Piazza San Marco

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Alice BerattoIII°E2005/2006

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La Basilica di San Marco è un monumento unico per la ricchezza della sua storia, la maestosità della sua facciata e del suo interno, splendido laboratorio

in cui hanno operato per secoli grandi artisti italiani ed europei. Il carattere bizantino che la caratterizza appare soprattutto nei grandi mosaici

che narrano le storie di San Marco, ma anche gli episodi dell'Antico e del Nuovo Testamento.

La grandezza di Venezia si é sempre riflessa nell'arricchimento della Basilica: i veneziani l'hanno abbellita nel corso dei secoli portando dai luoghi più remoti

manufatti preziosi ed opere d'arte, creando un monumento di grande compattezza. La luce soffusa che entra in

Basilica dall'alto sembra dividere il mondo terreno da

quello soprannaturale splendente nelle volte per i

suoi dorati mosaici. E tuttavia la vastità dei

contenuti artistici ed iconografici e religiosi e la

molteplicità dei risvolti storici necessari alla comprensione del ruolo svolto dalla Basilica nel corso dei secoli sono qui

presentati secondo una precisa divisione per argomenti e livelli di

approfondimento differenziati.

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Costruita nell'ottavo secolo come cappella dogale, la Basilica di San Marco rappresenta oggi la prova della grande espansione coloniale di Venezia visto che risulta in buona parte costruita con materiale d'espolio, importato dalle colonie orientali. Dall'oriente arriva infatti anche la reliquia del Santo, che per quanto senza fondamento storico rimane una delle devozioni più sentite. La facciata principale è organizzata su cinque portali che immettono ad un nartece; ogni entrata è sormontata da valve ad archetti con decorazioni musive, di cui però

solo la scena del portale d'estrema sinistra è d'epoca bizantina originale. L'entrata centrale era dominata dalla famosa Quadriga di cavalli in rame dorato - oggi conservata al Museo di San Marco - inviata da Costantinopoli al doge Enrico Dandolo al tempo della Quarta Crociata (1204). Non c'è coerenza nella scelta dei

materiali (colonne di diversi marmi e forme, pinnacoli...) né nel loro impiego eppure il risultato finale è di estrema armonia ed ha un suo rigore formale.

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Ma il vero tesoro é l'interno: con oltre due chilometri quadrati di mosaici, la Basilica risulta un

preziosissimo gioiello, sia per la profusione dell'oro sia per la qualità della tecnica musiva

impiegata. La cupola con L'Ascensione, o La lavanda dei

piedi, o La Crocefissione mostrano il debito di Venezia con la cultura

bizantina, mentre una scena come La Salomé danzante della

Battistero rispecchia il gusto del gotico internazionale.

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La facciata principale, originariamente costruita per rimanere con i mattoni a vista, nel XIII secolo fu rivestita di marmi orientali e di colonne provenienti dagli edifici di Costantinopoli (Bisanzio) dopo che questa fu conquistata dai

veneziani nel 1204 (IV Crociata).

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I mosaici che decorano le lunette superiori ed inferiori sono tutti rifacimenti seicenteschi di mosaici del XIII sec. (ad eccezione del primo da sinistra,

l'unico antico, e del secondo del 1730 circa).Di grande interesse sono le sculture che ornano il portale maggiore su tre grandi arconi strombati. Si tratta di opere veneziane del secolo XIII, con influssi sia orientali che occidentali (padano-francesi), che mostrano, dal

sottarco più interno al più esterno, uno stile in evoluzione.Sopra il portale, sulla loggia campeggiano i quattro cavalli (ora in copia - gli originali sono custoditi all'interno) portati a Venezia dall'ippodromo di Costantinopoli e qui collocati dopo la metà del secolo XIII. I bronzi erano

carichi del loro significato trionfale nel momento in cui Venezia si considerava l'erede delle capitali imperiali: Roma (Impero Romano

d'Occidente) e Bisanzio (la Nuova Roma, capitale dell'Impero Romano d'Oriente).

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La facciata è articolata su un doppio ordine di cinque arcate a tagliata per l'intera lunghezza da una terrazza balaustrata. Il piano inferiore presenta un complesso intreccio di archetti sporgenti, ordini sovrapposti di colonne, rilievi e decorazioni. Nella calotta della prima arcata, l'unico mosaico antico rimasto

sulla facciata: Traslazione del corpo di San Marco nella chiesa (1260-70). Nella lunetta della seconda, Il corpo di San Marco venerato dal doge, cartone

di Sebastiano Ricci. Attorno alla lunetta della terza, tre archi decorati da splendidi bassorilievi duecenteschi (mesi, virtù, profeti), uno dei più

importanti cicli della scultura romanica in Italia; nell'intradosso dell'arco maggiore sono inseriti i bassorilievi dei mestieri, rappresentanti le principali

occupazioni cittadine. Nella quarta, mosaico seicentesco (Il corpo di San Marco accolto dai veneziani). Nella quinta, ancora un mosaico del '600

(Trafugamento del corpo di San Marco). Sulla terrazza superiore sono poste le copie dei quattro cavalli inviati a Venezia da Costantinopoli dal doge Enrico

Dandolo nel 1204.

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I 4 LUNETTONI a mosaico sono opera di Maffeo da Verona •Deposizione di Cristo•La discesa al limbo

•La Risurrezione di Cristo•L’ascensione di Cristo

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Dal nartece si entra in chiesa attraverso quattro porte: quella centrale, quella di San Clemente e quella di San Pietro, in corrispondenza delle cappelle

omonime, e, a nord, la porta della Madonna o di San Giovanni. Sul fronte sud, si trova il battistero, caratterizzato da due cupole e da una volta che lo raccorda con le strutture della cappella Zen. La torre, d'incerta

funzione, trasformata con la realizzazione della terza San Marco, è collegata internamente alla chiesa e alle murature del palazzo inglobate nella testa del transetto sud. Il manufatto ospita ora il Tesoro e il Santuario con le reliquie.

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ATRIO esso predede l’interno della Chiesa e gira per tre lati attorno al piedicroce

PAVIMENTOXI-XII SECOLO BEL PAVIMENTO MARMOREO A GRANDI RUOTE

GRANDE LSTRA DI MARMO VERONESE, LA PICCOLA LOSANGA AL CENTRO INDICA IL LUOGO OVE VI FU IL FAMOSO INCONTRO DEL 1177

PORTALE DI MEZZO: ornato dai primitivi mosaici, Vergine e Santi, i più antichi della Basilica, testimonianza della prima decorazione musiva del dogado del

Domenico Selvo I due battenti in bronzo furono fatti eseguire da Leone da Molino, procuratore di

San Marco dal 1112-38, ad imitazione di quelli della porta attigua di San Clemente.

Le due porticine laterali danno l’accesso al MUSEO MARCIANO ed alle Gallerie In fianco su colonnine due Angeli su modelli bizantini

Catino sopra la porta: San Marco in estasi di Francesco e Valerio Zuccato su cartone di TIZIANO

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Il POZZO, l’apertura quadrata che si apre nella parte sovrastante è rivestito di mosaici che sono fra le migliori opere d’arte del XVI secolo dei

fratelli ZUCCATO, su cartone attribuito alSalviati e al PordenoneLunetta sopra la porta d’ingresso: Crocefissione del 1549

Sotto: Deposizione di LazzaroLunetta a sin. La Morte della Vergine su cartone del Pordenone

Negli angoli attorno all’arcata: i 4 Evangelisti ed 8 ProfetiSopra al pozzo la grande VOLTA DEL PARADISO

Ai lati del portone centrale esterno: a sin. Sepolcro di Felicita moglie del Doge Vitale Michiel, a ds sepolcro del doge Vital Falier

PORTALE MAGGIORE INTERNO dodici preziose colonne di marmi rari, le due centrali hanno calotta di conchigklia e frammenti di plutei bizantini del IX

secolo.I capitelli sono di tipo ionico con grossi pulvini, croci, fogliami cornucopie,,

colonne inmarmo bianco e nero con capitelli ad aquile e teste di leoni

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L'interno colpisce per lo straordinario gioco dei volumi definiti da cupole e arcate, ricoperte di mosaici dorati,

mentre a terra risaltano le pavimentazioni a motivi geometrici. La pianta è a croce greca, con pilastri e

colonne dagli splendidi capitelli bizantini che dividono lo spazio interno in tre

navate con soprastanti matronei antichi. Le superfici murarie superiori sono

decorate con mosaici a fondo oro, solo in parte originali, composti per esaltare la Chiesa di Cristo, e quella veneziana di San Marco in particolare; gli esemplari delle cupole sono tra i più belli e antichi

della chiesa. Alla cupola della Pentecoste, Predicazione degli apostoli; alla volta, scene della Passione ; sulla cupola centrale, duecentesco Cristo

benedicente; nella cupola del presbiterio, Cristo e profeti; i mosaici

dell'abside sono forse i più antichi della Basilica nella cupola di San Giovanni,

episodi della vita dell'Evangelista.

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I mosaici della Basilica di San Marco furono realizzati adottando due diverse tecniche di arte musiva: i più antichi furono realizzati attaccando le tessere direttamente sulle

pareti, quelli più moderni invece attenendosi a dei disegni su cartone. Inoltre le prime

raffigurazioni musive erano realizzate sotto l’egida di maestri greci, ognuno dei quali

aveva uno stile ereditato dalle diverse scuole di appartenenza.

Ovviamente col passare dei secoli si formarono dei maestri d’arte musiva nella

città; questi realizzarono i mosaici del Battistero e della Cappella di S. Isidoro,

narranti fatti della vita di S. Isidoro. Nei primi anni del XV secolo vennero a mancare le maestranze greche e la creatività degli

artisti locali venne a mancare. Fu così che iniziò il secondo periodo dello stile e della

realizzazione dei mosaici della basilica di San Marco.

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All'interno della basilica vi si accede attraverso i portali gotici, ricchi di piccole colonne e di fini bassorilievi,

e si è immediatamente accolti dai mosaici d'oro che rivestono pareti, colonne, pavimenti e cupole, per un totale di circa 4.000 mq. e che sono la più grande ricchezza della Basilica, sia per l'estensione sia per

l'antichità della loro datazione. Risalgono al XII secolo, e furono opera di artisti bizantini. Sono da notare in

particolare:- La Pentecoste (XII sec. - al centro

della prima cupola)- La Passione (XIII sec. - sotto l'arco

interno della prima crociera)- Ascensione (XIII sec. - cupola

centrale)

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Tesoro di San Marco è una preziosa raccolta di oggetti liturgici e reliquiari provenienti da Costantinopoli (1204), prodotti dell'oreficeria

bizantina dei secoli XI e XII.

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La Basilica di San Marco ha una pianta a croce greca. Entrambi i bracci della croce

sono suddivisi in tre navate.Oltre la crociera, delimitata dall'iconostasi,

l'area del braccio est è occupata dal presbiterio al centro e ai lati, dalle cappelle

di San Pietro a nord e di San Clemente a sud.

In fondo al presbiterio, addossato all'abside, vi è un altare su un ripiano rialzato di 5 scalini un tempo, per la deposizione del Santissimo. Le

teste del transetto si concludono con una parete rettilinea. A nord inglobano le murature delle cappelle di Sant'Isidoro e dei Mascoli, a sud quelle dell'accesso al Palazzo Ducale. Sui lati ovest e nord la chiesa e circondata da un

nartece nel quale si apre la cappella Zen.

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Marco, figlio di Paolo e Maria, sarebbe nato nell'odierna Cirene,

capitale della Cirenaica, nella Libia attuale.

La discreta agiatezza economica gli permette lo studio dell'ebraico,

greco e latino, approfondendo la conoscenza della Sacra Scrittura ed

in particolare i testi dei profeti.Probabilmente Giovanni Marco nasce

all'inizio dell'era volgare, sotto l'impero di Augusto. Prima della

morte dell'imperatore, la Cirenaica viene invasa da tribù barbare, che

depredano terre e beni della famiglia di Marco.

Costretto alla fuga con i genitori, si rifugia a Gerusalemme dove

incontra i primi annunciatori della predicazione di Gesù.