PISA - disgrafie.eu · Schede operative sulle forme di prescrittura pag. 22 e 23 ... della scuola...

27
Corso di specializzazione in: educazione e rieducazione del gesto grafico “Imparo la mia scrittura” PISA Argomento tesina: “Dallo scarabocchio alle forme prescrittorie” Di Pierangela Chelotti Anno 2011/2012

Transcript of PISA - disgrafie.eu · Schede operative sulle forme di prescrittura pag. 22 e 23 ... della scuola...

Page 1: PISA - disgrafie.eu · Schede operative sulle forme di prescrittura pag. 22 e 23 ... della scuola dell’infanzia, ho potuto costatare che, nonostante nei libri di testo dei bambini

Corso di specializzazione in: educazione e rieducazione del gesto grafico

“Imparo la mia scrittura”

PISA

Argomento tesina: “Dallo scarabocchio alle forme prescrittorie”

Di

Pierangela Chelotti Anno 2011/2012

Page 2: PISA - disgrafie.eu · Schede operative sulle forme di prescrittura pag. 22 e 23 ... della scuola dell’infanzia, ho potuto costatare che, nonostante nei libri di testo dei bambini

1

Indice Introduzione pag. 2 Capitolo 1 Le abilità che preparano il bambino all’apprendimento della scrittura pag. 4 Paragrafo 1 Quando iniziano a formarsi le abilità? pag. 4 Paragrafo 2 Lo scarabocchio pag. 5 Paragrafo 3 Il disegno pag. 8 Paragrafo 4 il colore rientra nelle abilità per l’acquisizione della scrittura? pag. 10 Paragrafo 5 Attività che coinvolgono tutto il corpo pag. 12 Capitolo 2 Le competenze pag. 13 Paragrafo 1 Gli esercizi sulla lateralità pag. 13 Paragrafo 2 La postura e impugnatura pag. 13 Appendice Le forme prescrittorie pag. 17 Conclusioni pag. 24

Bibliografia pag. 26 Allegati : Alcuni scarabocchi pag. 7 Alcuni disegni pag. 9 Alcuni disegni pag. 11 Diversi tipi d’impugnatura pag. 16 Schede operative sulle forme di prescrittura pag. 22 e 23 Schede operative sul ritmo pag. 23

Page 3: PISA - disgrafie.eu · Schede operative sulle forme di prescrittura pag. 22 e 23 ... della scuola dell’infanzia, ho potuto costatare che, nonostante nei libri di testo dei bambini

2

INTRODUZIONE

L’argomento di questa tesina nasce da un interesse personale verso la prevenzione e l’educazione

del gesto grafico, per questo mi sono soffermata sulle competenze e abilità che dovrebbero far parte del bagaglio del bambino e che gli permetteranno un domani di padroneggiare il movimento con la giusta competenza, al fine di affrontare senza intoppi l’acquisizione del corsivo.

Nello stendere questa relazione, ho suddiviso l’argomento in due capitoli e un’appendice: il primo dedicato in modo particolare alle abilità -spesso sottovalutate- che aiutano il bambino, nel corso del suo sviluppo, all’acquisizione del gesto grafico soffermandomi anche su semplici esercizi in forma di gioco che possono essere utilizzati dall’insegnante per raggiungere quest’obiettivo, il secondo che tratta delle competenze e prerequisiti che il bambino dovrebbe acquisire nel corso dei primi tre anni di frequentazione della scuola dell’infanzia e un’appendice finale che analizza in modo approfondito le forme pre-scritturali che aiutano il bambino di cinque anni a interiorizzare il movimento, la direzione e il ritmo insito nella scrittura.

Leggendo il libro della Venturelli, “Dal gesto alla scrittura” ho trovato particolarmente interessante l’indagine effettuata sulle scuole italiane che, a differenza di quelle francesi, sottovalutano l’importanza del gesto grafico e dei prerequisiti nell’apprendimento del corsivo e ho riflettuto su come questo possa provocare un affaticamento del bambino nel corso del primo anno della scuola primaria, ossia in un momento in cui si trova già ad affrontare tanti nuovi compiti.

Confrontandomi direttamente con questa problematica, anch’io nel mio piccolo, come insegnante della scuola dell’infanzia, ho potuto costatare che, nonostante nei libri di testo dei bambini di cinque anni siano presenti esercizi sulle forme pre-scritturali, spesso si tende ad assegnare l’attività come compito da svolgere autonomamente e non ci si sofferma su come il bambino compie il gesto, è più importante il prodotto finale che non il com’è realizzato. Manca un’attenzione verso il gesto grafico, l’impugnatura, la postura e non si riflette su quanto sia fondamentale, in questo periodo, essere una guida competente per il bambino, un’insegnante capace anche di intervenire con attenzione e premura su gesti, movimenti, ritmi poco appropriati o scorretti.

Secondo me è importante riuscire a sviluppare, con corsi di formazione e aggiornamento, la capacità di osservazione dell’insegnante anche su aspetti specifici, che sembrano poco rilevanti ma che in realtà sono sostanziali quali la lateralità, la postura, l’impugnatura e il gesto grafico.

Conoscere la lateralità è indispensabile per orientare il bambino ad usare la mano più forte così come una buona impugnatura e l’organizzazione della direzionalità aiutano il piccolo a compiere un minor sforzo nella produzione del gesto grafico.

Nell’appendice mi sono occupata sia del movimento che il bambino deve acquisire, sia dell’aspetto del tempo e del ritmo che non sono da sottovalutare in quanto favoriscono la capacità di orientarsi nel foglio abilità utilissima nell’apprendimento successivo del corsivo.

Mi sono soffermata in modo particolare su come dovrebbe essere, secondo me, un laboratorio di pregrafismo.

Page 4: PISA - disgrafie.eu · Schede operative sulle forme di prescrittura pag. 22 e 23 ... della scuola dell’infanzia, ho potuto costatare che, nonostante nei libri di testo dei bambini

3

Infine gli esercizi che ho descritto possono essere anche uno stimolo per l’insegnante a trovarne altri, più specifici e adeguati al suo gruppo di bambini e alla sua programmazione annuale, in un atteggiamento di ricerca e sperimentazione che dovrebbe caratterizzare sempre il corpo docente.

Page 5: PISA - disgrafie.eu · Schede operative sulle forme di prescrittura pag. 22 e 23 ... della scuola dell’infanzia, ho potuto costatare che, nonostante nei libri di testo dei bambini

4

Capitolo 1 Le abilità che preparano il bambino

all’apprendimento della scrittura Paragrafo 1

Quando iniziano a formarsi le abilità?

Secondo studi recenti, già nella fase prenatale, all’interno del grembo materno, il neonato si succhia il pollice, muove le gambe e le mani o da un calcio al ventre della madre, compie cioè tutta una serie di attività che acquisirà meglio nel corso del suo sviluppo e che lo preparano all’apprendimento della scrittura. Qui di seguito riporterò solo quelle tappe che, a mio giudizio, sono le più significative per l’acquisizione della scrittura.

Verso i tre mesi il neonato ha una primordiale coordinazione occhio-mano: il piccolo sdraiato nella culla, che inizia a guardare gli oggetti appesi, cercherà di afferrarli muovendo contemporaneamente braccia e gambe e producendo movimenti non ancora ben organizzati che diventeranno sempre più precisi, quando, spinto dal desiderio di afferrare un oggetto, muoverà consapevolmente solo le braccia e le mani. A sei mesi il bambino inizia ad essere in grado di prendere gli oggetti in modo intenzionale riuscendo ad opporre il pollice alle altre dita.

Verso gli otto/nove mesi il neonato, muovendosi carponi, inizia a esplorare lo spazio che lo circonda afferrando il giocattolo che lo interessa. Nello stesso periodo fa la sua comparsa un linguaggio, fatto di semplici lallazioni.

Intorno ai dodici/diciotto mesi il bambino assume una posizione eretta e muove i suoi primi passi. Questa capacità di reggersi sulle gambe gli permette di usare le mani in modo libero per raggiungere

gli oggetti che gli interessano e per afferrarli. È proprio in questa fase che inizia a formarsi, un’idea dello schema corporeo.

Il bambino, muovendosi liberamente nello spazio, inizia ad avere una prima forma di orientamento temporale e acquisisce progressivamente fiducia in se stesso. Comincia a fare giochi con l’acqua (ad esempio, travasa il contenuto da un bicchiere all’altro), a manipolare la pappa che mangia inoltre compie semplici azioni d’imitazione, che ha visto fare agli adulti, come lavare i giocattoli o tirare il passeggino, attività che consentono al bambino di affinare i movimenti del polso e della mano; il linguaggio si evolve e il bambino inizia a produrre delle parole, anche se in un primo momento incomplete (dice solo la sillaba finale o iniziale) e non sempre comprensibili.

Tutte queste abilità che il bambino acquisisce dalla fase prenatale fino ai diciotto mesi e le stimolazioni da parte dell’ambiente in cui vive fanno nascere in lui il desiderio di tenere in mano degli oggetti, quali una penna, un pennarello, una matita cioè tutto ciò che può essere utile per scrivere e che trova a portata di mano.

Page 6: PISA - disgrafie.eu · Schede operative sulle forme di prescrittura pag. 22 e 23 ... della scuola dell’infanzia, ho potuto costatare che, nonostante nei libri di testo dei bambini

5

Paragrafo 2

Lo Scarabocchio

Lo scarabocchio fa la sua comparsa intorno all’anno e mezzo, quando il bambino inizia a tenere in mano per la prima volta lo strumento grafico, qualunque esso sia (penna, pennarello, matita) e a produrre le sue prime tracce.

Appena il bambino afferra lo strumento grafico, non appare, come per magia, lo scarabocchio, inizialmente deve capire a cosa gli serve, e come muoverlo per poter lasciare un segno sul foglio, solo dopo vari tentativi, diverse prove ed errori cerca di tenere la penna in mano, producendo all’inizio dei semplici puntini e martelletti interrotti. Il bambino scarabocchia per il piacere di eseguire con la mano dei movimenti seguendo la sua impulsività. All’inizio, quando il bambino fa uno scarabocchio, partecipa con tutto il corpo, tiene lo strumento grafico con un’impugnatura di tipo palmare (perché il bambino durante questa sua attività non è ancora in grado di utilizzare le dita), la mano infatti, non essendo ancora affinata a svolgere questo compito, punta la penna sul foglio e poi alternativamente riporta il pugno verso di sé. A quest’attività che il bambino produce si può dare un valore simbolico, perché il foglio e la penna rappresentano una prima scoperta che egli fa del mondo esterno, per poi ritornare al punto di partenza, riportandola verso di lui per dire che essa è parte di sé. In questa fase il bambino non è detto che riesca sempre e con successo a produrre delle tracce e quando riesce a produrre dei segni, lo fa in modo casuale. I bambini tendono a sbattere lo strumento grafico con violenza, non sono ancora in grado di porre l’attenzione su quello che stanno facendo perché non riescono ancora a controllare le loro energie. Nel produrre gli scarabocchi il bambino si diverte a muoversi all’interno dello spazio grafico anche fuori dal foglio.

Dopo che il bambino ha fatto l’esperienza dei puntini sul foglio arriverà ad essere capace di produrre dei cerchi in modo ripetitivo, (figura 1 pag.6) passando sopra a quello che ha già tracciato. Questo meccanismo fa parte dello scarabocchio non intenzionale, perché il bambino non sa cosa vuole rappresentare.

Attraverso la produzione di scarabocchi, il bambino libera le sue energie e manifesta le sue potenzialità di slancio. In questo primo momento lo scarabocchio è ancora grezzo e mal organizzato infatti dinanzi a un foglio, il piccolo, anche se lo vede lì davanti a sé, non riesce ancora a controllare bene le sue energie e fuoriesce finendo sul piano d’appoggio. Intorno ai due anni lo scarabocchio può essere rappresentato come una sorta di pseudo-scrittura ad imitazione di quella adulta. A tre anni riesce a controllare il suo movimento che acquista una valenza intenzionale e il bambino, rimanendo all’interno dello spazio grafico, se prima produceva gli scarabocchi solo per il semplice desiderio, ora li produce con lo scopo di manifestare la sua personalità e per comunicare con l’adulto.

A mano a mano che il bambino prende confidenza nel tener in mano lo strumento grafico, cambia l’impugnatura e diventa di tipo digitale. Il bambino tende ad usare le dita in modo differente e inizia ad opporre al pollice l’indice e il medio. Questo nuovo tipo di prensione che coinvolge oltre alle dita anche le articolazioni e il movimento del polso, favorisce l’esecuzione di ghirigori e segni grafici più

Page 7: PISA - disgrafie.eu · Schede operative sulle forme di prescrittura pag. 22 e 23 ... della scuola dell’infanzia, ho potuto costatare che, nonostante nei libri di testo dei bambini

6

minuziosi e più piccoli rispetto a quelli che il bambino produceva prima. La traccia diventa tracciato, in quanto il bambino è guidato da un certo grado di volontà, infatti il bambino riesce a rendersi conto dei limiti del foglio e, attraverso l’esercizio, cerca di non uscire più dai bordi, se non occasionalmente. (figura 2 pag.6)

I primi scarabocchi che il bambino produce possono essere tracciati in verticale, in orizzontale o in diagonale; non sono lasciati solo sul foglio, ma prodotti anche sui mobili, sui muri, nei libri e su tutto ciò con cui entra in contatto; essi sono lasciati come una traccia del suo passaggio. (figura 3 pag.6) A mano a mano che il bambino scarabocchia, inizia ad assumere una posizione differente davanti al foglio: riesce a posizionarlo in modo spontaneo, si appoggia con il gomito sul piano del foglio, utilizzando in questo modo i movimenti dell’avambraccio per riuscire a staccare con una certa facilità

la matita dal foglio. Quando il bambino produce lo scarabocchio tende sempre a partire da un punto comune d’inizio che coincide con quello finale.

Gli adulti molte volte di fronte a queste espressioni artistiche tendono ad avere delle reazioni negative, invece dovrebbero elogiare i bambini con complimenti “Oh che bello! Cos’ha disegnato?” senza dirgli cosa vedono loro. Il bambino ha bisogno di sentirsi amato, di essere gratificato per quello che ha fatto, e di sapere che quello che ha disegnato a noi piace tantissimo. Solo così possiamo fare in modo che sia stimolato e che ne produca tanti.

Gli adulti devono rendersi conto che gli scarabocchi dei bambini sono una tappa molto importante per il loro sviluppo; essi, infatti, rappresentano una scoperta personale, un’innovazione, una creazione; hanno anche una valenza sociale, in quanto possono essere considerati come un qualcosa di prezioso da regalare agli adulti.

Le forme che il bambino produce attraverso lo scarabocchio sono: linee curve o cerchi, oppure dei segni lanciati.

È bene prestare molta attenzione agli scarabocchi dei bambini, se si presentano con annerimenti, segni ben marcati e slanci troppo decisi da provocare la rottura del foglio, essi posso essere

espressione d’ira e di aggressività o semplicemente dimostrare che il bambino fa un cattivo utilizzo delle sue energie è quindi bene insegnargli a scaricare in altro modo questo eccessivo spreco di energie.

Il bambino verso i due anni e mezzo è in grado di disegnare dei tratti orizzontali che vanno da sinistra verso destra. Dopo i tre anni, la traccia dello scarabocchio è rotonda e la mano inizia a roteare intorno al polso, le dita acquistano maggiore flessione ed estensione. Da questo momento gli occhi iniziano a seguire ciò che fa la mano.

Dopo i tre anni il bambino cerca di produrre in modo intenzionale delle forme grafiche che gli permettono di costruire il materiale di base per il disegno e per la scrittura.

Lo scarabocchio rientra nell’attività fino-motoria, questi gesti aiutano il bambino a controllare i movimenti dell’occhio e della mano. A volte può accadere che nel bambino la percezione e la motricità tendano a seguire un tipo di sviluppo differente. Poniamo il caso che esse non progrediscano insieme, che il bambino si trovi a non riuscire a produrre graficamente ciò che vorrebbe rappresentare perché l’attività motoria non glielo consente, frena in qualche modo la

Page 8: PISA - disgrafie.eu · Schede operative sulle forme di prescrittura pag. 22 e 23 ... della scuola dell’infanzia, ho potuto costatare che, nonostante nei libri di testo dei bambini

7

percezione. Quando il bambino riesce a far eseguire alla mano un movimento con la penna che soddisfi la sua rappresentazione, è riuscito in qualche modo a seguire con gli occhi quello che la mano sta facendo. Molto spesso gli scarabocchi sono accompagnati dalla verbalizzazione di ciò che il bambino ha voluto rappresentare che può trattarsi anche di oggetti assai complessi, quali ad esempio la favola o il cartone animato preferiti (figura 4 pag.6).

Gli adulti, dovrebbero incoraggiarlo a seguire con gli occhi il segno che sta producendo con la penna, per consolidare la coordinazione occhio-mano. Il bambino attraverso quest’esperienza può scoprire la valenza dello scarabocchio sia come mezzo comunicativo, poiché attraverso di esso può trasmettere le sue emozioni, la sua vitalità, la sua ansia e la sua aggressività, sia come atto liberatorio che ha a disposizione per affermare se stesso. Con l’aumento della coordinazione occhio-mano

impara ad occupare lo spazio, a controllare il gesto e a gestire lo strumento grafico.

Alcuni scarabocchi

Figura 1 scarabocchio con cerchi ripetitivi Figura 2 il bambino è riuscito a rendersi (20 mesi) conto dei limiti del foglio (28 mesi)

Figura 3 il bambino utilizza tracciati in verticale, Figura 4 la bambina ha riprodotto la sua

in orizzontale e sono presenti segni favola preferita (2 anni e mezzo) lanciati (22 mesi)

Page 9: PISA - disgrafie.eu · Schede operative sulle forme di prescrittura pag. 22 e 23 ... della scuola dell’infanzia, ho potuto costatare che, nonostante nei libri di testo dei bambini

8

Paragrafo 3

Il disegno

Il disegno, considerato una libera creazione, nasce dopo lo scarabocchio dalle energie ludiche, cioè dal semplice piacere del bambino, può rappresentare un periodo meraviglioso se l’adulto riesce a dargli il giusto apprezzamento. Quando il bambino inizia a disegnare, verso i tre anni, la prima figura che traccia è generalmente quella del cosiddetto “uomo girino”, le cui caratteristiche sono: una testa molto grande, gli arti attaccati alla testa e dall’aspetto filiforme. Questo costituisce il primo tentativo da parte del bambino di rappresentare la figura umana e ciò sta ad indicare che non ha ancora raggiunto la consapevolezza dello schema corporeo. A tre anni il bambino è in grado di riprodurre un disegno partendo dal suo modello mentale di un oggetto, riuscendo a comprendere il valore simbolico del disegno. Ciò che all’inizio il piccolo disegna prende vita da alcune forme iconiche che lui ha in mente, compaiono così: lo schema-uomo (figura 1a pag.8), lo schema–casa, lo schema-animali, lo schema–albero. Piano piano questi schemi saranno arricchiti dal bambino aggiungendo dei particolari ma non sa ancora rispettare le giuste proporzioni e la prospettiva (disegnerà se stesso più grande della casa figura 2a pag.8).

Fra i tre e i quattro anni il bambino realizza dei disegni che costituiscono dei veri e propri esercizi percettivi-motori che lo aiutano a sviluppare sempre di più la coordinazione, a migliorare la conoscenza della realtà che lo circonda e quegli automatismi visivi che lo aiutano a riprodurre ciò che vede all’interno del disegno. Il fanciullo impara a gestire meglio lo spazio del foglio che è ora utilizzato in modo prossimale e non più esteso su un’ampia superficie proprio perché i movimenti delle dita della mano tendono a diversificarsi, permettendo una minuziosità del tracciato che consente al bambino di rendere più visualizzabili le figure che realizza. Tende inoltre a disegnare figure fluttuanti, poiché le colloca senza riferimento spaziale, (mentre tra i quattro e i cinque anni inizia a preoccuparsi dell’orientamento della posizione di una figura rispetto allo sfondo e alle altre figure).

La prima forma di orientamento spaziale che il bambino utilizza è quella della verticalità per cui tende a posizionare le sue figure in diverse parti del foglio, riuscendo contemporaneamente a mantenere la posizione alto-basso degli schemi in modo che tutti i personaggi stiano in piedi.

In seguito acquisisce la dimensione dell’orizzontalità. Il fanciullo posiziona i suoi personaggi sullo stesso piano ideale, cioè sul lato inferiore del foglio. Con l’orizzontalità, all’interno dei disegni del fanciullo fanno la loro comparsa la linea di terra e quella del cielo che vengono messe in parallelo, ai lati superiori ed inferiori del foglio. Prima di questa fase il bambino posizionava le figure a caso, tendendo a spostare continuamente il foglio per facilitare il movimento, mentre ora rispetta un verso e un allineamento tra ciò che sta sopra e ciò che sta sotto. Verso i quattro anni il bambino grazie alla maturazione della destrezza motoria è in grado di riprodurre una linea chiusa. Inoltre all’interno dei disegni del bambino si possono trovare tentativi d’imitazione della scrittura, spesso il fanciullo riporta la lettera “o” perché risulta essere quella più semplice da riprodurre, ma anche quelle che compongono il suo nome. Le lettere possono apparire messe in fila su un piano orizzontale ideale,

Page 10: PISA - disgrafie.eu · Schede operative sulle forme di prescrittura pag. 22 e 23 ... della scuola dell’infanzia, ho potuto costatare che, nonostante nei libri di testo dei bambini

9

oppure tracciato, esse si possono presentare capovolte, piegate o speculari. In seguito il bambino riesce a capire che il disegno e le lettere sono due cose diverse e tende a cambiare i tratti quando vuole scrivere qualcosa, anche se non ha ancora imparato come si fa. (figura 3a pag.8).

A cinque anni il bambino è in grado di copiare un quadrato e impara a distinguerlo dal rettangolo e, in seguito, dal triangolo. Sempre a quest’età, se il bambino è stimolato, è capace di scrivere con le lettere in stampatello, anche se in forma irregolare, il suo nome.(figura 4a pag.8)

Il disegno di questa fase è molto importante per il bambino perché lo introdurrà all’acquisizione involontaria del gesto grafico della scrittura, soprattutto per quanto riguarda la progressione graduale del gesto dal grande al piccolo. In questa prospettiva il foglio può essere visto come una palestra in cui allenare le abilità motorie dagli iniziali, ampi gesti maldestri a quelli successivi più sicuri, precisi e

molto minuziosi

Alcuni disegni

Figura 1a schema-uomo (è la prima volta in cui Figura 2a il bambino si è disegnato più grande si distingue ciò che disegna tre anni della casa (quattro anni) e quattro mesi)

Figura 3a esempio di un disegno al cui interno Figura 4a un di disegno in cui, la bambina appaio le lettere (quattro anni e tre mesi) aiutata scrive il suo nome e un breve messaggio (5 anni).

Page 11: PISA - disgrafie.eu · Schede operative sulle forme di prescrittura pag. 22 e 23 ... della scuola dell’infanzia, ho potuto costatare che, nonostante nei libri di testo dei bambini

10

Paragrafo 4

Il colorare rientra nelle abilità per l’acquisizione della scrittura?

Il far colorare il piccolo in modo intenso e prolungato lo aiuta a guidare il pennarello, la matita colorata, il pennello o il dito in ogni area dello spazio grafico che si vuole riempire di colore. La colorazione richiede al bambino, a livello motorio, un prolungato sforzo dei muscoli del braccio e della mano, a livello percettivo, richiede una maggiore attenzione e concentrazione per riuscire a guidare la mano in modo da non far uscire il colore dai bordi.

All’inizio il bambino, quando si trova a colorare una grande superficie, anche se ha a sua disposizione un foglio grande, tende a uscire lo stesso dai margini perché non è ancora in grado di seguire con gli occhi il movimento della mano, prende il colore in modo casuale e colora anche il tavolo in modo inconsapevole (figura 1b pag.10).

L’adulto, attraverso delle semplici spiegazioni, riuscirà a far capire al bambino che quello che deve colorare è il disegno contenuto all’interno del foglio e non la superficie esterna. Per far comprendere questo al bambino di tre anni è bene dargli un disegno un po’ grande, di circa 15 cm di larghezza, in questo modo il bambino sarà aiutato nel coordinare occhio-mano in modo tale da non andare con il colore fuori dal bordo (figura 2b pag.10). A questo punto è in grado di utilizzare un secondo colore. A tre anni e mezzo, quando colora, esegue il tratto in una sola direzione e il bambino per riuscire a farlo combinare con il disegno che ha di fronte, invece di roteare la mano, fa girare il foglio in modo tale da riuscire ad avere un risultato migliore restando all’interno del foglio, ma uscendo meno dai margini.

A quattro anni il bambino può colorare sia un disegno piccolo che uno grande riuscendo a rimanere all’interno dei contorni, in questo modo può cambiare colore senza che questo passi sopra ad un altro, come poteva accadere nella fase precedente (figura 3b pag.10). Il bambino ha acquisito insieme alla coordinazione motoria e al controllo percettivo del pastello o di qualsiasi strumento di scrittura anche la cognizione dell’uso adeguato del colore riuscendo a far attenzione ai particolari, adattando i

movimenti per dar origine a dei tratti appropriati. Il colorare all’interno degli spazi delimitati dalle figure, fa parte di quelle attività che il bambino dovrebbe imparare per essere facilitato nell’acquisizione della scrittura in quanto i movimenti che compie aumentano l’attenzione e lo aiutano a controllare il gesto grafico.

Oltre al colorare ci sono altre attività che portano il bambino all’apprendimento della scrittura: ritagliare seguendo dei tratteggi, strappare, incollare, infilare perline o pasta di piccole, medie e grandi dimensioni e di diverse forme; tutto ciò permette al bambino di acquisire la manualità fine, in modo mirato per la mano deputata alla scrittura, e in modo indiretto, per la mano che ha la funzione di supporto del corpo.

Page 12: PISA - disgrafie.eu · Schede operative sulle forme di prescrittura pag. 22 e 23 ... della scuola dell’infanzia, ho potuto costatare che, nonostante nei libri di testo dei bambini

11

Alcuni disegni colorati

Figura 1b il bambino per colorare ha utilizzato Figura 2b il disegno proposto al bambino è il colore in modo casuale.( tre anni) di circa 15 cm, possiamo notare che nel colorare esce poco dai bordi (tre anni )

Figura 3b il bambino colora rimando all’interno dei contorni

riuscendo utilizzare colori diversi (quattro anni e mezzo)

Page 13: PISA - disgrafie.eu · Schede operative sulle forme di prescrittura pag. 22 e 23 ... della scuola dell’infanzia, ho potuto costatare che, nonostante nei libri di testo dei bambini

12

Paragrafo 5

Attività che coinvolgono tutto il corpo

Dopo essermi occupata della descrizione di alcune delle tappe più significative per l’apprendimento della scrittura, parlando in modo specifico degli arti superiori e in modo particolare della mano e della coordinazione occhio-mano, ora esporrò alcuni esercizi che riguardano tutto il corpo, perché bisogna far capire al bambino che non si scrive solo con la mano. Per insegnare al piccolo ad eseguire dei tratti giusti è opportuno fargli fare alcuni esercizi di movimento attraverso delle esperienze dirette, per far si che si concentri sui muscoli implicati nella scrittura. Attraverso gli esercizi sul movimento possiamo portare il bambino alla conoscenza concreta di linee e di cerchi che poi utilizzerà all’interno della prescrittura.

Si può disegnare con un nastro adesivo colorato un percorso con delle curve, che inizia con una palla di un colore e finisce con una di un altro colore per bene comprendere l’inizio e la fine, poi farlo ripercorrere al bambino a piedi nudi: può camminare normalmente oppure procedere con dei saltelli.

Per far comprendere al bambino una figura geometrica, ad esempio il cerchio, possiamo farglielo toccare con le mani, con i piedi e con le gambe e poi fargli fare il gioco con l’hula hop per fargli interiorizzare meglio questa figura.

Un altro gioco che può aiutare il bambino a stimolare la coordinazione del proprio corpo ma anche l’attenzione e la concentrazione è quello del semaforo, (fatto con dei cartoncini colorati che s’innalzano pronunciando a voce il colore) e che consiste nel fermarsi con il rosso, nel correre con il verde, e nel camminare piano con il giallo all’interno di un ambiente molto ampio.

È importante che, oltre al controllo del proprio corpo, il bambino acquisisca anche la consapevolezza dello schema corporeo. Può essere appreso guardando la propria immagine riflessa allo specchio e nominando o toccando le varie parti che la compongono oppure mostrando dei disegni in cui mancano alcune parti del corpo che vanno aggiunte, ancora attraverso delle canzoncine come quella del burattino.

La consapevolezza del proprio schema corporeo e le conoscenze topologiche di cui ha fatto esperienza nello spazio di vita gli permettono di orientare, in modo ampio e sempre più ordinato, delle rappresentazioni mentali all’interno del foglio, sotto forma di forme figurative.

Page 14: PISA - disgrafie.eu · Schede operative sulle forme di prescrittura pag. 22 e 23 ... della scuola dell’infanzia, ho potuto costatare che, nonostante nei libri di testo dei bambini

13

Capitolo 2

Le competenze

Paragrafo 1

Esercizi sulla lateralità

La lateralità che riguarda la dominanza cerebrale di uno dei due emisferi, si forma nei primi mesi di

vita, si completa verso i quattro-cinque anni e si consolida intorno ai sei sette anni. Secondo il mio punto di vista d’insegnante della scuola dell’infanzia, per prevenire la disgrafia, è

utile capire, fin dai primi anni di frequentazione della scuola primaria, quale mano risulta essere più abile facendo semplici esercizi in modo tale d’aiutare il bambino, fin da subito, a capire quale mano deve utilizzare.

Si possono fare vari esercizi con il bambino: guardare all’interno di un cannocchiale, salire su una sedia aiutato dall’adulto, mettere una mano sopra l’altra, infilare in un filo sottile pasta di piccola grandezza, disegnare usando entrambe le mani e, osservandoli con attenzione mentre svolgono questi compiti, essi stessi ci aiutano a comprendere da che parte la lateralità si è sviluppata maggiormente.

Paragrafo 2

Postura ed impugnatura

La postura è molto importante per consentire la fluidità del gesto grafico, inoltre imparare a sedersi in modo corretto evita danni alla colonna vertebrale.

La posizione è corretta quando schiena e testa risultano essere allineate fra loro e le spalle sono rilassate. Quando si colora, si disegna o si scrive la distanza tra la testa e il foglio dovrebbe essere di 30 cm, inoltre l’avambraccio deve essere rilassato sul piano d’appoggio, in modo tale da consentire i movimenti del braccio, del polso e delle dita. Lo schienale della sedia su cui si appoggia, dovrebbe avere l’altezza proporzionale delle scapole e la seduta deve consentire al bambino di appoggiare i piedi a terra. La postura corretta di tutto il corpo e delle parti segmentarie che lo compongono (come spalla, braccio, gomito, polso, mani e dita) consentono la fluidità dei movimenti di piccola e grande progressione e i movimenti di tipo digitale. Oltre alla postura è bene insegnare al bambino, fin da subito, a tenere in mano lo strumento grafico in modo consono.

Page 15: PISA - disgrafie.eu · Schede operative sulle forme di prescrittura pag. 22 e 23 ... della scuola dell’infanzia, ho potuto costatare che, nonostante nei libri di testo dei bambini

14

La prensione si sviluppa già in tenera età, tra i cinque-sei mesi e la fine del primo anno, sia sul piano orizzontale, dalla mano al pollice, che sul piano longitudinale, dal palmo alle punte delle dita. La prensione segue delle tappe:

A 4 mesi l’impugnatura è di tipo cubito palmare, l’oggetto è afferrato tra il mignolo e il bordo esteriore della mano, senza utilizzare il pollice;

Verso i 7 mesi compare la prensione palmare, ossia sono interessate solo le ultime quattro dita e il palmo;

Verso gli 8 mesi c’è la prensione radio-palmare che coinvolge anche il pollice ma rimane esteso;

A 9 mesi quella radio-digitale che coinvolge il pollice (figura 3c pag.15);

Tra i 10 e i 12 mesi si realizza la pinza superiore con pollice ed indice opposti frontalmente;

A 15 mesi si passa dalla manipolazione bimanuale all’uso separato di una mano per volta;

Fra i due e i tre anni ogni dito diventa capace di funzioni isolate, ritmiche;

Fra i cinque e i sei anni il bambino è in grado di sviluppare un tipo di prensione a pinza

ponendo l’avambraccio in appoggio al piano di scrittura. L’impugnatura corretta dello strumento grafico è quella ergonomica perché permette di avere un

massimo risultato con il minimo sforzo e il minor affaticamento possibile(figure 4c e 5c pag.15). Con questo tipo di prensione la mano si trova in semipronazione, il pollice opposto all’indice per trattenere la matita che si appoggia nella prima falange del dito medio, mentre l’anulare e il mignolo, semi-piegati, assicurano il contatto della mano sul foglio. Affinché il bambino riesca a vedere ciò che scrive, è bene insegnargli a tenere lo strumento a due dita dalla punta, questa impugnatura consente al bambino di controllare ciò che sta scrivendo oltre che scrivere a lungo senza stancarsi troppo.

Per insegnare al bambino a impugnare lo strumento in modo corretto, è bene fargli vedere concretamente come la mano che scrive appoggia con il mignolo sul foglio ed è in asse con il polso, l’avambraccio e il polso sono appoggiati al tavolo, la matita è presa come una pinza tra le dita che non devono essere né in estensione né avere un’eccessiva flessione, la mano che non scrive ha esclusivamente il compito di tenere fermo il foglio. Il dito medio flette l’ultima falange e crea un lato più ampio d’appoggio mentre l’indice e il pollice tengono in mano la penna formando così un triangolo. Il bambino deve interiorizzare l’impugnatura corretta in modo tale che pian piano riesca da solo a controllare la sua posizione e il movimento diventi automatico.

Quando vediamo che il bambino assume delle impugnature scorrette mentre colora o disegna bisogna correggerlo subito e fargli vedere quella giusta prendendogli la mano e posizionandola nel modo consono (figure 1c e 2c pag.15).

Per far comprendere l’impugnatura corretta si può utilizzare la seguente filastrocca delle dita: ”Pollice, indice: bacini, bacetti. Sotto c’è il medio che li tiene stretti. Mignolo e anulare si devono riposare”. Per affinare la motricità fine delle dita, per sciogliere coordinare i movimenti per aiutare il bambino alla prensione corretta si possono presentare al bambino dei giochi da fare insieme come:

Page 16: PISA - disgrafie.eu · Schede operative sulle forme di prescrittura pag. 22 e 23 ... della scuola dell’infanzia, ho potuto costatare che, nonostante nei libri di testo dei bambini

15

graffi del gatto (chiudere e aprire le dita come fossimo dei gattini che stanno dando dei graffi usando contemporaneamente tutte e due le mani);

uccellini lenti e veloci (il bambino imita il becco degli uccellini che si apre e si chiude toccando con ogni dito il pollice, quest’esercizio si può fare prima con una mano , poi con l’altra ed infine con tutte e due le mani);

sasso carta (si aprono e si chiudono le mani); la matita ballerina (consiste nel far ruotare la matita tra pollice ed indice aiutandosi con il

medio, questo esercizio risulta essere utile per insegnare al bambino ad usare il temperino). I primi tre esercizi sono utili per sciogliere la mano e le dita di entrambe le mani, mentre l’ultimo

aiuta il bambino ad acquisire in modo consapevole la giusta impugnatura.

Tutti questi esercizi possono essere fatti prima di iniziare le forme prescritturali e vanno eseguiti al massimo per cinque o dieci minuti in modo da stimolare ma non annoiare il fanciullo.

Il bambino durante i tre anni di frequentazione della scuola dell’infanzia dovrebbe avere la possibilità di utilizzare diversi tipi di materiali scrittori quali: gessetti colorati e pastelli a cera che gli consentono un tratto morbido e pastoso con cui colorare ampi spazi; il pennello con l’uso di colori a tempera che aiuta a gestire lo spazio e a sciogliere il movimento della spalla, del braccio, dell’avambraccio e della mano; l’uso della matita di mina tenera e le matite colorate, specie quelle triangolari, possono aiutarlo nell’impugnatura corretta.

Inoltre il piccolo deve imparare con l’esperienza o con piccoli suggerimenti, nel caso lo si veda in difficoltà, che quando disegna o colora, il foglio va inclinato per gestire meglio lo spazio grafico.

Page 17: PISA - disgrafie.eu · Schede operative sulle forme di prescrittura pag. 22 e 23 ... della scuola dell’infanzia, ho potuto costatare che, nonostante nei libri di testo dei bambini

16

Diversi tipi di impugnatura

Figura 1c impugnatura con pollice in avanti Figura 2c impugnatura troppo in punta e a morso (sette anni) (sette anni)

Figura 3c impugnatura di tipo radio digitale

(tre anni e cinque mesi).

Figura 4c impugnatura corretta (sette anni) Figura 5c impugnatura corretta (sette anni)

Page 18: PISA - disgrafie.eu · Schede operative sulle forme di prescrittura pag. 22 e 23 ... della scuola dell’infanzia, ho potuto costatare che, nonostante nei libri di testo dei bambini

17

APPENDICE

LE FORME PRESCRITTO-RIE

Prima di proporre delle schede operative specifiche sul gesto grafico è bene presentare, in forma di gioco, labirinti e forme geometriche e accertarsi che il bambino possegga, ed eventualmente consolidare, alcune conoscenze topologiche quali: davanti/dietro; sopra/sotto; dentro/fuori; su/giù; vicino/lontano; ma anche aperto/chiuso; primo, ultimo e in mezzo; tutti questi esercizi preparatori aiutano il bambino a comprendere le indicazioni dell’insegnante, quando gli vengono spiegate le schede con le forme prescritto rie e gli viene indicato il gesto grafico che il bambino deve compiere o seguire. Il piccolo per imparare a scrivere deve apprendere una serie di competenze quali: il controllo della postura, il modo di stare seduti (le natiche devono essere ben appoggiate su tutta la sedia, le gambe leggermente divaricate e i piedi ben piantati sul pavimento) la prensione della penna (matita, pennarello, o pennello), la funzione della mano non scrivente (che è di sostegno), la coordinazione occhio-mano e l’organizzazione dei movimenti del polso, della mano, del gomito e della spalla, l’orientamento spaziale per riuscire a muoversi nello spazio foglio; inoltre il piccolo deve iniziare a seguire i movimenti e la direzione giusta che per noi occidentali è da sinistra verso destra, deve saper eseguire linee e cerchi apprendendo il controllo e la conduzione del gesto grafico.

Il bambino, durante la frequentazione dell’ultimo anno della scuola dell’infanzia, attraverso l’utilizzo di esercizi con o senza il tratteggio, impara a completare le parti mancanti di un disegno.

All’inizio vengono proposte le linee: verticali, orizzontali ed oblique poi si passa a fare le forme prescritto-rie di cui è composto il gesto grafico quali: archi, coppe, ghirlande, occhielli e fibbie.

Arcata o tana o salti della rana semplice, formata da una sequenza di tane della stessa misura, (figura 1d pag. 22) e complessa, costituita da una tana grande e una piccola in alternanza,(figura2 pag.22). Il movimento che il bambino dovrà fare parte da sinistra per salire e poi scendere andando verso destra per quella semplice, mentre per quella complessa parte da sinistra sale, scende e poi fa un trattino per salire nuovamente andando verso destra; coppa o onda semplice (figura5d pag.22) o ghirlanda onda complessa (figura 6d pag.22), quella semplice si esegue con lo stesso movimento

della tana ma in senso inverso cioè al di sotto, l’onda complessa si esegue partendo da sinistra verso il basso procedendo in alto verso destra, si fa un trattino e si riscende verso destra; gli occhielli sopra (figura3d pag.22) si parte da sinistra si sale verso destra e si scende verso sinistra ricongiungendo i tratti; occhielli sotto (figura 4d pag.22) si parte da sinistra si va giù verso destra, si risale verso sinistra e si congiunge poi si riparte; fibbie o segno delle piste o rotaie (figura 7d e 8d pag. 22) si parte da sinistra, si sale verso destra, si scende verso sinistra si congiunge, si scende un po’ e si risale formando un occhiello piccolo verso sinistra, si fa una curva e si riparte. La consegna è di ripassare in modo corretto il tratteggio cercando di eseguire un tracciato senza interruzione; in un secondo momento, quando ha raggiunto una certa padronanza, possiamo fargliele riprodurre senza tratteggio e facendogli completare una sequenza.

Page 19: PISA - disgrafie.eu · Schede operative sulle forme di prescrittura pag. 22 e 23 ... della scuola dell’infanzia, ho potuto costatare che, nonostante nei libri di testo dei bambini

18

Ovviamente all’inizio ogni forma prescritturale va proposta al bambino singolarmente, in modo che possa apprendere sia il movimento che la coordinazione occhio-mano e successivamente, quando il bambino ha imparato a padroneggiare l’esercizio possono essere presentate al bambino tutte insieme. Ogni volta che diamo un nuovo esercizio al bambino è importante spiegargli il movimento e la direzione che deve compiere. La gestualità è molto importante, perché aiuterà il bambino all’acquisizione del movimento implicato nel corsivo, ed è per questo che va interiorizzato a partire dall’ultimo anno della scuola dell’infanzia. Per aiutare il piccolo nell’interiorizzazione dei movimenti si può utilizzare il gesto, con l’abbinamento del movimento della mano con il respiro, oppure proporre le forme prescritto rie utilizzando tutto il corpo o si possono costruire le varie forme prescritto rie utilizzando materiali per la manipolazione: la pasta comune, di sale, pongo plastilina, pasta panna.

È utile anche la palestra dove con l’utilizzo di clavette e birilli o dei semplici nastri disposti a terra, è possibile utilizzare tutto il corpo seguendo un percorso delle forme prescritturali che riproducono quelle che ha appreso. Muovendosi non solo all’interno dello spazio foglio, ma anche all’interno di uno spazio più ampio interiorizza la gestualità, ma comprende anche che è implicato nella scrittura tutto il corpo. Attraverso gli esercizi possiamo far capire al bambino come la velocità e la lentezza incidono sull’accuratezza del gesto grafico. Spesso il bambino quando esegue le schede operative di fretta tende a tirare via il lavoro e non presta attenzione a ciò che fa, mentre quando si fanno le cose con una certa calma, non eccessiva, produce un gesto più accurato e riesce a porre attenzione a ciò che sta facendo per questo d’intanto in tanto si possono proporre schede in cui si chiede di eseguire il gesto in modo veloce come una lepre o in modo lento come la tartaruga. Per meglio spiegare questo concetto si può utilizzare la favola di Esopo la lepre e la tartaruga. (figura 9d e 10d pag.23)

Quando il fanciullo esegue tutte queste attività bisogna prestare attenzione sia all’impugnatura, sia alla pressione dello strumento grafico che deve essere leggera, sia alla gestualità che deve essere fluida, senza irrigidimenti, prodotta con il minimo sforzo, per far sì che le dita si trovino in

distensione. Se le dita sono in tensione possono provocare irrigidimento e sforzo eccessivo nonché dolori e sudorazione alla mano, anche la posizione scorretta, se c’è tensione di spalla, gomito, polso a lungo andare tutto ciò può provocare a dirittura in alcuni casi ansia e disagi psicologici.

Naturalmente tutti i bambini sia quelli che frequentano l’ultimo anno della scuola dell’infanzia, sia quelli più piccoli quando disegnano, o colorano vanno aiutati a tenere la mano in distensione e promuovendo un movimento fluido attraverso dei giochi di tensione e distensione. Possiamo portare a capire al bambino che cos’è il rilassamento mediante la percezione della tensione e distensione, per far questo è utile insegnare al bambino a controllare proprio corpo promuovendone la consapevolezza attraverso il rilassamento mediante la percezione della tensione e distensione. Verbi come: stringere, allungare, tirare, spingere, allentare e sciogliere, accompagnati dalla mimica e dall’immaginazione, sono di grande aiuto per comprendere gesti sempre più appropriati e corretti.

Page 20: PISA - disgrafie.eu · Schede operative sulle forme di prescrittura pag. 22 e 23 ... della scuola dell’infanzia, ho potuto costatare che, nonostante nei libri di testo dei bambini

19

Tipi di esercizi sulla tensione:

Allungare le braccia come un cane che si è appena svegliato.

Spingere e stringere come una giraffa che vuole mangiare le foglioline che si trovano in alto.

Disegna grandi cerchi con le braccia tese permette al bambino di sciogliere le spalle. Tipi di esercizi sulla distensione:

Si fa sedere il bambino, con gli occhi chiusi e si chiede di pensare a ciò che li piace di più, dopo l’esercizio s’invita a raccontare a tutti cosa ha pensato.

Il bambino seduto, a occhi chiusi, deve ascoltare i battiti del suo cuore. Tipi di esercizi di tensione seguita da distensione:

S’invita il bambino a stringere gli occhi come se il sole gli desse fastidio poi a riaprire gli occhi

piano piano.

Ruotare le spalle prima in avanti e poi indietro

Sollevare le spalle verso l’alto inspirando e poi abbassarle espirando

Inoltre le forme prescritturali non dovrebbero essere presentate in modo interrotto come avviene nei libri operativi proposti al bambino, ma sarebbe opportuno che ci sia un’interruzione per meglio comprendere il ritmo che è la base della scrittura infatti tra una parola e l’altra esiste una pausa. Il ritmo è un elemento fondamentale che favorisce nel bambino il senso dell’orientamento, la lateralità e la coordinazione dinamica e generale, l’organizzazione spazio-tempo e il controllo respiratorio. Il ritmo è importante nella sincronizzazione dei movimenti naturali come: il dondolare, il camminare, competenze che il bambino già possiede e che sono utili per il movimento che si comprende nel gesto grafico, ma anche per la coordinazione del gesto-suono (grafema e fonema) che apprenderà successivamente alla scuola primaria attraverso la scrittura e lettura. Anche in questo caso si possono utilizzare vari esercizi: si presentano forme geometriche di colori diversi da colorare in modo da comporre un algoritmo (figura11d pag.23) o si può proporre di fare delle linee alternate con una piccola pausa, dei cerchi o delle girelle, in cui il bambino deve compiere movimenti anti orari iniziando in alto a destra, in questo caso si possono utilizzare schede in cui viene richiesto di mettere buchi al formaggio o ciliegine sulla torta. Tutte queste attività aiutano il bambino a sciogliere i movimenti della mano, del polso e delle dita facilitando l’apprendimento del ritmo che è molto importante per l’acquisizione del corsivo, infatti quando il bambino imparerà a scrivere scoprirà che le parole non sono addossate le une alle altre ma sono staccate da una piccola pausa. I bambini spesso si trovano impegnati a seguire lunghi percorsi in cui vedono raffigurate coppe, ghirlande e linee oblique, verticali, orizzontali da proseguire fino al termine della pagina e mi sono accorta che nello svolgere questo compito, i bambini si stancano molto. Secondo me sarebbe meglio utilizzare percorsi più brevi, introdurre una forma alla volta che può essere proposta in un primo momento come un percorso lungo e tutto tratteggiato (la scheda viene proposta sul foglio

Page 21: PISA - disgrafie.eu · Schede operative sulle forme di prescrittura pag. 22 e 23 ... della scuola dell’infanzia, ho potuto costatare che, nonostante nei libri di testo dei bambini

20

posizionato in orizzontale in cui in alto c’è il titolo e la consegna, a sinistra un disegno e in basso l’obbiettivo da raggiungere) in un secondo momento: mezzo tratteggio e una parte da completare a mano libera e successivamente senza alcun tratteggio ma introducendo varie pause in modo da facilitare il compito del bambino che riuscirebbe ad eseguire il percorso con maggior precisone mantenendo viva l’attenzione e soprattutto abituandosi a comprendere il ritmo e lo stacco tra una parola e l’altra. Le schede di prescrittura che vengono proposte aiutano il bambino a interiorizzare il movimento e a renderlo consapevole dello scorrere del braccio lungo il foglio. Nel passaggio da una forma prescritturale e un’altra, si possono utilizzare dei disegni tratteggiati che al loro interno rievochino la forma prescritturale già appresa sino ad arrivare alla presentazione di

tutte le forme prescritto-rie, solo allora si possono presentare delle schede complete che le rievocano tutte come avviene di solito nei libri operativi dei bambini di 5 anni. Durante l’ultimo anno della scuola dell’infanzia i bambini, sono impegnati nelle forme prescritto-rie nell’acquisizione dei numeri, delle lettere dell’alfabeto in stampatello maiuscolo e spesso viene introdotta anche la distinzione tra vocali e consonanti un percorso, secondo me, impegnativo e poco produttivo. Personalmente non condivido questa foga di anticipare i tempi promuovendo insegnamenti spesso faticosi dal punto di vista fisico e motorio e poco validi sotto l’aspetto cognitivo. Sarebbe più opportuno valorizzare i prerequisiti della lettura e scrittura (lo stare seduti, la capacità di attenzione, il saper raccontare una storia, comprende movimenti fluidi e corretti….) sviluppare la capacità logica e il ragionamento più che l’acquisizione di numeri o lettere astratte che hanno poco senso per il bambino. Focalizzerei piuttosto l’attenzione su come si scrive il proprio nome che è qualcosa di più significativo e concreto per il bambino e più stimolante di una serie di lettere dell’alfabeto. È più utile organizzare un laboratorio di pregrafismo dove vengano proposte le varie forme prescritto-rie attraverso esercizi e giochi mirati a promuovere una sempre maggior coordinazione

occhio-mano, e interiorizzazione del gesto grafico per facilitare il più possibile il suo ingresso alla scuola primaria. L’insegnante della primaria, non può dedicare molto tempo al gesto grafico e alle parti che lo compongono: postura e impugnatura dello strumento , alla direzione che va eseguita, spesso deve correre per riuscire a portare a termine il programma ministeriale più rigoroso rispetto all’infanzia, è in quest’ambito che è più facile riuscire a recuperare il bambino che è rimasto indietro e riportarlo al passo con la classe . Secondo il mio punto di vista d’insegnante della scuola dell’infanzia, il laboratorio di pregrafismo va organizzato una volta alla settimana per non più di un’ora e per una durata di quattro mesi dovrebbe includere un gruppo di 12 bambini al massimo; in questo modo è possibile osservare bene ogni singolo bambino: in particolare come sta seduto, come tiene la testa, come sono posizionate le spalle, le braccia e le mani, come impugna lo strumento grafico. Così l’insegnante, passando tra i banchi e attraverso un’attenta osservazione, si può accorgere se un bambino è pigro o se avverte

Page 22: PISA - disgrafie.eu · Schede operative sulle forme di prescrittura pag. 22 e 23 ... della scuola dell’infanzia, ho potuto costatare che, nonostante nei libri di testo dei bambini

21

dolore alla mano, solo così possiamo aiutarlo a correggere, fin da subito, le impugnature e le posture scorrette. Secondo me è bene iniziare con cinque o dieci minuti di rilassamento utilizzando gli esercizi di tensione e distensione (vedi pagina 19). Quando notiamo che uno o più bambini non utilizzano un’ impugnatura corretta è bene rispiegarli con pazienza, cercando di rispettare la loro sensibilità, come si posizionano le mani facendo capire in modo teorico e poi passando tra i banchi a posizionare la mano in modo corretto. Ovviamente nell’insegnamento si parte sempre dalle forme prescritto rie più semplici per poi passare a quelle più complesse. S’inizia con l’arcata che può essere presentata ai bambini con l’imitazione della rana che deve fare

tanti salti per raggiungere il laghetto (foto 1 pag.22), oppure con l’imitazione dei topini che devono nascondersi nella tana per scappare dal gatto che li vuole catturare (foto 2 pag.22). La consegna è quella di ripassare il tratteggio a matita, l’insegnante esegue il tracciato con il suo dito e fa vedere ai bambini come devono eseguirlo poi consegna la fotocopia e chiede di ripetere lo stesso esercizio prima con il dito e poi, con lei, utilizzando il respiro: quando la curva va su s’inspira e quando la curva va giù si espira. In questo modo il bambino interiorizza la forma prescritto-ria e comprende che si eseguire il tracciato seguendo la giusta direzione. Questa spiegazione può essere utilizzata nella presentazione di tutte le forme prescritto-rie. Se il bambino riesce a terminare la consegna prima del tempo previsto, si possono utilizzare varie opportunità per mantenerlo impegnato. Gli si può dare il pongo o lasciandolo libero di realizzare quello che vuole oppure invitarlo a costruire con questo la forma prescritturale che ha appena terminato. Si può farlo giocare con costruzioni piccole tipo lego; o, a seconda del tempo che rimane, si può dare una scheda molto semplice da ritagliare con le forbici in varie parti che vengono poi mescolate con la consegna di incollarle su un altro foglio. Il pongo, le costruzioni piccole, tipo lego, e le forbici servono per sviluppare e rinforzare la manualità

fine, facilitando l’apprendimento delle attività grafiche e il successivo apprendimento della scrittura. Il pongo aiuta a sviluppare tutto l’aspetto tattile della mano per fare delle palline o un serpente si utilizza tutta la mano ma stimola anche la sua creatività e fantasia quando lo si lascia libero di creare con il pongo ciò che desidera. La manipolazione tattile delle costruzioni piccole aiuta il bambino a stimolare e rinforzare la presa a pinza lo facilita nell’impugnatura dello strumento grafico. L’utilizzo delle forbici prepara il bambino alla prensione corretta dello strumento grafico. Quindi è necessario sin dalla prima volta insegnargli la giusta impugnatura: il pollice va in un foro, il medio nell’altro e l’indice rimane fuori a guidare la direzione delle forbici in posizione verticale, mentre l’anulare e il mignolo sono flessi, stabilizzati lungo il palmo. L’utilizzo in modo frequente le forbici e soprattutto il movimento che si compie quando si ritaglia, è quello di rinforzare l’arco pollice-indice in modo particolare quando si ritaglia il cartoncino spesso.

Page 23: PISA - disgrafie.eu · Schede operative sulle forme di prescrittura pag. 22 e 23 ... della scuola dell’infanzia, ho potuto costatare che, nonostante nei libri di testo dei bambini

22

Ciò che interessa ai grafologi, agli educatori e rieducatori del gesto grafico, è la forma e come viene eseguito il tracciato, invece per gli insegnanti è più importante il contenuto. Come rieducatrice ritengo che il prodotto finale è meno importante rispetto a come viene eseguito il gesto grafico.

Schede operative sulle forme di prescrittura

Figura 1d salti della rana (arcata) Figura 2d tana complessa (arcata)

Figura 3d volo della coccinella(occhielli) Figura 4d volo dell’ape (occhielli)

Figura 5d onde del mare (coppa) Figura 6d onde del mare (ghirlanda) nella terza e quarta riga oltre alla girlanda c’è anche la coppa.

Page 24: PISA - disgrafie.eu · Schede operative sulle forme di prescrittura pag. 22 e 23 ... della scuola dell’infanzia, ho potuto costatare che, nonostante nei libri di testo dei bambini

23

Figura 7 pista della macchina (fibbie) Figura 8 rotaie del treno (fibbie)

Schede operative sul ritmo

Figura 9d fare il tracciato in modo veloce Figura 10d fare il tracciato in modo lento

Figura 11 schede sul ritmo ( li “precalco, prelettura, prescrittura … per diventare grande” Stefania Bigi e Silvia Golinelli gruppo editoriale Raffaello)

Page 25: PISA - disgrafie.eu · Schede operative sulle forme di prescrittura pag. 22 e 23 ... della scuola dell’infanzia, ho potuto costatare che, nonostante nei libri di testo dei bambini

24

Conclusioni

Ho scelto questo tipo di argomento perché sono un insegnante della scuola dell’infanzia particolarmente interessata alla prevenzione. Per me è fondamentale capire quali attività vanno promosse per rendere il bambino sereno e sicuro di fronte all’acquisizione della scrittura. L’attenzione verso un bambino che non sta ben seduto sulla sedia, verso un’impugnatura anomala, deve spingere l’insegnante ad intervenire per evitare che possa manifestarsi una disgrafia, dovuta ad un irrigidimento della spalla o ad una mano che non è stata sufficientemente aiutata, visto che è possibile modificare atteggiamenti scorretti già in tenera età, ossia in un periodo in cui il bambino è più plastico e flessibile.

Quando il bambino sta colorando o scarabocchiando è fondamentale osservare la sua impugnatura accorgendosi di eventuali anomalie, ma non bisogna allarmarsi e pensare che il bambino abbia un disturbo organico o funzionale della motricità, perché il piccolo, in questo periodo, trova un suo modo, del tutto particolare, per riuscire a tenere la penna o le forbici in mano; il compito dell’insegnante è quello di correggerlo, facendogli vedere come vanno tenute e aiutarlo ad assumere una posizione corretta, se gli dovesse mancare.

Ho dedicato l’appendice alle forme prescritturali in quanto, a mio avviso, è utile iniziare questo esercizio dei movimenti della mano a partire dall’ultimo anno della scuola dell’infanzia dove, grazie alla maggior compresenza tra insegnanti, è possibile dedicare più tempo e maggior attenzione ai prerequisiti della scrittura.

Quest’attività può essere inserita all’interno di un laboratorio specifici e di uno spazio allestito appositamente dove il bambino può apprendere il movimento corretto, sotto forma di gioco, stimolando il suo interesse per la sfera grafica. Ogni volta che s’insegna al bambino un gesto di una determinata forma prescritturale, l’insegnante dovrebbe fare delle verifiche per accertarsi che il bambino sia effettivamente riuscito ad acquisire questo tipo di movimento.

Inoltre gli esercizi-gioco che si fanno compiere al bambino non devono essere solo un’attività

capace di promuovere una corretta postura e una migliore gestione dello spazio foglio ma anche un’espressione grafico-pittorica in grado educarlo i alla postura e all’impugnatura dei diversi strumenti grafici affinare la motricità fine e la conduzione del tracciato che deve raggiungere una sempre maggior precisione anche quando il bambino colora all’interno dei contorni.

Tutti gli argomenti di cui ho trattato sono legati l’uno all’altro e dovrebbero far parte del bagaglio delle competenze e delle abilità che il bambino deve riuscire a maturare prima ancora di entrare alla scuola primaria.

Approfondire questi argomenti a livello teorico è stato per me molto utile, mi ha permesso di migliorare il mio approccio all’interno della scuola dell’infanzia e di aumentare la mia attenzione nei confronti di tutte quelle abilità fondamentali all’acquisizione corretta del gesto grafico.

Page 26: PISA - disgrafie.eu · Schede operative sulle forme di prescrittura pag. 22 e 23 ... della scuola dell’infanzia, ho potuto costatare che, nonostante nei libri di testo dei bambini

25

Per questo ho ritenuto opportuno inserire una semplice documentazione fotografica su alcuni degli aspetti maggiormente rilevanti: lo scarabocchio, il colorare, l’impugnatura, l’esecuzione di una forma prescritturale, inserendo schede operative di prescrittura. Ho consultato di recente, vari libri operativi realizzati per i bambini dell’ultimo anno di scuola dell’infanzia e sono riuscita a trovare in essi solo parte di ciò che cercavo, per questo, sfruttando la mia esperienza di insegnante, a diretto contatto con questa fascia d’età, ho pensato di realizzare personalmente delle schede operative più consone alle esigenze dei più piccoli, per meglio aiutarli a

costruire quei prerequisiti necessari ad affrontare con successo il difficile passaggio alla scuola primaria. Le singole forme prescritto rie risultano essere molto importanti nell’apprendimento del gesto grafico perché favoriscono la leggibilità della scrittura. quando il bambino avrà appreso il

corsivo, la scrittura acquisirà la velocità, ma bisognerà aspettare gli otto-nove anni, cioè quella che viene chiamata dai grafologi “l’età d’oro della scrittura”.

I riferimenti, a fatti, a cose e persone sono assolutamente casuali.

Page 27: PISA - disgrafie.eu · Schede operative sulle forme di prescrittura pag. 22 e 23 ... della scuola dell’infanzia, ho potuto costatare che, nonostante nei libri di testo dei bambini

26

Bibliografia

Venturelli A. (2004), Dal gesto alla scrittura, Milano, Mursia. Pellegrini R. e Dongilli L. (2010), Insegnare a scrivere pregrafismo, stampato e corsivo, Trento, Erickson. Lee Dunn M. (1982) Imparo a… scrivere insegnamento delle abilità di prescrittura, Trento, Erickson Olivaux R. (1993) Disgrafie e rieducazione della scrittura, Ancona, AGI