PNL Programmazione Neuro Linguistica filedella “Grammatica Trasformazionale”, la PNL ha avuto un...

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Programmazione Neuro Linguistica La PNL è un metodo che studia il comportamento e gli stati di “eccellenza”. Nata negli anni ‘70 in America, sugli sviluppi della “Grammatica Trasformazionale”, la PNL ha avuto un grande successo in tutto il mondo sia come tecnica psicoterapeutica che come strumento per migliorare comunicazione, strategia e risultati in svariati ambiti della vita e del lavoro. PNL

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Programmazione Neuro Linguistica

La PNL è un metodo che studia il comportamento e gli stati di “eccellenza”. Nata negli anni ‘70 in America, sugli sviluppi della “Grammatica Trasformazionale”, la PNL ha avuto un grande successo in tutto il mondo sia come tecnica psicoterapeutica che come strumento per migliorare comunicazione, strategia e risultati in svariati ambiti della vita e del lavoro.

PNL

Richard Bandler, matematico e John Grinder, linguista esplorarono i modelli di comunicazione di grande forza ed efficacia utilizzati da "loso" e psicologi del calibro di Noam Chomsky, Gregory Bateson, Paul Watzlawitch, inizialmente per utilizzarli nel campo terapeutico e successivamente estendendoli ad altri campi della comunicazione umana come la vendita, l’istruzione, e molto altro.

PNL per loro è

“ Il procedimento fondamentale usato da tutti gli esseri umani per codi!care, trasferire, guidare e modi!care il comportamento.”“Un modello di quel mondo di magia e illusione costituito dal comportamento e dalla comunicazione..”

Il linguaggio - come il pensiero - è un sistema con il quale rappresentiamo la realtà esterna.

Il linguaggio, per essere comprensibile deve avere una opportuna sintassi

Questa sera parliamo di una scienza che studia il

comportamento umano

Umano studia una sera che parliamo di scienza questa

comportamento il

Frase ben formata

Frase mal formata

Le parole sono le stesse ma la seconda frase è incomprensibile

• Quando gli uomini comunicano, non sono consapevoli del processo (che va ben oltre le regole formali della grammatica) con cui scelgono le parole per rappresentare la loro esperienza.

• Esistono delle regole inconsce che strutturano in modo specializzato questo processo, indipendentemente dalla lingua nativa parlata..

Anche le nostre esperienze sono come un linguaggio e gli

“elementi” che si susseguono al posto delle parole sono le nostre

rappresentazioni sensoriali

Anche le nostre esperienze possono essere ben formate o mal formate...

Il termine generico “pensiero” è in realtà la traduzione di un processo sensoriale...

..di qualcosa che si è visto o si vede

..di qualcosa che si è udito o ci si dice

..di sensazioni provate o ricordate

..di qualcosa che si è odorato o gustato o del suo ricordo..

Noi non operiamo direttamente sul mondo esterno.... Ma sulla rappresentazione sensoriale che ci facciamo di esso

Noi costruiamo una “mappa della realtà....

Ma la nostra mappa NON è il territorio !!!

La nostra mappa è “sacra” ma è assolutamente relativa,

ad esempio....

...un falco vede molto meglio di noi..

...un cane sente molto più di noi...

Il nostro “modello del mondo” è soggettivo e relativo, condizionato dai nostri

Limiti fisiologici... (molti fenomeni fisici stanno al di fuori delle nostre percezioni uditive - visive - sensoriali)Limiti sociali...(Linguaggio, ad es. Maidu Lak (rosso) Tit (verde) Tulak (giallo arancione marrone)Limiti individuali...(le rappresentazioni che creiamo come esseri umani in base alla nostra storia personale unica)

• La PNL interviene sia sul linguaggio che sui programmi neuro fisiologici e sensoriali che costruiamo prevalentemente a livello inconscio....

• L’uomo è costruttore di modelli per rappresentare la realtà esterna...

• Il Metamodello è lo studio di questo processo: il modello del processo stesso di modellamento

• Esiste un Metamodello linguistico ed uno terapeutico elaborati dagli stessi pionieri della PNL

• Quando viviamo un esperienza, “raccontandola” o “descrivendola” a noi stessi ne impoveriamo il contenuto

• Successivamente, la impoveriamo ancora di più con i quotidiani processi di

GeneralizzazioneCancellazioneDeformazione

• Ho un problema

• Sono confuso

• Sono stufo

• Non piaccio alle donne

• La gente mi maltratta

• Tutti, nessuno, sempre, mai...

• Rimpiango la mia decisione

• Temo la tua rabbia

• Ho paura

Cancellazione Generalizzazione Nominalizzazione

Spesso queste trasformazioni si sovrappongono... ad es. “ho paura” è sia cancellazione che nominalizzazione. Altre volte da una generalizzazione nasce una deformazione.... “nessuno mi vuole bene, quindi dietro questo gesto c’è un secondo fine...”

Con le strategie della PNL possiamo

Modificare le nostre esperienze insoddisfacentiModellare comportamenti efficaci

Esplorare il “modello del mondo” nostro e degli altri e confrontarci apertamente

Diventare più creativi e sviluppare automatismi d’eccellenza.....

Un modello del mondo “povero” genera comportamenti inefficaci, deresponsabilizzazione, insicurezza, indebolisce l’autostima, rende più difficoltosa la comunicazione, la gestione delle emozioni e le relazioni....

Si sviluppano convinzioni limitanti e luoghi comuniIl nostro inconscio accoglie automatismi negativiSi indebolisce la fiducia in se stessi e negli altri...Si diventa prevedibili, giudicanti e incapaci di gestire le difficoltà

Come si riconosce un “modello del mondo” povero?

Si prende sul serio la nostra mappa della realtà e si CONFONDE con la realtà, sostituendo sensazioni, ricordi, significati NOSTRI e soggettivi

con qualcosa di oggettivo, ad esempio...

Lui ce l’ha con me! Ho la sensazione che ce l’abbia con me

Tu non puoi fare così (Mi dico) che nel mio mdm non farei così

Ci è rimasto male! Ho la convinzione che ci sia rimasto male

E’ arrabbiato, è triste! Mi sembra (lo vedo) triste o arrabbiato

Mi ha detto questo, quindi... Nel mio mdm dire questo significa..

anziché

L’OEP3 ci insegna - inoltre - che il nostro “sentire” influenza la realtà esterna

Siccome un modello del mondo povero genera poche scelte, risultati insoddisfacenti

e quindi sofferenza.....

Prendere troppo sul serio la nostra mappa della realtà è doppiamente dannoso:

I risultati sono scarsiSprechiamo energia e produciamo cocreazione negativa

Da dove possiamo cominciare?

Imparando a chiamare le cose col loro nomeCercando di capire “cosa succede” anziché interpretare e giudicare...Esplorando le nostre strategie efficaci e capendo che sequenze sensoriali vi operano.....Prendendo a modello - anziché invidiarle - le persone dai comportamenti efficaciScoprendo come “funzioniamo” a livello sensoriale e aprendoci all’autoironia...

La Comunicazione in PNL

VERBALE 7% NON VERBALE 93 %

Scambio di informazioni logiche, consce.

Comunicazione di relazioneComunicazione di stati d’animo, inconsciaPostura, gestualità, tono di voce, mimica

La comunicazione è un comportamento: è impossibile NON comunicareIl significato della comunicazione è l’effetto che produce

La Comunicazione Non verbale è legata all’inconscioLa prima regola per una comunicazione efficace è stabilire “Rapport”.

Il Rapport è una forma di sintonia, di affinità esistente tra due persone che rende la comunicazione più facile ed efficace. Normalmente il Rapport “accade”, generandosi spontaneamente nei confronti di alcune persone piuttosto che di altre.Attraverso le tecniche di PNL è possibile imparare a generare più facilmente rapport con chiunque riuscendo a decifrare i tanti segnali non verbali del nostro interlocutore.

La PNL distingue tre tipologie in base al canale preferenziale usato per elaborare le informazioni interne. Ovvero, vi sono persone che prediligono elaborare le informazioni attraverso le immagini, i suoni o le emozioni. Ad esempio, dopo aver visto un film in un gruppo di persone ci saranno alcuni che hanno prediletto la colonna sonora o gli effetti acustici, altri la scenografia o gli effetti speciali, altri la “vibrazione” e l’atmosfera che si è creata grazie al film. Le tre tipologie sono: Visivo, Auditivo e Cenestesico (che comprende le sensazioni, il gusto e l’olfatto).

Schema di persuasione

• Rapport

• Attenzione

• Interesse

• Riflessione

• Gradimento

• Richiesta fenomenologica

I canali sensoriali principali

V, Visivo, Veloce, Volitivo

A, Auditivo, Argomentativo

K, Cenestesico

I canali Olfattivo e Gustativo sono meno importanti ai fini della rappresentazione delle esperienze...

V A KVedere chiaro Ascoltare Toccare

Focalizzare Gridare SentireIlluminare Parlare Rilassarsi

Immaginare Dire TendersiMostrare Chiamare Fare pressioneVisionare Armonizzare ConcretizzareColorare Discutere Percepire

Distinguere Sintonizzarsi Abbracciare

Predicati verbali principali sistemi rappresentazionali

PREDICATI SENSORIALI VISIVI

inquadrareimmaginaremettere a fuocomostrareillustrarechiarirechiarobrillantepunto di vistavisioneprospettivaocchiatarivelareesporrevedere allo stesso modoveditela tuben definitoimmagine mentalein vista diben chiarocome la vedo ioben in vistavisione poco chiarasi assomigliaevidenteun approccio miopeidea nebulosafare una scenatasenza ombra di dubbiosbirciare

PREDICATI SENSORIALI AUDITIVI

ascoltarerumoredescriverediredomandareparola chiaveudiresuonimelodiaspiegaretonoad alta vocecomporredomandariflessionedescrivere in dettagliesprimersifare attenzionel'ho già sentitoben informatoesprimere un'opinioneparola per parolaforte e chiaroper così direfare appello a armoniosoaltisonanteinauditochiassososordo come una campana

PREDICATI SENSORIALI CENESTESICI

toccareafferrareimpattoscuoterevibrarestrofinarestimolatotristeimpressioneirritaresentirepanicodolorecalmaricominciaresfuggire di menteti combatteròrimuginarein brevesolide fondamentaproblematicocontrollatiscocciatoretenere in sospesodiscussione animatatagliare la testa al toromettiti in contatto connon ti seguocon la puzza sotto il nasosono rimasto amareggiato

Esploriamo i canali sensoriali V - A - K

SUBMODALITA’ VISIVE

luminosità - dimensionecolore - bianco/nerosaturazione - vivacitàsfumature - bilanciamento del coloreforma - collocazione - distanzacontrasto - chiarezza - messa a fuocodurata movimento (diapositiva - film)velocità - direzionetridimensionalità - immagine piattastabilità orizzontale - verticaleprospettiva - punto di vistaassociata - dissociataprimo piano - sfondoparticolare - contestoprimo piano - panoramicarapporto altezza - larghezzaorientamento - inclinazione - rotazionedensità - granulositàcaratteri scrittiingrandimento - riduzione

SUBMODALITA’ AUDITIVE

tempo (velocità - frequenza)volumeritmosuono continuo o interrottotimbro o tonalitàsuono digitale (parole)suono associato - dissociatoduratalocalizzazionedistanzacontrastofigura - sfondochiarezzanumerosimmetriarisonanza con il contestofonte esterna o internamono o stereo

SUBMODALITA’ CENESTESICHE

pressionelocalizzazioneconsistenzaampiezzagranatemperaturamovimentodurataintensitàforma

Esploriamo i canali sensoriali V - A - K

Gli schemi submodali di trasformazione possono essere impiegati per cambiare direttamente il software umano: i modi in cui reagiamo alle nostre esperienze e ad esse pensiamo...

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Segnalidi

AccessoTipici

Le Tipologie Satir

Accusatore: V Parole di dissenso. Trova da ridire su tutto. Corpo con atteggiamento che rimprovera. Dentro di sé spadroneggia ( sono solo e non riesco a far niente..). Internamente teso. Voce dura, ferma , acuta e alta. Usa i quantificatori universali : tutto, ogni, qualunque, sempre. Usa domande negative : Perché tu non ..? Come mai non puoi …? L’inquisitore è troppo interessato a gettare responsabilità in giro piuttosto che a scoprire/imparare qualcosa. Schema: causa/effetto Favorisce questo atteggiamento un modello del tipo: “ Non farti mettere sotto da nessuno, non essere vigliacco..” La sua azione può EVOCARE paura e se evoco la tua paura potrai obbedirmi….

Superlogico: A Parole Logiche. Il corpo calcola ( sono calmo e freddo..) ma dentro di sé si sente vulnerabile. E’ calmo, freddo, corretto, rigido, poco mobile con la voce distaccata e monotona, molte parole astratte.. Cancella parti del discorso : (soggetto o oggetto, ad es. “come si può capire” - “Tizio sta disturbando”) . Uso di nomi senza indici referenziali e nominalizzazioni: ciò, uno, la gente.. Tenta di ragionare sulle situazioni, e utilizza “perché ” sia con se stesso che con gli altri. Per lui contano i dati e le spiegazioni puramente logiche. Schema: chiusura e freddezza . Favorisce questo atteggiamento un modello del tipo: “ Non essere così stupido, sei troppo intelligente per fare errori..! Dì la cosa giusta, non sbagliare, non dare a vedere i tuoi sentimenti” La sua azione può EVOCARE invidia e se evoco la tua invidia potresti allearti con me..….

Cenestesico: K La vittima, il pacificatore , conciliatore a oltranza. Parole di consenso. Corpo in atteggiamento propiziatorio, vuole placare, atteggiamento da vittima. Dentro di sé mancanza di stima e scarsa considerazione (sono una nullità, sono indegno..). Cerca di essere suasivo e di essere gradito. Cerca l’approvazione. Usa i qualificatori: se, solo, proprio, perfino; e i congiuntivi: potessi, volessi. Schema: “lettura del pensiero” Favorisce questo atteggiamento un modello del tipo: “ Non ti imporre. E’ da egoisti chiedere le cose per se stessi..” La sua azione può EVOCARE colpa e se evoco la tua colpa potrai risparmiarmi….

Svagato: V,A,K Parole e azioni non pertinenti. Sensazione interna di stordimento. Mancanza di concentrazione, scoordinato. Tipologia molto mista che prevede un rapido alternarsi delle prime tre categorie, compresi i modelli sintattici . Violazione per mancanza di equilibrio energetico. Rapida e scoordinata alternanza di V- A- K Favorisce questo atteggiamento un modello del tipo: “ Chi se ne frega , non essere così serio, goditi la vita…Che ti importa..!”La risposta del distratto può EVOCARE desiderio di divertimento e se evoco il tuo desiderio di divertimento potrai tollerarmi….

Congruente:V,A,K In questa modalità tutte le parti che esprimiamo hanno la medesima direzione: voce, parole, espressione facciale, postura, tono. Le relazioni sono più libere e oneste e l’autostima viene difficilmente minacciata. Questa risposta è quella che ha qualche possibilità di risanare, guarire, risolvere e costruire…Nella reazione CONGRUENTE ci si scusa per un ATTO e non per la propria esistenza ed eventualmente si può valutare un atto senza incolpare la persona…

Per rispecchiare la fisiologia del nostro interlocutore e il suo tono di voce, bisogna assumere una postura speculare alla sua: come se fosse davanti ad uno specchio; in questo modo l’altro, si sentirà inconsciamente accettato e sarà più semplice stabilire il rapport.Rispecchiare, ovviamente, non significa scimmiottare, ma adeguarsi naturalmente ai ritmi , alla postura ed alla gestualità del nostro interlocutore, aggiungendo via via anche il ricalco del suo respiro, dei suoi valori, delle sue credenze e convinzioni, sino a portarlo ad essere in sintonia con noi e a creare in lui una sorta di rapport inconscio che è essenziale per il buon esito della nostra comunicazione….Le basi del rapport, del rispecchiamento e del ricalco sono: riconosco il tuo stato, ti comprendo, ti accetto e ti apprezzo.Occorre tuttavia tenere a mente che il rapport non è soltanto una questione di affinità tra due persone ; è anche, nella sua forma più alta, una questione di "rapport" con se stessi. Questo significa essere positivi, orientati realmente ad una soluzione, in una condizione di chiarezza, con sensazioni e pensieri di apertura nei confronti dell'approccio. Quando questo stato completo di rapport è raggiunto, la comunicazione è rapida ed efficace.

C’è prima il rapport interno, con se stessi..

..Poi si crea rapport con gli altri

Per comunicare in modo efficace bisogna sapere cosa si vuole comunicare e perché

1) Dare riconoscimenti (rispecchiamento, linguaggio, ecc.);2) Rispettare la mappa del mondo dell’altro (idee, valori, punti di vista, bisogni, desideri, diritti...);3) Distinguere la persona dal problema (affrontare e contestare il problema, mantenendo il rapporto con la persona);4) Esprimere i propri sentimenti le proprie risposte interne legandoli ai fatti e non alla persona;5) Assumere la responsabilità dei propri sentimenti (informare sui propri “programmi”: “io funziono così”);6) Raccogliere informazioni sulla mappa del mondo dell’altro;7) Utilizzare le informazioni sulla mappa del mondo dell’altro;8) Utilizzare modalità di ascolto attivo

Le cattive abitudini dell’ascoltoNON FARE ATTENZIONE: Ci si distrae o si pensa ad altro più o meno consapevolmente.PSEUDO ASCOLTO: Si pensa ad altro palesando attenzione e depistando l’interlocutore.ASCOLTO PARCELLIZZATO : Si presta attenzione ai dettagli e non al significato complessivo.ASCOLTO FINALIZZATO :Si ascolta aspettando di intervenire, poi cade la motivazione all’ascolto.INTERRUZIONE :L’interlocutore, interrotto ripetutamente non può completare la sua esposizione.ASCOLTO SELETTIVO :Si presta attenzione solo a quegli argomenti che ci si aspetta di sentire.ASCOLTO DIFENSIVO : Si interpretano più o meno negativamente le intenzioni dell’interlocutore; si è più attenti alla relazione interpersonale che al contenuto.ASCOLTO CONTROPRODUCENTE :Si ascolta solo per cogliere il pretesto per dissentire.

Le buone abitudini dell’ascolto

Prestare attenzione anche quando 1’interlocutore può risultare poco interessante Ascoltare l’intero messaggio anche se contiene cose spiacevoli Cogliere il significato totale del messaggio Ascoltare fino al termine prima di esprimere valutazioniParafrasare mentalmente ciò che a mano a mano si ascoltaConcentrarsi sull’altro e non su noi stessi Vedere le cose dal punto di vista dell’altro

Saper ascoltare.....saper comunicare

La nostra soggettiva mappa della realtà, è condizionata dai nostri METAPROGRAMMI

I metaprogrammi sono degli schemi di comportamento, dei filtri percettivi verso il mondo esterno che intervengono nelle nostre scelte e sono alla base di motivazioni e decisioni. Ognuno di noi ha delle inclinazioni a seguire alcuni di questi metaprogrammi anche se possono variare a seconda dei contesti e dei momenti della vita. I metaprogrammi non sono buoni o cattivi, ma possono essere più o meno funzionali a seconda delle situazioni.

METAPROGRAMMI PRINCIPALI

1. INTROVERSO / ESTROVERSO (Riferimento interno/esterno) Dov'è l'inizio delle tue azioni? In fonti esterne, o nelle tue credenze e opinioni?

2. CHUNK UP (GENERALE) / CHUNK DOWN (SPECIFICO)Che tipo di informazione preferisci? Il quadro generale o i dettagli specifici?

3. ASSOCIATO / DISSOCIATO"Quanto vivi le emozioni?"

4. IN TIME / THROUGH TIME"Come organizzi il tempo?"

5. PROCEDURALI / OPZIONALI (Vedi anche Obiettivo/Processo)Come ragiona una persona? C'è una continua ricerca per trovare alternative, o piuttosto una preferenza a seguire procedure prestabilite?

6. VIA DA / VERSO / CONTRO - ( Vedi anche Stabilità/Cambiamento) Cosa provoca l'azione di una persona? In che direzione si muove? Si muove verso un obiettivo, o via dai problemi?

7. UGUAGLIANZA / DIFFERENZACome reagisce una persona al cambiamento e quanta intensità di cambiamento è necessaria per percepire una differenza? La persona si motiva notando le differenze o le uguaglianze?

ALTRI METAPROGRAMMI secondari o specifici

1.Selezione primaria : Persone, Luoghi, Attività, Informazioni, Cose

2. Presentazione informazioni: Descrittivi, Valutativi, Interpretativi

3. Conoscenza: Elaborazione teorica, dimostrazione, esperienza, autorità

4.Persuasione: Convinti a priori/alla prima impressione, Dopo tot volte, Dopo tot tempo, Bisogno costante di verifica

5. Confronto: Quantità, Qualità, Rispetto a

Metaprogrammi di relazione (Spesso legati al riferimento interno/esterno)

6. Attenzione su di sé/Altri 7. Adeguante/Disadeguante 8. Pro sé/Altri

Metaprogrammi nell’attività

9. Indipendenti / In Squadra 10. Processo /Obiettivo 11. Perfezionismo /Ottimizzazione

12. Operatività: Fase iniziale, Intermedia, Finale

13. Motivazione: Necessità, Possibilità

Metaprogrammi nella vendita

14. Decisione e filtro di autorità (Credibilità): Io, Gli altri, Fonti Esterne - 15. Filtro di Accordo/Disaccordo : Accordo, Contro esempio, Risposta polare

15. Rassicurazione / Possibilità 16. Evitamento /Avvicinamento 17. Sequenziale / Causale 18. Costo / Convenienza (Tempo e Qualità)

Bandler e Grinder, furono particolarmente ispirati nel loro lavoro da Albert Korzybsky (1879 - 1950) ingegnere, matematico e "losofo polacco, che elaborò la teoria della semantica generale e coniò per primo il termine “neurolinguistica” nel 1941. A lui fu attribuita la frase “la mappa non è il territorio”. Per Korzybsky il linguaggio è il principale responsabile del progresso umano e dell’evoluzione ma contemporaneamente, il suo uso scorretto è responsabile di molti problemi.

In PNL viene de!nita “ambiguità” ogni forma di generalizzazione o impoverimento linguistico che

impoverisce l’esperienza sensoriale

La  mappa  è  sempre  minore  dell’esperienza,  per  tanto  grande  sia.  I  modelli  mentali  –  e  non  la  realtà  –  determinano  i  nostri  comportamenti.  Per  la  PNL  non  esistono  mappe  del  mondo  giuste  o  esatte,  vere  o  reali,  ma  solo  più  ef?icaci  (poiché  consentono  di  percepire  maggiori  possibilità  e  scelte)

L’ES  può  essere  in  contrasto  con  manifestazioni  che  si  sviluppano  internamente.    Per  arrivare  all’esperienza  sensoriale  diretta,  occorre  districarsi  tra  la  rete  di  manifestazioni  interne,  ?iltri  e  interpretazioni.  

I  modelli  Sleight  of  Mouth  (trasformazione  di  Sleight  of  Hand,  giochi  di  prestigio).  Questi  modelli  stanno  a  indicare  l’effetto  del  linguaggio  sulla  programmazione  mentale  e  sulle  funzioni  del  sistema  nervoso.

Sleight of Mouth: Magie e luoghi comuni che influenzano la comunicazione

• RIDEFINIRE: Trovare una parola più positiva. "È difficile" - "È impegnativo"• ALLARGARE IL QUADRO: "...si certo, in alcuni casi è cosi, in ALTRI invece..."• MA, E, ANCHE SE...• CORNICI: Trasformare una cornice problema (Cosa è sbagliato? Di chi è la colpa?

Perché è un problema?) In una cornice risultato: (Cosa vuoi? Come puoi ottenerlo? Quali sono le risorse a disposizione?) Simili: Da Cornice fallimento a Cornice feedback; da Cornice impossibilità a Cornice Come se; da cornice risultato perfetto a cornice un altro risultato

• CANCELLAZIONE: Individuarla serve per ricostruire una rappresentazione più completa dell'esperienza. La cancellazione rimuove alcune parti dell'esperienza originaria e si trasforma il significato. Esempio: "Io sono confuso (per cosa?) - Mio padre era arrabbiato (con chi?) - Mi sento felice (per che cosa?)

• GENERALIZZAZIONE: Processo in cui si impoverisce il proprio modello con una perdita di particolari dell'esperienza originale, nello stesso tempo la generalizzazione dilata l'esperienza dolorosa. Esempio: Specifica esperienza: "A Luisa non piaccio" - Generalizzazione: "Non piaccio alle donne!" Per trovare la generalizzazione basta individuare i sintagmi privi di indici referenziali, ad esempio nessuno, la gente, le situazioni.

• LETTURA DEL PENSIERO: Struttura di frase semanticamente malformata che implica da parte del parlante il convincimento che una persona possa conoscere sentimenti e pensieri di un altro senza diretta comunicazione da parte di quest'ultimo. Esempio: "Giovanni è arrabbiato con me", oppure: "Mi ha guardato male perché non mi sopporta"

TRASFORMARE: Critiche e proteste mediante l'utilizzo del "Come": Capire che dietro una critica o una protesta c'è un'intenzione positiva e utilizzare il "Come" per evidenziarla anzichè il "Perchè" che può far diventare la situazione conflittuale. Esempio: "Questo progetto non va bene!" Come potrebbe andare bene questo progetto

• REFRAMING: cambiare le dimensioni della cornice• Ristrutturare il contesto: Tuo figlio si azzuffa? È bello sapere che può proteggere la

sorellina.. Ristrutturare il contenuto: determinare una possibile intenzione positiva e/o un risvolto positivo (Il tappeto è sporco? Significa dunque che vivi con qualcuno e non sei solo...)

• Strategie di realtà: "Non se ne può più!" - Riportare alla realtà: "Non se ne può più rispetto a chi, a che cosa?

• CHUNKING (riorganizzare, spezzettare): come risposta a frasi vaghe e generiche o generalizzazioni, funzionano bene per riportare alla realtà i modelli: Cosa intendi specificatamente? Ora? Sempre? Tutti chi? In che senso nessuno? Come fai a sapere che?

• METACORNICE: Riportare il soggetto alla sua personale realtà: "È così per tutti o per te?"

• MODELLO MONDO: Riportare il soggetto al suo specifico modello del mondo: "...forse è così nel tuo modello del mondo.."

• CONTROESEMPIO: "Qualcuno ce la fa? Qualcuno può?"• SOTTOLINEARE: L'intento che è sottinteso nella critica: "Non c'è niente che

funziona!", "Se il tuo intento è evidenziare ciò che non va, sicuramente ti stai avvicinando.."