SAN MARCO DEI CAVOTI NELL’UNITA’ D’ITALIA · SAN MARCO DEI CAVOTI NELL’UNITA’ D’ITALIA...

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SAN MARCO DEI CAVOTI NELL’UNITA’ D’ITALIA Piazza Risorgimento è la piazza principale di S. Marco dei Cavoti. Nella toponomastica è quindi evidente l’importanza di questo glorioso periodo storico, che per questo comune sannita fu denso di avvenimenti e di protagonisti sul fronte politico e culturale. La prima immagine a sinistra è quella di S. Marco a fine ‘800, con la chiesa del SS. Sacramento oggi non più esistente. Le immagini centrali riprendono il palazzo Jelardi com’è oggi e negli anni intorno al 1920. A destra palazzina privata all’angolo di piazza Risorgimento e nelle immagini in basso la fontana della piazza, porta Ranna e palazzo Colarusso che è sede della fondazione Lee Jacocca. Brigantaggio a San Marco dei Cavoti Ci sono molti episodi che riguardano l’azione dei briganti a San Marco dei Cavoti dopo l’unificazione. La figura più emblematica resta quella di Diodoro Ricciardelli, efferato brigante di cui è ignota la fine, prima vittima della miseria e della fame dei suoi tempi. Il 6 agosto 1861 in paese avvenne lo scontro tra la banda di un altro capobrigante, il “Pilorusso”, e la guarnigione del paese. Una vera battaglia in cui i briganti prevalsero grazie all’appoggio della popo- lazione. Furono saccheggiate e incendiate le case di Vincenzo De Corso, Nicola Orsino e del capitano della Guardia Nazionale Giuseppe Ricci. Fu ucciso il custode del Comune Vincenzo Colarusso. Tre giorni dopo vennero fucilati dal “Pilorusso” Antonio e Domenico Tomaselli col figlio Luigi perché si erano rifiutati di giu- rare fedeltà al re Francesco II di Borbone. La fontana a piazza Risorgimento Protagonisti sammarchesi durante e dopo il 1861 Alfonso Meomartini (1841-1918), fratello dell'archeologo Almerico Meomartini, avvo- cato. Come giornalista scrisse per la Gazzetta di Benevento, trattando dei problemi di viabilità e assistenza nel Sannio, nonché delle riforme giudiziaria e legislativa. Si inte- ressò inoltre alla legge comunale e provinciale (Pensieri e proposte sulla riforma comu- nale e provinciale, editore D'Alessandro, 1885). Propose l'incompatibilità della carica di deputato nazionale con quelle rivestite nei consigli comunali e provinciali, con lo scopo di evitare l'ingerenza dei parlamentari nelle amministrazioni locali. Si interessò dei problemi dell'emigrazione e della crisi economica dell'Italia meridionale, sottoli- neando la presenza di ampie estensioni di terreno lasciato incolto per mancanza di manodopera, e fu critico nei confronti della politica coloniale (sin dal 1882) nonché del- l'indennità parlamentare, che venne approvata in quegli anni. Come studioso di storia locale compì ricerche su tutti i comuni della provincia di Benevento, pubblicati nella rubrica "Cenni cronistorici sui paesi del Sannio" sulla "Gazzetta di Benevento" e raccolti successivamente in volume (I comuni della provin- cia di Benevento. Storia, cronaca, illustrazione, editore Giuseppe De Martini, 1907) e più volte riedito per oltre ottant'anni. Almerico Meomartini (1850-1923), architetto, archeologo, scrittore e politico italiano. Come archeologo condusse studi, ricerche e scavi nel Sannio e soprattutto provvide a proprie spese ai primi scavi del teatro romano di Benevento, provando che non si trat- tava di un anfiteatro come fino allora ritenuto da pur autorevoli archeologi. Fondò inol- tre il Museo del Sannio riordinandovi numerosi reperti archeologici. Istituito nel 1873 dal Consiglio Provinciale di Benevento, il Museo del Sannio venne sistemato da Almerico Meomartini nella trecentesca Rocca dei Rettori Pontifici, cui in età rinascimentale si affiancò il Palazzo dei Governatori, sede della Provincia ed oggi in parte destinato anch'esso a funzioni mussali. Vincenzo de' Conno (borbonico, Alfiere di Francesco II, sec. XIX) Nicola Jelardi (Capitano Guardia Nazionale, politico, sec. XIX) Anno 2010

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SAN MARCO DEI CAVOTI NELL’UNITA’ D’ITALIA

Piazza Risorgimento è la piazza principale di S. Marco dei Cavoti. Nella toponomastica è quindi evidente l’importanza di questo gloriosoperiodo storico, che per questo comune sannita fu denso di avvenimenti e di protagonisti sul fronte politico e culturale.La prima immagine a sinistra è quella di S. Marco a fine ‘800, con la chiesa del SS. Sacramento oggi non più esistente. Le immagini centraliriprendono il palazzo Jelardi com’è oggi e negli anni intorno al 1920. A destra palazzina privata all’angolo di piazza Risorgimento e nelleimmagini in basso la fontana della piazza, porta Ranna e palazzo Colarusso che è sede della fondazione Lee Jacocca.

Brigantaggio a San Marco dei Cavoti

Ci sono molti episodi che riguardano l’azione dei briganti a SanMarco dei Cavoti dopo l’unificazione. La figura più emblematicaresta quella di Diodoro Ricciardelli, efferato brigante di cui è ignotala fine, prima vittima della miseria e della fame dei suoi tempi.Il 6 agosto 1861 in paese avvenne lo scontro tra la banda di un altrocapobrigante, il “Pilorusso”, e la guarnigione del paese. Una verabattaglia in cui i briganti prevalsero grazie all’appoggio della popo-lazione. Furono saccheggiate e incendiate le case di Vincenzo DeCorso, Nicola Orsino e del capitano della Guardia NazionaleGiuseppe Ricci. Fu ucciso il custode del Comune VincenzoColarusso. Tre giorni dopo vennero fucilati dal “Pilorusso” Antonioe Domenico Tomaselli col figlio Luigi perché si erano rifiutati di giu-rare fedeltà al re Francesco II di Borbone. La fontana a piazza Risorgimento

Protagonisti sammarchesi durante e dopo il 1861

Alfonso Meomartini (1841-1918), fratello dell'archeologo Almerico Meomartini, avvo-cato. Come giornalista scrisse per la Gazzetta di Benevento, trattando dei problemi diviabilità e assistenza nel Sannio, nonché delle riforme giudiziaria e legislativa. Si inte-ressò inoltre alla legge comunale e provinciale (Pensieri e proposte sulla riforma comu-nale e provinciale, editore D'Alessandro, 1885). Propose l'incompatibilità della caricadi deputato nazionale con quelle rivestite nei consigli comunali e provinciali, con loscopo di evitare l'ingerenza dei parlamentari nelle amministrazioni locali. Si interessòdei problemi dell'emigrazione e della crisi economica dell'Italia meridionale, sottoli-neando la presenza di ampie estensioni di terreno lasciato incolto per mancanza dimanodopera, e fu critico nei confronti della politica coloniale (sin dal 1882) nonché del-l'indennità parlamentare, che venne approvata in quegli anni. Come studioso di storia locale compì ricerche su tutti i comuni della provincia diBenevento, pubblicati nella rubrica "Cenni cronistorici sui paesi del Sannio" sulla"Gazzetta di Benevento" e raccolti successivamente in volume (I comuni della provin-cia di Benevento. Storia, cronaca, illustrazione, editore Giuseppe De Martini, 1907) epiù volte riedito per oltre ottant'anni.

Almerico Meomartini (1850-1923), architetto, archeologo, scrittore e politico italiano.Come archeologo condusse studi, ricerche e scavi nel Sannio e soprattutto provvide aproprie spese ai primi scavi del teatro romano di Benevento, provando che non si trat-tava di un anfiteatro come fino allora ritenuto da pur autorevoli archeologi. Fondò inol-tre il Museo del Sannio riordinandovi numerosi reperti archeologici.Istituito nel 1873 dal Consiglio Provinciale di Benevento, il Museo del Sannio vennesistemato da Almerico Meomartini nella trecentesca Rocca dei Rettori Pontifici, cui inetà rinascimentale si affiancò il Palazzo dei Governatori, sede della Provincia ed oggiin parte destinato anch'esso a funzioni mussali.

Vincenzo de' Conno (borbonico, Alfiere di Francesco II, sec. XIX)

Nicola Jelardi (Capitano Guardia Nazionale, politico, sec. XIX)

Anno 2010