Piano Triennale di Prevenzione della Corruzione periodo...

34
Piano Triennale di Prevenzione della Corruzione del Comune di Santeramo in Colle (BA) 0 Comune di Santeramo in Colle Provincia di Bari www.comune.santeramo.ba.it Piano Triennale di Prevenzione della Corruzione periodo 2019-2020-2021 (approvato con deliberazione della giunta comunale n. del

Transcript of Piano Triennale di Prevenzione della Corruzione periodo...

Piano Triennale di Prevenzione della Corruzione del Comune di Santeramo in Colle (BA)

0

Comune di Santeramo in Colle Provincia di Bari

www.comune.santeramo.ba.it

Piano Triennale di Prevenzione della Corruzione periodo

2019-2020-2021

(approvato con deliberazione della giunta comunale n. del

Piano Triennale di Prevenzione della Corruzione del Comune di Santeramo in Colle (BA)

1

Sommario PREMESSA : DAL PTPC AL PEG/DPO………………………………………………………………………………………………………………….3

Riferimenti Normativi ………………………………………………………………………………………………………………………………………3

PARTE I - IL PIANO ANTICORRUZIONE 1. PROCEDIMENTO DI ADOZIONE DEL PIANO DI PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE (PTPC)……………………………5

LA FINALITA’…………………………………………………………………………………………………………………………………………………… 5 LE CONDIZIONI………………………………………………………………………………………………………………………………………………….5 I SOGGETTI CHE CONCORRONO ALLA PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE………………………………………………………….6 ATTORI INTERNI……………………………………………………………………………………………………………………………………………….6 ATTORI ESTERNI……………………………………………………………………………………………………………………………………………….7 LE RESPONSABILITÀ………………………………………………………………………………………………………………………………………....7 COLLEGAMENTO AL CICLO DI GESTIONE DELLE PERFORMANCE………………………………………………………………………….7 CONTESTO ESTERNO…………………………………………………………………………………………………………………………………………8 CONTESTO INTERNO : ORGANIZZAZIONE E FUNZIONI DELL’AMMINISTRAZIONE……………………………………………………8 MACROSTRUTTURA (approvata con DGC n.96 del 26/06/2018 ) ……………………………………………………………………10 AZIONI E MISURE GENERALI FINALIZZATE ALLA PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE ANALISI E GESTIONE DEL RISCHIO……………………………………………………………………………………………………….…………………….….11 La dotazione organica effettiva alla data del 31/10/2018…………………………………………………………………………….………11 MAPPATURA DEI PROCESSI A RISCHIO………………………………………………………………………………………………….…………20 VALUTAZIONE DEL RISCHIO…………………………………………………………………………………………………………………………….21 GESTIONE DEL RISCHIO……………………………………………………………………………………………………………………………………21 LE MISURE DI CONTRASTO………………………………………………………………………………………………………………………………22 CONTROLLI INTERNI………………………………………………………………………………………………………………………………………..22 IL CODICE DI COMPORTAMENTO DEI DIPENDENTI PUBBLICI…………………………………………………………………………….22 MONITORAGGIO DEI TEMPI DI PROCEDIMENTO……………………………………………………………………………………………..23 LA FORMAZIONE…………………………………………………………………………………………………………………………………………….23 ALTRE INIZIATIVE DI CONTRASTO ROTAZIONE DEL PERSONALE………………………………………………………………………24 INCONFERIBILITA’ E INCOMPATIBILITA’ PER INCARICHI DIRIGENZIALI…………………………………………………………….25 ATTIVITA’ SUCCESSIVA ALLA CESSAZIONE DEL RAPPORTO DI LAVORO…………………………………………………………..25 DIRETTIVE PER EFFETTUARE CONTROLLI SU PRECEDENTI PENALI AI FINI DELL’ATTRIBUZIONE DEGLI INCARICHI E DELL’ASSEGNAZIONE AD UFFICI……………………………………………………………..…………………………25 PATTI DI INTEGRITÀ NEGLI AFFIDAMENTI……………………………………………………………………………………………………..…26 TUTELA DEL DIPENDENTE CHE DENUNCIA ILLECITI…………………………………………………………………………………………..26 DEFINIZIONE DI CORRUZIONE………………………………………………………………………………………………………………………… 28 PROCEDIMENTO DELLA CORRUZIONE…………………………………………………………………………………………………….……….29 INDICAZIONE DELLE DISPOSIZIONI RELATIVE AL RICORSO ALL'ARBITRATO CON MODALITÀ CHE NE ASSICURINO LA PUBBLICITÀ E LA ROTAZIONE……………………………………………………………………………..……..30 PROMOZIONE DELLA CULTURA DELLA LEGALITA’…………………………………………………………………….…………………… 30

PARTE II – LA TRASPARENZA ...................................................................................................................... 30

DEFINIZIONE DEI FLUSSI PER LA PUBBLICAZIONE DEI DATI ED INDIVIDUAZIONE DEI RESPONSABILI .................30

LE MISURE DI COMUNICAZIONE DELLA TRASPARENZA ......................................................................................30

Il sito web istituzionale del Comune ..................................................................................................................31

La posta elettronica ...........................................................................................................................................31

L’albo pretorio on line .......................................................................................................................................31

Misure per assicurare l’efficacia dell’istituto dell’ACCESSO CIVICO ....................................................................32

accesso civico “semplice” ..................................................................................................................................32

accesso civico “generalizzato ” e accesso “documentale” ex l. 241/90 ............................................................ 332

Piano Triennale di Prevenzione della Corruzione del Comune di Santeramo in Colle (BA)

2

DISPOSIZIONI IN MATERIA DI PROTEZIONE DEI DATI PERSONALI ......................................................................33

ALTRI DATI PUBBLICATI .....................................................................................................................................33

ALLEGATI:

SCHEDE VALUTAZIONE RISCHI SCHEDE MAPPATURA DEI PROCESSI SCHEDE TRASPARENZA

Piano Triennale di Prevenzione della Corruzione del Comune di Santeramo in Colle (BA)

3

PREMESSA: DAL PTPC AL PEG/PDO

Il 31 dicembre 2017 era il termine ultimo per effettuare l’aggiornamento del Piano triennale Anticorruzione vigente con la

valutazione dei nuovi rischi e la mappatura di tutti i processi sempre nell’ambito del vigente PTPC. L’effettivo svolgimento dell’analisi

dei rischi e della mappatura doveva risultare dall’aggiornamento 2018, come previsto anche dalla Determina ANAC n. 12/2015.

L’esempio di mappatura contenuto nel PTPC ANAC, consultabile sul sito dell’Autorità (Amministrazione trasparente- Altri contenuti

– Corruzione), mostra che, nell’analisi anticorruzione, il processo va scomposto in fasi e che le fasi vanno, a loro volta, scomposte in

azioni. Tale livello di precisione e di completezza costituisce requisito indispensabile per la formulazione di adeguate misure di

prevenzione e incide sulla qualita dell’analisi complessiva. Del resto, anche il PEG/PDO implica un tipo di analisi basata sulle fasi e le

azioni implicate nel processo, e non è un caso che PTPC, PEG/PDO/Piano della Performance, DUP e altri documenti di pianificazione

devono essere tra di loro collegati. Secondo le prescrizioni dell’ANAC infatti, la mappatura di tutti i processi è lo strumento

irrinunciabile, e obbligatorio, per effettuare l’analisi del contesto interno. Si tratta di un modo “razionale” di individuare e

rappresentare tutte le attivita a fini dell’individuazione, valutazione e trattamento dei rischi corruttivi.

La ricostruzione accurata della cosiddetta “mappa” dei processi organizzativi e importante non solo per l’identificazione dei possibili

ambiti di sensibilità dell’Amministrazione rispetto alla corruzione, ma anche rispetto al miglioramento complessivo del

funzionamento della macchina amministrativa in termini di efficienza finanziaria, di efficienza tecnica, di qualita dei servizi, e di

governance. In tale prospettiva, la mappatura e l’analisi dei rischi costituiscono “la base indispensabile” non solo per il PTPC ma anche

per il DUP, per il PEG/PDO/Piano Performance e, inoltre, per gli adempimenti 2018 in materia Privacy. Verificato tutto questo ,

entro il 2017 doveva essere effettuata l’analisi anticorruzione e l’aggiornamento annuale del Piano, analisi accurata ed integrale

richiesta dall’ANAC partendo dal coinvolgimento di tutti i dirigenti e le P.O, tenuti ad effettuare la compilazione delle schede sui rischi

e sulla mappatura per le Aree, i Settori e gli Uffici di rispettiva competenza.

il Piano anticorruzione vigente presso Il Comune di Santeramo in Colle relativo al periodo 2017/2018/2019 approvato con deliberazione di Giunta Comunale del 31 gennaio 2017 n.12 è quello redatto dall’allora Responsabile Anticorruzione dott.ssa Annamaria Punzi nominata con decreto sindacale n 28 del 16/07/2014, dal Sindaco pro tempore dell’epoca prof. Michele D’Ambrosio e cessata in data 24/10/2017 per trasferimento ad altro Comune. A quest’ultima è subentrata la dott.ssa Giulia Lacasella. Nonostante i numerosi interventi del Legislatore e dell’Autorità Nazionale Anticorruzione sopra citata, Il Piano Anticorruzione di Santeramo non è stato aggiornato come per legge entro il 31 gennaio 2018 cioè annualmente dal precedente Responsabile Anticorruzione dott.ssa Giulia Lacasella nominata con decreto del Sindaco prof Fabrizio Baldassare in data 02/11/2017 con decreto n.31 e rimasta in carica fino al 31 luglio 2018, data in cui la dott.ssa Lacasella è stata trasferita ad altra Amministrazione Pubblica, precisamente presso la Provincia BAT. Per le motivazioni suddette poiché necessita aggiornare il predetto Piano fermo alla data del 31 gennaio 2017 , in data 17 settembre 2018 , è stata nominata con decreto n78 prot.n. 18809 la scrivente Segretario Generale del Comune di Santeramo in Colle titolare in servizio dal 13 marzo 2018, che , in pari data , ha tenuto una conferenza di servizi coi Dirigenti , P.O. , Il Sindaco e l’assessore al personale e bilancio per dare inizio alla procedura di aggiornamento del Piano Triennale Anticorruzione. Nella predetta Conferenza di servizi, tra l’altro, si è deciso di comune accordo, di far compilare ai Dirigenti ed al Responsabile di P.O. le schede predisposte dalla scrivente per la valutazione del rischio e le schede per la mappatura dei processi di lavoro che sono state trasmesse via mail agli stessi a fine riunione.

In linea di massima il prossimo aggiornamento del precedente Piano confermerà alcune delle scelte metodologiche di carattere generale, che erano già state affrontate e risolte con il precedente Piano; prima fra tutte l’elaborazione di una metodologia di analisi di rischio, che era stata specificatamente studiata in relazione al peculiare contesto amministrativo dell’Amministrazione comunale di Santeramo in Colle.

RIFERIMENTI NORMATIVI si riportano di seguito i principali riferimenti normativi sulla anticorruzione:

1. Legge 6 novembre 2012, n. 190 recante “Disposizioni per la prevenzione e repressione dell’illegalità nella pubblica

Amministrazione”, come modificata dal D.Lgs. 97/2016;

2. D.Lgs. 31 dicembre 2012 n. 235, recante “Testo unico delle disposizioni in materia di incandidabilità e di divieto di ricoprire cariche

elettive e di Governo conseguenti a sentenze definitive di condanna per delitti non colposi, a norma dell'articolo 1, comma 63, della

legge 6 novembre 2012, n. 190”;

3. D.Lgs. 14 marzo 2013, n. 33 recante “Riordino della disciplina riguardante gli obblighi di pubblicità, trasparenza e diffusione di

informazioni da parte delle pubbliche amministrazioni”, come modificato dal D.Lgs. 97/2016;

4. D.Lgs. 8 aprile 2013, n. 39 recante “Disposizioni in materia di inconferibilità e incompatibilità di incarichi presso le pubbliche

amministrazioni e presso gli enti privati in controllo pubblico”

5. D.P.R. n. 62 del 16 aprile 2013 – Regolamento recante Codice di Comportamento dei dipendenti pubblici, a norma dell’articolo 54

del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165 –

Piano Triennale di Prevenzione della Corruzione del Comune di Santeramo in Colle (BA)

4

“Approvazione del Codice di Comportamento dei Dipendenti di Santeramo in Colle aggiornato secondo le indicazioni A.N.AC.

6. Delibera CIVIT n. 72 dell’11 settembre 2013 – Approvazione del Piano Nazionale Anticorruzione;

7. Determinazione A.N.AC. n. 12 del 28 ottobre 2015 – Aggiornamento 2015 al Piano Nazionale Anticorruzione;

8. Determinazione A.N.AC. n. 831 del 3 agosto 2016 – Piano Nazionale Anticorruzione 2016;

9. D.Lgs. 18 aprile 2016, n. 50 recante “Attuazione delle direttive 2014/23/UE, 2014/24/UE e 2014/25/UE sull'aggiudicazione dei

contratti di concessione, sugli appalti pubblici e sulle procedure d'appalto degli enti erogatori nei settori dell'acqua, dell'energia, dei

trasporti e dei servizi postali, nonché per il riordino della disciplina vigente in materia

di contratti pubblici relativi a lavori, servizi e forniture”;

10. Legge 7 agosto 2015, n. 124 recante “Deleghe al Governo in materia di riorganizzazione delle amministrazioni pubbliche”;

11. D.Lgs. 97/2016 recante “Revisione e semplificazione delle disposizioni in materia di prevenzione della corruzione, pubblicità e

trasparenza, correttivo della legge 6 novembre 2012, n. 190 e del decreto legislativo 14 marzo 2013, n. 33, ai sensi dell’art. 7 della

legge 7 agosto 2015, n. 124, in materia di riorganizzazione delle amministrazioni pubbliche”;

12. D.Lgs. 175/2016 recante il “Testo Unico in materia di società a partecipazione pubblica”.

Nella redazione del Piano si è tenuto anche conto della “Comunicazione della Commissione europea COM/2003/0317”, con specifico

riferimento ai principi individuati per potenziare la lotta alla corruzione

1. la previsione di una posizione specifica di dirigenti e responsabili dei processi decisionali;

2. l’istituzione di appositi organismi di lotta contro la corruzione competenti e visibili;

3. la piena accessibilità e meritocrazia nella gestione degli incarichi pubblici;

4. l’adozione di strumenti di gestione della qualità e di norme di controllo e di vigilanza;

5. la promozione di strumenti di trasparenza;

6. l’adozione di codici di condotta;

7. lo sviluppo di sistemi di protezione per chi denuncia l’illecito.

In attuazione dei più recenti orientamenti internazionali, si è altresì tenuto conto della necessità di:

- dare corretta attuazione ai procedimenti disciplinari nei confronti di chi, all’interno della pubblica amministrazione e degli ordini

professionali, venga coinvolto in fatti di corruzione;

DLGs. 30 marzo 2001, n. 165 - “Approvazione del Codice di Comportamento dei Dipendenti di Santeramo in Colle con deliberazione

di Giunta comunale n.14 del 2014, aggiornato ai sensi della determinazione dell’A.N.A.C. n. 12 del 28 ottobre 2015;

13. Delibera CIVIT n. 72 dell’11 settembre 2013 – Approvazione del Piano Nazionale Anticorruzione;

14. Determinazione A. N. A C. n. 12 del 28 ottobre 2015 –Aggiornamento 2015 al Piano Nazionale Anticorruzione;

15. Determinazione A. N. A C. n. 831 del 3 agosto 2016 – Piano Nazionale Anticorruzione 2 0 1 6;

16. D.Lgs. 18 aprile 2016, n. 50 recante “Attuazione delle direttive 2014 / 23/UE, 2 014 /24 / UE e 2014 /25 / UE sull'aggiudicazione

dei contratti di concessione, sugli appalti pubblici e sulle procedure d'appalto degli enti erogatori nei settori dell'acqua, dell'energia,

dei trasporti e dei servizi postali, nonché per il riordino della disciplina vigente in materia di contratti pubblici relativi a lavori, servizi

e forniture”;

17. Legge 7 agosto 2015, n. 124 recante “Deleghe al Governo in materia di riorganizzazione delle amministrazioni pubbliche”;

18. D.Lgs. 97/2016 recante “Revisione e semplificazione delle Disposizioni in materia di prevenzione della corruzione, pubblicità e

trasparenza, correttivo della legge 6 novembre 2012, n. 190 e del decreto legislativo 14 marzo 2013, n. 33, ai sensi dell’art. 7 della

legge 7 agosto 2015, n. 124, in materia di riorganizzazione delle amministrazioni pubbliche”;

19. D.Lgs. 175/2016 recante il “Testo Unico in materia di società a partecipazione pubblica”. Per l’aggiornamento del presente piano è stata esaminata anche la normativa relativa alla riforma del D.Lgs.n.33/2013 dopo l’approvazione dei Decreti Madia e le Circolari Ministeriali applicative .Si è anche tenuto conto delle nuove Linee Guida Anac sull’attuazione degli obblighi di pubblicità e trasparenza e sulle indicazioni operative ai fini della definizione delle esclusioni e dei limiti all'accesso civico nonché le novità in materia di accesso civico e accesso generalizzato: i casi di pubblicazione obbligatoria, i destinatari della domanda di accesso, la gestione del procedimento da parte degli addetti ai lavori. E’ stato attuato Il coordinamento tra i vari Uffici dell’Ente e la corretta ripartizione di competenze al fine di applicare al meglio le misure in materia di anticorruzione e rispettare le scadenze in materia di obblighi di trasparenza. Sono state esaminate le novità introdotte dal Decreto Correttivo 2017 in materia di appalti pubblici e anticorruzione e le disposizioni in materia di incompatibilità, conflitto di interessi, inconferibilità con gli aggiornamenti 2017 e linee di indirizzo operativo con riferimento a: dipendenti, componenti di organi di indirizzo politico, soggetti provenienti da enti di diritto privato etc. E’ stato preso in considerazione anche il Codice di comportamento di questo Comune approvato con deliberazione di Giunta comunale n. 12 del 2014, e i profili di responsabilità di tutti i dipendenti: il ruolo collaborativo e le modalità comportamentali dei dipendenti nel rispetto del Codice. Si è tenuto conto, altresì delle modifiche e le integrazioni da apportare al Piano Anticorruzione in dotazione presso l’ente dopo le ultime linee di indirizzo ANAC. In merito alle norme introdotte nel corso di questi ultimi anni giova far presente che nel corso dell’anno 2017, oltre linee guida

dell’A.N.A.C. sopra citate,sono intervenuti importanti provvedimenti normativi già citati , sia nel settore dei contratti pubblici che

nell’ambito della trasparenza e dell’anticorruzione.

Piano Triennale di Prevenzione della Corruzione del Comune di Santeramo in Colle (BA)

5

In particolare si tratta dell’approvazione del Decreto Legislativo 19 aprile 2017, n. 56, recante “Disposizioni integrative e correttive al

decreto legislativo 18 aprile 2016, n. 50” (cd. nuovo Codice dei contratti pubblici), e, soprattutto della legge 30 novembre 2017, n.

179, avente ad oggetto “Disposizioni per la tutela degli autori di segnalazioni di reati o irregolarità di cui siano venuti a conoscenza

nell'ambito di un rapporto di lavoro pubblico o privato”, che ha consacrato e perfezionato la disciplina dell’istituto innovativo del

whistleblowing.

Va anche richiamato il decreto legge 24 aprile 2017, n. 50, convertito con legge 21 giugno 2017, n. 96, recante «Disposizioni urgenti

in materia finanziaria, iniziative a favore degli enti territoriali, ulteriori interventi per le zone colpite da eventi sismici e misure di

sviluppo», da ultimo modificato dall’art. 1, comma 298, della legge 27 dicembre 2017, n. 205. Nell’ambito di questo provvedimento

normativo sono degni di richiamo per la loro rilevanza, anche in termini di novità: - l’art. 52 ter, che ha riformulato l’art. 211

dell’attuale Codice dei contratti pubblici, attribuendo all’A.N.AC. la legittimazione ad agire in giudizio in caso di violazioni del Codice

nonché la disciplina di tale nuovo potere di impugnazione con proprio regolamento; - l’art. 52 quater, che ha demandato alla potestà

regolamentare dell’A.N.AC.la definizione della propria organizzazione, del proprio funzionamento nonché dell’ordinamento giuridico

ed economico del proprio personale secondo i principi contenuti nella legge 14 novembre 1995, n. 481.

Pertanto, la prima fase del processo di gestione del rischio di corruzione - consiste nell’analisi del contesto interno, e dunque nella

mappatura di tutte le attività svolte - questa attività pur essendo facilitata dalla analitica ricognizione già attuata nell’ambito del

Piano precedente, è stata influenzata dalla riorganizzazione in corso di evoluzione del contesto amministrativo dovuto anche al

pensionamento, o trasferimento di alcuni dipendenti comunali.

Infatti, il monitoraggio sullo stato di attuazione delle misure individuate dal Piano di prevenzione risulta il vero obiettivo degli

strumenti anti-corruzione, in quanto evidenzia che cosa l’amministrazione sia stata concretamente in grado di attuare, nell’anno di

riferimento, in termini di prevenzione dei Autorità Nazionale Anticorruzione. Si è partiti dalla definizione della corruzione per avviare

l’iter di aggiornamento del Piano.

PARTE I - IL PIANO ANTICORRUZIONE 1. PROCEDIMENTO DI ADOZIONE DEL PIANO DI PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE (PTPC) LA FINALITA’ La proposta è formulata dal Responsabile per la prevenzione della corruzione.

Il Piano viene approvato con delibera di Giunta Comunale. Per espressa disposizione legislativa (art. 10 comma 3 del DLGS n. 33/2013),

il piano deve essere elaborato in “collegamento con la formulazione strategica ed operativa definita in via generale nel Piano della

performance e negli strumenti analoghi di programmazione previsti per gli Enti locali, quindi di concerto con il Nucleo di Valutazione.

Il piano è di conseguenza collegato al Piano della performance, al PEG, al Piano per la trasparenza e la integrità (PTTI), parte integrante

del presente piano; l’obiettivo del legislatore è stato quello di creare un unico strumento attraverso il quale gli stessi enti possano

monitorare e controllare costantemente il proprio operato.

Il presente Piano si propone di migliorare le pratiche amministrative, anche attraverso la promozione dell'etica nella PA, evitando la

costituzione di illeciti e comportamenti che in qualche maniera possano adombrare la trasparenza e la stessa correttezza della P.A..

La delibera del’ A.n.a.c. di approvazione del PNA 2016 riconosce una particolare importanza alla formazione del personale, al

coinvolgimento degli organi di indirizzo politico nella predisposizione del piano (si consideri anche il nesso che lo stesso deve avere

con il DUP da cui dovrebbero derivare obiettivi strategici ed operativi rivolti alla lotta alla corruzione), alla tutela del dipendente che

segnala illeciti nonché alla garanzia di autonomia e di indipendenza del RPCT.

La prevenzione della corruzione, intesa anche e soprattutto come lotta alla cattiva amministrazione, trova nel nuovo PNA un ulteriore

elemento su cui operare, che come la stessa A.n.a.c. afferma è rappresentato dal legame tra DUP e PTPC. Nel contesto di un percorso

di allineamento temporale tra i due documenti - DUP e PTPC- che richiede un arco temporale maggiore, come prima indicazione

operativa, l’A.n.a.c. propone di inserire nel DUP gli indirizzi strategici sulla prevenzione della corruzione e sulla promozione della

trasparenza ed i relativi indicatori di performance.

LE CONDIZIONI 1. Di norma entro il 30 Novembre di ogni anno il Responsabile per la prevenzione, anche sulla scorta delle indicazioni fornite dai

Dirigenti o dai responsabili di servizio, elabora il Piano di prevenzione della corruzione, recante l'indicazione delle risorse occorrenti

per la relativa attuazione, e lo trasmette al Sindaco ed alla Giunta per la successiva adozione entro il 31 dicembre.

2. A seguito dell’adozione della proposta di piano lo stesso è pubblicato sul sito internet dell’Ente per garantirne la necessaria

pubblicità e conoscenza agli stakeholders. Nella delibera di adozione del piano viene indicato il termine entro cui gli stakeholders

possono presentare osservazioni alla proposta.

3. La Giunta Comunale approva il Piano triennale entro il 31 gennaio di ciascun anno, salvo diverso altro termine fissato dalla legge.

4. Il Piano, una volta approvato, viene pubblicato in forma permanente sul sito internet istituzionale dell'Ente in apposita sottosezione

all'interno di quella denominata “Amministrazione Trasparente” alla voce “corruzione”.

5. Nella medesima sottosezione del sito viene pubblicata, a cura del Responsabile, entro il 15 dicembre, salvo proroga, di ciascun

anno la relazione recante i risultati dell'attività svolta.

Piano Triennale di Prevenzione della Corruzione del Comune di Santeramo in Colle (BA)

6

6. Il Piano può essere modificato anche in corso d'anno, su proposta del Responsabile per la prevenzione della corruzione, allorché

siano state accertate significative violazioni delle prescrizioni ovvero quando intervengano rilevanti mutamenti organizzativi o

modifiche in ordine all'attività dell'amministrazione ed in tutti i casi in cui ciò si renda necessario.

7. Per il 2017, il piano è stato approvato con delibera di G.C. n. 12 del 31/01/2017.Dopo quella data non vi è stato alcun atto relativo all’anticorruzione.

I SOGGETTI CHE CONCORRONO ALLA PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE I soggetti che concorrono alla prevenzione della corruzione all’interno del Comune di Santeramo in Colle e i relativi compiti e funzioni

sono:

ATTORI INTERNI a) Sindaco e Giunta Comunale Il Sindaco nomina il RPCT, mentre la Giunta è l’organo di indirizzo politico che, oltre ad approvare il P.T.P.C., dovrà adottare tutti gli

atti di indirizzo di carattere generale, che siano direttamente o indirettamente finalizzati alla prevenzione della corruzione.

b) Il Responsabile per la prevenzione: Il Segretario Comunale, con decreto sindacale n.78 , dal 17 settembre 2018 , è anche Responsabile della Anticorruzione e

Trasparenza, per espressa previsione dell’art. comma 7 del dlgs n. 33/2013, come modificato dal dlgs n. 97/2016, ha proposto

all’organo di indirizzo politico l’adozione del presente piano. Inoltre, il Responsabile, definisce, con il supporto di tutti i Dirigenti e i

responsabili di servizio, procedure appropriate per selezionare e formare i dipendenti destinati a operare in settori esposti alla

corruzione;

-verifica l’efficace attuazione del piano e della sua idoneità;

- propone la modifica dello stesso in caso di accertate significative violazioni o quando intervengono mutamenti nell’organizzazione

o nell’attività dell’amministrazione;

-individua il personale da inserire nei programmi di formazione;

-cura la pubblicazione sul sito web istituzionale una relazione recante i risultati dell’attività svolta, entro il 15 dicembre di ogni anno,

salvo proroga, e trasmette la relazione di cui sopra alla Giunta oppure, nei casi in cui l’organo di indirizzo politico lo richieda o qualora

lo stesso responsabile lo ritenga opportuno, riferisce sull’attività svolta;

- svolge i procedimenti disciplinari nell’ambito della propria competenza (art. 55 bis d.lgs. n. 165 del 2001);

- provvede alle comunicazioni obbligatorie nei confronti dell’autorità giudiziaria (art. 20 d.P.R. n. 3 del 1957; art.1, comma 3, l. n. 20

del 1994;(art. 331 c.p.p.);

-propone l’aggiornamento del Codice di comportamento, adeguandolo alla normativa sulla prevenzione della corruzione;

c) referenti per la prevenzione per l’area di rispettiva competenza: Sono individuati nelle figure dei Dirigenti e o responsabili di P.O. e dei procedimenti le figure che svolgono attività informativa nei

confronti del responsabile della prevenzione, affinché questi abbia elementi e riscontri sull’intera organizzazione ed attività

dell’amministrazione, e di costante monitoraggio sull’attività svolta dai Dirigenti e o responsabili assegnati agli uffici di riferimento;

-osservano le misure contenute nel P.T.P.C. (art. 1, comma 14, della l. n. 190 del 2012);

d) tutti i Dirigenti e responsabili per l’area di rispettiva competenza: -svolgono attività informativa nei confronti del Responsabile per la prevenzione della corruzione, dei referenti e dell’autorità

giudiziaria (art. 16 d.lgs. n. 165 del 2001; art. 20 d.P.R. n. 3 del 1957; art.1, comma 3, l. n. 20 del 1994; art. 331 c.p.p.);

-partecipano al processo decisionale e di gestione del rischio;

-propongono le misure di prevenzione (art. 16 d.lgs. n. 165 del 2001);

-assicurano l’osservanza del Codice di comportamento e verificano le ipotesi di violazione;

-adottano le tutte misure gestionali, necessarie all’attuazione del piano (artt. 16 e 55 bis d.lgs. n. 165 del 2001);

-osservano le misure contenute nel P.T.P.C. (art. 1, comma 14, della l. n.190 del 2012);

e) l’Ufficio Procedimenti Disciplinari che svolge i procedimenti disciplinari nell’ambito della propria competenza, provvedendo tra

l'altro alle comunicazioni obbligatorie nei confronti dell’autorità giudiziaria, proponendo l’aggiornamento del codice di

comportamento;

f) L’ufficio di supporto per la predisposizione del Piano Anticorruzione e trasparenza istituito il 1 ottobre 2018 con atto del Segretario

Generale e Responsabile PTCT

g) il Nucleo di Valutazione: -considera i rischi e le azioni inerenti la prevenzione della corruzione nello svolgimento dei compiti ad essi attribuiti;

-svolge compiti propri connessi all’attività anticorruzione nel settore della trasparenza amministrativa (artt. 43 e 44 d.lgs. n. 33 del

2013);

-esprime parere obbligatorio sul Codice di comportamento adottato dall’amministrazione (art. 54, comma 5, d.lgs. n. 165 del 2001);

-svolge l’attività di monitoraggio in materia di raggiungimento degli obiettivi rafforzando il raccordo tra misure anticorruzione e

misure di miglioramento della funzionalità delle amministrazioni e della performance degli uffici e dei funzionari pubblici.

h) tutti i dipendenti dell’amministrazione: -partecipano al processo di gestione del rischio;

-osservano le misure contenute nel P.T.P.C. (art. 1, comma 14, della l. n. 190 del 2012);

-segnalano le situazioni di illecito al proprio responsabile o all’U.P.D. (art. 54 bis del d.lgs. n. 165 del 2001);

Piano Triennale di Prevenzione della Corruzione del Comune di Santeramo in Colle (BA)

7

-segnalano casi di personale in conflitto di interessi (art. 6 bis l. n. 241 del 1990; Codice di comportamento);

i) i collaboratori a qualsiasi titolo dell’amministrazione: -osservano le misure contenute nel P.T.P.C.;

-segnalano le situazioni di illecito (Codice di comportamento)

ATTORI ESTERNI La strategia nazionale di prevenzione della corruzione è attuata mediante l’azione sinergica dei seguenti soggetti:

a) l’A.N.A.C. che svolge funzioni di raccordo con le altre autorità ed esercita poteri di vigilanza e controllo per la verifica dell’efficacia

delle misure di prevenzione adottate dalle amministrazioni nonché sul rispetto della normativa in materia di trasparenza;

b) la Corte dei conti, che partecipa ordinariamente all’attività di prevenzione attraverso le sue fondamentali funzioni di controllo;

c) il Comitato interministeriale che ha il compito di fornire direttive attraverso l’elaborazione delle linee di indirizzo;

d) la Conferenza unificata che è chiamata a individuare, attraverso apposite intese, gli adempimenti e i termini per l’attuazione della

legge e dei decreti attuativi;

e) Il Dipartimento della Funzione Pubblica che opera come soggetto promotore delle strategie di prevenzione e come coordinatore

della loro attuazione;

f) il Prefetto che fornisce, su apposita richiesta, supporto tecnico ed informativo in materia;

g) la Scuola Nazionale di Amministrazione che predispone percorsi, anche specifici e settoriali, di formazione dei dipendenti.

LE RESPONSABILITÀ -Del Responsabile per la prevenzione e trasparenza. A fronte dei compiti che la legge attribuisce al responsabile sono previste responsabilità in caso di inadempimento.

In particolare all’art. 1, comma 8, della l. n. 190 e all’art. 1, comma 12, della l. n. 190.

L’art. 1, comma 14, individua due ulteriori ipotesi di responsabilità:

- una forma di responsabilità amministrativa ai sensi dell’art. 21, d.lgs. n. 165 del 2001 che si configura nel caso di: “ripetute violazioni

delle misure di prevenzione previste dal piano”;

- una forma di responsabilità disciplinare “per omesso controllo”.

-Dei dipendenti per violazione delle misure di prevenzione. Le misure di prevenzione e contrasto alla corruzione adottate nelle singole amministrazioni e immesse nel P.T.P.C. devono essere

rispettate da tutti i dipendenti e, dunque, sia dal personale che dei responsabili (Codice di comportamento); “la violazione delle

misure di prevenzione previste dal piano costituisce illecito disciplinare” (art. 1, comma 14, l. n. 190).

-Dei responsabili di servizio per omissione totale o parziale o per ritardi nelle pubblicazioni prescritte e più in generale nella gestione del rischio. L’art. 1, comma 33, l. n. 190 stabilisce che la mancata o incompleta pubblicazione, da parte delle pubbliche amministrazioni, delle

informazioni di cui al comma 31.

- costituisce violazione degli standard qualitativi ed economici ai sensi dell'articolo 1, comma 1, del d.lgs. n. 198 del 2009.

- va valutata come responsabilità amministrativa ai sensi dell'art. 21 del d.lgs. n. 165 del 2001;

- eventuali ritardi nell'aggiornamento dei contenuti sugli strumenti informatici sono sanzionati a carico dei responsabili del servizio.

Si evidenzia inoltre una più generale responsabilità legata alla gestione del rischio all’applicazione delle misure contenute nel piano

COLLEGAMENTO AL CICLO DI GESTIONE DELLE PERFORMANCE Il Comune di Santeramo in Colle ha adottato già nel 2010 il sistema di misurazione e valutazione della performance. Il Sistema è

pubblicato sul sito del comune e costituisce uno strumento fondamentale attraverso cui si concretizza la “trasparenza”.

Il sistema assicura la trasparenza in due modalità:

- attraverso la definizione delle modalità di svolgimento del ciclo della performance, dichiarato nel “Il sistema di misurazione e

valutazione della performance”;

- attraverso la presentazione del “Piano della performance” e la rendicontazione dei risultati dell’amministrazione contenuta nella

“Relazione sulla performance”.

La lotta alla corruzione rappresenta un obiettivo strategico della Performance che l’ente locale attua con piani di azione operativi;

per tali motivi gli adempimenti, i compiti e le responsabilità del Responsabile anticorruzione vanno inseriti nel ciclo della

performance. Il piano delle performance 2016/2018 di questo Comune è stato adottato con deliberazione di Giunta Comunale n. 245

del 9/12/2016. Dal 2018 il piano delle performance è stato inserito nel PEG. Il Peg di questo Comune è stato adottato con

deliberazione di Giunta Comunale del…………

La creazione di un collegamento tra PTTC, PEG, DUP e Piano della performance si prefigge come obiettivo quello di:

a) ridurre le possibilità che si manifestino casi di corruzione;

b) aumentare la capacità di intercettare casi di corruzione;

c) creare un contesto generale sfavorevole alla corruzione;

d) adottare ulteriori iniziative per scoraggiare la manifestazione di casi di corruzione

Il Piano, quale strumento “a scorrimento” è adeguato annualmente alle nuove prescrizioni normative o regolamentari che

intervengono.

Piano Triennale di Prevenzione della Corruzione del Comune di Santeramo in Colle (BA)

8

Al fine di rispettare l’obiettivo del legislatore di creare un unico strumento per monitorare e controllare i risultati ottenuti, il piano

deve fornire adeguati strumenti di collegamento con la formulazione strategica ed operativa definita in via generale nel Piano della

performance e negli strumenti analoghi di programmazione previsti per il Comune di Santeramo in Colle.

In particolare il DUP deve prevedere tra gli obiettivi strategici misure idonee a contrastare la corruzione e le ipotesi di cattiva

amministrazione (delibera Anac n. 831/2016). In questo Comune il DUP 2018/2020 è stato approvato con deliberazione di Giunta

comunale n. 21 del 7 febbraio 2018 e con deliberazione del Consiglio Comunale n. 13 del 20 marzo 2018.

Perfezionamento del modello organizzativo dell’Autorità Nazionale Anticorruzione.

Al fine di adeguare il modello organizzativo dell’A.N.A.C. alle nuove competenze attribuite dalla legge 30 novembre 2017, n. 179 in

materia di whistleblowing e di risolvere alcune problematiche gestionali riscontrate in corso d’anno, sarebbe necessaria che l’ufficio

di supporto al RPCT funga anche come Ufficio per la vigilanza sulle segnalazioni dei whistleblowers. La predetta necessità organizzativa

si pone coerentemente con le previsioni normative in materia di anticorruzione e trasparenza. CONTESTO ESTERNO

1.Santeramo in Colle è Città della Puglia, in provincia di Bari, con poco meno di ventisettemila abitanti. Sorge agli estremi meridionali

dell'Alta Murgia a circa 480 metri di altitudine, ai piedi della murgia Sgolgore e a sud della foresta Mercadante, su un territorio di

circa 144 kmq. Il territorio comunale confina con quello di Matera. Fa parte del Parco dell'Alta Murgia ed è gemellata con Bad

Sackingen (Germania), dal 1983, Bulach (Svizzera), dal 2003 e Formia (Latina-Lazio).

2.Dai dati dell’ultimo censimento (fonte ISTAT) risulta :

- età media della popolazione 41,4

- tasso natività 8,6

- reddito medio 7.073 euro

- presenza stranieri 49,8% sul totale abitanti di cui il 48,5 % dall’europa centro-orientale e il 54% dall’africa settentrionale

- tasso di disoccupazione 16,18

- economia locale basata prevalentemente sull’ industria, commercio e agricoltura

3.Il Comune, in quanto ente locale territoriale, svolge le funzioni stabilite dalla legge in autonomia secondo quanto previsto dall’art

118 della Costituzione rapportandosi, in forma diretta, con portatori d’interesse pubblico (uffici statali e locali, magistratura, autorità

di controllo, ecc..) e privato ( cittadini, associazioni, imprese, ecc..).

4.Dinamiche territoriali di riferimento registrano episodi criminosi legali prevalentemente al traffico stupefacenti, rapine in esercizi

commerciali, furti d’auto, di appartamento, rapine favorite dalla vicinanza e la conseguente più agevole interazione tra la delinquenza

locale e quella presente nel capoluogo, anche se le stesse sono tenute debitamente sotto controllo dalle locali forze dell’ordine.

CONTESTO INTERNO : ORGANIZZAZIONE E FUNZIONI DELL’AMMINISTRAZIONE

1.La Struttura vigente prevede l’organizzazione degli uffici e servizi in n.ro 4 macro aree funzionali di seguito elencate :

- Area affari generali

- Area economico - finanziaria

- Area socio-culturale

- Area assetto e tutela del territorio

2.La dotazione organica vigente prevede n. 95 posti, di cui 4 di area dirigenziale, coperti 81 e vacanti 14.

Tutti i Dirigenti ed il Responsabile di P.O. delle strutture organizzative individueranno, d’intesa con il Segretario Generale,

nell’ambito di un’azione sinergica, misure preventive attraverso una verifica periodica della valutazione connessa ai rischi dei propri

uffici e servizi, come previsto dal presente Piano.

Ai Dirigenti, e al Responsabile di P.O. oltre agli adempimenti previsti nel P.N.A. e dall’art.16, comma 1, lettere 1bis, 1ter e 1 quater

del d.lgs. n° 165/2001, sono assegnati i seguenti compiti:

a) dare attuazione a tutte le misure di contrasto alla corruzione ed in materia di trasparenza previste dal presente Piano

nonché verificare costantemente che, all’interno della propria struttura, tutti i dipendenti assegnati attuino le misure di

prevenzione della corruzione previste;

b) verificare, con particolare riferimento ai processi/procedimenti di propria competenza, l’efficace attuazione del Piano e la

sua idoneità, nonché proporre le necessarie modifiche allo stesso nei casi in cui si rilevino criticità, violazioni, ovvero tali

modifiche siano rese necessarie a seguito di mutamenti organizzativi o funzionali nel frattempo intervenuti;

c) verificare, d’intesa con il Segretario Generale, l’effettiva rotazione degli incarichi negli uffici dei dipendenti da essi ritenuti

più esposti ai rischi di corruzione ed assicurare la formazione del personale in dotazione nonché coordinare e

supervisionare l’individuazione del personale da inserire nel piano di rotazione;

Piano Triennale di Prevenzione della Corruzione del Comune di Santeramo in Colle (BA)

9

d) relazionarsi costantemente con il R.P.C.T. su tutti gli aspetti organizzativi e funzionali di interesse in relazione al presente

Piano e segnalare allo stesso circostanze che rendano necessarie modifiche allo stesso;

e) assicurarsi, nell’assunzione ed esecuzione dei provvedimenti di propria competenza, che siano assolti gli obblighi della

trasparenza;

Ai Dirigenti al Responsabile di P.O., nonché ai dipendenti incaricati di operare nell’ambito di settori e/o attività particolarmente

sensibili alla corruzione, in relazione alle proprie competenze normativamente previste, verrà data opportuna informazione

per far sì che gli stessi provvedano a porgervi particolare attenzione.

Gli stessi hanno l’obbligo di astenersi, ai sensi dell’art. 6 bis legge n. 241/1990, in caso di conflitto di interessi e/o di incompatibilità,

segnalando tempestivamente ogni analoga, anche potenziale, situazione.

Di conseguenza, al fine di presidiare le attività particolarmente sensibili al rischio di corruzione, ogni Dirigente e il Comandante

Responsabile di P.O. presentano al Responsabile della prevenzione della corruzione e per la trasparenza, entro il mese di giugno di

ogni anno, una relazione dettagliata, mirata a dare esecuzione alla Legge n. 190/2012.

La predetta relazione deve contenere informazioni attinenti alle materie di competenze del loro Settore, indicazione dei

procedimenti amministrativi, protocolli di attività per i procedimenti d’ufficio e ad istanza di parte, il grado di conoscenza e di

informazione dei dipendenti del settore nelle materie/attività a rischio di corruzione, le materie in cui si ritiene di effettuare

formazione, sia applicata che amministrativa.

Ogni funzionario che esercita competenze sensibili alla corruzione relaziona costantemente al Dirigente e al Responsabile di P.O.

sul corretto svolgimento dei procedimenti amministrativi di cui è responsabile, evidenziando eventuali criticità riscontrate e

proponendo adeguate soluzioni alla valutazione dirigenziale.

Ai Dirigenti è fatto obbligo di provvedere all’immediata risoluzione delle anomalie riscontrate. Agli stessi è fatto altresì obbligo, con

specifico riguardo alle attività sensibili alla corruzione, di dare immediata comunicazione al Responsabile della prevenzione della

corruzione relativamente a qualsiasi mancata osservanza dei contenuti del Piano.

La puntuale applicazione del Piano ed il suo rigoroso rispetto rappresentano uno strumento fondamentale per il corretto

funzionamento delle attività. In caso si riscontrino difformità dalle indicazioni del presente Piano, i Dirigenti adottano le azioni

necessarie volte all’eliminazione delle difformità stesse, dandone comunicazione al Responsabile della prevenzione della

corruzione e trasparenza che, qualora lo ritenga opportuno, può intervenire per disporre eventuali ulteriori correttivi.

Con riferimento alla esecuzione degli atti negoziali, attività individuata dal presente piano ad “Alto rischio”, il Dirigente ha l’obbligo

di segnalare, ai fini del controllo sistematico, gli atti adottati che risultino particolarmente sensibili alla corruzione.

In particolare va data attuazione a quanto disciplinato dall’art. 9 del D.L. 133/2014, convertito in L. 164/2014, relativo agli

obblighi informativi nei confronti dell’ANAC in materia di affidamento diretto di lavori e forniture, ivi compresi i conferimenti di

lavori di urgenza e di somma urgenza.

I ritardi registrati nell’adempimento dei suddetti obblighi o il mancato rispetto dei prescritti adempimenti verranno comunicati

all’OIV al fine della valutazione complessiva della performance.

Ai Dirigenti è fatto obbligo di inserire nei bandi di gara patti di legalità e/o integrità, prevedendo specificatamente la sanzione della

esclusione di soggetti partecipanti rispetto ai quali si rilevino situazioni, anche potenziali, di illegalità a vario titolo, secondo le

indicazioni dell’Autorità competente e della giurisprudenza in materia.

I Dirigenti provvedono, altresì, a formulare proposte circa le iniziative di formazione da destinare al personale agli stessi assegnato.

I Dirigenti e il Responsabile di P.O .assicurano l’osservanza del Codice di comportamento approvato dalla Giunta comunale ,

verificano le ipotesi di violazione ai sensi del D.P.R. n. 62 del 2013 e tutelano i dipendenti che compiono segnalazioni di illeciti con

riferimento al Codice di comportamento e al presente Piano, intervenendo, nei casi in cui la normativa lo richieda, con

l’adozione di misure gestionali, quali l’avvio di procedimenti disciplinari, la sospensione e la rotazione del personale, ai sensi

degli artt.16 e 55 bis del D.lgs.n°165/2001.

Per le attività di cui al presente Piano, il R.P.C.T. si avvale di almeno un Referente per ogni settore dell’Ente che costituisce l’ufficio di

supporto costituito con atto del RPACT.

Ogni Dirigente e d i l R e s p o n s a b i l e d i P . O . individuano il referente tra i dipendenti del settore con profilo

professionale di istruttore direttivo o di funzionario (cat. D1 o D3).

Il dipendente individuato non può rifiutare la nomina ed è vincolato al segreto in relazione a tutte le notizie ed ai dati conosciuti in

ragione dell’espletamento dell’incarico.

Il Referente svolge le seguenti attività:

a) coadiuva il R.P.C.T. nel monitoraggio del rispetto delle previsioni del piano da parte delle strutture e dei dirigenti;

b) supporta il proprio Dirigente nella predisposizione, nel coordinamento e nell’individuazione del personale da inserire nel piano

di rotazione.

Piano Triennale di Prevenzione della Corruzione del Comune di Santeramo in Colle (BA)

10

I Referenti sono componenti attivi del gruppo di lavoro in materia di anticorruzione e trasparenza ed interagiscono, a tal fine, con il

Responsabile della Prevenzione della Corruzione e con il suo staff in tutte le attività connesse all’attuazione delle misure di

cui al presente Piano.

I Referenti per lo svolgimento delle attività previste dal presente Piano, seppure dipendenti gerarchicamente dai Dirigenti di

riferimento, avranno un collegamento di tipo funzionale, relativamente alla gestione delle attività connesse al PTPC, con il

Responsabile della prevenzione della corruzione e trasparenza.

In assenza di specifica indicazione da parte dei dirigenti nel termine di 30 giorni dalla trasmissione agli stessi del presente Piano,

provvederà in loro vece il Segretario Generale, in qualità di RPCT.

Tutti i Dipendenti dell’Ente, compresi i Dirigenti, ed il Responsabile di P.O. con riferimento alle rispettive funzioni e competenze,

hanno l’obbligo di osservare le misure previste nel presente Piano e di darne attuazione.

La mancata osservanza costituisce elemento di valutazione sulla performance individuale e di responsabilità disciplinare.

Il comportamento di tutti i Dipendenti dell’Ente nell’espletamento dei relativi compiti e funzioni, deve essere improntato al pieno

rispetto dei principi di imparzialità oggettiva (condizioni organizzative che diano garanzia di assicurare scelte imparziali) e

imparzialità soggettiva (riduzione dei casi di favore verso interessi particolari in conflitto con l’interesse generale).

L’Ufficio per la vigilanza sulle segnalazioni dei whistleblowers, invece, da istituire curerà la gestione delle segnalazioni provenienti dai

dipendenti delle pubbliche amministrazioni e dai soggetti individuati dall’art. 54 bis del decreto legislativo n. 165/2001, ai fini di

vigilanza e controllo sull’applicazione della normativa in materia di prevenzione della corruzione, proponendo, se ricorrono i

presupposti, l’irrogazione delle sanzioni amministrative previste dalla normativa vigente.

Si riporta, di seguito, la rappresentazione grafica della nuova macrostruttura:

MACROSTRUTTURA (approvata con DGC n.96 del 26/06/2018 )

Piano Triennale di Prevenzione della Corruzione del Comune di Santeramo in Colle (BA)

11

AZIONI E MISURE GENERALI FINALIZZATE ALLA PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE ANALISI E GESTIONE DEL RISCHIO Ai sensi dell’art. 3 legge 241-1990 e ss. mm. ii., fanno parte integrante e sostanziale del presente piano di prevenzione della

corruzione:

a) le strategie, le norme e i modelli standard successivamente definiti con il DPCM indicato all’art. 1, comma 4, legge 190 del 2012;

b) le linee guida successivamente contenute nel piano nazionale anticorruzione;

L’individuazione delle aree di rischio sono il risultato di un processo complesso, che presuppone la valutazione del rischio da realizzarsi

attraverso la verifica “sul campo” dell’impatto del fenomeno corruttivo sui singoli processi svolti nell’ente.

Per “rischio” si intende l’effetto dell’incertezza sul corretto perseguimento dell’interesse pubblico e, quindi, sull’obiettivo

istituzionale dell’ente, dovuto alla possibilità che si verifichi un dato evento di corruzione.

Fondamentale sotto questo aspetto è l’analisi del contesto esterno ed interno all’Ente come evidenziato anche nella determina n.

12/2015 dell’Anac.

Da alcuni anni sono installate molte telecamere dislocate sul territorio comunale che rilevano tanto in entrata quanto in uscita i

veicoli che transitano nel Comune di Santeramo in Colle . Il servizio è attivo 24h su 24 e permette di rilevare l’ora, targa e modello

dell’auto che ha circolato.

Nel corso del 2018 si prevede di avviare un percorso di sostituzione delle stesse a seguito delle modifiche normative intervenute che

rendono le stesse ormai non più utilizzabili. Il progetto di sostituzione prevede una nuova gara di affidamento per la videoorveglianza

che sarà garantita dal Comandante della Polizia locale.

Si ritiene pertanto che le misure adottate dall’Amministrazione comunale a tutela dei propri cittadini possano considerarsi

soddisfacenti.

Per quanto riguarda il contesto interno si evidenzia che la dotazione organizzativa dell’ente è stata definita con la deliberazione della

giunta comunale numero 96 del 2018 cui si rimanda

La struttura è ripartita in 4 Aree. Ciascuna Area è organizzata in Uffici.

Al vertice di ciascuna Area è posto un Dirigente e/o un responsabile di categoria D, titolare di posizione organizzativa.

La dotazione organica effettiva alla data del 31/10/2018 prevede:

un segretario generale;

Servizi di staff

Ufficio stampa

Personale assegnato: 0

Cura tutte le relazioni esterne dell’Ente ed in particolare:

- Redige e pubblica i comunicati stampa degli Organi di Governo dell’Ente;

- Organizza e modera le conferenze stampa degli Organi di Governo dell’Ente;

- Cura e gestisce le relazioni esterne con gli Organi di stampa;

- Gestisce sul sito istituzionale dell’Ente la sezione NEWS;

- Gestione funzionale dei soli beni attinenti l’area di interesse del settore.

Ufficio di gabinetto

Personale assegnato: 0

Supporta direttamente gli Organi di Governo ed in particolare:

- Coordina e sovrintende tutti i compiti d'ufficio connessi all'assistenza al Sindaco e all'Amministrazione nello svolgimento

delle attività istituzionali e nel disbrigo della corrispondenza;

- Cura l'istruttoria di tutti i procedimenti e gli atti di competenza del servizio (cerimoniale, rappresentanza, rapporti

internazionali, gemellaggi, cooperazione allo sviluppo, relazioni esterne);

- Organizza i servizi cerimoniale e rappresentanza - gestione locali di rappresentanza;

- Gestione funzionale dei soli beni attinenti l’area di interesse del settore.

Servizio Avvocatura Comunale

Personale assegnato: 0

- Rappresentanze e difesa in giudizio del Comune nelle cause amministrative, civili, di lavoro, penali, e tributarie in cui l’Ente

sia parte, predisponendo ed assumendo tutti gli atti processuali a tal fine necessari.

- Attività di consulenza giuridico-legale ad Organi, Settori ed Uffici dell’Ente, oltre alla assistenza legale stragiudiziale, in

particolare attraverso la disamina delle questioni di diritto ad essa sottoposte e l’emissione di pareri legali sui quesiti di volta

in volta sollevati.

Servizio di Polizia Municipale

Comandante: Dott. Vincenzo Caporusso

Personale Assegnato: n.17

- DicanoVincenzo – Cat. D

- Guarnieri Vito – Cat. D

- Perrone Domenico – Cat. D

Piano Triennale di Prevenzione della Corruzione del Comune di Santeramo in Colle (BA)

12

- Silletti Caterina – Cat. D

- Barberio Vito Erasmo – Cat. C

- Didonato Erasmo – Cat. C

- Dragone Maria Teresa – Cat. C

- Gena Vito Leonardo – Cat. C

- Leo Giuseppe – Cat. C

- Paradiso Raffaele – Cat. C

- Putignano Maria Costantina – Cat. C

- Stano Andrea V. – Cat. C

- Stano Giovanni – Cat. C

- Lopane Marianna – Cat. C

- Porfido Vitantonio – Cat. C

- Sforza Michele Alessandro – Cat. C

- Stano Pierbartolomeo – Cat. C

Svolge tutte le attribuzioni di controllo, amministrativo e tecnico, di vigilanza, di prevenzione e di repressione, a tutela del singolo e

della collettività, quali:

− Vigilanza per l’esecuzione dei regolamenti locali di polizia urbana e rurale, di edilizia, di igiene e veterinaria;

− Vigilanza sul territorio in merito agli orari di conferimento dei rifiuti solidi urbani;

− Vigilanza sull’osservanza delle leggi, dei regolamenti, delle ordinanze comunali e delle altre disposizioni emanate dagli organi

competenti;

− Assistenza al personale ASL per controllo e lotta al randagismo;

− Regolamentazione e sorveglianza del traffico;

− Cura accertamenti sull’infortunistica stradale;

− Controllo del commercio fisso ed ambulante;

− Esercizio, nell’ambito del territorio comunale, delle funzioni di polizia giudiziaria, con le modalità e le limitazioni previste

dall’art.5 della L.65/1989;

− Accertamenti sull’osservanza di regolamenti comunali in materia di tributi, di autorizzazioni alle occupazioni di suoli ed alle

aree pubbliche;

− Attività di rappresentanza con scorta del gonfalone in manifestazioni pubbliche;

- Gestione proventi contravvenzionali ai sensi dell’art. 208 del c.d.s.;

- Istruttoria verbali di infrazione e mezzi di rilevazione incidenti stradali;

- Programmi di educazione stradale nella scuola e attività di informazione e prevenzione per la sicurezza stradale;

- Miglioramento della segnaletica stradale;

- Controllo e repressione violazione norme del codice della strada;

- Gestione funzionale dei soli beni attinenti l’area di interesse del settore.

Servizio di Protezione Civile

Comandante: Dott. Vincenzo Caporusso

Personale Assegnato: n.1

- Difonzo Donato – Cat. D

Svolge tutte le attribuzioni di protezione civile quali: - Elaborazione, gestione e aggiornamento Piano di Protezione Civile;

- Attività operativa di Protezione civile;

- Gestione funzionale dei soli beni attinenti l’area di interesse del settore.

Servizio controlli interni

Personale assegnato: 0

Supporta gli Organi di governo nelle politiche di programmazione, quali:

• DUP e ciclo della performance;

• Prevenzione della corruzione e trasparenza;

• Organizzazione e disegno della macrostruttura dell’ente;

• Indirizzi per la contrattazione decentrata integrativa con il supporto del dirigente Risorse umane per gli aspetti operativi e

tecnico/normativi;

• Piano formativi del Personale con il supporto del dirigente Risorse umane per gli aspetti operativi e tecnico/normativi;

• Piani dei fabbisogni di personale con il supporto del dirigente Risorse umane per gli aspetti operativi e tecnico/normativi. Supporta l’attività di controllo interna dell’Ente ed in particolare:

- Svolge funzioni gestionali di natura dirigenziale ai soli fini del funzionamento della Struttura tecnica di supporto all’OIV

costituita per le attività ad esso assegnate, previste dal D.Lgs 150/2009 e dal Regolamento dell’Ente;

Piano Triennale di Prevenzione della Corruzione del Comune di Santeramo in Colle (BA)

13

- Supporta la dirigenza, OIV e Organi di Governo per le funzioni inerenti l’intero Ciclo di gestione della Performance come

disciplinato dalla legge e dal Regolamento dell’ente; in tale ambito progetta e gestisce i sistemi di misurazione e valutazione

ed incentivazione del personale fornendo altresì supporto applicativo in merito ai dirigenti e all’Organismo Indipendente di

Valutazione;

- Svolge supporto metodologico ed operativo per la verifica e il monitoraggio del programma di governo dell’Amm.ne, in

relazione agli obiettivi strategici annuali;

- Svolge analisi e monitoraggio dell’andamento gestionale, in collaborazione con il Settore Risorse Finanziarie e Collegio dei

Revisori per quanto attiene agli aspetti economici e finanziari e garantendo le integrazioni con i Sistemi di valutazione ed il

Ciclo della Performance;

- Redige report periodici, con eventuale proposta di iniziative per la risoluzione di eventuali criticità rilevate, e predispone

referti per la Corte dei Conti;

- Supporta le attività dell’Organismo Indipendente di Valutazione mediante apporto dei risultati acquisti dal controllo di

gestione;

- Svolge funzioni in materia di controlli assegnate al Segretario dal D.L. 174/2012 convertito in legge 213/2012 e dal relativo

regolamento sui controlli.

- Gestione funzionale dei soli beni attinenti l’area di interesse del settore.-

- Settore Affari Generali –

Dirigente : Dott. Giuseppe Lorusso

Servizio Organi Istituzionali – Segreteria - Servizi Generali Personale Assegnato:n.4

- Nuzzolese Giuseppe – Cat. D

- Forese Rosa Maria – Cat. C

- Gatti Francesco – Cat. B

- Lella Gaetano – Cat. A

- Predisposizione atti monocratici - avvisi pubblici per conferimento nomine che non rientrino nella competenza specifica

di altro settore;

- Funzioni di supporto organizzativo, informativo ed amministrativo per le attività del Consiglio comunale, come

disciplinati dal Regolamento sul funzionamento del Consiglio Comunale.

- Funzioni di supporto ed assistenza alla Presidenza del Consiglio nell’espletamento dei compiti e delle funzioni di cui al

Regolamento sul funzionamento del Consiglio Comunale, nonché, per tutti gli altri compiti connessi e conseguenti

(commissioni consiliari, conferenza dei capigruppo, ecc.);

- Espletamento di attività amministrative finalizzate a garantire l’attività ed il funzionamento degli Organi Istituzionali

(indennità di carica e di presenza, missioni, rimborsi oneri per permessi ed aspettative, partecipazione a corsi e

convegni);

- Servizio di pubblicazione, raccolta e archiviazione delle deliberazioni di Consiglio Comunale e Giunta Comunale;

- Gestione rapporti “Fondazione Città di Santeramo – “Vito Calabrese e Giuseppe Simone” e adempimenti conseguenziali;

- Assistenza e supporto alle attività del Segretario Generale;

- Attuazione di tutti gli adempimenti previsti dal T.U. n. 196/2003 (Codice per la protezione dei dati personali) nel rispetto

dei tempi ivi previsti

- Gestione funzionale dei soli beni attinenti l’area di interesse del settore

Servizio Archivio – Protocollo e Notifiche

Personale Assegnato:n.3 - Lamanna Domenica – Cat. C

- Stano Gaetano – Cat. B

- Bianchi Sergio – Cat. B – In caso di assenza è sostituito da Andrea Disanto – Cat. B

- Gestione protocollo informatico

- Smistamento posta in entrata e uscita dell’Ente

- Archiviazione flussi documentali

- Attività di notifica e pubblicazione atti all’albo pretorio comunale on-line;

- Gestione archivi comunali

- Supporto ai vari Uffici comunali ai fini dell’accesso agli atti e al rilascio di copie

- Gestione funzionale dei soli beni attinenti l’area di interesse del settore

Servizio Contenzioso

Personale Assegnato:n.1 - Pontrandolfo Annalisa – Cat. D

- Gestione del contenzioso legale

- Gestione funzionale dei soli beni attinenti l’area di interesse del settore

Piano Triennale di Prevenzione della Corruzione del Comune di Santeramo in Colle (BA)

14

Servizio Contratti e gestione amministrativa beni demaniali e patrimoniali

Personale Assegnato:n.2 - Pontrandolfo Annalisa – Cat. D

- Lassandro Raffaele – Cat. D

- Gestione procedura finalizzata alla stipulazione dei contratti nelle forme previste dalla legge e stipulazione contratti di

locazione;

- Assistenza al rogito;

- Cura degli adempimenti alla stipula dei contratti;

- Raccolta, conservazione e archiviazione dei contratti su supporto informatico;

- Conservazione degli originali degli atti pubblici e delle scritture private autenticate in ordine progressivo di repertorio;

- Supporto ai singoli uffici dell’Ente che ne facciano richiesta nella predisposizione degli schemi contrattuali e normativa

fiscale relativa;

- Raccolta e trasmissione all’anagrafe tributaria dei dati connessi con gli adempimenti previsti dal D.M. del 18.03.1999;

- Gestione amministrativa di beni demaniali e patrimoniali disponibili e indisponibili

- Gestione funzionale dei soli beni attinenti l’area di interesse del settore

Attività produttive, Agricoltura e SUAP:

Attività produttive

Personale Assegnato:n.3 - Fraccalvieri Giuseppe – Cat. D

- Orlando Erasmo – Cat. B

- Dicanio Vincenzo – Specialista di Vigilanza – Cat. D in collaborazione con il servizio PM

- Attuazione Piano Commerciale;

- Attuazione progetti Comunitari in materie di competenza:

- Adesione alle iniziative di promozione turistica e di marketing territoriale, anche in collaborazione con i comuni limitrofi;

- Gestione di mercati settimanali, fiere e sagre ricorrenti;

- Fissazione dei turni di chiusura degli esercizi pubblici e commerciali e provvedimenti sindacali in materia di orari dei

negozi;

- Cura istruttoria commissione comunale di vigilanza pubblico spettacolo e suo funzionamento;

- Disciplina di attività di spettacoli viaggianti e cura istruttoria pratiche;

- Istruttoria, trattazione e rilascio autorizzazioni inerenti la polizia amministrativa, relative all’esercizio di alcuni mestieri

e professioni;

- Gestione Amministrativa PIP;

- Gestione rapporti “GAL Terre di Murgia S.C. a R.L.” e adempimenti conseguenziali;

- Ordinanze – ingiunzioni;

- Cura e definizione dei procedimenti che riguardano le attività produttive, attraverso Front office al pubblico e back

office per la gestione delle pratiche;

SUAP:

Personale Assegnato:n.2 - Canal Giovanni – Cat. D

- Angelillo Vito – Cat. B

- Esercizio delle competenze comunali in relazione alle autorizzazioni, concessioni, licenze e certificazioni inerenti le

attività commerciali, ricettive e pubblici esercizi;

- Coordinamento degli uffici anche di altri Enti competenti nei diversi endoprocedimenti di back-office, secondo quanto

previsto alle normative vigenti nei settori;

- Rilascio informazioni in merito a procedure e stato pratiche di competenza;

- Gestione pagamenti on-line spese istruttorie ed oneri di competenza.

Agricoltura:

Personale Assegnato:n.3 - Bitetti Leonardo – Cat. D

- Molfetta Vitp – Cat. B

- Difilippo Oronzo – Cat. B3 – ex UMA

- Politiche di sostegno all’agricoltura

- Gestione autorizzazioni amministrative caccia e pesca;

- Gestione contribuzione regionale ed attività connesse (ex UMA);

Gestione funzionale dei soli beni attinenti l’area di interesse del settore.

Servizio Ambiente e igiene urbana

Personale Assegnato:n.2 - Lassandro Raffaele – Cat. D1

Piano Triennale di Prevenzione della Corruzione del Comune di Santeramo in Colle (BA)

15

- Molinari Maria Antonia – Cat. D1 a tempo determinato part. time 18 h - per n. 6 ore settimanali

- Gestione problematiche connesse alla tutela dell’ambiente in attuazione alle leggi di

settore;

- Impianti radio - base, inquinamento elettromagnetico ed acustico; - Rapporti con il S.S.N. e con la Regione in tema di protezione ambientale;

- Rapporti gestore servizio nettezza urbana e complementari;

- Controllo in materia ambientale; ordinanze inerenti la materia;

- Gestione rifiuti speciali;

- Rapporti con altri enti per la gestione dei rifiuti e servizi complementari;

- Raccolta differenziata e gestione isola ecologica;

- Campagne di sensibilizzazione nelle specifiche materie;

- Vigilanza per la salvaguardia dell’ambiente da rifiuti pericolosi;

- Rapporti con il servizio veterinario della ASL;

- Gestione bagni pubblici;

- Gestione rapporti Agenzia Territoriale della Regione Puglia per il Servizio di Gestione dei Rifiuti e adempimenti

conseguenziali;

- Gestione rapporti “UNICAM – Comuni dell’Alta Murgia”;

- Gestione funzionale dei soli beni attinenti l’area di interesse del settore.

Servizi Demografici: Anagrafe, Stato Civile, Carte d’identità, Servizio necroscopico

Personale assegnato :n.9 - Ciccarone Giovanni – Cat. C.

- Fiorentino Domenico – Cat. C

- Plantamura Giovanna – Cat. C

- Sirressi Chiara – Cat. C

- Tritto Cesare – Cat B

- Bitetti Leonardo – Cat. D per la gestione del servizio Necroscopico

- Girardi Anna Maria – Cat. A

- Nalale Pasquale – Cat. A

- Nuzzi Rocco – Cat. A

- Tenuta e revisione dell’anagrafe della popolazione residente;

- Rilascio carte d’identità;

- Formazione delle liste di leva e aggiornamento ruoli matricolari;

- Rilascio certificazioni, dichiarazioni e autenticazioni di documenti;

- Rilascio attestazioni di soggiorno per i cittadini dell’Unione Europea;

- Verifica dei permessi di soggiorno e delle dichiarazioni di dimora abituale per cittadini extracomunitari;

- Tenuta e revisione dell’anagrafe italiani residenti all’estero (Aire);

- Tenuta dei registri di stato civile per iscrizioni, trascrizioni e annotazioni di nascita, matrimonio, morte e cittadinanza e

rilascio delle relative certificazioni;

- Gestione delle procedure di adozione, matrimonio e acquisizione della cittadinanza;

- Gestione delle statistiche mensili e annuali della popolazione residente e degli eventi di stato civile per l’Istat –

Censimenti;

- Gestione della Toponomastica stradale;

- Gestione amministrativa servizio necroscopico;

- Gestione funzionale dei soli beni attinenti l’area di interesse del settore.

Servizio Elettorale

Personale assegnato:n.2 - Leone Raffaele – Cat. C

- Lovecchio Rocco – Cat. C

- Tenuta e aggiornamento delle liste elettorali e fascicoli dei singoli elettori;

- Gestione dell’albo dei presidenti di seggio e degli scrutatori;

- Gestione della procedura per lo svolgimento delle elezioni e referendum;

- Funzionamento Commissione elettorale;

- Gestione funzionale dei soli beni attinenti l’area di interesse del settore.

Servizio Gestione Risorse Umane e Organizzazione

Personale assegnato:n.2

- Perrone Anna Maria – Cat. D

- Labarile Maria Annunziata – Cat. C

- Gestione, variazione e modifiche della Struttura organizzativa e della Dotazione organica del Comune;

Piano Triennale di Prevenzione della Corruzione del Comune di Santeramo in Colle (BA)

16

- Predisposizione, per l’approvazione da parte della G. C., in collaborazione con gli altri dirigenti, della proposta del “Piano

triennale e annuale per le assunzioni”;

- Predisposizione spesa del personale da allegare al Bilancio di Previsione annuale;

- Assunzione del personale mediante l’espletamento delle procedure di mobilità, di concorso e selettive;

- Applicazione dei CCNL degli Enti Locali e del CCDI del personale dipendente;

- Attuazioni procedure relative alle progressioni;

- Elaborazione mensile delle retribuzioni dei dipendenti e dell’indennità degli amministratori comunali e relativa gestione

delle denunce e dei versamenti mensili previdenziali e fiscali;

- Redazione delle certificazioni fiscali del sostituto e del responsabile d’imposta (CUD e 770);

- Redazione della dichiarazione annuale IRAP e modello UNICO;

- Gestione Entratel;

- Gestione di tutte le attività in materia previdenziale e pensionistica e dei rapporti giuridici con gli enti previdenziali

(pensionamenti, ricongiunzioni, riscatti, TFS - TFR, trasferimento contributi, ricostruzioni posizioni previdenziali);

- Gestione della denuncia annuale INAIL e delle denunce degli infortuni sul lavoro dei dipendenti;

- Gestione delle presenze;

- Gestione delle statistiche istituzionali: conto annuale, relazione al conto annuale, dati Funzione Pubblica, questionari

ministeriali;

- Gestione procedimenti disciplinari;

- Gestione del processo formativo del personale;

- Gestione delle relazioni sindacali;

- Gestione del Fondo per le politiche di sviluppo delle risorse umane e della produttività”;

- Definizione e applicazione dei sistemi di valutazione del personale;

- Gestione Rapporti OIV;

- Gestione funzionale dei soli beni attinenti l’area di interesse del settore;

- Settore Servizi Finanziari -

Dirigente: …………

Servizio Gestione Economica, finanziaria e programmazione

Personale Assegnato:n.2 - Baldassarre Rosaria – Cat D1 - Moretti Silvia – Cat. C1

Predisposizione atti monocratici - avvisi pubblici per conferimento nomine che non rientrino nella competenza specifica di

altro settore;

- Predisposizione e gestione del Bilancio di previsione e tenuta sistematica della contabilità finanziaria ed economica generale;

- Predisposizione del conto consuntivo con i relativi allegati;

- Predisposizione dei prospetti contabili delle analisi, dei parametri di valutazione e delle statistiche esposte nelle relazioni

che accompagnano il Bilancio di previsione ed il consuntivo;

- Supporto nella formulazione della proposta del piano esecutivo di gestione;

- Gestione dei rapporti con l’Organo di revisione contabile e relativi compensi;

- Gestione dei rapporti con il Tesoriere;

- Verifica del rispetto del Patto di stabilità interno/ Pareggio di bilancio;

- Vigilanza sull’impiego delle somme a destinazione vincolata;

- Controllo del mantenimento degli equilibri di bilancio e gestione delle sue variazioni anche a richiesta degli altri servizi

comunali;

- Gestione della contabilità Iva e sua dichiarazione annuale;

- Procedure impegni contabili, verifica liquidazioni contabili ed emissione mandati di pagamento;

- Procedure acquisizione entrate di competenza del servizio, procedure di accertamenti contabili ed emissione reversali di

incasso;

- Apposizione del visto di regolarità contabile sulle determinazioni dirigenziali e del parere di regolarità contabile sulle

determinazioni dirigenziali e sulle deliberazioni comportanti impegni di spesa;

- Istruttoria e gestione della provvista dei capitali, l’ammortamento dei mutui e dei prestiti;

- Supporto al controllo della gestione finanziaria, dei piani finanziarie ed economici delle OO.PP., dei quadri di spesa e degli

investimenti;

- Attuazione controllo successivo alla gestione delle società partecipate;

- Programmazione fabbisogno consumi e liquidazione spese riferite alle utenze telefoniche, gas, elettriche, acqua e fogna

relative ad immobili destinati a funzioni pubbliche a gestione diretta dell’Ente (es. sedi municipali);

- Controllo delle liquidazioni spese riferite alle utenze telefoniche, gas, elettriche, acqua e fogna relative ad immobili destinati

a servizi assegnati, per specifica destinazione d’uso, al Dirigente del Settore competente (es. pubblica illuminazione, scuole,

parchi e giardini, ecc..);

Piano Triennale di Prevenzione della Corruzione del Comune di Santeramo in Colle (BA)

17

- Gestione funzionale dei soli beni attinenti l’area di interesse del settore.

Servizio Tributi

Personale assegnato:n.3 - Cacciapaglia Luigi – Cat. D1 - Paradiso Antonio – Cat. C1 - Lanzolla Mario – Cat. B3 - Gestione dell’accertamento e riscossione del gettito base e del recupero evasione di tributi comunali non affidati in

concessione;

- Vigilanza e controllo sulla regolarità di svolgimento dei servizi di gestione, accertamento, liquidazione e riscossione ordinaria,

straordinaria e coattiva dei tributi affidati in concessione;

- Rapporti con eventuali concessionari per la riscossione;

- Contenzioso tributario;

- Rilascio di autorizzazioni alle occupazioni di suoli ed alle aree pubbliche e di superfici;

- Gestione funzionale dei soli beni attinenti l’area di interesse del settore.

Servizio Economato Provveditorato – Manutenzione attrezzi e macchine – Gestione contabile dei beni demaniali e patrimoniali

Personale assegnato:n.1 - Difonzo Rosanna – Cat. C1

- Funzionamento del servizio di economato ai sensi del vigente regolamento comunale;

- Funzionamento del servizio di provveditorato in relazione a fabbisogni comuni ai diversi servizi comunali, previe intese

con i diversi responsabili in relazione a quantità e ad eventuali trasferimenti di risorse;

- Gestione ed aggiornamento dell’inventario dei beni di proprietà comunale in base alle risultanze trasmesse dal Dirigente

del Settore Assetto e Tutela del Territorio, per quanto riguarda l’aggiornamento beni immobili (demanio e patrimonio)

e dai Dirigenti dei diversi Settori per quanto riguarda l’aggiornamento del patrimonio mobile e mobile registrato (es.

autoveicoli e hardware);

- Gestione contabile beni immobili di proprietà comunale;

- Servizio di pulizia degli uffici;

- Gestione funzionale dei soli beni attinenti l’area di interesse del settore.

Servizi informatici

Personale assegnato:n.1 - Difonzo Rosanna – Cat. C1

- Gestione, manutenzione, ottimizzazione e sviluppo dell’architettura informatica comunale composta da

strumentazione hardware e prodotti software;

- Installazione, manutenzione, aggiornamento (hardware e software) di tutte le applicazioni di lavoro informatizzate;

- Gestione, manutenzione e ottimizzazione dell’impianto telefonico e degli apparecchi telefonici, dei fotocopiatori,

stampanti e fax. Fornitura e gestione del materiale di consumo (toner, cartucce, nastri);

- Help desk: assistenza, supporto e formazione a tutto il personale che utilizza attrezzatura informatica e prodotti

software;

- Gestione dei collegamenti ad internet e analisi delle migliori soluzioni in termini in termini di costi e prestazioni di banda;

- Gestione della sicurezza informatica (password, antivirus, sistemi firewall, backup, ecc.);

- Visualizzazione e messa in sicurezza dei server dipartimentali. Gestione, aggiornamento ottimizzazione dei server

utilizzati dall’ente e studio di soluzioni migliorative relativamente alla manutenzione del server;

- Valutazione delle esigenze di aggiornamento delle procedure o attrezzature informatiche dei vari uffici e predisposizione

di un piano di acquisti e di innovazione tecnologica annuale, dando priorità all’uso di software Open-source e

attrezzatura a basso consumo;

- Analisi e progettazione di nuove soluzioni informatiche per l’ottimizzazione del lavoro degli uffici; sviluppo di

programmi, siti web e applicativi per le esigenze di vari uffici;

- Gestione del sistema di posta elettronica con dominio @comune.santeramo.it;

- Attuazione della digitalizzazione dell’azione amministrativa e del piano di continuità operativa come stabilito dal Nuovo

Codice dell’Amministrazione Digitale;

- Valutazione delle esigenze di supporto esterno in materia di manutenzione hardware e software e di assistenza tecnico-

sistemistica in relazione ad ogni attività sopra elencata;

- Gestione funzionale dei soli beni attinenti l’area di interesse del settore.

SETTORE ASSETTO E TUTELA DEL TERRITORIO-

Dirigente: Ing. Giuseppe Merra

Servizio “Urbanistica ed edilizia pubblica e privata ”

Piano Triennale di Prevenzione della Corruzione del Comune di Santeramo in Colle (BA)

18

Personale assegnato:n.3

- Mastandrea Giuseppe – Cat. D

- Spinelli Vito – Cat. C

- Fiorentino Alessandro – Cat. C

- Predisposizione atti monocratici - avvisi pubblici per conferimento nomine che non rientrino nella competenza specifica di

altro settore;

- Gestione dello strumento urbanistico generale;

- Cura istruttoria per adozione e approvazione pianificazione urbanistica generale e piani attuativi e di dettaglio;

- Pianificazione e progetti di area vasta;

- Gestione e assegnazione aree di edilizia residenziale pubblica;

- Istruttoria pratiche di condono;

- Front office e back office pratiche edilizia privata;

- Funzioni catastali di competenza comunale;

- Gestione funzionale dei soli beni attinenti l’area di interesse del settore.

Servizio “paesaggio”

Personale assegnato:n.2

- Stella Ottorino – Cat. D3

- Fiorentino Alessandro – Cat. C

- Predisposizione atti monocratici - avvisi pubblici per conferimento nomine che non rientrino nella competenza specifica di

altro settore;

- Cura istruttoria pratiche per la commissione paesaggistica e suo funzionamento e per il rilascio delle autorizzazioni

paesaggistiche;

- Gestione funzionale dei soli beni attinenti l’area di interesse del settore.

Servizio lavori Pubblici e manutenzione dei beni demaniali e patrimoniali

Personale assegnato:n.6

- Stella Ottorino – Cat. D3

- Masciandaro Donato – Cat. C

- Porfido Erasmo – Cat. C

- Porfido Vitantonio – Cat. C

- Disanto Andrea - Cat. B

- Dechiara Giulio – Cat. A

- Gestione grandi progetti e conferimento incarichi a professionisti esterni per opere di investimento attinenti la realizzazione

e/o riqualificazione e/o manutenzione di beni comunali formalmente consegnati all’Ente; - Attività di presentazione progetti di realizzazione e/o riqualificazione e/o manutenzione fisico strutturale di beni comunali

formalmente consegnati all’Ente a valere sui i fondi comunitari;

- Gestione e definizione procedure espropriative;

- Attuazione interventi Project Financing relativi a beni comunali;

- Redazione, aggiornamento ed attuazione Piano OO.PP. e piano alienazioni e valorizzazioni beni immobili e aree patrimonio

disponibile;

- Manutenzione ordinaria e straordinaria di beni comunali;

- Interventi di manutenzione straordinaria della rete viaria cittadina interna ed esterna;

- Accatastamento immobili comunali;

- Spese per la gestione degli impianti idrici, fognanti e depurativi;

- Interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria delle aree verdi, del verde attrezzato e del Canile Comunale;

- Spese di manutenzione e gestione impianti di pubblica illuminazione;

- Gestione rapporti “Autorità Idrica Pugliese” e adempimenti conseguenziali;

- Gestione e controllo Servizio trasporto urbano e Servizio Trasporto Pubblico Locale e relativi contributi regionali trasporto

pubblico;

- Procedimenti in materia di sicurezza sul lavoro;

- Gestione funzionale dei soli beni attinenti l’area di interesse del settore.

- Settore Servizi Socio Culturali –

Dirigente ad interim: Dott. Giuseppe LORUSSO

Servizi Sociali e Politiche del lavoro

Personale assegnato:n.8

- Avantaggiato Ilaria – Cat. D – Assistente sociale

- Depascale Rosalba – Cat. D – Assistente sociale

- Sirressi Rita Francesca – Cat. D – Assistente sociale

- Bosco Andrea – Cat. C

Piano Triennale di Prevenzione della Corruzione del Comune di Santeramo in Colle (BA)

19

- Dileone Valerio – Cat. C

- Tangorre Maria – Cat. C

- Zeverino Giovanni – Cat. B

- Molinari Maria Antonia – Cat. D1 a tempo determinato part. time 18 h - per n. 12 ore settimanali

- Predisposizione atti monocratici - avvisi pubblici per conferimento nomine che non rientrino nella competenza specifica di

altro settore;

- Promozione di iniziative tese alla integrazione scolastica, socializzazione e sviluppo del livello culturale dei portatori di

handicap;

- Recupero della tossicodipendenza;

- Lotta all’alcolismo;

- Iniziative a favore di minori e per il recupero ed integrazione di minori soggetti a rischio di devianza e per la dispersione

scolastica;

- Attuazione di progetti nel settore socio-assistenziale per l’accesso a finanziamenti europei, nazionali e regionali;

- Prosecuzione dell’attività del progetto “affido”;

- Gestione finanziamenti speciali;

- Centro Diurno per Disabili: individuazione ubicazione ed affidamento della gestione mediante specifica convenzione;

- Procedure amministrative per il rilascio delle pensioni di invalidità civile

- Erogazione servizi a portatori di handicap e anziani;

- Servizio inserimento lavorativo;

- Iniziative ed attività ricreative e culturali in favore di anziani (università della terza età – estate dell’anziano – soggiorni

climatici – gite ed escursioni );

- Contributi ad indigenti, emigrati e ad istituzioni;

- Gestione e funzionamento del Centro Polivalente per Anziani;

- Erogazione di contributi economici comunali e regionali che non siano di competenza dell’ambito territoriale;

- Rapporti con il Coordinamento Istituzionale, con sede in Altamura (Comune Capofila) per l’attivazione dei Piani Sociali di

Zona del distretto Socio Sanitario della ASL BA e con gli altri Comuni facenti parte del distretto socio-sanitario (Altamura,

Gravina, Poggiorsini) per l’attuazione del Piano Sociale di Zona;

- Partecipazione ai lavori dell’Ufficio di Piano e predisposizione di atti e provvedimenti necessari alla realizzazione delle

finalità e degli scopi del Piano Sociale di Zona, per quanto di competenza di questo Comune;

- Promozione, e assegnazione di nuovi alloggi IACP;

- Contributi canone di locazione ex legge 431/98;

- Gestione PUA, URP e sportello informagiovani;

- Gestione amministrativa del Canile Sanitario;

- Gestione funzionale dei soli beni attinenti l’area di interesse del settore.

Servizi Culturali e Scolastici – Servizi Sportivi – Biblioteca – Archivio Storico – Pinacoteca

Personale assegnato:N.5

- Abrescia Pasqua – Cat. C

- Paradiso Filomena – Cat. C

- Giampetruzzi Isabella – Cat. A

- Martino Giuseppe – Cat. A

- Silletti Paolo – Cat. A

Pubblica Istruzione:

- Spese di gestione delle scuole statali materne, elementari e medie;

- Erogazione alle scuole di servizi (mensa, trasporto, assistenza ed interventi per diritto allo studio);

- Rapporti con istituti scolastici in genere;

- Attività amministrative relative all’istruttoria per l’erogazione di contributi a sostegno della frequenza scolastica (borse di

studio e acquisto libri di testo);

- Patrocinio e/o finanziamento progetti per l’infanzia in collaborazione con le scuole;

- Collaborazione con Istituti scolastici del territorio per la promozione di progetti di integrazione socio-culturale di

extracomunitari;

- Trasporto disabili;

Biblioteca - Cultura - Spettacolo :

- Sostegno di iniziative culturali e ricreative promosse dagli istituti scolastici;

- Supporto alle attività del Biblioteca Civica e arricchimento del patrimonio librario e gestione della Biblioteca Civica;

- Patrocinio, organizzazione e realizzazione di manifestazioni varie, culturali, ricreative, ricorrenti e tradizionali e dell’estate

santermana;

- Organizzazione rassegne ed eventi culturali di iniziativa comunale;

- Stagione teatrale e attività musicali;

- Patrocinio, organizzazione e realizzazione di manifestazioni sportive;

Piano Triennale di Prevenzione della Corruzione del Comune di Santeramo in Colle (BA)

20

- Supporto alla Consulta dello Sport;

- Supporto all’assessorato nella definizione di strumenti e iniziative di diffusione e incremento della pratica sportiva in ogni

sua forma, anche in collaborazione con gli organismi scolastici;

- Rapporti con le Società sportive anche in ordine alla gestione degli impianti sportivi di proprietà comunale;

- Contributi nei settori di competenza;

- Gestione rapporti “Teatro Pubblico Pugliese – TPP” e adempimenti conseguenziali;

- Gestione funzionale dei soli beni attinenti l’area di interesse del settore.

La diversificazione delle cariche, in particolare la presenza di diversi responsabili di servizio e la nomina dei responsabili di

procedimento, garantisce un maggiore livello di suddivisione dei compiti e delle mansioni

con conseguente graduazione delle responsabilità. Per ciascuno dei procedimenti per i quali è stato individuato un responsabile di

procedimento, lo stesso processo viene analizzato e controllato da diversi soggetti ed ogni

atto riporta la firma di entrambi i soggetti. Nonostante ciò le ridotte dimensioni dell’Ente e la carenza di personale impediscono allo

stesso di assicurare la rotazione degli incarichi, misura auspicata tanto dalla legge quanto dall’Autorità della prevenzione sulla

corruzione. Questo perché alcuni dipendenti si occupano di più uffici come ad esempio la dipendente dell’ufficio contenzioso che si

occupa anche del servizio contratti.

MAPPATURA DEI PROCESSI A RISCHIO

Le aree a rischio di corruzione comuni e obbligatorie (art. 1 comma 4, comma 9 lett. “a”), sono individuate nelle seguenti:

1.acquisizione e progressione del personale;

2.affidamento di lavori, servizi e forniture nonché all’affidamento di ogni altro tipo di commessa o vantaggio pubblici disciplinato dal

d.lgs. n. 50 del 2016;

3.provvedimenti ampliativi della sfera giuridica dei destinatari privi di effetto economico diretto ed immediato per il destinatario;

4.processi finalizzati all’adozione di provvedimenti ampliativi della sfera giuridica dei destinatari con effetto economico diretto ed

immediato per il destinatario.

Per ognuna di queste aree si è provveduto ad individuare il processo, il rischio specifico connesso alla singola aree, i servizi interessati

ed i dipendenti coinvolti nel processo.

Le aree sono inoltre distinte per sottocategorie questo per facilitare l’ambito di individuazione dei rischi connessi all’attività o alla

funzione ed il personale diversamente coinvolto nel processo.

Per ognuna di queste aree sono stati analizzati alcuni processi specifici che si ritiene siano a più diretto ed immediato rischio di

corruzione, riservandosi di ampliare la mappatura delle aree e dei processi sensibili ad una successiva e attenta analisi.

1) Area acquisizioni e progressioni di personale

a) conferimento di incarichi di collaborazione

b) progressioni di carriera

c) reclutamento del personale

2) Area affidamento di lavori, servizi e forniture

a) predisposizione bando

b) espletamento gara d’appalto

c) altre procedure di affidamento

d) esecuzione del contratto

3) Area provvedimenti ampliativi della sfera giuridica dei destinatari privi di effetto economico diretto ed immediato per il

destinatario

a) attività di controllo

b) provvedimenti di tipo autorizzativo/dichiarativo

c) provvedimenti di tipo concessorio

4) Area provvedimenti ampliativi della sfera giuridica dei destinatari con effetto economico diretto ed immediato per il destinatario

a) Attribuzione di vantaggi economici di qualunque genere a persone ed enti pubblici e privati

b) Concessione ed erogazione di sovvenzioni, contributi, sussidi, ausili finanziari

c) Gestione economica del personale

d) Gestione giuridica del personale

5) Area gestione del territorio

a) varianti specifiche

b) piani attuativi

c) convenzione urbanistica

d) convenzione urbanistica (individuazione delle OO.UU.)

e) convenzione urbanistica (cessione delle aree di urbanizzazione primaria e secondaria

f) convenzione urbanistica (monetizzazione aree standard)

g) permessi di costruire convenzionati

h) calcolo del contributo di costruzione

Si ritiene che il livello di dettaglio delle procedure individuate possa considerarsi idoneo rispetto alle dimensioni dell’ente. Un

ulteriore approfondimento dei processi cui dovrebbe necessariamente seguire una maggiore formalizzazione delle procedure

Piano Triennale di Prevenzione della Corruzione del Comune di Santeramo in Colle (BA)

21

rischierebbe di ingessare troppo le procedure amministrative con il rischio, al contrario, di paralizzare l’attività favorendo situazioni

di stallo e di inerzia amministrativa.

Si monitoreranno e si valuteranno nel corso dell’anno 2019 e seguenti ulteriori processi da sottoporre a mappatura.

VALUTAZIONE DEL RISCHIO Per ogni processo è stata quindi elaborata una scheda, tenendo conto della metodologia proposta all’interno del Piano Nazionale

Anticorruzione, per la valutazione del rischio (allegato 5 del PNA).

Il rischio è stato così suddiviso:

Nessun rischio con valori < 3,00%

Livello rischio "attenzione" con valori tra 3,00% e 7,00%

Livello rischio "medio" con valori tra 8,00% e 12,00%

Livello rischio "serio" con valori tra 13,00% e 20,00%

Livello rischio "elevato" con valori > 20,00%

L’attività di identificazione dei rischi è svolta nell’ambito di gruppi di lavoro, con il coinvolgimento dei responsabili di posizione

organizzativa per l’area di rispettiva competenza con il coordinamento del responsabile della prevenzione e con il coinvolgimento del

nucleo di valutazione il quale contribuisce alla fase di identificazione mediante le risultanze dell’attività di monitoraggio sulla

trasparenza ed integrità dei controlli

interni. A questo si aggiunge lo svolgimento di consultazioni ed il coinvolgimento degli utenti e di associazioni di consumatori che

possono offrire un contributo con il loro punto di vista e la loro esperienza.

L’analisi del rischio consiste nella valutazione della probabilità che il rischio si realizzi e delle conseguenze che il rischio produce

(probabilità ed impatto) per giungere alla determinazione del livello di rischio. Il livello di rischio è rappresentato da un valore

numerico.

Per ciascun rischio catalogato occorre stimare il valore delle probabilità e il valore dell’impatto. I criteri da utilizzare per stimare la

probabilità e l’impatto e per valutare il livello di rischio sono indicati nell' Allegato 5 al P.N.P.C. (già sopra citata).

La stima della probabilità tiene conto, tra gli altri fattori, dei controlli vigenti. A tal fine, per controllo si intende qualunque strumento

di controllo utilizzato nell’ente locale per ridurre la probabilità del rischio (come il controllo preventivo o il controllo di gestione

oppure i controlli a campione non previsti dalle norme). La valutazione sull’adeguatezza del controllo va fatta considerando il modo

in cui il controllo funziona concretamente. Per la stima della probabilità, quindi, non rileva la previsione dell’esistenza in astratto del

controllo, ma la sua efficacia in relazione al rischio considerato.

L’impatto si misura in termini di:

impatto economico;

impatto organizzativo;

impatto reputazionale.

Il valore della probabilità e il valore dell’impatto debbono essere moltiplicati per ottenere il valore complessivo, che esprime il livello

di rischio del processo.

Per l’attività di analisi del rischio verrà utilizzato il supporto del nucleo di valutazione, con il coinvolgimento dei Dirigenti e del

Comandante funzionario responsabile di posizione organizzativa sotto il coordinamento del responsabile della prevenzione.

La ponderazione del rischio consiste nel considerare il rischio alla luce dell’analisi e nel raffrontarlo con altri rischi al fine di decidere

le priorità e l’urgenza di trattamento.

L’analisi dei rischi permette di ottenere una classificazione degli stessi in base al livello di rischio più o meno elevato. A seguito

dell’analisi, i singoli rischi ed i relativi processi sono inseriti in una classifica del livello di rischio. Le fasi di processo, i processi o gli

aggregati di processo per i quali siano emersi i più elevati livelli di rischio vanno ad identificare le aree di rischio, che rappresentano

le attività più sensibili e da valutare ai fini del trattamento. La classifica del livello di rischio viene poi esaminata e valutata per

elaborare la proposta di trattamento dei rischi.

Tutte le fasi della valutazioni del rischio, compresa la ponderazione, sono svolte sotto il coordinamento del responsabile della

prevenzione.

GESTIONE DEL RISCHIO La fase di trattamento del rischio consiste nell’individuazione e valutazione delle misure che debbono essere predisposte per

neutralizzare o ridurre il rischio e nella decisione di quali rischi si decide di trattare prioritariamente rispetto agli altri.

Al fine di neutralizzare o ridurre il livello di rischio, debbono essere individuate e valutate le misure di prevenzione. Queste, come

detto, possono essere obbligatorie e previste dalla norma o ulteriori se previste nel Piano.

Le misure ulteriori debbono essere valutate in base ai costi stimati, all’impatto sull’organizzazione e al grado di efficacia che si

attribuisce a ciascuna di esse.

L’individuazione e la valutazione delle misure è compiuta dal Responsabile per la prevenzione con il coinvolgimento dei Dirigenti e

del Comandante titolare di posizione organizzativa ciascuno per le aree di competenza, identificando annualmente le aree “sensibili”

di intervento su cui adoperarsi.

Le decisioni circa la priorità del trattamento si basano essenzialmente sui seguenti fattori:

- livello di rischio: maggiore è il livello, maggiore è la priorità di trattamento;

Piano Triennale di Prevenzione della Corruzione del Comune di Santeramo in Colle (BA)

22

- obbligatorietà della misura;

- impatto organizzativo e finanziario connesso all’implementazione della misura.

Le misure di contrasto intraprese/da intraprendere dall’ente sono riepilogate di seguito nel presente documento.

Le misure proposte sono quelle contenute nel piano nazionale di prevenzione della corruzione, a queste misure sarà possibile

aggiungerne delle altre nel corso di validità del piano.

La gestione del rischio si completa con la successiva azione di monitoraggio, che comporta la valutazione del livello di rischio tenendo

conto della misure di prevenzione introdotte e delle azioni attuate.

Questa fase è finalizzata alla verifica dell’efficacia dei sistemi di prevenzione adottati e, quindi, alla successiva messa in atto di ulteriori

strategie di prevenzione.

Essa sarà attuata dai medesimi soggetti che partecipano all’intero processo di gestione del rischio in stretta connessione con il sistema

di programmazione e controllo di gestione.

Le fasi di valutazione delle misure e del monitoraggio sono propedeutiche al successivo aggiornamento del Piano.

LE MISURE DI CONTRASTO CONTROLLI INTERNI A supporto del perseguimento degli obiettivi del presente piano, è da considerare il sistema dei controlli interni che l’ente ha dovuto

approntare in attuazione del D.L. 10.10.2012 n. 174 "Disposizioni urgenti in materia di finanza e funzionamento degli enti territoriali,

nonché ulteriori disposizioni in favore delle zone terremotate nel maggio 2012", poi convertito in Legge 213 del 7 dicembre 2012.

La norma ha stabilito che i controlli interni debbano essere organizzati, da ciascun ente, in osservanza al principio di separazione tra

funzione di indirizzo e compiti di gestione.

Per dare attuazione a tale disposizione, è stato approvato lo specifico regolamento con deliberazione del Consiglio Comunale n.25

del 12 aprile 2013

In particolare, rilevante ai fini dell’analisi delle dinamiche e prassi amministrative in atto nell’ente, è il controllo successivo sugli atti

che si colloca a pieno titolo fra gli strumenti di supporto per l’individuazione di ipotesi di malfunzionamento, sviamento di potere o

abusi, rilevanti per le finalità del presente piano.

Il sistema dei controlli in essere nel comune di Santeramo in Colle garantisce l’estrapolazione casuale degli atti (determine, decreti,

ordinanze, contratti non rogati dal segretario Generale). I singoli atti sorteggiati sono analizzati sotto differenti aspetti predefiniti in

fase di attivazione della prima e delle successive sedute di controllo.

I criteri di valutazione sono distinti tra “elementi di valutazione obbligatori” ed “elementi di valutazione opzionali”.

I primi riguardano

legittimità dell’atto: l'atto esaminato rispetta le disposizioni di legge generali o specifiche per il procedimento, comprese quelle

regolamentari. Si verifica se l'atto risulta: 1) registrato/assunto, presente nel SW/DB di registrazione, ma fisicamente in bianco o

ancora in versione "proposta" 2) conforme alla normativa applicabile comunitaria, nazionale o regionale (es. T.U. Appalti, normativa

prevenzione corruzione ecc.) nonché ai regolamenti dell'ente applicabili.

I secondi riguardano le seguenti casistiche:

correttezza del procedimento: L'atto in esame evidenzia un regolare svolgimento del procedimento amministrativo, ai sensi della L.

241/90 (es. nomina del responsabile del procedimento, informativa ai contro interessati, ecc.). L'atto in esame risulta comprensibile,

ben motivato, con i relativi riferimenti di legge.

Rispetto trasparenza e privacy: L'atto in esame risulta pubblicato sull'Albo Pretorio e/o Sezione Trasparenza; i dati personali o

sensibili sono trattati adeguatamente. Verificare la corretta pubblicazione WEB dell'atto, se prevista (es. incarichi, contributi) e nel

caso di presenza di dati personali, sensibili o giudiziari verificare che i medesimi siano stati trattati in conformità al T.U. sulla Privacy

Rispetto dei tempi: La procedura seguita nell'atto in esame rispetta la tempistica definita dalla legge e/o dai regolamenti applicabili.

Verificare se l'atto è stato emesso in coerenza con i termini di legge, di regolamento, e rispecchia le disposizioni normative e

regolamentari vigenti.

Affidabilità: L'atto in esame riporta riferimenti oggettivi ed evidenti; gli allegati tecnico/operativi sono reperibili, correttamente

processati e protocollati. Verificare se gli eventuali riferimenti esterni dell'atto sono corretti, reperibili e protocollati.

Conformità operativa: L'atto in esame risulta conforme al programma di mandato, al piano della performance, al P.E.G., agli atti di

programmazione, in particolare a partire dal 2016 rispetto del DUP, atti di indirizzo e direttive interne.

Report risultanze anno 2016:

- verbale n.02 del 05.04.2016 – 1^ trimestre

- verbale n.03 del 08.07.2016 – 2^ trimestre

- verbale n.04 del 03.10.2016 – 3^ trimestre

- verbale n.05 del 19.01.2017 – 4^ trimestre

Report risultanze anno 2017:

- verbale n. 1 del 14/04/2017 - 1^ trimestre

- verbale n. 2 del 12/07/2017 – 2^ trimestre

- verbale n. 3 del 13/11/2017 – 3^ trimestre

- Verbale n. 4 del 29/03/2018 – 4^ trimestre

Report risultanze anno 2018:

Piano Triennale di Prevenzione della Corruzione del Comune di Santeramo in Colle (BA)

23

- Verbale n. 1 del 07/09/2018 – 1^ trimestre

- verbale n. 2 del 05/10/2018 - 2^ e 3^ trimestere

Se l’obiettivo primario di questa soluzione organizzativa è stato quello di assicurare un maggior controllo della spesa allo scopo di

ridurre i costi generali dell’Ente, l’effetto di questa soluzione si è inevitabilmente ripercosso anche in ambito di lotta alla prevenzione

della corruzione o più semplicemente a ridurre le possibili ipotesi di cosiddetta maladministration. Questa soluzione organizzativa

interna ha facilitato anche l’attività di controllo interno di regolarità amministrativa e di monitoraggio degli equilibri di finanza

pubblica e conseguentemente delle forme di controllo finanziario e contabile tipiche del settore finanziario, anche questi strumenti

di lotta alla prevenzione della corruzione.

IL CODICE DI COMPORTAMENTO DEI DIPENDENTI PUBBLICI Nella G.U. n. 129 del 4 giugno 2013 è stato pubblicato il DPR n. 62 del 16 aprile 2013 avente ad oggetto “Codice di comportamento

dei dipendenti pubblici”, come approvato dal Consiglio dei Ministri l’8 marzo 2013, a norma dell’art. 54 del D.Lgs. n. 165/2001 “Norme

generali sull’ordinamento del lavoro alla dipendenze delle amministrazioni pubbliche”.

Il nuovo Codice, approvato con deliberazione di G.C. n.14 del 30 gennaio 2014 in vigore completa la normativa anticorruzione nelle

pubbliche amministrazioni prevista dalla L. 190/2012, sulla base delle indicazioni fornite dall’OCSE in tema di integrità ed etica

pubblica, definendo in 17 articoli i comportamenti dei dipendenti delle amministrazioni pubbliche i quali dovranno rispettare i doveri

minimi di diligenza, lealtà, imparzialità e buona condotta.

Il campo di applicazione delle disposizioni contenute nel Codice di comportamento dei dipendenti pubblici si amplia: i destinatari

della materia non sono più soltanto i dipendenti di tutte le pubbliche amministrazioni di cui all’art. 1, comma 2, del D.Lgs. n. 165/2001,

ovvero i dipendenti a tempo indeterminato e determinato ivi compresi i dipendenti di diretta collaborazione con gli organi politici,

ma anche, per quanto compatibile, tutti i collaboratori o consulenti con qualsiasi tipo di contratto o incarico e a qualsiasi titolo, i

titolari di organi e di incarichi negli uffici di diretta collaborazione delle autorità politiche e tutti i collaboratori a qualsiasi titolo di

imprese fornitrici di beni o servizi che realizzano opere in favore dell’amministrazione.

La violazione delle disposizione del Codice, fermo restando la responsabilità penale, civile, amministrativa o contabile del dipendente,

è fonte di responsabilità disciplinare accertata all’esito del procedimento disciplinare, nel rispetto dei principi di gradualità e

proporzionalità delle sanzioni.

L’amministrazione, contestualmente alla sottoscrizione del contratto di lavoro o, in mancanza, all’atto di conferimento dell’incarico,

consegna e fa sottoscrivere ai nuovi assunti, con rapporti comunque denominati, copia del Codice di comportamento.

Le previsioni del Codice sono state integrate e specificate dal Codice di Comportamento Comunale adottato con Delibera di Giunta

Comunale n. 12 del31/01/2014, come stabilito dal comma 44 dell’art. 1 della L. 190/2012.

Il Comune di Santeramo in Colle ha pubblicato il Codice di comportamento dei dipendenti pubblici sul proprio sito web istituzionale

e lo ha altresì inviato a tutto il personale dipendente.

Per ciò che riguarda i collaboratori, consulenti e collaboratori delle imprese che svolgono servizi per l’amministrazione, il Comune si

impegna a comunicare gli obblighi in materia in sede di stipula del contratto o di affidamento del servizio o della fornitura o di

conferimento dell’incarico.

MONITORAGGIO DEI TEMPI DI PROCEDIMENTO Strumento particolarmente rilevante è quello relativo al monitoraggio dei termini del procedimento, che ai sensi dell’art. 1 comma 9

lett. d) della legge 190/2012 costituisce uno degli obiettivi del Piano.

Con riferimento all’individuazione del soggetto a cui attribuire il potere sostitutivo in caso di inerzia, si rinvia all’art. 2, comma 9, della

legge n. 241/90 e ss.mm.ii..

Ai fini del monitoraggio dei termini di conclusione, ciascun Responsabile dovrà effettuare l’indagine e trasmettere i risultati Segretario

Generale, entro il 15 gennaio di ogni anno.

L’obbligo di monitoraggio è divenuto ora più stringente dal momento che la legge 190 del 6 novembre 2012 all’art. 1 comma 28

chiede il monitoraggio periodico e la tempestiva eliminazione delle anomalie.

La mappatura di tutti i procedimenti, pubblicata nell’apposita sezione del sito istituzionale, è in costante aggiornamento.

Reiterate segnalazioni del mancato rispetto dei termini del procedimento costituiscono un segnale di un possibile malfunzionamento,

che va non solo monitorato ma valutato al fine di proporre azioni correttive.

LA FORMAZIONE La legge 190/2012 impegna le Pubbliche Amministrazioni a prestare particolare attenzione alla formazione del personale,

considerandola uno degli strumenti principali per la prevenzione della corruzione.

L’aspetto formativo deve definire le buone prassi per evitare fenomeni corruttivi attraverso i principi della trasparenza dell’attività

amministrativa.

L’obiettivo è di creare quindi un sistema organizzativo di contrasto fondato sia sulle prassi amministrative sia sulla formazione del

personale.

Nel piano di formazione dovranno essere indicate:

i dipendenti, i responsabili che svolgono attività nell'ambito delle materie oggetto di formazione;

il grado di informazione e di conoscenza dei dipendenti nelle materie/attività a rischio di corruzione;

le modalità del monitoraggio sistematico della formazione e dei risultati acquisiti;

Piano Triennale di Prevenzione della Corruzione del Comune di Santeramo in Colle (BA)

24

le attività formative devono essere distinte in processi di formazione "base" e di formazione "continua" per aggiornamenti, azioni di

controllo durante l'espletamento delle attività a rischio di corruzione;

le materie oggetto di formazione.

I Dirigenti e le P.O. Responsabili di servizio di riferimento delle strutture cui fanno capo le attività a rischio individuano, di concerto

con il Responsabile per la prevenzione della corruzione, il personale da avviare ai corsi di formazione sul tema dell’anticorruzione e

le relative priorità, anche utilizzano strumenti innovativi quali l’e-learning.

La formazione in materia di prevenzione della corruzione è strutturata su due livelli:

a) livello generale, rivolto a tutti i dipendenti;

b) livello specifico, rivolto al responsabile della prevenzione, ai referenti, ai componenti degli organismi di controllo, ai responsabili

di posizione organizzativa addetti alle aree a rischio.

Il personale da inserire nei percorsi formativi è individuato dal responsabile della prevenzione coadiuvato dai responsabili di servizio,

tenendo presente il ruolo affidato a ciascun soggetto e le aree a maggior rischio di corruzione individuate nel P.T.P.C. I criteri di

selezione debbono essere motivati e resi pubblici insieme ai nominativi selezionati.

Alle attività formative previste per il primo anno si aggiungeranno negli anni successivi interventi formativi organizzati sulla base dei

monitoraggio delle attività previste nel Piano di prevenzione della corruzione e sull’analisi dei bisogni formativi segnalati al

Responsabile per la prevenzione della corruzione.

Il Responsabile della prevenzione della corruzione, con la definizione del piano di formazione, assolve la definizione delle procedure

appropriate per selezionare e formare i dipendenti destinati ad operare in attività e materie particolarmente esposti alla corruzione.

Si demanda al Responsabile per la prevenzione della corruzione, il compito di individuare, i soggetti interni ed esterni incaricati della

formazione. La formazione sarà somministrata a mezzo dei più comuni strumenti:

seminari in aula, tavoli di lavoro, ecc.; a questi si aggiungono seminari di formazione online, in remoto.

A completamento della formazione potranno essere organizzati, su proposta del responsabile della prevenzione della corruzione,

incontri periodici di aggiornamento più puntuale e per gruppi ristretti (focus group), per approfondire le tematiche

dell’anticorruzione, della trasparenza, dell’etica e della legalità calate nel contesto di settore o di area al fine di far emergere il

principio comportamentale eticamente adeguato alle diverse situazioni.

Particolare rilievo assume la formazione nel caso di rotazione degli incarichi e di nuova attribuzione della responsabilità di

procedimento. Nell'ipotesi di rotazione la formazione deve precedere necessariamente la modifica organizzativa interna, ciò allo

scopo di evitare che, a seguito della rotazione, si creino proprio nelle aree e nei settori più a rischio di corruzione degli ambiti di

minore competenza, che potrebbero favorire il perfezionarsi di quei comportamenti che con il presente strumento si intende

contrastare.

ALTRE INIZIATIVE DI CONTRASTO ROTAZIONE DEL PERSONALE Nel PNA la rotazione del personale è considerata una misura organizzativa preventiva finalizzata a limitare il consolidarsi di relazioni

che possano alimentare dinamiche improprie nella gestione amministrativa, conseguenti alla permanenza nel tempo di determinati

dipendenti nel medesimo ruolo o funzione.

E’ indubbio che l’alternanza riduce il rischio che un dipendente pubblico, occupandosi per lungo tempo dello stesso tipo di attività,

servizi, procedimenti e instaurando relazioni sempre con gli stessi utenti, possa essere sottoposto a pressioni esterne o possa

instaurare rapporti potenzialmente in grado di attivare dinamiche inadeguate; non di meno è necessario ricordare che la rotazione

rappresenta anche un criterio organizzativo che, solo se ben contestualizzata, può contribuire alla crescita del personale,

ampliandone le conoscenze e la preparazione professionale, anche grazie allo strumento della formazione.

La rotazione è una tra le diverse misure che le amministrazioni hanno a disposizione in materia di prevenzione della corruzione.

Il ricorso alla rotazione deve, infatti, essere considerata in una logica di necessaria complementarietà con le altre misure di

prevenzione della corruzione specie laddove possano presentarsi difficoltà applicative sul piano organizzativo. In particolare detta

misura deve essere impiegata “in un quadro di elevazione delle capacità professionali complessive dell’amministrazione” (adeguata

formazione del personale coinvolto) per evitare il determinarsi di inefficienze o peggio ingenerare pericolosi malfunzionamenti. In

quanto strumento di organizzazione e utilizzo ottimale delle risorse umane, va accompagnata e sostenuta anche da percorsi di

formazione che consentano una riqualificazione professionale.

Laddove non sia possibile utilizzare la rotazione come misura di prevenzione contro la corruzione, verranno ricercate ed

eventualmente adottate scelte organizzative di natura preventiva che possono avere effetti analoghi, quali a titolo esemplificativo,

la previsione da parte del responsabile di modalità operative che favoriscano una maggiore condivisione delle attività fra gli operatori,

anche attivando forme di controllo interno degli uffici e dei settori, evitando così l’isolamento di certe mansioni e avendo cura di

favorire la trasparenza “interna” delle attività o ancora l’articolazione delle competenze, c.d. “segregazione delle funzioni”.

Restano, naturalmente, ferme le discipline speciali di rotazione previste per particolari categorie di personale non contrattualizzato.

Inoltre in assenza di una adeguata formazione e di un impiego graduale della rotazione tra personale interno, si rischierebbe di

inficiare il necessario requisito di professionalità che, accompagnato alla possibile carenza dello specifico titolo di studio richiesto per

espletare determinati incarichi esporrebbe l’Ente a situazioni di malfunzionamento con pericolosi effetti sulla regolarità e correttezza

dell’azione amministrativa.

(In alcuni casi, proprio la poca conoscenza della materia da parte del dipendente che presta la propria attività in uno dei settori più a

rischio di corruzione, potrebbe divenire il volano per il verificarsi di situazioni di corruzione, abuso, o di omissione di atti d’ufficio).

Piano Triennale di Prevenzione della Corruzione del Comune di Santeramo in Colle (BA)

25

Sempre negli ambiti in cui non sia possibile effettuare la rotazione degli incarichi si provvederà a valutare l’opportunità dello

strumento delle mobilità interne, che possono contribuire a realizzare una sorta di scambio di personale.

Le forme di rotazione fino ad ora considerate sono quelle di tipo ordinario, vi sono poi quelle di tipo straordinario legate all'esistenza

di contrastare un comportamento scorretto del dipendente che abbia determinato l'applicazione di una sanzione di tipo disciplinare.

In questi casi la rotazione del personale o comunque l'allontanamento del dipendente dalla posizione e/o dallo svolgimento delle

mansioni, che hanno favorito il comportamento che è stato condannato disciplinarmente deve essere considerata come una

conseguenza logica dell'operato del dipendente che non può essere evitata, e che deve essere gestita e contestualizzata all'interno

dell'organizzazione.

INCONFERIBILITA’ E INCOMPATIBILITA’ PER INCARICHI DIRIGENZIALI Il decreto legislativo 39/2013 ha attuato la delega stabilita dai commi 49 e 50 dell’art. 1 della legge 190/2012, prevedendo fattispecie

di:

– inconferibilità, cioè di preclusione, permanente o temporanea, a conferire gli incarichi a coloro che abbiano riportato condanne

penali per i reati previsti dal capo I del titolo II del libro secondo del codice penale, nonché a coloro che abbiano svolto incarichi o

ricoperto cariche in enti di diritto privato regolati o finanziati da pubbliche amministrazioni o svolto attività professionali a favore di

questi ultimi, a coloro che siano stati componenti di organi di indirizzo politico (art. 1, comma 2, lett. g);

– incompatibilità, da cui consegue l'obbligo per il soggetto cui viene conferito l'incarico di scegliere, a pena di decadenza, entro il

termine perentorio di quindici giorni, tra la permanenza nell'incarico e l'assunzione e lo svolgimento di incarichi e cariche in enti di

diritto privato regolati o finanziati dalla pubblica amministrazione che conferisce l'incarico, lo svolgimento di attività professionali

ovvero l'assunzione della carica di componente di organi di indirizzo politico (art. 1, comma 2, lett. h).

Tutte le nomine e le designazioni preordinate al conferimento di incarichi da parte dell’Ente devono essere precedute da apposita

dichiarazione sostitutiva del designato o del nominato, della quale in ragione del contenuto dell’incarico deve essere asserita

l’insussistenza di cause o titoli al suo conferimento. Il titolare dell’incarico deve redigere apposita dichiarazione con cadenza annuale

di insussistenza di causa di incompatibilità al mantenimento dell’incarico conferito. Tali dichiarazioni sono pubblicate sul sito

istituzionale dell’Ente, nell’apposita sezione “Trasparenza”.

ATTIVITA’ SUCCESSIVA ALLA CESSAZIONE DEL RAPPORTO DI LAVORO A norma dell’articolo «16-ter. I dipendenti che, negli ultimi tre anni di servizio, hanno esercitato poteri autoritativi o negoziali per

conto delle pubbliche amministrazioni di cui all’articolo 1, comma 2, non possono svolgere, nei tre anni successivi alla cessazione del

rapporto di pubblico

impiego, attività lavorativa o professionale presso i soggetti privati destinatari dell’attività della pubblica amministrazione svolta

attraverso i medesimi poteri. I contratti conclusi e gli incarichi conferiti in violazione di quanto previsto dal presente comma sono nulli

ed è fatto divieto ai

soggetti privati che li hanno conclusi o conferiti di contrattare con le pubbliche amministrazioni per i successivi tre anni con obbligo di

restituzione dei compensi eventualmente percepiti e accertati ad essi riferiti.»

I “dipendenti” interessati sono coloro che per il ruolo e la posizione ricoperti nell’amministrazione comunale hanno avuto il potere

di incidere in maniera determinante sulla decisione oggetto dell’atto e, quindi, coloro che hanno esercitato la potestà o il potere

negoziale con riguardo allo specifico procedimento o procedura (responsabili di posizione organizzativa, responsabili di procedimento

o RUP nel caso previsto dall’art. 125, commi 8 e 11, del D.Lgs. n. 163/2006).

Ai fini dell’applicazione delle suddette disposizioni si impartiscono le seguenti direttive:

a) nei contratti di assunzione del personale è inserita la clausola che prevede il divieto di prestare attività lavorativa (a titolo di lavoro

subordinato o lavoro autonomo) per i tre anni successivi alla cessazione del rapporto nei confronti dei destinatari di provvedimenti

adottati o di contratti conclusi con l’apporto decisionale del dipendente;

b) nei bandi di gara o negli atti prodromici agli affidamenti, anche mediante procedura negoziata, è inserita la condizione soggettiva

di non aver concluso contratti di lavoro subordinato o autonomo e comunque di non aver attribuito incarichi ad ex dipendenti che

hanno esercitato poteri autoritativi o negoziali per conto delle pubbliche amministrazioni nei loro confronti per il triennio successivo

alla cessazione del rapporto;

c) verrà disposta l’esclusione dalle procedure di affidamento nei confronti dei soggetti per i quali sia emersa la situazione di cui al

punto precedente;

d) si agirà in giudizio per ottenere il risarcimento del danno nei confronti degli ex dipendenti per i quali sia emersa la violazione dei

divieti contenuti nell’art. 53, comma 16-ter, del D.Lgs. n. 165/2001.

L’Ente attua l’art. 16 ter del D. Lgs 30.3.2001, n. 165 introdotto dalla legge 6.11.2012, n. 190, come modificato dall’art. 1, comma 42

lettera l) della legge 6.11.2012, n.190 prevedendo il rispetto di questa norma quale clausola da inserirsi nei bandi di gara, a pena di

esclusione dell’impresa (operatore economico) la quale si impegna ad osservarla.

DIRETTIVE PER EFFETTUARE CONTROLLI SU PRECEDENTI PENALI AI FINI DELL’ATTRIBUZIONE DEGLI INCARICHI E DELL’ASSEGNAZIONE AD UFFICI

Piano Triennale di Prevenzione della Corruzione del Comune di Santeramo in Colle (BA)

26

Ai fini dell’applicazione degli artt. 35-bis del D.Lgs. n. 165/2001, così come inserito dall’art. 1, comma 46, della L. n. 190/2012, e 3 del

D.Lgs. n. 39/2013, l’Amministrazione comunale è tenuta a verificare la sussistenza di eventuali precedenti penali a carico dei

dipendenti e/o dei soggetti cui si intendono conferire incarichi nelle seguenti circostanze:

a) all’atto della formazione delle commissioni per l’affidamento di commesse o di commissioni di concorso;

b) all’atto del conferimento degli incarichi amministrativi di vertice o responsabile di posizione organizzativa;

c) all’atto dell’assegnazione di dipendenti dell’area direttiva agli uffici che presentano le caratteristiche indicate dall’art. 35-bis del

D.Lgs. 165/2001;

d) immediatamente, con riferimento agli incarichi già conferiti e al personale già assegnato.

L’accertamento dovrà avvenire:

- mediante acquisizione d’ufficio dei precedenti penali da parte dell’ufficio preposto all’espletamento della pratica;

- mediante dichiarazione sostitutiva di certificazione resa dall’interessato nei termini e alle condizioni dell’art. 46 del DPR n. 445/2000,

a cura del soggetto competente.

Gli atti ed i contratti posti in essere in violazione delle limitazioni sono nulli ai sensi dell’art. 17 del D. Lgs. n. 39/2013.

A carico di coloro che hanno conferito incarichi dichiarati nulli dovranno essere applicate le sanzioni di cui all’art. 18 dello stesso

D.Lgs.

Alcuni aspetti rilevanti:

– in generale, la preclusione opera in presenza di una sentenza, ivi compresi i casi di patteggiamento, per i delitti contro la pubblica

amministrazione anche se la decisione non è ancora irrevocabile ossia non è ancora passata in giudicato (quindi anche in caso di

condanna da parte del tribunale);

– la specifica preclusione di cui alla lettera b) del citato art. 35-bis riguarda sia l’attribuzione di incarico o l’esercizio delle funzioni

direttive; pertanto l’ambito soggettivo della norma riguarda i responsabili di posizione organizzativa;

– la situazione impeditiva viene meno ove venga pronunciata, per il medesimo caso, una sentenza di assoluzione anche non definitiva.

Qualora all’esito della verifica risultano a carico del personale interessato dei precedenti penali per i delitti sopra indicati,

l’amministrazione:

– si astiene dal conferire l’incarico o dall’effettuare l’assegnazione;

– applica le misure previste dall’art. 3 del D.Lgs. n. 39/2013;

– provvede a conferire l’incarico o a disporre l’assegnazione nei confronti di altro soggetto.

Qualora la situazione di inconferibilità si appalesa nel corso del rapporto, il responsabile delle prevenzione effettuerà la contestazione

nei confronti dell’interessato, il quale dovrà essere rimosso dall’incarico o assegnato ad altro ufficio.

PATTI DI INTEGRITÀ NEGLI AFFIDAMENTI Patti d’integrità ed i protocolli di legalità rappresentano un sistema di condizioni la cui accettazione viene configurata dalla stazione

appaltante come presupposto necessario e condizionante la partecipazione dei concorrenti ad una gara di appalto.

Il patto di integrità è un documento che la stazione appaltante richiede ai partecipanti alle gare e permette un controllo reciproco e

sanzioni per il caso in cui qualcuno dei partecipanti cerchi di eluderlo. Si tratta quindi di un complesso di regole di comportamento

finalizzate alla prevenzione del fenomeno corruttivo e volte a valorizzare comportamenti eticamente adeguati per tutti i concorrenti.

L’Ente attua l’art. 1, comma 17 della legge 6.11.2012, n. 190 prevedendo una specifica clausola da inserire nei bandi di gara e/o

lettere d’invito. Nel caso in cui siano stati adottati protocolli di legalità e/o integrità si prevede che il loro mancato rispetto costituirà

causa d’esclusione dal procedimento di affidamento del contratto.

TUTELA DEL DIPENDENTE CHE DENUNCIA ILLECITI L'articolo 54-bis del Testo unico del pubblico impiego (Dlgs n. 165 del 2001), che ha introdotto la tutela del dipendente che segnala

illeciti, è stata recentemente modificata. Il nuovo testo normativo prevede un vero e proprio sistema di garanzie per il dipendente

che segnala illeciti, e stabilisce, anzitutto, che, colui il quale, nell'interesse dell'integrità della Pa ed in buona fede, segnali al

responsabile della prevenzione della corruzione dell'ente o all'Autorità nazionale anticorruzione o ancora all’autorità giudiziaria

ordinaria o contabile, le condotte illecite o di abuso di cui sia venuto a conoscenza, in ragione del suo rapporto di lavoro, non possa

essere - per motivi collegati alla segnalazione - soggetto a sanzioni, demansionato, licenziato, trasferito o sottoposto a altre misure

organizzative che abbiano un effetto negativo sulle condizioni di lavoro.

La tutela viene estesa anche ai collaboratori consulenti, con qualsiasi tipologia di contratto o di incarico, nonché ai lavoratori e ai

collaboratori a qualsiasi titolo di imprese fornitrici di beni o servizi e che realizzano opere in favore della PA.

Il legislatore ha qualificato il concetto di buona fede del dipendente, prevedendo che può considerarsi tale, il comportamento del

dipendente che effettua una segnalazione circostanziata nella ragionevole convinzione, fondata su elementi di fatto, che la condotta

illecita segnalata si sia verificata. La buona fede viene esclusa qualora il segnalante abbia agito con colpa grave.

L'eventuale adozione di misure discriminatorie comportano l'applicazione da parte dell’Anac di una sanzione amministrativa

pecuniaria a carico del responsabile da 5.000 a 30.000 euro, fermi restando gli altri profili di responsabilità. Inoltre, l’Anac applica la

sanzione amministrativa da 10.000 a 50.000 euro a carico del responsabile che non svolga le attività di verifica e analisi delle

segnalazioni ricevute.

Le tutela del dipendente che segnala illeciti si estende anche all'ambito processuale. Nel caso di un processo penale, l'identità del

segnalante è coperta dal segreto in base alle previsioni dell'art. 329 del codice di procedura penale. Nel caso di attivazione di un

Piano Triennale di Prevenzione della Corruzione del Comune di Santeramo in Colle (BA)

27

procedimento per accertamento di responsabilità amministrativo contabile, l'identità non può essere rivelata fino a conclusione della

fase istruttoria. Nel caso di un procedimento disciplinare, l'identità non può essere segnalata, quando la contestazione dell'addebito

si fondi su accertamenti distinti e ulteriori rispetto alla segnalazione, anche se conseguenti alla stessa. Se la segnalazione è

indispensabile per la difesa dell'incolpato, la segnalazione sarà utilizzata ai fini del procedimento disciplinare solo in presenza di

consenso del segnalante alla rivelazione della sua identità. La tutela del dipendente segnala illeciti si estende anche alle previsioni in

materia di accesso che restano escluse per espressa disposizione

normativa.

Nel caso in cui all'esito del processo (penale, contabile o disciplinare) si accerti l'infondatezza della segnalazione e che la stessa non

è stata effettuata in buona fede, il segnalante è sottoposto a procedimento disciplinare, al termine del quale, può essere irrogata la

misura sanzionatoria anche del licenziamento senza preavviso.

Gli atti discriminatori o ritorsivi adottati dall'amministrazione o dall'ente comunque sono nulli. Il segnalante licenziato ha diritto alla

reintegra nel posto di lavoro e al risarcimento del danno. Le tutele invece non sono garantite nel caso in cui, anche con sentenza di

primo grado, sia stata accertata la responsabilità penale del segnalante per i reati di calunnia o diffamazione o comunque reati

commessi con la denuncia del medesimo segnalante ovvero la sua responsabilità civile, nei casi di dolo o colpa grave.

Per assicurare che lo strumento della segnalazione o della denuncia venga effettivamente utilizzato, il legislatore ha modificato anche

le disposizioni relative all'obbligo del segreto d'ufficio, aziendale, professionale, scientifico e industriale prevedendo che il

perseguimento dell'interesse dell'integrità delle amministrazioni, nonché la prevenzione e la repressione delle malversazioni,

costituisce giusta causa di rilevazione di notizie coperte dall'obbligo di segreto d'ufficio. E' necessario però che la rilevazione non

avvenga al di fuori del canale di comunicazione espressamente previsto e che non avvenga con modalità eccedenti rispetto alla

finalità dell'eliminazione dell'illecito.

Poiché uno degli obiettivi strategici principali dell’azione di prevenzione della corruzione è quello dell’emersione dei fatti di cattiva

amministrazione e di fenomeni corruttivi, è particolarmente importante il coinvolgimento dell’utenza e l’ascolto della cittadinanza.

In questo contesto, si collocano le azioni di sensibilizzazione, che sono volte a creare dialogo con l’esterno per implementare un

rapporto di fiducia e che possono portare all’emersione di fenomeni corruttivi altrimenti “silenti”. Un ruolo chiave in questo contesto

può essere svolto dagli U.R.P., che rappresentano per missione istituzionale la prima interfaccia con la cittadinanza. Valutazione dei

processi esposti al rischio.La presente analisi, come dettato dal Piano Nazionale Anticorruzione, mira a valutare l’esposizione al rischio

dei processi organizzativi. Verranno sottoposte a seguire 5 domande per la probabilita e 5 domande per l’impatto. I punteggi relativi

ad ogni risposta verranno riportati nell’apposita tabella, dove saranno evidenziate le medie dei punteggi riferite rispettivamente alla

probabilita ed all’impatto. Verranno poi considerati, ai fini della identificazione e valutazione dei rischi, i processi riferiti alle sole aree

gialla e rossa secondo lo schema della matrice impatto/probabilita

VALORI E FREQUENZE DELLA PROBABILITAK

VALORI E IMPORTANZA DELL’IMPATTO

0 nessuna probabilità 1 improbabile 2 poco probabile 3 probabile 4 molto probabile 5 altamente probabile

0 nessun impatto 1 marginale 2 minore 3 soglia 4 serio 5 superiore

IMPATTO: Le domande che seguono sono volte a rilevare l’impatto (inteso come danno economico/finanziario, organizzativo e/o di

immagine) che, il verificarsi degli eventi rischiosi riferiti al processo in analisi provecherebbe al Comune in termini di danno (economico-

finanziario e/o di immagine) storicamente rilevato e di danno potenziale/soggettivo.

DOMANDA 1: Ci sono state segnalazioni

che hanno riguardato episodi di

corruzione o cattiva gestione inerenti il

rischio in analisi? (Per segnalazione si

intende qualsiasi informazione pervenuta

con qualsiasi mezzo -e- mail, telefono, ...-

, ivi compresi i reclami)

1. SI, vi sono state numerose

segnalazioni (valore: ALTO);

2. SI vi sono state poche

segnalazioni (valore: MEDIO);

DOMANDA 2: Ci sono state sentenze che

hanno riguardato episodi di corruzione

(es. Reati contro la PA, Falso e Truffa)

inerenti il rischio in analisi?

4. SI, vi sono state numerose

sentenze (valore: ALTO);

5. SI vi sono state poche sentenze

(valore: MEDIO);

6. NO, non vi sono state sentenze

(valore: BASSO)

DOMANDA 3: Secondo lei la probabilita

che si verifichino eventi corruttivi o di

cattiva gestione relativi al rischio in

analisi e:

1. L'evento e molto frequente: piu

di 3 casi all’anno (valore: ALTO);

2. L'evento e poco frequente: 2 o 3

casi all’anno (valore: MEDIO);

L'evento e piuttosto raro (valore: BASSO)

Piano Triennale di Prevenzione della Corruzione del Comune di Santeramo in Colle (BA)

28

3. NO, non vi sono state

segnalazioni (valore: BASSO)

In caso di risposta “ALTO”, indicare la lettera A; in caso di risposta “MEDIO”, indicare la lettera B; in caso di risposta “BASSO”

indicare la lettera

IMPATTO OGGETTIVO IMPATTO SOGGETTIVO

DOMANDA 4: A seguito di

controlli sono state

individuate irregolarita?

1. SI, le irregolarita

individuate a seguito di

controlli hanno causato

un grave danno (valore:

ALTO);

2. SI, le irregolarita

individuate hanno

causato un lieve danno

(valore: MEDIO);

NO, le irregolarita individuate

non hanno causato danni

all’amministrazione o non

sono stati effettuati controlli

(valore: BASSO)

DOMANDA 5: Ci sono stati

contenziosi?

1. SI, i contenziosi hanno

causato elevati costi

economici e/o

organizzativi per

l'amministrazione

(valore: ALTO);

2. SI, i contenziosi hanno

causato medio-bassi costi

economici e/o

organizzativi per

l'amministrazione

(valore: MEDIO);

NO, i contenziosi hanno

causato costi economici e/o

organizzativi trascurabili per

l'amministrazione o non vi

sono stati contenziosi (valore:

BASSO

DOMANDA 6: Nel corso degli

ultimi 3 anni sono stati

pubblicati su giornali o riviste

articoli aventi ad oggetto il

rischio in analisi?

1. 3 o piu articoli pubblicati

in quotidiani nazionali

e/o 4 o piu articoli

pubblicati in quotidiani

locali (valore: ALTO);

2. fino a 3 articoli pubblicati

in quotidiani locali e/o

almeno 1 articolo

pubblicato su un

quotidiano nazionale

(valore: MEDIO);

fino ad 1 articolo pubblicato su

un quotidiano locale (valore:

BASSO)

DOMANDA 7: Secondo lei il

verificarsi di eventi legati al

rischio puo causare

all’amministrazione un

impatto:

1. Il verificarsi degli eventi

rischiosi legati alla classe

di rischio in oggetto puo

causare un ingente danno

all'amm.ne (valore:

ALTO);

2. Il verificarsi degli eventi

rischiosi legati alla classe

di rischio in oggetto puo

causare un danno

rilevante all'amm.ne

(valore: MEDIO);

Il verificarsi degli eventi

rischiosi legati alla classe di

rischio in oggetto puo causare

un danno trascurabile

all'amm.ne (valore: BASSO)

In caso di risposta “ALTO”, indicare la lettera A; in caso di risposta “MEDIO”, indicare la lettera B; in caso di risposta “BASSO” indicare

la lettera

IMPATTO: Le domande che seguono sono volte a rilevare l’impatto (inteso come danno economico/finanziario, organizzativo e/o di

immagine) che, il verificarsi degli eventi rischiosi riferiti al processo in analisi provecherebbe al Comune di Santeramo in termini di

danno (economico-finanziario e/o di immagine) storicamente rilevato e di danno potenziale/soggettivo.

DEFINIZIONE DI CORRUZIONE La corruzione è un fenomeno complesso e, in base a quanto disposto dalla Circolare n.1/2013 del Dipartimento della Funzione Pubblica,

costituisce l’illecito da parte di un soggetto del potere a lui affidato, al fine di ottenere vantaggi privati. L’A.N.A.C. con det. ANAC N.

12/2015 ha definito l’assunzione di decisioni devianti dalla cura dell’interesse generale a causa del condizionamento improprio da parte

di interessi particolari un evento di corruzione che ha luogo quando un pubblico ufficiale/incaricato di pubblico servizio decide di

influenzare la gestione e gli esiti di un processo dell’organizzazione pubblica in cui è inserito, al fine di favorire i propri interessi privati

e/o gli interessi di altri soggetti privati. Quindi si può definire EVENTO DI CORRUZIONE l’Azione consapevole di un dipendente cioè una

Piano Triennale di Prevenzione della Corruzione del Comune di Santeramo in Colle (BA)

29

decisione che sommata alla distorsione di un processo di atti della pubblica amministrazione posti in essere con uno o più interessi privati

da parte del dipendente provoca l’evento corruttivo.

La corruzione è un processo di interesse pubblico «dentro il quale» può avere luogo un comportamento illecito quindi il

comportamento di un Dirigente o dipendente che dà vita al fenomeno corruttivo è come la scintilla che dà vita ad un incendio.

PROCEDIMENTO DELLA CORRUZIONE

Il procedimento di un atto corruttivo è la parte visibile, percepibile (documentale) di un processo sottostante. Spesso si dice che la

corruzione si nasconde “nelle pieghe” dei procedimenti, e può realizzarsi senza violare le leggi e le procedure. Le attività non richieste

dalla legge, ma necessarie all’organizzazione dell’azione amministrativa rappresentano le «pieghe dei procedimenti» in cui più spesso

si genera il rischio corruttivo. I processi devono essere visualizzabili, devono contenere un elenco di «momenti decisionali»

Piano Triennale di Prevenzione della Corruzione del Comune di Santeramo in Colle (BA)

30

INDICAZIONE DELLE DISPOSIZIONI RELATIVE AL RICORSO ALL'ARBITRATO CON MODALITÀ CHE NE ASSICURINO LA PUBBLICITÀ E LA ROTAZIONE. Sistematicamente, in tutti i contratti stipulati e da stipulare dall’ente è escluso il ricorso all’arbitrato (esclusione della clausola

compromissoria ai sensi dell’articolo 241 comma 1-bis del decreto legislativo 163/2006 e smi).

PROMOZIONE DELLA CULTURA DELLA LEGALITA’ Al fine di disegnare un’efficace strategia anticorruzione, l’Amministrazione realizzerà delle forme di consultazione, con il

coinvolgimento di cittadini e di organizzazioni portatrici di interessi collettivi, ai fini della predisposizione del prossimo P.T.P.C., della

diffusione delle strategie di prevenzione pianificate, nonché sui risultati del monitoraggio sull’implementazione delle relative misure.

Le consultazioni potranno avvenire o mediante raccolta dei contributi via web oppure nel corso di incontri con i rappresentanti delle

associazioni di utenti tramite somministrazione di questionari. L’esito delle consultazioni sarà pubblicato sul sito internet

dell’amministrazione e in apposita sezione del P.T.P.C., con indicazione dei soggetti coinvolti, delle modalità di partecipazione e degli

input generati da tale partecipazione.

Poiché uno degli obiettivi strategici principali dell’azione di prevenzione della corruzione è quello dell’emersione dei fatti di cattiva

amministrazione e di fenomeni corruttivi, è particolarmente importante il coinvolgimento dell’utenza e l’ascolto della cittadinanza.

In questo contesto, si collocano le azioni di sensibilizzazione, che sono volte a creare dialogo con l’esterno per implementare un

rapporto di fiducia e

che possono portare all’emersione di fenomeni corruttivi altrimenti “silenti”. Un ruolo chiave in questo contesto può essere svolto

dagli U.R.P., che rappresentano per missione istituzionale la prima interfaccia con la cittadinanza.

RESPONSABILITA’: Responsabile per la prevenzione della corruzione dei Dirigenti o Posizioni Organizzative.

PARTE II – LA TRASPARENZA

DEFINIZIONE DEI FLUSSI PER LA PUBBLICAZIONE DEI DA TI ED INDIVIDUAZIONE DEI RESPONSABILI

1.Data la struttura organizzativa dell’ente, non è possibile individuare un unico ufficio per la raccolta e la gestione di tutti i dati da inserire in “Amministrazione Trasparente”.

2.Pertanto compete a ciascun Dirigente, rispetto alle materie di propria competenza, trasmettere alla struttura incaricata dell’inserimento dei dati e della gestione e redazione del sito istituzionale web (Servizio Informatico) tutti i dati, atti, documenti e provvedimenti da pubblicare sul sito nella sezione “Amministrazione Trasparente”, secondo le modalità ed i contenuti definiti dalle normative vigenti.

1.Spetta ai singoli Dirigenti definire, con i propri collaboratori, le modalità, la tempistica, la frequenza ed i contenuti dei documenti e dei dati da trasmettere di propria competenza concordando con il Servizio Informatico le modalità operative dell’inserimento dei dati sul sito internet istituzionale nonché le iniziative in materia di legalità e sviluppo della cultura dell’integrità.

2.Allo scopo i Dirigenti individuano, tra il personale assegnato, uno o più “responsabili trattamento dati” che provvedono ad assicurare la tempestiva e completa raccolta, trasmissione e pubblicazione dei dati, delle informazioni e dei documenti, secondo le modalità indicate dal servizio informatico e dal Dirigente competente, nel rispetto della vigente normativa sulla trasparenza e sulla pricvacy. Resta inteso che la responsabilità relativa alla qu alità dati immessi e alla eventuale mancanza delle informazioni richieste dalla normati va (D.Lgs. 33/2013) resta in capo ai Dirigenti.

3.Ai fini del controllo interno i Dirigenti comunicano i nominativi dei “responsabili trattamento dati” scelti all’N. d .V. e al RPCT.

4.Nell’allegato D) “al presente Piano sono rappresentati i tutti gli obblighi di pubblicazione, organizzati in sezioni corrispondenti alle sezioni del sito «Amministrazione trasparente» predisposte dall’A.N.A.C. con la Delibera n. 1310 del 28.12.2016 ai sensi del D.Lgs. 33/2013 come novellato dal D.Lgs 97/2016.

5.Per ciascun dato è richiamata la normativa, la Unità Organizzativa Responsabile (U.O.) responsabile della trasmissione e pubblicazione dei dati, la periodicità degli aggiornamenti, lo stato di attuazione e relativo cronoprogramma.

LE MISURE DI COMUNICAZIONE DELLA TRASPARENZA 1.La divulgazione del Piano di prevenzione della corruzione avviene mediante sito internet (sezione “Amministrazione Trasparente”) ed, eventualmente, altri strumenti ritenuti idonei.

Piano Triennale di Prevenzione della Corruzione del Comune di Santeramo in Colle (BA)

31

2..L’Amministrazione è già impegnata, attraverso l’operatività delle proprie strutture amministrative, in un’azione costante nei confronti degli Utenti dei propri servizi, volta a favorire nei vari settori di pertinenza il raggiungimento di un adeguato e costante livello di trasparenza, a garanzia della legalità dell’azione amministrativa e sviluppo della cultura dell’integrità.

3.Le iniziative di comunicazione già assunte sono :

- il sito web istituzionale

- la posta elettronica

- albo pretorio on-line

4.Inoltre l’Amministrazione valuterà, ove lo ritenga opportuno:

- fissare appositi incontri con gli organi di informazione e/o con le associazioni locali, associazioni di consumatori, associazione di utenti e organizzazioni sindacali per la presentazione del Piano di prevenzione della corruzione e del Piano e Relazione sulla Performance di cui all’art.10 c.1 lett.a) e b) del D. Lgs. n.150/2009;

- organizzare apposite giornate dedicate alla trasparenza.

Il sito web istituzionale del Comune

1.Ai fini dell’applicazione dei principi di trasparenza e integrità, l’Ente ha da tempo realizzato il sito internet istituzionale www.comune.santeramo.ba.it.

2.Il sito web istituzionale del Comune è il mezzo primario di comunicazione, il più accessibile ed il meno oneroso, attraverso il quale l’amministrazione garantisce un’informazione trasparente ed esauriente sul suo operato, promuove nuove relazioni con i cittadini, le imprese e le altre PA, pubblicizza e consente l’accesso ai propri servizi, consolida la propria immagine istituzionale.

3.Per consentire un’ agevole e piena accessibilità delle informazioni previste dall’art.9 del D.Lgs. n.33/2013 sul sito web del Comune, nella home page, è riportata in evidenza una apposita sezione denominata “Amministrazione Trasparente” al cui interno sono contenuti i dati, le informazioni e i documenti pubblicati ai sensi della sopra richiamata normativa.

La posta elettronica

1.L’Ente è munito di posta elettronica ordinaria e certificata.

2.La Posta Elettronica Certificata è lo strumento che consente di inviare e ricevere messaggi di testo ed allegati con lo stesso valore legale di una raccomandata con avviso di ricevimento solo se il mittente ed il destinatario utilizzano caselle di PEC.

3.Il Comune ha comunicato, il proprio indirizzo principale di PEC [email protected], posto in evidenza sulla home page del sito istituzionale, all’indice delle Pubbliche Amministrazioni (IPA) ed ha pubblicato sul proprio sito internet l’indirizzo PEC di tutte le caselle di posta elettronica certificata attivate ed assegnate ai propri dipendenti. Ciascun assegnatario provvede, se abilitato, a protocollare le e-mail certificate in arrivo o uscita nell’applicativo informatico, allegando la relativa e-mail o, in caso diverso, ad assicurare la protocollazione trasmettendo la relativa e-mail al soggetto abilitato indicato dal Servizio informatico.

4.Nel sito istituzionale sono riportate informazioni ed istruzioni per l’uso della PEC ed i riferimenti normativi, in modo da orientare e accompagnare l’utente (cittadino, impresa, associazione) a fare un uso corretto e sistematico di questo canale di comunicazione con la pubblica amministrazione.

5.In relazione al grado di utilizzo dello strumento, tanto nei rapporti con le altre pubbliche amministrazioni che con i cittadini, si valuteranno le ulteriori azioni organizzative e strutturali eventualmente necessarie.

L’albo pretorio on line

1.La legge n.69/2009 - perseguendo l’obiettivo di modernizzare l’azione amministrativa mediante il ricorso agli strumenti e alla comunicazione informatica -riconosce l’effetto di “pubblicità legale” soltanto alle pubblicazioni effettuate sui siti informatici delle P.A.

Piano Triennale di Prevenzione della Corruzione del Comune di Santeramo in Colle (BA)

32

2.Il Comune ha adempiuto all’attivazione dell’Albo Pretorio on line nei termini di legge (01.01.2010).

3.Il relativo link è ben indicato nella home page del sito istituzionale www.comune.santeramo.ba.it

4.Come deliberato dall’A.N.A.C. per gli atti soggetti a pubblicità legale all’albo pretorio on line, nei casi in cui tali atti rientrino nelle categorie per le quali l’obbligo è previsto dalle legge, rimane invariato anche l’obbligo di pubblicazione in altre sezioni del sito istituzionale, nonché nell’apposita sezione “Amministrazione Trasparente”.

Misure per assicurare l’efficacia dell’istituto del l’ACCESSO CIVICO

accesso civico “semplice”

1.Il presente Piano conferma la disciplina del precedente Programma triennale per la trasparenza approvato per il triennio 2016/2017 da questa Amministrazione comunale per l’accesso civico c.d.” semplice” previsto dall’art. 5, comma 1, del d.lgs 33/2013 come novellato dal D.Lgs 97/2016..

2.Chiunque ha il diritto di richiedere documenti, informazioni o dati su cui vige l’obbligo di pubblicazione

3.Il RPCT controlla ed assicura la regolare attuazione dell’accesso civico individuando il “Responsabile per l’accesso civico” con atto formale espresso. Il potere sostitutivo di cui all’art. 2, comma 9-bis della legge 241/190 resta, in ogni caso, in capo al Responsabile della Trasparenza.

4.La richiesta di accesso civico è gratuita, può essere presentata all’Amministrazione anche mediante compilazione di apposito “form on line” disponibile all’interno della sezione ”Amministrazione trasparente”, non è sottoposta ad alcuna limitazione rispetto alla legittimazione soggettiva del Richiedente e non deve essere motivata.

5.A seguito di richiesta di accesso civico, il “Responsabile per l’accesso civico” provvede, entro trenta giorni, a:

- verificare l’omessa pubblicazione dei documenti, informazioni o dati e, in caso affermativo, se la stessa è obbligatoria per legge;

- invitare il Dirigente competente a provvedere tempestivamente a tale obbligo se omesso; - verificare l’avvenuta pubblicazione nel sito istituzionale del documento, l'informazione o il dato richiesto; - comunicarne, in ogni caso, al Richiedente il collegamento ipertestuale dove reperire il documento, l'informazione o il

dato pubblicato a mezzo domicilio eletto dallo stesso o, in mancanza, a mezzo idoneo avviso nella sezione “amministrazione trasparente”.

6.In caso di ritardo o mancata risposta, il Richiedente può ricorrere al titolare del potere sostitutivo di cui all’art. 2, comma 9- bis della legge 241/1990 e successive modificazioni che, verificata la sussistenza dell’obbligo di pubblicazione nei termini di cui al comma 9-ter del medesimo articolo, provvede come descritto in precedenza.

7.L’esercizio del potere sostitutivo comporta, da parte del RPCT, l’obbligo di segnalazione degli inadempimenti e dei relativi responsabili :

- alla struttura interna competente ai fini dell'eventuale attivazione del procedimento disciplinare; - al vertice politico dell'amministrazione e al O.I.V. ai fini dell'attivazione delle altre forme di responsabilità.

8.La tutela del diritto di accesso civico è disciplinata dalle norme sul processo amministrativo (d.lgs.104/2010 così come modificato dal D.L.gs. 33/2013) a cui si fa espresso rinvio. 9.Il rilascio di copia dei documenti al Richiedente resta, comunque, subordinato al pagamento dei costi di riproduzione di cui all’art. 25 comma 1 della legge 241/1990 e di cui all’art. 5, co.4, del d.lgs 33/2013 come novellato dal D.Lgs 97/2016.. , nella misura stabilita dalla Amministrazione comunale, e all’applicazione del bollo come per legge.

accesso civico “generalizzato ” e accesso “document ale” ex l. 241/90

1.L’accesso civico c.d.” generalizzato” previsto dall’art. 5, comma 2, del d.lgs 33/22013 come novellato dal d.lgs. 97/2012 sarà disciplinato da apposito regolamento che, nel rispetto delle linee guida emanate dall’ANAC con determinazioni n. 1309 del 28.12.2916 e n. 1310 del 28/12/2016, dovrà disciplinare i soli profili organizzativi di ricezione (attraverso apposito modulo) e gestione delle richieste di accesso civico “semplice”, “generalizzato” e “documentale” ex l.241/90 individuando un unico ufficio che, con la supervisione del RPCT, dovrà raccogliere ed organizzare tutte le domande di accesso assegnandole ai singoli Uffici.

Piano Triennale di Prevenzione della Corruzione del Comune di Santeramo in Colle (BA)

33

2.Nelle more, per quanto compatibile, trova applicazione il vigente regolamento per l’accesso agli atti approvato con DGC n.108 del 02/12/1997 ad integrazione del d.lgs 33/2013 come novellato dal D.Lgs 97/2016..

DISPOSIZIONI IN MATERIA DI PROTEZIONE DEI DATI PERS ONALI

2.Resta inteso sempre il necessario rispetto delle disposizioni in materia di protezione dei dati personali (art. 1, c. 2, del D.Lgs. n. 33/2013), sia nella fase di predisposizione degli atti che nella successiva fase della loro divulgazione e pubblicazione (sia nell’Albo Pretorio on-line, sia nella sezione “Amministrazione Trasparente”, sia anche in eventuali altre sezioni del sito istituzionale web).

3.In particolare si richiama quanto disposto dall’art. 5 bis del d.lgs 33/2013 come novellato dal D.Lgs 97/2016..

4.I Dirigenti sono tenuti a vigilare, per quanto di rispettiva competenza, sulla formulazione e sul contenuto degli atti soggetti poi a pubblicazione tenendo conto delle indicazioni contenute nelle “ Linee guida in materia di trattamento di dati personali, contenuti anche in atti e documenti amministrativi, effettuato per finalità di pubblicità e trasparenza sul web da soggetti pubblici e da altri enti obbligati “ del Garante della protezione dei dati personali, provvedimento n. 243 del 15 maggio 2014 (pubblicato sulla G.U.R.I n.134 del 12.06.2014) e ss.mm.ii.

ALTRI DATI PUBBLICATI

1.Nella sotto-sezione «Altri contenuti» della sezione “Amministrazione Trasparente” possono essere pubblicati eventuali ulteriori contenuti non ricompresi nelle materie previste dal D.Lgs.33/2013 e/o non riconducibili a nessuna delle sotto-sezioni indicate.

2.Attualmente, rispetto a quanto previsto dal D.Lgs.33/2013, sono state inserite, per contenere le informazioni e i documenti previsti dalla deliberazione A.N.A.C. n. 50/2013 (materie soggette ad essere implementate) e successive integrazioni e direttive, le seguenti voci :

o corruzione o accesso civico o accessibilità e catalogo di dati metadati e banche dati o altri contenuti

ALLEGATI:

SCHEDE VALUTAZIONE RISCHI SCHEDE MAPPATURA DEI PROCESSI SCHEDE TRASPARENZA