PIER LUIGI NERVI Architetture per lo Sport - maxxi.art€¦ · PIER LUIGI NERVI Architetture per lo...

12
PIER LUIGI NERVI Architetture per lo Sport Sperimentazioni, idee, metodo e abilità del geniale ingegnere e costruttore italiano 5 febbraio – 2 ottobre 2016 www.fondazionemaxxi.it #PierLuigiNervi Un materiale nuovo e nuovi temi, conducono necessariamente a una nuova architettura (Pier Luigi Nervi) Roma 4 febbraio 2016. Stadi dalle strutture innovative, trampolini che sono diventati icone, centri sportivi con cupole di cemento che sembrano merletti, nella lunghissima carriera di Pier Luigi Nervi (1891 – 1979) la ricerca sugli impianti sportivi è un filo rosso mai interrotto. Dal primo stadio realizzato a Firenze nel 1929 al Kuwait Sports Centre del 1968, 22 progetti e le loro storie costruiscono la mostra Pier Luigi Nervi. Architetture per lo Sport a cura di Micaela Antonucci con Annalisa Trentin e Tomaso Trombetti dell’Università di Bologna al MAXXI dal 5 febbraio al 2 ottobre 2016. “La mostra ripercorre la genesi costruttiva e formale delle architetture per lo sport di Pier Luigi Nervi - dagli stadi per il calcio ai palazzetti per lo sport alle piscine- che nell’immaginario collettivo sono state e sono tutt’oggi lo straordinario scenario delle manifestazioni sportive” dice Margherita Guccione Direttore MAXXI Architettura. Un modello di successo, tra le più significative espressioni ante litteram del made in Italy, riferimento fondante per l’architettura e l’ingegneria contemporanee”. La mostra comprende oltre 100 tra fotografie, disegni originali, documenti provenienti dal ricco patrimonio dell’Archivio Pier Luigi Nervi, che fa parte della collezione MAXXI Architettura, presentati insieme ai quattro modelli degli stadi di Firenze, Roma, Swindon, Kuwait realizzati dal LaMo e dal LaMoViDA (Laboratorio Modelli di Architettura e Laboratorio di Modellazione e Visualizzazione Digitale per l’Architettura) dell’Università di Bologna. Organizzata secondo una successione cronologica, la mostra raccoglie le opere in tre sezioni: Sperimentazioni e innovazioni (1929/49), Campione del cemento (1950/60), Dall’Italia al mondo (1961/79), con una particolare attenzione agli stadi per il calcio. Il percorso si apre con una successione di pannelli fotografici su cui vengono riportati i principali progetti di Nervi dedicati a impianti sportivi, gli stessi pannelli che erano attaccati alle pareti dello Studio Nervi al fine di illustrare il suo lavoro ai committenti pubblici e privati: tra questi anche due ingrandimenti dei francobolli realizzati nel 1960 in occasione delle Olimpiadi di Roma con il Palazzo e il Palazzetto dello Sport. La prima sezione della mostra Sperimentazioni e innovazioni (1929/49) racconta il processo che ha portato alla realizzazione dell’innovativo metodo costruttivo dell’ingegnere, in cui spicca il progetto dello stadio fiorentino Giovanni Berta (1929 – 32) punto di partenza di una sistematica ricerca tecnica e progettuale e svolta cruciale che lo proiettò nel dibattito architettonico italiano e internazionale. Ma sono gli anni del secondo dopoguerra - quelli affrontati nella sezione Campione del cemento (1950/60) - che sanciscono il successo di Nervi con una serie di opere in cui l’invenzione formale è strettamente connessa alla capacità costruttiva; tra queste lo stabilimento balneare Kursaal al Lido di Ostia (1950) simbolo della rinascita degli anni Sessanta con il suo iconico trampolino, e le opere realizzate per le Olimpiadi di Roma del 1960: il Palazzo dello Sport, il Palazzetto dello Sport e lo Stadio Flaminio. Insieme ai progetti è esposto anche un interessante album fotografico, l’Album 19, che contiene una vastissima collezione di provini: da chiese gotiche e rinascimentali a macchine da scrivere, da studi ottici a fusoliere di aerei, immagini che servivano a Nervi come suggestione e spunti di studio. L’ultima parte della mostra Dall’Italia al mondo (1961/79) comprende soprattutto progetti realizzati all’estero dall’Europa agli Stati Uniti, dal Sudamerica al Sudafrica, dall’India al Medio Oriente tra cui il Good Hope

Transcript of PIER LUIGI NERVI Architetture per lo Sport - maxxi.art€¦ · PIER LUIGI NERVI Architetture per lo...

Page 1: PIER LUIGI NERVI Architetture per lo Sport - maxxi.art€¦ · PIER LUIGI NERVI Architetture per lo Sport Sperimentazioni, idee, metodo e abilità del geniale ingegnere e costruttore

PIER LUIGI NERVI Architetture per lo Sport

Sperimentazioni, idee, metodo e abilità del geniale ingegnere e costruttore italiano

5 febbraio – 2 ottobre 2016

www.fondazionemaxxi.it

#PierLuigiNervi

Un materiale nuovo e nuovi temi, conducono necessariamente a una nuova architettura

(Pier Luigi Nervi)

Roma 4 febbraio 2016. Stadi dalle strutture innovative, trampolini che sono diventati icone, centri sportivi con cupole di cemento che sembrano merletti, nella lunghissima carriera di Pier Luigi Nervi (1891 – 1979) la ricerca sugli impianti sportivi è un filo rosso mai interrotto. Dal primo stadio realizzato a Firenze nel 1929 al Kuwait Sports Centre del 1968, 22 progetti e le loro storie costruiscono la mostra Pier Luigi Nervi. Architetture per lo Sport a cura di Micaela Antonucci con Annalisa Trentin e Tomaso Trombetti dell’Università di Bologna al MAXXI dal 5 febbraio al 2 ottobre 2016.

“La mostra ripercorre la genesi costruttiva e formale delle architetture per lo sport di Pier Luigi Nervi - dagli stadi per il calcio ai palazzetti per lo sport alle piscine- che nell’immaginario collettivo sono state e sono tutt’oggi lo straordinario scenario delle manifestazioni sportive” dice Margherita Guccione Direttore MAXXI Architettura. “Un modello di successo, tra le più significative espressioni ante litteram del made in Italy, riferimento fondante per l’architettura e l’ingegneria contemporanee”.

La mostra comprende oltre 100 tra fotografie, disegni originali, documenti provenienti dal ricco patrimonio dell’Archivio Pier Luigi Nervi, che fa parte della collezione MAXXI Architettura, presentati insieme ai quattro modelli degli stadi di Firenze, Roma, Swindon, Kuwait realizzati dal LaMo e dal LaMoViDA (Laboratorio Modelli di Architettura e Laboratorio di Modellazione e Visualizzazione Digitale per l’Architettura) dell’Università di Bologna. Organizzata secondo una successione cronologica, la mostra raccoglie le opere in tre sezioni: Sperimentazioni e innovazioni (1929/49), Campione del cemento (1950/60), Dall’Italia al mondo (1961/79), con una particolare attenzione agli stadi per il calcio. Il percorso si apre con una successione di pannelli fotografici su cui vengono riportati i principali progetti di Nervi dedicati a impianti sportivi, gli stessi pannelli che erano attaccati alle pareti dello Studio Nervi al fine di illustrare il suo lavoro ai committenti pubblici e privati: tra questi anche due ingrandimenti dei francobolli realizzati nel 1960 in occasione delle Olimpiadi di Roma con il Palazzo e il Palazzetto dello Sport. La prima sezione della mostra Sperimentazioni e innovazioni (1929/49) racconta il processo che ha portato alla realizzazione dell’innovativo metodo costruttivo dell’ingegnere, in cui spicca il progetto dello stadio fiorentino Giovanni Berta (1929 – 32) punto di partenza di una sistematica ricerca tecnica e progettuale e svolta cruciale che lo proiettò nel dibattito architettonico italiano e internazionale. Ma sono gli anni del secondo dopoguerra - quelli affrontati nella sezione Campione del cemento (1950/60) - che sanciscono il successo di Nervi con una serie di opere in cui l’invenzione formale è strettamente connessa alla capacità costruttiva; tra queste lo stabilimento balneare Kursaal al Lido di Ostia (1950) simbolo della rinascita degli anni Sessanta con il suo iconico trampolino, e le opere realizzate per le Olimpiadi di Roma del 1960: il Palazzo dello Sport, il Palazzetto dello Sport e lo Stadio Flaminio. Insieme ai progetti è esposto anche un interessante album fotografico, l’Album 19, che contiene una vastissima collezione di provini: da chiese gotiche e rinascimentali a macchine da scrivere, da studi ottici a fusoliere di aerei, immagini che servivano a Nervi come suggestione e spunti di studio. L’ultima parte della mostra Dall’Italia al mondo (1961/79) comprende soprattutto progetti realizzati all’estero dall’Europa agli Stati Uniti, dal Sudamerica al Sudafrica, dall’India al Medio Oriente tra cui il Good Hope

Page 2: PIER LUIGI NERVI Architetture per lo Sport - maxxi.art€¦ · PIER LUIGI NERVI Architetture per lo Sport Sperimentazioni, idee, metodo e abilità del geniale ingegnere e costruttore

Center di Cape Town - Sud Africa (1964 – 80) una delle opere internazionali più significative dello Studio Nervi, sia per le dimensioni e le caratteristiche tecniche – all’epoca si tratta della cupola di cemento più grande al mondo - sia per il suo significato politico e simbolico – si tratta infatti del primo impianto sportivo multirazziale realizzato in piena apartheid, che non prevedeva percorsi separati tra bianchi e neri. Al centro della sala una proiezione su uno schermo tondo fissato al soffitto mostra tre straordinarie cupole “plissettate” o “nervate” realizzate da Nervi che sono diventate nel corso della sua carriera una cifra stilistica unica, la sua “firma architettonica” in Italia e nel mondo: il Palazzetto dello Sport a Roma (1956 – 59), il Palazzo dello Sport all’EUR (1955 – 59) e il Cultural and Convention Center a Norfolk, Virginia USA (1965 – 71). Arricchisce la mostra anche una sezione tutta dedicata alle fotoschede dell’Archivio Nervi. Delle oltre 4000 parte della collezione del Centro Archivi MAXXI Architettura, 631 sono relative a progetti di impianti sportivi e vengono esposte in riproduzione e disponibili per la consultazione, accanto a una selezione di originali. Accanto alle fotografie, i disegni, i documenti, le maquette, in mostra viene esposto anche uno speciale modello in plexiglass del Palazzetto dello Sport realizzato da due studenti dell’ISIA (Istituto Superiore per le Industrie Artistiche – Roma) Aureliano Capri e Elettra Renzi, per rendere evidente il sistema di scarico a terra delle forze pensato da Nervi per l’edificio. Questo modello costituisce l’elemento centrale di una serie di visite guidate dedicate all’opera di Nervi che comprendono anche un percorso “tattile” pensato per persone cieche e ipovedenti . Realizzato in collaborazione con il Centro Regionale Sant’Alessio, il percorso prevede una passeggiata intorno al Palazzetto dello Sport per conoscere la struttura realizzata, e una visita in mostra coadiuvata dal modello e da tavole tattili.

In occasione della mostra il MAXXI Architettura presenta la pubblicazione dell’inventario dell’archivio Pier Luigi Nervi: risultato di un decennio di complessi lavori di ordinamento dell’archivio, strumento di lavoro e punto di partenza per future ricerche, quello di Pier Luigi Nervi è il primo degli Inventari del Centro Archivi, che fa parte di una sezione specifica all’interno della collana editoriale Quaderni del Centro Archivi del MAXXI Architettura.

Il progetto scientifico di Pier Luigi Nervi. Architetture per lo Sport prosegue una ricerca nata dalla collaborazione tra MAXXI e l’Università di Bologna iniziata nel 2014 con un progetto di ricerca che ha coinvolto il Department of Civil and Environmental Engineering della Princeton University, l’Università di Firenze, l’Università di Roma Tor Vergata, la Fondazione CEUR – Centro Europeo Università e Ricerca, la Scuola Superiore di studi sulla Città e il Territorio dell’Università di Bologna, l’Archivio Storico del Comune di Firenze e il CSAC – Centro Studi e Archivio della Comunicazione di Parma. I risultati di questo progetto sono stati presentati nella mostra itinerante Pier Luigi Nervi. Gli stadi per il calcio (Bologna, Cesena, Firenze, 14 novembre 2014 – 28 maggio 2015).

La cartella stampa e le immagini della mostra sono scaricabili nell’Area Riservata del sito della Fondazione MAXXI all’indirizzo http://www.fondazionemaxxi.it/area-riservata/ inserendo la password areariservatamaxxi

MAXXI - Museo nazionale delle arti del XXI secolo www.fondazionemaxxi.it - info: 06.320.19.54; [email protected] orario di apertura: 11.00 – 19.00 (mart, merc, giov, ven, dom) |11.00 – 22.00 (sabato) | chiuso il lunedì, Ingresso gratuito per studenti di arte e architettura dal martedì al venerdì UFFICIO STAMPA MAXXI +39 06 324861 [email protected]

Page 3: PIER LUIGI NERVI Architetture per lo Sport - maxxi.art€¦ · PIER LUIGI NERVI Architetture per lo Sport Sperimentazioni, idee, metodo e abilità del geniale ingegnere e costruttore

Media partner

Page 4: PIER LUIGI NERVI Architetture per lo Sport - maxxi.art€¦ · PIER LUIGI NERVI Architetture per lo Sport Sperimentazioni, idee, metodo e abilità del geniale ingegnere e costruttore
Page 5: PIER LUIGI NERVI Architetture per lo Sport - maxxi.art€¦ · PIER LUIGI NERVI Architetture per lo Sport Sperimentazioni, idee, metodo e abilità del geniale ingegnere e costruttore

PIER LUIGI NERVI Architetture per lo Sport

SEZIONI DI MOSTRA

1929-1949 | Sperimentazioni e innovazioni Pier Luigi Nervi, Stadio Comunale Giovanni Berta, Firenze (1929-1932) Pier Luigi Nervi, progetto per lo Stadio del Littorio, Livorno (1932) Pier Luigi Nervi, progetto per uno stadio da 50.000-55.000 spettatori [progetto per lo stadio di Torino] (1932-33) Nel progetto dello Stadio Comunale “Giovanni Berta” di Firenze, di cui segue anche la realizzazione con la propria impresa di costruzioni, Pier Luigi Nervi propone soluzioni rivoluzionarie per l’epoca: oltre alla novità insieme strutturale e formale degli elementi architettonici emergenti – l’aerodinamica curva della pensilina a sbalzo in cemento armato, le sinuose scale esterne elicoidali e il propulsivo verticalismo della Torre di Maratona – c’è anche l’inedita e audace scelta di lasciare la struttura delle gradinate in vista verso l’esterno. Dopo l’entusiasta e unanime successo riscosso dallo stadio fiorentino, Nervi decide di insistere in questa tipologia costruttiva, sempre conferendo un ruolo centrale all’innovazione tecnica e strutturale: casi esemplari sono i progetti dello stadio di Livorno, caratterizzato da una pensilina metallica in allumann-matt (una lega usata in aeronautica o per le navi) affiancata da una elegante scala elicoidale in c.a.; e dello stadio da 50-55.000 posti per Torino, che propone un’inedita soluzione con doppie gradinate sovrapposte (che Nervi riprenderà poi nel 1950 nel progetto non realizzato di ampliamento dello stadio Berta). Pier Luigi Nervi e Cesare Valle, progetto di stadio da 120.000 posti a Roma (1933) Pier Luigi Nervi e Cesare Valle, progetto per uno stadio da 150.000 posti a Rio de Janeiro in Brasile (1943-47) Nervi conosce il giovane e brillante ingegnere romano Cesare Valle alla fine degli anni Venti, e dal loro incontro nascono una solida amicizia e un’intensa collaborazione professionale. Uno dei primi progetti realizzati insieme è quello per lo stadio da 120.000 posti a Roma per i Mondiali di Calcio del 1934. L’ardita soluzione strutturale, caratterizzata dalla sovrapposizione di un secondo anello di gradinate in cemento armato a sbalzo sopra quello inferiore, è la prima di questo genere e rappresenta una tappa fondamentale nell’evoluzione della tipologia degli stadi moderni. All’audacia costruttiva e alla chiarezza funzionale della struttura interna, fa da contrappunto un involucro esterno di un più tradizionale stile monumentale, innalzato su un podio gradinato e scandito dalla serrata successione di setti verticali che in alto si incurvano a modellare l’anello di coronamento. Nonostante non venga realizzato, il progetto ottiene un grande successo, diventando un modello autorevole per la realizzazione di stadi di grande dimensione: tanto che Nervi e Valle vengono chiamati a rielaborarlo negli anni 1943-47 per uno stadio da 150.000 posti a Rio de Janeiro, all’epoca il più grande del mondo. Pier Luigi Nervi, trampolino della piscina del circolo del golf dell’Ugolino a Firenze (1935) Pier Luigi Nervi, piscina dell’Accademia Navale di Livorno (1947-50) Nel 1935 l’impresa di costruzioni Ingg. Nervi&Bartoli realizza il progetto del giovane architetto fiorentino Gherardo Bosio per il circolo del Golf dell’Ugolino. Il grande complesso prevede anche una piscina, per la quale Nervi idea insieme a Bosio un elegante doppio trampolino in cemento armato, che si impone da subito come uno degli elementi più originali e d’impatto dell’impianto: la continuità tra l’attacco a terra e lo sbalzo disegna due ali curve che si protendono leggere verso l’acqua, in equilibrio grazie al bilanciamento dei carichi operato dalle fondazioni eccentriche nascoste nel terreno. Un decennio più tardi, Nervi ripropone nella ricostruzione della piscina dell’Accademia Navale di Livorno un trampolino simile nel disegno e nell’eleganza quasi scultorea. In questo progetto, l’ingegnere sperimenta le possibilità della prefabbricazione strutturale inventando un’inedita copertura a guscio sottile, unita a un’ingegnosa soluzione per evitare la formazione di condensa: una volta a botte in cemento armato, realizzata con elementi ondulati prefabbricati dotati di fori per la ripresa di aria calda e umida. La volta è sostenuta da una dinamica sequenza di setti inclinati, connessi dalle pareti di chiusura laterale che ospitano nella parte bassa le griglie di immissione dell’aria e che si aprono in ampie vetrate per garantire l’illuminazione naturale.

Page 6: PIER LUIGI NERVI Architetture per lo Sport - maxxi.art€¦ · PIER LUIGI NERVI Architetture per lo Sport Sperimentazioni, idee, metodo e abilità del geniale ingegnere e costruttore

1950-1960 | Campione del cemento Pier Luigi Nervi e Attilio Lapadula, trampolino dello stabilimento balneare Kursaal al Lido di Ostia (1950) Il trampolino dello stabilimento balneare Kursaal sul litorale romano è uno dei simboli più noti del boom economico italiano del secondo dopoguerra, meta frequentatissima dei momenti di evasione oltre che degli eventi sportivi, grazie anche al cinema che lo proietta nell’immaginario ludico collettivo. Il progetto dello stabilimento nasce dalla collaborazione tra il giovane architetto romano Attilio Lapadula e il già affermato Pier Luigi Nervi, che ne segue anche la costruzione con la sua impresaIngg.Nervi&Bartoli. L’impronta dell’ingegnere si ritrova in particolare nella struttura “a fungo” di copertura del ristorante e nel trampolino della piscina: quest’ultimo è realizzato in ferrocemento, il materiale brevettato da Nervi nel 1943, e modellato dal dinamico profilo di una H dalle aste verticali oblique iscritta in un cerchio, dalla quale partono le piattaforme a tre altezze diverse. Pier Luigi e Antonio Nervi, progetto di concorso per il Palazzo dello Sport di Vienna (1952) Pier Luigi e Antonio Nervi, progetto per il Palazzo dello Sport a Firenze (1954-56) Nei primi anni Cinquanta Nervi si misura, in collaborazione con il figlio Antonio, con due progetti di palazzi dello sporta Vienna e a Firenze, entrambi non realizzati. Nel primo, viene proposta per la prima volta una cupola in cemento armatodi grandi dimensioni (128 m di diametro), composta da elementi ondulati prefabbricati in ferrocemento (sistema costruttivo ripreso pochi anni dopo nel Palazzo dello Sport all’EUR a Roma) e sostenuta da un giro di pilastri radiali inclinati. Una soluzione ingegnosa e originale che unisce qualità formale e tecnica garantendo leggerezza, facilità costruttiva, buone caratteristiche termiche e acustiche, illuminazione diffusa. Intorno al Palazzo, si dispongono gli edifici con i servizi, le palestre e i campi sportivi. Nel progetto per Firenze, che avrebbe fatto parte del complesso sportivo sul Lungarno in località Bellariva, il campo da gioco rettangolare interrato è chiuso sui lati corti da balconate e sui lati lunghi da gradinate interrate; sul lato opposto all’ingresso, le gradinate raddoppiano presentando un secondo ordine fuori terra: si determina così una sezione asimmetrica, che imprime il dinamico profilo della volta parabolica di copertura, composta – come a Vienna – da elementi ondulati prefabbricati. Pier Luigi Nervi e Marcello Piacentini, Palazzo dello Sport all’EUR a Roma (1955-59) Pier Luigi Nervi e Annibale Vitellozzi, Palazzetto dello Sport a Roma (1956-57) Pier Luigi e Antonio Nervi, Stadio Flaminio a Roma (1956-59) Il 15 giugno 1955 il Comitato Internazionale Olimpico riunito a Parigi assegna a Roma i Giochi della XVII Olimpiade, preferendola nell'ultima votazione a Losanna con 35 voti a 24. Se l'ineguagliabile patrimonio storico, artistico e monumentale di Roma aveva certamente contribuito alla vittoria, altrettanto non si poteva dire per la dotazione necessaria per accogliere i Giochi: gli unici impianti esistenti, concentrati nell'ex Foro Mussolini, risalivano all’epoca fascista. Pier Luigi Nervi è senza dubbio uno dei protagonisti principali nelle nuove opere per le Olimpiadi romane, realizzandoquattro strutture che la televisione fa conoscere in tutto il mondo: il Palazzetto dello Sport (in collaborazione con Annibale Vitellozzi), con la calotta “nervata” in cemento armato realizzata con elementi prefabbricati romboidali e sostenuta da un giro di pilastri sagomati a Y; il Palazzo dello Sport all’EUR(in collaborazione con Marcello Piacentini), coperto da una cupola di 100 metri di diametro “plissettata” realizzata con elementi prefabbricati ondulati e circondato da un anello vetrato; lo stadio Flaminio(realizzato insieme al figlio Antonio), composto di 92 telai strutturali in cemento armato a due cerniere che, pur conservando costante la forma della sezione, variano in altezza e in larghezza disegnando una sinuosa curva che abbraccia il campo da gioco; il viadotto di corso Francia. Quattro piccoli “miracoli” costruttivi, realizzati con la sua impresaIngg. Nervi&Bartoli in una manciata di anni, che rappresentano dei veri e propri monumenti dell’eccellenza artigianale del made in Italy e che consacrano Pier Luigi Nervi a livello internazionale come il “campione del cemento”. Pier Luigi Nervi, progetto di concorso per aula polifunzionale a Kassel in Germania (1960-61) Subito dopo il grande successo delle opere per le Olimpiadi romane, lo Studio Nervi partecipa un concorso internazionale ad inviti organizzato dalla Municipalità di Kassel per lo studio di un padiglione per usi multipli da costruirsi nella città tedesca. L’edificio è pensato come un semplice parallelepipedo a pianta quadrata con all’interno un campo da gioco rettangolare, disposto lungo la diagonale interna. L’idea centrale del progetto è di prevedere una superficie attorno al campo completamente libera, con tribune retrattili telescopiche, in

Page 7: PIER LUIGI NERVI Architetture per lo Sport - maxxi.art€¦ · PIER LUIGI NERVI Architetture per lo Sport Sperimentazioni, idee, metodo e abilità del geniale ingegnere e costruttore

modo da ottenere la massima elasticità di utilizzazione dello spazio e rispondere alla richiesta di polifunzionalità richiesta dal bando. La copertura è costituita da una piastra nervata che forma un reticolo a maglia quadrata, sostenuta da pilastri la cui sagoma è geometricamente determinata dalla superficie rigata che raccorda il cerchio di base con la sezione a croce nel piano d’imposta.

1961-1979 | Dall’Italia al mondo Pier Luigi Nervi, Pavillion at Niddrie Playing Fields, University of Edinburgh, RegnoUnito (1960-62) Pier Luigi e Antonio Nervi, progetto di tribuna e club-house per l’ippodromo Liberty Bell Park a Philadelphia (USA) (1961-62) Nei primissimi anni Sessanta, Nervi realizza due progetti – entrambi non costruiti – di originali architetture per lo sport di piccole dimensioni. Il primo è un progetto per un padiglione all’interno di un impianto sportivo donato dall’ingegnere al Department of Architecturedella University of Edinburgh: Nervi presenta due soluzioni, entrambecostituite da struttura simmetrica in cemento armato a cavalletto con gradinate su entrambi i lati, coperta da una pensilina che nella prima versione è a sbalzo, mentre nella seconda è sorretta da dodici pilastri a sezione rettangolare. Nel 1961 l’ingegnere è a Philadelphia, dove viene invitato a realizzare gli impianti del nuovo ippodromo del Liberty Bell Park, per il quale progetta una strepitosa struttura con doppio affaccio, analoga al padiglione di Edimburgo: da un lato sono le gradinate a sbalzo su due livelli delle tribune, dall’altro la club-house e gli ambienti dei servizi distribuiti su quattro piani, coronati da una doppia pensilina di copertura di 50 metri di luce totale in cemento armato e struttura metallica. Pier Luigi Nervi, Progetto per uno stadio a Swindon, Gran Bretagna (1963-66) Pier Luigi e Antonio Nervi, appalto concorso per la costruzione dello stadio comunale di Novara (1964-76) Nel giugno 1963 Nervi viene incaricato dalla municipalità di Swindon, in Inghilterra, di rinnovare lo stadio di football della città, realizzando una nuova tribuna in sostituzione di quella esistente. L’ingegnere progetta una tribuna rettilinea lunga oltre 100 metri, che riprende la soluzione strutturale dello stadio Flaminio (telai a cavalletto che sostengono la struttura secondaria delle gradinate), coperta da una esile pensilina in cemento armato a sbalzo. Questo modello viene studiato in tre versioni, sostanzialmente analoghe sotto l’aspetto strutturale e funzionale, ma modificate nelle misure e nelle forme. In particolare, una delle innovazioni più interessanti, formale e tecnica insieme, è l’introduzione nella seconda soluzione di un elemento già impiegato in altre sue opere, e che inizia a diventare una sorta di sua “firma” stilistica: l’uso dei cosiddetti pilastri “a sezione variabile” o “a superficie rigata”, che sostengono la soletta delle tribune. Negli stessi anni,laIngg.Nervi&Bartoli partecipa in Italia all’appalto-concorso per la costruzione del nuovo Stadio Comunale di Novara su progetto dello Studio Nervi, ottenendo l’incarico. L’impianto novarese rappresenta da un certo punto di vista un ritorno alle origini della carriera di Nervi: lo stadio è un impianto rettangolare composto da due tribune rettilinee, una coperta da una pensilina a sbalzo e una scoperta, unite da due elementi curvi laterali – proprio come lo stadio Berta. Dal quel progetto sonoperò passati più di trent’anni, e al posto delle forme “futuriste” dell’impianto fiorentino troviamo le più evolute e complesse strutture già sperimentate negli stadi di Roma e di Swindon: gli ormai “classici” telai a cavalletto in cemento armato che sostengono le gradinate, i pilastri inclinati a sezione variabile, la pensilina di copertura a sbalzo. Interessanti elementi di novità rispetto ai progetti per stadi precedenti sono costituiti dall’uso dell’acciaio per la pensilina e dal trattamento superficiale dell’esterno delle gradinate, intarsiato con un elegante disegno a losanghe composto dall’incastro dei pezzi prefabbricati. Pier Luigi e Antonio Nervi, GoodHope Center, Cape Town, Sud Africa; joint-venture con lo studio Colyn&Mering (1964-1980) Il GoodHope Center è una delle opere internazionali più significative dello Studio Nervi negli anni ’60-’70, sia per le dimensioni e le caratteristiche tecniche che per il suo significato politico e simbolico. La municipalità di Cape Town incarica Nervi di realizzare uno spazio polifunzionale (mostre, manifestazioni sportive, spettacoli ecc.) per complessivi 20.000 mq coperti e una capienza di circa 8000 spettatori. Il progetto distribuisce le funzioni del complesso sul lotto triangolare assegnato articolando gli ambienti e i servizi in costruzioni più basse, lasciando emergere la monumentale sala a pianta quadrata coperta con una volta a crociera in cemento armato, la più grande di questo genere all’epoca. La struttura principale della volta è costituita da imponenti archi in cemento armato, uniti da catene in cemento armato precompresso per neutralizzare le spinte; le vele curve sono realizzate con elementi triangolari prefabbricati, che disegnano una

Page 8: PIER LUIGI NERVI Architetture per lo Sport - maxxi.art€¦ · PIER LUIGI NERVI Architetture per lo Sport Sperimentazioni, idee, metodo e abilità del geniale ingegnere e costruttore

trama geometrica regolare sull’intradosso della copertura. All’interno, l’uso più libero possibile dello spazio è garantito dalla presenza di tribune telescopiche retrattili, come nel progetto per l’aula polifunzionale a Kassel (1960-61). Quest’opera non ha solo una notevole valenza tecnica e costruttiva, ma rappresenta anche un importante gesto contro la discriminazione razziale: il GoodHope Center è infatti il primo impianto sportivo multirazziale realizzato in piena apartheid, poiché non prevedeva percorsi separati tra bianchi e neri come invece accedeva in tutti gli edifici pubblici a Cape Town. Pier Luigi Nervi con William and Tazewell&Associates, Sport Arena nel Cultural and Convention Center di Norfolk (USA) (1965-71) Pier Luigi e Antonio Nervi, Rupert Thompson Ice Arena Hockey Rink nel Dartmouth College, Hanover (USA) (1967-75) Dopo il grande successo degli impianti per le Olimpiadi romane del 1960, molte delle committenze che arrivano allo Studio Nervi da ogni parte degli Stati Uniti, dove l’ingegnere italiano è ormai una vera e propria celebrità, riguardano proprio impianti sportivi di ogni tipologia. Non tutti questi incarichi si concretizzano, ma l’ingegnere riesce comunque a realizzare una serie di straordinarie architetture per lo sport negli USA, che gli portano ulteriore fama e notorietà. A partire dall’inizio degli anni Sessanta, il Dartmouth College di Hanover in Virginia gli affida il progetto prima della Nathaniel Leverone Field House (1960-62) e poi della Rupert Thompson Ice Arena Hockey Rink (1967-75). Quest’ultimoè un impianto sportivo coperto per gli incontri di hockey su ghiaccio, in cui il campo centrale è abbracciato da due tribune ad andamento parabolico in cemento armato e chiuso da un’interessante copertura a volta con profilo parabolico, formata – come sempre nel metodo della “prefabbricazione strutturale” nerviano – da elementi prefabbricati modulari in ferrocemento. Sempre in Virginia, negli stessi anni, lo Studio Nervi segue il progetto del Cultural and Convention Center (arena sportiva, salone per esposizioni, teatro) commissionato dalla municipalità di Norfolk. L’edificio emergente del complesso è l’arena, che riprende (su esplicita richiesta della committenza)l’impianto il palazzetto dello Sport di Roma – anche se ha una dinamica strutturale differente: una grande cupola in cemento armato, composta da elementi prefabbricati, scarica su un anello perimetrale che poggia a sua volta su una serie di imponenti pilastri esterni a sezione variabile sagomati a Y. Nervi ha sempre più difficoltà a fare lunghi viaggi e si deve confrontare con l’impossibilità di seguire personalmente i cantieri oltreoceano: in questo trova un supporto fondamentale nei figli che lo affiancano nello Studio Nervi, in particolare Antonio e Mario. Altro problema comune alle opere americane è per luiil controllo del progetto esecutivo: l’ingegnere non può qui usare la propria impresa di costruzioni per la realizzazione dei progetti, e dunque deve affidarsi a professionisti locali, anche per la realizzazione dei disegni esecutivi strutturali ed impiantistici. Pier Luigi e Antonio Nervi, progetto di concorso per il Kuwait Sports Centre a Kuwait City (1968-69) Il progetto che assorbe le energie dello Studio Nervi nell’ambito delle architetture sportive nell’ultimo scorcio degli anni Sessanta, e che rappresenta la conclusione e il compendio di tutta la ricerca progettuale precedente sugli stadi, è quello per il Kuwait Sports Centre. Nel 1968 l’Emirato del Kuwait indice un concorso internazionale a inviti per la realizzazione di un impianto sportivo olimpico: oltre a Pier Luigi Nervi, sono chiamati a partecipare Felix Candela, Lloyd Morgan & Jones e Kenzo Tange – che sarà poi il vincitore. La proposta firmata da Pier Luigi e Antonio Nervi presenta un complesso distribuito su un semplice e razionale impianto planimetrico a schema quadrato disciplinato da due assi di simmetria, comprendente gli edifici per le manifestazioni sportive (stadio, palazzo dello sport, stadio del nuoto) e per lo spettacolo, le strutture per la pratica sportiva e gli allenamenti, i servizi e i parcheggi. Cardine centrale e volume emergente del complessoè il monumentale stadio olimpico coperto a pianta circolare, il cui elemento più sorprendente è la cupola, del diametro di circa 300 metri, formata da elementi spaziali reticolari in alluminio e impostata su due anelli di travature reticolari sostenuti da un anello di 64 pilastri radiali in cemento armato a sezione variabile. Un ormai anziano Nervi, sempre più coadiuvato dai figli, stupisce il mondo con la sua ancora viva curiosità sperimentale, abbandonando l’ortodossia del cemento armato e del ferrocemento per lanciarsi nell’uso di una complessa e ambiziosa struttura reticolare metallica.

Page 9: PIER LUIGI NERVI Architetture per lo Sport - maxxi.art€¦ · PIER LUIGI NERVI Architetture per lo Sport Sperimentazioni, idee, metodo e abilità del geniale ingegnere e costruttore

IN CON-TATTO CON NERVI. PARTECIPAZIONE E INTEGRAZIONE CON L’ARCHITETTURA Nell’ambito della mostra il MAXXI Public Engagement propone un’occasione di incontro e condivisione a partire dal palazzetto dello Sport di Pier Luigi Nervi fino al museo di Zaha Hadid, due architetture che modificano il paesaggio urbano del quartiere Flaminio. In Con-Tatto con Nervi è un percorso inedito di integrazione pensato per coinvolgere un pubblico non specializzato, anziani, migranti e persone con disabilità visive, in un’esperienza corporea coinvolgente, in grado di comunicare in modo semplice e diretto i temi che contraddistinguono la ricerca architettonica del grande ingegnere strutturista italiano. Una passeggiata nel quartiere Flaminio, l’esplorazione del Palazzetto dello Sport e, a seguire nel MAXXI, quella di materiali quali disegni, fotografie, tavole tattili e un piccolo modello dell’edificio, appositamente pensati per proporre un momento di socializzazione, scambio di diverse percezioni ed emozioni. Il piccolo modello, in scala 1:300, è stato realizzato da due studenti dell'Istituto per le Industrie Artistiche di Roma, Aureliano Capri ed Elettra Renzi, che hanno reinterpretato i principi progettuali, fisici ed estetici del Palazzetto dello Sport, l’edificio voluto dal Coni che doveva rispondere a esigenze precise: costo contenuto, rapidità di costruzione e adattabilità a più usi, per discipline sportive diverse. Alla base del progetto vi è lo studio delle tecniche innovative introdotte da Pier Luigi Nervi, in particolare il ferrocemento, un sistema costruttivo a elementi prefabbricati che permise di dar vita a strutture plastiche di grande luce, sfruttando la composizione dinamica delle forze. Nel Palazzetto la grande cupola a calotta sferica (in totale 60 m di diametro) scarica la sua enorme spinta attraverso tre punti: i ventagli strutturali, l’anello precompresso di fondazione e i cavalletti, i quali si diramano in un corpo obliquo ed un corpo perpendicolare al terreno. Nel modellino la sensibilità statica di Nervi è espressa tramite quattro piani concentrici in plexiglass, di cui il primo è il punto di partenza delle forze mentre i restanti tre sono i punti di scarico, e fili che - partendo da una colonnina, anch'essa in plexiglass - si snodano nei fori di ogni piano. Essi svolgono una duplice funzione: ricreano l'estetica della trama geometrica delle nervature del soffitto e rappresentano le linee di forza che si distribuiscono in maniera uniforme e simmetrica lungo l'intero perimetro. Il modello esposto è una interpretazione del lavoro di Nervi del quale fornisce una lettura semplificata,comprensibile e esplorabile tattilmente da tutti. Progetto in collaborazione con il Centro regionale Sant’Alessio e Margherita di Savoia per Ciechi e con l’associazione ‘Amate l’Architettura’

Page 10: PIER LUIGI NERVI Architetture per lo Sport - maxxi.art€¦ · PIER LUIGI NERVI Architetture per lo Sport Sperimentazioni, idee, metodo e abilità del geniale ingegnere e costruttore
Page 11: PIER LUIGI NERVI Architetture per lo Sport - maxxi.art€¦ · PIER LUIGI NERVI Architetture per lo Sport Sperimentazioni, idee, metodo e abilità del geniale ingegnere e costruttore

L’archivio Pier Luigi Nervi nelle collezioni del MAXXI Architettura A cura di Carla Zhara Buda Collana | Quaderni del Centro Archivi del MAXXI Architettura – Serie | Gli inventari ISBN 978-88-907133-2-3 La parola inventario ha la stessa etimologia e dunque la stessa sfumatura di significato del verbo inventare, ossia trovare cercando. In questa accezione la ricerca si palesa come attività creativa, foriera di visioni e letture sempre nuove, a volte inaspettate o addirittura imprevedibili. L'inventario è dunque il mezzo per descrivere dettagliatamente, sulla base della sua struttura logica, i contenuti di un archivio - un archivio di architettura nel nostro caso - per far sì che questi possano essere studiati, riletti, valorizzati, comunicati. Attraverso l'attività espositiva, il supporto alla consultazione e alla ricerca, l'ordinamento e la catalogazione dei materiali d'archivio nelle proprie collezioni, il MAXXI Architettura ormai da oltre un decennio lavora alla conservazione, alla valorizzazione e alla condivisione del suo ingente quanto peculiare patrimonio. La pubblicazione dell'Inventario dell'archivio Pier Luigi Nervi , uno dei primissimi fondi acquisiti, rappresenta un nuovo passo lungo questo percorso con l'intenzione di essere il primo atto di una prossima attività di redazione che coinvolgerà tutti i fondi più complessi conservati nelle collezioni del Museo di architettura, quali ad esempio gli archivi di Sergio Musmeci, Enrico Del Debbio, Aldo Rossi, Carlo Scarpa, già ordinati e catalogati e dunque pronti a trovare in forma cartacea una più fruibile possibilità di studio e di trasmissione. La relazione osmotica tra archivio e ricerca, tra conservazione e valorizzazione, tra storia e architettura trova quindi nella pubblicazione di questo inventario un'espressione concreta, in grado di restituire appieno la figura e l'attività professionale di Pier Luigi Nervi, indiscutibilmente un inventore, che ha fatto della ricerca un'attività creativa.

Gli Inventari costituiscono una sezione specifica all’interno della collana dei Quaderni del Centro Archivi MAXXI Architettura e offrono una dettagliata descrizione dei grandi archivi presenti nelle collezioni del MAXXI Architettura, mettendone in luce la ricchezza e la complessità. Gli Inventari rispondono all’idea di offrire uno strumento di lavoro, utile per documentare il percorso compiuto e il parziale e provvisorio punto di arrivo e soprattutto vogliono essere di stimolo per guardare avanti e suggerire nuovi itinerari di studio, perché la ricerca, per definizione, non si esaurisce mai.

Page 12: PIER LUIGI NERVI Architetture per lo Sport - maxxi.art€¦ · PIER LUIGI NERVI Architetture per lo Sport Sperimentazioni, idee, metodo e abilità del geniale ingegnere e costruttore