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1 Maggio 2007 P l e c t r u m N N o o t t i i z z i i a a r r i i o o d d e e l l l l a a F F e e d d e e r r a a z z i i o o n n e e M M a a n n d d o o l l i i n n i i s s t t i i c c a a I I t t a a l l i i a a n n a a P P e e r r i i o o d d i i c c o o T T r r i i m m e e s s t t r r a a l l e e A A n n n n o o X X V V I I I I I I n n . . 2 2 - - 2 2 0 0 0 0 7 7

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1 Maggio 2007

P l e c t r u m

NNoottiizziiaarriioo ddeellllaa FFeeddeerraazziioonnee MMaannddoolliinniissttiiccaa IIttaalliiaannaa PPeerriiooddiiccoo TTrriimmeessttrraallee AAnnnnoo XXVVIIIIII –– nn.. 22 --22000077

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2 Maggio 2007

PP LL EE CC TT RR UU MM EE DD II TT OO RR II AA LL EE

c ari amici

con viva soddisfazione sono in grado di comunicarvi che la Casa Editrice QBforme, in collaborazione con la Federazione Mandolinistica Italiana, ha editato un brano composto da LucaMereu. Questo brano sarà presto inviato a tutti i nostri gruppi associati. Prende il via, in questo modo, un'iniziativa con la quale l'FMI intende favorire l'incontro fra i nostri gruppi musicali e le nuove proposte dei compositori italiani contemporanei, fermo restando che, per quanto possibile, non verranno certamente trascurate anche le opere di quei compositori che hanno fatto la storia del nostro mandolino. E' appena il caso di dire che non potremo continuare senza i vostri suggerimenti ed i vostri consigli. E' calato da poco il sipario sulla settima edizione di EGMYO, l'Orchestra Giovanile Europea di Chitarre e Mandolini. L'edizione 2007 è stata organizzata in Italia, a Ferrara, con la fattiva collaborazione dell'Orchestra “Gino Neri”. Non è stato un avvenimento da poco e i “ferraresi” vi hanno messo molto del proprio, fra l'altro, arricchendo l'evento con due manifestazioni satelliti degne di rilievo. Nella prima vi è stato un incontro sulla “Storia della Musica” con la presentazione di un DVD di grande interesse, una produzione dell'Orchestra “Gino Neri” a cura di Carlo Bacilieri, Francesco Periotto e Massimo Grasso, Nella seconda, la conferenza su “I mandolini di Luigi Embergher, il loro sviluppo ed i vantaggi per i mandolinisti” magistralmente tenuta da Barry Pratt e Raalf Leenen, anche con la partecipazione di Marco Chiappini (Direttore del Museo L.Embergher di Arpino). Per chi avesse ancora qualche perplessità sulla validità di un'iniziativa come EGMYO, dovrebbe assistere ad una delle tante prove che hanno caratterizzato la preparazione “full immersion” di questo non facile concerto. La passione e l'impegno con cui questi ragazzi hanno affrontato questa prova, suonando fianco a fianco come se si fossero conosciuti da sempre, è molto più eloquente di tanti discorsi. Oserei dire che, se vi fossero dubbi sulla validità della federazione europea, basta questa iniziativa per dissiparli completamente. Un altro evento degno di nota è senz'altro la mostra dal titolo “sPulcinellandofraleCorde”, organizzata dall'Associazione MusicArte di Caserta dal 15 al 25 Aprile scorso. E non solo per la ricchezza degli strumenti musicali d'epoca a corda, degli strumenti della tradizione popolare, del mito e della storia di Pulcinella, ma anche per i seminari sui liutai antichi e moderni, sulle tecniche costruttive e di restauro, ed i momenti musicali. Di questi ultimi una citazione particolare va riservata senz'altro all'inedito trio: violino, plettri e contrabbasso, all'Ensemple “Etnie”, dal ricco repertorio di musiche tradizionali ed infine ma non certamente ultimo al “Plectra Ensemble” di Roma. Artemisio Gavioli

Gentile Presidente, ho rinvenuto oggi la tessera di iscrizione alla Federazione Mandolinistica Italiana appartenuta al mio bisnonno Giuseppe De Giovanni (1877-1976). Ne invio una copia certo di farLe cosa gradita. Cordialmente, Fabrizio De Giovanni Ass.Culturale e teatrale ITINERARIA Cologno Monzese (MI) www.itineraria.it

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3 Maggio 2007

PP LL EE CC TT RR UU MM AASSSSOOCCIIAAZZIIOONNEE CCUULLTTUURRAALLEE MMUUSSIICCAALLEE ““NNOOTTEE NNEELL

PPAARRCCOO””

'Associazione Culturale Musicale “Note nel

Parco” nasce dall'idea che l'amore per la natura e l'am-biente che ci circonda e l'amore per la musica viva-no in stretta simbiosi. Lo scopo culturale dell'As-sociazione è quello di pro-muovere attraverso la mu-sica, la conoscenza del terri-torio del “Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti del-la Laga”, dove risiede ap-punto l'Associazione. Attraverso la musica, l'orga-nizzazione di eventi come concerti, convegni con e-sperti naturalisti e musicisti, educazione ambientale e musicale impartita ai ragaz-zi, proiezione di multivisio-ni naturalistiche supportate dai musicisti, l'Associazione porta alla vita anche i più piccoli centri montani del Parco del Gran Sasso-Laga, che altrimenti rimarrebbero fuori dai grandi circuiti tu-ristici. In questo modo si offre a tanti giovani la possibilità di

avvicinarsi al mondo della musica classica, ed al ri-spetto e la tutela del proprio territorio, cose che nascono poi spontaneamente alla co-noscenza di questi temi (Francesca Febbo). Corso di perfezionamento in Mandolino dal 2 all’8 luglio 2007 Il corso si svolgerà a Villa Celiera (Pe) nel Parco del Gran Sasso Laga, a quota 1400 mt, presso l’Albergo Il Fungarolo, vitto e alloggio in pensione completa. L’iscrizione per ogni corso è di euro 35 e dovrà perve-nire entro il 30.05.07 con vaglia postale intestato a: Associazione Culturale Note nel Parco Francesca Febbo Casella Postale - 65010 Villa Celiera (PE) Costo del corso comprensi-vo di vitto e alloggio € 395 Docente: M° Norberto Gonçalves Da Cruz

Nato a Caracas (Venezuela), di origine portoghese, ha iniziato giovanissimo lo stu-dio del mandolino sotto la guida del nonno. Bambino prodigio, a otto anni si è esibito, per la pri-ma volta, per la televisione nazionale portoghese. In Portogallo ha collaborato, in qualità di solista, con diverse orchestre, come l’Orchestra Classica di Ma-deira, e altre formazioni ca-meristiche con repertorio barocco, classico e romanti-co ed anche in progetti con noti nomi della world music per i quali ha inciso diversi cd’s divulgati in televisione e radio. Nel 1999, a 19 anni, consi-derato uno dei più grandi virtuosi portoghesi del man-dolino classico, vince una borsa di studio assegnata dal governo portoghese per venire a studiare in Italia. Attualmente svolge un’in-tensa attività concertistica, sia cameristica che operisti-ca, collaborando, con presti-

L

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4 Maggio 2007

PP LL EE CC TT RR UU MM AASSSSOOCCIIAAZZIIOONNEE CCUULLTTUURRAALLEE MMUUSSIICCAALLEE ““NNOOTTEE NNEELL

PPAARRCCOO””

giose orchestre e noti com-positori e musicisti del pa-norama italiano come Carlo Crivelli e Giorgio Carnini. Si è esibito per importanti enti lirici e sinfonici come il teatro alla Scala di Milano e la Fenice a Venezia, sotto la guida di grandi direttori come Riccardo Muti e Msti-slav Rostropovich.

Collabora con l’ensemble Almalatina ed è solista del gruppo “Aoud”. E’ parte integrante del quin-tetto a plettro “Giuseppe Anedda” formatosi in o-maggio al grande mandoli-nista, esibendosi per la sta-gione concertistica del Qui-rinale presso la Cappella

Paolina nel 2004 e parteci-pando in una tournee’ euro-pea che si e’ conclusa nel 2006. Si è perfezionato, diploman-dosi con la lode, presso il conservatorio “Alfredo Ca- sella” de L’ Aquila, sotto la guida di una delle più gran-di mandoliniste al mondo, Dorina Frati.

PROGRAMMA L’ammissione a questo corso prevede una conoscenza media dello strumento, dove l’allievo verràa contatto con gli autori del repertorio classico (Calace, Beethoven, Vivaldi ecc) che corrispondo-no al programma ministeriale.

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5 Maggio 2007

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I grandi mandolinisti brasiliani: passato, presente e futuro

di Fabio Gallucci

Il Brasile è proba-

bilmente il paese più interessante e più attivo per quanto riguarda il mandolino (bandolim), il quale, insieme alla chi-tarra (violao), è conside-rato lo strumento nazio-nale. Il bandolim è l’anima del choro, genere popolare brasiliano nato intorno al 1870 e ch’è tutt’ora in continua evoluzione. Ancora oggi, infatti, ci sono giovani musicisti e compositori che manten-gono viva la tradizione musicale brasiliana, da un lato rivisitando (in maniera più tradizionale o moderna) i brani degli autori maggiormente signi-ficativi del passato, quali E. Nazareth, Pixinguinha, Ja-cob do Bandolim e dall’al-tro, componendo nuovi cho-ro, continuando in questo modo a dare linfa vitale a questo genere musicale. Tra i musicisti più attivi ne citiamo soltanto alcuni quali Hamilton de Holanda (ban-

dolim a 5 corde), Arman-dinho (bandolim), Yamandù Costa (violao), Henry Lenti-no (bandolim), Henrique Cazes (cavaquinho, arran-giatore e produttore). Passato (apòs) La figura più importante del choro brasileiro è sicura-mente Jacob Pick Bitten-court, meglio conosciuto come Jacob do Bandolim,

nato a Rio de Janeiro il 14 Febbraio 1918. Jacob ebbe come primo mandolino uno strumen-to di tipo napoletano, ma fu tuttavia un violino il suo primo strumento e, soltanto a 12 anni, iniziò a suonare il mandolino. A 13 anni ascoltò il primo Choro della sua vita, “É DO QUE HÁ” registrato e composto da Luiz Americano (grande clarinettista e composito-re), musicista ancora sconosciuto al piccolo Jacob, il quale affermerà anni dopo “Nunca mais esqueci a impressão que me causou" (non ho più

dimenticato la sensazione che provai). Un giorno la prima grande occasione di Jacob si pre-sentò incontrando un chitar-rista, il quale sentendolo suonare si interessò a lui e gli propose di presentarsi il giorno successivo alla Ra-dio locale. Il giovanissimo Jacob, col-mo d’entusiasmo, recandosi alla Radio, fu enormemente

Jacob do Bandolim

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6 Maggio 2007

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FFUUTTUURROO sorpreso quando scoprì che avrebbe suonato con Luiz Americano. La sua carriera vera e propria inizia successiva-mente, quando a soli 16 an-ni, si presenta al concorso nazionale indetto dal gior-nale “O Radical” ed in di-retta radiofonica, nel quale vincerà sbaragliando ben 28 concorrenti. Il suo successo fu tale che ottenne un contratto dalla stessa Radio, la quale gli permise di suonare accom-pagnato dai più grandi ar-tisti dell’epoca. Da quel momento divenne un vero e proprio professionista, i contratti radiofonici si sus-seguirono senza sosta. Nel 1947 uscì il suo primo disco da solista ed a partire dal 1949 ebbe un contratto con la RCA Victor, la quale rimase la sua casa disco-grafica fino alla fine della sua memorabile carriera. Registrò 52 dischi (72 rpm), 12 LP, 2 live e in nume-revoli partecipazioni in altre incisioni dei più grandi artisti della sua epoca. Morto nel 1969, al suo fu-nerale erano presenti centi-naia di persone, non soltan-to musicisti (tra i quali il

vecchio Pixinguinha), ma persone appartenenti ad ogni classe sociale. Era morto un mito, un mu-sicista che col suo “carisma gentile” e la sua finezza mu-sicale è riuscito ad affasci-nare un popolo intero. Le sue rivisitazioni dei clas-sici di Pixinguinha, Naza-reth etc. (ad es. Brejeiro, Odeon, Lamentos e molte altre) sono ormai divenute le “versioni originali” delle stesse composizioni, riu-scendo addirittura a rim-piazzare quelle degli autori stessi. Prova inconfutabile della sua grande notorietà è il fatto che esistono strade a lui dedicate in città come Fortaleza, Rio de Janeiro e Americana.

Presente e Futuro Hamilton de Holanda: Il più grande man-dolinista del mon-do Ho avuto la fortuna d’in-contrare Hamilton de Ho-landa diverse volte durante i suoi stage di mandolino in Francia al Festival Interna-zionale di Lunel, organizza-to e diretto da Olivier Chabrol (www.mandolinesdelunel.com) ed a Genova, grazie al lavo- ro del suo agente per l’Italia

Hamilton de Holanda

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7 Maggio 2007

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Vittorio Attanasio. Un artista straordinario, non soltanto per il suo impres-sionante virtuosismo tecni-co, il quale fa di lui senza ombra di dubbio il più gran-de mandolinista al mondo e probabilmente di tutti i tem-pi, ma anche per la sua mu-sicalità spiccata e coinvol-gente. Hamilton suona un bando-lim (mandolino brasiliano a cassa piatta) a 5 doppie cor-de del liutaio Tercio Ribeiro. L’aggiunta della quinta cor-da al basso (DO) dà enormi possibilità polifoniche e melodiche (controcanti al basso) a questo strumento, ma è di certo la “condizione mentale” di questo musi-cista a fare la differenza. Hamilton esprime il suo e-norme talento attraverso una grande completezza musica-le: Un musicista per essere considerato tale deve avere padronanza e conoscenze armoniche, ritmiche e melo-diche. Non ci si può quindi limitare ad una sola di queste…(H. de Holanda). Nato a Rio de Janeiro nel 1976 e figlio del chitarrista José Americo de Oliveira, fin da piccolissimo dimostra una grande predisposizione

verso la musica ed a soli 5 anni già inizia a suonare il suo primo mandolino rega-latogli dal nonno. Nel 1982 forma con suo fratello maggiore Fernando Cesar, allora undicenne, il duo "Dois de Ouro", con il quale inizia ad esibirsi in te-atri e TV Nazionali, riscuo- tendo da subito un enorme successo. Frequenta il corso di violino de la “Escola de Musica de Brasilia” non esistendo ancora un corso di mando-lino. Successivamente ottiene il diploma di composizione presso “l’Universidade de Brasilia”. E' fondatore e professore della “Escola Brasileira de Choro Raphael Rabello” di

Brasilia, dedicata ad un grandissimo chitarrista scomparso tragicamente. Una carriera incredibile ha portato Hamilton e, final-mente “il mandolino”, nelle più importanti sale da concerto del mondo ed in alcuni dei più importanti Festival Internazionali di Jazz. E’ stato ospite di grandi musicisti del panorama in-ternazionale, come ad esem-pio Hermeto Pascoal (gran-de compositore e pluristru-mentista), Marco Pereira (chitarrista), Zelia Duncan, Yamandu Costa (attualmen-te il più grande talento per la chitarra), Guinga (chitar-rista e fine compositore) ed il più celebre Richard Gal-liano, con il quale ha anche registrato un disco in duo. Nel 2001, a 25 anni, riceve il Premio Icatu Hartford de Artes 2001 come mi-gliore strumentista del Bra-sile che, per chi conosce l’impressionante livello mu-sicale di questo paese è un premio da non poco, otte-nendo una borsa di studio che gli permette di passare un anno a Parigi. A soli 30 anni, sembra che abbia già fatto tutto, ma in

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8 Maggio 2007

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realtà è solo all’inizio te-nendo conto delle sue enor-mi potenzialità. Numerose le formazioni con le quali si esibisce, duo con chitarra, duo con pianoforte, trio/quartetto Jazz, ma la più impressionante, come la definisce Vittorio Attanasio, è di certo in “solo”. Consiglio a tutti di non per-dere l’occasione di assistere ad uno dei suoi concerti e, tra i suoi dischi in maniera particolare, il suo solo Live in Rio, dove dà dimostrazio-ne di tutta la sua padronanza ed il suo carisma musicale. Di certo dopo averlo ascol-tato, anche a voi quando ca-piterà di leggere “tra i mi-gliori al mondo” nel curri-culum di questo o quell’al-tro mandolinista italiano, vi apparirà sul viso una smor-fia di consapevole ironia. Se pur lentamente e con fatica i tempi per il nostro strumen-to stanno cambiando…

Discografia: - Destroçando a maca-xeira (Dois de Ouro) - Premio Visa de MPB Instrumental (solo Live in Rio) - A nova cara do velho choro (Grupo Dois de Ouro) - Dois de Ouro (Hamil-ton de Holanda & Fer-nando Cesar) - Luz das Cordas (com o violonista Marco Pe-reira) - Abre Alas (com o Trio Brasilia Brasil) - Hamilton de Holanda Samba do Aviao (in Duo con RichardGalliano)

- Brasilianos (Hamilton de Holanda Quitetto)

- Dois de Ouro (Hamilton de Holanda && Fernando Cesar)

- Luz das Cordas (com o violinista Marco Pereira)

- Abre Alas (com o Trio Brasilia Brasil)

- Samba do Aviao (in Duo con Richard Galliano)

- Brasilianos (Hamilton de Holanda Quitetto)

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EEBBRRAAIICCAA

I Mandolinisti di Bologna e Parma ed una Ninna-Nanna ebraica

di A. Shappira

N ell'inizio di ottobre

2005 ricevetti una telefonata dalla sezione di collegamen-ti culturali e scientifici del ministero degli esteri israe-liano in cui mi chiedevano se mi era possibile fare le valigie nel giro di tre set-timane, partire da Geru-salemme ed andare in Italia

per salvare gli studenti delle università di Ravenna e Bologna rimasti senza inse- gnante di ebraico. Tre giorni mi sarebbero bastati, ma all'amministrazione univer- sitaria nemmeno tre mesi furono sufficienti e solo a metà febbraio venni in Italia. Potevo portare solo venti chili nel mio zaino ed esita-

vo su cosa aggiungere allo spazzolino da denti ed al fazzoletto (i libri erano stati inviati con la posta. Se e co- me arrivarono un'altra sto-ria). Mi chiedevo se avrei potuto approfittare del mio sog-giorno in Italia per un'attivi-tà musicale, e così, facendo

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EEBBRRAAIICCAA

una ricerca su “google”, ar-rivai ad una fotografia in-cantevole ed a un indirizzo “I Mandolinisti Bolognesi”. Inserire un mandolino nello zaino? Inoltre i suonatori nei completi eleganti mi sembravano estremamente professionali. Cosa gli scri-verò? Che giocavo col man-dolino di mia mamma (fino agli anni Sessanta c'era nel mio villaggio, come in altri villaggi, un' orchestra di strumenti a pizzico in cui suonavano mia mamma, mio fratello, mio zio e mia zia)? Che non avevo mai suonato in un' orchestra e avrei voluto provare? Persino il nome complicato della direttrice, Maria Cleo-fe Miotti, che conoscevo dai dischi, mi terrorizzava (do-po mi accorsi che “Cleo” bastava per la comuni-cazione basica, e che era molto carina). Mi buttai e scrissi una lettera. Meravigliosamente (feno-meno molto raro nella mia corrispondenza con l'Italia) ricevetti una risposta. Una lettera molto amabile mi avvisò che mi aspettavano, senza audizione e senza condizioni anticipate. Dal primo momento trovai ami-cizia, un repertorio bello ed interessante, suonatori abba-

stanza bravi per godere e suonare la musica, ma non troppo professionali per la buona amicizia. Nel frat-tempo scoprii che avevamo un' orchestra gemellata a Parma ed un cantante napo-letano fantastico: Gianfran-co Tarsitano, ed insieme suonammo in tre concerti: due a Bologna (Oratorio San Filippo Neri) ed uno nella pineta di Cervia. Prima della Pentecoste ebra-ica cadde il primo anniver-sario del giorno in cui si suicidò mia mamma. Nella cerchia intima ed amiche-vole dei suonatori raccontai l'avvenimento e suonai la ninna-nanna che lei mi cantava prima di tornare alla mungitura notturna. Mi chiesero di farne una versione per l'orchestra. Trovai una versione per voce e pianoforte scritta nel ghetto/campo di concentra-mento di Terez (tedesco: Theresienstadt) nel 1943 dal giovane Gideon Klein (uc-ciso nel 1945). La sua versione servì come base per la nostra per strumenti a pizzico, e venne inserita nel repertorio del nostro concer-to natalizio (anch'esso nel-l’Oratorio San Filippo Neri) con la scusa che anche Maria cantava a suo figlio

ninna-nanne ebraiche... L'integrazione della ninna-nanna nel programma è un' altra prova dell'amicizia dell'orchestra, alla quale sono molto grato.

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VVEENNEETTOO

Italia e Spagna: mandolini e bandurrie protagonisti a Vittorio Veneto

di Cristina Bisiani e Michele De Luca

’Aula Magna del Semi-nario Vescovile ha

ospitato i concerti conclu-sivi della VII edizione delle “Giornate nazionali sul mandolino e la musica a plettro” di Vittorio Veneto, nelle serate di sabato 14 e domenica 15 ottobre 2006. Il primo concerto ha avuto come protagonista l’Orche-

stra “Il Plettro” di Gardone Val Trompia, formazione costituita quasi esclusiva-mente da giovani musicisti formatisi all’interno della stessa compagine orchestra-le, nell’ambito della scuola che il vulcanico presidente Gianni Ora fondò nel 1982. Il programma proposto dall’orchestra lombarda ha

radici diverse dal classico repertorio strumentale a plettro. Infatti, il direttore Alberto Bugatti ha seguito la ricerca di brani che poi sono stati trascritti per or-chestra a plettro con diffi-coltà d’esecuzione tecnica e d’espressione di notevole spessore per tutte le voci dell’orchestra. A partire dal-

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Il Quartetto “Da Capo”

la “Holberg’ste, op. 40” del compositore norvegese Ed-vard Grieg, sei movimenti caratterizzati da cambi di tempo di particolare interes-se musicale e d’intensa espressione, talvolta un po’ ostici da seguire ma d’in-dubbia qualità. E’ seguita la suite di Anto-nio Salieri con il “Concer-tino da camera per oboe ed archi”, un’indovinata propo-sta che inserisce nella tradizionale orchestra a plet-tro uno strumento a fiato che ha creato un’atmosfera del tutto particolare, molto gradevole ed espressiva-mente vivace. Molto inte-ressante poi anche la pro-posta di Raffaele Calace con “Impressionismo/mo-mento lirico, op. 145”, nei movimenti Allegro e Largo (Tempo I). Sono stati quindi eseguiti alcuni brani di Mendel-ssohn-Bartholdy con voce (mezzosoprano Roberta Belleri), antichi canti tede-schi in armoniosa congiun-

zione con l’orche-stra a plettro,

caratterizzati da una particolare espressione molto delicata ed allo stesso tempo con una conduzione orchestrale che ha proposto l’orchestra a plettro in una prospettiva originale. Al termine due proposte contemporanee: la prima di C. Celeste con una variazione sul tema di “Take Five” di Paul Desmond, un’iniziativa in-teressante in cui il cono-sciuto tema viene proposto in una chiave di lettura per orchestra a plettro, nella quale viene richiesto un particolare sforzo al settore delle chitarre. Ed infine il famoso “Night Club” di Astor Piazzolla che ha concluso un programma musicale vario e ben interpretato grazie ad una qualità d’esecuzione eccellente, in cui la bacchetta del maestro Al-

berto Bugatti ha avuto il pregio di condurre la giovane orchestra con leggerezza e brio in un susseguo di proposte d’alto

livello culturale e musicale a cui l’orchestra di Gardone Val Trompia ci ha ormai positivamente abituato da tempo. L’ultima serata ha avuto quali protagonisti due grup-pi di tutto rispetto: la “Ca-

Il saxofonista Campillo

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VVEENNEETTOO

merata Aguilar” di Murcia (Spagna) ed il quartetto “Da Capo” di Spala-to, Croazia. Gli spagnoli hanno iniziato –quasi a voler rendere omaggio al no-stro Paese – con il celebre “Con-certo in SOL maggiore per 2 mandolini e or-chestra” di Vi-valdi, la cui ese-cuzione ha mes-so in evidenza le doti virtuosi-stiche dei solisti (Pastor e Barrancos), nono-stante l’utilizzo di strumenti di fattura tedesca. La “Ro-manza del concertino per chitarra e orchestra” di Bacarisse ha quindi dato spazio alla chitarrista Coll Jara, che ha interpretato con particolare sensibilità e dolcezza questo brano di grande impatto emotivo, dall’assolo iniziale molto delicato che introduce la melodia poi ripresa e rielaborata dall’orchestra, fino ad una conclusione di grande soavità. E’ seguita la composizione “Capriccio Cubano”, brano

scritto dalla musicista cuba-na Amador appositamente per l’orchestra Aguilar, che ha visto l’ingresso nell’or-ganico orchestrale del sas-sofono (Campillo), stru-mento la cui pastosità tim-brica si è ben amalgamata alla sonorità dei plettri, dan-do al pubblico (come già era accaduto la sera precedente con il brano di Salieri) una interessante prova di come anche uno strumento a fiato possa ben integrarsi e avvalersi di un organico plettristico per far risaltare le sue peculiarità, che anzi

risultano ancor più apprez-zabili se accompagnate da mandolini, chitarre, liuti e bandurrie. Il primo tempo del concerto è terminato con la “Danza Fantastica n. 3” di Turina. La seconda parte ha visto impegnato il Quartetto “Da Capo” di Spalato. Tutto il programma proposto (brani di Sorkocevic e Sunko) era imperniato su musica con-temporanea, di matrice sla-va, eseguita in modo impec-cabile e con grande bravura. Il gruppo ha proposto un programma originale e pro-

La chitarrista Coll Jara

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14 Maggio 2007

PP LL EE CC TT RR UU MMII GGRRAANNDDII MMAANNDDOO

PP LL EE CC TT RR UU MMIITTAALLIIAA EE SSPPAAGGNNAA:: MMAANNDDOOLLIINNII EE BBAANNDDUURRRRIIEE PPRROOTTAAGGOONNIISSTTII AA VVIITTTTOORRIIOO

VVEENNEETTOO

babilmente poco conosciuto al pubblico presente in sala, che forse inizialmente ha dimostrato un po’ di per-plessità nell’applaudire il primo brano, ma poi ha gra-dualmente capito, apprez-zato ed infine salutato con scroscianti applausi questo quartetto, che senz’altro farà parlare di sé. L’ultima parte del concerto ha ospitato nuovamente sul palco la “Camerata Aguilar”, che ha proposto brani di Alvarez, Villalobos, Angulo, Sarasate. Anche qui si sono messi in luce solisti di grandi capacità, Leandro Navarro alla chitarra e an-cora Barrancos al mando-lino. Nell’insieme l’orchestra è risultata una formazione in cui le capacità dei singoli sono ben messe in evidenza, poiché mandolini, chitarre, liuti e bandurrie si alternano e spesso svolgono ruoli so-listici con molta duttilità, facendo risaltare la grande padronanza degli strumenti stessi da parte dei solisti, che insegnano tutti in con-servatorio o in scuole supe-riori di musica. Oltre ai mu-sicisti già ricordati, si sono infatti esibiti da solisti an-che: Martinez alla chitarra e Zanbudio al liuto. Anche l’organico orchestra-

le si è dimostrato attento e preciso nelle dinamiche e nell’esecuzione puntuale delle indicazioni agogiche. Un grande merito alla bac-chetta del Maestro Garcìa

Mengual, che con capacità ed entusiasmo dirige questa formazione, per la quale si occupa anche della strumen-tazione. Ottimi concerti!

I due mandolinisti Barrancos e Pastor

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15 Maggio 2007

27/7/2007 au 9/8/07

Arrivée le 26/7 au soir

Départ le 10/8 au matin

Prix

Elèves effectifs: 230 € (deux semaines)

170 € (une semaine)

Auditeurs: 115 €

Hébergement: 420 € (deux semaines)

225 € (une semaine)

Arrhes: 100 € à verser lors de l’inscription à l’ordre de

Fondation Krüger

PP LL EE CC TT RR UU MM STAGE DE MANDOLINE A LA COUME

.

Au coeur d’une verdoyante vallée du Conflent en pays catalan, à 15 km de Prades, à l’ouest de Perpignan, LA COUME

est un lieu qui chante dans le coeur des musiciens.

Lieu de culture, de travail mais aussi de détente, ouvert depuis plus de 60 ans aux courants pédagogiques modernes, ses

vieux murs ont été restaurés par Yvès et Pitt Krüger pour devenir une école « pilote », une véritable communauté

accueillant des enfants dont les parents désiraient allier les études et l’éducation

Florentino CALVO obtient son Premier Prix de mandoline à l’unanimité à l’école de Musique d’Argenteuil dans la

classe de MARIO MONTI. Il se produit seul, en musique de chambre ou au sein de formations telles que : l’Orchestre

du Théâtre National de l’Opéra de Paris, l’Ensemble Inter Contemporain, etc… Membre fondateur du TrioPolycordes, il

a créé de nombreuses œuvres. Florentino CALVO dirige l’orchestre à plectres de l’Estudiantina d’Argenteuil ainsi que

celui de la région Rhone-Alpes. Il est professeur de mandoline à l’Ecole Nationale de Musique d’Argenteuil et à l’Ecole

Municipale des Arts de Sartrouville

Durant chaque stage, des concerts sont donnés par les participants en plusieurs lieux du département: églises, abbayes,

salles de concert. Prévoir une tenue adéquate.

Le Mas de La Coume est un centre d’accueil pour jeunes. Situé dans le Roussillon, il jouit d’un climat méditerranéen

(mais à 800 m d’altitude, même en été les soirées sont fraîches).

Les participants sont hébergés en chambres de 2 à 4 lits.

Au coeur d’une verdoyante vallée du Conflent en pays catalan, à 15 km de Prades, à l’ouest de Perpignan, LA COUME

est un lieu qui chante dans le coeur des musiciens.

Lieu de culture, de travail mais aussi de détente, ouvert depuis plus de 60 ans aux courants pédagogiques modernes, ses

vieux murs ont été restaurés par Yvès et Pitt Krüger pour devenir une école « pilote », une véritable communauté

accueillant des enfants dont les parents désiraient allier les études et l’éducation

Florentino CALVO obtient son Premier Prix de mandoline à l’unanimité à l’école de Musique d’Argenteuil dans la

classe de MARIO MONTI. Il se produit seul, en musique de chambre ou au sein de formations telles que : l’Orchestre du

Théâtre National de l’Opéra de Paris, l’Ensemble Inter Contemporain, etc… Membre fondateur du TrioPolycordes, il a

créé de nombreuses œuvres. Florentino CALVO dirige l’orchestre à plectres de l’Estudiantina d’Argenteuil ainsi que

celui de la région Rhone-Alpes. Il est professeur de mandoline à l’Ecole Nationale de Musique d’Argenteuil et à l’Ecole

Municipale des Arts de Sartrouville

Durant chaque stage, des concerts sont donnés par les participants en plusieurs lieux du département: églises, abbayes,

salles de concert. Prévoir une tenue adéquate.

Le Mas de La Coume est un centre d’accueil pour jeunes. Situé dans le Roussillon, il jouit d’un climat méditerranéen

(mais à 800 m d’altitude, même en été les soirées sont fraîches).

Les participants sont hébergés en chambres de 2 à 4 lits.

STAGE DE MANDOLINE A LA COUME

POFESSEUR FLORENTINO

CALVO

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16 Maggio 2007

DDII MMAANNDDOOLLIINNIISSTTII BBRRAASSIILLIIAANNII:: PPAASSSSAATTOO,, PPRREESSEENNTTEE EE

PP LL EE CC TT RR UU MMII GGRRAANNDD

FFUUTTUURROO

PP LL EE CC TT RR UU MM IISSEERRNNIIAA RRIICCOORRDDAA GGIIUUSSEEPPPPEE PPEETTTTIINNEE,, IILL PPAAGGAANNIINNII DDEELL MMAANNDDOOLLIINNOO

i è svolta stamattina 27/03/07, nella Sala

Museo del municipio di Isernia, la conferenza stam-pa di presentazione della Giornata della Cultura orga-nizzata dall'AIC (Accade-mia Italiana della Cucina) e patrocinata dal Comune, Giornata che si terrà venerdì 30 marzo presso l'audito- rium dell'università, in via Mazzini. La manifestazione sarà in- centrata sul ricordo del mu-

sicista isernino Giuseppe Pettine (1874-1966), consi-derato uno dei più grandi musicisti di tutti i tempi. Durante la conferenza stam-pa si sono succeduti gli interventi dell'avvocato Ma-rio di Nezza, nipote del pri-mo maestro di Pettine, di Giovanna Maj, presidente della delegazione isernina dell'AIC, di Olimpia Gian-cola, accademica AIC, e dell'assessorre comunale Giulio Castiello.

E' stata ripercorsa la vicen-da artistica di Giuseppe Pet-tine ed è stato illustrato il programma della serata cul-turale a lui dedicata, che prevede: ore 17.00: introduzione di Giovanna Maria Maj, dele-gato AIC Isernia. ore 17,15: Antonino Maj, presentazione del volume “Il buon governo delle cose che si mangiano” Gastro-nomia e pluralità delle cul- ture, Ulderico Bernardi

S

Isernia ricorda Giuseppe Pettine, il Paganini del mandolino

Giuseppe Pettine

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17 Maggio 2007

Carlo A. Cecconi Liutaio

Mandolini a ponticello fisso e mobile del XVII e XVIII secolo

Via delle Croci 83/E – 01016 Tarquinia (VT)

PP LL EE CC TT RR UU MM IISSEERRNNIIAA RRIICCOORRDDAA GGIIUUSSEEPPPPEE PPEETTTTIINNEE,, IILL PPAAGGAANNIINNII DDEELL

MMAANNDDOOLLIINNOO

Accademico AIC diTreviso. ore 17.30: NorbertoLombardi, storico dell'e-migrazione, conferenzasul tema: “Sagne” pizzae mandolino. Ore 17.45: VincenzoLombardi, etnologo,conferenza dal titolo: Tradizione mandolinisti-ca molisana, il man-dolinismo di GiuseppePettine. ore 18.15: Concerto “Ri-cordando Giuseppe Pet-tine” Barcarola, opera 2 n. 2mandolino solo Annali-sa Desiata Patetico, trascrizione dal1 concerto in sol mag-giore, op. 46 (prima par-te), mandolino solo An-nalisa Desiata. Brani latino americani, mandolino Antonio Para-scandolo, chitarra Nicola Cordisco, contrabbasso Nicola Corso. Liriche napoletane dal 700 al 900, Trio Musi- cale “Bentornato Man-dolino”, voce Milena Peccia, mandolino Anto-nio Parascoandolo, man-dolino Nicola Cordisco.

Calace

Liuteria del plettro fondata nel 1825

Vico San Domenico Maggiore 9 80134 Napoli

Tel: 081 5515983 Fax: 081 5528906

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18 Maggio 2007

PP LL EE CC TT RR UU MM IILL MMUUSSEEOO DDEEGGLLII SSTTRRUUMMEENNTTII MMUUSSIICCAALLII DDII RROOMMAA

Il museo degli strumenti musicali di Roma

di Carlo Angelo Cecconi

Il Museo degli strumenti musicali di Roma, con sede in piazza S. Croce in Geru-salemme, dispone di una tra le più importanti raccolte del genere a livello mon-diale; la rilevanza della col-lezione è data dal numero degli esemplari conservati, ma soprattutto dalla qualità e unicità di molti di questi. Purtroppo al momento man-cano in gran parte le condi-zioni per la buona conser-vazione e manutenzione del materiale esposto e ancor più di quello giacente nei depositi (più dei due terzi dell'intera raccolta). Dal

momento in cui, negli anni '60, si concentrò la raccolta nell'attuale sede di piazza S. Croce in Gerusalemme, so-no stati restaurati pochi strumenti e da alcuni anni il laboratorio di restauro è completamente inattivo.

E' doveroso porre l'attenzio-ne su un cospicuo gruppo di strumenti appartenenti a varie famiglie, gravemente danneggiati a causa dell'al-lagamento che interessò i locali in cui erano accumu-lati prima di giungere al museo. Ciò che rimane di questa parte della raccolta è

al momento ammassato in ambienti non idonei e con-tinua a deteriorarsi per le condizioni climatiche non controllate e l'azione dei tarli. Si tratta di una si-tuazione gravissima che dovrebbe sollecitare chiun-que sia interessato a questa materia. Nel marzo 2007 ho comple-tato, su incarico della so-printendenza, il restauro di quattro mandolini settecen-teschi conservati nei deposi-ti del museo, in previsione della loro collocazione nelle sale espositive. Contemporaneamente è in

Piazza di Santa Croce in Gerusalemme Roma

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19 Maggio 2007

PP LL EE CC TT RR UU MM IILL MMUUSSEEOO DDEEGGLLII SSTTRRUUMMEENNTTII MMUUSSIICCAALLII DDII RROOMMAA

corso l'unificazione della raccolta dei mandolini ubicati in vari siti all'interno della palazzina, per consen-tire una catalogazione defi-nitiva e una migliore con-servazione, in attesa dei necessari interventi di restauro. E' stato in parte riattivato il laboratorio di restauro e si sta lavorando alla riorga-nizzazione del materiale non esposto. Esistono al momento vari progetti di studio, riguar-danti il materiale museale, che dovrebbero affiancare le già citate operazioni di ca-talogazione e restauro; ciò riguarda ad esempio la ri-cerca sui liutai tedeschi at-tivi a Roma nel '700 (prose-guendo gli studi di Luisa Cervelli) e la stesura di una storia della liuteria romana a pizzico tra XVIII e XX secolo. Carlo Angelo Cecconi Nato a Roma nel 1954, ha compiuto studi musicali ine- renti la chitarra e il liuto,

dedicandosi poi per molti anni alla didattica musicale. Dallo studio del liuto nasce l'interesse per le raccolte di strumenti antichi e in par-ticolare per la collezione del Museo di Roma. Sotto la guida del liutaio argentino Ricardo Brané si dedica al lavoro di liuteria e restauro, che inizia a praticare uffi-cialmente dal 1981. Attualmente produce copie di strumenti a corde pizzi-cate e a plettro con partico-lare attenzione ai mandolini del XVIII sec. In tal senso ha in corso ricerche su costruttori ro-mani della prima metà del '700 e sulle origini del man-dolino a 4 cori con ponticel-lo mobile. Da alcuni anni si occupa della catalogazione e misu-razione di mandolini del Museo di Roma, presso il quale ha organizzato nel 2005 un convegno dal titolo “Il mandolino nei secoli XVII e XVIII”. La sua attività di restaura-tore riguarda in particolare

i mandolini settecenteschi a ponticello fisso e mobile e le chitarre della prima metà dell'800. La scelta degli strumenti da restaurare (approvata dalla Sovrintendenza per il polo museale romano) è caduta su un mandolino anonimo napoletano della meta' del '700, un cremonese opera di Michel Angelo Bergonzi, anno 1758, uno strumento a quattro cori di Antonio Vi-naccia (II metà del XVIII sec.) e una “mandola” a 6 cori di Gaspar Ferrari, co-struita a Roma nel 1757. I lavori sono stati condotti a termine nel riattivato labo-ratorio di restauro del mu-seo (inattivo da diversi anni) ed è auspicabile che abbia-no un seguito perchè molti strumenti ospitati nella rac-colta necessitano di inter-venti urgenti. Grazie alla disponibilità del direttore del museo, dott. Latanza, si sta creando un gruppo di studiosi (liutai, musicisti, ricercatori), inte-ressati a migliorare la con-servazione, le attività di ricerca, la valorizzazione di una raccolta importantissi-ma ma ancora poco fre-quentata.

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20 Maggio 2007

PP LL EE CC TT RR UU MM IILL MMUUSSEEOO DDEEGGLLII SSTTRRUUMMEENNTTII MMUUSSIICCAALLII DDII RROOMMAA

EGMYO 2007 Orchestra Giovanile Europea di Chitarre e Mandolini Con la collaborazione dell'Orchestra “Gino Neri” e della F.M.I. e' stata organizzata in Ferrara, la settima edizione dell'EGMYO (Orchestra Giovanile Europea di Chitarre e Mandolini), costituita da giovani musicisti fra i 15 ed i 25 anni, provenienti dalle varie federazioni europee. EGMYO e' un'iniziativa della Federazione Mandolinistica Europea ed ha lo scopo di far conoscere e far apprezzare il mandolino e gli altri strumenti a plettro, eseguendo brani originali scritti espressamente per questi strumenti. L'orchestra, inoltre, favorisce la conoscenza reciproca fra giovani musicisti provenienti da Paesi aventi cultura e tradizioni musicali diverse, favorendone l'integrazione. (E' in preparazione un numero speciale di “Plectrum” dedicato a questo evento).

Concerto dell'Orchestra Giovanile Europea tenuto presso il teatro “Da Ponte” in Vittorio Veneto il 7 aprile 2007

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21 Maggio 2007

PP LL EE CC TT RR UU MM MMAANNDDOOLLIINNOO EEDD EELLEEMMEENNTTAARRII:: UUNN FFEELLIICCEE CCOONNNNUUBBIIOO

Mandolino ed elementari: un felice connubio

di Roberto Verona

IV° A IV° B

V° A

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22 Maggio 2007

PP LL EE CC TT RR UU MM MMAANNDDOOLLIINNOO EEDD EELLEEMMEENNTTAARRII:: UUNN FFEELLIICCEE CCOONNNNUUBBIIOO

PLECTRUM Notiziaro trimestrale della FMI Autorizzazione del Tribunale di Treviso 09.05. 2005 – Reg. n. 13 Anno XVIII n. 2 Maggio 2007 Direttore responsabile: Michele de Luca Redazione Via San Mor 28 31029 Vittorio Veneto TV e-mail [email protected] Realizzazione grafica: Mariana Burnel

nche quest'anno siamo giunti alla fine dell'an-

no scolastico ed anche quest'anno vengono realiz-zati i bilanci dell'attività svolta negli otto mesi di scuola. Bilancio nettamente positivo per quanto riguarda i 100 ragazzi che compon-gono le due Quarte e le tre Quinte della scuola elemen-tare “Ada Negri” di Udine i quali, sotto la guida del M° Roberto Verona e con il fondamentale supporto del-l'intero Corpo Insegnante, hanno portato a termine, chi il primo, chi il secondo cor-so di mandolino che da di-

versi anni l'Assoplettro or-ganizza in quell'istituto sco-lastico. Grazie alla sensibilità del suo dirigente, Dott Antonio Colussi, la scuola elemen-tare “Ada Negri” può vanta-re il primato di avere l'unico corso di mandolino nella regione Friuli-Venezia Giu-lia, destinato ai propri allievi, corso che ha acqui-sito e continua a mostrare una notevole popolarità fra i ragazzi. Dall'inizio dell'anno scola-stico, infatti, ben sei di questi giovanissimi si sono iscritti ai corsi regolari mi-

rati di mandolino tenuti dal-l'orchestra “Tita Marzuttini” dove, in occasione del re-cente concerto di primavera degli allievi, su 19 giovani, ben 11 provengono dai corsi base della “Ada Negri”. Un ottimo auspicio per il futuro del mandolinismo udinese ed extraterritoriale.

A

V° B V° C