Poggio Tre Galli

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Domenica 29 marzo 2009 25

L’accordo per risolvere il contenzioso in zona Poggio Tre Galli passa per il regolamento urbanistico

La transazione con MancusiDue scenari legati alla sentenza d’appello e tempistica “u rg e n t e ”«VORREI capire quale svan-taggio ci sia per il comune,quale sia la perdita per l’am -ministrazione». Il commentoè del legale della MancusiGroup, l’impresa protagoni-sta indiretta, negli ultimigiorni, delle polemiche politi-che sorte in consiglio comu-nale sul regolamento urbani-stico e su due osservazioniche ne hanno bloccato la di-scussione. Quelle due osser-vazioni riguardano un vec-chio contenzioso e una even-tualità di soluzione tra l’am -ministrazione e l’impresa po-tentina, per un suolo (e volu-metrieannesse) - il lotto4 -delcomplesso a forma di rettan-golo, il Secondo centro dire-zionale, che sta sorgendo aPoggio Tre Galli. Nei giornipassati, conferenze, incontri,note e dichiarazioni della poli-tica su una vicenda dell’urba -nistica potentina che nascenegli anni ‘70 e tocca varieamministrazioni.

Ma l’imprenditore cosa nepensa? E’ il suo legale a ri-spondere, atti alla mano, mo-strando la transazione propo-sta dal comune.

Quella transazione è statainserita nelle due osservazio-ni al Ru proposte dall’Ufficiodi piano (proprio il fatto che ilproponente sia l’ufficio comu-nale è stata una delle critichefatte non solo dall’opposizio -ne) e su cui la discussione con-siliare si è, momentaneamen-te, arenata.

E’ il legale della MancusiGroup a spiegare i contenutidell’accordo raggiunto dalleparti, ma che, per restare vali-do, dovrà essere recepito nelregolamento urbanistico.

Il 9 giugno 2008 l’ammini -strazione comunale proponeall’impresa una proposta diaccordo che poi, in seguito,sarà recepita in un atto di in-dirizzo dell’esecutivo e resa,nel febbraio scorso, in un attodi transazione già sottoscrit-to da Mancusi.

Il punto di partenza dellaproposta è di tipo “urbanisti -co” perchè su quel lotto do-vrebbe essere costruito unfabbricato di 40 mila metri cu-bi, circa 11 piani di altezza ogiù di lì, «per di più - spiegaval’amministrazione nella pro-posta - con destinazione “ter -ziario”, che notoriamentecomporta maggior carico dipersone e veicoli». Allora, «al-la luce di approfondimenti ef-fettuati, anche con la consul-tazione del comitato di quar-tiere della zona interessata»,si legge nella transazione,serve «perseguire il premi-nente interesse pubblico conuna riduzione della volume-tria insediabile».

La proposta, sottoscritta lascorsa estate da entrambe leparti, e poi, spiega il legaledella ditta, recepita nellatransazione, stabilisce chel’edificio che sorgerà sul lotto4 non dovrà comunque supe-rare l’altezza dei palazzi pre-visti già sullo stesso lato delrettangolo: a conti fatti si ar-riva a una volumetria di 26mila metri cubi.

Che ne sarà della cubatura“limitata”? Dipende. Secondola transazione, in caso «di de-finitiva pronuncia favorevolealla Mancusi Group (l’ammi -nistrazione ha fatto ricorso inAppello dopo la sentenza del

Tribunale civile di Potenzacheattesta la titolaritàdiquellotto all’impresa, ndr)», gli al-tri 14 mila metri cubi potran-no essere delocalizzati e rea-lizzati su suoli di proprietàdella ditta, nella parte alta delquartiere nota coma “zonaG”. Ma sempre in questo caso,si dovrà procedere allo scom-puto della percentuale deglioneri concessori (le tassesull’edificazione) già versatedall’impresa per la volume-tria non più realizzabile nelrettangolo. Mentre dei 26 mi-la che rimarrebbero nel ret-tangolo, il 75 per cento dovràessere destinato a edilizia re-sidenziale, il resto a terziario.C’è di più. Con questa transa-zionesirichiama ancheunal-tro contenzioso in corso tral’impresa e il comune, quellorelativo al Primo centro dire-zionale in via Nazario Sauro(noto incittà come“le due tor-ri”), per circa 9 mila metri cu-bi non realizzati «che rivengo-no - spiega il legale - dalla ces-sione gratuita dei suoli su cuiil comune ha costruito il pon-

te e parte dell’ex stazione au-tolinee di rione Francioso».Vistoche, si leggeancoranel-la transazione, «risulta accla-rato da atti ufficiali e validi unresiduo diritto edificatoriospettante alla MancusiGroup», quei 9 mila metri cu-bi potranno essere «realizzatiin lotti rimasti inedificati» diMancusi, sempre in zona G.Potranno essere accorpati al-le volumetrie delocalizzatedal Secondocentro direziona-le. Ora, la localizzazione dellanuova volumetria complessi-va «non comporta - si leggenella transazione - variazionedegli standard urbanistici»,inoltre sono già presenti leopere di urbanizzazione (tuttiquei servizi necessari alla vi-vibilità, come fognature, im-pianti, strade, marciapiedi)«capienti e idonee ad assorbi-re la maggiore volumetria».Sulla zona G già insiste unvecchio piano particolareg-giato con relativo piano attua-tivo (sono le fasi della proget-tazione di un qualsiasi com-plesso edilizio ampio) e lo spo-

Il Secondo centro direzionale

UNA LUNGA STORIA

PotenzaREDAZIONE: Via Nazario Sauro, 102 - 85100 Potenza - Tel. 0971.69309

stamento della volumetria«noncomporta variantiurba-nistiche». Per questo - si leggenella proposta estiva - «l’edifi -cabilità è diretta»,basta il per-messo di costruire, «laddoveil consiglio comunale appro-verà l’osservazione».

Fin qui una strada. Poi c’èl’altra opzione prevista dallatransazione. «In caso di pro-nuncia definitiva dell’autori -tà giudiziarie in favore del co-mune di Potenza, ferma re-stando la volumetria dei 26mila metri cubi (cioè, livellatasugli altri edifici e non piùuna previsione di 11 piani,ndr) l’amministrazione co-munale potrà valutare di rea-lizzare, o far realizzare, edili-zia residenziale pubblica».

Questi i due scenari lasciatiaperti dall’accordo. Ma non ètutto. Innanzitutto la Mancu-si Group, «indipendentemen-te dalla sentenza civile» di pri-mo grado che ha dato ragioneall’impresasulla titolaritàdelsuolo, «dichiara che non insi-sterà nella richiesta di per-messo di costruire» per il lotto

4, fino alla pubblicazione del-la sentenza di Corte d’Appello(dopo il ricorso dell’ente). C’èpoi la questione relativa aisuoli attorno al rettangolo:l’impresa ha fatto ricorso alTar «per il risarcimento deidanni derivanti alla societàdalla illegittima occupazionedei suoli utilizzati per la rea-lizzazione di strade» limitrofealla zona. Così, «l’ufficioespropri del comune eseguirà- ancora la transazione - la sti-ma del valore di tali aree daconguagliare con il valoredella superficie di proprietàcomunale inserita nel Secon-do centro direzionale» ampiacirca 1.000 metri quadrati.

Poi, «la Mancusi Group di-chiara di rinunciare a ogni equalsivoglia pretesa risarci-toria in relazione ai conten-ziosi incorso, anche in casodiesito positivo, parziale o tota-le, dei giudizi, sia civili cheamministrativi».

Esiste, però, un limite inde-rogabile. La transazione avràeffetto a condizione che il co-mune adempia a tutte le pre-

visioni dell’accordo entro ladata d’approvazione del rego-lamento urbanistico, altri-menti l’accordo si riterrà nul-lo.

«Mi chiedo come si possa di-re che l’accordo favoriscal’impresa - spiega il legale del-la Mancusi Group - Sarà l’entea fare una stima dei terrenicircostanti e di quello internoal rettangolo, altrimenti pocofruibile. Se, poi, la sentenzadarà ragione all’amministra -zione, disporrà del lotto comevuole. In più, l’impresa rinun-cia a tutti gli eventuali dirittirisarcitori». Così l’avvocato,transazione alla mano, spie-ga di non comprendere su checosa «si stai effettivamente di-scutendo».

Quanto alla tempistica, se-condo l’accordo, meglio che la“concretizzazione” del per-corso avvenga, come data in-dicativa, entro fine marzo.

E proprio per martedì è pre-vista la discussione interrottasulle due osservazioni del ca-so.

Sara Lorusso

DI quella zona di Poggio Tre Galli si parla da tempo. Se neparla dai primi anni ‘70 quando il piano regolatore preve-deva che lì sorgesse persino un centro sociale. Nel tempo,diversi passaggi burocratici, compiuti da diverse ammi-nistrazioni, tra varianti al Prg, un piano particolareggia-to, persino unPrusst, oggetto di accordoQuadro con Re-gione eStato. Conla convenzione del2004 conil comune,il consorzio edilizio ha assunto impegno a cedere gratui-tamente all’ente le aree di proprietà dei consorziati desti-nate a opere di urbanizzazione e il lotto 4. Questo uno deipunti su cui nasce, di recente, la vertenza tra comune eimpresa (oggi proprietaria dei suoli). Alla ditta, l’ente hanegato il permesso di costruire perchè, secondo la con-venzione, titolare del lotto. Ma il Tribunale civile ha datoragione all’impresa. Poi i ricorsi e l’attesa degli sviluppi.

Tutto comincia anni fa