POESIE - Lino Franceschini · ammantati nel cielo bianco di nuvole. Sui petali ... e le stelle...

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ADRIANO BOTTARELLI ( Bedizzole 1924 – Brescia 2008 ) POESIE Sul mio cammino Profili di colline su cui spia settembre e lungo il muro dolce e vellutata fa capolino ancora la violaciocca. Nella clessidra dei giorni, sul mio cammino cogliere vorrei, nel ricamo della limpida luce che s'espande su questo chiostro dei silenzi, il profumo dolce dei ritorni.

Transcript of POESIE - Lino Franceschini · ammantati nel cielo bianco di nuvole. Sui petali ... e le stelle...

ADRIANO BOTTARELLI ( Bedizzole 1924 – Brescia 2008 )

POESIE

Sul mio cammino

Profili di collinesu cui spia settembre

e lungo il murodolce e vellutata

fa capolino ancorala violaciocca.

Nella clessidra dei giorni,sul mio camminocogliere vorrei,

nel ricamo della limpida luce

che s'espande su questochiostro dei silenzi,il profumo dolce

dei ritorni.

Al mio paese

Ora, sulle le bianche paretitrepidano

finestre di ricordi.

Sotto la lunadorme il mio paesedai dolci declivi,

mentre veglia la torrealta sui tetti

luminosi di silenzi.

Dorme la mia casa sulla strada bianca

tra le prode, ove ancorafiorisce la mammola

e trillano rondinidalla gronda dei sogni

carezze di ritorni.

E sentirò il saporedei tuoi passi sulla ghiaia

del cortile, madre mia,e le voci dei silenziche m'attorniano,

e il tepore delle tue maniaggrappate ai teneri grappoli

del glicineprodigo di intatti affetti.

Ma sotto la lunadorme il mio paesedai dolci declivi,

ove tentano approdipii cipressi

dalle rogge argenteee tra gli alti campanili

Là, sulla torre antica

Ora che le campanepregano

dalla torre antica, scorre il ventoa riportarmi

l'odore delle strade bianche delle nenie di Natale

come ai fuochi festosi del focolare

e fiorite nelle mie mani.

A volte,dall'alto del campanile,

son cantici d'alleluiatra il verde degli ulivi

palpitanti di luna.

E le campane intonano

le canzoni dell'albae i rosari della sera, lenti come carezze

dei tuoi luminosi silenzi.

Natale al mio paese

Una manciata di neve morbida,

lieve,sui tetti e per i prati

del mio paese.

Non disperdere i fuochi dell'alba:

qui ancora sanno di tenerezze

i richiami delle nenie di Natale

e sono ebbri di ricordii candidi sentieri

dell'infanzia.

Colline

Belle, le mie collinesotto l'arcobaleno degli occhi.

La luna ha sciolto le brigliee sulla tua pelle ho navigato

cercandoreliquie di approdi.

Ha un lievito caldola frescura che mi porta

il vento del mattino.

Belle, le mie collinesu cui brucano armenti.

Ma tu svegliami, Amore,

quando passerà l'aurorasulle rosee dita del Chiese

e nuovi canticiesploderanno dalle mimose

in fiore.

Ed io continuerò a tentarela mia canzone

nell'azzurra mestiziadell'orto dei salici.

Paese mio

Con quali manibussa la notte

per strade buie?

Han rasentato vecchi muri, pipistrelli

e la siepe dell'orto.

Laggiùsotto la pergola

una chitarra suonacaldi ricordi

a partorire sogni.

Tace il vento sui sentieri dell'ombra

e nella notte scurascorre il lamento

pigrooltre la siepe.

E' tempo d'uve nere

E' tempo d'uve neree di profumo di bosco

al mio paesecosì acre e dolce

che inebria l'anima.

Per la vigna rapita di grappoli

trascorre la gioia di antiche canzoni.

Arabeschi.

Greve di pampinie di fecondi grappoli,

ora piange la seradai rossi tramonti.

Sul mio passato

Hanno fremitisul mio passato

i colori della sera,come le voci trepide

delle campanedella chiesetta di Cogozzo,

quando la sera muoresulla collina di San Rocco

ebbra di memorie,o lungo le ascese

gloriose dei Cappuccini,ai sorrisi dell'albeluminose dei canti

festosi delle allodolesui prati sereni,

quando avvinghial'antico Marzo

candide violettesfuggenti

dalle dita del crepuscolo.

E chiamano serenele voci del mio cammino,

mentre aleggianocinguettii di passeri

a brividi di soleche d'azzurro profumano

alla lucedi ricordi miei.

I ricordi dell'infanzia

Laggiù, sulle colline moreniche,sotto la pergola

una chitarra suonacaldi ricordi,

a partorire sogni.

Bedizzole, paese mio,ancora premono,

li sento, gli azzurri zoccoli

dei cavalli sul selciatodelle strade bianche

al romorio delle ruote dei carri,

lungo il sentiero dei pioppi.

E agili nella memoriafischiettavano

soldatini di piomboe cavalli a dondolo

per le strade dei miei ricordigonfi di nostalgia.

Tace il vento a Cogozzo

Sulla strada dei ricordi il silenzio antico torna

ai teneri giacigli della lontana infanzia,

quando di gridi si empiva il giorno

sulla piazzetta della chiesa ove ora tacciono

i passeri della gronda.

Fra le pietre del murettoche serrano memorieora s'ergono cipressi

palpitanti di luna.

Tace il ventonella cerchia dell'orto,ove si frange la nebbia

di sogni smarritilà nella notte fonda.

Ma tornerò da te

Ma tornerò da te,Bedizzole,

per ritrovare sull'aiai gridi festosi dei passeri

negli aperti mattini.

Tornerò da te per rincorrere

carezze di ricordisui prati dell'infanzia

e riscoprireil saluto delle rondini

sulla gronda dei sogni.

Ora piangononel mio desertoi chiari colori del meriggio,

poi che s'aggrappaa palpiti di ventola trepida fiaccola

della mia sera.

Profili di memorie

Che dirà la voce del cuore,

per scoprire trepidiabbagli per la mia casa

dalle bianche pareti sulla collina?

Se mi guardisi fa tenero il fremito

che tinge d'amorespazi

di orizzonti di lucenei tuoi pensieri.

E raccoglieròil gomitolo dei sogniscivolato nel brividodiafano del tempo

e racchiuso nel palpitodegli aquiloni

ammantati nel cielobianco di nuvole.

Sui petalidelle mie parole scorrerà l'ordito,

al fascino dei giorniche si consumano

oltre la siepe delle rose, ora che la sera sfoglia

profili di memorie.

Quando sarà l'autunno

Quando sarà l'autunnoe i miei passi stanchi

spingerò sul pianerottolodi casa mia,

e Bedizzole scorrerà sul mio segreto,

quasi a raccogliere sospiridelle sere

del mio campo, quali accordi concederà

il ventoal vecchio pioppo

sulla collina?

Per gli occhi socchiusidella sera

raccoglierò gli ultimi ciuffidi foglie arruffate,

da queste mani stanche di impetrare,

prima che inghiottail crepuscolo

gli etereiluccichii del giorno.

Aprimi

Aprimila tua porta,

amore.

Fluttuanosogni ardenti

nella luce velatadegli occhi.

Aprimi la tua porta,

amore.

Sei tu la mia isola

Sei tula mia isola.

Ora i tuoi cantiecheggiano

sul mio cuore, quando ride la sera,

come le rosesul tuo seno

magico nella quietedei nostri incontri

ebbridi luna piena.

Purtroppo, se ne va il giorno

E dipingere vorreinella pallida lucedi sentieri di luna,

per prati il calice della sera,

alla visione suadentedel mio sguardo a te,

dolce colombelladel mio sogno.

Solo le labbra toccheròcon queste mani

che proteggono i freschi fiori dell'infanzia

per la frangia odorosadei tuoi aneliti.

Purtroppo,se ne va il giornodei miei propositi

dolcemente soffice e caldo, con i suoi sbocciati fascini

del belloal calar della sera

nel calice delle mie memorie.

Quando sono con te

Quando sono con tebrilla nel tuo sguardo

tutta la lucetrepida dei sogni

e bacio con tenerezza infinitala delizia delle tue braccia

fragranti di soleche chiamano amore

per pratiodorosi di approdi.

Il tuo respiro

Lo sento il tuo respiroche m'avvolge e mi inebriacome nel vespro la spire

dell'ederaad accogliere il profumo

delle corolle,al colore della sera.

Il tuo respiro dolce comelo zefiro entro i petali

del mattino,aperto agli spazi luminosi

dei tuoi occhi,dentro di me penetra

e teneramente mi saziae nel profondo incede

del mio canto che solo di te si colora.

Dammi la pesca

Amore,mentre ride l'estate

ebbra delle sue delizie, dammi la pesca

saporosacome la tua bocca,così che ne strizzi

sin l'intima essenza.

Dammi la pescasuccosa e agreste

e copioso salirà il sublimefuoco per le vene

con dolcezza indicibile.

Nel vento delle tue primavere

Quando m'appariràil tuo mondo

nelle mani di sognimagici,

sul volto degli entusiasmirivedrò le sembianze

di memorie impigliarsinelle maglie dei desideri

accoltiin questa notte di luna.

Ora m'inebriaquesta febbre

che rotola sulle tempiee si dibatte nella corsaverso cieli di corallo

fervidi per la mia faretragonfia di ricordi.

E per te stringeròl'incanto di questa gioia,

a carezzarti le trecce lunghe

nel ventodelle tue primavere.

Malinconia

Quando rinasce il giornosulla danza palpitante dell'ore

a rinverdir ricordi, quando scende la sera

sommessamentea ravvivare i canti

degli usignoli,quando stende la notte

tacitareti d'ansia

sui miei pensieri,l'ala stanca

della mia tristezzavaga inquieta

per gli orti della solitudine.

E ride la luna sui rigagnoli d'ombradei lunghi silenzi...

Ma ritorni in mente tudagli occhi di cielo, di mare,

meravigliosanel velluto delle tue mani,

a nutrire i palpitidi questa malinconia.

Madrigale

I tuoi occhi vidiintingersi nello specchio

dell'acquechiare come l'ore

del mattino.

Ancora gridavano

grillitra l'erbe del prato

tenerezze.

E la luna alta nel cielosinghiozzava il tuo respiro.

Poi, la canzone del vento,

teneramente,s'addormentò

sulle tue labbra.

Come fior di montagna

Bella è leicome fior di montagna

da cui fiorisceil colchico selvaggio.

Bella è la mia donnache come sposa ho preso

in mogliee l'ho portata nella vampa

del mio amoresegreto.

Con lei sarò gentilesempre

e tutto faròper recarle piacere,

perchè leiè rosa tra le rose

più dolci del mio giardino.

E più ti amo (a Iole)

Ora che il freddoautunno è alle porte

e s'impigliala nebbia umida

tra le canne,ha colore di attese

questo grappolo si sognia ricordarti.

E più ti amocome amo i silenzi della notte

e i tuoi silenzi sereninelle sere di luna

che scorronoper strade bianche

a sfioraresogni di corallo.

Ti amo come amo gli aliti del vento

e le stelle dell'Orsae la lacrima caldache teneramente

mi scivola dalle gotee si fa stella lucentea colorire di palpiti

i tuoi segretispasimi del cuore.

Estuari di luce

Lascia che io discoprain questo alboregli estatici canti,

quasi allodolanel cielo infinito,

e lo splendore rideràentro gli occhi lucenticome il sole di giugno.

Sono i meandri cupidella solitudine,

quasi polle d'acque chiare,i mistici canti di Natale

che ancora portano al cuoreparadisi di memorie.

Fiori di neve per le vie,sui ciotoli del greto,

sui freddi rami senza gridi,nel buio che sgomenta,

sui fuochi di gioia dei pensieri.

E, tra le voci consuntedei ricordi,

in questa notte d'amore,immacolata

d'intime dolcezze, come una volta

ti stringerò la manosul sentiero radioso

dei sogni,verso estuari di luce.

Nel fulgore dei baci

Il vento dell'estateè volato

oltre le collinedegli entusiasmi.

Ma tu sei sempre quiaccanto ai miei ricordi

e riempi l'anima di baci affettuosi.

E nel fulgore dei baciancora cercheròsentieri di sole,

alle soglie del verno,ove ancora è pieno di te

il mio appagatorespiro di beatitudine.

E tu verrai

Sull'arpa del ventoho conosciuto i miei sogni.

E tu verraida me, Iole,

ne sono certo, con i tuoi passi

leggeri,come zefiroche soffia

a primaverasull'ali bianche

di gabbiani in volo.

Ti attenderò

Ti attenderòlungo il sentiero dell'alba,

odoroso di timo, ove più chiara

è la melodia dell'usignolo.

Ti attenderò negli ardori

dell'assolato meriggio,ove è strepito d'ali

il frinìo delle cicale.

Ti attenderò sui rigagnoli della sera,ove ogni anelito s'apre

tra le chiuse cigliadi finestre

ebbre di ricordi.

Ti attenderònell'orto dell'ombrasotto la tua finestra,ove ancora lamenta

l'oleandro gioie perdutenell'agonia del giorno.

Ti attenderòlungo le siepi che sannodi viole e di pervinche, mentre dispensa sorrisi

il vento alla pallida luna.

Ti attenderòall'ombra del campanile,

dove anche le rondini pregano,con il mio fascio di rose rosse,

mentre nell'aria immota,azzurra come il mare, si schiudono ansiose

le lunghe dita del sole.

Quando ti dirò...

Quando ti dirò che t'amo, esploderà l'annuncio

tra le pieghe dell'alba, fino al midollo dell'anima.

Sulle tue braccia scolpirò il mio sogno,

e riderà d'amoreil muro dell'orto

rosso di papaveri.

Stanotte gioca la luna

Stanotte gioca la lunacon nuvole bianchesul vecchio muro ancora vermiglio

del luminoso tramonto.

A volte scorre liscia all'orizzonte

incontro alle stelle, come sul mare

una vela leggera.

Ma, quando scivolalo spicchio di luna

dal balconenella stanza di tenerezze,

dileguala nebbia delle mie notti

al tepore delle tue labbra morbide.

Di tanto in tanto

Di tanto in tantoecheggiano

sotto questo cielo grigiocon timido languore

i rochi lamentidi una rana

mesta nella gora

S'addorme la notte

S'addorme la notteavida di stelle

e la mia ombra s'allungasilenziosa tra i tonfi azzurri

delle ranenell'acqua grigia,

mentre s'anima sul pratola tenera danza

dei grilli.

Lungo cancelli chiusi

S'attardano ventagli di luce

lungo cancelli chiusi,ove appassiscono

fin dentro la scorzai giorni.

Voci di gabbianicorrono

verso il mare.

Ed hasapore di baci

la sera.

Sui prati d'ombra

Sui prati d'ombradei nostri incontri

si spegne tacita la seradalle braccia di luna.

Sul sentiero delle mammolei tuoi passi echeggiano

sul cuore come battito d'ali

sulle soglie della notte.

Ti penso.E tu riemergi

dal canto dei ricordiluminosa e cara,

mentre grappoli di sogni,quasi pioggia di petali,

t'empiono le mani

Le pagine dei giorni

Si sfogliano pigrele pagine dei giorni,

come petaliche il vento disperde

qui tra i silenzidella mia sera.

Ansia di fioritura

Nell'ariasi è già sciolto il geloe per gl'ignudi campi

un'ansia si stendeimprecisa.

All'improvviso cambianovoce i ruscelli

e i sentieri sono lietidi apparire.

Per i pratiansia di fioritura

e per l'albero spogliod'incanto

un'anima salire.

E' primavera

Sul rifiorito mandorlovolavano leggeri i passeri

sbattendo rapidi l'ali,quasi a un richiamoa cantici d'amore.

Perché tra il verde dell'erbaa un respiro di sole

festose s'aprono giunchiglie,mentre avanza

con passo di danzal'estatica primavera.

Autunno

Su questo stancoautunno,

la fredda luna ridedalle immense radure

del cielo.

Laggiù, tra i cannetispogli,

affonda il crepuscolo.

Gioca il vento ignarocon sfarfallii di foglie

gialle,tra le dita lunghe

dell'ombra, tra le case dalle chiuse

finestre,tra l'amaro sapore

d'interminabili silenzi.

Settembre

Ma tu vesti di allegrezza i miei giorni,

per i floridi silenzi freschi d'acque chiare

e vaporosicome luce soave delle aurore,

o luminoso Settembre,per i tuoi sentieri odorosi

di felci e di pervinche.

E lascia che schiudal'ali di beatitudine

la mia laude più vera, prima che in labirinti d'ombre

serri l'autunno le tue ghirlande,o pastorale animatore

di soavi sogni.

Ma tu vesti d'allegrezza i miei giorni,

perché trascorreràla tua gioiosa immagine

oltre le corolle apertedelle margherite

e nella soavità fragrantedei palpiti di luna

che origliano amoresulla rugiada dei tuoi meravigliosi silenzi.

Dicembre

Sui sentieridipinti dalle danze

delle foglie dei salicilungo il fiume,

anche i venti conosconoi gridi dei gabbiani

ch'esplorano le ultime fogliedelle bianche betulle

sulla costa dei silenzi.

Dai campanili festosi s'aprono salmi di Natale

e i rami dei pini fremonoquando la brina di dicembre

risplende sui pratie gli scampenellii esplodono

sull'ombra dei desideriche delle frange della sera

si colorano.

Ottobre

Ottobre,sole benevolo

sui geraniancora in fioritura.

E ciuffi rosa, rossi e bianchi

s'aprono al solesulla loggia aperta

alle oredei lunghi silenzi.

Ottobre dei miei ricordi

pieni di tenerezze, ora raggela il sangue

la nebbia fittaall'orizzonte

che vieta allo sguardospazi infinitiebbri di luce.

Vento di gennaio

Questo vento di gennaio,gelido come i ghiacciolipenduli dai rami dei pini

pazienti, ululaper i vicoli deserti.

Su le chiuse impostesibila

e pare un gemitonella notte fonda.

Poi s'acquieta,ed il lamento pigro

scorre per i rami nudi,fino a lambire la siepedove geme tra i rovi

il biancospino.

Primavera

Il riso delle betullepalpita in gola

nel fulgido mattino: è primavera dalle braccia

gonfie di vento.

Scalpita leggerae poi rompe ogni indugio

al grido di marzoproteso

verso gli ignudi campiove occheggiano festosi

i calicidelle margherite.

E' primaveradai lunghi aneliti.

Primo autunno

Rabbrividisceil primo autunno

alla trepida brezzadella sera.

Sussurrano passeridalla gronda.

A brividi di soledanzano farfalle

stanchesotto nuvole giallesu cui si sfilacciano

smarrite attese.

Febbraio

Oggi,a una carezza di sole

che avvinghiaun canto d'azzurro,quasi è primavera.

La intravedotra le gialle corolle

delle mimose,tra i germogli dei gerani

e le prime carezze inquiete

sulle timide viole.

Ma...ha freddi brividi

il vento della sera.

Si srotola

Lentamentesi srotola

la matassa dei giorninel palmo della mano,

a raccoglierela luce rimasta

dell'agonia del crepuscolo.

E mi chiedo ogni sera

E mi chiedo ogni serase una goccial'ho aggiunta

al mare della mia sete.

Ma quanto mi umilia,se le mie mani

null'altro da offrirtihanno

che la mia nullità,Dio immenso.

Finestre d'ansia

Per la mia casadalle bianche pareti,

ai fuochi intensidel meriggio

che s'attenuanoora

finestre d'ansiastendono

scintille di sogni.

Sulla collina dei Cappuccini

Sulla collina dei Cappuccinimi coglie il tramonto

trepido,che abbraccia

l'ampio sorriso del Benaco.

Nell'aria della serasi perdono i colori delle cose

che m'attorniano.

E il gemito sento del ventoche scompiglia

le foglie dei platanie cerco nell'impeto inquieto

reliquie di approdi.

Ma amo i vermigli crepuscoli,lungo teneri declivi

che ospitano i lamentipigri dei rosignolipallidi nella molleverzura dei prati,ove si coloranogonfie di ricordile ultime rose,

tenerenei palpiti della sera.

Sotto il bianco mantello

A falde larghe scendelenta e silenziosa

la nevesulle aiuole

del giardino addormentatoquasi a palpiti d'attese.

Sotto il bianco mantellonella sera nuda

di dicembrela fontana è muta.

Sull'acqua tremula della fontana danzano

le ultime fogliedel salice.

Sulle aiuole sopitedisfiora il vento.

I rami dei pini fremonoquando la brina di dicembre

risplende sul pratoe lentamente

si srotolala matassa dei giorni

nel palmo della mano.

Stanchezza

Questa stanchezzami pesa sulle spalle

come il fardello degli anni,ora che le prime brume

incalzano sulle tempie grigie.

Caro autunno delle mie fatiche

e delle gioie consunte, le mie ore s'aggrappano

alle restìe fogliesui rami nudi

di questa malinconia.

Vecchio pioppo

Ora non ha più verdi appigli

da offrire, al messaggiodi giorni sereni.

Più non beccano fringuelli

sulla tua scorza, vecchio pioppo solitario

dai rami nudiche distribuivano

ampi spazidi luce e d'ombra

nelle ore benefiche dell'estati scorse.

E le foglie assonnategià sanno

del mesto autunno, dell'elegia

su cui si china rotolandola polvere degli anni.

Come alla madre il puledro

Sotto gli zoccoli di puledri agili nel ventospalmerà il sole i silenzi

di nuove aurore,perché nell'alito della sera

già ho pascolato le mie membra

per i prati delle memorie.

Sale dall'acqua la nebbia dei giorni umidi

e la luna s'attaccaal carro del vento,

come alla madre il puledrodella mia infanzia.

Vagai

Vagaiper sentieri bui,

tra le braccia della notteinquieta,

nei silenzi lunghidella sera,

in cerca di teche ritrovai nel cantoluminoso di allodole,

nella rosea luce delle aurore, nei rossi cielidi tramonti

che sanno di sogni smarritilaggiù oltre la collina.

Sulle rive del sole

Sulle rive del soleove si dissetanole falde di nevedel mio inverno,

sulle pietre del murodell'orto

tornerà la mia gioiaa disciogliere

le ombre lunghedella solitudineche s'attenuanoad aspettarti.

Quando s'adagia la sera

Quando s'adagia la seramelanconica

tra le braccia della notte,zittiscono gli usignoliper antichi sentieri,

mentre la luna s'attardasu carezze di ritorni,

oltre la sieped'ulivi palpitanti

di frescura.

Gli aquiloni

Per le gole del ventogiocavano

su prati di lucegli aquiloni,

come a un brivido d'alii miei sogni

che d'azzurro profumanonei palpiti

dei sogni tuoi.

Ricordo del padre

Così è trascorsala mia stagione,

a colorire di sogniil canto dei ricordi.

E in quest'oreattonite di gridi,vorrei volare ora

da quest'afa sui prati,ove conduceva mio padre

i buoi stanchidal tracciare i solchi.

Sereno era il suo sguardo,luminoso e attento

come la guida del puledroche ci portava sui prati.

E tra i cespugli del sorbo,dove cresceva di vivida luce

il papavero,piena fu la mia letizia.

Per il campo, ove l'odore di nebbia

s'addensa,lui assaporava il riposo,

sotto un'acacia o all'ombradi un ulivo palpitante

di frescura.

E per il prato,dove moriva il fienotagliato sotto la falce,continuava mio padre

a rastrellare l'erbaed i silenzi gli crescevano

attorno,come tizzone acceso

sotto le labbra del vento.

Sentieri di luna

Sui sentieri di lunadei nostri incontridanzerà la sera,

quando alla luce di approdiveglierò la mia stanzetta

e griderò gli slancidella mia letizia.

Gocciolano tenerezzesulla mia casa

dalle bianche pareti, sotto il sorriso

della buganvillearosso carminio.

Perché il tempo canterà le melodie

dell'inclite oresul pendolo giallo

della lunae l'usignolo ancoraintonerà la canzone

dal colore della mia casache il glicine avvolgedi penduli grappoli.

Sospirare

Sospirare è scrutaretra i sogni perduti

nelle bufere di notti bianche

l'odoredella rugiada dell'erba...

E' ricercare il coloredei tuoi occhi

nell'azzurro di mattinilavati nel vento

tra i salmi delle allodole...

E' scoprirenel turgore del meriggioil velluto delle tue mani

estatiche,nella luce profonda

di prati rossidi papaveri.

Il ventaglio dei desideri

Ha profumo di rose e di gardenie

il ventaglio dei desideri,su finestre aperte

di ricordi.

Profumano d'ebbrezze le mimose.

Oraricama i miei sogni

la luna.

Finestre di luna

Già l'estate affondacontro l'alto muro

dell'orto, su cui incombono

con il mesto autunnoantiche primavere.

S'arruffano spazidi orizzonti di luce

su di me prigionierodi nudi sospiri.

Ma occhieggianofinestre di luna

nei ricamidi nuvole giallequasi a rotolare

la mia penatra i sussultidei silenzi.

Piccola rosa tea

Ti ricorderò così,con la gioia negli occhi,

piccola rosa tea, festosamente fiorita

nelle trinedi un giorno di luce.

Ma tu sciogli i capellial vento che agita

il tuo fazzoletto di lunaincontro al sole

e corrisul sentiero del richiamo,

stringendoti al cuoresogni

odorosi di zagara.

Di occulti richiami

Di occulti richiamis'addensa l'ombra della sera

provvida di luci spersesu strali di luna.

Ma amo ascoltarela nenia delle cicale

sui rami alti dell'olmoe sulla siepe ansiosadel respiro del vento.

Tra le pieghe dei sogniora s'attorcono gli ultimi voli

della mia favola,al solitario canto dei glicini

dai teneri rami.

Intanto piovigginando inciampala notte

in voli di colombe,su labirinti

di appassiti silenzi.

Ad ogni respiro

Ad ogni respirodi vento,

hanno brividi le foglie dei pioppi

gialle rossecolor della terra.

E il tempo fuggeimperterrito

come le ombre della notte,come il respiro della luna,

come l'azzurra vestedel cielo,

come l'alcovadel mare infinito.

Ascolta...

Ascolta il fremitodel vento che scompiglia

il fruscìo dei salicie nell'impeto della sera

gli alberi del fiume.

A volte impetuosal'onda

cozza sugli scoglie galoppa sulle rive

gemendo sulla sabbiadove i sogni palpitano

nella pioggia dei silenziche premono

fin dentro l'anima.

Ma adoro i vermigli crepuscoli,

lungo i teneri decliviche ospitano i lamenti

dei rosignolie la molle verzura

dei prati al tramonto,prima che la morbida

erba venga rapitadalla falce del ventoo dall'animosa sera.

Taormina

E perenne sarà il ricordodelle vivide nottiodorose di zagaraa cogliere il donodei patiti silenzi,

o Taormina,docile e selvaggianei brividi di sole

sulla scogliera.

Alitano i palpitidel tuo sorriso

sulle polpe squisitedei fichi d'india

che mostrano dolcissimi la scorza,

mentre scorrono festosigli ultimi carrettisulle balze di luce

ove si perde il giorno.

A mia madre

Anche se l'autunno premecol suo fascio pesante

di nebbie,lascia che ti porga

questo sciame di petaliper i tuoi piedi stanchi.

Ma tu non dirmidi scordarli

i tenui fili di setadei tuoi capelli, color della terra,color dell'amore,

morbidi come il respiro del vento.

Perché qui ancorascorrono fiumi

di serene dolcezzeed i tuoi occhi belli s'aprono

a spazi infiniti,alle tenere luci

della pallida luna

E tutta la mia preghieras'alzerà pietosa,quasi a fugare

dalle frange del vernoil grigio squallore

dei giorni.

Illanguidisce

Illanguidiscesotto questo cielo freddo

il tardo autunno,nel fumo dei comignoli

dal sapore di nebbia,ove trepidano al vento

i fremiti dei ricordi miei.

Si logorano i giorni

Si logorano i giornisotto lacrime

di stellee di amari rimpianti.

Noi eravamo la voce dei silenzi, tra le dita lunghe

dell'ombra,che ricordanole tue mani.

E volti tesi s'aggrappanoalla quiete rimastasulle lacrime salse

di oggi.

Notte a Venezia

Questa notteha il colore del mare

che sentonel respiro cadenzatodell'onde sulla riva.

Teneramentesobbalzano festosi

sul sommesso brusioi colombi

di Piazza San Marco,sulla dolcezza immensa

che palpitasotto lo spicchio di luna.

Qui ancorapalpiti d'ansia stendonosu gondole sonnolente

fiati di vento,trepidi come desideri,

gonfi di sogni.

E, nella notte che origliadalle dita lunghe,

ignara gioca la lunasoavemente

sull'acqua tremuladella laguna.

Gli occhi della sera

Su campi di memoriepalpitano freneticigli occhi della sera.

Ai richiami senz'ecopioggia di silenzi.

E, sui miei pensieri,lungo le dita dell'ombra,

si sfilaccianobioccioli di solitudine.

Natività

In quest'ora di divini silenzi,

a te affideròla mia preghiera,

mio Diodalla soavità immensa.

Ho camminatoper i muri annosi di queste case

nelle notti dell'Orsaverso i sussulti degli applausi

per i sentieri dell'edera,a cercare la mia pace

oltre i capricci dell'ironia.

E fu piena d'attimi d'attese

la mia animaprotesa

verso la coltre della speranza,oltre il grovigliodell'inquietudine,

al tocco soavedelle tue mani protese.

Ma respirerò alla lucedi divini silenzi,

o sublime Pargolo,i teneri palpiti

di aperti mattini.

Questa neve

Questa neveche cade stasera

sulla siepe dell'ortosa d'antico.

Lo sfarfallio dei fiocchi

mi porta lontanotra i sogni

del mio passatoche ricordano

incontri,persone care

e momenti sereni,occhi profondicome il mare.

Ma la neveche continua a cadere

sul mio lamentosa d'antico,

quanto i sospiriche maturano

tra i miei capelli,sull'albero

degli appannati silenzi.

Sotto la pergola

All'odore anticodi salsedine,

al sussurro caldodel libeccio,

riscopro il mantodei tuoi capelli

luminosisotto la pergola.

E i colori della seras'aggrappano

ai suoni della mia chitarra,per riscoprire sogni,

nell'assaporare i tuoi bacidall'odore tenuedi conchiglia.

Poi, all'improvviso,sapore di mare, di cielo

sotto tremule stelle,a riscoprire voli di gabbiani

luminosi e teneri come i tuoi occhi di gazzella.

E la mia stagionecosì scivola nel vento,

tra ricamidi una sera attonita,

tra filari di pampini grevie risi di betulle,

sotto un cielo di settembreche ha il colore di rossi tramonti

e s'addormenta tra le bracciadella pallida luna.

O luna

O luna, come un corno d'oro,tu percorri taciturna

il tuo viaggiosull'acqua dolce del lago.

Scava, leggera viaggiatrice,nel tempo il mio pensiero,

ove dimorano questiricordi del passato.

Dispiegarsi ai tuoi piedivedrai le fonti,

i monti e le collinein questa sera

malata di malinconia.

E la terra biancheggiasotto il tuo sguardo opaco,

mentre il cielo un po' meno azzurro ripete la sua canzone

dal volto pallido, come l'umida impronta

delle mie parole

Sera a Venezia

D'arcobalenisi tinge la sera

festosa sui canali.

Dolcissimasi schiara la luna,

Coi miei pensieriscivolano sull'acque

voli di gabbiani, pallidi come le dita

del tramonto.

Reti di nostalgia

Reti di nostalgiastende la sera

cupacome l'acqua dei canali.

E il tempo camminainesorabile

sul terreno riarsodei ricordi.

Lungi dal palpito d'acquedi solitari approdi,

su queste noteancora dense d'aneliti,veli d'ansia schiudono

cieli di malinconia

Vecchio porto

Vecchio porto sul Brenta,i salici del fiume

dalle braccia lunghesomigliano

ad amorose madri, che l'alghe sinuose

avvinghiano,come l'edera al ramo.

Ancora ondeggianoal molo

barche sonnolente,nell'incerta luce

odorosa di ricordi, quasi a carpire sogni,

e vibrano leggerenell'incanto di una fugaestatica verso il mare

dall'onde infinite.

Per la pace nel mondo

Ma tu lascia che ricomponga i miei pensieri,

mio Signore, a scoprirel'impeto della mia gioia.

Dipanerò voli lunghi

nel cielo di corallo.

E la rondine amicatornerà sui rami fioriti

del mandorlo,a cantare l'inno

della tua Resurrezione.

Ed io, col mio ramoscello d'ulivo, ti verrò incontro

e ti pregherò, mio Signore,per la pace nel mondo.

E sulle casegrideranno

a gran voce le campanedalla torre

gonfia di tenerezza,al caldo profumo

che rinserra amoresul mio cammino.

Questa sera

Questa seradi tardo autunno

freddami lacrima dentro

pietosamentecome la tenera

mestizia dei giorni.

Non chiedermi nulla

Non chiedermi nulla:amo ascoltare

il canto dell'acquadalla gronda trepida,

il fruscio lento delle fogliead ogni soffio di vento,il canto delle allodole

negli aperti mattinie la melodia dell'usignolo

sull'alto ramo del pino.

Ma la dolce carezzapreferisco

della tua manomorbida,

come l'estasi d'amoresulle mimose eteree.

A prima sera

C'è aria di silenzinell'ortostasera.

E gli alti piniche guardanola mia casadai grappoli

del glicine fecondi,di fronte al nido

caldo,impallidiscono

taciti.

E i ricordis'increspanodi pensieri

che s'inseguonocome foglie trepide

dai ramia prima sera.

Sentieri di novembre

Come gabbiani a serasotto un cielo plumbeo,

questi sentieri di novembrevelati di nostalgia.

Il ticchettio della pioggiad'autunno m'attrista,come i rochi lamenti

delle rane nell'acqua immota.

E tu mi lacrimi sul cuorecol tuo silenzio,quasi a ghermire

i palpiti del mio cantotra le foglie appassitedi questa malinconia.

La sera delle robinie

Sulle pietrerosicchiate dal tempo,

scivola la gioiasopra i fluidi sentieri

del meriggio.

Nel rotolare pendulosul rosso fiore della delizia,

la sera delle robiniepiano pianosi consuma.

E qui dal balcone della mia sera

è festa di richiami.

Me lo diconoi pallidi accentidel crepuscolo

tenuicome una carezza.

E la luce trepidadella sera,

quasi clessidra di palpiti,sui campi del sole

dilegua.

Cicale

Ora l'aerea cicalas'inebria

di pampini grevidella siepe di rovo.

Dal folto dei laurii meli cidoniie i melograni

maturano al sole.

Sui rami delle acacies'annidano

folaghe.

Nell'ariaodorosa di vento

danzanole nenie delle cicale

lunghe più della sera.

La sera gioca

La sera giocalungo il viale dei tigli

flessuosiad ogni alito di vento,

con petali di lunache spiano tra i rami,

con occhi pienidi malinconia.

S'adagia il mesto accentodel crepuscolo

docile sul sentierodelle mammole.

E aggiunge fremitiil saluto

di uno spicchio di luna,ove s'addormono

quasi in trepido addiogli ultimi richiami

di un rosso tramonto

Silenziosa luna

Porta con te,silenziosa luna,

tra le braccia della seratutta la luce

dei sogni mieigravidi di dolcezza

e di malinconia.

Porta con te,silenziosa luna,

mentre scivola il giornooltre la collina,

l'appassionata voce dei miei ricordi

fulgidi nello scrignoche racchiude i palpiti

dell'amore mio.

La mia canzone

La mia canzoneha voci raccolte

di fremiti,di palpiti,

di estatici innid'amore.

Non ha colore di pianti,

se pur l'onda soffusa

a un lamento traspare.

E conosce stupiti aneliti

d'alpe,ardori

di assetati meriggi,presagi

di lavati tramonti.

E mammolee rose

dipinge su aerea seta

di ricordi.

Altro suononon ha

questa mia notasommessa,

che d'azzurros'illumina,se alla luna

affidamadrigali

di lucciole.

Se chiudo gli occhi

Se chiudo gli occhilo risento

il palpito del mare,stretto in un pugno

come una conchiglia.

Se chiudo gli occhi volano

ventagli di luce sulla laguna.

E la luna trascorretrasognata

dai richiami di Piazza San Marcobrulicante di colombie lo sciabordio d'ondesu gondole sonnolente

che ancora ti stanno ad aspettare.

E' nell'aria

Ora è nell'aria il saporemesto del verno,dai lunghi silenzigonfi di nostalgia.

Lentamente,nell'acqua immota

dello stagno,ora vagano qua e là

nella nebbia dei giornifoglie ingiallite

dall'odore di terra,mentre spreme la sera

neniedi raccolti silenzi.

Verso i lidi del sole

Le ho viste scorrereleggere,

quasi sciami di multicolorifarfalle,

le ultime foglie dei pioppilungo il Chiese maestoso,

nella scia delle carezze del giorno.

Scorrevano lievi incontro ai fuochi della sera,fresche ancora delle roride

lacrime dell'alba.

Le ho viste danzarele figlie del vento,

teneramenteseguendo il volo delle rondini,

per un sublime approdoverso i lidi del sole

Han profumo di rose

Han profumo di rose e di verbene

i fiori del mio orto,raccolti

sotto la calura di luglio.

E vivida è la luce.

E sonoi mie canti estatici

e frementi,come i racconti dell'assorta

cicalasulla siepe dell'orto,

o gli slanci dell'allodolanel chiaro mattino

e nella notte i richiamidell'usignolo innamorato.

Spicchio di luna

O luna, come un corno d'orotu percorri taciturna

il tuo viaggio,sull'acque dolci del lago.

E scavi, leggera viaggiatrice,nel tempo il mio pensiero,

ove dimorano questi ricordi del passato.

Dispiegarsi ai tuoi piedivedrai le fonti,

i monti e le colline,in questa sera

malata di malinconia.

E i ricordi s'increspano

come foglie trepide dai ramia prima sera.

Ma, quando scivolalo spicchio di luna

dal balconenella stanza di tenerezze,

dilegua la nebbia delle mie notti

al teporedelle tue labbra morbide.

Sui campi di memorie

Sui campi di memoriemi inseguono frenetici

gli occhi della sera.

Ai richiami senz'ecopioggia greve di silenzi.

E sui miei pensieri si sfilacciano

bioccioli di solitudine

Forse l'allodola

Forse l'allodolaamerà la luce

della primaveraoltre i sogni

velati dell'alba.

Forse l'allodola,ora che la sera sfoglia,

respirerà nel vento dei ricordi

questo canto d'amore.

Elegia

Anche le stelleagitano stasera

il cielo che promuoveechi di approdi.

Ed io sentirò i tumulti del crepuscolo

che spengono gli entusiasmidell'anima.

Laggiù nella nebbia dell'autunno,

ai tocchi smorzati delle campane,

si unisce la musica pastoraledei madrigali.

Nel giorno che si chiude

E quali accenti ancoramacina il cuore,

nel giorno che si chiudesul labirinto dei sogni?

Declinanel silenzio dei desideri la voce del crepuscolo.

E per i sentieri dell'ombra

si dissolve il palpitodella mia inquietudine.

Carnevale

Sotto la brumadell'antica veste si dibatte l'umore

dei miei tristi pensieri.

Nel ristagno dell'ariaslittano

palpiti di luna.

Ed è nella sera,sotto una pioggia

di stelle filanti,che incontro

una maschera coloratache, con risate

e scherzi di carnevale, mi riporta

la gioia nel cuore.

Nell'azzurro del Benaco

Nell'azzurro cielodi questo autunno assolato,

gli annosi ulividai riflessi di smeraldo,

gioielli dei declivi di Bardolino,preparano i frutti

che il frantoio trasformeràin nettare prezioso.

I tralci sono grevidei frutti della vigna.Dolce sapore d'uva

impregna l'ariae scorre il rosso mosto

dai boccali.

Ora nel vuoto della vignasi perdono i lieti

canti della vendemmia.E la terra ruba all'estate

l'ultimo colore.

Scende la sera:in uno scenario incantevolela luna si specchia nel lago.

E' dolce lo sciabordio dell'acqua,mentre si dondolanole barche nel porto.

Ed è musica

I miei pensierivagano lontanoe la stanchezza

mi pesa sulle spallecome il fardello degli anni.

Seduto quisulla riva del fiume

ascolto il frinìo delle cicalee il canto dei grilli

nel tardo meriggio afoso;le melodie degli usignoli

si spengonoalle ultime vampe

del crepuscolo.

Ed è musicail fruscìo delle canneche il vento morde,

sfiorandole,e mi riporta

il tuo serto d'affetti.

Se chiudo gli occhi,sento violini in lontananza:

è la musica della naturala tua voce,

e le tue adorabili maniche dolcemente tolgono

il fardello che pesa sulle mie spalle.

Ingrigiano i capelli

Ingrigianosulle tempie i capelli.

Il tempo incalzacon sentieri di novembre

e i miei giorni corrono verso rivedi foglie appassite.

Perché le ore danzano, danzanosui capelli grigi

e sui piedi stanchi.

Ora pesanosul sentiero

delle foglie mortei miei passi

e l'autunno premesui canneti spogli

con coriandoli di vocisu sommesse parole.

A memoria di me

A memoria di me, di noi,

chi suonerà i terribilirintocchi,

quando non è l'una?

Sulla terradai nudi cieli

diverranno campanule confuseai gridi d'allegriale gocce pietose

di una sera palpitanteper le nostre pupille

spente.

E nella notte lungaaffogheranno,

sotto una pioggia saturaquasi in un battito d'ali,

i sospiri di una seragonfia di silenzi.