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Consiglio Regionale dell’Abruzzo AGGIORNAMENTO ANNUALE a cura dell’Ufficio di Supporto al Responsabile per la Prevenzione della Corruzione e per la Trasparenza Piano Triennale di Prevenzione della Corruzione e della Trasparenza 2020-2022

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Consiglio Regionale dell’Abruzzo

AGGIORNAMENTO ANNUALE

a cura dell’Ufficio di Supporto al Responsabile per la Prevenzione della Corruzione e per la Trasparenza

Piano Triennale di Prevenzione della Corruzione e della Trasparenza 2020-2022

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Sommario INTRODUZIONE 5

SEZIONE PRIMA - IL PIANO TRIENNALE DI PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE E PER LA TRASPARENZA DEL CONSIGLIO REGIONALE DELL’ABRUZZO 6

1.1 La strategia di prevenzione adottata nel tempo dal Consiglio regionale 6

1.2 Il processo di adozione e di aggiornamento del PTPCT 2020/2022 8

1.3 Destinatari del PTPCT 8

SEZIONE SECONDA – SOGGETTI COINVOLTI NELLA STRATEGIA DI PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE 9

2.1 Gli attori 9

2.1.1. Il Responsabile per la prevenzione della corruzione e per la trasparenza: ruolo e poteri 9

2.1.2 Le funzioni del RPCT 10

2.1.3 L’organo di indirizzo politico 12

2.1.4 La Rete dei referenti 12

2.1.5 I dirigenti/direttori 13

2.1.6 Il personale dipendente 13

2.1.7 I collaboratori 14

2.1.8 L’Organismo Indipendente di Valutazione (OIV) 14

2.1.9 L’Ufficio per i procedimenti disciplinari 14

2.1.10 Il Responsabile della protezione dei dati (Data Protection Officer – DPO) 14

2.1.11 Il soggetto gestore delle segnalazioni delle operazioni sospette di riciclaggio e di finanziamento del terrorismo 15

SEZIONE TERZA - IL QUADRO DELLE RESPONSABILITA’ 16

3.1 Responsabilità dirigenziale, disciplinare e amministrativa del RPCT 16

3.2 Responsabilità dei dirigenti 16

3.3 Responsabilità dei dipendenti per violazione delle misure di prevenzione 17

SEZIONE QUARTA -L’ANALISI DEL CONTESTO 18

4.1 Il contesto internazionale 18

4.2 Il contesto nazionale 19

4.2.1 Analisi demografica 20

4.2.2 Analisi economica regionale 22

4.2.3 L’occupazione in Abruzzo 22

4.3 Dati sulla criminalità 23

4.4 La percezione della corruzione in Abruzzo 25

4.5 Il contesto normativo di riferimento 25

4.6 Il contesto interno 27

4.6.1 L’assetto istituzionale ed organizzativo del Consiglio regionale 27

4.6.2 La dotazione organica del Consiglio regionale 32

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SEZIONE QUINTA - LA MAPPATURA DEI PROCESSI 36

5.1 Le gestione del rischio adottata dal Consiglio Regionale 36

5.2 La gestione del rischio: un nuovo approccio metodologico. 38

SEZIONE SESTA - Il TRATTAMENTO DEL RISCHIO: LE MISURE DI PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE E PER LA TRASPARENZA 40

6.1 La programmazione delle misure 40

6.2 Le misure generali 40

6.2.1 Il Codice di Comportamento 40

6.2.2 Il conflitto di interesse 41

6.2.3 Obbligo di astensione in caso di conflitto di interesse 42

6.2.4 Attività successiva alla cessazione del servizio – Pantouflage – Revolving doors 44

6.2.5 Commissioni, assegnazione uffici e conferimento di incarichi in caso di condanna per delitti contro la P.A. 45

6.2.6 Tutela dei dipendenti pubblici che segnalano illeciti – (whistleblowing) 46

6.2.7 Formazione 47

6.2.8 Monitoraggio dei rapporti tra amministrazioni e soggetti beneficiari 49

6.2.9 Rispetto del principio di rotazione degli operatori economici iscritti negli elenchi ufficiali di fornitori o prestatori di servizi nella acquisizione di servizi e forniture 49

6.2.10 Patti di integrità negli affidamenti 50

6.2.11 Incarichi vietati ai dipendenti del Consiglio e disciplina incarichi istituzionali ed extraistituzionali 50

6.2.12 Inconferibilità e incompatibilità per incarichi dirigenziali e per nomine di competenza del Consiglio Regionale 51

6.2.13 La rotazione degli incarichi dirigenziali 52

6.3 Le misure di trasparenza 54

6.3.1 Monitoraggio del rispetto dei tempi procedimentali 54

6.3.2 La giornata della trasparenza 55

6.3.3 Sezione dedicata all’anticorruzione gestita dal Responsabile per la prevenzione della corruzione e Sezione FOIA 56

6.3.4 L’accesso ed il registro degli accessi 57

6.3.5 Rilevazione informatizzata sulla qualità della sezione “Amministrazione trasparente” 58

6.3.6 Gestione degli adempimenti connessi all’avvio della XI legislatura: creazione vademecum del consigliere 58

6.3.7 Azioni di sensibilizzazione e rapporto con la società civile 58

6.4 Le misure specifiche adottate dal Consiglio regionale 59

6.5 Individuazione del RASA 61

6.6 Le misure di prevenzione previste per il triennio 2020/2022 61

6.6.1. Corsi di formazione rivolti al personale dei gruppi consigliari e delle segreterie degli organi istituzionali 61

6.6.2 Creazione di una sezione denominata “News” 62

6.6.3 Sistematizzazione della modulistica presente sul sito istituzionale 62

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6.6.4 Giornata sulla trasparenza 62

6.6.5. Piattaforma whistelblowing 63

6.7 Il collegamento tra il PTPC e il Piano della Performance 63

SEZIONE SETTIMA - IL SISTEMA DI PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE NEL CONSIGLIO REGIONALE DELL’ABRUZZO: IL MONITORAGGIO 66

7.1 Il sistema di monitoraggio del Consiglio Regionale 66

7.1.1 Gli esiti del monitoraggio condotto dal RPCT 67

7.2 La relazione annuale del RPCT 68

7.3 Report dei questionari di gradimento sulla sezione “Amministrazione Trasparenza” 68

CONSIDERAZIONI CONCLUSIVE 72

ALLEGATI A) Allegato A- Tabella riepilogative delle misure di prevenzione della corruzione del PTPC 2020/2022 B) Allegato B - Tabella sulla tipologia dei dati, adempimenti e strutture competenti sugli obblighi di trasparenza C) Allegato C – Elenco ricognitivo dei processi. D) Allegato D - Relazione annuale 2019 del Responsabile per la prevenzione della Corruzione e per la Trasparenza redatta sul modello predisposto dall’ANAC.

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INTRODUZIONE Il Piano Triennale di prevenzione della corruzione e della trasparenza (PTPCT), secondo il disposto dell'articolo 1 della Legge 6 novembre 2012, n. 190, integrato dal d.lgs. 97/2016, costituisce lo strumento principale attraverso la quale le Amministrazioni Pubbliche definiscono e comunicano all’Autorità Nazionale Anticorruzione “la valutazione del diverso livello di esposizione degli uffici a rischio di corruzione e indicano gli interventi organizzativi volti a prevenire il medesimo rischio “ (articolo 1, comma 5). Esso rappresenta uno strumento operativo che, sulla base di una serie di indicatori predefiniti, individua le misure generali e specifiche per la prevenzione della corruzione e per la trasparenza, stabilendo per ciascuna di esse modalità e tempi, chiari e definiti, per la realizzazione degli interventi. Il Piano triennale di prevenzione della corruzione del Consiglio regionale dell’Abruzzo 2020/2022 (di seguito PTPCT) costituisce aggiornamento al precedente piano 2019/2021 e contiene le misure per contrastare il fenomeno corruttivo all’interno dell’amministrazione regionale e le misure organizzative, per l’attuazione effettiva degli obblighi di trasparenza, come individuate nella Sezione Sesta del presente documento. In particolare il Piano tiene conto:

1. del Piano nazionale anticorruzione (delibera CIVIT n. 72 del 11/09/2013) e dei successivi aggiornamenti adottati con:

determinazione ANAC n. 12 del 28/10/2015;

delibera del Consiglio ANAC n. 831 del 3/8/2016;

delibera del Consiglio ANAC n. 1208 del 22/11/2017;

delibera del Consiglio ANAC n. 1074 del 21/11/2018; 2. del Piano Nazionale anticorruzione 2019 approvato con delibera del Consiglio ANAC n. 1064

del 13.11.2019; 3. del Documento di Economia e Finanza Regionale (DEFR) 2019 approvato con D.GR. n.

784/c del 10.12.2019; 4. del Piano della Performance per il triennio 2020/2022 approvato con deliberazione

dell’Ufficio di Presidenza n. 178 del 26.11.2019; 5. del monitoraggio svolto, nel corso del 2019, sull’attuazione del PTPC 2019/2021, nonché

sull’idoneità delle misure di prevenzione e contrasto ivi previste, come evidenziato nel report rappresentato nella sezione Settima del presente Piano, nonché nella Relazione annuale della RPCT sull’attività svolta nell’anno 2019, secondo il modello predisposto dall’ANAC, e pubblicata sul sito istituzionale nella sezione “Amministrazione trasparente” sotto-sezione “Altri contenuti – Prevenzione della Corruzione”;

6. dell’elenco dei processi di competenza del Consiglio regionale (All. 1); 7. della mappatura condotta sui processi e sui procedimenti di competenza del Consiglio

regionale. La valutazione dell’efficacia delle misure viene effettuata attraverso il monitoraggio semestrale condotto dal Responsabile per la prevenzione per la corruzione e per la trasparenza con la cooperazione dei dirigenti e della rete dei referenti. Come ogni anno, nel mese di novembre 2019, sono stati sottoposti a tutti i dirigenti e direttori delle strutture del Consiglio regionale, apposite schede riepilogative al fine di relazionare sullo stato di attuazione delle misure di prevenzione della corruzione e sugli obblighi di trasparenza previsti nel Piano. I risultati dell’attività di monitoraggio dimostrano che complessivamente, l’attuazione della strategia di prevenzione della corruzione disegnata dal Consiglio regionale, risulta realizzata e le diverse misure obbligatorie sono entrate nella quotidianità dell’attività amministrativa tanto da poter ritenere che sono in fase di progressivo consolidamento.

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SEZIONE PRIMA - IL PIANO TRIENNALE DI PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE E PER LA TRASPARENZA DEL CONSIGLIO REGIONALE DELL’ABRUZZO

1.1 La strategia di prevenzione adottata nel tempo dal Consiglio regionale A seguito dell’entrata in vigore della Legge Anticorruzione n. 190/2012 recante “Disposizioni per la prevenzione e la repressione della corruzione e dell’illegalità nella pubblica amministrazione”, tutte le pubbliche amministrazioni sono tenute ad adottare, entro il 31 gennaio di ogni anno, il Piano Triennale di prevenzione della corruzione (P.T.P.C.), prendendo a riferimento il triennio a scorrimento, sulla base del monitoraggio e dei risultati emersi dalla verifica dell’attuazione delle misure contenute nei documenti precedenti. Il Piano anticorruzione ha la funzione di fornire una valutazione del diverso livello di esposizione degli uffici al rischio di corruzione e stabilire interventi organizzativi e correttivi volti a prevenire e contenere il rischio medesimo, anche attraverso un collegamento tra prevenzione della corruzione trasparenza e performance, nell’ottica di una più ampia gestione del “rischio istituzionale”. Il Consiglio regionale dell’Abruzzo ha interpretato questo forte segnale attuando un’efficace politica di prevenzione che, in linea con le indicazioni metodologiche suggerite dall’ANAC, ha prodotto come risultato un contenimento del rischio corruttivo nelle aree maggiormente esposte, anche attraverso una capillare e costante attività di monitoraggio condotta sia sull’attuazione delle misure di prevenzione della corruzione, che sull’adempimento degli obblighi di trasparenza. La strategia di prevenzione adottata dal Consiglio regionale negli anni è brevemente rappresentata nella presente sezione:

con deliberazione dell’Ufficio di Presidenza n. 165 del 28.11.2103 è stato approvato il modello base di gestione del rischio di cui all’Allegato A del PTPC 2013-2016, per la mappatura dei processi, la valutazione dei rischi di corruzione e la definizione delle conseguenti misure di prevenzione, predisposto nel rispetto della L. n. 190/2012, delle indicazioni del PNA e dell’intesa raggiunta in sede di Conferenza Unificata in data 24 luglio 2013 ed elaborato sulla base di quello proposto nell’ambito del progetto “Interventi mirati al contrasto della corruzione nella Pubblica Amministrazione locale e centrale” del FORMEZ PA;

con deliberazione dell’Ufficio di Presidenza n. 2 del 15.01.2015 è stato approvato l’elenco dei procedimenti amministrativi e dei processi di competenza del Consiglio regionale. Tale elenco, redatto sulla base di una ricognizione dei procedimenti amministrativi volta a soddisfare sia l’obbligo di trasparenza previsto dall’art. 35 del d.lgs. 33/2013 che l’obbligo di attuazione della misura anticorruzione prevista dal PTPC 2013-2016 relativa al monitoraggio dei tempi procedimentali, contiene tutte le informazioni richieste dalla citata disposizione per ciascun procedimento individuato ed è stato integrato con l’identificazione anche dei processi, intesi come complesso di qualsiasi attività svolta dall’amministrazione;

i PTPC 2013-2016 e 2015-2017 hanno valorizzato la fase di trattamento del rischio attraverso l’introduzione di misure “obbligatorie” e l’identificazione di ulteriori misure “specifiche”. In particolare tutte le misure contenute nei Piani sono state oggetto di progettazione, articolata nei seguenti passaggi: breve descrizione di ciascuna misura, indicazione della struttura amministrativa responsabile della sua attuazione, dei tempi di realizzazione e degli indicatori di monitoraggio;

il PTPC 2016-2018, al fine di recepire le indicazioni metodologiche fornite dall’Anac per una migliore impostazione e realizzazione del processo di gestione del rischio di corruzione, si è proposto di migliorare l’analisi del contesto esterno, completare ed aggiornare la ricognizione dei processi organizzativi di competenza del Consiglio regionale, implementare il processo di gestione del rischio di corruzione con riferimento ad alcuni settori quali il Co.Re.Com., l’erogazione di contributi per attività culturali, l’area contratti pubblici. Nello stesso Piano si è provveduto, altresì, ad individuare misure concrete e sostenibili che tenessero conto delle caratteristiche specifiche dell’amministrazione (classificate in misure generali e misure specifiche) ed ad implementare l’azione di monitoraggio per ogni singola misura.

Il PTPCT 2017-2019, pur proseguendo ed implementando la strategia di prevenzione della corruzione intrapresa dai precedenti piani, si è conformato alle indicazioni formulate dall’ANAC

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completando il percorso volto a prevenire il rischio di corruzione nell’attività amministrativa, attraverso l’adozione di azioni ponderate e coerenti tra loro capaci di ridurre significativamente il rischio di comportamenti corrotti. A tale scopo si è dato avvio ad un percorso di miglioramento dell’efficacia e dell’efficienza dei processi anche semplificando le procedure operative, standardizzando le attività ed eliminando le duplicazioni inutili e ridondanti. L’aggiornamento ha tenuto contro, altresì, delle modifiche legislative introdotte dal D.lgs n. 50/2016 (Codice degli appalti) e del D.lgs n. 97/2016 recante “Revisione e semplificazione delle disposizioni in materia di prevenzione della corruzione, pubblicità e trasparenza, correttivo delle legge 6 novembre 2012 n. 190 e del decreto legislativo 14 marzo 2013 n. 33, ai sensi dell’art. 7 della legge 7 agosto 2015 n. 124 in materia di riorganizzazione delle pubbliche amministrazioni” che ha apportato sostanziali modifiche sia al D.lgs n. 33/2013 in materia di pubblicità, trasparenza e diffusione di informazioni da parte delle pubbliche amministrazioni, sia alla legge n. 190/2012 in materia di prevenzione della corruzione. Al fine di recepire le indicazioni metodologiche fornite dall’ANAC, nell’Aggiornamento al Piano Nazionale Anticorruzione (PNA), il PTPC del Consiglio Regionale si è provveduto, in particolare,a:

completare il processo di gestione del rischio di corruzione con riferimento all’area “contratti pubblici”, individuando le misure di intervento più idonee e congrue rispetto a i rischi rilevati.

completare il processo di gestione del rischio di corruzione con particolare riferimento ai processi inerenti il Co.Re.Com ed all’erogazione di contributi per attività culturali.

attuare la misura relativa alla rotazione dei dirigenti

rafforzare ed adeguare la trasparenza ai nuovi obblighi di pubblicazione contenuti nel D.lgs n. 97/2016.

Una delle principali novità introdotta dal PTPC 2017-2019 è stata l’introduzione della rotazione ordinaria degli incarichi dirigenziali, quale misura organizzativa preventiva finalizzata a limitare il consolidarsi di relazioni legate alla permanenza nel tempo del dipendente pubblico nel medesimo posto, e che possono alimentare dinamiche improprie. In attuazione della prevista misura, il Consiglio regionale ha approvato con deliberazione dell’Ufficio di Presidenza n. 82 in data 12.06.2018 il Disciplinare per il conferimento e la rotazione degli incarichi contenente, come prescritto nel Piano e sulla base delle indicazioni ANAC, i criteri, la periodicità, e le modalità per effettuare la rotazione.

La predisposizione del PTPCT 2018-2020 non è consistita nella riprogettazione del testo vigente, come accaduto nei precedenti piani, ma nell’aggiornamento del contenuto, alla luce delle modifiche normative intervenute, dedicando maggiore attenzione all’attività di monitoraggio rispetto alla pianificazione ed adottando una politica di maggiore condivisione dei contenuti e di coinvolgimento delle strutture in tutte le fasi di sviluppo, dall’adozione al monitoraggio. Tale nuovo metodo di redazione è stato determinato, oltre che dal fatto che l’Anac ha dedicato gli aggiornamenti al PNA 2018 ad ambiti specifici, indirizzando le prescrizioni in esso contenute ad alcune amministrazioni connotate da peculiari caratteristiche organizzative, anche dalla considerazione che l’attività di prevenzione della corruzione deve profilarsi come un’attività parallela rispetto alla gestione amministrativa, non diversa o alternativa, che, grazie alla previsione di misure, assicuri il regolare funzionamento contenendo i rischi di eventuali interferenze o deviazioni.

Il triennio 2019-2021 rappresenta per il Consiglio regionale un periodo di consolidamento della strategia di prevenzione avviata, per la prima volta, nel 2013, pertanto, nel PTPCT 2019/2021, in linea con le indicazioni suggerite dall’ANAC, si è cercato di superare l’approccio formalistico basato esclusivamente sulla “cultura dell’adempimento”, attraverso un’azione di sensibilizzazione basata sulla politica di prevenzione. Novità più rilevante del Piano è stata l’implementazione del sistema di risk management e la formulazione di un cronoprogramma definito, finalizzato all’adozione di una metodologia di analisi e di valutazione dei rischi maggiormente adeguata alla realtà consiliare, attraverso una revisione dell’allegato 5 che l’Anac aveva proposto nel PNA 2013 ed utilizzato nella prima mappatura dei processi dal Consiglio regionale. Sulla base del nuovo approccio metodologico il Piano ha previsto di avviare una nuova mappatura dei processi, al fine di migliorare e riadattare la valutazione del rischio rispetto ai vecchi ed eventuali nuovi processi e, comunque, rispetto al riassetto organizzativo dell’amministrazione.

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1.2 Il processo di adozione e di aggiornamento del PTPCT 2020/2022 Ai sensi di quanto disposto dall’art. 1, comma 8, della legge 190/2012 il Piano è adottato dall’Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale su proposta del RPCT ed è aggiornato annualmente entro il 31 gennaio, prendendo a riferimento il triennio successivo a scorrimento, sulla base del monitoraggio e dei risultati della verifica della sua attuazione. Il processo di gestione del rischio nel Consiglio regionale è condotto con la partecipazione di tutti gli attori dell’amministrazione e con l'attivazione di meccanismi di consultazione dei dirigenti, per le aree di rispettiva competenza, sotto il coordinamento del Responsabile per la prevenzione della corruzione e della trasparenza e con la partecipazione dell'OIV. In quest’ottica lo sviluppo e l'applicazione delle misure di prevenzione rappresentano il risultato di un'azione sinergica e combinata dei responsabili degli uffici dirigenziali e delle altre articolazioni amministrative e del RPCT. Nel corso dell’anno, sono stati svolti diversi incontri con la rete dei referenti volti alla verifica dello stato di attuazione delle misure di prevenzione della corruzione e degli obblighi di trasparenza ed alla condivisione delle proposte contenute del nuovo piano anticorruzione, anche alla luce delle indicazioni contenute nel PNA 2019. Prima dell’adozione da parte dell’Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale, il presente Piano è stato sottoposto a consultazione pubblica aperta, attraverso la pubblicazione sul sito istituzionale dal 31.12.2019 al 15.01.2020 al fine di ricevere osservazioni e proposte di integrazioni da parte degli stakeholders e dei cittadini. Il documento è stato, altresì, trasmesso ai componenti dell’Ufficio di Presidenza, all’OIV, alle OO.SS., alle RSU, nonché ai Direttori ad ai Dirigenti ed alla rete dei referenti al fine di acquisire ulteriori contributi e suggerimenti in merito. Alla data del 15.01.2020 è pervenuta una sola osservazione da parte dell’Organizzazione sindacale FP CGIL Abruzzo e Molise. Il P.T.P.C. 2020/2022, approvato con deliberazione dell’Ufficio di Presidenza n. ________, è pubblicato sul sito istituzionale nella sezione “Amministrazione Trasparente-Disposizioni generali-Piano Triennale per la prevenzione della corruzione e per la trasparenza” al fine di assicurarne la massima diffusione sia all’esterno che all’interno dell’amministrazione, nella pagina intranet del Consiglio regionale e trasmesso via mail all’attenzione di tutto il personale. In base all’indirizzo di cui alla determina ANAC n. 12/2015, la comunicazione obbligatoria all’Autorità si intende adempiuta con la pubblicazione del documento nel sito istituzionale, Il Piano, entra in vigore successivamente all’approvazione da parte dell'Organo di indirizzo politico, ha una validità triennale ed è aggiornato annualmente, entro il 31 gennaio di ciascun anno, secondo una logica di programmazione scorrevole, tenendo conto degli obiettivi e delle priorità posti dagli Organi di vertice, delle modifiche normative e organizzative e delle indicazioni fornite dall’ANAC. Come previsto dall'art. 1, comma 10, della legge n. 190/2012, il RPCT provvede, inoltre, a proporre all'Organo di indirizzo politico la modifica del Piano ogni qualvolta siano accertate significative violazioni delle prescrizioni in esso contenute, ovvero qualora ritenga che delle circostanze esterne o interne all'ente possano ridurre l'idoneità dello stesso a prevenire il rischio di corruzione o limitarne la sua efficace attuazione. In fase di reclutamento del personale, occorre segnalare a ogni neo-assunto la pubblicazione del Piano e il suo obbligo di prenderne conoscenza.

1.3 Destinatari del PTPCT Destinatario del PTPCT è tutto il personale dipendente ed in servizio presso il Consiglio regionale, ivi compreso quello con qualifica dirigenziale, con rapporto di lavoro a tempo indeterminato e determinato, a tempo pieno e a tempo parziale, nonché il personale comandato. Inoltre, le prescrizioni contenute si applicano ai collaboratori o consulenti con qualsiasi tipologia di contratto o incarico a qualsiasi titolo; ai dipendenti o collaboratori a qualsiasi titolo di imprese e ditte fornitrici di beni o servizi in favore dell'amministrazione e che svolgano la propria attività presso il Consiglio regionale. La violazione delle misure di prevenzione integra comportamenti contrari ai doveri d'ufficio ed è fonte di responsabilità disciplinare (DPR 16 aprile 2013, n. 62 “Regolamento recante codice di comportamento dei dipendenti pubblici, a norma dell'articolo 54 del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165” e Codice di comportamento dei dipendenti del Consiglio Regionale dell’Abruzzo approvato con delibera dell’Ufficio di Presidenza n. 13 del 29.01.2014).

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SEZIONE SECONDA – SOGGETTI COINVOLTI NELLA STRATEGIA DI PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE

2.1 Gli attori Le attività inerenti alla gestione dell’attività di prevenzione della corruzione sono poste in essere dal Responsabile della prevenzione della corruzione e della trasparenza con l'ausilio dei Referenti, dei dipendenti e di tutti i soggetti responsabili dell’attuazione del Piano anticorruzione e trasparenza che hanno il compito di consentire l’implementazione di un sistema che assicuri l’identificazione dei rischi di corruzione e la concreta attuazione delle misure di prevenzione. Nella presente sezione si delineano e si descrivono i compiti, le funzioni e le responsabilità di tutti soggetti coinvolti nella strategia di prevenzione del Consiglio regionale.

2.1.1. Il Responsabile per la prevenzione della corruzione e per la trasparenza: ruolo e poteri Il PNA riassume i compiti e le funzioni dei soggetti che concorrono alla prevenzione all’interno di ciascuna amministrazione e, relativamente al RPCT, specifica che questo svolge i compiti indicati nella L. 190/2012 e specificati nella circolare del Dipartimento della funzione pubblica n. 1 del 2013. La legge affida al Responsabile della prevenzione della corruzione e della trasparenza diversi compiti tra i quali, in primis, la predisposizione del Piano Triennale di prevenzione della corruzione e della trasparenza (PTPCT).

Organo di indirizzo

politico

OIV

Rete referenti

Altre Strutture

(UPD, Osservatorio

legalità, PDO)

Dipendenti

Dirigenti e

Direttori

RPCT

Sistema di

gestione del rischio

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Con la predisposizione del Piano il Responsabile individua tutte le misure organizzative finalizzate a prevenire il rischio corruzione e a formalizzare le buone prassi amministrative utili a favorire la diffusione della cultura dell’etica e dell’integrità. Il Responsabile verifica l’efficace l’attuazione del Piano e la sua idoneità, proponendo all’Organo di indirizzo politico, competente per l’adozione, eventuali modifiche in caso di accertamento di significative violazioni o mutamenti di organizzazione. Fine ultimo dell’attività del Responsabile per la prevenzione della corruzione è, pertanto, l’individuazione, nell’ambito del PTPCT, di azioni e misure organizzative volte a prevenire situazioni di corruzione, nonché il monitoraggio dell’attuazione di tali azioni. Ella non esercita una funzione di gestione né di repressione di fattispecie di corruzione, se verificatesi nell’ambito dell’Amministrazione di appartenenza, ma il suo compito è quello di agire sui modelli comportamentali, al fine di prevenire il sorgere di fenomeni corruttivi attraverso la pianificazione degli interventi. Sul ruolo e i poteri del RPCT, l’Anac, con delibera n. 840 del 2 ottobre 2018, ha fornito indicazioni interpretative ed operative con particolare riferimento ai poteri di verifica, controllo e istruttori nel caso di rilevi o segnalazioni di presunta corruzione.. I poteri di vigilanza e controllo del RPCT si inseriscono e vanno coordinati con quelli di altri organi di controllo interno delle amministrazioni ed enti al fine di ottimizzare, senza sovrapposizioni o duplicazioni, l’intero sistema di controlli previsti nelle amministrazioni, anche al fine di contenere fenomeni di maladministration. Pertanto all’RPCT non compete accertare responsabilità e svolgere direttamente controlli di legittimità e di regolarità amministrativa e contabile, tuttavia, lo stesso può, in caso di segnalazioni di fatti di natura corruttiva, acquisire direttamente atti e documenti o svolgere audizioni di dipendenti al fine di acquisire una più chiara ricostruzione dei fatti oggetto della segnalazione.

2.1.2 Le funzioni del RPCT A far data dal 1 settembre 2019, il Responsabile per la prevenzione della corruzione e per la trasparenza del Consiglio regionale dell’Abruzzo è la Dott.ssa Francesca Di Muro, dirigente del Servizio Legislativo, Qualità della Legislazione e Studi, nominata dall’Ufficio di Presidenza con deliberazione n. 108 del 06.08.2019. I compiti del RPCT sono di seguito elencati in base a quanto previsto dalla L. 190/2012: in base a quanto previsto dalla L. 190/2012:

elabora la proposta di Piano di prevenzione della corruzione, che deve essere adottato dall'Ufficio di Presidenza dell’Assemblea legislativa;

definisce procedure appropriate per selezionare e formare i dipendenti destinati ad operare in settori particolarmente esposti alla corruzione;

verifica l'efficace attuazione del piano e la sua idoneità;

propone modifiche al piano in caso di accertamento di significative violazioni o di mutamenti dell'organizzazione o nell'attività dell'amministrazione;

verifica, d'intesa con il dirigente competente, l'effettiva rotazione degli incarichi negli uffici preposti allo svolgimento delle attività nel cui ambito è più elevato il rischio che siano commessi reati di corruzione;

individua il personale da inserire nei percorsi di formazione sui temi dell'etica e della legalità, a partire dai dipendenti chiamati ad operare nei settori in cui è più elevato, sulla base del PTPC, il rischio che siano commessi reati di corruzione;

riferisce sulla sua attività all’organo di indirizzo politico se richiesto o se lui stesso lo valuta opportuno;

trasmette, entro il 15 dicembre di ogni anno (o entro altra data secondo quanto indicato da ANAC), all'Organismo indipendente di valutazione e all’Ufficio di Presidenza una relazione, recante i risultati dell'attività svolta, con pubblicazione della stessa nel sito web dell'amministrazione;

in base a quanto previsto dal d.lgs. 39/2013: vigila sulla applicazione delle disposizioni in materia di rispetto delle norme sulla inconferibilità e incompatibilità

degli incarichi di cui al citato decreto, con il compito di contestare all'interessato l'esistenza o l'insorgere delle situazioni di inconferibilità o incompatibilità;

segnala i casi di possibili violazioni al decreto all’Autorità Nazionale Anticorruzione, all’Autorità garante della concorrenza e del mercato ai fini delle funzioni di cui alla l. 215/2004, nonché alla Corte dei conti per l’accertamento di eventuali responsabilità amministrative;

in base a quanto previsto dall’art. 15 del d.p.r. 62/2013: cura la diffusione della conoscenza dei codici di comportamento nell'amministrazione; effettua il monitoraggio annuale sulla loro attuazione;

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provvede a pubblicare sul sito istituzionale e a comunicare all'Autorità Nazionale Anticorruzione i risultati del monitoraggio;

in base a quanto previsto dal d.lgs. 33/2013, come modificato e integrato dal d.lgs. 97/2016: svolge stabilmente un'attività di controllo sull'adempimento da parte dell'amministrazione degli obblighi di

pubblicazione previsti dalla normativa vigente;

assicura la completezza, la chiarezza e l'aggiornamento delle informazioni pubblicate;

segnala all’Ufficio di Presidenza, all'Organismo indipendente di valutazione (OIV), all'Autorità nazionale anticorruzione e, nei casi più gravi, all'ufficio di disciplina i casi di mancato o ritardato adempimento degli obblighi di pubblicazione;

assicura la regolare attuazione dell'accesso civico, anche in sede di riesame, sulla base di quanto stabilito dal suddetto decreto, ed in particolare dagli articoli 5 e 5-bis.

Il RPCT è esente da responsabilità per omesso controllo, sul piano disciplinare, nei casi di ripetute violazioni delle misure di prevenzione previste dal Piano, qualora provi di avere comunicato agli uffici le misure da adottare e le relative modalità e di avere vigilato sull'osservanza del Piano (art. 41,co. 1,lett. l),d.lgs. 97/2016). Ai sensi dall’art. 15, d.lgs. n. 39/2013 al RPCT è affidato il compito di vigilare sul rispetto delle disposizioni sulle inconferibilità e incompatibilità degli incarichi di cui al medesimo decreto legislativo, con capacità proprie di intervento, anche sanzionatorio e di segnalare le violazioni all’ANAC. A tale proposito è utile ricordare che l’Autorità con le “Linee guida in materia di accertamento delle inconferibilità e delle incompatibilità degli incarichi amministrativi da parte del responsabile della prevenzione della corruzione”, adottate con Delibera ANAC n. 833 del 3 agosto 2016, ha precisato che spetta al RPCT “avviare il procedimento sanzionatorio, ai fini dell’accertamento delle responsabilità soggettive e dell’applicazione della misura interdittiva prevista dall’art. 18 (per le sole inconferibilità). Il procedimento avviato dal RPC è un distinto e autonomo procedimento, che si svolge nel rispetto del contraddittorio e che è volto ad accertare la sussistenza dell’elemento psicologico del dolo o della colpa, anche lieve, in capo all’organo conferente. All’esito del suo accertamento il RPC irroga, se del caso, la sanzione inibitoria di cui all’art. 18 del d.lgs. n. 39/2013. Per effetto di tale sanzione, l’organo che ha conferito l’incarico non potrà, per i successivi tre mesi, procedere al conferimento di incarichi di propria competenza.” I rapporti tra Autorità ed RPCT L’RPCT collabora attivamente con l’Anac al fine di favorire lo svolgimento, da parte dell’Autorità, dell’attività di vigilanza volta alla verifica dell’efficacia delle misure di prevenzione della corruzione di cui alla L. 190/12 ed al corretto adempimento degli obblighi di pubblicazione di cui al d.lgs 33/2013. Il legislatore assegna, infatti, al RPCT il compito di svolgere all’interno di ogni ente «stabilmente un’attività di controllo sull’adempimento da parte dell’amministrazione degli obblighi di pubblicazione previsti dalla normativa vigente, assicurando la completezza, la chiarezza e l’aggiornamento delle informazioni pubblicate nonché segnalando all’organo di indirizzo politico, all’Organismo indipendente di valutazione (OIV), all’Autorità nazionale anticorruzione e, nei casi più gravi, all’ufficio di disciplina i casi di mancato o ritardato adempimento degli obblighi di pubblicazione» (art. 43, co. 1, d.lgs. 33/2013). È evidente quindi l’importanza della collaborazione tra l’Autorità ed il Responsabile al fine di favorire la corretta attuazione della disciplina sulla trasparenza. Le modalità di interlocuzione e di raccordo sono state chiarite dall’Autorità con Regolamento del 29 marzo 2017 adottato con delibera n. 330 del 29 marzo 2017. Ufficio di supporto al RPCT Il RPCT ha individuato, come proprio supporto, le risorse umane e i mezzi necessari per l’esercizio dei compiti assegnati dalla l. 190/2012, dal d.lgs. 39/2013 e dal d.lgs. 33/2013. Lo staff di supporto è costituito da due unità di personale:

Lorenzetti Federica, Funzionario Responsabile dell’Ufficio;

Sulli Paola, collaboratrice. Il RPCT ha, inoltre, aperto, nell’ambito del sito istituzionale, una sezione dedicata denominata“Anticorruzione e Trasparenza”, per la pubblicazione della normativa, delle circolari e della modulistica ed attivato i seguenti indirizzi di posta elettronica per le comunicazioni sia interne che esterne all’Ente :

[email protected];

[email protected]

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2.1.3 L’organo di indirizzo politico L’organo di indirizzo politico nel Consiglio Regionale è l’Ufficio di Presidenza che, a norma della legge 190/2012 ha compiti specifici in materia di prevenzione della corruzione:

designa il RPCT;

adotta, entro il 31 gennaio di ogni anno, il PTPC;

adotta l’aggiornamento del Codice di comportamento;

adotta tutti gli atti di indirizzo di carattere generale, direttamente o indirettamente finalizzati alla prevenzione della corruzione. In particolare, individua gli obiettivi strategici in materia di prevenzione della corruzione e della trasparenza;

al fine di garantire che il RPCT possa svolgere il proprio ruolo con autonomia ed effettività (art. 41 del d.lgs. 97/2016) dispone le eventuali modifiche organizzative necessarie per assicurare al responsabile funzioni e poteri idonei.

Il PNA 2019 definisce ulteriormente il ruolo dell’organo di indirizzo politico specificando i seguenti ulteriori compiti:

valorizzare, in sede di formulazione degli indirizzi e delle strategie dell’amministrazione, lo sviluppo e la realizzazione di un efficace processo di gestione del rischio di corruzione;

tenere conto, in sede di nomina del RPCT, delle competenze e della autorevolezza necessarie al corretto svolgimento delle funzioni ad esso assegnate e ad operarsi affinché le stesse siano sviluppate nel tempo;

assicurare al RPCT un supporto concreto, garantendo la disponibilità di risorse umane e digitali adeguate, al fine di favorire il corretto svolgimento delle sue funzioni;

promuovere una cultura della valutazione del rischio all’interno dell’organizzazione, incentivando l’attuazione di percorsi formativi e di sensibilizzazione relativi all’etica pubblica che coinvolgano l’intero personale.

2.1.4 La Rete dei referenti I referenti sono chiamati a concorrere, insieme al Responsabile della prevenzione della corruzione e della trasparenza, alla definizione di misure idonee a prevenire e contrastare i fenomeni di corruzione fornendo al RPCT le informazioni necessarie alla revisione ed all’aggiornamento del Piano, sia nella fase di predisposizione che in quella di verifica ed attuazione dello stesso e formulando specifiche proposte. Fermo restando la piena responsabilità del Responsabile per gli adempimenti che gli competono ai sensi della normativa vigente, i referenti per la prevenzione della corruzione, per l'area di rispettiva competenza:

sono tenuti al rispetto degli obblighi previsti dalla legge anticorruzione e successivi provvedimenti attuativi;

svolgono attività informativa nei confronti del responsabile affinchè questi abbia elementi e riscontri sull’intera attività ministeriale;

coadiuvano il Responsabile nel monitoraggio del rispetto delle previsioni del piano da parte delle strutture e dei dirigenti di afferenza;

segnalano al Responsabile ogni esigenza di modifica del piano, in caso di accertate significative violazioni delle prescrizioni ovvero di intervenuti mutamenti nell’operare delle strutture di afferenza;

osservano le misure contenute nel PTPCT (art. 1, co.14, L. 190/2012).

I referenti, in quanto rappresentanti delle strutture di appartenenza, hanno il dovere di partecipare attivamente alle riunioni ed i Dirigenti devono favorire la partecipazione di questi ultimi agli incontri con l’RPCT e monitorare la fattiva collaborazione dei medesimi alle attività. Il Codice di Comportamento del Consiglio regionale e la vigente normativa in materia, prescrivono, infatti, l’obbligo, da parte di tutti i dipendenti, ed in generale da parte di tutti i soggetti coinvolti, di partecipare attivamente al processo di gestione del rischio e all’implementazione della strategia di prevenzione dell’ente, sottolineando che, il mancato rispetto delle misure di prevenzione previste nel Piano costituisce illecito disciplinare (art. 1 co. 14 L. 190/12). Il meccanismo di raccordo e di coordinamento tra il Responsabile della prevenzione e i referenti è costituito da un sistema di comunicazione/informazione, attraverso riunioni periodiche, scambi di mail o note informative, nell’ambito delle quali i secondi relazionano al primo circa il grado di attuazione del presente Piano nelle proprie Strutture. Nel 2019 sono stati svolti n. 3 incontri in data 17 aprile, 30 luglio e 16 dicembre; in ogni caso è stata svolta una continua attività di consultazione e comunicazione con i referenti nel corso dell’anno. I componenti della rete dei referenti del Consiglio Regionale dell’Abruzzo, nominati con determinazione dirigenziale n. 1 del 16.03.2018, sono:

Dipendente Ufficio Struttura Isabella Fabi Responsabile dell’Ufficio Affari Istituzionali Servizio Affari Istituzionali ed Europei

Francesca Tironi, Responsabile dell’Ufficio Monitoraggio Servizio Analisi Economica, statistica e

monitoraggio.

Anna Caporale Alta Professionalità Servizio Legislativo, Qualità della

Legislazione e Studi

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Anna Cicchetti Responsabile dell’Ufficio Segreteria del Difensore Civico e Istituto Abruzzese

Servizio di Supporto alle Autorità

Indipendenti;

Annalisa Ianni Responsabile dell’Ufficio di Supporto al Corecom

Angela Sette Responsabile dell’Ufficio Affari generali, Protocollo, e URP

Servizio Segreteria del Presidente, Affari Generali, stampa e Comunicazione;

Giampaolo Arduini Responsabile dell’Ufficio Stampa

Francesca Celeste Istruttore Amministrativo assegnato all’Ufficio giuridico ed economico del personale

Servizio Organizzazione e Gestione Risorse Umane

Giovanni Salucci Ufficio Produzione e Manutenzione Software Servizio Informatica

2.1.5 I dirigenti/direttori Tutti i dirigenti e i Direttori del Consiglio regionale collaborano, ai sensi dell’articolo 16, comma 1 lettere l bis), l ter) e l quater) e dell’articolo 17 del d.lgs. 165/2001, con il RPCT, al fine di favorire l’espletamento delle funzioni e dei compiti a quest’ultimo assegnati dal legislatore. A tutti dirigenti sono affidati poteri propositivi e di controllo e sono attribuiti obblighi di collaborazione, di monitoraggio, di azione diretta in materia di prevenzione della corruzione e partecipazione al processo di gestione del rischio. In particolare agli stessi sono attribuiti le seguenti funzioni:

vigilano sul rispetto delle disposizioni del Piano;

forniscono collaborazione al Responsabile nell’attività di analisi e valutazione, di proposta e di definizione delle misure per l’implementazione del Piano;

partecipano al processo di gestione del rischio;

assicurano l’osservanza del Codice di comportamento e verificano le ipotesi di violazione dello stesso;

verificano che siano rispettate le misure necessarie alla prevenzione degli illeciti nell’amministrazione

monitorano le attività e garantiscono il rispetto dei tempi procedimentali;

segnalano, tempestivamente, qualsiasi altra anomalia accertata adottando, laddove possibile, le azioni necessarie per eliminarle oppure proponendole al Responsabile della prevenzione della corruzione e della trasparenza;

monitorano le attività nell'ambito delle quali è più elevato il rischio corruzione svolte nella struttura a cui sono preposti e forniscono i relativi esiti al Responsabile nel rispetto della tempistica indicata dal presente Piano;

attuano la rotazione del personale nei casi di avvio di procedimenti penali o disciplinari per condotte di natura corruttiva;

sono responsabili della corretta attuazione e osservanza delle disposizioni contenute nella legge n. 190 del 2012 e del P.T.P.C, nonché dei previsti obblighi di informazione, comunicazione e monitoraggio. La mancata risposta alle richieste di contatto e di informativa del responsabile della prevenzione da parte dei soggetti obbligati è suscettibile di essere sanzionata disciplinarmente, come stabilito nel Codice di comportamento;

rispondono della mancata attuazione delle misure di prevenzione della corruzione, ove il RPCT dimostri di avere effettuato le dovute comunicazioni agli uffici e di avere vigilato sull’osservanza del Piano.

collaborano con il Referente della Prevenzione della corruzione e della trasparenza alla predisposizione della relazione annuale sui risultati del monitoraggio e delle azioni.

valorizzano la realizzazione di un efficace processo di gestione del rischio di corruzione in sede di formulazione degli obiettivi delle proprie unità organizzative;

2.1.6 Il personale dipendente Nonostante la previsione normativa concentri la responsabilità per il verificarsi di fenomeni corruttivi (art. 1, comma 12, l. n. 190) in capo al responsabile per la prevenzione, tutti i dipendenti delle strutture coinvolte nell’attività amministrativa mantengono, ciascuno, il personale livello di responsabilità in relazione ai compiti effettivamente svolti. Inoltre, al fine di realizzare la prevenzione, l’attività del responsabile deve essere strettamente collegata e coordinata con quella di tutti i soggetti presenti nell’organizzazione dell’amministrazione. Compete pertanto a tutti i dipendenti del Consiglio regionale dell’Abruzzo, per tali intendendosi il personale dipendente ed in servizio presso il Consiglio regionale, (ivi compreso quello con qualifica dirigenziale, con rapporto di lavoro subordinato a tempo indeterminato e determinato, a tempo pieno e a tempo parziale, nonché il personale comandato), partecipare al processo di gestione del rischio e all’implementazione della strategia di prevenzione prevista dal presente Piano. Il comma 14 dell’art. 1 della legge n. 190/2012 afferma, infatti, che anche in capo a ciascun dipendente vige il dovere di rispettare le misure di prevenzione previste dal Piano e che in caso di violazione si profilerebbe per quest’ultimo l’illecito disciplinare. Ogni dipendente è, altresì, obbligato a rispettare il Codice di comportamento dei dipendenti pubblici (d.P.R. n. 62/2013) ed il Codice di comportamento del Consiglio regionale. Tutti i dipendenti:

osservano il P.T.P.C. ed i suoi aggiornamenti, nonché il Codice di comportamento;

informano tempestivamente il proprio diretto superiore o il responsabile della prevenzione della corruzione nel caso risultino comportamenti illeciti, anomalie, ritardi ingiustificati nella gestione dei procedimenti stessi o qualsiasi altro caso di inosservanza delle disposizioni e delle misure contenute nel Piano e nel suo aggiornamento delle quali vengono a conoscenza nell’esercizio delle proprie funzioni.

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sono responsabili della corretta attuazione e osservanza delle disposizioni contenute nella legge n. 190 del 2012 e nel presente Piano e dei previsti obblighi di informazione, comunicazione e monitoraggio. La mancata risposta alle richieste di contatto e di informativa del responsabile della prevenzione da parte dei soggetti obbligati è suscettibile di essere sanzionata disciplinarmente, come stabilito nel Codice di comportamento

2.1.7 I collaboratori Tutti i collaboratori o consulenti, con qualsiasi tipologia di contratto o incarico e a qualsiasi titolo, nonché tutti i collaboratori a qualsiasi titolo di imprese fornitrici di beni o servizi e che realizzano opere in favore del Consiglio Regionale sono tenuti:

ad osservare le misure contenute nel Piano e nei suoi aggiornamenti;

a rispettare i doveri di comportamento e gli obblighi di condotta del Codice di Comportamento, in quanto compatibili. Gli stessi rispondono, conseguentemente, al pari degli altri dipendenti per la mancata osservanza delle prescrizioni previste.

2.1.8 L’Organismo Indipendente di Valutazione (OIV) L’Organismo Indipendente di Valutazione del Consiglio regionale è stato costituito, ai sensi dell’art. 14 del D.lgs 150/09, con deliberazione dell’Ufficio di Presidenza n. 143 del 08.09.2011 e rinnovato con successivi provvedimenti, fino al 2020. E’ composto da un presidente e due componenti e svolge, oltre alla valutazione delle performance, i compiti connessi all’attività anticorruzione ed alla trasparenza amministrativa partecipando al processo di gestione rischio ed esprimendo parere obbligatorio sul Codice di comportamento. In particolare l’OIV:

partecipa al processo di gestione del rischio;

considera i rischi e le azioni inerenti la prevenzione della corruzione nello svolgimento dei compiti a esso attribuiti;

svolge compiti propri connessi all’attività anticorruzione nel settore della trasparenza amministrativa;

si esprime sul Codice di Comportamento;

riferisce all’Anac sullo stato di attuazione delle misure di prevenzione della corruzione e di trasparenza;

nell’ambito della verifica della relazione annuale, può richiedere al RPCT le informazioni e documenti necessari per lo svolgimento dell’attività di controllo e può effettuare audizioni dei dipendenti.

verifica la coerenza tra gli obiettivi di trasparenza e quelli indicati nel piano della performance, utilizzando altresì i dati relativi all’attuazione degli obblighi di trasparenza ai fini della valutazione delle performance;

verifica l’assolvimento degli obblighi di trasparenza;

verifica la coerenza del PTPC con gli obiettivi stabiliti nei documenti di programmazione strategico-gestionale e con gli obiettivi di performance;

verifica i contenuti della relazione annuale predisposta dal RPCT recante i risultati dell’attività svolta in materia di

prevenzione della corruzione e trasparenza.

2.1.9 L’Ufficio per i procedimenti disciplinari Oltre alle funzioni disciplinari di cui all'articolo 55-bis e seguenti del decreto legislativo n. 165 del 2001, cura l'aggiornamento del Codice di comportamento dei dipendenti del Consiglio regionale, l'esame delle segnalazioni di violazione dei codici di comportamento, la raccolta delle condotte illecite accertate e sanzionate, assicurando le garanzie di cui all'articolo 54-bis del decreto legislativo n. 165 del 2001, in raccordo con il Responsabile della prevenzione. I compiti del medesimo Ufficio sono definiti sia nel Codice di comportamento del Consiglio regionale che nel Disciplinare sui procedimenti disciplinari approvato con deliberazione dell’Ufficio di Presidenza n. 146 del 29.11.2018.

2.1.10 Il Responsabile della protezione dei dati (Data Protection Officer – DPO) Il Responsabile della protezione dei dati (Data Protection Officer – DPO) del Consiglio regionale dell’Abruzzo è l’Avvocato Walter Bonaldi. In ottemperanza a quanto prescritto dal Regolamento UE 679/2016 e Dlgs 196/2003, l’Ufficio di Presidenza ha proceduto, con deliberazione n. 129 del 25.10.2018, all’ approvazione:

del Registro per il trattamento dei dati;

della procedura per la comunicazione di violazioni di dati personali;

della comunicazione da inviare preventivamente sulle possibili violazioni dei dati personali e sul piano di emergenza aziendale;

delle disposizioni, regole di comportamento e misure organizzative per il corretto utilizzo degli strumenti digitali e per la prevenzione di reati informati

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2.1.11 Il soggetto gestore delle segnalazioni delle operazioni sospette di riciclaggio e di finanziamento del terrorismo In base a quanto disposto dall’art. 6, comma 5, del decreto del Ministero dell’interno del 25 settembre 2015 recante “Determinazione degli indicatori di anomalia al fine di agevolare l’individuazione di operazioni sospette di riciclaggio e di finanziamento del terrorismo da parte degli uffici della pubblica amministrazione”, secondo cui nelle amministrazioni la persona individuata come “gestore” delle segnalazioni di operazioni sospette può coincidere con il RPC, in una logica di continuità esistente fra i presidi anticorruzione e antiriciclaggio, con deliberazione U.P. n. 8 del 19.01.2016, al Responsabile per la prevenzione della corruzione del Consiglio regionale è stato affidato l’incarico di soggetto gestore, al quale i dirigenti e responsabili d’ufficio del Consiglio regionale trasmettono le informazioni rilevanti ai fini della valutazione delle operazioni sospette ai sensi del citato decreto ministeriale.

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SEZIONE TERZA - IL QUADRO DELLE RESPONSABILITA’

3.1 Responsabilità dirigenziale, disciplinare e amministrativa del RPCT Il comma 8 dell’art. 1 della Legge n. 190/2012 configura una responsabilità dirigenziale nel caso di mancata predisposizione del Piano e di mancata adozione delle procedure per la selezione e la formazione dei dipendenti da parte del Responsabile della prevenzione della corruzione e della trasparenza. Il comma 12 del medesimo articolo 1 prevede inoltre una forma più generale di responsabilità ai sensi dell’art. 21 del D. Lgs. n. 165/2001 (responsabilità dirigenziale), disciplinare e amministrativa (per danno erariale e per danno all’immagine della P.A.) che si realizza nel caso in cui venga commesso, all’interno dell’apparato Consiliare, un reato di corruzione accertato con sentenza passata in giudicato, a meno che il Responsabile della prevenzione della corruzione e della trasparenza non provi:

di aver predisposto, prima della commissione del fatto, il Piano e di aver adottato le procedure per la selezione e la formazione dei dipendenti;

di aver vigilato sul funzionamento e sull’osservanza del Piano. In sintesi, la tempestiva adozione del PTPCT e delle procedure di selezione e formazione del personale dipendente costituiscono il fondamento su cui si baserebbe l’eventuale prova contraria a cui è tenuto il soggetto nominato responsabile al fine di evitare di rispondere:

ai sensi dell’art. 21 del D. Lgs. n. 165/2001 (responsabilità dirigenziale);

sul piano disciplinare;

per danno erariale;

per danno all’immagine della PA La sanzione prevista nel caso in cui venga commesso l’illecito non può essere inferiore alla sospensione del servizio con privazione della retribuzione da un minimo di un mese a un massimo di sei mesi. Si può ben comprendere, quindi, come le possibili conseguenze in caso di mancata attuazione dei suddetti adempimenti siano alquanto rilevanti per il Responsabile, sul quale incomberebbe una sorta di responsabilità oggettiva derivante dalla sua posizione di garanzia e collegata a quella dei dirigenti e dei responsabili di Struttura che con lo stesso hanno l’obbligo di collaborare. Il comma 14 afferma la responsabilità del Responsabile ai sensi dell'articolo 21 del decreto legislativo 30 marzo 2001, n.165, e successive modificazioni, nonché, per omesso controllo, sul piano disciplinare anche nel caso di ripetute violazioni delle misure di prevenzione previste dal piano. A tale previsione si aggiungono le disposizioni in materia di responsabilità disciplinare illustrate nel successivo paragrafo con riferimento alla responsabilità dei dipendenti. Il RPCT ha considerevoli responsabilità ai sensi di legge. La responsabilità disciplinare, a carico del RPCT, “non può essere inferiore alla sospensione dal servizio con privazione della retribuzione da un minimo di un mese ad un massimo di sei mesi”. L’art. 1, comma 14, della stessa l. 190/2012 individua due ulteriori ipotesi di responsabilità: - una forma di responsabilità dirigenziale nel caso di “ripetute violazioni delle misure di prevenzione previste dal Piano”; - una forma di responsabilità disciplinare “per omesso controllo”.

3.2 Responsabilità dei dirigenti Per poter attuare il sistema di gestione del rischio e di prevenzione della corruzione in modo efficace è fondamentale la collaborazione dei dirigenti responsabili di servizio/struttura, per le loro competenze professionali e la loro esperienza. Tra gli strumenti tecnico-gestionali per l’esercizio del proprio ruolo, i dirigenti d’ora in avanti devono contemplare anche quelli previsti per la prevenzione della corruzione dalla legge e dal presente Piano, integrando le proprie competenze. I dirigenti responsabili di servizio/struttura in caso di violazione dei compiti di loro spettanza, rispondono a titolo di responsabilità dirigenziale e disciplinare. I dirigenti individuati quali “titolari del rischio” o “soggetti competenti all’attuazione delle misure” se non attuano la misura di prevenzione prevista, nel rispetto dei termini, sono chiamati a risponderne disciplinarmente e anche in termini di responsabilità dirigenziale, nell’ambito della valutazione annuale delle prestazioni dirigenziali ai fini della corresponsione della retribuzione di risultato.

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3.3 Responsabilità dei dipendenti per violazione delle misure di prevenzione Le misure di prevenzione e contrasto alla corruzione indicate nel PTPC e implementate devono essere rispettate da tutti i dipendenti (dirigenti e non). L’art. 8 del Codice di comportamento dei dipendenti pubblici (d.p.r. 62/2013) precisa che “la violazione delle misure di prevenzione previste dal piano costituisce illecito disciplinare”. Pertanto il dipendente che non osserva le misure del Piano incorre in un illecito disciplinare. Tra le misure da osservare si evidenziano in particolare, a mero titolo esemplificativo:

la partecipazione ai percorsi di formazione predisposti sui Codici di comportamento, sul Piano e sulle misure di contrasto all’illegalità e ai fenomeni corruttivi;

gli obblighi di pubblicazione delle informazioni previste dal d.lgs. 33/2013 da parte del soggetto obbligato;

l’osservanza degli indirizzi dell’Ufficio di Presidenza dell’Assemblea legislativa e del RPCT, formalizzati in appositi atti, per l’attuazione delle misure obbligatorie o ulteriori.

I SOGGETTI RESPONSABILI DELLE DIVERSE FASI DI ELABORAZIONE E ATTUAZIONE DEL PIANO DEL CONSIGLIO REGIONALE

Fase Attività Soggetti responsabili

Elaborazione/aggiornamento del

Piano triennale di prevenzione della corruzione

Promozione e coordinamento del processo di formazione del Piano

Responsabile della prevenzione della corruzione e della trasparenza

Individuazione dei contenuti del Piano

Responsabile della prevenzione della corruzione e della trasparenza, referenti

della prevenzione della corruzione, dirigenti e direttori

Redazione Responsabile della prevenzione della

corruzione e della trasparenza

Adozione del Piano Triennale di prevenzione della corruzione

Adozione della delibera di approvazione del PTPCT Organo di indirizzo politico – Ufficio di

Presidenza

Attuazione del Piano triennale di

prevenzione della corruzione

Attuazione delle iniziative del Piano ed elaborazione, aggiornamento e pubblicazione dei dati

Tutti i soggetti indicati nel Piano

Monitoraggio Piano Triennale di prevenzione della corruzione

Attività di monitoraggio periodico sulla pubblicazione dei dati e sulle iniziative in materia di

lotta alla corruzione.

Soggetto/i indicati nel Piano triennale, Responsabile per la prevenzione della

corruzione e Referenti

Audit sul sistema della trasparenza e dell’integrità OIV

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SEZIONE QUARTA -L’ANALISI DEL CONTESTO

4.1 Il contesto internazionale Al fine di promuovere azioni funzionali ed efficaci in tema di prevenzione della corruzione, la presente sezione pone attenzione al contesto nazionale ed internazionale all’interno del quale la Regione Abruzzo opera, allo scopo di definire un quadro chiaro, veritiero e corretto di quello che è il contesto esterno che tenga conto degli effetti della corruzione all’interno del territorio regionale. Tale analisi è stata effettuata in conformità a quelle che sono le variabili esogene ed endogene che caratterizzano l’operato dell’amministrazione regionale (report di istituti nazionali ed internazionali, nonché fenomeni corruttivi rilevati dalle Prefetture regionali). In conformità con quanto previsto dal PNA 2019 ed in continuità di azione con il PTPCT in vigore, l’analisi del contesto esterno ha tenuto conto delle indagini condotte da Autorità ed agenzie nazionali ed internazionali quali: Commissione Greco, Transparency International, A.N.AC., ISTAT e Prefetture, finanche dei report prodotti dalla stampa nazionale ed internazionale. Punto di partenza è quanto evidenziato dalla commissione GRECO nel documento: “Fourth evaluation round - corruption prevention in respect of members of parliament, judges and prosecutors: compliance report Italy”. Nel suddetto atto, la Commissione ha avanzato 12 raccomandazioni all’Italia, suggerendo, altresì, azioni decise al fine di migliorare il rapporto tra Stato, Magistratura e soggetti perseguiti dalla legge. Nel dettaglio le raccomandazioni:

1) Rafforzare l’“integrità della composizione parlamentare”, anche attraverso la formalizzazione del Codice di condotta nelle Regole di procedura della Camera dei deputati attraverso una guida dettagliata sulle sue disposizioni, nonché l'istituzione di un efficace regime di applicazione e responsabilità. Le stesse misure sono raccomandate per il Senato;

2) Adottare norme chiare e applicabili sul conflitto di interessi per i parlamentari, anche attraverso una sistematizzazione del regime di inammissibilità e incompatibilità attualmente ritenuto “disperso”;

3) Stabilire una serie solida di restrizioni relative a donazioni, regali, ospitalità, favori e altri benefici per i parlamentari e di garantire che il futuro sistema sia compreso e applicato correttamente;

4) effettuare uno studio al fine di identificare le restrizioni post-assunzione per i membri del Parlamento che potrebbero essere necessarie per evitare conflitti di interessi;

5) sviluppare ulteriormente le norme applicabili su come i membri del Parlamento interagiscono con i lobbisti e altri soggetti terzi che cercano di influenzare il processo parlamentare, anche sviluppando una guida dettagliata in materia e assicurandone il monitoraggio e l'applicazione;

6) raccomandato l'istituzione di misure pratiche a sostegno dell'attuazione di chiare regole di integrità parlamentare, anche attraverso lo sviluppo di attività di formazione dedicate;

7) Adottare una politica deliberata per prevenire e rilevare i rischi di corruzione e conflitti di interessi all'interno della giurisdizione fiscale attraverso misure volte a migliorare: la supervisione professionale e di integrità dei membri dei tribunali fiscali introducendo un sistema di valutazione periodica e formazione regolare, anche in materia di etica, condotta e prevenzione della corruzione;

8) Continuare a garantire l'efficienza del sistema giudiziario attraverso una rapida adozione delle riforme previste in materia civile e penale, compresa la riforma del sistema di ricorso e dello statuto di limitazione;

9) Implementare il “Codice di etica giudiziaria”, che copre tutti i magistrati, associati o meno, integrandolo con commenti esplicativi e/o esempi pratici, inclusa una guida su conflitti di interesse;

10) Contribuire a stabilire una limitazione per la tenuta simultanea della carica di magistrato e quella di un membro del governo locale e più in generale, che la questione dell'attività politica dei magistrati sia affrontata in tutti i suoi aspetti a livello legislativo, dato il suo impatto sui principi fondamentali di indipendenza e imparzialità, sia reali che percepiti, della magistratura;

11) rafforzare il seguito dei moduli di dichiarazione finanziaria presentati dai magistrati, in particolare garantendo un controllo più approfondito delle dichiarazioni e successivamente sanzionando le violazioni identificate.

12) Migliorare la trasparenza e l'obiettività nella gestione dei casi di conflitto tra magistratura e politica.

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A riguardo si precisano quelle che sono le iniziative già adottate dalla Regione Abruzzo:

Con deliberazione n. 663 del 14/11/2017 la Giunta regionale ha approvato lo schema di “Protocollo di legalità” tra la Regione Abruzzo e le Società/Enti vigilati-partecipati-controllati (successivamente sottoscritto dalle parti), teso alla promozione, alla collaborazione e alla condivisione della politica di legalità e trasparenza al fine di massimizzare il grado di efficacia complessiva delle misure volte alla prevenzione e al contrasto della corruzione nelle pubbliche amministrazioni, anche attraverso l’accesso tempestivo alle informazioni acquisite in via amministrativa;

Con la Legge Regionale n. 36/2017 è stato istituito l’Osservatorio Regionale della Legalità presso il Consiglio regionale, la cui missione consiste nel promuovere e valorizzare la cultura della legalità in Abruzzo. L’istituzione di tale organismo è particolarmente significativa in quanto allo stesso compete, in particolare, il monitoraggio sul rispetto delle disposizioni di riferimento relative ai lavori di ricostruzione del patrimonio immobiliare danneggiato dagli eventi sismici verificatisi a decorrere dal 2009. In base alla citata Legge Regionale detto organismo presenta alla Giunta e al consiglio regionale, entro il 31 dicembre di ogni anno, una relazione dettagliata sui dati acquisiti, sull’attività svolta, sulle osservazioni, proposte e progetti elaborati. Tale organismo costituisce, dunque, uno strumento sul territorio regionale che può essere utile anche a fare emergere eventuali criticità e problematiche relative al settore della ricostruzione particolarmente attenzionato, anche alla luce di quanto emerge dalla relazione della DIA al Parlamento precedentemente richiamata.

In data 23/01/2018 è stato firmato in Protocollo d’intesa con il Comando Regionale della Guardia di Finanza volto al rafforzamento delle competenze tecnico-professionali della Guardia di Finanza finalizzato al contrasto dell’evasione, all’elusione e alle frodi fiscali, con particolare riferimento a quelle di tipo organizzato, alle truffe e agli illeciti in materia di spesa pubblica nazionale ed europea;

Di concerto con le indicazioni fornite dalla Commissione Greco, l’analisi del contesto esterno di riferimento ha rilevato nei dati forniti da Transparency International un miglioramento nel CPI (Corruption Perception Index) che colloca l’Italia al 53° posto mondiale per percezione del fenomeno corruttivo (52° posto laddove si consideri solo il comparto pubblico amministrazione). Tale dato, in miglioramento rispetto all’annualità precedente, sembrerebbe fortemente influenzato dall’attivazione della piattaforma “Soldi e Politica”. Tale piattaforma, così come riportato da Transparency International - Italia: “rende accessibili, in maniera facile e intuitiva, le informazioni sui soggetti che finanziano i partiti e movimenti politici, i membri del Parlamento e del Governo, oltre a tracciare gli interessi che hanno nel settore privato”. Secondo l’agenzia “la piattaforma permette di individuare potenziali casi di conflitto d’interessi, influenze illecite e corruzione. Poter monitorare il finanziamento alla politica e gli intrecci tra settore pubblico e privato è fondamentale per sapere chi cerca di influenzare le scelte dei nostri politici una volta eletti. E si tratta di una necessità ancora più urgente, visto che dal 2018 siamo passati ad un sistema di finanziamento esclusivamente privato, con totale eliminazione del finanziamento pubblico diretto”.

4.2 Il contesto nazionale Definito il quadro di riferimento delle autorità internazionali, si procede all’analisi del contesto esterno a livello nazionale. Così come evidenziato dalla relazione annuale sull’attività presentata alla Camera dei deputati in data 06/06/2019 dal Presidente dell’A.N.AC., al tempo, Raffaele Cantone, le segnalazioni di fenomeni di maladministration relativamente alla Regione Abruzzo, nel corso del 2018, e pervenute all’autorità, sono 6. Dato questo assolutamente confortante laddove paragonato alle altre regioni Italiane (per il dettaglio si rimanda alla tabella sotto riportata).

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In termini di monitoraggio, l’Autorità ha rilevato come nel corso del 2018 “[l’attività di monitoraggio]ha portato alla verifica dell’adeguamento da parte delle amministrazioni vigilate alle raccomandazioni formulate dall’Autorità; su 15 amministrazioni interessate da attività di vigilanza, è risultato che 12 si sono autonomamente adeguate alle indicazioni dell’Autorità, senza necessità di avviare specifica contestazione del mancato adeguamento; per le rimanenti, il mancato adeguamento ha comportato l’avvio di un procedimento per l’emanazione di un provvedimento d’ordine, che si è concluso con il recepimento di quanto indicato nell’atto di diffida, senza dover addivenire all’emanazione di un provvedimento d’ordine”. La relazione evidenzia, altresì, come in ambito regionale le amministrazioni attenzionate non hanno subito sanzioni anche laddove l’attività di monitoraggio ha richiesto degli adeguamenti. Di fatti, a fronte di 3 attività di verifica diretta da parte dell’Autorità le amministrazioni coinvolte hanno accolto le accezioni avanzate adeguandosi a quanto richiesto senza incorrere in sanzioni. Tale dato, risulta confortante per l’intero territorio regionale laddove di prevenzione e monitoraggio adottata dalla Regione Abruzzo risulti essere fortemente impattante anche per le amministrazioni locali.

4.2.1 Analisi demografica Rispetto al territorio, (che si estende per 10.794 Km2), la dimensione demografica della Regione Abruzzo appare limitata e la densità di popolazione risulta modesta anche a causa della rilevante quota di territorio morfologicamente montano; il territorio regionale è infatti per il 65,3% di natura montuosa e per il 34,7% di natura collinare; la quota del territorio montano abruzzese sul totale delle zone montane dell’intero territorio nazionale, si attesta al 6,6%. Il modello insediativo della popolazione mostra una notevole concentrazione nelle aree collinari che accolgono il 70,6% dei residenti mentre nelle aree montane vive il 29,4% della popolazione. La compagine demografica evidenzia un progressivo sbilanciamento verso le età anziane, una riduzione del peso percentuale delle fasce demografiche giovani, e, per quanto riguarda le strutture familiari, un numero medio di figli in diminuzione e un peso crescente delle famiglie composte da una sola persona anziana. In particolare, come dimostrano i dati elaborati nel DEFR (Documento Economico Finanziario Regionale) 2019-2021, approvato con D.G.R. n. 784/c del 10.12.2019, con riferimento all’analisi demografica si evidenziano i seguenti punti. La popolazione residente in Abruzzo al 1 gennaio 2019 è di 1.311.580 residenti pari al 2,17% del totale nazionale e al 9,40% del Meridione. La densità abitativa è di 121,09 ab/kmq a livello regionale, con valori provinciali compresi fra il minimo di L’Aquila (59,24 ab/kmq), passando per i valori intermedi di Chieti (148,33 ab/kmq) e di Teramo (157,62 ab/kmq), fino al valore massimo di Pescara (259,21 ab/kmq). Per quanto riguarda i valori comunali si registra il minimo regionale a Santo Stefano di Sessanio (3,44 ab/kmq) e il massimo a Pescara (3.471,97 ab/kmq). La popolazione femminile è di 671.444 residenti (pari al 51,19% del totale).

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Densità di popolazione in Abruzzo per provincia

L’Aquila 59,24 ab/Kmq

Chieti 148,33 ab/Kmq

Teramo 157,62 ab/Kmq

Pescara 259,21 ab/Kmq

La popolazione residente in Abruzzo al 1° gennaio 2019. La densità territoriale in Abruzzo al 1° gennaio 2019.

Gli stranieri in Abruzzo al 1° gennaio 2019 sono 86.395, pari al 6,58% della popolazione residente. Nelle seguenti rappresentazioni cartografiche i comuni abruzzesi sono classificati in base al numero di stranieri residenti e alla incidenza in percentuale degli stranieri sul numero totale dei residenti (Istat).

La popolazione in Abruzzo presenta una struttura per età così composta: minore di 15 anni pari al 12,4% del totale dei residenti, tra 15 e 24 anni pari al 9,3%, fra 25 e 39 anni pari al 17,3%, fra 40 e 54 anni pari al 23,1%, fra 55 e 64 anni pari al 14,0% e, infine, sopra i 65 anni pari al 23,8%. Al 1° gennaio 2019 sono stati calcolati alcuni indicatori demografici.

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L’indice di struttura, (calcolato nel seguente modo: rapporto fra la popolazione in età fra 40 e 64 anni comparata con la popolazione compresa fra i 15 e i 39 anni) *100 è pari a 139 primo indicatore di una crescente maturità della stessa, con valori provinciali compresi fra 137 di Teramo, 139 di L’Aquila e di Chieti e 141 di Pescara. L’indice di ricambio (calcolato nel seguente modo: rapporto fra la popolazione in età 55-64 anni con la popolazione 15-24 anni) *100 è pari a 150, con valori provinciali compresi fra 143 di Pescara, 146 di Teramo, 149 di Chieti e 163 di L’Aquila. L’indice di vecchiaia (rapporto tra la popolazione di 65 anni e oltre e la popolazione fino a 14 anni) per 100 è pari a 192, con valori provinciali compresi fra 179 di Pescara, 185 di Teramo e 201 di L’Aquila e 202 di Chieti. L’indice di dipendenza dei giovani (rapporto fra la popolazione con meno di 15 anni e la popolazione compresa fra i 15 e i 64 anni) *100 è pari a 19,5 a livello regionale, mentre a livello provinciale si passa da 18,7 di L’Aquila, il 19,4 di Chieti e di Teramo e il 20,4 di Pescara. L’indice di dipendenza degli anziani (rapporto tra la popolazione di 65 anni e oltre e la popolazione (15 - 64 anni) *100 è pari a 37,4, con valori provinciali compresi fra 35,9 di Teramo, 36,6 di Pescara, 37,6 di L’Aquila e 39,1 di Chieti. L’indice di dipendenza strutturale, inteso come sommatoria dei due indici precedenti, ovvero il rapporto tra la pop in età non attiva (0-14 anni e 65 anni e più) e la pop in età attiva 15-64 anni, * 100, è pari a 56,9 con valori compresi fra 55,3 di Teramo, 56,2 di L’Aquila, 57,0 di Pescara e 58,5 di Chieti.

4.2.2 Analisi economica regionale A fine 2018, le imprese attive in Abruzzo erano circa 127mila, il 7,5% delle imprese attive nel Mezzogiorno. Il dato riferisce un lieve aumento rispetto al 2017 (+256 unità). Nel primo trimestre 2019 però, secondo i dati forniti da Movimprese, le imprese attive in Abruzzo sono circa 1260001, dato leggermente inferiore a quello registrato nello stesso periodo del 2018 (-330 unità). Il bilancio tra aperture e chiusure di imprese ha segnato un calo dello 0,4% rispetto a fine dicembre 2018, corrispondente, in termini assoluti, ad un saldo negativo di 1.053 imprese. Tale flessione è stata determinata soprattutto dall’aumento delle imprese cessate (3.760 contro le 3.499 del 2018) e dal calo di nuove iscrizioni rispetto allo stesso periodo del 2018 (2.707 contro 2.922). In tale contesto, risultano particolarmente colpite le imprese più piccole, in particolare quelle artigiane (che a fine marzo 2019 erano 430 in meno rispetto alla fine di dicembre). Analoga tendenza si registra nel Mezzogiorno e in Italia (tab.1). Un’analisi più approfondita sulla distribuzione delle imprese attive nel territorio abruzzese fa emergere che, nel primo trimestre 2019, la provincia con una più alta concentrazione di imprese attive è Chieti (39.266 unità su un totale di 126.009 imprese), a seguire Pescara, Teramo ed infine L’Aquila. Nel primo trimestre 2019 tutte le province hanno registrato una lieve flessione delle imprese attive rispetto allo stesso periodo del 2018 ad eccezione di quella di Pescara, dove invece c’è stata una piccola crescita (+92 unità). Tra le forme giuridiche, l’aggregato che arretra di più è quello delle imprese individuali che, nonostante continui a rappresentare la maggioranza dello stock di imprese esistenti sul territorio abruzzese (il 57,25%), in tre mesi diminuisce di 1.024 unità (812 nel primo semestre del 2018). Diminuiscono, seppur in maniera meno significativa, anche le società di persone (-637unità). Segnali positivi invece vengono dalle società di capitali, + 352 unità nei primi tre mesi del 2019. Analoga tendenza si registra nel Mezzogiorno e in Italia . I dati aggiornati al primo trimestre del 2019 registrano un calo delle imprese attive in quasi tutti i settori con una contrazione maggiore per le costruzioni (-262 unità rispetto al primo trimestre del 2018), l’agricoltura (-235 unità) e il commercio (in particolare quello al dettaglio) (-260 unità)

4.2.3 L’occupazione in Abruzzo Secondo i dati della Rilevazione sulle forze di lavoro dell’Istat2, nel 2018 l’Abruzzo recupera quasi 8 mila occupati rispetto al 2017. Nel primo trimestre 2019, il dato resta più o meno invariato. A livello settoriale, il principale contributo all’aumento dell’occupazione è provenuto dal settore dei servizi, in particolare in quelli di alloggio e ristorazione (nel primo trimestre 2019 si registrano +5 unità rispetto alla fine del 2018). Restano più o meno stabili i dati occupazionali del settore agricolo mentre, nel comparto delle costruzioni, il numero degli occupati è aumentato dopo la flessione registrata nel 2017. Nell’industria in senso stretto invece, si registra una diminuzione dell’occupazione, seguita alla crescita del triennio precedente.

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Il tasso di occupazione, che misura il peso delle persone che tra i 15 ed i 64 anni lavorano sulla popolazione complessiva della medesima fascia d’età, è salito al 58,0% (1,2 punti percentuali in più rispetto al 2017)3. Nei primi tre mesi del 2019 il dato è rimasto sostanzialmente invariato (tab.6). Il dato regionale rientra nella media del tasso di occupazione nazionale il quale, però, risulta ancora distante dal target Europa 2020 (a fine 2018 l’Italia ha registrato un tasso di occupazione pari al 63%, ancora 4 punti sotto l’obiettivo Europa 2020 del 67%). Secondo quanto riportato dall’ultimo rapporto di Banca d’Italia, è cresciuto anche il numero di occupati di più giovane età (tra i 15 e 34 anni) per cui il tasso di occupazione è salito al 41,5% rispetto al 39,7 per cento del 2017). Anche da un punto di vista del genere, va notato come nel primo trimestre del 2019 c’è stata una lieve crescita del tasso di occupazione femminile rispetto al primo trimestre del 2018 ma leggermente inferiore all’ultimo trimestre del 2018. In generale, però, l’Abruzzo come tutte le regioni del mezzogiorno riporta ancora un livello di occupazione femminile tra le più basse d’Europa. A livello generale, l’Italia registra un tasso di occupazione ancora al di sotto della media UE in particolare per le donne e per i giovani. Nel 2018 la partecipazione al mercato del lavoro degli abruzzesi è lievemente aumentata: il tasso di attività è salito al 65,2% dal 64,5% del 2017. Il tasso di disoccupazione, che misura l’incidenza delle persone in cerca di occupazione sul totale delle forze di lavoro (cioè di coloro che hanno un lavoro o lo cercano attivamente), nel 2018 è stato pari al 10,8% in discesa rispetto al 2017 (11,7%) portandosi su valori in linea con il dato medio nazionale. Nel primo trimestre 2019 il tasso di disoccupazione resta più o meno stabile (tab.7). Diminuisce anche il tasso di disoccupazione femminile, attestandosi nel 2018 al 14,7% con un ulteriore diminuzione nel primo trimestre del 2019.

4.3 Dati sulla criminalità Come si evince dalla tabella sotto rappresentata, il Benchmark di riferimento è stato la provincia che perpetua il primato in Italia in termini di criminalità ovvero la Provincia di Milano. Su tale base, si rileva come la provincia con il più alto tasso di criminalità in Abruzzo è Pescara mentre la più sicura è la provincia dell'Aquila. Emerge altresì come il totale delle denunce presentate nelle singole province abruzzesi (calcolate su 100.000 abitanti) sono circa la metà, mentre i reati maggiormente commessi sono i furti e le rapine. In generale nel 2019 si assiste ad una diminuzione di reati rispetto al biennio precedente su tutte le province considerate (così come evidenziato nel PTPCT 2019-2021 della Regione Abruzzo), con particolare riferimento ai reati di usura, estorsioni, associazioni a delinquere e di stampo mafioso, mentre crescono le truffe e frodi informatiche e il traffico di stupefacenti. L’analisi del contesto esterno ha, altresì, tenuto conto della Relazione annuale della Corte dei Conti In occasione della cerimonia di apertura dell’anno giudiziario 2019. In tale Report è emersa un’immagine della nostra regione che ancora molto deve fare contro la corruzione, il clientelismo e la superficialità nell’utilizzo delle risorse pubbliche. Fra le fattispecie esaminate sono state segnalate, fra le altre, quelle aventi ad oggetto: a) le irregolarità varie nella concessione di agevolazioni finanziarie da parte delle amministrazioni pubbliche o la mancata utilizzazione delle stesse; b) l’illegittima, e quindi indebita, concessione, o l’indebita percezione di contributi per la ricostruzione a seguito del sisma del 6 aprile 2009; c) l’illegittima erogazione di finanziamenti da parte del Ministero delle Attività Produttive; d) l’illegittimo affidamento di incarichi da parte delle amministrazioni pubbliche; e) l’illegittima erogazione di finanziamenti europei o l’illegittima erogazione di contributi a fondo perduto. Sulla base dei dati in possesso della Corte, le principali sacche di corruzione in Abruzzo si verificano nell’ambito della contrattualistica e degli appalti pubblici. Vi sono diverse opere non ultimate o i cui costi sono lievitati a dismisura nel corso della realizzazione, locazioni di immobili da parte di pubbliche amministrazioni a prezzi maggiorati rispetto a quelli suggeriti dal mercato. Nell’ambito degli affidamenti, molto spesso le amministrazioni anziché ricorrere al regime Consip, si rivolgono a fornitori di fiducia con conseguente mancato risparmio e violazione dei principi di rotazione degli operatori economici. Le fattispecie di danno ed ipotesi di responsabilità emergono anche nell’ambito dei rapporti di pubblico impiego. Nel corso del 2018 difatti, vi sono stati numerosi giudizi che hanno riguardato ipotesi di danno conseguenti a casi di assenteismo rispetto ai quali non colpisce tanto l’entità dei danni patrimoniali, quanto il radicamento culturale di un atteggiamento patologico. Seppure relativi a ipotesi di danno di modesta entità – essendo la quantificazione del “vulnus” parametrata alle giornate di assenza - particolarmente significativi si sono rivelati il ruolo e la funzione che le decisioni della Sezione hanno assunto nell’ambito della politica di contenimento (e di auspicabile abbattimento) dell’assai noto, ed assai grave, fenomeno dell’assenteismo dei pubblici

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dipendenti. Sono state, altresì, registrate decine di casi, prevalentemente a L’Aquila, relativi a contributi per la ricostruzione post sisma percepiti indebitamente. Per i soli giudizi di responsabilità sono state emesse dalla Sezione giurisdizionale n. 71 sentenze, di cui n. 37 di condanna, n. 14 di assoluzione e n. 20 miste, e cioè, parzialmente di condanna e parzialmente di assoluzione. Per ulteriori dettagli si rimanda alla “Relazione sull’attività svolta dalla corte dei Conti per l’anno 2018” (cerimonia di apertura dell’anno giudiziario).

DENUNCE/100.000 ABITANTI

ANNO 2017 2018 2019

Indicatore/territorio

MI AQ PE TE CH MI AQ PE TE CH MI AQ PE TE CH

Omicidi volontari e consumati

2,7 1,3 1,9 1,3 1,3 2,6 0,7 1,6 1,9 2,8 0,4 0 0,6 0 1

infanticidi 0,5 0 1,2 0,3 0,3 0,6 0,3 0,6 1 1 0,1 0 0 0 0

Tentati omicidi 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 1,8 3,3 0,6 1 2,1

Furti con strappo

2,1 1,3 0,6 1 1 2 0,3 0,9 1 1,8 63,2 7,4 11 3,6 5,4

Furti con destrezza

60 5,3 19 10 12,6 62,7 6,7 18,2 12,3 11,4 895,2 60,9 112,3 64,9 54,5

Furti in abitazione

813,1 54,3 2.239 1.673,70

1.489,30

817,4 1.013,60

1.909,30

1.700,10

1.411,20

430,5 233,4 280 240,5 190,1

Furti in esercizi commerciali

4.535,40

1.022,50

144,4 103 60,4 4.348,60

60,9 115,2 106,7 58,1 311,1 70,9 157,1 108,1 105,6

Furti di autovetture

544,6 261 309,4 317,2 297,8 475,7 232,7 296,8 252 221,6 277,9 34,1 151,8 101,9 109,4

rapine 347,2 88,4 252,7 135,5 130 339,1 81,6 186,3 134,9 104,1 101,2 11,7 33,9 21,1 20,2

estorsioni 309,5 46,4 195,1 80 154,9 286,6 39,3 208,8 97,3 191,4 26,1 14 23,2 18,2 11,4

usura 115,8 15,2 45,4 21,6 19 118,2 15,3 43,2 21,4 16 0,3 1 0,6 1 0,8

associazioni x delinquere

16,4 14,6 19,3 8,4 13,1 17,3 14,6 18,8 13,6 9,8 1 0,3 1,6 1 0,3

associazioni di tipo mafioso

0,2 1 357 0,6 259,5 579,5 261,3 389,5 1,3 260,9 0 0 0 0 0

reciclaggio 479,8 250,4 1,9 233,7 0 0,5 0,3 1,3 285,5 0,8 2,1 0,3 2,8 1,6 0,5

truffe e frodi informatiche

0,5 1,7 0,9 0 0,5 0,7 0 3,1 0,3 0 523 311,3 302,9 273 265,1

incendi 0,1 0 0 0 0 0 0 0 , 0,3 5,5 8 6 6,1 7,8

stupefacenti 1,8 1 0,9 1 1,8 2,3 2 3,1 1 0,8 85,7 58,9 90,6 54,5 38,4

violenze sessuali 345,1 217 288,5 202 225 440,4 229 320 247,8 233,3 14,8 7,4 9,4 6,2 2,9

Tot. denunce/100.000 ab.

7.375,70

2.410 4.492,90

3.183,70

2.956,30

7.237,70

2.483 4.217,10

3.408,20

2.928,00

7.017,30

2.341,20

3.933,40

3,281,3

2.679,00

TOTALE DENUNCE

237.365

7275 14.436 9.865 11.505 234.116

7.459 13.469 10.507 11.335 228.084

7.001 12.544 10.108

10.330

Classifica provincia meno sicura su 106 province

1° 98° 18° 60° 79° 1° 98° 22° 46° 76° 1° 101° 27° 49° 89°

Dai dati in possesso dell’Autorità emerge che rispetto al contesto nazionale la Regione Abruzzo registra il 1,0% di imprese destinatarie di provvedimenti interdittivi ogni 100mila abitanti, dato significativo se si confronta con il 28,1% della Calabria e il 10,6 della Sicilia. Di seguito si riportano i dati acquisiti dalla Prefettura dell’Aquila.

DATI ANTIMAFIA PREFETTURA L'AQUILA ANNI 2009/2019

Sezione Ordinaria antimafia 5 provvedimenti interdittivi

3 ricorsi proposti

1 provvedimento interdittivo aggiornato

Sezione antimafia ricostruzione 32 interdittive di cui 12 adottate dalla Prefettura dell'Aquila

Sezione antimafia ricostruzione privata 12 interdittive di cui 10 adottate dalla Prefettura dell'Aquila

Sezione antimafia Uffici speciali ricostruzione l'Aquila e cratere

9 interdittive

Struttura di missione 4 interdittive

Totale interdittive 62

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SEZIONE 2016 2017 2018 2019

Sezione Ordinaria antimafia 4 0 0 0

Sezione antimafia ricostruzione pubblica 2 0 2 2

Sezione antimafia ricostruzione 0 0 0 0

Sezione antimafia ricostruzione privata 1 0 0 0

Sezione antimafia Uffici speciali ricostruzione l'Aquila e cratere

0 1 8 0

Struttura di missione 0 0 0 4

TOTALE INTERDITTIVE 7 7 10 6

Così come già precisato nel PTPCT 2019-2022 l’art. 50 dello Statuto Regionale “promuove e favorisce la consultazione con lo Stato nel rispetto del principio di leale collaborazione; coordina la propria azione con quella delle altre Regioni per la cura di interessi ultraregionali, adotta intese e costituisce forme di gestione comune; collabora con gli enti territoriali e gli Stati membri dell'Unione Europea e promuove le intese su materie di comune interesse. Nello specifico la Giunta regionale è l’organo esecutivo cui spetta, in particolare, la definizione di obiettivi ed indirizzi nell’ambito delle seguenti attività: Opere Pubbliche, Governo del Territorio e Ambiente; Sviluppo Rurale e della Pesca; Trasporti, Mobilità; Salute e il Welfare; Attività produttive, Lavoro, Istruzione, e Ricerca; Turismo e Cultura” pertanto, l’analisi del contesto esterno qui presentata rappresenta il punto di partenza per la definizione di una mappatura dei processi amministrativi fortemente contestualizzati dell’habitus all’interno del quale la Regione Abruzzo opera ma che non può prescindere da un rapporto a doppio fila con le agenzie ed autorità nazionali ed internazionali.

4.4 La percezione della corruzione in Abruzzo Per l’aggiornamento della presente sezione, si è, altresì, tenuto conto del Report ISTAT 2016-2018: “Senso civico: atteggiamenti e comportamenti dei cittadini nella vita quotidiana” (marzo 2019). A tal proposito si rileva come “Un quarto delle persone di 14 anni e più giudica la corruzione un fatto naturale e inevitabile, sei persone su dieci considerano pericoloso denunciare fatti di corruzione mentre oltre un terzo (36,1%) lo ritiene inutile”. A fronte di tale informazione, la Regione Abruzzo ha promosso nel corso del 2018 diverse iniziative (Giornata della Trasparenza, su tutte) volte a promuovere la cultura della legalità ed a favorire forme di inclusione tra le amministrazioni al fine di promuovere strategie comuni per la prevenzione della corruzione. Dall’Indagine ISTAT emerge, inoltre, un dato preoccupante laddove il campione di analisi coinvolto ritenga “Inutile denunciare la corruzione”. Dall’indagine condotta emerge quanto segue: “Osservando percezione e atteggiamenti nei confronti della corruzione e della possibilità della denuncia, il rapporto dei cittadini con questo fenomeno si mostra più articolato e complesso di quanto emerge dai giudizi di gravità”. Un quarto delle persone di 14 anni e più considera la corruzione un fatto naturale e inevitabile (il 25,8% si dichiara molto o abbastanza d’accordo con tale affermazione); sei persone su dieci ritengono pericoloso denunciare fatti di corruzione e oltre un terzo (36,1%) lo ritiene inutile. Il report ISTAT evidenzia altresì come “La percezione dell’inevitabilità della corruzione è di poco più elevata al Sud (27,9%) mentre nei confronti della denuncia i residenti del Nord ritengono in misura maggiore che sia pericolosa (66,7% degli abitanti del Nord-ovest e 64,7% di quelli del Nord-est) o inutile (37,2% e 38,6%)”. Nel report si precisa altresì come gli abitanti dei piccoli centri considerano più grave la corruzione di un dipendente pubblico (75% circa nei comuni fino 10mila abitanti) e il voto di scambio (79% circa) in confronto a chi vive in un’area metropolitana. Al tempo stesso, chi vive nei piccolissimi centri fino a duemila abitanti e nella periferia dell’area metropolitana appare più pessimista e rassegnato: più del 26% giudica la corruzione naturale e inevitabile, oltre il 63% ritiene che denunciare sia pericoloso e più del 39% che sia inutile, rispetto a chi vive nel centro delle aree metropolitane dove si riscontrano valori inferiori alla media nazionale. Tanto altresì significativo è la percezione giovanile sulla corruzione laddove un giovane su tre consideri la corruzione un fenomeno “inevitabile”.

4.5 Il contesto normativo di riferimento Al fine di fornire un quadro normativo esaustivo utile alla lettura del presente documento, si riportano, nella sottostante tabella, l’elenco delle principali fonti normative in materia di prevenzione della

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corruzione e di trasparenza corredato dai provvedimenti adottati dall’ANAC e dagli atti interni del Consiglio Regionale.

NORMATIVA NAZIONALE

PROVVEDIMENTI ANAC E FUNZIONE PUBBLICA

Legge 6 novembre 2012, n.190, “Disposizioni per la prevenzione e la repressione della corruzione e dell'illegalità nella pubblica amministrazione”;

Decreto Legislativo 14 marzo 2013, n. 33, “Riordino della disciplina riguardante gli obblighi di pubblicità, trasparenza e diffusione di informazioni da parte delle pubbliche amministrazioni”

Decreto Legislativo 8 aprile 2013, n. 39, “Disposizioni in materia di inconferibilità e incompatibilità di incarichi presso le pubbliche amministrazioni e presso gli enti privati in controllo pubblico, a norma dell'articolo 1, commi 49 e 50, della legge 6 novembre 2012, n. 190"

Decreto Legislativo 30 marzo 2001, n. 165, “Norme generali sull'ordinamento del lavoro alle dipendenze delle amministrazioni pubbliche”

Legge 3 agosto 2009, n. 116, “Ratifica ed esecuzione della Convenzionedell’Organizzazione delle Nazioni Unite contro la corruzione, adottata dalla Assemblea generale dell’ONU il 31 ottobre 2003 con risoluzione n. 58/4, firmata dallo Stato italiano il 9 dicembre 2003, nonché norme di adeguamento interno e modifiche al codice penale e al codice di procedura penale”

Decreto Legislativo 27 ottobre 2009, n. 150, “Attuazione della legge 4 marzo 2009, n. 15, in materia di ottimizzazione della produttività del lavoro pubblico e di efficienza e trasparenza delle pubbliche amministrazioni”;

Legge 28 giugno 2012, n. 110, “Ratifica ed esecuzione della Convenzione penale sulla corruzione, fatta a Strasburgo il 27 gennaio 1999”;

Decreto Legge 18 ottobre 2012 n. 179, “Ulteriori misure urgenti per la crescita del Paese”. Art. 34-bis. “Autorità nazionale anticorruzione”;

Intesa del 24 luglio 2013 tra Governo, Regioni ed Enti locali per l’attuazione dei commi 60 e 61della legge 6 novembre 2012, n.190, “Disposizioni per la prevenzione e la repressione della corruzione e dell’illegalità nella pubblica amministrazione

D.P.R. 16 aprile 2013, n. 62, recante: “Codice di comportamento dei dipendenti pubblici, ai sensi dell’articolo 54 del decreto legislativo 30 marzo 2001 n. 165, come sostituito dall’articolo 44, della legge 6 novembre 2012 n. 190”;

D.lgs. n. 50/2016 (Codice dei contratti

D.lgs 25 maggio 2016, n. 97 – “Revisione e semplificazione delle disposizioni in materia di prevenzione della corruzione, pubblicità e trasparenza, correttivo della legge 6 novembre 2012, n. 190 e del decreto legislativo 14 marzo 2013, n. 33, ai sensi dell'articolo 7 della legge 7 agosto 2015, n. 124, in materia di riorganizzazione delle amministrazioni pubbliche;

Legge n. 179 del 30.11.2017 recante “Disposizioni per la tutela degli autori di segnalazione di reati o irregolarità di cui siano venuti a conoscenza nell’ambito di un rapporto di lavoro pubblico o privato.

Circolare n. 1 del 25/1/2013 della Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento della Funzione Pubblica, “Disposizioni per la prevenzione e la repressione della corruzione e dell’illegalità nella pubblica amministrazione”;

Circolare n. 2 del 19/7/2013 della Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento della Funzione Pubblica, “Attuazione della trasparenza”;

PNA 2013(Piano Nazionale Anticorruzione);

Delibere CiVIT nn. 105/2010, 2/2012, 50/2013 in materia di predisposizione e aggiornamento del PTTI;

Delibera CiVIT n. 71/2013 in materia di attestazioni OIV sull’assolvimento di specifici obblighi di pubblicazione per l’anno 2013;

Delibera CiVIT n. 75/2013 in materia di codici di comportamento delle pubbliche amministrazioni;

Delibera CiVIT n. 77/2013 in materia di attestazioni OIV sull’assolvimento degli obblighi di pubblicazione per l’anno 2013 e attività di vigilanza e controllo dell’Autorità;

Delibera ANAC n. 144/2014 in materia di obblighi di pubblicazione concernenti gli organi di indirizzo politico nelle pubbliche amministrazioni;

Delibera ANAC n. 148/2014 in materia di attestazioni OIV, o strutture con funzioni analoghe, sull’assolvimento degli obblighi di pubblicazione per l’anno 2014 da parte delle pubbliche amministrazioni e attività di vigilanza e controllo dell’Autorità;

Determinazione ANAC n. 12 del 28 ottobre 2015 concernente Aggiornamento 2015 al Piano Nazionale Anticorruzione;

Delibera ANAC n. 831 del 3 agosto 2016 Determinazione di approvazione definitiva del Piano Nazionale Anticorruzione 2016;

Determinazione ANAC n. 833 del 3 agosto 2016 “Linee guida in materia di accertamento delle inconferibilità e delle incompatibilità degli incarichi amministrativi da parte del responsabile della prevenzione della corruzione. Attività di vigilanza e poteri di accertamento dell’A.N.AC. in caso di incarichi inconferibili e incompatibili”

Determinazione ANAC n. 1309 del 28/12/2016 concernente linee guida recanti indicazioni operative ai fini della definizione delle esclusioni e dei limiti all’accesso civico di cui all’art. 5, comma 2, del D.Lgs n. 33/2013 Art. 5- bis, comma 6, del d.lgs. n. 33 del 14/03/2013 recante «Riordino della disciplina riguardante il diritto di accesso civico e gli obblighi di pubblicità, trasparenza e diffusione di informazioni da parte delle pubbliche amministrazioni».

Determinazione ANAC n. 1310 del 28/12/2016 concernente Prime linee guida recanti indicazioni sull’attuazione degli obblighi di pubblicità, trasparenza e diffusione di informazioni contenute nel d.lgs. 33/2013 come modificato dal d.lgs. 97/2016.

Determinazione ANAC n. 241 del 08.03.2017 recante “obblighi di pubblicazione concernenti i titolari di incarichi politici, di amministrazione, di direzione o di governo e i titolari di incarichi dirigenziali “

Circolare n. 2/2017 della Funzione Pubblica recante “attuazione delle norme sull’accesso civico generalizzato (FOIA).

Deliberazione ANAC n. 1208 del 22.11.2017 “approvazione definitiva aggiornamento PNA 2017”

Deliberazione ANAC n. 1074 del 21.11.2018 “approvazione definitiva dell’aggiornamento 2018 al PNA”

Deliberazione ANAC n. 1064 del 13.11.2018 “approvazione definitiva dell’aggiornamento 2018 al PNA”

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NORMATIVA REGIONALE Procedura per la segnalazione di illeciti ed irregolarità (Whistalblowing Policy) approvata con deliberazione dell’Ufficio

di Presidenza n. 104 del 21.07.2015; Disciplinare inerente il regime delle dichiarazioni il regime delle dichiarazioni sulla insussistenza delle cause di

inconferibilità e incompatibilità di cui all’art. 20, comma 1, del D.lgs n. 39/2013 adottato con delibera dell’Ufficio di Presidenza n. 86 del 22.07.2014;;

Disciplinare per l'affidamento nell'ambito del Consiglio regionale di incarichi di collaborazione, di studio o di ricerca, ovvero consulenze a soggetti estranei all'amministrazione" adottato con deliberazione dell’Ufficio di Presidenza n. 95 del 12.07.2016;

Codice di Comportamento dei dipendenti del Consiglio Regionale adottato con deliberazione dell’Ufficio di Presidenza n. 13 del 29.01.2014;

Criteri per lo svolgimento di incarichi esterni da parte dei dipendenti del Consiglio Regionale dell’Abruzzo conferiti da Enti pubblici o soggetti privati adottato con delibera dell’Ufficio di Presidenza n. 67 del 28.06.2017.

Disciplinare sui procedimenti disciplinari adottato con delibera dell’Ufficio di Presidenza n. 146 del 29.11.2018. Disciplinare per il conferimento e la rotazione degli incarichi dirigenziali adottato con delibera dell’Ufficio di

Presidenza n. 82 del 12.06.2018. Disciplinare sugli accessi del Consiglio regionale dell’Abruzzo adottato con delibera dell’Ufficio di Presidenza n. 147

del 18.12.2018

Regolamento UE 679/2016 e Dlgs 196/2003: approvazione del Registro per il trattamento dei dati; della procedura per la comunicazione di violazioni di dati personali; della comunicazione da inviare preventivamente sulle possibili violazioni dei dati personali e sul piano di emergenza aziendale; delle disposizioni, regole di comportamento e misure organizzative per il corretto utilizzo degli strumenti digitali e per la prevenzione di reati informatici – approvato con delibera dell’Ufficio di Presidenza n. 128 del 25.10.2018.

4.6 Il contesto interno L’analisi del contesto interno tiene conto degli aspetti legati all’organizzazione ed alla gestione operativa che influenzano la sensibilità della struttura al rischio corruzione. E’ utile ad evidenziare, da un lato, il sistema delle responsabilità e, dall’altro, il livello di complessità dell’amministrazione.

4.6.1 L’assetto istituzionale ed organizzativo del Consiglio regionale Il Consiglio regionale quale organo di rappresentanza democratica della Regione Abruzzo dotato di peculiare e spiccata autonomia istituzionale, riconosciuta dallo Statuto della Regione, è una struttura complessa con funzioni non solo normative ma anche di programmazione e amministrative, dotato di autonomia funzionale, organizzativa, gestionale, finanziaria e patrimoniale, amministrativa, negoziale e contrattuale, contabile e di bilancio. In ragione della complessità e dell’ampiezza delle funzioni espletate, l’organizzazione del Consiglio regionale è connotata da una particolare articolazione organizzativa orientata principalmente allo svolgimento delle tipiche funzioni di un’Assemblea legislativa e di quelle amministrative e di gestione ad esse strumentali. La macchina amministrativa, sul modello delle assemblee parlamentari prevede uffici direttamente impegnati nella funzione legislativa, uffici che svolgono una funzione di studio e consulenza, attraverso la previsione di un’assistenza giuridica, legislativa e procedurale nei confronti dei consiglieri o degli altri uffici, e uffici che svolgono funzioni connesse alla gestione amministrativa vera e propria. Attualmente il Consiglio regionale è costituito da 31 consiglieri eletti direttamente dai cittadini, ed ha sede a L’Aquila in Via Michele Iacobucci n. 4. L’attività dell’Ente è disciplinata dallo Statuto della Regione Abruzzo e dal Regolamento adottato con delibera del Consiglio Regionale n. 56/2 del 12 ottobre 2010. Organi istituzionali del Consiglio regionale

Il Presidente l’ Ufficio di Presidenza

i Consiglieri

le Commissioni permanenti: - I Commissione “Bilancio, Affari generali e istituzionali” competente nelle seguenti materie: bilancio,

programmazione, finanze, demanio e patrimonio, cassa e contabilità, tributi, organi della Regione, personale ed amministrazione, affari generali, affari istituzionali.

- II Commissione “Territorio, Ambiente e Infrastrutture” competente nelle seguenti materie: lavori pubblici, protezione civile, urbanistica, ambiente, parchi e riserve, risorse idriche e difesa del suolo, trasporto e produzione di energia, miniere e risorse geotermiche, inquinamento e gestione dei rifiuti, viabilità, trasporti.

- III Commissione “Agricoltura, Sviluppo economico e Attività produttive” competente nelle seguenti materie: agricoltura e foreste, zootecnia, credito fondiario e agrario, caccia e pesca, industria, commercio, artigianato, professioni, sostegno all’innovazione per i settori produttivi, ricerca, turismo.

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- IV Commissione “Commissione per le politiche europee, internazionali, per i programmi della Commissione europea e per la partecipazione ai processi normativi dell’UE” competente nelle seguenti materie: politiche e cooperazioni internazionali, rapporti con l’UE, riforma trattati dell’UE, recepimento produzione legislativa europea; esame del programma di lavoro annuale della Commissione europea e della relazione sullo stato di conformità dell'ordinamento regionale al diritto europeo; esame del progetto di legge europea dello Stato e partecipazione ai processi normativi dell'Unione europea; esame del progetto di legge europea regionale e monitoraggio sullo stato di attuazione della stessa; pareri sulla conformità dei progetti di legge all'ordinamento europeo; attuazione e promozione di politiche europee sulla base delle comunicazioni della Giunta e dei Direttori regionali; monitoraggio dell'utilizzo delle risorse europee; verifica del rispetto del principio di sussidiarietà delle proposte di atti europei;

- V Commissione "Salute, Sicurezza sociale, Cultura, Formazione e Lavoro" competente nelle seguenti materie: tutela della Salute; Alimentazione; politiche sociali; Servizi sociali; sicurezza sociale e del Lavoro; previdenza; Istruzione scolastica e universitaria; formazione professionale; lavoro; Beni ed Attività culturali; ordinamento della Comunicazione; spettacolo; Sport; Pari Opportunità.

- Commissione di Vigilanza competente delle seguenti materie:verifica la corrispondenza dell'attività amministrativa della Giunta e degli Enti ed Uffici della Regione alle linee generali e speciali approvate dal Consiglio regionale e presenta, a tale fine, una relazione semestrale al Consiglio; riferisce sull'esercizio delle funzioni conferite o delegate agli Enti locali e vigila sulla conformità alle direttive fondamentali fissate dalla legge di delega; presenta, entro il quindici ottobre di ogni anno, una relazione sull'attuazione del programma e dei piani regionali, nonché sugli Enti e sulle Aziende dipendenti dalla Regione.

Commissioni speciale e d’inchiesta per l’esame di particolari questioni.

Autorità Indipendenti

Difensore Civico Regionale

Comitato Regionale delle Comunicazioni (CO.RE.COM.)

Istituto Abruzzese per la storia della Resistenza e per l’Italia Contemporanea

Collegio Regionale per le garanzie statutarie

Commissioni per le pari opportunità

Consiglio delle Autonomie Locali

Garante per le persone sottoposte a misure restrittive della libertà: Detti organismi, pur dotati di autonomia funzionale, operano con i mezzi ed il personale messi a disposizione dal Consiglio regionale.

Organi di controllo interno

Collegio dei Revisori

Organismo Indipendente di Valutazione Con Deliberazione dell’Ufficio di Presidenza n. 199 del 20 dicembre 2019 è stato approvato l’atto di organizzazione per le modalità attuative dei controlli interni al Consiglio regionale, attuativo del Regolamento per la disciplina dei controlli interni approvato con Decreto n. 3/Reg del 22 luglio 2019, nonché della L.R. 18/2001 s.m.i. e dell’art. 66, c. 2, dello Statuto della Regione Abruzzo. I richiamati atti individuano le strutture amministrative responsabili degli adempimenti in materia di controlli ed in particolare:

il controllo successivo di regolarità amministrativa è volto a verificare il rispetto dell’attività amministrativa del Consiglio regionale al principio di legalità e a contribuire ai processi di autocorrezione, miglioramento qualitativo e semplificazione degli atti. Le attività collegate a tale tipologia di controllo sono di competenza del Servizio Legislativo, Qualità della Legislazione e Studi i cui atti sono soggetti a controllo da parte del Servizio Segreteria del Presidente Affari Generali Comunicazione e Stampa.

Il controllo di gestione volto a misurare l’efficienza, l’efficacia e l’economicità della gestione ed a ottimizzare, anche mediante tempestivi interventi di correzione, il rapporto tra costi e benefici.

Il controllo strategico è finalizzato a verificare il grado di attuazione degli indirizzi e delle direttive strategiche espresse dagli Organi di Governo, attraverso l’analisi della congruenza tra gli obiettivi politici ed i risultati conseguiti, individuando gli eventuali scostamenti, i possibili fattori ostativi e le responsabilità per la mancata o la parziale attuazione degli obiettivi politici prefissati. Le attività collegate a queste due ultime tipologie di controllo sono di competenza del Servizio Segreteria del Presidente Affari Generali Comunicazione e Stampa.

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Secondo la disciplina vigente, ogni anno sono approvati i Piano che definiscono, con riferimento a ciascuna tipologia di controllo, gli ambiti e le modalità di attuazione.

Il controllo di regolarità contabile verifica la regolarità contabile dell’azione amministrativa attraverso gli strumenti del visto e del parere di regolarità contabile. Le attività collegate a tale tipologia di controllo sono di competenza del Servizio Risorse Finanziarie e Strumentali.

La struttura Amministrativa L’organizzazione ed il funzionamento delle strutture organizzative della Regione Abruzzo e del Consiglio regionale, i rapporti di lavoro, le attribuzioni e le responsabilita' del personale dirigente sono disciplinati dalla legge regionale n. 77 del 14 settembre 1999 recante “Norme in materia di organizzazione e rapporti di lavoro della Regione Abruzzo”. La struttura amministrativa del Consiglio regionale si compone di due direzioni con a capo ciascuna un Direttore:

Direzione Attività Amministrativa da cui dipendono i seguenti servizi ciascuno diretto da un dirigente: o Servizio Organizzazione e Gestione delle Risorse Umane o Servizio Risorse Finanziarie e Strumentali o Servizio Informatica

Direzione Affari delle Presidenza e Legislativi da cui dipendono i seguenti servizi ciascuno diretto da un dirigente:

o Servizio Affari Assembleari e Commissioni o Servizio Legislativo, Qualità della Legislazione e Studi o Servizio Analisi Economica, statistica e monitoraggio o Servizio Affari Istituzionali ed Europei

All’organizzazione si aggiungono tre Strutture Indipendenti, dirette ciascuna da un dirigente, che non fanno capo ad alcuna direzione e svolgono attività di supporto agli organi indipendenti:

Servizio di Supporto alle Autorità Indipendenti

Servizio di Segreteria del Presidente, Affari Generali, Stampa e Comunicazione

Ufficio di Supporto al Responsabile per la prevenzione della corruzione e per la trasparenza.

L’incarico di RPCT è conferito con deliberazione dell’Ufficio di Presidenza, ai sensi dell’art. 1, comma 7 della Legge n. 190/2012, ai dirigenti di ruolo in servizio presso il Consiglio Regionale scelti a rotazione sulla base dei requisiti previsti dalla vigente normativa. Ogni Servizio a sua volta è suddiviso in Uffici, diretti da un Responsabile (funzionario con posizione organizzativa) con specifiche competenze. Nel 2018, con deliberazione dell’Ufficio di Presidenza n. 108 del 10 agosto, si è proceduto ad una parziale modifica della tecnostruttura attraverso la soppressione dell’Ufficio Pianificazione, realizzazione interventi e sicurezza del Servizio Informatico e tecnico con conseguente trasferimento delle relative competenze all’Ufficio Provveditorato, Economato, manutenzione e appalti appartenente al Servizio Risorse Finanziarie e Strumentali. Il personale assegnato al soppresso Ufficio è stato ricollocato nel nuovo assetto organizzativo in relazione alle attività svolte.

L’esame del contesto interno evidenzia la peculiarità delle funzioni istituzionali del Consiglio regionale che prevedono una limitata attività di amministrazione attiva di risorse pubbliche, circoscritta all’attività amministrativa a supporto del funzionamento delle stesse. Benchè dalla mappatura condotta sui processi, siano state rappresentate aree a più elevato rischio di corruzione ed altre meno, tuttavia, è stato rilevato, nel complesso, un livello di rischio contenuto all’interno della struttura amministrativa del Consiglio regionale rispetto ad altre realtà amministrative. Di seguito si riporta l’organigramma e le funzioni delle Strutture di vertice del Consiglio regionale.

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DIREZIONE ATTIVITA’ AMMINISTRATIVA

Servizio Segreteria del Presidente, Affari Generai, Stampa e Comunicazione

Servizio Affari Assembleari e Commissioni

Servizio Legislativo, qualità della legislazione

e studi

PRESIDENTE

Ufficio supporto procedure legislative e contenzioso e al Collegio per le garanzie statutarie

1 Alta Professionalità

Ufficio Segreteria 1° 2° e 5° Commissione

Ufficio AA.GG. e Segreteria U.p.

Ufficio Supporto Commissione di Vigilanza

Ufficio di Supporto al RPCT

DIREZIONE AFFARI DELLA PRESIDENZA E LEGISLATIVI

Servizio Organizzazione e Gestione Risorse

Umane

Ufficio Bilancio e stipendi

Ufficio Monitoraggio

Servizio Risorse Finanziarie e Strumentali

Servizio Informatica

Ufficio Provveditorato, economato, manutenzione e gare

Ufficio produzione e manutenzione software

Servizio Amministrativo di supporto alle Autorità Indipendenti

Responsabile per la prevenzione della corruzione e per la trasparenza

Ufficio Stampa e Comunicazione

Ufficio Protocollo, controllo di gestione e URP

Ufficio di Supporto al Co.re.com.

Ufficio di Segreteria del Difensore Civico e Istituto Abruzzese

Ufficio Coordinamento di Pescara

Ufficio Giuridico ed economico

Ufficio Organizzazione Amministrativa

Ufficio tecnologie informatiche e supporto sistemistico

Ufficio Segreteria 3° e 4° Commissione

Ufficio Segreteria del Consiglio

Servizio Analisi economica e statistica

3 Alte Professionalità

Ufficio Analisi economica e statistica

Servizio Affari Istituzionali ed Europei

Ufficio Affari Istituzionali

Ufficio Relazioni Europee

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4.6.2 La dotazione organica del Consiglio regionale Alla data del 30.11.2018, il personale complessivo alle dipendenze del Consiglio regionale è pari a 139 unità (compresi i rapporti di lavoro subordinato a termine e i comandi da altri enti). Si riporta di seguito la distinzione per qualifica/categoria e tipologia contrattuale del personale dell’area della dirigenza e di quello del comparto; nelle tabelle che seguono sono riportati gli ultimi dati disponibili contenuti nel conto annuale pubblicato nel 2019 (sezione “Amministrazione Trasparente – personale – dotazione organica”) e riferiti al periodo 01.01.2018/31.12.2018.

Tabella 1 -Area Dirigenza

Qualifica Tempo indeterminato Tempo determinato Comando da

altri enti Direttore 2 0 0

Dirigente 6 1 0

Totale 8 1 0

Gli incarichi dirigenziali sono disciplinati dall’art. 20 della L.R. n. 77/1999; sono conferiti a tempo determinato ed hanno una durata non inferiore a tre anni e non superiore a sette anni, con facolta' di rinnovo. Per gli incarichi dirigenziali delle aree ad alto rischio è prevista la rotazione dopo un periodo di tre anni con possibilità di rinnovo una sola volta fino ad un massimo di sei anni.

Tabella 2- Area Comparto

Categoria Tempo

indeterminato Tempo

determinato Comando

da altri enti

Comandati dall’amministr

azione D 25 0 2 1

C 46 0 0 1

B 35 0 2 2

Restante personale

(L.R. 18/01)

0

25 0 0

Totale 106 25 4 4

Nella tabella 2 nel personale di comparto è compreso il personale assegnato agli uffici di diretta collaborazione con gli organi di indirizzo politico assunto, a tempo determinato, ai sensi della L.R. 9 maggio 2001 n. 18. Di seguito si riportano altri dati utili a comprendere le caratteristiche dei dipendenti del Consiglio regionale: categoria, sesso, fasce di età, livello di istruzione e la tipologia di rapporto di lavoro.

Tabella 3- Posizioni organizzative, Alte professionalità e personale delle categorie assegnato agli uffici

Servizio Ufficio P.O. A.P. Organizzazione e Gestione delle Risorse Umane

Ufficio Giuridico ed economico 1 0

Ufficio Organizzazione amministrativa 1 0

Risorse Finanziarie e strumentali Ufficio Bilancio e stipendi 1 0

Ufficio Provveditorato, economato, manutenzione,

appalti e gare

1 0

Informatica Ufficio Produzione e Manutenzione software 1 0

Ufficio tecnologie informatiche e supporto sistemistico 1 0

Affari Assembleari e Commissioni Ufficio Segreteria I, II e VCommissione 1 0

Ufficio Segreteria III e IV Commissione 1 0

Ufficio Segreteria Consiglio 1 0

Ufficio Supporto Commissione di Vigilanza 1 0

Alta Professionalità 0 1

Legislativo, Qualità della Legislazione e

Studi

Ufficio di Supporto alle Procedure Legislative e Di

Contenzioso e Al Collegio per Le Garanzie Statutarie

1 0

Alta Professionalità 0 3

Analisi economica, Statistica e

Monitoraggio

Ufficio Analisi economica e statistica 1 0

Ufficio Monitoraggio 1 0

Affari Istituzionali ed Europei Ufficio Affari Istituzionali 1 0

Ufficio relazioni europee 1 (interim) 0

Segreteria del Presidente, Affari

generali, stampa e comunicazione

Ufficio Stampa e Comunicazione 1 0

Ufficio protocollo, controllo di gestione e URP 1 0

Supporto Autorità Indipendenti Ufficio segreteria del Difensore Civico e Istituto Abruzzese

1 0

Ufficio di Supporto al Corecom 1 0

Ufficio Cooordinamento sede di Pescara 1 0

Responsabile anticorruzione e Ufficio di Supporto RPCT 1 0

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trasparenza

Ufficio Affari Generali e segreteria del Presidente (dipendente direttamente dalla Direzione Affari

della Presidenza e Legislativi)

1 0

Totale 21 4

Nella tabella n. 3 sono riportati i Servizi e gli uffici dipendenti, nonché le posizioni organizzative e le alte professionalità assegnate. Le posizioni organizzative del Consiglio regionale sono disciplinate dal “Disciplinare Area posizioni organizzative” approvato in data 29.11.2018, con deliberazione dell’Ufficio di Presidenza n. 142, adottata ai sensi degli articoli 13, 14 e 15 del CCNL 21.05.2018 e degli articoli 5, 6 e 7 del Contratto Decentrato Integrativo sottoscritto il 19 novembre 2018 e pubblicato nella sezione “Amministrazione trasparente – atti generali”.

Tabella 4 -Personale a tempo indeterminato e a tempo determinato suddiviso per genere

Qualifica Tempo pieno Part time inf. 50% Part time sup. 50% Totale dipendenti

al 31/12/2018 U D U D U D U D

Dirigenti 3 5 0 0 0 0 3 5

D 11 14 0 0 0 0 11 14

C 18 27 0 1 0 0 18 28

B 16 18 0 0 1 0 17 18

Restante personale (L.R.

18/01)

7 4 6 7 1 0 14 11

Totale 55 68 6 8 2 0 63 76

Tabella 5 -Personale con contratto e modalità di lavoro flessibile suddiviso per genere

Qualifica Tempo

determinato Formazione lavoro Somministrazione Smart Working

U D U D U D U D

Dirigenti 1 0 0 0 0 0 0 0

D 0 0 0 0 0 0 0 2

C 0 0 0 0 0 0 1 3

B 0 0 0 0 0 0 0 1

Totale 1 0 0 0 0 0 1 6

Tabella 6 -Personale suddiviso per fascia di età

Fasce dipendenti per età da

0-19 20-24 25-29 34-34 35-39 40-44 45-49 50-54 55-59 60-64 65-67 68-99 totale

Qualifica

Dirigenti 0 0 0 0 0 1 1 3 1 1 1 0 8

D 0 0 0 0 1 7 4 5 4 4 0 0 25

C 0 0 0 0 5 7 7 11 8 8 0 0 46

B 0 0 0 1 1 1 3 2 7 17 3 0 35

Restante personale

(L.R. 18/01)

0 1 0 6 8 3 4 0 2 1 0 0 25

Totale 0 1 0 7 15 19 19 21 22 31 4 0 139

Tabella 7 –Dipendenti tempo indeterminato suddivisi per profilo

Dipendenti T.I. e comandati 01.01.2018

31.12.2018

variazione Categoria

Assistente addetto stampa 3 3 0

Assistente geometra 3 2 -1

Assistente informatico 2 2 0

Assistente programmatore 2 2 0

Assistente amministrativi generali 41 39 -2

Collaboratore assistenza uffici organi consiliari 5 5 0

Collaboratore autista meccanico 3 3 0

Collaboratore per attività di supporto 19 19 0

Collaboratore specializzato per assistenza d’aula 3 3 0

Collaboratore specializzato tecnico amministrativo 8 8 0

Dirigente 8 8 0

Esperto assistenza tecnica giuridica-

amministrativa

6 5 -1

Esperto giornalista 1 1 0

Esperto giuridico amministrativo 1 1 0

Funzionario amministrativo 11 10 -1

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Funzionario economista 5 5 0

Funzionario esperto tecnico 1 0 -1

Funzionario gestione e sviluppo software 2 2 0

Funzionario per i sistemi e le reti 2 2 0

Totale 126 120 -6

Tabella 8 –Dipendenti tempo determinato suddivisi per profilo

Dipendenti T.D.

01.01.2018 31.12.2018

variazione Profilo

Dirigente 7 3 -4

Assistente amministrativi generali 15 11 -4

Funzionario amministrativo 0 0 0

Profilo non assegnato 2 1 -1

Totale 24 15 -9

Tabella 9 –Dipendenti cessati e assunti

Qualifica Cessati Totale Assunti Totale U D U D

Dirigente 0 0 0 0 0 0

D 1 1 2 0 0 0

C 1 2 3 0 0 0

B 0 0 0 0 0 0

Restante personale (L.R. 18/01) 6 4 10 6 5 11

Totale 8 7 15 6 5 11

Tabella 10 –n. dipendenti suddivisi per titolo di studio

Qualifica Scuola

dell’obbligo

Licenza

media superiore

Laurea

breve

Laurea Specializzazione

post lauream/dottorato di

ricerca

Altri titoli post

lauream

Dirigente 0 0 0 8 0 0

D 0 4 2 18 1 0

C 1 25 3 16 1 0

B 14 18 1 2 0 0

Restante personale (L.R. 18/01)

0 14 0 11 0 0

Totale 15 61 6 55 2 0

Dai dati rappresentati emerge che la realtà organizzativa del Consiglio regionale vede una presenza maggiore, seppure contenuta, di donne rispetto agli uomini. Non ci sono giovani assunti; tutti i dipendenti hanno più di 40 anni e le fasce di età numericamente più numerose sono quelle che vanno dai 50 ai 64 anni. La tabella n. 9 dimostra che nell’anno 2018 le cessazioni e le nuove assunzioni nel Consiglio regionale hanno riguardato prevalentemente il personale assegnato agli organi di indirizzo (10 cessazioni su 15 totali). La tabella 10 evidenzia un discreto tasso di laureati sul totale dei dipendenti (55 laureati su 139), notevole anche il numero di diplomi di licenza media superiore (61 su 139). Anche lo smart working è ormai una modalità di lavoro entrata pienamente nell’organizzazione dell’ente (vedi tabella 5). Sotto quest’ultimo aspetto, si evidenzia che il Consiglio regionale nel 2018 ha approvato il disciplinare che regola il lavoro agile prevedendo una prima fase sperimentale di 6 mesi; nel 2019 è stato sancito il passaggio definitivo dalla fase sperimentale all’entrata a regime della disciplina prevedendo la possibilità di fruire del suddetto beneficio per un periodo massimo di 5 giorni al mese per 1 anno.

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Tabella 11 – giorni di assenza

Il tasso di assenteismo nel Consiglio regionale è molto basso, infatti, rispetto alla media nazionale; I

dati elaborati evidenziano la fruizione di un numero maggiore di giorni di ferie (4265 gg) rispetto ai

giorni di assenza per altri motivi.

La formazione dei dipendenti regionali è un aspetto particolarmente curato all’interno del Consiglio. Nell’anno 2018 sono state erogate al personale n. 248 ore di formazione , un dato abbastanza buono se confrontato con i dati del Conto Annuale della Ragioneria Generale dello Stato per il comparto Regioni Nell’anno 2019 Alla data del 01.10.2019 il personale complessivo alle dipendenze del Consiglio regionale è pari a 109 unità (compresi i rapporti di lavoro subordinato a termine e i comandi da altri enti). In particolare il personale a tempo indeterminato è costituito da:

n. 8 dirigenti a tempo indeterminato;

n. 1 dirigente a tempo determinato;

n. 24 dipendenti con qualifica D;

n. 45 dipendenti con qualifica C;

n. 31 dipendenti con qualifica B;

n. 39 personale assegnato agli uffici di diretta collaborazione con gli organi di indirizzo politico assunto, a tempo determinato, ai sensi della L.R. 9 maggio 2001 n. 18 (di cui 7 di categoria D, 17 di categoria C e 15 di categoria D).

Nel 2019 sono cessati n. 12 dipendenti (2 dirigenti, 3 cat. D, 3 cat. C, 4 cat. B), mentre sono state assunte n. 5 unità di personale (n. 3 dipendenti con qualifica C e n. 2 dipendenti con qualifica D). Con deliberazione n. 143 del 17.10.2019 è stata approvata la programmazione delle assunzioni prevedendo di assumere, per il 2020, n. 3 unità con qualifica dirigenziale, n. 3 unità di categoria D e n. 4 unità di categoria C e per il 2021 n. 1 unità di categoria B e n. 2 unità di categoria D.

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SEZIONE QUINTA - LA MAPPATURA DEI PROCESSI

5.1 Le gestione del rischio adottata dal Consiglio Regionale La strategia di prevenzione della corruzione si fonda sulla progettazione, realizzazione e sviluppo di un sistema di gestione del rischio operante a livello di singola amministrazione, nel rispetto delle previsioni normative (Legge 190/2012) e degli indirizzi forniti dal Piano Nazionale Anticorruzione (PNA) e dai suoi aggiornamenti annuali. Nel suo complesso, il processo di gestione del rischio è stato rappresentato nella forma di “ciclo di gestione”, così da evidenziare le necessarie caratteristiche evolutive del sistema e, quindi, l’orientamento al suo miglioramento continuo. Come è noto l’aggiornamento 2015 al PNA (determinazione ANAC n. 12 del 28 ottobre 2015) tra le indicazioni metodologiche per il miglioramento del processo di gestione del rischio corruzione raccomandava che la mappatura dei processi fosse effettuata su tutta l’attività svolta e non solamente con riferimento alle c.d. “aree obbligatorie”. La stessa ANAC nella determina citata poneva in evidenza il fatto che “l’accuratezza e l’esaustività della mappatura dei processi è un requisito indispensabile per la formulazione di adeguate misure di prevenzione e incide sulla qualità dell’analisi complessiva”. A tale precisa raccomandazione si è in questi anni attenuto il Consiglio regionale; i precedenti Piani, a cui si rinvia, danno conto di un percorso iniziato nel 2013, con una prima mappatura dei processi delle aree a rischio obbligatorie e via via estesa, nel corso degli anni, a tutti i processi, con la consapevolezza che si tratta di un lavoro dinamico, in progress, che va costantemente rivisto e aggiornato alla luce dei cambiamenti organizzativi e normativi che incidono sulla amministrazione. Il 31 dicembre 2017, in linea con le tempistiche stabilite dall’Autorità, il Consiglio regionale ha completato la mappatura dei processi di propria competenza, individuando ed adottando le misure di prevenzione della corruzione che, nel tempo, si sono rivelate efficaci nella prevenzione e contenimento del rischio. Annualmente, come approfondito nella sezione dedicata al monitoraggio, vengono svolti dal RPCT i prescritti controlli, al fine di verificare il rispetto, da parte di tutte le strutture dell’Ente, delle misure e degli obblighi previsti dai vigenti PTPCT. Con riferimento alla mappatura dei processi, prima di illustrare le novità del nuovo PTPCT, si ritiene utile riassumere, brevemente, le aree di rischio individuate dal Consiglio regionale attraverso l’attività condotta dal 2013 ad oggi. Come già relazionato dettagliatamente nei precedenti Piani, dunque,la legge 190/2012, all’articolo 1, comma 16, considera la gestione di taluni processi tra le attività a più elevato livello di rischio di corruzione. Tali procedimenti corrispondono, (PNA 2013) , a quattro macro aree che, obbligatoriamente, devono essere valutate dalle Amministrazioni, ai fini della redazione del Piano Triennale. Ed esse sono:

AREA A

Acquisizione e progressione del personale

AREA B

Contratti pubblici

AREA C Provvedimenti ampliativi delle sfera giuridica dei destinatari privi di effetto economico diretto ed immediato per il destinatario

AREA D Provvedimenti ampliativi delle sfera giuridica dei destinatari con effetto economico diretto ed immediato per il destinatario

L’aggiornamento 2015 al Piano Nazionale anticorruzione ha individuato ulteriori aree potenzialmente a rischio; quelle riconducibili al Consiglio regionale sono:

AREA D

Gestione delle entrate, delle spese e del patrimonio

AREA E

Controlli, verifiche, ispezioni e sanzioni

AREA F Incarichi e nomine

Queste aree, insieme a quelle definite “obbligatorie” sono denominate “aree generali”. Oltre alle “aree generali”, ogni amministrazione ha, inoltre, ambiti di attività peculiari che possono far emergere aree di rischio specifiche.

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In sede di prima applicazione della normativa anticorruzione, il PTPC 2013-2016, recependo gli indirizzi forniti dall’Anac, aveva individuato, oltre ai processi riconducibili alle quattro aree di rischio obbligatorie, anche altri processi inerenti le finalità istituzionali dell’amministrazione. A tal fine, in considerazione delle peculiarità del Consiglio regionale e delle sue funzioni istituzionali, il RPCT, con la collaborazione dei dirigenti e sulla base delle indicazioni formulate dal tavolo tecnico dei Responsabili dell’anticorruzione istituito presso la Conferenza dei Presidenti delle Assemblee legislative, ha proceduto all’individuazione di una quinta aree denominata “ Attività riguardanti le funzioni istituzionali del Consiglio” ed all’indicazione, di ulteriori processi riconducibili all’area “Acquisizione e progressione del personale” (affidamento mansioni superiori; affidamento incarichi ad interim, affidamento particolari responsabilità). Il PTPC 2016-2018 si è posto l’obiettivo ultimo di analizzare tutta l’attività svolta dal Consiglio Regionale, al fine di identificare aree che, in ragione della natura e delle peculiarità dell’attività stessa, potessero risultare potenzialmente esposte a rischi corruttivi. Al predetto Piano, pertanto, è stato allegato l’elenco ricognitivo dei processi di competenza del Consiglio Regionale, nel quale i processi organizzativi sono stati ridefiniti e ricondotti alle due principali macro aree “generale” e “specifica”, ripartite in singole aree di rischio, a loro volta ripartite in processi e fasi del processo, con indicazione dei relativi responsabili. Il PTCP 2016-2018 ha individuato un’ulteriore area di rischio denominata “Attività di supporto al Co.re.com.” che ricomprende tutti i processi di competenza della struttura tra i quali anche quelli che il PTPC 2013-2016 aveva ricondotto, in base alle indicazioni ANAC, nell’ambito dell’area generale “provvedimenti ampliativi delle sfera

giuridica dei destinatari con effetto economico diretto ed immediato per il destinatario”; ciò con l’intento di ricondurre la totalità dei processi di competenza del Co.re.com, nella suddetta area di rischio specifica (istituzionale). Poiché la mappatura dei processi di competenza del Co.re.com., iniziata con il PTPC 2013-2016, non era stata completata, nei successivi piani è stato previsto di portare a compimento, nel corso del biennio 2016-2017, il processo di gestione del rischio della riferita struttura, al fine di rideterminare il grado di rischiosità dei processi e, di conseguenza, il mantenimento o la soppressione del Servizio tra le aree ad alto rischio. Nel medesimo Piano, in linea con le indicazioni suggerite dall’Anac, si è ritenuto, inoltre, di sottoporre ad una più prudenziale valutazione dei rischi anche l’area contratti, al fine di valutare le più idonee misure di prevenzione, trattandosi di un settore di rilievo strategico del Consiglio Regionale. All’esito dell’analisi condotta dal RPCT è emersa, con riferimento alla mappatura dei processi del Co.re.com., la soppressione del procedimento istruttorio relativo all’erogazione dei contributi alle emittenti televisive locali. La soppressione di tale processo caratterizzato, come evidenziato nelle mappature effettuate in precedenza, da un alto livello di rischio, ha determinato, dunque, un riclassificazione del Servizio Amministrativo di Supporto alle Autorità Indipendenti, in un’area di rischio non elevato. Posto che tutti i Servizi del Consiglio regionale sono stati mappati come aree potenzialmente a rischio, tuttavia, ad oggi le aree di rischio del Consiglio Regionale dell’Abruzzo possono essere riassunte secondo il seguente schema:

A

RE

E D

I R

ISC

HIO

OB

BL

IGA

TO

RIE

(i

nd

ivid

uate

nel

PN

A 2

013

)

AREA

AREA A Acquisizioni e progressioni di personale

AREA B Contratti pubblici

AREA C

provvedimenti ampliativi delle sfera giuridica dei destinatari con effetto economico diretto ed immediato per il destinatario

AREA D

Gestione delle entrate, delle spese e del patrimonio

AREA E

Controlli, verifiche, ispezioni e sanzioni

AREA F

Incarichi e nomine

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AR

E

A D

I R

ISC

HIO

SP

EC

IFIC

A

Ind

ivid

uata

dal

Co

nsi

gli

o

Reg

ion

ale)

AREA G attività riguardanti le funzioni istituzionali del Consiglio

Con riferimento all’Area “provvedimenti ampliativi delle sfera giuridica dei destinatari privi di effetti economici diretti ed immediati per il destinatario”, non sono stati riscontrati nell’ambito del Consiglio Regionale processi direttamente riconducibili alla stessa. I Servizi ricompresi nelle suddette aree e, quindi, classificati ad alto rischio attualmente sono:

Servizio Risorse Finanziarie e strumentali;

Servizio Organizzazione e Gestione Risorse umane;

Servizio Affari Istituzionali ed Europei;

Servizio Informatica (da rimappare in considerazione della riorganizzazione della medesima struttura che ha visto la soppressione dell’ufficio tecnico e appalti).

Sarà, in ogni caso, necessario procedere, a partire dal 2020, ad una nuova mappatura dei processi utilizzando la metodologia introdotta dal PNA 2019; ciò sarà utile anche al fine di rilevare diverse aree di rischio a seguito delle riorganizzazioni avvenute dopo la prima mappatura.

5.2 La gestione del rischio: un nuovo approccio metodologico. Nel corso del 2018 i Responsabili anticorruzione e trasparenza presso la Conferenza delle Assemblee legislative delle Regioni e delle Province autonome, hanno costituito un gruppo di lavoro di cui fa parte anche il Consiglio regionale dell’Abruzzo, allo scopo di compiere una ricognizione e un approfondimento sulle mappature dei processi effettuate dalle Assemblee legislative ed adottare, pur nel rispetto delle autonome scelte di ciascuna amministrazione, una metodologia condivisa di analisi e valutazione dei rischi, attraverso la previsione di correttivi alla proposta presentata dall’Anac (allegato 5 del PNA 2013) che ha fatto emergere, in questi anni, alcuni limiti applicativi soprattutto con riferimento alle attività di supporto al processo normativo e agli organi statutari. La progettazione di una nuova metodologia di mappatura dei processi è nata dall’esigenza di migliorare il processo di gestione del rischio, anche in considerazione dei mutamenti organizzativi avvenuti negli anni all’interno delle amministrazioni, e di valutare l’efficacia del sistema in termini di impatto delle misure attuate sul rischio collegato ai processi mappati. Sulla base del modello approvato e condiviso nell’ambito delle Assemblee legislative, dunque, il Consiglio regionale ha sviluppato un nuovo percorso metodologico che segue il modello indicato nel PNA, ma si adegua alle esigenze ed alle specificità delle Assemblee legislative. A tale scopo, le principali attività svolte nel corso del 2019 hanno riguardato principalmente:

il miglioramento dell’analisi del contesto

la ridefinizione delle mappature dei processi attraverso l’utilizzo della scheda All. 5 revisionata. Fino ad oggi è stata applicata una metodologia di trattamento del rischio preventiva, basata cioè solo sull’analisi dei rischi e sulla scelta del trattamento. Per poter affermare che il sistema adottato è stato efficace, è necessario, tuttavia, compiere un ulteriore passo introducendo dei correttivi alla metodologia di risk assessment suggerita da Anac che, per come impostata, non consente di procedere oltre. E’ necessario a questo punto procedere alla valutazione di impatto del trattamento, ovvero verificare se ed in che misura le azioni di prevenzione, obbligatorie e specifiche, adottate dalle amministrazioni abbiano impattato sull’attenuazione, ovvero sul contenimento del rischio, misurando, dunque, l’efficacia delle medesime e, quindi, del sistema di prevenzione applicato dall’ente. L’obiettivo è molto sfidante in quanto consente di rilevare il rischio residuo relativamente ad ogni processo; rilevato che il rischio non può mai essere eliminato in quanto è insito, per natura, in ogni processo, tuttavia quanto più basso è il valore di rischio residuo, tanto più efficace è la misura applicata. Uno dei principali limiti rilevati nell’All. 5 è rappresentato, dunque, dalla mancanza di consapevolezza sulla distinzione tra i concetti di “rischio inerente” e “rischio residuo”. Il primo com’è noto è il rischio che grava su un processo in assenza di qualsiasi azione in grado di alterare la probabilità e/o l’impatto del rischio stesso; il secondo è il rischio che resta dopo l’attuazione delle misure, ovvero dopo l’effettiva implementazione delle azioni tese alla mitigazione del rischio inerente.

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La differenza tra il rischio inerente e le misure di trattamento del rischio introdotte in un’organizzazione, determina il rischio residuo, cioè l’impatto netto riconducibile ai fattori di rischio. Un efficace processo di valutazione dei rischi si dovrebbe quindi focalizzare prima sui rischi inerenti e successivamente, dopo lo sviluppo di adeguate risposte al rischio, su quelli residui. Sotto questo profilo l’allegato 5, non era strutturato per questo percorso logico; la scheda di mappatura era, infatti, costituita da una prima parte (valutazione della probabilità di rischio) e da una seconda parte (valutazione impatto) relativa solo alla misurazione del rischio inerente. Mancava, sostanzialmente, una terza parte che tenesse conto, misurasse e quantificasse gli elementi/parametri di attenuazione del rischio. Sulla base di tali considerazioni, il gruppo di lavoro ha ritenuto, dunque, di integrare la scheda all. 5 con una nuova parte terza finalizzata alla quantificazione del “rischio residuo”. La proposta elaborata dalle Assemblee legislative è stata presentata in occasione della giornata nazionale sull’anticorruzione che si è svolta a Roma, presso la sede della Banca d’Italia a maggio 2019. In quest’occasione l’Anac ha invitato i Consigli regionali a partecipare al tavolo tecnico per la redazione del PNA 2020/2022; Nell’aggiornamento al PNA 2019 l’Autorità ha recepito in parte la proposta dei Consigli regionali, elaborando una nuova metodologia di gestione del rischio basata su un’analisi di tipo qualitativo e superando definitivamente la vecchia impostazione dell’Allegato 5 che è stato totalmente eliminato. L’Autorità prescrive, infatti, di non attuare la mappatura dei processi secondo una logica di mero adempimento, ma di progettarla e di realizzarla in modo sostanziale, anche perché essa rappresenta uno strumento indispensabile, non solo per la formulazione di adeguate misure di prevenzione della corruzione , ma anche per il controllo di gestione che l’ente dovrà attuare per valutare la qualità dell’azione amministrativa in termini di efficacia, efficienza ed economicità. Secondo le indicazioni contenute nel PNA, dunque, il Consiglio regionale avvierà una nuova mappatura dei processi che sarà condotta progressivamente nei diversi cicli di gestione del rischio tendendo conto delle risorse e delle competenze effettivamente disponibili e con il coinvolgimento di tutte le strutture dell’Ente; Attraverso la nuova metodologia di analisi i rischi connessi a ciascun processo organizzativo saranno individuati secondo una logica qualitativa tenendo conto, altresì, dei rischi residui, ovvero dell’impatto delle misure fino ad oggi adottate sul contenimento del rischio corruttivo e verificando, quindi, i benefici dell’azione sui rischi. Qualora, sulla base degli elementi di attenuazione, emerga che il rischio residuo sia trascurabile o basso l’Amministrazione potrà decidere di non sottoporre ad ulteriore trattamento il rischio e limitarsi, in questo caso, a mantenere attive le misure già esistenti. Diversamente l’Amministrazione agirà qualora riscontri un indice di rischio residuo di consistenza maggiore per cui, ferme restando le misure di rotazione e formazione da mantenere su tutte le aree a rischio obbligatorie individuate da ANAC, in tal caso dovrà individuare ulteriori e specifiche misure di trattamento. La nuova analisi dei processi ci restituirà un quadro dell’ente, certamente, più concreto e veritiero rispetto al passato. Stante la complessità e tecnicità delle attività collegate alla mappatura dei processi e considerato che l’efficacia del processo di risk management è strettamente correlata alla piena e fattiva collaborazione di tutte le strutture, con determinazione dirigenziale n. 15 del 11.12.2019 è stato costituita una task force multidisciplinare coordinata dal RPCT, e composta da un rappresentante di ciascuna struttura, al fine di procedere allo svolgimento delle attività di mappatura dei processi e gestione del rischio. In data 16 dicembre si è svolto il primo incontro, con il gruppo di lavoro e con la rete dei referenti, nel corso del quale sono state illustrate le novità introdotte dal PNA 2019 e programmati i lavori previsti per il prossimo anno. Considerato che la rilevazione dei processi costituisce il primo step del processo di gestione del rischio, nell’ambito del suddetto incontro è stato sottoposto a ciascun referente il registro dei processi approvato con la prima mappatura, al fine di compiere una revisione relativamente alle aree di rispettiva competenza. Dai riscontri resi dalle strutture è stato predisposto l’aggiornamento del registro (allegato C al presente Piano) che, in ogni caso, potrà essere oggetto di eventuali futuri modifiche e/o aggiornamenti nel corso della nuova mappatura.

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SEZIONE SESTA - Il TRATTAMENTO DEL RISCHIO: LE MISURE DI PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE E PER LA TRASPARENZA

6.1 La programmazione delle misure Il trattamento del rischio è la fase volta ad individuare i correttivi e le modalità più idonee a prevenire la corruzione sulla base delle priorità emerse in sede di mappatura dei processi. Essendo il Piano anticorruzione un documento di programmazione, le misure adottate dal Consiglio regionale, nel tempo, sono state adeguatamente programmate ed individuate prestando attenzione alla sostenibilità delle medesime in fase di controllo e di monitoraggio, al fine di evitare una pianificazione astratta e non attuabile. In linea con le indicazioni dell’Anac, la progettazione delle azioni di prevenzione nel Consiglio regionale è stata condotta attraverso l’individuazione di misure generali, che intervengono in maniera trasversale sull’intera amministrazione e si caratterizzano per la loro incidenza sul sistema complessivo di prevenzione della corruzione e misure specifiche che agiscono su alcuni rischi specifici emersi nella fase di valutazione ed esame dei processi di competenza dell’Ente. Al fine di assicurare la continuità dell’azione di prevenzione ed intercettare criticità che potrebbero rendere inadeguata una misura, il Consiglio regionale svolge un monitoraggio, anche attraverso incontri periodici con la rete dei referenti, utile, oltre che a verificare la corretta attuazione, nel tempo, delle misure adottate, anche la necessità di introdurre interventi correttivi o ulteriori azioni preventive. Il sistema di prevenzione della corruzione del Consiglio regionale è stato impostato tenendo conto dei seguenti presupposti:

presenza ed adeguatezza di misure e controlli specifici;

capacità della misura di neutralizzare i fattori abilitanti del rischio;

sostenibilità economica ed organizzativa della misura;

adattamento del sistema di prevenzione alle caratteristiche specifiche dell’organizzazione regionale. Come per le fasi di gestione del rischio, dunque, l’individuazione delle misure avviene attraverso il coinvolgimento della struttura organizzativa (rete referenti e dirigenti), ma anche recependo le eventuali osservazioni e indicazioni da parte di soggetti esterni, essendo attivi presso il Consiglio regionale dei canali di ascolto degli stakeholders. In questa sezione si riporta lo stato dell’arte circa l’attuazione delle misure generali e specifiche adottate dal Consiglio regionale, dando evidenza dei soggetti attuatori e, quindi delle responsabilità, delle tempistiche e dei risultati ottenuti rispetto a quelli attesi. Si rappresenta che il monitoraggio annuale effettuato dal RPCT, sulla base dei questionari sottoposti a tutte le strutture del Consiglio Regionale, ha evidenziato, relativamente all’annualità 2019, un soddisfacente livello di attenzione al rispetto delle prescrizioni contenute nel PTPCT, sia in materia di anticorruzione che di trasparenza. Le misure programmate nel PTPCT 2019/2021 sono state attuate nei tempi e secondo le modalità previste ed i risultati raggiunti si sono dimostrati coerenti con le aspettative.

6.2 Le misure generali Come specificato in premessa, le misure generali sono quelle che incidono sul sistema complessivo della prevenzione della corruzione, intervenendo in materia trasversale sull’intera amministrazione. Il Consiglio regionale ha adottato, nel tempo, tutte le azioni di prevenzione generali, tuttavia, poiché dette misure, come anche quelle specifiche, non esauriscono la loro funzione, ma necessitano di una costante e continua applicazione nel tempo, si rappresenta, in questa sede, il livello di attuazione e di adeguatezza delle medesime. Le azioni indicate nelle tabelle sotto riportate, indicano le attività annuali che devono essere effettuate in applicazione delle misure che sono entrate a regime nel sistema di prevenzione ed il monitoraggio si riferisce alla verifica annuale effettuata dal RPCT sulla specifica azione riferita alla misura.

6.2.1 Il Codice di Comportamento

Il Codice di comportamento definisce l’insieme dei doveri di comportamento e degli obblighi di condotta che i dipendenti dell’amministrazione sono tenuti ad osservare al fine di assicurare la qualità dei servizi, la prevenzione dei fenomeni di corruzione, il rispetto dei doveri costituzionali di diligenza, lealtà, imparzialità a servizio esclusivo alla cura dell’interesse pubblico, nonché l’economicità, l’efficacia, l’efficienza, la trasparenza e la non discriminazione dell’azione amministrativa. L’adozione del Codice di comportamento da parte delle amministrazioni, che integra il Codice di comportamento dei dipendenti pubblici adottato con D.P.R. 16 aprile 2013, n. 62 “Regolamento recante codice di comportamento dei dipendenti pubblici, a norma dell’articolo 54 del Decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165”, rappresenta una

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tra le principali misure di attuazione delle strategie di prevenzione della corruzione a livello decentrato, finalizzata di orientare, in senso legale ed eticamente corretto, lo svolgimento dell’attività amministrativa. L’art. 54 del D.Lgs. n. 165/2001 dispone, infatti, che la violazione dei doveri contenuti nei codici di comportamento, compresi quelli relativi all’attuazione del piano di prevenzione della corruzione, costituisce fonte di responsabilità disciplinare ed è rilevante ai fini della responsabilità civile, amministrativa e contabile. Inoltre il Codice di comportamento è elaborato in sinergia con il PTPCT, in quanto traduce gli obiettivi di riduzione del rischio corruttivo che il piano persegue con misure di tipo oggettivo e organizzativo, in doveri di comportamento dei dipendenti. Il Codice di comportamento del Consiglio regionale è stato approvato con deliberazione dell’Ufficio ci Presidenza n. 13 del 29.01.2014 ed è pubblicato nella sezione “Amministrazione trasparente – atti generali”, al fine di garantirne la più ampia conoscenza. In ogni caso, il Servizio competente in materia di personale, contestualmente alla sottoscrizione del contratto di lavoro o, in mancanza, all'atto di conferimento dell'incarico o al momento della presa di servizio, consegna e fa sottoscrivere ai nuovi assunti, con rapporti comunque denominati, copia del codice di comportamento Nel 2018 l’ANAC ha rappresentato l’esigenza di una rivisitazione organica della disciplina nazionale ed un intervento legislativo di aggiornamento del Dpr 62/2013 utile a migliorarne l’efficacia. Nell’attesa di un eventuale intervento correttivo della disciplina vigente, l’Anac avrebbe dovuto adottare, entro il 2019, Linee Guida generali contenenti indicazioni sulla valorizzazione dei Codici di comportamento, a livello nazionale o di singola amministrazione. Ad oggi non sono stati ancora forniti indirizzi specifici in merito, tuttavia, in data 07.10.2019 l’Autorità ha presentato una relazione, predisposta da un apposito Gruppo di lavoro interdisciplinare coordinato da Consiglieri dell’Anac, nella quale sono stati individuati i possibili oggetti di intervento per una revisione dei Codici. A seguito delle indicazioni dell’Autorità e delle prescrizioni contenute nelle Linee Guida che dovranno essere adottate nel corso del 2020, il Consiglio regionale procederà all’aggiornamento del proprio Codice di comportamento. In ogni caso, si precisa che, dal monitoraggio annuale condotto sul rispetto delle misure previste nel Piano, è emersa una generale attenzione, da parte del personale e dei dirigenti, al rispetto degli obblighi contenuti nel Codice di comportamento vigente; è stata, infatti, condotta un’analisi sui procedimenti disciplinari avviati nei confronti dei dipendenti, al fine di verificare eventuali ricorrenze nelle tipologie di rischio. Come risulta dalla Relazione del RPCT, dai controlli effettuati nel corso dell’anno 2019 non sono state accertate violazioni al Codice di Comportamento del Consiglio regionale. Le attività inerenti la presente misura vengono, pertanto, confermate per il triennio 2020/2022.

Misura: Codice di comportamento

Azione Responsabile Termine di

attuazione Esito monitoraggio

Controllo sull’attuazione e sul rispetto

del Codice di Comportamento e adozione delle conseguenti azioni in

caso di violazione

Tutti i servizi, le direzioni

Efficacia immediata

Dal monitoraggio annuale condotto sul rispetto del Codice

di comportamento è emersa una generale attenzione, da parte del personale e dei dirigenti, al rispetto degli obblighi

ivi contenuti Dall’esame dei dati raccolti in particolare: Non si sono verificate criticità nell’attuazione del Codice di

comportamento; non sono emersi procedimenti disciplinari nei confronti dei dipendenti del Consiglio

Regionale

Relazione, per il tramite dell’UPD, al

Responsabile anticorruzione sugli esiti dell’attività di monitoraggio annuale

sull’attuazione del Codice di comportamento dei dipendenti del

Consiglio Regionale dell’Abruzzo (eventuali criticità, denunce concluse

con provvedimenti disciplinari, numero sentenze Giudici penali e della Corte di

conti nei confronti di dipendenti del Consiglio regionale,ammontare delle

eventuali condanne).

Servizio

Organizzazione e Gestione risorse

umane

30 novembre 2019

attivazione di interventi formativi per la

corretta conoscenza e applicazione del Codice di comportamento

30 settembre 2019 La formazione relativa al Codice di comportamento è stata

inserita nell’ambito del Piano formativo anticorruzione 2018

6.2.2 Il conflitto di interesse

La situazione di conflitto di interessi si configura laddove la cura dell’interesse pubblico cui è preposto il funzionario potrebbe essere deviata per favorire il soddisfacimento di interessi contrapposti di cui sia titolare il medesimo funzionario direttamente o indirettamente.

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Si tratta dunque di una condizione che determina il rischio di comportamenti dannosi per l’amministrazione, a prescindere che ad essa segua o meno una condotta impropria. Alle situazioni palesi di conflitto di interessi reale e concreto, che sono quelle esplicitate all’art. 7 e all’art. 14 del d.P.R. n. 62 del 2013, si aggiungono quelle di potenziale conflitto che, seppure non tipizzate, potrebbero essere idonee a interferire con lo svolgimento dei doveri pubblici e inquinare l’imparzialità amministrativa o l’immagine imparziale del potere pubblico. Il tema della gestione dei conflitti di interessi è espressione del principio generale di buon andamento e imparzialità dell’azione amministrativa di cui all’art. 97 Cost. ed è stato affrontato dalla l. 190/2012, con riguardo sia al personale interno dell’amministrazione/ente sia a soggetti esterni destinatari di incarichi nelle amministrazioni/enti, mediante norme che attengono a diversi profili quali:

l’astensione del dipendente in caso di conflitto di interesse;

le ipotesi di inconferibilità e incompatibilità di incarichi presso le pubbliche amministrazioni e presso enti privati in controllo pubblico, disciplinate dal d.lgs. 8 aprile 2013, n. 39;

l’adozione dei codici di comportamento;

il divieto di pantouflage;

l’autorizzazione a svolgere incarichi extra istituzionali;

l’affidamento di incarichi a soggetti esterni in qualità di consulenti ai sensi dell’art. 53 del d.lgs. n. 165 del 2001.

6.2.3 Obbligo di astensione in caso di conflitto di interesse

L’art.1, c. 41, della l. 190/2012 ha introdotto l’art. 6-bis della L. 241/1990 che prevede l’obbligo di astensione, in capo al responsabile del procedimento o al titolare dell’ufficio competente, dall’effettuare valutazioni, predisporre atti endoprocedimentali ed assumere il provvedimento finale nel caso in cui lo stesso si trovi in una situazione di conflitto, anche potenziale, di interesse. Il legislatore ha, altresì, imposto al Piano nazionale anticorruzione (PNA) e, di conseguenza, ai Piani triennali di prevenzione della corruzione che le pubbliche amministrazioni adottano in conformità al predetto PNA, la previsione di modalità di monitoraggio dei rapporti tra l'amministrazione e i soggetti che con la stessa stipulano contratti o che sono interessati a procedimenti di autorizzazione, concessione o erogazione di vantaggi economici di qualunque genere, anche verificando eventuali relazioni di parentela o affinità sussistenti tra i titolari, gli amministratori, i soci e i dipendenti degli stessi soggetti e i dirigenti e i dipendenti dell'amministrazione. Inoltre tale legge, modificando il decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165 attraverso l'introduzione dell'art. 35 bis, ha inteso prevenire il fenomeno della corruzione nella formazione di commissioni e nelle assegnazioni agli uffici vietando a coloro che sono stati condannati, anche con sentenza non passata in giudicato, per i reati previsti nel capo I del titolo II del libro secondo del codice penale (reati contro la pubblica amministrazione) di :

non poter fare parte, anche con compiti di segreteria, di commissioni per l'accesso o la selezione a pubblici impieghi;

non poter essere assegnati, anche con funzioni direttive, agli uffici preposti alla gestione delle risorse finanziarie, all'acquisizione di beni, servizi e forniture, nonché alla concessione o all'erogazione di sovvenzioni, contributi, sussidi, ausili finanziari o attribuzioni di vantaggi economici a soggetti pubblici e privati;

non poter fare parte delle commissioni per la scelta del contraente per l'affidamento di lavori, forniture e servizi, per la concessione o l'erogazione di sovvenzioni, contributi, sussidi, ausili finanziari, nonché per l'attribuzione di vantaggi economici di qualunque genere.

Nell’ambito dell’attività di indirizzo e vigilanza per la individuazione e la gestione del fenomeno del confli tto di interessi, l’Autorità ha fornito alcune indicazioni operative di seguito elencate.

Nei casi in cui il funzionario debba astenersi, tale astensione riguarda tutti gli atti del procedimento di competenza del funzionario interessato (cfr. delibera n. 1186 del 19 dicembre 2018).

L’Autorità ha anche prospettato la possibilità di considerare un periodo di raffreddamento ai fini della valutazione della sussistenza di situazioni di conflitto di interessi, nel caso in cui siano intercorsi rapporti con soggetti privati operanti in settori inerenti a quello in cui l’interessato svolge la funzione pubblica. Tenuto conto dell’assenza, nelle disposizioni legislative e normative vigenti, di indicazioni specifiche sui periodi temporali di astensione utili a determinare il venir meno di presunte situazioni di conflitto di interessi, si è ritenuto che l’arco temporale di due anni, previsto in materia di inconferibilità e incompatibilità di incarichi ai sensi del d.lgs. 39/2013, sia utilmente applicabile anche per valutare l’attualità o meno di situazioni di conflitto di interessi (cfr. Delibera n. 321 del 28 marzo 2018).

In tema di imparzialità dei componenti delle commissioni di concorso per il reclutamento del personale o di selezione per il conferimento di incarichi, alla luce degli orientamenti giurisprudenziali

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e dei principi generali in materia di astensione e ricusazione del giudice (artt. 51 e 52 c.p.c.), applicabili anche nello svolgimento di procedure concorsuali, si è ritenuto che la situazione di conflitto di interessi tra il valutatore e il candidato presuppone una comunione di interessi economici di particolare intensità e che tale situazione si configura solo ove la collaborazione presenti i caratteri di stabilità, sistematicità e continuità tali da connotare un vero e proprio sodalizio professionale (cfr. delibera n. 209 del 1 marzo 2017, delibera n. 384 del 29 marzo 2017 e delibera n. 1186 del 19 dicembre 2018).

In attuazione delle suddette disposizioni in materia di conflitto di interessi, il Consiglio regionale, ha previsto, specifiche misure:

1. acquisizione e conservazione delle dichiarazioni di insussistenza di conflitto di interesse da parte dei dipendenti al momento dell’assegnazione degli uffici;

2. monitoraggio della situazione relativa al conflitto di interesse; 3. comunicazione tempestiva al dirigente del Servizio di appartenenza ed al RPCT di situazioni di conflitto

di interesse; 4. sensibilizzazione di tutto il personale al rispetto di quanto previsto in materie attraverso una formazione

specifica; 5. predisposizione di appositi moduli per agevolare la presentazione tempestiva delle dichiarazioni

disponibili nella sezione “Anticorruzione e trasparenza” quali:

modulistica utilizzata dal personale dipendente dell'amministrazione, ai fini del conferimento dell'incarico di componente o segretario di commissione di concorso o mobilità, di componente o segretario di commissione per la concessione o erogazione di sovvenzioni, contributi, sussidi, ausili finanziari, nonché per l'attribuzione di vantaggi economici di qualunque genere o di responsabile d'Ufficio;

modulistica utilizzata dai componenti di gara di aggiudicazione di appalti o concessione sia interni che esterni all'amministrazione al fine di accertare l'inesistenza delle cause di incompatibilità e di astensione di cui all'articolo 77 del decreto legislativo 18 aprile 2016, n. 50.

modulistica utilizzata dai componenti esterni di commissioni di concorso/ mobilità o per la concessione o erogazione di sovvenzioni, contributi, sussidi, ausili finanziari, nonché per l'attribuzione di vantaggi economici di qualunque genere risponde all'esigenza di evitare il conferimento di incarichi nei casi previsti dall'art. 35 bis del d.lgs. 165/2001, di favorire le astensioni per conflitto di interessi, di evitare il conferimento di incarichi nelle ipotesi di divieto stabilite dall'art. 9 del d.p.r. 487/1994.

modulistica utilizzata dai soggetti con i quali sono stati stipulati contratti o che sono interessati a procedimenti di autorizzazione, concessione o erogazione di vantaggi economici, può essere utilizzato ai fini della verifica della sussistenza di eventuali loro relazioni di parentela o affinità con i dipendenti del Consiglio regionale.

Sono state, inoltre, previste, nell’ambito del Codice di comportamento, specifiche disposizioni operative per far emergere possibili conflitti di interesse e modalità procedurali da seguire se vi sono i presupposti per l’astensione (artt. 8 e 17 del Codice di comportamento). Le attività del Consiglio regionale più esposte al rischio concreto di conflitto di interessi attengono principalmente ai seguenti ambiti:

1. attività di natura tecnico-professionale; 2. attività istruttoria in materia di nomine di competenza del Consiglio regionale e di erogazione di

contributi; 3. procedure contrattuali ad evidenza pubblica per conto dell’amministrazione (contratti di appalto,

fornitura, servizio, finanziamento o assicurazione); 4. attività presso gli uffici di diretta collaborazione delle autorità politiche ovvero che si svolge all’interno o

a supporto degli organi istituzionali del Consiglio regionale. Nel 2019 è stata comunicata al RPCT n. 1 astensione per conflitto di interessi da parte di 1 dipendente coinvolto nell’attività istruttoria relativa all’erogazione di contributi per attività assistenziali, culturali e ricreative in favore dei dipendenti. Le attività inerenti la presente misura vengono confermate per il triennio 2020/2022

Misura: obbligo di astensione in caso di conflitto di interesse Azione Responsabile Termine di attuazione Esito monitoraggio

Comunicazione al

responsabile anticorruzione dei casi di

astensione

Tutti i servizi e le direzioni

Efficacia immediata

Si sono verificati n. 2 casi di conflitto di interessi nella

procedura relativa all’erogazione di contributi per attività assistenziali, culturali e ricreative. I dipendenti in conflitto di

interesse si sono astenuti dandone comunicazione al RPCT.

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6.2.4 Attività successiva alla cessazione del servizio – Pantouflage – Revolving doors

L’art. 1, co. 42, lett. l) della l. 190/2012, ha contemplato l’ipotesi relativa alla cd. “incompatibilità successiva” (pantouflage), introducendo all’art. 53 del d.lgs. 165/2001, il co. 16-ter, ove è disposto il divieto per i dipendenti che, negli ultimi tre anni di servizio, abbiano esercitato poteri autoritativi o negoziali per conto delle pubbliche amministrazioni, di svolgere, nei tre anni successivi alla cessazione del rapporto di lavoro, attività lavorativa o professionale presso i soggetti privati destinatari dell’attività dell’amministrazione svolta attraverso i medesimi poteri. Lo scopo della norma è quello di scoraggiare comportamenti impropri del dipendente, che durante il periodo di servizio potrebbe sfruttare la propria posizione all’interno dell’amministrazione per precostituirsi delle situazioni lavorative vantaggiose presso il soggetto privato con cui è entrato in contatto in relazione al rapporto di lavoro. La formulazione della norma non appare del tutto chiara e ha dato luogo a dubbi interpretativi sotto diversi profili, riguardanti in particolare la delimitazione dell’ambito di applicazione. Nell’aggiornamento 2018 al PNA l’Autorità ha fornito dei chiarimenti che si riportano brevemente:

Ambito di applicazione soggettivo. La disciplina sul divieto di pantouflage si applica innanzitutto ai dipendenti delle pubbliche amministrazioni, individuate all’art. 1, co. 2, del d.lgs. 165/2001. Si evidenzia che una limitazione ai soli dipendenti con contratto a tempo indeterminato sarebbe in contrasto con la ratio della norma, volta a evitare condizionamenti nell’esercizio di funzioni pubbliche e sono pertanto da ricomprendersi anche i soggetti legati alla pubblica amministrazione da un rapporto di lavoro a tempo determinato o autonomo (cfr. parere ANAC AG/2 del 4 febbraio 2015)

Ambito di applicazione oggettivo. L’Anac precisa che il divieto per il dipendente cessato dal servizio di svolgere attività lavorativa o professionale presso i soggetti privati destinatari dei poteri negoziali e autoritativi esercitati è da intendersi riferito a qualsiasi tipo di rapporto di lavoro o professionale che possa instaurarsi con i medesimi soggetti privati, mediante l’assunzione a tempo determinato o indeterminato o l’affidamento di incarico o consulenza da prestare in favore degli stessi.

Esercizio di poteri autoritativi e negoziali. I dipendenti con poteri autoritativi e negoziali, cui si riferisce l’art. 53, co. 16-ter, cit., sono i soggetti che esercitano concretamente ed effettivamente, per conto della pubblica amministrazione, i poteri sopra accennati, attraverso l’emanazione di provvedimenti amministrativi e il perfezionamento di negozi giuridici mediante la stipula di contratti in rappresentanza giuridica ed economica dell’ente. L’Anac precisa che rientrano, pertanto, in tale ambito, a titolo esemplificativo, i dirigenti, i funzionari che svolgono incarichi dirigenziali, ad esempio ai sensi dell’art. 19, co. 6, del d.lgs. 165/2001 o ai sensi dell’art. 110 del d.lgs. 267/2000, coloro che esercitano funzioni apicali o a cui sono conferite apposite deleghe di rappresentanza all’esterno dell’ente (cfr. orientamento ANAC n. 2 del 4 febbraio 2015). L’Autorità ritiene, inoltre, che il rischio di precostituirsi situazioni lavorative favorevoli possa configurarsi anche in capo al dipendente che ha comunque avuto il potere di incidere in maniera determinante sulla decisione oggetto del provvedimento finale, collaborando all’istruttoria, ad esempio attraverso la elaborazione di atti endoprocedimentali obbligatori (pareri, perizie, certificazioni) che vincolano in modo significativo il contenuto della decisione (cfr. parere ANAC sulla normativa AG 74 del 21 ottobre 2015 e orientamento n. 24/2015). Pertanto, il divieto di pantouflage si applica non solo al soggetto che abbia firmato l’atto ma anche a coloro che abbiano partecipato al procedimento. L’Autorità ha avuto, infine, modo di chiarire che nel novero dei poteri autoritativi e negoziali rientrano sia i provvedimenti afferenti alla conclusione di contratti per l’acquisizione di beni e servizi per la p.a. sia i provvedimenti che incidono unilateralmente, modificandole, sulle situazioni giuridiche soggettive dei destinatari. Tenuto conto della finalità della norma, può ritenersi che fra i poteri autoritativi e negoziali sia da ricomprendersi l’adozione di atti volti a concedere in generale vantaggi o utilità al privato, quali autorizzazioni, concessioni, sovvenzioni, sussidi e vantaggi economici di qualunque genere (cfr. parere ANAC AG 2/2017 approvato con delibera n. 88 dell’8 febbraio 2017).

Soggetti privati destinatari dell’attività della pubblica amministrazione Per quanto concerne i soggetti privati destinatari dell’attività della pubblica amministrazione svolta attraverso i poteri negoziali e autoritativi, si ritiene che, al di là della formulazione letterale della norma che sembra riguardare solo società, imprese, studi professionali, la nozione di soggetto privato debba essere la più ampia possibile. Sono pertanto da considerarsi anche i soggetti che, pur formalmente privati, sono partecipati o controllati da una pubblica amministrazione, in quanto la loro esclusione comporterebbe una ingiustificata limitazione dell’applicazione della norma e una situazione di disparità di trattamento. Occorre in ogni caso, come visto sopra, verificare in concreto se le funzioni svolte dal dipendente siano state esercitate effettivamente nei confronti del soggetto privato

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Regime sanzionatorio. Le conseguenze della violazione del divieto di pantouflage attengono in primo luogo alla nullità dei contratti conclusi e degli incarichi conferiti all’ex dipendente pubblico dai soggetti privati indicati nella norma. Al soggetto privato è inoltre preclusa la possibilità di stipulare contratti con la pubblica amministrazione. Ulteriore misura sanzionatoria prevede l’obbligo di restituzione dei compensi percepiti e accertati per lo svolgimento dell’incarico.

Secondo le indicazioni formulate dall’Autorità, inoltre, l’ RPCT, non appena venga a conoscenza della violazione del divieto di pantouflage da parte di un ex dipendente, ha l’obbligo di segnalare detta violazione all’ANAC , al Consiglio regionale ed eventualmente anche all’ente presso cui è stato assunto l’ex dipendente In attuazione della misura di prevenzione prevista dal PTPCT 2015/2017, il Consiglio regionale, con deliberazione dell'Ufficio di Presidenza n. 39 del 10 marzo 2015, ha approvato e adottato la "Dichiarazione di Pantouflage", quale strumento di adesione volontaria ai principi etici di legalità, volto a rafforzare il vincolo di collaborazione alla legalità tra l'amministrazione aggiudicatrice e i partecipanti privati nell'ambito dell'affidamento di appalti pubblici. Inoltre con deliberazione dell'Ufficio di Presidenza n. 54 del 1 aprile 2015, ha disposto l’inserimento di una specifica clausola nei contratti individuali di lavoro dei neo-assunti. In conformità con le misure anticorruzione contenute nell’aggiornamento al Piano triennale 2019/2021, ed in linea con le prescrizione dell’Anac, contenute nel PNA 2018, il Consiglio regionale, allo scopo di evitare eventuali contestazioni in ordine alla conoscibilità della norma ha adottato, con deliberazione dell’Ufficio di Presidenza n. 173 del 26.11.2019, un modello con cui il dipendente, al momento della cessazione dal servizio o dall’incarico, si impegna al rispetto del divieto di pantouflage. Come risulta dalla Relazione del RPCT, dai controlli effettuati nel corso dell’anno 2019 non sono state accertate violazioni in ordine all’inserimento della suddetta clausola. Le attività inerenti la presente misura vengono confermate per il triennio 2020/2022.

Misura: Attività successiva alla cessazione del servizio – Pantouflage – Revolving doors

Azione Responsabile Termine di attuazione Esito monitoraggio

Inserimento delle clausole

nei contratti di assunzione di personale,limitatamente

alle fattispecie previste dall’art. 53, comma 16 ter,

del D.Lgs. n. 165/2001.

Servizio Organizzazione e Gestione Risorse

Umane

Efficacia immediata

Il servizio interessato dalla misura ha dichiarato di aver inserito le clausole di pantouflage nei contratti di assunzione

di personale

Attuazione dei controlli e comunicazione dell’esito

degli stessi al Responsabile Anticorruzione.

tutti i servizi

Tutte le Strutture che hanno riscontrato il questionario hanno dichiarato di aver inserito nei bandi di gara o

affidamenti di propria competenza le clausole di pantouflage, di aver effettuato i dovuti controlli e che l’esito degli stessi,

non ha evidenziato ipotesi di violazione del pantouflage.

6.2.5 Commissioni, assegnazione uffici e conferimento di incarichi in caso di condanna per delitti contro la P.A.

L’art. 35 bis, introdotto dalla l. 190 /2012 nel d.lgs. 165/2001 pone delle condizioni ostative per la partecipazione a commissioni di concorso o di gara e per lo svolgimento di funzioni direttive in riferimento agli uffici considerati a più elevato rischio di corruzione. La norma in particolare prevede che coloro (dipendenti e dirigenti) che sono stati condannati, anche con sentenza non passata in giudicato, per i reati previsti nel capo I del titolo II del libro secondo del codice penale:

a) non possono fare parte, anche con compiti di segreteria, di commissioni per l'accesso o la selezione a pubblici impieghi; b) non possono essere assegnati, anche con funzioni direttive, agli uffici preposti alla gestione delle risorse finanziarie, all'acquisizione di beni, servizi e forniture, nonché alla concessione o all'erogazione di sovvenzioni, contributi, sussidi, ausili finanziari o attribuzioni di vantaggi economici a soggetti pubblici e privati; c) non possono fare parte delle commissioni per la scelta del contraente per l'affidamento di lavori, forniture e servizi, per la concessione o l'erogazione di sovvenzioni, contributi, sussidi, ausili finanziari, nonché per l'attribuzione di vantaggi economici di qualunque genere.

Secondo quanto previsto nel PNA 2013, ai fini dell’applicazione della normativa citata , le pubbliche amministrazioni di cui all’art. 1, comma 2, del d.lgs. 165/2001 sono tenute a verificare la sussistenza di eventuali precedenti penali a carico dei dipendenti e/o dei soggetti cui intendono conferire incarichi nelle seguenti circostanze:

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all’atto della formazione delle commissioni per l’affidamento di commesse o di commissioni di concorso;

all’atto dell’assegnazione di dipendenti dell’area direttiva agli uffici che presentano le caratteristiche indicate dall’art. 35 bis del citato decreto.

Con specifico riferimento alle Commissioni di concorso, si ribadisce, inoltre, il divieto previsto dall’art. 35, co. 3 lett e), pertanto, si richiama l’obbligo, da parte del servizio competente, di verificare, all’atto del conferimento degli incarichi, che i membri delle commissioni non siano componenti dell’organo di direzione politica dell’amministrazione, che non ricoprano cariche politiche e che non siano rappresentanti sindacali o designati dalle confederazioni o organizzazioni sindacali o dalle associazioni professionali. Come risulta dalla Relazione del RPCT, dai controlli effettuati nel corso dell’anno 2019 sulle dichiarazioni sostitutive di certificazione rese dai dirigenti e dal personale non dirigenziale del Consiglio regionale tenuto all’osservanza, non sono state accertate violazioni. Le attività inerenti la presente misura vengono confermate per il triennio 2020/2022.

Misura: commissioni, assegnazione uffici e conferimento di incarichi in caso di condanna per delitti contro la P.A.

Azione Responsabile Termine di attuazione Esito monitoraggio

Acquisizione delle dichiarazioni sostitutive di

certificazione da parte dell’interessato all’atto della

formazione delle commissioni di cui al D.lgs

165/01, art. 35 bis lett. c) (commissioni per la scelta del

contraente per l’affidamento di lavori, forniture e servizi, per la

concessione o l’erogazione di sovvenzioni, contributi, sussidi,

ausili finanziari, nonché per l’attribuzione di vantaggi

economici di qualunque genere)

Tutti i servizi e le

direzioni coinvolti nelle procedure

di assegnazione degli incarichi di cui al D.lgs

165/01 lett. c)

Efficacia immediata

Sono state acquisite regolarmente le dichiarazioni, ove,

necessario e sono stati effettuati i relativi controlli

Attuazione dei controlli annuali (anche a campione o

su segnalazione) e comunicazione al

responsabile anticorruzione dell’esito degli stessi, ivi

incluse eventuali esclusioni dalle commissioni di

concorso.

Servizio Organizzazione

e Gestione risorse umane per i controlli sugli

incarichi di cui al D.lgs 165/01, art. 35 bis lett. a)

e b)

Comunicazione al Servizio

Organizzazione e Gestione Risorse Umane delle

commissioni nominate del corso dell’anno al fine di

consentire al Servizio di effettuare il controllo

Tutti i servizi e le direzioni

coinvolti nelle procedure di assegnazione degli

incarichi di cui al D.lgs 165/01 lett. c)

Attuazione dei controlli

annuali (anche a campione o su segnalazione) e

comunicazione al responsabile anticorruzione

dell’esito degli stessi, ivi incluse eventuali esclusioni

dalle commissioni di concorso.

Servizio Organizzazione e Gestione risorse umane

per i controlli sugli incarichi di cui al D.lgs

165/01, art. 35 bis lett. c)

6.2.6 Tutela dei dipendenti pubblici che segnalano illeciti – (whistleblowing)

Con Deliberazione n. 104 del 21 luglio 2015 l'Ufficio di Presidenza ha approvato la nuova procedura per le segnalazioni di illeciti ed irregolarità (Whistleblowing Policy), in sostituzione della precedente approvata con deliberazione n. 42/2014. Tale procedura è riferita alla gestione delle segnalazioni interne di illeciti ed irregolarità, ritenuti dannosi per l'interesse pubblico, di cui si sia venuti a conoscenza in virtù dell'ufficio rivestito o in occasione o a causa dello svolgimento delle mansioni lavorative seppure in modo casuale. Il 29 dicembre 2017 è entrata in vigore la nuova legge sul whistleblowing (Legge n. 179 del 30 novembre 2017 recante "Disposizioni per la tutela degli autori di segnalazione di reati o irregolarità di cui siano venuti a conoscenza nell'ambito di un rapporto di lavoro pubblico o privato"). che assicura al whistleblower ovvero a colui che segnala

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l'illecito, un sistema di garanzie che vieta l’imposizione di sanzioni, demansionamenti, licenziamento, trasferimento o di altre misure con effetto negativo sulle condizioni di lavoro del dipendente. In tale contesto, l’Anac ha elaborato e messo a disposizione in open source l’applicazione informatica "Openwhistleblowing" per l’acquisizione e la gestione, nel rispetto delle garanzie di riservatezza previste dalla normativa, delle segnalazioni di illeciti da parte dei dipendenti pubblici. La piattaforma consente la compilazione, l’invio e la ricezione delle segnalazioni di presunti fatti illeciti e permette all’ufficio del Responsabile della prevenzione corruzione e della trasparenza (RPCT), che riceve le segnalazioni, di comunicare in forma riservata con il segnalante senza conoscerne l’identità. I dati del whistleblower vengono, infatti, tenuti nascosti dal sistema informatico; al loro posto il segnalante utilizza un codice identificativo univoco che gli permette di dialogare con il RPCT in maniera "spersonalizzata" tramite la piattaforma informatica. Allo scopo di garantire un maggiore livello di tutela della riservatezza del trattamento dei dati e delle informazioni rispetto alle pregresse modalità di trattamento della segnalazione, l’Ufficio si è proposto di procedere, nel corso dell’anno 2019, all’acquisizione della suddetta piattaforma. Per l’installazione della stessa nei sistemi operativi del Consiglio regionale si è reso necessario procedere ad un approfondimento delle modalità di utilizzazione, con il supporto dei tecnici Anac e con l’ufficio informatico del Consiglio regionale allo scopo di verificare l’integrazione della piattaforma alle strumentazioni informatiche in uso nell’amministrazione. Lo studio di fattibilità condotto ha rilevato l’opportunità, al fine di garantire la massima sicurezza e riservatezza dell’identità del richiedente e del contenuto delle istanze, di non installare la piattaforma sul server interno ma procedere all’acquisiszionr di una piattaforma esterna. La suddetta misura sarà, pertanto, attuata nel 2020. In ogni caso, si evidenzia che ad oggi non è pervenuta nessuna segnalazione.

6.2.7 Formazione

La formazione del personale costituisce uno degli strumenti fondamentali per la messa a punto di una efficace strategia di prevenzione della corruzione, una formazione adeguata consente, infatti di fornire a tutto il personale la necessaria conoscenza delle leggi e delle procedure di prevenzione della corruzione e delle modalità per riconoscere e gestire i segnali d’allarme. I fabbisogni formativi in materia di anticorruzione e trasparenza sono individuati dal Servizio Organizzazione e Gestione risorse umane in collaborazione con il Responsabile dell'anticorruzione, tenuto conto anche delle eventuali proposte dei dirigenti ed in considerazione delle modifiche normative e organizzative nonché delle criticità e dei bisogni rilevati dal RPCT. La formazione del Consiglio Regionale, quale misura di prevenzione, è costruita su tre livelli:

livello generale: rivolto a tutti i dipendenti con un approccio fondato sulle tematiche dell’etica e della legalità;

livello specifico: rivolto al responsabile della prevenzione, al personale, a vario titolo, coinvolto nel processo di prevenzione, ai dirigenti ed ai dipendenti che operano nelle aree dove è più elevato il rischio di corruzione.

livello altamente specialistico: rivolto al Responsabile della prevenzione della corruzione e altro personale, a vario titolo, coinvolto nel processo di prevenzione.

Il piano formativo anticorruzione 2019 del Consiglio regionale dell’Abruzzo, approvato annualmente con provvedimento del Servizio Organizzazione e Gestione delle Risorse Umane, è stato adottato con determinazione dirigenziale n. 66 del 27.08.2019 ed ha riguardato le seguenti tematiche.

Formazione generale in materia di anticorruzione e trasparenza

destinatari contenuti obiettivo formativo

Componenti dell’Ufficio di Presidenza

Dirigenti e funzionari Componenti OIV

Personale delle categorie Personale a tempo

determinato

1. Le novità del 2019 in materia di contrasto alla corruzione (normativa, prassi e giurisprudenza). Il

conflitto di interessi (normativa giurisprudenza). 2. Incompatibilità e inconferibilità di incarichi ai sensi

del Dlgs 39/2013, verifiche e controlli (come effettuare i controlli sulle dichiarazioni anche

attraverso l’utilizzo di banche dati). 3. L’aggiornamento del PTPCT 2020/2022, riflessioni,

spunti, suggerimenti in ordine alle misure di anticorruzione e trasparenza da adottare nell’ambito

del Consiglio regionale dell’Abruzzo. 4. Analisi del contesto con particolare riferimento alla

regione Abruzzo ed al Consiglio regionale dell’Abruzzo.

5. Coordinamento tra gli obiettivi strategici in materia di trasparenza contenuti nel PTPCT rispetto a quelli

Forrnire, al personale dipendente e tutti i soggetti

che partecipano a vario titolo all’attuazione delle misure in materia di anticorruzione e trasparenza,

adeguate conoscenze ai fini di un efficace controllo dei rischi e contrasto al fenomeno della

corruzione nelle amministrazioni pubbliche, nonché adeguati strumenti tecnici e giuridici per

l’applicazione della normativa in materia di prevenzione della corruzione con particolare

riferimento alla realtà del Consiglio Regionale.

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degli altri documenti di natura programmatica e

strategico-gestionale nonché con il Piano delle Performance.

6. Comunicazione e informazione: la gestione dei flussi informativi relativi agli obblighi in materia di

trasparenza, anticorruzione e tutela della privacy, analisi del sistema informativo del Consiglio

regionale dell’Abruzzo. 7. Il rapporto tra trasparenza e privacy, la rimozione dei

dati decorso il termine di pubblicazione responsabilità e competenze.

8. Il Codice di Comportamento del Consiglio regionale

Per l’annualità 2019 sono state assegnate assegnate, dall’Ufficio di Presidenza, euro 5.000 euro per la formazione generale in materia di anticorruzione e trasparenza ed € 2.500 per la formazione specialistica del RPCT e del personale di supporto. Anche quest’anno la formazione è stata svolta in modalità e-learnig al fine di consentire, oltre ad un contenimento della spesa, anche una maggiore partecipazione dei dipendenti che potranno decidere autonomamente i giorni in cui dedicarsi alle attività formativa senza che ciò sia di ostacolo all’attività lavorativa. Sono state erogate complessivamente 4 ore di formazione su una media di 54 partecipanti. Su una scala da 1 a 5 è stato attestato un grado di soddisfazione pari a 4,13. In un’apposita area del sito istituzionale, sono pubblicati la documentazione ed il materiale didattico relativo alle attività formative svolte. Al personale di supporto al RPCT è stata fornita una formazione specialistica attraverso la partecipazione a seminari e corsi di approfondimento anche organizzati dalla Scuola Nazionale dell’Amministrazione (SNA). In particolare il suddetto personale ha svolto, nel 2019, la seguente attività formativa:

Formazione specialistica in materia di anticorruzione e trasparenza Azione formativa Ente erogatore luogo data

Il whinstelblowing.in collaborazione con Anac SNA Roma 19 maggio

La mappatura dei processi organizzativi per il controllo

di gestione e la prevenzione del rischio corruttivo Ita S.r.l. Roma 19 e 20 settembre

Anticorruzione e trasparenza – monitoraggio,

rendicontazione e implementazione dei piani

Pradigma S.p.a. Roma 23 e 24 ottobre

Nel prossimo triennio 2019-2021 continueranno le iniziative formative generali e specifiche secondo i Piani annuali di formazione che saranno adottati dal Servizio Organizzazione e gestione risorse umane su proposta del RPCT, oltre alla formazione di livello specialistico per il RPCT ed il personale di supporto. Tale formazione sarà realizzata sulla base delle risorse finanziarie stanziate specificamente per la Struttura di supporto al RPCT. Come meglio specificato nel paragrafo 6.6, nel 2020 sarà erogata una formazione in materia di anticorruzione trasparenza anche al personale dei gruppi e delle segreterie politiche.

Misura: Formazione

Azione Responsabile Termine di attuazione

Esito monitoraggio

Predisposizione del piano di formazione in

materia di anticorruzione e trasparenza in

collaborazione con il RPCT.

Servizio

Organizzazione e Gestione Risorse

Umane e RPCT

30 aprile 2019

La formazione è stata regolarmente erogata come rappresentato nella presente sezione

Individuazione e attivazione dei corsi formativi

Servizio

Organizzazione e Gestione Risorse

Umane

possibilmente

entro il 30

settembre

2019

Trasmissione al responsabile anticorruzione dei

dati relativi agli interventi formativi in materia di

anticorruzione erogati ai dipendenti, con

indicazione del numero dei dipendenti

partecipanti, dell’articolazione per strutture, della

quantità in termini di giornate/ore di formazione

erogata, dei soggetti che hanno erogato la

formazione e della tipologia dei contenuti della

formazione

Secondo la

tempistica indicata nel

Piano di formazione e

comunque entro il 15

novembre 2018 Somministrazione ai soggetti ai quali è rivolta la

formazione di questionari riguardanti la priorità

di un’ulteriore formazione e il grado di

soddisfazione dei percorsi avviati con

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l’indicazione di eventuali suggerimenti e

correttivi d attuare.

Svolgimento delle formazione specifica e

specialistica attraverso l’utilizzo delle risorse stanziate annualmente dall’Ufficio di Presidenza

RPCT

annuale

6.2.8 Monitoraggio dei rapporti tra amministrazioni e soggetti beneficiari

Ai sensi dell’art. 1, comma 9, lett. e) della l. 190/2012, il Piano risponde, tra le altre, all’esigenza di definire le modalità di monitoraggio dei rapporti tra l'amministrazione e i soggetti che con la stessa stipulano contratti o che sono interessati a procedimenti di autorizzazione, concessione o erogazione di vantaggi economici di qualunque genere, anche verificando eventuali relazioni di parentela o affinità sussistenti tra i titolari, gli amministratori, i soci e i dipendenti degli stessi soggetti e i dirigenti e i dipendenti dell'amministrazione. I dirigenti interessati sono tenuti a verificare e monitorare l’adempimento sopradescritto. A tal fine devono essere verificate le ipotesi di relazione personale o professionale sintomatiche del possibile conflitto di interesse di cui all’art. 6 del D.P.R. n. 62/2013. Gli esiti di detta verifica e i risultati dei controlli effettuati saranno comunicati al RPCT . Per agevolare la rilevazione sono stati predisposti appositi modelli di dichiarazione da parte del RPCT per la verifica di eventuali relazioni di coniugio, convivenza, parentela o affinità tra i suddetti soggetti esterni e i dipendenti dell’amministrazione nei casi di affidamenti di contratti pubblici e in caso di concessione o erogazione di vantaggi economici di qualunque genere, al fine di rilevare eventuali conflitti di interesse. Si segnala, inoltre, che dal monitoraggio effettuato nel corso di questi anni, sono emerse delle criticità relativamente all’effettuazione dei controlli sulla veridicità delle dichiarazioni rese, soprattutto con riferimento alle relazioni di affinità. Si ritiene, pertanto, opportuno rimodulare la misura nel senso di procedere alle verifiche in ordine alla suddette dichiarazioni solo se perviene una segnalazione in merito. Resta ferma la responsabilità del dichiarante per la non veridicità delle dichiarazioni rese. Le attività inerenti la presente misura vengono comunque confermate per il triennio 2020/2022.

Misura: Monitoraggio dei rapporti tra amministrazioni e soggetti beneficiari Azione Responsabile Termine di attuazione Esito monitoraggio

Acquisizione delle certificazioni

relative all’insussistenza di eventuali relazioni di parentela o

affinità:da parte dei componenti delle commissioni di gara e dei

dipendenti coinvolti nei procedimenti di appalti,

autorizzazione, concessione o erogazione di vantaggi economici

e da parte dei soggetti beneficiari.

Tutti i servizi e le direzioni

interessati alla stipula di contratti ed ai procedimenti di appalti,

autorizzazione, concessione o erogazione di vantaggi economici di

qualunque genere

Efficacia immediata

Le modulistiche sono state acquisite regolarmente; i servizi

interessati hanno, tuttavia, segnalato la difficoltà di procedere

ai controlli delle relazioni di parentela e di affinità

Attuazione dei controlli sulle dichiarazioni acquisite solo a

seguito di segnalazioni e comunicazione al responsabile

anticorruzione in merito.

6.2.9 Rispetto del principio di rotazione degli operatori economici iscritti negli elenchi ufficiali di fornitori o prestatori di servizi nella acquisizione di servizi e forniture

L’ art. 36 del D.Lgs. n. 50 del 2016, prevede che “l’affidamento e l’esecuzione di lavori, servizi e forniture di importo inferiore alle soglie di cui all’articolo 35 avvengono nel rispetto dei principi di cui agli articoli 30, comma 1, 34 e 42, nonché del rispetto del principio di rotazione degli inviti e degli affidamenti e in modo da assicurare l’effettiva possibilità di partecipazione delle microimprese, piccole e medie imprese”. Le Linee Guida n. 4 ANAC, di attuazione del Decreto Legislativo 18 aprile 2016, n. 50, recanti “Procedure per l’affidamento dei contratti pubblici di importo inferiore alle soglie di rilevanza comunitaria, indagini di mercato e formazione e gestione degli elenchi di operatori economici” chiariscono la portata del principio di rotazione, affermando che tale principio trova applicazione nell’ambito “degli affidamenti e degli inviti, con riferimento all’affidamento immediatamente precedente a quello di cui si tratti, nei casi in cui i due affidamenti, quello precedente e quello attuale, abbiano ad oggetto una commessa rientrante nello stesso settore merceologico, ovvero nella stessa categoria di opere, ovvero ancora nello stesso settore di servizi”. Pertanto il principio si applica alle seguenti condizioni: si tratti di affidamenti temporalmente conseguenti, si tratti di affidamenti che abbiano ad oggetto la medesima categoria o settore. Come chiarito dal Consiglio di Stato nella sentenza n. 3831/2019 il principio di rotazione si riferisce “non solo agli affidamenti ma anche agli inviti, orientando le stazioni appaltanti nella fase di consultazione degli operatori economici da interpellare e da invitare per presentare le offerte”.

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Pertanto il principio di rotazione applicato agli inviti comporta il venir meno del rischio che la scelta discrezionale della Pubblica Amministrazione si traduca in uno strumento di favoritismo. Le Linee guida ANAC chiariscono inoltre, che “La rotazione non si applica laddove il nuovo affidamento avvenga tramite procedure ordinarie o comunque aperte al mercato, nelle quali la stazione appaltante, in virtù di regole prestabilite dal Codice dei contratti pubblici ovvero dalla stessa in caso di indagini di mercato o consultazione di elenchi, non operi alcuna limitazione in ordine al numero di operatori economici tra i quali effettuare la selezione”. Dal monitoraggio effettuato dal RPCT risulta che gli affidamenti effettuati dal Consiglio regionale rispettano le disposizioni di legge e le prescrizioni dell’Anac; nelle determinazioni dirigenziali di affidamento viene dato atto del rispetto del principio di rotazione e, laddove, venga scelto lo stesso operatore economico nell’ambito della medesima categoria merceologica, nel provvedimento è sempre espressa una logica e coerente motivazione. Nel 2019 il Consiglio regionale ha adottato una piattaforma informatica , denominata E-procurement, per la gestione delle procedure di gara e dell’elenco fornitori; tale piattaforma garantisce la trasparenza degli affidamenti, atteso che tutti gli operatori economici iscritti nell’elenco sono controllati in merito al possesso dei requisiti prescritti dal Codice degli appalti. Inoltre, trattandosi di una procedura trasparente, è possibile verificare anche il rispetto del principio di rotazione degli affidatari. La misura viene confermata per il triennio 2020/2022.

Misura: rispetto del principio di rotazione degli operatori economici iscritti negli elenchi ufficiali di fornitori o prestatori di servizi nella acquisizione di servizi e forniture

Azione Responsabile Termine di attuazione Esito monitoraggio

Comunicazione al Responsabile

Anticorruzione del rispetto del principio di rotazione negli

affidamenti di propria competenza

Tutti i servizi che svolgono attività di affidamento di lavori, servizi e

forniture

Efficacia immediata

Tutte le Strutture hanno dichiarato

di aver rispettato la misura della rotazione degli operatori economici

affidando a soggetti diversi oppure affidando mediante procedura

Mepa.

6.2.10 Patti di integrità negli affidamenti

Con deliberazione dell'Ufficio di Presidenza n. 151 del 21.12.2014 è stato adottato il patto di integrità per appalti di servizi, forniture e lavori in attuazione dell'art. 1, comma 17, della recante “Disposizioni per la prevenzione e la repressione della corruzione e dell'illegalita' nella pubblica amministrazione” ed in attuazione del Piano triennale per la prevenzione della corruzione 2013-2016 del Consiglio regionale. Dal monitoraggio effettuato dal RPCT risulta che il patto d’integrità è stato previsto nei bandi di gara, negli avvisi e nelle lettere d’invito e regolarmente sottoscritto e presentato dagli affidatari delle procedure di affidamento di forniture, di servizi e di lavori di importo pari o superiore ad euro 20.000,00. La misura di monitoraggio in ordine al rispetto dei patti d’integrità, si ripropone anche per gli anni 2020/2022.

Misura: Patti di integrità negli affidamenti

Azione Responsabile Termine di attuazione Esito monitoraggio

Comunicazione al Responsabile dell’anticorruzione dell’effettivo

inserimento nei bandi di gara o nelle lettere di invito delle

clausole di salvaguardia e dei casi di eventuale esclusione dalle gare.

Tutti i servizi che avviano procedure di gara aperte, negoziate

o in economia, ad esclusione delle procedure di affidamento diretto

per l’inserimento nei bandi di gara o nelle lettere di invito della

clausola di salvaguardia approvata dall’U.P. con deliberazione n.

151/2014 (Patto di integrità) in base alla quale il mancato rispetto

del patto di integrità dà luogo all’esclusione dalla gara e alla

risoluzione del contratto..

Efficacia immediata

Non sono state rilevate irregolarità

6.2.11 Incarichi vietati ai dipendenti del Consiglio e disciplina incarichi istituzionali ed extraistituzionali

Con deliberazione dell’Ufficio di Presidenza n. 181 del 18 dicembre 2014 è stato adottato un documento recante “Criteri generali in materia di incarichi vietati ai dipendenti delle amministrazioni pubbliche”, in attuazione della misura anticorruzione prevista dal PTPC 2013-2016 e nelle more della predisposizione ed approvazione del regolamento regionale rivolto a tutto il personale. Con deliberazione n. 67 del 28 giugno 2017 il Consiglio regionale ha adottato un disciplinare interno recante “Criteri per lo svolgimento degli incarichi esterni da parte dei dipendenti del Consiglio regionale dell’Abruzzo, conferiti da Enti pubblici o soggetti privati” pubblicato nella sezione “Amministrazione trasparente-Atti generali”; sulla base delle disposizioni contenute nel vigente disciplinare, le richieste di autorizzazione all’esercizio di incarichi esterni, redatte su un modello predisposto dall’amministrazione, sono inoltrate al Servizio

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Organizzazione e Gestione Risorse Umane, almeno 15 gg prima dell’assunzione dell’incarico. Sulle richieste viene rilasciato nulla osta preventivo da parte:

dal dirigente della struttura di appartenenza, o di un funzionario all’uopo delegato, per il personale con qualifica non dirigenziale;

dal direttore, per il personale con qualifica dirigenziale;

dal dirigente del Servizio competente per i Direttori e i Dirigenti di struttura autonoma;

dal soggetto cui il dipendente è funzionalmente assegnato per il personale delle strutture politiche. Sulla richiesta di autorizzazione, presentata al servizio competente unitamente al nulla osta, provvede il Dirigente del Servizio Organizzazione e Gestione Risorse Umane. L’elenco annuale degli incarichi conferiti ai dipendenti, con indicazione della durata e del compenso spettante, è pubblicato nella sezione “Amministrazione trasparente – personale – incarichi autorizzati al personale dipendente” con link di collegamento direttamente all’elenco tenuto dalla Funzione Pubblica. Si segnala, inoltre, che dal monitoraggio effettuato nel corso di questi anni, sono emerse delle criticità relativamente all’effettuazione dei controlli sugli incarichi svolti dai dipendenti ai fini della verifica di del divieto di che trattasi. Si ritiene, pertanto, opportuno, anche alla luce delle Osservazioni formulate dal Servizio Organizzazione e Gestione delle risorse umane con nota del 14.01.2020, rimodulare la misura nel senso di procedere alle verifiche in ordine alla suddette dichiarazioni solo se perviene una segnalazione in merito o nel caso di fatto notorio circostanziato. Resta ferma la responsabilità del dichiarante per la non veridicità delle dichiarazioni rese. Le attività inerenti la presente misura vengono confermate per il triennio 2020/2022.

Misura: Incarichi vietati ai dipendenti del Consiglio e disciplina incarichi istituzionali ed extraistituzionali

Azione Responsabile Termine di attuazione Esito monitoraggio

Attuazione di monitoraggi annuali

volti a verificare la presenza di incarichi extraistituzionali non

autorizzati. I monitoraggi sullo svolgimento di incarichi

extraistituzionali non autorizzati possono essere svolti tramite

controlli a seguito di segnalazioni pervenute o di fatto notorio

circostanziato (Criteri per lo svolgimento degli incarichi esterni

da parte dei dipendenti del Consiglio regionale dell'Abruzzo,

conferiti da Enti Pubblici o soggetti privati approvato con

delibera U.P. n. 67/2017.)

Servizio Organizzazione e Gestione

Risorse Umane

Efficacia immediata

Tutti gli incarichi sono stati conferiti regolarmente; non sono emerse irregolarità.

6.2.12 Inconferibilità e incompatibilità per incarichi dirigenziali e per nomine di competenza del Consiglio Regionale

Il PNA 2013 prevede che le pubbliche amministrazioni di cui all’art. 1, comma 2, del d.lgs. 165/2001 siano tenute a verificare la sussistenza - all’atto del conferimento degli incarichi dirigenziali e degli altri incarichi previsti dai Capi III e IV del d.lgs. 39/2013 – di eventuali condizioni ostative in capo ai dipendenti e/o soggetti cui l’organo di indirizzo politico intende conferire l’incarico. Con deliberazione dell’Ufficio di Presidenza n. 86 del 22.07.2014, è stato adottato, dal Consiglio regionale dell’Abruzzo, un disciplinare (aggiornato con successiva deliberazione n. 36 del 28.03.2019 e pubblicato nella sezione “Amministrazione trasparente – atti generali”), inerente il regime delle dichiarazioni sulla sussistenza delle cause di inconferibilità ed incompatibilità di cui all’art. 20 del D.lgs n. 39/2013, consentendo, così, l’attuazione della suddetta normativa attraverso la standardizzazione delle dichiarazioni rese ai fini della verifica dell’insussistenza delle suddette cause e dotando l’Ente di un provvedimento di regolamentazione delle procedure di verifica e contestazione delle eventuali cause di incompatibilità e inconferibilità riscontrate nei riguardi dei soggetti incaricati. Al fine di facilitare le attività istruttorie degli uffici, nell’ambito della sezione “Anticorruzione e Trasparenza”, è pubblicata, altresì, una scheda sinottica delle ipotesi di inconferibilità e incompatibilità e relativo schema sanzionatorio. Il Consiglio regionale conferisce i seguenti incarichi:

incarichi dirigenziali e direttoriali;

incarichi ai componenti degli enti regionali di cui alla L.R. n. 4/2009.

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Con riferimento agli incarichi dirigenziali, quest’anno il Consiglio regionale ha provveduto, anche a seguito del processo di rotazione, all’affidamento di n. 4 incarichi dirigenziali e n. 4 incarichi ad interim a dirigenti di ruolo dell’amministrazione; sono stati, inoltre, rinnovati all’inizio dell’anno i direttori delle due aree del Consiglio regionale (area amministrativa ed area legislativa); il 1° dicembre è cessato dal servizio il direttore dell’area legislativa e si è proceduto al conferimento dell’incarico ad un nuovo direttore già dirigente di ruolo del Consiglio regionale. Prima del conferimento degli incarichi, il servizio competente ha provveduto alla richiesta delle dichiarazioni relative alle cause di incompatibilità ed inconferibilità ed alle verifiche sulle dichiarazioni rese dai soggetti incaricati. Dai controlli effettuati, il cui esito è stato comunicato tempestivamente al RPCT per l’esercizio delle funzioni di vigilanza previste dall’art. 15 del D.lgs 39/2013, non sono emerse violazioni. Per quanto riguarda gli enti regionali, quest’anno, a seguito della scadenza delle relative nomine, si è proceduto al rinnovo dei componenti; il servizio competente ha curato l’istruttoria e proceduto alla richiesta delle dichiarazioni relative alle cause di incompatibilità e di inconferibilità. Dai controlli effettuati, il cui esito è stato comunicato tempestivamente al RPCT per l’esercizio delle funzioni di vigilanza previste dall’art. 15 del D.lgs 39/2013, non sono emerse violazioni. Tutte le dichiarazioni sull’insussistenza di cause di inconferibilità sono pubblicate in “Amministrazione trasparente”, come prevede l’articolo 20 del d.lgs. 39/2013. Le attività inerenti la presente misura vengono confermate per il triennio 2020/2022.

Misura: Inconferibilità e incompatibilità per incarichi dirigenziali e per nomine di competenza del Consiglio Regionale

Azione Responsabile Termine di

attuazione Esito monitoraggio

Acquisizione delle dichiarazioni sull’insussistenza delle cause di

inconferibilità e incompatibilità degli incarichi da parte dei soggetti designati per la nomina o per il conferimento

dell’incarico prima del relativo atto definitivo di nomina o di conferimento dell’incarico

Servizio Organizzazione e Gestione Risorse Umane

per gli incarichi dirigenziali

Servizio Affari

Istituzionali ed Europei per le nomine di

competenza del Consiglio regionale

Efficacia immediata

Sono state acquisite regolarmente le dichiarazioni da parte dei soggetti

incaricati, prima del conferimento dell’incarico, e a seguito

dell’istruttoria svolta dal Servizio competente e della successiva

attività di vigilanza, da parte del RPCT, non sono emerse violazioni.

Attività istruttoria sul contenuto delle dichiarazioni ricevute

pubblicazione delle dichiarazione sul sito istituzionale del

Consiglio regionale

Contestazione delle cause di inconferibilità/incompatibilità

emerse nel corso dell’incarico.

Ufficio di Supporto

RPCT

6.2.13 La rotazione degli incarichi dirigenziali

Il Consiglio regionale ha approvato con deliberazione dell’Ufficio di Presidenza n. 82 del 12.06.2018 il Disciplinare per il conferimento e la rotazione degli incarichi dirigenziali contenente i criteri, la periodicità, e le modalità per effettuare la rotazione. Il suddetto documento è stato pubblicato sul sito istituzionale nella sezione “Amministrazione trasparente – atti generali”. Come approfonditamente descritto nella sezione relativa all’esame del contesto interno, il Consiglio regionale è composto da:

due direzioni, Direzione Amministrativa e Direzione Affari della Presidenza e Legislativi, con a capo ciascuna un direttore;

tre Strutture Autonome:

Servizio di Supporto Autorità Indipendenti;

Servizio di Segreteria del Presidente, Affari Generali, Stampa e Comunicazione;

Ufficio di Supporto al RPCT, con a capo un dirigente.

n. 7 Servizi:

Servizio Legislativo, Qualità della Legislazione e Studi;

Servizio Affari Istituzionali ed Europei;

Servizio Affari Assembleari e commissioni;

Servizio Analisi Economica, statistica e monitoraggio;

Servizio Organizzazione e Gestione Risorse Umane;

Servizio Risorse Finanziarie e Strumentali;

Servizio Informatica; Nel mese di dicembre 2018, in ragione della scadenza di alcuni incarichi e dell’esigenza di riallineare tutte le posizioni dirigenziali, sono state attivate le procedure di rotazione con il conferimento dei nuovi incarichi a

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decorrere dal 01.01.2019. In particolare, in considerazione della scadenza degli incarichi di dirigente del Servizio Organizzazione e Gestione Risorse Umane e del dirigente del Servizio di Supporto Autorità Indipendenti, a gennaio 2019 si è proceduto alla rotazione dei suddetti incarichi, assegnando il dirigente del Servizio di Supporto Autorità Indipendenti al Servizio Organizzazione e Gestione Risorse Umane ed il Dirigente del Servizio Organizzazione e Gestione Risorse Umane al Servizio Risorse Finanziarie e Strumentali; si è poi proceduto all’affidamento ad interim del Servizio di Supporto alle Autorità indipendenti. Dal 1 dicembre 2019 si sono resi vacanti il Servizio Analisi Economica, Statistica e Monitoraggio ed il Servizio Affari Assembleari Commissioni per collocamento in quiescenza rispettivamente del titolare dell’incarico e del Direttore della Direzione Affari Legislativi che lo ha diretto in assenza di titolare. Nelle more del reclutamento, nei ruoli dell’amministrazione, di n. 3 dirigenti prevista, come si evince dal piano triennale del fabbisogno di personale 2019/2021 (approvato con deliberazione dell’Ufficio di Presidenza n. 143 del 17.10.2019), per la fine del 2020, si è proceduto conferire due incarichi ad interim per ricoprire i suddetti servizi vacanti. Al 31 dicembre 2019, pertanto, la dotazione dirigenziale dell’Ente è la seguente:

n. 2 direttori (uno dei quali dirigente di ruolo del Consiglio regionale fino al 01.12.2019 ed attualmente direttore della Direzione Affari della Presidenza e Legislativi per cessazione in quiescienza del precedente direttore);

n. 4 dirigenti a capo dei servizi:

Servizio Legislativo, Qualità della Legislazione e Studi (con incarico dal 24.01.2017 al 23.01.2020);

Servizio Organizzazione e Gestione Risorse Umane (con incarico dal 01.01.2019 al 31.12.2021);

Servizio Risorse Finanziarie e Strumentali (con incarico dal 01.01.2019 al 31.12.2021)

Servizio Informatica (con incarico dal 24.01.2017 al 23.01.2020)

n. 1 dirigente con contratto a tempo determinato, ai sensi dell’art. 2 della L.R. n. 77/1999 a capo del Servizio di Segreteria del Presidente, Affari Generali, Stampa e Comunicazione, incaricato con deliberazione dell’Ufficio di Presidenza n. 82 del 07.07.2019 ;

n. 2 servizi ( Servizio Affari Assembleari e Servizio Analisi Economica, statistica e monitoraggio) affidati ad interim rispettivamente al dirigente del Servizio Organizzazione e Gestione Risorse Umane, con incarico dal 03.12.2019 al 21.12.2020 ed al dirigente del Servizio di Segreteria del Presidente, Affari Generali, Stampa e Comunicazione, con incarico dal 03.12.2019 al 21.12.2020.

le funzioni del dirigente del Servizio Affari istituzionali ed europei sono svolte, pro tempore, dal Direttore della Direzione Affari della Presidenza e Legislativi.

Come previsto nel PTPCT 2019/2021, con deliberazione n. 195 del 20.12.2019, è stato adottato dall’Ufficio di Presidenza, ai sensi dell’art. 8 del vigente disciplinare per la rotazione degli incarichi dirigenziali, il Piano della rotazione degli incarichi dirigenziali 2020, tendendo conto della programmazione dei fabbisogni di cui all’art. 6 del D.lgs 165/2001, nonché delle cessazioni dal servizio e delle scadenze degli incarichi. Con il medesimo provvedimento, si è proceduto, altresì, alla modifica del disciplinare vigente ed all’abrogazione della disposizione relativa alla rotazione del dirigente preposto al Servizio Informatico e Tecnico introdotta in considerazione dell’infungibilità del ruolo dal medesimo ricoperto. Con deliberazione dell’Ufficio di Presidenza n. 103 del 10.08.2019, infatti, il Consiglio regionale ha approvato una parziale modifica della tecnostruttura, sottraendo al succitato servizio le competenze tecniche e limitando le funzioni del medesimo alla sola area informatica, con ciò privando il titolare di possibili connotazioni di infungibilità, ascrivibili, some da indicazioni dell’Anac, soltanto alle funzioni tecniche, in quanto esercitabili previa iscrizione ad appositi albi professionali. Con riferimento alla durata degli incarichi per le aree a rischio, la previgente disciplina prevedeva un peridio di permanenza di tre anni non rinnovabile, tuttavia, dall’analisi di contesto è emerso che il Consiglio regionale è un’organizzazione di piccole dimensione caratterizzata, nel complesso, da un non elevato livello di rischio, rilevato in ordine agli indici di impatto economico e reputazionale. Pertanto, al fine di garantire il mantenimento del necessario livello di efficacia ed efficienza dell’azione amministrativa, che l’avvicendamento continuo del personale dirigente compromette ed in considerazione del limitato numero dei dirigenti in servizio, nell’aggiornamento al disciplinare si è stabilito che:

gli incarichi dirigenziali delle aree non esposte a rischio gli incarichi sono conferiti per la durata minima di tre anni, nel rispetto del limite massimo di sette anni previsto dall’art. 20 della L.R. n. 77/1999.

gli incarichi dirigenziali per le aree a rischio sono conferiti per la durata di tre anni e sono rinnovabili una sola volta per un massimo di permanenza nel Servizio non superiore a sei anni.

Il suddetto intervento è stato attuato coerentemente alle indicazioni dell’Autorità la quale prescrive che l’identificazione delle misure di prevenzione non possa prescindere dalla caratteristiche organizzative dell’Amministrazione e dall’analisi di contesto.

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Con riferimento al personale non dirigenziale, il Consiglio Regionale non ha previsto, l’applicazione della misura della rotazione, dal momento che sono state privilegiate misure di prevenzione alternative (condivisione delle attività, la trasparenza interna, l’articolazione delle competenze ecc.. ). Tale scelta organizzativa è in linea, peraltro, con le indicazioni fornite dall’Anac nell’aggiornamento al PNA 2018, laddove l’Autorità individua la rotazione come una tra le diverse misure che le amministrazioni hanno a disposizione in materia di prevenzione della corruzione e che il ricorso a tale misura deve essere considerato in una logica di necessaria complementarietà con le altre misure di prevenzione della corruzione specie laddove possano presentarsi difficoltà applicative sul piano organizzativo.

Nel corso del 2019, non sono state attuate procedure di rotazione straordinaria, in quanto non si sono registrati casi di avvio di procedimenti penali o disciplinari per condotte di natura corruttiva nei confronti dei dipendenti del Consiglio Regionale.

Misura: la rotazione degli incarichi dirigenziali Azione Responsabile Termine di attuazione Esito monitoraggio

Rispetto del disciplinare adottato con

deliberazione U.P. n. 82 del 12.06.2016

Le strutture interessate al

conferimento degli incarichi dirigenziali

Efficacia immediata La rotazione degli incarichi è stata effettuata regolarmente ed è stato

adottato l’atto di programmazione per la rotazione 2020.

Programmazione della rotazione degli incarichi in scadenza si sensi 8 del Disciplinare per il

conferimento e la rotazione degli incarichi dirigenziali approvato con deliberazione U.P. n. 82

del 12.06.2018

Annuale (entro dicembre)

6.3 Le misure di trasparenza La trasparenza rappresenta uno degli assi portanti della politica anticorruzione impostata dalla legge 190/2012”, che, lungi dal costituire una “semplice” misura di prevenzione della corruzione, rappresenta essa stessa l’oggetto di una complessa disciplina normativa, che richiede una programmazione sistematica, contenuta in apposito documento. Nella delibera n. 1310 del 28 dicembre 2016 avente ad oggetto “Prime linee guida recanti indicazioni sull’attuazione degli obblighi di pubblicità, trasparenza e diffusione di informazioni contenute nel d.lgs. 33/2013 come modificato dal d.lgs. 97/2016”, l’Autorità ha espressamente previsto che costituiscano contenuto necessario dei Piani anticorruzione, sia gli obiettivi strategici in materia di trasparenza (art. 1, co. 8, L. 190/2012), da pubblicare unitariamente a quelli di prevenzione della corruzione, sia la sezione della trasparenza con l’indicazione dei responsabili della trasmissione e della pubblicazione dei documenti e delle informazioni la cui omissione è sanzionabile ai sensi dell’art. 19, c.5, del d.l. 90/2014. Sulla base delle suddette indicazioni, il Consiglio regionale ha definito, in relazione alla periodicità dell’aggiornamento, i termini di pubblicazione e le modalità per lo svolgimento delle attività di vigilanza e monitoraggio, indicando i nominativi dei soggetti e gli uffici responsabili. I titolari dei Servizi dirigenziali del Consiglio regionale assumono, dunque, in via esclusiva la responsabilità del corretto adempimento degli obblighi di pubblicazione e quella del trattamento dei dati in funzione dell’eventuale applicazione dei regimi sanzionatori previsti rispettivamente dall’articolo 46 del d.lgs. 33/2013 per i casi di inesatta o mancata pubblicazione dei dati previsti e dall’art. 167 e ss. del d.lgs. 193/2003 nei casi di trattamento illecito dei dati personali. Al fine di consentire l'adeguamento alle nuove disposizioni normative, introdotte dal D.lgs n. 97/16, il Responsabile per l’anticorruzione e trasparenza del Consiglio Regionale, ha provveduto, nel corso del 2017, all’aggiornamento della Sezione “Amministrazione Trasparente” del sito istituzionale in collaborazione con il Servizio Informatica. La sezione viene aggiornata e monitorata costantemente e, in ordine all’adempimento degli obblighi di pubblicazione viene svolto, dal RPCT un monitoraggio periodico nelle forme e modalità precisate nella sezione dedicata (par. 7.1). I dirigenti responsabili degli uffici dell'amministrazione garantiscono il tempestivo e regolare flusso delle informazioni alle strutture competenti per la pubblicazione e che il RPCT svolge stabilmente un'attività di controllo sull'adempimento degli obblighi di pubblicazione previsti dalla normativa vigente. Oltre alla pubblicazione delle informazioni e dei documenti prescritti dalla vigente normativa, il Consiglio regionale ha adottato nel tempo ulteriori misure di trasparenza.

6.3.1 Monitoraggio del rispetto dei tempi procedimentali

Nel mese di novembre, è stato effettuato il monitoraggio annuale sul rispetto dei tempi di conclusione dei procedimenti riferiti al periodo l ° gennaio 2019 al 15 novembre 2019; gli esiti sono stati trasmessi al RPCT entro il 30 novembre 2019 mediante documento in formato excel.

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Come previsto nel Piano 2019/2021, l’analisi condotta ha riguardato, in particolare, due fasi:

l’una dedicata alla durata effettiva (numero dei giorni occorsi per l’espletamento) di ciascun singolo procedimento amministrativo avviato dopo il 1° gennaio 2019 con indicazione di quelli ancora conclusi alla data del 15 novembre;

l’altra dedicata alla durata media di ciascuna tipologia procedimentale; Dall’esito delle verifiche condotte è emerso un quadro sostanzialmente positivo in quanto quasi tutti i procedimenti di competenza del consiglio regionale risultano conclusi nei tempi previsti dalla legge. In particolare, come dimostra la tabella sottostante, al 1 gennaio 2019 sono stati conclusi nei termini n. 4076, mentre n. 864 risultano in corso alla data della rilevazione (15.11.2019). Per quanto riguarda l’analisi dei procedimenti fuori termini, come rappresentato nella tabella pubblicata nella sezione “Amministrazione trasparente- attività e procedimenti” del sito istituzionale, i servizi competenti hanno motivato le ragioni del ritardo.

MONITORAGGIO TEMPI PROCEDIMENTALI SU 8886 PROCEDIMENTI AVVIATI Indagine condotta nel periodo di riferimento 01.01.2019/15.11.2019

procedimenti conclusi nei termini

procedimenti in corso nei termini

procedimenti conclusi oltre i termini

procedimenti in corso oltre i termini

4076 864 3588 454

La misura viene riconfermata per il triennio 2020/2022.

Misura: Monitoraggio del rispetto dei tempi procedimentali

Azione Responsabile Termine di attuazione Esito monitoraggio

somministrazione del questionario di rilevazione del monitoraggio

Ufficio di supporto RPCT 15 novembre 2019 Nel corso del 2019 è stato effettuato il monitoraggio sul

rispetto dei tempi di conclusione dei procedimenti riferiti al periodo l

° gennaio 2019 al 15 novembre 2019; gli esiti dello stesso sono stati

trasmessi al RPCT entro il 30 novembre 2019 mediante

documento in formato excel. I dati sono stati raccolti e pubblicati nella

sezione “Attività e procedimenti – monitoraggio tempi

procedimentali” nei termini previsti.

Trasmissione degli esiti del monitoraggio al RPCT

tutte le strutture 30 novembre 2019

Raccolta e pubblicazione dei risultati

Ufficio di supporto RPCT

15 dicembre 2019

6.3.2 La giornata della trasparenza

Al fine di assicurare la massima partecipazione e il confronto qualificato con la comunità regionale e con le istituzioni, il Consiglio regionale organizza ogni anno le giornate sulla trasparenza; giornate formative/informative dedicate all’approfondimento di alcune tematiche di particolare importanza nell’ambito dell’anticorruzione e della trasparenza amministrativa. L’evento, oltre ad un adempimento previsto dalla vigente normativa, rappresenta un’opportunità di coinvolgimento degli stakeholders per la promozione e la valorizzazione della trasparenza e un’occasione privilegiata di ascolto e di confronto sui principali aspetti dell’azione amministrativa, allo scopo di promuovere la cultura della legalità, della partecipazione e della comunicazione tra i cittadini, gli operatori del diritto e le istituzioni Il 17 ottobre 2019 si è tenuta presso il Consiglio Regionale dell’Abruzzo la seconda edizione della Giornata della Trasparenza. Attraverso questo evento quest’anno il Consiglio regionale ha voluto illustrare e, nello stesso tempo, offrire un supporto operativo agli RPCT impegnati sul territorio sulle novità introdotte dal nuovo PNA, allo scopo di realizzare una rete fra gli addetti ai lavori in grado di scambiare esperienze e migliorare la qualità e l’efficacia delle attività rivolte al contrasto della corruzione ed al miglioramento della trasparenza. Fondamentale in tal senso è stata l’esperienza svolta, nel corso del 2018/2019, dal gruppo di lavoro dei Responsabili anticorruzione e trasparenza presso la Conferenza delle Assemblee legislative delle Regioni e delle Province autonome, allo scopo di compiere una ricognizione ed un approfondimento sulle mappature dei processi effettuate dai Consigli regionali ed adottare una metodologia condivisa di analisi e valutazione dei rischi; il lavoro svolto è stato presentato, in occasione della giornata nazionale dell’anticorruzione organizzata dall’ANAC, ed il Consiglio regionale dell’Abruzzo è stato delegato a partecipare al tavolo tecnico in ANAC per la revisione del nuovo Piano Nazionale Anticorruzione.

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Con l’intento di promuovere un momento di condivisione di buone pratiche amministrative, si è pensato, dunque, di condividere l’esperienza del Consiglio regionale ed offrire alle amministrazioni territoriali, un supporto operativo sulle novità introdotte dall’Anac. L’organizzazione dell’evento ha richiesto un importante impegno da parte dell’Ufficio che si è avvalso, per le attività di stampa e promozione del supporto dell’Ufficio stampa del Consiglio regionale. La giornata, cui hanno partecipato come relatori anche alcuni rappresenti dell’Anac, ha visto il coinvolgimento di segretari comunali, giornalisti ed RPCT di diverse amministrazioni i quali hanno dimostrato vivo interesse e partecipazione per l’argomento trattato.

Misura: Giornata della trasparenza

Azione Responsabile Termine di attuazione Esito monitoraggio

Progettazione dell’evento e predisposizione degli atti necessari all’organizzazione dello stesso

Ufficio di supporto RPCT

30 marzo 2019

L’evento di è svolto il 17 ottobre

2019

Contatti con gli esperti in materia di anticorruzione e trasparenza e predisposizione atti per

l’individuazione dei relatori

30 giugno 2019

Realizzazione materiale informativo e

pubblicizzazione dell’evento 30 settembre 2019

Realizzazione delle Giornata della trasparenza 31 dicembre 2019

6.3.3 Sezione dedicata all’anticorruzione gestita dal Responsabile per la prevenzione della corruzione e Sezione FOIA

Nel sito istituzionale del Consiglio regionale è stata pubblicata una sezione denominata “Anticorruzione e Trasparenza” curata ed aggiornata dal RPCT. Nella suddetta sezione sono contenute, tutte le informazioni utili al cittadino in materia di anticorruzione e trasparenza, la normativa di riferimento, la modulistica e le news letter riferite all’attività svolta negli anni dal Responsabile anticorruzione del Consiglio regionale. Allo scopo di promuovere la corretta attuazione della normativa in materia di accesso civico e favorire una maggiore trasparenza nel rapporto tra l’amministrazione ed il cittadino, è stata realizzata, nell’ambito della suddetta sezione, una sottosezione, denominata “Accesso civico” che offre un ampio set di contenuti, strumenti ed indicazioni, al fine di facilitare l’esercizio e la gestione delle istanze di accesso non solo al richiedente, ma anche alle strutture del Consiglio regionale. E’ stata, altresì, messa a disposizione degli utenti una modulistica per le richieste di accesso che consente, non solo di facilitare e guidare la presentazione dell’istanza, ma anche di specificare l’ambito a cui afferiscono i dati ed i documenti richiesti, così da agevolare l’individuazione dell’ufficio competente alla trattazione della stessa. Il medesimo strumento è stato previsto anche per le strutture interne al fine di semplificare e velocizzare i riscontri alle istanze.La sezione è accessibile, tramite link di collegamento, anche dalla sezione "Amministrazione trasparente - altri contenuti - accesso civico". Allo scopo di far conoscere agli utenti l'utilità della sezione e della documentazione ivi contenuta, dell'avvenuta pubblicazione è stata data comunicazione attraverso il sito web del Consiglio regionale.

Misura: Sezione dedicata all’anticorruzione gestita dal Responsabile per la prevenzione della corruzione

Azione Responsabile Termine di attuazione

Esito monitoraggio

Aggiornamento periodico della sezione dedicata all’anticorruzione, a cura del Responsabile per la prevenzione

della corruzione e per la trasparenza, con il supporto tecnico del Servizio Informatica e Tecnico

Ufficio di supporto

RPCT

Efficacia

immediata

La sezione viene aggiornata

costantemente

Misura: Creazione di una sezione esplicativa e di supporto agli stakeholders sul FOIA

Azione Responsabile Termine di

attuazione Esito monitoraggio

Attività di studio e di ricognizione della normativa relativa al

FOIA

Ufficio di supporto RPCT

30 aprile 2019

La sezione è stata cerata e pubblicata nei termini previsti

Organizzazione della sezione, definizione dei contenuti e

predisposizione della modulistica in materia di accesso generalizzato

31 ottobre 2019

Pubblicazione della sezione 31 dicembre

2019

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57

6.3.4 L’accesso ed il registro degli accessi

Il PTPC 2017-2019, recependo le novità legislative introdotte dal D.lgs n. 97/2016, ha previsto, quale misura di anticorruzione e trasparenza l’adozione, da parte del Consiglio Regionale, di un disciplinare sull’accesso che disciplinasse, in modo in modo organico e coordinato, le tre tipologie di accesso al fine di dare attuazione al nuovo principio di trasparenza introdotto dal legislatore ed evitare comportamenti disomogenei tra gli uffici che vi devono dare attuazione. In esito alle diverse riunioni condotte nel corso del biennio, nel corso delle quali è stato elaborato e condiviso il Disciplinare interno sull’accesso, in data 30 novembre 2018 è stata presentata all’Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale la proposta di approvazione del disciplinare che è stato definitivamente approvato, dal medesimo Ufficio di Presidenza, con deliberazione n. 147 del 18.12.2018.

Il vigente disciplinare è pubblicato nella sezione “Amministrazione trasparente altri contenuti –accesso civico” del sito istituzionale. Nel registro, aggiornato semestralmente dal RPCT sulla base delle informazioni fornite, per quanto di competenza, dalle strutture, sono presenti suddivise per tipologia, tutte le richieste di accesso pervenute al Consiglio regionale dal 2017 al 2019. Nell’anno 2019 sono pervenute al Consiglio Regionale n. 9 richieste di accesso documentale e nessuna richiesta di accesso civico generalizzato e di accesso civico semplice. Le istanze vengono riscontrate nei termini di legge. Come si evince dalla tabella sotto riportata (tab. 2) nel corso del triennio di riferimento sono pervenute maggiormente richieste di accesso documentale, pochissime richieste di FOIA e nessuna richiesta di accesso civico semplice. Sebbene il dato non sia del tutto indicativo, tuttavia, l’assenza di istanze di accesso civico semplice nel corso del triennio, se letta unitamente al report di gradimento della sezione “Amministrazione trasparente”, denota un buon livello di trasparenza e di adempimento agli obblighi di pubblicazione da parte del Consiglio regionale.

ANNO

Istanze pervenute

Ista

nze e

vase

nei

term

ini

Ista

nze n

on

co

nclu

se n

ei

term

ini

Procedure di riesame

Ista

nze e

vase

nei

term

ini

Ista

nze n

on

co

nclu

se n

ei

term

ini

2017

accesso civico semplice 0 n/a n/a accesso civico 0 n/a n/a

FOIA 1 1 0 FOIA 0 n/a n/a

Accesso documentale 6 6 0 Accesso documentale 0 n/a n/a

2018 accesso civico semplice 1 1 0 accesso civico 0 n/a n/a

FOIA 0 n/a n/a FOIA 0 n/a n/a

Accesso documentale 4 3 1 Accesso documentale 1 1 0

2019 (primo

semestre

accesso civico semplice 0 n/a n/a accesso civico 0 n/a n/a

FOIA 0 n/a n/a FOIA 0 n/a n/a

Accesso documentale 9 9 0 Accesso documentale 2 2 0

Tab. 1- Report delle richieste di accesso pervenute al consiglio regionale

Tab. -2 Andamento delle richieste di accesso nel triennio

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Misura: Registro degli accessi

Azione Responsabile Termine di attuazione

Esito monitoraggio

Aggiornamento semestrale del registro degli

accessi

Ufficio di supporto RPCT con la

collaborazione del Servizio Informatica

31 luglio 2019 (primo semestre)

31 dicembre 2019 (secondo semestre da

riscontrarsi entro il 15 gennaio 2020)

L’aggiornamento, è stato effettuato

semestralmente dal RPCT sulla base delle informazioni fornite, per

quanto di competenza, da tutte le strutture dell’Ente. Le richieste di

accesso pervenute al Consiglio regionale sono, pertanto, contenute

nel registro pubblicato nella sezione “Amministrazione trasparente –

altri contenuti – accesso civico”

6.3.5 Rilevazione informatizzata sulla qualità della sezione “Amministrazione trasparente”

E’ on line, nella home page del sito istituzionale, il questionario di gradimento sulla qualità della Sezione “Amministrazione trasparente”, finalizzato a valutare l’accessibilità e la fruibilità della stessa, la corrispondenza agli obblighi di legge sulla pubblicità e la diffusione dei dati nonché la quantità e la chiarezza delle informazioni pubblicate, con l’obiettivo di migliorare ulteriormente l'accessibilità e la fruibilità della sezione. Il questionario rappresenta, oltre ad uno strumento di trasparenza, anche uno strumento di partecipazione attiva dei cittadini, in quanto consente agli stessi di esprimere un giudizio sull’attività amministrativa ed anche suggerimenti utili al miglioramento della stessa, Compilando il questionario l’utente, infatti, potrà esprimere in forma anonima il proprio gradimento circa i dati e le informazioni contenute nel sito, ma anche suggerire consigli per il miglioramento della sezione L'elaborazione dei dati definitivi riferiti al periodo 2018/2019, risultanti dall'esame e dall'analisi dei questionari pervenuti, è riportata analiticamente nella sezione successiva del Piano ed è pubblicata sul sito istituzionale. Nel dettaglio si rimanda al paragrafo 7.3.

Misura: Rilevazione informatizzata sulla qualità della sezione “Amministrazione trasparente”

Azione Responsabile Termine di

attuazione Esito monitoraggio

Elaborazione dei questionari e pubblicazione nella sezione “Amministrazione trasparente

Ufficio di supporto RPCT con la

collaborazione del Servizio Informatica

30 novembre 2019

I report dei questionari, aggiornati

al 2019, sono pubblicati nella sezione “Amministrazione trasparente

– altri contenuti – dati ulteriori”

6.3.6 Gestione degli adempimenti connessi all’avvio della XI legislatura: creazione vademecum del consigliere

In vista della conclusione della X Legislatura e del rinnovo dell’Assemblea legislativa avvenuto nelle elezioni che si sono tenute nel mese di febbraio 2019, si è proceduto all’aggiornamento del vademecum del consigliere pubblicato sul sito istituzionale (Sezione “Normativa regionale – Vademecum del consigliere regionale – Parte quinta) , allo scopo di fornire ai nuovi amministratori gli strumenti necessari per essere adeguatamente supportati nell'avvio della nuova legislatura. Il vademecum è stato, dunque, articolato in tre sezioni; una prima parte descrittiva degli obblighi di pubblicazione dei dati e delle informazioni relativi ai consigliere regionali con relative tempistiche e regime sanzionatorio in caso di inosservanza delle prescrizioni di legge, segue poi una sezione nella quale è riportata tutta la normativa di riferimento sia nazionale che interna, compreso il vigente PTPCT, e i link alle relative pagine. Infine, nell’ultima sezione, è stata inserita tutta la modulistica utile alla presentazione delle dichiarazioni che i consiglieri devono rendere ai fini della pubblicazione delle informazioni richieste.

Misura: Gestione degli adempimenti connessi all’avvio della XI legislatura: creazione vademecum del consigliere

Azione Responsabile Termine di attuazione

Esito monitoraggio

Ricognizione delle modifiche legislative intervenute in materia di anticorruzione e

trasparenza e conseguente aggiornamento e pubblicazione nella sezione “trasparenza” del

vademecum del consigliere.

Ufficio di supporto RPCT

28 febbraio 2019

Il vademecum è stato predisposto e

pubblicato nei termini previsti

6.3.7 Azioni di sensibilizzazione e rapporto con la società civile

L’attività di sensibilizzazione nel Consiglio regionale è realizzata attraverso:

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a) un’efficace comunicazione e diffusione della strategia regionale di contrasto ai fenomeni corruttivi; b) l’attivazione di canali dedicati alla segnalazione dall’esterno di episodi di corruzione, cattiva amministrazione e conflitto di interessi; c) la pubblicazione di news letter annuali che descrivono l’attività svolta dall’amministrazione nel corso dell’anno in materia di anticorruzione e trasparenza Sul sito istituzionale è, inoltre, attivo un canale diretto con il Responsabile della prevenzione della corruzione e trasparenza del Consiglio regionale, dedicato alla segnalazione dall'esterno di episodi di corruzione, cattiva amministrazione e conflitto di interessi, nonché di comportamenti scorretti o illeciti posti in essere da dipendenti. E' possibile altresì segnalare al Responsabile suggerimenti e/o proposte al fine di prevenire e contrastare la corruzione e di innalzare il livello di trasparenza dell'Amministrazione anche attraverso il questionario on line sulla qualità della sezione “Amministrazione trasparente” (cfr. par. 7.3).

Misura: Azioni di sensibilizzazione e rapporto con la società civile

Azione Responsabile Termine di

attuazione Esito monitoraggio

Predisposizione di una newsletter annuale che

sintetizzi quanto è stato fatto dall’Amministrazione in materia di prevenzione

della corruzione e trasparenza nell’anno

Servizio Segreteria del Presidente, affari generali, stampa e

comunicazione con il supporto del Responsabile

per l’anticorruzione.

30 novembre 2019

La news letter è stata predisposta e pubblicata nei termini sulla home

page del sito istituzionale e nella sezione “Anticorruzione e

trasparenza”

6.4 Le misure specifiche adottate dal Consiglio regionale In seguito alla prima mappatura dei processi, il Consiglio regionale ha adottato una serie di misure specifiche volte a prevenire o, comunque a ridurre, il rischio di corruzione emerso in sede di valutazione Nel tempo, sulla base delle indicazioni dell’Anac e dai risultati emersi dai monitoraggi condotti dal RPCT, sono state introdotte ulteriori misure e adottati dei correttivi a quelle in essere; tale attività viene svolta al fine di assicurare la continuità dell’azione e/o intercettare criticità che hanno reso o potrebbero rendere inadeguata la misura stessa. Nella seguente tabella sono rappresentate le misure specifiche entrate a regime nel sistema di prevenzione della corruzione del Consiglio regionale, con indicazione delle azioni collegate, dei soggetti responsabili dell’attuazione e dell’esito dei monitoraggi svolti dal RPCT, volti a verificare l’idoneità delle stesse.

Misura: Applicazione di specifici principi nell’assegnazione di incarichi di componente delle commissioni di

concorso e mobilità e di commissioni aggiudicatrici nelle procedure di affidamento di lavori, servizi o forniture

Azione Responsabile Termine di attuazione

Esito monitoraggio

Applicazione dei principi di rotazione dell’incarico, individuazione dei componenti mediante sorteggio,

professionalità adeguata all’incarico, rappresentanza di tutte le direzioni/strutture autonome del Consiglio regionale

Servizio Organizzazione e Gestione Risorse Umane

per l’assegnazione del personale alle commissioni

di concorso e mobilità

Efficacia

immediata

La misura è stata attuata

correttamente, le commissioni di concorso e di appalto, sono

pubblicate nella sezione “Amministrazione Trasparente” del

sito istituzionale.

Tutti i servizi per l’assegnazione del

personale alle commissioni aggiudicatrici nelle

procedure di affidamento di lavori, servizi o forniture

Misura: Disciplinare in materia di conferimento di incarichi e collaborazioni

Azione Responsabile Termine di

attuazione Esito monitoraggio

Pubblicazione dei provvedimenti di conferimento degli

incarichi e collaborazioni sul sito istituzionale del Consiglio regionale, nella sezione Amministrazione trasparente

Le direzioni e i servizi interessati al conferimento

di incarichi e collaborazioni per il rispetto della

disciplina di cui al disciplinare adottato.

Efficacia

immediata

con deliberazione n. 95 del 12.07.2016 l'Ufficio di Presidenza

ha approvato il "Disciplinare per l'affidamento nell'ambito del Consiglio

regionale di incarichi di collaborazione, di studio o di ricerca, ovvero consulenze a

soggetti estranei all'amministrazione"; il suddetto disciplinare è pubblicato

nella sezione “Amministrazione Trasparente – atti generali”. Come

previsto, tutti i provvedimenti di conferimento degli incarichi

unitamente alle dichiarazioni rese dagli incaricati, sono state

comunicate al RPCT.

Comunicazione al Responsabile anticorruzione, attraverso la relazione annuale da trasmettersi entro il 30 novembre, degli

incarichi conferiti

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Misura: Disciplina in materia di impegno, liquidazione e pagamento dei rimborsi per missioni espletate da Consiglieri e Assessori regionali (deliberazione U.P. n. 129/2014)

Azione Responsabile Termine di attuazione

Esito monitoraggio

istruttoria e adozione della determinazione mensile dispositiva dell’impegno, liquidazione e pagamento del

trattamento economico e dei rimborsi per missioni dei Consiglieri regionali.

Servizio Risorse Finanziarie

e Strumentali

Efficacia

immediata

La misura è stata attuata correttamente; il trattamento

economico dei consiglieri e i rimborsi per missioni sono

pubblicati, in forma tabellare, nella sezione “Amministrazione Trasparente

– titolari di incarichi politici”

Misura: Sezione dedicata all’anticorruzione gestita dal Responsabile per la prevenzione della corruzione

Azione Responsabile Termine di attuazione

Esito monitoraggio

Aggiornamento periodico della sezione dedicata all’anticorruzione, a cura del Responsabile per la

prevenzione della corruzione e per la trasparenza, con il supporto tecnico del Servizio Informatica e Tecnico

Ufficio di Supporto RPCT

con il supporto tecnico del Servizio Informatica e

Tecnico

Efficacia

immediata

La sezione è in continuo aggiornamento, inoltre, sono state

previste, nell’ambito delle misure di trasparenza, delle azioni volte a

migliorare i contenuti della sezione e a favorire l’informatizzazione

degli utenti interni ed esterni.

Misura: Verifica dell’assenza di interessi personali in relazione allo specifico oggetto della gara da parte dei soggetti coinvolti nella redazione della documentazione di gara

Azione Responsabile Termine di

attuazione Esito monitoraggio

Sottoscrizione del modello di autocertificazione attestante

l’assenza di interessi personali in relazione allo specifico oggetto della gara

Tutti i Servizi

Efficacia immediata

La misura è stata attuata

correttamente

Misura: Verifica dell'assenza di cause di incompatibilità e di astensione di cui all'art. 77, commi 4, 5, 6 del D.lgs n. 50/2016 e di cui all'art. 35 bis del d.lgs. 165/2001.

Azione Responsabile Termine di

attuazione Esito monitoraggio

l’acquisizione dei modelli di autocertificazione attestanti

l'assenza di cause di incompatibilità e di astensione di cui all'art. 77, commi 4, 5, 6 del D.lgs n. 50/2016 e di cui all'art.

35 bis del d.lgs. 165/2001.

Direzione amministrativa e strutture autonome

(non si applica alle procedure negoziate di cui

all’art. 36 del D.lgs n. 50/2016)

Efficacia immediata

La misura è stata attuata correttamente

Misura: Verifica dell’assenza di cause di incompatibilità con l’impresa aggiudicataria della gara e con l’impresa seconda classificata con riferimento agli ultimi cinque anni

Azione Responsabile Termine di attuazione

Esito monitoraggio

Acquisizione dei modelli di autocertificazione, da parte dei componenti di gara, attestanti l’assenza di cause di

incompatibilità con l’impresa aggiudicataria della gara e con l’impresa seconda classificata con riferimento agli ultimi

cinque anni

Direzione amministrativa e

strutture autonome

Efficacia

immediata

La misura è stata attuata

correttamente

Misura: Programmazione annuale per acquisti di servizi e forniture di importo pari o superiore a 40 mila euro.

Azione Responsabile Termine di

attuazione Esito monitoraggio

Ricognizione presso tutte le strutture dei fabbisogni relativi ad acquisti e forniture indicando modalità e tempistiche per

il riscontro.

Servizio Risorse Finanziarie

e Strumentali (Ufficio Provveditorato,

Economato, Manutenzione, Appalti e Gare)

Secondo le modalità e le

tempistiche indicate dal

Servizio Risorse Finanziarie e

Strumentali

La programmazione degli acquisti si servizi e forniture è stata approvata

con deliberazione dell’Ufficio di Presidenza n. 134 del 01.10.2019;

l’attività di programmazione è stata preceduta da una ricognizione dei

fabbisogni pressi tutte le strutture del Consiglio regionale. Riscontro della richiesta di ricognizione dei fabbisogni

relativi ad acquisti e forniture inoltrata dal Servizio Risorse Finanziarie e Strumentali (Ufficio Provveditorato,

Economato, Manutenzione, Appalti e Gare)

tutte le strutture

annuale Proposta di programmazione 2019 degli acquisti di servizi e

forniture, approvazione della programmazione da parte dell’Ufficio di Presidenza e pubblicazione nella sezione

“Amministrazione trasparente – altri contenuti” del sito istituzionale.

Servizio Risorse Finanziarie

e Strumentali (Ufficio Provveditorato,

Economato, Manutenzione, Appalti e Gare)

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61

Misura: La rete di referenti per la prevenzione della corruzione e per la trasparenza

Azione Responsabile Termine di

attuazione Esito monitoraggio

Costituzione di una rete di referenti.

Incontri con la rete dei referenti al fine di pianificare e monitorare le misure previste nel PTPCT

Ufficio di Supporto RPCT

annuale

La rete dei referenti è stata

costituita con determinazione dirigenziale del RPCT n. 1 del

16.03.2018. Nel 2019 sono stati svolti n. 3 incontri in data 17 aprile,

30 luglio e 16 dicembre. In ogni caso è svolta una continua attività

di consultazione e comunicazione con i referenti nel corso dell’anno.

Con riferimento alla rete dei referenti, al fine di garantire la più ampia e fattiva collaborazione, si ritiene opportuno introdurre, nel monitoraggio annuale, la verifica dell’effettiva partecipazione di tutti i componenti in rappresentanza delle strutture di appartenenza (misura introdotta nell’ Allegato A).

6.5 Individuazione del RASA L’individuazione del RASA, ossia del soggetto responsabile dell’inserimento e dell’aggiornamento annuale dei dati identificativi della stazione appaltante nell’Anagrafe unica delle stazioni appaltanti (AUSA) è intesa come misura organizzativa di trasparenza in funzione di prevenzione della corruzione. Si evidenzia, al riguardo, che tale obbligo informativo sussiste fino alla data di entrata in vigore del sistema di qualificazione delle stazioni appaltanti previsto dall’art. 38 del nuovo Codice dei contratti pubblici (cfr. la disciplina transitoria di cui all’art. 216, comma 10, del d.lgs. 50/2016). Nell’ambito del Consiglio Regionale è stato individuato RASA il Dirigente del Servizio Risorse Finanziarie e Strumentali.

6.6 Le misure di prevenzione previste per il triennio 2020/2022 Nell’aggiornamento al PNA 2019 l’Anac non introduce nuove misure dal momento che quest’anno l’Autorità ha deciso di concentrare la propria attenzione sulle indicazioni generali, rivedendo e consolidando in un unico atto di indirizzo tutte le istruzioni fino ad oggi proposte e fornendo alle amministrazioni un nuovo strumento metodologico per la mappatura dei rischi (cfr sez. V). In ogni caso il Consiglio regionale, all’esito dell’analisi di contesto ed allo scopo di garantire una sempre maggiore trasparenza dell’azione amministrativa, introduce nel presente PTPCT ulteriori misure specifiche. Nell’ambito del Piano della Performance, le misure programmate sono state tradotte negli obiettivi operativi, individuati nell’ambito degli obiettivi strategici in materia di anticorruzione e trasparenza (approvati con deliberazione dell’Ufficio di Presidenza n. 124 del 17.09.2019) e ciò al fine di integrare i suddetti documenti di programmazione e renderli coerenti tra loro

6.6.1. Corsi di formazione rivolti al personale dei gruppi consigliari e delle segreterie degli organi istituzionali

In considerazione dell’avvio della nuova legislatura e dell’assunzione di personale nelle segreterie politiche e dei gruppi consigliari, si ritiene opportuno fornire a questi ultimi una formazione volta ad acquisire una conoscenza generale sulla vigente normativa in materia di anticorruzione e trasparenza. La misura nasce dalla circostanza che, benchè il suddetto personale sia impiegato a tempo determinato nell’amministrazione, tuttavia, partecipa attivamente alle attività dell’ente, con particolare riferimento a quelle connesse al processo legislativo, ed è, in ogni caso, tenuto al rispetto degli obblighi contenuti nel Codice di Comportamento ed, in generale, ai doveri che fanno capo ai pubblici dipendenti. L’azione si inserisce coerentemente nell’ambito delle attività formative programmate, dal momento che mira, da un lato a migliorare il contributo dei destinatari all’attività amministrativa e legislativa attraverso il rafforzamento dei principi di etica e legalità, dall’altro mira ad adeguare le competenze professionali del suddetto personale a favore di una maggiore consapevolezza riducendo il rischio di condotte illecite commesse inconsapevolmente.

Misura: Corsi di formazione rivolti al personale dei gruppi consigliari e delle segretrie degli organi istituzionali

Azione Responsabile Scadenza Indicatore di

risultato Risultato

atteso/impatto Criticità attese

Predisposizione delle attività propedeutiche alla realizzazione di una

giornata formativa rivolta al personale delle segreterie politiche, con

particolare riguardo all’individuazione dei destinatari, agli ambiti materiali al

cronoprogramma ed alla preparazione del materiale

Ufficio di supporto

RPCT

30.06.2020

Preparazione materiale

didattico e realizzazione

del corso formativo.

Fornire al personale dei gruppi consiliari ed delle

segreterie poltiche una conoscenza generale in

materia di anticorruzione e trasparenza; migliorare il

contributo del personale dei gruppi e delle

Le modalità di

svolgimento dei corsi potrebbero subire

variazioni in ragione di particolari esigenze

manifestate dai destinatari o dettate da

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62

Svolgimento e completamento

dell’attività formativa secondo le modalità e nei tempi stabiliti mediante

cronoprogramma

31.12.2020

segreterie all’attività

amministrativa del Consiglio regionale

ragioni istituzionali

6.6.2 Creazione di una sezione denominata “News”

La misura si propone di ampliare la sezione denominata “Anticorruzione e Trasparenza” allo scopo di consentire una costante informazione a supporto, non solo del cittadino e degli utenti, ma anche delle strutture amministrative in considerazione della specificità della materia in continua evoluzione.

Misura: Creazione di una sezione denomnata “News”

Azione Responsabile Scadenza Indicatore di

risultato Risultato

atteso/impatto Criticità attese

Creazione della sezione “News”

nell’ambito della sezione “Anticorruzione e Trasparenza” del sito istituzionale

Ufficio di supporto

RPCT

31.03.2020

Creazione sul sito

istituzionale di una sezione

“News” contenente

aggiornamenti e novità in

materia di anticorruzione

e trasparenza

Garantire una costante informazione attraverso la

pubblicazione degli ultimi aggiornamenti in materia

di anticorruzione e trasparenza

Nessuna

Inserimento contenuti ed aggiornamento

31.12.2020

6.6.3 Sistematizzazione della modulistica presente sul sito istituzionale

La riorganizzazione e sistematizzazione della modulistica adottata dal Consiglio regionale nel tempo si rende necessaria al fine di procedere ad eventuali necessarie modifiche o/o integrazioni e semplificare le attività connesse all’attuazione della misura da parte delle strutture

Misura: Sistematizzazione della modulistica presente sul sito istituzionale

Azione Responsabile Scadenza Indicatore di

risultato Risultato

atteso/impatto Criticità attese

Ricognizione e sistematizzazione della

modulistica adottata dal Consiglio regionale in attuazione delle misure di

prevenzione della corruzione

Ufficio di

Supporto RPCT, Servizio

Organizzazione e Gestione delle

risorse umane e Servizio Risorse

Finanziarie e Strumentali per la

modulistica di propria

competenza

dal

01.01.2020 al

31.12.2020

Ricognizione della

modulistica presente sul sito e

sistematizzazione attraverso

l’elaborazione di una scheda

sinottica

Riordino e

sistematizzazione della modulistica

adottata dal Consiglio regionale e contenete

le dichiarazioni da rendersi ai fini del

rispetto della normativa vigente

Nessuna

Analisi del contenuto delle

dichiarazioni ed eventuale modifica da approvarsi con deliberazione

dell’Ufficio di Presidenza

Entro il 31.12.2021

Eventuale Adozione di nuovi

modelli

Potrebbe non emergere

la necessità di procedere alla modifica

del contenuto della modulistica

6.6.4 Giornata sulla trasparenza

La giornata della trasparenza rappresenta un'occasione per informare, sia sul Piano triennale per la prevenzione della corruzione e per la trasparenza, sia sul Piano della Performance, tutti i soggetti a vario titolo interessati e coinvolti (stakeholder), in ottemperanza al decreto legislativo 27 ottobre 2009, n. 150 che prevede espressamente che i risultati del ciclo di gestione della Performance vengano presentati, oltre che agli organi interni e di indirizzo politico, anche ai cittadini, ai soggetti interessati, agli utenti e ai destinatari dei servizi. Tutte le attività saranno svolte in stretta collaborazione con il Responsabile per la prevenzione della corruzione e per la trasparenza del Consiglio Regionale in quanto la giornata della trasparenza rappresenta anche una misura del PTPCT. La programmazione del presente obiettivo, dunque, dimostra la coerenza tra il Piano triennale per la prevenzione della corruzione e per la trasparenza con gli strumenti di programmazione adottati da questo Ente in linea con quanto previsto dalla vigente normativa.

Misura: Giornata della Trasparenza Azione Responsabile Scadenza Indicatore di Risultato atteso/impatto Criticità attese

Page 63: Piano Triennale di Prevenzione della Corruzione e della … · Il Piano Triennale di prevenzione della corruzione e della trasparenza (PTPCT), secondo il disposto dell'articolo 1

63

risultato

Progettazione dell'evento e predisposizione atti necessari

all'organizzazione dello stesso

Servizio Segreteria del

Presidente, Affari generali,

stampa e comunicazione

con il supporto del

RPCT

30.03.2020

Realizzazione

della giornata della

trasparenza

Ci si attende un esito positivo sia in termini di

partecipazione, sia come ritorno di immagine per il

Consiglio regionale che avrà modo di mostrare attraverso

la rappresentazione della propria organizzazione e delle

proprie attività, l'efficacia e l'efficienza dell'azione

amministrativa e l'integrazione degli obiettivi di

Performance con le azioni contenute nel PTPCT.

Contatti con esperti in materia di Performance e individuazione degli

stessi in qualità di relatori.

30.06.2020

Realizzazione materiale informativo e pubblicizzazione dell'evento

31.10.2020

Realizzazione della giornata per la trasparenza.

31.12.2020

6.6.5. Piattaforma whistelblowing

Misura: Adozione della piattaforma in riuso Whistleblowing

Azione Responsabile Scadenza Indicatore di

risultato

Risultato

atteso/impatto Criticità attese

Approvvigionamento della soluzione

riusabile

Servizio Informatica

29.02.2020

Messa in

esercizio della piattaforma

Garantire un maggiore

livello di tutela della riservatezza del

trattamento dei dati e delle informazioni

rispetto alle pregresse modalità di trattamento

della segnalazione. Maggiore celerità di

trattazione della segnalazione a garanzia di

una più efficace tutela del segnalante. Contenimento

dei costi di trattazione dal momento che la gestione

avviene in modo informatizzato

Eventuale necessità di affidamento all'esterno

della personalizzazione del Software, come

previsto dalle Linee guida sul riuso

Scelta della modalità di erogazione del software, con eventuale installazione su

un server nella disponibilità diretta dell’amministrazione

31.03.2020

Notifica dell’adozione in riuso tramite l’apertura di un ticket (o analogo

meccanismo quale una pull request) nel repository della Pubblica

Amministrazione titolare, così che questa possa indicare i riferimenti al

riuso all’interno del file publiccode.yml nella apposita sezione

30.04.2020

Esecuzione delle modifiche necessarie all’adattamento del software e alla

personalizzazione

30.11.2020

Formazione del personale

dell'amministrazione in collaborazione con l'Ufficio di supporto al

Responsabile anticcorruzione

31.12.2020

Messa in esercizio del software 31.12.2020

6.7 Il collegamento tra il PTPC e il Piano della Performance L’aggiornamento del PTPCT 2019/20120 è stato condotto sulla base delle previsioni normative e degli indirizzi dettati dall’Anac, rispettando, in particolare, le indicazioni in ordine alla necessità, da parte delle amministrazioni coinvolte nella predisposizione dei Piani Anticorruzione, di integrare le misure di prevenzione della corruzione e trasparenza con le misure organizzative, al fine di rendere coerenti i PTPCT con i Piani della Performance. Al riguardo il Consiglio regionale dell’Abruzzo, mediante la modifica apportata al Sistema di misurazione e valutazione della performance organizzativa e individuale, ha stabilito che la prevenzione della corruzione e la trasparenza devono costituire sempre un’area strategica dell’Ente e proprio a tale scopo, con Deliberazione dell’Ufficio di Presidenza n. 124 del 17.09.2019 ha approvato l’elenco degli obiettivi strategici del Consiglio Regionale per il triennio 2020/2022, tra i quali risultano i seguenti obiettivi strategici in materia di anticorruzione e trasparenza:

Rafforzamento della funzione di comunicazione e informazione istituzionali del Consiglio Regionale, con particolare attenzione alle azioni tese a favorire la promozione di maggiori livelli di trasparenza dell'azione amministrativa e l'anticorruzione.

Potenziamento politiche di prevenzione della corruzione e di trasparenza e promozione di maggiori livelli di trasparenza. I Dirigenti delle singole strutture del Consiglio regionale possono, pertanto, individuare fra le misure del piano, quelle suscettibili di essere tradotte in obiettivi operativi nell’ambito dei predetti obiettivi strategici. In tal caso le stesse, previo parere dell’OIV, vengono inserite nella delibera dell’Ufficio di Presidenza che fissa gli obiettiv i operativi delle strutture. Al fine di rafforzare il collegamento tra il PTPCT ed il Piano delle Performance, è stato, inoltre,previsto, nel vigente sistema di misurazione e valutazione della performance organizzativa uno specifico parametro di valutazione delle strutture di livello dirigenziale e della tecnostruttura nel suo complesso, distinto dagli altri e corrispondente proprio al grado di attuazione del PTPCT, con riferimento alla realizzazione delle misure previste per l’anno oggetto di misurazione ( misure di prevenzione e obblighi di trasparenza ).

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In particolare, per la tecnostruttura rappresentano un parametro fisso di valutazione la prevenzione della corruzione e la trasparenza, espresse ogni anno in termini di un outcome e del relativo indicatore. Per le strutture di livello dirigenziale è inserito come parametro di valutazione il grado di attuazione del piano triennale di prevenzione della corruzione e per la trasparenza riferito all’anno oggetto di valutazione. Ciascun Servizio, in funzione del tipo di attività svolta, ha una più o meno elevata incidenza del parametro in questione nella valutazione. Evidenziati i sopraesposti punti di raccordo, resta ferma la distinzione tra i due strumenti programmatori: il PTPC e il Piano della Performance. I contenuti degli stessi, infatti, si sviluppano in maniera parallela: da un lato tutti gli elementi soggettivi e oggettivi per rendere l’azione amministrativa nel complesso orientata alla prevenzione della corruzione (con il monitoraggio e la gestione del rischio) e alla trasparenza (con l’indicazione dei tempi, delle responsabilità e dei flussi informativi per la pubblicazione); dall’altro tutti gli elementi soggettivi e oggettivi per rendere l’azione amministrativa efficiente ed efficace (con l’individuazione di obiettivi a carattere ordinario e a carattere specifico, delle risorse necessarie, delle responsabilità). Come chiarito, il coordinamento tra i due strumenti di programmazione si traduce in termini qualitativi e quantitativi nella definizione di specifiche voci oggetto di valutazione della tecnostruttura e delle strutture di livello dirigenziale che, attraverso opportune pesature e insieme ad altri distinti parametri (quali l’innovazione, la produttività, la modernizzazione ecc.), contribuiscono alla composizione del risultato finale. Con cadenza annuale il RPCT, sulla base di verifiche semestrali e delle rendicontazioni trasmesse entro il 30 novembre di ogni anno dai dirigenti, elabora una relazione sul rispetto delle misure e degli adempimenti previsti nel PTPCT recante i risultati dell’attività svolta e l’efficacia delle misure di prevenzione, redatta sulla base del modello predisposto annualmente dall’Anac e pubblicata sul sito web istituzionale. Ai fini della misurazione della performance l’OIV utilizza i risultati dei monitoraggi previsti nell’ambito degli strumenti di programmazione, la relazione predisposta dal RPCT e le eventuali segnalazioni di inadempienza effettuate dallo stesso RPCT. Prima dell’approvazione i PTPCT del Consiglio regionale vengono portati in consultazione al fine di condividerne i contenuti sia con gli stakeholders che con le strutture interne. Sulla base delle osservazioni presentate dai dirigenti e del parere espresso dall’OIV i Piani si sono dimostrati negli anni perfettamente funzionali a realizzare quella forma di collegamento tra il PTPC e il Piano delle prestazioni, nella misura in cui prevedono l’incidenza del grado di attuazione delle misure di prevenzione sulla valutazione della Performance organizzativa delle strutture amministrative del Consiglio Regionale. Nell’ambito degli obiettivi strategici di trasparenza ed anticorruzione sono stati programmati, dalle strutture del Consiglio regionale, i seguenti obiettivi operativi ed azioni di miglioramento, alcuni dei quali sono stati tradotti in azioni del Piano anticorruzione, collegati agli obiettivi strategici in materia di anticorruzione e trasparenza:

Obiettivo strategico obiettivo

operativo/azione di

miglioramento

Responsabile Indicatore di risultato Risultato atteso

Rafforzamento della funzione di comunicazione e informazione istituzionali del Consiglio Regionale, con particolare attenzione alle azioni tese a favorire la promozione di maggiori livelli di trasparenza dell'azione amministrativa e

Obiettivo:Invio informativa Enti Locali

Servizio Affari Istituzionali ed Europei

Almeno 4 comunicazioni da inviare agli Enti Locali

Maggior coinvolgimento degli Enti Locali ai processi decisionali

Azione di miglioramento: creazione di una sezione "News" sul sito istituzionale del Consiglio regionale in materia di anticorruzione e trasparenza.

Ufficio di Supporto RPCT

creazione sul sito istituzionale di una sezione "News" contenente aggiornamenti e novità in materia di anticorruzione e trasparenza.

Garantire una costante informazione attraverso la pubblicazione degli ultimi aggiornamenti in materia di anticorruzione e trasparenza.

Obiettivo: Una biblioteca ragionata: Servizio di bibliografie tematiche agli utenti

Servizio Segreteria del Presidente, affari generali, stampa e comunicazioni

Realizzazione delle bibliografie su 3 temi indicati nella descrizione dell’obiettivo con l’ inserimento dei documenti nella sezione www.emiciclonews.it e stampa cartacea da tenere in biblioteca

Le bibliografie orientate su base tematiche aiuteranno gli utenti della biblioteca ad individuare più facilmente i libri che appartengono a determinati temi tra quelli maggiormente richiesti. La ricerca individuale dei testi, infatti, nonostante la bontà dei sistemi dedicati online (SBN) comporterebbe tempi lunghi e a volte la non immediata individuazione della totalità del patrimonio bibliografico presente in biblioteca sul tema specifico. Il nuovo sistema offrirà inoltre spunti didattici per l’eventuale realizzazione di tesi di laurea, ricerche storiche, realizzazione di progetti scientifici

Obiettivo: A scuola di Emiciclo Il Consiglio

L’attività si propone di ampliare la conoscenza dell’azione democratica che realizza l’Assemblea legislativa sviluppando

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65

l'anticorruzione.

regionale arriva in classe

Servizio Segreteria del Presidente, affari generali, stampa e comunicazioni

Realizzazione a stampa del fumetto e attivazione di 4 incontri nelle scuole delle province regionali

progetti ad hoc di comunicazione e divulgazione diretti agli studenti di scuola media e superiore. Ci aspettiamo che questo tipo di attività consenta di rendere fruibile al pubblico dei giovani linguaggi e metodiche tipiche dei processi decisionali di democrazia che non sempre trovano facile comprensione all’esterno.

Obiettivo: Giornata della Trasparenza – la Performance nel Consiglio regionale d’Abruzzo

Servizio Segreteria del Presidente, affari generali, stampa e comunicazioni

Realizzazione della Giornata della Trasparenza

Da questo evento ci si attende un esito positivo sia in termini di partecipazione sia come ritorno di immagine per il Consiglio regionale che avrà modo di mostrare attraverso la rappresentazione della propria organizzazione e delle proprie attività, l’efficacia e l’efficienza dell’azione amministrativa e l’integrazione degli obiettivi di Performance con le azioni contenute nel PTPCT

Obiettivo: Apertura Sportello Polifunzionale URP

Servizio Segreteria del Presidente, affari generali, stampa e comunicazioni

Attivazione del servizio e svolgimento indagine di customer satisfaction

Miglioramento del rapporto tra la Pubblica Amministrazione ed i cittadini provenienti da tutto il territorio regionale per assicurare agli stessi una maggiore accessibilità alle informazioni sulle istanze di loro interesse ed ambito di riferimento

Potenziamento politiche di prevenzione della corruzione e di trasparenza e promozione di maggiori livelli di

trasparenza.

Azione di miglioramento: Pubblicazione Decreti

Servizio Affari Istituzionali ed Europei

Numero di decreti del Presidente del Consiglio pubblicati

Maggiore livello di trasparenza dell’Ente

Azione di miglioramento.: revisione sezione Amministrazione Trasparente in relazione agli obblighi di pubblicazione di competenza dell’ufficio

Servizio Affari Istituzionali ed Europei

Adeguamento della sezione alle previsioni dell’art.14, comma 2 del D.Lgs. 33/2013

Miglioramento dell’accessibilità alle informazioni

Obiettivo: Corsi di formazione rivolti al personale dei Gruppi Consiliari e alle Segreterie degli organi istituzionali modulo su: Anticorruzione e Trasparenza

Ufficio di Supporto RPCT

Preparazione materiale didattico

Realizzazione del corso formativo per il personale dei gruppi e le segreterie politiche

Fornire al personale dei Gruppi consiliari e delle Segreterie "politiche" degli organi istituzionali una conoscenza generale sulla normativa vigente in materia di anticorruzione e trasparenza, con particolare riferimento alle attività svolte dal Consiglio regionale e alle misure adottate nei PTPCT, in modo da adeguare le competenze professionali a favore di una maggiore consapevolezza e riducendo il rischio di condotte illecite commesse

inconsapevolmente.

-migliorare il contributo del personale dei Gruppi consiliari e delle Segreterie politiche all’attività amministrativa dell’ente, attraverso il rafforzamento dei principi generali dell’etica e della legalità

Obiettivo: Adozione di una nuova metodologia per la mappatura dei processi di competenza del Consiglio regionale alla luce degli indirizzi metodologici dell’Anac

Ufficio di Supporto RPCT

-adozione di una nuova metodologia

di gestione del rischio

-mappatura di n. 20 processi

Miglioramento della qualità del sistema di gestione del rischio.

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SEZIONE SETTIMA - IL SISTEMA DI PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE NEL CONSIGLIO REGIONALE DELL’ABRUZZO: IL MONITORAGGIO

7.1 Il sistema di monitoraggio del Consiglio Regionale Il PTPCT 2020/2022, confermando la metodologia di monitoraggio adottata nei precedenti piani ed ivi illustrata, prevede, nel rispetto delle previsioni di cui all’art. 43 del D.lgs 33/2013, che il Responsabile per la prevenzione della corruzione e per la trasparenza effettui un monitoraggio ed un riesame periodico, volti a verificare l’attuazione e l’adeguatezza delle misure di prevenzione, nonché il complessivo funzionamento del processo di gestione del rischio al fine di apportare tempestivamente eventuali necessarie modifiche. Il monitoraggio che l’Rpct conduce, nel corso dell’anno, viene svolto su tre livelli:

1. un’attività continuativa di verifica sull’attuazione delle misure, realizzata anche attraverso incontri con la rete dei referenti, finalizzata a verificare l’attuazione e l’adeguatezza delle misure ovvero l’idoneità delle stesse rispetto al trattamento del rischio. Laddove vengano riscontrati degli scostamenti rispetto alle previsioni del PTPCT o delle irregolarità delle pubblicazioni degli atti, queste vengono tempestivamente segnalate alle Strutture competenti affinchè provvedano a regolarizzare quanto segnalato;

2. un monitoraggio semestrale (entro il 15 luglio con riferimento al primo semestre ed entro il 15 gennaio dell’anno successivo con riferimento al secondo semestre) sulla sezione “Amministrazione trasparente”, al fine di verificare il rispetto degli obblighi di pubblicazione previsti dalla normativa vigente, con particolare riguardo all’organizzazione dei contenuti rispetto a quanto previsto dal D.lgs 33/2013, alla completezza dei dati, all’aggiornamento delle informazioni ed alla disponibilità di dati in formato aperto;

3. un monitoraggio annuale attraverso la somministrazione di un questionario nel quale i singoli dirigenti rendicontano, entro il 30 novembre, sullo stato delle misure e degli adempimenti di propria competenza.

Il monitoraggio rappresenta uno strumento di verifica del rispetto degli obblighi di pubblicazione previsti dalla normativa vigente, anche in considerazione dei controlli condotti dall’OIV sui medesimi obblighi; tale attività, tuttavia, sebbene svolta dal RPCT, non fa venir meno la responsabilità dei soggetti preposti al singolo adempimento, ovvero dei responsabili dell’elaborazione e/o trasmissione dei dati e dei responsabili della pubblicazione così come individuati nell’Allegato B del presente Piano. Nel dettaglio tale attività rispetta le seguenti fasi:

1. all’interno del sito web del Consiglio Regionale sono attive, nell’ambito della sezione “Amministrazione Trasparente”, le sottosezioni, riportate secondo le indicazioni dell’Anac, sulle quali l’Ufficio di Supporto al RPCT effettua il monitoraggio ai sensi dell’art. 43 del D.lgs 33/2013. Il supporto tecnico per l’elaborazione informatica di dati e documenti e per il sito web è garantito dal Servizio Informatica.

2. I dirigenti responsabili delle Strutture competenti, garantiscono il regolare flusso delle informazioni, dati e documenti oggetto di pubblicazione, secondo le modalità e le tempistiche previste dal PTPCT e dalla normativa vigente.

3. Il Responsabile dell’elaborazione, trasmissione ed aggiornamento dati di ciascuna Struttura, individuato nell’Allegato B” del PTPCT 2019-2021, è tenuto a predisporre, per quanto di competenza, i file, aggiornati e completi di tutte le informazioni richieste, in formato aperto o elaborabile, e, se tale adempimento è previsto in capo alla medesima struttura, a pubblicarli nella Sezione “Amministrazione Trasparente”, secondo le tempistiche indicate nel Piano. In tutti gli altri casi, il medesimo responsabile trasmette tempestivamente al Servizio Informatico, (Servizio competente per la pubblicazione secondo le previsioni del Piano), affinchè provveda, sempre nel rispetto delle tempistiche previste, a compiere le operazioni di inserimento nella richiamata Sezione del sito istituzionale. I documenti o altri tipi di file devono essere pubblicati in formato aperto (ad es. ods, csv, pdf elaborabile) oppure quanto meno elaborabile (es.xls, html). Non sono considerati formati aperti ad es. i formati immagine jpeg, tif, pdf scannerizzato senza riconoscimento OCR.

4. Ciascuna unità organizzativa deve provvedere al periodico aggiornamento di documenti, dati, informazioni da pubblicare sulla sezione web “Amministrazione Trasparente”, secondo le rispettive competenze, tempi e modalità previsti nel vigente Piano e dettagliati nell’Allegato B. L’adempimento degli obblighi di pubblicazione rappresenta, infatti, contenuto essenziale dei compiti posti in capo alle diverse unità organizzative e dei rispettivi dirigenti responsabili. Il D.lgs 97/2016 ha previsto la soppressione del Programma triennale per la trasparenza e l’integrità demandando a ciascuna PA di indicare in un’apposita sezione del Piano triennale per la prevenzione della corruzione, i responsabili della trasmissione e della pubblicazione dei documenti, delle informazioni e dei dati; di conseguenza, sulla base delle suddette indicazioni, nei Piani approvati successivamente all’emanazione della predetta disposizione normativa e anche nel presente Piano, è stato inserito, nella sezione dedicata

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alla trasparenza, uno schema in cui, per ciascun obbligo, sono stati espressamente individuati i nominativi dei soggetti e gli uffici responsabili, nonchè definiti, in relazione alla periodicità dell’aggiornamento, i termini di pubblicazione e le modalità per lo svolgimento delle attività di vigilanza e monitoraggio. I titolari dei Servizi dirigenziali del Consiglio regionale assumono, dunque, in via esclusiva la responsabilità del corretto adempimento degli obblighi di pubblicazione e quella del trattamento dei dati in funzione dell’eventuale applicazione dei regimi sanzionatori previsti dalla vigente normativa.

5. Secondo quanto previsto nel PTPCT 2018/2020, il Dirigente di ciascun Servizio, coadiuvato dal referente designato quale rappresentante della Struttura nell’ambito della rete dei referenti istituita con determinazione dirigenziale n. RPCT/1/2018 DEL 16.03.2018, controlla i contenuti delle sezioni di propria competenza, secondo quanto disposto nell’Allegato B al PTPCT con cadenza mensile ed eventualmente sollecita il Responsabile del procedimento per le informazioni incomplete o mancanti. Il RPCT effettua con cadenza semestrale un controllo a campione, sul 10% delle sottosezioni al fine di verificare il rispetto, da parte delle strutture dell’Ente, degli obblighi di trasparenza eventualmente chiedendo opportune informazioni al dirigente di riferimento. Ai sensi dell’art. 43 del decreto legislativo 33/2013 comma 5, “In relazione alla loro gravità, il responsabile segnala i casi di inadempimento o di adempimento parziale degli obblighi in materia di pubblicazione previsti dalla normativa vigente, all'ufficio di disciplina, ai fini dell'eventuale attivazione del procedimento disciplinare. Il responsabile segnala altresì gli inadempimenti al vertice politico dell'amministrazione, all'OIV ai fini dell'attivazione delle altre forme di responsabilità.”

6. Con cadenza semestrale il Servizio Informatico, cui compete l’aggiornamento informatico della sezione “Amministrazione trasparente”, verifica il permanere della valutazione positiva 100% nella “Bussola della trasparenza” in merito alla corretta articolazione delle singole pagine della suddetta sezione provvedendo, in collaborazione con il RPCT, ai necessari interventi correttivi.

7.1.1 Gli esiti del monitoraggio condotto dal RPCT

L’attività di monitoraggio, relativa all’anno 2019, è stata condotta attraverso una verifica, nella sezione “Amministrazione trasparente” del sito istituzionale, della completezza, aggiornamento e correttezza delle informazioni ivi pubblicate. Detta attività è volta ad individuare eventuali carenze di pubblicazione con particolare riferimento: all’organizzazione dei contenuti rispetto a quanto previsto dal D.lgs 33/2013 s.m.i., alla completezza dei dati; all’aggiornamento delle informazioni e alla disponibilità di dati in formato aperto. Benchè nei precedenti Piani sia stato previsto un controllo a campione sul 10% delle sottosezioni, tuttavia, al fine di garantire la massima trasparenza e completezza delle informazioni pubblicate, si ritiene opportuno ampliare l’attività di verifica del RPCT a tutti i contenuti della sezione “Amministrazione Trasparente”. Le Sezioni di primo livello previste all’interno di “Amministrazione trasparente” del Consiglio Regionale sono complessivamente 23, mentre le sezioni di secondo livello sono 75. Nel semestre di riferimento, sono state monitorate n. 10 sezioni di primo livello ed è stato, pertanto, effettuato un controllo su un totale di n. 37 sottosezioni, mentre nel secondo semestre sono state monitorate n. 13 sezioni di primo livello ed è stato, pertanto, effettuato un controllo su un totale di n. 38 sottosezioni. A fine di facilitare il controllo e creare una metodologia comune alle future attività di monitoraggio, è stata elaborata una griglia nella quale sono stati riportati gli obblighi di trasparenza oggetto di controllo, verificando per ciascuno di essi:

la pubblicazione;

la completezza del contenuto;

l’aggiornamento;

l’apertura del formato. Uno specifico focus è stato dedicato alla sezione “provvedimenti” sulla quale è stato effettuato un monitoraggio più approfondito al fine di garantire la massima trasparenza e completezza dei documenti pubblicati (provvedimenti dirigenziali e provvedimenti degli organi di indirizzo politico) A tale scopo questo Ufficio ha proceduto ad una verifica mensile su tutte le determinazioni e deliberazioni adottate dal Consiglio Regionale e pubblicate nel corso del 2019 attraverso l’utilizzo di una griglia al fine di verificare:

il rispetto dei termini di pubblicazione;

la pubblicazione del formato in pdf aperto o elaborabile;

la pubblicazione degli eventuali allegati in pdf aperto o elaborabile. Dal monitoraggio effettuato sulle singole sezioni è emerso un elevato grado di adempimento degli obblighi di trasparenza di competenza delle strutture amministrative, sia in ordine alla completezza dei dati ed informazioni, sia in ordine all'integrità, all’aggiornamento, alla tempestività ed al formato utilizzato nella pubblicazione degli

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stessi. Sono state, tuttavia riscontrate criticità, tempestivamente segnalate alle strutture competenti ed altrettanto tempestivamente rimosse. Si conferma il quadro sostanzialmente positivo emerso dai monitoraggi dello scorso anno, evidenziando che, grazie all’attività di costante aggiornamento e monitoraggio condotta dall’amministrazione, il sito del Consiglio regionale mantiene il risultato del 100% sui test de "La Bussola della Trasparenza dei siti web della PA", sia relativamente alla conformità dei contenuti minimi definiti nell'allegato A del dlgs.33/2013, che riguardo al monitoraggio sul sito web della PA., portandosi tra i primi posti nella classifica nazionale. Il risultato, grazie al 100% di indicatori soddisfatti (84 su 84), è emerso dall’analisi svolta dal sistema della Bussola della trasparenza, un motore di ricerca, predisposto dal ministero per la Semplificazione e della Pubblica amministrazione, che permette il monitoraggio in tempo reale di tutti i siti web registrati nell’indice delle pubbliche amministrazioni. Un esito altrettanto positivo è emerso anche dall’elaborazione dei questionari somministrati ai dirigenti entro il 30 novembre, con riferimento alle misure di prevenzione della corruzione e per la trasparenza. Tutte le strutture hanno restituito il questionario compilato, attestando di aver posto in essere le misure previste nel PTPCT 2019/2021 e fornendo al RPCT tutte le informazioni richieste ai fini della predisposizione della relazione conclusiva.

7.2 La relazione annuale del RPCT Sulla base degli esiti e delle risultanze del monitoraggio, il Responsabile per la prevenzione della corruzione e per la trasparenza predispone, ai sensi dell’art. 1, comma 14, della L. n. 190/2012, una Relazione annuale recante i risultati dell’attività svolta e sull'efficacia delle misure di prevenzione definite dal PTPC, redatta sulla base del modello predisposto annualmente dall’Anac. Detta Relazione è pubblicata nella sezione “Amministrazione trasparente – Altri contenuti – Prevenzione della corruzione”. Il termine per la predisposizione e pubblicazione della relazione annuale è fissato al 15 dicembre, per l’annualità corrente, tuttavia, con comunicato del 21.11.2019, il Presidente dell’Anac ha valutato opportuno prorogare al 31 gennaio 2020 il termine ultimo per la predisposizione e la pubblicazione della Relazione annuale che i RPCT sono tenuti ad elaborare ai sensi dell’art. 1 co. 14 della legge 190/2012. Inoltre, allo scopo di consentire all’OIV la misurazione e valutazione della performance organizzativa e individuale connessa agli obiettivi inerenti l’attuazione delle misure di prevenzione della corruzione, è predisposta dal RPCT una più dettagliata relazione sull’attività svolta basata sulle risultanze dei questionari somministrati a ciascun Servizio in materia di attuazione del PTPC e delle misure ivi previste e delle verifiche periodiche sul rispetto degli adempimenti di pubblicazione, nonché alla luce delle comunicazioni trasmesse al Responsabile di volta in volta dalle singole strutture del Consiglio regionale. Detta relazione è altresì trasmessa all’Ufficio di Presidenza affinché l’organo di indirizzo politico del Consiglio regionale possa essere adeguatamente informato sugli esiti dell’attività annuale svolta dal RPCT in materia di anticorruzione e trasparenza

7.3 Report dei questionari di gradimento sulla sezione “Amministrazione Trasparenza” Come rappresentato nella sezione precedente (par. 6.3.5) il Consiglio regionale ha effettuato una rilevazione del grado di soddisfazione degli stakeholders in merito al portale denominato “Amministrazione Trasparente”. La rilevazione è avvenuta mediante questionario on line, pubblicato nella home page del sito istituzionale, attraverso il quale si è svolta un’indagine sulla qualità della sezione ed, in particolare, in ordine all' accessibilità, alla tempestività, alla chiarezza e all' esaustività delle informazioni pubblicate. L’utente è stato invitato a rispondere ad alcune domande formulando un giudizio su una scala a cui sono stati attribuiti i seguenti valori: molto, abbastanza, poco, per nulla. E’ stato, inoltre, previsto uno spazio aperto, a disposizione del compilatore, per esprimere eventuali suggerimenti, osservazioni e commenti. In ogni caso, a garanzia dell’anonimato, il record delle risposte fornite non consentono alcuna identificazione. In totale risultano compilati 50 questionari, compilati da luglio 2018 al 31.12.2019. Il quadro che emerge dall’analisi dei dati è, nel complesso, positivo, anche se sono rilevabili criticità da parte degli utenti, che saranno, in ogni caso, prese in considerazione ai fini del miglioramento della sezione. I report, pubblicati sul sito istituzionale nella Sezione “Amministrazione trasparente – Atri contenuti –dati ulteriori”, dimostrano che il 43% degli utenti è la prima volta che consulta la sezione “Amministrazione Trasparente” contro il 57%, e tra questi quasi la totalità rileva l’utilità della sezione (80% molto utile, 16% abbastanza utile) mentre la minor parte (4%) la ritiene poco utile. Il dato è significativo di una valutazione positiva nei confronti di un'attività diretta a garantire trasparenza e controllo da parte della collettività.

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E' la prima volta che consulta la sezione

"Amministrazione trasparente" del Consiglio

Regionale d'Abruzzo?

57%

43%

SI

NO

Quanto ritiene utile lo strumento della trasparenza

amministrativa?

4%

80%

0%16%

Molto

Abbastanza

Poco

Per nulla

Nel dettaglio, in relazione al grado di soddisfazione della sezione “Amministrazione trasparente”, si riportano i seguenti risultati: Agevolezza della consultazione: il dato è molto soddisfacente dal momento che solo il 12% dichiara di non aver trovato le informazioni necessarie nella sezione consultata, contro l’88% che esprime un giudizio positivo in ordine alla completezza delle

informazioni ricercate.

All'interno della sezione consultata nell'ambito

dell'Amministrazione trasparente ha trovato le

informazioni di cui aveva bisogno?

88%

12%

SI

NO

Chiarezza delle informazioni: anche questo dato risulta, nel complesso, positivo; infatti solo l’8% degli utenti ha ritenuto poco chiare le informazioni contro il 53% (molto) ed il 39% (abbastanza).

I dati inseriti all'interno della sezione consultata sono

esposti con chiarezza e con un linguaggio semplice?

0%8%

39%

53%

Molto

Abbastanza poco

Per nulla

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Completezza delle informazioni: il 47% è molto soddisfatto, il 49% abbastanza, il 4% poco.

Le informazioni pubblicate all'interno della

sezione consultata sono complete ed esaustive?

4%

0%

47%

49%

Molto

Abbastanza

Poco

Per nulla

Facilità di individuare le informazioni di interesse: il 55% è molto soddisfatto, il 35% abbastanza, il 10% poco

E' riuscito ad accedere facilmente e velocemente alle

informazioni contenute all'interno della sezione

consultata nell'ambito dell'Amministrazione trasparente?

0%10%

35%

55%

Molto

Abbastanza

Poco

Per nulla

Dall'analisi è emersa la seguente composizione anagrafica dei rispondenti: si rileva che in massima parte il questionario è stato compilato da uomini (57%). La fascia d'età dei rispondenti prevalente è quella che va dai 45 ai 60 (43%), a seguire la fascia d'età compresa tra i 30 e i 44 anni (33%), la fascia d’età oltre i 60 anni (14%), ed, infine, la fascia fino a 29 anni (10%).

Sesso

43%57%

Uomo

Donna

Fascia di età

14%

43%

33%

10%

Fino a 29Da 30 a 44Da 45 a 60Oltre 60

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Alla voce “Chi sei?” risulta che hanno compilato il questionario soprattutto i cittadini singoli (80%), in netta percentuale; minore le categorie “Ente pubblico” (14%) seguite da “impresa”(4%), “associazione” (2%).

Chi sei?

14%2%

4%

80%

CittadinoImpresaAssociazioneEnte

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CONSIDERAZIONI CONCLUSIVE

L’analisi condotta nella redazione del presente documento di programmazione conferma, come già evidenziato lo scorso anno, un quadro sostanzialmente positivo, sia in ordine all’efficacia delle misure di prevenzione che si sono dimostrate in linea con le aspettative, sia con riferimento all’attuazione degli obblighi di trasparenza. Tutte le misure programmate ed entrate a regime del sistema sono state pienamente attuate, nonostante l’esiguo numero di risorse impiegate nel 2018/2019, come rappresentato dall’analisi del contesto interno. Nel biennio di riferimento, infatti, si è assistito ad un cambio generazionale determinato dal collocamento in quiescenza di diverse unità di personale (favorito, peraltro, dall’adozione del decreto-legge 28 gennaio 2019, n. 4, che disciplina l’accesso al trattamento di pensione cosiddetta “Quota 100”, alla pensione anticipata e cosiddetta “Opzione donna”) e dalla programmazione dei fabbisogni, con conseguente assunzione di nuove unità. L’analisi di contesto dimostra un rischio di corruzione nel complesso piuttosto contenuto, sia per le funzioni proprie dell’Ente, che prevedono una limitata attività di amministrazione attiva di risorse pubbliche, circoscritta all’attività amministrativa a supporto del funzionamento delle stesse, sia per il fatto che i monitoraggi condotti dal RPCT negli anni non hanno evidenziato, fino ad oggi, episodi di maladministration, né attraverso segnalazioni interne di whinstelblowing, né attraverso segnalazioni di illeciti da parte dei cittadini; non sono emerse, inoltre, sentenze a carico dei dipendenti del Consiglio regionale per reati di corruzione o per illeciti amministrativi, né sono stati registrati casi di assenteismo né procedimenti disciplinari. Anche i processi che hanno fatto emergere dalla mappatura maggiori rischi (ad es. appalti e assunzioni di personale), non hanno evidenziato, negli anni, fenomeni di corruzione; nel complesso i dati acquisiti dal RPCT restituiscono un’immagine virtuosa del Consiglio regionale. Si conferma il ruolo fondamentale del RPCT nella diffusione della cultura della legalità tra i diversi servizi in cui è organizzata l’amministrazione; il percorso fin qui intrapreso si è rilevato adeguato e conforme al dettato legislativo, nonché alle raccomandazioni dell’Autorità nazionale anticorruzione. Si è sviluppata la consapevolezza che la gestione del rischio è parte integrante di tutti i processi del Consiglio regionale, non solo di quelli puramente amministrativi, ma anche di quelli correlati all’attività legislativa Sebbene nel prossimo triennio sarà necessario procedere ad una nuova mappatura dei processi che tenga conto anche delle modifiche nell’assetto organizzativo del Consiglio regionale, utilizzando la nuova metodologia di risk management sviluppata nell’aggiornamento al PNA 2019, tuttavia, si presume ragionevolmente che la situazione generale dell’amministrazione non differirà molto da quella attuale, fatti salvi gli esiti del processo di gestione che potrebbero comportare l’individuazione di nuove aree di rischio. Per la natura e le caratteristiche dimensionali del Consiglio regionale dell’Abruzzo e soprattutto per le funzioni istituzionali svolte, non si ritiene, pertanto, di dover procedere, almeno, per il 2020 alla programmazione di ulteriori misure di prevenzione della corruzione. Le assunzioni programmate per il triennio 2019/2021, determineranno, certamente, una maggiore attenzione all’attività formativa del personale che dovrà essere adeguatamente formato in materia di anticorruzione e trasparenza, con particolare riferimento agli obblighi contenuti nel Codice di Comportamento. Se, dunque, l’analisi di contesto interno, attraverso l’esame delle caratteristiche funzionali ed organizzative dell’Ente, ha fornito elementi utili alla rilevazione delle criticità del Consiglio regionale ed alla previsione di eventuali necessarie misure di prevenzione dei fenomeni corruttivi, altrettanto non può dirsi per l’analisi del contesto esterno; è stata, ravvisata, infatti, una certa difficoltà nella consultazione delle banche dati contenenti i dati giudiziari relativi ai reati di corruzione ed alla presenza sul territorio di criminalità organizzata e poca collaborazione da parte delle amministrazioni coinvolte. Le richieste del Rpct sono state riscontrate, infatti, solo dalla Prefettura dell’Aquila e dal Tribunale di Vasto. Tale criticità potrebbe essere superata attraverso il rafforzamento dell’attività di collaborazione delle amministrazioni, nonché degli RPCT operanti nello stesso territorio che potrebbero disporre di capacità di acquisizione e di analisi di dati diverse, realizzando in tal modo economie di scala e producendo analisi congiunte.

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Questo documento è stato redatto dall’Ufficio di Supporto al Responsabile per la Prevenzione della Corruzione e per la Trasparenza, Francesca Di Muro (Dirigente), Federica Lorenzetti (Responsabile), Paola Sulli (collaboratrice)

tel. 0862 644207

0862 644289

0862 644431 e-mail [email protected]