Piazza del Popolo: Sei di Besate se...

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C RONACA LOCALE - N EWS DALLE ASSOCIAZIONI C ULTURA - E VENTI - R UBRICHE E C URIOSITÀ CASA DELL’ACQUA: MOLTO PIÙ DI UNA FONTANA CARNEVALE 2014: SPORTISSIMISSIMI UN NUOVO DEPURATORE PER BESATE SEI DI BESATE SE… PORTI ANCHE TU I TUOI RICORDI P IAZZA DEL P OPOLO ‘98 ‘98 Notiziario di Besate Anno XVI Num. 6 (131) - Aprile 2014 Sei di Besate se... Esec_apr2014 2Bozza.qxp:Layout 1 17/04/14 16:16 Pagina 1

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Piazza del popolo di Aprile: pensieri, poesie, recensioni di alcuni tra noi!

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CRONACA LOCALE - NEWS DALLE ASSOCIAZIONI

CU LT U R A - EV E N T I - RU B R I C H E E CU R I O S I T À

CASA DELL’ACQUA: MOLTO PIÙ DI UNA FONTANACARNEVALE 2014: SPORTISSIMISSIMIUN NUOVO DEPURATOREPER BESATESEI DI BESATE SE… PORTI ANCHE TU I TUOI RICORDI

PIAZZA DEL POPOLO‘98‘98Notiziario di Besate Anno XVI Num. 6 (131) - Aprile 2014

Sei di Besate se...

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2 Piazza del Popolo ‘98E D I T O R I A L E

2/5 EDITORIALE

4/5 STRABESATE

6/7 UN NUOVO DEPURATOREPER BESATE

8/9 MOLTO PIÙ DI UNA FONTANA

10/11 SANTA PASQUA 2014 TROVA IL TEMPO

12/13 SEI DI BEBATE SE....

14/15 CARNEVALE 2014

17 ARTE A BESATE / POESIE

18/19 LA PASSIONE DOMINANTE/FELICE LATTUADA

20/21 PINU DALLA BIBLIOTECA

22 L’ANGOLO DEL GALLO

23 RIFLESSIONI

24/25 UN FIORE PER LA MAMMA

26/27 ARTE A BESATE / CORSI DI PITTURA PER BAMBINI

28/30 POP CORN: IL CAPITALE UMANO/12 ANNI SCHIAVO

31 VARIE AVARIE / POESIE MUSICALIPER DOTATI DI ALI

32/35 DELIBERE DAL COMUNE/TARIFFE INSERZIONI

36 INFORMAZIONI UTILII

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iscrive dimostra di appartenere ad una certa real-tà condividendo racconti, immagini, episodi ine-renti quella realtà.“Sei di Besate se...”, creato da alcuni giovanibesatesi, ha avuto subito molto successo tra i fre-quentatori della rete che vivono, sono nati, o cre-sciuti a Besate: in tanti hanno scritto, giovani emeno giovani, commenti scherzosi o racconti dieventi avvenuti nella nostra comunità, hanno con-diviso vecchie fotografie ritrovate in cantina, in cuialtri si sono riconosciuti o hanno conosciuto chi viera rappresentato, hanno commentato, scopren-do di avere cose o amici in comune con altre per-sone, eventi, paesaggi, aneddoti che avevanodimenticato o che non hanno mai conosciuto.Mettendo insieme tutte queste numerose condivi-sioni, come un mosaico, ne è uscita una bella rap-presentazione del nostro paese, della nostracomunità, un racconto vivo e partecipato dellavita che si è svolta e sisvolge tutt’ora qui aBesate.Poiché non tutti hanno outilizzano facebook, abbia-mo deciso di “replicare” ilgruppo “Sei di Besate se..”anche sulle pagine diPiazza del Popolo ’98, pub-blicando, di volta in volta leimmagini, i ricordi piùsignificativi o che sonopiaciuti di più, in modo dacondividerli davvero contutti. E magari invogliareanche altri a rendere pub-blici vecchi ricordi o imma-gini relativi alla storia diBesate che ora giaccionochiusi nei cassetti o solonella memoria di chi li havissuti, ma in cui altri

potrebbero, con piacere, riconoscersi. Sono convinto che tutto questo può rafforzare lanostra identità comunitaria di besatesi ed aiutarcia vivere meglio insieme.

Michele Abbiati�Chi siamo noi? È una delle domande esistenziali e fon-damentali cui da sempre l’umanità ha cercato di dare unarisposta, con la filosofia, con la scienza, con la religione. Iltentativo di dare una risposta immediata a questa doman-da, ha fatto nascere il concetto di identità, il quale riguar-da la concezione che un individuo ha di sé stesso e nellasocietà.Essa riguarda per un verso, il modo in cui l'individuo con-sidera e costruisce se stesso come membro di determina-ti gruppi sociali: nazione, classe sociale, livello culturale,etnia, genere, professione, e così via; e, per l'altro, il modoin cui le norme di quei gruppi fanno sì che ciascun indivi-duo si pensi, si comporti, si situi e si relazioni rispetto a sestesso, agli altri, al gruppo a cui afferisce e ai gruppiesterni intesi, percepiti e classificati come altro.A costruire la nostra identità contribuisce molto la nostraesperienza di vita: la comunità dove viviamo, le personeche frequentiamo. Quante volte, ad esempio, all’estero cisiamo sentiti orgogliosi di essere italiani, o allo stadio par-tecipi di un una tifoseria, o quante volte abbiamo fattoamicizia con persone con cui abbiamo condiviso magarianche casualmente le vacanze o qualche disavventura:tutto questo perché ci siamo riconosciuti in una esperien-za, in una appartenenza, in un vissuto comune.Ci sentiamo così ogni volta che sentiamo che ciò che stia-mo vivendo, i sentimenti o le emozioni che proviamo, leidee che abbiamo, quello in cui crediamo, è condiviso daaltri.Identità collettiva, senso di appartenenza, condivisione diesperienze: sono alcuni elementi su cui si fondano i socialnetwork, cioè quegli “spazi virtuali” come facebook, twit-ter, whatsApp ecc.. in cui le persone si incontrano, siconoscono, condividono pensieri, immagini, musica, tuttorigorosamente a distanza, via etere, attraverso computer,telefonini, tablet e moltissimi altri strumenti tecnologici.Tra i vari gruppi “virtuali” ne è da poco nato uno su face-book che si intitola “Sei di Besate se..” un po’ sulla scia dialtri gruppi di questo genere “Sei di… se..” in cui chi si

IDENTITÀSOMMARIO

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3Piazza del Popolo ‘98B E S A T E C I T Y

E D I T O R I A L E

iscrive dimostra di appartenere ad una certa real-tà condividendo racconti, immagini, episodi ine-renti quella realtà.“Sei di Besate se...”, creato da alcuni giovanibesatesi, ha avuto subito molto successo tra i fre-quentatori della rete che vivono, sono nati, o cre-sciuti a Besate: in tanti hanno scritto, giovani emeno giovani, commenti scherzosi o racconti dieventi avvenuti nella nostra comunità, hanno con-diviso vecchie fotografie ritrovate in cantina, in cuialtri si sono riconosciuti o hanno conosciuto chi viera rappresentato, hanno commentato, scopren-do di avere cose o amici in comune con altre per-sone, eventi, paesaggi, aneddoti che avevanodimenticato o che non hanno mai conosciuto.Mettendo insieme tutte queste numerose condivi-sioni, come un mosaico, ne è uscita una bella rap-presentazione del nostro paese, della nostracomunità, un racconto vivo e partecipato dellavita che si è svolta e sisvolge tutt’ora qui aBesate.Poiché non tutti hanno outilizzano facebook, abbia-mo deciso di “replicare” ilgruppo “Sei di Besate se..”anche sulle pagine diPiazza del Popolo ’98, pub-blicando, di volta in volta leimmagini, i ricordi piùsignificativi o che sonopiaciuti di più, in modo dacondividerli davvero contutti. E magari invogliareanche altri a rendere pub-blici vecchi ricordi o imma-gini relativi alla storia diBesate che ora giaccionochiusi nei cassetti o solonella memoria di chi li havissuti, ma in cui altri

potrebbero, con piacere, riconoscersi. Sono convinto che tutto questo può rafforzare lanostra identità comunitaria di besatesi ed aiutarcia vivere meglio insieme.

Michele Abbiati

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�Chi siamo noi? È una delle domande esistenziali e fon-damentali cui da sempre l’umanità ha cercato di dare unarisposta, con la filosofia, con la scienza, con la religione. Iltentativo di dare una risposta immediata a questa doman-da, ha fatto nascere il concetto di identità, il quale riguar-da la concezione che un individuo ha di sé stesso e nellasocietà.Essa riguarda per un verso, il modo in cui l'individuo con-sidera e costruisce se stesso come membro di determina-ti gruppi sociali: nazione, classe sociale, livello culturale,etnia, genere, professione, e così via; e, per l'altro, il modoin cui le norme di quei gruppi fanno sì che ciascun indivi-duo si pensi, si comporti, si situi e si relazioni rispetto a sestesso, agli altri, al gruppo a cui afferisce e ai gruppiesterni intesi, percepiti e classificati come altro.A costruire la nostra identità contribuisce molto la nostraesperienza di vita: la comunità dove viviamo, le personeche frequentiamo. Quante volte, ad esempio, all’estero cisiamo sentiti orgogliosi di essere italiani, o allo stadio par-tecipi di un una tifoseria, o quante volte abbiamo fattoamicizia con persone con cui abbiamo condiviso magarianche casualmente le vacanze o qualche disavventura:tutto questo perché ci siamo riconosciuti in una esperien-za, in una appartenenza, in un vissuto comune.Ci sentiamo così ogni volta che sentiamo che ciò che stia-mo vivendo, i sentimenti o le emozioni che proviamo, leidee che abbiamo, quello in cui crediamo, è condiviso daaltri.Identità collettiva, senso di appartenenza, condivisione diesperienze: sono alcuni elementi su cui si fondano i socialnetwork, cioè quegli “spazi virtuali” come facebook, twit-ter, whatsApp ecc.. in cui le persone si incontrano, siconoscono, condividono pensieri, immagini, musica, tuttorigorosamente a distanza, via etere, attraverso computer,telefonini, tablet e moltissimi altri strumenti tecnologici.Tra i vari gruppi “virtuali” ne è da poco nato uno su face-book che si intitola “Sei di Besate se..” un po’ sulla scia dialtri gruppi di questo genere “Sei di… se..” in cui chi si

IDENTITÀ

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4 Piazza del Popolo ‘98

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“STRABESATE”CARE MEMORIE

Spelta Enrico di Galdino e Resegotti Adelina

classe 1910SPELTA ENRICO di Galdino e Resegotti Adelina –classe 1910 Cap. magg. 37° Regg. Ftr. RAVENNA. 4 Comp. Matr.41903.Del caporale Spelta Enrico, manca documentomatricolare. Esistono: a) una tessera Combattenti-

Reducib) una concessione distintivodi guerrac) foglio di licenza speciale perrimpatrio del settembre 1942.Documenti che qui vengonoesibiti.Chi l’ha conosciuto come vici-no di casa, o cittadino besate-se, o amico… oltre ai familia-ri, ha confermato la sua parte-

cipazione alla Campagna di RUSSIA del 1941.Il suo congelamento agli arti inferiori riportato e ilsuo rimpatrio ne sono la prova inconfutabile.Rientrò nel settembre 1942, tutto “pelle e ossa”,col viso affilato, e passò un lungo periodo di conva-lescenza. Io come vicina di casa, lo ricordo con ipiedi distesi sulla sedia che prendeva sole e arianel cortile. Il suo rimpatrio, sia pure da persona irri-conoscibile, era già di per sé un fatto sorprenden-te… scampato a quella tragica Ritirata russa, pas-sata alla storia come “un inferno, un incubo, undisastro.” Sotto il fuoco delle katiusce… in quelgelo siderale russo lungo il Don, con la divisa gri-

gioverde di lana autartica, con gli scarponcelli chio-dati nella suola (come le truppe in Africa), senzaslitte né spartineve, con un fucile tanto gloriosoquanto antiquato, col mitragliatore Breda 30 senzalubrificanti perché funzionasse… non restava cheascoltare “a bocca aperta”, non restava che quellaRitirata mitica dove i due terzi dei soldati morirono. “Centomila gavette di ghiaccio” sepolte per sem-pre nella steppa russa furono la pagina più doloro-sa dell’Imperialismo fascista. Nella coscienzanazionale, questo sfacelo del fuoco e del gelo èentrato come voluto. Voluto… da un’Italia politicain continuo fermento e da una Germania nazista efuriosa sempre in lotta come un gigante senzariguardo per nessuno.

Matilde Butti

ENRICO SPELTA RIPOSA NEL CAMPOSANTO DI BESATE.

B E S A T E C I T Y

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5Piazza del Popolo ‘98B E S A T E C I T Y

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“STRABESATE”CARE MEMORIE

Spelta Enrico di Galdino e Resegotti Adelina

classe 1910SPELTA ENRICO di Galdino e Resegotti Adelina –classe 1910 Cap. magg. 37° Regg. Ftr. RAVENNA. 4 Comp. Matr.41903.Del caporale Spelta Enrico, manca documentomatricolare. Esistono: a) una tessera Combattenti-

Reducib) una concessione distintivodi guerrac) foglio di licenza speciale perrimpatrio del settembre 1942.Documenti che qui vengonoesibiti.Chi l’ha conosciuto come vici-no di casa, o cittadino besate-se, o amico… oltre ai familia-ri, ha confermato la sua parte-

cipazione alla Campagna di RUSSIA del 1941.Il suo congelamento agli arti inferiori riportato e ilsuo rimpatrio ne sono la prova inconfutabile.Rientrò nel settembre 1942, tutto “pelle e ossa”,col viso affilato, e passò un lungo periodo di conva-lescenza. Io come vicina di casa, lo ricordo con ipiedi distesi sulla sedia che prendeva sole e arianel cortile. Il suo rimpatrio, sia pure da persona irri-conoscibile, era già di per sé un fatto sorprenden-te… scampato a quella tragica Ritirata russa, pas-sata alla storia come “un inferno, un incubo, undisastro.” Sotto il fuoco delle katiusce… in quelgelo siderale russo lungo il Don, con la divisa gri-

gioverde di lana autartica, con gli scarponcelli chio-dati nella suola (come le truppe in Africa), senzaslitte né spartineve, con un fucile tanto gloriosoquanto antiquato, col mitragliatore Breda 30 senzalubrificanti perché funzionasse… non restava cheascoltare “a bocca aperta”, non restava che quellaRitirata mitica dove i due terzi dei soldati morirono. “Centomila gavette di ghiaccio” sepolte per sem-pre nella steppa russa furono la pagina più doloro-sa dell’Imperialismo fascista. Nella coscienzanazionale, questo sfacelo del fuoco e del gelo èentrato come voluto. Voluto… da un’Italia politicain continuo fermento e da una Germania nazista efuriosa sempre in lotta come un gigante senzariguardo per nessuno.

Matilde Butti

ENRICO SPELTA RIPOSA NEL CAMPOSANTO DI BESATE.

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6 Piazza del Popolo ‘98

nanza, anche se non particolar-mente numerosa. Durante la mat-tinata, i tecnici di CAP hanno spie-gato il funzionamento dell’im-pianto, conducendo gli intervenu-ti in una visita guidata eccezional-mente consentita lungo tutti i pas-saggi del trattamento, dall’ingres-so delle acque reflue, alla primavagliatura, alla successiva dissab-biatura, alle vasche di sedimenta-zione, fino al cuore del processo,la digestione aerobica, dovemiliardi di microrganismi decom-pongono le sostanze organiche inpresenza di ossigeno, e infine allacentrifuga dei fanghi e al tratta-mento di disinfezione delle acquereimmesse nell’ambiente. L’impianto è stato realizzato recu-perando in parte la struttura del-l’impianto preesistente.Smantellata interamente la partemeccanica, è stata mantenuta laparte strutturale delle vasche, incui vengono realizzati la vagliatu-ra iniziale, ulteriori processi didigestione, e in cui viene raccoltal’acqua in eccesso durante glieventi eccezionali, come fortitemporali e nubifragi, e la coper-tura, sotto cui sono stati rinnovatii locali per la centrifuga dei fan-ghi, per il trattamento di disinfe-zione e per ospitare i locali tecni-ci. E’ invece completamentenuova la grande vasca circolareche si vede dalla strada dellaSgalgina, e che racchiude la partepiù importante dell’impianto, sud-divisa al suo interno in vascheconcentriche in cui l’acqua passasequenzialmente depurandosi.

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B E S A T E C I T YPiazza del Popolo ‘98

�Forse non tutti lo sanno, madallo scorso mese di dicembre ilnostro paese dispone di un nuovodepuratore delle acque reflue. Sitratta di un impianto che utilizzaper la depurazione una tecnologiamolto diffusa, sfruttando processidi decomposizione aerobica invasche circolari concentriche, perridurre lo spazio, e che ha sop-piantato il vecchio impianto,costruito negli anni ’90, che utiliz-zava una tecnologia a bio-dischi,ormai superata e di difficilemanutenzione, che non garantivapiù una efficiente depurazionedelle acque raccolte nelle nostrefognature.L’impianto, del costo di circa unmilione di euro, è stato realizzatoed interamente finanziato per ilComune di Besate da CAPHolding, la società a partecipazio-ne pubblica che gestisce l’interociclo dell’acqua nel nostro comu-ne e nella maggior parte deicomuni della provincia di Milano.Essa si occupa ed è responsabiledella gestione dell’acqua potabiledalla captazione in falda tramitepozzi, all’acquedotto, alla distri-buzione, alla raccolta degli scari-

chi, al convogliamento in fognatu-ra, alla depurazione e alla finalere-immissione nell’ambiente. L’inaugurazione dell’impianto èavvenuta nella mattinata delloscorso sabato 14 dicembre, inuna giornata fredda ma raramen-te soleggiata in questo piovoso

inverno appena trascorso, allapresenza del Sindaco, degliassessori, del presidente di CAPHolding e dei tecnici di CAP chene hanno seguito la progettazio-ne, nonché da alcuni rappresen-tanti delle amministrazioni deicomuni limitrofi e dalla cittadi-

UN NUOVO DEPURATORE PER

BESATEPiazza del Popolo ‘98

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7Piazza del Popolo ‘98Piazza del Popolo ‘98B E S A T E C I T Y

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nanza, anche se non particolar-mente numerosa. Durante la mat-tinata, i tecnici di CAP hanno spie-gato il funzionamento dell’im-pianto, conducendo gli intervenu-ti in una visita guidata eccezional-mente consentita lungo tutti i pas-saggi del trattamento, dall’ingres-so delle acque reflue, alla primavagliatura, alla successiva dissab-biatura, alle vasche di sedimenta-zione, fino al cuore del processo,la digestione aerobica, dovemiliardi di microrganismi decom-pongono le sostanze organiche inpresenza di ossigeno, e infine allacentrifuga dei fanghi e al tratta-mento di disinfezione delle acquereimmesse nell’ambiente. L’impianto è stato realizzato recu-perando in parte la struttura del-l’impianto preesistente.Smantellata interamente la partemeccanica, è stata mantenuta laparte strutturale delle vasche, incui vengono realizzati la vagliatu-ra iniziale, ulteriori processi didigestione, e in cui viene raccoltal’acqua in eccesso durante glieventi eccezionali, come fortitemporali e nubifragi, e la coper-tura, sotto cui sono stati rinnovatii locali per la centrifuga dei fan-ghi, per il trattamento di disinfe-zione e per ospitare i locali tecni-ci. E’ invece completamentenuova la grande vasca circolareche si vede dalla strada dellaSgalgina, e che racchiude la partepiù importante dell’impianto, sud-divisa al suo interno in vascheconcentriche in cui l’acqua passasequenzialmente depurandosi.

�Forse non tutti lo sanno, madallo scorso mese di dicembre ilnostro paese dispone di un nuovodepuratore delle acque reflue. Sitratta di un impianto che utilizzaper la depurazione una tecnologiamolto diffusa, sfruttando processidi decomposizione aerobica invasche circolari concentriche, perridurre lo spazio, e che ha sop-piantato il vecchio impianto,costruito negli anni ’90, che utiliz-zava una tecnologia a bio-dischi,ormai superata e di difficilemanutenzione, che non garantivapiù una efficiente depurazionedelle acque raccolte nelle nostrefognature.L’impianto, del costo di circa unmilione di euro, è stato realizzatoed interamente finanziato per ilComune di Besate da CAPHolding, la società a partecipazio-ne pubblica che gestisce l’interociclo dell’acqua nel nostro comu-ne e nella maggior parte deicomuni della provincia di Milano.Essa si occupa ed è responsabiledella gestione dell’acqua potabiledalla captazione in falda tramitepozzi, all’acquedotto, alla distri-buzione, alla raccolta degli scari-

chi, al convogliamento in fognatu-ra, alla depurazione e alla finalere-immissione nell’ambiente. L’inaugurazione dell’impianto èavvenuta nella mattinata delloscorso sabato 14 dicembre, inuna giornata fredda ma raramen-te soleggiata in questo piovoso

inverno appena trascorso, allapresenza del Sindaco, degliassessori, del presidente di CAPHolding e dei tecnici di CAP chene hanno seguito la progettazio-ne, nonché da alcuni rappresen-tanti delle amministrazioni deicomuni limitrofi e dalla cittadi-

UN NUOVO DEPURATORE PER

BESATE

FARMACIALOMBARDI DOTT. STEFANO

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Per lo meno dal punto di vistavisivo, la differenza tra la qualitàdell’acqua all’ingresso e all’uscitadell’impianto era notevole. Dalpunto di vista delle analisi micro-scopiche parlano le analisi effet-tuate dai laboratori di CAP e daquelli dell’ASL. A completamento dell’opera, infunzione dallo scorso novembre,verrà effettuata, questa primave-ra, la pulizia dell’intero corso delcanale in cui affluiscono le acquelavorate dal depuratore, che rac-coglie anche le acque del fontani-le Mezzabarba, fino alla suaimmissione nella lanche delTicino. L’inaugurazione si è con-clusa con un piccolo rinfrescoofferto da Sodex’ho, nel salonedel centro civico di via dei mulini,

dove erano stati installati alcunipannelli con gli studi di progetto ele foto di particolari dell’impiantoscattate durante l’avanzamentodei lavori.Fermo restando che il migliormodo di non inquinare l’acquadonateci dalla natura è quello dinon sprecarla, usandone condiscrezione, penso che un depu-ratore delle acque sia oggiun’opera necessaria e fondamen-tale per qualsiasi comunità, percercare di restituire alla natura unelemento così prezioso ed essen-ziale come l’acqua, fondamento diogni essere vivente di questo pia-neta, pur utilizzandolo per tutte lenostre esigenze

Michele Abbiati

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� Da oggi i besatesi hanno a disposizione una fon-tana di acqua pubblica filtrata, refrigerata e, volendo,gasata, a cui approvvigionarsi. E' stata inaugurata, infatti, nella mattinata di sabato29 marzo la 'Casa dell'acqua'.Al taglio del nastro erano presenti il Sindaco NataleCasarini, gli assessori, il presidente della CAP

Holding dott. Alessandro Ramazzotti.Collocata in piazza Aldo Moro, la casa dell'acqua disi presenta come un chioschetto con il tetto verde esimpatiche decorazioni di alberi e farfalle.Tecnologicamente avanzate, le Case dell'Acqua, rea-lizzate da CAP Holding in collaborazione con iComuni, sono moderni impianti per l’erogazione diacqua naturale e frizzante, costruite all'interno diparchi e spazi verdi, in armonia con l'ambiente.Distribuiscono acqua di rete, la stessa dell'acque-dotto cittadino: buona, sicura e ottima da bere per-chè certificata da rigorosi controlli periodici dell'Asle del Laboratorio Analisi della società di erogazioneAmiacque. Le caratteristiche chimico-fisiche negarantiscono la qualità e la purezza.Sul sito di Amiacque sono disponibili le analisi del-l'acqua di tutto il territorio servito. Oggi, mediamen-

te, ogni Casa dell'Acqua costruita da CAP eroga1.500 litri al giorno, equivalenti al risparmio quoti-diano di mille bottiglie di plastica da un litro e mezzo.Il funzionamento è semplice: se si desidera l’acquanaturale basta premere il tasto e funziona propriocome una normale fontana, per l’acqua frizzanteinvece bisogna inserire una moneta da 0,05€ peravere un litro di acqua addizionata di anidride carbo-nica.E’ stata poi donata a ogni famiglia presente all’inau-gurazione una bottiglia di vetro con l’etichetta ripor-tante i valori chimici e fisici dell’acqua di Besate ealtri simpatici gadget per grandi e piccini.Il perché di questa casetta è presto spiegato con il

discorso del sindaco: “…l’acqua potabile è un benepubblico da difendere, da valorizzare, incentivando-ne l’utilizzo…”La realizzazione della 'casa dell'acqua' mira, quin-di, a incoraggiare il consumo di acqua pubblica (chein assoluto è la più controllata) anche come bevan-da, e questo ha un particolare significato soprattuttoda un punto di vista ambientale. Riprendendo unaltro passaggio del discorso del sindaco: “… ogniabitante della Lombardia acquista in un anno 200litri di acqua in bottiglia. Quest’acqua è conservatanelle bottiglie di plastica da tre a nove mesi. Nelprezzo pagato per ogni bottiglia, l’acqua incide unafrazione dello 0,5%, il resto è dovuto al costo dellabottiglia, al trasporto, alla pubblicità, agli utili del-l’azienda imbottigliatrice (spesso una società stra-niera) e del supermercato. In un anno una famiglia

consuma quindi circa 800 litri di acqua producendocirca 500 bottiglie di plastica! Per produrre, traspor-tare, smaltire e bruciare queste 500 bottiglie civogliono 54 kg di petrolio e 12 litri di gasolio e ven-gono immessi nell’ambiente circa 126 kg di CO2!Questo spiega anche perché l’acqua in bottigliacosta molto di più rispetto all’acqua del rubinetto…”Ecco perché l'iniziativa della casa dell'acqua, a mioparere, è un’ottimo passo in avanti per la riduzionedella produzione dei rifiuti e l'abbattimento del-l'emissione di anidride carbonica, così anche noi, nelnostro piccolo, possiamo contribuire a salvaguarda-re il nostro ambiente!

Leggendo sul sito della CAP riportiamo i “Consigliper un corretto utilizzo delle Case dell'Acqua”:

� evitate di fare scorta, potete rifornirvi ogni giorno negli orari e nei limiti previsti dal Comune;

� consumate l'acqua entro 48 ore: questo limite dipende dal fatto che i contenitori non sono sterili, quindi l'acqua potrebbe deteriorarsi nel tempo;

� utilizzate preferibilmente bottiglie di vetro, e ricordate di sciacquarle prima dell'uso;

� non lasciate i contenitori esposti al sole e alleintemperie.

Chiara Belloni

FONTANAMOLTO DI PIÙ DI UNA

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DALLA CROCE AZZURRA

È iniziato un nuovo anno, il 2014, auguri a tutti!!!Come sempre, speriamo che il nuovo anno ci portibuone novità. È una corsa con il tempo, gli annivolano, quasi senza rendercene conto, ci troviamo acambiare il numero sempre troppo in fretta. Sembraieri, ma sono ormai ventiquattro anni che la “CROCEAZZURRA” fa parte della comunità besatese, pre-stando il proprio operato di volontariato, a sostegnodi persone con diverse necessità, grazie ad un sem-pre buon gruppo di volontari, che ringraziamo infini-tamente, per il lavoro svolto in tutti questi anni, conuna grande disponibilità, sensibilità ed educazione.

RESOCONTO ANNO 2013

Tot Km percorsi 14.519Tot viaggi effettuati 1.391Tot oblazioni € 4.190Tot benzina € 1.494Tot spese per ricariche ecancelleria € 33

spese per assicurazioni varie e manutenzionemacchine, sono pagate dalla sede diAbbiategrasso, alla quale ogni mese la sede diBesate versa le oblazioni ricevute.

Rachele Rebuscini

� Da oggi i besatesi hanno a disposizione una fon-tana di acqua pubblica filtrata, refrigerata e, volendo,gasata, a cui approvvigionarsi. E' stata inaugurata, infatti, nella mattinata di sabato29 marzo la 'Casa dell'acqua'.Al taglio del nastro erano presenti il Sindaco NataleCasarini, gli assessori, il presidente della CAP

Holding dott. Alessandro Ramazzotti.Collocata in piazza Aldo Moro, la casa dell'acqua disi presenta come un chioschetto con il tetto verde esimpatiche decorazioni di alberi e farfalle.Tecnologicamente avanzate, le Case dell'Acqua, rea-lizzate da CAP Holding in collaborazione con iComuni, sono moderni impianti per l’erogazione diacqua naturale e frizzante, costruite all'interno diparchi e spazi verdi, in armonia con l'ambiente.Distribuiscono acqua di rete, la stessa dell'acque-dotto cittadino: buona, sicura e ottima da bere per-chè certificata da rigorosi controlli periodici dell'Asle del Laboratorio Analisi della società di erogazioneAmiacque. Le caratteristiche chimico-fisiche negarantiscono la qualità e la purezza.Sul sito di Amiacque sono disponibili le analisi del-l'acqua di tutto il territorio servito. Oggi, mediamen-

te, ogni Casa dell'Acqua costruita da CAP eroga1.500 litri al giorno, equivalenti al risparmio quoti-diano di mille bottiglie di plastica da un litro e mezzo.Il funzionamento è semplice: se si desidera l’acquanaturale basta premere il tasto e funziona propriocome una normale fontana, per l’acqua frizzanteinvece bisogna inserire una moneta da 0,05€ peravere un litro di acqua addizionata di anidride carbo-nica.E’ stata poi donata a ogni famiglia presente all’inau-gurazione una bottiglia di vetro con l’etichetta ripor-tante i valori chimici e fisici dell’acqua di Besate ealtri simpatici gadget per grandi e piccini.Il perché di questa casetta è presto spiegato con il

discorso del sindaco: “…l’acqua potabile è un benepubblico da difendere, da valorizzare, incentivando-ne l’utilizzo…”La realizzazione della 'casa dell'acqua' mira, quin-di, a incoraggiare il consumo di acqua pubblica (chein assoluto è la più controllata) anche come bevan-da, e questo ha un particolare significato soprattuttoda un punto di vista ambientale. Riprendendo unaltro passaggio del discorso del sindaco: “… ogniabitante della Lombardia acquista in un anno 200litri di acqua in bottiglia. Quest’acqua è conservatanelle bottiglie di plastica da tre a nove mesi. Nelprezzo pagato per ogni bottiglia, l’acqua incide unafrazione dello 0,5%, il resto è dovuto al costo dellabottiglia, al trasporto, alla pubblicità, agli utili del-l’azienda imbottigliatrice (spesso una società stra-niera) e del supermercato. In un anno una famiglia

consuma quindi circa 800 litri di acqua producendocirca 500 bottiglie di plastica! Per produrre, traspor-tare, smaltire e bruciare queste 500 bottiglie civogliono 54 kg di petrolio e 12 litri di gasolio e ven-gono immessi nell’ambiente circa 126 kg di CO2!Questo spiega anche perché l’acqua in bottigliacosta molto di più rispetto all’acqua del rubinetto…”Ecco perché l'iniziativa della casa dell'acqua, a mioparere, è un’ottimo passo in avanti per la riduzionedella produzione dei rifiuti e l'abbattimento del-l'emissione di anidride carbonica, così anche noi, nelnostro piccolo, possiamo contribuire a salvaguarda-re il nostro ambiente!

Leggendo sul sito della CAP riportiamo i “Consigliper un corretto utilizzo delle Case dell'Acqua”:

� evitate di fare scorta, potete rifornirvi ogni giorno negli orari e nei limiti previsti dal Comune;

� consumate l'acqua entro 48 ore: questo limite dipende dal fatto che i contenitori non sono sterili, quindi l'acqua potrebbe deteriorarsi nel tempo;

� utilizzate preferibilmente bottiglie di vetro, e ricordate di sciacquarle prima dell'uso;

� non lasciate i contenitori esposti al sole e alleintemperie.

Chiara Belloni

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10 Piazza del Popolo ‘98Piazza del Popolo ‘98Piazza del Popolo ‘98B E S A T E C I T Y

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Santa Pasqua 2014Trova il T empo

� Carissimi fratelli e amici, una parola riempieancora l’aria di libertà, colore e vita:

Gesù, il più bello fra i figli dell’uomo, lo vediamo inginocchio, prostrato nel silenzio e nella solitudine,suda sangue! Mistero di potenza, si fa fragilità infini-ta caricandosi i nostri peccati. Il più bello fra i figlidell’uomo lo vediamo tumefatto in tutto il corpo daicolpi di flagello, coronato di spine pungentissime,schiacciato sotto il peso della croce, fissato con deichiodi su di essa. Non ha più apparenza né bellezzaper attirare i nostri sguardi. È come un uomo davan-ti al quale ci si copre la faccia. Prima di morire, dal-l’alto della croce, Gesù si rivolge al Padre pregando-lo di perdonarci, non solo, ma anche ci scusa “Padrenon sanno quello che fanno” Luca c.23, v.34.

Di fronte ad una tortura tanto crudele e raccapriccian-te non abbiamo provato neppure vergogna. A prezzo diun amore oltre misura e di sangue, Cristo ci ha riscat-tati. Ora Gesù è risorto e vive per sempre affinchè noipossiamo vivere eternamente con lui. Ha vinto l’amoree il perdono; ora tutto acquista un senso. Il nostro pian-to diventa rugiada, il cuore deserto fiorisce, la festa ègià pronta, il dolore si è tramutato in salvezza. Amici e fratelli amati, ora tocca a noi TROVARE ILTEMPO per riflettere, per contemplare il crocifisso.Diventerà per noi forza e giovinezza spirituale.� Troviamo il tempo per pregarlo ed amarlo, inquesto sta la base del nostro sapere, la gioia di vivereil canto dell’anima.� Troviamo il tempo per ringraziarlo, questa è lanostra risposta d’amore e il segreto della nostra felicità.

CRISTO E’ VERAMENTE RISORTO!...ALLELUIA!

� Troviamo il tempo per incontrarvi ogni giornocon Lui.Non riusciremo più a vivere senza questa pre-senza che ci accompagna nel sentiero della vita.Fratello, non temerò più nessuna paura sconosciutaperché Cristo risorto ha un volto! Non quello sfiguratodalla morte, bensì quello trasfigurato dallaRisurrezione a Pasqua. Meditiamo! Amici cari! Amicoe fratello carissimo non è così radioso il sole a prima-vera come l’augurio più bello e sincero che ti porgo dicuore, un cuore che ti ama veramente. “il Dio dellasperanza vi riempia di ogni gioia e pace nella Fede”

S. Paolo

Sempre ricordandovi con affetto, vi abbraccio e bacioSuor M. Fatima Pastorelli

P.S. se pensate di telefonarmi o inviarmi un messag-gio, firmatevi, di modo che io sappia chi siete. Il mio numero è: 340 484 6238

PRANZO DI NATALE =ADOZIONE A DISTANZA

� Da anni è tradizione che durante il pranzo diNatale, offerto dall’Ammini strazione Comunale, siraccoglie l’offerta per l’adozione a distanza di unbambino a Montevideo in Uruguay, nella missione disuor M. Rosaria. Al Natale 2012 per motivi conosciu-ti si era saltato il pranzo e di conseguenza anche

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Piazza del Popolo ‘98

Santa Pasqua 2014Trova il T empo

� Troviamo il tempo per incontrarvi ogni giornocon Lui.Non riusciremo più a vivere senza questa pre-senza che ci accompagna nel sentiero della vita.Fratello, non temerò più nessuna paura sconosciutaperché Cristo risorto ha un volto! Non quello sfiguratodalla morte, bensì quello trasfigurato dallaRisurrezione a Pasqua. Meditiamo! Amici cari! Amicoe fratello carissimo non è così radioso il sole a prima-vera come l’augurio più bello e sincero che ti porgo dicuore, un cuore che ti ama veramente. “il Dio dellasperanza vi riempia di ogni gioia e pace nella Fede”

S. Paolo

Sempre ricordandovi con affetto, vi abbraccio e bacioSuor M. Fatima Pastorelli

P.S. se pensate di telefonarmi o inviarmi un messag-gio, firmatevi, di modo che io sappia chi siete. Il mio numero è: 340 484 6238

l’offerta per l’adozione comunitaria.Quest’anno, si è voluto riprendere latradizione, domenica 22 dicembre u.s,abbiamo festeggiato l’arrivo del SantoNatale, pranzando tutti insieme al“centro civico”. Sono stati raccolti 320euro: grazie di cuore a chi ha donato,tanto o poco va bene, l’importante èpartecipare; questi soldi sono staticonsegnati a suor Fatima a Verona, inCasa Madre, che ha il compito di farliavere a suor M. Rosaria in Uruguay. Un

bel gesto di solidarietà verso quei bambini chehanno poco o niente ed ogni giorno sono costrettia fare kilometri a piedi pur di andare alla scuoladella missione ed avere l’unico pasto della giorna-ta sicuro. Ci sorride l’idea che un bimbo con ilnostro aiuto possa mangiare, ogni giorno, un belpiatto di pastasciutta felice e contento… questesono le gioie che la vita ci dà… accogliamole!

Rachele Rebuscini

Ogni mese consulenza gra-tuita con la nutrizionista(perdita di peso, ritenzioneidrica, stitichezza, proble-mi digestivi, insonnia ecc.)

ANTIPARASSITARI CANE eGATTO (pippette pulci, zecche e compresse per laprofilassi filaria) in OFFERTA(sconto 10-15-20%).

Integratori sportivi: saliminerali, barrette, gellini,proteine, aminoacidi, ecc.

Articoli sanitari: calze a compressione graduata inOFFERTA.

Sono arrivati i LEGGINGdimagranti!

C reme rassodan t i edimagranti in OFFERTA.

PRANZO DI NATALE =ADOZIONE A DISTANZA

� Da anni è tradizione che durante il pranzo diNatale, offerto dall’Ammini strazione Comunale, siraccoglie l’offerta per l’adozione a distanza di unbambino a Montevideo in Uruguay, nella missione disuor M. Rosaria. Al Natale 2012 per motivi conosciu-ti si era saltato il pranzo e di conseguenza anche

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La corsa dei sacchi

La corsa delle uova

B E S A T E C I T YPiazza del Popolo ‘98

A P R I L E 2 0 1 4

Tra i post più apprezzati…Sei di Besate ..... se hai visto il piantone (Claudio Aresi, 27 febbraio - 30 mi piace)

Andavi al ticino con la TATA.... che urlava “bambini merenda”.... (Marco Aresi, 17 febbraio - 23 mi piace)

Sei di Besate se conosci la Pinuccia del comune (Pierangela Cervi, 16 febbraio - 21 mi piace)

Se ti ricordi di Madre Fatima hair stylist: con la spazzola arancio ci pettinava tutti con la riga da parte prima di farci uscire dall'asilo (Silvia e Basta, 10 febbraio - 20 mi piace)

se all'asilo, insieme agli altri dolci, ti ricordi le collanine di caramelle, una specie di anellini multicolor di zucchero infilati in un cordino elastico... (Stefania Nidasio, 11 febbraio - 33 mi piace)

se hai giocato nei tubi di cemento colorati all'asilo!!! (Michele Moro, 11 febbraio - 23 mi piace)

Quasi ogni giorno incontravi la Pina e ti diceva :"stai bene?" (Emilia Brusco, 8 febbraio - 25 mi piace)

Sei di Besate se conosci la Malia dal Gerb....... (Bruna Bassanini, 7 febbraio - 30 mi piace)

Se hai la foto del tuo compleanno all'asilo con il telefono e le bottiglie di aranciata (Silvia e Basta, 7 febbraio - 26 mi piace)

Sei di Besate se hai visto sfrecciare dal Curion a la Sgalgina Suor Fatima con la sua bici blu. (Paolo Zibra, 7 febbraio - 28 mi piace)

Sei di Besate se ti ricordi del ciabattino di Via De Capitani (Paolo Zibra, 7 febbraio - 27 mi piace)

L’abbattimento del piantone

L’Organetto

�Facebook, il notosocial network, ulti-mamente è invaso dagruppi “Sei di… se…”, un vero e proprio tormentonecol quale le persone legate ad una città, un paese ouno specifico quartiere raccolgono ricordi, idee… Ilgioco, che si sta diffondendo sempre più velocemen-te, è diventato un fenomeno di massa grazie al passa-parola. Una moda che crea una sorta di senso diappartenenza, una com-munity che coinvolgefasce di diverse età elegate in modo differentead una stessa realtàlocale.In un mondo in cui la glo-balizzazione sembraannientare le peculiaritàlocali e le caratteristichedei singoli questa ideapermette di conoscerecuriosità sulle tradizioni eproporre suggerimenti peril futuro."...mi speri che se offendera nissun se parlom un cicinanca de num..." (G. D'Anzi) Ricordi della Besate di ieri,per vivere bene la Besate di oggi e rendere più bellala Besate di domani... "... questa la presentazione conla quale l’ideatore del gruppo, Paolo Zibra, ha dato ilvia ad una lunga serie di post e commenti da partedelle oltre 450 persone che si sono iscritte dal 6 feb-braio 2014.Tra gli innumerevoli ricordi rivolti a persone ritenutepunti di riferimento per Besate, fotografie d’altri tempie accese discussioni, questo gruppo è anche un modoper consentire ai più giovani, e a chi a Besate ci viveda poco, di scoprire curiosità ed episodi legati al pas-sato.

L’Albero della cuccagna

...mi speri che se

offendera nissun se parlom

un cicin anca de num...

(G.D’Anzi)

“Sei di Besate se…” impazza su Facebookdi Danilo Zucchi

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Piazza del Popolo

La corsa dei sacchi

La corsa delle uova

Tra i post più apprezzati…Sei di Besate ..... se hai visto il piantone (Claudio Aresi, 27 febbraio - 30 mi piace)

Andavi al ticino con la TATA.... che urlava “bambini merenda”.... (Marco Aresi, 17 febbraio - 23 mi piace)

Sei di Besate se conosci la Pinuccia del comune (Pierangela Cervi, 16 febbraio - 21 mi piace)

Se ti ricordi di Madre Fatima hair stylist: con la spazzola arancio ci pettinava tutti con la riga da parte prima di farci uscire dall'asilo (Silvia e Basta, 10 febbraio - 20 mi piace)

se all'asilo, insieme agli altri dolci, ti ricordi le collanine di caramelle, una specie di anellini multicolor di zucchero infilati in un cordino elastico... (Stefania Nidasio, 11 febbraio - 33 mi piace)

se hai giocato nei tubi di cemento colorati all'asilo!!! (Michele Moro, 11 febbraio - 23 mi piace)

Quasi ogni giorno incontravi la Pina e ti diceva :"stai bene?" (Emilia Brusco, 8 febbraio - 25 mi piace)

Sei di Besate se conosci la Malia dal Gerb....... (Bruna Bassanini, 7 febbraio - 30 mi piace)

Se hai la foto del tuo compleanno all'asilo con il telefono e le bottiglie di aranciata (Silvia e Basta, 7 febbraio - 26 mi piace)

Sei di Besate se hai visto sfrecciare dal Curion a la Sgalgina Suor Fatima con la sua bici blu. (Paolo Zibra, 7 febbraio - 28 mi piace)

Sei di Besate se ti ricordi del ciabattino di Via De Capitani (Paolo Zibra, 7 febbraio - 27 mi piace)

L’abbattimento del piantone

L’Organetto

Popolazione legale al censimento 2001 1729Popolazione al 31/12/2012 2068Nati nell’anno 20139 maschi + 12 femmine 21Deceduti nell’anno 2013 14 maschi + 14 femmine 28Saldo naturale -7Immigrati nell’anno 2013 45 maschi + 50 femmine 95Emigrati nell’anno 2013 24 maschi + 35 femmine 59Saldo migratorio 36Totale popolazione al 31/12/2013 2097

Q U A N T IS I A M O?

“Sei di Besate se…” impazza su Facebookdi Danilo Zucchi

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candola poi dando forma pianopiano alle figure che abbiamo visto.Il tocco finale è nelle mani dell’arti-sta, con i colori che danno “vita”alle rappresentazioni. L’impegno ènotevole (e quindi lodevole), macosì alla sera si passa qualche orain compagnia, tra una battuta el’altra, una pennellata e l’altra, undolcetto e un bicchiere di vino.La sfilata della domenica pomerig-gio ha visto la partecipazione ditanti bambini, accompagnati dailoro genitori, in un clima sereno efamigliare. I più piccoli si sonoaccomodati sui carri, i più grandi alseguito a piedi, e così il corteo, pas-sando per le vie di Besate, ha datoun tocco di allegria. La festa è proseguita in Oratorio,tra canti, balli, il concorso dellamaschera più bella e la merendacon le gustosissime chiacchiere. Ilsabato grasso si è replicato con lamedesima formula, chiudendo ifesteggiamenti del carnevale conuna buona cena in Oratorio. Nelcorso della cena abbiamo rivisto un

14 Piazza del Popolo ‘98A L L ’ O M B R A D E L C A M P A N I L EPiazza del Popolo ‘98

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� Si è svolto nelle giornate diDomenica 2 e Sabato 8 Marzo ilCarnevale Besatese 2014. Lemanifestazioni del carnevale sonostate portate avanti dall’Oratorio S.Luigi, grazie a un buon numero divolontari che si sono dati da fareper l’evento, in particolare nellapreparazione dei carri allegorici chehanno sfilato per le vie del paese.Una bella tradizione, quella dei carridi cartapesta, che in alcuni paesi siè persa, ma che ha sempre il suofascino. Quest’anno il tema propo-sto per gli oratori milanesi vertevasullo sport e le olimpiadi, dal titolo

“sportissimissimi”; nel nostro pic-colo abbiamo cercato di riadattareun po’ il tema su misura dei bam-bini, a cui le sfilate erano prevalen-temente rivolte, con i personaggida loro maggiormente conosciuti.Prima tra tutti non ha potuto man-care la popolarissima “Peppa Pig”,simpatica protagonista di cartonianimati e riprodotta ovunque con lasua famosa sagoma rosa. E’ stata poi la volta dei “Minions”,simpatiche creature gialle divora-trici di banane, famosi per i film“Cattivissimo me”. Hanno sfilatoanche due sagome divenute ora-

mai un simbolo tra i cartoni anima-ti della nostra televisione: ISimpson, nella coppia Homer-Marge. Dato il tema legato allosport si è scelto poi di rappresenta-re due figure simbolo dello sportpiù amato dagli Italiani;“SuperMario” Balotelli e Totti “ErPupone” hanno quindi dato untocco calcistico d’onore alla nostrasfilata. I carri di cartapesta avevanoiniziato a prendere forma già dallafine di gennaio, tra mani volontarieormai esperte nel preparare lesagome con rete metallica, pennel-lando la carta con la colla, appicci-

CARNEVALE 2014 CARNEVALE 2014 ......................................2014 CARNEVALE 2014CARNEVALE 2014

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candola poi dando forma pianopiano alle figure che abbiamo visto.Il tocco finale è nelle mani dell’arti-sta, con i colori che danno “vita”alle rappresentazioni. L’impegno ènotevole (e quindi lodevole), macosì alla sera si passa qualche orain compagnia, tra una battuta el’altra, una pennellata e l’altra, undolcetto e un bicchiere di vino.La sfilata della domenica pomerig-gio ha visto la partecipazione ditanti bambini, accompagnati dailoro genitori, in un clima sereno efamigliare. I più piccoli si sonoaccomodati sui carri, i più grandi alseguito a piedi, e così il corteo, pas-sando per le vie di Besate, ha datoun tocco di allegria. La festa è proseguita in Oratorio,tra canti, balli, il concorso dellamaschera più bella e la merendacon le gustosissime chiacchiere. Ilsabato grasso si è replicato con lamedesima formula, chiudendo ifesteggiamenti del carnevale conuna buona cena in Oratorio. Nelcorso della cena abbiamo rivisto un

15Piazza del Popolo ‘98A L L ’ O M B R A D E L C A M P A N I L E

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Piazza del Popolo ‘98

� Si è svolto nelle giornate diDomenica 2 e Sabato 8 Marzo ilCarnevale Besatese 2014. Lemanifestazioni del carnevale sonostate portate avanti dall’Oratorio S.Luigi, grazie a un buon numero divolontari che si sono dati da fareper l’evento, in particolare nellapreparazione dei carri allegorici chehanno sfilato per le vie del paese.Una bella tradizione, quella dei carridi cartapesta, che in alcuni paesi siè persa, ma che ha sempre il suofascino. Quest’anno il tema propo-sto per gli oratori milanesi vertevasullo sport e le olimpiadi, dal titolo

“sportissimissimi”; nel nostro pic-colo abbiamo cercato di riadattareun po’ il tema su misura dei bam-bini, a cui le sfilate erano prevalen-temente rivolte, con i personaggida loro maggiormente conosciuti.Prima tra tutti non ha potuto man-care la popolarissima “Peppa Pig”,simpatica protagonista di cartonianimati e riprodotta ovunque con lasua famosa sagoma rosa. E’ stata poi la volta dei “Minions”,simpatiche creature gialle divora-trici di banane, famosi per i film“Cattivissimo me”. Hanno sfilatoanche due sagome divenute ora-

mai un simbolo tra i cartoni anima-ti della nostra televisione: ISimpson, nella coppia Homer-Marge. Dato il tema legato allosport si è scelto poi di rappresenta-re due figure simbolo dello sportpiù amato dagli Italiani;“SuperMario” Balotelli e Totti “ErPupone” hanno quindi dato untocco calcistico d’onore alla nostrasfilata. I carri di cartapesta avevanoiniziato a prendere forma già dallafine di gennaio, tra mani volontarieormai esperte nel preparare lesagome con rete metallica, pennel-lando la carta con la colla, appicci-

CARNEVALE 2014 CARNEVALE 2014 ......................................2014 CARNEVALE 2014CARNEVALE 2014

segue �

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16 Piazza del Popolo ‘98A L L ’ O M B R A D E L C A M P A N I L E

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po’ di immagini dei carnevali pas-sati, compresi quelli di Milano,qualche filmato storico, con un piz-zico di nostalgia per quando ilCarnevale besatese si svolgeva ilsabato sera, con la partecipazionedella Pro Loco, un pubblico fatto ditantissime persone, di ogni fascia dietà, giovani che si davano da fareper costruire un loro carro… Si sa,tuttavia, i tempi cambiano e i ricor-di restano nella memoria e nellefotografie. Già il poter realizzareancora una sfilata con i carri fatti“in casa” e volontariamente, restaun buon traguardo; l’importante ècercare di non perdere mai la spe-ranza e la voglia di fare, e per chi sela sente e ha del tempo da dedica-re, di dare una mano per il benedella comunità e del paese, affinchènon diventi “un dormitorio”, comein qualche periferia purtroppo acca-de, ma possa ancora essere luogodi incontro, di partecipazione, di vitaassieme, con le iniziative che la fan-tasia saprà far nascere, pur tenen-do conto dei cambiamenti inevitabi-li che il futuro e il progresso porta-no con sé.Un ringraziamento a questo carne-vale va quindi ai tanti volontari chehanno collaborato nella realizzazio-

ne dei carri, a chi ha preparato lacena, e dulcis in fundo, alle genero-se signore che nel tempo del car-nevale ci hanno tirato per la golacon la preparazione delle chiac-chere, con una ricetta genuina eche si perde nel passato; la ricom-pensa più grande è stata forsequella nel vedere tanti volti di bam-bini felici e sorridenti!

Alberto Abbiati

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17Piazza del Popolo ‘98A L L ’ O M B R A D E L C A M P A N I L E

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po’ di immagini dei carnevali pas-sati, compresi quelli di Milano,qualche filmato storico, con un piz-zico di nostalgia per quando ilCarnevale besatese si svolgeva ilsabato sera, con la partecipazionedella Pro Loco, un pubblico fatto ditantissime persone, di ogni fascia dietà, giovani che si davano da fareper costruire un loro carro… Si sa,tuttavia, i tempi cambiano e i ricor-di restano nella memoria e nellefotografie. Già il poter realizzareancora una sfilata con i carri fatti“in casa” e volontariamente, restaun buon traguardo; l’importante ècercare di non perdere mai la spe-ranza e la voglia di fare, e per chi sela sente e ha del tempo da dedica-re, di dare una mano per il benedella comunità e del paese, affinchènon diventi “un dormitorio”, comein qualche periferia purtroppo acca-de, ma possa ancora essere luogodi incontro, di partecipazione, di vitaassieme, con le iniziative che la fan-tasia saprà far nascere, pur tenen-do conto dei cambiamenti inevitabi-li che il futuro e il progresso porta-no con sé.Un ringraziamento a questo carne-vale va quindi ai tanti volontari chehanno collaborato nella realizzazio-

ne dei carri, a chi ha preparato lacena, e dulcis in fundo, alle genero-se signore che nel tempo del car-nevale ci hanno tirato per la golacon la preparazione delle chiac-chere, con una ricetta genuina eche si perde nel passato; la ricom-pensa più grande è stata forsequella nel vedere tanti volti di bam-bini felici e sorridenti!

Alberto Abbiati

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PRIMAVERASi attenuan le ombre, si allungan le ore al calar del solesi allenta il gelo e piano, piano, arriva primaveraal margine del bosco, canta una capineraallegra messaggera…

Spogli rami che sembran rinsecchitiad un tratto nel silenzio più assolutosi ricoprono di teneri germogli, ci rivolgono il saluto…Fiori profumati, dai colori delicatistan sussurrando al vento la ripresa della vita che sembrava seppellita…cancellando sotto gentil torpore, ogni tormento del cuore…Tripudio di fragranze alla natura che rivivetenere violette, a zolle, stanno ad occhieggiare nei prati e sulle rive dei fossati il seccarsi e rinverdire per il ciclo della vita testimoniare…Oh… viandante che passi frettoloso,fermati un momento…ascolta la voce del ventoti sta cantando la dolce melodiache fa della vita un eterna armonia…Come mulinello scorron i giorni i mesi e gli annie sempre con affanno passan in successionetutte quante le stagioni…L’estate nel calore, maturan tutte le messil’autunno piano, piano, prendendoci per manoci conduce nel mondo di sfumati e variopinti coloried in fin arriva il freddo inverno con il suo candido e duro gelo, che sembra sempre eterno…e… di nuovo come soffio arriva primavera,che come gentil sposatutto dipinge di tenue rosa e risveglia ogni cosa!!!

Rosanna

Arte a Besate

AL PAPA KAROL WOJTYLA

Tu prete dagli occhi azzurri color del mare,

che da tutti sa farsi amare,per tutti tu sei un faro di luce,

tutti vogliono ascoltare la tua voce,con le sue parole anche

i cardinali conquistò,ed un grande papa lui diventò,

promosse la giornata della gioventù,ed i giovani la frequentavano

sempre di più,girò il mondo come papa pellegrino,perché tutti volevano stargli vicino,

la sua vita è un miracolo di fede,perché in Dio fortemente crede,

per le sue suppliche che a Dio rivolge volentieri,

ottiene i miracoli per i devoti più sinceri,per questo tuo amor

beato, la chiesa ti ha santificato,papa Wojtyla ora che sei

nella gloria dei santi,prega per noi e per tutti quanti,

in virtù della loro fede,da Dio riceveranno la giusta mercede,

oh papa santo dal Paradisodonaci il tuo più bel sorriso.

Giancarlo Andreoni

18 Piazza del Popolo ‘98

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Piazza del Popolo ‘98C U L T U R A

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Per i donatoridi sangueTa dunarù al mè sangh,unda viva de’ l mè corp,per ridatt un pu’ de vita,un cicin di mè forz.

Al mè sangh l’ è noo perfett,al cuntégna i mè difett,ma l’ è al mej che poedi datt,un aiut per cumbatt,

per ùnii i noster forzcuntra al mal e la mort.Se al Signur al dis de sìtùtt e dù, mì e tì scunusuu,

riesarem a vinc la sort,gh’ avarem un pù de cunfort.Ecu, mi ta dù una man,suta furma de’ l mè sangh.

Ta la distendi cunt amurCume la fai anca al noster

SIGNUR!Calicantus

Preghiera delcava-orSgora, litta, fina al ciel,turna indree sùl me cribbi,fam truà un granin duraae guadagnà la mia giurnaa.

Acqua pùra e celestinaChe ta cura senza stracass,trasparenta sura i sassper rend fertil al noster pian,

porta giù dai distant muntagnal lùsent tesor bramaaper fann desmentegàche i valur hinn alter robb,

sa catten su no tra i geraama sa coltiven in del coeure sa manifesten cunt dignità,tantu amur, solidarietà.

Calicantus

AL PAPA KAROL WOJTYLA

Tu prete dagli occhi azzurri color del mare,

che da tutti sa farsi amare,per tutti tu sei un faro di luce,

tutti vogliono ascoltare la tua voce,con le sue parole anche

i cardinali conquistò,ed un grande papa lui diventò,

promosse la giornata della gioventù,ed i giovani la frequentavano

sempre di più,girò il mondo come papa pellegrino,perché tutti volevano stargli vicino,

la sua vita è un miracolo di fede,perché in Dio fortemente crede,

per le sue suppliche che a Dio rivolge volentieri,

ottiene i miracoli per i devoti più sinceri,per questo tuo amor

beato, la chiesa ti ha santificato,papa Wojtyla ora che sei

nella gloria dei santi,prega per noi e per tutti quanti,

in virtù della loro fede,da Dio riceveranno la giusta mercede,

oh papa santo dal Paradisodonaci il tuo più bel sorriso.

Giancarlo Andreoni

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PER I BAMBINI DELLA PRIMA COMUNIONE

COME UN ANGELOCome un angelo, t’ho vista camminar leggera,tenendo in mano, una bionda spiga di grano,

con la tua faccina pulita, oggi hai scritto una nuova pagina di vita,

sei bella come un angioletto, dal lineamento sì perfettonel tuo cuore v’è solo dolcezza, v’è il profumo della giovinezza,

in cor hai tanta serenità, a tutti infondi felicità, quando il raggio del sole, t’accarezza il viso,

a tutti doni il più bel sorriso.

Giancarlo Andreoni

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20 Piazza del Popolo ‘98

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Piazza del Popolo ‘98C U L T U R A

� Una seraverso le nove, nelsilenzio della miacamera a Milano,mi giunge ilsuono di un pia-

noforte. Tendo l’orecchio. Ora i suoni sono più distinti.È una musica come non ho mai sentito. È così bellache mi fa sognare. Non avete mai pensato ai fattinuovi che sono nella vita subitanee rivelazioni, e sem-brano aprire orizzonti non mai contemplati, scenarinebulosi che ci danno la trepidazione dell’ignoto? Eroproprio sotto l’incubo e l’estasi di una rivelazione.La mia cultura musicale era tutta nei pezzi sacri sen-titi e cantati in chiesa, nelle opere teatrali che esegui-va mio padre, negli studi dello Czerni. Non avevo vistoche il Barbiere e la Lucia al teatro del mio paese. Lamancanza d’un ambiente veramente artistico miaveva tenuto fino allora come un barbaro istintivo eignaro di ciò che gli uomini avevano compiuto nelregno dei suoni.La musica che ora sentivo era così nuova per me, dacolpirmi come se giungesse da cieli sconosciuti, efosse creata da uomini d’un altro mondo.Fino a mezzanotte durò il primo concerto della miavita, e dopo un pezzo in cui le ottave della mano sini-stra sembravano sprigionare il tumulto di un popolo inrivolta, e la sua passione che freme e sogna di spez-zare le catene, fui vinto e cacciai la testa sotto lecoperte, morsi il guanciale, strinsi i pugni, sferrai calcial mio destino, profferii parole strane.Il sonno tardò avenire quella notte... La mattina domandai alla porti-

naia chi erano gli inquilini che stavano al piano disotto.— Sono marito e moglie. Lui è un tedesco alto, bion-do, con gli occhi grigi, e tutte le mattine va al lavoro.Un uomo che va al lavoro e suona così bene il piano-forte!La sera attesi il mio tedesco verso l’ora in cui rientra-va. Non rimasi deluso. Alto, biondo, con gli occhigrigi... Era proprio lui e nello svoltare sotto il portonemi guardò con occhi grandi e sfavillanti di non soquale luce interiore.Il suo viso affilato aveva del santo e del guerriero.Dürer l’avrebbe aggiunto ai suoi capolavori dove vivelo spirito della sua razza. Seppi che si chiamavaRenner, e gli scrissi che le sue esecuzioni serali midavano un piacere immenso e gli sarei stato grato dipoterlo conoscere da vicino, e non soltanto dal suonodel suo pianoforte.Nella nostra prima conversazione mi parlò del suosogno di diventare pianista, interrotto da circostanzedi famiglia proprio quando era giunto agli ultimi corsial Conservatorio di Lipsia. Nei suoi occhi chiari e ispi-rati vedevo riflesso il suo acuto e insieme rassegnatorimpianto. Egli era ora a capo della sezione cromolito-grafi nello stabilimento Tensi. Mi mostrò le riproduzio-ni a quattro colori dei più celebri quadri che avevaeseguite, e gli avevano valso il rapido progredire inquesta arte dove metteva, come nella musica, inten-sità, ardore di perfezione.La sera egli riviveva la sua passione di musicista. Lamusica era la sua compagna indivisibile, il suo confor-to. La porta si aperse e il bonario viso della sua più che

“La passione dominante”L’autobiografia di Felice Lattuada (40ma puntata)

Studente a Milano, Felice vive in un locale preso in affitto. Nel piano sotto-stante abita una coppia di coniugi e finalmente si crea l'occasione per ilprimo vero incontro con la musica: il marito è appunto un musicista manca-to, che sfoga la propria passione al ritorno dal lavoro. Per Felice quella musi-ca è un'autentica folgorazione, una "passione dominante" che lo indirizzasulla strada assegnatagli dal destino..

Mario Comincini

milanese e rotonda signora comparve. Misurai subitol’abisso fra i due coniugi, colmato solo da un sinceroaffetto e dallo stipendio mensile, che doveva esseretale da garantire una borghese tranquillità.Alla mia preghiera che il marito mi concedesse distare in un angolo, come in chiesa, e sentire quelloche studiava o eseguiva, unì la sua parola semplice,che per l’ascendente che aveva su di lui era uncomando: — Pover fioeu. Se ved propri che ghe pias.Lasel vegnì.Conobbi così i classici tedeschi da Mozart a Bramhs etutto Chopin, il suo autore preferito. Le meraviglie cheegli a poco a poco versava nella mia anima, mi lascia-vano annientato. La grandezza di certe musiche ope-rava come una magìa, ed io salivo nella mia cameracome se tornassi da un altro mondo, dopo aver sco-perto una nuova felicità. Gli studi soffersero da questoincontro, ma Renner era anche uomo pratico e miconsigliava di non distrarmi troppo dalle mie occupa-zioni scolastiche: il dovere anzitutto.Il dovere, sì, ma a patto di avere un pianoforte. La miapadrona di casa lo considerava un nemico suo e deimiei studi, mio padre un nemico delle sue tascheesauste. Mi svuotai dei pochi risparmi e l’angolo piùintimo della saletta fu occupato da un verticale picco-lino, lucido e squillante. Volevo accostarmi alle animedei grandi che avevo conosciuto, volevo sentire le loroarmonie sorgere in qualunque modo dalle mie dita escendere in me per mettermi in comunicazione conl’al di là dove essi erano penetrati, e di cui mi aveva-no scoperto la soglia luminosa. Mi buttai alla lettura,soffrendo per le mie povere mani che non potevano

superare i passi tecnicamente difficili, ai quali la bel-lezza del pensiero era intimamente legata, ma indovi-nandone così il loro profondo significato.Sentivo che il pensiero dei grandi era patrimonio dafare mio, da trasformare in alimento della mia mentee del mio cuore; sentivo che la perfezione tecnica eraun’altra affascinante conquista che sarebbe venuta onon sarebbe venuta mai, ma che dei grandi musicistinon dovevo ignorare le creazioni più alte, come nonignoravo i capolavori della poesia e delle altre arti.Una volta chiesi al mio buon tedesco la secondaRapsodia di Listz che egli eseguiva in modo impecca-bile, e, quando mi misi a decifrarla, piansi della miaimpotenza di fronte alle acrobatiche difficoltà che miarrestavano come davanti ad una ermetica porta diferro.Sorridendo Renner mi disse che avrei potuto compe-rare da Ricordi la riduzione facilitata. Suonavo maleanche quella, ma il discorso così si snodava chiaro, etutto di seguito, e mi permetteva di rovesciarvi dentrotutto il mio entusiasmo fino a sconquassare il poveropianino.Il mio ardimento nell’affrontare certe musiche erasproporzionato alla mia capacità pianistica, ma dimo-strava la mia comprensione della necessità d’una cul-tura assorbita non soltanto sentendo le opere, maosservandone l’intima costruzione, soffermandosi làdove la bellezza più ci incatena, ripetendo a sazietà ideliziosi passaggi come per i più bei versi dei poeti.Le mie mani erano in ritardo, ma il mio sentimentoestetico mi guidava già per le giuste vie.

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� Una seraverso le nove, nelsilenzio della miacamera a Milano,mi giunge ilsuono di un pia-

noforte. Tendo l’orecchio. Ora i suoni sono più distinti.È una musica come non ho mai sentito. È così bellache mi fa sognare. Non avete mai pensato ai fattinuovi che sono nella vita subitanee rivelazioni, e sem-brano aprire orizzonti non mai contemplati, scenarinebulosi che ci danno la trepidazione dell’ignoto? Eroproprio sotto l’incubo e l’estasi di una rivelazione.La mia cultura musicale era tutta nei pezzi sacri sen-titi e cantati in chiesa, nelle opere teatrali che esegui-va mio padre, negli studi dello Czerni. Non avevo vistoche il Barbiere e la Lucia al teatro del mio paese. Lamancanza d’un ambiente veramente artistico miaveva tenuto fino allora come un barbaro istintivo eignaro di ciò che gli uomini avevano compiuto nelregno dei suoni.La musica che ora sentivo era così nuova per me, dacolpirmi come se giungesse da cieli sconosciuti, efosse creata da uomini d’un altro mondo.Fino a mezzanotte durò il primo concerto della miavita, e dopo un pezzo in cui le ottave della mano sini-stra sembravano sprigionare il tumulto di un popolo inrivolta, e la sua passione che freme e sogna di spez-zare le catene, fui vinto e cacciai la testa sotto lecoperte, morsi il guanciale, strinsi i pugni, sferrai calcial mio destino, profferii parole strane.Il sonno tardò avenire quella notte... La mattina domandai alla porti-

naia chi erano gli inquilini che stavano al piano disotto.— Sono marito e moglie. Lui è un tedesco alto, bion-do, con gli occhi grigi, e tutte le mattine va al lavoro.Un uomo che va al lavoro e suona così bene il piano-forte!La sera attesi il mio tedesco verso l’ora in cui rientra-va. Non rimasi deluso. Alto, biondo, con gli occhigrigi... Era proprio lui e nello svoltare sotto il portonemi guardò con occhi grandi e sfavillanti di non soquale luce interiore.Il suo viso affilato aveva del santo e del guerriero.Dürer l’avrebbe aggiunto ai suoi capolavori dove vivelo spirito della sua razza. Seppi che si chiamavaRenner, e gli scrissi che le sue esecuzioni serali midavano un piacere immenso e gli sarei stato grato dipoterlo conoscere da vicino, e non soltanto dal suonodel suo pianoforte.Nella nostra prima conversazione mi parlò del suosogno di diventare pianista, interrotto da circostanzedi famiglia proprio quando era giunto agli ultimi corsial Conservatorio di Lipsia. Nei suoi occhi chiari e ispi-rati vedevo riflesso il suo acuto e insieme rassegnatorimpianto. Egli era ora a capo della sezione cromolito-grafi nello stabilimento Tensi. Mi mostrò le riproduzio-ni a quattro colori dei più celebri quadri che avevaeseguite, e gli avevano valso il rapido progredire inquesta arte dove metteva, come nella musica, inten-sità, ardore di perfezione.La sera egli riviveva la sua passione di musicista. Lamusica era la sua compagna indivisibile, il suo confor-to. La porta si aperse e il bonario viso della sua più che

“La passione dominante”L’autobiografia di Felice Lattuada (40ma puntata)

Studente a Milano, Felice vive in un locale preso in affitto. Nel piano sotto-stante abita una coppia di coniugi e finalmente si crea l'occasione per ilprimo vero incontro con la musica: il marito è appunto un musicista manca-to, che sfoga la propria passione al ritorno dal lavoro. Per Felice quella musi-ca è un'autentica folgorazione, una "passione dominante" che lo indirizzasulla strada assegnatagli dal destino..

Mario Comincini

milanese e rotonda signora comparve. Misurai subitol’abisso fra i due coniugi, colmato solo da un sinceroaffetto e dallo stipendio mensile, che doveva esseretale da garantire una borghese tranquillità.Alla mia preghiera che il marito mi concedesse distare in un angolo, come in chiesa, e sentire quelloche studiava o eseguiva, unì la sua parola semplice,che per l’ascendente che aveva su di lui era uncomando: — Pover fioeu. Se ved propri che ghe pias.Lasel vegnì.Conobbi così i classici tedeschi da Mozart a Bramhs etutto Chopin, il suo autore preferito. Le meraviglie cheegli a poco a poco versava nella mia anima, mi lascia-vano annientato. La grandezza di certe musiche ope-rava come una magìa, ed io salivo nella mia cameracome se tornassi da un altro mondo, dopo aver sco-perto una nuova felicità. Gli studi soffersero da questoincontro, ma Renner era anche uomo pratico e miconsigliava di non distrarmi troppo dalle mie occupa-zioni scolastiche: il dovere anzitutto.Il dovere, sì, ma a patto di avere un pianoforte. La miapadrona di casa lo considerava un nemico suo e deimiei studi, mio padre un nemico delle sue tascheesauste. Mi svuotai dei pochi risparmi e l’angolo piùintimo della saletta fu occupato da un verticale picco-lino, lucido e squillante. Volevo accostarmi alle animedei grandi che avevo conosciuto, volevo sentire le loroarmonie sorgere in qualunque modo dalle mie dita escendere in me per mettermi in comunicazione conl’al di là dove essi erano penetrati, e di cui mi aveva-no scoperto la soglia luminosa. Mi buttai alla lettura,soffrendo per le mie povere mani che non potevano

superare i passi tecnicamente difficili, ai quali la bel-lezza del pensiero era intimamente legata, ma indovi-nandone così il loro profondo significato.Sentivo che il pensiero dei grandi era patrimonio dafare mio, da trasformare in alimento della mia mentee del mio cuore; sentivo che la perfezione tecnica eraun’altra affascinante conquista che sarebbe venuta onon sarebbe venuta mai, ma che dei grandi musicistinon dovevo ignorare le creazioni più alte, come nonignoravo i capolavori della poesia e delle altre arti.Una volta chiesi al mio buon tedesco la secondaRapsodia di Listz che egli eseguiva in modo impecca-bile, e, quando mi misi a decifrarla, piansi della miaimpotenza di fronte alle acrobatiche difficoltà che miarrestavano come davanti ad una ermetica porta diferro.Sorridendo Renner mi disse che avrei potuto compe-rare da Ricordi la riduzione facilitata. Suonavo maleanche quella, ma il discorso così si snodava chiaro, etutto di seguito, e mi permetteva di rovesciarvi dentrotutto il mio entusiasmo fino a sconquassare il poveropianino.Il mio ardimento nell’affrontare certe musiche erasproporzionato alla mia capacità pianistica, ma dimo-strava la mia comprensione della necessità d’una cul-tura assorbita non soltanto sentendo le opere, maosservandone l’intima costruzione, soffermandosi làdove la bellezza più ci incatena, ripetendo a sazietà ideliziosi passaggi come per i più bei versi dei poeti.Le mie mani erano in ritardo, ma il mio sentimentoestetico mi guidava già per le giuste vie.

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Piazza del Popolo ‘98C U L T U R A

� Pinu dalla biblioteca“La biblioteca è una bella cosa” Così inizia la fila-strocca che canto ai bimbi e ai ragazzi ormai da 13anni, e anche: “la biblioteca grande o piccina èun’invenzione proprio carina”. E sono più che con-vinta di ciò che canto. Le biblioteche, tante e benfunzionanti, sono una prerogativa dei paesi più civi-li. Non sto a citare i Paesi del Nord, sempre moltoavanti, ma ad es. in Inghilterra le biblioteche sonoun’istituzione da secoli; in Francia per le bibliote-

che si stanziano fondi 10 volte più consistenti chein Italia. Ci dovrebbe essere una biblioteca a dispo-sizione di ogni comunità, dovrebbe essere un dirit-to acquisito, come le scuole, come deve essere ildiritto alla cultura, al “sapere”.La nostra comunità –Besate- è fortunata. Non soloc’è una biblioteca funzionante e frequentata ma dal5 aprile 2014 c’è pure una biblioteca nuova sfavil-lante: bella, ampia, luminosa, accogliente, conspazi per utenti di ogni età, con libri, dvd ,cd,audiolibri per tutti, con connessione internet, eancora, giochi da tavolo, videogiochi... Ma dellecose belle che si possono trovare in bibliotecaabbiamo già parlato abbastanza in questi anni. Viho deliziato coi miei “sermoncini” per anni, rispar-miandovi solo quest’ultimo, passato tra qualche

disagio – minimo prezzo da pagare per migliorare.Ora vorrei ribadire non la mia personale soddisfa-zione per questo nuovo spazio che farà migliore lanostra biblioteca, ma l’orgoglio che tutta questacomunità dovrebbe provare perché, in un paesecome il nostro, di questi tempi, inaugurare unanuova biblioteca è un segno coraggioso di fiducianell’intelligenza dell’uomo, di speranza che l’uomo,singolarmente e in gruppo, riesca ancora a sceglie-re valori forti e duraturi, per sé e i propri figli, volon-tà di costruire veramente coi propri simili una realecomunità con un più forte senso civico e democra-tico. La filastrocca continua: “In biblioteca c’è unamagia, puoi prendere un libro e portartelo via; loleggi tutto senza pagare, si sa che poi lo dovrai

riportare. Se questa formula si osser-verà sempre e per tutti ce ne sarà.”Chi frequenta la biblioteca osservan-done le regole impara a condividereun bene comune, una ricchezza pertutti. Quel che distingue l’uomo daglialtri esseri viventi è la parola -di più-la parola scritta. Non è un caso cheda sempre “i barbari”, i conquistatoriincendino le biblioteche, i dittatorifacciano roghi di libri. Il libro è di persé “rivoluzionario”, come minimoinquietante. Apre gli occhi, la mente,a mondi prima sconosciuti, obbliga a“guardare oltre il proprio naso” insenso letterale e metaforico, stimolaa pensare, a riflettere, a confron-tarsi….“In biblioteca ormai si è capi-to, ci sono libri per ogni appe-tito, per ogni età e per tutti igusti, possiamo scegliere i librigiusti”. Ora qualcuno potrebbepensare che è ovvio per me direbene della biblioteca, è il mio lavoro.Ma io ci tengo a far notare che da 13anni sono bibliotecaria di questacomunità, e ho fatto il mio lavoro conentusiasmo e passione pur avendouna sede forse tra le meno appari-scenti della zona e, sì, mi fa piacerefinire la “carriera” in una sede piùdegna ma, data l’età, non ne potrògodere per molto. Però la biblioteca èuna ricchezza che rimarrà per tutti, èun fiore all’occhiello per questacomunità.

E a questo punto la filastrocca finisce“NUTRIAMO DUNQUE LA MENTE E ILCUORE, LA NOSTRA VITA SARA’MIGLIORE!” e BUONA BIBLIOTECA ATUTTI.

Pinu

Pinu dalla biblioteca

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Piazza del Popolo ‘98

� Pinu dalla biblioteca“La biblioteca è una bella cosa” Così inizia la fila-strocca che canto ai bimbi e ai ragazzi ormai da 13anni, e anche: “la biblioteca grande o piccina èun’invenzione proprio carina”. E sono più che con-vinta di ciò che canto. Le biblioteche, tante e benfunzionanti, sono una prerogativa dei paesi più civi-li. Non sto a citare i Paesi del Nord, sempre moltoavanti, ma ad es. in Inghilterra le biblioteche sonoun’istituzione da secoli; in Francia per le bibliote-

che si stanziano fondi 10 volte più consistenti chein Italia. Ci dovrebbe essere una biblioteca a dispo-sizione di ogni comunità, dovrebbe essere un dirit-to acquisito, come le scuole, come deve essere ildiritto alla cultura, al “sapere”.La nostra comunità –Besate- è fortunata. Non soloc’è una biblioteca funzionante e frequentata ma dal5 aprile 2014 c’è pure una biblioteca nuova sfavil-lante: bella, ampia, luminosa, accogliente, conspazi per utenti di ogni età, con libri, dvd ,cd,audiolibri per tutti, con connessione internet, eancora, giochi da tavolo, videogiochi... Ma dellecose belle che si possono trovare in bibliotecaabbiamo già parlato abbastanza in questi anni. Viho deliziato coi miei “sermoncini” per anni, rispar-miandovi solo quest’ultimo, passato tra qualche

disagio – minimo prezzo da pagare per migliorare.Ora vorrei ribadire non la mia personale soddisfa-zione per questo nuovo spazio che farà migliore lanostra biblioteca, ma l’orgoglio che tutta questacomunità dovrebbe provare perché, in un paesecome il nostro, di questi tempi, inaugurare unanuova biblioteca è un segno coraggioso di fiducianell’intelligenza dell’uomo, di speranza che l’uomo,singolarmente e in gruppo, riesca ancora a sceglie-re valori forti e duraturi, per sé e i propri figli, volon-tà di costruire veramente coi propri simili una realecomunità con un più forte senso civico e democra-tico. La filastrocca continua: “In biblioteca c’è unamagia, puoi prendere un libro e portartelo via; loleggi tutto senza pagare, si sa che poi lo dovrai

FILASTROCCA DELLA BIBLIOTECA (parole e musica: Pinu)

La biblioteca è una bella cosaCi puoi andare vestito di rosaMa anche di rosso , di giallo, di blu

Purchè ad andarci sia proprio tu.A piedi, coi pattini o in bicicletta

purchè ci entri senza frettaCi vai da solo o in compagniaPer tutti c’è sempre una magia.In biblioteca c’è una magia….Puoi prendere un libro e portartelo via,lo leggi tutto senza pagare,

si sa che poi LO DOVRAI RIPORTARE.Se questa formula si osserverà

Sempre per tutti ce ne sarà!La biblioteca grande o piccinaè un’invenzione proprio carina,ed ogni volta che ci entreraisempre bei libri ci troverai.Ci vai con l’amico, un fratello, un cugino,la biblioteca…che posto carino,carino, tranquillo e silenziosose vuoi andarci da studioso.Se vuoi scacciare un pensiero noioso cercati un libro spiritosoSe cerci stimolo ed emozione li puoi trovare in un libro d’azione.Per chi ama il brivido a tutte l’ore ci sono i libri del terrore.Per chi è romantico e sognatore ci sono i bei romanzoni d’amore, dolori e passioni racconta l’autore….tu leggi e piangi senza pudore.In biblioteca, ormai s’è capito, ci sono libri per ogni appetito,per ogni età e per tutti i gusti potete scegliere i libri giusti.

Nutriamo dunque la mente e il cuore : LA NOSTRA VITA SARA’ MIGLIORE!

riportare. Se questa formula si osser-verà sempre e per tutti ce ne sarà.”Chi frequenta la biblioteca osservan-done le regole impara a condividereun bene comune, una ricchezza pertutti. Quel che distingue l’uomo daglialtri esseri viventi è la parola -di più-la parola scritta. Non è un caso cheda sempre “i barbari”, i conquistatoriincendino le biblioteche, i dittatorifacciano roghi di libri. Il libro è di persé “rivoluzionario”, come minimoinquietante. Apre gli occhi, la mente,a mondi prima sconosciuti, obbliga a“guardare oltre il proprio naso” insenso letterale e metaforico, stimolaa pensare, a riflettere, a confron-tarsi….“In biblioteca ormai si è capi-to, ci sono libri per ogni appe-tito, per ogni età e per tutti igusti, possiamo scegliere i librigiusti”. Ora qualcuno potrebbepensare che è ovvio per me direbene della biblioteca, è il mio lavoro.Ma io ci tengo a far notare che da 13anni sono bibliotecaria di questacomunità, e ho fatto il mio lavoro conentusiasmo e passione pur avendouna sede forse tra le meno appari-scenti della zona e, sì, mi fa piacerefinire la “carriera” in una sede piùdegna ma, data l’età, non ne potrògodere per molto. Però la biblioteca èuna ricchezza che rimarrà per tutti, èun fiore all’occhiello per questacomunità.

E a questo punto la filastrocca finisce“NUTRIAMO DUNQUE LA MENTE E ILCUORE, LA NOSTRA VITA SARA’MIGLIORE!” e BUONA BIBLIOTECA ATUTTI.

Pinu

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Page 24: Piazza del Popolo: Sei di Besate se...

� Colui che dell'artista ha solamente lo spiri-to estroso, si scontrerà sempre con chi è muni-to anche di doti naturali. Chi è privo di questedoti fatica molto a far trapelare una voce auten-tica, proprio perché, contrariamente a quantooggi si crede, è proprio quell'attrezzatura natu-rale (quando non è solo accademia) ad essereconsustanziale alla voce. Nel migliore dei casi,quell'estroso personaggio sarà costretto ainventarsi uno spazio nel quale tentare di espri-mersi; e produrrà il più delle volte dei falsistrutturali, che saranno frutto, talora voluto e inaltri casi involontario, di questa ribellioneall'impotenza.

Le donne che non si innamorano di te sonocome i doganieri che ti fermano in dogana:ritengono che sia il caso di sospettarti. Quelleche si innamorano di te sono come i doganieriche non ti fermano, perché hanno creduto chenon fosse il caso di sospettarti.

Qualsiasi gesto o pensiero, anche grande, dellavita di un uomo, se confrontato con l’inferioritàconcreta del suo essere diventato un morto,

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O T T O B R E 2 0 1 2

D A M O T T A V I S C O N T I

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Piazza del Popolo ‘98

L ’ A N G O L O D E L G A L L O

� Ah ah ah, scherzo di carnevale!!! E no, gentililettori non è stato uno scherzo, ma uno splendidosabato di carnevale, come da tempo non se nevedevano dalle nostre parti.Complice un bel sole primaverile, le strade di Mottaultimamente molto grigie, si sono riempite final-mente di colori e i musi lunghi, per un po', hannolasciato spazio ai sorrisi.Bambini mascherati con tanti genitori mascheratial seguito hanno accompagnato la sfilata dei carriallegorici, finalmente partiti ed arrivati in un orato-rio stracolmo di gente, festosamente arricchito daigiochi preparati dai nostri ''supereroi'' adolescenti.Immancabile quanto accattivante il giusto suppor-to gastronomico preparato dalle nostre inossidabi-li ''frittelliste''. Schiuma, coriandoli, musica un po'di caccafinta e tanta tanta allegria hanno tenutovivo lo spirito di questa bellissima festa che, nono-stante i detrattori, continua a rimanere un caposal-do delle nostre tradizioni più belle; carnevale è car-nevale e se i Mottesi ne vanno fieri un motivo cisarà!!!

Un grazie a Don Ale che col suo ''non c'è proble-ma'', ha dato l'input iniziale ed ai ragazzi chehanno preparato i giochi e soprattutto si sonomessi in gioco. È bello servire il Signore in letizia.Un grazie alla Betty ed all'associazioneNucleoTruco per la mano nella realizzazione deicostumi ed un grandioso battimani a chi, in unlasso di tempo brevissimo ha allestito i carri alle-gorici. Fantastici.Un grazie a chi ha preparato i dolci, a chi ha fattoda supporto alla sfilata e chi si è prestato poi aripulire.Un grazie a chi ha portato in strada e in Oratorio ibambini perchè in fondo è la loro festa ed uno a chisemplicemente ha voluto esserci, in allegria … edun grazie a chi non c'era … certo, non è stata unamanifestazione di altro spessore morale e cultura-le ma ha fatto contenta molta gente e di questitempi non è poco... la prossima volta aspettiamoanche loro.

Il Gallo

RiflessioniAh Ah Ah!

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� Colui che dell'artista ha solamente lo spiri-to estroso, si scontrerà sempre con chi è muni-to anche di doti naturali. Chi è privo di questedoti fatica molto a far trapelare una voce auten-tica, proprio perché, contrariamente a quantooggi si crede, è proprio quell'attrezzatura natu-rale (quando non è solo accademia) ad essereconsustanziale alla voce. Nel migliore dei casi,quell'estroso personaggio sarà costretto ainventarsi uno spazio nel quale tentare di espri-mersi; e produrrà il più delle volte dei falsistrutturali, che saranno frutto, talora voluto e inaltri casi involontario, di questa ribellioneall'impotenza.

Le donne che non si innamorano di te sonocome i doganieri che ti fermano in dogana:ritengono che sia il caso di sospettarti. Quelleche si innamorano di te sono come i doganieriche non ti fermano, perché hanno creduto chenon fosse il caso di sospettarti.

Qualsiasi gesto o pensiero, anche grande, dellavita di un uomo, se confrontato con l’inferioritàconcreta del suo essere diventato un morto,

Piazza del Popolo ‘98 25Piazza del Popolo ‘98O P I N I O N I E R I F L E S S I O N I

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Riflessioni

appare in qualche modo ridicolo e degno di pietà: “Opossente Cesare! Giaci tu sì basso?...”

Per giungere agli oggetti si deve spesso passare attra-verso le persone, che diventano in questo caso i masti-ni, i guardiani di ciò che non vogliono o non possonoconcederti di guardare; che non te lo concedono anco-ra o non te lo concedono più. L'innocente rapporto congli oggetti è quasi sempre un rapporto subordinato.

Luca Vernizzi

�Società Agricola Semplice

I Silos di Pirovano

Cascina Cantarana, 20080 Besate (MI) Tel.

02 90 50 42 00

[email protected] - www.isilos.it

P.IVA - CF 06016000967

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O P I N I O N I E R I F L E S S I O N IPiazza del Popolo ‘98

� Come ben sappiamo, la festa dellamamma è nata in America nel 1907, per ini-ziativa di miss Ann Jarvis, che voleva dedi-care una festa speciale alla persona piùcara del mondo: la mamma. I partecipantialla prima festa, orgogliosi di farsi ricono-scere, portavano un fiore bianco all’occhiel-lo, questa festa ebbe un tale successo che aquesta ne seguirono altre, finché nel 1914 ilpresidente degli Stati Uniti Wilson, dedicò laseconda domenica di maggio festa dellamamma. La ricorrenza varcò ben presto iconfini ed entrò a far parte delle festivitànazionali; in tutto il mondo, oggi, seppur conritocchi marginali, si celebra la festa dellamamma. Questa festività è diventata inbreve la festa della famiglia e per questa

sua intimità assume l’espressione di un pro-fondo amore verso la mamma, perchéognuno di noi sa creare con semplicità que-sta festa in ogni famiglia. Trovo più che giu-sto dedicare un giorno dell’anno allamamma, per poterle esprimere tutto ilnostro amore, tutto il nostro affetto. Sulla mamma si sono scritte pagine immor-tali, ma ognuno di noi conserva nel cuore unamore particolare per la mamma. Ecco perché basta poco per dimostrarletutto il nostro amore, basta un fiore, un pic-colo pensiero, un gesto affettuoso per espri-mere tutta la nostra gratitudine, in fondo lamamma non pretende troppo, vuole solo ilnostro più sincero affetto, il nostro più sin-cero sorriso.

Giancarlo Andreoni

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27Piazza del Popolo ‘98O P I N I O N I E R I F L E S S I O N I

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Piazza del Popolo ‘98

� Come ben sappiamo, la festa dellamamma è nata in America nel 1907, per ini-ziativa di miss Ann Jarvis, che voleva dedi-care una festa speciale alla persona piùcara del mondo: la mamma. I partecipantialla prima festa, orgogliosi di farsi ricono-scere, portavano un fiore bianco all’occhiel-lo, questa festa ebbe un tale successo che aquesta ne seguirono altre, finché nel 1914 ilpresidente degli Stati Uniti Wilson, dedicò laseconda domenica di maggio festa dellamamma. La ricorrenza varcò ben presto iconfini ed entrò a far parte delle festivitànazionali; in tutto il mondo, oggi, seppur conritocchi marginali, si celebra la festa dellamamma. Questa festività è diventata inbreve la festa della famiglia e per questa

sua intimità assume l’espressione di un pro-fondo amore verso la mamma, perchéognuno di noi sa creare con semplicità que-sta festa in ogni famiglia. Trovo più che giu-sto dedicare un giorno dell’anno allamamma, per poterle esprimere tutto ilnostro amore, tutto il nostro affetto. Sulla mamma si sono scritte pagine immor-tali, ma ognuno di noi conserva nel cuore unamore particolare per la mamma. Ecco perché basta poco per dimostrarletutto il nostro amore, basta un fiore, un pic-colo pensiero, un gesto affettuoso per espri-mere tutta la nostra gratitudine, in fondo lamamma non pretende troppo, vuole solo ilnostro più sincero affetto, il nostro più sin-cero sorriso.

Giancarlo Andreoni

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investimenti e speculazionifinanziarie ad alto rischio. Il per-sonaggio povero, per contrappo-sizione è invece Dino Ossola,immobiliarista dai modi stridenti,colpito dalla crisi: un Bentivoglioche ci ricorda un po’ il “ganassa”lombardo, la macchietta, unuomo meschino che si muoveesclusivamente per interesse espera di “fare il colpo” per arric-chirsi facilmente, conoscere lepersone “giuste”, essere “visibi-le”, “avere accesso” a privilegi.Questo pare essere l’unico realestimolo all’azione, la ricerca diun’occasione da cavalcare pertrarre un personale vantaggio. Lefigure femminili lasciano impron-te meno pessimistiche: la mogliedi Ossola (Golino) è fin troppoingenua, ma più sana, Valeria

Bruni Tedeschi centra bene ilruolo di moglie goffa e infelice diGifuni, vive di vuotezze il suoquotidiano in preda a quell’ansiadi soffocamento tipica degliambienti impomatati e finti chela classe ricca produce. Tentamaldestralmente di combatterla,ma poi sceglie di non rinunciare,prendendosi così simbolicamen-te la responsabilità morale ditutto il film, espresso nelle battu-te finali “Avete scommesso con-tro l'Italia e avete vinto”… Solo i giovani, non ancora corrot-ti dal meccanismo contagioso diun sistema avariato, ricavano afatica l’unico angolo di respiro,un’autenticità e un’innocenzache fa sperare che un futuromigliore sia possibile e imminen-te; qui Matilde Gioli, l’attrice

emergente nella parte di Serena,dà prova appunto, di una vivaceespressività. Il Capitale umano è un film inte-ressante, in cui l’unico disturbosta nell’immancabile effetto“affollamento” negli elementi,personaggi, luoghi, dialoghi, mariesce a costruire un puzzle daitoni grigi e dal sapore amaro chelamenta lo spirito del nostrotempo, rivela il lato oscuro di unpaese e di un’epoca storica ingrande sofferenza, dove la man-canza di ideali ha finito per gene-rare la dolente scomparsa dicoscienza e identità sociale.

Aloisa Clerici

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S P E T T A C O L OPiazza del Popolo ‘98

I l Capitale Umano�È stata fonte di accese pole-miche la scelta di ambientare ilfilm nel Nord d’Italia, in realtà glispunti d’interesse stanno altro-ve. Ne Il Capitale umano èdescritta una Brianza marcia ecorrotta (anche se il spesso ènominato è La Prealpina, notoquotidiano della provincia diVarese), dove l’assenza o l’ec-cesso di potere e ricchezza sem-brano essere il terreno comunesul quale scorre la vita di duefamiglie, dei loro personaggi edelle loro sventure. Ma l’ambien-tazione territoriale non è la solanovità; Paolo Virzì sente l’esi-genza di fare un salto facendoevolvere il suo stile, osa speri-mentare l’acquisita maturità chein un ventennio di carriera è pas-sata attraverso molte produzionidi successo: La bella vita (1994),Ferie d'agosto (1995), Ovosodo(1997), Baci e abbracci (1999),My name is Tanino (2002),Caterina va in città (2003), Tutta

la vita davanti (2008), La primacosa bella (2014).La commedia che sembravaessere diventata l’etichetta ita-liana per raccontare il costumecontemporaneo, qui si plasmacuriosamente ed esplora ungenere più articolato, un thriller-noir, dove il colpevole di unmisterioso incidente che apre ilfilm, si svela pian piano lungo lanarrazione. Un altro cambiamen-to sta nella suddivisione in capi-toli, un modo più dinamico perchiamare la partecipazione dellospettatore ad un livello più alto,più diretto di ascolto. Ogni perso-naggio racconta il proprio puntodi vista, la stessa storia è rac-contata da occhi diversi in ungioco labirintico di sceneggiaturae montaggio, in verità non pro-prio originale, ma ben riuscito efluido.Lo spunto arriva dal romanzodell’americano Stephen Amidon.Virzì, lo legge e insieme a

Francesco Piccolo e FrancescoBruni, decide di farne un film dicasa nostra, stravolgendo eadattando la storia per rappre-sentare la decadenza tragica diun’Italia allo sfascio. I personaggi principali sonoFabrizio Gifuni, FabrizioBentivoglio, Valeria Golino,Valeria Bruni Tedeschi; figuranopoi Luigi Lo Cascio, Gigio Alberti,Bebo Storti, in personaggi mino-ri: un cast quindi d’eccezioneche dona qualità recitativa all’in-tera opera. Nella trama la corruzione ser-peggia e l’assenza di valori e diideali è spietata e contagiosacome un malefico manto avvi-luppante. In questo angusto qua-dro il ricco o arricchito GiovanniBernaschi, interpretato da unostrepitoso Gifuni, uno degli attoripiù talentuosi e istrionici delcinema italiano, è un uomosenza scrupoli che vive nel lussoe nell’abbondanza rincorrendo

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29Piazza del Popolo ‘98Piazza del Popolo ‘98

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investimenti e speculazionifinanziarie ad alto rischio. Il per-sonaggio povero, per contrappo-sizione è invece Dino Ossola,immobiliarista dai modi stridenti,colpito dalla crisi: un Bentivoglioche ci ricorda un po’ il “ganassa”lombardo, la macchietta, unuomo meschino che si muoveesclusivamente per interesse espera di “fare il colpo” per arric-chirsi facilmente, conoscere lepersone “giuste”, essere “visibi-le”, “avere accesso” a privilegi.Questo pare essere l’unico realestimolo all’azione, la ricerca diun’occasione da cavalcare pertrarre un personale vantaggio. Lefigure femminili lasciano impron-te meno pessimistiche: la mogliedi Ossola (Golino) è fin troppoingenua, ma più sana, Valeria

Bruni Tedeschi centra bene ilruolo di moglie goffa e infelice diGifuni, vive di vuotezze il suoquotidiano in preda a quell’ansiadi soffocamento tipica degliambienti impomatati e finti chela classe ricca produce. Tentamaldestralmente di combatterla,ma poi sceglie di non rinunciare,prendendosi così simbolicamen-te la responsabilità morale ditutto il film, espresso nelle battu-te finali “Avete scommesso con-tro l'Italia e avete vinto”… Solo i giovani, non ancora corrot-ti dal meccanismo contagioso diun sistema avariato, ricavano afatica l’unico angolo di respiro,un’autenticità e un’innocenzache fa sperare che un futuromigliore sia possibile e imminen-te; qui Matilde Gioli, l’attrice

emergente nella parte di Serena,dà prova appunto, di una vivaceespressività. Il Capitale umano è un film inte-ressante, in cui l’unico disturbosta nell’immancabile effetto“affollamento” negli elementi,personaggi, luoghi, dialoghi, mariesce a costruire un puzzle daitoni grigi e dal sapore amaro chelamenta lo spirito del nostrotempo, rivela il lato oscuro di unpaese e di un’epoca storica ingrande sofferenza, dove la man-canza di ideali ha finito per gene-rare la dolente scomparsa dicoscienza e identità sociale.

Aloisa Clerici

I l Capitale Umano

[email protected]:

�È stata fonte di accese pole-miche la scelta di ambientare ilfilm nel Nord d’Italia, in realtà glispunti d’interesse stanno altro-ve. Ne Il Capitale umano èdescritta una Brianza marcia ecorrotta (anche se il spesso ènominato è La Prealpina, notoquotidiano della provincia diVarese), dove l’assenza o l’ec-cesso di potere e ricchezza sem-brano essere il terreno comunesul quale scorre la vita di duefamiglie, dei loro personaggi edelle loro sventure. Ma l’ambien-tazione territoriale non è la solanovità; Paolo Virzì sente l’esi-genza di fare un salto facendoevolvere il suo stile, osa speri-mentare l’acquisita maturità chein un ventennio di carriera è pas-sata attraverso molte produzionidi successo: La bella vita (1994),Ferie d'agosto (1995), Ovosodo(1997), Baci e abbracci (1999),My name is Tanino (2002),Caterina va in città (2003), Tutta

la vita davanti (2008), La primacosa bella (2014).La commedia che sembravaessere diventata l’etichetta ita-liana per raccontare il costumecontemporaneo, qui si plasmacuriosamente ed esplora ungenere più articolato, un thriller-noir, dove il colpevole di unmisterioso incidente che apre ilfilm, si svela pian piano lungo lanarrazione. Un altro cambiamen-to sta nella suddivisione in capi-toli, un modo più dinamico perchiamare la partecipazione dellospettatore ad un livello più alto,più diretto di ascolto. Ogni perso-naggio racconta il proprio puntodi vista, la stessa storia è rac-contata da occhi diversi in ungioco labirintico di sceneggiaturae montaggio, in verità non pro-prio originale, ma ben riuscito efluido.Lo spunto arriva dal romanzodell’americano Stephen Amidon.Virzì, lo legge e insieme a

Francesco Piccolo e FrancescoBruni, decide di farne un film dicasa nostra, stravolgendo eadattando la storia per rappre-sentare la decadenza tragica diun’Italia allo sfascio. I personaggi principali sonoFabrizio Gifuni, FabrizioBentivoglio, Valeria Golino,Valeria Bruni Tedeschi; figuranopoi Luigi Lo Cascio, Gigio Alberti,Bebo Storti, in personaggi mino-ri: un cast quindi d’eccezioneche dona qualità recitativa all’in-tera opera. Nella trama la corruzione ser-peggia e l’assenza di valori e diideali è spietata e contagiosacome un malefico manto avvi-luppante. In questo angusto qua-dro il ricco o arricchito GiovanniBernaschi, interpretato da unostrepitoso Gifuni, uno degli attoripiù talentuosi e istrionici delcinema italiano, è un uomosenza scrupoli che vive nel lussoe nell’abbondanza rincorrendo

S P E T T A C O L O

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30 Piazza del Popolo ‘98S P E T T A C O L O

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12 ANNI SCHIAVO fa parte diquella categoria di film che ogniessere umano dovrebbe vedereper non dimenticare ciò che unuomo ha fatto verso un altrouomo, all'interno della legge,per tenere sempre vivo nellamente culturale delle nuovegenerazioni le crudeltà degli aviche hanno fatto questo pezzo distoria. Una pellicola non facile:si devono sacrificare più di dueore del proprio tempo per soffri-re al fianco di un attore e poimeditare sulle atrocità degliesseri umani, ma è anche uninno alla libertà che merita unapplauso. Il regista SteveMcQueen ha saputo narrare conimpeccabile eleganza.Tratto da una storia realmenteaccaduta. Siamo nel 1841, anniprima del la guerra di secessio-ne, Solomon Northup un ricco eistruito cittadino, violinista dicolore, vive libero con la moglieAnne e i figli Margaret e Alonzo,nella contea di Saratoga nello

Tra la vile crudeltà di Epps, e irari atti di bontà, lotta non soloper sopravvivere, ma per viverecercando di conservare la pro-

pria dignità. Nel dodicesimoanno della sua indimenticabileodissea, l'incontro casuale conl'abolizionista canadeseSamuel Bass (Brad Pitt) rap-presenta per la sua vita unasvolta insperata. Appresa lasua storia, Bass riesce a rin-tracciare la famiglia di Northupe Solomon viene finalmenteliberato.Tornato a casa, riabbraccia lamoglie e i figli, ormai adulti.Prima dei titoli di coda veniamoinformati della sua inutile bat-taglia legale contro i suoi rapi-tori, come dell'impegno aboli-zionista che contraddistinse glianni successivi alla drammati-ca esperienza.Candidato a 9 premi Oscar evincitore già del Golden Globecome miglior film drammaticonel 2013 pochi giorni fa si èaggiudicato 3 oscar miglioreattrice non protagonista.

LaRoby

stato di New York.Ingannato da due falsi agenti dispettacolo che, con la scusa dioffrirgli un lavoro itinerante dopoessere stato drogato, lo rapisco-no e lo privano dei documentiche provano il suo status diuomo libero. Solomon (Chiwetel Ejiofor) si

sveglia in una cella, con i polsi ele caviglie legate a lunghe cate-ne. Qui conosce la condizione dischiavo, e per lui non ci sonospiegazioni a parte quelle che idue carcerieri gli danno, frustan-dolo fino a lacerargli la schiena.Viene anche deturpato del suonome Solomon, diventando Platt,un “nigger” senza passato,senza affetti , lo portano inLuisiana, dove rimarrà in schia-vitù fino al 1853, cambiando pertre volte padrone e lavorandoprincipalmente nella piantagionedi cotone del perfido schiavistaEdwin Epps.

12 Anni Schiavo

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31Piazza del Popolo ‘98V A R I E A V A R I E

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Tra la vile crudeltà di Epps, e irari atti di bontà, lotta non soloper sopravvivere, ma per viverecercando di conservare la pro-

pria dignità. Nel dodicesimoanno della sua indimenticabileodissea, l'incontro casuale conl'abolizionista canadeseSamuel Bass (Brad Pitt) rap-presenta per la sua vita unasvolta insperata. Appresa lasua storia, Bass riesce a rin-tracciare la famiglia di Northupe Solomon viene finalmenteliberato.Tornato a casa, riabbraccia lamoglie e i figli, ormai adulti.Prima dei titoli di coda veniamoinformati della sua inutile bat-taglia legale contro i suoi rapi-tori, come dell'impegno aboli-zionista che contraddistinse glianni successivi alla drammati-ca esperienza.Candidato a 9 premi Oscar evincitore già del Golden Globecome miglior film drammaticonel 2013 pochi giorni fa si èaggiudicato 3 oscar miglioreattrice non protagonista.

LaRoby

stato di New York.Ingannato da due falsi agenti dispettacolo che, con la scusa dioffrirgli un lavoro itinerante dopoessere stato drogato, lo rapisco-no e lo privano dei documentiche provano il suo status diuomo libero. Solomon (Chiwetel Ejiofor) si

sveglia in una cella, con i polsi ele caviglie legate a lunghe cate-ne. Qui conosce la condizione dischiavo, e per lui non ci sonospiegazioni a parte quelle che idue carcerieri gli danno, frustan-dolo fino a lacerargli la schiena.Viene anche deturpato del suonome Solomon, diventando Platt,un “nigger” senza passato,senza affetti , lo portano inLuisiana, dove rimarrà in schia-vitù fino al 1853, cambiando pertre volte padrone e lavorandoprincipalmente nella piantagionedi cotone del perfido schiavistaEdwin Epps.

Bagordi e quantiche passeggiate per fanghiefilderbai due si svagolano in girgirando l'aria sniffandoriempiendosi i visi di labbra dell'amoreciprocoe di casualconversazioni che di sorrisi ampi ed emipareticisolcano le bellefazze che tengonoe le danze e gli epiteti e i latrati e i cappottimbrattatifan scappar l'inverno evaporando primaverada tutti i canali, navigli, fiumi che siano

elcane rottosicoglioni di girare.... li abbandonò

di Gianluca Recalcati

Bagordi

che so io, ti inventavo la fava della buonanotte fatta di Gnomi e coGnomi,ma anche di goGnometri che sono gli gnomi che vanno in giro piegati a 90° precisiprecisie perchè no? ti parlavo degli gnomi che accendono le stelle, cioè gli astroGnomi, o di quelli pericolosi, gli iGnominabili e via dicendo, tastier battendo etc. etc.O preferivi le fate? le fate protettive arcinote come fatenzione, o quelle che si gonfiano, si fanno il lifting etc. etc. le famose riFate..Vabbè, eccoti una poesia di un poetamato sul pianeta ChiddicuuKanZacku badhau icca uascambù ibù ibù ibùnunka %kuita (?jucca fiuritaanxa&ò nesytu dicca cambambù ibù ibù ibùqiuresyna giamappu piccitafaratt manona duntrà manina Sittù Sittù Sittù

Parapunzipeisis

che vuol dire per i comuni italianisedestidov'èlaVittoria:Sacro il sentimento bello in sèil ricordo è sdraiato sulla collina sparitaappena goduto appieno di ciò che c'èmentre il sole m'assola la vitae la mia mano ce l'hai in mano te

Parapunzipunzipè

Fossi stata qui

Poesie musicali per dotati di ali

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DELIBERAZIONI DEL CONSIGLIO COMUNALE Delibera di C.C. n. 40 del 30.11.2013OGGETTO: LETTURA ED APPROVAZIONE VERBALISEDUTA PRECEDENTE (DAL N. 33 AL 39)

IL CONSIGLIO COMUNALECon voti unanimi favorevoli, resi per alzata di manodagli undici consiglieri presenti e votanti

DELIBERADi dare per letti e di approvare i verbali delle delibera-zioni dal n.33 al n.39 della seduta del 29.10.2013.Delibera di C.C. n. 41 del 30.11.2013

OGGETTO: APPROVAZIONE VARIAZIONE DIASSESTAMENTO GENERALE AL BILANCIO DIPREVISIONE 2013. ART.175 - COMMA 8 -D.LGS.267/2000.

IL CONSIGLIO COMUNALECon sette voti favorevoli, un contrario (Casati) e treastenuti (Pasini, Poirè, Cipolat-Mis), resi per alzata dimano degli undici consiglieri presenti.

DELIBERA1) Di apportare al Bilancio di Previsione 2013 le varia-zioni di assestamento generale di cui all’allegato pro-spetto (allegato “A”), quale parte integrante e sostan-ziale del presente provvedimento;2) Di dare atto che le variazioni di cui sopra rispetta-no il pareggio finanziario e gli equilibri della gestione dicompetenza, come indicato al prospetto che si allega,quale parte integrante e sostanziale del presente atto(allegato B) e che i nuovi pareggi di bilancio sono cosìmodificati:a) Anno 2013 passa da €.2.630.300,00.=

a €.2.211.900,00.=;b) Anno 2014 passa da €.1.762.9000,00.=

a €.2.762.900,00.=;3) Di dare atto che le variazioni di cui sopra rispetta-no il patto di stabilità come si evince nell’apposito pro-spetto (allegato C) ai sensi dell’art. 31, comma 18 dellaLegge 183/2011;4) Di dare atto che è stato acquisito il parere favore-vole espresso in data 25 Novembre 2013 dal Revisoredei Conti, ai sensi dell’art.239, I° comma, lettera b) delD.Lgs. 267/2000 (allegato D);5) Di modificare, per effetto della presente variazione,la Relazione Previsionale e Programmatica2013/2015, ed il Bilancio Pluriennale 2013/2015.

SuccessivamenteIL CONSIGLIO COMUNALE

Con sette voti favorevoli, un contrario (Casati) e treastenuti (Pasini, Poirè, Cipolat-Mis), resi per alzata dimano degli undici consiglieri presenti.

DELIBERAdi rendere il presente atto immediatamente eseguibi-le.

Delibera di C.C. n. 42 del 19.12.2013OGGETTO: LETTURA ED APPROVAZIONE VERBALISEDUTA PRECEDENTE (DAL N. 40 AL N. 41)

IL CONSIGLIO COMUNALECon voti unanimi favorevoli, resi per alzata di mano daidieci consiglieri presenti e votanti

DELIBERADi dare per letti e di approvare i verbali delle delibera-zioni dal n.40 al n.41 della seduta del 30.11.2013, ret-tificando il verbale 41 secondo la richiesta delConsigliere Pasini.

Delibera di C.C. n. 43 del 19.12.2013OGGETTO: APPROVAZIONE CONVENZIONE TRA ICOMUNI DI ROSATE, OZZERO, CALVIGNASCO, BUB-BIANO, MORIMONDO E BESATE PER LA GESTIONEASSOCIATA DEI SERVIZI DI SEGRETARIATOSOCIALE E DI ASSISTENTE SOCIALE.

IL CONSIGLIO COMUNALECon voti unanimi favorevoli, resi per alzata di manodagli undici consiglieri presenti e votanti

DELIBERA1) di approvare, per i motivi di cui si è ampiamentedetto in narrativa, l’allegato schema di Convenzioneper la gestione associata tra Comuni di Rosate eOzzero, Calvignasco, Bubbiano, Morimondo e Besatedel servizio di segretariato sociale e assistente socialeper l’anno 2014, con eventuale proroga di un ulterio-re anno previa approvazione della medesima da partedei competenti organi degli enti interessati con appo-siti atti; 2) di autorizzare il Responsabile dell’AreaAmministrativa Contabile a sottoscrivere la convezionemedesima, costituita da n. 12 articoli, in nome e perconto del Comune che rappresenta; 3) di demandare al Responsabile dell’Area

32 Piazza del Popolo ‘98D A L L ’ A M M I N I S T R A Z I O N E C O M U N A L E

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Amministrativa Contabile l’attivazione dei provvedi-menti necessari per dare concreta attuazione alla pre-sente deliberazione;

Quindi, stante l’urgenza di dare attuazione al presenteatto per consentire l’avvio del servizio con decorrenza1.1.2014, con voti unanimi favorevoli, resi per alzatadi mano dagli undici consiglieri presenti e votanti

DELIBERAdi dichiarare il presente atto immediatamente esegui-bile ai sensi dell’art. 134 – comma 4 – del D.lgs267/2000.

Delibera di C.C. n. 44 del 19.12.2013OGGETTO: APPROVAZIONE CONVENZIONE PER LAGESTIONE ASSOCIATA DEL SERVIZIO DI TUTELAMINORI TRA I COMUNI DI ALBAIRATE, BESATE,BUBBIANO, CALVIGNASCO, CASSINETTA DI LUGA-GNANO, CISLIANO, GAGGIANO, MORIMONDO,MOTTA VISCONTI, OZZERO, ROSATE, VERMEZZO EZELO SURRIGONE. ANNO 2014

IL CONSIGLIO COMUNALECon voti unanimi favorevoli, resi per alzata di manodagli undici consiglieri presenti e votanti

DELIBERA1) Di approvare per le motivazioni espresse in pre-

messa, lo schema di “Convenzione per la gestione informa associata del Servizio Tutela Minori tra i Comunidi Albairate, Besate, Bubbiano, Calvignasco, Cassinettadi Lugagnano, Cisliano, Gaggiano, Morimondo, MottaVisconti, Ozzero, Rosate, Vermezzo, Zelo Surrigone –Anno 2014”, che forma parte integrante e sostanzialedel presente atto (allegato A);2) Di trasmettere lo schema di convenzione di chetrattasi ai Comuni di Albairate, Besate, Bubbiano,Calvignasco, Cassinetta di Lugagnano, Cisliano,Gaggiano, Morimondo, Ozzero, Rosate, Vermezzo, ZeloSurrigone per gli adempimenti di competenza;3) Di dare mandato al Sindaco di sottoscrivere la con-venzione di che trattasi;4) Di dichiarare la deliberazione consiliare immedia-tamente eseguibile ai sensi dell’ art. 134, comma 4 delD.Lgs. 267/00, con separata ed unanime votazione,resa per alzata di mano dagli undici consiglieri presen-ti e votanti.

Delibera di C.C. n. 45 del 19.12.2013OGGETTO: DETERMINAZIONI INERENTI IL CON-SORZIO DEI COMUNI DEI NAVIGLI, LA FUNZIONEASSOCIATA EX ART.14, C.27, LETTERA F) DL 78 /2010 PER I COMUNI SOTTO I 5000 ABITANTI,L’AFFIDAMENTO DEL CICLO DEI RIFIUTI.

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DELIBERAZIONI DEL CONSIGLIO COMUNALE Delibera di C.C. n. 40 del 30.11.2013OGGETTO: LETTURA ED APPROVAZIONE VERBALISEDUTA PRECEDENTE (DAL N. 33 AL 39)

IL CONSIGLIO COMUNALECon voti unanimi favorevoli, resi per alzata di manodagli undici consiglieri presenti e votanti

DELIBERADi dare per letti e di approvare i verbali delle delibera-zioni dal n.33 al n.39 della seduta del 29.10.2013.Delibera di C.C. n. 41 del 30.11.2013

OGGETTO: APPROVAZIONE VARIAZIONE DIASSESTAMENTO GENERALE AL BILANCIO DIPREVISIONE 2013. ART.175 - COMMA 8 -D.LGS.267/2000.

IL CONSIGLIO COMUNALECon sette voti favorevoli, un contrario (Casati) e treastenuti (Pasini, Poirè, Cipolat-Mis), resi per alzata dimano degli undici consiglieri presenti.

DELIBERA1) Di apportare al Bilancio di Previsione 2013 le varia-zioni di assestamento generale di cui all’allegato pro-spetto (allegato “A”), quale parte integrante e sostan-ziale del presente provvedimento;2) Di dare atto che le variazioni di cui sopra rispetta-no il pareggio finanziario e gli equilibri della gestione dicompetenza, come indicato al prospetto che si allega,quale parte integrante e sostanziale del presente atto(allegato B) e che i nuovi pareggi di bilancio sono cosìmodificati:a) Anno 2013 passa da €.2.630.300,00.=

a €.2.211.900,00.=;b) Anno 2014 passa da €.1.762.9000,00.=

a €.2.762.900,00.=;3) Di dare atto che le variazioni di cui sopra rispetta-no il patto di stabilità come si evince nell’apposito pro-spetto (allegato C) ai sensi dell’art. 31, comma 18 dellaLegge 183/2011;4) Di dare atto che è stato acquisito il parere favore-vole espresso in data 25 Novembre 2013 dal Revisoredei Conti, ai sensi dell’art.239, I° comma, lettera b) delD.Lgs. 267/2000 (allegato D);5) Di modificare, per effetto della presente variazione,la Relazione Previsionale e Programmatica2013/2015, ed il Bilancio Pluriennale 2013/2015.

SuccessivamenteIL CONSIGLIO COMUNALE

Con sette voti favorevoli, un contrario (Casati) e treastenuti (Pasini, Poirè, Cipolat-Mis), resi per alzata dimano degli undici consiglieri presenti.

DELIBERAdi rendere il presente atto immediatamente eseguibi-le.

Delibera di C.C. n. 42 del 19.12.2013OGGETTO: LETTURA ED APPROVAZIONE VERBALISEDUTA PRECEDENTE (DAL N. 40 AL N. 41)

IL CONSIGLIO COMUNALECon voti unanimi favorevoli, resi per alzata di mano daidieci consiglieri presenti e votanti

DELIBERADi dare per letti e di approvare i verbali delle delibera-zioni dal n.40 al n.41 della seduta del 30.11.2013, ret-tificando il verbale 41 secondo la richiesta delConsigliere Pasini.

Delibera di C.C. n. 43 del 19.12.2013OGGETTO: APPROVAZIONE CONVENZIONE TRA ICOMUNI DI ROSATE, OZZERO, CALVIGNASCO, BUB-BIANO, MORIMONDO E BESATE PER LA GESTIONEASSOCIATA DEI SERVIZI DI SEGRETARIATOSOCIALE E DI ASSISTENTE SOCIALE.

IL CONSIGLIO COMUNALECon voti unanimi favorevoli, resi per alzata di manodagli undici consiglieri presenti e votanti

DELIBERA1) di approvare, per i motivi di cui si è ampiamentedetto in narrativa, l’allegato schema di Convenzioneper la gestione associata tra Comuni di Rosate eOzzero, Calvignasco, Bubbiano, Morimondo e Besatedel servizio di segretariato sociale e assistente socialeper l’anno 2014, con eventuale proroga di un ulterio-re anno previa approvazione della medesima da partedei competenti organi degli enti interessati con appo-siti atti; 2) di autorizzare il Responsabile dell’AreaAmministrativa Contabile a sottoscrivere la convezionemedesima, costituita da n. 12 articoli, in nome e perconto del Comune che rappresenta; 3) di demandare al Responsabile dell’Area

33Piazza del Popolo ‘98D A L L ’ A M M I N I S T R A Z I O N E C O M U N A L EPiazza del Popolo ‘98

A P R I L E 2 0 1 4

Deliber

e

Consig

lio

Com

unale

Amministrativa Contabile l’attivazione dei provvedi-menti necessari per dare concreta attuazione alla pre-sente deliberazione;

Quindi, stante l’urgenza di dare attuazione al presenteatto per consentire l’avvio del servizio con decorrenza1.1.2014, con voti unanimi favorevoli, resi per alzatadi mano dagli undici consiglieri presenti e votanti

DELIBERAdi dichiarare il presente atto immediatamente esegui-bile ai sensi dell’art. 134 – comma 4 – del D.lgs267/2000.

Delibera di C.C. n. 44 del 19.12.2013OGGETTO: APPROVAZIONE CONVENZIONE PER LAGESTIONE ASSOCIATA DEL SERVIZIO DI TUTELAMINORI TRA I COMUNI DI ALBAIRATE, BESATE,BUBBIANO, CALVIGNASCO, CASSINETTA DI LUGA-GNANO, CISLIANO, GAGGIANO, MORIMONDO,MOTTA VISCONTI, OZZERO, ROSATE, VERMEZZO EZELO SURRIGONE. ANNO 2014

IL CONSIGLIO COMUNALECon voti unanimi favorevoli, resi per alzata di manodagli undici consiglieri presenti e votanti

DELIBERA1) Di approvare per le motivazioni espresse in pre-

messa, lo schema di “Convenzione per la gestione informa associata del Servizio Tutela Minori tra i Comunidi Albairate, Besate, Bubbiano, Calvignasco, Cassinettadi Lugagnano, Cisliano, Gaggiano, Morimondo, MottaVisconti, Ozzero, Rosate, Vermezzo, Zelo Surrigone –Anno 2014”, che forma parte integrante e sostanzialedel presente atto (allegato A);2) Di trasmettere lo schema di convenzione di chetrattasi ai Comuni di Albairate, Besate, Bubbiano,Calvignasco, Cassinetta di Lugagnano, Cisliano,Gaggiano, Morimondo, Ozzero, Rosate, Vermezzo, ZeloSurrigone per gli adempimenti di competenza;3) Di dare mandato al Sindaco di sottoscrivere la con-venzione di che trattasi;4) Di dichiarare la deliberazione consiliare immedia-tamente eseguibile ai sensi dell’ art. 134, comma 4 delD.Lgs. 267/00, con separata ed unanime votazione,resa per alzata di mano dagli undici consiglieri presen-ti e votanti.

Delibera di C.C. n. 45 del 19.12.2013OGGETTO: DETERMINAZIONI INERENTI IL CON-SORZIO DEI COMUNI DEI NAVIGLI, LA FUNZIONEASSOCIATA EX ART.14, C.27, LETTERA F) DL 78 /2010 PER I COMUNI SOTTO I 5000 ABITANTI,L’AFFIDAMENTO DEL CICLO DEI RIFIUTI.

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34 Piazza del Popolo ‘98

IL CONSIGLIO COMUNALECon voti unanimi favorevoli, resi per alzata di manodagli undici consiglieri presenti e votanti

DELIBERA1) Di prendere atto di quanto espresso in premessa;2) Di confermare la prosecuzione dell’attuale assettodei rapporti formali tra il Consorzio dei Comuni deiNavigli ed i singoli Comuni consorziati, in attesa:a) di un quadro di riferimento che consenta di dareattuazione a quanto sarà indicato dalla CorteCostituzionale, con particolare riferimento alla funzionef) di cui al vigente art.14, comma 27 del D.L.n.78/2010, convertito in Legge n.122/2010, con parti-colare riferimento ai Comuni con popolazione inferiorea 5000 abitanti;b) di valutare entro il 30/09/2014, tra quelle di seguitoindividuate, una soluzione per l’affidamento delciclo dei rifiuti, oggi in capo al Consorzio dei Comunidei Navigli:obbligatoria Centrale Unica di Committenza per iComuni con popolazione inferiore a 5000 abitanti, aisensi dell’art.33, comma 4 del D.Lgs. n.163/2006 eCentrale Unica di Committenza con adesione volonta-ria da parte dei Comuni con popolazione superiore a5000 abitanti, per il solo ciclo dei rifiuti;Integrazione tra Consorzio dei Comuni dei Navigli esocietà a partecipazione pubblica operante nel ciclodei rifiuti;Trasformazione del Consorzio dei Comuni dei Navigli in

società per azioni, in applicazione dell’art.l 15 delD.Lgs. n.267/2000;Scioglimento del Consorzio dei Comuni dei Navigli;Di garantire l’attuale servizio di raccolta, trasporto esmaltimento dei rifiuti a favore dei Comuni consorziatie quindi stipulare un contratto di servizio tra Consorziodei Comuni dei Navigli e singolo Comune, nel quale ladurata dell’affidamento del servizio pubblico, sia limi-tata al termine del 31/12/2014;Di approvare la relazione predisposta ai sensi del-l’art.34, commi 20 e 21 del D.L. n.179/2012, converti-to in Legge n.221/2012, allegata alla presente qualeparte integrante e sostanziale;Di disporre la pubblicazione del presente atto e dellarelazione allegata sul sito internet istituzionaledell’Ente;Di dare mandato alla Giunta Comunale, all’Assessorecompetente ed al responsabile della struttura comuna-le competente per materia a che, in collaborazione congli omologhi referenti del Consorzio dei Comuni deiNavigli, si dia attuazione a quanto previsto dalla pre-sente deliberazione, con particolare ma non esclusivoriferimento all’approvazione ed alla sottoscrizione delcontratto di servizio sopra specificato.Successivamente,

IL CONSIGLIO COMUNALECon voti unanimi favorevoli, resi per alzata di manodagli undici consiglieri presenti e votanti

DELIBERADi dichiarare il presente atto immediatamente esegui-bile ai sensi dell’art. 134, comma 4 del D.Lgs.267/2000.

Delibera di C.C. n. 46 del 19.12.2013OGGETTO: AGGIORNAMENTO DELLE TARIFFE PERONERI DI URBANIZZAZIONE TRIENNIO2014/2015/2016 - ART. 44, COMMA1, DELLALEGGE REGIONALE 11 MARZO 2005 N. 12 E SMI

IL CONSIGLIO COMUNALECon voti unanimi favorevoli resi per alzata di manodagli undici consiglieri presenti e votanti

DELIBERA1) di dare atto che le premesse e le considerazionifanno parte integrante del presente deliberato;2) di approvare i nuovi oneri di urbanizzazione cosìcome determinati negli elaborati predisposti dallo dalResponsabile dell’Area Tecnica comunale Geom. Fabio

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D A L L ’ A M M I N I S T R A Z I O N E C O M U N A L EPiazza del Popolo ‘98

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rivolgersi al 3391445315

Lodigiani (allegate alla presente quale parte integrantee sostanziale), con particolare riferimento alla tabellaintitolata “Ammontare oneri di urbanizzazione, triennio2014/2015/2016” alla quale ci si dovrà attenere perl’applicazione dei nuovi contributi, specificando che:per quanto riguarda gli edifici residenziali, gli onerisono definiti a metrocubo vuoto per pieno, della volu-metria oggetto di Pratica Edilizia, mentre per tutte lealtre destinazioni sono calcolati al metroquadrato disuperficie lorda, complessiva di pavimento, così comeprevisto dall’art. 44, commi 5 e 6, della L.R. 12/05 es.m.i.;3) di stabilire che i nuovi oneri vengano applicati atutte le pratiche edilizie “onerose” che saranno perfe-zionate a decorrere dal giorno 01.01.2014;4) di confermare che la quota di contributo relativaagli oneri di urbanizzazione può essere versata daltitolare del titolo abilitativi in un’unica soluzione oppu-re in alternativa con le seguenti modalità di rateizzazio-ne:

1) 50% entro trenta giorni dal rilascio o efficaciadel t i t o l oabilitativo;2) 25% entro sei mesi dalla data di rilascio o effi-cacia del tito-lo abilitativo;3) 25% entro dodici mesi dalla data di rilascio o

efficacia del titolo abilitativo;

La rateizzazione sarà comunque concessa nelle formedi legge, previa presentazione di idonea garanzia fide-jussoria mentre, relativamente alle somme rateizzate,dovranno essere corrisposti gli interessi di legge calco-lati sulla base del tasso legale vigente nel periodo dellarateizzazione medesima;5) di demandare al Responsabile dell’Area Tecnical’emanazione dei provvedimenti conseguenti alla pre-sente deliberazione.

Inoltre, in seguito a successiva votazione, con voti una-nimi favorevoli resi per alzata di mano dagli undici con-siglieri presenti e votanti

DELIBERADi dichiarare il presente atto immediatamente esegui-bile, ai sensi dell’art. 134, comma 4, del D.Lgs. 18 ago-sto 2000 n. 267.

Delibera di C.C. n. 47 del 19.12.2013OGGETTO: MOZIONE RELATIVA AL PATTO DI STABI-LITA’

IL CONSIGLIO COMUNALECon voti unanimi favorevoli, resi per alzata di manodagli undici consiglieri presenti e votanti

D E L I B E R ADi approvare l’allegata mozione sul patto di stabilità.

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35Piazza del Popolo ‘98D A L L ’ A M M I N I S T R A Z I O N E C O M U N A L E

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IL CONSIGLIO COMUNALECon voti unanimi favorevoli, resi per alzata di manodagli undici consiglieri presenti e votanti

DELIBERA1) Di prendere atto di quanto espresso in premessa;2) Di confermare la prosecuzione dell’attuale assettodei rapporti formali tra il Consorzio dei Comuni deiNavigli ed i singoli Comuni consorziati, in attesa:a) di un quadro di riferimento che consenta di dareattuazione a quanto sarà indicato dalla CorteCostituzionale, con particolare riferimento alla funzionef) di cui al vigente art.14, comma 27 del D.L.n.78/2010, convertito in Legge n.122/2010, con parti-colare riferimento ai Comuni con popolazione inferiorea 5000 abitanti;b) di valutare entro il 30/09/2014, tra quelle di seguitoindividuate, una soluzione per l’affidamento delciclo dei rifiuti, oggi in capo al Consorzio dei Comunidei Navigli:obbligatoria Centrale Unica di Committenza per iComuni con popolazione inferiore a 5000 abitanti, aisensi dell’art.33, comma 4 del D.Lgs. n.163/2006 eCentrale Unica di Committenza con adesione volonta-ria da parte dei Comuni con popolazione superiore a5000 abitanti, per il solo ciclo dei rifiuti;Integrazione tra Consorzio dei Comuni dei Navigli esocietà a partecipazione pubblica operante nel ciclodei rifiuti;Trasformazione del Consorzio dei Comuni dei Navigli in

società per azioni, in applicazione dell’art.l 15 delD.Lgs. n.267/2000;Scioglimento del Consorzio dei Comuni dei Navigli;Di garantire l’attuale servizio di raccolta, trasporto esmaltimento dei rifiuti a favore dei Comuni consorziatie quindi stipulare un contratto di servizio tra Consorziodei Comuni dei Navigli e singolo Comune, nel quale ladurata dell’affidamento del servizio pubblico, sia limi-tata al termine del 31/12/2014;Di approvare la relazione predisposta ai sensi del-l’art.34, commi 20 e 21 del D.L. n.179/2012, converti-to in Legge n.221/2012, allegata alla presente qualeparte integrante e sostanziale;Di disporre la pubblicazione del presente atto e dellarelazione allegata sul sito internet istituzionaledell’Ente;Di dare mandato alla Giunta Comunale, all’Assessorecompetente ed al responsabile della struttura comuna-le competente per materia a che, in collaborazione congli omologhi referenti del Consorzio dei Comuni deiNavigli, si dia attuazione a quanto previsto dalla pre-sente deliberazione, con particolare ma non esclusivoriferimento all’approvazione ed alla sottoscrizione delcontratto di servizio sopra specificato.Successivamente,

IL CONSIGLIO COMUNALECon voti unanimi favorevoli, resi per alzata di manodagli undici consiglieri presenti e votanti

DELIBERADi dichiarare il presente atto immediatamente esegui-bile ai sensi dell’art. 134, comma 4 del D.Lgs.267/2000.

Delibera di C.C. n. 46 del 19.12.2013OGGETTO: AGGIORNAMENTO DELLE TARIFFE PERONERI DI URBANIZZAZIONE TRIENNIO2014/2015/2016 - ART. 44, COMMA1, DELLALEGGE REGIONALE 11 MARZO 2005 N. 12 E SMI

IL CONSIGLIO COMUNALECon voti unanimi favorevoli resi per alzata di manodagli undici consiglieri presenti e votanti

DELIBERA1) di dare atto che le premesse e le considerazionifanno parte integrante del presente deliberato;2) di approvare i nuovi oneri di urbanizzazione cosìcome determinati negli elaborati predisposti dallo dalResponsabile dell’Area Tecnica comunale Geom. Fabio

Piazza del Popolo ‘98

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TARIFFARIOINSERZIONI

Periodico bimestraleAut. nr. 295 del 14/4/1998 del Tribunale di Milano

Direttore responsabile:Michele Abbiati

Redazione:Marco Gelmini, Carlo Rolandi, Danilo Zucchi, Matilde Butti, Gianluca Recalcati

Progetto e impag. grafica: Daria Leva

Illustrazioni: Samuele Montaldi

Sede: Via dei Mulini - 20080 Besate (MI)Presso la Biblioteca Comunale

PIAZZA DEL POPOLO‘98

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1) 50% entro trenta giorni dal rilascio o efficaciadel t i t o l oabilitativo;2) 25% entro sei mesi dalla data di rilascio o effi-cacia del tito-lo abilitativo;3) 25% entro dodici mesi dalla data di rilascio o

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Inoltre, in seguito a successiva votazione, con voti una-nimi favorevoli resi per alzata di mano dagli undici con-siglieri presenti e votanti

DELIBERADi dichiarare il presente atto immediatamente esegui-bile, ai sensi dell’art. 134, comma 4, del D.Lgs. 18 ago-sto 2000 n. 267.

Delibera di C.C. n. 47 del 19.12.2013OGGETTO: MOZIONE RELATIVA AL PATTO DI STABI-LITA’

IL CONSIGLIO COMUNALECon voti unanimi favorevoli, resi per alzata di manodagli undici consiglieri presenti e votanti

D E L I B E R ADi approvare l’allegata mozione sul patto di stabilità.

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36 Piazza del Popolo ‘98

PROMEMORIARACCOLTA DIFFERENZIATA

Umido Martedì e VenerdìResto & pannolini Martedì e VenerdìCarta MartedìPlastica MartedìVetro & lattine Apposite campaneEcomobile (*)(*) In piazza Aldo Moro dalle 8.00 alle 10.00 il secondomercoledì del mese, dalle 12.00 alle 14.15 il quarto mer-coledì del mese per la raccolta di batterie esauste, toner,lattine vernici, bombolette spray, componenti elettronici,televisori, computer, neon, olii minerali e vegetali.

COMUNE DI BESATEOrario di apertura al pubblicoMATTINO POMERIGGIO

ANAGRAFE - SEGRETERIA - PROTOCOLLOlunedì 08,30-12,00 -martedì 08,30-12,00 15,00-18,00giovedì 08,30-12,00 15,00-18,00 venerdì 08,30-12,00 -sabato 09,00-12,00RAGIONERIA - TRIBUTIlunedì 08,30-12,00 -martedì - 15,00-18,00giovedì - 15,00-18,00venerdì 08,30-12,00 -sabato 09,00-12,00 il primo sabato del mese

UFFICIO TECNICOil lunedì, SOLO su appuntamentoil giovedì dalle 15.00 alle 18.00il primo sabato del mese dalle 9.00 alle 12.00

SERVIZIO DI POLIZIA LOCALE E COMMERCIOConsorzio “I Fontanili” - tel. 9081818 Da lunedì a sabato 07,00-24,00Domenica 09,30-12,30 - 14,30-18,30Uffici: Via Europa, 22 - Vigano di GaggianoDa lunedì a venerdì 09,00-12,00

Il materiale per la raccolta differenziata (sacchi, sacchetti,cartellini, fascette) viene distribuito nei seguenti punti,con le modalità descritte:Sacchetti umido Libera vendita nei negozi

Sacchi plastica Gratis in Comune, sportello TIA il giovedì ore 9-10

Sacchi pannolini Gratis in Comune, sportello TIA il giovedì ore 9-10

Sacchi resto 110lt./50lt. Gratis, presentandoCartellini identificativi, tessera Navigli Cardfascette nei negozi convenzionati

ATTENZIONE!!!Per prenotare il ritiro a domicilio di

RIFIUTI INGOMBRANTI e FRIGORIFERItelefonare al n. 02.94921163

dal lunedì al venerdì dalle 11,00 alle 13,00 e dalle 16,00 alle 18,00 .

In fase di prenotazione verrà indicato il giorno di ritiro.

NEGOZI CONVENZIONATI:� Alimentari Lazzari (Via Matteotti)� Ferramenta Moro (Via Bertoglio Pisani)� Alimentari Scotti (Via IV Novembre)

SERVIZIO AREA VERDE (Via Sgalgina):Orario di apertura: Mattino Pomeriggio

lunedì 08,00-12,00 -martedì 08,00-12,00 -giovedì 08,00-12.00 -sabato 08,00-12,00 14,00-17,00

Numeri Utili:CROCE AZZURRA 3349046133AMBULATORIO 029050952GUARDIA MEDICA - Casorate 02900401GUARDIA MEDICA - Abbiategrasso 800103103FARMACIA 029050917MUNICIPIO 029050906POLIZIA LOCALE 029081818CARABINIERI MOTTA V. 0290000004BIBLIOTECA 0290098165

D A L L ’ A M M I N I S T R A Z I O N E C O M U N A L E

A P R I L E 2 0 1 4

AMBULATORIO - Via Duca Uberto, 5lunedì 10,30-12,00 16,00-19,30martedì - 15,00-18,30mercoledì - 16,00-19,30giovedì 09,30-12,00 -venerdì - 16,00-19,30

CROCE AZZURRA-Via Duca Uberto, 5lunedì 10,00-11,00 -giovedì 10,00-11,00 -

BIBLIOTECA-Via dei Mulini c/o Centro Civico

lunedì chiusamartedì 16,00-19,00mercoledì chiusa giovedì 16,00-19,00venerdì 16,00-19,00sabato 9,30-12,30

Piazza del Popolo ‘98

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