necessità di installare valvole che

    permettano

    condotte

    riduzione

    l’ingresso di aria nelle

    deriva da esigenze di

    od

    che

    in

    eliminazione delle

    depressioni si verrebbero altrimenti

    a creare seguito a manovre,

    controllate od accidentali, di

    svuotamento del circuito o a seguito di

    brusche riduzioni di pressione

    conseguenti a condizioni transitorie.

    Il loro dimensionamento è funzione del tipo di protezione richiesta, un’ipotesi

    cautelativa porta a dimensionare la

    sezione d’ingresso dell’aria in modo da

    garantire una portata portata massima di

    entrante pari alla svuotamento del

    sistema in seguito ad una rottura

    accidentale di una condotta.

    SFIATI: funzionamento

  • Degasaggio continuo: d D / 63

    fuoriuscite d’aria e non porta Il degasaggio continuo richiede problemi di sovrapressioni

    piccole a grossi

    Grandi fuoriuscite d’aria: d / D V / 195

    ove V è la velocità di riempimento della condotta (0.4 m/s)

    Nella fase di riempimento, quando la colonna d’acqua spinge sulla grossa

    sacca d’aria in uscita dallo sfiato, si hanno transitori con sovrapressioni

    elevate. Bisogna dunque verificare le condizioni di evacuazione…………

    SFIATI: dimensionamento

  • ……..verifica isoterme.

    teorica attraverso la legge di evacuazione in condizioni

    La pressione massima assoluta di evacuazione dell’aria dalla condotta pressione critica (Meunier, 1980):

    è pari alla

    pc patm / 0.527 l’evacuazione ad essa corrispondente avviene in condizioni soniche e la portata volumetrica d’aria evacuata è pari a (w sezione dell’orifizio in m2).

    195 Qaria

    Quando la pressione in condotta pa è inferiore alla critica, la portata d’aria effluita è pari a :

    1.42 1.71 p p

    Q 750 atm

    atm

    aria p p a a

    Oltre una determinata pressione, dunque, la portata dell’aeriforme in uscita dalla tubazione si mantiene costante, a prescindere da diametro e lunghezza del tubo d’efflusso.

    SFIATI: dimensionamento

  • 1 w area orifizio [m2]

  • 13

  • E’ pratica normale specificare uno sfiato con il suo diametro senza considerare

    che la sua capacità di immissione e scarico d’aria dipendono dal disegno e

    dalla configurazione interna, dalla dimensione del foro maggiore, dal peso e

    dimensione del galleggiante, dalla differenza di pressione ammessa attraverso

    il foro maggiore ecc. Nella scelta degli sfiati è necessario tenere conto dei seguenti dati:

    sezione di passaggio: che deve essere la più larga possibile per garantire il

    maggior rientro d’aria in caso di rottura delle condotte; portata di ingresso: da ricercare nelle curve fornite dal produttore dello sfiato

    ad un Δp max sul foro non maggiore di 0.1 bar perché, normalmente, il sistema

    condotta guarnizioni ed apparecchiature in genere mal

    sopportano depressioni superiori; portata in uscita: che deve essere limitata ad un Δp sul foro maggiore di circa

    0.05 bar, indicativamente con una velocità di riempimento di 0.4 m/s. Questo

    perché una velocità maggiore può generare in caso di chiusura dei colpi d’ariete

    distruttivi per l’intero sistema; analisi dettagliate delle informazioni fornite dal costruttore;

    In alcuni casi è auspicabile che gli sfiati presi in considerazione dispongano di

    automatismi che limitino il colpo d’ariete causato dal riunirsi della vena fluida e/o

    riempimenti rapidi.

    Scelta degli SFIATI

  • Tabella deflusso aria - Sfiato a doppio galleggiante

    Le pressioni sono espresse in metri di colonna d’acqua

    Scelta degli SFIATI

  • Installazione degli sfiati

    Prima dell’installazione procedere ad un’accurata pulizia delle condotte per

    evitare che corpi estranei quali sassi, o materiale di cantiere, possano

    danneggiare lo sfiato. Gli sfiati devono essere montati all’interno di un pozzetto sufficientemente ampio

    e facilmente accessibile

    controllo,

    verticale e

    per effettuare le operazioni di manutenzione e

    permettere il devono inoltre essere collocati in posizione

    rigorosamente su di una tubazione di derivazione, provvisto di

    saracinesca di intercettazione, che deve avere uno stacco di diametro pari

    almeno alla metà del tubo principale.

    Il pozzetto deve essere munito di uno scarico per

    di almeno un tubo di ventilazione per ammettere

    cameretta (uno di scarico e uno di rientro). Lo sfiato non si deve posizionare direttamente

    eventuali pulizie dello sfiato e o scaricare aria ed areare la

    sulla condotta principale per

    evitare che l’aria, in caso di rientro per depressione, possa propagarsi nella

    tubazione senza un punto di aggregazione e possa essere spinta verso valle,

    dal ripartire della pompa con i relativi problemi discussi in precedenza sugli

    effetti dell’aria.

  • Per garantire la massima efficienza

    bisognerebbe posizionare lo sfiato il più alto possibile sulla

    condotta collocando

    fra questa e

    l’apparecchio, un

    tronchetto flangiato o

    filettato, che

    permetta l’accumulo

    e l’aggregazione dell’aria.

  • TIPOLOGIE SFIATI

    Vari tipi di sfiati

    Dopo aver individuato le caratteristiche dimensionali e di installazione degli sfiati si procede con una classificazione dei tipi di sfiato più comuni con le

    relative considerazioni di carattere esecutivo.

    SFIATI DI LINEA

    In presenza di profili molto piatti, sono posti ad interassi di 100 metri, indipendentemente dalla presenza di punti di massimo relativo

    Profilo a denti di sega

  • TIPOLOGIE SFIATI

    SFIATI DI TIPO LIBERO

    In caso di valico, quando la quota piezometrica è poco superiore alla quota del terreno (8-10 m)

    È realizzato inserendo nella condotta un pezzo speciale a T flangiato, ortogonalmente alla condotta, diametro inferiore a quello della condotta, con altezza superiore alla quota piezometrica. È collegato allo scarico da una canna discendente

  • Gli sfiati liberi sono costituiti da un tubo verticale di piccolo diametro (tubo

    piezometrico), collegato al suo estremo inferiore alla condotta in pressione

    e con l’estremo superiore libero, in modo da consentire la fuoriuscita

    dell’aria. Poiché il livello d’acqua nel piezometro sale fino a raggiungere la quota

    piezometrica in condotta, il suddetto tipo di sfiato può essere impiegato solo

    nel caso (molto raro) che la linea piezometrica sia elevata solo di pochi

    metri sul piano di campagna, in quanto la superficie libera dell’acqua dentro il piezometro deve essere protetta da fenomeni di inquinamento, per cui lo

    sfiato deve essere contenuto entro un apposito locale in muratura

    accessibile dall’esterno, tipo quello visto in precedenza; questo tipo di sfiato

    viene installato anche per altri scopi ad esempio nel caso che assolva alla

    funzione di vera e propria colonna piezometrica, di torrino piezometrico per

    fissare il carico, di partitore a pelo libero ecc.

    SFIATI DI TIPO LIBERO

  • Sfiati liberi a sifone

    Un altro tipo di sfiato libero è quello a sifone, ideato da Conti, che può essere

    adoperato per quote piezometriche in condotta fino a 15-20 m più elevate

    rispetto al piano di campagna e presenta il vantaggio di poter essere

    interamente contenuto in un pozzetto interrato.

    E’ costituito da alcuni tronchi verticali di tubo di piccolo diametro, della

    lunghezza di 1,00 -1,50 m, collegati fra loro alle estremità superiori e inferiori

    mediante curve a 180°, così da costituire una serie di sifoni; il primo tronco è collegato alla condotta in pressione, mentre l’estremità

    superiore dell’ultimo tronco è a contatto con l’atmosfera.

  • TIPOLOGIE SFIATI

    SFIATI IN PRESSIONE

    In caso di quota piezometrica superiore di 10 m la quota del terreno Funzionamento automatico(tramite saracinesca di intercettazione) Dispositivo collegato alla condotta con pezzo speciale a T flangiato, ortogonale alla condotta e di diametro inferiore

    Costituiti da una cassa metallica a cui interno è alloggiato un galleggiante sferico (acciaio rivestito)

  • Sfiati automatici o in pressione

    Gli sfiati automatici o in pressione sono costituiti da un galleggiante sferico

    contenuto in una cassa metallica che, a seconda della posizione di

    equilibrio, apre o chiude una piccola luce di comunicazione con l’esterno, o

    direttamente comandando una valvola a spillo. La cassa contenitrice è collegata alla condotta in pressione mediante una

    saracinesca di intercettazione per consentire lo smontaggio dell’apparecchio

    in caso di necessità.

    Sfiato con galleggiante sferico Sfiato con galleggiante cilindrico 23

  • Sfiato con apertura a galleggiante sferico

    Sfiato con apertura a galleggiante cilindrico

    24

  • Sono stati ideati da Conti degli apparecchi di sfiato che assolvono entrambe le

    funzioni suddette; essi sono costituiti da uno sfiato con grande luce, del tipo

    descritto in precedenza, che permette l’ingresso e l’uscita di grandi masse d’aria,

    mentre la luce piccola costituita da un capillare, viene regolata manualmente

    mediante un’opportuna spina comandata da un volantino e resta sempre aperta,

    per cui, quando non spurga l’aria, lascia passare dei volumi d’acqua di entità del

    tutto trascurabile.

    Apparecchio per l’evacuazione di grandi e di piccole d’aria

    dotato di un solo galleggiante 25

  • Sfiati a doppio galleggiante

    Gli sfiati a doppio galleggiante sono costituiti da un galleggiante collegato ad

    una luce di grosse dimensioni, che serve per l’evacuazione e l’ingresso di

    grandi quantità d’aria e che, qualsiasi posizione assuma, lascia sempre

    aperta la luce che è collegata ad un secondo sfiato, che serve invece per

    eliminare piccole quantità d’aria. I galleggianti degli sfiati sono di legno rivestito con gomma o ebanite, di

    acciaio inossidabile; le casse con tenitrici sono per lo più acciaio, mentre la

    valvola di sfiato e i dispositivi di regolazione sono in genere di bronzo o di

    ottone, metalli che d’acqua.

    non si alterano nel tempo in presenza di aria e vapor

    26

    SFIATO A DOPPIA LUCE

  • Lo sfiato a tre funzioni consente, oltre all’allontanamento dell’aria in fase di riempimento della condotta e in fase d’esercizio, anche l’ingresso d’aria durante il suo

    vuotamento. Si tratta in pratica di due sfiati accoppiati, uno in grado di evacuare grandi

    portate d’aria, funzionante in caso di vuotamento e di riempimento della condotta, e uno

    funzionante come uno sfiato automatico descritto in precedenza

    SFIATO A TRE FUNZIONI

  • 29

    Tipo MAX

    Il tipo Max dello sfiato a tre funzioni è

    costituito all’interno da una valvola di

    sezionamento incorporata che ne permette

    la manutenzione o il controllo con la

    condotta in esercizio.

    Il sezionamento

    il corpo e quindi

    nel cappello. La

    si ottiene ruotando

    l’otturatore ricavato

    rotazione, tramite

    l’asta filettata agganciata alla

    flangia fissa, si trasforma in

    rototraslazione verso il basso

    dell’otturatore, che scende fino ad

    appoggiarsi sulla sede della

    guarnizione di tenuta chiudendo

    perfettamente. Per la rimessa in

    funzione si ruoterà il corpo in senso

    opposto.

  • Sfiato tipo Cotrone

    Lo sfiato tipo Cotrone è uno sfiato automatico a

    galleggiante semplice utilizzato per liberare l’aria

    accumulatasi nella tubazione durante il normale

    funzionamento; rispetto agli altri sfiati questo tipo di

    sfiato svolge l’unica continuo.

    funzione di degasaggio

    Tipo Golia Questo tipo di sfiato a tre funzioni viene

    utilizzato principalmente per proteggere le

    condotte dalla corrosione, in particolare

    utilizzato per le tubazioni del DN 600 al 900, e dal 900 al 1400.

    30

  • Sfiato automatico combinato tipo Eolo

    Lo sfiato automatico tipo Eolo grazie al suo boccaglio combinato assolve alle

    tre funzioni di rientro e uscita di grandi quantità d’aria nelle fasi di svuotamento

    e riempimento delle condotte, e di degasaggio durante l’esercizio. Per le sue

    caratteristiche tecniche, si pone ai massimi livelli di qualità.

    31

  • In fase di avvio o ripristino funzionalità dell’adduttore: funzione di lavaggio In fase di esercizio (interruzione del flusso): vuotature delle condotte

    SCARICHI

    Sono realizzati con un pezzo speciale a T con derivazione tangenziale a flangia, su cui è installata la saracinesca di intercettazione

    Elementi di progetto: - Dimensionamento saracinesca - Diametro della derivazione (adeguato ad assicurare delle velocità nei

    rami convergenti tali da rimuovere eventuali depositi e senza generare instabilità nelle condotte)

    Il dispositivo viene installato in apposito pozzetto in muratura, con soletta di copertura forata in corrispondenza della botola di ingresso protetta da chiusino

  • Lo scarico va posizionato nei punti più bassi (di cuspide) della condotta.

    Il dimensionamento è dato efflusso sotto battente:

    dalla legge di

    2 d Q 2gH 4

    ove rappresenta il coefficiente di efflusso, 0.6, e d il

    diametro della sezione d’uscita. Il carico H rappresenta

    l’idrostatica massima che grava sulla luce d’efflusso.La

    portata dev’essere tale da non recare danno al corpo

    ricettore.

    SCARICHI: dimensionamento

  • SCARICHI: verifica tempo evacuazione

  • TUBAZIONI

  • Classificazione delle tubazioni per acquedotto

  • TUBAZIONI

  • Le Tubazioni sono collegate tra loro

    da Giunti e Pezzi Speciali

    Le Tubazioni si contraddistinguono tra loro

    •MATERIALE

    •SPESSORE

    •DIAMETRO INTERNO E NOMINALE

    •PRESSIONE NOMINALE

    •TIPO DI GIUNZIONE

    •LUNGHEZZA

    per:

  • TUBAZIONI: DEFINIZIONI

  • TUBAZIONI: SPESSORE

  • TUBAZIONI: SPESSORE

  • RICHIAMI DI IDROSTATICA: formula di Mariotte

    2

    Dove:

    D= diametro del tubo

    p= pressione che il liquido esercita sul cilindro

    σ=Carico di sicurezza a trazione che corrisponde al materiale del tubo

    e pD

    Formula largamente

    impiegata nella pratica come

    base per il calcolo dello

    spessore dei tubi

  • SIMBOLOGIA

    TUBAZIONI: PEZZI SPECIALI

  • SEZIONE DI UNA TUBAZIONE DI SPESSORE S

  • tubazioni in GHISA SFEROIDALE

    60 mm < D > 700 mm

    L = 6 m

    GIUNZIONE A FLANGIA

    + usate per l’inserimento di pezzi

    speciali

    GIUNZIONE A BICCHIERE

  • GIUNTO A CORDONE E BICCHIERE

  • 40 mm < D > 3000 mm

    tubazioni in ACCIAIO L = 12 m MAX

    Superata tale lunghezza si ricorre al TRASPORTO SPECIALE

  • tubazioni in LAPIDEE

    IN C.A.

    IN C.A. PRECOMPRESSO

    400 mm < D > 1000 mm

    400 mm < D > 3000 mm

    CEMENTO ARMATO: - Calcestruzzo di cemento molto compatto e impermeabile - Doppia armatura:

    - Trasversale (formata da 1 o 2 spirali di tondino di ferro; serve ad assorbire gli sforzi di trazione dovuti alla pressione interna dell’acqua)

    - Longitudinale (formata da tondini disposti lungo le generatrici o di ferro; ha lo scopo di conferire al tubo una resistenza alla flessione longitudinale)

  • GIUNTO GIBAULT

  • A BICCHIERE

    Con guarnizione elastomerica

    A MANICOTTO

    A BICCHIERE

    per incollaggio

    A MANICOTTO

    tubazioni in PVC

    d < 630 mm Fino

    a PN 16

    L = 6 m

  • Saldati con collanti appositi

    Tipo Gibault

    Per collegare tubi di PVC ad altri

    materiali con

    anelli o ghiere di

    staffaggio

    A flangia

  • Giunto per

    saldatura

    Giunto meccanico

    - a flangia -

    tubazioni in PEad

    d < 1200 mm Fino

    a PN 16

    L = 6 – 12 m

  • Giunti:

    •A

    •A

    •A

    bicchiere

    manicotto

    flangia

    tubazioni in PRFV

    d < 2000 mm

    L = 6 – 12 m

    GIUNTO ANTISFILAMENTO

  • NORME TECNICHE RELATIVE ALLE TUBAZIONI PER ACQUEDOTTO

  • scavo sostenuto da sbadacchi metallici

    POSA IN OPERA DELLE TUBAZIONI

  • LA PROTEZIONE DELLE CONDOTTE METALLICHE DALLA CORROSIONE

    Per corrosione di un metallo si intende la dissoluzione sotto forma di ioni causata dall’ambiente circostante detto elettrolita.

    Il processo corrosivo delle tubazioni metalliche interrate o, in generale, in un

    mezzo permeabile all’umidità, ha origine da una forza elettromotrice la quale

    genera una corrente elettrica che, in una zona detta anodo, passa dal metallo

    all’elettrolita e viceversa, in un’altra zona detta catodo.

    Fenomeno corrosivo dovuto all’azione di correnti galvaniche locali

  • Le cause più frequenti della corrosione delle tubazioni metalliche, o comunque fornite di armatura metallica, dipendono dall’aggressività dell’elettrolita (terreno di

    posa) e da correnti vaganti disperse da impianti elettrici a corrente continua.

    Difesa dalla corrosione:

    • Protezione passiva: rivestimento della tubazione vetro e bitume, poliestere, resine epossidiche.

    Protezione attiva:

    1 Anodi Sacrificali

    2 Correnti impresse

    con tessuto di

  • Protezione catodica con anodi sacrificali

    Protezione catodica con corrente impressa