Piccole comunità educative di tipo familiare in Romania: una realtà della cooperazione italiana in...

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Piccole comunità educative Piccole comunità educative di tipo familiare in di tipo familiare in Romania: Romania: una realtà della una realtà della cooperazione italiana in cooperazione italiana in Europa, una esperienza di Europa, una esperienza di vita. vita. Gianpiero Granchelli 14 Maggio 2009 Gianpiero Granchelli 14 Maggio 2009

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Piccole comunità educative di Piccole comunità educative di tipo familiare in Romania:tipo familiare in Romania:

una realtà della cooperazione una realtà della cooperazione italiana in Europa, una italiana in Europa, una

esperienza di vita.esperienza di vita.

Gianpiero Granchelli 14 Maggio 2009Gianpiero Granchelli 14 Maggio 2009

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GVCGVC

GVC è un’organizzazione non governativa GVC è un’organizzazione non governativa laica per la cooperazione allo sviluppo, laica per la cooperazione allo sviluppo, riconosciuta dal Ministero degli Affari Esteri e riconosciuta dal Ministero degli Affari Esteri e dall'Unione Europea. Nata nel 1971 in Italia, dall'Unione Europea. Nata nel 1971 in Italia, oggi è attiva in 27 Paesi del sud del mondo. oggi è attiva in 27 Paesi del sud del mondo. Fare cooperazione allo sviluppo significa Fare cooperazione allo sviluppo significa occuparsi di cose molto concrete: acqua, occuparsi di cose molto concrete: acqua, bambini, diritti, educazione, lavoro, lotta bambini, diritti, educazione, lavoro, lotta all'AIDS, e altro ancora. L'obiettivo di GVC è all'AIDS, e altro ancora. L'obiettivo di GVC è promuovere uno sviluppo che duri nel tempo promuovere uno sviluppo che duri nel tempo e che porti concreti benefici. e che porti concreti benefici.

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Progetto Progetto deistituzionalizzazione minori deistituzionalizzazione minori abbandonati nella contea di abbandonati nella contea di

GiurgiuGiurgiu GVC si occupa dal 2002 della GVC si occupa dal 2002 della

deistituzionalizzazione di minori abbandonati della deistituzionalizzazione di minori abbandonati della contea di Giurgiu. Grazie all’intervento di GVC è contea di Giurgiu. Grazie all’intervento di GVC è stato possibile chiudere tre Istituti per minori stato possibile chiudere tre Istituti per minori abbandonati, aprendo 6 piccole comunità abbandonati, aprendo 6 piccole comunità educative di tipo familiare e 2 gruppi educative di tipo familiare e 2 gruppi appartamento per ragazzi e ragazze in transizione. appartamento per ragazzi e ragazze in transizione. Oltre all’acquisto e alla ristrutturazione delle case Oltre all’acquisto e alla ristrutturazione delle case ha svolto l’attività di formazione agli operatori del ha svolto l’attività di formazione agli operatori del sociale, ha supportato, ove possibile, la sociale, ha supportato, ove possibile, la reintegrazione familiare dei minori abbandonati e reintegrazione familiare dei minori abbandonati e promosso l’affido familiare. Ha inoltre favorito promosso l’affido familiare. Ha inoltre favorito l’inserimento socio-lavorativo di giovani l’inserimento socio-lavorativo di giovani precedentemente istituzionalizzati.precedentemente istituzionalizzati.

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Cos’è la cooperazione Cos’è la cooperazione internazionale allo sviluppo??internazionale allo sviluppo??

La La cooperazione internazionalecooperazione internazionale rappresenta il rappresenta il tentativotentativo degli Stati e delle degli Stati e delle società con maggiori risorse di costruire società con maggiori risorse di costruire con la parte del mondo più svantaggiata con la parte del mondo più svantaggiata rapporti basati sullo scambio reciproco, rapporti basati sullo scambio reciproco, sulla collaborazione, sulla solidarietà. sulla collaborazione, sulla solidarietà.

Questi valori si concretizzano nel sostegno e Questi valori si concretizzano nel sostegno e nel finanziamento di progetti di sviluppo nel finanziamento di progetti di sviluppo che vogliono migliorare le condizioni di che vogliono migliorare le condizioni di vita delle popolazioni e farle parte di un vita delle popolazioni e farle parte di un cambiamento in positivo cambiamento in positivo

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Breve excursus Breve excursus

La cooperazione nasce nel secondo La cooperazione nasce nel secondo dopoguerra e passa attraverso cinque fasi: dopoguerra e passa attraverso cinque fasi:

la motivazione politico-ideale (anni ‘45-’50); la motivazione politico-ideale (anni ‘45-’50); la motivazione politico-economica (anni ‘50);la motivazione politico-economica (anni ‘50); la motivazione etico-sociale (anni ’60);la motivazione etico-sociale (anni ’60); la cooperazione come marketing (anni la cooperazione come marketing (anni

‘70‘80);‘70‘80); la cooperazione come sicurezza (anni ‘90).la cooperazione come sicurezza (anni ‘90).

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la motivazione politico-ideale la motivazione politico-ideale (anni ‘45-’50);(anni ‘45-’50);

La fine della II guerra mondiale porta con sé la La fine della II guerra mondiale porta con sé la consapevolezza che l'umanità andava considerata consapevolezza che l'umanità andava considerata come un tutto richiedente un governo complessivo come un tutto richiedente un governo complessivo dei conflitti e dei problemi. Vi è un impeto "ideale" dei conflitti e dei problemi. Vi è un impeto "ideale" che spinge alla costruzione dì un "nuovo" mondo. La che spinge alla costruzione dì un "nuovo" mondo. La nascita dell'ONU (1945), la dichiarazione universale nascita dell'ONU (1945), la dichiarazione universale dei diritti dell'uomo (1948, ed i successivi dei diritti dell'uomo (1948, ed i successivi convenants convenants del 1966) costituiscono la base dello strumento del 1966) costituiscono la base dello strumento multilaterale della cooperazione.multilaterale della cooperazione.

Su questa spinta nascono le agenzie dell'ONU (FAO, Su questa spinta nascono le agenzie dell'ONU (FAO, OMS, UNICEF, ecc.) che sottolineano l'aspetto ideale OMS, UNICEF, ecc.) che sottolineano l'aspetto ideale della cooperazione e si fondano su motivi di della cooperazione e si fondano su motivi di solidarietà, interdipendenza e coscienza più ampia solidarietà, interdipendenza e coscienza più ampia del "bene comune" allargato a tutta l'umanità e non del "bene comune" allargato a tutta l'umanità e non più riferito solo ai singoli popoli a alla loro semplice più riferito solo ai singoli popoli a alla loro semplice sommatoria.sommatoria.

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la motivazione politico-la motivazione politico-economica (anni ‘50);economica (anni ‘50);

Il 20 gennaio del '49, il Presidente degli USA Il 20 gennaio del '49, il Presidente degli USA Truman tiene al Congresso un discorso Truman tiene al Congresso un discorso fondamentale e viene avviato il piano fondamentale e viene avviato il piano Marshall per la ricostruzione dell’Europa. Marshall per la ricostruzione dell’Europa. Gli USA si pongono dunque ad esempio Gli USA si pongono dunque ad esempio per i paesi in "ritardo" nello sviluppo. E già per i paesi in "ritardo" nello sviluppo. E già che ci sono si auto nominano "maestri" di che ci sono si auto nominano "maestri" di sviluppo e quindi di cooperazione. In sviluppo e quindi di cooperazione. In questa fase le cause del “sottosviluppo” questa fase le cause del “sottosviluppo” sono considerate solo economiche quindi sono considerate solo economiche quindi si pensa che con la sola crescita del PIL di si pensa che con la sola crescita del PIL di un paese miglioreranno le condizioni di un paese miglioreranno le condizioni di vitavita

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la motivazione etico-sociale la motivazione etico-sociale (anni ’60);(anni ’60);

Negli anni sessanta si realizza per la maggior Negli anni sessanta si realizza per la maggior parte dei paesi coloniali il processo di parte dei paesi coloniali il processo di decolonizzazione: è proprio negli anni ‘60 decolonizzazione: è proprio negli anni ‘60 che moltissimi paesi/colonie raggiungono che moltissimi paesi/colonie raggiungono l'indipendenza. E' questo anche il l'indipendenza. E' questo anche il momento nel quale le società civili del nord momento nel quale le società civili del nord del mondo, si fanno carico in maniera più del mondo, si fanno carico in maniera più precisa del problema della cooperazione precisa del problema della cooperazione tra Paesi. E' questo il momento in cui, tra Paesi. E' questo il momento in cui, anche in Italia, a fronte della pressione anche in Italia, a fronte della pressione della società civile, nasce una legge sulla della società civile, nasce una legge sulla cooperazione, si organizzano le prime cooperazione, si organizzano le prime organizzazioni non governative organizzazioni non governative

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la cooperazione come la cooperazione come marketingmarketing

"Le imprese americane dipendono sempre "Le imprese americane dipendono sempre più dalle più dalle materie prime dei paesi sottosviluppati.materie prime dei paesi sottosviluppati. Inoltre Inoltre queste imprese hanno bisogno del mercati dei paesi queste imprese hanno bisogno del mercati dei paesi sottosviluppati. Da ultimo questisottosviluppati. Da ultimo questi paesi offrono paesi offrono possibilità di investimenti produttivi per la tecnologia possibilità di investimenti produttivi per la tecnologia ed il capitaleed il capitale statunitense". statunitense". Cosi si possono Cosi si possono riassumere, con Collins e Lappè, le tre motivazioni riassumere, con Collins e Lappè, le tre motivazioni dell'aiuto in favore dei paesi in via di sviluppo da dell'aiuto in favore dei paesi in via di sviluppo da parte degli USA. La cooperazione diventa uno degli parte degli USA. La cooperazione diventa uno degli strumenti di penetrazione e controllo dei mercati strumenti di penetrazione e controllo dei mercati mondiali. mondiali. In pratica, secondo questa tesi, i fondi per In pratica, secondo questa tesi, i fondi per la cooperazione e lo sviluppo dovrebbero essere la cooperazione e lo sviluppo dovrebbero essere finalizzati all'export del Paese che aiuta finalizzati all'export del Paese che aiuta

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Prime critiche alla Prime critiche alla cooperazionecooperazione

Bisogna sottolineare che a partire dagli anni ’70, proprio Bisogna sottolineare che a partire dagli anni ’70, proprio mentre la motivazione alla base della cooperazione diventa mentre la motivazione alla base della cooperazione diventa prettamente economica, si sviluppano i primi studi critici prettamente economica, si sviluppano i primi studi critici sulla cooperazione; nasce il concetto di bisogni essenziali e sulla cooperazione; nasce il concetto di bisogni essenziali e si riconosce che la crescita del reddito non è sufficiente a si riconosce che la crescita del reddito non è sufficiente a ridurre la povertà, a causa delle disuguaglianze sociali e ridurre la povertà, a causa delle disuguaglianze sociali e della insufficienti politiche di distribuzione del reddito. della insufficienti politiche di distribuzione del reddito. Inoltre vengono attentamente studiati i tanti fallimenti dei Inoltre vengono attentamente studiati i tanti fallimenti dei progetti realizzati, soprattutto in riferimento alla progetti realizzati, soprattutto in riferimento alla sostenibilità. La famosa frase “ Se vuoi aiutare un povero sostenibilità. La famosa frase “ Se vuoi aiutare un povero non devi dargli un pesce da mangiare ma insegnargli a non devi dargli un pesce da mangiare ma insegnargli a pescare” riassume le prime criticità della cooperazione allo pescare” riassume le prime criticità della cooperazione allo sviluppo. In questo periodo si diffondo le ONG, organismi sviluppo. In questo periodo si diffondo le ONG, organismi non governativi che diversamente da quanto fatto dalle non governativi che diversamente da quanto fatto dalle agenzie internazionale riuscivano meglio ad interagire sul agenzie internazionale riuscivano meglio ad interagire sul campo e stabilire rapporti significativi con le popolazionicampo e stabilire rapporti significativi con le popolazioni

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la cooperazione come la cooperazione come sicurezza (anni ‘90).sicurezza (anni ‘90).

La cooperazione può garantire la mia sicurezza se io La cooperazione può garantire la mia sicurezza se io utilizzo i fondi della cooperazione, dell'aiuto allo utilizzo i fondi della cooperazione, dell'aiuto allo sviluppo, non tanto vincolandoli allo sviluppo di sviluppo, non tanto vincolandoli allo sviluppo di questa o quest'altra società, o di questa o di questa o quest'altra società, o di questa o di quest'altra situazione di carenza nei PVS, ma se io quest'altra situazione di carenza nei PVS, ma se io li utilizzo per fermare processi che si generano nel li utilizzo per fermare processi che si generano nel sud del mondo e che rischiano di avere sud del mondo e che rischiano di avere conseguenze negative anche per gli abitanti del conseguenze negative anche per gli abitanti del nord del mondo. Il concetto di “cooperazione come nord del mondo. Il concetto di “cooperazione come sicurezza” fu coniato dall’allora Ministro degli Affari sicurezza” fu coniato dall’allora Ministro degli Affari Esteri De Michelis nel 1991, teoria confermata in Esteri De Michelis nel 1991, teoria confermata in seguito alle tante collaborazioni degli ultimi anni seguito alle tante collaborazioni degli ultimi anni tra ong e eserciti nei nuovi scenari di guerra tra ong e eserciti nei nuovi scenari di guerra (Afghanistan e Iraq) (Afghanistan e Iraq)

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Emergenza umanitaria VS Emergenza umanitaria VS SviluppoSviluppo

La cooperazione allo sviluppo si La cooperazione allo sviluppo si distingue dall’emergenza umanitaria distingue dall’emergenza umanitaria in quanto non è la risposta in quanto non è la risposta immediata a catastrofi o guerre ma è immediata a catastrofi o guerre ma è una attività pensata sul lungo una attività pensata sul lungo periodo per migliorare le condizioni periodo per migliorare le condizioni di vitadi vita

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Cosa significa sviluppo?Cosa significa sviluppo?

Il concetto di sviluppo ha subito negli anni, Il concetto di sviluppo ha subito negli anni, come abbiamo visto, diverse modifiche; in come abbiamo visto, diverse modifiche; in base al significato che gli diamo si base al significato che gli diamo si costituiscono diversi modi di fare costituiscono diversi modi di fare cooperazione. Si passa dal semplice cooperazione. Si passa dal semplice sviluppo economico allo sviluppo umano sviluppo economico allo sviluppo umano (oltre ai paramentri economici bisogna (oltre ai paramentri economici bisogna tenerne in evidenza altri), sostenibile (lo tenerne in evidenza altri), sostenibile (lo sviluppo del presente non può costituire una sviluppo del presente non può costituire una minaccia per il futuro e per le nuove minaccia per il futuro e per le nuove generazioni).generazioni).

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Rimessa in discussione del Rimessa in discussione del significato di sviluppo e di significato di sviluppo e di

crescitacrescitaNegli ultimi anni è stato Negli ultimi anni è stato

completamente rimesso in completamente rimesso in discussione il concetto di sviluppo e discussione il concetto di sviluppo e la distinzione tra paesi sviluppati e la distinzione tra paesi sviluppati e paesi in via di sviluppo (per fortuna paesi in via di sviluppo (per fortuna da anni non si parla più di paesi da anni non si parla più di paesi sottosviluppati!). sottosviluppati!).

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Cooperazione internazionale in Cooperazione internazionale in ambito socialeambito sociale

A partire dagli anni ’70 con l’approccio A partire dagli anni ’70 con l’approccio della teoria dei bisogni essenziali e della teoria dei bisogni essenziali e con il riconoscimento di parametri con il riconoscimento di parametri diversi rispetto a quelli economici (in diversi rispetto a quelli economici (in primis l’istruzione) si sono sviluppati primis l’istruzione) si sono sviluppati molti progetti psico-sociali rivolti molti progetti psico-sociali rivolti soprattutto a donne e bambinisoprattutto a donne e bambini

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Importanza e criticità dei Importanza e criticità dei progetti socialiprogetti sociali

Considerare lo sviluppo non dipendente Considerare lo sviluppo non dipendente solamente da fattori economici ha solamente da fattori economici ha rappresentato un grande cambiamento rappresentato un grande cambiamento all’interno della cooperazione all’interno della cooperazione internazionale; dall’altro canto però ha internazionale; dall’altro canto però ha posto molti dubbi riguardo alla possibilità posto molti dubbi riguardo alla possibilità di trasferire modelli educativi e culturali di trasferire modelli educativi e culturali sorti in contesti originari molto differenti; sorti in contesti originari molto differenti; questo trasferimento è stato visto da questo trasferimento è stato visto da molti come una forma di neo-molti come una forma di neo-colonialismo colonialismo

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La cooperazione sociale e le La cooperazione sociale e le politiche di aggiustamento politiche di aggiustamento

strutturalestrutturale Diversi critici hanno sottolineato il fatto Diversi critici hanno sottolineato il fatto

che i diversi progetti sociali siano sorti che i diversi progetti sociali siano sorti nel momento in cui attraverso i piani di nel momento in cui attraverso i piani di aggiustamento strutturale i differenti aggiustamento strutturale i differenti stati hanno tagliato le spese per le stati hanno tagliato le spese per le questioni sociali, in questo frangente si questioni sociali, in questo frangente si critica il fatto che la cooperazione allo critica il fatto che la cooperazione allo sviluppo abbia contribuito alla sviluppo abbia contribuito alla privatizzazione dei servizi sociali (del privatizzazione dei servizi sociali (del resto vengono erogati da Ong, organismi resto vengono erogati da Ong, organismi privati e non statali)privati e non statali)

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CriticitàCriticità

Cooperazione come neo-colonialismo Cooperazione come neo-colonialismo economico per entrare nei mercati dei economico per entrare nei mercati dei paesi destinatari dell’aiuto?paesi destinatari dell’aiuto?

Sviluppo come concetto etnocentrico da Sviluppo come concetto etnocentrico da imporre?imporre?

Modelli culturali ed educativi da esportare Modelli culturali ed educativi da esportare in una prospettiva di colonialismo in una prospettiva di colonialismo culturale?culturale?

Favorire il processo di privatizzazione dei Favorire il processo di privatizzazione dei servizi primari?servizi primari?

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Risposte!!!!Risposte!!!!

Cooperare in una prospettiva Cooperare in una prospettiva metaculturale: la mia esperienza di metaculturale: la mia esperienza di

lavoro e di vita a Giurgiu!lavoro e di vita a Giurgiu!

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L’infanzia abbandonata in L’infanzia abbandonata in RomaniaRomania

Dopo la caduta del regime di Ceausescu Dopo la caduta del regime di Ceausescu uno dei maggiori problemi emersi in uno dei maggiori problemi emersi in Romania è stato quello dei minori Romania è stato quello dei minori abbandonati destinati a passare tutta la abbandonati destinati a passare tutta la loro vita in istituti e quello dei bambini loro vita in istituti e quello dei bambini di strada. Nel 1990 il numero dei minori di strada. Nel 1990 il numero dei minori istituzionalizzati era di quasi 150 mila istituzionalizzati era di quasi 150 mila mentre il tasso di mortalità infantile era mentre il tasso di mortalità infantile era nel 1989 del 26,9 per mille. nel 1989 del 26,9 per mille.

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Percorso per una nuova Percorso per una nuova legislazione sociale riguardante legislazione sociale riguardante

la tutela dell’infanziala tutela dell’infanziaDagli anni ’90 la Romania ha iniziato un Dagli anni ’90 la Romania ha iniziato un

percorso di riforma legislativa avente come percorso di riforma legislativa avente come obiettivo il miglioramento dei servizi rivolti obiettivo il miglioramento dei servizi rivolti all’infanzia.all’infanzia.

Attraverso questo percorso di riforma sono statiAttraverso questo percorso di riforma sono stati istituiti centri provinciali rivolti alla gestione istituiti centri provinciali rivolti alla gestione

delle politiche per l’infanziadelle politiche per l’infanzia chiusi molti istituti e sviluppati modelli chiusi molti istituti e sviluppati modelli

residenziali alternativiresidenziali alternativi chiuse le adozioni internazionali chiuse le adozioni internazionali adottata nel 2005 una legge molto specifica adottata nel 2005 una legge molto specifica

sulla tutela dell’infanziasulla tutela dell’infanzia

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I progetti GVCI progetti GVC

Il GVC ha iniziato le sue prime attività a Giurgiu Il GVC ha iniziato le sue prime attività a Giurgiu nel 2002, partendo da bisogni locali e da un nel 2002, partendo da bisogni locali e da un processo già in atto in loco. Alla base processo già in atto in loco. Alla base dell’intervento del GVC è stata posta dell’intervento del GVC è stata posta l’esperienza della deistituzionalizzazione l’esperienza della deistituzionalizzazione italiana e in particolar modo delle esperienze italiana e in particolar modo delle esperienze sviluppatesi in Emilia Romagna ma non come sviluppatesi in Emilia Romagna ma non come un modello da esportare e imporre ma come un modello da esportare e imporre ma come una base di partenza per un dialogo e un una base di partenza per un dialogo e un confronto rispetto a quanto stava avvenendo confronto rispetto a quanto stava avvenendo in Romaniain Romania

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La mia esperienzaLa mia esperienza

A partire dal novembre del 2005 A partire dal novembre del 2005 attraverso missioni e da Giugno 2006 attraverso missioni e da Giugno 2006 in maniera stabile ho vissuto e in maniera stabile ho vissuto e lavorato a Giurgiu interagendo con i lavorato a Giurgiu interagendo con i miei colleghi, con i tanti bambini e miei colleghi, con i tanti bambini e con le persone del posto…con le persone del posto…

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Le prime barriere tra me e gli Le prime barriere tra me e gli altri….altri….

Fare cooperazione si è subito mostrato in Fare cooperazione si è subito mostrato in termini di differenza…termini di differenza…

a)a) Una lingua diversa e problemi di Una lingua diversa e problemi di comunicazione e ad interagire comunicazione e ad interagire direttamente…direttamente…

b)b) Difficoltà a liberarsi da categorie e da Difficoltà a liberarsi da categorie e da preconcetti (cooperare=raggiungere preconcetti (cooperare=raggiungere risultati evidenti e quantificabili;essere risultati evidenti e quantificabili;essere convinti della perfezione del modello che convinti della perfezione del modello che si propone)si propone)

c)c) Difficoltà a farsi considerare diversamente Difficoltà a farsi considerare diversamente dagli altri (l’Italiano ricco che ha dei soldi dagli altri (l’Italiano ricco che ha dei soldi da spendere)da spendere)

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Un impegno che unisce, Un impegno che unisce, obiettivi comuni obiettivi comuni

La realizzazione di soluzioni alternative alla La realizzazione di soluzioni alternative alla istituzionalizzazione-piccole comunità istituzionalizzazione-piccole comunità educative di tipo familiare-il confronto con educative di tipo familiare-il confronto con gli strumenti da utilizzare (riunioni, diari, gli strumenti da utilizzare (riunioni, diari, schede di osservazione) hanno fatto in schede di osservazione) hanno fatto in modo che si stabilisse un dialogo continuo modo che si stabilisse un dialogo continuo di reciproca conoscenza e aiuto; il modello di reciproca conoscenza e aiuto; il modello educativo scaturito da questa esperienza educativo scaturito da questa esperienza non è una semplice importazione di un non è una semplice importazione di un modello italiano ma è il prodotto di un modello italiano ma è il prodotto di un incontro metaculturale.incontro metaculturale.

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