Pillole come Afta, nemica Coca Cola della nostra bocca L · torio regionale”, dichiara la...

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Pillole come Coca Cola T anti anni fa, avendo acidità di stomaco, si pren- devano acqua e alloro, o bicarbonato e limone, oppure preparati galenici. Poi diventò di moda bere Coca Cola come una medicina, o aggiungerla al rimedio “per un effetto più forte”. Con la stessa filosofia diversi medici, per prevenire complicazioni o denunce, prescrivevano sempre un antibiotico di fronte a qualunque malessere. Pazienti abituati così male hanno man- tenuto l’uso di assumere queste pillole a casaccio e senza consultare il medico: “Tanto mi può fare solo bene”. E invece no. L’Unione europea ha avviato una campagna per spiega- re che l’abuso di antibiotici non solo fa male all’organismo, ma addi- rittura rende i batteri più resistenti, tant’è che quando scoppia l’infe- zione vera non c’è medicina che riesca ad essere efficace. La crisi economica e il dovere pagare care le medicine ci fanno abban- donare la pessima abitudine di fare grandi scorte di medicine “per riserva”: sono inutili sprechi che danneggiano l’intero sistema sanitario nazionale. Ma non abbiamo ancora compreso che bisogna tornare alle origini e vedere il corpo nel suo insieme. Non si deve, cioè, cura- re il male del momento con pillole prese come se fossero Coca Cola, ma sottoporsi a contollo medico, costanti verifiche di prevenzione e a regimi di vita salutistici che aiutino l’insieme del corpo a stare meglio, a essere più forte e resistente agli attacchi esterni. Non è più un mistero che occorre integrare la medicina tradizionale con quelle orientali, che devono camminare insieme per dare succes- so e sicurezza totale. Alcuni ospedali integrano ambulatori di omeo- patia o ammettono l’agopuntura in sala operatoria per l’anestesia. Anche dei medici di famiglia, come il nostro Diego Fabra, associano nello studio l’omeopata, adottano fitoterapie, si collegano a specialisti come l’osteopata, suggeriscono corsi di yoga. In questo caso andare nel futuro significa tornare al passato: più specialisti uniti per trattare lo stesso paziente da tutte le angolazioni. E’ il dilemma che si pone davanti a tutti noi: rifiutare il confronto con terapie di altre culture e andare avanti a forza di pillole, oppure scegliere gli studi medici pro- fessionali multidisciplinari che ci riportano ad una dimensione umana e naturale? di Michele Guccione - [email protected] Dott. Caterina D’anna Psicologa - Psicoterapeuta Per la prevenzione, diagnosi, cura in età evolutiva di: Disturbi della condotta, relazionali - Disturbi del comportamento alimen- tare - Disturbi del sonno - Ritardi e disturbi del linguaggio - Disturbi del- l’apprendimento - Problemi scolastici (inserimento, rifiuto, bullismo) Disturbi dell’umore - Sviluppo sessuale, identità di genere Studio a Palermo in Via Tripoli 17 - Tel. 091 6121290 Cell. 329 4321204 - e-mail: [email protected] Sostegno alla genitorialità - Assistenza al puerperio: infant care e depressione post-parto - Psicoterapia Specialista in Psicologia del Ciclo di Vita Università di Pavia Afta, nemica della nostra bocca L a mucosa orale è la porta d’ingresso principale al nostro organismo dall’ambiente esterno e, per questo motivo, microrganismi, particolari condi- zioni fisiologiche, batteri e tutti gli agenti potenzial- mente dannosi possono facilmente alterarne l’equili- brio. Le manifestazioni a carico della mucosa orale sono varie. Vescicole e bolle, accumuli di liquido di piccole dimensioni, anche se fastidiosi, costituiscono i disturbi più lievi, al contrario delle ulcere che rappresentano lesioni di gran lunga più gravi coinvolgendo gli strati più profondi della mucosa orale. L’afta appare come un’ulcera tondeggiante di colorito bianco giallastro circondata da un anello rosso ed infiammato che, nella maggioranza dei casi, ha un diametro di circa 3-4 millimetri, ma può arrivare anche a superare 1 centimetro nei casi più gravi, o anche essere grande meno di 1 millimetro. La presenza nel cavo orale si evidenzia con maggior frequenza sulle pareti interne delle guance, all’interno delle labbra, nonché sulla parte superiore e sui margini della lingua, provocando una sensazione di bruciore mista a dolore soprattutto mentre si parla e durante la masticazione. La formazione chiara che si evidenzia all'interno del cerchio di mucosa infiammata è dovuta alla formazione di fibrina,una proteina che svol- ge un ruolo fondamentale nel processo di coagulazione del sangue. di Roberto Tobia - farmacista - [email protected] segue a pagina 2 settimanale di prevenzione medica e di solidarietà diretto da Michele Guccione anno 6 n. 44 del 28 novembre 2011 - edizioni nell’attesa s.a.s. Palermo - da un’idea di Diego Fabra - www.nellattesa.it - e-mail: redazione@nell’attesa.it nell’attesa... Viale Regione Siciliana 2322 Tel. 091402353 - 091400219 [email protected] www.farmaciabonsignore.it SERVIZIO NOTTURNO CONTINUATIVO CONSEGNA DOMICILIARE FARMATAXI all’interno speciale Alzheimer editoriale

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Pillole come Coca Cola

Tanti anni fa, avendo acidità di stomaco, si pren-devano acqua e alloro, o bicarbonato e limone,oppure preparati galenici. Poi diventò di moda

bere Coca Cola come una medicina, o aggiungerlaal rimedio “per un effetto più forte”. Con la stessafilosofia diversi medici, per prevenire complicazioni odenunce, prescrivevano sempre un antibiotico di

fronte a qualunque malessere. Pazienti abituati così male hanno man-tenuto l’uso di assumere queste pillole a casaccio e senza consultare ilmedico: “Tanto mi può fare solo bene”. E invece no. L’Unione europea ha avviato una campagna per spiega-re che l’abuso di antibiotici non solo fa male all’organismo, ma addi-rittura rende i batteri più resistenti, tant’è che quando scoppia l’infe-zione vera non c’è medicina che riesca ad essere efficace.La crisi economica e il dovere pagare care le medicine ci fanno abban-donare la pessima abitudine di fare grandi scorte di medicine “perriserva”: sono inutili sprechi che danneggiano l’intero sistema sanitarionazionale. Ma non abbiamo ancora compreso che bisogna tornarealle origini e vedere il corpo nel suo insieme. Non si deve, cioè, cura-re il male del momento con pillole prese come se fossero Coca Cola,ma sottoporsi a contollo medico, costanti verifiche di prevenzione e aregimi di vita salutistici che aiutino l’insieme del corpo a stare meglio,a essere più forte e resistente agli attacchi esterni.Non è più un mistero che occorre integrare la medicina tradizionalecon quelle orientali, che devono camminare insieme per dare succes-so e sicurezza totale. Alcuni ospedali integrano ambulatori di omeo-patia o ammettono l’agopuntura in sala operatoria per l’anestesia.Anche dei medici di famiglia, come il nostro Diego Fabra, associanonello studio l’omeopata, adottano fitoterapie, si collegano a specialisticome l’osteopata, suggeriscono corsi di yoga. In questo caso andarenel futuro significa tornare al passato: più specialisti uniti per trattare lostesso paziente da tutte le angolazioni. E’ il dilemma che si ponedavanti a tutti noi: rifiutare il confronto con terapie di altre culture eandare avanti a forza di pillole, oppure scegliere gli studi medici pro-fessionali multidisciplinari che ci riportano ad una dimensione umanae naturale?

di Michele Guccione - [email protected]

Dott. Caterina D’anna Psicologa - Psicoterapeuta

Per la prevenzione, diagnosi, cura in età evolutiva di:Disturbi della condotta, relazionali - Disturbi del comportamento alimen-tare - Disturbi del sonno - Ritardi e disturbi del linguaggio - Disturbi del-l’apprendimento - Problemi scolastici (inserimento, rifiuto, bullismo)Disturbi dell’umore - Sviluppo sessuale, identità di genere

Studio a Palermo in Via Tripoli 17 - Tel. 091 6121290

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Sostegno alla genitorialità - Assistenza al puerperio:

infant care e depressione post-parto - Psicoterapia

Specialista in Psicologia del Ciclo di Vita Università di Pavia

Afta, nemica della nostra bocca

La mucosa orale è la porta d’ingresso principale alnostro organismo dall’ambiente esterno e, perquesto motivo, microrganismi, particolari condi-

zioni fisiologiche, batteri e tutti gli agenti potenzial-mente dannosi possono facilmente alterarne l’equili-brio. Le manifestazioni a carico della mucosa oralesono varie. Vescicole e bolle, accumuli di liquido di

piccole dimensioni, anche se fastidiosi, costituiscono i disturbi piùlievi, al contrario delle ulcere che rappresentano lesioni di gran lungapiù gravi coinvolgendo gli strati più profondi della mucosa orale. L’afta appare come un’ulcera tondeggiante di colorito bianco giallastrocircondata da un anello rosso ed infiammato che, nella maggioranzadei casi, ha un diametro di circa 3-4 millimetri, ma può arrivare anchea superare 1 centimetro nei casi più gravi, o anche essere grande menodi 1 millimetro. La presenza nel cavo orale si evidenzia con maggiorfrequenza sulle pareti interne delle guance, all’interno delle labbra,nonché sulla parte superiore e sui margini della lingua, provocando unasensazione di bruciore mista a dolore soprattutto mentre si parla edurante la masticazione. La formazione chiara che si evidenzia all'interno del cerchio di mucosainfiammata è dovuta alla formazione di fibrina,una proteina che svol-ge un ruolo fondamentale nel processo di coagulazione del sangue.

di Roberto Tobia - farmacista - [email protected]

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settimanale di prevenzione medica e di solidarietà diretto da Michele Guccioneanno 6 n. 44 del 28 novembre 2011 - edizioni nell’attesa s.a.s. Palermo - da un’idea di Diego Fabra - www.nellattesa.it - e-mail: redazione@nell’attesa.it

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SERVIZIO NOTTURNO CONTINUATIVO CONSEGNA DOMICILIARE FARMATAXI

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La dislessia èun disturbospecifico del-

l’apprendimentoche riguarda lacapacità di legge-re, scrivere e fare

calcolo in modo corretto e fluen-te. Un punto di riferimento nelsettore è rappresentato dall’As-sociazione Italiana Dislessia (AID)che ha cooperato alla stesura diun progetto di legge regionaleche “prevede interventi incampo scolastico e sociale afavore dei soggetti affetti da dis-lessia e da altre difficoltà speci-fiche di apprendimento, attra-verso l’ampliamento e l’adegua-mento della legge nazionale170/2010 sulla dislessia al terri-torio regionale”, dichiara ladott.ssa Serena La Barbera(esperta in dislessia) che, in qua-lità di tecnico, ha partecipatoalla stesura del progetto dilegge. “La nuova legge – prose-gue La Barbera – garantirà la pos-sibilità di fare screening, diagno-si e percorsi riabilitativi precocinelle scuole attraverso una stret-ta collaborazione tra strutturesanitarie, famiglie e scuole. Latempestività degli interventiconsentirà d’inviare prima possi-bile gli alunni sospetti o a rischiodi DSA presso gli ambulatori diriferimento per l’elaborazionedella diagnosi. Compito dellaRegione sarà, pertanto, quello diprevedere che, accanto agliinterventi attualmente garantiti- all’interno delle strutture sani-tarie pubbliche - da neuropsi-chiatri infantili o psicologi opedagogisti con formazione spe-

sanità28 novembre 20112

Al vaglio dell’ARS un ddl per una più proficua applicazione della legge nazionale sulla dislessia

nell’attesa...

Non è raro che questa ulcerazione, di per sé estremamente dolorosa,se toccata o strofinata, possa essere accompagnata dal rigonfiamentoe dall’infiammazione dei linfonodi posti sotto la mandibola e quindifacilmente scambiata per un fastidioso mal di denti o per mal di gola.L’origine di questa ulcerazione è sconosciuta, essendo potenzialmentelegata a diverse possibili cause. Problemi immunitari legati ad un dis-ordine della flora batterica intestinale potrebbero esserne all’origine,mentre di certo il contatto della muscosa con oggetti sporchi (morde-re una matita o una penna) o il contatto labiale con animali domesticisono una delle possibili cause. Stress, depressione, stati d’ansia come pure una non corretta alimen-tazione, in particolar modo nel caso di diete prive di un regolare appor-to di vitamina B12, di acido folico e di zinco, possono favorire l’insor-gere di questo fastidioso problema. Il consumo eccessivo di determi-nati alimenti, come il cioccolato, può innescare in alcuni soggetti lacomparsa di afte, mentre è ormai accertato che nei soggetti celiaci (equindi intolleranti al glutine) è più facile riscontrarne la presenza. Inquesto caso se ne evidenzia la formazione in seguito ad ingestione diprodotti a base di grano, segale od orzo. Alcuni soggetti hanno sviluppato afte consumando zuccheri di sintesicome quelli presenti nei chewing gum e nelle bevande dietetiche, o inseguito al consumo di insaccati e pomodori crudi, nonché di cibi consignificative quantità di sale, come ad esempio le patatine in busta.Una leggenda metropolitana associa la comparsa di afte nel cavo oralealla presenza nel nostro organismo del virus dell’herpes simplex cheper natura, composizione e sintomi rappresentati non è da accomuna-re e confondere con questa patologia, peraltro non contagiosa. Maquali sono i consigli utili ed i rimedi più adatti per contrastarla? Se unapiù attenta igiene orale ed una corretta alimentazione non sono suffi-cienti, è necessario ricorrere a trattamenti locali ad azione lenitiva edantinfiammatoria. Il farmacista può consigliare quello più adatto. Per curare le afte conl’omeopatia, si può utilizzare Borax 5CH o 9CH e, in caso di sensazionedi bruciore in bocca, Arsenicum album 9CH.

nell’attesa...settimanale di prevenzione medica e di solidarietàRegistr. Trib. di Palermo n° 11 del 29/05/2006 - Iscriz. ROC n. 21038

edizioni nell’attesa s.a.s.

amministratore unico: Sergio Fabra [email protected] Via Sampolo 56 - Palermo - 091349239 - [email protected] - www.nellattesa.it

Direttore responsabile: Michele Guccione [email protected] editoriale: Diego Fabra [email protected] commerciale: Marcello Barbaro [email protected]

Hanno collaborato a questo numero:Alessandra Ferraro [email protected] - Angela Ganci [email protected] - Katia Li Citra [email protected] - Giusy Egiziana Munda [email protected] -Anna Sampino [email protected] - Roberto Tobia [email protected] -

Vignette: Pienrico Di Trapani [email protected]

Comitato etico scientifico: Diego Fabra coordinatore - Giovanni Alberti medicina esteticaSergio Fasullo cardiologia Silvia Tinaglia psicologia

Distribuzione: edizioni nell’attesa s.a.s. Stampa: Sprint s.a.s. Via Telesino 18/a Palermo

Questo numero è stato stampato in 21.000 copie e chiuso il 4 novembre 2011

Un modulo (mm. 48x20): Euro 25,00. Consigliati: 4 annunci 50,00 Euro più IVA. 48 annun-ci 500,00 Euro più IVA (max. 5 righe, ogni riga extra Euro 2,50 più IVA) Una pagina: 48 moduli. Abbonamento sostenitore: 100,00 Euro.

Il giornale viene distribuito in circa 500 punti di Palermo e provincia.

Gli articoli firmati riflettono esclusivamente l’opinione degli autori. E’ consentita la riproduzione anche parziale citandone la fonte.

di Giusy Egiziana Munda - [email protected]

segue da pagina 1: AFTA, NEMICA DELLA NOSTRA BOCCAcifica in valutazione dei DSA, cisiano analoghe strutture privateaccreditate”. Ne è convinta anche la Prof.Grazia Restuccia, coordinatriceregionale dell’AID, “un’associa-zione che conta circa dodicimilaiscritti in Italia”, dichiara.“L’AID è vicina alle personeaffette da DSA e alle loro fami-glie fornendo indicazioni sullestrutture sanitarie a cui rivolger-si presenti nel territorio e suipercorsi da seguire per avere unadiagnosi. Offre, inoltre, un sup-porto relativo alla bibliotecadigitale, uno strumento che aiutai ragazzi con DSA a rendersi auto-nomi nello studio”.

TANTI SeGNALI

Ma attraverso quali segnali ungenitore può capire che il propriobambino può essere affetto daDSA? “Sono tanti - risponde laProf. Restuccia - spesso associatiad un problema del linguaggio:se a quattro anni un bambino nonparla ancora in modo chiaro, èopportuno consultare un logope-dista. Oppure, la difficoltà dimemorizzare tutto ciò che hauna sequenzialità, la lentezzanella produzione anche a livelloludico, la difficoltà nella scrittu-ra, nella lettura, nell’associazio-ne tra il segno grafico e la produ-zione orale, possono essere vali-di campanelli d’allarme che ungenitore deve attenzionare esegnalare al personale specializ-zato”. Per maggiori informazioni si puòvisitare il sito web www.disles-sia.it.

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Il Dott. Giuseppe Alagna, riferendosi all’articolo “Podologia: non piùsolo calli o cura estetica. Per eliminare il dolore ai piedi occorre agiresulla causa”, pubblicato a pagina 5 del n. 42, precisa che il dolore altallone dei bambini non può essere definito come "fascite plantare"(come aveva erroneamente detto nel corso dell’intervista), ma come“tallodinia pediatrica” (sindrome di Sever). Ringraziamo il Dott. Alagnaper la precisazione.

ERRATA CORRIGE

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medicina28 novembre 20113

Il crescenteinteresse inambito medico

al trattamentodel dolore ha sti-molato, negli ulti-mi anni, lo svilup-

po di tecniche chirurgiche sem-pre meno aggressive per ilpaziente. Lo conferma il dott.Fabio Bernetti, responsabile del-l’unità funzionale di Ortopediadella Casa di Cura Santa Barbaradi Gela, che dichiara: “L’impiegodi tecniche mini invasive e miniaggressive nell’approccio chirur-gico al paziente sta avendo un

Chirurgia mini invasiva del ginocchio: meno dolore e più rapido recupero funzionale

di Giusy Egiziana Munda - [email protected]

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seguitati per negli-genza, è una dellepeggiori tragediedella medicina

moderna. Basta analizzare i dati:negli Stati Uniti le tre più diffusecause di morte sono rappresentateda malattie cardiovascolari, tumo-rali e iatrogene, cioè causate dal-l’uso incongruo di farmaci”. A par-lare è il Dott. Francesco Oliviero,specialista in Psichiatria e inPneumologia, che da più di 20 anniha deciso di dedicarsi alla Medicinaolistica: una di quelle pratiche che èandata a confluire sotto l’etichettagenerica di medicina “non conven-zionale”. Una classificazione nataper indicare, spesso sbagliando,pratiche viste con scetticismo per-ché diverse dalla medicina “ufficia-le”. “Molti professionisti, oggi, sonoindotti a prescrivere trattamentistandardizzati per non lasciare spa-

Medicina olistica: curare le cause, non solo la malattia

di Alessandra Ferraro - [email protected]

sempre maggiore sviluppo ancheper quanto riguarda l’inserimen-to delle protesi del ginocchio,perché determina un migliorerecupero funzionale del pazien-te, grazie alla conseguente ridu-zione della lunghezza nell’inci-sione dei tessuti, al risparmio deitessuti tendinei e legamentosi(come i propriocettori dei lega-menti, o la capsula articolare),alla conservazione dei legamenticrociati e alle ridotte perditeematiche postoperatorie”. Attraverso questa nuova tecnica(la cui adozione nella casa dicure gelese si deve alle dimostra-

zioni del noto professore france-se etienne Penetrat), si è con-statato che è possibile metterein piedi un paziente con protesial ginocchio e senza l’uso dellestampelle già dal quinto giornodall’intervento. “I risultati deltrattamento riabilitativo postoperatorio sui nostri pazienti –dichiara Bernetti - sono sostan-ziali ed obiettivamente riscon-trati: pazienti più contenti,meno dolore, meno utilizzo difarmaci, migliore compliance,ritorno a casa dopo pochi giornidall’intervento (in genere 12– 15,contro i 20 di prima)”. Un vero

salto di qualità, se si pensa chegià il solo fatto di ridurre il dolo-re della fase post operatoriagioca un ruolo rilevante, favo-rendo un più rapido recuperodelle funzioni motorie delpaziente. “Si è visto, infatti -conclude Bernetti -che il recupe-ro del paziente è più lento quan-do l’impianto di protesi procuramolto dolore nella prima fasepost operatoria, anche quando sievidenzia radiologicamente chel’intervento è andato bene. e’come se la memoria del dolorecondizionasse il recupero funzio-nale”.

zio alla possibilità di essere citati ingiudizio. Questo ha come risultatola prescrizione, nella maggior partedelle volte, di cure e farmaci chenon sono necessari. Le conseguen-ze sono rovinose sia per la salutedei pazienti, che per la sanità pub-blica, oggi buco nero nell’econo-mia dello Stato”. Medicina integra-ta e maggiore comunicazione tramedico e malato sono, per il Dott.Oliviero, la soluzione. “La medicinadeve indirizzarsi sempre più versouna gestione integrata. La diagnosidev’essere mezzo di conoscenza delpaziente nella sua globalità e nondella singola patologia”, spiega.Ecco, perché nel suo studio vienemessa in pratica una medicina che,partendo da quella ufficiale, viene

arricchita dall’esperienza delle anti-che medicine tradizionali orientali eoccidentali, come omeopatia, omo-tossicologia, medicina bioenergeti-ca, agopuntura. Un insieme diesperienze che tiene conto anchedegli aspetti psicologici e spirituali.“La medicina olistica prende inesame la persona composta da treelementi fondamentali: corpo,mente e anima. La malattia è, infat-ti, un messaggio che il corpo inviaper indicare che si è interrotta qual-cosa. La cura dev’essere un percor-so di guarigione che miri a riequili-brare le proprie energie favorendoanche una presa di coscienza”,spiega. Ma le cure basate sullamedicina olistica sono sempre effi-caci anche nei confronti di quelle

patologie gravi come il diabete?“Bisogna distinguere casi e casi, maposso dire, guardando alla miaesperienza, che pazienti diabeticigravi sono riusciti a ridurre le dosi diassunzione di insulina grazie a unacura integrata”. Il tema delle terapie alternative,però, vede fronti contrapposti trasostenitori e scettici, che si fronteg-giano in un acceso dibattito.Queste pratiche, infatti, non sonostate ancora riconosciute dal siste-ma sanitario nazionale, anche se unpiccolo varco è stato aperto. Il 18maggio del 2002 l’ordine dei medi-ci, riunito a Terni, ha riconosciuto“atto medico l’esercizio di novemetodi e pratiche non convenziona-li”. Ancora più significativa è latestimonianze che ci viene dall’e-sperienza. Chi non conosce oggi lastoria di Hunter Patch Adams, medi-co statunitense, travestito da clown,che ha sempre creduto in ciò cheora gli studi confermano: l’efficaciacurativa dell’allegria?

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speciale alzheimer28 novembre 20114nell’attesa...

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L'Alzheimer è una forma di demenza cronica progres-siva che colpisce gradualmente le funzioni cognitivedella persona, come la memoria, il linguaggio, la

capacità di orientarsi e di risolvere problemi quotidiani.Una malattia complessa perchè ad oggi non esiste unacura specifica, piuttosto richiede un continuo monito-raggio terapeutico e assistenziale. A partire dal 2000,

sono stati istituiti su tutto il territorio nazionale i Centri Unità diValutazione Alzheimer, individuati poi dalle singole Regioni all'internodei presidi ospedalieri. Si tratta di centri specialistici caratterizzati dalcoordinamento di figure neurologiche, geriatriche e psichiatriche,tutte necessarie all'interno di un continuo percorso terapeutico. Unodei centri presenti a Palermo è l'U.V.A. n.6 del Policlinico, il cui respon-sabile è il Prof. Mario Barbagallo, Direttore dell'U.O. Geriatria eLungodegenza e direttore della Scuola di Specializzazione in Geriatriadell'Università di Palermo.

Qual è il ruolo delle U.V.A. e perchè possono essere considerate deipunti di riferimento per pazienti e familiari?“Alle UVA spetta anzitutto il compito di effettuare la diagnosi o di con-fermare le precedenti. Dopo avere effettuato una diagnosi di malattiadi Alzheimer, le UVA seguono nel tempo il paziente, in collaborazionecon il medico di base, ed effettuano la dispensazione dei farmaci nellaprima fase del protocollo terapeutico (cioè per i primi 4 mesi), e suc-cessivamente sono deputate alla prescrizione del piano terapeutico,come previsto dal protocollo in nota 85. Anche se la malattia non è gua-ribile, esistono farmaci efficaci nel migliorare la qualità di vita deimalati e nel rallentare l’evoluzione e la storia clinica della malattia”.

Di quanti malati di Alzheimer la vostra struttura si è occupata? “Nell'ultimo anno abbiamo eseguito circa 2000 visite e curato circa1500 pazienti. Presso il nostro centro lavorano anche due psicologheche con preparazione specifica offrono un'assistenza psicologica aifamiliari dei malati di Alzheimer”.

Una sintesi della situazione a Palermo: a che punto siamo in termi-ni di offerta sanitaria e assistenziale?“Per quanto riguarda l’assistenza prettamente sanitaria è senz’altrobuona ed è garantita da medici preparati che lavorano nei diversi cen-tri UVA distribuiti nel territorio. I familiari ed i medici di base purtrop-po spesso sottovalutano i sintomi iniziali e ritardano l’invio dei pazien-ti. Al contrario, l'efficacia della terapia è maggiore se iniziata neipazienti con malattia di grado lieve-moderato. Differente è il discorsoper quanto riguarda l’assistenza socio-sanitaria. La malattia diAlzheimer è una malattia grave invalidante con costi enormi per lafamiglia, in termini di assistenza e cura del malato. Ha riaperto dapoco il Centro Alzheimer di via La Loggia, ma sarebbero necessari sen-z’altro più centri e più risorse, soprattutto per le famiglie dei malati infase più avanzata”.

Ricordiamo che si può accedere al centro U.V.A.del Policlinico tramiteC.u.p. con richiesta di visita geriatrica, o telefonando direttamente alnumero 0916555992.

UVA, punto di riferimentoper l’Alzheimer

di Anna Sampino - [email protected]

La progressiva incapacità del malato diAlzheimer di compiere i più semplici gestidella quotidianità richiede, da parte di chi lo

assiste, la conoscenza e l’adozione di tutte quelleavvertenze utili ad alleviare le difficoltà giornalie-re che influenzano la vita in comune. Dall’igienepersonale all’alimentazione, alle attività ricreati-

ve, occorre predisporre un ambiente idoneo e mantenere unatteggiamento non invadente e rispettoso della dignità del mala-to e del suo bisogno di non dipendere che è di estrema impor-tanza per aumentare il suo senso di sicurezza e indipendenza. Partiamo dall’igiene personale che inizia a diventare un problemacon l’avanzare della malattia, quando azioni prima automatiche,come tenere un pettine o uno spazzolino in mano, richiedono piùtempo e fatica e si verifica la totale perdita di interesse per lacura di sé. In questa situazione una mossa vincente per stimolarel’autonomia e la fiducia nelle proprie capacità è evitare di rima-nere presenti mentre la persona si lava, intervenendo solo quan-do necessario.e’ inoltre essenziale creare in bagno, ma anche nel resto dellacasa, un ambiente sicuro, mettendo tappeti per evitare le scivo-late o maniglie per entrare e uscire comodamente dalla vasca,illuminando bene le stanze e i corridoi, eliminando fili scoperti ooggetti pericolosi in vista, come quelli taglienti. Anche vestirsi richiede grossi sforzi con il progredire della demen-za: è comune che il malato impieghi molto tempo a prepararsi,non ricordi in che ordine mettere gli abiti o abbia grossi limiti nelmaneggiare i bottoni. Chi si prende cura deve mantenere calmae incoraggiare: può spiegare come vestirsi, porgendo gli indu-menti nel giusto ordine, dando tempo per finire di indossarli,senza sottolineare gli errori e spronando con un sorriso a riprova-re in caso di errore. Aiuti che mantengono vivo l’interesse per ilproprio aspetto e rafforzano l’autostima.Il rispetto dell’indipendenza è ancora la base da cui partire pergestire i problemi legati all’alimentazione. Per facilitare ilmomento del pasto è utile, ad esempio, portare il piatto in tavo-la con del cibo già tagliato, concedendo tempo a sufficienza perfinirlo. Non bisogna preoccuparsi troppo se la persona si sporca: l’ecces-siva severità è umiliante e rende il mangiare a tavola un’espe-rienza sgradevole. Per accrescere la motivazione al pasto in fami-glia la si può coinvolgere nella preparazione dei piatti, o mette-re un sottofondo musicale mentre si è a tavola, per rilassare l’at-mosfera. Assicurare poi un adeguato apporto giornaliero di liquidi (almenoun litro e mezzo di acqua al giorno), mentre, in caso di perditadell'appetito, è buona norma consultare il medico per escluderela presenza di ulteriori problemi e valutare l’opportunità di varia-re l’alimentazione o assumere integratori. Non meno importanteè programmare l’attività fisica, limitando il movimento a 15-20minuti per evitare stanchezza e scoraggiamento, o, in alternati-va, delle passeggiate all’aria aperta.

La vita quotidiana del malato di Alzheimer di Angela Ganci - Psicologa psicoterapeuta - [email protected]

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28 novembre 20115

speciale alzheimernell’attesa...

Quando la memoria, il pensiero e la capacità di giu-dizio di una persona affetta dal morbo di Alzheimersi deteriorano a causa della malattia, è la famiglia

che deve affrontare il delicato compito dell’assistenza,oltre le angosce quotidiane di una malattia che non hacure. Come affrontare i disturbi comportamentali o lemanifestazioni di tipo psicotico che spesso accompagna-

no la malattia? “Il primo passo è quello di sottoporre il paziente allavisita dello specialista, il quale, dopo aver valutato se l’aggressività siadovuta a delirio o ad allucinazioni, appronta la terapia farmacologicaidonea a ridurre questa sintomatologia”, spiega il dott. LeonardoGalante, neuropsichiatra dell’età evolutiva e dell’adulto. “In talunicasi – prosegue il Dott. Galante - alla base dei disturbi comportamen-tali c’è spesso uno stato confusionale, per cui il paziente percepiscel’ambiente come estraneo ed ostile. In questi casi può aiutare fissaredei punti di riferimento nell’ambiente in modo che il paziente neimomenti di confusione possa riferirsi ad essi. Altra cosa da considera-re è che il paziente non ha alcuna colpa dei suoi atti. Spesso il fami-liare si sente aggredito. Una cosa che invece deve fare è comprendereche il comportamento deviato fa parte della malattia. Può accadereche il familiare accudente dia messaggi ambivalenti al paziente (cercadi tranquillizzarlo con la voce, ma con la mimica facciale o con i gestirisulti aggressivo: in questo caso, il paziente può interpretare comeminacciosa la sua mimica). e’ importante che il familiare faccia unasorta di training autogeno cercando di mantenere la calma”. Come interviene, in generale, lo specialista nei casi di Alzheimer?“Attraverso la somministrazione di neurolettici. Sconsigliati invece ifarmaci tranquillizzanti minori perché aumentano lo stato confusiona-le e determinano un peggioramento del quadro clinico”, risponde lospecialista. “I neurolettici, agendo sulla componente delirante e dis-percettiva, producono spesso un effetto benefico: un delirio frequenteè quello di persecuzione nei confronti delle persone di riferimento; ledispercezioni sono invece allucinazioni, che possono essere uditive,visive o tattili”. L’ambiente dev’essere il più possibile standardizzato, perché “ognicambiamento che lo riguardi può avere un effetto sull’equilibrio emo-tivo del paziente”, precisa il Dott. Galante. “Se il paziente dev’esserespostato dall’ambiente che conosce - prosegue - è importante ricrear-lo attraverso alcuni accorgimenti (foto di familiari od oggetti a luinoti). Questi accorgimenti non cambiano il decorso clinico della malat-tia, ma possono aiutare nella sua gestione. Ritengo sia importante che,oltre alla presa in carico del paziente da parte del terapeuta, ci siaanche quella del familiare che lo accudisce perché dev’essere istruitoed educato a fornire l’assistenza ed informato sulle strategie da met-tere in atto per ridurre al minimo il disagio sia del proprio caro che diloro stessi”.

Il terapeuta può aiutareanche i familiari del paziente

Una strutturaresidenzialeconvenziona-

ta con il sistemasanitario che acco-glie e offre assi-stenza ai malati di

Alzheimer. Si tratta dell'IstitutoGeriatrico Siciliano, una residen-za sanitaria assistita, riconosciu-ta dall'Asp 6, che dà accoglienzae assistenza a persone fragili,soprattutto non autosufficienti ecolpite da forme di demenza. Su 94 posti letto a disposizione,40 sono destinati esclusivamentea malati di Alzheimer. I pazientisono segnalati direttamente dallestrutture ospedaliere o dai centriU.V.A. dei vari distretti. Il perio-do di ricovero previsto è di unanno ed essendo convenzionato,per quel periodo di tempo è gra-tuito.

MONITORAGGIO PeRIODICO

Durante la permanenza nel-l'Istituto i pazienti vengono moni-torati e valutati periodicamentein modo da seguirne eventualimiglioramenti. Nella struttura èimpiegato personale specializza-to sia medico, tra cui il geriatra,sia paramedico (16 infermieri, 7fisioterapisti, oltre che 54 addet-ti all'assistenza del paziente, uneducatore professionale per leattività laboratoriali e un assi-stente sociale).Agli anziani colpiti da Alzheimeroltre all'alloggio, ai pasti e all'as-sistenza, vengono garantite atti-vità terapeutiche riabilitativeche stimolino le loro capacitàcognitive ancora attive. Dalla

terapia individuale a quella rela-zionale e di gruppo, come i labo-ratori di pittura e collage; l'orga-nizzazione di momenti di socializ-zazione, come feste o piccolispettacoli, per esempio quellirealizzati con la clown-therapygrazie al prezioso aiuto dei volon-tari di V.i.p. Onlus. Una delle attività che risultaessere parecchio benefica è lafisioanimazione, realizzata neglispazi della palestra, secondo per-corsi precisi che stimolino lecapacità residue dei pazienti.Spiega la dott.ssa Alessandra DiMiceli, educatore professionale:"Questa tecnica è molto utile perfar scaricare il disturbo compor-tamentale del wandering, cioèdel vagabondare senza meta,tipico dell'Alzheimer. Non è cer-tamente una cura, però abbiamopotuto provare che i pazientimigliorano molto e dopo quest'at-tività riescono a mantenere sta-bile anche il loro umore, sonomeno aggressivi. Qualsiasi attivi-tà è bene farla comunque semprein relazione al loro stato d'animogiornaliero". Aggiunge il Direttore generale,dott. Francesco GiuseppeFranchina: "Cerchiamo di realiz-zare per loro varie attività.Importante è che recuperino lecapacità residuali, soprattutto lamemoria. Inoltre, avere un servi-zio come una residenza assistita èun grande sollievo per i familiarie per i pazienti stessi, che sonocosì monitorati e assistiti conti-nuamente. Spingiamo però anchei familiari a non interrompere e amantenere la cura dei propricari".

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Manifestazioni di un disagio chenel tempo diventa difficile dacontrollare, soprattutto da partedei familiari. A occuparsi dellagestione del malato e della suaassistenza, che diventa semprepiù assidua, è ovviamente inprimo luogo la famiglia. ed è pro-prio quest'ultima che, nella lottaquotidiana contro la malattia, siritrova ad avere bisogno di unaiuto e di un supporto. Dopo l'esperienza maturata al

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sce importanti suggerimenti sucome comportarsi di fronte adalcune situazioni tipo in cui spes-so il malato di Alzheimer si ritro-va. Per esempio: come gestire isuoi sbalzi di umore, o cosa faredi fronte alla sua aggressività,qual è il corretto modo percomunicare con lui. “Sapercomunicare è infatti il primopasso", aggiunge la dott.ssaPicciolo. La guida si può facilmente avererecandosi nella sede di ALMA-Alzheimer Uniti, che si trovapresso l'U.V.A. n.6 del Policlinico"Paolo Giaccone", in via delVespro 129. Per informazioni sipuò inoltre telefonare al numero0916555992.

centro U.V.A. del Policlinico,alcuni volontari, medici, familia-ri stessi e psicologi, hanno datovita all'associazione ALMA –Alzheimer Uniti Onlus, un'orga-nizzazione di volontariato che hala mission di attuare interventiconcreti per migliorare le condi-zioni del malato e alleviare i dis-agi della sua famiglia. "Il fine -spiega la dott.ssa ValentinaPicciolo, piscoterapeuta e re-sponsabile dell'associazione - èquello di realizzare interventiintegrati per fornire risposteappropriate alla complessità deibisogni socio-sanitari che lapatologia comporta". Le attivitàdi ALMA - Alzheimer Uniti riguar-dano soprattutto la consulenza

psicologica, gruppi di auto-aiuto,colloqui e cicli brevi di psicotera-pia per i familiari. Si organizza-no, in presenza di psicologi, alcu-ni gruppi di sostegno fra personeche assistono parenti affetti daAlzheimer o altre forme didemenza senile. In questi conte-sti possono verbalizzare, condivi-dere e scambiare emozioni,dubbi, preoccupazioni ed espe-rienze. Nella sede dell'associa-zione è inoltre possibile recupe-rare materiale e opuscoli infor-mativi-formativi sulla ma-lattia esu come gestirla. Molto utile per le famiglie è ilvolumetto "Consigli pratici allafamiglia del malato diAlzheimer", una guida che forni-

nell’attesa...

L’Associazione ALMA offre interventi concreti per migliorare le condizioni del paziente e della sua famiglia

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28 novembre 20117

veterinaria

Il telefonodell’Ordine deiV e t e r i n a r i

squilla spesso. Achiamare, però,non sono i mediciveterinari, bensì i

cittadini. Gli argomenti sonovari, ma la richiesta finale èsempre la stessa: conoscere ilnome dell’ospedale dove si pos-sono curare gli animali gratuita-mente o in convenzione.Purtroppo questo posto non esi-ste. Il Canile Municipale, infatti,si occupa esclusivamente dellecure di cani e gatti randagi.Siamo così costretti a dare unadelusione e a sentire l’amarezzadi chi, affezionato al proprio ani-male, non ha i soldi sufficientiper curarlo. Il Sistema SanitarioNazionale non prevede per glianimali domestici quello che pre-vede per i cittadini, perchéun’assistenza pubblica richiede-rebbe finanziamenti e comporte-rebbe l’istituzione di una tassasul possesso degli animali. Una soluzione, tuttavia, a costiabbastanza contenuti, c’è. È la

Assicurazione per i cani e i gatti: come risparmiare in tempo di crisi e curare gli amici animali

polizza assicurativa AmicoPets.La polizza copre, infatti, il 75%della spesa di alcune tipologie diinterventi chirurgici ai qualidevono essere sottoposti gli ani-mali domestici che ne abbianobisogno. Il primo passo per stipulare l’as-sicurazione è quello di registrarsial portale www.amicopets.it erichiedere la tessera sanitariacon chip al costo una tantum di28 euro. La tessera permette diavere on-line tutti i dati dell’ani-male e soprattutto la cartella cli-nica, utile se il cane o il gattohanno necessità di cure mentre sitrovano lontano da casa o in unazona del territorio italiano diver-sa da quella di residenza. Allatessera può, così, essere associa-ta l’assicurazione.L’assicurazione ha un costoannuo di 48 o di 60 euro. La dif-ferenza sta nel rimborso massimoper intervento: 600 euro nelprimo caso e 1000 nel secondo.Gli interventi rimborsabili sonostati stabiliti da uno studiodell’Associazione NazionaleMedici Veterinari, che ha valuta-

nazionale, anche negli ambulato-ri che non aderiscono all’iniziati-va, perché è possibile ottenere ilrimborso inviando la fatturadelle spese e la certificazionedell’avvenuto intervento. Le uni-che condizioni richieste al citta-dino sono che il loro cane siaidentificato con microchip e chel’animale abbia effettuato tuttele vaccinazioni.L’iniziativa, patrocinata dalMinistero della Salute, dallaFederazione Nazionale degliOrdini Veterinari e dall’enteNazionale per la Protezione degliAnimali, rappresenta un passoavanti verso la creazione di unsistema sanitario che coinvolgaanche gli amici a quattro zampe.e chissà che non possa influirepositivamente anche sul fenome-no del randagismo. La mancanzadi soldi per curare gli animali è,infatti, una delle principali causedell’abbandono. Il nostro pensie-ro va a quella signora spagnolache ci ha chiamati due mesi fa:non aveva soldi per l’affitto, manon voleva abbandonare il suocane.

di Katia Li Citra - Ordine dei Veterinari di Palermo - [email protected]

to l’incidenza dei casi che si pre-sentano negli ambulatori. Sonorimborsabili: amputazione del-l’arto, torsione dello stomaco,fratture scheletriche, ernie deldisco, rotture legamentose,taglio cesareo, rimozione dicorpo estraneo gastrico intesti-nale, ecc… Sono anche rimborsa-bili gli interventi chirurgici contraumi esterni e interni da inci-dente automobilistico. Il risarcimento comprende l’in-tervento, la degenza, le visite ele analisi ad esso legate. Lapolizza ha durata di un anno evalidità su tutto il territorio

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Lunedì 28 novembre - venerdì2 dicembre (turno 8)Calì R. via G. Roccella 251 (S. Rosalia) - tf. 091424071Del Castillo via del Manderino 3(Sferracavallo) - tf. 091530042Di Figlia L. via M. Marine 795(Acq. Corsari) - tf. 0916140132Orlando F. via N. Garzilli 56 tf. 0916251593Rappa S. via Leoni 83(p. Don Bosco) - tf. 091362335Roxas G. via La Mantia 101 (c.so.F. Aprile) - tf. 0916511703Sferlazzo M. p.zza Porta Montalto6 - tf. 0916511868Simonetti D. via Roma 333 (Postac.le) - tf. 091584067Ventimiglia B. via L. Da Vinci 319 -tf. 091408489Zasa v.le Strasburgo 306tf. 0916885445

Sabato 3 dicembre (turno 28)Agnello M. via P. Scaglione 10(Brunelleschi) - tf. 091202821Cacace F. p.zza S. Francesco DiPaola 51 - tf. 091588313Cottone C. viale Campania 27/atf. 091519263Del Castillo via del Manderino 3(Sferracavallo) - tf. 091530042Genovese D. corso Tukory 190tf. 0916514039Li Calzi G. via E. Amari 2 (ang. Crispi) - tf. 091 585383Mandalà F. via Villagrazia 575(Villagrazia) - tf. 091430168Puglisi via XXVII Maggio 32

(c.dei Mille) - tf. 0916214441Sciascia M. via Roma 113(Standa) - tf. 0916164339Sabato 3 - Domenica 4dicembre (turno 28)Alioto S. via Tindari 48 (BorgoNuovo) - tf. 091 311625Antica Farmacia Borsellino via G.Roccella 30 - tf. 091595377Barone M. V. c.so Calatafimi 210tf. 091422109Bosco R. via D’Amelio 42/B - tf.0916379587Ciancio S. via I. La Lumia 2/a(ang. Turati) - tf. 091582849Di Figlia D. via Oreto “08/210 tf. 0916171661Di Giorgio G. via F. Di Giovanni 55- tf. 0916884263

Di Mino S. p.zza O. ziino 31(Serradifalco) - tf. 0916814016Farmacia Sacro Cuore via P.peCamporeale 6/e - tf. 091214137Friscia I. c.so dei Mille 528/a tf. 091 6216115Guarisco & Di Vuolo via F. Baracca6 (Boccadifalco) - tf. 0916680744Liggio R. via L. Da Vinci 319 tf. 091408489Salem snc p.zza Beati Paoli 6(M.te di Pietà) - tf. 091588369Siagura L. via Dante 59(Sammartino) - tf. 091584722Spataro R. D. via Bordonaro 22(Verg. Maria) - tf. 091544858Tiberio snc via A. De Gasperi 221(p.zza Europa) - tf. 091527845Valerio C. via Cavour 79

(Prefettura) - tf. 091583195

Farmacie notturneAntica Farmacia Giustivia Giusti 8 - tf. 091309076Bonsignore v.le Regione Siciliana2322 - tf. 091400219Calì D. via M.se Roccaforte 108(ang. Cordova) - tf. 091361887Di Mino S. p.zza Ottavio ziino 31tf. 0916814016Farmacia della Statua p.zza Vitt.Veneto11 - tf. 091515209Fatta C. via S. Maria di Gesù 3(Guadagna) - tf. 091447268Fiera via I. Rabin (ang. via Rizzo) - tf. 091544894Inglese via M. Stabile 177 tf. 091334482Lo Cascio Mendola via Roma 1(Stazione) - tf. 0916162117Menni G. via Archimede 182 tf. 091 320461Orlando F. via N. Garzilli 56 tf. 0916251593Ponte Oreto via Oreto 322/atf. 091444537Re G. p.zza Giovanni Paolo II 32tf. 091521403Sacro Cuore p.zza P.pe Campo-reale 6/e - tf. 091214137Sferlazzo M. p.zza Porta Montalto 6 - tf. 0916511868Strasburgo v.le Strasburgo 202tf. 091527986Tulone via Aspromonte 97 tf. 091206017Verga E. c.so Calatafimi 468 tf. 091423785

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