Museo di San Marco Gloria Scalini Museo di San Marco.

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Museo di San Marco

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Museo di San Marco

Address: Piazza San MarcoCity: FirenzeRegion: ToscanaCountry: ItaliaContinent: Europa

Coordinates: 43° 46’ 41,21’’ N 11° 15’ 31,74’’ E

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Il complesso originario venne eretto per i Silvestrini prima del 1300 e svolgeva oltre alle funzioni di monastero quelle di chiesa parrocchiale. Nel 1437 Cosimo commissionò a Michelozzo, architetto di fiducia di casa Medici, la ricostruzione del convento secondo i più moderni canoni rinascimentali. Inaugurato nel 1443, il convento fu una delle opere che furono al centro del nuovo assetto del quartiere nord del centro di Firenze. Il complesso venne espropriato una prima volta nel 1808, tornò ai frati dopo la caduta di Napoleone, per poi venire in larga parte confiscato dal demanio nel 1866. Dopo un restauro e adattamento generale, il complesso venne in larga parte riaperto come museo nel 1869. Nel 1906 vi confluirono i resti architettonici degli sventramenti ottocenteschi: fu allora creato il Museo di Firenze antica.

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Il complesso di San Marco, nella sua forma attuale datagli da Michelozzo, si sviluppa secondo norme di semplice ma elegantissima funzionalità : pareti intonacate di bianco, ambienti organizzati su due chiostri (di Sant'Antonino e di San Domenico), con un capitolo, due refettori e una foresteria al piano terra. Il primo piano ospitava le celle dei monaci, stanzette chiuse al di sotto di un'unica copertura del soffitto con grandi capriate, e la biblioteca monumentale. Le scelte materiche e distributive hanno fatto si che, ancora nella fase conventuale, il complesso avesse connotati museali, dati dai cicli di affreschi creati dai monaci stessi: Beato Angelico, Fra Bartolomeo.

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Il percorso museale si sviluppa sui due piani del complesso, permettendo di percepire quella che era la destinazione d’uso originaria, arricchita dalle collezioni monografiche su Beato Angelico e Fra Bartolomeo. Gli ambienti del convento e il loro uso sono ancora ben percepibili grazie agli affreschi e all’arredo originale, ai quali si aggiungono pannelli esplicativi. In alcuni casi l’allestimento è stato totalmente riprogettato, senza intaccare l’essenza originale del luogo. Sono state create nuove soluzione per l’illuminazione e molto interessante è il dibattito aperto sul ripristino di affreschi trovati sotto l’intonaco della biblioteca.

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Chiostro di Sant’Antonino

Michelozzo 1437-44

Affreschi di Beato Angelicoe completamentodelle lunette nel 1500-1600

Pareti originariamente coperte da lapidi

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Capitolo

Affresco della Crocefissione diBeato Angelico

Campana della chiesa, detta la Piagnona

• Leggibilità della funzione originaria

• Lettura storica: nell’affresco sono raffigurati anche santi legati a Firenze, ai Medici e ai Domenicani

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Refettorio grande

Era quello usato dai monaci del convento

Riallestito nel 1983, ospita opere datate XVI e XVIII secolo

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Sala del lavabo e sala di Fra Bartolomeo

Si trovano prima dell’accesso al refettorio grande

La sala con la raccolta delle opere di San Bartolomeo ospitava la cucina

La sala del lavabo mantiene la struttura architettonica tardo-trecentesca

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Piccolo Refettorio

Vi mangiavano le persone ospitate nel convento

Affresco del Ghirlandaio: Cenacolo

• Percorso museale e funzioni si uniscono

• La parete del bookshop si stacca dalla struttura muraria

• Struttura in pannelli lignei con illuminazione inserita

• Il tema dell’affresco è testimone della funzione originaria

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Ospizio

In origine vi venivano accolti i pellegrini più umili

Oggi è dedicata a Beato Angelico e raccoglie molti dei suoi più importanti dipinti su tavola

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Foresteria

Vi venivano alloggiati gli ospiti più importanti

Dal 1906 ospita il Museo di Firenze com’era voluto da Guido Carocci, che raccoglie reperti provenienti dalle demolizioni ottocentesche

Attraverso la sala si esce dal museo su Via della Dogana

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Celle dei monaci

45 cellearticolate in tre corridoi che circondano il Chiostro di Sant’Antonino

Struttura creata per ospitare il ciclo di affreschi, interni ed esterni, di Beato Angelico e la sua scuola

Le stanze sono chiuse al di sotto di una copertura a capriate

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Corridoio est

Fu il primo ad essere edificato e decorato

Da qui inizia il ciclo affrescato con Scene della vita di Cristo

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Corridoio sud

Celle destinate ai novizi, con affreschi di qualità inferiore

In fondo si trova il quartiere de priore (tre celle collegate) dedicato alla memoria di Savonarola

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Corridoio nord

Celle su entrambi i lati

A metà del corridoio si apre la Biblioteca

Le due celle in fondo al corridoio, interconnesse, erano appannaggio di Cosimo il Vecchio

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Biblioteca

costruita da Michelozzoper volere esplicito di Cosimo de' Medici

Custodisce una collezione di codici miniati esposti a rotazione

Illustra le fasi di restauro

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Biblioteca

Dibattito sul restauro: sono stati portate alla luce delle campionature della stratificazione

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• Il contenuto del museo è radicato e si è evoluto con la struttura del convento

• Divisione delle sale per contenuto

• Storicizzazione del contesto con leggibilità delle diversi fasi

• Nuove installazioni per l’esposizione delle opere

• Pannellature esplicative sui contenuti e sul “contenitore”

• Attualizzazione degli interventi di recupero tramite un dibattito aperto basato sulla ricerca

• I contenuti dei diversi ambienti spesso riportano alla funzione originaria

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