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Anno XII—n. 46 marzo 2012 Istituto Comprensivo “Gianni Rodari” di Santa Giustina (BL) Prosegue il progetto della Scuola dell’Infanzia di Cergnai dedicato ai diritti dei bambini. Questa volta ci presentano la storia del bambino con due occhi. “In un mese d’agosto, per la durata di una notte, esistette un pianeta molto strano. Era simile alla terra, però i suoi abi- tanti erano un po’ diversi dai terre- stri: avevano un occhio solo. Questo occhio, però, era meraviglio- so: con esso si vedeva anche al buio, a distanze notevoli e attraverso le pareti delle case. Segue a pag. 7 SANTA’S GOT TALENT NELSON MANDELA… A MAN WHO HELPED TO CHANGE THE WORLD WITH A PEACEFUL PROTEST. Nelson Mandela was born in 1918. His family belonged to a tribe in South Africa. He studied to become a lawyer. He became a leader of a political party, called the African National Congress (ANC). This party adopted a peaceful resistance against apartheid. During a peaceful protest at Sharpeville the police opened fire and killed 69 people. After that the ANC became illegal but Mandela did not stop his activities. He was arrested and charged with attempting to overthrow the government. As a lawyer Mandela defended himself. During his trial he said “I have looked for the ideal of a democratic and free society in which all the people live together in harmony and equal opportunities. It is an ideal for which I hope to live for and to achieve. But, if it needs be, it is an ideal for which I am prepared to die”. He lost the case. In 1964 he was sentenced to life in prison. Segue a pag.16 IL PICCHIO Direttrici: Giorgia Dalla Cort e Sharon Vigne Vicedirettrici: Linda Vettoretto e Giulia D’Avino Redattori: Davide Calcagno, Davide Slongo, Migena Volaj, Giulia D’Avino, Chiara Benedetti, Eleonora Cordella, Alessandra Brancaleone, Damiano Menel, Simone Perot, Gaia Faleschini, Margherita Cason, Lorenzo Cassol, Daniel Di Lucca, Davide De Boni, Eva Bortoluzzi, Sara Paganin, Arianna Sartor, Sara Zera, Davide Dalla Sega, Nicola Dalla Sega, Antonio Sacchet, Sukina Fahran, Lisa Sordo, Grafica e impaginazione: Emanuele Di Marino Docenti responsabili: Matteo Masini e Michele Vello ULISSE TORNA TRA NOI CON UNA MIRABILE INTERVISTA PROGETTO CRISALIDE EDUCAZIONE ALL’AFFETTIVITA’ BRUSA LA VECIA A CERGNAI E MEANO Il Picchio si può leggere on line al seguente indirizzo: www.rodari.org Editoriale Ed ecco appena sfornato il nuovo fantastico numero de Il Picchio! Come nei precedenti troverete molte cose interessanti. Iniziamo col presentarvi alcune notizie scolastiche e non riguardanti lo sport, i laboratori della scuola più gettonati e i segreti su segretarie, bidelle e professori che scoprirete attraver- so le interviste doppie. Troverete anche una nuova moda che sta contagiando molti a- lunni: la Rubikmania. E per quelli che ado- rano il mistero e il non capire niente vi of- friamo un articolo tutto da scoprire: “Agricoltura estrema, semi a Ro- ma” (consigliato solo a quelli fuori dal co- mune!). Ora passiamo alle cose serie: le novità provenienti dagli asili di Meano e i racconti dei bambini. Per chi ama la musica vi offriamo recensioni sul festival di Sanre- mo e su due mitiche band: i Red Hot Chili Peppers e i Nickelback. Vi piacciono gli animali strani e credete agli alieni? Questo è il giornale giusto per voi! Potrete cono- scere il Kakapo e capirne di più sui cerchi nel grano. Vi presentiamo poi il seguito della mitica intervista ad Ulisse di cui avete letto la prima parte nello scorso numero. E per concludere, un bellissimo articolo sulla sofferenza, che non vi farà diventare tristi, ma vi aiuterà un pochino quando starete male. Pensate che sia tutto qui?! Ovvia- mente no! Ci sono un sacco di giochi per voi! Giorgia Dalla Cort IL BAMBINO CON DUE OCCHI J. L. GARCIA SANCHEZ e M. A. PACHECO

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Anno XII—n. 46 marzo 2012

Istituto Comprensivo “Gianni Rodari” di Santa Giustina (BL)

Prosegue il progetto della Scuola

dell’Infanzia di Cergnai dedicato ai

diritti dei bambini. Questa volta ci

presentano la storia del bambino

con due occhi.

“In un mese d’agosto, per la durata di una notte, esistette un pianeta molto strano.

Era simile alla terra, però i suoi abi-tanti erano un po’ diversi dai terre-stri: avevano un occhio solo. Questo occhio, però, era meraviglio-so: con esso si vedeva anche al buio, a distanze notevoli e attraverso le pareti delle case. Segue a pag. 7

SANTA’S GOT TALENT NELSON MANDELA… A MAN WHO HELPED TO CHANGE THE WORLD WITH A

PEACEFUL PROTEST.

Nelson Mandela was born in 1918. His family belonged to a tribe in South

Africa. He studied to become a lawyer. He became a leader of a political

party, called the African National Congress (ANC). This party adopted a

peaceful resistance against apartheid. During a peaceful protest at

Sharpeville the police opened fire and killed 69 people. After that the ANC

became illegal but Mandela did not stop his activities. He was arrested and

charged with attempting to overthrow the government. As a lawyer

Mandela defended himself. During his trial he said “I have looked for the

ideal of a democratic and free society in which all the people live together

in harmony and equal opportunities. It is an ideal for which I hope to live

for and to achieve. But, if it needs be, it is an ideal for which I am prepared

to die”. He lost the case. In 1964 he was sentenced to life in prison.

Segue a pag.16

IL PICCHIO

Direttrici: Giorgia Dalla Cort e Sharon Vigne Vicedirettrici: Linda Vettoretto e Giulia D’Avino

Redattori: Davide Calcagno, Davide Slongo, Migena Volaj, Giulia D’Avino, Chiara Benedetti, Eleonora Cordella, Alessandra Brancaleone, Damiano Menel, Simone Perot, Gaia Faleschini, Margherita Cason, Lorenzo Cassol, Daniel Di Lucca, Davide De Boni, Eva Bortoluzzi, Sara Paganin, Arianna Sartor, Sara Zera, Davide Dalla Sega, Nicola Dalla

Sega, Antonio Sacchet, Sukina Fahran, Lisa Sordo, Grafica e impaginazione: Emanuele Di Marino

Docenti responsabili: Matteo Masini e Michele Vello

ULISSE

TORNA TRA NOI

CON UNA MIRABILE

INTERVISTA

PROGETTO CRISALIDE

EDUCAZIONE ALL’AFFETTIVITA’

BRUSA LA VECIA A CERGNAI E MEANO

Il Picchio si può leggere on line al seguente indirizzo: www.rodari.org

Editoriale

Ed ecco appena sfornato il nuovo fantastico numero de Il Picchio! Come nei precedenti troverete molte cose interessanti. Iniziamo col presentarvi alcune notizie scolastiche e non riguardanti lo sport, i laboratori della scuola più gettonati e i segreti su segretarie, bidelle e professori che scoprirete attraver-so le interviste doppie. Troverete anche una nuova moda che sta contagiando molti a-lunni: la Rubikmania. E per quelli che ado-rano il mistero e il non capire niente vi of-friamo un articolo tutto da scoprire: “Agricoltura estrema, semi a Ro-ma” (consigliato solo a quelli fuori dal co-mune!). Ora passiamo alle cose serie: le novità provenienti dagli asili di Meano e i racconti dei bambini. Per chi ama la musica vi offriamo recensioni sul festival di Sanre-mo e su due mitiche band: i Red Hot Chili Peppers e i Nickelback. Vi piacciono gli animali strani e credete agli alieni? Questo è il giornale giusto per voi! Potrete cono-scere il Kakapo e capirne di più sui cerchi nel grano. Vi presentiamo poi il seguito della mitica intervista ad Ulisse di cui avete letto la prima parte nello scorso numero. E per concludere, un bellissimo articolo sulla sofferenza, che non vi farà diventare tristi, ma vi aiuterà un pochino quando starete male. Pensate che sia tutto qui?! Ovvia-mente no! Ci sono un sacco di giochi per voi!

Giorgia Dalla Cort

IL BAMBINO CON DUE OCCHI J. L. GARCIA SANCHEZ e M. A. PACHECO

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2 N°46 MARZO 2012 IL PICCHIO

CRONACA E APPROFONDIMENTI

Noi della classe 1^D abbiamo iniziato a studiare l’O-dissea un po’ di tempo fa. Abbiamo chiesto agli dei se ci lasciavano fare un’intervista ad Ulisse, il protagoni-sta della storia. Qualche giorno fa è apparso in classe Ermes, il loro messaggero, e ci ha portato la risposta di Zeus. Aveva detto di sì! Poco dopo hanno bussato alla porta ed è entrato Ulisse! E’ stato molto gentile e disponibile con noi e ha risposto a tutte le nostre do-mande. Ecco la seconda parte dell’intervista. Buona lettura! Cosa hai pensato quando hai saputo che i Proci

avevano invaso la tua casa?

Che non avrebbero dovuto permettersi di entrarci e

che mi sarei vendicato. Cosa che poi ho fatto!

Li hai sfidati a una gara con l’arco. Sei stato felice

quando hai vinto la gara?

Sì, moltissimo perché avevo fatto vedere ai Proci che

loro in confronto a me non erano niente e poi, dopo

aver vinto, finalmente ho potuto riabbracciare Pene-

lope.

Prima però sei stato sfidato da un mendicante

E’ vero. Ricordo che mi venne da ridere. Quel mendi-

cante voleva sfidare me, uno dei più forti guerrieri

achei! Avrei potuto benissimo ucciderlo: anche se

Atena mi aveva dato l’aspetto di un vecchio, avevo

conservato la mia forza.

Che cosa dovette fare tua moglie Penelope durante

la tua assenza?

I Proci le avevano detto che avrebbe dovuto sposare

uno di loro, ma lei aspettava il mio ritorno, così disse

che avrebbe scelto il suo nuovo sposo solo dopo aver

finito il lenzuolo funebre per mio padre Laerte. Solo

che di giorno lo tesseva e di notte lo disfaceva. Pene-

lope è furba, in questo ci assomigliamo molto! Pur-

troppo i Proci la scoprirono, ma poi arrivai io.

Ti ha riconosciuto qualcuno quando sei tornato?

All’inizio no, ma era difficile: Atena, come vi ho det-

to, mi aveva dato l’aspetto di un vecchio mendicante.

Però io avevo lasciato un cane ad Itaca prima di

partire per la guerra. Argo si chiamava. Dovete sape-

re che anche se ormai era molto vecchio e malato mi

riconobbe, purtroppo subito dopo morì.

Ti è dispiaciuto quando è morto?

Sì, moltissimo, ma sono stato comunque contento di

averlo rivisto.

Anche Euriclea però ti ha riconosciuto.

Sì, Euriclea era stata la mia nutrice. Quando sono

arrivato a palazzo, Penelope le ordinò di lavarmi i

piedi in segno di ospitalità e lei nel farlo si accorse di

una cicatrice al ginocchio che mi ero fatto tanti e

tanti anni prima andando a caccia e così capì chi ero

veramente.

E Penelope? Lei ti riconobbe?

Non proprio. Lei aveva dei sospetti, ma ero molto

cambiato rispetto a vent’anni prima, soprattutto per

intervento di Atena, e non era sicura di avere davanti

suo marito. Allora propose la gara dell’arco, perché

sapeva che solo io sarei stato in grado di tenderlo. E

infatti non si sbagliò. A quel punto Penelope era qua-

si sicura di aver ritrovato Ulisse, ma per averne la

certezza assoluta mi mise alla prova dicendomi che

avrebbe fatto portare il nostro letto. Io sapevo che

era impossibile spostarlo perché lo avevo scavato in

un tronco d’ulivo. Le dissi che mom si poteva tra-

sportare e le spiegai perché, allora si convinse e mi

abbracciò.

Sei sempre rimasto a Itaca o hai fatto altri viaggi?

No, dopo un po’ ho ripreso il mare. Mi piace troppo

viaggiare e conoscere nuovi luoghi e nuove persone!

Grazie per l’intervista e … buona navigazione!

Grazie a voi, ragazzi! Vi manderò una cartolina!

A cura della classe 1^D

INTERVISTA A ULISSE (PARTE SECONDA)

PER CONCESSIONE DEGLI DEI ABBIAMO INCONTRATO L’EROE DI ITACA

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3 N°46 MARZO 2012 IL PICCHIO

Noi ragazzi e ragazze ogni giorno dobbiamo “combattere”contro la tristezza che per ognuno di noi può essere diversa, ma ci rende fragili e spesso ci chiude in noi stessi. Non dobbiamo però avvilirci e dobbiamo trovare dei rimedi per affrontarla. Ecco a voi dei suggerimenti! Fare ciò che più si ama (es. hobby) per dimenticarsi per un po’ delle proprie sofferenze; parlare con un amico (sono sempre presenti e potran-no aiutarvi a migliorare il vostro stato); aiutare i meno fortunati e fare volontariato (passare del tempo con persone che hanno più problemi di voi, vi fa capire che potrebbe andarvi peggio e poi posso-no raccontarvi le loro esperienze. Inoltre aiutare qual-cuno migliora voi stessi); abbuffarvi di gelato e naturalmente NUTELLA (che

mondo sarebbe senza…); ascoltare le vostre canzoni preferite (ovviamente non devono essere deprimenti, ma ascoltate qualcosa che vi dia un po’ di carica); se siete ragazze c’è solo una cosa da fare…SHOPPING!!! Vi aiuterà a distrarvi e farvi dimenti-care le vostre tristezze… poi una maglietta nuova (colorata!!) rallegrerà il vostro umore; se la cosa è grave regalatevi un pomeriggio in un cen-tro benessere (durante un idromassaggio vi dimenti-cherete di tutto). Non sempre questi consigli sono utili, ma solo una cosa vi dico: sforzatevi di cercare sempre i lati mi-gliori delle cose!!

Giorgia Dalla Cort

MANUALE PER DIMENTICARE LE SOFFERENZE

Il tribunale dello sport ha deciso di dare una sospensione di 2 anni a Contador per doping, in particolare per uso di clembuterolo, e di annullare le sue vittorie al Tour e al Giro, di conseguenza la maglia gialla passa di diritto a Andy Schleck, mentre la maglia rosa passa a Michele Scarponi. A causa della squalifica, Contador dovrà saltare il Tour de France e le Olimpiadi. Le reazioni nel mondo del ciclismo sono state tantissime. A Parigi il direttore del Tour ha detto che le procedure sono state molto lente. Scarponi si dice dispiaciuto per Contador, ma secondo lui le decisioni sono più che giuste.

Fontana Fabiano e Davide Dalla Sega

IL GRANDE CONTADOR DOPATO

L’immagine è tratta da: Www.vavel.com giornale internazionale dello sport

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4 N°46 MARZO 2012 IL PICCHIO

I cerchi nel grano sono chiamati in inglese “crop circles”. Sono disegni che appaiono in poco tempo in uno spazio aperto; possono arrivare ad un’ampiezza di oltre 200mq. Que-sti disegni costituiscono un enigma da 50 anni a questa parte. Le piante del grano non vengo-no spezzate tanto che poi ricrescono, le piante piegate hanno diverse sostanze chimiche al loro interno, mentre le piante non piegate ri-mangono stabili. La maggior parte dei cerchi nel grano compaiono in Gran Bretagna, più precisamente nelle vicinanze di Stonehenge. Ma perché? Stonehenge è già un monumento misterioso e i cerchi lo rendono ancora più arcano. Una leggenda dice che il monumento è stato eretto da mago Merlino. Stonehenge è formata da pietre composte di quarzo forte conduttore di elettricità e su questo si basa l’idea di alcuni studiosi secondo i quali i cerchi si creano grazie a energie paranormali. Il cerchio più grande della sto-ria è apparso l’otto agosto 2009 in Olanda e ha le di-mensioni di 530x450 m. Il grano piegato, visto dall’al-

to assomiglia ad un uomo con le ali simile ad una far-falla. E questo è veramente strano.

Fontana Fabiano e Slongo Davide

I CERCHI NEL GRANO

IL KAKAPO, UN ANIMALE MISTERIOSO Avrete sicuramente sentito parlare del kakapo. Se non ne avete mai sentito parla-re… continuate a leggere il nostro articolo e scoprirete di che si tratta. Il kakapo è una specie di pappagallo originario dellA Nuova Zelanda e, creduto estinto in natura, è stato invece reinserito da qualche anno grazie a molti ambien-talisti che hanno contribuito a salvare questo meraviglio-so animale. Il kakapo è il pappagallo più pesante che ci sia (può raggiungere infatti i 70kg) e l'unico al mondo incapace di volare. Inoltre, è uno degli uc-celli più longevi, potendo superare i 160 anni di vita. E’ anche molto grande e massiccio anche se misu-ra solo 12 centimetri di apertura

alare. Il kakapo infatti non può volare, perché ha ali cortissime e non ha lo sterno carenato. Il kaka-po ha piume di color verde mu-schio, che gli consentono di mime-tizzarsi benissimo con la vegeta-zione dei luoghi in cui vive.

Le sue zampe sono dotate di artigli particolarmente utili per arrampicarsi. Una delle carat-teristiche più notevoli del ka-kapo è il suo odore piacevole e potente, che è molti naturali-sti hanno paragonato a una miscela di fiori e miele. Il ka-kapo è l’unico pappagallo not-turno del mondo. Si nutre di vegetali. I maschi rimangono nelle tane solo durante l’ac-coppiamento. All'inizio della stagione degli amori, i maschi combattono per assicurarsi le tane. Il kakapo vive in un'am-

pia varietà di habitat, quali la mon-tagna, il bosco, la foresta, la step-pa e la zona costiera.

Alessandra Brancaleone, Sharon Vigne

Crop-circle. Immagine tratta da Wikipedia

Immagine tratta da www.kakapo.net/en

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5 N°46 MARZO 2012 IL PICCHIO

Il cubo di rubik o cubo magico è un famoso rompicapo inventato da un professore di nome Erno Rubik nel 197-4. Il suo nome originale era Magic Cube, poi la Ideal Toys lo rinominò Rubik’s Cube nel 1980. Oggi è uno tra i giocattoli più venduti nella storia con circa 300 milioni di pezzi venduti. Esistono molti cubi diversi, da quadrati a tondi dal 2x2 al 1000x1000. Il cubo 3x3 è il più famoso, però ne esi-stono molti altri. Il record del 3x3 è 6 secondi e 69, anche se su Youtube ci sono dei ragazzi che ci mettono qualche centesimo di secondo in meno. Il record di un altro cubo, il 2x2 è di solo 0,69 secondi. Esso si può fare con le mani, con una mano e con i piedi. In queste ultime settimane si è diffuso l’uso del cubo 3x3 in 2^C. Nella classe ci sono al momento 7 ragazzi che sanno farlo e il record è di 1.14 minuti dell’alunno Mattia Ferigo.

Dalla Sega Davide e Fontana Fabiano

A SCUOLA È SCOPPIATA LA RUBIK MANIA

Londra, meta di milioni di turisti da ogni parte del mondo, è anche un chiodo fisso nella mente di qualsiasi a-dolescente. Chiunque di noi vorrebbe visitare il museo di Madame Tussaud, camminare per gli immensi ma-gazzini di Harrods o non perdere l’occasione per vedere una partita del Chelsea in casa! A questo proposito noi picchiatrici abbiamo pensato di dedicare un bell’articolo a questa meravigliosa città! Hamleys, il Globe, Buckingham Palace e chi più ne ha più ne metta! Londra è proprio un gioiello da scoprire, dai sobborghi più in periferia ai musei, ai castelli e ai più grandi store e magazzini! Tanti sarebbero i musei di cui parlare, certi meravigliosi e curiosi, altri adatti per chi vuole scoprire il lato storico della città. Se poi non vi va di sentire mille discorsi barbosi sulle rovine che cadono a pezzi, allora Chinatown è il posto giusto, un posto per le persone attive e sempre in cerca di nuovi sapori! Questo quartiere vi avvolgerà letteralmente con il pro-fumo delle sue spezie e il suo colore, di un rosso acceso. In ogni caso, se gli involtini primavera non vi ispira-no, ci si può fermare sulle rive del Tamigi e godersi la vista sul Big Ben, il fantastico orologio che fa un po’ da cornice al palazzo del parlamento di Westminster. Molti sono i modi per ammirare Londra, ma uno mi affascina più di tutti. Dall’alto. London Eye è una ruota panoramica alta più di 130 metri, che offre emozioni enormi. 32 navicelle che ruotano lentamente, illuminate da una bianca luce intensa. Ci sono ancora un milione di cose interessanti a Londra, a voi il piacere di scoprir-le!

Lisa Casagrande

AN IMAGINARY TRIP IN LONDON!

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6 N°46 MARZO 2012 IL PICCHIO

NOTIZIE DALL’ISTITUTO

Anche quest’anno abbiamo bruciato la povera ” Vecia” che, con entusiasmo e cura avevamo co-

struito con le nostre maestre. Sabato sera in piazza a Cergnai, con i nostri genitori, le maestre, tanti nonni, cu-gini ed amici abbiamo ravvivato ed ” illuminato” il paese. Abbiamo canta-to, letto il testamento ed infine, con qualche lacrimuccia bruciato la no-stra Vecia; la serata si è conclusa in allegria con una gioiosa e gustosa spaghettata insieme al casello, erava-mo in tantissimi, più di cento !!!

BRUSA LA VECIA RITORNA LA TRADIZIONE DI META’ QUARESIMA

Il giorno 15 Marzo i bambini della scuola dell’Infan-zia di Meano sono stati invitati, dalla scuola Primaria, alla tradizionale ricorrenza “Brusa la Ve-cia”. I bambini e i ragazzi si sono ritrova-ti nel cortile della scuola Primaria ed hanno ascoltato il testamento della Vecia redatto dai ragazzi della Primaria. Dopo aver assistito al rogo si sono divertiti in-sieme con canzoni mimate in un grande girotondo. Il fuoco è un elemento della natura che con le sue sfumature ed i suoi movimenti esercita un grande fascino nei bambini. Questo è uno dei momenti di continuità e condivisione tra le due scuo-le.

MEANO CERGNAI

Vecia di Cergnai

I disegni dei bambini di Meano

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7 N°46 MARZO 2012 IL PICCHIO

Noi, bambini della scuola dell’infanzia di Cergnai, con le nostre maestre abbiamo continuato a lavorare sul progetto “I diritti dei bambini”. Le maestre ci hanno raccontato la storia “ Il bambino con due occhi”. Dopo averla ascoltata abbiamo fatto “conversazione” e insieme abbiamo capito che siamo tutti “diversi” ma tutti “uguali”, che tutti abbiamo cose belle da comunicare agli altri; a volte facciamo fatica a scoprire le nostre ca-pacità, ma con l’aiuto delle persone che ci vogliono bene possiamo farlo. Tutti abbiamo bisogno dell’aiuto del-l’altro e tutti e da tutti abbiamo cose da imparare.

I DIRITTI DEL BAMBINO ARTICOLO 5

Il bambino, fisicamente e psichicamente minorato o socialmente disadattato,

ha diritto al trattamento, all’istruzione, alle cure speciali richieste

dal suo stato o dalla sua condizione.

IL BAMBINO CON DUE OCCHI J. L. GARCIA SANCHEZ e M. A. PACHECO

IL BAMBINO CON DUE OCCHI PROSEGUE IL PROGETTO DELLA SCUOLA DELL’INFANZIA DI CERGNAI SUI DIRITTI DEL BAMBINO

In un mese d’agosto, per la durata di una notte, esi-stette un pianeta molto strano. Era simile alla terra, però i suoi abitanti erano un po’ diversi dai terrestri: avevano un occhio solo. Questo occhio, però, era meraviglioso: con esso si vedeva anche al buio, a distanze notevoli e attraverso le pareti delle case. Si vedevano anche gli astri come al telescopio e i microbi come al microscopio… In quel pianeta i bambini erano allevati come quelli sul-la Terra. Quella notte, inspiegabilmente, sul pianeta nacque un bambino con due occhi. I genitori ci rimasero un po’ male. Si consolarono però in fretta perché era un bambino molto allegro e molto simpatico… Essi era-no contenti di vederlo crescere sereno. Lo portarono comunque presso molti medici… ma la sua non era una malattia: i medici non sapevano che cosa fare. Man mano che cresceva, il bambino aveva sempre

nuovi problemi: per esempio, la sera gli occorreva la luce accesa per non inciampare. A scuola il bambino con due occhi non riusciva ad imparare le cose come i suoi compagni; l’insegnante se ne rese conto e cercò di aiutarlo. E fece in modo che anche lui vedesse le cose come le vedevano gli altri… ma lui non era feli-ce. Quel bambino pensava sempre che da grande non sarebbe servito a niente… Ad un certo punto, però, egli s’accorse che i suoi oc-chi vedevano cose che gli altri non vedevano. Corse subito dai suoi genitori per confrontare il suo mondo con il loro… Essi rimase-ro stupiti… il loro figlio vedeva le cose multi-colori. A scuola, il bambino con due oc-chi raccon-tava ai compagni che cosa vedeva. Tutti volevano sentire ciò che diceva sui colori e sulle forme degli oggetti. Ascoltare quel bambino era molto emozio-nante. Egli divenne molto amato e alla sua diversità non pensò più nessuno… nemmeno lui… C’erano molte cose che non poteva fare, ma quelle che sapeva fare lui non sarebbe riuscito a farle nessun altro.

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8 N°46 MARZO 2012 IL PICCHIO

I bambini della scuola dell’infan-zia di Cergnai hanno vissuto un’e-sperienza entusiasmante grazie ai Vigili del Fuoco: “Con loro siamo saliti in ALTO!!! Fino in cielo!!!” Così si sono espressi i bambini dopo che, il 24 gennaio, i Vigili

del Fuoco di Belluno e Feltre sono venuti a trovarli con il grosso ca-mion in dotazione e li hanno fatti salire nel “cesto” della loro lunga scala. “Ci hanno portati su, su, sopra il tetto della scuola e ancora più su, abbiamo visto le montagne, erano più vicine e anche Santa

Giustina”. C’è stata molta emozio-ne, gioia e per qualcuno anche un po’ di paura. Ma l’incontro è stato indimenticabile Un grosso grazie ai Vigili del Fuoco per questa e-mozionante mattinata!

Damiano Menel

I VIGILI DEL FUOCO INCONTRANO I BAMBINI DI CERGNAI “Con loro siamo saliti in alto!!! ...fino in cielo!!!”

Nel mese di febbraio, le classi seconde della scuola media hanno avuto modo di dialogare con il dottor Pezzato in due incontri della durata di due ore ciascu-no. Anche per i genitori si sono tenute due serate nel-le quali è stato illustrato il tema degli interven-ti:l’educazione all’affettività. Già in 5^ elementare avevamo avuto occasione di scoprire con il dottor Pezzato come siamo fatti. Ed ora in 2^ media abbiamo ripreso il percorso con mag-giori approfondimenti. Per questo progetto ringrazia-mo calorosamente il comune di Santa Giustina, che lo

ha finanziato, dandoci la possibilità di scoprire noi stessi e gli altri. Questa opportunità ci ha permesso di risolvere alcuni nostri dubbi per il futuro e di appro-fondire le nostre conoscenze. Infatti abbiamo potuto riflettere sui pericoli che po-tremmo incontrare e su quello che bisognerà fare per evitarli.

Eva Bortoluzzi, Sara Paganin, Arianna Sartor e Eleonora Cordella

IL PROGETTO CRISALIDE LE SECONDE MEDIE E L’EDUCAZIONE ALL’AFFETTIVITÀ

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9 N°46 MARZO 2012 IL PICCHIO

Siamo i bambini della scuola dell’Infanzia di Cergnai, in questa foto vedete il nostro a-mico Daniele (collaboratore

I.S.P) che, con una valigia pe-santissima, lascia la nostra scuola. Presto partirà per l’A-frica e porterà ai bambini di quel paese quaderni, colori, matite che noi, insieme , un po’ per ciascuno, abbiamo portato a scuola e con cui abbiamo riem-pito la valigia di Daniele. Così i bambini dell’Africa potranno scrivere e fare disegni sui fogli e con le matite e le onde del mare ed il vento non potranno più cancellare. Sì, perchè Da-niele ci ha raccontato che molti bimbi sono costretti a fare i

disegni sulla sabbia e con le dita.

I bambini di Cergnai

DA CERGNAI CON UNA “VALIGIA IN MANO” PER L’AFRICA

I bambini della scuola dell’Infanzia di Meano si sono recati presso la scuola del-l’Infanzia di Cergnai per assistere ad uno spettacolo teatrale davvero esilarante, te-nuto dalla Sig.ra Lucia Osellieri di Trevi-so la quale, con molta maestria e carisma è riuscita a tenere alta l’attenzione dei bambini per un’ora con “La storia dell’al-bero e i suoi amici animali”. Il teatro inte-rattivo che si propone ai bambini di que-sta età, è un momento di gioia, socialità e li aiuta spesso a vincere le paure; ne è di esempio in questa rappresentazione la figura dell’orco che cambia e diventa ve-getariano. Il finale è stato allietato dalla piacevole sorpresa di ricevere dalla Sig. Osellieri lo zucchero filato da lei preparato al momento.

I BAMBINI DI MEANO E CERGNAI A TEATRO

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10 N°46 MARZO 2012 IL PICCHIO

SPAZIO CREATIVITA’

Noi andremo a Roma e non siamo sicuri di tornare. E neanche di arrivare. Se ci arriviamo (perché è più chic)! Gli aerei sono pericolosi.

O Punto. O Punto! Un’altra volta. Ma cos’è ‘sta roba? Che è? E’ la terza A! E cosa vuol dire. Non, non capisco…

Ma perché non hanno messo le lettere in ordine alfabetico sulla tastiera? E’ scomodo. Senza che lei scriva…cosa stiamo scrivendo? (tanto per chiedere).

Il nostro cervello sta lavorando e stiamo andando in tilt! Domani alle cinque e mezzo partiamo per andare a Roma!

Però non so che ciabatte portarmi e se portare il pigiama perché non so. Magari boh?! E il punto esclamativo! E’ troppo bella ‘sta cosa, è fantastica!

Dimmi. Per me non viene nessuno. E’ troppo professionale! Power!!!! Tipo le macchinette. In che senso? Ma non ha senso ‘sta cosa.

Ma certo che ha senso sennò non la scriveremmo! Olè! Me gusta l’Espaňa.

Torni in su! Sai che non ho mai trovato una clip art a forma di capra?

Non lo scriva. Vogliamo sul serio e anche voliamo.

Domani. Anche cadiamo, ma speriamo di no.

A che ora suona? Un quarto d’ora ancora. Cavolo a me si avvicina sempre di più.

Ha il righello triangolare. Però è diverso da quello che c’è sul computer. Magari, tipo, no! Ma magari. Cioè, insomma! Eh!!!!

Voglio i miei scampi!!!!

Un minuto! Arriva a e trenta. E trentuno. Anche a trentadue. A trentacinque e dopo andiamo.

Powership!

Giorgia Dalla Cort, Gaia Faleschini, Linda Vettoretto (wow!)

AGRICOLTURA ESTREMA. SEMI A ROMA

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11 N°46 MARZO 2012 IL PICCHIO

Titolo: Il bacio d’argento Autore: Annette Curtis Klause Editore: Salani, 2007 Pagine: 184 Trama\sintesi: la protagonista è Zo-e, una ragazza ormai grande che vive una vita difficile. Vive ormai sola a causa della ma-lattia della madre che la trattiene in ospedale. Come se non bastasse la sua migliore amica Lorraine parte per l’Oregon. Quindi lei sola, non capita dal padre, si trova ad affron-tare la morte della madre. Una notte però incontra un ragazzo misterio-so, al parco vicino a casa. Subito le sembra una persona superficiale,

ma poi il ragazzo le racconta la sua storia e lei capisce che in fin dei conti l’idea che si era fatta inizial-mente era sbagliata. Intanto, la città è sconvolta da alcuni terribili delitti che inquietano la protagonista per-ché... Racconto che suscita molte emozio-ni. Non si tratta di una semplice storia d’amore, ma un vero e pro-prio intreccio di vite molto diverse che prendono insieme una nuova strada. Libro che ti toglie il respiro fino alla fine.

Eva Bortoluzzi e Eleonora Cordella

LIBRI

IL BACIO D’ARGENTO

Sospeso tra cielo e terra, tra il bene e il male, Jim ha la forza di rialzar-si sempre, di superare le avversità e credere in se stesso. Vorrei aver-la anche io, questa forza, vorrei essere capace di rialzarmi ad ogni insulto, magari senza ferite interio-ri e più forte di prima. Vorrei saper affrontare la vita a testa alta e con più sogni e sicurezze, perché a vol-te mi sento come uno scontrino: la gente si dimentica sempre di me alle casse e non è bello, proprio no; ti senti inutile e indesiderato dal mondo, proprio come si sentiva Bob, prima di farsi trovare da Jim. Già, secondo me è stato proprio destino, è stato destino anche quando Jack è morto, forse però un altro tipo di destino. E’ come se

Jim avesse deciso già da prima, avesse detto dentro di se, ancora ibernato nel ghiaccio, “qualunque cosa accada, dalla più brutta alla più normale, farò parte del destino di quell’uomo.”. Sarebbe bellissi-mo, avere un amico che guardan-doti negli occhi ti dicesse “tu sarai parte della mia vita”. Ah, se la vita fosse un telefilm, saremmo tutti contenti e felici, avremmo tutti chi ci ama, chi ci vuole bene e chi ci sopporta per il semplice fatto di essere un po’ pazzerelli o anorma-li. E invece non è così, ci si deve per forza far rispettare, oppure ac-cettare, a costo di modificare la propria personalità. Quel che più mi ha colpito di Bob è il fatto che non è disgustato da Jim, anzi, cre-

de che lui sia la sua seconda possi-bilità. In effetti tra i due si instaura un rapporto quasi tra padre e fi-glio. Jim ha perso il padre e la ma-dre, per questo Bob cerca di essere il padre che non è mai potuto esse-re per Jack. Avere un padre è im-portante, è l’unica persona su cui puoi contare veramente, insieme alla madre. Credo che se avessi un padre accanto, passerei tutto il tempo libero con lui, per fare cose insieme oppure passare anche solo un’ora a guardare il nostro film preferito, giusto per sentirmi ab-bracciata da lui, sentire il calore del suo corpo, come un qualunque figlio. A volte vorrei anche solo un padre che mi stia accanto, non uno che va e viene dal lavoro, con cui

COMMENTI E IMPRESSIONI SU “FROZEN BOY”

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12 N°46 MARZO 2012 IL PICCHIO

magari scambio solo poche chiacchiere sulle mie esperien-ze, senza mai parlare seriamen-te. Forse un mondo diverso è quel che mi serve, forse se chiudo gli occhi e mi lascio alle spalle tutta questa vita, riesco ad immaginarmi con un qual-cosa di più che una semplice esistenza, forse posso trovare il modo per poter spiccare su tut-ti, in senso positivo, come Jim che ha dimostrato di non essere solamente un bambino, ma di avere un cervello e di saper scegliere con la propria testa le proprie azioni, di saper control-lare le emozioni e metterle in evidenza in modo giusto. For-se, tutto quel che ci vuole, è solo un po’ di pazienza e di speranza. “Ieri è esperienza, domani è speranza. Oggi è passare dall'u-na all'altra come meglio possi-bile.” (Anonimo) Come poteva resistere in una lastra di ghiaccio ? Non si sa-rebbe più potuto svegliare, or-mai era troppo tardi….io pen-savo in negativo finché non si è svegliato e la prima parola che ha pronunciato è stata : “MAMMA”. Mi sono quasi commossa. Ti fa capire che la mamma è un punto fondamen-tale della tua vita, senza di lei io mi sento come un punto morto, senza ossigeno e speran-za di vita. La prima parola che un bambi-no dice è MAMMA, la più fa-cile da pronunciare, la più dol-ce, una parola che raggruppa l’insieme delle emozioni più forti e più grandi che un figlio può avere verso la sua mamma.

Ogni mamma è unica e specia-le. Spesso alla mia età, noi ado-lescenti, siamo in disaccordo con le nostri madri, ma noi sappiamo che loro saranno sempre con noi e ci staranno sempre vicino in ogni momento specialmente in quelli difficili. La perdita di un figlio per dei genitori (sapendo di esserne pur se indirettamente responsa-bili) deve essere talmente dolo-rosa che può “stroncarti” il cuore. Una cosa strana di Warren è stata quando ha letto libri scientifici o poesie a Jim. Va bene che in una base meteoro-logica in Groenlandia non ci sono libri per bambini, però avrebbe potuto inventarsi qual-cosa di diverso. Jim involontariamente è riusci-to a far “rinascere” persone perché se lui non fosse stato sotto il ghiaccio proprio nel posto dove voleva morire Bob non gli avrebbe dato la seconda possibilità. Jim è riuscito anche a trasformare in amicizia un rapporto di odio tra Bob e Beth perché quest’ultima scopre che anche Robert ha un cuore e infatti gli dice “sebbene tu non te ne renda pienamente conto, lo hai donato a quella creatura, a un bambino senza passato e forse senza futuro, a un caso disperato.” Mi è piaciuto molto il modo in cui l'autore ha voluto dividere il libro cioè usando i colori ab-binati al luogo; nel caso del primo capitolo ha usato il Bian-co per indicare il Ghiaccio che ricopre la Groenlandia,per il

secondo il Blu per l'Oceano degli Stati Uniti d'America e per il terzo ed ultimo capitolo il Verde per indicare gli estesi prati dell'Irlanda. Non so il perché mi fa restare così triste ma allo stesso tempo felice. Forse però alla fine ho capito: anche se sei distante da casa o ti senti un estraneo per-ché nessuno parla la tua lingua devi essere te stesso ed essere deciso e sicuro delle tue scelte come ha fatto Jim che ha deci-so di tornare dai suoi famiglia-ri. Noi dovremo passare un po’ più di tempo ad ascoltare il no-stro cuore cioè a dimostrare alle persone quanto gli voglia-mo bene. Prima di questo libro ne abbiamo letto un altro, in qualche modo simile: Mo-mo,un racconto che ti fa capire il senso del tempo perduto da-vanti alle cose inutili. Per tutti noi il tempo non è mai abbastanza,viviamo nella frene-sia e nell’agitazione a volte non ci accorgiamo delle persone che ci stanno accanto;proprio come il professor Warren che preso dalle sue ricerche trascu-rava la sua famiglia passando poco tempo con la moglie, sen-za poter veder crescere il pro-prio figlio. Leggendo questo libro mi sono commossa, divertita, ma so-prattutto ho capito che non tutte le storie hanno un lieto fine!

A cura della classe 3^C

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13 N°46 MARZO 2012 IL PICCHIO

È arrivato finalmente il festival di Sanremo, un evento conosciuto da tutti gli italiani fin dalla sua prima edizione in diretta TV del 1955. La 64° edizione ha visto come condut-tori Gianni Morandi, Rocco Papa-leo e Ivana Mrazova. Il festival è iniziato martedì 14 febbraio ed è terminato il 18 sul palcoscenico del teatro Ariston. L’ultima sera c’è stato il verdetto finale. Le valutazioni delle canzoni sono state molto diverse. Infatti i musicisti dell’orchestra avrebbero voluto premiare qualcuno e il Gol-den Share, cioè la giuria dei gior-nalisti, qualche altro. Il giudizio definitivo però è stato dato dal te-levoto secondo il quale la migliore canzone è stata Non è l’inferno, interpretata da Emma Marrone. Al secondo posto si è classificata Ari-sa con La notte, seguita da Noemi con Sono solo parole. Al quarto posto si sono piazzati Gigi D’Ales-sio e Loredana Bertè con Respira-

re, quinti Pierdavide Carone e Lu-cio Dalla con Nanì. La categoria “Giovani” è stata vinta Alessandro Casillo con la canzone E’ vero. Come ogni anno ci sono stati degli scandali. Ad esempio ha suscitato molte polemiche l’intervento di Celentano che ha polemizzato con alcuni giornali cattolici. In realtà anche questo ha contribuito a pub-blicizzare il festival, così come gli “incidenti” dovuti ai tacchi troppo alti delle cantanti e ai vestiti di Iva-na e Belen, quest’ultimo caratteriz-zato da un lunghissimo spacco che ha fatto la fortuna dei tatuatori.

Antonio Sacchet, Nicola Dalla Sega,

Sukina Fahran, Sara Zera.

MUSICA

SAN REMO UN TAPPETO DI FRAGOLE

Resto fermo tra le onde mentre penso a te fuoco, rosso, luce e rondine tra le foglie soffia un vento molto debole nel frattempo un fiore sta per na-scere Eccoci qua a guardare le nuvole su un tappeto di fragole come si fa a spiegarti se mi agito e mi rendo ridicolo tu parlami, stringimi oppure fingi di amarmi E una foto un po' ingiallita è tutto quello che ho e non capisco se ridevi o no qui trafitto sulla terra steso me ne sto aspettando di volare un po' Eccoci qua a guadare le nuvole su un tappeto di fragole come si fa a spiegarti se mi agito e mi rendo ridicolo tu parlami, stringimi oppure fingi

di amarmi Eccoci qua a guardare le nuvole su un tappeto di fragole come si fa a spiegarti che mi agito e rendo ridicolo tu parlami stringimi oppure fingi di amarmi Questa canzone è stata pubblicata dai Modà il 18 novembre 2011 nell’album “viva i romantici”. Ha riscosso molto successo in Italia ed infatti è arrivata 7° nella classifica delle canzoni più ascoltate. È di genere pop rock e ha conquistato più di 15000 persone. Infatti oggi, questa canzone, spopola su tutte le radio italiane. Per l’ultimo giorno di carnevale, i Modà hanno cantato a Venezia, in una delle tappe di un lungo tour.

Sara Paganin e Arianna Sartor

I LED ZEPPELIN

I Led Zeppelin sono stati uno dei più famosi gruppi inglesi degli an-ni 70. Sono tra i principali gruppi dell’hard rock insieme ai Deep Purple. La loro musica mescola vari generi come il blues, il rock e il folk. Il gruppo si formò nel 1968 e si sciolse nel 1980, a causa della morte di John Bonham il batterista. I Led Zeppelin , nella formazione originaria, erano composti da Jimmy Page, Robert Plant, John Paul Jones e John Bonham. Grandissima tecnica, voglia di mi-scelare i generi musicali, interessi per i lati oscuri, ma anche romanti-

ci dell’esistenza, queste sono le caratteristiche dei Led Zeppelin, che portarono una ventata di novità in un panorama musicale molto creativo spingendo l’acceleratore della velocità esecutiva, dagli asso-li virtuosistici di Page alla voce di Plant. La straordinaria tecnica dei LZ non fu mai, però, fine a se stes-sa, ma legata a un messaggio di libertà e di oltrepassamento dei limiti imposti dalla società e dalla musica del periodo.

Davide Calcagno, Davide Slongo

e Riccardo Bortolas

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14 N°46 MARZO 2012 IL PICCHIO

«Se i peperoncini sono per voi un sentimento, una sensazione o una forma di energia, avete in-dovinato. Ma se per voi sono semplici vegetali, anche quelli hanno così tante connotazioni.» (Anthony Kiedis, Scar Tissue) I Red Hot Chili Peppers cono-sciuti anche con la sigla RHCP si sono formati a Los Angeles nel 1983 e sono un gruppo rock con influenze funk, rap, hard rock, heavy metal, punk rock e successivamente alternative rock e pop rock. Fino ad ora hanno avuto molto successo, infatti, hanno venduto 70 milioni di dischi e sono stati inseriti nella Rock and Roll Hall of Fame nel 2012. Agli inizi la band era formata dall’ex membro dei Fear Micha-el "Flea" Balzary al basso, dal cantante Anthony Kiedis e dal chitarrista Hillel Slovak, morto per overdose nel 1988. Per la loro prima esibizione dal vivo scelsero il nome di Tony Flow and the Miraculously Ma-jestic Masters of Mayhem. Il pubblico molto contento della loro esibizione li invogliò a tor-nare la settimana seguente e loro cambiarono il nome in Red Hot Chili Peppers. Nel 1984 altri due componenti firmarono un contratto con la band: Jack Sherman alla chitarra e Cliff Martinez alla batteria. Ci furono però contrasti tra Sher-man, Kiedis e Flea. Per questo Sherman abbandonò il gruppo e

Hillel Slovak ritornò alla chitar-ra. Nel 1985 esce Cliff Martinez che fu sostituito per qualche tempo da Chuck Biscuits. Il pri-mo batterista, Jack Irons, tornò nei Red Hot all'inizio del 1986. Allora cominciarono i loro pro-blemi con l'eroina. Anthony li lasciò a causa della sua dipen-denza, e poi tornò una volta di-sintossicato, mentre Hillel riuscì a contenersi e a non abbandona-re il gruppo. Dopo il ritorno dai concerti europei, il 27 giugno 1988 Slovak fu trovato morto per overdose in un albergo di Los Angeles. Colpito dal fatto, dichiarando di non voler entrare nei loro problemi con la droga, Irons lasciò i RHCP ed iniziò a lavorare per altri gruppi. I Red Hot rimasti presero alla batteria D. H. Peligro e alla chi-tarra DeWayne "Blackbyl McKnight, per un breve periodo. Grazie ad alcune audizioni furo-no sostituiti da Chad Smith e da un loro fan, John Frusciante, che a quell'epoca aveva 19 anni. Il 24 settembre1991 uscì Blood

Sugar Sex Magik che è conside-rato il capolavoro dei Red Hot e uno dei migliori album della storia del rock. Nel maggio del 1992 Frusciante, alle prese con l'eroina e in con-trasto con gli altri Red Hot, la-sciò il gruppo durante la tappa giapponese del loro tour. Suona-rono con il sostituto Arik Mar-shall. Nel 1993 arrivò un altro chitarrista, Jesse Tobias, poi sostituito a sua volta dall'ex Ja-

ne's Addiction Dave Navarro. Navarro lasciò i Red Hot nel 1997, a causa delle loro diver-genze e anche per la sua tossico-dipendenza. Nel gennaio del 1998, John Frusciante fu con-vinto a seguire un programma di disintossicazione. A febbraio si riprese e due mesi dopo Flea decise di visitare il chitarrista, che fu invitato a tornare nella band. Frusciante accettò e si riunì ai Red Hot in un garage. Il 9 luglio 2002 uscì By the Way e durante una tappa del tour negli USA Balzary tentò di lasciare la band. Il 16 dicembre 2009 ina-spettatamente John Frusciante annunciò la nuova uscita dalla band per "dedicarsi esclusiva-mente ai progetti solisti" e venne sostituito da Klinghoffer . L’ul-timo album “I’m with you” usci-to nell’agosto 2011 che contiene 14 canzoni tra cui “Monarchy of roses”, “Look around” e “The adventures of rain dance mag-gie”. A noi piacciono perché si riesce a distinguerli dalle altre band alla prima nota grazie al loro sound inconfondibile. E poi si vede , anche nei loro video, che facendo musica loro si divertono e il divertimento è indispensabi-le per fare buona musica e … RED HOT CHILI PEPPERS FOREVER!!!!!!

Gaia Faleschini Linda Vettoretto

RED HOT CHILI PEPPERS

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15 N°46 MARZO 2012 IL PICCHIO

Il rap è uno stile musicale nato negli Stati Uniti verso la fine degli anni sessanta; inventato dal cantante Joe Tex. Consiste nel "parlare" seguendo un certo ritmo, è una sequenza di suoni molto ritmata. Il rapper è colui che scandisce i suoni su una successione di note, questo genere musicale è molto apprezzato, specialmente dagli adolescenti. I più famosi e i più ascoltati rapper in genere sono: J-Ax, Vacca, Nesli, Club Dogo, Fabri Fibra, Fedez, Marracash, Babaman.. Questo genere si divide in varie correnti, tra cui il gangsta rap, l'hardcore rap, il g-funk, l'alternative rap ed altri sottogeneri ancora. Verso la metà degli anni settanta, presso le feste di strada di New York, personaggi come DJ Kool Herc cominciarono a campionare e separare le sezioni ritmiche di vari brani, di generi come funk, soul, R&B e disco music.

Lisa Sordo e Chiara Benedetti

MUSICA RAP

I Nickelback cominciano a sfonda-re nel mondo della musica rock nel 1995. Vincono svariati premi tra i quali il prestigioso World Music Award come miglior grup-po rock nel 2006. Iniziano a spac-care grazie al loro singolo “How you remind me” lanciato nel 2001, che fa parte del loro terzo album Silver Slide Up. La band inizia la sua carriera mu-sicale facendo cover di altre can-zoni. Tempo dopo Chad Kroger, stufo di interpretare canzoni altrui, decide di scrivere qualche brano originale che propone ad uno stu-dio musicale di un suo amico a Vancouver. Il risultato andò oltre le aspettative tanto che Chad Kroger decise di rimanere in città dove nel 1996 venne raggiunto dal fratello, bassi-sta, Mike, dal batterista Ryan Vi-kedal e dal secondo chitarrista Ryan Peake. Il gruppo inizia ad avere un discre-

to successo nella loro terra natia e cominciano un lungo tour per au-mentare la crescente popolarità. Chad comincia ad “assediare” le radio per convincerle a trasmettere il loro singolo. L’insistenza del cantante va a buon fine e il brano “Leader Of Mean” tratto dal secondo brano dei Nickelback ottiene un succes-so tale da convincere le case di-scografiche a mettere sotto con-tratto il gruppo. La band alla fine si accorda con la famosissima Roadrunner Records, che fa uscire il secondo album “The state” che si rivela una vero e proprio succes-so. Nel 2002 la band tiene un concer-to a Milano dove ottiene un grande successo, confermato anche dalla presenza di MTV. L’anno si conclude in crescendo: i Nikelback hanno dominato le ra-dio degli U.S.A. sia come artisti rock più trasmessi,sia grazie al

singolo How You Remind Me che è la canzone più ascoltata dell’an-no. Nel 2003 va ancora meglio: i Ni-kelback partecipano alla selezione de l la co lonna sonora d i "Daredevil" con il loro terzo sin-golo "Learn The Hard Way". Nel 2006, nei mesi di maggio-giugno il gruppo supporta i Bon Jovi nel loro tour e nel 2007 sono loro a partire per un tour che ri-scuote molto successo. Nel 2011 i Nickelback pubblicano due nuove canzoni Bottoms up e When We Stand Together tratte dal nuovo album Here and Now uscito nel novembre del 2011. Questa band fa canzoni da sballo e che spaccano tantissimo. Per noi è un delle rock band migliori degli anni 2000 dopo i Bon Jovi.

Davide De Boni Daniel Di Lucca

THE NICKELBACK

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16 N°46 MARZO 2012 IL PICCHIO

PAGINA IN LINGUA STRANIERA

Questo è il tema così come Laura Canal me lo ha consegnato lo scorso febbraio per una esercitazione scritta in classe. Contiene alcune imperfezioni, che volutamente non ho corretto nel trascriverne qui integralmente il te-sto (voi riuscireste a trovarle ?!?). Provate a leggerlo, e se anche non riuscirete a trovare errori, spero proprio possiate apprezzarlo quanto lo ho apprezzato io. Buona lettura.

NELSON MANDELA… A MAN WHO HELPED TO CHANGE THE WORLD WITH A PEACEFUL PROTEST. WHAT WAS PARTITION AT HIS TIME? WHAT ARE PARTITIONS IN ITALY NOWADAYS ? WHAT CAN WE DO, IN YOUR OPINION, IN OUR DAILY LIFE? Nelson Mandela was born in 1918. His family belonged to a tribe in South Africa. He studied to become a

lawyer. He became a leader of a political party, called the African National Congress (ANC). This party

adopted a peaceful resistance against apartheid. During a peaceful protest at Sharpeville the police opened

fire and killed 69 people. After that the ANC became illegal but Mandela did not stop his activities. He was

arrested and charged with attempting to overthrow the government. As a lawyer Mandela defended himself.

During his trial he said “I have looked for the ideal of a democratic and free society in which all the people

live together in harmony and equal opportunities. It is an ideal for which I hope to live for and to achieve. But,

if it needs be, it is an ideal for which I am prepared to die”. He lost the case. In 1964 he was sentenced to life

in prison. In 1967 many countries in the world imposed sanctions on South Africa. An international campaign

was started to free Nelson Mandela. The president of South Africa Frederik Willelm De Klerk freed Nelson

Mandela after 27 years in prison. The ANC and the White National Party opened discussion concerning a new

multi-racial democracy for South Africa. Although the violence didn’t stop. Mandela and De Klerk continued

to meet and discuss and in December 1993 they were both awarded the Nobel Peace Prize. In May 1994 for

the first time in South Africa’s history all races voted in democratic elections and Mandela was elected

president. Mandela often says that Gandhi greatly influenced his life for the philosophy of non-violence and

for facing adversity with dignity. The 1995 the Rugby World Cup was played in South Africa and President

Mandela gave a lot of support at the national team, called the Springboks. When they won, the capitain

Francois Pinaar saw: “This is a victory for all 43 millions people of South Africa. This moment helped South

Africa to feel like one nation”. At Mandela time there was apartheid system. This policy segregated the

minority of white people and the majority of black people. There was different schools, churches and buses. In

many countries with mixed population there is often a government with racial discrimination. Nowadays in

Italy there are partitions but they aren’t as the apartheid. We discriminate strange people, for example

children who wear old clothes, or people with economic problems like unemployment or poverty. Some people

in the world use peaceful resistance against the life’s problems. Last peaceful protest took place in Spain on

15th May. The “indignados” camped in the main squares of a lot of towns and protested and charged the

government for the economic crisis. After 5 months there was a peaceful protest in other 900 cities. Only in

Roma and in Atene there were vandalic manifestations. I think that we can protest against discrimination, but

without violence. I like children, because they play with everybody, and they never discriminate. We should

appreciate the different…

Laura Canal

Non conosci l’inglese? O non ci hai capito granchè? Beh, Laura parte dalla biografia di Nelson Mandela per descriverne l’impegno politico ed umanitario, la vicenda della sua reclusione, fino alla grande rivincita perso-nale e politica, avvenuta anche attraverso l’intuizione di trovare nello sport un fattore di possibile aggregazione dei popoli. Dopo una panoramica sui problemi moderni legati alle nuove discriminazioni nel mondo, Laura suggerisce di guardare al gioco bambini, che libero da pregiudizi, è un buon esempio di integrazione per il fu-turo. E brava la nostra Laura Canal, Classe terza C… che ne dite? (I LIKE HER A LOT…)

firmato, come dite voi,…”la prof. Comel”

“SANTA’S GOT TALENTS”

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17 N°46 MARZO 2012 IL PICCHIO

LABORATORI

Ecco come il prof. Fedele Gelsomino, responsabile del laboratorio, ha risposto alle nostre domande. Perché ha creato questo laboratorio? Per passione. E’ un mio hobby personale e mi piace

l’idea di trasmetterlo ai giovani in modo da avere

futuri collezionisti

I ragazzi si impegnano? Sì e stanno dimostrando buona volontà e disponibili-

Ed ecco quanto ci hanno detto due ragazzi del labora-

torio: Perché avete scelto di prendere parte a questo labora-torio? Volevamo iniziare a collezionare qualcosa e i franco-

bolli ci piacciono molto.

Come trovate questo laboratorio? Bello.

Cosa fate durante il laboratorio? Noi scambiamo francobolli, li osserviamo e li classi-

fichiamo in base al loro valore.

Davide Dalla Sega , Damiano Menel , Simone Perot

“Parliamo di…”, questa la traduzione, è un laborato-rio di potenziamento della lingua inglese (U.K.) con la prof.ssa Beatrice Comel. Il laboratorio si ripete ormai da un paio d’anni e quest’anno è aperto anche alle 2^ oltre che alle 3^ ed è stato molto richiesto. Gli alunni del laboratorio sono molto contenti e si diver-tono un sacco con i filmati e le loro conversazioni in lingua inglese, ma anche la prof si diverte e sta bene con i suoi alunni. La prof adora molto viaggiare e

visitare nuovi posti e per questo ha amato l’inglese. Infatti non ha fatto solo questo laboratorio ma anche altri: uno sul teatro, uno sui fumetti e uno sulle canzo-ni!! L’inglese è una lingua amata e odiata. Abbiamo fatto un sondaggio. I risultati sono che su un totale di 89 alunni intervistati a 25 piace l’inglese e ai restanti 64 l’inglese, invece, non piace.

Nicola Dalla Sega e Sukina Fahran

FILATELIA LABORATORIO CONDOTTO DAL PROF. GELSOMINO

LET’S TALK ABOUT… LABORATORIO CONDOTTO DALLA PROF.SSA COMEL

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18 N°46 MARZO 2012 IL PICCHIO

Siamo andati a intervistare la prof.ssa Slongo nel suo laboratorio: Perché ha creato questo laboratorio? Questo laboratorio l’avevo già fatto ed era piaciuto

quindi ho pensato di riproporlo. Qual è lo scopo di questo laboratorio? Vedere in modo diverso alcuni argomenti di geome-

tria.

Cosa fate in concreto? Impariamo a piegare la carta per fare delle figure

geometriche e dei modellini più complessi come fiori,

animali

Due dei partecipanti al laboratorio hanno risposto alle nostre domande. Perché avete scelto questo laboratorio? Per imparare a fare gli origami.

Vi piace? Si, ci piace molto. E’ bello creare figure con la carta

Simone Perot e Daminao Menel

“PIEGA RIPIEGA SPIEGA” LABORATORIO CONDOTTO DALLA PROF.SSA SLONGO

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19 N°46 MARZO 2012 IL PICCHIO

ELETTRONICA LABORATORIO CONDOTTO DAL PROF. DAL MAS

Intervista al laboratorio di elettro-nica Siamo andati in palestra per fare un’intervista al prof Dal Mas e ad alcuni studenti. Basta entrare nel laboratorio di elettronica per vede-re l’impegno e la bravura degli studenti al lavoro con in mano pin-ze tronchesi, resistenze, led,saldatori ed altri utensili. Abbiamo subito fatto delle doman-

de ad alcuni studenti . Perché avete scelto questo labora-torio? Perché è divertente e interessante.

Vi piace? Si, e se il prof ci vuole ancora,

speriamo di poterlo rifare lo fac-

cio ancora.

Poi è toccato al prof Dal Mas ri-spondere ad alcune domande: Perché continua a proporre questo laboratorio?

Perché è un laboratorio molto bel-

lo in cui s’impara a costruire con-

gegni elettrici.

Qual è l’ obbiettivo di questo labo-ratorio? Quello di conoscere l’elettronica.

Vede impegno da parte degli stu-denti? Si, molto, perché è divertente.

Simone Perot e Damiano Menel

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20 N°46 MARZO 2012 IL PICCHIO

-DANIELA Nome e cognome: Daniela Bidoggia Soprannome: \ Hobby: Camminare Luogo di residenza: Santa Giustina Luogo di nascita: Torre di mosto Luogo che vorresti visitare: Siberia Colore preferito: Azzurro Piatto preferito: Patate fritte Idolo: Alain Delon Film preferito: L’attimo fuggente Titolo di studio: Istituto Tecnico Prof. preferiti: Bonora, Masini Cosa ne pensi degli alunni? Educati e bravi

Età: 56 anni Lavoro alternativo: Dietista

- MARIAGRAZIA Nome e cognome: Mariagrazia Fonti Soprannome: Grazia Hobby: Viaggiare Luogo di residenza: Santa Giustina Luogo di nascita: Pietraperzia, Enna, Sicilia Luogo che vorresti visitare: Fare il giro dell’Europa e

arrivare a Capo Nord Colore preferito: Arancione Piatto preferito: Parmigiana di melanzane Idolo: Kevin Costner Film preferito: Ghost Titolo di studio: Diploma di maturità scientifica Prof. Preferiti: Fajeti, Vello Cosa ne pensi degli alunni? Rumorosi, allegri e rispet-

tosi Età: 56 anni Lavoro alternativo: Giardiniere

INTERVISTA DOPPIA

QUESTA VOLTA TOCCA A DUE DELLE NOSTRE MITICHE SEGRETARIE!

-MARIA TERESA Nome & Cognome: Mariateresa Pislor Soprannome: Terry Hobby: Scrivere Prof. più simpatico: Dal Mas Parola/frase più usata: “Acc” (accidenti) Ti piace il tuo lavoro? Sì Luogo di nascita: Santa Giustina Lavoro alternativo: Riposare Cosa ne pensi della Silvana? Collega discreta e atten-

ta al suo lavoro Cosa ne pensi dei ragazzi della scuola? Quasi tutti

simpatici Sport: Camminate Luogo di residenza: Santa Giustina, Salzan Piatto preferito: Pizza Pianta preferita: Ciclamino

-SILVANA Nome & Cognome: Silvana Minute Soprannome: / Hobby: Ballo liscio, nuoto Prof. più simpatico: Tutti alla stessa maniera Parola/frase più usata: “porco can” Ti piace il tuo lavoro? Sì Luogo di nascita: Santa Giustina Lavoro alternativo: Nonna Cosa ne pensi della Teresa? Collega che rispetto

Cosa ne pensi dei ragazzi della scuola? Passano più

osservati i tremendi e meno i buoni Sport: Ballo, Nuoto Luogo di residenza: Santa Giustina Piatto preferito: Lasagne al ragù Pianta preferita: Orchidea.

A cura di Antonio Sacchet e Sara Zera

E POI ALLE BIDELLE!

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21 N°46 MARZO 2012 IL PICCHIO

- BEATRICE COMEL

Nome: Beatrice Cognome: Comel

Nome d’arte: non lo ho. Anni: 43 Data di nascita: 8/12/68 Luogo: Merano Professione: Insegnante di inglese Cosa ricorda delle medie: Tanta ginnastica Medie o Superiori: Superiori Materia preferita alle medie: Educazione Fisica Insegnanti preferiti delle medie: Educazione fisi-

ca Città preferita: Londra Lingue: Italiano, inglese, un po’ di francese e

tedesco Film: Balla con i lupi Voto più basso: 3 La nota peggiore: Top Secret Canzoni: tante, troppe Artisti: Un grafico non ancora famoso Gruppi: Ska-P Nomi maschili preferiti: Andrea, Mirco, Erik e

Davide Nomi femminili preferiti: Anna ed Elena Nome del primo fidanzato: Top Secret Ricordo d’infanzia: Le corse sui prati Sport: Niente Colore/i: rosso Destra o sinistra? Ambidestro

Numeri: non lo ho. Simpatia o bellezza? Simpatia

Il giorno più bello: l’ultimo giorno di scuola Ha paura di: del ghiaccio Il suo portafortuna: non lo ho..

A che ora va a dormire? Tardi Che super potere vorrebbe? Volare Numero figli: 2

- LOREDANA DE CARLO

Nome: Loredana Cognome: De Carlo Nome d’arte: Cantilena. Anni: 57 Data di nascita: 01/08/54

Luogo di nascita: Lecce Professione: Insegnante di matematica Cosa ricorda delle medie: L’insegnante di lettere Medie o Superiori: Superiori

Materia preferita alle medie: matematica Insegnanti preferiti delle medie: Educazione Fisi-

ca Città preferita: Firenze Lingue: Italiano Film preferito: boh? Sono tutti belli al cinema.. Voto più basso: 0 La nota peggiore: non so.. Canzone preferita: bho? Artisti: Edison Forche Gruppi preferiti: Duran Duran

Nomi maschili preferiti: Luca e Simone Nomi femminili preferiti: Gioia Nome del primo fidanzato: Luciano Ricordo d’infanzia: il gatto con cui giocavo Sport: jogging

Colore/i: blu Destra o sinistra? Destra Numeri: 3, il numero perfetto Simpatia o bellezza? Simpatia Il giorno più bello: domenica Ha paura di: del fuoco Il suo portafortuna: portachiavi A che ora va a dormire? A mezzanotte Che super potere vorrebbe? Poter sparire Numero figli:1

E ANCORA, UN’INTERVISTA DOPPIA A DUE INSEGNANTI

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Il Down Hill abbreviato come DH è una variante della mountain bike e si svolge esclusivamente in di-scesa. Questo sport è nato in Ame-rica e da poco tempo è conosciuto in Italia. Si sfrutta un impianto di risalita per poter trasportare le pe-santi bici, di oltre 20 kg, lungo le ripide salite. È molto simile al mo-tocross; i tracciati in cui si compie questo sport sono presenti soprat-

tutto in montagna. I percorsi sono di varie difficoltà e ci sono nume-rosi salti chiamati drops. In Pie-monte, precisamente a Bardonec-chia, si trova un grande tracciato da Down Hill con molte discese spericolate. Sul tracciato si può trovare tutto il necessario, dalla bicicletta alle protezioni. Le bici hanno due ammortizzatori frontali sulle forcelle e uno sotto la

sella che ammorbidisce l’atterrag-gio. Sulle discese più spericolate gli atleti professionisti raggiungo-no velocità assai elevate di quasi settanta km/h e possono compiere salti di oltre dieci metri. Per fare questo sport è necessario avere ottimi riflessi, un’eccellente forma fisica e un gran coraggio. Fabiano Fontana e Davide Slongo

Venerdì 3 Febbraio si sono svolte le gare di nuoto della fase d’Istituto dei Giochi Studenteschi. Alla gara pote-vano partecipare tutti gli alunni. Se la nostra memoria non ci inganna sono stati in molti a tuffarsi e a provare le loro capacità. Molti alunni erano preparati a questo evento grazie ai corsi che frequentano durante la settima-na; abbiamo chiesto ad alcuni di loro di parlarci delle emozioni che hanno provato per la gara. Molti ci hanno risposto che si sentivano inizialmente agitati, ma poi sono stati contenti del loro risultato. Pa-recchi alunni hanno aggiunto che è stato divertente gareggiare con compagni e amici. Ci siamo dimenticati di una cosa fondamentale: la classifica! Non avendo lo spazio per scrivere tutti i nomi e tempi che sono stati ottenuti, vi illustriamo solo i primi arrivati nei vari stili (libero - dorso - delfino - rana).

Lorenzo Cassol e Giulia D’Avino

Libero: Maschile Femminile

Anthony Reveglia 32.04

Greta Triches 36.02

Dorso: Maschile Femminile

Manuel Tonin 44.30

Camilla Burlon 41.84

Rana: Maschile Femminile

Alessandro Zucco 49.79

Alba Mortagna 49.33

Delfino: Maschile Femminile

Giumbutan Paul Casian 47.30

Maria Minella 39.33

SPORT

GARE DI NUOTO

IL DOWN HILL

Il tiro con l’arco è uno degli sport più antichi del mondo. L’arco è uno dei primi congegni inventati dal-l’uomo. Questo strumento ha avuto molte funzioni: nella preistoria era usato come strumento di caccia. Successi-vamente è passato come arma d’of-fesa e quindi usato in guerra e infi-ne è diventato uno sport. Infatti fu ammesso tra gli sport olimpici nel 1900 e nel 1927 ne fu escluso per

esserne riammesso nel 1972, anche se continua a mantenere le due fun-zioni precedenti. L’arco è composto da diversi pezzi come il “Riser”ovvero l’impugnatu-ra,i flettenti cioè la parte sulla quale si esercita la tensione maggiore e che quindi si inarca garantendo alla freccia la spinta in avanti. Più i flet-tenti si incurvano maggiore sarà la forza con la quale la freccia verrà spinta in avanti.

La corda può essere di fibre natura-li,ad esempio in lino, o in fibre arti-ficiali. Le frecce,come anche l’arco, sono cambiate nel corso dei secoli e sono passate dal legno di cedro all’-alluminio e dall’alluminio al carbo-nio. Diametro,lunghezza,tipo di punta e di impennaggio dipendono dalla corporatura dell’arciere. Daniel Di Lucca e Davide De Boni

IL TIRO CON L’ARCO

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23 N°46 MARZO 2012 IL PICCHIO

Per giocare a “Conquista l’impero” bisogna creare una mappa sulla quale vanno segnati degli stati. Pos-sono giocare due o più giocatori. A turno ogni gioca-tore occupa un territorio. Quando tocca di nuovo allo stesso giocatore, egli non può occupare i territori con-finanti con quelli che già possiede. Quando un gioca-tore non può più occupare nulla, procedono gli altri giocatori finché anch’essi non possono più occupare

nulla. Vince il gioco chi ha conquistato più territori. Invece di creare una mappa si può giocare con una carta che rappresenta le nazioni così come sono nella realtà. Per farlo si può andare sul sito: www.d-maps.com e scaricare gratuitamente le carte mute. Un modo divertente di imparare la geografia.

Enrico Zera e Fontana Fabiano

GIOCHI E INTRATTENIMENTO

CONQUISTA L’IMPERO

Il giocatore con la stellina vince (18 nazioni conquistate) Il giocatore con il cerchio perde (14 nazioni conquistate)

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PROVATE A RISOLVERE QUESTO FACILE GIOCO (tratto da Gente-puzzle - giugno2011 anno IV N6 - pag. 25) Calcagno Davide e Bohdan Labovka

Parole da cercare AGILE MAMMIFERO AMERICA MANDRIE ARTI MANTELLO BRANCO MUSO CACCIATORE PREDATORE CANADA RICHIAMO CANIDE SELVATICO DANNI STATI UNTI ESEMPLARI TANA FLORIDA UNGHIE FORESTA VITA GRIGIO ZAMPE

V F O R E S T A D A N A C

E I I T I N U I T A T S A

R O T E M C C Z A M P E C

O A R A L A H U O U A L C

T C A E N I N I T S D V I

A I N I F G G T A O I A A

D R D A H I A A E M R T T

E E R I R N M A P L O I O

R M E G A B P M O L L C R

P A E E I R D N A M F O E

D A N N I R A L P M E S E

CRUCIPUZZLE

Segue dal n. 45 febbraio 2012

Per ora abbiamo elencato le proprietà migliori di WoW, ma rimangono ancora quelle che vi potrebbero trattenere dall’-acquisto del gioco, riportate qui di seguito. 1. Dopo le spese iniziali (plurale perché è impossibile giocare senza espansioni) dovrete periodicamente compra-re tempo di gioco. 2. Dopo aver acquistato tutte le versioni, ci vorrà come minimo una settimana per installazione e download delle patch. A meno che non siate particolarmente dotati, vi ci vorrà molto tempo e avrete bisogno di parecchie guide per am-bientarvi, sia dal punto di vista del gameplay sia dal punto di vista sociale. Le guide sono sia gratuite sia a pagamento,

ma le seconde non convengono. Dopo troverete riportate alcune delle migliori. Per guadagnare e per aumentare di livello le professioni, la guida migliore è Tarou WoW Guides. Per salire di livello, è consigliato l’addon di WoW Pro, che trovate su Curse.com.. E’ altamente consigliato giocare con un pack di addon, che vi renderanno il gameplay ancora più divertente, miglio-rando anche le vostre prestazioni di gioco. Se volete provarlo gratuitamente, andate al sito eu.battle.net/World_of_Warcraft_IT.

La Blizzard Entertainment ha da poco annunciato che, en-tro pochi mesi, il gioco sarà tradotto in italiano.

Emanuele Di Marino

WORLD OF WARCRAFT PARTE 2

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25 N°46 MARZO 2012 IL PICCHIO

Il Picchio è finito nella rete!

Nella sua versione online lo potete consultare alla

pagina:

www.scuola.repubblica.it/veneto-belluno-icgiannirodari

POSTA POSTA POSTA

Pubblichiamo quanto ci scrive la maestra Grazia della Scuola dell’Infanzia di Cergnai Ciao a tutti!

sono la maestra Grazia, della scuola dell'Infanzia di Cergnai. Voglio farvi i complimenti per il lavo-

ro che state facendo come redattori del Picchio, siete proprio bravi!

A tutti noi ha fatto piacere vedere che negli ultimi numeri avete riservato dello spazio (addirittura in

prima pagina!) anche per noi "piccoli" ed allora abbiamo deciso di continuare a collaborare con

voi, inviandovi altro materiale. Ciao a tutti e buon lavoro, Grazia

Risponde la Redazione Siamo noi che vi ringraziamo per averci mandato i vostri bellissimi materiali. La fantasia e la creati-vità dei bambini delle nostre scuole dell’infanzia permettono al Picchio di volare sempre più in alto e di essere sempre più felice grazie alla collaborazione dei suoi piccoli amici. Aspettiamo con impazienza i vostri nuovi lavori. Un caro saluto da noi tutti e a presto.

Invit iamo tutt i i nostri lettori a scriverci

commenti, proposte, crit iche all’indirizzo di

posta elettronica:

[email protected] la redazione pubblicherà i vostri interventi e vi risponderà.