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Giornale dell’Organizzazione cristiano-sociale ticinese 11 settembre 2008 - Anno LXXX - N. 14 - franchi 1 - G.A.A. 6900 Lugano Redazione Il Lavoro - Via Balestra 19 - 6900 Lugano Tel. 091 9211551 - Fax 091 9242471 - [email protected] - www.ocst.com Prossimo numero: 25 settembre 2008 Piastrelle, pietre naturali e artificiali, siliconature e riparazioni in genere Esposizione con vasta scelta e soluzioni nelle ceramiche e-mail: [email protected] www.tpiastrelle.ch ettamanti Sagl IASTRELLE Tettamanti Davide Cell. +41 79 223 87 01 Tel-Fax +41 91 940 25 46 Via delle Scuole 26 CH - 6963 Pregassona Salari Disegnare una rotta di crescita pagine 12-15 Finanziaria Gli statali dicono basta ai sacrifici pagina 3 Vendita Chi fa gli inventari? pagina 5 6 settimane di vacanza Un firma per sostenere l’iniziativa pagina 9

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Giornale dell’Organizzazione cristiano-sociale ticinese

11 settembre 2008 - Anno LXXX - N. 14 - franchi 1 - G.A.A. 6900 LuganoRedazione Il Lavoro - Via Balestra 19 - 6900 LuganoTel. 091 9211551 - Fax 091 9242471 - [email protected] - www.ocst.com Prossimo numero: 25 settembre 2008

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11 settembre 20082 SINDACATO APPROFONDIMENTI

Don Emilio Conrad

Quarant’anni fa si è celebrata a Medellin,città della Colombia, la secondaConferenza dell’Episcopato latino-ameri-

cano: un avvenimento da molti ritenuto il piùimportante incontro nella storia della Chiesa delcontinente.

Tre anni prima aveva terminato a Roma i suoilavori il Concilio Vaticano II che tante speranzeaveva suscitato per il rinnovamento della Chiesadi fronte alle attese del mondo moderno.

Dopo Medellin, anche la Chiesa latino ameri-cana, ha cambiato volto facendo della “opzionepreferenziale per i poveri” un coraggioso impe-gno di lotta contro una situazione di povertàgeneralizzata, prodotto dell’ingiustizia sociale edella “violenza istituzionalizzata”.

Lo stesso Pontefice Paolo VI, presente all’av-venimento, fu il primo a percepire la densità delmomento affermando che si concludeva unatappa della “lunga, complessa e infaticabileazione evangelizzatrice.”

In quell’atmosfera di urgente rinnovamento siè andata affermando la “teologia della liberazio-ne”, divenuta poi per molti, segno di appassiona-te contraddizioni.

Nonostante l’impegno di prestigiose figure dipastori, come i vescovi Dom Helder Camara ePedro Casaldaliga, non fu possibile evitareincomprensioni e opposizioni anche da parte di

autorevoli ecclesiatici per i quali lo spirito diMedellin non portava solo a lottare contro ogniforma di oppressione, ma chiedeva alla Chiesadi farsi più povera, più collegiale e partecipativa.

Il pericolo di utilizzare, per un’azione liberatri-ce, anche la violenza, (lo ricordava pure PaoloVI nell’enciclica Populorum Progressio,(n.30.31) ha portato molti a identificarsi conl’ideologia marxista (o presunta tale) denunciatapoi da una prima importante “Istruzione della S.Congregazione per la dottrina della fede”, firma-ta dall’allora Prefetto, Cardinale Ratzinger che,pur condannando ogni forma di lotta diclasse,terminava con queste ultime dichiarazio-ni che vale la pena di ricordare.

1) “Il richiamo contro le gravi deviazioni, di cuisono portatrici talune “teologie della liberazio-ne”, non deve assolutamente essere interpreta-to come un’approvazione, neppure indiretta, dicoloro che contribuiscono al mantenimento dellamiseria dei popoli, di coloro che ne approfittanoe di coloro che questa miseria lascia rassegnatio indifferenti. La Chiesa, guidata dal Vangelo,della misericordia e dall’amore dell’uomo,ascolta il grido che invoca giustizia e vuolerispondervi con tutte le sue forze”.

2) Per tanto è rivolto alla Chiesa un appelloquanto mai impegnativo. Con audacia ecoraggio, con chiaroveggenza e prudenza,con zelo e forza d’animo, con amore verso ipoveri che si spinge fino al sacrificio, i pastori,

come del resto già molti fanno, dovranno con-siderare come compito prioritario la risposta aquesto appello.

Ai fratelli colombiani e latino americani chehanno dato la vita per averci fatto scoprire ilvolto di Cristo nei più poveri e nei più abban-donati, va tutta la nostra gratitudine lasciandoa Dio giudicare se il loro sacrificio ha rispostoai principi di una vera e nobile “teologia dellaliberazione”.

Medellin e la Chiesa dei poveri

Enrico Lavazzi

Ripercorrendo la storia del movimentosindacale cristiano nel Ticino, non si puòprescindere dal momento fondante

dell’Organizzazione cristiano-sociale, che pren-de avvio dal "si" di Mons. Luigi Del-Pietro al suoVescovo, il Venerabile Aurelio Bacciarini, nel1929.

Alla proposta, infatti, di immergersi nel socia-le, come dev’essere la primaria attività delprete, ma dedicandosi precipuamente ai lavora-tori, aderendo al pressante invito della "RerumNovarum" di papa Leone XIII, rispose affermati-vamente il giorno stesso "prima di sera" - ricor-da nei suoi scritti - e con entusiasmo, convintodi porsi al servizio di una causa talmente buona,per cui valeva la pena impegnarsi fino in fondo.

In quei tempi non esistevano ancora i mezzidi comunicazione di massa, da cui oggi siamobombardati: soltanto con l’esempio ci si potevarendere credibili.

E se Mons. Del-Pietro, dallo sparuto gruppodi lavoratori ereditato nel 1929, poteva orgoglio-samente, neppur cinque anni più tardi, scrivereche l’OCST aveva superato anche numerica-

mente la Camera del Lavoro, voleva dire chepiù delle strombazzate via etere era statol’esempio a far proseliti ed avvalorare di concre-ta credibilità il messaggio loro proposto.

Anche oggi è difficile persuadersi che i mediapredichino valori; piuttosto elargiscono mode e,proprio perché mode, svaniscono nel breve,come breve è l’apparire senza profonde convin-zioni.

Rimanendo nell’ambito sindacale, proviamoad esemplificare, soffermandoci solo di sfuggi-ta, poiché mal s’addice il paragone con altrerealtà, sui movimenti dei lavoratori della vicinaPenisola.

Alcuni - pochi per la verità -, più per interes-sata politica che per reale vantaggio degli asso-ciati, urlano slogan ad ogni piè sospinto, rincor-rendo la brama di un potere ormai in declino,che sentono anch’essi venir meno, senza avve-dersi o facendo finta, che più si urla al lupo piùsi perdono iscritti, tanto che oggi possono ormaivantare un vasto e preminente gerontocomioassociativo.

Non sono le urla ad incidere nelle coscienze,ma i fatti, soprattutto se supportati dall’esempio.

Ne consegue, pertanto, che l’OCST farà

sempre più breccia nel mondo del lavoro, secoloro che vi operano agiscono in maniera coe-rente con i principi che propongono e dicono didifendere.

Nello scorrere degli anni, da quel "si" del1929, il Sindacato cristiano-sociale ha mietutonotevoli successi, ampliando sempre più labase del consenso, proprio perché ha avutouomini che credevano in quel che facevano,ponendo quale priorità del loro agire l’interessedei lavoratori.

Se, quindi, si continua sulla stessa strada econ lo stesso ardore, i risultati non potrannomancare ed alimenteranno credibilità.

E, visto che l’OCST è Sindacato maggiorita-rio in Ticino, non può che significare la maggiorcredibilità degli uomini che vi operano, proprioperché i risultati che conseguono sono fatti verie reali.

(Trascrizione dell’intervento durante la gior-nata di formazione OCST del 25 giugno 2008)

Consenso e credibilità

Errata corrige

Nello scorso numero, a pagina 22, nell’ar-ticolo dedicato a don Emilio Conrad, pur-troppo siamo incorsi in una serie di errori.Don Emilio il 4 settembre ha compiuto 79anni (non 80), è diventato assistente spiri-tuale dell’OCST subentrando a don Vitalini(non a Mons. Biffi) ed ha preso parte allosciopero degli elettricisti del 1949 (non quel-lo del 1936). Ce ne scusiamo con l’interes-sato e con tutti i lettori.

� TEOLOGIA DELLA LIBERAZIONE

� COSTANTE IMPEGNO DELL’OCST NEL PROMUOVERE VALORI

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11 settembre 2008 3SINDACATO ATTUALITÀ

Finanziaria 2009-2011 Una manovra sulle spalle del personale pubblicoL’OCST si oppone ad una politica di ridu-zione sistematica dei salari dei dipendentipubblici.

Renato Ricciardi

La manovra finanziaria messa in consul-tazione dal Governo ha finora raccoltoil parere contrario di molte parti.

Questo dissenso significa che i contenutinon convincono, ma segnala anche una dif-ficoltà nel condurre un dialogo costruttivo trainterlocutori che tutelano gli interessi di chirappresentano e in ugual modo hanno pre-sente il bene comune.

Perciò è indispensabile, come da tempochiesto dal nostro sindacato, definire un qua-dro nel quale si svolgano queste discussioni,per coinvolgere i soggetti sociali e istituzionalinel processo di risanamento dei conti delloStato.

L’OCST chiede, dunque, che il Consiglio diStato metta da parte le misure di risparmioproposte e presti innanzitutto attenzione allemodalità per svolgere un dialogo efficiente coni propri interlocutori.

La funzione pubblica.È solo da una effettiva considerazione e

dalla responsabilizzazione di chi lavora perrispondere a un bisogno pubblico (dall’ammi-nistrazione al settore sociosanitario, dalle isti-tuzioni statali a quelle private) che il Governopotrà ritrovare piena credibilità e ottenere ilconsenso e un contributo attivo al raggiungi-mento degli obiettivi finanziari.

La nostra amministrazione pubblica offremargini di miglioramento e di ottimizzazionedel suo funzionamento e questo permette-rebbe di recuperare risorse finanziarie, magli obiettivi per un uso più razionale dellerisorse disponibili non devono essere fissati«a tavolino» nelle stanze delle direzionidipartimentali.

Ci auguriamo che la decisione del Governodi convocare i funzionari dirigenti per presen-tare il pacchetto di riduzione della spesa sial’occasione per raccogliere indicazioni sullecondizioni in cui si svolge l’attività nei servizipubblici, sui bisogni effettivi, sulle risorsedisponibili per rispondervi e sulle possibilità dimiglioramento anche in un’ottica di riequilibriotra mezzi e prestazioni.

L’approvazione da parte del Consiglio diStato delle proposte di risparmio sul persona-le presentate alle organizzazioni sindacali loscorso 2 luglio dimostrerebbe la mancanza di

volontà di dialogo e lo scarso interesse delGoverno di risolvere i problemi insieme con ipartner sociali.

Il 17 per cento dei provvedimenti enunciatinel quadro della «revisione della spesa, com-piti e prestazioni» interessano il personale delsettore amministrativo e scolastico. 14 milionidi franchi su 82, a cui devono essere aggiuntialcuni milioni (8 solo dal settore statale sedovesse essere confermato un taglio al rinca-ro dell’1 per cento) provenienti dalla compen-sazione parziale del rincaro dei salari deidipendenti dello Stato, dei docenti, dei funzio-nari di polizia e del personale degli istitutisociosanitari (ospedali, case per anziani, isti-tuti per minorenni e invalidi, cliniche private,servizi di cura domiciliare).

Per una trattativa globale sul personale.Il sindacato OCST è perciò contrario a un’ul-

teriore diminuzione del reddito dei dipendentipubblici (i cui salari, è inutile ricordarlo, sonoall’ultimo posto in Svizzera) e afferma nuova-mente la richiesta della piena compensazionedel carovita. Gli stipendi del personale pubbli-co hanno subìto una graduale erosione delpotere di acquisto pari a circa il 15 per centonel corso degli ultimi quindici anni:� inflazione non compensata dal 1993 al2008: 4,20 per cento;� trattenute salariali straordinarie (1997-99e 2005-07): 6,80 per cento (incidenza media);� riduzione stipendi di entrata e bloccodegli scatti annuali: 4-5 per cento (nostravalutazione).

Il sindacato chiede che questa contrattazio-ne globale avvenga nell’ottica concretizzatacon i precedenti Governi (nel 1997 e nel 2004)quando erano state discusse e ottenute misu-re attive, che hanno consentito di introdurredei miglioramenti sul fronte del precariato nellascuola e nell’amministrazione (passaggio didiverse centinaia di collaboratori e insegnantidallo statuto di precario alla nomina) e di riva-lutare le indennità per lavoro a turni e di tra-sferta.

Occorre che insegnanti e impiegati simobilitino per ottenere il rispetto del pro-prio lavoro e un cambiamento di rotta delladisastrosa politica governativa.

Fronte intersindacale dilotta contro i tagli

L’ 8 settembre i sindacati del persona-le dello Stato OCST, Vpod e Ccshanno creato un Comitato intersin-

dacale di lotta contro i tagli.I sindacati hanno inviato una lettera al

Consiglio di Stato in cui si richiede unincontro urgente per ribadire l’opposizionealle proposte di risparmio che colpiscono idipendenti dell’Amministrazione cantonalee i docenti.

«Le ragioni di questa opposizione visono già note, si legge nella lettera, ritenia-mo che il personale abbia già ampiamentecontribuito negli scorsi anni al risanamentodelle finanze cantonali, e, dunque, ulterioripenalizzazioni non sono più accettabili».

Il Comitato Stop ai tagli organizzerà unamanifestazione dei dipendenti pubblici il 15ottobre a Bellinzona e sosterrà altre formedi lotta sul posto di lavoro. Lancerà ancheuna petizione per la rivalutazione delleindennità.

L’OCST pone perciò le seguenti richiestecome premessa per una contrattazioneglobale sul personale pubblico:1. l’approvazione del documento sullemodalità di conduzione delle trattative traConsiglio di Stato e sindacati.2. Il ritiro dei seguenti provvedimenti:

a. compensazione parziale del rincaro(50% del rincaro effettivo);b. diminuzione degli stipendi iniziali aimpiegati e docenti e ai supplenti;c. taglio dello stipendio agli agenti di poli-zia in formazione;d. riduzione delle ore lavorative del per-sonale di pulizia degli stabili statali edelle scuole.

3. L’avvio, sulla base di un nuovo sistemadi contrattazione, di una trattativa globalesulla politica del personale dello Stato.

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11 settembre 20084 OCST INIZIATIVE

L’OCST lancia anche quest’anno un concorso fotografico sultema «I lavoratori e i loro strumenti» riservato ai lettori delnostro giornale. L’obiettivo è quello di raccogliere le immagini

più belle che verranno periodicamente pubblicate sul giornale Il Lavoro.Inviateci le foto più rappresentative le migliori 12 foto verranno

pubblicate sul calendario OCST del 2009 e riceveranno un premiocon le seguenti modalità: 1° premio fr. 300.- , 2° premio fr. 200.-,dal 3° al 12° premio fr. 100.-

Regolamento del concorso. I dipendenti dell’OCST e i loro familiari non sonoammessi al concorso. Per partecipare è sufficiente inviare un’immagine mai pub-blicata inerente al tema insieme al tagliando sottostante compilato. Le immaginiricevute non saranno restituite. Ciascun concorrente può partecipare con un mas-simo di 3 immagini di cui è autore e titolare dei diritti. L’autore stesso si preoc-cuperà di chiedere l’autorizzazione alla pubblicazione alla direzione del-l’azienda in cui la foto è stata scattata. Ogni partecipante autorizza la pubblica-zione, sia su internet sia sui mezzi stampa. Le foto devono essere inviate unita-mente al tagliando sottostante compilato entro venerdì 26 settembre 2008 allaredazione de Il Lavoro, via Balestra 19, 6900 Lugano o via e-mail a: [email protected], indicando i dati personali e il titolo della fotografia.

Concorso fotografico «I lavoratori e i loro strumenti»

Concorso fotografico «I lavoratori e i loro strumenti»

Nome ____________________ Cognome_________________________ Partecipo al concorso con la foto intitolataVia ________________________________________________________ _____________________________________Nap _____________ Località _________________________________ La foto è stata scattata presso l’aziendaTel ______________ e-mail __________________ _____________________________________

� La mia partecipazione al concorso è conforme al regolamento Luogo e data _________________ Firma_________________

Compilare e inviare insieme alla fotografia a: Il Lavoro, redazione, Via Balestra 19, 6901 Lugano

Partecipate al Concorso fotografico peril calendario 2009!

Presto si chiuderà il concorso fotograficoindetto per la realizzazione del calenda-rio OCST 2009.

È possibile infatti inviare entro il 26 settem-bre prossimo alla redazione de Il Lavoro, viaBalestra 19, 6900 Lugano o via e-mail a: [email protected], indicando i dati personalie il titolo, fino a tre fotografie.

Approfittate di questa occasione in cui ven-gono messi in palio dodici premi: 300 fr. alvincitore, 200 fr. al secondo classificato e100 fr. alle altre 10 foto che verranno scelteper rappresentare le diverse professioni nel

calendario dell’OCST del prossimo anno.La giuria sceglierà tra le foto inviate, in base

alla qualità e all’originalità, quelle che megliorappresenteranno il tema: «I lavoratori e i lorostrumenti».

Il calendario verrà stampato in 7000 copie:pensate alla soddisfazione di sapere che inmolte famiglie, aziende o istituzioni, sarà pro-prio la vostra foto ad illustrare uno dei mesi.

Non esitate dunque a partecipare!Aspettiamo le vostre fotografie!

La foto di Raffaele Novarina, vincitore dello scorso anno.Il mese di ottobre del calendario

OCST 2008

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11 settembre 2008 5SINDACATO ATTUALITÀ

Ceruso Nando

Nella grande distribuzione sta affiorandola scelta di assegnare a ditte stranierecompiti finora svolti dal personale inter-

no o ricorrendo a collaborazioni temporanee dipersonale reclutato in loco. È il caso per i lavo-ri di inventario, dove si sta facendo capo aduna grande ditta germanica che impiega lavo-ratori comunitari distaccati nel nostro Paese.

Questa opzione non può che irritare poichétoglie occasioni di lavoro, pur limitate neltempo, a lavoratori locali. Nelle imprese stes-se non manca personale a tempo parziale,che trae da queste attività un benefico introitostraordinario; non mancano nemmeno,all’esterno, persone interessate a svolgere uncompito, seppur a termine, che consente diacquisire una entrata benvenuta.

L’indirizzo che va facendosi strada è tantopiù incongruente ed urtante poiché proprio ilramo del commercio dipende dal potere d’ac-quisto della popolazione locale.

L’OCST, nel deplorare questo orientamento,interverrà e farà pressione sulle catene didistribuzione incriminate affinché faccianomarcia indietro.

A stupire è inoltre la leggerezza con laquale il competente ufficio federale (Seco) harilasciato le relative autorizzazioni, conce-dendo in particolare la facoltà di lavoraredurante la notte. Questo tipo di autorizzazio-ne contrasta con la linea seguita finora daiCantoni, dove si tende a evitare di concederela possibilità del lavoro notturno, non riscon-trandosi il presupposto del bisogno urgente.Trattandosi di lavoro distaccato, sorgono poitangibili dubbi sulla reale possibilità di con-

trollare il rispetto delle normelegali (tempi e piani di lavoro)e di adeguate condizioni dilavoro (salari, indennità, oraridi lavoro...).

L’OCST ha perciò scritto alSegretariato di Statodell’Economia (Seco), chie-dendo una immediata modifi-ca della prassi adottata perquesti casi. Si auspica chel’Ufficio federale comprendale implicazioni e ricadutenegative di questa sua scelta,modificando conseguente-mente la rotta imboccata consuperficialità.

Assegni familiari anche ai lavoratori indipendentiMeinrado Robbiani

La legge federale sugli assegni familia-ri, accolta massicciamente dal popoloa fine 2006, entrerà in vigore nella

sua integralità a partire dal prossimo anno.In questa prospettiva, il Consiglio di Statopropone un adeguamento della normativacantonale, riprendendovi le disposizioniobbligatorie della legge federale(Messaggio 27.05.08).

Una carenza ingiustificata.Il Consiglio di Stato rinuncia in particolare

ad introdurre il diritto agli assegni familiarianche per i lavoratori e le lavoratrici indi-pendenti. Secondo la legge federale, infat-ti, i Cantoni hanno la facoltà ma non l’obbli-go di farlo.

La limitazione degli assegni ai salariati ètuttavia sempre meno giustificata.Numerosi lavoratori indipendenti dispongo-no di redditi ampiamente analoghi a quellidei salariati. Le trasformazioni più recentidel mondo del lavoro hanno persino dilata-to il numero degli indipendenti che vivono incondizioni particolarmente modeste. Suscala nazionale circa un terzo degli indi-pendenti rientra nelle fasce di reddito chedanno accesso ai sussidi per la cassamalati; un quarto non dispone di una previ-denza professionale.

Nell’ottica di un’efficace politica in favoredelle famiglie appare perciò opportunosuperare la distinzione tra dipendenti e indi-pendenti.

Modalità variegate.L’opportunità di fare beneficiare anche gli

indipendenti è già oggi avvertita da unnumero significativo di Cantoni. Quasi lametà si è dotata di un regime di assegnifamiliari con formule differenziate. Per ildiritto all’assegno, alcuni hanno fissato unasoglia massima di reddito, così da circoscri-vere gli assegni a coloro che godono dirisorse limitate. Altri lo riconoscono indipen-dentemente dal reddito. I Cantoni dispon-gono cioè di un ampio margine di manovra,che consente di costruire un modellorispondente alle esigenze locali e a precisefinalità sociali.

Un’occasione da non mancare.L’OCST sollecita perciò il Parlamento ad

utilizzare il prossimo adeguamento dellalegge cantonale per estendere il diritto agliassegni familiari anche ai lavoratori indi-pendenti. Questa misura si giustifica dalprofilo sociale; riflette inoltre il valore prima-rio dei figli, indipendentemente dallo statutodei genitori.

L’OCST auspica che un preliminareapprofondimento delle condizioni in Ticinodei lavoratori indipendenti e dei possibilimodelli di erogazione degli assegni apra lavia a questo opportuno completamento. IlTicino, che è sempre stato all’avanguardianella politica in sostegno del reddito dellefamiglie, dovrebbe evitare di perdere terre-no su questo decisivo settore della politicasociale.

Lorenzo Jelmini

La politica di smantellamento del serviziopostale messa in atto dalla direzionedella Posta Svizzera e appoggiata perfi-

no dal Consigliere federale MoritzLeuenberger si è abbattutaanche su Gudo. Secondo idirigenti della Posta, questopaese e i suoi abitanti, comepurtroppo altri paesi del nostrocantone, non sono degni didisporre di un servizio postalee devono invece spostarsialtrove, a Bellinzona oGiubiasco per esempio, perbeneficiare di tale servizio.

Quest’assurda decisione penalizzerà tutti gliabitanti della zona e non solo le personeanziane che, con evidenti e notevoli disagi,dovranno spostarsi per espletare le pratichepostali.

L’OCST non può accettare questa ennesimadimostrazione di arroganza da parte dei mana-

ger della Posta, attenti unicamente a rimpolpa-re il già consistente utile aziendale con totaledisprezzo dei dipendenti e della popolazione.

Se di fronte a questi progetti di smantella-mento spesso la popolazione manifesta il pro-prio sdegno e la propria contrarietà senza, tut-

tavia, riuscire ad avviare unaconcreta opposizione, aGudo, invece, la popolazionee le autorità hanno voluto rea-gire. Hanno contestato taleprogetto con una raccolta difirme con la quale chiedonoalla direzione del gigante gial-lo di mantenere l’ufficio posta-le e che questo possa forniretutti i servizi come in altri uffici.

L’OCST, che sin dall’inizio ha contestato l’inu-tile ed ingiustificata ristrutturazione, esprimetutto il suo sostegno per questa iniziativa e invi-ta la direzione della Posta a ritornare sui suoipassi, ritirando il progetto e permettendo cosìall’Ufficio Postale di Gudo di continuare a fornireil suo prezioso servizio alla popolazione.

� EX REGIE FEDERALI

Non chiudete l’ufficio postale di Gudo

� GRANDE DISTRIBUZIONE

L’inventario lo fa una ditta straniera

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11 settembre 20086

Nell’ambito degli interventi finalizzati allaformazione professionale degli italianiresidenti in Paesi non appartenenti

all’Unione Europea, l’Associazione COM*Eurodi Varese e FORMAT Lingua Sagl di Luganorealizzeranno nei prossimi mesi, su finanzia-mento del Ministero del Lavoro italiano, treimportanti progetti di formazione che coinvol-geranno 60 cittadini italiani residenti in Ticino,per oltre 2200 ore di formazione.

I primi due corsi, Professionista delMarketing e della Comunicazione d’impre-sa e Progettista di interattività multimedia-le, si terranno a tempo pieno inclusi stage inazienda. Sono rivolti a diplomati e laureatidisoccupati o inoccupati tra i 18 e i 50 anni.

Il terzo corso, Attività di Aggiornamentoin Ambito Linguistico, permetterà ai parte-cipanti di conseguire un diploma della linguainglese riconosciuto internazionalmente. IlCorso d’Inglese è destinato a coloro che giàlavorano.

Tutti questi interventi saranno completa-mente gratuiti per i partecipanti.

Per maggiori informazioni, gli interessati apartecipare alla selezione possono prenderecontatto con la Segreteria della FORMATLingua Sagl.

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ancora alcuni posti.Il corso è ideale per sostenere l’esame

per l’ottenimento dell’attestato professiona-le federale (Apf) di custode, ma anche persvolgere in modo qualificato e professiona-le questo lavoro. La formazione, che siacquisisce parallelamente all’esercizio dellaprofessione, si rivolge a tutti coloro chesono in possesso di un AFC e/o che hannoun’esperienza pluriennale come custode.

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LINGUE�Inglese A2dal 22 settembre al 1° dicembre, minimo 10partecipanti, lu, 19-21.30, 30 ore. Costo: fr.300 soci, fr. 400 non soci.�Inglese A1dal 23 settembre al 4 dicembre, minimo 10partecipanti, gio, 19-21.30, 30 ore. Costo: fr.300 soci, fr. 400 non soci.�Tedesco A1+dal 23 settembre al 4 dicembre, minimo 10partecipanti, ma, 19-21.30, 30 ore. Costo: fr.300 soci, fr. 400 non soci.�Tedesco A1dal 22 settembre al 1° dicembre, minimo 10partecipanti, gio, 19-21.30, 30 ore. Costo: fr.300 soci, fr. 400 non soci.�Tedesco - preparazione al ZDinizio da stabilire, minimo 10 partecipanti, lu-me, 19-21.30, 60 ore. Costo: fr. 550 soci, fr.750 non soci.�Italiano intensivo per stranieridal 6 ottobre, minimo 10 partecipanti,

tutte le mattine, 9-13, 1 mese. Costo: fr. 750soci. fr. 1000 non soci.

CONTABILITÀ�Contabilità teoria baseinizio imminente, minimo 10 partecipanti, lu-me, 19-21.30, 30 ore. Costo: fr. 300 soci, fr.500 non soci.�Banana 5.0inizio da stabilire, minimo10 partecipanti,ma-gio, 19-21.30, 30 ore. Costo: fr. 350 soci,fr. 550 non soci.�Corso di preparazione al diploma canto-nale di contabilitàdal 17 novembre, minimo 10 partecipanti, lu,19-21.30, 60 ore. Costo: fr. 750 soci, fr. 950non soci.

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COMMERCIO�Corso di segretariato 5a edizione dal 26 settembre, minimo 10 par-tecipanti, Tutti i lunedì o venerdì, 9-12 e 13-16, 130 ore. Costo: fr. 1'300 soci, fr. 1'700non soci.

ALTRE FORMAZIONI�Corso biennale di custode di immobilidal 22 settembre, minimo 10 partecipanti, lu-me + sabato mattina, 398 ore. Costo: fr. 5'612soci, fr. 5'612 non soci.

I CORSI ALL’OCST

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11 settembre 2008 7

Nando Ceruso e Lorenzo Jelmini

Non è la prima volta che i lavoratori fron-talieri sono presi di mira da politicantiche, a corto di argomenti, sconfinano

nel populismo e nella più becera demagogia,pur di battere la grancassa del marketing dipartito.

Anche l’ultima sparata del presidente UDCticinese, Pierre Rusconi, che, a lato di alcuniassurdi vaneggiamenti sul blocco del persona-le pubblico e sul taglio lineare del 5 per centodei servizi offerti alla popolazione ticinese, vor-rebbe introdurre una sorta di pedaggio fiscaledi 50 franchi mensili a tutti i frontalieri, lasciaintravedere in quale deriva politica si colloca-no certi rappresentanti di partito.

L’insipienza di tali proposte si commenta dasola e non meriterebbe particolare attenzione.Ma dal momento che si chiama in causa una

categoria così importante di lavoratori checontribuiscono non poco alla crescita econo-mica del nostro Paese, generando ecceziona-li effetti indotti anche sul piano occupazionale,l’OCST non può rimanere indifferente.

A tal proposito ritiene opportuno rammenta-re che la manodopera frontaliera non è solodeterminante per tenere in vita settori nevralgi-ci dell’economia e delle imprese, ma fornisceanche un notevole contributo sul piano fiscalee sulle contribuzioni sociali e previdenziali.

Non va sottaciuto, inoltre, che a lato di unminimo ristorno fiscale rimesso ai paesi di ori-gine, la parte restante serve a finanziare strut-ture e servizi nel nostro cantone dei quali ilavoratori frontalieri e le loro famiglie non usu-fruiscono.

Quanto presentato dall’UDC più che unaproposta, è da ritenere una provocazione.Sono vaneggiamenti che non possono trovarecasa alle nostre latitudini, anche perché nonva dimenticato che nell’ambito dei Paesicomunitari vivono e lavorano ben 360'000 cit-tadini Svizzeri, che non possono essere morti-ficati da sparate politiche improvvisate e intol-leranti che varcano i confini regionali e nazio-nali.

È anche facile immaginarsi, se dovesseropassare proposte così strampalate, quali effet-ti a catena potrebbero innescarsi nel contestopolitico nazionale.

L’OCST chiede, dunque, con la dovuta fer-mezza che i lavoratori frontalieri non siano piùfacile bersaglio di politiche demagoghe e intol-leranti ma che siano considerati con lo stessorispetto e la stessa riconoscenza con la qualeloro guardano il nostro cantone.

� PEDAGGIO FISCALE DI 50 FRANCHI MENSILI

I lavoratori frontalieri sono un facile bersaglioper politicanti a corto di argomenti

SINDACATO FRONTALIERI

Una tassa sulle scempiagginiMeinrado Robbiani

Perché non mettere una tassa a cari-co dei lavoratori frontalieri? L’idea èvenuta alla sezione ticinese

dell’UDC. Con l’intento di contribuire a risa-nare le finanze del Cantone, i dirigenti diquesta forza politica hanno escogitato laproposta di mettere un balzello mensile dicinquanta franchi a carico di ogni frontalie-re attivo in Ticino.

Ai proponenti di questa trovata insensatanon sfugge certo che i frontalieri sono giàsoggetti ad una imposizione alla fonte, il cuiammontare è analogo a quello delle perso-ne residenti.

Ma tant’è. Chi si dichiara netta-mente contrario a qualsiasi aggra-vio delle tasse, non trova di meglioche proporne una, purchè ricadasulle spalle di una categoria chefatica maggiormente a farsi udire evalere. Tra l’assurdo e il ridicolo ilconfine è talvolta esile. In questocaso è stato oltrepassato.

Di fronte alla proposta dell’UDCnon ci sarebbe che una soluzione:tassare le scempiaggini. L’incassosarebbe assicurato e anche l’UDCsarebbe forse un poco più esitantea produrre insulsaggini.

� L’OCST è firmataria dei contratticollettivi di lavoro in tutte le categorieprofessionali ed è il sindacato piùrappresentativo del Ticino

SSeeggrreettaarriiaattoo ccaannttoonnaalleeLugano, via Balestra 19091 [email protected]

�Mettiamo a disposizione i nostrisegretariati e le nostre sedi in ogniregione del Cantone per difendere esostenere i lavoratori.

SSeeddii OOCCSSTTBellinzona, Via Magoria 4 091 8214151Biasca, Piazza Centrale 091 8730120Chiasso, Via Bossi 12 d 091 6825501Lamone, Via Sirana 091 9660063Locarno, Via della Posta 091 7513052Lugano, Via Balestra 19 091 9211551Mendrisio, Via Lanz 25 091 6405111

OrganizzazioneCristiano-Sociale

Ticinese

PPeerrmmaanneennzzee (telefonare per appuntamento)Faido, CH - 6760 091 8661293Grono (Grigioni), CH - 6537 091 8271396Stabio, Via Giulia 091 6471414Cannobio (Italia), Via D. Uccelli 22 +39 032371086Lavena Ponte Tresa (Italia), Via Marconi 59 +39 0332551281Luino (Italia), Piazza Marconi +39 0332531767Porlezza (Italia), Via Osteno 1 +39 034461687Santa Maria Maggiore (Italia), Palazzo municipale +39 0332531767

PPeerr ddiiffeennddeerree ii ttuuooii ddiirriittttii aaddeerriissccii aallll’’OOCCSSTT

Domanda di adesione all’OCSTIl/La sottoscritto/a

Cognome_____________________________________________

Nome________________________________________________

Indirizzo______________________________________________

Nap ________________ Città ____________________________

Telefono______________________________________________

Data di nascita ________________________________________

Stato civile ___________________________________________

Nazionalità ___________________________________________

Professione___________________________________________

Ditta_________________________________________________

�� dichiara di aderire all’Organizzazione cristiano-sociale tici-nese accettandone gli statuti.

Luogo e data____________________ Firma _______________

Compilare e inviare a: Segretariato cantonale OCST, Via Balestra 19, 6900 Lugano

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11 settembre 20088 SINDACATO LAVORO

Luca Camponovo*

La Cassa disoccupazione cristiano-socia-le OCST mette a disposizione degliassociati e degli iscritti un nuovo stru-

mento che consentirà di offrire un servizio dicollocamento ancora più aggiornato e profes-sionale.

Si tratta di una lista delle offerte di lavoroestrapolate dai giornali o da segnalazioni divario tipo, che sarà a disposizione nelle sedidella Cassa disoccupazione e verrà aggiorna-ta due volte alla settimana.

La lista è divisa per rami professionali e perzone geografiche per facilitare la ricerca.

La Cassa disoccupazione cristiano-sociale è

la più scelta dalle persone disoccupate nelnostro cantone e offre servizio nelle sette sediin Ticino (Lugano, Bellinzona, Locarno,Mendrisio, Biasca, Massagno e Chiasso) enella permanenza di Grono nel CantonGrigioni.

*Responsabile della Cassa disoccupazionecrisitiano-sociale OCST

� CASSA DISOCCUPAZIONE CRISTIANO-SOCIALE OCST

Un nuovo servizio per aiutare chi è in cerca di lavoro

Servizi

� Pagamenti giornalieri agli assicurati

� 6 sedi in Ticino e 1 nei Grigioni

� Professionalità nell’allestimento dellepratiche

� Programmi informatici per i datori dilavoro

Le nostre sedi

� Lugano - Amministrazione centraleVia Serafino Balestra 19, 6900 Lugano� BellinzonaVia Magoria 6, 6500 Bellinzona� LocarnoVia della Posta 8, 6600 Locarno� MendrisioVia G. Lanz 25, 6850 Mendrisio

� BiascaPiazza Centrale, 6710 Biasca� Grono6537 Grono� MassagnoVia San Gottardo 50, 6900 Massagno� ChiassoVia Bossi 12, 6830 Chiasso

Cassa disoccupazione cristiano sociale / OCST...

...la cassa numero 1 in Ticino

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ALVAD – Associazione Locarnese e Valmaggese di assistenza e cura a domicilio

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11 settembre 2008 9SINDACATO ATTUALITÀ

Per la riuscita dell’iniziativa occorre il vostro aiuto!

9 argomenti per l’iniziativa«6 settimane di vacanzeper tutti» 1. Crescente pressione sulle lavoratrici esui lavoratori. Il processo di rinnovamentoeconomico ha generato un aumento dei ritmidi lavoro. L’iniziativa compensa l’intensificazio-ne del lavoro sotto forma di pause e periodi diriposo più lunghi.

2. Il sovraccarico di lavoro è un rischio perla salute e causa costi elevati.

3. Più tempo libero per una migliore qualitàdi vita. Un numero vieppiù rilevante di lavora-trici e lavoratori ha difficoltà a conciliare lavoroe vita privata senza che quest’ultima ne soffra.Il tempo libero è un elemento centrale dellaqualità di vita. 4. Più vacanze per soddisfare più adegua-

tamente la necessità di riposo.

5. Grosse differenze tra i settori. Numerosirami professionali applicano ancora il minimolegale di quattro settimane, altri riconosconocinque o più settimane di vacanza rimunerate.

6. La Svizzera deve adeguarsi. Comples-sivamente, in Svizzera si dispone ogni anno diquasi 3 settimane di tempo libero in meno dadedicare alla famiglia e agli amici rispetto aglialtri paesi europei.

7. La produttività è notevolmente aumenta-ta. Tra il 1992 e il 2004 la produttività del lavo-ro è aumentata del 13,8 per cento. Nello stes-so arco di tempo i salari reali sono però cre-sciuti solamente di un modesto 3,2 per cento.

8. Un investimento nella salute e nel lavoro.

9. Per la realizzazione dell’iniziativa sonoprevisti periodi transitori realistici eaumento progressivo delle vacanze.

Compilare ed inviare anche solo con unao due firme a:

Organizzazione cristiano-sociale (OCST)Via Balestra 196900 Lugano

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11 settembre 200810

Emergenza educativa Una preoccupazione condivisa da molti

EDUCAZIONE CULTURA

«Riaprono le scuole, inizia un nuovoanno. Di fronte a qualcosa chericomincia possiamo scegliere tra

l’aspettarci una novità oppure il dire «ci risia-mo» e augurarci che ci vada bene o che fini-sca in fretta.

E se guardiamo all’anno scorso certamentenon possiamo illuderci che in ambito scolasti-co e giovanile tutto sia a posto. È sotto gliocchi di tutti che il nostro Cantone è semprepiù spesso teatro di episodi di violenza chevedono implicati dei giovani.

Ed è evidente a tutti che non si tratta di epi-sodi sporadici, ma di un male ormai cronico,segno anche di un disagio diffuso e profondo.

Questa situazione genera rabbia e paura. Cisi chiede cosa fare di fronte a una tale emer-genza. E la scuola è una delle realtà più solle-citate a prendersi delle responsabilità.

Ma la radice di questo disagio è educativaed interroga tutta la società, interroga ognunodi noi, poiché la noia, i timori e la diffidenza deipiù giovani sono la noia, i timori e la diffidenzadegli adulti che non sono più in grado di rico-noscere e trasmettere il gusto e il significatodella vita. Rischia così di crescere una genera-zione di ragazzi che si sentono orfani, senzapadri e senza maestri, costretti a camminarecome sulle sabbie mobili, bloccati di fronte allavita, annoiati e a volte violenti comunque inbalia delle mode e della mentalità dominante.

Per questo la prima emergenza che il nostropaese si trova a dover affrontare è quella edu-cativa.

Far fronte a tale emergenza, allora, vuol direprima di tutto che degli adulti riprendano quelcammino umano che tutti siamo chiamati acompiere, scoprendo il significato di sé e dellecose che ci circondano in un confronto con ilpatrimonio ereditato dalla nostra tradizioneculturale. Ed è ciò che consente tra l’altro distare di fronte a culture diverse senza com-plessi e senza inutili paure.

C’è bisogno di adulti, insomma, che siano

consapevoli di essere nel mondo e nella socie-tà per un compito, per una costruzione positi-va, e che – loro per primi – non facciano ulti-mamente coincidere la riuscita nella vita colsuccesso, i soldi e la carriera.

Solo di fronte ad adulti così, i giovani potran-no crescere e imparare a stimare e ad amarese stessi e le cose, assumendo la loro respon-sabilità di uomini.

Insieme è possibile riappropriarsi del compi-to drammatico e affascinante di educare.Assumersi il «rischio» di educare, perchél’educazione comporta un rischio ed è sempreun rapporto tra due libertà.

Ed è possibile incominciare di nuovo: saluta-re i propri figli al mattino come entrare in clas-se incontrando gli allievi senza scetticismo ocinismo.

Si potranno allora individuare anche le solu-zioni per rispondere alle situazioni specifiche.

Non è solo una questione di scuola o diaddetti ai lavori: lanciamo un appello a tutti, achiunque abbia a cuore il bene dei nostri gio-vani e del nostro paese.

Ne va del nostro futuro.

I primi firmatariDante Balbo, psicoterapeuta e operatore diCaritas Ticino; Maurizio Balestra, docente,«Centro culturale di Lugano»; Elena Besozzi,ordinario di Sociologia dell’educazione,Università Cattolica, Milano (già presidente delCD dell’ASP); Mario Bianchetti, medico;Carlo Bizzozero, direttore Istituto vonMentlen, Bellinzona; Elio Bollag, membrodella Comunità Israelita di Lugano; RenatoCanova, direttore Sme, Chiasso; GiovanniCansani; Lorenzo Cantoni, professore uni-versitario; Louis Cardona, direttore delCentro Culturale Montebrè e del ClubGiovanile Altaquota; Rocco Cattaneo; EgidioCentonze, avvocato; Rina Ceppi, segretariagenerale ACT; Mauro Clerici, docente, vicedi-rettore di Sme; Carlo Croci, sindaco di

Mendrisio; Lauro Degiorgi, educatore;Davide De Lorenzi, presidente dell’AzioneCattolica ticinese; Dimitri; Lucia Faillaci,docente presso la Scuola R. Steiner, Origlio;Diego Fasolis, musicista; Michele Fazioli,giornalista; Massimo Filippini, economista,professore universitario; Don Patrizio Foletti,rettore Collegio Papio; Stefano Gilardi, medi-co; Umberto Giovine, imprenditore; GiorgioGiudici, sindaco di Lugano; Radouan SamirJelassi, Imam della Lega dei Musulmani inTicino, membro del Forum Islam; RobertoLaffranchini, docente, direttore di scuola;Giuseppe La Torre, Pastore evangelico;Franco Lazzarotto, direttore Sme, Biasca;Fausto Leidi, economista; Don Rolando Leo,catechista SMS, assistente diocesano AC eScaut; Graziano Martignoni, psichiatra, pro-fessore universitario; Padre Mihai Mesesan,parroco della Comunità Ortodossa dellaSvizzera italiana; Alberto Moccetti, direttoredel Liceo diocesano; Don Italo Molinaro,direttore del Centro cattolico per la radio e latv; Roby Noris, direttore di Caritas Ticino;Pietro Ortelli, docente, presidente OCST-docenti; Andrea Pellegrinelli, docente, sinda-co di Capriasca; Antonio Perugini, procurato-re pubblico; Fausto Poretti, già direttore Sme;Eddo Rigotti, professore universitario;Romano Rossi, presidente OCST; GiorgioSalvadè, medico; Agostino Savoldelli,docente, redattore di «Risveglio»; FlavioSchira, docente; Giancarlo Seitz, membrodirigente ACT, consigliere comunale PS; JeanSoldini, docente, critico d’arte; CarlaSpeziali, avvocato; Marco Squicciarini,docente, direttore di scuola; Don Stefano W.Vanolli, direttore Istituto Elvetico, Lugano;Carlo Vassalli, vicepresidente ACT; DonFrancesco Viganò, già direttore IstitutoElvetico, Lugano; Don Ernesto W. Volonté,rettore Collegio Pio XII; Tiziana Zaninelli,docente, presidente Federazione DocentiTicinesi.

Positive sinergieall’Ospedale delgiocattoloRoberto Rodriquez

L’ ospedale del giocatto-lo, programma d’oc-cupazione tempora-

nea dell’AssociazioneGruppo di Solidarietà –OCST, è ormai da lungotempo una realtà consolidatache si occupa di recuperare,in primo luogo, materiale ludi-co al fine di consegnarlo gra-tuitamente a beneficio di atti-vità senza fine di lucro, nella nostra realtàcantonale e in giro per il mondo.

Prima dellaconsegna, natu-ralmente, tutto ilmateriale vienecontrollato e sin-golarmente com-pletato, riparato,pulito e infinen u o v a m e n t ericonfezionato.

Dato il grossovolume di merce che rice-viamo (vedi statistichedello scorso anno) è facileimmaginare che tale«movimento» presuppon-ga inevitabilmente unnumero considerevole dicontatti, occasioni d’incon-

tro e, soprattutto, nuovi stimoli per sperimen-tare nuovi percorsi.

Ed è proprio inquest’ottica, specifi-catamente graziealla piacevole cono-scenza con ilProfessor FabioSoldini – docente edex direttore delLiceo Lugano 1,nonché scrittore ecuratore di 2 mostre

(2001 Mendrisio; 2006 Venezia) - che è natauna piccola ma interessante collaborazione.

Ciò ha permesso all’Ospedale del giocatto-lo di essere partecipe alla prima di un tritticodi mostre organizzate dal Museo d’arte diMendrisio, intitolato «Sul filo del tempo».

Partendo dal tema della nascita il professorSoldini, ideatore e curatore della mostra, siesprime sulla prima di tre fasi importanti della

segue a pag. 11

Volume e tipologia delle donazioni in Kg.

Per firmare questo appello promosso dal Centro culturale di Luganovisita il sito appelloeducazione.blogspot.com

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11 settembre 2008 11SERVIZIO GIURIDICO

Fornire le prove del danno subitoÈ fondamentale disporre di prove concreteper ottenere il riconoscimento dei propridiritti.

Giuliano Butti*

La determinazione del danno subito costi-tuisce uno dei problemi principali con cuisi è confrontati per far valere giudizial-

mente i propri diritti.L’articolo 8 del Codice Civile svizzero e l’ar-

ticolo 42 del Codice delle Obbligazioni svizze-ro prevedono che chi pretende il risarcimentodel danno ne deve fornire la prova.

È un principio evidentemente applicatoanche nell’ambito del diritto del lavoro.

Ad esempio, sovente i lavoratori non otten-gono dai datori di lavoro il riconoscimentodelle ore lavorative eccedenti la durata giorna-liera e/o settimanale del lavoro contrattual-mente stabilita e chiedono al sindacato diintervenire.

Una nostra associata, che prestava la pro-pria attività lavorativa alle dipendenze diun’importante società, sosteneva di avermaturato, nel corso di un anno circa di lavoro,un buon numero di ore straordinarie, dellequali però soltanto una trentina risultavano daitabulati, che riportavano le registrazioni dellesue timbrature in entrata e in uscita.

Infatti, sosteneva di aver quotidianamenteeseguito il compito di consegnare e ritirare lacorrispondenza all’ufficio postale, prima edopo la timbratura.

Come detto, il cosiddetto onere della prova,cioè l’obbligo di provare che un fatto è avvenu-to (o non avvenuto) è a carico di chi vuol farevalere il diritto.

Va comunque sottolineato che, fortunata-mente, la giurisprudenza (costituita da principidi applicazione delle norme giuridiche da partedella magistratura, formulati con precedentisentenze e riguardanti episodi simili a quello inesame) ha stabilito che, qualora sia stato

accertato che il lavoratore ha regolarmenteprestato ore straordinarie, il loro compensonon è subordinato alla prova di ogni singolaora, ma piuttosto il numero di queste sarà sti-mato secondo un prudente apprezzamento delGiudice, sulla base del normale andamentodelle cose (art. 42, cpv. 2 del CO).

In altre parole, nel caso di mancanza di daticerti, sarà necessario provare almeno chesono state prestate regolarmente delle orestraordinarie e il Giudice le quantificherà,

secondo equità e buon senso, basandosi suquanto avviene normalmente in una situazionecome quella che viene chiamato a giudicare.

Nella fattispecie, il Pretore ha ritenuto accer-tato che la nostra associata per 13 mesi haregolarmente prelevato la mattina (prima dellatimbratura) e consegnato la sera (dopo la tim-bratura) la corrispondenza presso l’ufficiopostale.

La regolarità di detta incombenza ha trovatoconferma nelle testimonianze di due colleghidi lavoro.

Il Giudice ha stimato l’impiego da parte dellalavoratrice di 30 minuti al giorno per le suddet-te incombenze e ha quantificato gli straordina-ri prestati a questo titolo in circa 120 ore com-plessive, che sono state sommate alle ore stra-ordinarie risultanti dai tabulati delle timbrature.

La mezz’ora giornaliera determinata dalPretore per recarsi due volte presso l’ufficiopostale (la mattina e la sera), percorrendo perogni tragitto una distanza superiore al chilome-tro - lungo un’arteria trafficata, soprattutto nelleore serali di punta - ed eseguire le incomben-ze di sportello, è stata poi confermata anchedal Tribunale d’appello, a cui si è rivolto il dato-re di lavoro per contestare la decisione delPretore.

Di conseguenza, possiamo riassumere cheper far valere un diritto occorre preferibilmentedisporre di prove certe e incontestabili (docu-menti, testimonianze, ecc.).

Tuttavia, nell’ipotesi in cui non si sia in gradodi quantificare esattamente la propria pretesa,è ugualmente possibile agire in giudizio, ma acondizione che si sia almeno in grado di pro-varne adeguatamente la fondatezza.

Come abbiamo visto, nell’odierno caso, itestimoni hanno confermato che la nostraassociata si recava quotidianamente in posta,prima e dopo avere timbrato e il Giudice haquantificato equamente il tempo necessarioper detta mansione.

Se ne deduce che presentare una richiesta,senza adeguate prove, testimonianze o docu-menti, ma che si fonda esclusivamente sullaparola del lavoratore, a cui si oppone quelladel datore di lavoro, che ne nega il diritto, nonpuò purtroppo costituire un valido titolo perottenere dal Giudice il riconoscimento dei pro-pri diritti.

Per questo motivo, si consiglia ai lavoratoriche prestano ore lavorative straordinarie e chenon vengono tempestivamente retribuite ocompensate in tempo libero, di presentare alpiù presto una richiesta al datore di lavoro,anche per il tramite del sindacato, al fine di evi-tare di accumulare ore di lavoro straordinario,che, malauguratamente, potrebbero non esse-re riconosciute dal Giudice.

*Coordinatore cantonale Assistenza giuridica OCST

� IL CASO

vita di ognuno. Le altre duetematiche, quelle del matrimo-nio e della morte, verranno poisviluppate a partire dall’annoprossimo.

La mostra sul primo tema«Nascere» è stata inaugurata loscorso 3 settembre, presso laCasa Croci a Mendrisio e siconcluderà il prossimo 7 dicem-bre.

In questa occasione ilProfessor Soldini si è rivolto a noi chiedendoin prestito alcuni giochi da esporre durante ilperiodo della mostra. Essendo quindi il giocouno temi sviluppati nell’esposizione, e,essendo prevista – quale ricordo tangibiledella mostra - la vendita di magliette per bam-bini in cui è leggibile la traduzione della paro-la trottola in diversi dialetti zonali del Ticino,abbiamo voluto ampliare il nostro contributo

offrendoci per la realizzazionedi 100 trottole (vedi foto) inlegno, poi decorate in modo daricordare la particolare strutturaposta sul tetto della Casa Croci.

Oltre al piacere di essercicimentati in qualcosa di nuovo,possiamo dirci molto soddisfattidi aver potuto interagire in unambito estraneo alla nostraquotidianità ma comunquemolto interessante e soprattutto

arricchente.Avendo partecipato all’inaugurazione pos-

siamo consigliare a tutti una visita! Nei raccolti, accoglienti ed armoniosi loca-

li della Casa Croci, sarà come entrare in unadimensione che tutti viviamo quasi incoscia-mente ma che, a livello personale e sociale,segna marcatamente il nostro percorso ter-reno.

E inoltre prossimamente...

L’ospedale del giocattolo, prenderàparte alla «Creativa», fiera della creativi-tà, hobbistica e bricolage, gioco, model-lismo e artigianato, che avrà luogo pres-so il Centro Esposizioni di Lugano, dal19 al 21 settembre 2008.

In tale occasione potremo dare dimo-strazione del nostro operato di riparazio-ne e realizzazione, nonché esposizionee vendita dei manufatti eseguiti presso«La resilienza» in Via Lambertenghi 1,Lugano.

Le trottole create all’Ospedale

del giocattolo.

Info Ospedale del giocattoloVia Vignola 5, CH - 6900 LuganoTel. / Fax + 41 91 - 972 16 [email protected]

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11 settembre 200812 SINDACATO SALARI

Durante una conferenza stampa che si ètenuta ieri, mercoledì 10 settembre, l’OCST,che ha posto il tema salariale quale puntochiave degli impegni per quest’anno, hatracciato alcuni riferimenti e orientamenti,per guidare l’impegno per un progressivoaumento dei salari, in particolare di quellipiù bassi. Abbiamo intervistato MeinradoRobbiani, segretario cantonale dell’OCST.

Perchè ritiene che, ora più che mai, sianecessaria una reale rivalutazione dei sala-ri?

Si era in attesa che la solida ripresa econo-mica degli scorsi anni, oltre ad una diminuzio-ne della disoccupazione, avesse un impatto

positivo sui salari, rimasti poco più che sta-gnanti per un lungo periodo, e consentisse didiffondere in maniera capillare una più ampiadisponibilità di risorse.

Si presumeva che il 2008 potesse essere unanno decisivo per la crescita delle retribuzioni,anche per le buone prospettive annunciatedagli aumenti concordati e preannunciati inautunno.

Purtropo la brusca impennata di alcuni prez-zi, venuta a frapporsi nella fase conclusiva del-l’anno, ha finito per prosciugare una consisten-te fetta di tali rivalutazioni, impedendo una soli-da inversione di traiettoria. Inoltre la ripresadell’inflazione, consolidatasi ulteriormente nellaprima metà del 2008, non solo ha assorbito gliadeguamenti di inizio anno ma sta persinoandando ad intaccare il reddito disponibile.

Salari Occorre disegnare una rotutti i lavoratori e alle loro famigl

Un salario per i bisogni diindividui e famiglie

I l salario è una contropartita monetariaper una prestazione lavorativa.Non puòtuttavia essere scordato che ogni pre-

stazione lavorativa riveste anche un carat-tere sociale in quanto concorre ad accre-scerne la ricchezza e il benessere com-plessivo della società. Riveste perciò ancheun carattere sociale. Come tale deve con-sentire di condurre un tenore di vita suffi-cientemente decoroso e di coprire i bisognidi un nucleo familiare.

Dalle indicazioni statistiche e dall’esperien-za sindacale, si può stimare che il redditonecessario al raggiungimento di un tenore divita decoroso ammonti a 3’500, 4’000.- fr. perun individuo solo, 4’500.- fr. per una coppia e5’500.- fr. per una famiglia con 2 figli.

La soglia statistica di povertà viene inve-ce stimata (come valore medio nazionale) a2’200.- fr. mensili per le persone sole, a3’800.- fr. per le famiglie monoparentali condue figli inferiori a 16 anni e a 4’650.- fr. perle coppie con due figli.

La retribuzione minima deve tendere acoprire il fabbisogno necessario alla condu-zione di un tenore di vita perlomeno decoro-so. Considerando tuttavia che il salario mini-mo riveste un carattere tendenzialmentetransitorio, poiché applicabile a situazioni diparticolare svantaggio (inizio dell’attività nel-l’impresa, non conoscenza dei procedimentilavorativi aziendali...), si è optato per unariduzione del 10 per cento rispetto al fabbiso-gno.

Applicando queste valutazioni al settoredei contratti collettivi di lavoro, si può trarnel’indicazione che i salari minimi dovrebberoalmeno attestarsi attorno a 3.500 franchilordi mensili per tredici mensilità; dovrebbe-ro poi tendere a 4.000 franchi lordi mensilicosì da consentire un tenore di vita ade-guatamente decoroso.Retribuzione minima in caso di lavoroqualificato. Il salario del lavoratore quali-ficato dovrebbe consentire di coprire ilfabbisogno di una famiglia tipo (genitori edue figli). L’eventuale apporto lavorativo dell’altroconiuge andrebbe così a incrementare inte-ramente il reddito oltre la soglia minima.

Anche per chi è qualificato vale cioè laconstatazione che la retribuzione minimadebba tutelare le posizioni più svantaggiate(inizio dell’attività in un’impresa..) e rivesti-re un prevalente carattere di transitorietà.

Applicando anche in questo caso levalutazioni al settore dei contratti collettividi lavoro, si può stimare che i salari mini-mi per il personale qualificato dovrebberoattestarsi a 5.000/5.100 fr. lordi mensiliper tredici mensilità; si dovrebbe poi mira-re ad un salario di 5.500/5.700 fr. lordi perconsentire anche ad una famiglia tipo untenore di vita decoroso.

Salari minimi.Riassumendo le considerazioni finora svi-

luppate, appare utile muoversi in primo luogoverso il raggiungimento di almeno le seguen-ti soglie salariali:� lavoratori non qualificati: fr. 3.500.- almese per 13 mensilità;� lavoratori qualificati: fr. 5.000.- al meseper 13 mensilità.

Deve tuttavia trattarsi di un obiettivo inter-medio. Tendendo verso livelli retributivi chegarantiscano un tenore di vita adeguatamen-te decoroso, si punterà in particolare a :� lavoratori non qualificati: fr. 4.000.- almese per 13 mensilità;� lavoratori qualificati: fr. 5.500.- al meseper 13 mensilità.

Si tratta evidentemente di un punto di rife-rimento e di un orientamento generali. Nonpossono racchiudere l’intera gamma dellesituazioni rilevabili nel mercato del lavoro.

Salari effettivi: colmare il divario rispettoalle medie nazionali.

Il Ticino deve porsi parallelamente su unatraiettoria di graduale assottigliamento deldivario tuttora esistente tra le retribuzionilocali e le medie nazionali. Soprattutto neirami e nelle imprese sottoposte ad una

unica regolamentazione delle condizioni dilavoro, vanno raggiunte le medie svizzere.

Dal profilo della direzione di marcia com-plessiva, implicano un primo obiettivo diaumento delle retribuzioni effettive che siaggira attorno al 10 per cento.

Rincaro.Muoversi lungo la traiettoria sopra tratteg-

giata implica che l’incremento del costo dellavita sia assolutamente compensato. Il relati-vo adeguamento dei salari va poi completatocon una progressiva rivalutazione reale, checonsenta di tendere agli obiettivi indicati.

Principali direzioni di marcia

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11 settembre 2008 13SINDACATO SALARI

otta di crescita per permettere aie un tenore di vita decoroso

Mentre infatti alcuni hanno beneficiato dellacrescita e, soprattutto, della finanziarizzazionedell’economia, molte persone e famiglie riman-gono in difficoltà di reddito. Così si accresce ladisparità sociale.

Occorre perciò un’azione organica di rivalu-tazione dei salari e del reddito disponibile, checonsenta di coprire adeguatamente i bisognidella corposa fetta di popolazione che non hapotuto beneficiare della ripresa economica.

Per il Ticino si pone inoltre un obiettivo sup-plementare: la necessità di colmare progressi-vamente il divario rispetto alle medie retributi-ve nazionali.

Quali sono secondo lei le ragioni di que-sta stagnazione del livello dei salari?

Da oltre un decennio i salari reali (dedotta

cioè l’inflazione) hanno segnato un aumentocomplessivo del 7 per cento, circa lo 0,4 percento annuo. Ci si è spinti di poco al di là dellacompensazione del costo della vita.

A contenerne la crescita sono stati i profon-di mutamenti prodottisi nell’ambito dell’econo-mia e del lavoro.

Le imprese, per contrastare la competizionemondiale e ridurre i costi, hanno pensato diagire, spesso in maniera miope, sul costo dellavoro. Si sono poi diffusi i modelli atipici dilavoro, che pongono i lavoratori in una condi-zione di maggiore debolezza contrattuale, e ledifficoltà occupazionali sono diventate un malecronico.

Inoltre il nuovo regime di libera circolazionedelle persone, attraverso un reperimento agevo-

� contratti collettivi di lavoro: diffonderlidove non ci sono; dove già esistono, puntaread eliminare le posizioni salariali che nonraggiungono i salari indicati accanto. Peralcuni contratti nazionali adottare comple-menti cantonali meglio rispondenti alla realtàsalariale locale.

� formazione professionale: i disagi e lapovertà sono raramente presenti dove c’èuna buona formazione. Si tratta di promuove-re le occasioni di ricupero della formazioneprofessionale.

� tirocini raccorciati: preservare l’attrattivi-tà, anche dal profilo salariale, della formazio-ne più completa senza istituire figure profes-sionali troppo penalizzate. È pure opportunofare in modo che chi ha seguito i tirocini rac-corciati possa completare la sua preparazio-ne e, anche grazie all’esperienza, ottenerela qualifica più elevata.

� parità uomo-donna: il ritardo salariale chepenalizza la donna diviene fonte di acutidisagi soprattutto quando la donna vive solao in nuclei monoparentali ed è pure una tarasulle prestazioni previdenziali future.

� sostegni alla famiglia: è indispensabile

che il salario copra adeguatamente i bisognifamiliari. Si tratta perciò di potenziare i contri-buti e le agevolazioni in favore della famiglia.

� strutture di accoglienza per i figli: sonoun presupposto importante per lo svolgimen-to di un’attività professionale da parte dientrambi i coniugi.

� libera circolazione: intensificare gli stru-menti e le modalità di lotta contro le pressio-ni al ribasso delle retribuzioni, tanto più con-sistenti nelle regioni di frontiera come ilTicino.

� lavoro atipico: sottoporre questi nuovimodelli di lavoro ad un controllo e ad unaregolamentazione rigorosa nell’intento di evi-tare che siano fonte di indebito disagio epovertà.

� innovazione e ricerca: va perseguito unsolido potenziamento strutturale dell’econo-mia cantonale attraverso un più capillaresostegno all’innovazione e alla ricerca.

� riqualificazione delle imprese: esercitarepressioni affinché vengano dislocate inTicino anche attività a maggiore valoreaggiunto e a più elevata retribuzione.

Campi di impegno dell’OCST

continua a pag. 15

Il livello dei salari effettiviPer cogliere la realtà retributiva di un’im-

presa, di un ramo o di una regione, losguardo deve inoltrarsi nel terreno dei sala-ri effettivamente erogati dalle imprese, chesuperano spesso i livelli minimi.Diversamente dai salari minimi, i salarieffettivi sono piuttosto il risultato di unavalutazione e pattuizione bilaterale tra dato-re di lavoro e dipendente; vi influisconodiversi fattori quali segnatamente i marginifinanziari dell’impresa, le linee interne digestione del personale, le qualifiche dellavoratore.

I dati rilevati nel 2006 dall’Ufficio federaledi statistica in Ticino consentono di rilevarela presenza di aree ancora significative dibassa retribuzione (cfr. «Sguardo sui sala-ri», www.ocst.com).

Qualche spunto riguardante i salari effet-tivi può essere fornito dalle commissioniparitetiche di rami retti da un contratto col-lettivo di lavoro. Verificando alcuni di questi,per i quali sono disponibili dati puntuali, siriscontra uno scostamento rispetto ai salariminimi contrattuali che si situa attorno al10-15 per cento. Non mancano tuttaviapunte molto più elevate (30-40 per cento).

I salari nel contestonazionale

Da un profilo generale, il Ticino deve puretendere a riassorbire il divario dei salarierogati dall’economia rispetto alle medienazionali. Le differenze si aggirano oggiattorno al 15%.

Il ritardo attuale non trova giustificazionein condizioni oggettivamente diverse rispet-to al resto del Paese. Il Ticino deve perciòtendere a colmare questo arretramentosalariale, che è in parte ricollegabile alladiversa struttura e ripartizione interna deidiversi rami e come tale esige una politicadi rafforzamento strutturale dell’economiama che è certamente anche riconducibilead una disparità in senso assoluto, che vacolmata sul fronte retributivo.

Secondo una rilevazione dell’Ufficio fede-rale di statistica del 2006, le differenzevanno dall’11 per cento per un lavoro pocoqualificato al 22 per cento per un lavoro incui è necessaria una qualifica di alto livello.È da segnalare che il divario è più alto perle donne.

Il tasso di working poors è in Ticino supe-riore alla media nazionale. Mentre su scalanazionale si attesta al 6,5 per cento, nelnostro Cantone –come già indicato- rag-giunge il 12-13 per cento (dati UFS 2002).

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lato di manodopera, ha ulteriormente disinne-scato qualsiasi spinta al rialzo dei livelli retribu-tivi.

Per numerose famiglie il reddito disponibile siè persino assottigliato; la disoccupazione e illavoro precario hanno decurtato le entrate. Lefamiglie con figli hanno subito incisivi fattori dipressione sul reddito, tra i quali spicca l’aumen-to costante e superiore al tasso di inflazione deipremi dell’assicurazione malattia.

Una consistente fetta di popolazione ha per-ciò visto comprimersi il suo tenore di vita.

Ma è proprio il momento giusto per inter-venire al rialzo sui salari? Si parla di con-giuntura economica sfavorevole...

È dal 2003 che l’economia è su un binario diespansione, con tassi di crescita da tempoinimmaginabili che si sono attestati media-mente attorno al 2 per cento annuo.

Anche il futuro che è ora diventato più incertoa causa della crisi innescata dai crediti ipotecarinegli Stati Uniti non deve diventare pretesto perrinviare la presa a carico della condizione tutto-ra insoddisfacente dei salari e dei redditi.

È indispensabile ottenere un allineamentopiù equo tra l’economia e i salari, che facciapartecipi dei frutti della crescita economicadegli ultimi anni tutti i lavoratori.

La congiuntura influirà indubbiamente sulritmo di progressione delle retribuzioni, chesarà tanto più celere in condizioni di crescitaeconomica. Deve però inserirsi in una visionedi più lungo termine perchè affonda le radicinei cambiamenti profondi del mondo del lavo-ro e della realtà sociale.

In questa economia sempre più automa-tizzata e finanziarizzata, qual è il valore dellavoro dell’uomo?

Si ritiene che l’aumento della produttivitàche si è realizzato negli ultimi anni sia in primoluogo un frutto della crescente automazione

degli impianti di produzione. In realtà anche laproduttività del lavoro è notevolmente aumen-tata (il 15 per cento dal 1992 al 2004), con deipicchi proprio nel settore industriale. È giunto ilmomento di tradurre anche questo elementoin un aumento delle retribuzioni.

La realtà è che questa situazione è genera-ta da un mutato rapporto tra capitale e lavoroche mette in primo piano gli interessi del capi-tale, persino nelle sue espressioni di breve ter-mine e speculative. La perversa alleanza traazionisti e management ha esasperato gliobiettivi di breve termine e ha tra l’altro prodot-to lo spettacolo ripugnante delle retribuzionispropositate di troppi managers.

Il lavoro che è la fonte più autentica dellaprosperità delle imprese è stato posto in unaposizione di netta subordinazione rispetto agliobiettivi degli azionisti.

Questa cesura tra capitale e lavoro è visibil-mente negativa per la prosperità di lungo ter-mine delle imprese e dell’economia. Correinoltre di pari passo con una tendenza allaeccessiva finanziarizzazione dell’economiache non è per nulla salutare. Un avvicinamen-to tra le due componenti (capitale e lavoro)risulterebbe perciò benefico non solo in termi-ni sociali ma anche economici.

Che vantaggi porta all’economia unaumento dei salari reali?

Il ricupero dei livelli retributivi eserciterebbeulteriori ricadute favorevoli. La domanda dibeni e prodotti, che è una delle componenti piùdecisive per l’andamento dell’economia, nerisulterebbe incentivata. I rami e le professioniche offrono livelli salariali particolarmentebassi diventerebbero più attrattivi per unamanodopera più qualificata.

Le difficoltà nelle quali versano numerosepersone e famiglie inoltre generano un incre-mento delle prestazioni sociali erogate dalloStato. Sussidi per l’assicurazione malattia,

assegni integrativi per i figli e assegni di primainfanzia, prestazioni dell’assistenza socialeriflettono almeno in parte le inadeguatezze dinatura salariale dei beneficiari.

L’economia scarica cioè sullo Stato e indiret-tamente sulla collettività una lacuna retributi-va, che dovrebbe invece concorrere a supera-re. Retribuzioni più elevate consentirebberoperciò di attenuare anche la spesa sociale.

Come si inserisce l’OCST in questodibattito?

L’OCST ha elaborato delle linee guidad’azione (ndr: presentate in queste pagine. Ildocumento completo è disponibile sul sitowww.ocst.com) che orientino l’azione rivendi-cativa del sindacato.

La consapevolezza di muoversi su un terre-no particolarmente variegato e complessorende però anche percepibile la necessità difare avanzare e maturare ulteriori analisi econfronti. Questo testo va perciò inteso qualedocumento iniziale da correggere, completaree affinare. Come tale viene consegnato aldibattito interno all’OCST.

È indispensabile inoltre che gli obiettivi sala-riali confluiscano in una politica complessiva atutela di redditi confacenti. Gli odierni muta-menti del mondo del lavoro accentuano i diva-ri e le disparità nell’accesso e nella ripartizionedella ricchezza.

Gli obiettivi di natura retributiva devono per-ciò potere confluire in una più complessivaazione a tutela dei redditi e di una equa ridistri-buzione della ricchezza.

In questo ambito, un’attenzione particolareva rivolta alla famiglia, che deve potere bene-ficiare di sostegni volti a garantire un tenore divita adeguato. È parimenti sul campo dellaconciliazione tra lavoro e famiglia che vannoacquisiti nuovi traguardi favorevoli al conse-guimento di un reddito decoroso senza com-promettere l’assolvimento dei compiti familiari.

Mettiamo a vostra disposizione le nostre sedi e ilnostro personale qualificato per garantirvi ottimi ser-vizi in diversi campi:

Tutela dei lavoratoriL’OCST fornisce gratuitamente agli affiliati assistenza giuridica elegale in materia di diritto del lavoro, previdenza, assicurazionisociali e contratti di locazione

Assistenza agli associatiLa Consulenza assicurativa dell’OCST (CAST), forte di unadecennale esperienza nella gestione dell’assicurazione malat-tia offre oltre alla consulenza nella scelta della soluzione assicu-rativa più adeguata anche la mediazione nei confronti dellecompagnie di assicurazione.I professionisti del sindacato sono a vostra disposizione ancheper aiutarvi nella compilazione della dichiarazione dei redditi

Indennità in caso di perdita di lavoroLa Cassa Disoccupazione Cristiano Sociale è la prima in Ticino perrappresentatività.

FormazioneDiversi tipi di formazione disponibili presso il Centro FormazioneProfessionale (CFP) dell’OCST:Aggiornamento e perfezionamento professionaleCorsi di lingue e informatica

Sostegno alla terza età e agli invalidiL’Associazione Anziani Pensionati Invalidi (AAPI) dell’OCST offreassistenza gratuita nei diversi ambiti delle pratiche amministra-tive e legali inerenti la condizione delle persone anziane, com-batte contro la loro emarginazione, creando occasioni disocializzazione per distoglierle dalla solitudine.

Servizi alle famigliePresso i nostri centri di vacanza organizziamo le colonie estiveper far vivere ai vostri figli un’esperienza unica, a prezzi modici

Per difendere i tuoi diritti aderisci all’OCST!L’OCST è firmataria dei contratti collettivi di lavoro in tutte le categorie professionali

SINDACATO SALARI

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11 settembre 200816

Pronti a ripartire con entusiasmoClaudio Franscella

Dopo la pausa esti-va e dopo il suc-cesso ottenuto dai

soggiorni AAPI di Cervia,Prato Leventina e IgeaMarina (che si sta per con-cludere) siamo pronti aripartire con rinnovatoentusiasmo verso unautunno carico di appuntamenti.

È iniziato ieri, con alcune lievi modi-fiche, il secondo ciclo di «Evergreen»,trasmissione radiofonica su radioFiume Ticino, curata dalla nostraAssociazione e dedicata alla terzaetà. Una trasmissione che, ora, andràin onda ogni mercoledì dopo il radio-

giornale delle 18.30, conreplica alla domenica mat-tina alle ore 8.00 (frequen-ze, vedi sotto) e potràessere riascoltata in qual-siasi momento sul sito webwww.radioticino.com.

Fra pochi giorni inizie-ranno i nostri corsi diinformatica per la terzaetà, che hanno visto ben

40 associati iscritti. Un successo!Durante il mese di ottobre inaugure-

remo poi il nostro nuovo sito«www.aapi.ch» e contemporanea-mente saremo presenti, quale unicaassociazione anziani ticinese, sul sitonazionale dedicato agli inter-nauti della generazione 50+«SeniorWeb.ch».

Fra poco verrà poi distribui-ta una brochure moderna dipresentazione della nostraAssociazione con una tiraturadi 10mila copie.

Durante il mese di novem-bre si terrà il soggiorno terma-le ad Abano che, ad oggi,vede già 30 iscrizioni.

Come consuetudine, primadi Natale, verrà poi stampatoe distribuito a tutti i nostri sociil Vademecum, che quest’an-no è dedicato ai rapporti tra

l’anziano e la musica. Nell’anno del loro 25esimo anche

tutte le sezioni regionali AAPI stannopreparando una serie di appuntamen-ti che costituiscono un privilegiatoambito di incontri e amicizie.

Grazie quindi a tutti i responsabili ea tutti i volontari che permettonoall’AAPI di lavorare con successo esoddisfazione a favore di tutte quellepersone che, raggiunta l’età del pen-sionamento, vogliono rimanere attivee partecipi della vita sociale.

*Segretario cantonale AAPI

AAPI ETÀ D’ARGENTOa cura dell’Associazione Anziani Pensionat i Inval idi

Dopo la pausa estiva, da mer-coledì 10 settembre, ripren-derà su Radio Fiume Ticino

il secondo e rinnovato ciclo dellatrasmissione EVERGREEN; un pro-gramma dedicato al mondo dellaTerza età, curato dall’AAPI e con-dotto dal segretario cantonaleClaudio Franscella.

«Evergreen» va in onda ogni mer-coledì tra le 18.50 e le 19, dopo ilRegionale delle 18.30, con replica ladomenica dalle 8.00.

FrequenzeBellinzona, Blenio,

Leventina e Riviera90.6

Locarno e Vallemaggia 100.5 e 107.1

Grigioni italiano 93.0

Luganese 100.0

� L’AAPI SU RADIO FIUME TICINO

È ripresa la seconda serie di trasmissioni

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11 settembre 2008 17

AAPI ETÀ D’ARGENTOa cura dell’Associazione Anziani Pensionat i Inval idi

Flavio Ercolani

Nell’arco di poco più di duemesi sono stati pubblicati duestudi circa le condizioni eco-

nomiche della popolazione svizzera.Il primo, presentato il 10 aprile scor-

so e commissionato dall’Ufficio fede-rale delle assicurazioni sociali (Ufas),che indagava «La situazione econo-mica degli attivi e dei pensionati», haanalizzato le condizioni economichedi 1,49 milioni di persone tra i 25 e i 99anni d’età residenti in Svizzera nel-l’anno 2003.

Il secondo, apparso il 24 giugno2008 ed elaborato direttamentedall’Ufficio federale di statistica (Ust),analizza la «Situazione economica esociale della popolazione, budgetdelle economie domestiche 2006».

Di per sè i due studi non possonoessere paragonati fra di loro poichépartono da presupposti completamen-te diversi e inoltre con dati parziali.

Nel primo studio (Ufas) si utilizzanodati che risalgono al 2003 e relativi acinque soli cantoni svizzeri per poiproiettarli sull’intera popolazione,mentre nel secondo (Ust) sono statiutilizzati dati del 2006, quindi piùattendibili e con indicatori chiave ade-guati alle nuove definizioni interna-zionali.

Completata questa breve presenta-zione, passiamo ad analizzare e con-frontare – fino dove è possibile – i datiche si ricavano dagli studi.

Nel primo studio (Ufas) si legge: «Lostudio conferma che nel complesso inSvizzera i pensionati, rispetto al restodella popolazione, sono piuttostoagiati.

Soltanto pochi di loro vivono inpovertà. Il sistema dei tre pilastri fun-ziona dunque bene. (…) oltre alle pre-stazioni di vecchiaia delle assicura-zioni sociali un terzo delle persone trai 65 e i 69 anni consegue ancora unreddito da lavoro (circa fr. 10'000annui). (…) Infine, quasi un quinto

delle coppie in pensione dispone diuna sostanza lorda superiore al milio-ne di franchi».

La situazione sembra idilliaca, buco-lica, in fondo quasi da paradiso terre-stre!

Lo studio divide i «nuovi» pensiona-ti (fra i 65 e i 69 anni) in alcune cate-gorie. Coloro che:� dispongono soltanto del 1° pilastro:2,5 per cento;� dispongono del 1° pilastro e rispar-mi inferiori a fr. 10'000: 3,9 per cento;� dispongono dell’AVS e di una rendi-ta 2° e 3° pilastro: 59,8 per cento;� dispongono dell’AVS, del 2° e 3°pilastro e di un reddito professionale:32,1 per cento;� hanno una sostanza superiore almilione (sostanza lorda): 15 per cento

Le prime due categorie corrispondo-no ai: «pochi di loro che vivono inpovertà» (6,4 per cento).

Nel secondo studio (Ust) invece sianalizzano le entrate delle economiedomestiche e si evidenzia che, con ilreddito disponibile medio che ammon-tava a Fr. 5’970, il risparmio – dedottetutte le spese – assommava a circaFr. 560.

I redditi delle famiglie provengonoper la maggior parte dal lavoro, 74 percento, e dalle prestazioni sociali, 20per cento, mentre tra le spese le vociprincipali sono le imposte, 12 percento, gli oneri assicurativi e sociali,10 per cento, e i premi dell’assicura-zione malattia obbligatoria, 6 percento. Le altre spese sono: affitto edenergia, trasporti, svago, tempo libe-ro e cultura, alimentari e alberghi eristoranti.

Molte economie domestiche hannoperò un reddito lordo inferiore a fr.4’400 mensili e incontrano grandi diffi-coltà a mettere qualche centesimo daparte. Spesso in questi casi si spendedi più di quanto si dispone, si pensiper esempio al fatto che ben il 57 percento di economie domestiche di pen-sionati finanzia parte del budget attin-

gendo al proprio capitale.La diversa distribuzione del budget

da destinare alle spese nel caso dellefamiglie di ultrasessantacinquennimostra che il loro reddito è notevol-mente più modesto. La quota di spesaper l’abitazione è il 21 per cento delreddito lordo, mentre balza all’occhioche per l’acquisto di generi alimentariviene impegnato fino al 9,4 per centodel reddito.

Lo studio Ust evidenzia inoltre che«Nel 2006, il 58 per cento dell’insiemedelle economie domestiche avevanoun reddito disponibile inferiore al valo-re medio qui presentato».

Nel primo studio, i cui dati sono,come abbiamo evidenziato, poco rea-listici, si conclude con la proposta, peruna futura revisione dell’Avs, di:«tener conto non soltanto dell’evolu-zione demografica, ma anche dellaripartizione delle risorse tra le genera-zioni. Se soltanto le persone profes-sionalmente attive saranno chiamatea garantire le rendite, per effetto delmeccanismo di solidarietà anche lecategorie economicamente più debolidovranno sostenere un onere finan-ziario. Un contributo di solidarietà daparte dei pensionati permetterebbe ditenere equamente conto della situa-zione. Questa nuova solidarietà, daicontorni ancora sfuocati, si aggiunge-rebbe, completandola, alla solidarietàintergenerazionale su cui resta fonda-to il primo pilastro».

Questo tentativo di ridurre le presta-zioni ai pensionati a favore delle cate-gorie più giovanili è un ritornello cheabbiamo già sentito in altre occasioni(vedi premi casse malati).

Il secondo studio – a nostro parerepiù realistico – dice che le personeoltre i 65 anni (i pensionati) non sonotutti o quasi…milionari, ma hanno dif-ficoltà finanziarie notevoli. Prova nesia il fatto che mensilmente devonointaccare il capitale. E chi il capitalenon ce l’ha?

� STUDI STATISTICI A CONFRONTO SULLE CONDIZIONI ECONOMICHE DEGLI ANZIANI

Un infondato attacco alla solidarietà intergenerazionale

...segue a pag. 19

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11 settembre 200818

RICERCHE DI COLLABORATORI◆ venditore Cassa Malati, ottime provvigioni,ambiente giovane e dinamico. Ambosessi,disponibilità immediata, Ch o permesso. C.V. a:[email protected] o tel. 0762437380.◆ tecnico edile ST e/o Architetto in qualitàdi responsabile tecnico secondo LEPIC qualecollaboratore esterno e/o a tempo parziale,per impresa costruzioni nel Mendrisiotto.Esperienza minima di 3 anni all’interno diimpresa edile. Tel. 091 6460955.◆ collaboratrice domestica per pulizie,aiuto domestico e baby sitter. ZonaMendrisiotto. Tel. 079 2445167.◆marmista fresatore, lucidatore, sabbiatoreper laboratori a Peccia. Info: arch. GermanoMattei, tel. 091 7551221; fax 091 7551289. ◆ posatore esperto di marmi, ditta delLuganese. Tel. 076 2319575.◆ scalpellino per lavori a mano (regolatura amano, punta ecc.) Posto di lavoro Arvigo.Solo con requisiti indicati. Tel. 091 8272442.◆ gessatore, OCST Bellinzona, tel. 0918214151, sig. Mellace.◆ brave cucitrici su macchine industriali conesperienza su lineari e su tagliacuci/overlock.max. 42 anni, automunite. Tel. 091 6835479Cruna SA, via Milano 1, 6830 Chiasso.◆ cucitrici e stiratrici. Consitex S.A., viaLaveggio 16, Mendrisio. Fax 091 6414143,tel. 091 6414472. [email protected]

Per le posizioni seguenti curriculum a: [email protected] Tel: 091 6956757.◆ operatore telefonico, ottima conoscenzaparlata lingua italiana, spagnola e/o portogheseper azienda nel Mendrisiotto. Possibilità di lavo-ro part time; ◆ baby sitter con esperienza eprovata affidabilità per famiglia nel Luganese.Impiego part time nei pomeriggi; ◆governantecon referenze, per famiglia nel Luganese, gior-nata intera; ◆operaia, massimo 38 anni, a gior-nata, per industria nel Mendrisiotto, indispensa-bile esperienza ◆operaio stampatore manu-tentore con conoscenze di base di elettromec-canica per industria nel Mendrisiotto; ◆ impie-gate di vendita per negozio accessori moda ebenessere, giovani, brillanti, motivate. ZonaSopraceneri.

Foglio Ufficiale N. 69 del 26 agosto◆ cuoco in dietetica, CH o domicilio, attesta-to federale, specializzazione in dieta, espe-rienza, buone conoscenze PC. Casa peranziani Cà Rezzonico, via A. O. Torricelli 30,6900 Lugano, scadenza: 20 settembre.F.U. n. 70 del 29 agosto◆ operaio comunale. Requisiti: CH, attesta-to scuola professionale ramo artigianato,licenza di condurre tipo B. Scadenza: 19 set-tembre. Offerte: Municipio Faido, entro il 19.9. ◆ infermiera/e servizio prevenzione infezioni emedicina del personale. Ospedale regionale diLugano, Servizio Risorse Umane, v. Tesserete46, 6903 Lugano. Scadenza: 26.9. F.U. N. 72 del 5 settembre◆capo/a tecnico comunale MunicipioBalerna. Ch, diploma ingegneria civile o archi-tetto; ◆responsabile cure per centro anzianiBalerna. Ch, diploma infermiere/a con ricono-scimento CRS. Candidature: Cancelleria

comunale Balerna, precisando la posizione,scadenza: 29 settembre.◆ cuoco/a con attestato fine tirocinio. Istitutisociali comune Chiasso. Scadenza: 19.9.◆ apprendista commercio municipioCademario. Tel. 091 6052418; fax0916046416; [email protected]. Scadenza:19 settembre.◆ operaio servizi esterni, Ch, max. 30 anni; ◆tecnico, Ch, diploma ingegnere civileSTS/SUP o equivalente, max. 40 anni.Cancelleria comunale Montagnola. Scadenza:26 settembre ore 11.

OFFERTE DI COLLABORAZIONE◆impiegata, 43enne, G, esperienza, lingueI,E,F, zona Luganese. Tel. +39 3313021818.◆ingegnere tecnica automobile, CH,34enne, esperienza c/o importatore auto nellaSvizzera tedesca. Lingue nazionali + inglese.Tel. 079 7894734 (disponibile dal 1° ottobre).◆barista, esperienza pluriennale, zonaLuganese. Tel. +39 3356175873.◆ panettiere, tel. +39 333 1744220.◆ giardinaggio, magazziniere, lavapiatti.Tel. 076 4630238.◆ giovane impiegata e aiuto contabile,senza esperienza, lingue Sp/I/E. Tel. 0795792658.◆commesso, fattorino, autista per privati oaziende con esperienza. Massima disponibili-tà, zona Luganese. Tel. 079 6967615.◆esperienza decennale settore sicurezza-scorte e tutele, 41enne, massima serietà.Tel. +393408274826; [email protected]◆contabile o aiuto contabile, 20enne diplo-mata in ragioneria. Tel. +39 3496503945.◆operatrice turistica, ev. operaia, zonaSottoceneri. Tel. +39 333 2449901.◆meccanico auto, [email protected]◆operaia settore orologi o elettronica, pos-sibilmente a turni, esperta posa quadranti,controllo e rhabillage. Tel. + 339 7543976.◆collaboratrice domestica, baby sitter,assistenza anziani. Tel. +39338 2061442. ◆ giovane camionista, patente C. Tel. +393488168633.◆ operaio metalmeccanico,burattatricezona Stabio/Mendrisio. Tel. +393205595207.◆impiegata amministrativa e aiuto contabile30enne, permesso G,(50-60%) zona Mendri-siotto. Tel. +393383170731; [email protected]◆ cuoco dipl. o aiuto cuoco, 22.enne permense scolastiche. Tel. 079 2937549.◆ingegnere ambientale, buone conoscenzeinformatiche Software specifici campo idrauli-co, buon inglese. Tel. +39 3381811956.◆operaio 32.enne specializzato costruzio-ni metalliche o metalmeccanica. ZonaSottoceneri. Tel. 091 9930106 Francesco.◆ manovale, aiuto muratore, imbianchino,con esperienza, zona Luganese. Tel. 0763033276; [email protected]◆coll. domestica, signora esperta stiro epulizie, referenze. Tel. +39 3349161635.◆ lavoro in mense, esperta, ev. part time,Luganese e Mendrisiotto. Tel.+390332331941.◆venditore qualificato esperto, zonaSottoceneri, ev. part-time. Lingue nazionali +inglese, informatica. Tel. 0793788544.◆impiegata 1/2 giornata, ragazza esperienzadecennale. Tel. +393290757601 pomeriggio.◆ operaio generico, tel. +39 3394055289,+39 3286176195 Daniel.◆ signora 40enne, madre lingua russo, tradu-zioni italiano-russo e viceversa. Tel.

0796839178.◆ elettricista impianti civili, ragazzo serio evolenteroso, zona Mendrisiotto. Tel.0786970372.◆ barista, cameriera ev. operaia, zonaSottoceneri. Tel. +39 3474195819.◆impiegato tecnico, esperto, “MicrosoftCertified Professional”. Tel. 079 4638228.◆ esperto protezioni e scorte, massimadiscrezione. Tel. +39 3409270703.◆ muratore specializzato, zonaMendrisiotto. [email protected]◆ fabbro, 23enne, con esperienza, zonaSottoceneri. Tel. +39031211645.◆ parrucchiera diplomata con esperienza,tel. 091 6063712.◆addetto informatico specializzato venditae riparazione, installazioni piccole reti LAN -internet PSTN e ADSL. Tel. +39 332335709.◆custode,cuoco o aiuto cuoco esperto eaffidabile, zona Luganese. Tel. 076 5703292.◆ impiegato logistica, responsabilemagazzino, esperto. Tel. +393339299651;+390331402350.◆ cuoco diplomato ev. aiuto cuoco, 22.enne,in mense scolastiche o case anziani. Tel.+393460056526.◆ autista esperto, patente C, francesebuono, zona Sottoceneri. Tel. 079 6174157.◆ aiuto domestico, esperta, 2 volte a setti-mana, zona Mendrisiotto. Tel.0764019886.◆operaio, aiutante sala, aiutante cucina,permesso. Tel. +39-3464918451.◆ piastrellista esperto, zona Sottoceneri. Tel.+39 3395626893.◆ coll. domestica, assistenza anziani, ev.notti, o altri lavori, zona Luganese. Tel.+39034461317◆ venditrice o cameriera, part-time, permes-so G, Word-Excel. Tel. +39 3470345531.◆ fabbro, con esperienza. Tel. +393345081673 o +39 3460168150.◆ laureata in lavoro sociale, esperienze ramosociale e sanitario. Tel. 076 4885189; [email protected]◆ giovane impiegato, spagnolo linguamadre, ottimo I. Tel. 076 3401503; [email protected]◆ perito tessile, 35enne, esperto gestioneordini, personale, clienti, magazzino, ev. altrisettori. Tel. +39 3315439396 (ore pasti).◆ operaio, autista, magazziniere, esperto,patente B e mulettista, zona Mendrisiotto. Tel.+39 3492119536, +39332471812.◆ studentessa universitaria per lavoro part-time, cameriera, barista, commessa, impie-gata. Tel.078 7283676.◆ cuoco esperto, preferibilmente in mense.Tel. 091 9662785, 078 7222842.◆impiegata o commessa, part-time, G,Lingue: I, F, Ing., esperta. Tel. +390332486078.◆ geometra, esperto, 36enne, massima fles-sibilità. Tel. +39031988028; +393407902051.◆infermiera dipl.CRS, esperta, aiuto domicilia-re anziani, o in istituti privati, zona Luganese.Tel. 0786946808; [email protected]◆ tirocinio come pittore, 18enne. Tel. 0764287441.◆ assistente cura, OSS e aiuto anziani,esperienza, referenze. Tel. 076 5013012.◆ apprendistato impiegata di commercio,ragazza 20enne italiana. Tel. 079 8324508. ◆ tecnica gestione aziendale, pref. part-time. Tel. +39 3486628178. ◆traduzioni in lingua tedesca (madrelingua)da italiano, inglese, francese e spagnolo. Tel.0919947847.

ANNUNCI DI LAVOROInternet: www.ocst.com

LAVORO OPPORTUNITÀ

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11 settembre 2008 19

AAPI ETÀ D’ARGENTOa cura dell’Associazione Anziani Pensionat i Inval idi

� AGENDANon per nulla la Città di Lugano hadeciso di accordare – per il momentosi tratta solo di un Messaggio all’inten-zione del Consiglio Comunale cittadi-no – la «13a mensilità» a coloro chepercepiscono una rendita AVS e sonodomiciliati da almeno 20 anni aLugano. Secondo i servizi finanziaridell’Esecutivo circa 2’000 economiedomestiche potranno beneficiare diquesto aiuto. E quanti sarebberosenza la limitazione dei 20 anni didomicilio?

Queste sono le domande che lo stu-dio Ufas non pone; è bucolico lo sce-nario con «solo il 6,4 per cento deipensionati che vivono in povertà»,che tra l’altro, anche fossero cosìpochi, hanno diritto a vivere, per moti-vi di solidarietà tanto cara all’Ufas,con dignità.

Varrebbe forse la pena che il nostroCantone svolgesse un proprio studioper conoscere la reale situazione eco-nomica degli anziani in Ticino.

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Locarno� Giovedì 2 ottobre, ore 12, presso ilRistorante Stella d'Italia, consuetoPranzo in comune, iscrizioni da subito.Tel. 091 7513052.� Giovedì 16 ottobre, ore 15, alRistorante Stella d'Italia, Castagnata,(manifestazione gratuita). Per ragioniorganizzative iscriversi da subito. Tel.091 7513052.

Mendrisio� Gita turistica culturale in val di Blenio,giovedì 18 settembre, con visite guidatealle chiese S. Martino di Malvaglia, XIIIsec., chiesa di Negrentino XI sec. Pranzoall’albergo Arcobaleno di Olivone. Nelpomeriggio visita al Museo Etnografico

nella Casa Landfogti di Lottigna e allamostra “L’Orso Bruno” sul cioccolato ecioccolattieri bleniesi. Costo fr. 60 tuttocompreso, da versare sul torpedone.Iscrizioni: tel. 091 6405111, entro l’11 set-tembre, segnalando da dove si parte.Posti 48.

Tre Valli�Gita culturale ricreativa a Stabio, marte-dì 16 settembre. Visita al vignetoMontalbano e al museo Civiltà Contadina.Pranzo presso l’azienda. Costo fr. 50, nonsoci 65. Iscrizioni: tel. 091 8730120, entroil 12 settembre. Posti 50.

Felicitazioni

La grande fami-glia dell’AAPI si feli-cita con donSandro Vitalini perla recente onorifi-cenza ricevuta dalPapa. È stato nomi-nato cappellano diSua Santità con il titolo di Monsignore.

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11 settembre 200820

Il 1908 fu per l’immigrazione italiana inSvizzera un anno terribile a causa dei moltiincidenti, anche mortali, che colpirono ilavoratori, in quel periodo addetti soprat-tutto alla costruzione delle ferrovie. Il piùgrave fu certamente quello che il 24 luglio1908 costò la vita a 25 operai che lavorava-no allo scavo della galleria del Lötschberg.Durante la giornata commemorativa del 7settembre 2008, Anna Rüdeberg Pompei,Consigliere CGIE, a nome del ComitatoOrganizzatore per la Commemorazione, halanciato un severo monito “affinché ladignità e la tutela dei lavoratori, in partico-lare dei migranti impiegati nei lavori piùpesanti e pericolosi, siano sempre mag-giormente garantite” .

La commemorazione della sciagura del24 luglio 1908 è stata anche un'occasio-ne per ritornare col pensiero a quanto

abbia significato per la Svizzera il lavoro italia-no e un invito a tramandare alle nuove gene-razioni una storia in parte dimenticata mareale, sollecitando non solo i giovani di origineitaliana, ma anche tutti i giovani che vivono inSvizzera, a cogliere i molteplici risvolti dellastoria migratoria, dai più umili ai più eroici.

“Per la Svizzera, gli italiani hanno contribui-to ad aprire le “porte per l’Europa”, ha ricorda-to Kurt Regotz, Presidente del Syna. Neglianni delle grandi costruzioni ferroviarie, “lecondizioni di vita e di lavoro erano pesanti erischiose e gli infortuni erano all’ordine delgiorno”. Furono predisposti degli ospedali aGoppenstein, portale sud della galleria delLötschberg ed al portale nord, a Kandersteg,per poter ospitare fino a 40 pazienti. Nelle duestrutture furono curati, durante il periodo dicostruzione della galleria, 4660 infortuni, con-siderando solo quelli che causarono un’inca-pacità lavorativa di almeno 6 giorni. Regotz siè rivolto, con le sue parole, in particolar modoai giovani, ribadendo loro che ancora oggimolti lavoratori sono sottoposti a condizioni dilavoro pesanti e gravose, anche se la situa-zione è notevolmente migliorata rispetto aitempi dei grandi trafori alpini.

I trafori alpini e la manodopera italiana

La grande rete ferroviaria svizzera, costruitaa cavallo tra il XIX e il XX secolo, oltre cheper i grandi ideatori italiani che hanno avuto unpeso determinante nella sua pianificazione esviluppo, parla italiano anche per la schiera di

lavoratori che hanno, conmezzi spesso ancora primiti-vi se comparati alle tecnicheodierne, permesso il riavvici-namento tra popoli, il dialogoe l’interscambio culturale.

Per la costruzione delleferrovie in Svizzera, tra il1872, inizio della galleria delSan Gottardo ed il 1913,inaugurazione della galleriadel Lötschberg, venne reclu-tata soprattutto manodoperaitaliana. Nel 1905, su 70.000addetti alla costruzione delleferrovie e delle strade, ben45.321 erano italiani. Glisvizzeri erano poco più di20.000, i tedeschi meno di2.000, gli austriaci poco piùdi 1.300, i francesi pochecentinaia.

Le grandi linee di comuni-cazione nord-sud, quella delGottardo e del Sempione,erano già in esercizio quan-do il Canton Berna decise dicollegarsi con il Vallese econ la linea del Sempionetramite una lunga galleriaattraverso il Lötschberg. Ilprogetto ferroviario venneelaborato dai migliori ingegneri e approvato daesperti internazionali. La Compagnia proprie-taria non diede seguito alle richieste di ulterio-ri accertamenti geologici, proposti soprattuttoin corrispondenza della vallata del fiumeKander. Il 24 luglio 1908, l’esplosione di unamina posizionata per proseguire con gli scavi efar saltare uno strato di roccia, liberò un’im-mensa massa di acqua, fango e detriti cheinvase la galleria. Per i 25 minatori, tutti italianie prevalentemente del sud, non ci fu scampo ela montagna restituì solo un corpo. Un cipponel cimitero di Kandersteg ricorda le vittime diquesta catastrofe, sotto i nomi di questi eroidel lavoro si legge: “Frangar non Flectar”, mispezzo ma non mi piego, in sintonia con lo spi-rito che caratterizza gli Italiani all’estero.

Immagini e parole che toccano la mente edil cuore

La mostra itinerante a cura di SusanneUlrich accompagna la commemorazione dellevittime della tragedia del Lötschberg. Anche ilvolume che narra di questa epopea, le foto e

le raffigurazioni, colpiscono la mente e ilcuore. Sono raffigurati volti di uomini spessoabbruttiti dal lavoro, ma anche sognatori di unmondo diverso; ingegneri che non temono dimischiarsi con gli operai, e che percepisconola necessità di migliorarne le condizioni dilavoro. In mezzo a questo “mondo di uomini”,come è quello dei grandi cantieri ferroviari, tro-viamo molte donne che tentano di dare untocco di speranza in mezzo a gente che vive“senza sapere perché vive, lavora, soffre”,come riporta un testimone. Il volume a curadi Tindaro Gitani e Padre Graziano G. Tassellooffre un quadro completo dell’epopea dei trafo-ri alpini, con i suoi chiaroscuri, come del restoè la storia dell’emigrazione. “Un quadro in cuinon si parla solo di conquiste, ma anche di fati-ca e di lavoro. È la rivincita, seppure tardiva,dell’emigrazione”, così Anna RüedebergPompei.

Alle vittime il nostro ricordo, ma anche lanostra gratitudine.Se la Svizzera è tutto quelloche è oggi, lo si deve anche ai tanti emigratiitaliani deceduti al Lötschberg e in molti altricantieri e sepolti in territorio elvetico o italiano.

Pagina a cura di Angela M. Carlucci

Commemorazione del Centenariodella Tragedia del Lötschberg

�� IN MEMORIA DEI 25 MINATORI ITALIANI

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11 settembre 2008 21

Pagina a cura di Rogerio Sampaio

Curso de formação para trabalhadoresportugueses e espanhóis

Curso de alemãopara terceiraidade no ENAIP

Como habitualmente estão abertasinscrições para cursos de formaçãoem Portugal e Espanha para trabalha-

dores não qualificados, com experiência pro-fissional nos estaleiros de construção naSuiça.

Os cursos terão lugar do dia 5 de Janeiro2008 até 27 de Fevereiro de 2009 . As inscri-ções estão abertas até o dia 14 de Novembrode 2009.

Os interessados podem levantar os formulá-rios nos secretariados do sindicato Syna dasua região ou na Firma, preencher e entregarna sua Firma, para que a entidade patronalpossa autorizar. Devem incluir os endereçoscompletos da Suiça e de Portugal ouEspanha, assim como, o respectivo telefone,para posterior contacto e envio da carta dechamada.

Após à frequência do curso de formação, otrabalhador compromete-se a trabalhar para aempresa que lhe enviou para o curso, esta lheassegurará um contrato de trabalho para oano 2009. As condições contratuais para

2009, deverão ser acordadas entre o trabalha-dor e a empresa empregadora.

Estes cursos permitem ao trabalhadoraprender na sua própria língua as técnicas detrabalho praticadas nos estaleiros suíços.Além da obtenção de um certificado profissio-nal, terá direito a um aumento de categoriaprofissional. Os cursos são financiados pelofundo paritário, os trabalhadores auferiramuma indemnização salarial conforme está defi-nido no regulamento.

Construção civil magnifico noprimeiro semestre 2008

Aconstrução civil está no “Boom” neste 6primeiros meses do ano. O trabalho naconstrução aumentou 3,2%, correspon-

dendo a 8.bilhões de francos suícos. Na con-strução de casa o valor é de 4,1% correspon-dendo 1, 6 milhões de francos, uma subidaconsiderada pelos empresários construtorescomo muito positiva.

Quer aperfeiçoar o alemão, para sermais autónomo e competente na vidaquotidiana, inserindo a aprendizagem

da língua na prática diária?

Quer juntamente com outras pessoasestrangeiras da mesma idade, que vivem hámuito na Suiça aprender o alemão?

Nunca é tarde!Oferecemos-lhe um programa estudado e

adaptado a sua exigência. A estruturação daslições ter-se-á em conta todos os aspectosdecorrentes a autonomia da pessoa.

Também o ritmo, a metodologia, a didácticae o próprio ambiente da lição é tratado de talmodo que, que cada um se sente no seu meio.

Na pausa, bebendo um café e snack ofere-cido pelas entidades, poderá conhecer outraspessoas provenientes de todas as partes domundo.

Duração: 09.09.08 até 18.12.08

As inscrições estão já abertas

Horário:Terças e quintas-feiras das 14:10- 17.2 vezes 3 lições

Peço: Fr. 250.- por semestreMaterial didáctico incluído

Livro: Base - intermédio(A1-B1 segundo indicações Europeus)

Atestado: Atestado de frequência ENAIP

Outras actividades: Encontro com os orado-res, excursões, intercambio cultural com suí-ços da mesma idade.

Local: CSF ENAIP Zurique (perto da estação de Tram Stauffacher)

Inscrição: Através do impresso próprioVálida por 1 ano.

Informação: 043 322 10 80E-mail: [email protected]; [email protected]

Importante:Sócios do Syna têm 50% de desconto

A cidade de Zurique, projecto para inte-gração de estrangeiro em colaboraçãocom ENAIP, lançou uma campanha

para curso de alemão para a terceira idade.Esse curso é adaptado a necessidade indivi-dual de cada participante. Nunca é tarde paraaprender, por isso aproveite e aperfeiçoe oalemão. Os sócios do Syna têm 50% dedesconto.

Curso de alemão para terceiraidade

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11 settembre 200822

L’Ufficio federale della migrazione ènato il 1° gennaio 2005 dalla riunionedell’Ufficio federale dei rifugiati (UFR)

e dell’Ufficio federale dell’immigrazione, del-l’integrazione e dell’emigrazione (IMES). Essoesamina, in cooperazione con i Cantoni, sesono soddisfatte le condizioni per entrare,risiedere e lavorare in Svizzera e decide a chigarantire protezione dalla persecuzione.L’ufficio assicura il coordinamento delle attivitàintegrative a livello federale, cantonale ecomunale. Esso è inoltre l’organo federalecompetente in materia di naturalizzazione.L’ufficio esplica un ruolo consultivo presso i cit-tadini svizzeri desiderosi di stabilirsi all’estero.In tutte le questioni della politica migratoria èpromosso attivamente il dialogo internazionalecon i Paesi d’origine, di transito e di destina-zione nonché con le organizzazioni internazio-nali.

IntegrazioneIl Consiglio federale considera l'integrazione

delle persone straniere quale presupposto peruna politica migratoria coronata di successo.L’integrazione non è altro che la realizzazionedelle pari opportunità e della partecipazione: lepersone straniere che dimorano regolarmentee durevolmente in Svizzera devono beneficia-re di pari opportunità per quel che concernel’accesso alla vita economica e sociale dellaSvizzera.

L'integrazione è un processo reciproco checoinvolge sia la popolazione svizzera che lapopolazione straniera. L'integrazione presup-pone anzitutto l’apertura da parte della popola-zione svizzera, improntata da uno spirito diapprezzamento. Le persone immigrate sonotenute a fare il possibile per integrarsi e aosservare le nostre regole e le nostre leggi.L’integrazione degli stranieri mira alla convi-venza di tutte le componenti della popolazionesulla base dei valori sanciti dalla Costituzionefederale nonché sulla base del rispetto reci-proco e della tolleranza.

Si può parlare d’integrazione riuscita qualo-ra gli stranieri in Svizzera denotino, nei diversisettori dell’integrazione, dati statistici parago-nabili a quelli di cittadini svizzeri in situazioni divita simili dal profilo dell’età, del sesso, dellaposizione sociale ed economica, della situa-zione familiare e della formazione professiona-le. Sinora, rispetto ad altri Stati e se si consi-dera il numero relativamente elevato di stra-nieri in Svizzera, si può dire che la popolazio-ne straniera in Svizzera è ben integrata.

L’integrazione quale compito del Consigliofederale

Nelle sessioni primaverile ed estiva, leCamere federali hanno incaricato il Consigliofederale di vagliare una legge quadro sull’inte-grazione degli stranieri nonché di elaborare unpiano d’azione relativo all’integrazione.

Il mandato di verifica relativo a una leggequadro deriva da una mozione del consigliereagli Stati Schiesser. Questi ha evocato i princi-pi che devono essere alla base della leggequadro: l’integrazione è un compito centraledello Stato e della società; l’integrazione è uncompito statale e sociale di fondamentaleimportanza; è un presupposto e un elementoimportante di una politica in materia di forma-zione, società e mercato del lavoro efficace eorientata al futuro; la politica in materia di inte-grazione è attiva e si basa sul principio del“promuovere ed esigere”. Nel quadro del man-dato di verifica, il Consiglio federale vaglieràulteriori proposte scaturite da interventi parla-mentari.

Le Camere hanno inoltre approvato unamozione del Gruppo socialista, che incaricavail Consiglio federale di elaborare, in collabora-zione con i Cantoni, un piano d’azione per l’in-tegrazione degli stranieri. Il Consiglio federalesi era pronunciato contro la mozione, addu-cendo che occorreva dapprima attendere irisultati delle misure in atto.

Nuove prospettiveIl rapporto finale sul controlling dell’integra-

zione per rifugiati con permesso è il risultato diuna collaborazione fra Confederazione eCantoni che ha avuto inizio già nel 2002. Il rap-porto riunisce rilevamenti fatti fra il 2005 e il2006 in 21 Cantoni sull’integrazione professio-nale e sociale, sullo stato di salute e sull’ap-prendimento delle lingue. Esso si focalizzasulla popolazione dei rifugiati con permesso Bdi cui è responsabile la Confederazione e aprenuove prospettive per la comprensione e ilmiglioramento delle diverse situazioni rilevate,in particolare formulando raccomandazioni. ICantoni che collaborano allo studio hanno rac-colto, sull’arco di oltre un anno, 2200 rispostedi rifugiati (ma anche di assistenti sociali che sioccupano dei rifugiati) a un questionario detta-gliato sulla loro situazione personale. Oltreuna trentina di grafici elaborati in base ai datiraccolti forniscono statistiche interessanti e tal-volta curiose sui quattro temi principali esami-nati, ossia l’integrazione professionale e la for-mazione, l’integrazione sociale, lo stato disalute e l’apprendimento delle lingue. Gli ele-menti raccolti corrispondono in gran parte alpunto di vista delle persone consultate in meri-to alla loro personale situazione, e apportanonuova luce a proposito dell’integrazione dellepersone rifugiate in Svizzera. Questo studioprende in esame la popolazione dei rifugiati intre momenti diversi della loro presenza inSvizzera: in occasione della decisione positi-va, un anno più tardi e cinque anni dopo la loroentrata nel territorio svizzero. Questa distinzio-ne consente di ottenere risultati che tengonoconto di come influisca sulla popolazione deirifugiati la durata della loro presenza inSvizzera. Queste sono soltanto alcune delle

osservazioni contenute nel rapporto finale,corredate da raccomandazioni elaborate dalgruppo di lavoro comune fra l’UFM e i rappre-sentanti dei Cantoni (designati dalla CDOS). Ilcontenuto del rapporto e le raccomandazionisono stati sottoposti in precedenza ai Cantoniinteressati per informazione e approvazione.

L’integrazione professionale e la formazioneAl momento della decisione positiva, oltre il

20 per cento dei rifugiati esercita un’attivitàlavorativa. Questa percentuale diminuisce conil passare del tempo ma poi si attesta a oltre il30 per cento cinque anni dopo l’entrata inSvizzera. La dipendenza finanziaria (totale oparziale) di taluni rifugiati dall’assistenzasociale cresce sensibilmente con il passaredel tempo. I corsi di lingue e le diverse forma-zioni disponibili sono assiduamente frequenta-ti dai rifugiati, in particolare dopo l’ottenimentodello statuto di rifugiati con permesso B.

L’integrazione socialeUn pò meno di due terzi dei rifugiati intrat-

tengono regolarmente contatti con la popola-zione residente in Svizzera. Un terzo dei rifu-giati partecipa attivamente a un’associazioneo a un’organizzazione composta da personeche vivono in Svizzera da almeno cinque anni.Oltre due terzi dei rifugiati si dicono soddisfat-ti dei loro contatti con la popolazione residen-te in Svizzera.

Lo stato di saluteQuasi il 30 per cento dei rifugiati afferma di

essere colpito da una malattia più o menograve. Lo stato di salute dei rifugiati tende apeggiorare con l’aumento degli anni di presen-za in Svizzera. La valutazione degli assistentisociali e quella personale dei rifugiati sul pro-prio stato di salute divergono notevolmente.

L’apprendimento delle lingueAl momento della decisione positiva il 75 per

cento dei rifugiati possiede conoscenze lingui-stiche sufficienti per condurre una conversa-zione semplice, di questi il 38 per cento ha giàconoscenze approfondite. Il 51 per centopadroneggia le lingue in modo sufficiente perintegrarsi professionalmente. Le conoscenzelinguistiche delle donne sono generalmenteinferiori a quelle degli uomini.

Fonte: Ufficio Federale della Migrazione

INFO BALCANIPagina a cura di Slavko Bojanic

� SVIZZERA MULTIETNICA

Integrazione, un processo reciproco

OBAVJESTENJE GRADJANIMA BiH!

AMBASADA BiHORGANIZUJE

KONZULARNI DANu subotu 13. septembra

od 10:00 satiU SINDIKATU OCST

U LUGANU.

Page 23: Piastrelle, pietre naturali e artificiali, siliconature e …Translate this page · Centonze, avvocato; Rina Ceppi, segretaria generale ACT; Mauro Clerici, docente, vicedi- ... tracciato

11 settembre 2008 23GIORNALE APERTO

� LE DOMANDE DEI LETTORI

Si può lavorare e ricevere la pensione?

� VITA NOSTRA

Fedeltà all’OCSTIn questo mese di settembre diversi colleghifesteggiano significativi traguardi di fedeltàsindacale.● Dante Peverelli, vicesegretario regionale

del Mendrisiotto e responsa-bile del segretariato diChiasso, si occupa di pro-blemi sindacali da ben tren-tacinque anni. Nella sualunga carriera si è confronta-to con enormi cambiamentie ha seguito da vicino levicissitudini di numeroseaziende, trovando sempre

soluzioni a favore delle maestranze.● Filomena Pellegrinelli, inforza alla sede di Biasca,raggiunge i venticinque annidi servizio. Ha iniziato l’ap-prendistato alla Cassa mala-ti a Bodio, ha lavorato per unperiodo al segretariatoCantonale a Lugano edattualmente si occupa diCassa Disoccupazione a

Biasca. Sempre cordiale e cortese è moltoapprezzata dagli utenti che fanno capo al suoufficio. ● Paolo Locatelli, segretario regionale delSopraceneri è alla sede di Bellinzona da ben

vent’anni. Ricopre la caricadi responsabile cantonaleper il settore Edilizia e ramiaffini, ed è il delegato perquesto settore alle trattativenazionali. In questi ultimiperiodi notevole è stato ilsuo apporto e impegno nelletrattative per il rinnovo delcontratto nazionale mantelloper il settore dell’edilizia.● Matteo Gerosa, anche luifesteggia vent’anni di attivitàal segretariato di Mendrisio.Si occupa con precisione ecompetenza di Cassa disoc-cupazione, delle segreterie divarie commissioni paritetichee segue anche pratiche diassistenza e di tassazione. ● Alessandra Bindella festeggia dieci anni diservizio. Attualmente lavora nella segreteriadella sede di Lamone dove sioccupa di centralino, acco-glienza degli associati, gestio-ne pagamenti prestazioni erifusioni, archiviazione prati-che di assistenza giuridica.Cortese e competente acco-glie e indirizza i soci semprecon un sorriso.

A tutti i complimenti e gli auguri di continuare alungo a far parte dell’OCST.Auguri● a Giulio Piracini, socio AAPI del Luganese, ealla moglie Rita Ronchi, che attorniati dai lorocari, il 24 agosto hanno festeggiato il traguar-do dei quarant’anni di matrimonio.Condoglianze● al marito Guerino, fedele socio AAPI, ai figliMariangela, Adriana, Liliana e Luigi, alla nipotePaola Mauri, collega al segretariato di Lugano,ai parenti tutti, per la scomparsa della loro caracongiunta Rina Quadri-Petrini di Cureglia.● a Franco Soldini di Comano, socio segreta-riato del Luganese, e parenti tutti, per la scom-parsa del caro fratello Dario. ● a Giorgio Carrara, socio funzionari di polizia,e Luca Cambianica, socio dipendenti Stato,segr. Sopraceneri, per la morte del suoceroRenzo Pedrazzini. ● a Teodoro Bacciarini, socio segr. Locarno, efamiliari tutti, per la scomparsa del fratelloValerio.● ai familiari tutti, per la scomparsa di LibiaSulmoni, socia Sezione AAPI di Locarno.● ai soci Fabio Cajocca, dipendenti Stato, eFausto, sezione AAPI, segr. Locarno, per laprematura scomparsa del caro figlio, rispettiva-mente nipote Mario.● a Edy Berri, socio AAPI Locarno, per lamorte della cara mamma Elena.

D

R

Spettabile Redazione,compio 60 anni il prossimo mese di novem-

bre ed ho lavorato in Italia per 18 anni prima divenire in Svizzera. Ho diritto alla pensione ita-liana?

Vi ringrazio per le preziose informazioni chepotrò leggere su “Il Lavoro” e porgo distintisaluti. Franco M. – Comano

Egregio signore,abbiamo girato il suo quesito, di cui la rin-

graziamo, agli operatori del Patronato ACLI diLugano, ed ecco la risposta.

Caro signor Franco,Se Lei svolge un lavoro dipendente attual-

mente non può ricevere la pensione di anzia-nità dall’Italia a causa del divieto di cumulo invigore, tra i redditi da lavoro e la pensione, ameno che non vanti già almeno 37 anni di con-tributi in totale tra Italia e Svizzera. In questocaso però Le ricordiamo che è necessario che

Lei smetta di lavorare.A partire dal 1° gennaio 2009 le cose cam-

bieranno per l’entrata in vigore delle disposi-zioni previste dal Decreto Legge n° 112 del 25giugno 2008 in materia del famoso “divieto dicumulo” che sarà abolito. Cosa vuol dire?

Le nuove norme non prevedono più l’incom-patibilità tra redditi da lavoro dipendente epensione, quindi coloro che hanno i requisitiper la pensione di anzianità, potranno benefi-ciarne (si ricorda però la necessità della ces-sazione dell’attività lavorativa, seppur per unbreve periodo).

Riguardo ai requisiti per la pensione di anzia-nità ricordiamo che per i lavoratori dipendentifino al 30 giugno 2009 occorrono 35 anni dicontributi e 58 anni di età, mentre dal 1 luglio2009 occorrerà avere 59 anni di età e raggiun-gere la cosiddetta “quota” 95 (somma dell’etàanagrafica e degli anni di contribuzione).

Con queste nuove norme, il Governo italia-

no mira da un lato a stabilire delle regole uni-formi per le diverse categorie di pensionati(lavoratori dipendenti e autonomi) e dall’altra acombattere il lavoro nero.

Per maggiori spiegazioni, per verificareesattamente se e quando sono verificate tuttele condizioni e per inviare in Italia la domandadi pensione, tutti gli uffici del Patronato ACLIsono a disposizione. La prego di prendere unappuntamento per una consulenza gratuita.

Cordiali saluti.

Aldo Ragusa – Patronato ACLI – Luganoe-mail: [email protected]

EditoreOrganizzazione cristiano-sociale ticinese

Redazione e amministrazione Responsabile: Benedetta RigottiSegretaria di redazione: Maurizia Conti

tel. 0919211551 fax 0919242471via Balestra 19, 6900 [email protected]

StampaCorriere del Ticino SaVia Industria, 6933 MuzzanoPubblicitàPublilavoro SaglVia Balestra 19, 6900 Lugano, tel [email protected] confermata REMP41101 copie

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Consiglio esecutivo

Presidente: Romano Rossi

Vicepresidente: Bruno Ongaro

MembriCarla Albertoli, Fausto Leidi,Gianfranco Poli, Roberto Poretti,Enrico Pusterla, Meinrado Robbiani,Flavio Ugazzi

Segretario cantonale e copresidenteMeinrado Robbiani

Segretario amministrativoFausto Leidi

Vicesegretari cantonaliNando Ceruso, Renato Ricciardi

Segretari regionaliLugano Dario TettamantiMendrisio Alessandro MecattiSopraceneri Paolo LocatelliTre Valli Giancarlo Nicoli

Uffici del Patronato ACLI in Ticino:

Lugano, via S.Balestra 19, tel091.9239716

Bellinzona, via G. Motta 3, tel091.8254379

Biasca, via Pini 9, tel 091.8622332. Locarno, via A. Nessi 22 A, tel

091.7522309 (tutti i giovedì)Chiasso, Corso San Gottardo n° 48, tel

091.6900247 (solo il martedì pomeriggio).