Piccola Caprera 73° Anniversario della BATTAGLIA...

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Organo Ufficiale dell’Associazione Volontari Bir el Gobi fra i reduci del Reggimento Giovani Fascisti - APRILE 2015 - n.9 Direzione-Presidenza: Ass. Naz. vol.di “Bir el Gobi” fra i reduci del Rgt. “Giovani Fascisti” “Piccola Caprera” - Via Pozzolengo, 3 - 46040 Ponti sul Mincio (MN) - Tel. e Fax 0376.88104 Editore: Piccola Caprera soc. cooperativa, via Trento 37, 37014 Castelnuovo del Garda - Registrato presso il Tribunale di Verona - n. 1939 del 18 febbraio 2012 www.piccolacaprera.it E’ COME NOI, NON SI VENDE, SI DONA E VALE QUANTO PUO’ OFFRIRE Discorso del Lagunare Sergio Girolami in occasione della Cerimonia del 07.12.2014 Chi sa ascolti, chi non sa memorizzi. Oggi giornata dedicata al Reggimento Volontari Giovani Fascisti. Mi è un po’ difficile parlarne, il Reggimento quasi al completo ci ha preceduto, sono lassù nel cielo degli Eroi, inquadrati nei loro Battaglioni e certamente ci stanno guardando, specialmente quelli che abbiamo tumulato qui alla Piccola Caprera in questi ultimi due anni: i Volontari GG.FF. Bianchi, Cioci, Cremonini, Travaini, Rosati e tanti altri. Ricordiamoli oggi, questi Camerati, questi amici, questi fratelli maggiori che con i loro insegnamenti hanno rinsaldato in noi l’amore della Patria. Per i giovani perché possano apprendere chi erano i Volontari Giovani Fascisti e un po’ della loro Epopea. Due settimane dopo la caduta di Gondar, in Africa Settentrionale, i Giovani Fascisti del I° e del II° Battaglione si coprirono di gloria. Obbiettivo degli inglesi era puntare su “Bir El Gobi” e proseguire fino al mare ad ovest di Tobruk, per chiudere in una sacca le truppe italo-tedesche che combattevano in Marmarica. Bisognava per prima cosa superare “Bir El Gobi” situata a sud dello schieramento dell’Asse, a circa 60 Km dal confine. “Bir El Gobi” non era un paese, ne una città, ne un fortino, era solo un pozzo d’acqua. Era importantissimo però, perché li vi era un incrocio di piste carovaniere e a tal proposito, ricordiamo che nel deserto le piste costituiscono un elemento militare fondamentale. A “Bir El Gobi”vi erano già pochi bersaglieri e carristi con quattro cannoni da 47/32 ed alcuni carri L13. Subito informata, Radio Londra trasmise il seguente messaggio: “l’Italia di Mus- solini non ha più soldati da mandare al fronte ed è costretta ad inviare i ragazzi diciottenni; gli aspettiamo in Marmarica”. Ma chi erano questi ragazzi? Il 10 Giugno 1940 l’Italia entra in guerra e centinaia di migliaia di giovani di tutte le cate- gorie sociali, si recano, anzi accorsero ai Coman- di della Gioventù Italiana del Littorio, per arruo- larsi, tutti giovani dai quindici ai diciotto anni di età. In questo modo, in pochi giorni, ventiquat- tromila giovani delle classi 1922, 23, 24 e 25 vennero inquadrati in 25 Battaglioni divisi in tre Raggruppamenti, nord, centro e sud d’Italia. Con Foglio n°49640 del 18 Aprile 1941 si stabilisce che il Gruppo Battaglioni Giovani Fascisti deve essere considerato a pieno titolo un reparto del Regio Esercito. Nella località di “Bir El Gobi” i Giovani Fascisti giunsero il 02 Dicembre 1941. Nel pomeriggio del 03 Dicembre nel loro capo- saldo, ebbero il “battesimo del fuoco” sotto una pioggia di granate inglesi. Alle prime luci dell’al- ba del 04 Dicembre fu dato ai Volontari Giovani Fascisti l’ordine di non sparare se non a distanza ravvicinata. Furono bombardati ancora per una ventina di minuti, poi ci fu l’attacco delle truppe sudafricane che durò all’incirca un paio d’ore, ma furono respinti, con morti e feriti da ambo le parti. Piccola Caprera 73° Anniversario della BATTAGLIA DI BIR EL GOBI 1

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Organo Ufficiale dell’Associazione Volontari Bir el Gobi fra i reduci del Reggimento Giovani Fascisti - APRILE 2015 - n.9Direzione-Presidenza: Ass. Naz. vol.di “Bir el Gobi” fra i reduci del Rgt. “Giovani Fascisti” “Piccola Caprera” - Via Pozzolengo, 3 - 46040 Ponti sul Mincio (MN) - Tel. e Fax 0376.88104 Editore: Piccola Caprera soc. cooperativa, via Trento 37, 37014 Castelnuovo del Garda - Registrato presso il Tribunale di Verona - n. 1939 del 18 febbraio 2012

www.piccolacaprera.it

E’ COME NOI, NON SI VENDE, SI DONA E VALE QUANTO PUO’ OFFRIRE

Discorso del Lagunare Sergio Girolami in occasione della Cerimonia del 07.12.2014

Chi sa ascolti, chi non sa memorizzi.Oggi giornata dedicata al Reggimento Volontari Giovani Fascisti.Mi è un po’ difficile parlarne, il Reggimento quasi al completo ci ha preceduto, sono lassù nel cielo degli Eroi, inquadrati nei loro Battaglioni e certamente ci stanno guardando, specialmente quelli che abbiamo tumulato qui alla Piccola Caprera in questi ultimi due anni: i Volontari GG.FF. Bianchi, Cioci, Cremonini, Travaini, Rosati e tanti altri. Ricordiamoli oggi, questi Camerati, questi amici, questi fratelli maggiori che con i loro insegnamenti hanno rinsaldato in noi l’amore della Patria.Per i giovani perché possano apprendere chi erano i Volontari Giovani Fascisti e un po’ della loro Epopea. Due settimane dopo la caduta di Gondar, in Africa Settentrionale, i Giovani Fascisti del I° e del II° Battaglione si coprirono di gloria. Obbiettivo degli inglesi era puntare su “Bir El Gobi” e proseguire fino al mare ad ovest di Tobruk, per chiudere in una sacca le truppe italo-tedesche che combattevano in Marmarica.

Bisognava per prima cosa superare “Bir El Gobi” situata a sud dello schieramento dell’Asse, a circa 60 Km dal confine. “Bir El Gobi” non era un paese, ne una città, ne un fortino, era solo un pozzo d’acqua. Era importantissimo però, perché li vi era un incrocio di piste carovaniere e a tal proposito, ricordiamo che nel deserto le piste costituiscono un elemento militare fondamentale.A “Bir El Gobi”vi erano già pochi bersaglieri e carristi con quattro cannoni da 47/32 ed alcuni carri L13. Subito informata, Radio Londra trasmise il seguente messaggio: “l’Italia di Mus-solini non ha più soldati da mandare al fronte ed è costretta ad inviare i ragazzi diciottenni; gli aspettiamo in Marmarica”. Ma chi erano questi ragazzi? Il 10 Giugno 1940 l’Italia entra in guerra e centinaia di migliaia di giovani di tutte le cate-gorie sociali, si recano, anzi accorsero ai Coman-di della Gioventù Italiana del Littorio, per arruo-larsi, tutti giovani dai quindici ai diciotto anni di età. In questo modo, in pochi giorni, ventiquat-tromila giovani delle classi 1922, 23, 24 e 25 vennero inquadrati in 25 Battaglioni divisi in tre Raggruppamenti, nord, centro e sud d’Italia. Con Foglio n°49640 del 18 Aprile 1941 si stabilisce che il Gruppo Battaglioni Giovani Fascisti deve essere considerato a pieno titolo un reparto del Regio Esercito. Nella località di “Bir El Gobi” i Giovani Fascisti giunsero il 02 Dicembre 1941.Nel pomeriggio del 03 Dicembre nel loro capo-saldo, ebbero il “battesimo del fuoco” sotto una pioggia di granate inglesi. Alle prime luci dell’al-ba del 04 Dicembre fu dato ai Volontari Giovani Fascisti l’ordine di non sparare se non a distanza ravvicinata. Furono bombardati ancora per una ventina di minuti, poi ci fu l’attacco delle truppe sudafricane che durò all’incirca un paio d’ore, ma furono respinti, con morti e feriti da ambo le parti.

Piccola Caprera 73° Anniversario della BATTAGLIA DI BIR EL GOBI

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Il comandante delle truppe sudafricane, il Gene-rale Gott, durante la battaglia continuava a ripetere: “è indegno ed inconcepibile che venia-mo respinti da un gruppo di ragazzini”.Questi ragazzi, da “Bir El Gobi” fino al 13 Maggio del 1943 si comportarono da Eroi, poi il ripiegamento, si torna in Patria e il 90% si arruola nelle schiere della Repubblica Sociale Italiana.Nel Regio Esercito, il Reggimento combatte senza Bandiera di Guerra, senza elmetto, poi mancano all’appello 254 decorazioni che non furono mai consegnate perché i combattenti del Rgt.GG.FF. affluirono nelle file della R.S.I., per questo alla fine della Guerra, furono ostacolati e vituperati, ma mai nessuno potrà infangare il loro Onore ed il sangue versato per la Patria.Onore ai reduci del Reggimento Volontari Giovani Fascisti!

TESTIMONIANZE:“Bir El Gobi” Una seconda Termopili

Siamo in pieno deserto marmarico in un capo-saldo avanzato a protezione del fianco destro dello schieramento italiano. La consegna era: resistere sul posto ad ogni costo per evitare l’accerchiamento, da parte degli inglesi, delle nostre truppe e consentire il loro ripiegamento sulla Via Balbia in caso di necessità.Proprio per questo gli inglesi attaccano in forze e in breve accerchiano il caposaldo con una Divi-sione motocorazzata forte di circa dodicimila uomini a fronte di appena mille dei nostri, scarsa-mente armati. E’ una lotta impari, è un cerchio di ferro e fuoco, ma i giovanissimi volontari sono infiammati da una fede incrollabile e resistono alla morsa infliggendo all’avversario notevoli perdite. Gli atti di valore non si contano più. E’ una manifestazione stupenda.

La sera del 06 Dicembre 1941 gli inglesi trasmet-tono questo marconigramma da noi intercettato: “Il Presidio di Bir El Gobi resiste ancora accanitamente – Italiani indemoniati – perdite nostre gravi”.Infatti a Bir El Gobi non si passava e non si passò.Scrive il Generale inglese Desmond nella storia di quel periodo: “Il ripiegamento delle Armate italo-tedesche non si trasformò mai in rotta grazie a quegli italiani che con eccezionale valore difen-devano Bir El Gobi”.Un riconoscimento che sinceramente ci inor-goglisce. E Bir El Gobi rappresenta solo il forte prologo del valoroso comportamento dei Batta-glioni Volontari Giovani Fascisti. Il loro leggendario valore fu continuo e crescente in Tunisia nelle epiche battaglie del Mareth, del Biancospino, dell’Akarit, di Quota 141 ad Enfi-daville. Tre anni di guerra di questo Reggimento di giovani diciottenni (due M.O.V.M.) sono documentati e meriterebbero l’attenzione dei giovani d’oggi.

Ringraziamento al Signore per quanti “MUSSO-LINI’S BOYS” ha restituito alla Madre Patria

Oh Signore, noi figli, nipoti e pronipoti di coloro che combatterono nella battaglia di Bir El Gobi,Ti ringraziamo perché prima di ogni azione di guerra, li donasti la calma e la gioia di chi sta compiendo il proprio dovere.

Oh Signore, fa si che il ricordo del loro battesimo del fuoco in quei primi giorni del Dicembre 1941 ove incominciò la loro Epopea, rimanga perenne-mente vivo in tutti gli Italiani.

Oh Signore, Ti ringraziamo perché proteggesti al loro rimpatrio i nostri reduci, da coloro che li oltraggiavano per i loro ideali di Patria.

Oh Signore, Ti preghiamo noi generazioni del terzo millennio, perché dopo tanto odio, il Popolo Italiano possa affratellarsi in operosità, per costruire in amore, ciò che l’odio ebbe in parte distrutto.

Oh Signore, dai a noi la possibilità di trasmettere, alle generazioni che seguiranno quanto abbiamo appreso dai nostri reduci, lo faremo con coerenza e dedizione, come c’è stato insegnato, da chi non 2

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chiamava l’Italia paese, ma con una sola grande parola: Patria!

Si ringraziano tutti quelli che hanno presenziato alla Cerimonia del mese di Febbraio dedicata ai Martiri delle Foibe e a tutti gli italiani caduti dopo il 25 Aprile 1943.A chi non ha potuto presenziare, ci teniamo a comunicare che è stato inaugurato il Cippo com-memorativo ritratto in foto e a tal proposito ringraziamo il Reduce della R.S.I. della Com-pagnia "Bir El Gobi", il Vol.G.F. Patrizio Tanzi. per aver donato alla Piccola Caprera la targa bronzea messa in opera sul masso erratico.Al tempo stesso la Continuità Ideale della Piccola Caprera è orgogliosa e fiera di poter comunicare la presa in consegna dei Medaglieri dell’VIII° Rgt. Bersaglieri, dei Volontari della R.S.I. del “I° Btg. Mussolini” e del “II° Btg. Mameli”. I Reduci presenti al passaggio del Testimone erano il Vol.G.F. Pipoli ed i Bers. Barbieri e Bortolon.

CERIMONIA FEBBRAIO 2015

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che ha voluto donare alla Piccola Caprera un quadretto alla memoria.Cogliamo l’occasione per ringraziare tutti i visitatori ed i partecipanti alle nostre Cerimonie mensili. Per tutti quelli che non hanno potuto presenziare, riportiamo in seguito il discorso del Cerimoniere:“Domenica 1° Marzo qui davanti a Voi mi sento sereno nel svolgere questo mio preciso dovere: quello di portare ai nostri caduti l’omaggio dei vivi.Ancora una volta abbiamo l’onore di ricordare i caduti della Repubblica Sociale Italiana ed in particolar modo, quelli dei Servizi Speciali della R.S.I.

Come di consueto nel mese di Marzo, si è svolta la Cerimonia in ricordo dei Caduti dei Servizi Speciali della Repubblica Sociale Italiana e della M.V.S.N. Momenti di gran commozione quando a seguito dell’allocuzione tematica del nostro cerimoniere, il Lagunare Sergio Girolami, è intervenuta l’Ausiliaria del S.A.F. Paola Gallo, inquadrata nei ranghi della Milizia Volontaria Sicurezza Nazionale, che ha voluto ricordare tutti gli ignoti nomi delle “Volpi Argentate”, coi loro preziosi e pericolosissimi incarichi, caduti ed assassinati in luoghi imprecisati delle retrovie nemiche.Alla Cerimonia era presente il nipote del sassare-se, Vol G.F. Fresu Giovanni Antonio del II°Btg.VI^Cp. deceduto e sepolto in Argentina,

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CERIMONIA MARZO 2015

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Sotto il pino, sotto il "mio" pino; quello un po' storto, forse meno bello degli altri, ma speciale per me. Seduta lì sotto ho visto tramonti infuoca-ti, ho pensato, ho riso e pianto, sono arrivata a volte carica di paura ma sempre ho trovato conforto.E' strana, o meglio anomala, quella terra sopra le sue radici: ha visto crescere un mondo che nulla ha a che fare con il resto del mondo, ha visto il rallentare del passo dei nostri reduci, il loro ritor-no a casa, i nostri arrivi, e...l'atterrare di paraca-dutisti, il passo celere dei bersaglieri, gli ordini secchi dei picchetti, il serrare i ranghi di estranei e visitatori; ma anche le preghiere della messa, il passare e ripassare a solchi di contadini e vinaio-li, ha visto crescere viti, granturco, grano, a cicli diversi in tempi diversi; e ogni volta che mi ci sono appoggiata, in qualunque stagione, su quella terra dura, su quelle radici un po’ esposte, che ha trasformato quella corteccia dura dietro la mia schiena, il conforto non mi è mai mancato. E da lontano, obbligatoriamente sdraiata in un luogo ostile, impaurita ma ferma, ho chiuso gli occhi e ho immaginato di essere lì, sotto il "mio" pino, nel posto che è anche il mio, a riprendere fiato e pausa dal resto della vita "umana", ma con le orecchie tese a sentire le voci dei miei fratelli e sorelle, voci allegre, contente di essersi ritrovate, consapevoli del regalo che ci facciamo ogni mese riabbracciandoci. Questa immagine non mi ha mai lasciato andare e io non l'ho lasciata andare mai. Non speravo di tornare tanto presto, e per fortuna invece..questo posto catalizza i nostri pensieri e le nostre vite, ci unisce. “a fascio”.E in una notte speciale, il sabato che ha preceduto la cerimonia di gennaio, aspettavamo che arri-vasse il giorno dopo e lo aspettavamo davanti al fuoco, dove Nicola ha preso posizione da tempo, quasi inamovibile: non abbiamo nemmeno l'idea di lasciare sguarnita la postazione del Vol.G.F. William Cremonini. Ci eravamo sfamati con una cena che avremmo ricordato per un bel po' di tempo. una cena di quelle che si facevano tanti anni fa, quando eravamo solo fra di noi, con i reduci riscaldati dal meraviglioso camino, e noi intorno a prepara-re...."sempre troppo, sempre troppo!"....perché, lo sapevamo che nei loro ricordi non c'era tutta questa abbondanza e nelle disposizioni del Comandante non era contemplato il troppo cibo. Ma noi siamo figli del nostro tempo e se pure un po' consapevoli; inconsapevolmente

ARTICOLO CELESTE ZANI

Nel ricordo, la commemorazione.Camerati guardiamoci; ma cosa vuol dire com-memorare?Commemorare significa celebrare i Caduti, significa rinnovare idealmente l’adesione a quelli ideali per i quali essi sono morti, significa farsi carico del loro sacrificio e partecipare alla loro gloria, significa idealmente incontrarli, mettersi spiritualmente in contatto con loro, significa ammirarli e portare loro devozione, significa che non sono morti invano e che sono sempre qui tra noi.Ai caduti vadano perciò questi nostri sentimenti di ricordo, di amore e di fedeltà.

Giunga Loro, il saluto di quanti oggi vivono nel ricordo di quei giorni, fieri di non averli mai traditi.Arrivi loro un saluto dai giovani, da quei giovani che non tradiscono oggi, quella fede che Loro pagarono con la vita.”

“Emozioni sotto al pino”

Parma, gennaio 2015

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avevamo sempre fisso in testa di voler rendere omaggio ai combattenti coccolandoli anche con il cibo. Loro, che duri erano e duri sono rimas-ti...che si erano privati di tutto tranne che della fierezza. Mi rendo sempre più consapevole che sono stati e sono indulgenti con noi.Quella notte la luce della tomba del Comandante non voleva saperne di accendersi, il Piazzale sembrava buio, a noi che venivamo dalla luce del neon della cucina e dopo un buon numero di tentativi anche in contrasto con le più elementari norme tecnologiche... ci siamo resi conto che il Piazzale non era buio per niente: una luna bellis-sima luna lo illuminava più di qualunque luce elettrica.

Ci siamo guardati intorno e ci siamo accorti che eravamo nel bel mezzo di una serata magnifica: d'istinto li abbiamo chiamati per nome, a voce alta, tutti quelli che erano lì intorno a noi, li aves-simo conosciuti "in vita" o meno, uno per uno, ricordandoli per le loro abitudini, per le loro imprese narrate, per le loro piccole manie, per l'affetto che ci hanno regalato, per gli insegna-menti anche muti. Mi è venuto da dire: "che posto speciale..chi lo direbbe che siamo nel bel mezzo di un cimitero?!" e Francesco di rimando: "ti pare un cimitero questo? questo è il posto più pieno di vita che conosco. Sono tutti qui, mica se ne sono andati via e ci hanno apparecchiato questa serata e questa luna splendida solo per noi che siamo qui anche e soprattutto per loro".Sarà perché sto invecchiando, sarà perché invec-chiando si rallenta il passo e sarà anche perché rallentando il passo si possono vedere più cose...

ma quella notte, tutti insieme sotto la luna, a cantare la canzone del Comandante, è un gran bel ricordo, da mettere in tasca e da toccare a confor-to sapendo che è lì dentro, mio come vostro, di tutti voi che c'eravate, comunque, con noi, anche se momentaneamente lontani o semplice-mente...andati avanti.Una munizione in più, una riserva speciale, se ci saranno ancora giorni difficili.Grazie ragazzi, non mi avete mai mollato e io, garantito, non mollo voi!

Celeste Zani

Milano, dicembre 2014

La prima volta che venni alla Piccola Caprera avevo 7 anni. Partimmo da Milano con la "Balilla nera" io, mia sorella Antonietta mia mamma Maria e mio padre Virginio Boretti all'epoca Presidente dell' Associazione Nazionale Bersaglieri della Lombardia.

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Articolo Margherita BorettiSPOLVERATA DI RICORDI

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Quel giorno rimase impresso nella mia memoria come succede ai bambini quando vengono colpiti da forti emozioni. Il Comandante, Maggiore Fulvio Balisti e Giovanna Ferrari governante e persona di fiducia di casa ci stavano aspettando alla “Piccola”; sapevano che in mattinata sarem-mo arrivati e quando sentirono il rumore delle gomme della macchina sulla ghiaia ci vennero incontro.Giovanna con passo spedito correva giù per la scalinata del museo, poiche quello era l'ingresso della casa ed il Comandante era fermo sulla porta d'ingresso. Quando lo vidi fui intimorita ma affascinata dalla sua imponenza fisica, era altissi-mo con una gamba del pantalone arrotolata e la stampella che lo aiutava a sostenersi, non avevo mai visto nessuno così rappresentativo.Quando gli arrivai vicino mi prese la mano e disse: "buongiorno ben arrivati" e le mie cinque dita scomparvero dentro la sua mano come se non dovesse più restituirmele.La Signora Antonietta era già morta e non ebbi la fortuna di conoscerla.Allora la “Piccola” era un podere di campagna con sei ettari di terreno curato dai mezzadri che abitavano la cucina e dormivano sopra dove adesso c'è la camerata degli uomini. I mezzadri coltivavano i campi e accudivano gli animali: le galline, il maiale e le mucche della stalla trasfor-mata poi in "Sala Tremaglia”. I pozzi per l'acqua funzionavano con la carrucola, andavamo a pren-derla l’acqua tutti i giorni, era freschissima, pulita; per me e mia sorella era uno dei giochi della giornata mentre mio padre ed il Comandan-te parlavano, parlavano e scrivevano.I ricordi che ho sono talmente tanti.....Giovanna aveva capelli neri e gli occhi verdi, era sempre indaffarata a riordinare la casa, a cucinare la polenta nella paiolo di rame che cuoceva con la fiamma del caminetto, la mattina i mezzadri ci portavano il latte appena munto e Giovanna dopo avere tolto qualche mosca lo faceva bollire per la colazione. Ho visto la Piccola in tutte le sue trasformazioni, ogni suo cambiamento mi ha intristita, ho visto scomparire il vigneto ed alcuni alberi da frutta oltre che agli animali e all'acqua dei pozzi prosciugati, ma bisogna abituarsi ai cambiamenti, sono inevitabili e mentre scrivo cerco a fatica di non cadere nel "racconto nostal-gico". Arrivò poi un giorno che sentii mio padre parlare al telefono e diceva a qualcuno che il Comandante "era andato avanti "; le telefonate si

susseguirono per giorni e giorni a casa nostra a Milano, pensai che il Comandante fosse andato da qualche parte...invece dopo quella prima volta non lo vidi più! Papà andava sempre più spesso alla Piccola Caprera, aveva promesso al Coman-dante di non lasciare da sola Giovanna e di aiutar-la ad organizzare le sue ultime volontà. Durante quei giorni incominciarono i primi cambiamenti. Mio padre e l'avvocato Mantero erano stati nomi-nati curatori testamentari della Piccola Caprera.Continua...... Margherita Boretti

Nel 1915 Fulvio Balisti parte Volontario e per la sua presenza fisica e statura viene assegnato al II° Granatieri di Sardegna. Nel 1917 sul Carso il Tenente Balisti guadagna la prima medaglia di bronzo. Si distingue ancora a Capo Sile e viene decorato della medaglia d'argento. Il 2 luglio 1918 a Casa del Negro (Piave Nuovo) guadagna la seconda medaglia d'argento. Seguito dai suoi granatieri, affascinati dal suo valore, il Coman-dante affronta con sovrumano coraggio i reparti nemici lanciati al contrattacco.

Articolo ritrovato scritto dal compianto “Gino”IL COMANDANTE MAGGIORE FULVIO BALISTI

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Ferito in più parti, continua impavido la lotta finché cade gravemente colpito.Occorrono sei ore prima che un suo soldato a carponi e superando difficoltà immense possa trascinarlo fuori dalla mischia.Terminata la Prima Guerra Mondiale con il grado di Capitano, Balisti partecipa all'Impresa Fiuma-na. Allo scoppio della Seconda Guerra Mondiale all'età di cinquantuno anni, si arruola nuova-mente volontario e gli viene assegnato il coman-do di un battaglione di Volontari "Giovani Fasci-sti". Dopo un breve periodo di addestramento e la smobilitazione dei battaglioni, rimase nei tre in formazione e gli viene confermato il comando del primo battaglione col grado di Maggiore.Egli rivive con loro la sua ardita giovinezza, sono “i suoi ragazzi”, tutti giovanissimi della classe 1922 ma con documenti falsificati, ce ne sono anche del 1923, 1924 ed uno del 1925.Ci troviamo così nel deserto africano nel dicem-bre del 1941 sul fronte Marmarico dove gli ingle-si scatenano la loro seconda grande offensiva con un imponente spiegamento di uomini e mezzi. Le forze italo- tedesche si stanno ritirando non potendo reggere alla forte pressione avversaria. I due Battaglioni GG.FF. vengono mandati a “Bir El Gobi” con il compito di tenere il più possibile ferma la marea avanzante, per permettere alle altre divisioni di ripiegare ed appostarsi su una nuova linea difensiva. E' un compito arduo, che può significare la distruzione del reparto, ma è giusto che il sacrificio sia assegnato ai volontari che da tempo chiedevano l'onore del combatti-mento.La consegna è: "RESISTERE SUL POSTO AD OGNI COSTO".Le ingenti forze motocorazzate con l'appoggio di carri armati leggeri e pesanti attaccano il 3 dicembre mattina convinti di schiacciare quel pugno di ragazzi in poco tempo. Non abbiamo fatto che delle piccole postazioni e buche, per la mancanza di attrezzi e per il poco tempo a dispo-sizione. Il nostro armamento consiste in : otto cannoncini da 47/32, mortai mitragliatrici e armamento individuale; non esiste artiglieria e nessun appoggio dell'aviazione.Il nemico attacca dopo un violentissimo fuoco di artiglieria, prima con carri e autoblindo poi con ondate di fanteria. Sono truppe scelte inglesi e di colore, imbaldanzite per la schiacciante

superiorità numerica e di armamento. Il nemico trova subito una resistenza talmente accanita che rimane prima bloccato e poi ripiega sulle sue posizioni. Il Comandante Balisti durante questo primo attacco è stato l'animatore della resistenza, allo scoperto dirigeva l'azione dei suoi volontari. Ho voluto descrivere il primo attacco nemico e tralascerò l'intero episodio della battaglia che durò ininterrottamente per quattro giorni perché qui termina la parentesi guerriera del Comandan-te Fulvio Balisti. Difatti, visto la preponderanza nemica, il comandante uscì allo scoperto nell'in-tento di galvanizzare i volontari alla lotta e fu gravemente ferito alla gamba sinistra che gli fu amputata all'ospedaletto da campo della divi-sione Pavia; durante l'operazione, oltre ad aver rifiutato l'anestesia, volle parlare ai suoi volon-tari. Così disse al Tenente Avanzini: "ho perso un pezzo di materia vile, ma il mio spirito è forte più che mai, solo mi dispiace di essere stato mutilato in questo modo perché non potrò essere con i miei ragazzi, dite loro che sono orgoglioso del comportamento in combattimento. Fu fatto prigioniero il giorno dopo e portato in un campo di prigionieri al Cairo, dove per due anni, bench'esso sempre sofferente al moncone, tenne alto il morale dei soldati italiani compagni di sventura.Fu rimpatriato in uno scambio di prigionieri. Fulvio Balisti avendo aderito alla R.S.I. é stato processato e messo in prigione, scarcerato un anno dopo tornò a Ponti sul Mincio nel suo picco-lo podere chiamato: La Piccola Caprera lasciata ai suoi volontari ed ove ora riposa accanto al Museo-Sacrario del reggimento.Ho voluto tracciare una sintesi della vita del Comandante, non certo una rievocazione.Troppo grande l'uomo e le sue azioni perché si possa brevemente scrivere la sua storia.

Volontario del I° Btg. GG.FF. II^ Cp.Virginio Boretti! Presente!

Canzone inedita scritta dal Volontario Giovane Fascista Pasini Teodoro (I°Btg.III^Cp.) durante la detenzione nel Fascist Criminal Camp ubicato nel carcere dell’isola di Pianosa.

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Articolo Testimonianza della PrigioniaPASINI

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“BOTTE”

Oh signori che qui vi adunateAttenti ascoltate la nuova canzon.Nell'Italia ormai “liberata”Ma di prima assai più legataQuei banditi che or son guidatiDa Nenni e Togliatti vi cantan così: Bandiera rossa qua, bandiera rossa la Giustizia e libertà, scioperi in qiuantità Falce e martello ognior è il simbolo del lavor Però al lavoro nessuno ci va, w la libertà.E dopo Parri è salito GasparriCon quattro somari le leggi a dettar!Or si senton sicuri e padroniVan cantando quei quattro cialtroniI fascisti ormai liquidatiIn galera o scannati non tornano più! Giustizia e libertà ogniun cantando va Dovunque puoi rubar, chiunque assassinar Il Duce più non c'è che ti proibiva ahimè! Di fare il ladrone oppure assassin, Viva, Viva Stalin!Ma già ora quei quattro figuriNon son più sicuri, cominciano a tremar.Già Togliatti dal grande spaventoS'è seduto in gran fretta sul centroTutti gli altri son fuori alla portaMutande di scorta ed urlan così: “Palmiro presto fai che ora cominciano i guai la puzza sento già di questa libertà chi il groppon ci salverà da quella libertà che daranno i fascisti col loro manganel addio falce e martel”Un fascista rinchiuso in galera, qui a PianosaComincia a pensar: “se si aprisse improvviso il cancello,e mi dessero un buon manganello,questa volta lo giuro, perbacco,finché non son stracco giù botte darò!” Legnate per di qua, legnate per di la, finchè in Italia c'è un comunista in piè, sarà la mia canzon legnare a profusion finche gli italiani avranno l'onor legnar, legnare ancor!E poi per riposar, legnar, legnar, legnarLegnare a sinistra, a destra, su e giù,senza fermarsi più!

Caro Sergio,sono due anni che te ne sei andato e non sei più prigioniero del tuo corpo perché la morte ti ha reso libero. Ora ti puoi muovere nel vento, puoi incontrare persone che ti hanno amato e persone che tu hai amato, ed il tuo cuore può aprirsi ad una nuova vita di speranza.Ci sei stato amico e nella amicizia sei stato since-ro, ognuno di noi ti ricorda in modo unico, come tu sapevi donare l'amicizia facendoci sentire unici ma non esclusivi.Abbiamo amato la tua sincerità, abbiamo amato la tua lealtà verso ciò che ritenevi giusto ed ono-revole, abbiamo percepito in te una grande capa-cità di comprendere, di avvicinarsi con delicatez-za verso chi stava soffrendo, di far nascere la spe-ranza e un po' di sollievo in chi si rivolgeva a te per cercare conforto ed amicizia.Abbiamo percorso assieme un po' del nostro cammino spirituale e nel percorrere strade diver-genti è rimasto in noi il desiderio di conservare la tua amicizia.

Mi è di conforto l'averti incontrato, sei stato presente nella mia vita e credo che lo sarai per sempre. Spero di incontrarti ancora nella Luce del Supremo e di percorrere ancora un po' di strada assieme per rendere sempre più manifesto il principio d'amore che genera l'universo e l'amore che ci ha creati. Dopo l'intensità profonda ed assoluta con la quale hai vissuto la tua vita ora è silenzio. Nel silenzio del nostro cuore e nel profondo della nostra anima formuliamo una preghiera: che l'affetto che abbiamo provato e che proviamo nei tuoi confronti, che la ricono-scenza ed il desiderio di rincontrarti in un nuovo futuro ti possano accompagnare nel tuo nuovo cammino, assieme alle cose belle che hai saputo scorgere in ciascuno di noi. Ringrazio il Supremo per averti incontrato.“Gli amici di Treviso” 9

Ricordando il VOL. G.F. SERGIO BIANCHI

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“Piccola Caprera”

Associazione Nazionale Volontari “Bir el Gobi” Via Pozzolengo 3 - 46040 - Ponti sul Mincio - MN -

Tel:037688104 - [email protected] - www.piccolacaprera.it

CALENDARIO DELLE CERIMONIE ANNO 2015 LE CERIMONIE IN ONORE DEI CADUTI E COMMEMORATIVE DI REPARTO SI

CELEBRANO PRESSO IL SACRARIO OGNI PRIMA DOMENICA DEL MESE ORE 11.00 4 GENNAIO: Cerimonia in ricordo di TUTTI I MILITARI CADUTI IN GUERRA 1 FEBBRAIO: Cerimonia in ricordo dei MARTIRI delle FOIBE e degli ITALIANI TRUCIDATI DOPO IL 25 APRILE 1945 1 MARZO: Cerimonia in ricordo dei Servizi Speciali R.S.I. e della M.V.S.N. 5 APRILE: Cerimonia in ricordo del S.A.F., della Divisione Alpina “MONTEROSA” e dei VOLONTARI DI SPAGNA. 3 MAGGIO: Cerimonia in ricordo della X^ M.A.S. e della Div. “SAN MARCO” 7 GIUGNO Cerimonia in ricordo della AERONAUTICA MILITARE (REGIA – R.S.I. - A.M.) delle FIAMME BIANCHE e del Gruppo Carri “M Leonessa” della G.N.R. 5 LUGLIO: Cerimonia in ricordo del Maggiore Fulvio BALISTI già Comandante del 1° Btg. Volontari Giovani Fascisti 2 AGOSTO: Cerimonia in ricordo del REGIO CORPO TRUPPE COLONIALI 6 SETTEMBRE: Cerimonia in ricordo dei BERSAGLIERI D'ITALIA – R.S.I.- 4 OTTOBRE: Cerimonia in ricordo dei PARACADUTISTI D’ITALIA 1 NOVEMBRE: Cerimonia in ricordo degli Ufficiali del Rgt.GIOVANI FASCISTI 6 DICEMBRE: Cerimonia in ricordo della Battaglia di BIR EL GOBI del Rgt.GIOVANI FASCISTI Trattandosi di cerimonie in onore dei Caduti, Combattenti e Reduci, i militari in congedo sono invitati ad indossare il copricapo del proprio reparto, le loro decorazioni e se prevista la divisa associativa. Le Bandiere e i Labari presenti dovranno essere inquadrati ed eseguire i comandi impartiti dal cerimoniere. I civili presenti dovranno tenere un contegno adeguato e composto come è dovuto alla sacralità del luogo. Le cerimonie sopra elencate, escluse quelle del Reggimento “Giovani Fascisti”, per eventuali cause di forze maggiore potrebbero svolgersi in date diverse. Per ottenere conferma delle date di svolgimento delle stesse rivolgersi al responsabile delle cerimonie: Lagunare Girolami Sergio telefono 041420176. - La Presidenza -

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Associazione Nazionale Volontari “Bir el Gobi”

Reduci R.E. Rgt. Giovani Fascisti 72° anniversario dell’ultima battaglia del R.E. Rgt. GG.FF.

“PELLEGRINAGGIO A Q. 141”

Maggio 2015 (Venerdì 22 Maggio – Lunedì 25 Maggio) (Venerdì 29 Maggio – Lunedì 01 Giugno)

Quest’anno il Pellegrinaggio a Q. 141 si svolgerà la penultima e/o l’ultima settimana di maggio con la speranza che possano partecipare molte persone; come sempre è desiderio dei Reduci che la partecipazione dei giovani della Continuità Ideale e di tutti coloro che condividono i nostri ideali sia sempre più numerosa. Quanto prima, a seconda del riscontro con le pre-adesioni saranno ufficializzate le date definitive.

PROGRAMMA DI MASSIMA

Venerdì 22 e/o 29 Maggio Da Milano ritrovo al aeroporto di Malpensa e partenza per Tunisi con volo di linea della Compagnia TunisAir. Trasferimento ad Hammamet e sistemazione in albergo. Sabato 23 e/o 30 Maggio Al mattino Cerimonia al Cippo dei Paracadutisti della Folgore a Takruna , pranzo a Enfidaville, pomeriggio cerimonia a Q.141 tardo pomeriggio rientro in albergo. Domenica 24 e/o 31 Maggio Al mattino visita al Cimitero del Commonwealth ad Enfidaville e deposizione della corona ai Caduti. Lunedì 25 e/o 01 Maggio/Giugno Rientro in Italia

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Cenni storici:

el Magg. Fulvio Balisti (1890-1959),

Volontario della I Guerra MondialeLegionario e Stella d'Oro di Fiume

Volontario della II Guerra MondialeComandante del I° Battaglione GG.FF.Reggimento che ha avuto la sua Epopea

nella battaglia di Bir el Gobi in Africa Settentrionale.

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Spunti di riflessione:

[email protected]

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COMUNICAZIONE

COMUNICAZIONE A TUTTI COLORO I QUALI HANNO A CUORE LA PICCOLA CAPRERALa Piccola Caprera vive grazie alle nostre offerte.

Ricordiamoci di contribuire, per quanto è nelle nostre possibilità, al suo prezioso mantenimento.

CALENDARIO 2015

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NOTE LIETENOTE TRISTI

Pubblicazione pro-mozionale per la divulgazione della campagna di Bir El Gobi.Libro composto da 160 pagine a colori 17x24 cma soli 15 €Acquista, regala, dif-fondi questa opera unica, con gli splendi-di disegni di Sergio Bianche, Volontario G.F.Il libro è in vendita alla Piccola Caprera

Vol.G.F. Bergamini Vittorio (I°Btg. III^Cp.)

Nato: 05.02.1922

Morto: 16.02.2015

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