Più ansiosi e depressi. Il nuovo progetto regionale di tutela della salute mentale

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Sono tra noi, ma spesso sono invisibili. A volte non vogliamo vederli, altre sono loro a nascondersi, perché i pregiudizi e l’esclu- sione sociale sono uno degli aspetti peggiori del- la loro malattia. Stiamo parlando delle persone che soffrono di patologie mentali o di personali- tà: non solo i cosiddetti “matti” – come venivano una volta catalogati – ma anche persone con di- sturbi alimentari o di ansia. Persone normali, pro- prio come noi. Secondo la dichiarazione di Helsinki del 2005 la salute e il benessere mentale sono fondamenta- li per la qualità della vita e la produttività degli individui, delle famiglie e delle comunità, tanto che “non c’è salute senza salute mentale”. Oggi il disagio mentale riguarda, in varie forme e inten- sità, circa l’8 per cento della popolazione italiana (dati del ministero della salute), e la disabilità provocata dalle malattie mentali e i relativi costi rappresentano all’incir- ca il doppio di quelli dovuti a tutte le forme di cancro, e sono comunque superiori a quelli provocati dalle malattie cardiovascolari (dati Oms). In Veneto, secondo l’ultimo rap- porto regionale, nel 2009 sono stati 67.810 i cittadini che si sono rivolti ai dipartimenti di salute mentale, cir- ca 7.300 dei quali a Padova e pro- vincia: circa l’1,7 per cento della popolazione, senza tenere conto delle strutture private e so- prattutto dei molti che, per vergogna o paura, an- cora non si rivolgono ai servizi. Non quindi un fenomeno limitato, ma una re- altà diffusa, anche se spesso assente dal dibattito pubblico, e proprio per informare e sensibilizzare la comunità venerdì 14 ottobre l’Aitsam-associa- zione italiana tutela salute mentale organizza un incontro, patrocinato dalla provincia di Padova. In particolare si discute dell’ultimo progetto obiettivo regionale per la tutela della salute men- tale della popolazione, deliberato nel marzo dello scorso anno dalla giunta regionale del Veneto. Il documento ha il compito di regolare e organizza- re i servizi diretti alla cura e alla prevenzione nel- l’ambito della salute mentale, e ha coinvolto nel- la sua redazione circa 60 esperti divisi in quattro gruppi di lavoro, oltre alle associazioni di fami- liari e al mondo del volontariato. Il risultato è un documento che mira a captare le nuove esigenze della società: «Il progetto obiettivo precedente era del 2000: in dieci anni molte cose sono cambiate – spiega Giancarlo Cuccato, direttore del 2° servizio psichiatrico dell’Ulss 16 di Padova – Mentre sono in diminu- zione patologie come la schizofrenia, aumenta invece l’incidenza dei disturbi della personalità come ansia, depressione e disturbi alimentari». Rispetto al passato, inoltre, oggi si tenta di inter- cettare le malattie fin dalla loro comparsa: «Uno dei problemi è che le persone arrivano ai nostri servizi troppo tardi. C’è quindi bisogno di colla- borare con soggetti come scuole, famiglie, medi- ci di base e pediatri». Enfasi partico- lare è stata poi data, nel documento, alla centralità della persona e dei suoi bisogni, con la previsione di un “progetto terapeutico individualizza- to” concordato con la famiglia e so- prattutto con lo stesso paziente. Infi- ne si è tentato di dare spazio a una politica di sviluppo sul territorio: «Ai servizi psichiatrici negli ospeda- li e nei centri di salute mentale nelle Ulss negli anni si è infatti affiancata una rete fatta di volontariato e di comunità terapeutiche – con- tinua Cuccato – A fine 2012 saranno infine ulti- mati i nuovi reparti psichiatrici dell’ospedale Sant’Antonio, un progetto a cui teneva molto Fortunato Rao». Ovviamente i problemi non mancano: in pri- mo luogo i tagli al bilancio regionale, proprio mentre la crisi economica espone migliaia di la- voratori e di imprenditori a situazioni di fragilità che in certi casi si possono tradurre in patologie vere e proprie. Ci sono poi questioni organizzati- ve: «Sono anni ormai che a Padova il dipartimen- to di salute mentale, la struttura operativa del- l’Ulss a cui spetterebbe di organizzare e coordi- nare tutte le attività di quest’ambito, non è di fat- to attivo – dichiara Donatella De Mori, presiden- te della sezione padovana dell’Aitsam – Questo fa sì che i familiari e le associazioni, nonostante la disponibilità dei dirigenti e del personale del- l’Ulss, spesso manchino di un interlocutore isti- tuzionale». Questa situazione ha inoltre compor- tato che, a più di un anno mezzo dalla delibera regionale, nessun regolamento attuativo sia anco- ra stato emanato dall’Ulss padovana. La difficoltà maggiore, al di là di tutto, è però data dal pregiudizio e dall’isolamento che ancora oggi colpiscono i malati mentali e le loro fami- glie: «Quella mentale è una vera e propria malat- tia, che può colpire tutti, ma dalla quale si può anche guarire. Non bisogna aver paura di parlar- ne – conclude De Mori – anzi bisogna parlarne per non averne paura. È l’ignoranza che mette paura, la conoscenza aiuta ad affrontarla». Daniele Mont D’Arpizio L’Associazione italiana tutela salute mentale (www.aitsam.it), nata nel 1985 a Oderzo, è costituita da malati, familiari, volonta- ri e sostenitori, e ha come obiettivo quello di rappresentare un sicuro riferimento per quanti, direttamente o indirettamente, si trova- no ad affrontare il disagio psichico. Opera sia con un’attività di sensi- bilizzazione, rivolta alla società, sia con progetti di prevenzione, cura e riabilitazione della malattia e di sostegno e orientamento della fa- miglia. Rientrano in quest’ultimo ambito i quattro centri sociali gestiti dall’associazione, diretti all’accoglienza delle persone con disagio e dei loro congiunti, ai quali si aggiunge anche una cooperativa per l’inserimento lavorativo delle persone svantaggiate. La sezione padovana ha sede in via Aosta 6 (348-6677617 e ait [email protected]), e negli ultimi anni si è distinta per le tante iniziative e le proposte culturali. Il 28 ottobre, alle 18 nella sala Anzia- ni di palazzo Moroni, verrà presentato il libro di poesie di Riccardo Manfredini, giovane scrittore e pittore tragicamente scomparso, pub- blicato con il contributo del Csv di Padova. Sarà presente all’incontro anche Gaspare Palmieri, psichiatra e cantautore, autore del brano musicale Mio fratello, il cui cd è allegato al libro. 27 salutementale LA DIFESA DEL POPOLO 16 OTTOBRE 2011 Mentre diminuisce la schizofrenia, aumenta l’incidenza dei “disagi” della personalità co- me ansia, depressione e disturbi alimentari Nuovo progetto regionale di tutela Nuovo progetto regionale di tutela cittadini Più ansiosi e depressi Un riferimento per quanti affrontano il disagio psichico AITSAM Prevenzione, cura e riabilitazione Uno dei problemi, oggi, è che le persone arrivano ai servizi troppo tardi. C’è quindi bisogno di collaborare con scuole, famiglie, medici di base e pediatri

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Qual'è lo stato della salute mentale in Veneto? Quali gli strumenti per la sua tutela?

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�Sono tra noi, ma spesso sono invisibili. Avolte non vogliamo vederli, altre sono loro anascondersi, perché i pregiudizi e l’esclu-

sione sociale sono uno degli aspetti peggiori del-la loro malattia. Stiamo parlando delle personeche soffrono di patologie mentali o di personali-tà: non solo i cosiddetti “matti” – come venivanouna volta catalogati – ma anche persone con di-sturbi alimentari o di ansia. Persone normali, pro-prio come noi.

Secondo la dichiarazione di Helsinki del 2005la salute e il benessere mentale sono fondamenta-li per la qualità della vita e la produttività degliindividui, delle famiglie e delle comunità, tantoche “non c’è salute senza salute mentale”. Oggi ildisagio mentale riguarda, in varie forme e inten-sità, circa l’8 per cento della popolazione italiana(dati del ministero della salute), e la disabilitàprovocata dalle malattie mentali e irelativi costi rappresentano all’incir-ca il doppio di quelli dovuti a tutte leforme di cancro, e sono comunquesuperiori a quelli provocati dallemalattie cardiovascolari (dati Oms).

In Veneto, secondo l’ultimo rap-porto regionale, nel 2009 sono stati67.810 i cittadini che si sono rivoltiai dipartimenti di salute mentale, cir-ca 7.300 dei quali a Padova e pro-vincia: circa l’1,7 per cento della popolazione,senza tenere conto delle strutture private e so-prattutto dei molti che, per vergogna o paura, an-cora non si rivolgono ai servizi.

Non quindi un fenomeno limitato, ma una re-altà diffusa, anche se spesso assente dal dibattitopubblico, e proprio per informare e sensibilizzarela comunità venerdì 14 ottobre l’Aitsam-associa-zione italiana tutela salute mentale organizza unincontro, patrocinato dalla provincia di Padova.In particolare si discute dell’ultimo progettoobiettivo regionale per la tutela della salute men-tale della popolazione, deliberato nel marzo delloscorso anno dalla giunta regionale del Veneto. Ildocumento ha il compito di regolare e organizza-re i servizi diretti alla cura e alla prevenzione nel-

l’ambito della salute mentale, e ha coinvolto nel-la sua redazione circa 60 esperti divisi in quattrogruppi di lavoro, oltre alle associazioni di fami-liari e al mondo del volontariato.

Il risultato è un documento che mira a captarele nuove esigenze della società: «Il progettoobiettivo precedente era del 2000: in dieci annimolte cose sono cambiate – spiega GiancarloCuccato, direttore del 2° servizio psichiatricodell’Ulss 16 di Padova – Mentre sono in diminu-zione patologie come la schizofrenia, aumentainvece l’incidenza dei disturbi della personalitàcome ansia, depressione e disturbi alimentari».Rispetto al passato, inoltre, oggi si tenta di inter-cettare le malattie fin dalla loro comparsa: «Unodei problemi è che le persone arrivano ai nostriservizi troppo tardi. C’è quindi bisogno di colla-borare con soggetti come scuole, famiglie, medi-

ci di base e pediatri». Enfasi partico-lare è stata poi data, nel documento,alla centralità della persona e deisuoi bisogni, con la previsione di un“progetto terapeutico individualizza-to” concordato con la famiglia e so-prattutto con lo stesso paziente. Infi-ne si è tentato di dare spazio a unapolitica di sviluppo sul territorio:«Ai servizi psichiatrici negli ospeda-li e nei centri di salute mentale nelle

Ulss negli anni si è infatti affiancata una rete fattadi volontariato e di comunità terapeutiche – con-tinua Cuccato – A fine 2012 saranno infine ulti-mati i nuovi reparti psichiatrici dell’ospedaleSant’Antonio, un progetto a cui teneva moltoFortunato Rao».

Ovviamente i problemi non mancano: in pri-mo luogo i tagli al bilancio regionale, propriomentre la crisi economica espone migliaia di la-voratori e di imprenditori a situazioni di fragilitàche in certi casi si possono tradurre in patologievere e proprie. Ci sono poi questioni organizzati-ve: «Sono anni ormai che a Padova il dipartimen-to di salute mentale, la struttura operativa del-l’Ulss a cui spetterebbe di organizzare e coordi-nare tutte le attività di quest’ambito, non è di fat-

to attivo – dichiara Donatella De Mori, presiden-te della sezione padovana dell’Aitsam – Questofa sì che i familiari e le associazioni, nonostantela disponibilità dei dirigenti e del personale del-l’Ulss, spesso manchino di un interlocutore isti-tuzionale». Questa situazione ha inoltre compor-tato che, a più di un anno mezzo dalla deliberaregionale, nessun regolamento attuativo sia anco-ra stato emanato dall’Ulss padovana.

La difficoltà maggiore, al di là di tutto, è peròdata dal pregiudizio e dall’isolamento che ancoraoggi colpiscono i malati mentali e le loro fami-glie: «Quella mentale è una vera e propria malat-tia, che può colpire tutti, ma dalla quale si puòanche guarire. Non bisogna aver paura di parlar-ne – conclude De Mori – anzi bisogna parlarneper non averne paura. È l’ignoranza che mettepaura, la conoscenza aiuta ad affrontarla».

�Daniele Mont D’Arpizio

� L’Associazione italiana tutela salute mentale (www.aitsam.it),nata nel 1985 a Oderzo, è costituita da malati, familiari, volonta-ri e sostenitori, e ha come obiettivo quello di rappresentare un

sicuro riferimento per quanti, direttamente o indirettamente, si trova-no ad affrontare il disagio psichico. Opera sia con un’attività di sensi-bilizzazione, rivolta alla società, sia con progetti di prevenzione, curae riabilitazione della malattia e di sostegno e orientamento della fa-miglia. Rientrano in quest’ultimo ambito i quattro centri sociali gestitidall’associazione, diretti all’accoglienza delle persone con disagio edei loro congiunti, ai quali si aggiunge anche una cooperativa perl’inserimento lavorativo delle persone svantaggiate.

La sezione padovana ha sede in via Aosta 6 (348-6677617 e [email protected]), e negli ultimi anni si è distinta per le tanteiniziative e le proposte culturali. Il 28 ottobre, alle 18 nella sala Anzia-ni di palazzo Moroni, verrà presentato il libro di poesie di RiccardoManfredini, giovane scrittore e pittore tragicamente scomparso, pub-blicato con il contributo del Csv di Padova. Sarà presente all’incontroanche Gaspare Palmieri, psichiatra e cantautore, autore del branomusicale Mio fratello, il cui cd è allegato al libro.

27salutementale �LA DIFESA DEL POPOLO16 OTTOBRE 2011

Mentre diminuisce la schizofrenia, aumental’incidenza dei “disagi” della personalità co-me ansia, depressione e disturbi alimentari

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Un riferimento per quantiaffrontano il disagio psichico

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ai servizi troppo tardi. C’è quindi bisogno di collaborare con scuole, famiglie, medici di base

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