PISL n. 8 - La Via del ferro e percorsi storico naturalistici Seminario: Capacity building e...
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PISL n. 8 - “La Via del ferro e percorsi storico naturalistici
Seminario: Capacity building e sviluppo localeMilano 9 marzo 2006
PISL - “La via del ferro e i percorsi storico naturalistici”
Ente capofila: Comunità Montana Valle Trompia
Comuni coinvolti: Bovegno, Collio, Irma, Marmentino, Pezzaze,
Tavernole S/M
Area riferimento: Alta Valle Trompia
E’ l’area debole e svantaggiata della valle, riconosciuta tale dal Piano Socio-economico
Comuni diversi per dimensioni ma hanno una storia e una tradizione condivisa;
Sono oggetto e hanno attivato da tempo interventi di programmazione negoziale integrata, quali:
Piani e programmi agricolo-forestali Fondi U.E. - Ob. 5B Soci fondatori di società di gestione (Agenzia Parco
Minerario, Fonti Rinnovabili e Valtrompia Turismo) Parte pubblica del Patto Territoriale, trasformatosi in
PISL Fondi U.E. - Ob. 2 - sostegno transitorio Programmi Locali Intervento (PLI) del commercio
Il PISL si è incentrato su due principali assi di intervento:
Sviluppare il potenziale inespresso del turismo ambientale, storico, culturale, incentrato sulla promozione e valorizzazione del patrimonio culturale e ambientale dell’Alta Valle.
Sviluppare l’eccellenza del settore del turismo minerario, forti della presenza di numerose strutture minerarie in parte riqualificate grazie a recenti interventi di recupero
Forte è il partenariato istituzionale, grazie al ruolo dalla Comunità Montana.
Il ruolo della Comunità Montana è stato di regia e di animazione, oltre che di coordinamento organizzativo e operativo ove consentito.
Meno forte e selettiva ora è la risposta delle amministrazioni comunali.
Diversa, ma prevalentemente interessata, è la risposta degli operatori privati.
Struttura organizzativa del PISL è articolata attorno a tre soggetti:
un soggetto politico istituzionale, costituito dalla Comunità Montana e dai rappresentanti istituzionali dei Comuni aderenti al PISL;
una struttura tecnica che ruota prevalentemente attorno alla figura del responsabile dell’ufficio di piano della Comunità Montana;
una società di consulenza che ha fornito l’assistenza tecnica alla costruzione e redazione del PISL, nonché al suo monitoraggio.
Criticità una struttura organizzativa di riferimento interna
alla Comunità Montana sottodimensionata per funzionare come una vera e propria “cabina di regia” strategica per il PISL;
strutture tecniche dei comuni piuttosto piccole, che rendono difficile far funzionare un’interfaccia continua tra attuazione del PISL e azione delle amministrazioni comunali. Questo elemento rende complesso mettere in campo efficaci strategie di partecipazione dei comuni al PISL, soprattutto in termini progettuali;
difficoltà di natura finanziaria, da parte dei comuni più piccoli, a gestire operazioni che richiedono un cofinanziamento rilevante;
scarsa risposta della società locale, soprattutto nel settore cruciale dell’offerta turistica.
il PISL soffre di una limitata capacità di coinvolgimento delle risorse economiche dovuta anche alla crisi congiunturale/strutturale dell’economia valtrumplina;
rigurgito di campanilismo che rende a volte difficili ipotesi di coordinamento istituzionale coordinato.
Risultati
Progetti pubblici 32 domande € 4,4 ml investimenti
Progetti privati 22 domande € 2,9 ml investimenti
La ricerca IReR – 1^ annualità“Lo sviluppo progettuale dei PISL nelle aree
Obiettivo 2 della Lombardia”
Il PISL n. 8 della Valle Trompia è stato inserito nei casi pilota del Laboratorio 1 “Consolidare le capacità di progettazione, gestione e automonitoraggio dei partenariati locali”.
Lo studio è stato condotto dal Dipartimento Architettura e Pianificazione del Politecnico di Milano, diretto dal prof. Gabriele Pasqui
In Valle Trompia la ricerca è stata suddivisa in quattro fasi:
Prima fase – impostazione e avvio: Incontro con la struttura organizzativa di gestione
del PISL; Raccolta sistematica di materiali relativi alle forme
di coordinamento e cooperazione sovracomunale; incontri con i principali soggetti del partenariato;
Seconda fase – socializzazione: Collaborazione con l’Ufficio di Piano dell’ente
capofila per la preparazione del seminario istituzionale del PISL;
Definizione di una scheda di automonitoraggio consegnata al partenariato istituzionale;
Terza fase – consolidamento: Realizzazione del seminario con il partenariato
istituzionale del PISL, avvenuto il 11 ottobre 2005
Redazione di un “documento strategico” sugli sviluppi e sul radicamento degli esiti positivi del PISL, punto di partenza per il consolidamento da parte dell’Ufficio di piano di un ruolo di regia strategica.
Quarta fase - sintesi e socializzazione: presentazione in forma pubblica e discussione in un
seminario aperto a tutti i cittadini nel quale verrà restituito il lavoro svolto e saranno messi a fuoco possibili sviluppi.
Esiti della ricerca
Il documento strategico propone una cabina di regia individuando:
ll contesto di riferimento Le forme organizzative possibili
cabina di regia prevalentemente istituzionale cabina di regia prevalentemente tecnica
La cabina di regia per il PISL della Valle Trompia
La cabina di regia per la Valle Trompia
Il partenariato è già stato in grado di esprimere un soggetto con un ruolo politico adeguato, la Comunità Montana;
La struttura tecnica è fragile, soprattutto perché sottodimensionata. Ha la necessità di rafforzarsi e strutturarsi nel tempo, anche come strumento ordinario di coordinamento delle politiche comunali;
La proposta in fase di valutazione, in funzione anche del dopo 2006, è quella di:
creare un ufficio interno alla Comunità Montana più forte e strutturato, incorporando parte del lavoro svolto dai consulenti;
creare una cabina di regia complementare all’ufficio composta prevalentemente dai referenti tecnici dei Comuni che si occupa della divulgazione delle informazioni, della gestione finanziaria, delle forme di monitoraggio e delle strategie progettuali future.
Proposte per il futuro dei PISL Priorità agli interventi previsti dalla
programmazione negoziata integrata in ogni ambito regionale;
Estensione dell’ambito d’intervento del PISL a tutti i settori di attività economica e sociale;
Allargamento del partenariato al di fuori delle aree Obiettivo 2;
Revisione e diversificazione delle modalità di finanziamento, con incentivi maggiori per i piccoli comuni.