PILASTRI E NODI 5 certificata EN 1504 - Mproducts.ltmproducts.lt/Katalogai/dwg...

4
20 Soluzioni per il consolidamento delle strutture in C.A., C.A.P. e prefabbricate 4 1 2 3 5 6 PILASTRI E NODI PRESCRIZIONE 1. Preparazione dei supporti. I supporti dovranno essere preparati e bonificati a regola d’arte, comunque seguendo le indicazioni e prescrizioni della D.L. In caso di supporti non degradati procedere con il semplice irruvidimento della superficie garantendo asperità di almeno 5 mm, la pulizia e rimozione di polveri e olii che possano compromettere l’adesione del sistema, mediante aria compressa o idropulitrice. In caso di supporto evidentemente degradato, non planare o danneggiato da eventi gravosi si procederà come di seguito descritto: eventuale rimozione in profondità del calcestruzzo ammalorato mediante scarifica meccanica o idrodemolizione, avendo cura di irruvidire il substrato con asperità di almeno 5 mm; eventuale rimozione di ruggine dai ferri d’armatura, che dovranno essere puliti mediante spazzolatura (manuale o meccanica) o sabbiatura; eventuale ricostruzione monolitica o rasatura della sezione mediante la geomalta tixotropica GEOLITE ® . Prima dell’applicazione del sistema di rinforzo provvedere sempre alla stondatura degli spigoli con raggio di curvatura minimo di 20 mm. 2. Applicazione del sistema di rinforzo. La realizzazione del sistema di rinforzo strutturale in fibra di acciaio Steel Reinforced Mortar (abbinamento di fibra di acciaio e malta minerale strutturale tixotropica a base di Geolegante ® ) andrà eseguita avendo cura di realizzare dei placcaggi ad anello intorno alla sezione del pilastro oggetto dell’intervento, con larghezza ed interasse da stabilire a cura di tecnico abilitato, con l’applicazione di una prima mano di GEOLITE ® , garantendo sul supporto una quantità di materiale sufficiente (spessore minimo 3 – 5 mm) per regolarizzarlo e per adagiare e inglobare il tessuto di rinforzo. Successivamente si procederà applicando, sulla matrice ancora fresca, il tessuto in fibra d’acciaio galvanizzato GEOSTEEL HARDWIRE (presagomato in funzione della geometria dell’elemento strutturale mediante l’impiego della PIEGATRICE GEOSTEEL), garantendo il perfetto inglobamento del nastro nello strato di matrice, esercitando una energica pressione con la spatola e avendo cura che la stessa malta fuoriesca dai trefoli per garantire così un’ottima adesione fra primo e secondo strato di matrice. Nei punti di giunzione longitudinale, si procederà a sovrapporre due strati di tessuto in fibra di acciaio per almeno 30 cm (o per il lato corto del pilastro). L’applicazione si concluderà con la rasatura finale protettiva (spessore 2 – 3 mm), sempre realizzata con GEOLITE ® , al fine di inglobare totalmente il rinforzo e chiudere eventuali vuoti sottostanti. In caso di strati successivi al primo, procedere con la posa del secondo strato di fibra sullo strato di matrice ancora fresca. Quando il rapporto tra i lati del pilastro è maggiore di due, per garantire un miglior effetto di confinamento, procedere con l’applicazione di sistemi di connessione realizzati con GEOSTEEL HARDWIRE, in abbinamento a INIETTORE&CONNETTORE GEOSTEEL, previa adeguata foratura dell’elemento in c.a., inghisando gli stessi all’interno del supporto mediante l’adesivo minerale epossidico GEOLITE ® GEL. Qualora il sistema di rinforzo venga installato in ambienti particolarmente aggressivi, o comunque si voglia garantire un’ulteriore protezione oltre a quella già fornita dalla geomalta, si consiglia l’applicazione finale della geopittura GEOLITE ® MICROSILICATO, da estendere, possibilmente, anche nelle zone non rinforzate. Se le opere sono a contatto permanente o occasionale con acqua, il ciclo sopracitato va sostituito con altro ciclo protettivo organico o con cemento osmotico, in funzione delle esigenze di cantiere e prescrizioni progettuali. AVVERTENZE GeoSteel Hardwire viene fornito in n. 2 grammature utili in funzione delle esigenze di calcolo: - GEOSTEEL G600 (grammatura: 670 g/mq; resistenza a trazione valore caratteristico > 3000 MPa; modulo elastico > 190 GPa; deformazione ultima a rottura > 2%; area effettiva di un trefolo 3x2 (5 fili) = 0,538 mmq; n° trefoli per cm = 1,57; spessore equivalente del nastro = 0,084 mm) - GEOSTEEL G2000 (grammatura: 2000 g/mq; resistenza a trazione valore caratteristico > 3000 MPa; modulo elastico > 190 GPa; deformazione ultima a rottura > 2%; area effettiva di un trefolo 3x2 (5 fili) = 0,538 mmq; n° trefoli per cm = 4,72; spessore equivalente del nastro = 0,254 mm) N.B.: questa soluzione è idonea per ogni classe di resistenza del calcestruzzo. Rinforzo di pilastri mediante placcaggio di confinamento con tessuti in fibra di acciaio galvanizzato UHTSS con geomalta minerale strutturale tixotropica certificata EN 1504 5 Preparazione delle superfici di supporto. Installazione del tessuto in fibra di acciaio GEOSTEEL G2000 e applicazione della seconda mano di GEOLITE ® . Smussatura degli spigoli del pilastro Applicazione della prima mano di GEOLITE ® . Piegatura del tessuto in fibra d’acciaio GEOSTEEL. Indicazione delle zone di tessuto dove effettuare le piegature. VOCE DI CAPITOLATO Rinforzo di pilastri in c.a. con placcaggio di confinamento, mediante l’utilizzo di sistema composito certificato da idoneo Laboratorio di cui all’art. 59 del DPR n. 380/2001, con comprovata esperienza e dotati di strumentazione adeguata per prove su sistemi FRCM, in accordo con le Linee Guida CNR-DT 200 R1/2013, realizzato con tessuto unidirezionale in fibra di acciaio galvanizzato Hardwire™ ad altissima resistenza (presagomato in funzione della geometria dell’elemento strutturale mediante impiego di idonea piegatrice certificata), formato da micro- trefoli di acciaio prodotti secondo norma ISO 16120-1/4 2011 fissati su una microrete in fibra di vetro, del peso netto di fibra di circa 2000 g/ mq – tipo GEOSTEEL G2000 di Kerakoll S.p.A. – caratteristiche tecniche certificate: resistenza a trazione valore caratteristico > 3000 MPa; modulo elastico > 190 GPa; deformazione ultima a rottura > 2%; area effettiva di un trefolo 3x2 (5 fili) = 0,538 mmq; n° trefoli per cm = 4,72 con avvolgimento dei fili ad elevato angolo di torsione conforme alla norma ISO 17832 2009; spessore equivalente del nastro = 0,254 mm, impregnato con una geomalta minerale certificata, eco-compatibile, tixotropica, a presa normale, a base di Geolegante ® e zirconia a reazione cristallina, a bassissimo contenuto di polimeri petrolchimici ed esente da fibre organiche, specifica per la passivazione, il ripristino, la rasatura e la protezione monolitica a durabilità garantita di strutture in calcestruzzo, GreenBuilding Rating ® Eco 3, provvista di marcatura CE e conforme ai requisiti prestazionali richiesti dalla Norma EN 1504-7 per la passivazione delle barre di armatura, dalla EN 1504-3, Classe R4 (stagionatura CC e PCC) per la ricostruzione volumetrica e la rasatura e dalla EN 1504-2 per la protezione delle superfici – tipo GEOLITE ® di Kerakoll S.p.A. – caratteristiche tecniche certificate: nessuna corrosione della barra metallica (EN 15183), resistenza a compressione a 28 gg > 55 MPa (EN 12190), resistenza a flessione a 28 gg > 10 MPa (EN 196/1), legame di aderenza a 28 gg > 2 MPa (EN 1542), modulo elastico E a 28 gg = 25 GPa (EN 13412), resistente alla carbonatazione (EN 13295), ritiro lineare < 0,3% (EN 12617-1), resistenza all’abrasione con perdita di peso del provino < 3000 mg (EN ISO 5470-1). L’intervento si svolge nelle seguente fasi: a) eventuale trattamento di ripristino delle superfici degradate, ammalorate, decoese o non planari (da contabilizzare a parte) e stondatura degli spigoli con raggio di curvatura di almeno 20 mm e bagnatura a rifiuto delle superfici; b) stesura di un primo strato di geomalta, di spessore di ca. 3 – 5 mm; c) con malta ancora fresca, procedere alla posa del tessuto in fibra di acciaio galvanizzato ad altissima resistenza, avendo cura di garantire una completa impregnazione del tessuto ed evitare la formazione di eventuali vuoti o bolle d’aria che possano compromettere l’adesione del tessuto alla matrice o al supporto; d) esecuzione del secondo strato di geomalta, di spessore di ca. 2 – 3 mm al fine di inglobare totalmente il tessuto di rinforzo e chiudere gli eventuali vuoti sottostanti; e) eventuale ripetizione delle fasi (c), e (d) per tutti gli strati successivi di rinforzo previsti da progetto; f) eventuale placcaggio con connettori metallici inghisati con adesivo minerale epossidico. È compresa la fornitura e posa in opera di tutti i materiali sopra descritti e quanto altro occorre per dare il lavoro finito. Sono esclusi: l’eventuale bonifica delle zone degradate e ripristino del substrato; i dispositivi di ancoraggio mediante connettori o piastre metalliche; le prove di accettazione del materiale; le indagini pre- e post-intervento; tutti i sussidi necessari per l’esecuzione dei lavori. Il prezzo è ad unità di superficie di rinforzo effettivamente posto in opera comprese le sovrapposizioni e le zone di ancoraggio.

Transcript of PILASTRI E NODI 5 certificata EN 1504 - Mproducts.ltmproducts.lt/Katalogai/dwg...

20 Soluzioni per il consolidamento delle strutture in C.A., C.A.P. e prefabbricate

41 2 3 5 6

PILASTRI E NODI

PRESCRIZIONE

1. Preparazione dei supporti. I supporti dovranno essere preparati e bonificati a regola d’arte, comunque seguendo le indicazioni e prescrizioni della D.L. In caso di supporti non degradati procedere con il semplice irruvidimento della superficie garantendo asperità di almeno 5 mm, la pulizia e rimozione di polveri e olii che possano compromettere l’adesione del sistema, mediante aria compressa o idropulitrice. In caso di supporto evidentemente degradato, non planare o danneggiato da eventi gravosi si procederà come di seguito descritto: eventuale rimozione in profondità del calcestruzzo ammalorato mediante scarifica meccanica o idrodemolizione, avendo cura di irruvidire il substrato con asperità di almeno 5 mm; eventuale rimozione di ruggine dai ferri d’armatura, che dovranno essere puliti mediante spazzolatura (manuale o meccanica) o sabbiatura; eventuale ricostruzione monolitica o rasatura della sezione mediante la geomalta tixotropica GEOLITE®.Prima dell’applicazione del sistema di rinforzo provvedere sempre alla stondatura degli spigoli con raggio di curvatura minimo di 20 mm.

2. Applicazione del sistema di rinforzo. La realizzazione del sistema di rinforzo strutturale in fibra di acciaio Steel Reinforced Mortar (abbinamento di fibra di acciaio e malta minerale strutturale tixotropica a base di Geolegante®) andrà eseguita avendo cura di realizzare dei placcaggi ad anello intorno alla sezione del pilastro oggetto dell’intervento, con larghezza ed interasse da stabilire a cura di tecnico abilitato, con l’applicazione di una prima mano di GEOLITE®, garantendo sul supporto una quantità di materiale sufficiente (spessore minimo 3 – 5 mm) per regolarizzarlo e per adagiare e inglobare il tessuto di rinforzo. Successivamente si procederà applicando, sulla matrice ancora fresca, il tessuto in fibra d’acciaio galvanizzato GEOSTEEL HARDWIRE (presagomato in funzione della geometria dell’elemento strutturale mediante l’impiego della PIEGATRICE GEOSTEEL), garantendo il perfetto inglobamento del nastro nello strato di matrice, esercitando una energica pressione con la spatola e avendo cura che la stessa malta fuoriesca dai trefoli per garantire così un’ottima adesione fra primo e secondo strato di matrice. Nei punti di giunzione longitudinale, si procederà a sovrapporre due strati di tessuto in fibra di acciaio per almeno 30 cm (o per il lato corto del pilastro). L’applicazione si concluderà con la rasatura finale protettiva (spessore 2 – 3 mm), sempre realizzata con GEOLITE®, al fine di inglobare totalmente il rinforzo e chiudere eventuali vuoti sottostanti. In caso di strati successivi al primo, procedere con la posa del secondo strato di fibra sullo strato di matrice ancora fresca.Quando il rapporto tra i lati del pilastro è maggiore di due, per garantire un miglior effetto di confinamento, procedere con l’applicazione di sistemi di connessione realizzati con GEOSTEEL HARDWIRE, in abbinamento a INIETTORE&CONNETTORE GEOSTEEL, previa adeguata foratura dell’elemento in c.a., inghisando gli stessi all’interno del supporto mediante l’adesivo minerale epossidico GEOLITE® GEL.Qualora il sistema di rinforzo venga installato in ambienti particolarmente aggressivi, o comunque si voglia garantire un’ulteriore protezione oltre a quella già fornita dalla geomalta, si consiglia l’applicazione finale della geopittura GEOLITE® MICROSILICATO, da estendere, possibilmente, anche nelle zone non rinforzate. Se le opere sono a contatto permanente o occasionale con acqua, il ciclo sopracitato va sostituito con altro ciclo protettivo organico o con cemento osmotico, in funzione delle esigenze di cantiere e prescrizioni progettuali.

AVVERTENZE GeoSteel Hardwire viene fornito in n. 2 grammature utili in funzione delle esigenze di calcolo:

- GEOSTEEL G600 (grammatura: 670 g/mq; resistenza a trazione valore caratteristico > 3000 MPa; modulo elastico > 190 GPa; deformazione ultima a rottura > 2%; area effettiva di un trefolo 3x2 (5 fili) = 0,538 mmq; n° trefoli per cm = 1,57; spessore equivalente del nastro = 0,084 mm)

- GEOSTEEL G2000 (grammatura: 2000 g/mq; resistenza a trazione valore caratteristico > 3000 MPa; modulo elastico > 190 GPa; deformazione ultima a rottura > 2%; area effettiva di un trefolo 3x2 (5 fili) = 0,538 mmq; n° trefoli per cm = 4,72; spessore equivalente del nastro = 0,254 mm)

N.B.: questa soluzione è idonea per ogni classe di resistenza del calcestruzzo.

Rinforzo di pilastri mediante placcaggio di confinamento con tessuti in fibra di acciaio galvanizzato UHTSS con geomalta minerale strutturale tixotropica certificata EN 15045

Preparazione delle superfici di supporto. Installazione del tessuto in fibra di acciaio GEOSTEEL G2000 e applicazione della seconda mano di GEOLITE®.

Smussatura degli spigoli del pilastro Applicazione della prima mano di GEOLITE®. Piegatura del tessuto in fibra d’acciaio GEOSTEEL.Indicazione delle zone di tessuto dove effettuare le piegature.

VOCE DI CAPITOLATO

Rinforzo di pilastri in c.a. con placcaggio di confinamento, mediante l’utilizzo di sistema composito certificato da idoneo Laboratorio di cui all’art. 59 del DPR n. 380/2001, con comprovata esperienza e dotati di strumentazione adeguata per prove su sistemi FRCM, in accordo con le Linee Guida CNR-DT 200 R1/2013, realizzato con tessuto unidirezionale in fibra di acciaio galvanizzato Hardwire™ ad altissima resistenza (presagomato in funzione della geometria dell’elemento strutturale mediante impiego di idonea piegatrice certificata), formato da micro-trefoli di acciaio prodotti secondo norma ISO 16120-1/4 2011 fissati su una microrete in fibra di vetro, del peso netto di fibra di circa 2000 g/mq – tipo GEOSTEEL G2000 di Kerakoll S.p.A. – caratteristiche tecniche certificate: resistenza a trazione valore caratteristico > 3000 MPa; modulo elastico > 190 GPa; deformazione ultima a rottura > 2%; area effettiva di un trefolo 3x2 (5 fili) = 0,538 mmq; n° trefoli per cm = 4,72 con avvolgimento dei fili ad elevato angolo di torsione conforme alla norma ISO 17832 2009; spessore equivalente del nastro = 0,254 mm, impregnato con una geomalta minerale certificata, eco-compatibile, tixotropica, a presa normale, a base di Geolegante® e zirconia a reazione cristallina, a bassissimo contenuto di polimeri petrolchimici ed esente da fibre organiche, specifica per la passivazione, il ripristino, la rasatura e la protezione monolitica a durabilità garantita di strutture in calcestruzzo, GreenBuilding Rating® Eco 3, provvista di marcatura CE e conforme ai requisiti prestazionali richiesti dalla Norma EN 1504-7 per la passivazione delle barre di armatura, dalla EN 1504-3, Classe R4 (stagionatura CC e PCC) per la ricostruzione volumetrica e la rasatura e dalla EN 1504-2 per la protezione delle superfici – tipo GEOLITE® di Kerakoll S.p.A. – caratteristiche tecniche certificate: nessuna corrosione della barra metallica (EN 15183), resistenza a compressione a 28 gg > 55 MPa (EN 12190), resistenza a flessione a 28 gg > 10 MPa (EN 196/1), legame di aderenza a 28 gg > 2 MPa (EN 1542), modulo elastico E a 28 gg = 25 GPa (EN 13412), resistente alla carbonatazione (EN 13295), ritiro lineare < 0,3% (EN 12617-1), resistenza all’abrasione con perdita di peso del provino < 3000 mg (EN ISO 5470-1). L’intervento si svolge nelle seguente fasi: a) eventuale trattamento di ripristino delle superfici degradate, ammalorate, decoese o non planari (da contabilizzare a parte) e stondatura degli spigoli con raggio di curvatura di almeno 20 mm e bagnatura a rifiuto delle superfici; b) stesura di un primo strato di geomalta, di spessore di ca. 3 – 5 mm; c) con malta ancora fresca, procedere alla posa del tessuto in fibra di acciaio galvanizzato ad altissima resistenza, avendo cura di garantire una completa impregnazione del tessuto ed evitare la formazione di eventuali vuoti o bolle d’aria che possano compromettere l’adesione del tessuto alla matrice o al supporto; d) esecuzione del secondo strato di geomalta, di spessore di ca. 2 – 3 mm al fine di inglobare totalmente il tessuto di rinforzo e chiudere gli eventuali vuoti sottostanti; e) eventuale ripetizione delle fasi (c), e (d) per tutti gli strati successivi di rinforzo previsti da progetto; f) eventuale placcaggio con connettori metallici inghisati con adesivo minerale epossidico. È compresa la fornitura e posa in opera di tutti i materiali sopra descritti e quanto altro occorre per dare il lavoro finito. Sono esclusi: l’eventuale bonifica delle zone degradate e ripristino del substrato; i dispositivi di ancoraggio mediante connettori o piastre metalliche; le prove di accettazione del materiale; le indagini pre- e post-intervento; tutti i sussidi necessari per l’esecuzione dei lavori. Il prezzo è ad unità di superficie di rinforzo effettivamente posto in opera comprese le sovrapposizioni e le zone di ancoraggio.

Soluzioni per il consolidamento delle strutture in C.A., C.A.P. e prefabbricate 21

PILASTRI E NODI

3

1

4

5

2

E' possbilie ottimizzare la disposizione del rinforzo per aumentarela capacità flessionale oltre che quella a confinamento e a taglio.Nel caso del sistema di rinforzo a solo confinamento e taglio nonè necessario prevedere l'ancoraggio alle strutture orizzontaliesistenti.

PROSPETTOCONFINAMENTO DEL PILASTRO MEDIANTE FASCIATURA

CONTINUA CON GEOSTEEL G600/G2000

PROSPETTOCONFINAMENTO DEL PILASTRO MEDIANTE FASCIATURA

DISCONTINUA CON GEOSTEEL G600/G2000

VISTA ASSONOMETRICACONFINAMENTO DEL PILASTRO

RINFORZO DI PILASTRI MEDIANTEPLACCAGGIO DI CONFINAMENTO CONTESSUTI IN FIBRA DI ACCIAIOGALVANIZZATO UHTSS CON GEOMALTAMINERALE STRUTTURALE TIXOTROPICACERTIFICATA EN 1504

PILASTRO A SEZIONE RETTANGOLARE- SEZ A-A' - SEZ B-B'

PILASTRO A SEZIONE QUADRATA

SOLUZIONI ALTERNATIVE PER CONFINAMENTODISCONTINUO

AGGIUNTA DI FIBRELONGITUDINALI PER

L'INCREMENTODELLA RESISTENZA

FLESSIONALE

FIBRE TRASVERSALIPER L'INCREMENTO

DELLA RESISTENZA ACONFINAMENTO E

TAGLIO

Un adeguato confinamento degli elementi di c.a. può determinare un miglioramento delle prestazioni dell'elemento strutturale,consentendo di incrementare:- la resistenza ultima e la corrispondente deformazione ultima di elementi sollecitati da sforzo normale centrato o con piccola eccentricità;- la duttilità e, congiuntamente all'impiego di rinforzi longitudinali (§ 4.2.2.4 e Appendice F), la resistenza ultima di elementi pressoinflessi.(2) Il confinamento di elementi di c.a. può essere realizzato con tessuti o lamine di FRP disposti sul contorno in modo da costituire unafasciatura esterna continua o discontinua.

(3)P L'incremento della resistenza a compressione e della corrispondente deformazione ultima del calcestruzzo confinato con FRPdipendono dalla pressione di confinamento applicata. Quest'ultima è funzione della rigidezza del sistema di rinforzo e della forma dellasezione trasversale dell'elemento confinato.[...](5)P Un sistema confinante realizzato con FRP (elastico fino a rottura), a differenza di uno realizzato con acciaio (elasto-plastico), esercitauna pressione laterale strettamente crescente all'aumentare della dilatazione trasversale dell'elemento confinato. (CNR - DT 200 R1/2012 § 4.5.1.)

PREPARAZIONE DEL SUBSTRATO: EVENTUALE RIMOZIONE INPROFONDITA DI CALCESTRUZZO AMMALORATO (ASPERITA' DI ALMENO 5mm). EVENTUALE RIMOZIONE DI RUGGINE DAI FERRI D’ARMATURA.PULIZIA DEL SUBSTRATO DA RESIDUI DI POLVERE, GRASSO, OLII EALTRE SOSTANZE CONTAMINANTI. BAGNARE IL SUPPORTO FINO A CHESIA SATURO, MA PRIVO DI ACQUA IN SUPERFICIE

(1) Dopo aver accertato la qualità del substrato ed aver eventualmenteprovveduto al ripristino del calcestruzzo ammalorato ed al trattamento dellebarre metalliche, può essere opportuno ricorrere ad un ulterioreprovvedimento di sabbiatura a carico della superficie interessata dal rinforzo.[...](2) Nel caso in cui si operi su una superficie di calcestruzzo che nonnecessiti di ripristino, ma che sia di qualità scadente, è opportuno valutare lapossibilità di applicare su di essa un consolidante.(3) [...] In generale, è necessario verificare che sulla superficie diapplicazione del rinforzo non siano presenti polveri, grassi, idrocarburi etensioattivi.(CNR - DT 200 R1/2012 § 4.8.1.3.)

®

® PER UNO SPESSORE DI 2-3 mmPER INGLOBARE IL RINFORZO E CHIUDERE EVENTUALI VUOTI. SE INPRESENZA DI AMBIENTI PARTICOLARMENTE AGGRESSIVI O PERUN'ULTERIORE PROTEZIONE, SI CONSIGLIA L'APPLICAZIONE DI GEOLITE®

MICROSILICATO

EVENTUALE INTONACO DA DEMOLIRE E RICOSTRUIRE DOPOL'INTERVENTO DI RINFORZO

1

2

3

4

5

1

2

3

4

5

Il confinamento con FRP dielementi a sezione quadrata orettangolare produce incrementisolo marginali della resistenza acompressione. Ne consegue cheapplicazioni di questo generedevono essere attentamentevagliate ed analizzate.[...]si può ritenere, con buonaapprossimazione, che l'area dicalcestruzzo effettivamenteconfinata sia solo un'aliquota diquella complessiva. La motivazionedi tale comportamento è daattribuirsi all'"effetto arco" che simanifesta all'interno della sezione;tale effetto dipende dal valore delraggio di arrotondamento deglispigoli, rc (§4.8.2.2.).[...]In assenza di adeguate provesperimentali, che ne comprovino alcontrario l'efficacia, non vaconsiderato l'effetto del confina-mento su sezioni rettangolari per lequali b/h>2, ovvero max (b,h) >900 mm.

L'intervento di confinamento conFRP risulta particolarmenteefficace se adottato su elementi asezione circolare soggetti acompressione centrata o conpiccola eccentricità.In presenza di fibre disposte indirezione trasversale all'asselongitudinale dell'elemento, il si-stema di rinforzo induce sullasuperficie di contatto unapressione laterale pressochèuniforme, che si opponeall'espansione radialedell'elemento compresso

(CNR - DT 200 R1/2012 §4.5.2.1.1.)

Negli interventi di rinforzo ataglio, torsione e confinamentoè opportuno procedere ad unpreventivo arrotondamentodegli spigoli degli elementirinforzati, allo scopo di evitarepericolose concentrazioni ditensione ivi localizzate, chepotrebbero provocare unarottura prematura delcomposito. Il raggio dicurvatura, dell'arrotondamentodeve essere almeno pari a 20mm.(CNR - DT 200 R1/2012 §4.8.2.2.)

Per ottenere un efficace confinamento è buona norma disporre le fibre delcomposito in direzione perpendicolare all'asse dell'elemento.Nel caso di disposizione ad elica, l'efficacia del confinamento vaopportunamente valutata(CNR - DT 200 R1/2012 § 4.5.2.)

Nel caso di fasciatura discontinua è opportuno che la distanza netta fra lestrisce rispetti la limitazione p'f ≤ dmin / 2(CNR - DT 200 R1/2012 § 4.5.2.1.)

ANCORAGGIO INFONDAZIONE CON

GEOLITE® GEL

SEZIONE RETTANGOLARE A-A'CONFINAMENTO DEL PILASTRO MEDIANTEFASCIATURA CONTINUA O DISCONTINUA

SEZIONE CIRCOLARE A-A'CONFINAMENTO DEL PILASTRO MEDIANTEFASCIATURA CONTINUA O DISCONTINUA

Deve essere prevista unalunghezza di ancoraggioalmeno pari a 200 mm. Inalternativa, è possibile l'impiegodi connettori meccanici.

Nota bene: questa soluzione è idonea per ogni classe diresistenza del calcestruzzo.

22 Soluzioni per il consolidamento delle strutture in C.A., C.A.P. e prefabbricate

41 2 3 5 6

PILASTRI E NODI

PRESCRIZIONE

1. Preparazione dei supporti. I supporti dovranno essere preparati e bonificati a regola d’arte, comunque seguendo le indicazioni e prescrizioni della D.L. In caso di supporti non degradati procedere con la semplice pulizia e rimozione di polveri e olii che possano compromettere l’adesione del sistema, mediante aria compressa o idropulitrice. In caso di supporto evidentemente degradato, non planare o danneggiato da eventi gravosi si procederà come di seguito descritto: eventuale rimozione in profondità del calcestruzzo ammalorato mediante scarifica meccanica o idrodemolizione, avendo cura di irruvidire il substrato con asperità di almeno 5 mm; eventuale rimozione di ruggine dai ferri d’armatura, che dovranno essere puliti mediante spazzolatura (manuale o meccanica) o sabbiatura; eventuale ricostruzione monolitica o rasatura della sezione mediante la geomalta tixotropica GEOLITE®.Prima dell’applicazione del sistema di rinforzo provvedere sempre alla stondatura degli spigoli con raggio di curvatura minimo di 20 mm.

2. Applicazione del sistema di rinforzo. La realizzazione del sistema di rinforzo strutturale in fibra di acciaio Steel Reinforced Polymer (abbinamento di fibra di acciaio e adesivo minerale epossidico) andrà eseguita avendo cura di realizzare dei placcaggi ad anello intorno alla sezione del pilastro oggetto dell’intervento, con larghezza ed interasse da stabilire a cura di tecnico abilitato, previa eventuale regolarizzazione del supporto mediante GEOLITE®, con l’applicazione, ad avvenuta maturazione dei trattamenti preventivi descritti, di una prima mano dell’adesivo minerale epossidico GEOLITE® GEL, garantendo sul supporto una quantità di materiale sufficiente (spessore medio 2 – 3 mm) per adagiare e inglobare il tessuto di rinforzo. Successivamente si procederà applicando, sulla matrice ancora fresca, il tessuto in fibra d’acciaio galvanizzato GEOSTEEL HARDWIRE (presagomato in funzione della geometria dell’elemento strutturale mediante impiego della PIEGATRICE GEOSTEEL), garantendo il perfetto inglobamento del nastro nello strato di matrice, esercitando una energica pressione con spatola o rullo in acciaio e avendo cura che la stessa fuoriesca dai trefoli, garantendo così un’ottima adesione fra primo e secondo strato di matrice. Nei punti di giunzione longitudinale, si procederà a sovrapporre due strati di tessuto in fibra di acciaio per almeno 15 cm. L’applicazione si concluderà con la rasatura finale protettiva, impiegando un quantitativo di adesivo necessario (spessore medio 1-2 mm) per il totale ricoprimento del tessuto in acciaio, agendo fresco su fresco. In caso di strati successivi al primo, procedere con la posa del secondo strato di fibra sullo strato di matrice ancora fresca. Nel caso in cui il sistema installato debba essere intonacato o mascherato mediante rasatura, si procederà, a resina ancora fresca, con uno spruzzo di quarzo minerale per facilitare l’aggrappo degli strati successivi.Quando il rapporto tra i lati del pilastro è maggiore di due, per garantire un miglior effetto di confinamento, procedere con l’applicazione di sistemi di connessione realizzati con GEOSTEEL HARDWIRE, in abbinamento a INIETTORE&CONNETTORE GEOSTEEL, previa adeguata foratura dell’elemento in c.a., inghisando gli stessi all’interno del supporto mediante l’adesivo minerale epossidico GEOLITE® GEL.Qualora il sistema di rinforzo venga installato in ambienti particolarmente aggressivi, o comunque si voglia garantire un’ulteriore protezione oltre a quella già fornita dalla matrice, si consiglia l’applicazione finale della pittura elastomerica KERAKOVER ECO ACRILEX FLEX, da estendere, possibilmente, anche nelle zone non rinforzate. Se le opere sono a contatto permanente o occasionale con acqua, il ciclo sopracitato va sostituito con altro ciclo protettivo organico o con cemento osmotico, in funzione delle esigenze di cantiere e prescrizioni progettuali.

AVVERTENZE GeoSteel Hardwire viene fornito in n. 3 grammature utili in funzione delle esigenze di calcolo:

- GEOSTEEL G600 (grammatura: 670 g/mq; resistenza a trazione valore caratteristico > 3000 MPa; modulo elastico > 190 GPa; deformazione ultima a rottura > 2%; area effettiva di un trefolo 3x2 (5 fili) = 0,538 mmq; n° trefoli per cm = 1,57; spessore equivalente del nastro = 0,084 mm)

- GEOSTEEL G2000 (grammatura: 2000 g/mq; resistenza a trazione valore caratteristico > 3000 MPa; modulo elastico > 190 GPa; deformazione ultima a rottura > 2%; area effettiva di un trefolo 3x2 (5 fili) = 0,538 mmq; n° trefoli per cm = 4,72; spessore equivalente del nastro = 0,254 mm)

Rinforzo di pilastri mediante placcaggio di confinamento con tessuti in fibra di acciaio galvanizzato UHTSS con adesivo epossidico certificato EN 15046

- GEOSTEEL G3300 (grammatura: 3300 g/mq; resistenza a trazione valore caratteristico > 3000 MPa; modulo elastico > 190 GPa; deformazione ultima a rottura > 2%; area effettiva di un trefolo 3x2 (5 fili) = 0,538 mmq; n° trefoli per cm = 7,09; spessore equivalente del nastro = 0,381 mm)

N.B.: questa soluzione è idonea per ogni classe di resistenza del calcestruzzo.

Installazione del tessuto in fibra d’acciaio GEOSTEEL G3300 e applicazione della seconda mano di GEOLITE® GEL.

Preparazione delle superfici di supporto.Smussatura degli spigoli del pilastro. Indicazione delle zone di tessuto dove effettuare le piegature. Piegatura del tessuto in fibra d’acciaio GEOSTEEL. Applicazione della prima mano di GEOLITE® GEL.

VOCE DI CAPITOLATO

Rinforzo di pilastri in c.a. con placcaggio di confinamento, mediante l’utilizzo di sistema composito certificato da idoneo Laboratorio di cui all’art. 59 del DPR n. 380/2001, con comprovata esperienza e dotati di strumentazione adeguata per prove su sistemi FRP, in accordo con le Linee Guida CNR-DT 200 R1/2013 realizzato con tessuto unidirezionale in fibra di acciaio galvanizzato Hardwire™ ad altissima resistenza (presagomato in funzione della geometria dell’elemento strutturale mediante impiego di idonea piegatrice certificata), formato da micro-trefoli di acciaio prodotti secondo norma ISO 16120-1/4 2011 fissati su una microrete in fibra di vetro, del peso netto di fibra di circa 3300 g/mq – tipo GEOSTEEL G3300 di Kerakoll S.p.A. – caratteristiche tecniche certificate: resistenza a trazione valore caratteristico > 3000 MPa; modulo elastico > 190 GPa; deformazione ultima a rottura > 2%; area effettiva di un trefolo 3x2 (5 fili) = 0,538 mmq; n° trefoli per cm = 7,09 con avvolgimento dei fili ad elevato angolo di torsione conforme alla norma ISO 17832 2009; spessore equivalente del nastro = 0,381 mm, impregnato con adesivo minerale epossidico eco-compatibile, in gel, per incollaggi strutturali di tessuti in fibra di acciaio galvanizzato o altri materiali compositi in genere, GreenBuilding Rating® Eco 4, provvisto di marcatura CE e conforme ai requisiti prestazionali richiesti dalla Norma EN 1504-4, senza la necessità d’impiego di primer di aggrappo – tipo GEOLITE® GEL di Kerakoll S.p.A. – caratteristiche tecniche certificate: Euroclasse di reazione al fuoco C -s2,d0 (EN 13501-1); emissione di sostanze organiche volatili EC1 plus certificato GEV-Emicode; IAQ-Active metodo JRC; resistenza a trazione adesiva su cls con tessuti di rinforzo GeoSteel G Hardwire in singolo e doppio strato > 4 MPa (EN 24624); temperatura di transizione vetrosa > 60 °C (EN 12614); resistenza al taglio > 20 MPa (EN 12188); ritiro lineare < 0,005% (EN 12617-1); modulo elastico a flessione > 2500 MPa (EN ISO 178). L’intervento si svolge nelle seguente fasi: a) eventuale trattamento di ripristino delle superfici degradate, ammalorate, decoese o non planari (da contabilizzare a parte) e stondatura degli spigoli con raggio di curvatura di almeno 20 mm; b) stesura di un primo strato di spessore di ca. 2-3 mm, di adesivo minerale epossidico; c) con adesivo ancora fresco, procedere alla posa del tessuto in fibra di acciaio galvanizzato ad altissima resistenza, avendo cura di garantire una completa impregnazione del tessuto ed evitare la formazione di eventuali vuoti o bolle d’aria che possano compromettere l’adesione del tessuto alla matrice o al supporto; d) esecuzione del secondo strato di matrice, fino a completa copertura del tessuto di rinforzo di spessore di circa 1-2 mm; e) eventuale ripetizione delle fasi (c), e (d) per tutti gli strati successivi di rinforzo previsti da progetto; f) eventuale placcaggio con connettori metallici inghisati con adesivo minerale epossidico. È compresa la fornitura e posa in opera di tutti i materiali sopra descritti e quanto altro occorre per dare il lavoro finito. Sono esclusi: l’eventuale bonifica delle zone degradate e ripristino del substrato; i dispositivi di ancoraggio mediante connettori o piastre metalliche; le prove di accettazione del materiale; le indagini pre- e post-intervento; tutti i sussidi necessari per l’esecuzione dei lavori. Il prezzo è ad unità di superficie di rinforzo effettivamente posto in opera comprese le sovrapposizioni e zone di ancoraggio.

Soluzioni per il consolidamento delle strutture in C.A., C.A.P. e prefabbricate 23

PILASTRI E NODI

3

1

4

5

2

PROSPETTOCONFINAMENTO DEL PILASTRO MEDIANTE

FASCIATURA CONTINUA CON GEOSTEEL G600/G2000/G3300

PROSPETTOCONFINAMENTO DEL PILASTRO MEDIANTE FASCIATURA

DISCONTINUA CON GEOSTEEL G600/G2000/G3300

VISTA ASSONOMETRICACONFINAMENTO DEL PILASTRO

RINFORZO DI PILASTRI MEDIANTE PLACCAGGIO DI CONFINAMENTO CON TESSUTI DI FIBRA DI ACCIAIO GALVANIZZATO UHTSS CON ADESIVO EPOSSIDICO CERTIFICATO EN 1504

PILASTRO A SEZIONE RETTANGOLARE- SEZ A-A' - SEZ B-B'

PILASTRO A SEZIONE QUADRATA

Per ottenere un efficace confinamento è buona norma disporre le fibre delcomposito in direzione perpendicolare all'asse dell'elemento.Nel caso di disposizione ad elica, l'efficacia del confinamento vaopportunamente valutata(CNR - DT 200 R1/2012 § 4.5.2.)

Nel caso di fasciatura discontinua è opportuno che la distanza netta fra lestrisce rispetti la limitazione p'f ≤ dmin / 2(CNR - DT 200 R1/2012 § 4.5.2.1.)

Il confinamento con FRP dielementi a sezione quadrata orettangolare produce incrementisolo marginali della resistenza acompressione. Ne consegue cheapplicazioni di questo generedevono essere attentamentevagliate ed analizzate.[...]si può ritenere, con buonaapprossimazione, che l'area dicalcestruzzo effettivamenteconfinata sia solo un'aliquota diquella complessiva. La motivazionedi tale comportamento è daattribuirsi all'"effetto arco" che simanifesta all'interno della sezione;tale effetto dipende dal valore delraggio di arrotondamento deglispigoli, rc (§4.8.2.2.).[...]In assenza di adeguate provesperimentali, che ne comprovino alcontrario l'efficacia, non vaconsiderato l'effetto del confina-mento su sezioni rettangolari per lequali b/h>2, ovvero max (b,h) >900 mm.

L'intervento di confinamento conFRP risulta particolarmenteefficace se adottato su elementi asezione circolare soggetti acompressione centrata o conpiccola eccentricità.In presenza di fibre disposte indirezione trasversale all'asselongitudinale dell'elemento, il si-stema di rinforzo induce sullasuperficie di contatto unapressione laterale pressochèuniforme, che si opponeall'espansione radialedell'elemento compresso.

(CNR - DT 200 R1/2012 §4.5.2.1.1.)

Deve essere prevista unalunghezza di ancoraggioalmeno pari a 200 mm. Inalternativa, è possibile l'impiegodi connettori meccanici.

SEZIONE RETTANGOLARE A-A'CONFINAMENTO DEL PILASTRO MEDIANTEFASCIATURA CONTINUA O DISCONTINUA

SEZIONE CIRCOLARE A-A'CONFINAMENTO DEL PILASTRO MEDIANTEFASCIATURA CONTINUA O DISCONTINUA

(1) Dopo aver accertato la qualità del substrato ed aver eventualmenteprovveduto al ripristino del calcestruzzo ammalorato ed al trattamento dellebarre metalliche, può essere opportuno ricorrere ad un ulterioreprovvedimento di sabbiatura a carico della superficie interessata dal rinforzo.[...](2) Nel caso in cui si operi su una superficie di calcestruzzo che nonnecessiti di ripristino, ma che sia di qualità scadente, è opportuno valutare lapossibilità di applicare su di essa un consolidante.(3) [...] In generale, è necessario verificare che sulla superficie diapplicazione del rinforzo non siano presenti polveri, grassi, idrocarburi etensioattivi.(CNR - DT 200 R1/2012 § 4.8.1.3.)

®

® PER UNO SPESSORENECESSARIO, CIRCA 1-2 mm, A RICOPRIRE TOTALMENTE IL TESSUTO, AVENDOCURA DI AGIRE FRESCO SU FRESCO. SE IN PRESENZA DI AMBIENTIPARTICOLARMENTE AGGRESSIVI O PER UN'ULTERIORE PROTEZIONE, SICONSIGLIA L'APPLICAZIONE DI KERAKOVER ECO ACRILEX FLEX

1

2

3

4

5

1

2

3

4

5

Negli interventi di rinforzo ataglio, torsione e confinamentoè opportuno procedere ad unpreventivo arrotondamentodegli spigoli degli elementirinforzati, allo scopo di evitarepericolose concentrazioni ditensione ivi localizzate, chepotrebbero provocare unarottura prematura delcomposito. Il raggio dicurvatura, dell'arrotondamentodeve essere almeno pari a 20mm.(CNR - DT 200 R1/2012 §4.8.2.2.)

SOLUZIONI ALTERNATIVE PER CONFINAMENTODISCONTINUO

AGGIUNTA DI FIBRELONGITUDINALI PER

L'INCREMENTODELLA RESISTENZA

FLESSIONALE

FIBRE TRASVERSALIPER L'INCREMENTO

DELLA RESISTENZA ACONFINAMENTO E

TAGLIO

ANCORAGGIO INFONDAZIONE CON

GEOLITE® GEL

E' possbilie ottimizzare la disposizione del rinforzo per aumentarela capacità flessionale oltre che quella a confinamento e a taglio.Nel caso del sistema di rinforzo a solo confinamento e taglio nonè necessario prevedere l'ancoraggio alle strutture orizzontaliesistenti.

EVENTUALE INTONACO DA DEMOLIRE E RICOSTRUIRE DOPOL'INTERVENTO DI RINFORZO. SI CONSIGLIA UNO STRATO DI QUARZOMINERALE SPOLVERATO A FRESCO SULLA RASATURA FINALE PERL'AGGRAPPO DEGLI STRATI SUCCESSIVI AL RINFORZO

PREPARAZIONE DEL SUBSTRATO: EVENTUALE RIMOZIONE INPROFONDITA DI CALCESTRUZZO AMMALORATO (ASPERITA' DI ALMENO 5mm). EVENTUALE RIMOZIONE DI RUGGINE DAI FERRI D’ARMATURA.PULIZIA DEL SUBSTRATO DA RESIDUI DI POLVERE, GRASSO, OLII EALTRE SOSTANZE CONTAMINANTI. BAGNARE IL SUPPORTO FINO A CHESIA SATURO, MA PRIVO DI ACQUA IN SUPERFICIE

Un adeguato confinamento degli elementi di c.a. può determinare un miglioramento delle prestazioni dell'elemento strutturale,consentendo di incrementare:- la resistenza ultima e la corrispondente deformazione ultima di elementi sollecitati da sforzo normale centrato o con piccola eccentricità;- la duttilità e, congiuntamente all'impiego di rinforzi longitudinali (§ 4.2.2.4 e Appendice F), la resistenza ultima di elementi pressoinflessi.(2) Il confinamento di elementi di c.a. può essere realizzato con tessuti o lamine di FRP disposti sul contorno in modo da costituire unafasciatura esterna continua o discontinua.

(3)P L'incremento della resistenza a compressione e della corrispondente deformazione ultima del calcestruzzo confinato con FRPdipendono dalla pressione di confinamento applicata. Quest'ultima è funzione della rigidezza del sistema di rinforzo e della forma dellasezione trasversale dell'elemento confinato.[...](5)P Un sistema confinante realizzato con FRP (elastico fino a rottura), a differenza di uno realizzato con acciaio (elasto-plastico), esercitauna pressione laterale strettamente crescente all'aumentare della dilatazione trasversale dell'elemento confinato. (CNR - DT 200 R1/2012 § 4.5.1.)

Nota bene: questa soluzione è idonea per ogni classe diresistenza del calcestruzzo.